Le ragioni del movimento No-Tav

77
Le ragioni del No-Tav Un analisi a cura di: Andrea Massaccesi Francesco Mariucci Leonardo Cerquiglini Gerta Bitri “Una grande opera, o è fortemente utile o è fortemente dannosa” M.Ponti

description

Queste slides sono il risultato di un progetto svolto nell'ambito del corso di "Governance e politiche pubbliche", curato dal Prof. Roberto Segatori. L'obiettivo del nostro gruppo di studio era quello di analizzare criticamente le ragioni del movimento No-Tav.

Transcript of Le ragioni del movimento No-Tav

Page 1: Le ragioni del movimento No-Tav

Le ragioni del No-Tav Un analisi a cura di:

Andrea MassaccesiFrancesco Mariucci Leonardo CerquigliniGerta Bitri

“Una grande opera, o è fortemente utile o è fortemente dannosa” M.Ponti

Page 2: Le ragioni del movimento No-Tav

Sviluppo dell’intervento

Gli attori

Le Fonti

Il contesto normativo

Le motivazioni economiche

Le motivazioni ambientali

I limiti della governance

Conclusioni

Page 3: Le ragioni del movimento No-Tav

I principali attori

Promotori Unione europea;

Governo Italiano;

Governo Francese;

Rete Ferroviaria Italiana (Rfi);

Reseau Ferre de France (Rff);

Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf);

No-Tav Movimento dei sindaci uniti nella

comunità montana valle Susa e Sangone;

Movimento degli abitanti della Val Susa;

Frangia dei centri sociali;

Numerosi professori universitari e tecnici;

Coldiretti;

Associazioni ambientaliste (Es. Habitat);

Rifondazione Comunista, Verdi, Lega Nord (fase iniziale).

Page 4: Le ragioni del movimento No-Tav

Fonti

lavoce.info – Articoli di M.Ponti, A.Debernardi, S.Maffii, A.Boitani, R.Prud'Homme;

D.Ungaro - Eco-Governance, i costi della non partecipazione;

Rete Ferroviaria Italiana, fascicolo 2;

L.Bobbio – Le specificità del dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture. Il caso della variante autostradale di Genova;

Notav.eu;

Atti del convegno del Politecnico di Torino “Tav Torino-Lione: quali opportunità e criticità?”, del 26 aprile 2012;

Quaderni I°,II° e III° dell’Osservatorio Tecnico della Lione-Torino;

Libro bianco sulla Governance dell’Unione Europea;

CMVSS – Osservazioni al documento del governo italiano;

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dossier e Contro Dossier.

Page 5: Le ragioni del movimento No-Tav

Una necessaria premessa sul metodo:

E’ un progetto complesso, la cui valutazione richiede l’intreccio di numerose variabili di natura macroeconomica, trasportistica, normativa etc;

Abbiamo riscontrato una notevole difficoltà nel rilevare dati certi. Studiosi ed economisti interessati al caso hanno rinvenuto le stesse difficoltà;

La lettura corretta dei dati richiede competenze tecniche elevate di cui non disponiamo. Coerentemente con l’obiettivo del progetto abbiamo ritenuto opportuno presentarvi le opinioni degli economisti e del movimento citando opportunamente la fonte.

E’ STATA DÜRA

Page 6: Le ragioni del movimento No-Tav

Le principali argomentazioni pro-tav :

E’ previsto un forte aumento dei traffici e la linea storica non è in grado di sopportare tali traffici;

L’opera contribuirà ad unire maggiormente l’Italia all’Europa;

L’opera creerà occupazione;

L’opera contribuirà cospicuamente alla riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti;

La costruzione della nuova linea ferroviaria riequilibrerà l’interscambio modale (rapporto ferrovia\gomma nel trasporto merci);

L’opera nel suo complesso avrà un impatto sull’ambiente nella norma;

La definizione dell’opera ha visto la partecipazione dei comuni interessati;

