Le tempeste della vita - WordPress.com

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Newsletter n. 11 – Novembre 2014 Dobbiamo abituarci all’idea che ai più importanti bivi della nostra vita non c’è segnaletica. (Ernest Hemingway) Riflessioni Le tempeste della vita Credo che ognuno di noi dovrebbe avere un modo per sfogarsi, un qualche cosa in cui rifugiarsi in caso di bisogno. Non si tratta di voler evitare di affrontare le situazioni e le difficoltà, solo di trovare un modo per poterle sostenere un po’ meglio. Purtroppo però non sempre questo è possibile, ci sono contesti, momenti, fasi della vita in cui non si ha la possibilità o non si riesce a dedicare tempo e spazio a quella cosa che potrebbe permetterci di alleggerire il peso che dobbiamo portare. Quei momenti sono quelli più pericolosi, sono i momenti in cui le cose che si devono affrontare rischiano di diventare davvero troppo pesanti. E’ un po’ come quando piove e ci si protegge dall’acqua con l’ombrello. E’ vero, magari ci si bagna lo stesso perché ci sono le pozzanghere e l’acqua che schizza sull’asfalto, ma certamente meno di c ome ci si bagnerebbe senza ombrello, senza protezione. In fondo è proprio di questo che si tratta, di proteggersi, di difendersi in qualche modo da quello che ci può far male e che, anche se non possiamo fare a meno di affrontare, dato che la vita è anche questo, possiamo in qualche modo arginare. Ma come possiamo fare? Come possiamo trovare un modo per vivere un po’ “meno male” quello che la vita ci riserva? Credo che ognuno di noi abbia un modo personale per “distrarsi”, per ricaricare le batterie, ma penso anche che ci siano delle cose che tutti noi possiamo fare. Possiamo cercare di stare assieme agli altri, anche se magari non vorremmo altro che chiuderci in noi. Possiamo cercare di aprirci con qualcuno di cui ci fidiamo, anche se abbiamo paura. Possiamo cercare di attrezzarci, chiedendo aiuto, per affrontare le tempeste che la vita ci fa affrontare. Questo non farà piovere di meno, no, ma farò in modo che la maggior parte della pioggia e della tempesta cada a terra e non su di noi. “Gocce di colore” I disturbi del comportamento alimentare colorano di grigio le nostre giornate; sta anche a noi usare colori diversi per dipingere giorni nuovi

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Newsletter n. 11 – Novembre 2014

Dobbiamo abituarci all’ideache ai più importanti bivi della nostra vita

non c’è segnaletica.(Ernest Hemingway)

Riflessioni

Le tempeste della vita

Credo che ognuno di noi dovrebbe avere un modo per sfogarsi, un qualche cosa in cui rifugiarsiin caso di bisogno. Non si tratta di voler evitare di affrontare le situazioni e le difficoltà, solo ditrovare un modo per poterle sostenere un po’ meglio.Purtroppo però non sempre questo è possibile, ci sono contesti, momenti, fasi della vita in cui nonsi ha la possibilità o non si riesce a dedicare tempo e spazio a quella cosa che potrebbepermetterci di alleggerire il peso che dobbiamo portare.Quei momenti sono quelli più pericolosi, sono i momenti in cui le cose che si devono affrontarerischiano di diventare davvero troppo pesanti. E’ un po’ come quando piove e ci si proteggedall’acqua con l’ombrello. E’ vero, magari ci si bagna lo stesso perché ci sono le pozzanghere el’acqua che schizza sull’asfalto, ma certamente meno di come ci si bagnerebbe senzaombrello, senza protezione.In fondo è proprio di questo che si tratta, di proteggersi, di difendersi in qualche modo da quelloche ci può far male e che, anche se non possiamo fare a meno di affrontare, dato che la vita èanche questo, possiamo in qualche modo arginare.Ma come possiamo fare? Come possiamo trovare un modo per vivere un po’ “meno male” quelloche la vita ci riserva? Credo che ognuno di noi abbia un modo personale per “distrarsi”, perricaricare le batterie, ma penso anche che ci siano delle cose che tutti noi possiamo fare. Possiamocercare di stare assieme agli altri, anche se magari non vorremmo altro che chiuderci in noi.Possiamo cercare di aprirci con qualcuno di cui ci fidiamo, anche se abbiamo paura. Possiamocercare di attrezzarci, chiedendo aiuto, per affrontare le tempeste che la vita ci fa affrontare.Questo non farà piovere di meno, no, ma farò in modo che la maggior parte della pioggia e dellatempesta cada a terra e non su di noi.

