Il Grillo canta sempre al tramonto

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Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle

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Pamphlet, documenti, storie

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© Chiarelettere editore srlSoci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A.Lorenzo Fazio (direttore editoriale)Sandro ParenzoGuido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.)Sede: Via Melzi d’Eril, 44 - Milano

isbn 978-88-6190-429-3

Prima edizione: febbraio 2013

www.chiarelettere.itblog / interviste / libri in uscita

Hanno collaborato alla stesura del libro:Chiara Porro, Luca Vittorio Toffolon e Jessica Borroni

I diritti d’autore di questo libro saranno devoluti ad Afa Centro Reul di Genova e all’Associazione genitori ragazzi non vedenti e ipovedenti di Milano

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Dario Fo Gianroberto Casaleggio Beppe Grillo

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Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese, dove suo padre era capostazione. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma scopre in fretta la vocazione per il teatro e la satira. Comincia a scrivere testi per la radio, poi debutta in scena con Franco Parenti e Giustino Durano. È l’inizio di una fortunata e lunga carriera che lo porterà, tra successi e censure, a venire rappre-sentato in tutto il mondo, con commedie politiche che attingono alla cultura popolare e alla cronaca di tutti i giorni. Il suo teatro ha segnato un’epoca e più generazioni. Nel 1997 ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura. Tutte le sue commedie, la maggior parte scritte con Franca Rame, continuano a essere rappresentate e sono state pubblica-te da Einaudi. Moltissimi i libri presenti nei cataloghi dei più impor-tanti editori mondiali. Le sue opere più recenti: La Bibbia dei villani (Guanda 2010), Arlecchino (dvd, Einaudi 2011), Il Boccaccio riveduto e scorretto (Guanda 2011), Dario Fo e Franca Rame ripropongono Ruz-zante (dvd, Einaudi 2012), La lezione. Storie del teatro in Italia (con Giorgio Albertazzi, 4 dvd, Rizzoli-Bur e Rai-Eri 2012), Il paese dei misteri buffi (con Giuseppina Manin, Guanda 2012), Picasso desnudo (Panini 2012).

Gianroberto Casaleggio è presidente e socio fondatore di Casaleg-gio Associati, società di consulenza di strategie di rete che cura il blog www.beppegrillo.it. È cofondatore del MoVimento 5 Stelle e ha organizzato i V-Day. In precedenza ha ricoperto ruoli di ammi-nistratore delegato, presidente e consigliere delegato in società con forte indirizzo tecnologico. È autore dei libri Il web è morto, viva il web (Pro Sources 2011), Movie Bullets (IlSole24ore 1998), WebDixit (IlSole24ore 2003) e Web ergo sum (Sperling & Kupfer 2004). Per Chiarelettere ha pubblicato con Beppe Grillo Siamo in guerra (2011).

Beppe Grillo è comico, attore, attivista politico e blogger. Il suo blog è il più noto tra quelli in lingua italiana: è stato collocato al settimo po-sto della classifica mondiale 2009 pubblicata da Forbes. Promotore di un forum di discussione con migliaia di iscritti, ha ispirato numerose liste civiche che portano il suo nome e, nell’ottobre del 2009, ha pro-mosso la nascita di un vero e proprio movimento politico nazionale, il MoVimento 5 Stelle. Per Chiarelettere ha pubblicato con Gianroberto Casaleggio Siamo in guerra (2011).

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Sommario

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Prologo 3

Censure e pregiudizi. Dalla Grecia antica alla rete 5Oltre il limite del conosciuto 5 – Da Leonardo e Galileo alla rete 8 – Senza leader. Il blog di Grillo 10 – Satira e politica 13 – Per aggirare la censura 14 – Spariremo come Sparta? 17 – Una disorganizzazione organizzata 20 – Un virus che si allarga 23

L’invenzione delle parlamentarie 27Quante critiche! 27 – Un voto rivoluzionario e trasparente 30 – Grillo non è Gesù 34 – La storia falsificata di Ipazia 40

I problemi sociali: carcere e immigrazione 45Svuotare le carceri 45 – Troppa demagogia sull’immigrazione? 48 – L’Europa se ne sbatte e a Lampedusa si muore 54

E qui comincia la rivoluzione 57Lavorare meno, vivere meglio 57 – Risparmio e qualità 59 – Dove sono gli economisti? 63 – Un’intelligenza riformulata 65 – Una conoscenza condivisa 69 – Essere credibili sulla rete 75

La democrazia diretta 79Cosa fare in parlamento contro la crisi? 79 – Il rilancio delle piccole e medie imprese 82 – Dopo le elezioni 84 – Un’idea è buona o cattiva, non di destra o di sinistra 89 – La politica compromessa: il caso clamoroso dell’Ilva 96

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La cultura in piazza 101L’arte al posto della mafia 101 – A scuola ci si rompe i coglioni! 104 – Contro il potere. Con il teatro si fa politica (e si mangia pure) 106

Nella rete del MoVimento 111Che fine fa il linguaggio? 111 – Sesso a chilometro zero 113 – Il rispetto della legge è un optional 118 – Il virus del denaro e la febbre dell’accumulo 124 – La rete cambia il rapporto col denaro e il mercato del lavoro 126 – Un mondo senza intermediazione e miliardi di idee e padroni 128 – Le storie vere e false. Gli esempi di Fo 132 – La credibilità della rete: anche la sanità cambia 137