Page 7: Le ragioni del movimento No-Tav

Il contesto europeo

Page 8: Le ragioni del movimento No-Tav

L’UE non è una vacca grassa

TAV

IL CONTESTO NORMATIVO

UN PASSATO DA

ABBANDONARE

CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO

LIBRO BIANCO SULLA GOVERNANCE

EUROPE 20 20 20

INTERSCAMBIO MODALE

Page 9: Le ragioni del movimento No-Tav

1. Le motivazioni economiche del No alla Lione-Torino

a) La linea esistente

b) Analisi dei flussi di traffico

c) Interscambio modale

d) Analisi dei costi benefici

Page 10: Le ragioni del movimento No-Tav

a. La linea esistente

Page 11: Le ragioni del movimento No-Tav

La linea storica

Page 12: Le ragioni del movimento No-Tav

Le caratteristiche tecniche della linea storica

CARATTERISTICHE

È una linea lunga 287 km

o tratta di valico (da St. Jean de Maurien a Bussoleno);

o tratta di valle (da Bussoleno a Torino);

doppio binario con trazione elettrica (3000V in Italia e 1500V in Francia)

Il tipo di traffico e misto merci/passeggeri

Punto più elevato è 1338 m s.l.m. con una pendenza massima del 30‰ (nel tunnel del Frejus per 1 km) e una pendenza minima del 10‰ (fino a Bussoleno);

La velocità media sostenibile è di 95 km/h e quella massima e di 130 km/h;

Page 13: Le ragioni del movimento No-Tav

I lavori di ammodernamento

Page 14: Le ragioni del movimento No-Tav

L’esperimento delle AFA

Nel 2003 furono introdotte nella linea Torino Lione in via sperimentale le “autostrade ferroviarie” con carri speciali di tipo Modalohr che permetteva il trasporto dei camion e del loro carico.

L’esperimento finanziato

dall’Unione Europea fu un vero FLOP

Page 15: Le ragioni del movimento No-Tav

I lavori di ammodernamento

Sono cominciati nel 2003 e sono terminati nel 2008

Consistevano :

o Moderno impianto antincendio;

o Intervento di consolidamento della galleria del Frejus;

o Abbassamento dei binari;

o Modifica del segnalamento istallando il blocco automatico di banalizzato;

Costo totale dell’opera è intorno a 400 milioni di euro;

Risultato dei lavoriun tunnel con capacità GBI

(sagoma 4,08m)

Page 16: Le ragioni del movimento No-Tav

La capacità della linea storica secondo RFI e LTF

La capacita teorica della linea storica è:

o 16 treni di lunga percorrenza

o 30 treni regionali

o 180 treni merci

La capacita pratica residua secondo il metodo Capres (applicando un coefficiente riduttivo) è:

o 208 treni al giorno

o 46 treni regionali e di lunga percorrenza

Il totale delle tonnellate all’anno (prendendo l’anno come 260 giorni effettivi) è pari al 21.481.200

Totale 226 treni al giorno

162 treni merci

Page 17: Le ragioni del movimento No-Tav

La capacità della linea storica secondo i tecnici della CMVSS

La capacita teorica della linea storica è

La capacità pratica è

In termini di tonnellate anno (prendendo l’anno con 350 giorni effettivi) è pari al 40.341.000

250 treni al giorno

226 treni al giorno

La linea storica e sfruttata 1/8 della sua capacità

Conclusione

Page 18: Le ragioni del movimento No-Tav

Come potenziare la linea storica

adeguamento della catenaria (linea elettrica aerea);

adeguamento dei moduli di stazione e incremento dei punti di passaggio da un binario all’altro;

nuovo sistema di segnalazione tramite l’introduzione del blocco mobile o di brevi sezioni (450 m) per massimizzare l’uttilizo della linea;

Utilizzo generalizzato di materiale di trazione politensione eliminando le manovre di cambio macchine nelle stazioni di confine, migliorando la puntualità;

trazioni multiple intercalate realizzando “super treni” alle estremità della tratta al valico;

barriere anti-rumore o anche coperture scatolari (integrali) nelle prossimità dei centri abitati per (nel comune di Borgone);

Eliminare i passaggi a livello con cavalcavia o sottopasaggi;

La tesi di Marco Ponti

Page 19: Le ragioni del movimento No-Tav

A proposito della linea storica..

Rapporto Brossier Rapporto Audit

Il rapporto Brossier afferma che occorre attendere lo sviluppo del contesto internazionale prima di investire in un progetto come quello della TAV. Occorre pertanto investire sul potenziamento della linea storica.

Il rapporto Audit afferma che le previsioni del traffico proposte da LTF non sono giudicate attendibili e che per il Frejus nei prossimi decenni passerà molto meno traffico di quanto ne è passato negli ultimi decenni. L’audit afferma anche che la TAV avrà un impatto nullo sull’interscambio modale

Questi due rapporti, commissionati dal governo francese,

sono stati ignorati.