“Gocce di colore”I disturbi del comportamento alimentare colorano di grigio le nostre giornate; sta

anche a noi usare colori diversi per dipingere giorni nuovi

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Cerca di essere sempre te stesso,così un giorno potrai dire

di essere stato l'unico.(Jim Morrison)

Rabbia

Non sempre è facile volersi bene anzi a volte è così difficile che il bene si trasforma in rabbia,quasi in odio. Un odio profondo, che si manifesta anche attraverso un male fisico, tangibile, unmale che facciamo al nostro corpo, a volte senza nemmeno saperne la vera ragione.Però una ragione c'è, è solo che spesso è talmente nascosta da non farsi vedere nemmeno ai nostriocchi. E' la stessa ragione che ci impedisce di essere felici, di vivere le giornate conspensieratezza, la stessa ragione che sembra toglierci ogni volontà, ogni desiderio di fare qualcosadi bello, di diverso, solo per noi.Però, se guardiamo bene, con onestà, se scaviamo dentro di noi, nel nostro cuore e nel nostrovissuto, lì possiamo trovare il motivo che ci ha portato a non vedere un domani diverso, migliore.E lì quel motivo lo possiamo prendere, analizzare, guardare da una prospettiva diversa e alla finepossiamo anche fare in modo che da motivo di sofferenza si trasformi in motivo di crescita, unacrescita dolorosa ma necessaria per poter tornare a sorridere.Ricominciare a volervi bene non è facile, ma nemmeno impossibile, come non è impossibilecambiare il corso delle cose e farle andare, finalmente, a nostro vantaggio, perché anche noi,come tutte le altre persone, abbiamo diritto di essere felici e di vivere una vita senza questa rabbianei nostri stessi confronti, una rabbia che non meritiamo.

Non seguire il sentiero già segnato,va invece dove non vi è alcun segno

e lascia una traccia...(Sergio Bambarén)

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Basta un attimo

A volte basta un attimo per rovinare ore e ore di autoconvincimento su quello che è giusto fare,per rendere nulle quelle frasi dette e ridette a se stessi per cercare di frenare quegli impulsi che labulimia fa provare con una tale forza che a parole è difficile descrivere.Si, a volte basta davvero poco, un attimo, un attimo che però è sufficiente per scatenare qualcosache fa perdere completamente il controllo e che rende vano tutto quello che è stato fatto prima.Eppure è solo un momento, un istante ... com'è possibile che sia così dannoso?Mi rendo conto che è difficile da comprendere ma si, è possibile, quell'istante può essere davverocosì ... l'inizio di un tormento, quello che ti porta a lasciarti andare (… perché non riesci davveroa fermarti), quello che ti fa piangere in silenzio (… perché è un pianto che fa male dentro e chenon si vede dal di fuori), quello che ti fa sentire un fallimento (… perché non sei riuscita/o aresistere), quello che ti fa stare talmente male da farti credere di non essere in grado di esserequalcosa di meglio, qualcosa che merita una vita diversa, come la hanno tutte le altre persone.E quando tutto (… si fa per dire …) è passato, resta un dolore che scava in profondità e che rendela propria autostima ancora più bassa.Conosco bene queste emozioni e questi sentimenti così dolorosi, per questo ne parlo, perchécredo sia giusto cercare di spiegarli a chi ci è vicino e non si immagina cosa ci sia dietro certicomportamenti. Non mi aspetto che quello che ho scritto sia compreso e accettato con facilità, soche è difficile, però sarebbe importante almeno provarci, anche perché chi vive queste cose,queste sofferenze, le vive davvero, fino in fondo e sapere che, magari, chi ha vicino può in uncerto senso capirla/o, forse può almeno in parte farla/o sentire un po' meno sola/o e questo è giàmolto anche perché come è vero che quel momento, quell'attimo può far dimenticare tuttol'impegno impiegato prima per cercare di fare la cosa giusta, è anche vero che tutta una vita nonbasta per dimenticare quello stesso momento.

Non rovinare mai il tuo presenteper un passato che non ha futuro.

(W. Shakespeare)

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Citazioni

Un anziano saggio cinese stava camminando per i campi innevati,quando incontrò una donna che piangeva.

“Perché stai piangendo?” chiese.“Perché sto pensando alla mia vita, la mia giovinezza,

la bellezza che vedevo nello specchio e l’uomo che amavo.Dio è crudele per aver dato la capacità di ricordare.

Egli sapeva che un giorno avrei ricordato la primavera della mia vita, e avrei pianto.”Il saggio rimase in piedi lì nella neve, guardando un punto fisso e contemplando.

Ad un certo punto, la donna smise di piangere:“Cosa vedi laggiù?” ella chiese.

“Un campo di rose,” rispose il saggio.“Dio è stato generoso con me perché mi ha dato la possibilità di ricordare.Egli sapeva che d’inverno, avrei potuto sempre immaginare la primavera”.

E sorrise.

