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Le radio in Toscana, stato di salute delle emittenti locali e influenza del digitale

Indice

1. Premessa a cura di Chiara Brilli – presidente Commissione radio e tv Ast

2. Introduzione a cura delle autrici

2.1 Obiettivi e metodo di lavoro

2.2 Difficoltà registrate durante la ricerca

3. Il panorama radiofonico suddiviso per province

3.1 Arezzo

3.2 Firenze

3.3 Grosseto

3.4 Livorno

3.5 Lucca

3.6 Massa Carrara

3.7 Pisa

3.8 Pistoia

3.9 Prato

3.10 Siena

4. I contributi, tra variabili e fissi, e le informazioni che arrivano sulle radio toscane

5. Questionari approfonditi

5.1 Contatto Radio – Massa Carrara

5.2 Radio Toscana – Firenze

5.3 Radio Siena – Siena

5.4 Radio Duemila – Lucca

5.5 Punto Radio Cascina – Cascina (PI)

5.6 Radio Groove – Castiglion Fiorentino (AR)

6. Carenza di idee e di capacità imprenditoriali, ecco i mali della radiofonia locale

secondo Peppino Ortoleva

7. E la radio guarda al web

7.1 Sulle tracce di Orme Radio

7.2 Le due ruote della radio

7.3 Resistenza in web

8. Conclusioni

1. Premessa

«Amo la radio perché arriva dalla gente / entra nelle case e ci parla direttamente se una radio è libera, ma libera veramente / piace ancor di più perché libera la mente ».

Dalla strofa per eccellenza dedicata all’etere indipendente che nell’autunno di quarant’anni fa Eugenio Finardi compose, il mondo della radiofonia è riuscito a sopravvivere alle innumerevoli innovazioni tecnologiche, al mutare delle abitudini di fruizione, all’evoluzione sociale e ai nuovi mezzi di comunicazione che nell’arco di questi decenni hanno inciso nei contesti pubblici e privati di ognuno.

La radio sembra dunque avere sviluppato via via quegli anticorpi utili per superare le varie “influenze” della comunicazione. Non ripiegandosi su se stessa ma aperta alle interazioni col mondo digitale e ai nuovi supporti per l’ascolto.

Ma quanto è mutata al suo interno? E in che termini? Ci sono ancora le storiche radio indipendenti cantate da Finardi? Quale la situazione economica, l’occupazione, la qualità dei contenuti e il rapporto con i territori?

Questa ricerca tenta di rispondere a tutto ciò attraverso uno scrupoloso quanto arduo monitoraggio dell’emittenza radiofonica locale che ha dovuto fare i conti con l’assenza di materiale di studio pregresso e di conseguente comparazione.

Un’analisi dunque necessaria per gli addetti ai lavori, per il sindacato e per gli utenti stessi, per aumentare la consapevolezza di quanto sia importante conoscere e sostenere quelle realtà che con fatica riescono a mantenere logiche imprenditoriali produttive insieme al rispetto della dignità economica e professionale dei lavoratori e alla cura dei contenuti e dei prodotti informativi.

Uno strumento utile anche per quelle istituzioni che come la Regione Toscana, promuovono bandi a sostegno dell’informazione locale virtuosa e disincentivano quelle “scatole vuote” che ormai di libero hanno solo lo spazio nelle redazioni senza più giornalisti, piene invece di format istituzionali o appaltati a service, senza più produzioni proprie.

Con questa ricerca l’Associazione Stampa Toscana propone un ulteriore contributo all’analisi della realtà giornalistica del nostro territorio per rilanciare un tavolo di confronto tra editori, sindacato e istituzioni in grado di liberare risorse economiche e progettuali ed incentivare quelle idee imprenditoriali che riescano a raggiungere un equilibrio tra produttività, qualità dei contenuti e rispetto delle professionalità. Solo così le radio avranno prospettive di sopravvivenza nel rispetto che di chi la radio la fa e di chi la radio l’ascolta.

Chiara Brilli

Presidente commissione radio tv AST

2. Introduzione a cura delle autrici

2.1 Obiettivi e metodo di lavoro

Qual è lo stato di salute dell’informazione prodotta a mezzo radiofonico in Toscana? Quante emittenti riservano uno spazio del palinsesto a giornali radio e approfondimenti, e in quanti casi i contenuti sono prodotti da giornalisti regolarmente assunti? In quali e quante realtà gli anni di crisi economica hanno dirottato i palinsesti verso contenuti commerciali spendibili sul mercato, a discapito degli spazi informativi e dell’occupazione nel settore? La presente indagine, realizzata dalle giornaliste Isabella Mancini e Elena Guidieri, si è proposta di verificare lo stato di salute delle emittenti radiofoniche toscane, sia dal punto di vista della quantità dell’informazione prodotta, che delle ricadute occupazionali nel settore del giornalismo radiofonico.

Avvalendoci delle emittenti segnalate dall’elenco Corecom, aggiornato al 10/2013, e verificando la presenza o meno di ulteriori realtà sui territori, abbiamo preso in considerazione strutture redazionali, palinsesti e tipologie di contratti stipulati all’interno di oltre 50 emittenti radiofoniche. Il periodo di raccolta dati è da includere tra l’inizio di ottobre 2014 e la fine di gennaio 2015 (con un momento di verifica nel mese di settembre 2015 che ci ha permesso di inserire alcuni importanti aggiornamenti). Le tabelle che riportano l'elenco delle radio toscane che hanno accesso ai contributi fanno riferimento alle tabelle ministeriali pubblicate in questo arco di tempo ovvero all'elenco delle emittenti ammesse a contributo variabile del 2012 (Decreto direttoriale 11 agosto 2014 - Graduatoria contributi emittenti radio 2012; Allegato A). Abbiamo aggiunto anche l'ultimissima tabella ministeriale di riferimento del 2013 per offrire un ulteriore elemento di valutazione dei dati, visto che quelli a disposizione in questo settore sono molto limitati.

Lo strumento utilizzato per la prima parte della ricerca è stato quello di brevi questionari telefonici proposti a direttori o responsabili di redazione di ciascuna emittente. Laddove non è stato possibile contattare le redazioni telefonicamente, abbiamo tentato l’approccio via mail agli indirizzi di riferimento.

Una volta definito il panorama generale delle emittenti toscane, ci siamo proposte di comprendere come alcune delle realtà più strutturate hanno affrontato il passaggio dall’analogico al digitale: come lo sviluppo di Internet e il moltiplicarsi delle web radio ha influenzato il modo tradizionale di fare radio; quali i nuovi ostacoli e le nuove sfide. Più in generale, ci siamo proposte di capire come le radio locali hanno attraversato questi ultimi quindici anni e quali obiettivi si pongono per il futuro. Per lo sviluppo di questa seconda parte della ricerca, ci siamo avvalse di questionari approfonditi, che abbiamo rivolto ai direttori o responsabili di redazione di nove emittenti toscane.

