Leasing Immobiliare 40 NovitaÕ in materia di unÕopportunit per i … · 2015-02-23 · VDG Biella...

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  • Rivista di informazione dell’Associazione Italiana Leasing a cura di Assilea Servizi S.u.r.l.A

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    NUMERO 1 2015

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    40 Novita’ in materia di usura

    18 Leasing Immobiliare un’opportunità per i professionisti

  • INDICEINDICE

    Direttore Responsabile: Gianluca De Candia

    Comitato di Redazione: Andrea Albensi, Andrea Beverini,

    Alberto Mazzarelli, Francesco Pascucci,Beatrice Tibuzzi

    Segreteria di Redazione: Lea Caselli

    Grafica: Art Attack ADV - www.artattackadv.com

    Copertina, pubblicità Assilea,allegato Formazione: concept - Lea Caselli

    design - Paolo Ricciardelli

    Impaginazione:twoeight studio - www.twoeight.it

    Hanno collaborato a questo numero: Dr. Ing. Sauro Baietta, Dott. Piero Biagi Presidente della Commissione BDCR e

    Statistiche, Luigi Fasciano Aritma srl, Roberto Goglia CEO SADAS S.r.l.,

    Massimo Rodolfo La Torre Avvocato, Stefano Pignatelli Aritma S.r.l.,

    Renato Rizzini Amministratore F.C.F. SAS Docente Assilea Servizi,Marco Viola.

    Chiuso in redazione il 23 febbraio 2015Le opinioni espresse nella rivista sono

    di esclusiva responsabilità degli autori degli articoli e non impegnano

    in alcun modo nè l’ASSILEA- Associazione Italiana Leasing,

    nè l’Assilea Servizi S.u.r.l.

    Scarica la versione digitale della rivista direttamente

    sullo smartphone

    EDITORIALEFOCUSSi scrive ‘leasing’... si legge ‘ripresa’?

    NOTIZIEQuantitative easing: come il “bazooka” della BCE può arrivare alle imprese?Stefano Pignatelli Aritma S.r.l. - Luigi Fasciano Aritma S.r.l.

    Leasing Immobiliare un’opportunità per i professionistiMarco Viola

    Commissione BDCR Assilea: quali gli scenari per il 2015?Dott. Piero Biagi Presidente della Commissione BDCR e Statistiche

    Aspetti e problemi correlati al remaketing delle macchine – parte 2Dr. Ing. Sauro Baietta

    SADAS: Tecnologia italiana per il LeasingRoberto Goglia CEO SADAS S.r.l.

    Novita’ in materia di usuraMassimo Rodolfo La Torre Avvocato

    Segnali di ripresa e offerta di creditoRenato Rizzini Amministratore F.C.F. SAS Docente Assilea Servizi

    Parte il Progetto “Certificazione Agenti-Mediatori”Andrea Albensi

    SPAZIO BDCRÈ il termometro che è rotto?Francesco Pascucci

    RASSEGNA STAMPAVITA ASSOCIATIVARIUNIONICIRCOLARIPARERI

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  • EDITORIALEEDITORIALEdi Gianluca De Candia

    numero 1 anno 2015 1

    La crescita nei prossimi mesi sarà “significativamente supe-riore” alle stime di Banca d’Italia, ma il quadro macroecono-mico resta «fragile» e la congiuntura nel nostro Paese «miglio-ra con lentezza». È questa la principale notizia emersa da un recente convegno intitolato “L’Italia fuori dalla crisi nel 2015?” a cui ha partecipato il vice direttore generale di Banca d’Italia Fabio Panetta. Le stime per il 2015, secondo il rappresentante di via Na-zionale, miglioreranno e saranno superiori a quelle indicate nell’ultimo bollettino di Banca d’Italia, che davano un aumen-to del Pil dello 0,4% nel 2015 e dell’1,2% nel 2016. Dati confortanti vengono dal presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE Luigi Galdabini secondo il quale lo scatto degli ordini di macchine utensili sul mercato italiano realiz-zato nel quarto trimestre (+18,8%), sigilla un anno di ripresa per il comparto, creando le premesse per ricavi aggiuntivi nei prossimi mesi. Secondo UCIMU la raccolta ordini si concre-tizzerà in produzione nei prossimi 6-8 mesi e questi numeri

    fanno ben sperare per il prossimo futuro. Numeri confortanti oltreconfine, con commesse del quarto trimestre in crescita del 19,3%, ma positivi soprattutto sul fronte interno, con ordi-ni nazionali balzati a doppia cifra per la quarta volta portando l’indice trimestrale su livelli che non si vedevano dalla metà del 2008, quello annuale ben 28 punti al di sopra della media dell’anno precedente.In questo contesto economico più conciliante, plaudiamo alle recenti iniziative del governo riguardanti la cd. “Sabatini bis”: nella Legge di Stabilità 2015 è stato disposto il rifinanziamen-to del plafond di provvista per la concessione di finanziamenti per l’acquisizione, anche in leasing, dei macchinari e degli im-pianti da parte delle PMI; nel recente decreto cd. “investment compact” è stata prevista la possibilità, auspicata da Assilea, per le banche e le finanziarie di ricorrere ad una diversa rac-colta di provvista (ad es. BCE) rispetto a quella della CDP con presumibili impatti positivi e migliorativi in termini di condi-zioni economiche dell’offerta alla clientela. Concludo richiamando ancora quanto sottolineato dal rap-presentante di Banca d’Italia in tema di sofferenze; Panetta ha sottolineato che le banche soffrono dell’incertezza legata alla transizione al sistema della vigilanza unica e messo in guardia rispetto a un eccessivo inasprimento dei requisiti di capitale. «Serve coerenza, non è possibile con una mano dare e con l’altra prendere», ha detto riferendosi alla politica mo-netaria espansiva da un lato e dall’altro alle crescenti richieste di requisiti patrimoniali più elevati per le banche. Requisiti patrimoniali persistentemente alti «rischiano di strozzare la ripresa». A questo, aggiungerei anche l’incauta presa di po-sizione della BCE in tema di TLTRO che ha escluso nel peri-metro soggettivo di applicazione gli intermediari finanziari, anche quelli consolidati in un gruppo bancario, creando di fatto un fattore di distorsione nei risultati e della concorrenza nel mercato.

  • FOCUSFOCUS

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    Si scrive ‘leasing’... si legge ‘ripresa’?

    ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

    1) NEL 2014 IL LEASING HA FINANZIATO BENI PER CIRCA 16 MILIARDI A FRONTE DI OLTRE 317 MILA NUOVI CONTRATTI STIPULATI (+10,7 % RISPETTO AL 2013). È UN SEGNALE DI RIPRESA ANCHE PER L’ECONOMIA?

    2) CHE MARGINI DI CRESCITA VEDE NEL PRODOTTO LEASING E QUALI SUGGERIMENTI SI SENTE DI DARE ALLE SOCIETÀ DI LEASING?

    SOCIETÀ DI LEASING

    1) NEL 2014 IL LEASING HA FINANZIATO BENI PER CIRCA 16 MILIARDI A FRONTE DI OLTRE 317 MILA NUOVI CONTRATTI STIPULATI (+10,7 % RISPETTO AL 2013). È UN SEGNALE DI RIPRESA ANCHE PER L’ECONOMIA?

    2) CHE MARGINI DI CRESCITA PREVEDE PER IL LEASING E DOVE SI CONCENTRERÀ MAGGIORMENTE L’OFFERTA NEL 2015?

    I dati dello stipulato leasing del 2014 confermano una ripresa del prodotto. Questo risultato è sicuramente un segnale positivo che evidenzia la ripresa dell’economia reale anche grazie allo strumento del leasing.

    Possiamo quindi dire che “Si scrive ‘leasing’, si legge ‘ripresa’ “?Lo abbiamo chiesto alle top 20 del ranking stipulato Assilea (box rosso) ed alle principali Associazioni di categoria coinvolte nel settore (box blu).

    Ecco quanto è emerso:

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    FOCUSFOCUS

    ALBERTO BABANPresidente

    Confindustria

    Piccola Industria

    1) È certamente un buon segnale, che prosegue il positivo andamento del mercato iniziato già alla fine del 2013. Il nostro auspicio è che il Paese sappia cogliere i tanti germogli di ripresa che si cominciano

    a manifestare, in questo e in altri settori. Ad esempio, nell’ultima indagine rapida sulla produzione industriale

    il Centro Studi Confindustria riferisce un possibile recupero della domanda interna (immatricolazioni di

    autovetture, fiducia delle famiglie) e un’accelerazione di quella estera, a partire dalle indagini PMI Markit. Il

    banco di prova sarà tradurre questi segnali in un’azione complessiva di politica industriale.

    2) Sostenere gli investimenti delle imprese è il primo passo verso la ripresa e le società di leasing sono partner molto importanti di questo percorso, soprattutto se consideriamo che oltre il 78% del valore del portafoglio

    leasing in Italia è composto da finanziamenti verso le Pmi. In generale crediamo si debba puntare su alcune

    agevolazioni fiscali automatiche che, per la loro natura, possono ravvivare la motivazione all’investimento.

    Tuttavia, a prescindere dai singoli provvedimenti, certezza del diritto e chiarezza delle regole restano i requisiti

    fondamentali per costruire un contesto favorevole all’impresa.

    ANGELO ABELLI Direttore Commerciale

    di Alba Leasing S.p.A.

    1) Il leasing rappresenta da sempre lo strumento privilegiato dalle imprese per finanziare l’acquisto dei beni necessari alla propria produttività. Per questo motivo la positività dei dati deve essere pensata in una logica di

    sistema e non può che farci essere ottimisti sulle stime di crescita dell’intera economia italiana. I concreti segnali

    rilevati dai singoli comparti (+18,8% di incremento ordini macchine utensili nel IV trimestre 2014) dimostrano un

    forte incremento della domanda, sintomo di un ritorno alla produzione e alla vendita.

    2) L’andamento del mercato negli ultimi anni ha insegnato ad analizzare i risultati con cautela e giudizio. Le strategie commerciali degli operatori di leasing sono da sempre orientate ad adeguare l’offerta alle

    sollecitazioni del mercato, in relazione all’evoluzione degli investimenti delle imprese e dei principali indicatori

    economici. In particolare, alcuni settori potranno avere un ruolo fondamentale in questa fase di crescita, mi

    riferisco all’innovazione e alla ricerca, come pure l’efficientamento energetico e la riqualificazione del sistema

    produttivo italiano.

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    FOCUSFOCUS

    PIERO SAREDIDirettore Commerciale e

    VDG Biella Leasing S.p.A.

    1) Le nostra impressione è che, sia pur lentamente, si stia assistendo ad una progressiva ripresa economica che produce necessità di investimenti non solo più sostitutivi di beni obsoleti ma anche di macchinari e mezzi evoluti

    tecnologicamente e necessari per l’adeguamento ai nuovi standard produttivi. In particolare assistiamo ad una

    marcata vivacità nelle aziende export oriented e nelle imprese che si posizionano nel segmento medio alto

    della qualità e innovazione di prodotto.