(Paulo Coelho)

Piramidi

La piramide dei “messaggi”

So che in rete girano con una certa frequenza piramidi “pro-ana”, che dovrebbero, in un certosenso, sostituire la piramide alimentare che è stata pensata per rappresentare in forma graficaquella che dovrebbe essere una corretta alimentazione. Queste piramidi “pro-ana” sono piramidiche pongono sui diversi livelli della stessa metodi per favorire e sostenere comportamenti cheincitano alla magrezza e all’anoressia.Ho pensato quindi di creare una nuova piramide, la piramide dei “messaggi”, che vorrebberoessere messaggi di incoraggiamento e di aiuto per chi soffre di anoressia, bulimia o altri disturbidel comportamento alimentare.Avrei potuto fare una piramide delle cose giuste, delle cose corrette da fare sotto un punto di vistapratico, compreso quello dell’alimentazione, ma non è questo quello che vorrei trasmettere, ancheperché questo significherebbe parlare delle azioni viste come cose da fare per ridurre o evitare isintomi e non è questo quello che vorrei.Lo so, i sintomi sono importanti, perché fanno male al nostro corpo e al nostro animo, ma agire sudi loro non basta, serve anche andare oltre, guardare in profondità, dentro di noi e li cercare dicapire, di elaborare e di rimettere a posto i pezzi che con il tempo si sono spostati mettendodisordine in noi.

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Naturalmente la mia è solo “una” delle piramidi che ognuno di noi può costruirsi, conoscendosi epensando a quali sono le cose che possono alleggerire un po’ il viaggio che la vita ci porta a fare.Anzi, vorrei lanciare un appello: se qualcuno vuole disegnare la “sua” piramide emandarmela mi piacerebbe molto. La potrei pubblicare e potremmo fare, tutti assieme, unaraccolta delle piramidi “positive”.

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Ecco la piramide di Chiara (facebook: Briciole di Pane):

Accadono cose che sono come domande,passa un minuto oppure anni,

e poi la vita risponde.(Baricco)

Eventi

L'Associazione Mi fido di te ONLUS sta organizzando il seminario di pedagogiagenitoriale “Il Dono”, che si svolgerà i giorni 12 e 13 dicembre 2014 presso ilConvento dei Frati Minori di Montesanto in Via Circonvallazione Orvietana Ovest aTodi.Il seminario è rivolto a genitori, parenti, amici, compagni di persone affette daDisturbi alimentari e a tutti gli operatori interessati alla problematica e saràstrutturato in due giornate suddivise in una parte teorica (venerdì mattina) e unaparte esperienziale (venerdì pomeriggio e sabato mattina). In quest'ultima ipartecipanti saranno invitati a lavorare in gruppo sul tema scelto.Gli interventi teorici saranno tenuti dalla Dott.ssa Paola Bianchini, da Don RiccardoMensuali del Consiglio Pontificio della Famiglia e dalla Dott.ssa MariagraziaParadiso; mentre i lavori di gruppo saranno condotti dalle Dottoresse : ChiaraBurini, Emanuela Falconi, Raffaella Fasoli, Francesca Pierotti , Michela Angeletti ,Claudia Crispolti e Bianca Rinaldo.

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Strutture

CedaP – Centro Disturbi Alimentari Pescara

Sede: Via Milite Ignoto 53 – c/o Eco Sas - Pescara

Recapiti: 3295850421 – dott.ssa Francesca Vallescura, Presidente CedaP

E-mail: [email protected]

Sito internet: www.cedapescara.it

Cosa fa il Centro: il Centro Disturbi Alimentari Pescara – CedaP è un luogo di ascolto,informazione e cura per i disturbi del comportamento alimentare che vuole offrire uno spazio in cui sentirsi accolti e compresi dando un significato alla sofferenza che vada al di là del sintomo e che traduca il momento di disagio in opportunità di crescita. Ciò si realizza attraverso sportelli di ascolto scolastici, colloqui individuali, familiari e gruppi di mutuo aiuto tra persone che vivono lo stesso disagio.

Il Centro è nato per volontà della dott.sa Francesca Vallescura, psicologa e presidente del Centro.

"Incanalare la mia sofferenza in un disturbo alimentare piuttosto che in qualche altro disturbo non è stato casuale. Credo che un disturbo mentale non è mai causale, rispondeperfettamente ai tuoi bisogni, si esprime nel modo più congeniale per chi ti sta intorno ed è perfettamente sensato all'interno del contesto in cui ti trovi. Io avevo bisogno di qualche cosa di forte, di atroce. Ma silenzioso, perché sapevo che dalle mie parti il rumore non funzionava, disturbava." Francesca Vallescura

Equipe: psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e medici nutrizionisti.

Modalità di accesso: per accedere al Centro è sufficiente telefonare e fissare un appuntamento.

Tempi di attesa: circa una settimana.

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Se vuoi condividere la tua esperienza, esprimere il tuo pensiero o se hai il desiderio o il bisogno di parlare oconfrontarti con qualcuno oppure se sei un esperto del settore e vuoi contribuire con un tuo intervento puoi

scrivermi all'indirizzo: [email protected]

www.goccecolorate.wordpress.com