Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca...

5
Le sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo dedicato alle armi corte della cavalleria ed in particolare alle sciabole di Christian Turozzi [email protected] [1] Ussaro francese in una tavola del Bellangé. Notare la sciabola Mod. an XI con la sua dragona. ruda, selvaggia nella sua rude e vio- lenta concezione è forse tra le armi bianche la più romantica ed emblema- tica (per noi nostalgica) ed ebbe nel perio- do napoleonico il suo apice di popolarità e sviluppo, sia artistico delle singole lame, che produttivo seriale nei vari modelli. Questo breve articolo non vuol essere un elemento esaustivo, ma una corretta, per quanto possibile, visione panoramica del suo essere equipaggiamento primario di caval- leria in tutte le sue specialità. La cavalleria leggera La cavalleria leggera si definisce tale per l’u- tilizzo di personale ed equini minuti, in gra- do di effettuare manovre veloci, "silenti" ed a corto e medio raggio, senza abbisognare di particolari preparazioni logistiche, anche operando in piccoli gruppi a vantaggio del- la discrezione e dell’area operativa; questo è valido per tutte le specialità leggere di ogni nazionalità. Il tipo d’impiego dunque implica l’alta pro- babilità di piccoli scontri isolati (scaramuc- cie), del tipo individuale e sovente in corsa (es. l’intercettazione di una pattuglia in ri- cognizione o di una staffetta); da qui la ne- cessità di usare l’arma bianca sempre pron- ta e di sicuro impiego e sovente di lato e non di punta: dunque un’arma ricurva, più effi- cace in questo frangente. La cavalleria pesante Robusti uomini e possenti cavalli, addestra- menti mirati su manovre in massa, il tutto "boot to boot ", un’incredibile massa di car- ne e ferro pronta in linea ad essere scagliata con inarrestabile forza e precisione sul fron- te nemico. Per questi cavalieri occorre un’ar- ma che sia a “misura” di un uomo alto che a sua volta la manovri con sicurezza ed ef- ficacia da un grande cavallo. Egli deve in- fatti superare nei movimenti di combatti- mento la sagoma del grosso equino, onde offendere, nel violento scontro frontale, dunque abbisogna di una lunga e robusta lama diritta,ecco dunque nella sua forma la sua natura. C 1

Transcript of Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca...

Page 1: Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo

Le sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica

Prosegue l’analisi delle armi bianchenel periodo napoleonico

con un articolo dedicatoalle armi corte della cavalleria ed in particolare alle sciabole

di Christian [email protected]

[1] Ussaro francese in una tavola del Bellangé. Notare la sciabola Mod. an XI con la sua dragona.

ruda, selvaggia nella sua rude e vio-lenta concezione è forse tra le armi

bianche la più romantica ed emblema-tica (per noi nostalgica) ed ebbe nel perio-do napoleonico il suo apice di popolarità esviluppo, sia artistico delle singole lame, cheproduttivo seriale nei vari modelli.Questo breve articolo non vuol essere unelemento esaustivo, ma una corretta, perquanto possibile, visione panoramica del suoessere equipaggiamento primario di caval-leria in tutte le sue specialità.

La cavalleria leggeraLa cavalleria leggera si definisce tale per l’u-tilizzo di personale ed equini minuti, in gra-do di effettuare manovre veloci, "silenti" eda corto e medio raggio, senza abbisognaredi particolari preparazioni logistiche, ancheoperando in piccoli gruppi a vantaggio del-la discrezione e dell’area operativa; questoè valido per tutte le specialità leggere di ogninazionalità.Il tipo d’impiego dunque implica l’alta pro-babilità di piccoli scontri isolati (scaramuc-cie), del tipo individuale e sovente in corsa(es. l’intercettazione di una pattuglia in ri-cognizione o di una staffetta); da qui la ne-cessità di usare l’arma bianca sempre pron-ta e di sicuro impiego e sovente di lato e nondi punta: dunque un’arma ricurva, più effi-cace in questo frangente.

La cavalleria pesanteRobusti uomini e possenti cavalli, addestra-menti mirati su manovre in massa, il tutto"boot to boot ", un’incredibile massa di car-ne e ferro pronta in linea ad essere scagliatacon inarrestabile forza e precisione sul fron-te nemico. Per questi cavalieri occorre un’ar-ma che sia a “misura” di un uomo alto chea sua volta la manovri con sicurezza ed ef-ficacia da un grande cavallo. Egli deve in-fatti superare nei movimenti di combatti-mento la sagoma del grosso equino, ondeoffendere, nel violento scontro frontale,dunque abbisogna di una lunga e robustalama diritta,ecco dunque nella sua forma lasua natura.

