Le ricette di Andrea Cannalire Cielo - jorche.it · Cronache di Cucina • Birra, premio Cerevisia...

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IT 4,90 Bimestrale - N. 153 Novembre 2016 POSTE ITALIANE S.p.a. spedizione in a.p. D.L.353/03 (conv. in L.27/02/2004 N°46) ART.1 COMMA 1 AUT.C/RM/101/2010 Le ricette di Andrea Cannalire Cielo Primitivo di Manduria • Marramiero: Inferi, 1993 vs 2012 Monte San Savino • Valdobbiadene, le Rive di Andreola Frantoio Gabrielloni • Uberti, doppia verticale Franciacorta Cronache di Cucina • Birra, premio Cerevisia 2016 ENOGASTRONOMIA ATTUALITÀ CULTURA DAL 1999

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Le ricette diAndrea Cannalire

Cielo

Primitivo di Manduria • Marramiero: Inferi, 1993 vs 2012Monte San Savino • Valdobbiadene, le Rive di Andreola

Frantoio Gabrielloni • Uberti, doppia verticale FranciacortaCronache di Cucina • Birra, premio Cerevisia 2016

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Primitivo di Manduriaexploit di un vinoeccellente

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VINI E TERREDI GIULIA SIENA

In Puglia, quello che rende tuttodiverso, è la luce. La luce che ti ac-

coglie, che sorprende, che regala occhinuovi, che illumina le rocce, l’asfalto, lecase e le vigne. Quella luce, così in-tensa e netta, è parte integrante delprocesso di maturazione delle uve pri-mitivo. Questo vitigno, una delle diecivarietà più coltivate in Italia e tra ipiù famosi autoctoni pugliesi, fin dal-l’antichità si distinse per l’alto residuozuccherino - con la conseguente altagradazione alcolica - e per la precocitàdi maturazione. A quest’ultima caratte-ristica Francesco Filippo Indelicati, unsacerdote di Gioia del Colle che nel di-ciottesimo secolo compì studi appro-fonditi sul vitigno, legò il nome dellavarietà: primaticcio, primativo o prima-tivus; ovvero primitivo. La storia vuole,poi, che a cavallo tra Settecento e Ot-tocento il primitivo arrivi a Manduria equi si diffonda per ripartire, nei secolisuccessivi, alla volta di molte altre re-gioni italiane per essere utilizzato co-me vino da taglio in diverse produzio-ni. Italia, ma non solo. Nella storia delprimitivo c’è qualcosa di internazio-nale: nel 1967 Austin Goheen, profes-sore dell’Università Davis della Califor-nia, suggerì che primitivo e zinfandel(vitigno californiano) potevano esserevarietà identiche; così venne accertato:identiche ma migrate da terre diffe-renti, il primitivo dai Balcani mentro lozinfandel dalla Dalmazia. In Puglia, al centro di quella che anco-ra oggi viene orgogliosamente chia-mata Magna Grecia, tra le gravine e lacosta ionica, il primitivo trova il suohabitat naturale. La nuova consape-volezza dei produttori di oggi, coloroche attraverso l’analisi del proprio ter-ritorio sanno che anticipando il raccol-to ottengono freschezza ed eleganzanel bicchiere insieme alla vicinanza almare, ai venti costanti, a quella luce

Sta conquistando il mondo, siamo andati ascoprirlo attraverso l’incontro con alcuni deiprotagonisti durante un tour organizzato dalMovimento Turismo del Vino Puglia, perchél’insieme vino, territorio e accoglienza è uno deipunti di forza del Paese, e la regione di Bari ne èrealmente consapevole

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così carica di sole e a quei terreni, le fa-mose “terre rosse” di natura prevalente-mente argilloso-sabbiosa, creano quelperfetto equilibrio che dà vita alla DocPrimitivo di Manduria e alla Docg Primiti-vo di Manduria Dolce Naturale.

Andar per vigne Da questo breve excursus storico muovia-mo i primi passi nelle terre di primitivo, trale distese di vigne coltivate “ad alberello”e le imponenti masserie di pietra bianca.Da una di queste, dalla Masseria Potenti,nella Piana di Manduria, comincia il nostroviaggio. Qui tutto è luce, eleganza, storiae autenticità: nei luoghi e a tavola, la ri-cerca della bellezza si accorda al susseguir-si delle stagioni. La proprietaria, MariaGrazia Di Lauro, racconta e decora, cuci-na e tesse le storie di questo luogo affasci-nante e misterioso. Sulla tavola della Mas-seria Potenti - decorata con le famose ce-ramiche di Grottaglie - i prodotti sonofrutto di un lavoro che nasce dalla terra:conserve, pane, pasta, erbe aromatiche,olio extravergine di oliva e una nuova av-ventura enologica che si prepara a darebuoni frutti. Di buoni frutti parliamo anche quando in-contriamo Dalila Gianfreda che, insiemea sua sorella Emanuela, rappresentano laquinta generazione e l’anima innovativadell’Antica Masseria Jorche (ContradaJorche, Torricella), una realtà moderna