Nell'ultima fase di verifica dei dati e del materiale raccolto, a settembre 2015, abbiamo infine rilevato la chiusura di Radio Groove (Arezzo) che ha venduto le proprie frequenze a Radio Effe. Abbiamo comunque mantenuto nel nostro report l'intervista rilasciata dal Direttore di Radio Groove, Massimo Pucci, tra le “interviste lunghe” e abbiamo chiesto anche a Paolo Pacielli, Direttore di Radio Effe partecipare al questionario.

2.2 Difficoltà registrate durante la ricerca

Costruire la base, la struttura del nostro lavoro è sicuramente stata la parte più difficile dell’intera indagine. I problemi sono emersi fin da subito, quando le prime ricerche di banche dati o lavori analoghi svolti negli anni passati, hanno dato risultato nullo. Ad eccezione dell’elenco Corecom aggiornato nel 2013, non abbiamo trovato tracce di alcun lavoro che negli ultimi dieci o quindici anni si fosse occupato di indagare sulla condizione delle emittenti radiofoniche toscane, o sui livelli

di occupazione della categoria giornalistica all’interno di questo settore, o ancora sul tipo di contenuti prodotti da queste emittenti.

Da rilevare anche la mancanza di trasparenza riguardo alle proprietà editoriali delle emittenti; informazioni che spesso non risultano reperibili né incrociando le banche dati a disposizione, né tramite le pagine web create dalle emittenti stesse e preposte a tale scopo. Le lacune dei siti internet di ciascuna emittente sono un problema che abbiamo riscontrato durante tutta la fase di raccolta dei dati: mancano infatti gli organigrammi aziendali, le strutture redazionali, i palinsesti, talvolta perfino i contatti. Uno dei problemi che ha reso la nostra ricerca parziale a fronte degli obiettivi preposti, è stata la difficoltà a contattare molte delle radio locali. Come è possibile leggere nel dettaglio dei dati che seguono, sono numerose le emittenti da cui non abbiamo mai ricevuto risposta, né per telefono, né via mail. Osservazione che suggerisce la totale assenza di organico all’interno delle stesse emittenti e ovviamente la mancanza di qualsiasi tipo di struttura redazionale. Emittenti che dunque sono negli anni diventate contenitori di rotazioni musicali e pubblicità, senza più trasmissioni autoprodotte. Abbiamo annoverato all’interno di questa casistica tutte quelle radio che, nonostante i numerosi tentativi fatti in giorni ed orari diversi, non sono mai risultate contattabili. Nella stessa casistica, abbiamo inoltre incluso le poche emittenti che invece, nonostante le numerose sollecitazioni, hanno deliberatamente scelto di non rispondere alle nostre domande.

Ci teniamo dunque a sottolineare la parzialità dei dati raccolti tramite la ricerca che abbiamo svolto; una premessa che a nostro avviso non rende meno importanti i risultati, che seppur non completi, offrono un quadro piuttosto esaustivo della condizione attuale del panorama radiofonico regionale. Riteniamo inoltre che la possibilità che ci è stata data da Assostampa di poter svolgere questa ricerca, pone a livello regionale un’importante base per ulteriori studi e analisi nel settore, che potranno essere fatti partendo dai contenuti del nostro lavoro.

3. Il panorama radiofonico suddiviso per province

Abbiamo analizzato la situazione delle radio locali provincia per provincia. Troverete, inoltre, il simbolo ♣ a fianco del nome delle radio che hanno ricevuto i contributi ministeriali nel 2012 e il simbolo ∗ per chi li ha ricevuti nel 2013.

3.1 Arezzo

L’elenco Corecom segnala otto emittenti radiofoniche: Formula Radio, Groove Radio, Radio Effe, Radio Emme, Radio Incontri, Radio Italia 5, Radio Valtiberina, Radio Wave International.

Strutture redazionali

Radio Incontri♣

Fa parte del circuito Inblu della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). Nessuna informazione riguardo a organigramma e palinsesto è reperibile sul portale internet. Non è stato possibile avere chiarimenti per telefono o via mail, dunque non abbiamo i dati necessari a tracciare un quadro dell’attività giornalistica svolta da questa emittente.

Radio Italia 5

Nel sito non sono presenti informazioni riguardo a organigramma e palinsesto, né è stato possibile reperire tali dati contattando l’emittente per telefono e via mail. Non abbiamo dunque le informazioni necessarie a tracciare un quadro dell’attività giornalistica svolta dall’emittente.

Formula Radio e Radio Valtiberina

Fanno parte del circuito Rvt, producono alcuni notiziari locali di cui è responsabile Paolo Tilli, direttore e socio collaboratore (iscritto come pubblicista all’Ordine dei giornalisti), che però non è assunto con contratto giornalistico. Per la produzione dei giornali radio, le due emittenti si avvalgono del lavoro di agenzie esterne.

Groove radio ♣ ∗ (Emittente chiusa, vedi Introduzione 2.1)

Sono due le persone assunte che lavorano in redazione presso questa emittente, ma solo una ha un contratto giornalistico. La redazione produce quattro contenitori informativi al giorno: due giornali radio, una rassegna stampa, interviste varie.

Radio Effe ♣ ∗

Nonostante l’emittente produca contenuti informativi, nella redazione non ci sono giornalisti assunti.

Radio Emme ∗

A produrre i contenuti redazionali (che vanno a coprire il 15% del palinsesto giornaliero) sono collaboratori iscritti all’Ordine dei giornalisti. Non ci sono giornalisti assunti.

Radio Wave International ♣∗

È la radio ufficiale della manifestazione “Arezzo wave”. L’emittente produce contenuti informativi che riguardano l’ambito musicale e la cronaca, ma non ci sono giornalisti che lavorano in redazione. La testata è registrata al tribunale.

Analisi dei dati

Nel territorio aretino a fronte di 8 emittenti radiofoniche attive, zero sono i dipendenti assunti con contratto giornalistico (tenuto conto della chiusura di Radio Groove a giugno 2015). Cinque le emittenti radiofoniche che producono contenuti giornalistici. Da segnalare, in base a quanto riscontrato a settembre 2015 la chiusura di Groove Radio.

Popolazione della provincia di Arezzo (censimento 2011): 343.676. C’è un’emittente ogni 42.959 persone. E un’emittente radiofonica che produce informazione ogni 68.735 persone.