C

1

Page 2: Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo

Il trasporto della sciabolaLa sciabola veniva portata appesa ad un cin-turone, composto da una cintura e da duependagli detti uno corto ed l’altro lungo; que-sta veniva chiusa con fibbie di varia foggia aseconda della specialità e della nazionalità.Vi erano anche delle varianti come la pre-senza di un piccolo gancio per appendere piùalta la sciabola, agevolando il camminare e,sempre per caminare o “combattre a piè”, al-cune specialità, come ad esempio i dragonifrancesi, usavano portarla a tracolla, furonoaggiunti un fodero per la baionetta e per gliaustriaci un’asola dove assicurare la pistolada fonda durante i servizi armati da compiersiappiedati.

L’uso a piedi e a cavallo della sciabolaCome detto la sciabola è armamentoindispensabile ad un cavaliere nelcombattimento montato, questo fa siche sia sottoposto, a differenza delsoldato di fanteria, a lezioni di scher-ma mirate al suo utilizzo a cavallo.Esse si svolgevano anche a piedi si-mulando la postura equestre, ovvero

tenendo arcuate le gambe a mò d’abbraciareil cavallo lievemente seduti, busto eretto, ma-no sinistra a pugno chiuso all’imbocco dellostomaco (appunto la mano che agisce sulleredini, dunque sulla bocca del cavallo); il tut-to ricordando bene che di fronte si ha la fie-ra quanto ingombrante testa dell’equino.Degno di nota è dire che la stessa difficoltàsi ha nel manovrare qualsiasi cosa da caval-lo, confidando sempre sulla disponibilità del-l’animale, la quale è direttamente proporzio-nale alla fiducia che l’aspirante cavaliere sa-prà infondere in esso evitando, si spera, dicolpirlo o impropriamente redarguirlo peruna sua più che giustificabile dubbiosa resi-stenza! Per ciò che riguarda la scherma, siaessa a piedi o a cavallo, vi basti sapere cheessa, in modo molto semplicistico (non mene vogliano gli amici schermitori), è un’in-sieme di colpi e di “parate”, inutile dire cheastuzie e varianti che l’esperienza insegna,ne fanno quel nobile e affascinante mondoqual’è la scherma, nel bene o nel male quel-la dei duelli, duelli d’onore, per amore, pertorti, per invidie o solo duelli come nell’indi-menticabile film di Ridley Scott “I duellanti”.

Equipaggiamento

[2][3] Saluti con la sciabola. Nella Figura 2 il saluto classico nel presentare la sciabola, nella Figura 3 la variante per ufficialisuperiori che lasciano cadere la punta della sciabola aprendo adestra mentre i subalterni e la trupparimangono nella posizione iniziale.

[4] I due colloquiano informalmente,notare che il sottotenente a destraporta appesa alla cintura la sciabolamentre il capitano la porta liberausandola a mo’ d’appoggio.

Le uniformi presentate nelle fotorico-struzioni sono quelle del 1° reg. caccia-tori a cavallo “Real” italiano del qualefaccio orgogliosamente parte e di cuidesidero ringraziare l’amico MelissaGerardo, capitano del medesimo.

2 3

4

Page 3: Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo

Modelli, impiego e produzioneI francesi, come per la maggior parte del lo-ro materiale bellico, si basavano su una pro-duzione che andava per sistemi d’armamen-to, gli stati alleati invece unificarono per gio-co forza alcune delle loro produzioni bellichenel corso delle loro campagne, andando a co-piarsi a vicenda i modelli, nel nostro caso disciabole, arrivando al punto di esportarle aglistati alleati come vedremo fecero gli inglesi.