    2) Crediamo che una crescita di circa il 10/12%, sia in termini di volumi che di contratti intermediati, sia un target prevedibile. L’offerta più significativa sarà concentrata nel prodotto strumentale (investimenti) nei settori della

    meccanica, dell’automotive, della farmaceutica e dei servizi. Riteniamo ancora in crescita marcata il settore

    della locazione operativa e del targato sia pesante che leggero.

    RICCARDO GASPARIDirettore vendite e marketing

    BMW Bank GmbH

    1) In un comparto in grande difficoltà come quello automobilistico la crescita del leasing è un segnale della volontà di trovare formule che sostengano il mercato, rispondendo in modo mirato tanto alle esigenze dell’acquirente quanto a quelle dei produttori. Da un lato il cliente ricerca formule di acquisto che gli consentano di pianificare un costo certo, e soprattutto la serenità di non doversi esporre al rischio di fluttuazione del valore del veicolo nel tempo (specie nei segmenti più alti, che da questo punto di vista hanno sofferto negli scorsi anni in modo particolare), dall’altro il leasing consente maggiore flessibilità in termini di accesso al credito, aspetto determinante per stimolare una ripresa dopo i danni causati al sistema da una crisi tanto profonda quanto prolungata.

    2) Il cliente, anche quello privato e quindi meno abituato al leasing, ha imparato ad approcciare il momento dell’acquisto in modo più razionale, dando meno peso alla proprietà del mezzo quanto al costo del suo mantenimento. Questa tendenza sta allargando lo spettro delle opportunità per il leasing, e favorisce peraltro nel “sistema” una tendenza ad accelerare (e pianificare, per i più attenti) il processo di sostituzione dell’auto. Questa consapevolezza ha un riscontro oggettivo nella rilevazione di tassi di fidelizzazione più elevati da parte dei clienti che hanno optato per questa formula, e genera per questo sempre maggiore convinzione, da parte sia delle case automobilistiche (attraverso le finanziarie captive) che delle concessionarie, nel promuovere la vendita attraverso il leasing. Per questo ritengo che i margini di crescita siano ancora importanti, e che questa tendenza si andrà a consolidare anche una volta usciti dalla fase di crisi economica.

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    FOCUSFOCUS

    ANDREA BUONAROTADeputy General Manager

    Business Unit BNP Paribas

    Lease Group S.p.A.

    1) Il Leasing, per sua natura, finanzia l’economia reale ed è lo strumento principale che le aziende ed i professionisti utilizzano per porre in essere i propri investimenti produttivi. Direi quindi che la ripresa nei volumi di “erogato” è sicuramente un primo segnale di un’economia che sta cercando di ripartire. Anche se gli indicatori economici non fanno intravedere segnali particolarmente positivi, le novità fiscali stanno molto probabilmente portando le aziende, che negli ultimi anni sono state in un atteggiamento di attesa, ad investire in tecnologia per rimanere al passo con i tempi e per riprendere un po’ di capacità produttiva. Questo è ben evidente nell’analisi dei dati di “strumentale” e “small-ticket”.

    2) Ci auguriamo che il 2015 sia un anno di crescita degli investimenti e, di conseguenza, di erogazioni di Leasing. A mio avviso, i motivi della possibile crescita sono molteplici. Sicuramente i vantaggi fiscali introdotti nel 2014 continueranno ad avere un effetto positivo e di stimolo all’utilizzo del Leasing. Ma altri fattori economici potrebbero “giocare” a favore della ripresa degli investimenti: il rafforzamento del dollaro verso l’euro dovrebbe favorire l’Italia, paese storicamente esportatore, e questo fattore, insieme alla riduzione del costo dell’energia (altro fattore che ci attendiamo in funzione della riduzione del costo del petrolio), dovrebbero creare le condizioni per una ripresa della capacità produttiva nel nostro Paese.In sintesi, e per tornare alla domanda, direi dunque che nel 2015 potremo attenderci una crescita complessiva del nostro mercato trainata dal comparto strumentale e da quello immobiliare, legato soprattutto ad interventi per nuovi o rinnovati siti produttivi e commerciali.

    ANDREA FOSCHIConsigliere nazionale dei

    Commercialisti Delegato al

    Diritto Societario

    1) Si tratta di un segnale che Assilea e Agenzia delle Entrate avevano già segnalato prima dell’estate. Sicuramente è un dato positivo come qualsiasi dato che mostri un incremento negli investimenti strumentali, variegato nella

    sua territorialità, ma sostanzialmente positivo. Certamente è un segnale di ripresa degli investimenti, ma credo

    che vada ponderato con la sostanziale, continua contrazione degli stessi investimenti per il tramite di normali

    finanziamenti bancari e con l’apertura del comparto ai professionisti per il finanziamento di immobili strumentali,

    così come già evidenziato dalla stessa Assilea in un precedente rapporto.

    2) Sinceramente non credo che i professionisti possano dare suggerimenti nuovi alle società di leasing così come a tutti gli operatori finanziari. Di certo si potrebbe far leva su questo periodo di ipotizzata ripresa per normare in

    maniera ancora più precisa e definitiva una attività ancora sotto il cappello del contratto atipico per avere più

    certezze non solo nella conclusione dei contratti, ma anche, purtroppo, quando ci sia una inadempienza sia in

    bonis che nell’ambito di una procedura. Potrebbe essere il momento buono...

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    FOCUSFOCUS

    MASSIMO MACCIOCCHIConsigliere GE Capital

    Servizi Finanziari S.p.A.

    1) Sì, è un chiaro segnale di ripresa. Le aziende hanno la necessità di ammodernare i loro macchinari, di aggiornare la tecnologia per operare in maniera più efficace e competitiva. Alla luce del crescente interesse

    che abbiamo registrato nel 2014, credo che le imprese produttive sapranno pianificare con accuratezza gli

    investimenti ed il leasing è uno strumento finanziario che risponde perfettamente a questo bisogno.

    2) Dal 2015 mi aspetto una crescita superiore a quella del 2014, coerente con una più consistente ripresa dell’economia. A mio avviso tutti i settori registreranno incrementi significativi; la mia attenzione è rivolta

    principalmente al reparto del leasing strumentale dove ritengo ci siano le maggiori opportunità di sviluppo.

    Le imprese sono chiamate a competere su mercati globali, dove il confronto è fortemente incentrato

    sull’efficienza dei processi produttivi e sulla tecnologia e quindi un rinnovamento degli impianti e dei macchinari

    è indispensabile.

    VINCENZO ALOE Vice Direttore Generale

    Credit Agricole Leasing

    Italia S.r.l.

    1) Certamente e’ un segnale di ritrovata fiducia da parte del sistema produttivo che, stimolato dalle novita’ fiscali introdotte con la Legge di Stabilita’ 2014, ha utilizzato lo strumento del leasing per rinnovare i propri beni

    strumentali siano essi immobili , macchinari , ecc. Lo scenario macroeconomico 2015 prefigura una crescita

    ancora flebile del pil (0,5%) e degli investimenti produttivi (+0,6%) , ma l’aspettativa di una rinnovata fiducia

    potrebbe dare dei consuntivi piu’ consistenti.

    2) Lo scenario bancario prevede per il 2015 una crescita , seppur moderata, ma crescita dei volumi di impiego (+ o – 2,4%). In questo contesto di crescita ritengo che il leasing possa contribuire con dei dati di incremento in

    linea con il 2014 . Il 2014 ha visto il ritorno prepotente dell’immobiliare commerciale, uffici e soprattutto industriale

    e credo che il trend continuera’ ad essere cavalcato. Prevedo anche una crescita costante del targato.

  • numero 1 anno 2015 7

    FOCUSFOCUS

    GIUSEPPE CARELLIVice Presidente

    Finmark Srl

    1) Il settore del leasing è tradizionalmente pre-ciclico, quindi anticipa i cicli economici; in particolare l’incremento delle operazioni di Leasing Strumentale generalmente anticipa la ripresa economica; questo invece è il comparto che è cresciuto di meno, insieme a quello dei veicoli industriali (che è addirittura diminuito), così come è diminuito pesantemente il settore Energy, assimilabile più allo strumentale che all’immobiliare dal punto di vista produttivo; siccome l’immobiliare è cresciuto verosimilmente per i nuovi vantaggi fiscali, sarei cauto ad associare la ripresa del settore ad una congiuntura economica più favorevole.

    2) La sempre più marcata “bancarizzazione” del prodotto ne limiterà sicuramente le capacità di “performance”; questa considerazione porta a previsioni non molto brillanti, forse escludendo il settore immobiliare che continuerà a crescere; in generale sarebbe opportuno tornare a “prezzare” il rischio, consentendo l’accesso a questa forma di credito anche ad imprese con rating meno brillante ma disposte a pagare un prezzo più alto, magari facendo anche più ricorso al FCG. Insomma il rischio deve tornare ad essere determinato, nella logica leasing, tornando anche a dare un peso al valore dei beni da acquisire in leasing. Ora sembra che non ci sia più differenza tra mutuo e leasing proprio per la avvenuta bancarizzazione che peraltro potrebbe chiudere spazi anche alla consulenza indipendente.C’è poi da sottolineare che la dismissione della rete agenziale da parte di alcune importanti società diminuirà la capacità commerciale.

    AURELIO AGNUSDEIDirettore Vendite Italia

    Grenke Locazione SRL

    1) Reputo prematuro collegare in maniera diretta la crescita del leasing ad un concreto segnale di ripresa dell’economia in generale. L’aumento della domanda di leasing è dettato da molteplici fattori, tra i quali gioca

    un ruolo considerevole la contrazione di offerta di credito tradizionale; inoltre la necessità che le imprese hanno

    di dotarsi degli strumenti necessari a competere, non necessariamente è dettata da un incremento effettivo

    delle commesse o dei fatturati. Viviamo nell’onda lunga di una crisi iniziata 6 anni fa, questa è la fase in cui, chi

    è sopravvissuto, deve giocoforza investire per potersi rilanciare quando arriverà il momento.

    2) Proprio per quanto affermavo prima, vedo grandi margini di crescita per il leasing. Il leasing non si limiterà a giovarsi della ripresa, ma sarà secondo me uno dei fattori di innesco della ripresa stessa. In particolare vedo

    grandi potenzialità per leasing strumentale.

  • www.assilea.it8

    FOCUSFOCUS

    FRANCO MARCARINIDirettore Commerciale

    Mediocredito Italiano S.p.A.

    (Gruppo Intesa Sanpaolo)

    1) Nel 2014 il settore del leasing ha conseguito un risultato importante: se escludiamo l’exploit del 2010 con le energie rinnovabili, aspettavamo da 7 anni un’inversione di tendenza. Il legame tra contratti di leasing e

    investimenti rende il leasing un buon anticipatore dell’andamento economico e quindi possiamo certamente

    leggervi un segnale di ripresa dell’economia. Tanto più che osserviamo uno sviluppo in tutti i comparti: i beni

    strumentali e i veicoli commerciali, in particolare, sono chiaramente correlati a una ripresa dell’attività produttiva.