Infografica

3.2 Firenze

L’elenco Corecom segnala su Firenze 14 emittenti radiofoniche; soltanto Radio Voce della speranza non è risultata contattabile durante il periodo della ricerca.

Strutture redazionali

Controradio ♣∗

Storica emittente radiofonica con sede a Firenze, la sua redazione risulta essere composta da quattro giornalisti assunti con contratto Aeranti Corallo (due a tempo indeterminato, due a tempo determinato), da due collaboratori iscritti all’Ordine dei giornalisti e da due collaboratori che stanno completando la fase di iscrizione all’Ordine. L’informazione prodotta dalla redazione copre circa cinque ore del palinsesto quotidiano.

Lady Radio ∗

Secondo le informazioni raccolte, ci sarebbero due contratti giornalistici attivati, anche se sul sito vengono segnalati 11 giornalisti tra redazione sportiva e news. Secondo quanto riportato dal palinsesto sul sito internet, i contenuti informativi prodotti dalla redazione coprono circa due ore e mezzo della programmazione quotidiana.

Novaradio ♣∗

Due i giornalisti che risultano assunti con regolare contratto. La redazione produce contenuti informativi con cadenza quotidiana.

Radio Fiesole ♣∗ e Radio Pulce ♣∗

Le due emittenti non sono risultate contattabili in alcun modo e in nessun momento della nostra ricerca. I rispettivi siti internet e l’ascolto delle emittenti conferma che nessuna delle due ha una redazione e che non vengono prodotti contenuti informativi.

Radio Mugello

In redazione, secondo quanto riferito, lavorano due persone che sono anche socie della cooperativa che gestisce la radio. Una delle due è dipendente ma non giornalista, l’altra è collaboratrice ma iscritta all’Ordine dei giornalisti. La redazione, così composta, produce sette notiziari al giorno, di cui due lunghi più di quindici minuti, e la rassegna stampa del mattino.

Radio Rosa ♣∗

Secondo le risposte date al questionario breve telefonico, la redazione di Radio Rosa è composta da due giornalisti, uno assunto con regolare contratto e un collaboratore. La redazione produce sei giornali radio quotidianamente, due approfondimenti settimanali, più le rubriche sportive nel fine settimana.

Radio Lady (Empoli) ♣∗ e Radio sei sei

Le due emittenti sono della stessa proprietà; Radio sei sei trasmette solo rotazione musicale, mentre Radio Lady produce anche contenuti informativi, nello spazio di cinque notiziari al giorno. La redazione radiofonica, che comprende un dipendente giornalista, sette collaboratori e uno stagista, è la stessa del portale gonews (stessa proprietà editoriale).

Radio Studio 54

Non fa informazione e la produzione audio è affidata soltanto al direttore Guido Gheri, che non è iscritto all’albo dei giornalisti.

Radio Toscana ♣∗

La redazione, che produce due ore di contenuti informativi al giorno, è composta da due giornalisti dipendenti e da cinque collaboratori.

Analisi dei dati

Sul territorio fiorentino i giornalisti assunti con regolare contratto risultano essere tredici su un totale di quattordici emittenti radiofoniche. Sette le emittenti che producono contenuti informativi

Popolazione provincia Firenze: 973.145 persone. C’è un’emittente radiofonica ogni 69.510 persone; un’emittente che produce informazione ogni 139.020 persone.

Infografica

Giornalisti assunti

3.3 Grosseto

Abbiamo dovuto escludere la provincia di Grosseto dalla nostra ricerca, poiché il responsabile dell’unica emittente radiofonica segnalata dall’elenco Corecom (radio Barbanella city) non ha accettato di rispondere alle nostre domande.

3.4 Livorno

Due le emittenti segnalate dal Corecom sul territorio livornese: Radio Piombino e Radio Stop Due.

Strutture redazionali

Radio Piombino♣∗

Secondo le risposte date al questionario radiofonico, il palinsesto della testata è composto da un 20% di informazione quotidiana, di cui il 10% è autoprodotta. A produrre i contenuti informativi c’è soltanto il direttore della testata, assunto con contratto giornalistico. Non ci sono collaboratori, né stagisti.

Radio Stop due♣∗

Non ci sono giornalisti che si occupano dei contenuti informativi; per i giornali radio l’emittente si appoggia ad un’agenzia esterna.

Analisi dei dati

Secondo i dati raccolti, nel territorio livornese c’è un solo giornalista assunto a fronte di due emittenti radiofoniche attive.

Popolazione provincia Livorno (censimento 2011): 335.247. C’è un’emittente che produce contenuti informativi ogni 167.623 abitanti.

Infografica

Radio su Livorno

emittenti che nonproducono informazione

emittenti che produconoinformazione

Giornalisti assunti

3.5 Lucca

Tre le emittenti radiofoniche segnalate dal Corecom: Radio Star, Radio Versilia RFM, Radio Massarosa Sound. Quest’ultima non è mai risultata contattabile durante il nostro periodo di raccolta dati, mentre Radio Star non ha autorizzato la pubblicazione delle informazioni raccolte. In base ad informazioni raccolte sul territorio, abbiamo invece incluso nella ricerca Radio Duemila, operativa su Lucca.

Strutture redazionali

Radio Versilia RFM ♣

L’emittente non ha una redazione giornalistica e non produce contenuti informativi. Fa parte del circuito Inblu della Cei.

Radio Duemila

La testata produce sei giornali radio di informazione locale al giorno più rubriche di sport e approfondimenti musicali. Due sono i giornalisti assunti con regolare contratto.

Analisi dei dati

A fronte di quattro emittenti radiofoniche presenti sul territorio, due sono i giornalisti che risultano regolarmente assunti. Soltanto una delle emittenti produce autonomamente contenuti informativi.

Popolazione della provincia di Lucca (censimento 2011): 388.327 abitanti. C’è un’emittente radiofonica ogni 97.081 abitanti. C’è un’emittente che produce informazione su tutto il totale della popolazione.

Infografica

Radio su Lucca

emittenti che nonproducono informazione

emittenti che produconoinformazione

Giornalisti assunti

3.6 Massa Carrara

Sei le emittenti radiofoniche segnalate da Corecom nel territorio di Massa Carrara: Contatto Radio, Radio Apuana, Radio Club, Radio Fiesta, Radio Nostalgia, Villaradio Essegi. Di queste, Villaradio Essegi è risultata praticamente inesistente: il contatto indicato da Corecom non è valido, non esiste un sito internet di riferimento. Radio Apuana non è risultata contattabile.

Strutture redazionali

Contatto Radio

Non produce più contenuti informativi da settembre 2014, non ci sono giornalisti assunti con regolare contratto.