Page 20: Le ragioni del movimento No-Tav

b. I Flussi di traffico

Page 21: Le ragioni del movimento No-Tav

Flussi storici di traffico (scambio+transito)

Traffico Totale attraverso all'arco alpino italiano

106.7

164.1

48.142.5

50.8

24.1

35.8

61.7

116.0

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Mio

(t)

Totale arco alpino italianoTotale Italia/FranciaTotale Italia/Francia escl.VentimigliaTotale Svizzera+Austria

Fonte dati: Alpinfo

Dal grafico possiamo notare:

un forte aumento del traffico sulle direttrici Svizzera e Austria;

L'effetto della crisi economica;

Una sostanziale stasi del traffico Italia-Francia;

Page 22: Le ragioni del movimento No-Tav

Una possibile spiegazione :

Stiamo assistendo a importanti fenomeni macro economici:

Cambio di direzione delle merci da Est-Ovest a Sud-Nord: occorre potenziare le infrastrutture di conseguenza;

Le economie centro europee e mediterranee sono economie mature: Queste economie scambiano tra di loro prevalentemente

prodotti finiti. Al netto delle infrastrutture, gli operatori oggi preferiscono trasportare tali prodotti su gomma;

Le infrastrutture da sole non bastano…

Page 23: Le ragioni del movimento No-Tav

Le infrastrutture da sole non bastano

Page 24: Le ragioni del movimento No-Tav

Le previsioni dei promotori

Traffico Merci To- Modane

0

10

20

30

40

1945 1965 1985 2005 2025 2045 2065

Milio

ni d

i T

on

nellate

Traffico merci 1945-2010Crescita dal 1980 al 1993Capacità Linea - CMVSSCapacità Linea LTFIpotesi promotori TAV

1980: Apertura Frejus T4

1993: Apertura completa A32

Crescita 1 Mio t ogni 30 anni

!!!

Page 25: Le ragioni del movimento No-Tav

La scelta del 1999 non è casuale

-

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 2025 2030

1/8

TRASPORTO MERCI IN VALSUSAanalisi dei dati di traffico ferroviario e stradale

Fonti: dati storici di trasporto merci stradale e ferroviario : Alpinfo 2010 (http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html)Confederazione Svizzera, Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, Ufficio Federale dei Trasporti (CH)

capacità linea ferroviaria esistente; previsioni trasporto stradale e ferroviario : Quaderni dell’Osservatorio (http://www.torino-lione.it/quaderni.htm) Repubblica Italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Osservatorio Torino-Lione (IT)

Fonti: dati storici di trasporto merci stradale e ferroviario : Alpinfo 2010 (http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html)Confederazione Svizzera, Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, Ufficio Federale dei Trasporti (CH)

capacità linea ferroviaria esistente; previsioni trasporto stradale e ferroviario : Quaderni dell’Osservatorio (http://www.torino-lione.it/quaderni.htm) Repubblica Italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Osservatorio Torino-Lione (IT)

dati storicitrasporto FERROVIARIO

dati storicitrasporto STRADALE

anomalia trasporto stradaledovuta a chiusura per incidente

Traforo Monte Biancoda marzo 1999 a marzo 2002

attuale capacità di trasporto FERROVIARIOlinea ESISTENTE Torino-Lione

previsionitrasporto STRADALE

proponenti nuova linea Torino-Lione

previsionitrasporto FERROVIARIO

proponenti nuova linea Torino-Lione

3,9

11,5

32,1

mili

oni d

i ton

nella

te d

i mer

ci a

ll'an

no

Page 26: Le ragioni del movimento No-Tav

L'azzardata ipotesi della LTF

Come può la previsione della LTF essere così ottimista?

la previsione di LTF è basata su un impostazione sbagliata:

"si è completamente ignorato l’andamento storico dei dati reali di traffico della linea nell’elaborare una proiezione dei traffici futuri" Mario Cavargna;

Si ipotizzano tassi di crescita del traffico costanti negli anni. Secondo i promotori, il traffico merci crescerà con tassi più alti di quelli di crescita del Pil.

Non vi è alcuna giustificazione teorica o empirica a suffragare questa ipotesi.