con alle spalle una lunga tradizione vitivi-nicola. Siamo sul versante orientale dellaprovincia di Taranto; qui le viti - esclusiva-mente delle varietà autoctone quali primi-tivo, negroamaro, fiano minutolo e Bian-co di Alessano - sono situati a pochi metridal mar Jonio. “Tutta la produzione avvie-ne nella nostra masseria seicentesca -spiega la giovane produttrice che ha negliocchi la passione di chi racconta la propriaterra -. Le botti riposano in una bottaia in-terrata dove l’affinamento avviene per do-dici mesi in barrique, una piccola parte,solamente per il Primitivo Riserva, riposanei capasuni, ovvero antiche anfore diterracotta”. Il risultato è “la potenza fat-ta vino”, ovvero un Primitivo di ManduriaRiserva 2011 di un colore rosso rubinoimpenetrabile che al naso regala un bou-quet ampio: sentori di tabacco, prugna ecacao si accordano naturalmente a un gu-sto rotondo e vellutato, perfettamenteequilibrato. Vaniglia ed eucalipto, invece, sono i primie intensi sentori che, insieme a note di ci-liegia sotto spirito e bacche di ginepro,caratterizzano il Barone Pazzo, l’etichettadell’Azienda Agricola Vetrère. Ottenutoesclusivamente da uve primitivo, questovino risulta morbido e piacevole, perfettoin abbinamento con i piatti della tradizio-ne e i tanti formaggi stagionati che questaregione regala. Oggi l’Azienda AgricolaVetrère (S.P. Monte Iasi - Montemesola,

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In apertura, vigna ad alberello diprimitivo; in questa pagina, l’AnticaMasseria Jorche

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km 16, Taranto) è guidata da Annamariae Francesca Bruni e segue un percorso vo-tato al biologico e all’attenzione per leenergie rinnovabili, ma la storia di questoluogo ha radici lontane. “Un’antica mappadel Settecento testimonia che qui, a pochichilometri da Taranto, sorgeva una fio-rente azienda agricola appartenente allafamiglia Triolo - ci racconta Annamariamentre insieme a sua figlia Enrica percor-riamo l’azienda -. Ulivi, grano e, successi-vamente, uva erano le fondamenta di unarealtà agricola importante”. Con il passardei secoli e il succedersi delle generazio-ni, nel 2002 il testimone passa alle sorel-le Bruni che oggi, oltre al vino, amba-sciatore del territorio tarantino anche al-l’estero (viene esportata il 40% circa del-la produzione vitivinicola), produconoolio extravergine di oliva, farina e pasta. Altra storia per Amastuola (S.S. 7 viaAppia, 28, Massafra). “L’azienda vinicolaera un sogno, una sfida, un progetto im-portante che abbiamo voluto affrontare almeglio”, ci confida Filippo Montanaromentre ci accompagna nella grande e an-tica masseria al cospetto del maestoso“vigneto giardino” che sorge a pochi chi-

lometri dalle famose gravine. Amastuola,oggi gestita da Filippo con i suoi fratelli,è nata dall’aspirazione del padre, Giusep-pe Montanaro, imprenditore visionarioed eclettico. Il suo obiettivo era trasfor-mare un paesaggio agricolo non più pro-duttivo in un vigneto-giardino che ricor-dasse, nelle forme, il moto, le “onde delcambiamento”. Così è stato: da questa Vigneti dell’Azienda Amastuola

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Annamaria e Francesca Brunidell’Azienda Agricola Vetrère

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VINI E TERREintuizione il progetto del paesaggista spa-gnolo Fernando Caruncho che ha trasfor-mato i cento ettari in tre chilometri diun armonico susseguirsi di filari di vite in-tervallati da oltre mille ulivi secolari dispo-sti lungo il vigneto. I vini sono corposi edecisi, pensati per un mercato di grandiintenditori internazionali. Il PrimitivoAmastuola 2011, vinificato in acciaio conun affinamento di sei mesi in botte dirovere, si presenta di un rosso rubino in-tenso, al naso è ampio: i sentori di ama-rena e confettura si vanno ben a equili-brare alle note minerali. In bocca è ele-gante, fruttato e fresco. Ci rimettiamo incammino. Da Massafra puntiamo verso sud, in dire-zione Lizzano alla scoperta delle TenuteEméra. Ad accoglierci, oltre il vino, ilsorriso di Alessandra Quarta, ragazzagiramondo tornata alla Puglia inseguen-do il sogno del padre. Anche lei, però,con il nettare di Bacco ha un ottimo rap-porto: è promotrice della wine democracy,“un vino di qualità ma alla portata di tut-ti” un motto che porta in giro con l’eti-chetta QU.ALE (qualevino.it). “Dopo aver

vissuto in diverse regioni italiane e negliStati Uniti - racconta Alessandra mentredegustiamo - nel 2005 siamo tornati quiper produrre vini capaci di raccontare unSud che emoziona”. Quasi cinquanta etta-ri vitati (primitivo, negroamaro e fiano in-sieme a vitigni internazionali e circa tre-centottantamila bottiglie prodotte) incui è stato realizzato quello che, probabil-mente, rappresenta il vigneto di biodi-versità maggiore al mondo: cinquecentovarietà di vitigni minori di origine medi-terranea e caucasica, frutto di un pro-getto avviato in collaborazione con la fa-coltà di agraria dell’Università di Mila-no. Dietro a tutto questo c’è Claudio Quar-ta, ricercatore e imprenditore farmaceuti-co che, dopo i riconoscimenti e i succes-si come biologo genetista e microbiologo,ha lasciato tutto per diventare vignaioloattento e competente. Questo progettovitivinicolo, oltre alla Puglia (CantineEméra e Moros), abbraccia anche la Cam-pania (la Cantina Sanpaolo produce Fianoe Aglianico). Oro di Eméra, Primitivo diManduria 2012 è un vino completo e dalforte potere emozionale: naso ampio e