Radio Club e Radio Fiesta

Le due emittenti appartengono a società editoriali diverse e occupano frequenze diverse ma trasmettono dalla stessa sede. Nessuna delle due emittenti ha una redazione giornalistica; i contenuti trasmessi vengono prodotti dall’agenzia Agr Milano.

Radio Nostalgia ♣∗

Parte del circuito nazionale di Radio Nostalgia, l’emittente ha una sua redazione locale composta da due giornalisti dipendenti. La redazione produce quattro edizioni di giornale radio locale al giorno e si affida ad un’agenzia esterna per ulteriori contenuti informativi.

Analisi dei dati

Secondo i dati che è stato possibile raccogliere, nel territorio di Massa Carrara i giornalisti regolarmente assunti risultano essere due. Cinque le emittenti radiofoniche sul territorio, di cui soltanto due producono contenuti informativi.

Popolazione della provincia di Massa Carrara: 199.650 persone. C’è un’emittente ogni 39.930 persone, e un’emittente radiofonica che produce informazione ogni 99.825 persone.

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Radio su Massa Carrara

emittenti che nonproducono informazione

emittenti che produconoinformazione

Giornalisti assunti

3.7 Pisa

Nella provincia di Pisa, l’elenco Corecom segnala otto emittenti radiofoniche attive. Durante il nostro periodo di osservazione sei di queste emittenti non sono mai risultate raggiungibili né telefonicamente né via mail.

Il caso Media Hit Local

Dall’elenco Corecom risulta che 5 emittenti radiofoniche pisane (Gamma Radio, Radio Cuore, Radio Cuore 2, Radio Fantastica, Radio Sportiva) hanno la sede presso Via G. da Verrazzano 16 – Località Le Melorie. Il numero telefonico è lo stesso per tutte e rimanda ad un centralino automatizzato che fa riferimento a Media Hit Local, dove non risponde mai nessuno. Media Hit Local, iscritta al registro delle imprese di Pisa, sul suo sito www.mediahitlocal.it si presenta così:

Concessionaria esclusiva per la pubblicità locale di RadioCuore, Radio Fantastica, Radio Reporter, Gamma Radio, Radio Blu Toscana e Radio Sportiva.

Oltre ad essere concessionaria di pubblicità, Media Hit Local risulta totalizzante rispetto all’attività di queste emittenti. Queste radio sembrano essere infatti solo contenitori di pubblicità e musica, che non producono contenuti e che non danno occupazione a nessuno. I siti internet delle emittenti suddette non indicano la presenza di un palinsesto o di uno staff. Unica eccezione tra le cinque emittenti è costituita da Radio Sportiva, che produce autonomamente contenuti radiofonici (solo su tematiche sportive) e, pur avendo la stessa sede legale di Media Hit Local, localizza a Prato la sede di emissione. A nostra richiesta però, la redazione non ha voluto rispondere al breve questionario inviato.

Strutture redazionali

Diversa la realtà delle rimanenti tre emittenti radiofoniche.

Punto Radio Cascina ♣∗

Registrata al tribunale di Pisa, ha una redazione composta da tre persone assunte con contratto Aeranti Corallo, oltre al direttore responsabile Luca Doni. Secondo quanto affermato dallo stesso direttore, oltre il 50% del palinsesto è costituito da informazione locale autoprodotta. La restante programmazione è composta da musica e rubriche varie. Editore: Giacomo Morabito

Radio Bruno Toscana

Testata iscritta al registro della Stampa del Tribunale di Pisa. La redazione risulta essere composta da tre persone: un dipendente e due collaboratori. La redazione produce sette edizioni di giornali radio al giorno della durata di cinque minuti ciascuna, oltre ad una sezione di informazione sportiva nel fine settimana. Editore della testata: M.B.M. Radio Telequattro S.r.l

Radio Incontro ♣∗

Fa parte del circuito InBlu della Cei, Conferenza Episcopale Italiana. È gestita dalla cooperativa Radio Incontro. La radio si propone di puntare sui contenuti informativi locali, ma non c’è chiarezza sul palinsesto, sull’organigramma, sulla registrazione eventuale della testata al tribunale. La redazione non ha mai risposto al telefono e non c’è stato alcun feedback al questionario inoltrato via mail.

Analisi dei dati

Secondo i dati raccolti, a fronte di 8 emittenti radiofoniche nel territorio di Pisa, sette sono i giornalisti che vi lavorano, di cui cinque assunti con contratto di tipo giornalistico. Due le emittenti che con certezza producono contenuti informativi.

Popolazione della provincia di Pisa (censimento 2011): 411.190 abitanti. C’è un’emittente ogni 51.398 persone, e un’emittente che produce informazione ogni 205.595 persone.

Infografica

Giornalisti assunti

3.8 Pistoia

Dall’elenco Corecom risultano due emittenti radiofoniche sul territorio pistoiese: Radio Diffusione Pistoia e Radio Studio X. Tutti i tentativi di contattare entrambe le emittenti sono stati fallimentari. Radio Diffusione Pistoia ∗

Per quanto si può leggere dal sito, non ha programmi di informazione auto prodotti nel palinsesto e pare non avere neppure personale giornalistico. Non è consultabile l’organigramma né esiste una sezione Staff. Il riscontro fatto tramite questionario approfondito conferma questo quadro.

Radio Studio X

Non risulta avere programmi di informazione autoprodotti nel palinsesto. Sul sito dell’emittente è presente un elenco di collaboratori, ma non vengono presentati come redattori o giornalisti. Non è indicato alcun numero di telefono a cui contattare l’emittente e quello indicato all’interno dell’elenco Corecom non risulta attivo.

Analisi dei dati

Stando a queste informazioni, nel pistoiese risultano attive due emittenti radiofoniche, con nessun contratto giornalistico.

Popolazione della provincia di Pistoia (censimento 2011): 268.503. Un’emittente ogni 134.251; zero che producono informazione su un totale di 268.503 abitanti.

Infografica

Radio su Pistoia

emittenti radiofoniche

e.r. che produconoinformazione

3.9 Prato

Nel territorio di Prato l’elenco Corecom segnala 4 emittenti: Radio Antenna Toscana 1, Radio Blu, Radio Insieme, Rete Toscana Classica. Abbiamo verificato che Radio Antenna Toscana 1 non esiste più dal maggio 2014. Era di proprietà dell’associazione Pro Verbo.