Le sciabole da truppa della cavalleria “leggera”Impero franceseSciabola da ussaro mod.1776 (conosciuta an-che come mod.1786), di tipo all’ungherese sievolse e fu prodotta fino al 1803 quando fu de-finitivamene sostituita dal mod. “an IX”; que-sta sua scomparsa portò alla fioritura di uncommercio privato ad uso degli ussari, moltoaffezionati alle loro armi, come ad esempio ilmoschetto a loro dedicato, di una serie arti-gianale di suoi cloni più o meno simili.Lama con curva accentuata e larga, impu-gnatura in legno ricoperto da pelle scura (ne-ra o marrone), guardia e cappuccio in otto-ne ad un solo ramo con due ampie orecchieper meglio fissarsi al fodero che era in legnorivestito centralmente in pelle nera, con boc-cheta e puntale in ottone e cresta di ferro,cappanelle prive di fascette in ferro o ottone.- Lunghezza totale mm.940- Lunghezza lama mm.811- Largheza tallone mm.38

Sciabola per la cavalleria leggera mod. “anIX” e “an XI”, "à la chasseur", fu la sciabolapiù riuscita e longeva del suo periodo tanto

che molti la definiscono l’ar-ma bianca per eccellenza perla cavalleria leggera, che fucon essa in tutte le sue specialitàimpiegata; rimase in servizio finoa metà Ottocento e fu in dotazioneanche all’artiglieria a cavallo.Il mod. “an IX” ha l’elsa in ottone, guar-dia a tre rami, di cui il principale finisce a

piegare in basso, portando un tondo schiac-ciato a mò di ricciolo; anch’essa presenta duelunghe orecchie ferma fodero. L’impugnatura è in legno rivestito di pelle scu-ra e porta su entrambi i lati due bor-chie in ottone di foggia sfericoallungata, lama curva con am-pio sguscio centrale con filo econtrofilo.Il fodero è in ferro come fascet-te e cappanelle, mentre al suo inter-no vi sono due stecche in legno atte ameglio ricevere e custodire la lama. Ilmod. “an XI” arriva dopo due anni di pro-duzione, esso si diferenzia dal mod. “an

[5]Sciabola portata come 1° rango.I successivi ranghi la porteranno con la puntarivolta verso l’alto, onde evitare di ferire acci-dentalmente il cavaliere che lo precede in casodi variazioni di direzione e andatura.

[6]Il modo corretto di estrarre a cavallo la sciabola passandola“al di sopra delle redini” e obbligando il pugno nella dragona.

[7]La dragona permette al cavaliere di tenere sempre pronta la sciabola anche nel momento in cui si necessiti l’uso della mano destra, sia per agire sulle redini che, come in questo caso, per usare le armi da fuoco.

5 6 7

8

9

[9]Elsa leggera anno IV.

Sciabola inglese mod. 1796

[8] Bella elsa da carabiniere mod. 1777.

Page 4: Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo

22Ars Historiae ottobre/dicembre 2007

IX” per alcuni particolari atti a migliorare l’ar-ma, il fodero è più robusto; ne è infatti au-mentato lo spessore del metallo, stessa cosaper le fascette, mentre la bocchetta del fo-dero, che precedentemente era inchiodata,ora è fissata tramite una vite.Questi modelli furono prodotti in gran nu-mero da tre manifatture: Klingenthal, Ver-sailles e Torino; per la cavalleria italica, inol-tre, fu prodotta anche a Brescia.- Lunghezza totale mm.882- Lunghezza lama mm.866- Larghezza tallone mm.37

AlleatiSciabola per la cavalleria leggera inglesemod.1796 (1796 -pattern light cavalry sabre),questa fu una delle lame più importanti co-me diffusione, sia di esportazione come aiu-ti militari, che come ispirazione per nuove

produzioni.Infatti il mod.1811 prussiano ne è la copia. El-sa a staffa in ferro, guardia ad un unico ra-mo terminante a ricciolo, sull’apice è ricava-to lo "spacco" per la dragona; sono presentidue vistose e corpose bande ferma fodero,cappa in ferro sulla quale sono incorporatedue ali che meglio fissano l’impugnatura tra-mite un chiodo su ciascuna ala, impugnatu-ra rivestita di pelle scura la cui base è chiu-sa da una ghiera in ferro, lama curva con am-pio sguscio e ad un solo filo con falso, fode-ro in ferro con accenno di cresta e corposefascette porta cappanelle il tutto anch’esso inferro. Sul fodero si possono trovare varianticome inserti in pelle, modifica artigianale delprivato.- Lunghezza totale da mm.980 a mm.1000- Lunghezza lama da mm.840 a mm.860- Larghezza tallone mm.40

Sciabole da truppa della cavalleria "pesante"Impero franceseSciabola mod. “an IX” e mod. “an XI” per dra-goni e corazzieri, evoluzione diretta delmod.1783 in uso per la cavalleria fino al 1803,anno in cui furono distribuite le nuove “anIX” con fodero in ferro per i corazzieri e fo-dero in cuoio con fornimenti in ottone per idragoni. Il mod. “an IX” ha guardia in ottone a quat-tro rami, impugnatura in legno rivestito inpelle scura e treccia in filo di ottone, lama

[11] “Sabre auclair!”: letteralmente“sciabola al chiaro” ovvero sguainate e combattete!