    2) Ci aspettiamo che il 2015 confermi il trend sia per l’immobiliare, dati il livello dei prezzi degli immobili e la convenienza del leasing, sia per lo strumentale e l’auto, a sostegno di una ripresa dell’economia. Crediamo,

    inoltre, che le aziende in grado di investire dopo questi anni difficili siano interessate in particolare al leasing

    strumentale finalizzato alla sostenibilità ambientale e all’innovazione, due elementi sempre più importanti nella

    competizione internazionale.

    Mediocredito Italiano non farà mancare il suo appoggio alle imprese in tutte le loro necessità, in tutti i comparti:

    si vedranno i frutti del lavoro che lo scorso anno abbiamo dedicato all’integrazione dell’offerta e all’ulteriore

    rafforzamento della collaborazione con le filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo per una vicinanza anche territoriale

    alla clientela.

    ENRICO GIANCOLIResponsabile

    Area Affari Imprese

    Iccrea Bancaimpresa S.p.A.

    1) Sicuramente è un indicatore positivo di un miglioramento generale. La conferma di una ripresa italiana con una crescita significativa e migliore alle stime fatte a inizio anno ci viene anche da Bankitalia. Ancor più

    incoraggiante il fatto che crescano tutti i comparti, pur se con delta diversi, e che sia aumentato il numero degli

    operatori leasing con performance positive. Segnale di una dinamica positiva generalizzata. Interessante da

    notare che lo strumentale e targato, come nel resto d’Europa, cominciano a rappresentare una quota rilevante

    del totale leasing.

    2) Prevediamo una crescita del 5%, con una ripartenza consistente del settore degli investimenti produttivi legati al comparto strumentale, soprattutto su macchinari tecnologicamente evoluti. Contiamo molto nella

    conferma del trend positivo della locazione operativa e di un rilancio del targato sia pesante che leggero.

    La nuova Sabatini, svincolata dalla provvista CDP, si confermerà di supporto per i nuovi macchinari e l’EXPO

    probabilmente un volano per l’agroalimentare made in italy e il settore turistico/ricettivo.

  • numero 1 anno 2015 9

    FOCUSFOCUS

    RICCARDO NERIResponsabile Direzione

    Commerciale e Marketing

    MPS L&F S.p.A.

    1) L’incremento dello stipulato è sicuramente associabile ad una ripresa degli investimenti, ancorché limitata ad alcuni settori, ad esempio le aziende esportatrici. Evidente comunque l’effetto della disciplina fiscale in vigore

    con il 2014.

    2) Possiamo stimare una crescita per 2015 nell’ordine del 9% concentrata prevalentemente sui comparti immobiliare ad uso diretto, strumentale e targato. Permarranno invece ancora deboli i comparti Energy e

    aeronavale.

    ALFREDO MARIOTTIDirettore Generale

    UCIMU SISTEMI PER PRODURRE

    1) E’ sicuramente un segnale positivo che trova evidenza nella rilevante crescita del consumo italiano di macchine utensili che, tornato di segno positivo, si è attestato a un valore di 2.420 milioni di euro, il 18,2% in più

    rispetto al 2013, evidenziando la ripresa degli investimenti del manifatturiero italiano in sistemi di produzione.

    Di questo trend ne hanno beneficiato principalmente i costruttori, le cui consegne sul mercato interno sono

    salite, del 21,1%, a 1.335 milioni di euro. Le importazioni hanno invece registrato un incremento più contenuto

    (+14,9%), attestandosi a 1.085 milioni di euro.

    2) Nel 2015 proseguirà il trend positivo dell’industria italiana di settore che, secondo le previsioni, vedrà un incremento per tutti i principali indicatori economici. Continueranno a crescere anche le consegne dei

    costruttori che si attesteranno a 1.390 milioni di euro, segnando un +4,1%, trainate dal trend positivo del consumo

    domestico che raggiungerà i 2.530 milioni di euro, il 4,5% in più rispetto al 2014. Il leasing ha sempre rappresentato

    lo strumento principale per finanziare in Italia gli investimenti in beni di produzione; alle società di leasing chiederei

    una maggiore specializzazione (valutando quindi con maggiore attenzione le tipologie di beni finanziabili) al fine

    di poter offrire condizioni diversificate e più attinenti agli investimenti.

  • www.assilea.it10

    FOCUSFOCUS

    ERMANNO MARTELLIResponsabile Business

    Partners Agenti e Privato

    Selmabipiemme Leasing S.p.A.

    1) Parlare di ripresa vera e propria sulla base di questo pur positivo incremento è forse un po’ eccessivo.Certamente il mutato contesto fiscale ha fatto da volano per il leasing, inteso quale strumento per ottimizzare gli

    investimenti nella fase di ormai indifferibile rinnovo delle strutture produttive.

    2) Per il 2015 è ipotizzabile un percorso analogo al 2014: auspicabilmente non solo per la sostituzione dei mezzi di produzione ma anche investimenti a supporto di innovazione e crescita del sistema industriale. Quindi un

    rinnovato interesse per uno strumento finanziario elastico nella sua struttura contrattuale, veloce nell’erogazione

    ed efficiente dal punto di vista fiscale. In questo contesto, metabolizzato dal mercato il rinnovato appeal fiscale,

    gli utilizzatori continueranno a trovare nel leasing lo strumento ideale per realizzare investimenti sia nel breve che

    nel medio periodo, con buona tenuta e discreti incrementi, quindi, sia per lo strumentale che per l’immobiliare.

    RENATO DI MARIADirettore Operativo

    Resp. Ufficio Commerciale

    Sardaleasing S.p.A.

    1) Direi che il segnale di ripresa si manifesta abbastanza chiaramente dall’analisi di queste considerazioni: a) Il positivo delta di produzione leasing 2014 su 2013;

    b) Circa il 10% degli investimenti produttivi viene effettuato con utilizzo dello strumento leasing;

    c) Le PMI - tradizionalmente considerate vero traino dell’economia - assorbono oltre il 75% dei finanziamenti leasing.

    Purtroppo il mese di gennaio è - almeno per la ns Società - un mese assolutamente non significativo in termini di

    produzione e pertanto non è possibile verificare immediatamente la conferma del trend positivo.

    2) Con esclusione dell’energetico ( il FTV in particolare, a seguito dei noti provvedimenti governativi, si è arrestato del tutto) e dell’aeronavale ( la compressione dei redditi, soprattutto delle fasce di reddito medio, ha pressochè

    azzerato gli acquisti di imbarcazioni da diporto di medie dimensioni. Già da qualche anno la produzione e la

    vendita si sono concentrate su imbarcazioni di lusso di taglio e prezzo elevatissimi, ma di numero assai limitato),

    tutti gli altri segmenti dovrebbero far registrare percentuali di crescita almeno pari a quelle del 2014. In particolare

    l’automotive dovrebbe trovare nuova spinta dal noleggio lungo termine e l’immobiliare dovrebbe poter sfruttare

    a pieno le agevolazioni fiscali già in vigore ( in particolare gli immobili per professionisti alla luce della recente

    sentenza di Cassazione che attenua se non elimina del tutto i possibili profili elusivi del leaseback).

  • numero 1 anno 2015 11

    FOCUSFOCUS

    ROMANO VALENTEDirettore Generale UNRAE

    Unione Nazionale Rappresen-

    tanti Autoveicoli Esteri

    1) Il valore positivo a doppia cifra della crescita dei nuovi contratti è un segnale certamente incoraggiante; andrebbe probabilmente approfondito se il maggior ricorso al leasing non sia influenzato da una persistente

    difficoltà di accesso al credito per finanziare un acquisto. Nel settore auto, questo fenomeno comincia ad

    apparire evidente nella stagnazione della domanda di auto da parte delle famiglie, il segmento privati, mentre

    il Noleggio cresce con una componente non trascurabile nel Noleggio di lungo periodo a privati che è la nuova

    leva che consente specialmente al sud Italia di accedere all’auto nuova minimizzando ad esempio i costi

    dell’assicurazione e di gestione in generale.

    2) Da circa quaranta anni il prodotto leasing è in continuo sviluppo, riuscendo negli anni anche a penetrare culturalmente le nuove abitudini di acquisto. Anche per le ragioni prima citate, e per una modifica dei

    comportamenti dalla proprietà al possesso, il leasing può ancora sviluppare in pieno il proprio potenziale

    attirando nuova clientela. Come? La risposta è probabilmente nel riuscire a confezionare offerte più semplici, più

    chiare e più facilmente comprensibili in ottica cliente per superare le eventuali diffidenze e ragioni di non utilizzo.

    Inoltre, qualora l’attuale penalizzante regime fiscale applicato alle flotte aziendali fosse rivisto, si aprirebbero

    ulteriori spazi di miglioramento della propensione al leasing.

    CARLO MESCIERIDirettore Generale

    SG Leasing S.p.A. e

    CEO Fraer Leasing S.p.A.

    1) E’ certamente un segnale positivo e incoraggiante sia per l’economia reale (imprese che investono) sia per le società di leasing.

    Purtroppo non mi sembra che si possa dire che il “segnale” (+ 10.7% in termini di numero di nuovi contratti di

    leasing sottoscritti) confermi la ripresa per l’economia italiana il cui PIL purtroppo anche nel 2014 avrà un segno

    negativo. L’economia italiana e l’Italia hanno bisogno di riforme strutturali.

    2) Io prevedo una crescita del leasing anche nel 2015 quale risultante degli sforzi compiuti e in atto da parte della Banca Centrale Europea e del Governo Italiano. Prevedo una crescita del leasing non inferiore al 15%.

  • www.assilea.it12

    FOCUSFOCUS

    MASSIMO CANNONEHead of Sales & Network

    UniCredit Leasing S.p.A.

    1) Il leasing è un prodotto che da sempre presenta una significativa correlazione con gli investimenti produttivi ed è uno dei primi motori che sostiene gli investimenti. Nel comparto immobiliare il leasing mostra appieno i suoi vantaggi e consente di finanziare beni che per le PMI risultano essere quelli più costosi e strategici, trattandosi di immobili in cui l’azienda svolge la propria attività; vantaggi che coinvolgono anche lo strumentale e targato pesante.A tal proposito i risultati del 2014 rappresentano un indicatore della reattività e delle potenzialità per la ripresa economica del nostro Paese:- il leasing strumentale, che con il 38,3% è ancora il primo comparto in valore, ha mostrato una crescita del +5,6% di stipulato; questo significa da parte del sistema economico, e in particolare delle PMI, attenzione al ricambio, a cogliere l’opportunità di rinnovamen-to e di innovazione tecnologica del parco dei fattori produttivi;- il leasing immobiliare, che ha mostrato un incremento particolarmente significativo di stipulato - unitamente al comparto leasing auto.