Strutture redazionali

Radio Blu

La radio risulta far parte del gruppo Media Hit Local e come le altre (vedi sezione Pisa) ha la sede legale a Ponsacco, nonostante quella operativa sia a Prato. Fallimentari tutti i tentativi di contattare il personale della radio telefonicamente in diversi giorni e orari. Dal palinsesto sembra che ci siano solo spazi di informazione sportiva. David Guetta, unico giornalista a lavorare nella redazione secondo quanto riportato dal sito, ha annunciato l’addio all’emittente a partire dal 31 gennaio 2015. Ne deduciamo che non rimangano altri giornalisti a lavorare nella redazione.

Radio Insieme ♣∗

Il direttore Lorenzo Sbolgi afferma di essere l’unica persona assunta all’interno della redazione. Gli altri sono 2 liberi professionisti, 1 collaboratore, 1 stagista. Secondo quanto affermato dal direttore, la redazione produce sei giornali radio al giorno e quattro trasmissioni giornalistiche di approfondimento.

Rete Toscana Classica ♣∗

Nasce nel 2002, con l’appoggio della Fondazione Pro Verbo, da un progetto della Regione Toscana volto alla diffusione della musica classica e della cultura. Non è stato possibile contattare l’emittente telefonicamente, ma secondo le informazioni raccolte, non ci sono contratti giornalistici attivi all’interno della redazione.

Analisi dei dati

Possiamo dunque stimare che nel territorio di Prato ci sono tre emittenti radiofoniche attive (tutte producono contenuti informativi) con un contratto giornalistico, più alcune collaborazioni.

Popolazione della provincia di Prato (censimento 2011): 245.916. C’è un’emittente radiofonica che produce informazione ogni 81.972 persone.

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Radio su Prato

Emittenti radio (tutteproducono informazione)

Giornalisti assunti

3.10 Siena

Su Siena l’elenco Corecom segnala cinque emittenti radiofoniche: Antenna Radio Esse, Radio 3 Network, Radio 5 Siena, Radio Siena, Radio Siena 2 (quest’ultima non più attiva).

Strutture redazionali

Antenna Radio Esse♣∗

Sul sito www.antennaradioesse.it non è presente l’organigramma, né la sezione Staff. Non è dato sapere quante persone ci lavorino né esiste una sezione palinsesto che spieghi la programmazione della radio. È certo che qualcuno in radio ci lavora perché siamo riuscite più volte a metterci in contatto con la redazione. Il problema è stato invece avere delle risposte dalla direttrice responsabile, la quale ci ha deliberatamente attaccato il telefono una volta presentate come autrici di una ricerca per conto di Assostampa Toscana. Richiamata nuovamente al telefono, ha fatto sapere tramite terza persona di non essere disponibile a rispondere alle nostre domande.

Radio 3 Network ♣∗

Sul sito www.radio3.net è reperibile il palinsesto della radio. Ci sono programmi di informazione che, secondo quanto affermato nel breve questionario telefonico, coprono il 40% del palinsesto. Sempre secondo le risposte date al questionario, i dipendenti giornalisti sono due, di cui uno è l’editore Mirco Roppolo.

Radio 5 Siena

Secondo quanto si evince dal sito www.radiocinque.it – e dato che non sono risultati raggiungibili telefonicamente – Radio 5 Siena trasmette solo “grandi successi musicali”. Non ci sono programmi né di informazione né di intrattenimento.

Radio Siena♣∗

Fa parte del circuito radiotelevisivo insieme a Siena Tv. Il responsabile della redazione fa sapere che la radio produce quotidianamente contenuti informativi avvalendosi del lavoro di tre giornalisti regolarmente assunti con contratto Aeranti Corallo.

Analisi dei dati

Su un totale di quattro emittenti radiofoniche, cinque sono i contratti giornalistici attivati. Soltanto due le emittenti che producono sicuramente contenuti informativi.

Popolazione della provincia di Siena (censimento 2011): 266.621. C’è un’emittente radiofonica ogni 66.655 persone. C’è un’emittente radiofonica che produce informazione ogni 133.310 persone

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Giornalisti assunti

4. I contributi, tra variabili e fissi, e le informazioni che arrivano sulle radio toscane

Non necessariamente radio e giornalismo vanno a braccetto. I numeri parlano abbastanza chiaro: non che l'informazione sia considerata dalle emittenti un qualcosa di “residuale” ma è caso assai raro che la produzione di notizie avvenga attraverso una redazione interna. Almeno questo è quanto emerge da un'analisi delle radio che usufruiscono dei contributi statali, da cui si può fare una scrematura davvero sostanziosa per trovare le poche con dei giornalisti regolarmente assunti. I contributi - l'ultima graduatoria risale a quelli per il 2012 definita nell'estate dello scorso anno - vengono erogati secondo un doppio binario, con le singole emittenti che possono beneficiare, complessivamente, di una somma non superiore a un decimo dell’ammontare totale fissato dal governo. I testi di riferimento sono la Legge 448 del 28 dicembre 2001 (articolo 52, comma 18) e il successivo Regolamento, emanato quasi dieci mesi dopo con il decreto 225 del primo ottobre 2002. Sono 44 le emittenti radiofoniche ammesse ai contributi nel 2012, 30 commerciali e 14 comunitarie. L'ammontare annuo dello stanziamento viene suddiviso in dodicesimi, e come detto, attribuito secondo una doppia modalità (per tre differenti graduatorie); sei dodicesimi del totale sono erogati alle emittenti che godono delle “provvidenze editoria”, il cosiddetto contributo aggiuntivo e tra i criteri per guadagnare punti c'è anche quello dei giornalisti assunti. Gli elementi presi in considerazione riguardano la media dei fatturati realizzati nel biennio precedente alla richiesta, il personale applicato allo svolgimento delle attività con punteggi diversi a seconda della tipologia (90 punti per i giornalisti, 60 per dipendenti a tempo indeterminato, 30 per altri part time). Gli altri sei dodicesimi del contributo statale vengono suddivisi al 50% tra radio commerciali e radio comunitarie (quelle che la Legge Mammì definisce come caratterizzate dall’assenza di scopo di lucro, gestite da fondazioni, associazioni riconosciute e non riconosciute, che siano espressione di particolari istanze culturali, etniche, politiche e religiose, nonché società cooperative… che abbiano per oggetto sociale la realizzazione di un servizio di radiodiffusione sonora a carattere culturale, etnico, politico e religioso”).

