"Le Rondini" - Massimo Di Via

7

description

Copertine e libretto"Le Rondini" di Massimo Di Via - ph.: Alberto Pareto

Transcript of "Le Rondini" - Massimo Di Via

Page 1: "Le Rondini" - Massimo Di Via
Page 2: "Le Rondini" - Massimo Di Via

Il pensiero(Di Via – Palumbo – Di Via)

Nel sogno atlanticoperduto alla mareapiramidaliidee,le stanze dell’Africa.

Da Thule al tropicoprofondo e magico,nei mantra chiusi nel mondoche è dentro di noiti sorprendi

Qui per tornare a danzare tusu parole pianeche fan così benee ti sembra che sia normaleil pensiero.Il viaggiare a dispetto di estati assetatee solari,ricercar quale senso han dell’animale traiettorielo svolìo.

Il re di sotto o Dionel passo cosmicodei dervisci che giranogirano girano.Le ombre di Avalonnei riti alchemici,dal Sutra del Lotofino al Kitab Al Mirajti sorprendi

Qui per tornare a danzare tusu parole pianeche fan così benee ti sembra che sia normaleil pensiero.Il viaggiare a dispetto di estati assetatee solari,

ricercar quale senso han dell’animale traiettorielo svolìo.

Ho bisogno di aver la risposta al costante mistero,l’esoterico amore e tornare nel centro

totale.

MA

SS

IMO

DI V

IAMassimo Di Via: Voce, Sax, Flauto, Armonica

Stefano Palumbo: Chitarre, Tastiere, Programmazioni

Fabrizio Biggi: Backing vocals

Arrangiamenti: Stefano Palumbo

Registrazione e mixaggio: Verdiano Vera

Assistente in Studio: Giorgio Massaro

Mastering: Studio Maia (www.studiomaia.it)

Grafica: Studio Caruso (www.studiocaruso.net)

Fotografie: Alberto Pareto

Management: Mari Sbalbi

Prodotto da: Verdiano Vera, Massimo Di Via e Stefano Palumbo per Maia Records

Edizioni: Studio Maia di Verdiano Vera ad esclusione di “Primavera” (Virgin Radio Italy SPA)

Ringrazio tutti gli amici di facebook che mi supportano e amano dialogare con me.Un particolare ringraziamento al dott. Giuseppe Andrea Arrigo per la cortese disponibilità

Page 3: "Le Rondini" - Massimo Di Via

Ubaldo Fiori pilota, 26 aprile 1943(Di Via – Palumbo – Di Via)

Caro amore non c’è nuvola che assomigli a tenon c’è niente di più bello del tuo vestito a fiorinon c’è giorno che dal cielo non mi butti giùvedessi quante rondini volan via

Ho visto scivolare i continenti ed inclinarsi gli orizzontiho fatto solchi di dolore all’improvviso nella serama avevo un sogno da portare al mare dopo questa guerra da finiree intanto è già passato aprile ed io mi chiedo se mi aspetterai

Chissà se ancora mi vuoi tanto benecosì come sento di volerlo a temio caro cuore stella da seguireuna domenica giù in cittàchissà se adesso hai il tuo vestito a fiorie ti fai ombra con il tuo foulardmio caro amore quando vai a ballareamore mio chi ti amerà

Ho visto navi perse ai mari mossi e le ho cacciate senza pietàe non ho avuto tempo per morire e non ho avuto tempo per capireforse domani ritorniamo a casa speriamo sia vero e che non piovasperiamo che tu sia sotto la veranda speriamo che la notte scenda

Chissà se ancora mi vuoi tanto benecosì come sento di volerlo a temio caro cuore stella da seguireuna domenica giù in cittàchissà se adesso hai il tuo vestito a fiorie ti fai ombra con il tuo foulardmio caro amore quando vai a ballareamore mio chi ti amerà

Chissà se ancora mi vuoi tanto benecosì come sento di volerlo a temio caro cuore stella da seguireuna domenica