    2) Ritengo stimabile per leasing una ulteriore crescita del mercato indicativamente nell’ordine del 9%, sia in base alle caratteristiche intrinseche del prodotto leasing già evidenziate, nonché confidando in un maggior impulso dell’export.E’ infatti prevedibile un incremento delle esigenze di rinnovo del parco produttivo sia per innovazione di prodotto che di efficientemento.Tali percorsi di crescita e innovazione vedono UniCredit Group particolarmente attento nel voler riscontrare al meglio, valutando ed esaminando ogni ipotesi di struttura, le esigenze di finanziamento e lo sviluppo del business della clientela.

    PAOLO SCIARRINODirettore Commerciale

    UBI Leasing S.p.A.

    1) Forse non ancora un segnale di ripresa, ma certamente mostra il leasing quale forma tecnica che meglio si presta per finanziare quelle imprese che, per affrontare la competitivita’ del mercato, devono necessariamente

    sostenere investimenti significativi

    2) Buoni i margini di crescita (tipicamente per il comparto strumentale sia per macchinari che immobili), che potrebbero essere anche migliori se il programma TLTRO fosse disponibile per tutti gli operatori del Leasing, anche

    se intermediari finanziari. Cio’ in considerazione del fatto che il leasing finanzia direttamente gli investimenti

    strumentali delle imprese e non liquidita’ o operazioni di tesoreria.

  • numero 1 anno 2015 13

    FOCUSFOCUS

    MARCELLO AIRAGHIConsigliere

    NORDOVESTGROUP S.r.l.

    1) Personalmente ritengo sia ancora presto dare una valenza di ripresa economica ad un comparto che in sei anni ha più che dimezzato i propri volumi di impieghi . Ancora non mi è chiaro se il maggior numero di contratti di

    leasing stipulati sia da attribuire ad una maggiore vivacità delle società di leasing oppure, come invece penso,

    esclusivamente ad una maggiore domanda.

    2) Difficile ipotizzare una crescita di un prodotto il cui ruolo sembrerebbe essere stato riconsiderato dalle banche. Il peso del non performing, le pesanti ed onerose incombenze imposte dall’EBA, la manifesta volontà di assistere

    esclusivamente la clientela con i migliori rating, la decisione di alcuni operatori di privarsi della rete agenziale

    non fanno presupporre alcuna crescita. Alla luce anche di tutto ciò, diplomaticamente mi esimo dal dare

    suggerimenti.

    ANDREA ROBERTO MOROSATIDirettore Commerciale

    Volkswagen Financial Services

    1) Volkswagen Leasing, per sua natura “Captive”, si concentra unicamente sul business auto, il cui mercato, in Italia, ha chiuso il 2014 con un +4,5% rispetto al 2013; nell’area del leasing la nostra società ha chiuso decisamente

    bene il 2014 con un + 9,5% sul 2013, sia sui volumi assoluti, sia sul valore del finanziato totale. La nostra attività

    finanziaria segue lo sviluppo dell’importatore Volkswagen Group Italia che ha recentemente dichiarato di

    intravedere per il mercato auto l’inizio di una via d’uscita dalla crisi.

    2) Il leasing finanziario è spesso considerato un “prodotto maturo”, in realtà sono possibili ulteriori sviluppi; noi stiamo modificando l’offerta VWFS per una maggiore e più efficace integrazione del leasing nella gamma

    di prodotti che offriamo: il credito, che offriamo anche con maxi-rata e patto di riacquisto, e il noleggio a

    lungo termine. La particolare clientela del nostro Gruppo, è decisamente “matura” per apprezzare un prodotto

    simile ad un “full-leasing”, con la presenza di servizi assicurativi e pacchetti di manutenzione. Grazie a questa

    impostazione, con un livello di servizio “cinque stelle”, prevediamo di continuare la nostra crescita anche nel

    2015.

  • NOTIZIENOTIZIE

    www.assilea.it14

    Da marzo la Bce potrà stampare moneta per acquistare titoli del settore privato e del settore pubblico per un ammontate

    Quantitative easing: come il “bazooka” della BCE può arrivare alle imprese?

    target del 2%. L’ammontare previsto del piano è di 1140 mld. Gli acquisti di titoli saranno basati sulla quota di partecipa-zione dei singoli paesi al capitale della Bce; per l’Italia il contributo di Bankita-lia rispetto ai Paesi dell’area Euro è pari al 17,5%.In questa cifra sono compresi oltre agli acquisti di bond governativi investment grade, quelli emessi da istituzioni comu-nitarie come la Bei o l’Esm (European Stability mechanism cosiddetto Fondo Salva Stati) su cui finiranno il 12% degli acquisti, gli Asset backet securities (Abs) cioè titoli derivanti dalla cartolarizzazio-ni di prestiti bancari relativi al program-ma di acquisti partito a novembre ed in-fine i covered Bond bancari. Al netto di tali acquisti, è stimabile che circa 44 mld possa essere la cifra che mensilmente potrebbe finire sui titoli di

    di 60 miliardi di euro al mese fino a set-tembre 2016 ed anche oltre se fosse ne-cessario per riportare l’inflazione verso il

    Stefano PignatelliAritma S.r.l.

    ATTUALITA’

    Luigi FascianoAritma S.r.l.

  • numero 1 anno 2015 15

    NOTIZIENOTIZIE

    stato dell’Eurozona; considerando il tetto massimo del 25% che la Bce può dete-nere per ciascuna emissione e l’ulteriore paletto del 33% del totale delle emissio-ni relative a ciascun Paese, la quota che potrebbe finire sui nostri governativi è stimabile in 7-8 mld mese per un totale di 142 mld circa.

    La Bce, ancora alla riunione di novem-bre, sosteneva che prima di introdurre il QE avrebbe voluto monitorare gli effetti delle due Tltro (Targeted long term refi-nancing operation) di settembre e dicem-bre. Alla riunione del 22 gennaio ha rotto gli indugi, per via del netto calo dell’infla-zione scesa, a livello europeo, nel mese di dicembre a –0,2% tendenziale.

    L’obiettivo ufficiale del QE è di riportare l’inflazione su livelli più alti, quello più recondito, neanche troppo, è stato quello di svalutare la moneta unica, una sorta di svalutazione competitiva. L’Europa nel 2015 avrà l’aiuto di due fattori esogeni, l’Euro debole e il basso

    prezzo del petrolio che agiranno positi-vamente sulla crescita e sull’inflazione. Per l’Italia in particolare, l’aiuto alla ripre-sa del ciclo è stimabile in uno 0,7% che impatterà soprattutto a fine 2015/inizio 2016; l’Expo costituirà un ulteriore sup-porto. Il QE fornirà a sua volta un aiuto aggiuntivo grazie alla potenziale ripresa del canale creditizio: tale impulso è però difficilmente stimabile.

    Il QE dovrebbe consentire un alleggeri-mento degli attivi degli istituti di credito che potranno monetizzare i profitti ven-dendo i bond governativi: gli acquisti programmati da parte della Bce potran-no consentire di assorbire le vendite delle banche senza particolari penalizzazioni sui prezzi. Le banche con tale liquidità, potrebbero tornare a fare il loro mestie-re, aumentando la disponibilità di fondi alle famiglie (cosa che sta già avvenendo negli ultimi mesi) e, cosa più importan-te, alle imprese. Le alternative di impiego per le banche sono d’altra parte sempre più limitate, con i rendimenti “free risk “ negativi o pari a zero.

    L’offerta di maggior credito non sarà tut-tavia in grado da sola di creare una mag-giore domanda: questa avrà bisogno di inequivocabili segnali positivi di ripresa del ciclo economico che inducano le imprese ad investire; ma i segnali in tal senso iniziano ad intravedersi, come sug-geriscono i più recenti indici di fiducia economica a livello europeo.

    In prima battuta le banche continueran-no a far di tutto per accaparrarsi gli im-pieghi sulle aziende “top rate”, così come d’altra parte hanno già iniziato a fare a

    ruota delle due recenti operazioni “Tl-tro”: su questa tipologia di clientela sta esaurendosi lo spazio operativo. Da sot-tolineare inoltre che le aziende “top rate” sono in questo momento più liquide, ovvero meno indebitate che in passato ed inoltre non hanno programmi di in-vestimento massicci. I piani di sviluppo aziendali si basano oggi più su iniziati-ve commerciali e investimenti di natura immateriale, piuttosto che investimenti in immobilizzazioni tecniche e tanto meno immobiliari. Inoltre le aziende top approfittano della situazione ottenendo condizioni di tasso “stracciate”, su cui or-mai le banche hanno margini di profitto ridotti ai minimi termini.

    Le banche italiane possono utilizzare parte della liquidità effettuando grosse operazioni di funding sulle “large cor-porate” (anche estere) con rating non al top, ma comunque nell’ambito dell’In-vestment grade, dove i volumi consen-tono di spuntare margini di guadagno ancora soddisfacenti.

    Ma è gioco forza, a nostro avviso, che prossimamente le banche dovranno au-mentare la loro propensione al rischio impiegando su rating inferiori, anche nel comparto delle PMI. Questo comporterà un cambio di mentalità e uno sforzo nel valutare un po’ di più la componente qua-litativa e i piani industriali, non limitan-dosi al solo responso dei sistemi automa-tici di valutazione del merito creditizio (rating di bilancio e analisi andamentale della centrale rischi). Nel comparto lea-sing, dovrebbe aumentare il peso rispetto al recente passato della qualità dell’asset da finanziare, nell’ambito dei criteri uti-

    ATTUALITA’

  • www.assilea.it16

    NOTIZIENOTIZIE ATTUALITA’

    lizzati per la concessione del credito. In estrema sintesi, è ragionevole attender-si che il QE indurrà le banche a rischiare di più, per poter ottenere una remune-razione sulla liquidità non altrimenti ottenibile con altre forme di impiego. E’ assodato, infatti, che a fronte dei rischi sulle aziende con rating più basso, il siste-ma creditizio ottiene una remunerazione maggiore; tali aziende accetteranno a loro volta di pagare spread relativamente elevati, a fronte di una maggior disponi-bilità delle banche a scommettere un po’ di più sui loro piani, anche in relazione al livello dei parametri cui è ancorato il co-sto del denaro, ovvero zero per l’Euribor e sotto l’1% sino a 10 anni per l’Irs.

    Il QE in ogni caso dovrebbe favorire una mitigazione degli spread applicati alle imprese di tutte le classi di rating, in re-lazione ad una generale riduzione del co-sto del funding per le banche. Partendo dall’effetto benefico che il QE comporterà sullo spread Btp/Bund, quanto meno in termini di consolidamento degli ottimi risultati consuntivati sino ad oggi, è leci-to attendersi un graduale apprezzamento

    dei corsi delle obbligazioni bancarie e quindi una discesa dei loro rendimenti, nell’ambito della generale caccia del mer-cato alle migliori opportunità di investi-mento. Ciò consentirebbe alla banche di poter procedere a emissioni di carta a medio/lungo termine a tassi via via più favorevoli. I rendimenti delle obbli-gazioni bancarie non hanno avuto un andamento favorevole in questo primo scorcio del 2015, muovendosi in sen-so opposto a quanto hanno fatto i titoli governativi: stavano dunque affiorando sensazioni non favorevoli sul tema spre-ad che parevano aver abbandonato il sen-tiero discendente che ha contraddistinto l’anno appena trascorso.