Tornando alla prima graduatoria, al contributo aggiuntivo per il 2012 hanno avuto accesso appena sei radio, su un totale di 32, con all'interno giornalisti regolarmente assunti (14): si tratta di Controradio (3) Radio Toscana (3), Radio Lady (2), Radio Nostalgia (3), Novaradio (2) e Groove Radio (1). La prima emittente, 1200 punti, è Radio Effe di Foiano della Chiana che non ha personale giornalistico (almeno fino al 2012) ma ha ben 39 dipendenti, tutti part time. A seguire troviamo la fiorentina Controradio che arriva a 600 punti, 270 per i giornalisti assunti, altrettanti per altro lavoro dipendente e 60 per il fatturato che si attesta sopra i 258mila euro. La prima radio comunitaria è Radio Toscana Classica, che deve il suo punteggio a fatturato e tre dipendenti part time. Rispetto al 2004, l'ultimo per il quale è disponibile un'analisi dettagliata, i numeri sono in deciso calo: la differenza si nota soprattutto per le emittenti commerciali, segno della crisi del mercato pubblicitario, 42 contro le 30 del 2012 (ma erano addirittura 55 nel 2002) reggono quelle comunitarie (in leggero aumento da 13 a 14), scendono le ammesse al contributo aggiuntivo, da 43 a 32. Paradossalmente, però sono in crescita i giornalisti assunti: solo sei (il dato è sempre relativo alle emittenti che accedono al contributo aggiuntivo) nel 2004 (tre a Controradio e uno a testa per Radio Toscana Network, Radio One e Radio Stella) contro i 14 del 2012, che testimonierebbe, il condizionale è obbligatorio, una rinnovata attenzione e sensibilità verso l'informazione che però in molti casi fa “a pugni” con la carenza di risorse.

In appendice pubblichiamo l'elenco delle radio toscane ammesse al contributo variabile del 2012 (Decreto Direttoriale 11 agosto 2014, graduatoria contributi emittenti radio 2012) e del 2013 (Decreto direttoriale 15 maggio 2015, graduatoria contributi emittenti radio 2013).

5. Questionari approfonditi

Indagine su situazione attuale e prospettive di alcune delle realtà radiofoniche più strutturate

5.1 Contatto Radio – Massa Carrara

Contatto Radio è una emittente comunitaria edita dall'Associazione Radioattiva - Arci Nuova Associazione. Si sente nelle provincia di Massa Carrara fino a La Spezia e sulla costa fino a Viareggio. Dal 1998 fa parte del circuito di Radio Popolare Network. Abbiamo parlato del percorso di questa emittente con Francesca Ghio della redazione di Contatto Radio.

Iniziamo dalle basi cercando di capire dove affondano le radici di questa emittente.

La radio ha una storia abbastanza complessa, nata tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, come radio libera, ha attraversato numerose trasformazioni fino a che non è stato costituita l'associazione Radioattiva nel 1982, che era anche il nome della Radio. È sempre stata una radio locale ma c'è stato un periodo d'oro in cui avevamo a disposizione fino a sette frequenze che coprivano un bacino d'utenza ben più ampio di quello attuale. Mano a mano queste frequenze sono state vendute per far fronte alle problematiche economiche. È sempre stata una radio comunitaria e quindi la possibilità di introiettare pubblicità è ridotta, non solo come scelta editoriale.

Ha mantenuto sempre la stessa ragione sociale?

Si, ha sempre mantenuto le caratteristiche di associazione culturale, aderendo quasi da subito ad Arci.

Il momento più complesso per la radio?

Ci sono stati numerosi alti e bassi in questi anni e tanti cambiamenti sia nella struttura e organigramma del circolo che nella situazione locale. La questione economica è sempre una spina nel fianco non a caso abbiamo recentemente ceduto una frequenza su La Spezia: come radio comunitaria dobbiamo sempre cercare metodi alternativi per introiettare risorse ma non è facile in tempi di crisi economica.

Che valutazione farebbe sugli ultimi cinque anni di vita della radio?

In questi ultimi anni c'è stato un forte impegno per rimettere in sesto l'emittente: abbiamo attivato dei contratti di lavoro, compreso il mio, cosa che accadeva saltuariamente negli ultimi 10 anni. Precedentemente infatti la parte redazionale era curata da una cooperativa che poi si è sciolta. Si è cercato di riattivare quindi la parte redazionale per sostenere la sezione che è sempre stata la caratteristica di Contattoradio ovvero la parte informativa anche se attraverso un contenitore di cultura. È un percorso che stiamo cercando di fare pur tra molte difficoltà che è sostenuto dalla passione di tante persone che da anni dedicano parte del loro tempo a riempire di contenuti, musicali e di cultura, il palinsesto della radio.

Quanta parte hanno i finanziamenti pubblici nel budget complessivo di gestione della radio?

Il contributo pubblico è una delle nostre entrate più importanti, sia il contributo per l'editoria che i contratti con gli enti pubblici, con la Regione Toscana; format come Toscana in Onda e il format sul Consiglio regionale.

La pubblicità che percentuale è del budget complessivo?

Molto bassa, quasi impercettibile. Negli ultimi anni abbiamo fatto delle campagne per Natale o in occasione di festival locali ma le pubblicità commerciali delle attività sono poche. Alcuni piccoli format per eventi specifici.

C'è differenza nell'organizzazione delle informazioni sul web e quelle per la messa in onda?

Il sito web non è pensato come un sito di informazione ma come una presentazione delle attività della radio. Quindi ogni trasmissione segue l'aggiornamento del proprio settore. Abbiamo trasmissioni in podcast, i gr nazionali, e trasmettiamo in streaming.

Da quanto avete attivo il sito web? È cambiato negli anni?

Il sito web della radio (www.contattoradio.it) è attivo dal 1999. Ovviamente è stato aggiornato in grafica e servizi che offre negli anni.

Avete social network e un team che lo gestisce?

Prevalentemente sono io che mi occupo del sito, oltre che a curare una trasmissione quotidiana dedicata all'informazione culturale. Ogni trasmissione ha poi una propria pagina FB, che viene aggiornata dai conduttori, e quella generale che invece ha un paio di amministratori.

Gli apparati di ripetizione dove sono e che impatto ha la loro gestione sul vostro budget?

Gli apparati di ripetizione sono a Carrara e sono sicuramente la voce più consistente del budget

Informazione

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)?

Il fatto di essere parte del network di Popolare ci permette di mandare in onda molto spazio di informazione nazionale prodotto da Popolare. Nel 2015 abbiamo sospeso la produzione della rassegna stampa e dei giornali radio, dedicandoci all'informazione locale sugli eventi culturali anche attraverso alcuni redazionali su eventi del territorio.

Che tipo di trasmissioni di informazione avete (gr, approfondimenti, interviste, …)?

Produciamo trasmissioni culturali di musica, cinema, fumetto, magazine culturali, come la mia trasmissione. Non abbiamo giornalisti in organico.

Futuro

Che tipo di futuro vede per la sua radio?

Per il futuro il progetto è quello di continuare il percorso di consolidamento. Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti e novità per consolidare la presenza sul territorio e creare attività di presidio di informazione locale, attività che era più forte una quindicina di anni fa.