LA PREVISIONE E’ ERRATA

Page 27: Le ragioni del movimento No-Tav

Riassumendo

Le previsioni sui flussi di traffico della Ltf sono decisamente troppo ottimistiche;

I flussi di traffico tra Italia e Francia sono stati stabili per anni e hanno subito un calo negli ultimi anni;

La linea storica è lontana dalla saturazione (1/8 della capacità prevista dalle Comunità Montane e 1/5 della capacità prevista dai promotori della Tav);

Gli economisti prevedono una forte crescita dei traffici Sud/Nord che non interesseranno la linea Torino-Lione;

LA TAV NON E’ UNA PRIORITA’

Page 28: Le ragioni del movimento No-Tav

La tav servirà per i passeggeri o per le merci?

1,5 milioni di

passeggeri nel 1991

Previsioni di traffico passeggeri per il 2010

7 milioni di passeggeri

Situazione attuale : 700000 passeggeriMolti treni soppressi

LA TAV RISCHIA DI ESSERE ESSENZIALMENTE UNA LINEA MERCI DAL MODESTO TRAFFICO

Page 29: Le ragioni del movimento No-Tav

Una proposta alternativa

ABBANDONO DEL PROGETTO TORINO-LIONE ALTA VELOCITA’ MISTA PASSEGGERI\MERCI

Potenziamento della linea attuale per farla diventare una linea per soli passeggeri;

Costruzione di un tunnel di base ad alta capacità per una linea merci più efficiente;

VANTAGGI:

L’abbandono dell’alta velocità comporta minori costi di costruzione e gestione;

Minore impatto ambientale; Costi complessivi molto inferiori;

Permangono altri problemi

Page 30: Le ragioni del movimento No-Tav

c. L’interscambio modale

Page 31: Le ragioni del movimento No-Tav

L’interscambio modale

La previsione dei promotori (secondo il progetto originale)

Qual è la stima dell’interscambio modale con il progetto low cost ?

NON VI E’ ALCUNA STIMA UFFICIALE PUBBLICA – si suppone che i benefici del solo tunnel di base siano ridotti

LA STIMA E’ GIUDICATA ECCESSIVAMENTE OTTIMISTA

FONTE : Presentazione ufficiale del progetto da parte di Mario Virano.

Page 32: Le ragioni del movimento No-Tav

Quali variabili intervengono nell’interscambio modale?

La modalità di trasporto di una merce è concordata tra i produttori della merce, gli acquirenti e gli operatori che organizzano il trasporto;

La velocità del trasporto – non espressa in termini di velocità (120 km di media per i treni merci ) ma in termini di tempo che impiega una merce per arrivare dal punto A al punto B;

Costo complessivo del trasporto – costo del trasporto, affidabilità in termini di possibili ritardi, rischio di danni o ammacchi, flessibilità e frequenza con cui il servizio è offerto

Dalla distanza del viaggio – sulle brevi distanze la rotaia non ha chance, sulle lunghe PUO’ averne

Dal tipo di bene – ci sono beni a vocazione ferroviaria e altri a vocazione stradale. Le variabili in questo caso sono variabili di costo, tempo, viaggio, affidabilità, rischi di danni o ammacchi etc.

Dall’insieme di scelte pubbliche e private – occorrono politiche che disincentivino la gomma e incentivino il trasporto su rotaia

Page 33: Le ragioni del movimento No-Tav

Le variabili applicate alla TAV

La velocità del trasporto – Il tunnel di base senza il rinnovamento delle piastre logistiche avrebbe un impatto nullo;

Dalla distanza del viaggio – Anche in questo caso, l’assenza di piastre logistiche, rende nullo il vantaggio dato dalla costruzione della tav;

Dal tipo di bene – Ricordiamo che siamo in presenza di due economie “mature” che si scambiano beni a vocazione essenzialmente stradale;

Dall’insieme di scelte pubbliche e private – Per incentivare la ferrovia si deve necessariamente disincentivare il trasporto su gomma. Ciò crea ulteriori costi per le imprese e vi sono possibili effetti negativi sull’economia.

Page 34: Le ragioni del movimento No-Tav

L’impossibile interscambio modale e il trascurabile impatto ambientale

2 IMPORTANTI MOTIVAZIONI PRO TAV:

FORTE IMPATTO SULL’INTERSCAMBIO MODALE

OPERA ESSENZIALE PER RIDURRE LO SMOG E L’INQUINAMENTO

L’ANALISI DI MARCO PONTI AFFERMA INVECE:

IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE SULL’INTERSCAMBIO MODALE

Conseguenza IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE SULL’INQUINAMENTO