    Un ulteriore aiuto alla riduzione dei costi prospettici di raccolta per le banche de-riva dalla decisione della Bce di azzerare lo spread sulle prossime sei emissioni di Tltro (finanziamenti che le banche devo-no girare alla clientela pena la restituzio-ne): tale spread sulle prime due emissioni di settembre e dicembre era stato pari a 0,10%. Le banche quindi potranno finan-ziarsi al refi del momento (0,05%) fino a quattro anni.

    Tali fattori lascerebbero ben sperare per un futuro ritocco al ribasso degli spread applicati alle operazioni di finanziamen-to alle imprese e per una maggior dispo-nibilità agli impieghi, anche se la qualità del credito resta una pesante zavorra in tal senso.

    Il coacervo delle misure Bce (QE, Tltro, Omt, Abs, covered), unitamente alla fa-vorevole congiuntura (cambi e petrolio) e a misure a sostegno degli investimenti

    (Sabatini, potenziamento Fondo di garan-zia e al piano europeo per gli investimenti cosiddetto piano Juncker) oltre alle irri-nunciabili riforme strutturali, potranno creare quella fiducia necessaria a far ri-partire gli investimenti e con essi il ciclo economico italiano.

    Da solo il Qe potrebbe tuttavia non es-sere sufficiente, anche perché il sistema industriale italiano ed europeo è “ban-cocentrico” rendendo l’impatto non così immediato e diretto come lo sarebbe in un sistema che fa maggior ricorso al mercato dei capitali. In questa fase sareb-be auspicabile che il mancato supporto di politiche fiscali espansive sia parzial-mente colmato da parte dei Paesi europei più virtuosi che presentino margini per espandere la spesa.

  • NOTIZIENOTIZIE

    www.assilea.it18

    Il 2014 ha rappresentato un anno si-gnificativo per il settore del leasing che

    sta dando dei segnali importanti ad un Paese in attesa da tempo di iniziative semplici ed immediate, in grado di ri-mettere in moto il sistema economico a partire dal settore creditizio verso l’ero-gazione del credito alle imprese.In tale ambito dobbiamo leggere la modifica alla disciplina fiscale della locazione finanziaria operata a inizio 2014 dal legislatore. In particolare, tra-mite un intervento di politica fiscale e di semplificazione, la Legge di Stabilità 2014 ha apportato una modifica “stori-ca” alla disciplina della deduzione dei canoni di leasing dal reddito di lavoro autonomo dal momento che il nuovo regime del leasing immobiliare ha visto non soltanto la durata fiscale passare dai 18 ai 12 anni, ma soprattutto ha ri-generato dal 1° gennaio 2014 la deduci-bilità integrale (salvo il caso di uso pro-

    miscuo) dei canoni per esercenti arti e professioni i quali - fino al 2013 invece - non avevano potuto dedurre né in caso di leasing né in caso d’acquisto.Ricordiamo infatti che la deducibilità dei canoni di leasing immobiliare per i professionisti, disciplinata dall’articolo 54 del Tuir e introdotta dalla Finanzia-ria 2007, fu riconosciuta - per effetto di una disposizione transitoria (articolo 1, comma 335, della legge 296/2006) - ai soli contratti stipulati dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2009. Per i con-tratti di leasing immobiliare stipulati dal 1° gennaio 2010 vigeva, quindi, un regime di indeducibilità assoluta dei relativi canoni.Successivamente, il decreto legge 16/2012 intervenuto sull’articolo 54 del TUIR ha modificato le condizioni di deducibilità dei canoni (eliminando

    ATTIVITA’ ISTITUZIONALI

    Leasing Immobiliare un’opportunità per i professionisti

    Marco Viola

  • numero 1 anno 2015 19

    NOTIZIENOTIZIEATTIVITA’ ISTITUZIONALI

    tato le modifiche normative come una conferma dell’indeducibilità dal red-dito di lavoro autonomo dei canoni di leasing immobiliare relativi ai contratti stipulati dal 2010.Oggi – quindi - stante il nuovo tenore letterale della norma (confermato an-che dalla relazione tecnica) che rende chiara l’intenzione del legislatore di ga-rantire, a partire dai contratti stipulati

    dal 2014 appunto, la deducibilità dei canoni di leasing immobiliare anche per i professionisti, possiamo affermare che è cominciata una nuova epoca del leasing.La portata di questa innovazione poi è tanto più ampia se letta in combinato con il corrispondente regime di de-ducibilità delle rate di mutuo dovute nell’alternativa di acquisto in proprietà dell’immobile le quali - diversamente dal leasing - rimangono ancorate ad un decisamente poco premiante re-gime di indeducibilità assoluta delle quote di ammortamento (salvo in caso di uso promiscuo per cui è comunque consentita la deducibilità del 50% della rendita catastale).Possiamo concludere che - con l’entrata in vigore della nuova disciplina fisca-le per gli immobili acquisiti in leasing da parte dei professionisti - decadono alcune pratiche finanziarie escogitate in passato per mettere il professionista nelle condizioni di dedurre elementi negativi dal reddito e spesso sotto la lente di ingrandimento dell’Ammini-strazione Finanziaria.Una di queste, per esempio, consisteva nell’acquisto dello studio professionale da società di famiglia e successivo af-fitto al professionista. In altre parole il professionista costituiva con i familiari una società immobiliare la quale proce-deva all’acquisto (anche in leasing) dello studio professionale da concedere a sua volta in locazione semplice al professio-nista medesimo tramite contratto.

    il requisito della durata minima anche per i professionisti)1, senza tuttavia abrogare espressamente la disposizione transitoria.A tal proposito, in assenza di un’abro-gazione espressa e stante l’assenza di una previsione di gettito per l’erario in-dicata nella relazione tecnica al provve-dimento, con la circolare n.17/E/2013 l’Agenzia delle Entrate aveva interpre-

    1. A tal proposito anche il 29 aprile 2012 rappresenta una data miliare, essendo entrata in vigore la disposizione contenuta nell’art.4 bis della legge n.44 di con-versione del dl 2 marzo 2012, n. 16 che ha recato importanti modifiche alla disciplina della locazione finanziaria ai fini delle imposte sui redditi.In particolare è stato sancito che a partire dai contratti di locazione finanziaria stipulati dal 29 aprile 2012 la durata minima fiscale non rappresenta più un vin-colo di natura contrattuale da rispettare pena l’indeducibilità dei canoni in capo all’utilizzatore (impresa NO IAS adopter e lavoratore autonomo), ma rappresen-ta esclusivamente l’arco temporale minimo entro il quale è possibile dedurre i canoni di leasing.

  • www.assilea.it20

    NOTIZIENOTIZIE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI

    La deduzione dei canoni di locazione da parte dell’esercente l’arte o la profes-sione è stata tuttavia dichiarata illegitti-ma per abuso di diritto2.Oggi, con l’aprirsi del mercato immo-biliare ai professionisti, si evolvono in-vece scenari nuovi in termini di oppor-tunità, le quali tuttavia devono essere colte con alcune cautele.Il professionista che infatti intendes-se stipulare un leaseback immobiliare, per esempio, ne avrebbe piena facoltà e aggiungiamo anche che nella mi-sura in cui lo abbia stipulato dopo il 31.12.2013 si renderebbero applicabili le nuove norme in materia di deducibi-lità dei canoni a nulla rilevando il fatto che l’immobile sia già posseduto dal professionista.Osserviamo altresì che l’opzione del le-aseback potrebbe diventare interessan-te in caso di immobile acquistato post 31.12.2009, o ante 1.1.2007, poiché in tal caso, nella cessione alla società di leasing, il professionista non realiz-zerebbe plusvalenze imponibili, vista l’indeducibilità degli ammortamenti pregressi.Tuttavia, in tale ultimo caso, sarà sem-pre opportuno stipulare il contratto fa-cendo attenzione al rispetto della “na-tura finanziaria” del leaseback.La natura finanziaria del lease-back deve essere rispettata, ad esempio, se la liquidità generata dalla vendita alla società di leasing è utilizzata:• per nuovi investimenti in beni stru-

    mentali;• per ridurre indebitamenti preesistenti

    caratterizzati da condizioni più gra-

    vose (in termini di tasso, durata, ga-ranzie, ecc.) o in scadenza;

    • per finanziare l’attività corrente (in alternativa ad altre forme di finanzia-mento).

    Al contrario, dubbi sulla natura finan-ziaria potrebbero essere sollevati• quando le risorse finanziarie deri-

    vanti dalla vendita sono destinate ad investimenti di carattere meramente finanziario o a ridurre indebitamenti

    verso la medesima controparte con-trattuale ed a condizioni analoghe se non più favorevoli;

    • in presenza di indicatori di anomalia nello schema contrattuale adottato: maxicanone troppo elevato (compen-sato con il corrispettivo della cessio-ne), durata contrattuale troppo breve, garanzie contrattuali tali da far venir meno il rischio finanziario dell’opera-zione.

    2. Cfr. Cassazione (n.6528/2013)

  • NOTIZIENOTIZIE

    www.assilea.it22

    Con il n. 1 di quest’anno La Lettera di Assilea da di nuovo la parola ai Presi-denti delle nostre Commissioni per

    fare il punto su quanto svolto e sui pro-getti per l’immediato futuro. Abbiamo cominciato il tour intervi-stando il Dott. Piero Biagi Presidente della Commissione BDCR e Statistiche.

    Dottor Biagi lo scorso 11 dicembre si è tenuta l’ultima riunione della Commis-sione Centrale Rischi e Statistiche, qual è il bilancio del 2014?Anche la BDCR ha visto nel 2014 il trend di ripresa del settore leasing sia come incremento dei contratti nuovi sia come interrogazioni (ovviamente da parte di quelle partecipanti che non sono coinvolte in processi di riorga-nizzazione) e infine come richieste di accesso da parte dei clienti, indicatore quest’ultimo che per primo rivela una rinnovata domanda di credito, che da sola testimonia un qualche segnale di ripresa economica in generale. Va poi ricordato che il 2014 è stato caratte-rizzato (ai fini della attività di svilup-

    po della BDCR) dall’approvazione del cosiddetto “emendamento Di Biagio” nell’ambito del Decreto Competitività che ha impegnato la BDCR durante il periodo di agosto. Ed ha in qualche modo fatto emergere la necessità di una variazione alle prassi per le modi-fiche del servizio. L’emendamento Di Biagio è il secondo caso in 3 anni in cui provvedimenti legislativi “inaspet-tati” costringono ad apportare repen-tinamente degli aggiustamenti al ser-vizio in deroga alle regole del Codice di Autoregolamentazione, si è quindi pensato di prevedere la possibilità di attuare modifiche al servizio in modo più tempestivo nel caso di necessità di adeguamenti a provvedimenti legislati-vi con carattere d’urgenza, nell’ambito di questa modifica si è poi rivisto com-plessivamente l’impianto del Codice e della documentazione che regola il ser-vizio BDCR con l’intendo di rendere il tutto più snello e lineare.