5.2 Radio Toscana - Firenze

Due giornalisti assunti con contratto giornalistico, quattro ore di informazione autoprodotta al giorno. Attiva dal 1993, copre le province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Sabina Ferioli, direttore dell’emittente, ha risposto alle domande del questionario.

La radio ha mantenuto sempre la stessa ragione sociale?

Il momento più complesso per la radio?

Nel 2000 con il trasferimento della sede della radio.

Se dovesse valutare gli ultimi cinque anni di attività della vostra emittente che tipo di valutazione farebbe?

Positiva, in costante crescita.

Quanta parte hanno i finanziamenti pubblici nel budget complessivo di gestione della radio?

Non rilevante.

La pubblicità che percentuale è del budget complessivo?

Molto rilevante.

C'è differenza nell'organizzazione delle news sul portale e quelle per la messa in onda?

No.

Da quanto avete attivo il sito web? È cambiato negli anni? Se sì come? C'è lo streaming?

Dal 1998. Nel tempo è stato modificato e aggiornato implementandone le funzioni. C’è lo streaming

Avete social network e un team che lo gestisce?

Si, li gestiscono i giornalisti

Gli apparati di ripetizione dove sono e che impatto ha la loro gestione sul vostro budget?

Si trovano in vari punti della regione, la gestione ha un impatto notevole sul budget

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)?

L’informazione locale ha molto spazio in tutto l’arco della giornata, sempre, sette giorni su sette

Che tipo di trasmissioni di informazione avete (gr, approfondimenti, interviste, ...)?

Tutte quelle sopra citate

I programmi di informazione sono autoprodotti o vi avvalete di risorse esterne?

Autoprodotti

Avete anche un sito internet e canali social che vengono aggiornati regolarmente con notizie?

Sì, vedi sopra

Vengono aggiornati da giornalisti?

Quanti giornalisti avete in organico?

Due a tempo pieno, 5 collaboratori

Con quale tipo di contratto?

Aeranti-Corallo

Come e perché nasce l’esperienza di Radio Firenze?

Per avere una radio musicale, destinata ad un target più giovane

Che tipo di futuro vede per la sua radio?

Complesso e non facile, come quello di tutte le aziende

5.3 Radio Siena – Siena

Radio Siena nasce nel 1975 ed è tuttora in attività. L’emittente si serve delle frequenze di diffusione 92.200 e 93.700. Fa parte del gruppo editoriale RadioSienaTv srl insieme all’emittente televisiva Siena Tv. Francesco Rustici, responsabile della redazione, ha risposto alle nostre domande.

La radio ha sempre mantenuto la stessa ragione sociale?

No

Il momento più complesso per la radio?

Attualmente

Se dovesse valutare gli ultimi cinque anni di attività della vostra emittente che tipo di valutazione farebbe?

Di grande difficoltà

Quanta parte hanno i finanziamenti pubblici nel budget complessivo di gestione della radio?

Pochissima

La pubblicità che percentuale è del budget complessivo?

80%

C'è differenza nell'organizzazione delle news sul portale e quelle per la messa in onda?

Sì, sono più sintetiche quelle nel sito

Da quanto avete attivo il sito web? È cambiato negli anni? Se sì come? C'è lo streaming?

È presente lo streaming ed è cambiato nell’aspetto grafico e nell’organizzazione dei contenuti

Avete social network e un team che lo gestisce?

Sì, ma sono gestiti dalla redazione

Gli apparati di ripetizione dove sono e che impatto ha la loro gestione sul vostro budget?

Montalbuccio Siena e Castellina in Chianti provincia di Siena. L’impatto non è molto significativo

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)?

Giornalmente

Che tipo di trasmissioni di informazione avete (gr, approfondimenti, interviste, …)?

Gr nazionali, gr locali, gr sportivi e appuntamenti di approfondimento

I programmi di informazione sono autoprodotti o vi avvalete di risorse esterne?

Autoprodotti

Avete anche un sito internet e canali social che vengono aggiornati regolarmente con notizie?

Vengono aggiornati da giornalisti?

Quanti giornalisti avete in organico?

Tre

Con quale tipo di contratto?

Aeranti corallo

Che tipo di futuro vede per la sua radio?

Difficile per il perdurare della crisi e per la scarsa attenzione delle istituzioni al nostro tipo di esperienza

5.4 Radio Duemila - Lucca

Radio Duemila inizia a trasmettere da Lucca nel 1974, concretizzando il sogno di un gruppo di ragazzi appassionati di musica e elettronica. Il nome scelto per l’emittente proiettava questo sogno nella realizzazione di un progetto concreto che potesse guardare al futuro, al Duemila appunto. Radio Duemila raggiunge con le sue frequenze le province limitrofe di Pisa, Livorno, Massa e parte di Pistoia.

Valter Tardelli, responsabile di redazione, ha accettato di partecipare alla nostra ricerca ma rispondendo unicamente all’ultima domanda del questionario, che a suo dire “racchiude il senso di tutte le altre”.

Che tipo di futuro vede per la sua radio?

Pessimo, questo sarà il nostro futuro. Oberati dai costi di gestione sempre più alti, da un mercato pubblicitario oltremodo stagnante e da un digitale che sembra ormai alle porte e che ci ucciderà definitivamente.

5.5 Punto Radio Cascina – Cascina (PI)

Puntoradio Cascina è un'emittente storica del panorama radiofonico locale toscano. Attiva da 38 anni è una delle poche radio che non si nasconde dietro ai propri siti: editore, direttore e numero di registrazione al tribunale di Pisa sono ben visibili appena si clicca sulla pagina del “chi siamo”. La radio si trova in centro città, a dieci passi dalla Stazione, all'ombra dell'orologio. In fase di ristrutturazione il secondo studio mentre il primo è un open space su cui gravitano microfoni e cuffie. Dieci edizioni del Gr locale mentre l'informazione nazionale e estera arriva da un network nazionale, tante trasmissioni musicali e lo spazio per lo sport, o meglio, il calcio. Ne abbiamo parlato con Luca Doni, Direttore responsabile dell'emittente.

Da quanto è attiva la radio?

La radio è attiva dal 1977, sono ormai 38 anni, siamo più che maggiorenni.

Ha sempre mantenuto la stessa ragione sociale?

La radio è nata subito come un circolo Arci, si è registrata come radio comunitaria, e dal 1977 è sempre la stessa cosa.

Che cosa significa essere una radio comunitaria?