11

12

[12] Sorpresa riuscita per questi dragoni austriaci, notare le dritte e robuste sciabole nella ressa della battaglia.

Page 5: Le sciabole Prosegue l’analisi della cavalleriaLe sciabole della cavalleria nell’epoca napoleonica Prosegue l’analisi delle armi bianche nel periodo napoleonico con un articolo

dritta e piatta ad un solo filo e sul prolungarsidel dorso prende forma la punta.

- Lunghezza totale da mm.1130 a mm.1165- Lunghezza lama da mm.970 a mm.973- Larghezza tallone mm.32

Il mod. “an XI” differisce principalmente nel-la lama non più piatta ma irrobustita da dueforti scanalature, un’impugnatura che pre-senta alla sua base una fascia in ottone a con-tatto del piatto della guardia, per i corazzierifodero rinforzato in tutto il suo insieme.- Lunghezza totale mm.1133- Lunghezza lama mm.974- Larghezza tallone mm.36

AlleatiSciabola per la cavalleria pesante austriacamod.1775-98 copiata dagli inglesi e denomi-nata mod.1796 (1796-pattern heavy cavalrysabre): anche questa lama rappresenta unaparticolare continuità tra gli armamenti al-leati nonchè un bel disegno sobrio ma di si-cura efficacia. Arma pesante, elsa in ferro conguardia ad un ramo terminante a fuso, dis-giunta al piatto traforato che è attraversatoda due orecchie lunghe e sottili; ferma fo-dero, cappa con ali ai fianchi per fissaggio tra-mite chiodi dell’impugnatra, quest’ultima ri-vestita in pelle scura; lama diritta ad un filocon punta tozza semicurva che dal filo muo-

re al dorso, fodero in ferro come la sottilecresta e le corpose fascette porta cappanelle(notare le similari particolarità costruttive traquesta sciabola e la sua omologa per la ca-valleria leggera sopra descritta).Il mod.1803 austriaco differisce per le se-guenti differenze: la guardia muore fusa nelpiatto e termina a ricciolo, spariscono le orec-chie ferma fodero, la lama presenta un am-pio sguscio e termina a punta biconvessa. Èinoltre da ricordare che sebbene fossero de-nominati leggeri, questa sciabola equipaggiòanche i “chevau-léger” o dragoni leggeri.

Note1 Espressione di uso corrente in cavalleria per in-dicare l’andare affiancati appunto a contatto distivale (da boot stivale in inglese).

Bibliografia- Philip J. Haythorntthwaite, Napoleonica Ca-valry, Cassel & Co.- Tiziano Tonelli, L’armamento della CavalleriaNapoleonica, Ermanno Albertelli editore.- Guy C. Dempsey jr., Napoleon’s soldiers, Armsand Armors Press.- Ordinanza provvisoria sull’esercizio e le mano-vre della cavalleria – Prima edizione italiana 1810,traduzione dell’ordinanza provvisoria francesedel I Vendemmiaio anno XIII – Editore AgnelloNobile, libraio stampatore.

23 Ars Historiaeottobre/dicembre 2007

[13]Della corsa delle teste. “Per contribuire ancora con maggiorsuccesso a perfezionare i cavalieri nei differenti esercizi, a condurre i loro cavalli, a servirsi delle loroarmi, ed acquistare dell’esperienza, si eserciteranno alla corsa delle teste”.

[10]Mod. an XI per corazzieri.

10

13

I seguenti Osprey:- Napoleon’s dragoons and lancers.- Napoleon’s cuirassier and carabinier.- Napoleon’s line chasseur.- Napoleon’s hussar.- Austrian army of the napoleonic wars

2 cavalry.- Wellington’s light cavalry.- Wellington’s heavy cavalry.

Si ringrazia inoltre l’armeria francese“Le Hussard” per la collaborazione.