    ATTIVITA’ COMMISSIONI

    Commissione BDCR Assilea: quali gli scenari per il 2015?

    Dott. Piero BiagiPresidente della CommissioneBDCR e Statistiche

  • numero 1 anno 2015 23

    NOTIZIENOTIZIE

    Dottor Biagi in merito al tema sempre attuale della qualità del dato contributo quali sono i risultati del 2014 e quali le prospettive per il nuovo anno?Durante il 2014 il GDL costituito per lo sviluppo dei KPI di contribuzione e per lo sviluppo delle tabelle di sin-tesi ha concluso i lavori e nella prima parte del 2015 verrà reso disponibile il Diagnostico 2, ossia questo applicativo che produce delle viste di sintesi della contribuzione per avere una percezio-ne più immediata della completezza e congruità dei portafogli contribuiti. Si rilascerà poi il consueto aggiornamen-to del Diagnostico dovuto agli aggior-namenti necessari per le variazioni dei comuni e che permetterà di evidenzia-

    re per alcune casistiche di errori quegli ulteriori parametri che permetteranno di calcolare i KPI. Sarà molto interes-sante vedere il trend ed i primi dati ag-gregati.

    Dottor Biagi nel 2014 Assilea Servizi ha sottoscritto la specifica convenzio-ne con il MEF che la abilita ad operare come Aderente Indiretto nell’ambito del Sistema SCIPAFI. Relativamente al servizio BDCR quali saranno le novità che dovremo aspettarci?SCIPAFI è il nuovo servizio costituito dal MEF per la prevenzione delle fro-di da impersonificazione e rappresenta per Assilea in generale, ma per la BDCR in particolare, una grande opportunità.

    Nell’ambito del servizio BDCR si sta sviluppando una suite che permetterà a Banche ed Intermediari Finanziari che lo vorranno di scegliere Assilea quale canale di fruizione del servizio SCIPA-FI. Il servizio SCIPAFI non è obbligato-rio nel Leasing, ma è ovvio che Assilea cerca di promuovere le procedure che possono essere definite “best practice” nell’ambito dell’operatività. Prossima-mente verrà richiesto alle Associate di comunicare chi intende usufruire del servizio tramite BDCR.

    Dottor Biagi le chiediamo infine un commento sui nuovi Indicatori di Per-fomance di Portafoglio costruiti in col-laborazione tra l’Area BDCR, il team

    ATTIVITA’ COMMISSIONI

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    NOTIZIENOTIZIE

    Studi e Statistiche, l’Area Tecnica e il Dottor Luciano Bruccola.Lo sviluppo di questo nuovo servizio di analisi del portafoglio dimostra la va-lidità dell’impianto BDCR. La BDCR più che essere una centrale rischi po-trebbe per alcuni versi essere chiama-ta “il data-warehouse dei contratti di

    leasing in Italia”. Questa ricchezza e profondità delle informazioni ha per-messo lo sviluppo dei nuovi servizi che mettono a disposizione di tutte le Asso-

    ciate la possibilità di misurare il rischio del loro portafoglio, ne consentono il monitoraggio mensile e certo non ul-timo permettono il raffronto con i dati di mercato anche su singolo comparto bene, quindi su dati omogenei. Quanto detto è necessario e sufficien-te ad illustrare quanto lungimirante e completo sia stato il lavoro fatto alcuni anni orsono in sede di rifacimento del-la BDCR, perché la cosa più rilevante è appunto questa, che le analisi messe a disposizione dal nuovo servizio si ba-sano esclusivamente sulle informazio-ni conferite ai fini del SIC BDCR senza necessità di alcun altra elaborazione da parte delle società di leasing.Fondamentali saranno i feedback delle prime Associate aderenti; soprattutto grazie ai loro input il servizio sarà rapi-damente completato e messo a regime.

    ATTIVITA’ COMMISSIONI

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    PREMESSE E DEFINIZIONIIn questa II parte, per semplicità e li-mitatezza di spazio a disposizione, dobbiamo circoscrivere la descrizione

    dei problemi che sovente affliggono il remarketing di beni usati (che sono come pazienti affetti da “malattie seni-li”) e la loro trattazione (le “terapie”) ai casi più frequenti, lasciando i casi par-ticolari (al pari delle “malattie rare”) ad eventuali altre occasioni.

    La complessità delle problematiche tecniche e giuridiche connesse alla valutazione del valore dei beni (nuovi od usati) e della loro commerciabilità impone analogie esplicative senza le quali sarebbe difficile trasmettere con semplicità e brevità i concetti da tenere presenti.

    In generale, il bene può essere singolo (come una singola macchina nata per funzionare a sé stante) od un insieme di singoli beni coordinati (come un im-pianto composto da più macchine nate

    per funzionare assieme, o gli apparta-menti di un condominio).

    Spesso gli insiemi di beni, seppur co-ordinati, possono essere smembrati in gruppi di beni più piccoli dell’origina-rio od anche in beni singoli che possie-dono autonoma utilità ed un proprio valore individuale

    Aspetti e problemi correlati al remaketing delle macchine – parte 2

    MERCATO

    Dr. Ing. Sauro Baietta

  • numero 1 anno 2015 27

    NOTIZIENOTIZIE

    (si pensi a una parure di pietre preziose o perle: la collana, gli orecchini, il brac-cialetto e l’anello che la compongono hanno valore autonomo, ma assieme rafforzano il proprio valore e rendono il valore dell’insieme è più elevato del-la somma dei valori delle singole parti; e così pure le singole pietre preziose o perle che compongono ciascun gioiello della parure hanno un valore proprio, ma assieme lo accrescono).

    ELEMENTI DISCRIMINANTI DEL-LE VALUTAZIONI

    Doppia età: individuale propria e della eventuale famiglia di appartenenza.

    Proseguendo nelle analogie, l’età da considerare è doppia: una è quella (“biologica”) vera e propria che parte della data di “nascita” o produzione dell’esemplare di bene in esame, e l’al-tra è quella della sua apparizione nei territori dell’Unione Europea (UE), ovverosia della sua prima messa a di-sposizione, a qualunque titolo, sul ter-ritorio dell’UE. Entrambe influiscono sul valore del bene di remarketing.

    A sua volta l’età che deriva dalla cono-scenza dell’esatto mese ed anno di pro-

    duzione del bene va distinta da quella di creazione dell’eventuale serie di beni simili cui appartiene e che è molto im-portante perché definisce il suo conte-nuto tecnologico (il quale incide forte-mente sul valore economico del bene in termini di produttività).

    Beni mobili: macchine, attrezzature, li-nee, apparecchi, imbarcazioni, velivoli, etc.

    Per esempio, si pensi ad un esemplare di macchina medio ÷ piccola per lavo-rare il legno prodotto solo cinque o sei anni fa, ma che appartiene ad una serie che la sua azienda costruttrice produ-ceva da oltre quindici o venti anni con minime variazioni. Evidentemente esso avrà elettronica superata, perché ingombrante e non molto performante, e lo stesso sarà per i suoi dispositivi di sicurezza; se vi sarà necessità di ripa-razione o revisione si dovrà ricorrere a componenti elettrici, elettronici ed elettromeccanici moderni soprattutto perché quelli originali saranno quasi

    irreperibili (e, quindi, molto costosi, come pezzi di antiquariato, sebbene meno performanti e meno sicuri); in-fatti, l’elettronica procede a passi da gigante nel ridurre prezzi e dimensioni con contemporaneo aumento di pre-stazioni.

    Beni immobili: impianti, abitazioni, uf-fici, negozi, capannoni, centrali termi-che, solari, eoliche, etc.

    Il concetto di contenuto tecnologico vale anche per i beni immobili quali case e capannoni industriali, etc. I beni immobili prodotti anni fa non hanno quasi mai le caratteristiche antisismi-che e di efficienza energetica nonché di assenza di materiali insalubri o non ecocompatibili per non parlare delle caratteristiche di antieffrazione e di utilizzabilità per i portatori di handicap tipiche dei beni più moderni. Così per i beni immobili (civili abita-zioni, uffici, negozi, capannoni indu-striali, etc.), più che la data di consegna del bene, occorre considerare la data di

    MERCATO

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    NOTIZIENOTIZIE

    approvazione del suo progetto da parte dell’autorità pubblica di controllo pres-so cui è depositato il progetto finale approvato ed anche tutte le varianti in corso d’opera che solitamente si devo-no depositare.

    Infatti, fra la approvazione del proget-to e la consegna dello immobile rara-mente passano meno di tre o quattro anni; talora si arriva a dieci anni o più nei complessi residenziali costituiti da grossi condomini di decine e decine di appartamenti o da insiemi di case a schiera o da gruppi di capannoni in aree industriali. Sarebbe un grossolano ed imperdona-bile errore di valutazione considerare la data di consegna dell’immobile come primo indice del suo valore: ciò che conta è la data di approvazione del suo progetto mentre la data di consegna è importante per la applicazione della sua garanzia e la decorrenza della data utile per la denuncia di eventuali difetti strutturali e non strutturali, e, ovvia-mente, per il suo deperimento dovuto al tempo ed all’uso.

    Ciò è ancor più importante per gli im-pianti di produzione di energia: cen-trali termiche, impianti solari, eolici: il loro valore è fortissimamente influen-zato dalla loro capacità di produrre energia ai massimi livelli di efficienza e ciò dipende dalle loro caratteristiche tecniche e manutentive, in continuo progresso, più che dalla data di con-segna di ciò che potrebbe essere inve-ce una giacenza di magazzino di beni tecnologicamente superati da piazzare a compratori inesperti.

    Documenti di cittadinanza: esistenza e validità

    Quanto fin qui evidenziato vale per la attribuzione al bene oggetto di remar-keting di un valore economico ogget-tivo connesso al suo stato di conserva-zione ed alle sue peculiarità tecniche; queste sono quelle che più interessano il potenziale compratore o nuovo con-duttore di contratto di leasing che non desideri fare solo speculazione finan-ziaria.

    Il venditore, cioè la società di leasing o la banca, per poter operare legittima-mente senza violare le leggi esistenti, al pari di un datore di lavoro, deve con-trollare la carta di identità del bene di remarketing in oggetto: anche se sap-piamo come si chiama il bene, dove e nato e dove risiede, la sua carta di iden-tità od il suo passaporto devono esiste-re e non devono essere scaduti.Per esempio, dal 2010 i certificati emessi da Organismi Notificati per le pericolose macchine di Allegato IV scadono dopo 5 (cinque) anni dalla emissione e, da sempre, decadono ad ogni modifica apportata alle macchine.