Cambio di prospettiva per fermare la crisi 143Lavoro quindi esisto 143 – Caduta libera dell’Italia: perché? 146 – L’anticapitalismo dell’estrema destra e quello del MoVimento 150 – Signoraggio bancario e referendum sull’euro 153 – Il punto di non ritorno 158 – «Sì, ma il programma?» 163 – Basta un’idea per rinnovarsi 169 – Mettersi in gioco 172 – La guerra in atto 175 – L’inerzia del sistema 177

Tappa finale 179L’odissea delle firme: una storia kafkiana 179 – CasaPound 185 – In galera! 187 – La forza di Francesco 188 – Qual è il sogno del MoVimento? 190 – Le elezioni presidenziali 194 – L’incontro con i movimenti 196

Qui ad Atene noi facciamo così 199

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Prologo

Spesso mi torna in mente un testo, grottesco e tragico insieme, scritto da Luciano di Samosata intorno al I secolo d.C.

Il testo originale è in greco e ha per titolo La nave ovvero I desideri. Si tratta di un lungo percorso, una camminata dal porto del Pireo ad Atene durante la quale Luciano e un gruppo di amici, tra cui i più loquaci sono Samippo e Timolao, si raccontano l’un l’altro i progetti più fan-tasiosi che hanno in mente di realizzare. Luciano fa da moderatore e incalza i compagni di viaggio con domande puntuali e spesso provocatorie.

I temi degli interventi passano dal surreale al grottesco, senza tuttavia mai perdere di vista la situazione tragica che in quel tempo si viveva ad Atene e in molte altre città della Grecia. I protagonisti propongono soluzioni spesso azzardate e impossibili per sortire da quel bailamme disperato.

Qualche settimana fa ho avuto un incontro con due amici straordinari, Beppe Grillo e Gianroberto Casa-leggio, che mi hanno proposto di unirmi a un viaggio lungo il folle percorso della nostra condizione politica e

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socioeconomica, di trattare cioè della disperata crisi che stiamo vivendo.

Ho suggerito di prendere a pretesto il viaggio di Luciano di Samosata, e così è stato. Non ci resta che metterci in cammino!

D.F.

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Censure e pregiudizi. Dalla Grecia antica alla rete

Oltre il limite del conosciuto

BG Credo sia importante iniziare questo viaggio prendendolo alla larga, per capire che cosa voglia dire ai giorni nostri imparare, che cosa siano l’ingegno e l’intuito e soprattutto come sia possibile proiettare la mente fuori dagli schemi accettati da tutti.

DF Allora mi permetterete di presentarvi un grande ricercatore greco: Eratostene, matematico, astronomo, geografo e poeta di Cirene (nell’attuale Libia), di raz-za scura, oggi diremmo arabo, uno dei più importanti uomini di pensiero e di intelletto della nostra storia. A Siene (l’odierna Assuan), un giorno del III secolo a.C., Eratostene ebbe un’intuizione geniale: piantò un paletto per terra nel momento in cui il Sole era perfettamente allo zenit – fenomeno che si ripete una sola volta all’anno, durante il solstizio d’estate – e notò che a causa di quella verticalità il paletto non proiettava alcuna ombra. Il Sole era proprio perpendicolare alla Terra.

Giorni prima Eratostene aveva inviato un amico a cavallo ad Alessandria d’Egitto, a circa 850 chilometri

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di distanza, affidandogli il compito di infilare, nello stesso giorno e nello stesso momento, un altro paletto uguale nel terreno. L’amico osservò che il paletto proiet-tava un’ombra di due spanne. Conoscendo l’altezza dei paletti e la distanza fra le due città, Eratostene calcolò l’angolo che i raggi solari formavano con la verticale ad Alessandria: un angolo di 7° 12’, che equivale a un cin-quantesimo di una circonferenza completa. Allo studioso bastò dunque moltiplicare per cinquanta la distanza fra Siene e Alessandria per ottenere la misura quasi perfetta della circonferenza terrestre.

BG Lui, in quel momento, si rendeva conto di rea-lizzare quella scoperta?

DF Certo! Perché aveva la coscienza dell’immagine. Aveva proiettato un’immagine convenzionale in una dimensione al di fuori dei limiti. Il sapere è il mezzo che ti permette di misurare le cose, i fatti, le situazioni, la logica in una dimensione altra. È questa l’intelligenza. Ma per nutrirla ci vuole una scuola «ad arte», nel senso rinascimentale del termine, in cui si studino le teorie ma anche i metodi applicativi per verificarle, sviluppando così il sapere, la coscienza.

BG Io la scuola l’ho sempre vista prima di tutto come uno spazio dove studiare la biologia, la fisica, la chimica, per capirne il funzionamento e sperimentarlo. Applicare le scienze nel luogo dove si vive sarebbe il modo migliore per apprendere che il sapere è concreto e incide sul nostro modo di vivere.

DF Fatemi citare Leonardo. È andato a scuola in una bottega di grandi maestri a Firenze, ma ha appreso e realizzato la sua conoscenza a Milano, nel cantiere, negli

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