Page 35: Le ragioni del movimento No-Tav

d. L’Analisi costi benefici a cura di Marco Ponti e Silvia Maffii

Page 36: Le ragioni del movimento No-Tav

Mancano i 3 presupposti di una corretta Analisi Costi/Benefici

L’analisi non è indipendente;

Non è prudente;

Non considera le alternative tecniche;

Page 37: Le ragioni del movimento No-Tav

La carenza di fattori chiave

Non viene considerato il costo opportunità dell’opera in presenza di un vincolo di bilancio stringente;

Non sono state valutate correttamente le esternalità negative dei cantieri e della ferrovia in funzione;

Non viene considerato il calo nei flussi di traffico sull’intero corridoio (ferrovia+autostrada);

Non sono state considerate le strategie degli operatori ferroviari e autostradali concorrenti.

Page 38: Le ragioni del movimento No-Tav

Gli errori nei calcoli

Una quota cospicua dei benefici verrebbe dalla ridotta incidentalità ma il beneficio è ottenuto applicando tassi del modo stradale ingiustificatamente elevati;

Un beneficio particolare è dovuto alla riduzione degli incidenti nei tunnel stradali a cui viene applicato un fattore moltiplicativo dei danni particolarmente alto;

Nonostante gli errori nei calcoli, la scarsa prudenza e la scelta errata dei fattori

Il risultato dell’analisi costi\benefici afferma i benefici derivanti dall’opera a pieno regime ammontano a quasi 12

mld di € a fronte di un costo stimato (sempre dai promotori) di 11 mld di €.

Page 39: Le ragioni del movimento No-Tav

Ricordiamo:

La prassi delle grandi opere ci insegna che si devono sottostimare i benefici del 50% e sovrastimare i costi del 50%;

La necessità di una nuova ferrovia per le merci non si basa sul valore dei traffici tra due paesi ma sulla quantità di tonnellate trasportate durante un periodo di tempo t e sulle tipologie di merci che i due paesi scambiano;

I calcoli si basano su presupposti sbagliati;

L’Europa ha finora erogato circa 700 milioni di €. Non vi è alcuna certezza riguardo agli altri fondi.

Page 40: Le ragioni del movimento No-Tav

Sintesi

La linea del Frejus è lontana dalla satuazione;

Il traffico MERCI e PASSEGGERI sulla linea storica è in calo;

L’opera avrà un impatto trascurabile sull’interscambio modale;

Pertanto avrà un impatto trascurabile sul miglioramento delle condizioni ambientali;

Per avere un forte impatto sull’interscambio modale occorre tassare pesantemente il trasporto su gomma e sussidiare il trasporto su rotaia. Ciò comporta un aumento dei costi per lo stato e per le imprese;

L’analisi costi benefici si basa su presupposti errati;

Vi sono errori metodologici importanti per quanto riguarda l’analisi costi/benefici;

Nonostante gli errori, i benefici derivanti dall’opera superano di poco i costi;

Page 41: Le ragioni del movimento No-Tav

2. I problemi ambientali

a) L’impatto dei cantieri

b) L’impatto dell’operac) La sostenibilità

energetica dell’opera

Page 42: Le ragioni del movimento No-Tav

a. L’impatto e i problemi dei cantieri

Page 43: Le ragioni del movimento No-Tav

L’impatto e i problemi dei cantieri

Produzione di polveri, disturbo, inquinamento

Fabbisogno energetico e idrico dei cantieri

Scarsa possibilità di controllo dei cantieri da parte degli enti pubblici

Impatti dei cantieri strettamente legati a quelli dei trasporti su strada (LTF calcola circa 1.100.000 viaggi di camion)

Page 44: Le ragioni del movimento No-Tav

Polveri sottili, amianto, uranio, radon Lo studio sulla VIA afferma che gli incrementi di PM10 indicano

aumenti patologici del 10%, calcolato in 20 morti in più all’anno;

Stime decisamente minimizzate per la presenza di amianto: è ammessa per i primi 420 metri del tunnel di base, per poi passare a “rischio da nullo a basso” nei successivi 30 km;

Per la tratta RFI gli studi di VIA mostrano che la collina morenica interessata è costituita per il 42% da pietre verdi, delle quali il 45 % contiene amianto;

Precarietà delle misure di smaltimento proposte da LTF: mettere le rocce amiantifere in contenitori e spedirle nel nord della Germania significa caricare 1000 treni appositi ogni 500 metri di avanzamento, con conseguenti costi di smaltimento enormi;

Addirittura uranio e radon non vengono considerati dalla VIA, che di fatto ignora le rilevazioni di Minatome (1980), Somirem (1959) e Agip Mineraria (1977).