    Legislazioni di riferimento dei docu-menti

    Salvo ineliminabili casi di inescusabile ignoranza delle leggi da parte di opera-tori professionali quali sono i costrut-tori, il produttore di un generico bene conosce quasi sempre a quali regole tecniche e legislative deve dichiarare la conformità del proprio bene.

    MERCATO

  • numero 1 anno 2015 29

    NOTIZIENOTIZIE

    Ma, più passano gli anni e più appaio-no modificazioni alle norme tecniche e legislative esistenti o appaiono nuove norme tecniche e leggi che aboliscono le precedenti ed impongono nuove li-mitazioni anche ai beni già immessi sul mercato.Pertanto, in funzione delle varie tipolo-gie di legislazione a cui è soggetto, ogni bene di remarketing va inquadrato con estrema precisione rispetto alle norme tecniche e legislative concorrenti e suc-cessive sotto cui ricade. Evidentemente, da tale punto di vista il compito cartaceo di chi fa remarke-ting di beni usati è molto più gravoso di quello del costruttore del bene origina-le perché deve sempre fare valutazioni burocratiche sui documenti di confor-mità che il costruttore originario non poteva prevedere.

    Le modifiche ai beni: obbligatorie ed abusive

    ●MODIFICHE E VERIFICHE OBBLI-GATORIE

    A ciò si aggiungono le verifiche e/o le modifiche tecniche rese obbligatorie o quasi da qualche norma tecnica o legge anche per i beni già immessi sul merca-

    to anni prima. Il costruttore originario del bene non poteva prevederle e deca-de la sua responsabilità civile e penale (e, quindi il diritto di rivalsa) per even-tuali non conformità che da tali novità conseguissero.REGOLA PRATICA ▶ ogni venditore o cessionario deve sempre attestare o ga-rantire conformità (sicurezza) attuale o previgente; il leasing lo fa principalmen-te (ma non solo) nella forma verifican-do la presenza della documentazione obbligatoria; il datore di lavoro deve inoltre sempre verificare nel merito la adeguatezza (sicurezza) sostanziale del-la macchina per il lavoro da svolgere e deve realizzare tutti gli adeguamenti di sicurezza necessari perché la “mette a disposizione dei lavoratori”. ▶ Il contratto di cessione non deve mai indurre in errore il compratore, nemme-no se è un professionista, perché anche il venditore è professionista e la super-ficialità del compratore non è sempre esimente dalla deontologia professionale e della prudenza del buon padre di fa-miglia del venditore; così, per evitare re-sponsabilità più gravi, non si deve dare per sottinteso nulla circa eventuali difet-ti noti (nasconderli non è lecito), come anche limitazioni d’uso non normali ma dovute allo stato del bene. In tali casi è meglio declassare il bene.

    Per esempio, l’assenza di verifiche e/o modifiche obbligatorie alle macchine ed attrezzature di lavoro è penalmente rilevante per il datore di lavoro (e, di conseguenza, per chi vende loro beni dichiarati conformi e che essi non veri-ficano fidandosi delle dichiarazioni di chi fa remarketing) anche in assenza di

    infortuni (a maggior ragione in caso di eventuali infortuni) ed è sanzionabile in conseguenza degli articoli di legge si seguito evidenziati:

    DLgs 626/94 del 1994.09.19 (GURI 265, 1994.11.12 SO 75)▶ (Art.6.2) ▶▶▶ Leasing ▶ (Art. 36, N.8) ▶▶▶ All. XV = Ade-guamenti (importanti, ma ragionevoli, essenziali e limitati, ma con un labirin-to intricato di date e soggetti)

    DLgs 81/2008 del 2008.04.09 (GURI 101 del 2008.04.30)▶ (Art.23) ▶▶▶ Leasing ▶ (Art.72 + Art.70, N.2) ▶▶▶ All. V = Adeguamenti (molto dettagliati ed estesissimi).

    ●MODIFICHE IGNOTE (SIA ABUSI-VE CHE LECITE)

    Inoltre, il bene potrebbe essere sta-to sottoposto a modifiche, illecite ma anche lecite, ignote all’operatore di re-marketing: si pensi ad una macchina o ad un impianto modificato ad insaputa della società di leasing (per esempio con la aggiunta di un telecomando) o

    MERCATO

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    NOTIZIENOTIZIE

    ad un appartamento a cui è stata aperta una piccola porta o finestra ad insaputa della banca. Così, per evitare rischi dovuti a beni divenuti irregolari (perché eccessiva-mente modificati rispetto sia alle previ-sioni di legge che alle zone d’ombra di

    quest’ultime) ed a rischio di rotture e/o pericolosi (per carenze manutentive e/o per modifiche fatte), chi fa remarketing é costretto, almeno per i beni più im-portanti economicamente e/o dove il rischio appare più significativo, a pos-sedere una perizia tecnica, più o meno approfondita, che lo ponga al riparo da sorprese a cui lui stesso (e non solo il costruttore originario) personalmente si espone col remarketing. Come nella locandina del film, i soggetti coinvolti in problemi legali si moltiplicano verso più soggetti vecchi e nuovi.

    ●LA DOPPIA NATURA DELLE SO-CIETÀ IN ITALIA

    Inoltre, in Italia le società hanno assun-to personalità quasi doppia (da un certo punto di vista), tali cioé da essere respon-sabilizzate anche penalmente al pari degli individui: non sono più solo giuridiche ed esistenti solo sulla carta, ma, al pari delle persone, sono perseguibili penalmente e, in conseguenza di illeciti, possono subire li-mitazioni che ricadono anche sui loro soci.

    Un po’ come nel poster del film THE IDES OF MARCH in cui Ryan Gosling appare per metà in carne ed ossa e per metà come persona esistente solo sulla carta della rivista TIME quando, ad un certo punto, arrivano i problemi.

    I D.Lgs. 231/2001 e 123/2007 che han-no responsabilizzato le società hanno anche delineato degli strumenti orga-nizzativi e certificativi per limitare le responsabilità degli individui ai soli soggetti direttamente responsabili del-le irregolarità di comportamento che hanno condotto al fatto evitabile per cui esiste una responsabilità.Insomma, le Leggi non portano solo problemi ma anche buone notizie (se ci si dota di una organizzazione in stile 231): ecco perché le espressioni positi-ve di Clark Gable e Lana Turner men-tre leggono delle carte nell’immagine in bianco e nero della MGM.

    MERCATO

  • numero 1 anno 2015 31

    NOTIZIENOTIZIE

    Macchine, quasi macchine, attrezzatu-re, impianti.Particolarizziamo quanto fin qui detto al caso di più frequente interesse, cioè quello delle macchine utensili e delle attrezzature di lavoro, degli impianti e delle cosiddette “quasi macchine” o macchine destinate ad incorporazione. Per brevità a tutto queste categorie ci riferiamo nel seguito col termine bene o macchina.La prima distinzione che va fatta sul bene di remarketing è data dalla rispo-sta alla seguente doppia domanda:

    ●DOVE & QUANDO è nata “stata im-messa sul mercato” la macchina (nuova od usata) ?

    Le possibili risposte sono, da un punto di vista pratico, le seguenti, dove “CE” significa “marcato ed in UE” mentre “NON-CE” significa “non marcato CE

    e/o non in UE”:▶ bene NON-CE pre DPR 547/55▶ bene NON-CE post DPR 547/55 ma pre DPR 459/96▶ bene CE (post DPR 459/96) ma pre « idi di marzo 2010» ▶ bene CE post «idi di marzo 2010» Le «idi di marzo 2010» ci ricordano ab-bastanza bene la data ultima di entrata in vigore in Italia della vigente diretti-va 2006/42/CE sulle macchine, che nel resto dell’Unione Europea è entrata in vigore il 29 dicembre 2009 (in breve nel 2010).

    In realtà dovremmo parlare di “quin-to giorno dopo le calende” di marzo 2010, essendo tale data il 6 marzo 2010 (le “calendae” sono il primo giorno del mese); ma la locuzione “idi di marzo” è più sintetica e più facile da ricordare, per le reminescenze scolastiche sulla uccisione di Giulio Cesare da parte di Bruto poiché la data 6 marzo 2010 è importante solo in Italia.

    Amletiche domande

    Per tutti i beni pre e post «idi di mar-zo 2010» dobbiamo chiederci se hanno subito modifiche obbligatorie ai fini della sicurezza perché privi di marcatu-ra CE e/o perché comunque pericolosi, in ossequio prima al D.Lgs. 626/94 e poi al D.Lgs. 81/2008; ed anche se han-no subito modifiche lecite od illecite per aumentare le prestazioni. Come la macchina da corsa che Ryan Gosling sta guardando nel film DRI-VE: essa è stata modificata con l’in-troduzione di dispositivi di sicurezza obbligatori per gareggiare, ma è stata anche molto potenziata per vincere le competizioni che si svolgono in pista, e che corrispondono alle competizioni economiche e produttive che si svolgo-no su tutti i mercati nazionali ed inter-nazionali.Con le eccezioni delle macchine di Al-legato IV della direttiva 2006/42/CE e di quelle che ricadono anche sotto le direttive GAD (Gas Appliances Direc-tive), PED (Pressure Equipment Direc-tive), ATEX (Atmosphères ed Explosi-bles), le eventuali modifiche fatte solo ai fini di adeguamento della sicurezza d’uso, ancorché eccedenti la normale od ordinaria manutenzione e/o non originariamente previsti ab origine dal costruttore, non costituiscono una

    MERCATO

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    NOTIZIENOTIZIE

    nuova immissione sul mercato del bene (questo risparmia costi, tempi e molte carte per la altrimenti obbligato-ria nuova marcatura CE). Ciò vale se tali modifiche non finalizza-te al miglioramento di prestazioni ma

    solo della sicurezza, pur non essendo illecito l’eventuale aumento di presta-zioni conseguente a tali modifiche, ed patto che tale miglioramento non met-ta poi in crisi la sicurezza di altri organi e funzioni della macchina.

    Documenti che non possono mai man-care

    Fermo restando per tutti i casi la indi-spensabilità di una targhetta identifi-cativa del bene (con o senza marcatura CE) e di un manuale d’uso (a prescin-dere dalla sua bontà), vi sono alcuni documenti parimenti indispensabili:Per i beni CE post « idi di marzo 2010 » (é questo il caso più semplice) il le-asing deve avere una dichiarazione di conformità del costruttore ineccepibile nella forma.

    Nota Bene: per tutti i beni non marcati CE (perché pre DPR 459/96 o sempli-

    cemente perché manca la marcatura CE) il leasing deve sempre fornire una propria dichiarazione di conformità del bene alla previgente legislazione.Ciò deriva dall’articolo 18 del D.Lgs. 17 del 2010.01.27 in vigore dal 2010.03.06 che rimanda allo Art.11 commi 1 e 3 del DPR 459/96 per la applicabilità del-le disposizioni transitorie. Di seguito la parte che ci interessa di tale Art.11 del DPR 459/96:

    Art. 11. - Norme finali e transitorie1. Fatto salvo l’art. 1, comma 3, in caso di modifiche costruttive, chiunque ven-da, noleggi o conceda in uso o in locazio-ne finanziaria macchine o componenti di sicurezza già immessi sul mercato o già in servizio alla data di entrata in vigore del presente regolamento e privi di marcatura CE, deve attestare, sotto la propria responsabilità, che gli stessi sono conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, alla legislazione previgente alla data di entrata in vigore del presente regolamento.