In questa pagina, Claudio e AlessandraQuarta delle Tenute Eméra; nella pagina13, sopra, bariccaia dei Produttori ViniManduria; sotto Gregory Perruccidell’Agricola Felline

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avvolgente; in bocca le note olfattive siconfermano esaltate dalla freschezza aro-matica dei frutti rossi.Riprendiamo il viaggio, destinazione Man-duria dove, dal 1932, la cantina coopera-tiva Produttori Vini Manduria, Maestri inPrimitivo, investe nella valorizzazionedel Primitivo e ha contribuito, negli anni,alla rinascita di questo vino nobile. Oggi,con quattrocento soci, settecentomilabottiglie (oltre lo sfuso), la guida di Ful-vio Filo Schiavoni e la consulenza enolo-gica di Leonardo Pinto, l’azienda (anchesede del Museo della Civiltà del Vino Pri-mitivo) è impegnata a dar vita a vini de-

cisi, caratterizzati dalla forte personalitàe dal profondo legame con la memoriastorica del territorio. Il risultato è unperfetto equilibrio - forse il migliore ri-scontrato in questo viaggio - tra la pos-sente natura di questo vitigno, la tradizio-ne e le nuove esigenze del mercato. Alta-mente degno di nota è Elegia Primitivo diManduria Riserva: rosso rubino impenetra-bile per questo vino elegante e decisoche armonizza nel calice i sentori di pepenero e le note liquorose di amarena.Di vino, ma soprattutto di terra e terrenisi parla giungendo negli spazi dell’Agrico-la Felline (Strada Comunale Santo Stasi I,

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Dove dormire

Masseria PotentiContrada Potenti74024 Manduria (Ta)Tel. 099.9735408Antica Masseria JorcheContrada Jorche74020 Torricella (Ta)Tel. [email protected] Bagnara Resort e SpaStrada Provinciale, 12574020 Lizzano (Ta)Tel. 099.9558337

Dove mangiare

La CuccagnaCorso Umberto I, 16874012 Crispiano (Ta) Tel. 099.616087 [email protected] Barca di CiroS.P. 122 Litoranea Salentina74026 Marina di Pulsano (Ta)Tel. [email protected] Gatto RossoVia Cavour, 274123 TarantoTel. 099.4529875www.ristorantegattorosso.cominfo@ristorantegattorosso.com

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42, Manduria), legata al progetto dell’Ac-cademia dei Racemi che ha dato impulsoalla rinascita di numerosi vitigni autocto-ni, tra cui l’interessante sussumaniello.Felline, che nel nome fa rivivere l’areaarcheologica in cui sorgeva l’antica cittàda cui prende il nome l’azienda, è la crea-tura di Gregory Perrucci e Salvatore Mero.All’assaggio i quattro cru di Primitivo Fel-line richiamano le differenti aree di prove-nienza, appezzamenti con caratteristi-che micro-climatiche ed epoche di ven-demmia differenti: Filline, terra rossa -la più comune nell’area di Manduria -,Zinfandel Sinfarosa, terra nera di originealluvionale, Giravolta, terra bianca ovve-ro terreni tufacei, e Dunico, provenienteda un vigneto a ridosso delle dune che ri-chiama una viticoltura antica. Dunico Pri-mitivo di Manduria 2010, a nostro avviso,

è l’espressione più piena e originale: ven-taglio ampio e avvolgente che regala no-te di macchia mediterranea e frutti rossi;la bocca sorprende per eleganza: fruttasecca e un lungo finale fresco e persi-stente. Ottimo vino da meditazione e per-fetto in abbinamento ai formaggi.Riprendiamo il viaggio alla volta di Cri-spiano, questa volta ci fermiamo a tavo-la presso La Cuccagna (Corso UmbertoI, 168), il ristorante - evoluzione del tipi-co “fornello” di queste zone - è gestitodalla famiglia Marsella che propone ognigiorno i piatti della tradizione pugliese ri-visitati in chiave creativa. Sformati diverdure, polpette, braciole al sugo e ilricco arrosto misto preparato sotto gliocchi attenti dei clienti. Qui le bombettesono un vero e proprio emblema; piccoliinvoltini di capocollo di maiale con sale,pepe, prezzemolo e caciocavallo, impana-ti e cotti alla brace, perfetti in abbina-mento con il Licurti dell’Azienda Trullo diPezza (circa cento ettari nella zona diTorricella) gestita dalle sorelle Lacaita.Questa etichetta racconta la storia di unritorno alla terra: un colore intenso e unnaso vispo per il Licurti che in bocca ri-chiama note di frutti rossi e liquirizia conun finale fresco e persistente, perfettoin abbinamento con le pietanze de LaCuccagna. Nuovo giorno e nuovo incontro. Arriviamo