26 aprile 1943, tuo Ubaldo Fiori, pilota

Controvento(Di Via – Palumbo – Di Via)

Mediterraneo volo sull’Africafalò di nomadi Je suis dans le bleu

Guardo più in su e con l’ anima inseguo la tuati sfioro e mi porti viacon te

Inevitabilmente noi

controventonoi due rondini sulla mareacontroventocome un’onda seguendo la scia

Mi persi poiin profili d’Americheplanai su isolele parlai di te

Rondine mia ombra ed alba di ogni mia ideastella o vertigine e mia

Le rondini(Di Via – Palumbo – Di Via)

Settembre, addio mio cuore addiosaremo fotografielegati come fieno al solea sopravvivere

Dai bagliori di Varsaviacontinuavano a migrare le rondinied un Dio svanitolasciò da solo il mondo

Amore mio che nostalgia di amarti e vivereseduti ad aspettare il trenosenza la polizia

Dalle strade di Berlinocontinuavano ad arrivare le rondininel canto infinitosui gigli e nei sogni del mondo.

Lo sguardo perduto(Di Via – Palumbo – Di Via)

Chissà dove seiocchi soli come i mieiche non ho guardato mainegli attimiperduti in altri giorni

Chissà che guardaimentre tu cercavi mequando mi girai sul mondoe ti lasciaisola coi tuoi sognie me ne andai

se t’incontrai non cercaigli occhi tuoi nei mieie tra la gente non ti amaiper te che non saie mai sapraiche ho pensato a noie al niente e a dove ti lasciai

se ti osservai,occhi soli come i miei,non ti vidi e me ne andaia sorridereagli occhi di ogni giornoe non ai tuoi

se t’incontrai non cercaigli occhi tuoi nei mieie tra la gente non ti amaiper te che non saie mai sapraiche ho pensato a noie al niente e a dove ti lasciai.

Parlare di te(Di Via – Palumbo – Di Via)

Sei come l’isolasei tutto il male d’Africatu sei come un viaggio al centro della terra.Sei la voce sopra al pontegià stupita al nuovo mondo e senza guerra.

Sei nel cambio di stagione il profumo che fa il sole,un viaggio a ventimila leghe sotto il mare.Sei l’improvvisazionetu sei tutto quello che mi và di fare.

Sei la luna più la luna,sei un un colpo di fortunae mamma mia che noia le parole.

Ma come si faa parlare di te e restare sentimentalmente indifferenti? Ma come si fa a volere di piùse dentro a te ho trovato tutto l’occorrente?Ma come si faa non parlare di te che resti il mio incommensurabile presente?Ma come si faa trovare un’idea se tu sei la mia deviazione permanente?

Sei il vento caldoche tiene in quota l’animaottanta giorni in giro per il mondo.Sei la perversione e Diola stella fra i marosila guida ai capitani coraggiosi.Tu sei l’Atlantide riemersa come un sogno......e io vivo di te.

Sei la luna più la luna,sei un un colpo di fortunae mamma mia che noia le parole.

Page 4: "Le Rondini" - Massimo Di Via

Primavera(Di Via – Palumbo – Di Via)

Le stagioni ripidissimeche ti scendono nel cuoretra le migrazioni lievi delle nuvolestendi i tuoi pensieri al limite del mare

La memoria insegue i codici, scorre le fotografiese ti ho amata o non amata o se chissàe ti fa sentire bene camminarerisalendo atletico le idee

Ma ora che è primavera cosa faccio di me?ho bisogno di un cuore e di un nuovo gilete di noi coi finestrini abbassati e di compagniama è così primavera che ti scivola via

Dopo il grande freddo restano gli echi delle poesiedi pastori erranti e di ginestre intrepidee di quante volte ti sei fatto malee l’immensa voglia di cantare

Ma ora che è primavera cosa faccio di meho bisogno del sole e di un altro caffée di noi coi finestrini appannati e di compagniama è così primavera che ti scivola via.