    Ciò implica che, in assenza di marca-tura CE, chi fa remarketing deve sem-pre convalidare la sicurezza del bene in riferimento al DPR 547/55 sia che il bene fosse effettivamente pre DPR 459/96 (cosa abbastanza ovvia, seppur poco nota), sia che il bene fosse stato irregolarmente immesso sul mercato senza marcatura CE pur dopo l’entrata in vigore del DPR 459/96 (cosa poco nota e che necessariamente implica una perizia valutativa della sicurezza e non semplicemente estimativa del va-lore economico del bene).

    MERCATO

  • numero 1 anno 2015 33

    NOTIZIENOTIZIE

    L’Art. 11 del DPR 459/96 richiama an-che l’art. 1, comma 3 del DPR 459/96:

    Art. 1. - Campo di applicazione e defi-nizioni…omissis…3. Si intende per immissione sul mer-cato la prima messa a disposizione sul mercato dell’Unione europea, a titolo oneroso o gratuito, di una macchina o di un componente di sicurezza per la sua distribuzione o impiego. Si considerano altresì immessi sul mercato la macchi-na o il componente di sicurezza messi a disposizione dopo aver subito modifiche costruttive non rientranti nella ordina-ria o straordinaria manutenzione.

    Ciò implica che, anche in presenza di marcatura CE, targhetta identifi-cativa, dichiarazione di conformità CE e manuale d’uso, il leasing deve assicurarsi che il bene oggetto di remarketing non abbia subito mo-difiche costruttive non rientranti nell’ordinaria o straordinaria manu-tenzione.Per un bene costituito da un im-pianto questo è quasi impossibile e, pertanto, il bene impianto va sempre venduto specificando contrattual-

    mente in maniera molto chiara ed esplicita talune clausole a tutela del leasing.

    Declassamenti

    Tali clausole da un punto di vista for-male, solo formale, costituiscono appa-rentemente una sorta di declassamento del bene, ma in realtà non toccano la sostanza del suo valore ed il comprato-re lo sa; perfezionare una vendita senza opportune clausole cautelative significa esporre il leasing alla spada di Damocle di potenziali infortuni su cui individui e società possono essere chiamati in causa e/o difetti di funzionamento re-clamati come vizi occulti. Nel caso delle macchine il declassa-mento può essere di più tipi, fra i quali i più usabili sono il declassamento a quasi macchina od a macchina confor-me a previgente legislazione. In ambo i casi predetti occorre moltis-

    sima attenzione alle norme da dichia-rare nella coerente dichiarazione di conformità obbligatoriamente prevista dal 2010▶ per le macchine di cui alla previgente legislazione occorre fare molta atten-zione alle norme di adeguamento (ex 626/94 ed ex 81/2008) perché sono ob-bligatorie.▶ per le quasi macchine (macchine de-stinate ad essere completate od incor-porate in altre) occorre fare molta at-tenzione ad un set minimale di norme di conformità pertinenti e significative che comunque vanno dichiarate e de-vono essere riscontrabili sul bene ed in un fascicolo tecnico minimale.

    Cambiare la corsia di vendita dei beni di remarketing declassandoli è mol-to tutelante per chi fa remarketing ed è largamente usata anche in altri am-biti: per esempio in aeronautica, dove costosi ma efficienti velivoli che non

    MERCATO

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    NOTIZIENOTIZIE

    avrebbero più il permesso di volare per motivi più formali che sostanziali sono cancellati dal registro aeronautico e reimmatricolati come velivoli “EX-PERIMENTAL” per i quali è permesso volare ma non portare (almeno uffi-cialmente) passeggeri paganti o dare lezioni di pilotaggio a neofiti.

    Quasi ogni bene può essere oggetto di remarketing

    Ciò significa che, non ostante tutte le molte e complesse norme tecniche e legi-slative che vincolano e frenano il remar-keting, le macchine ed i beni in generale, sono come il maiale: di essi non si butta via nulla e si riutilizza tutto, ma bisogna conoscere come è fatto il nostro bene, sa-per parlare la sua lingua, e sapergli dare un taglio che lo renda vendibile.

    Ciò è molto più redditizio della pratica sbrigativa di rottamare un bene, sicché il know-how tecnico ÷ legislativo nel remarketing porta a recuperare ingenti valori di beni che, altrimenti, sarebbero da dismettere solo per motivi formali o per paura di conseguenze potenziali che, invece, sono evitabili con certezza e tranquillità sia nel presente che nel fu-turo.L’onere della sicurezza è, infatti, lecita-mente trasferibile al compratore o con-duttore a patto di fare tutto “come si deve” anche in caso di bene irregolare. I passi necessari sono:1) la identificazione esatta del bene dal punto di vista tecnico ÷ giuridico; 2) la valutazione delle sue eventuali non conformità tecniche e/o documentali; 3) le dichiarazioni (di conformità e contrattuali) ad hoc;

    Conclusioni

    L’argomento è tecnicamente e giuri-dicamente complesso ed importante economicamente anche per i rischi da evitare, ma può essere sintetizzato nel dovere morale e pragmatico di adottare opportune cautele, senza mai sottova-lutare nulla: i controlli, i documenti e le clausole contrattuali sono le nostre cin-ture di sicurezza ed i nostri airbags in caso di incidenti contestazioni.Le necessarie semplificazioni usate per rappresentare senza tecnicismi un ar-gomento vasto e sempre nuovo anche per l’autore possono aver generato con-fusione; tuttavia, si spera di essere riu-sciti a trasmettere concetti importanti anche attraverso una comunicazione visiva da marketing

    MERCATO

  • NOTIZIENOTIZIE

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    Il mondo del Leasing sta affrontando sfide sempre più complesse, una com-petizione globale estremamente ag-guerrita e scenari in continua evoluzio-

    SADAS: Tecnologia italiana per il Leasing

    ne. Solo soluzioni altamente innovative proposte da società con un’ottima com-prensione di questa realtà, possono supportare gli istituti di Leasing, garan-tendo da un lato la massima efficienza nell’implementazione dei processi, dall’altro introducendo sistemi di mo-nitoraggio e controllo che diano al ma-nagement una effettiva capacità di in-dirizzare le decisioni in modo efficace.

    In questo contesto si colloca SADAS Srl, società italiana specializzata nello sviluppo di tecnologie software inno-vative particolarmente efficienti nel trattamento di grandi volumi di dati. Nella convinzione che la vera inno-vazione passa attraverso un serio e strutturato percorso di ricerca, grazie a partnership consolidate con università italiane ed europee, SADAS è il primo - e tuttora unico - produttore in Italia di un sistema di gestione dati “colonnare”,

    che consente di realizzare applicazioni web perfettamente in grado di risolve-re le sempre più complesse esigenze dei clienti. Presente sul territorio italiano con tre sedi (Napoli, Milano e Roma) gestisce un portafoglio clienti diversi-ficato per i vari mercati, dai media alle banche e finanza, dalle assicurazioni alla grande distribuzione e agli enti lo-cali.Nel 2014 è divenuta socio aggregato di Assilea: coronamento di un’attività pluriennale sullo specifico mercato del Leasing, ma anche inizio di una stretta collaborazione su un tema di grande attualità, quello del controllo del supe-ramento delle soglie usura. SHYLOCK, nato a partire dall’intuizione di una specifica società (Alba Leasing Spa) e alla visione di sistema di Assilea, è uno strumento per la verifica dei tassi reali applicati ai contratti, in grado di supportare l’analisi delle contestazio-

    Roberto GogliaCEO SADAS S.r.l.

    REDAZIONALE

  • numero 1 anno 2015 37

    NOTIZIENOTIZIE

    ni della clientela o simulare l’effetto del variare delle condizioni sull’intero portafoglio contratti. È mantenuto co-stantemente allineato alla normativa e alla prassi giurisprudenziale grazie alla collaborazione con Simmetrix Srl, so-cietà di consulenza facente riferimento a Mario Comana Professore Ordinario di Economia degli intermediari finan-ziari alla Luiss Guido Carli.Come già accennato, SADAS ha colle-zionato negli ultimi anni una serie di esperienze presso società di Leasing, partecipando a progetti di rilevanza strategica per l’evoluzione del loro bu-siness e della capacità di affrontare i mutamenti del mercato in un periodo caratterizzato da forti turbolenze.La pluridecennale presenza di SADAS sul mercato banche e finanza, e l’abi-

    lità di coniugare la tecnologia, di cui l’azienda è proprietaria e sviluppatrice, con la conoscenza di tematiche tipiche del mondo finanziario e in particola-re del Leasing, hanno permesso – già prima di Shylock - l’implementazione di altre soluzioni specificatamente pro-gettate per questo mercato.

    Tra le applicazioni di maggior succes-so, Sherlock e SH_DIANA Pro Lease, strumenti in grado di supportare il pre-sidio Antiriciclaggio nella operatività quotidiana, per il corretto e tempestivo adempimento alle richieste di organi inquirenti e ispettivi, e nel controllo co-stante della qualità dei dati AUI e delle iniziative intraprese, senza dover ricor-rere all’intervento dei servizi IT.In particolare, SH_DIANA non solo

    supporta e documenta indagini dia-gnostiche, continuamente aggiornate al variare della normativa antiriciclag-gio per il Leasing, ma è anche stru-mento di analisi preventiva dei dati in procinto di essere accodati in AUI, per evitare eventuali anomalie e così ridur-re la necessità di successive azioni di retti¬fica, sempre complesse e delicate.

    Dopo queste esperienze ormai “stori-che”, SADAS ha affrontato attività di Assessment dell’impianto e delle pro-cedure relative all’antiriciclaggio, per poi espandere il suo raggio d’interven-to ad aree diverse, quali il reporting sulle Cartolarizzazioni, dove la soluzio-ne Performance ottimizza l’intero pro-cesso di reporting dei flussi informativi rivolti agli “arranger”, consentendo agli

    REDAZIONALE

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    NOTIZIENOTIZIE REDAZIONALE

    istituti di interfacciarsi con il mondo esterno in modo efficiente ed econo-mico, senza ricorrere ad elaborazioni manuali spesso fonte di errori.Altra soluzione nata in ambito Leasing è Sales Assistance, a supporto dell’at-tività commerciale degli istituti, che permette di monitorare e migliorare le campagne commerciali e di implemen-tare un loro controllo di gestione mi-rato e continuo. L’applicazione genera liste-obiettivo (a partire dalla clientela già acquisita o da liste di clienti pro-spect), consente filtri (per settore, tipo di azienda, rischiosità), conduce analisi dei risultati per area e p