Il fenomenoPrimitivo di ManduriaAbbiamo chiesto al Consorzio di Tuteladel Primitivo di Manduria qualche datostorico produttivo, che trovate nellatabella sotto.Andando in ordine, negli ultimi seianni - vendemmia 2016 esclusa - afronte di una quantità di vino prodottopressoché costante, l’imbottigliato èraddoppiato, certamente a scapitodella vendita dello sfuso e in cisterna:un segno inequivocabile della qualitàche cresce e che premia il prodotto adalto valore aggiunto. Stupiscel’aumento della quantità di uvaprodotta a cui non corrisponde lamedesima crescita di produzione invino a denominazione di origineovvero rese più basse invinificazione per il vino di qualità econseguente aumento dei torchiati,vini semplici quasi sempre vendutisfusi. La crescita della superficie vitataè il primo indicatore di benessere diuna denominazione e del suo stato digrazie: in otto anni è quasiraddoppiata. Ma quello che veramentesbalordisce è lo straordinario(aggettivo oggi abusato, perfetto perl’occasione) incremento nel numero diviticoltori, dato in totalecontrotendenza nel Paese, forse unicoin termini di variazione percentualerispetto alle più performantidenominazioni italiane: nello stessoarco temporale (2007-2015) l’Italia haridotto la superficie vitata di circa il15% mentre a Manduria è aumentatadi oltre il 76%! Insomma, il Primitivodi Manduria non è mai stato così benee gli indicatori testimoniano che laDenominazione è in piena fase disviluppo. (F.D’A.)

2015 2010 2007

Imbottigliato (hl) 96.429 49.123 n.d.*

Vinificato (hl) 95.325 89.157 n.d.*

Uve prodotte (q) 222.461 137.036 104.900

N° viticoltori 2.210 1.670 1.310

Superfici vitate (ha) 3.150 1.935 1.788

N° aziende 47 35 n.d.*

*non disponibile

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a Leporano, a pochi chilometri da Taran-to dove dal 1921 sorge l’azienda che oggiCosimo Varvaglione, insieme a sua mo-glie Maria Teresa, porta avanti con capar-bia e orgoglio, la Varvaglione Vigne & Vi-ni. Qui confluisce il lavoro di molti picco-li produttori della zona ed è qui che Cosi-mo Varvaglione, coadiuvato dai figli Mar-zia, Angelo e Francesca, oltre che dai col-laboratori, sceglie le uve migliori e seguetutte le fasi di produzione. “Noi non rac-contiamo solo il vino - dice sorridendo ilproduttore mentre camminiamo tra i fila-ri di vite - noi raccontiamo il territorio e ilsuo fascino perché è da qui, da questaterra e dalla sua generosità, che tuttonasce: noi, poi, ci mettiamo cura, impe-gno ed esperienza”. In cantina, accanto ai“classici” anche una linea “giovane” euna, la “lounge bar”, più adatta alle esi-genze di un consumatore che sa accon-tentarsi. Tra i classici il Papale Oro Primi-tivo di Manduria 2013, il vino che riassu-me la filosofia produttiva di Cosimo Varva-glione: la valorizzazione del vitigno e il la-voro del tempo. Si può degustare così unvino complesso che al naso offre sentoridi sottobosco, nocciole e liquirizia; inbocca è di ottimo corpo con percezioni ar-ticolate di frutta matura e una lieve notaamaricante. Finale lungo e persistente.

Il viaggio continua, così come continua ilviaggio del Primitivo nel mondo. Lo ab-biamo conosciuto - anni fa - come un vi-tigno senza una vera identità, lo ritro-viamo ora ai primi posti delle classifichedei vini pugliesi, e forse italiani, più ven-duti all’estero. L’export è un nodo cru-ciale per le aziende di questo territorio. IlPrimitivo di oggi, quello che ha saputo“risorgere” dalle ceneri del passato, quel-lo che ha riconosciuto la propria forza eidentità, è un vitigno dall’immane poterecommerciale. Di questo, sicuramente, sisono accorti i produttori: il vitigno è sta-to analizzato, stoccato, vinificato in pu-rezza, affinato in barrique; studiato nelsuo habitat, in quell’ambiente in cui le co-stanti brezze marine ne contrastano ilproliferare di batteri e muffe per andarelontano. Il Primitivo che arriva oggi neimercati nazionali e internazionali è unvino che sorprende per complessità aro-matica, equilibrio e mineralità. Sicura-mente è un vino che piace, che strizzal’occhio al consumatore - soprattutto stra-niero - ma è autentico, genuino pur es-sendo stato fortemente studiato. Il con-sumatore lo sa, riconosce la qualità, rico-nosce il percorso attento dei produttori, laloro voglia di emergere e di promuovereun territorio, non solo un calice.

A pag. 14, vigneti ed esterni dell’aziendaVarvaglione, in questa pagina lo staffdella stessa azienda

Puglia: qualità,enoturismo, cultura,gastronomiaA costruire questa immagine di unaregione di eccellenze tutta daassaporare da oltre vent’annicontribuisce il Movimento Turismodel Vino Puglia, consorzio disettanta produttori vinicoli associatoalla più ampia rete del MovimentoTurismo del Vino Italia, con oltremille aziende socie selezionate pergli standard di accoglienza incantina.Attraverso la manifestazione-simboloCantine Aperte e le sue declinazionistagionali Cantine Aperte inVendemmia, a San Martino, a Natale,il Movimento ha fatto conoscere ilmondo del vino e i suoi produttori aenoappassionati e neofiti in modoconsapevole e trasparente.Le fiere, i road show e gli eventi inItalia e all’estero sono le occasioni incui il Movimento Turismo del VinoPuglia promuove l’offertaenoturistica della regione, meta diqualità per i viaggiatori gourmet conitinerari fra cultura, natura e gusto.Il suo impegno è stato premiato nel2013 con l’inserimento della Puglianella Top Ten Wine Destination dellarivista americana Wine Enthusiast.(F.D’A.)