Goodbye Mr. Hyde(Di Via – Palumbo – Di Via)

C’è Mr Hyde vicino a meè un’occasione.Per farmi in due, guardarmi io e stare male.

Io mi aspettavo qualche cosa di piùda me e la vita,dai miei amici con le borse in pelleda quegli idioti atleti senza spalle.

Via dal mio presente vado via da questa gentelascio il suono del mio nomee poi goodbye.

Vado via da questo invernovia da questo freddo infernosenza senso e amorelascio il gioco a voi,J’accuse!

Non puoi cambiare la vita tuapuoi farmi male.Ci sono anch’io in equilibriosui tuoi pensieri.

Io mi aspettavo qualche cosa di piùdalle canzoni,dall’indifeso amico e senza storia,da quegli idioti atleti senza spalle.

Via dal mio presente vado via da questa gentelascio il suono del mio nomee poi goodbye.

Vado via da questo invernovia da questo freddo infernosenza senso e amorelascio il gioco a voi,J’accuse!

Chi parlerà di noi(Di Via – Palumbo – Di Via)

Di noiprima che finisca il sognoresta a noiscegliere in tempo.Di noidietro un fragile sorrisofotografiein riva al mare.Chi si affaccerà sui nostri giorni?Cosa pensarà di noi già lontani?Ma noi non può bastare guardarci sopravvivere e sognare noi che contiamo appena ma noi siamo le stagionile paroleDi noiqualche stupida poesiastrade e filmssenza i colori.Chi si perderà nei nostri giornichi racconterà di noi già lontani ?Ma noi non può bastare guardarci sopravvivere e sognare noi che contiamo appena ma noi siamo le stagionile paroleA noi non può bastaresedersi ad aspettare di passarenoi che contiamo appenama noi siamo le stagioni le parole.

La memoria dell’assente(Di Via – Palumbo – Di Via)

Il mio amore è andato viacome la memoria al mondodi mille occhi sopra i trenio di un aprile di canzoni,ma sono storie ormai lontane.E non son serviti a nientetutti i dolori della gente,son come l’acqua nelle mani.

Ma il mio amore è andato viae non mi ha lasciato niente,neanche lo straccio di un’ideada difendere coi denti......adesso è un altro tempo.Tutta la storia è un’utopia, non fa più male neanche il male e piove senza amore.

Oh my sweet Lorddimmi dov’è la tua risposta che non sento mai arrivare.Insieme al mio amoreva via della vitaanche tutto il rumore.

Ma il mio amore è andato viae a nessuno importa niente.E non importa più la storia,non ha più senso la memoria......la memoria dell’assente.

Oh my sweet Lorddimmi dov’è la tua risposta che non sembra mai arrivaree insieme al mio amoreva via della vitaanche tutto il rumore.

Brest(Di Via – Palumbo – Di Via)

“O mio capitanoaggiusta le vele, non vedi che è Maggio e il vento sta per cambiare?Nel porto di Brest mi aspetta un amore.”

“Mio caro fratello vedo anch’io che c’è il solema siamo due naufraghi persi nel mare.Nel porto di Brest non c’è ormai più nessuno.

Siamo solo orizzonti e derive lontanedue piccolissimi punti nel vuoto totale.Siamo solo i tramonti e labbra uccise dal sale.Due corsari nel niente,l’universo sul mare.”

“O mio capitanose davvero è finitaperchè lasci che ancora la velasia gonfia di vita?O nel porto di Brestti aspetta un amore?”

Siamo solo orizzonti e derive lontanedue piccolissimi punti nel vuoto totale.Siamo solo i tramonti e labbra uccise dal sale.Due corsari nel niente,l’universo sul mare.”

Page 5: "Le Rondini" - Massimo Di Via
Page 6: "Le Rondini" - Massimo Di Via
Page 7: "Le Rondini" - Massimo Di Via

le ondiniMASSIMO DI VIA

SM016