Page 45: Le ragioni del movimento No-Tav

Per dare un’idea…

Page 46: Le ragioni del movimento No-Tav

Per dare un’idea…

Page 47: Le ragioni del movimento No-Tav

b. L’impatto dell’opera

Page 48: Le ragioni del movimento No-Tav

Rischio idrogeologico

Le precedenti grandi opere in Val di Susa hanno comportato la scomparsa di 40 sorgenti idriche tra Gravere, Mattie, Exilles e la val Cenischia, e addirittura la TAV rischia di prosciugare il bacino idrico di una valle già molto secca

Solo il tunnel di base drenerà da 60 a 125 milioni di metri cubi all’anno, fabbisogno idrico di una città di un milione di abitanti

Il drenaggio del lago del Moncenisio comporterebbe un deficit di 150 milioni di kw/h di energia, a causa della mancata alimentazione delle centrali idroelettriche ora operative

Page 49: Le ragioni del movimento No-Tav

Per dare un’idea…

Page 50: Le ragioni del movimento No-Tav

Volumi estratti e smaltimento

Il totale delle rocce estratte secondo LTF (quindi da rivedere al rialzo), sarebbe di 18,4 milioni di metri cubi, pari a sette piramidi di Cheope (SOLO PER LA TRATTA ITALIANA), di cui poco più di 10 possono essere portati a discarica (DOVE???)

Anche in questo caso il piano di smaltimento prevede il semplice “spostamento” dei materiali via treno (circa 14 coppie di treni al giorno), con conseguente aumento dei costi e coinvolgimento di zone e popolazioni non precedentemente toccate

Page 51: Le ragioni del movimento No-Tav

Per dare un’idea…

…e

oltre!

!

Page 52: Le ragioni del movimento No-Tav

Smaltire non significa nascondere!

Page 53: Le ragioni del movimento No-Tav

c. Sostenibilità energetica dell’opera

Page 54: Le ragioni del movimento No-Tav

L’ipotesi dei promotori

Una volta a regime, la riduzione annuale di gas serra sarà pari a 3 milioni di Teq CO2, l’equivalente di una città di 300.000 abitanti – “Studio specifico sul bilancio carbonio”

In termini di petrolio, e quindi energetici, questo si traduce in un risparmio di circa 1 milione di tonnellate di petrolio equivalente (1 MTEP), pari a circa l’1% dei consumi NAZIONALI di energia.

Page 55: Le ragioni del movimento No-Tav

Smontiamo il primo punto – un piccolo dettaglio!

Il famigerato “studio specifico sul bilancio carbonio” non è mai stato reso pubblico!!

Gli stessi enti interessati (European High Speed Rail e European Environment Agency) forniscono dati sostanzialmente opposti per quanto riguarda il consumo di energia per passeggero per km

In queste fonti non viene considerata l’energia e le materie prime spese per la realizzazione dell’infrastruttura

Ai costi energetici di costruzione devono essere sommati i consumi in fase di esercizio (ventilazione, illuminazione, raffreddamento) dei 114 km delle due canne del tunnel di base. Si tratta di circa 15,4 MW

Page 56: Le ragioni del movimento No-Tav

Smontiamo il secondo punto – una semplice proporzione

Val di Susa: 1276 kmq – 115.000 abitanti circa – 90 ab/kmq

Italia: 301.340 kmq – 60.776.000 di abitanti circa – 201,69 ab/kmq

Come può una zona che rappresenta lo 0,42% del territorio italiano e lo 0,18% dei suoi abitanti, con una densità di popolazione pari a meno della metà di quella italiana, influire per un risparmio energetico dell’1% del fabbisogno nazionale?

In più, oggi il consumo di tutti i TIR che transitano sulla A32 da Torino al confine si attesta sulle 18000 TEP annue.