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La degustazioneA cura di Francesco D’Agostino,Franco Colibazzi, Luciano Nebbia,Giulia Siena

L’occasione di un assaggio più ampio ri-spetto alle aziende incontrate durante iltour ci è stata data dal Movimento del Turi-smo del Vino Puglia insieme al Consorzio diTutela Primitivo di Manduria che hanno in-vitato le aziende a fornire i propri campio-ni. Ne è scaturito una degustazione decisa-mente importante che ha toccato ben ven-tuno realtà della denominazione, rivelandoun livello medio molto alto e la totale as-senza delle incertezze che solo dieci anni faavevamo riscontrato ancora diffuse nel ter-ritorio del Primitivo di Manduria: successodi vendite e quindi benessere virtuosamen-te reinvestito nella zona stessa.

CHÀRISMA 2015PRIMITIVO DI MANDURIA DOCAgricola Erario 14,5% volGiovane e irruente, an-cora molto verticale,palesa importanti ca-pacità evolutive. Di co-lore rubino deciso, alnaso è intenso ma po-co leggibile dapprinci-pio un po’ irretito daisentori di frutta seccaanche in pasticceria ealcol, con toni vegeta-li poco distinguibili, poi balsamico e cioc-colatoso sollecita sentori di liquirizia, rabar-baro, con chinotto, fico fresco informato,prugna disidratata, noce, castagna e cilie-gia sotto spirito. In bocca è ancora irruen-te di tannino, poco morbido, fresco, dallatessitura che ancor non integra appieno lecomponenti dure e il finale è appena disi-dratante mentre il retrolfatto dal fruttoscuro e frutto secco converge su aranciarossa e liquirizia.

PRIMITIVO PUGLIA IGP 2014Amastuola 14% volPrimitivo di bella croc-cantezza, dinamica ecompiutezza. Rubinointenso e luminoso consfumature viola, al nasosi apre lentamente e simanifesta il suo belblend di rosa, peonia,viola, con erba medicae spunti balsamici di eucalipto; si riconosceil frutto polposo di marasca, fico, anche infor-nato, chinotto, arancia rossa, prugna disidra-tata, sfumati dalle spezie di noce moscata,pepe, nero e bianco, liquirizia e ancora tabac-co e cuoio. La bocca è vivace, fresca, morbi-da, dinamica, dal tannino deciso già ben in-

tegrato, di tessitura adeguata e bello slancioche consente una dialettica retronasale suiregistri della via diretta con un bel frutto ebuona complessità per un insieme elegante einvitante.

RISERVA 2012PRIMITIVO DI MANDURIA DOPAntica Masseria Jorche 16% volVino ricco e di bella ele-ganza. Di colore rubino in-tenso, accoglie dolce difiori appassiti che sannodi viola, rosa e lavanda,insieme a confettura di vi-sciola, di prugna, di fico,di uva, cotognata, mentresi affacciano toni freschi di rosa, mirto,arancia rossa, chinotto e si torna sui registridolci di pasticceria alla frutta secca e cioc-colato, mon chéri, e ancora canfora, ta-bacco, eucalipto, noce moscata, cannella,radice di liquirizia, carruba... Bocca calori-ca ma di bella tensione acida, briosa, dina-mica, dal tannino fine per un insieme avvol-gente e invitante che nasconde al meglio lagradazione. Senza soluzione di continuitàconferma lo spartito del naso con toni agru-mati più decisi.

ACINI SPARGOLI RISERVA 2012PRIMITIVO DI MANDURIA DOCAntico Palmento 14,5% volVino di bell’approccio, daitoni golosi che dialoga-no con un palato teso einvitante. Rubino impe-netrabile, è intenso e dol-ce negli aromi di fico sec-co e dattero che si fondonocon alloro e sentori fumé, concarcadè e tè; si avvertono poitoni più freschi di bergamot-to, ciliegia, marasca, prugna,tutti proposti anche in vestedisidratata, pot pourri, ama-retto, marzapane, e ancora liquirizia, vani-glia, cannella, noce moscata, frutta seccanei toni di noce e mallo di noce, e tabaccoscuro disegnano un insieme articolato.Bocca di bella freschezza, dinamica, tesa,dal tannino deciso ma fine per un insiemeappena austero cui si giustappone il re-trolfatto sulla scia dolce del naso, con net-ti ritorni di frutto fresco, arancia rossa sututto.

PRIMITIVO BARRIQUE 2014 SALENTO IGTAzienda Agricola Biologica Perrini 14% volVino che si presenta con veste elegante edi piacevole beva. Di colore rosso rubinobrillante fa il suo ingresso al naso con evi-denti toni fumé e tostature di frutta seccae pasticceria, poi la frutta rossa di ciliegia,

prugna sia fresca chedisidratata, aranciarossa, mela, viola enote vegetali di mirto,in foglie e bacche,sambuco e toni balsa-mici di eucalipto, tutto sfumato da tracceminerali di selce e grafite. In bocca è fre-sco, di buona morbidezza e discreto equi-librio, con un corpo agile e invitante chelascia spazio a un’incalzante alcolicità diprendere il sopravvento. Al retrolfatto tor-nano gli effluvi fumé e tostati della fase di-retta con repliche fruttate di arancia e ci-liegia e una leggera nota cioccolatosa nelfinale d’assaggio.

MANO NERA 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOPCantine Lizzano 14% volVino dal naso originaleche in bocca fatica a irre-tire le componenti duremantenendo comunqueuna buona articolazione.Di colore viola scuro, è in-tenso di frutto negli aromidi mirtillo, mora, bacca dimirto matura, con decisitoni di rosa canina, cilie-gia, arancia, bergamotto, chinotto, mentreil frutto è declinato anche in sciroppo, tut-to avvolto da sentori dolci e balsamici di af-ter eight. E ancora carcadè, grafite, cennifumé e liquirizia avvolgente. Ingresso inbocca molto morbido e invitante, ben so-stenuto dalla freschezza, poi il tannino de-ciso e ancora non integrato dal corpo leg-germente in affanno sale in cattedra e labella declinazione dolce di frutto che arri-va allo sciroppo di amarena tende a serraresu grafite e liquirizia.

DIODORO 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOPCantine San Giorgio15% volVino di taglio avvol-gente. Rubino impe-netrabile, è dolce ealcolico al naso, ca-ratterizzato da unanota di humus che accarezza gli altri ricono-scimenti di prugna, visciola, marasca, anchein sciroppo, carruba, arancia rossa, oli es-senziali di nocciole e mandorle, melagrana,percorsi da toni minerali scuri di grafite eferro, e ancora liquirizia, cioccolato extra-fondente e nuance ematiche. Bocca di ap-proccio rotondo, voluminoso, morbido, ca-ratterizzata da una bella acidità e da untannino deciso quasi totalmente integratoper un insieme calorico che si avverte piùnel finale di assaggio ma senza distorcere.Nitido il frutto al retrolfatto, con le speziescure e il cioccolato amaro, cenni di scirop-po e finale di frutto sotto spirito.

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ANNIVERSARIO 62 RISERVA 2013PRIMITIVO DI MANDURIA DOPCantine San Marzano 14,5% volVino denso, imponen-te e dinamico, di ca-rattere deciso. Rubi-no violaceo impene-trabile al naso è niti-do, intenso, leggibi-le di amarena e vi-sciola fresche e in sci-roppo fuse con toni dinocciole tostate, con vaniglia, cannella,pepe bianco e ancora ribes nero, mora,arancia rossa, sfumati da sentori freschi difunghi e da nuance di tabacco mentre ladolcezza arriva a ricordi di torta di pere alcioccolato che dialogano con cenni dimirto e toni vegetali di macchia, percorsida eleganti nuance di grafite e liquirizia.Bocca polposa, fresca, dinamica, dallatessitura potente ma non pesante, conun tannino imponente ma integrato chedà spessore e l’insieme sollecita intensa-mente il palato con frutti, spezie e pastic-ceria. Di grande persistenza.

RUBINUM 2015PRIMITIVO DI MANDURIA DOPCantine Soloperto 17% volVino particolare che gioca sul-la dolcezza del frutto frescoe sotto spirito. Rubino inten-so luminoso, fonde il fruttosotto spirito di ciliegia e ama-rena con pasticceria alla noc-ciola e mandorla; poi aranciarossa, chinotto, dialogano contoni di humus e sentori di ges-so e cipria, e ancora carcadè,tè, boero, noce moscata, can-nella, vaniglia, mentre si scuriscesu toni di grafite con cenni fumé e... si ri-trovano le dolcezze di cotognata in undialogo di chiaro-scuro. Bocca dall’ingres-so vagamente dolce, morbida, vellutata, diadeguato sostegno acido e sapido, daltannino setoso che si fa sentire legger-mente, integrato dalla morbidezza; il re-trolfatto focalizza sul frutto fresco, in sci-roppo e sotto spirito, con le spezie e ilfinale di grafite.

14,0 2013PRIMITIVO DI MANDURIA DOPCantolio14% volPienamente territoriale, siesprime con una buona cor-rispondenza naso-bocca. Dicolore rosso rubino limpi-do con lievi riflessi granati,al naso esprime immediatenote di humus e di fruttisottobosco (riconosciamo ilribes). Seguono aromi flo-

reali di viola e di rovo di macchia, frutta-ti di prugna, marasca (anche sotto spiri-to), arancia rossa e ancora carruba, carda-momo, pepe e note minerali scure di sci-sto. La bocca ha un ingresso morbido eabbastanza fresco, di buon corpo e tenorealcolico per un insieme equilibrato gra-zie anche alla netta sapidità, caratterizza-to da un tannino presente ma non inva-dente che solo nel finale, per una sua lie-ve polverosità, tende ad asciugare il pala-to. Il retrolfatto manifesta una certa cor-rispondenza sulle percezioni fruttate, sem-pre mature, ma mantenute vive per la buo-na verve acido-sapida.