Page 57: Le ragioni del movimento No-Tav

Concludendo…

Il rapporto stilato dallo Swedish National Road and Transport Research Institute, e il lavoro del Royal Institute of Technology di Stoccolma sentenzia: “le infrastrutture ad alta velocità non sono energeticamente e ambientalmente più convenienti rispetto ad altre modalità, soprattutto quando comportano la costruzione di lunghi tratti in galleria”

Page 58: Le ragioni del movimento No-Tav

L’Unione Europea

Se da un lato il trasporto merci deve diventare “more environmentally friendly, safe and more energy efficient”, da un altro “constructing new infrastructure is not an objective itself. Current infrastructure use can be optimised by developing efficient and sustainable logistics solutions”

Commissione Europea – logistica del trasporto merci in Europa -

2006

Page 59: Le ragioni del movimento No-Tav

3. I problemi legati alla governance

a) La TAV come espressione paradigmatica del modello DAD

b) Nella gabbia del conflitto

c) Italia e Francia a confronto

Page 60: Le ragioni del movimento No-Tav

a. La TAV come espressione paradigmatica del modello DAD

I LIMITI DEL METODO DAD (decidi, annuncia, difendi):

Scarsa e poco comprensibile informazione attraverso la quale si vuole illustrare l’opera;

Coinvolgimento limitato o assolutamente tardivo delle parti interessate;

Utilizzo a difesa dell’opera di argomentazioni scientifiche sulle quali è difficile raggiungere posizioni omogenee e che determinano difficoltà di comprensione delle problematiche;

Indisponibilità o impossibilità a rivalutare determinate scelte;

Vediamo il percorso

Page 61: Le ragioni del movimento No-Tav

Brevi cenni storici

PRIMA FASE 1988-1994

SECONDA FASE 1995-2002

TERZA FASE 2003-oggi

Assenza di informazione;

Assenza di partecipazione;

Reale preoccupazione della popolazione;

Contesto politico, ambientale e sociale delicato;

Concertazione fallimentare;

Prime grandi manifestazioni e repressioni;

Ancora grande incertezza su dati e progetti;

Il progetto entra nella legge obiettivo;

Il progetto esce dalla legge obiettivo

Osservatorio tecnico;

Grande mobilitazione dei tecnici indipendenti;

Da movimento locale a movimento di interesse generale;

NIMBY

OPPOSIZIONE CIVILE ALLE GRANDI OPERE

Page 62: Le ragioni del movimento No-Tav

b. Nella gabbia del conflitto

Page 63: Le ragioni del movimento No-Tav

L’osservatorio tecnico sulla Torino-Lione

L’osservatorio è un tavolo di confronto istituito dal Governo nel 2005 a seguito dell’imponente manifestazione di Venaus.

COMPOSIZIONE:

Sindaci dei comuni coinvolti; Esperti nominati dai promotori; Esperti nominati dalle comunità montane;

RUOLO DELL’OSSERVATORIO:

Tentare una mediazione tra le parti in campo; Smorzare la tensione sociale; Mediazione tecnica sul progetto;

Page 64: Le ragioni del movimento No-Tav

La lettera di Tartaglia a Monti

Dal 2009 il Governo decide di escludere dall’Osservatorio le amministrazioni comunali che non dichiarassero di essere a priori d’accordo con l’opera;

L’Osservatorio ha raggiungo importanti risultati con l’accordo di Pra-Catinat: necessità di politiche di sostegno al fine di intervenire

sull’interscambio modale; non saturazione della linea storica;

L’analisi tecnica costi/benefici è uno strumento fondamentale a disposizione del decisore politico. E’ utile solo nel caso in cui venga utilizzato in una fase antecedente la decisione;

Page 65: Le ragioni del movimento No-Tav

Effetti positivi e limiti dell’osservatorio

ASPETTI POSITIVI LIMITI

Si riconosce pubblicamente la necessità di coinvolgimento degli attori locali nel processo decisionale;

Importanti modifiche del progetto, sia in termini di costi che in termini di ridimensionamento del territorio interessato;

Accordo di Pra-Catinat; Quaderni dell’osservatorio;

L’organo non è terzo; Istituzione tardiva; Ruolo incerto; Può decidere COME fare l’opera

e non SE fare l’opera; I dissidenti vengono allontanati

dall’osservatorio; Accordo di Pra-Catinat non

rispettato, né dal governo, né dall’osservatorio;

L’OSSERVATORIO NON E’ UN MODELLO DA SEGUIRE

Page 66: Le ragioni del movimento No-Tav

Quale ruolo per l’osservatorio?

E’ uno STRUMENTATORIO?