PRIMITIVO DI MANDURIA DOP 2015Felline 14% volInterpretazione ele-gante e dinamicadel Primitivo, dovel’energia dell’uva siesprime con grandefinezza. Di colorerosso rubino intensocon riflessi violacei, al naso è fresco, niti-do, deciso nel bel frutto che sa di mara-sca, amarena, anche in sciroppo, fico ne-ro fresco, mora, prugna, mirto, ribes nero,sfumati da cenni di nocciole e mandorlegentilmente tostate, dalla speziatura divaniglia e noce moscata, con spunti digrafite e ardesia, percorsi da respiri gioio-si di viola e peonia. In bocca è morbido,fresco, vitale e vivace, di tessitura conti-nua ed elegante, tannini decisi ben defi-niti in corso di piena integrazione, perun insieme dinamico, croccante e invi-tante di frutto, gentile di fiori, vigoroso digrafite e liquirizia che invita al riassaggio.

ALTEMURA 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOCMasseria Altemura 14,5% volQuesto vino si presenta con tutta la suaricchezza estrattiva;è di stile modernoma con le radici benpiantate nel suo Sa-lento. Di colore rossorubino limpido, alnaso è intenso edelegante, di bellaampiezza nei carat-teri fruttati dolci efloreali. Troviamoprugna, sia frescache in confettura,marasca, anche sotto spirito, note di chi-notto, toni di viola mammola e rosa, notedi sottobosco, sentori lievemente balsa-mici mentolati e di eucalipto, vaniglia,noce moscata, pepe, spunti minerali discisto. In bocca è pieno e avvolgente,morbido, di bella freschezza e di buoncorpo, ben supportato anche dalla tessitu-

ra tannica che accompagna l’assaggiosenza mai prevaricarlo. Di bella tensioneacido-sapida ci regala un retrolfatto riccodegli stessi frutti del naso ma in versionepiù fresca con più sprint.

DIONYSOS RISERVA 2011PRIMITIVO DI MANDURIA DOC Masseria Surani - Tommasi 15% volVino di grande spessore dove le ricchezzeregalate al naso trova-no riscontro al palatoper un insieme coeren-te e continuo. Di unbel colore rosso rubi-no intenso, tanta è laricchezza degli estrat-ti che fa fatica a pro-porsi regalando, manmano che si apre, unabella progressione difrutti in piena matura-zione, fiori e tante spezie. Troviamo mara-sca, sia fresca che sotto spirito, prugnadisidratata, arancia rossa con la sua scor-za candita, ribes e mirtillo, mora di rovo,viola mammola, rosa, fiori di sambuco,note di confettura e gelatine dei fruttigià declinati, sentori di pasticceria daforno, noce, pepe, noce moscata, vanigliae nuance di cannella. Ricco anche in boc-ca, morbido e di buona freschezza, hagran corpo e si caratterizza per una buo-na dinamica gustativa grazie alla verveacido-sapida e al sostegno tannico, benpresente ma setoso, che accompagnanotutto l’assaggio sollecitando al palato leespressioni di frutto del naso.

TRETARANTE 2008PRIMITIVO DI MANDURIA DOCMille Una 18% volVino che fonde po-tenza ed eleganza inun contesto di caloremediterraneo. Rossorubino carico dai ri-flessi aranciati, cat-tura per il naso com-plesso: sentori dolcidi confettura di cilie-gia, prugna, mora,con risvolti di fruttoin piena maturazio-ne, si intrecciano anote vanigliate, di cacao e liquirizia, dicaffè. Note trasversali di tabacco, grafite ecuoio da un lato e di petali appassiti diviola e rosa dall’altro percorrono l’insie-me. In bocca la corrispondenza con il nasoviene accentuata da un gusto caldo, mor-bido, di buona vitalità, sostenuto da untannino importante e setoso per un insie-me di grande tessitura che riprende il dia-logo del naso, aggiungendo dense note difrutto sotto spirito.

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VILLA MOTTURA 2011PRIMITIVO DI MANDURIA DOCMottura 14% volInteressante dascoprire nella suaampiezza, è va-gamente austeroe invitante alcontempo. Rubi-no dai riflessigranati, accogliesu toni di humuse castagna chelentamente rive-lano il frutto in piena maturazione di cilie-gia, arancia rossa, bergamotto, fico, chedialoga con carruba, cardamomo. In pro-gressione il frutto diventa disidratato e siavvertono toni di viola appassita con nuan-ce di rovo, di mirto in bacca e foglia, gine-pro, pepe nero e bianco, tutto ravvivatoda cenni balsamici di eucalipto; il frutto ri-torna più vivo e polposo con cenni di cioc-colato, scorza d’arancia candita, mandorlee nocciole gentilmente tostate. Fresco,morbido, dal tannino deciso e integrato,è caratterizzato da una tessitura media econtinua che non pesa e invita al riassaggioconfermando il frutto fresco e dinamicodella fine del naso.

ELEGIA RISERVA 2012PRIMITIVO DI MANDURIA DOPProduttori Vini Manduria 15% volFonde potenza edeleganza per il suotaglio ritmato e vi-vace. Rubino cu-po, è dolce e pol-poso al naso, di ci-liegia, visciola, su-sina nera, ribesnero, mora, sfuma-ti da toni mento-lati e da intrigantinuance fungine. Eancora arancia rossa, bergamotto e mela-grana, dialogano con vaniglia, cannella,pepe, mentre si affacciano dolcezze di noc-ciole e mandorle leggermente tostate epralinate, pasticceria al cacao e nuance dimacchia mediterranea secca. In bocca èimportante, fresco, dinamico, di tessiturapotente ma non pesante, dai tannini deci-si ancora appena in evidenza per un insie-me che riprende leggiadro il profilo del na-so, con il frutto croccante e la speziatura diliquirizia e pepe in primo piano, accompa-gnati dalle dolcezze della pasticceria.

PATRUALE 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOPTenuta Zicari 14,5% volVino di bell’appeal, giocato su freschezza edinamica. Di colore rubino luminoso, è in-

tenso e leggiadro al nasonel fondere il frutto dolcebalsamico di ciliegia, ama-rena, prugna, fico, ribesnero, lampone, con sen-tori di viola, rosa appassi-ta, biscotti alla nocciolae poi la spezia di vaniglia,noce moscata, cannella,pepe nero e bianco, sfu-mata da cenni di humus,con la dolcezza che arrivaa gelatine di uva con to-stature di pasticceria alcacao e frutta secca. In bocca è fresco, di-namico, morbido, dal tannino vellutato benintegrato nella tessitura continua, non po-tente, per un insieme che rilascia un fruttodeciso, fresco, dai risvolti di liquirizia chesostiene spinge in persistenza.

ANIMA DI PRIMITIVO 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOPTenute di Eméra - Claudio Quarta 14% volVino elegante edi bella dialetti-ca, dal palato vi-tale, invitante earticolato. Di unbel rubino, al na-so è invitante edi buona finezzanel proporsi dol-ce e tostato di cacao, nocciole e pasticce-ria che dialogano col frutto polposo di cilie-gia, prugna anche disidratata, fico, aranciarossa, chinotto, sfumati da sentori di tabac-co da pipa, da speziatura di vaniglia, pepe,liquirizia, mentre si riconoscono toni dimostacciolo napoletano e pan pepato. Boc-ca energica, fresca, dinamica, morbida, in-vitante, dal tannino deciso ma già ben inte-grato per un assaggio progressivo che sol-lecita ampio il retrolfatto sui percorsi delnaso con le note più fresche di arancia ros-sa e bergamotto che si ritrovano fino infondo.

LICURTI 2014PRIMITIVO DI MANDURIA DOPTrullo di Pezza 14,5% volVino dal profilo olfatti-vo invitante e originale,dinamico, giovane e dibel potenziale. Rubinocupo con nuance viola-cee, è intenso e dolceal naso nel proporre ilfrutto di ciliegia, susinanera, mora, visciola,con cenni di lampone, cocomero e aranciarossa, fuso con aromi floreali di rosa frescae appassita, avvolti da toni vanigliati. Si fapiù scuro e si avverte il pepe, l’inchiostro, laliquirizia, la grafite, con sfumature fumémentre la componente dolce si sposta sul-

la frutta secca gentilmente tostata, sulcioccolato, tutti percorsi da respiri balsami-ci di menta e da essenze esotiche. Boccafresca, morbida, di tessitura media e tanni-no importante, non ancora del tutto inte-grato per un insieme vigoroso e ancora gio-vane che al retrolfatto pone in primo pianoil frutto fresco e in sciroppo, concentrando-si in progressione su liquirizia e grafite.

LINEA ORO PAPALE 2013PRIMITIVO DI MANDURIA DOPVarvaglione 14% volVino di taglio poten-te, ancora giovane,concentrato, più de-finito in bocca. Ru-bino violaceo impe-netrabile, è denso edeciso e allo stessotempo leggermenteimbrigliato al nasonei frutti di fico nerofresco, marasca, accompagnati da sentori digrafite e toni di humus; si allarga su aromidi ribes nero, con toni di carruba, oli essen-ziali di frutta secca, liquirizia, amaretto,tostature di pane e... promette molto. In-gresso in bocca vagamente dolce, morbido,di buona freschezza, grande tessitura, tan-nino deciso e integrato per un insieme chesi concentra sul frutto in modo più con-vinto che al naso, con i ritorni di ciliegia,amarena, fico in bella evidenza e gli altri ri-conoscimenti del naso in un bell’amalgamache invita alla scoperta.

BARONE PAZZO 2014SALENTO PRIMITIVO IGPVetrère 15% volVino diverso, che puntasu registri poco comuninel territorio, di ispira-zione nordica. Rubinocon riflessi violacei, alnaso è diverso, caratte-rizzato da un blend difrutto e toni vegetali dirovo, peperone dolce emacchia mediterraneafreschi: riconosciamociliegia, prugna fresca,mirtillo, lampone, ribesnero anche in sciroppo che dialogano coninchiostro, pepe, vaniglia e liquirizia, nuan-ce di noce moscata; e si addolcisce su tonidi pasticceria alla mandorla e gelatine difrutti mentre si ravviva grazie ad aromi diarancia rossa. Bocca dall’attacco morbido,fresco, leggero, caratterizzato da un’alco-licità ancora non integrata appieno dallatessitura. Appena in bocca, il frutto frescoe specialmente in sciroppo insieme a sen-tori di pasticceria soffice domina il retrol-fatto che stringe su toni di liquirizia e gra-fite sulla scia tannica.