Page 67: Le ragioni del movimento No-Tav

c. Italia e Francia a confronto

Page 68: Le ragioni del movimento No-Tav

Il ritorno al centralismo

2001EUROPA

ITALIA

LIBRO BIANCO SULLA

GOVERNANCELEGGE

OBIETTIVO

LA LEGGE OBIETTIVO

La legge obiettivo si propone di definire una “disciplina speciale” per la programmazione, il finanziamento e la realizzazione di infrastrutture pubbliche e private e degli insediamenti produttivi strategici di premiante interesse nazionale

Finalità rapida realizzazione delle grandi opere strategiche

Page 69: Le ragioni del movimento No-Tav

Le 3 grandi novità introdotte dalla legge obiettivo

Accelera le procedure di appalto e permette un pieno ingresso dei privati nella realizzazione e gestione delle opere di interesse nazionale;

Riformula le procedure per la valutazione di impatto ambientale (VIA)

Limita le autonomie locali

Page 70: Le ragioni del movimento No-Tav

Pianificazione e partecipazione nella legge obiettivo

PIANIFICAZIONE

Ruolo centrale del CIPE;

I Ministeri competenti giocano un ruolo ancillare;

La VIA si effettua sul progetto preliminare;

I tempi si restringono per la valutazione del progetto preliminare;

I progetti partono anche senza una chiara copertura finanziaria;

PARTECIPAZIONE

Gli enti locali vengono coinvolti a partire dal progetto definitivo;

Ruolo meramente consultivo di enti locali e comuni;

Approvazione del progetto anche in caso di motivato dissenso;

Ai cittadini e alle associazioni non si assicura nessuna forma di partecipazione;

L E

G G

E O

B I E

T T

I V O

Page 71: Le ragioni del movimento No-Tav

L’imbarbarimento della pianificazione

2001 – Pre Legge Obiettivo

115 opere

Costo totale di 125,8 mld di €

2011 – Legge

obiettivo a regime

390 opere

367,4 mld di €

Sono state ultimate solo 30 opere pari all’1% del costo complessivo

Page 72: Le ragioni del movimento No-Tav

Gli effetti della non partecipazione

NIMBITA

LY

?

Page 73: Le ragioni del movimento No-Tav

Un fenomeno in aumento

Aumento di conflittualità

Page 74: Le ragioni del movimento No-Tav

L’esperienza francese della Loi Barnier

PROPONENTE

COMMISSION NATIONALE DU DEBAT PUBLIC

DIBATTITO PUBBLICO

È organizzato dalla commissione;

Dura 4 mesi; E’ aperto a tutti; Gli esiti non

hanno valore giuridico;

E’ nominata dal governo;

Composizione mista;

Decide se aprire un dibattito pubblico o meno;

ESITI POSSIBILI: Ritiro del progetto Accoglimento delle modifiche Proseguimento del progetto iniziale

Page 75: Le ragioni del movimento No-Tav

Gli importanti risultati del Debat Public

RIDOTTA CONFLITTUALITA’; TEMPI PIU’ CERTI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE; COSTI MINORI PER LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA; HA DI FATTO CAMBIATO IL MODO CON CUI I PROMOTER PROGETTANO

LE OPERE;

ALCUNI DATI:

Dal 2002 sono arrivati a conclusione 31 dibattiti pubblici su diversi tipi di infrastrutture:

In 5 casi i progetti sono stati ritirati dal promotore;

In 26 casi sono stati mantenuti ma con introduzione di modifiche:

Di questi 26, in 9 casi il proponente ha scelto una delle ipotesi alternative tenendo conto dell’andamento del dibattito;

Page 76: Le ragioni del movimento No-Tav

Legge obiettivo o debat public?

Page 77: Le ragioni del movimento No-Tav

Considerazioni e spunti di riflessione

Una nuova linea ferroviaria di collegamento tra l’Italia e la Francia dovrà essere costruita. La linea esistente è oggi ancora in condizione di servire al suo scopo. Il vincolo di bilancio con cui ci confrontiamo ci impone una seria e importante riflessione sul costo/opportunità delle opere pubbliche. Alla luce di ciò, la TAV non è una priorità, né italiana, né francese;

L’esperienza della TAV è paradigmatica di un modello verticistico che mostra ancora una volta tutti i suoi limiti e le sue criticità. Tale esperienza va in controtendenza rispetto al solco tracciato dalla stessa Unione Europea. Per questo motivo ci auspichiamo una modifica della normativa italiana sulle grandi opere e l’introduzione di meccanismi di partecipazione che prendano esempio dal modello francese;

Smettere di utilizzare il concetto di sviluppo sostenibile solo in termini propagandistici ed utilitaristici. Occorre, anche in questo caso, una seria riflessione su una visione integrata delle modalità di trasporto delle merci e delle persone. Le infrastrutture non bastano.