Significa avere una mission, il nostro scopo è quello di servire il nostro territorio e la comunità che ci vive. Nel tempo, da radio esclusivamente fatta da ragazzi e volontari è diventata una radio che cerca di essere veramente al servizio della nostra comunità: abbiamo rapporti con tutte le associazioni del territorio, con loro costruiamo le nostre trasmissioni, ci confrontiamo con le amministrazioni del territorio e con le realtà sportive. L'informazione sportiva, il legame con il Pisa Calcio, è stato un forte agente collante con il territorio.

Gli ultimi dieci, quindici anni, sono stati anni di trasformazioni tecnologiche, è stato un momento critico per la vostra emittente?

Le innovazioni tecnologiche, sono sempre state una buona sfida, mai un problema. Unica nota negativa è l'aspetto economico: per rincorrere le ultime uscite avevamo bisogno di fondi e per avere fondi sviluppare progetti ma spesso i finanziamenti arrivavano ben oltre il tempo necessario per l'investimento. Insomma, un po' una corsa con il tempo che però sul lungo percorso abbiamo saputo vincere.

Una valutazione sugli ultimi cinque anni?

Grazie all'apporto di persone nuove, c'è stato un salto di qualità delle produzioni proprio in questo arco di tempo. Un salto di qualità che significa essere uno dei media che fa opinione sul territorio. Questo grazie, più che a scoop o interviste particolari, alla relazione che siamo riusciti a creare: in tanti si rivolgono alla radio per potersi far conoscere. Avere poi la possibilità di allargare la redazione ci ha permesso di intensificare la qualità delle relazioni sviluppate: siamo in tre e tra di noi c'è chi segue i rapporti con le istituzioni, chi con le associazioni e chi con le realtà sportive.

Quanta parte hanno i finanziamenti pubblici nel vostro budget complessivo?

Avremo bisogno sì di finanziamenti. Dire che sono inesistenti è dire poco. Ci sono le leggi nazionali che danno dei contributi che comunque riguardano tutte le radio con distinzioni minime. Se devo guardare il fatturato le risorse che vengono dal pubblico, escluso le due leggi nazionali, nessuna, solo pubblicità e finanziamento privato e attraverso i progetti (fatti anche con le amministrazioni pubbliche). Riusciamo ad offrire un ampio ventaglio di progetti che vengono apprezzati e questo ci permette di andare avanti. Altrimenti, se dovessimo dire quanto ci arriva dal pubblico possiamo affermare praticamente zero. Consolidare quelle strutture che, come la nostra, hanno investito sulla

costruzione di una rete territoriale che consenta alla popolazione di avere un punto di riferimento certo di informazione, dovrebbe essere un obiettivo degli enti pubblici, della Regione in primo luogo. Invece si continua a guardare solo alla carta stampata o al web: ci hanno bypassati direttamente.

L'informazione online è la stessa che per l'etere?

Assolutamente no, sono due cose completamente diverse perché diversi sono i media per cui vengono preparate. La radio fa informazione diretta, in prima battuta c'è solo la parola, i notiziari devono essere molto stringati. Poi abbiamo gli approfondimenti.

La nostra idea è quella di essere un quotidiano online che tratta di Pisa e provincia con la capacità di addentrarsi in tutto il territorio. L'area pisana è vasta, Cascina ha quarantacinque mila abitanti, San Giuliano Terme ne ha trenta mila, mettendo tutti i comuni assieme siamo a quota centomila abitanti: non sono numeri piccoli e noi, come radio, siamo in grado di raggiungerli tutti.

Vogliamo lavorare su questo. Chiaro che è un percorso perché serve ulteriore personale. C'è stato ora un bando che ci permette di sperare di avere anche più forze economiche per poter creare altre proposte. Quindi la nostra è una radio di informazione.

Da quando avete un sito web?

Il sito web è attivo da prima del 2004, anche perché la componente societaria del consiglio del circolo è tecnologicamente preparata e quindi Punto Radio Cascina è stata subito sul web e andiamo in streaming. Abbiamo un forte ascolto in tutta Europa e negli USA, non so perché, saranno i pisani nel mondo.

Gli apparati di ripetizione che impatto ha la loro gestione sul vostro budget?

Personalmente non conosco bene la materia, dalla giungla del passato è ormai una situazione decisamente sotto controllo. La gestione è comunque molto onerosa, sia per le concessioni, l'amministrazione tecnica e la gestione delle bollette ma incide non poco sul budget di una radio.

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)?

L'informazione occupa oltre il 50% del nostro palinsesto, dalla mattina alle sette al tardo pomeriggio. Per l'informazione nazionale invece ci appoggiamo a Radio Città Futura, trasmettiamo con loro la mattina, Ora di Punta, poi un programma di informazione nel pomeriggio dalle 15, e nel resto invece rientriamo noi con i programmi di informazione e intrattenimento. Oggi ad esempio, è un lunedì, alle 14 abbiamo una trasmissione gestita da un'associazione locale che parla del territorio. Tutto è auto-prodotto, con tantissimi ospiti: da Bianconi di Forza Italia, Damiano del Partito Democratico.

Quanti giornalisti siete a gestire il palinsesto redazionale?

Attualmente a contratto siamo in quattro, uno a tempo indeterminato a tempo pieno, altri due indeterminati a part-time e un altro contratto a tempo part-time, determinato. Anche questo incide sul nostro budget.

Come guardate al futuro?

Noi ci accontentiamo, avremo piacere che le istituzioni si rendessero conto del patrimonio che hanno a disposizione e che lo potessero aiutare a svilupparsi. Però noi guardiamo al futuro con tranquillità, consapevoli che il web e l'online sarà determinante, ma non rincorreremo nessuno. La radio sa rigenerarsi sempre, non muore mai e scopre sempre un nuovo pubblico.

5.6 Radio Groove – Castiglion Fiorentino (AR) (Emittente chiusa, vedi Introduzione 2.1)

Sono due le persone assunte che lavorano presso la redazione di questa emittente, ma solo una ha un contratto giornalistico. La redazione produce quattro contenitori di informazione al giorno: due giornali radio, una rassegna stampa e varie interviste. Il tutto fino allo scorso mese di maggio, quando l'emittente ha cessato le produzioni e ceduto gli impianti di diffusione ad un altro operatore locale.

Musica, intrattenimento e informazione. Fino a maggio 2015 si chiamava Groove Radio, trasmettendo da Castiglion Fiorentino nell'aretino, con un bacino di utenza di 450mila ascoltatori residenti nei territori della Toscana del Sud, delle province di Perugia, anche, Siena, e parte di quella fiorentina. Radio Onda Castiglionese nasce nel periodo delle radio libere, negli anni '80 diventa Radio Onda e negli anni '90 Radio Onda Blu. L'ultimo cambio di nome avviene nel 2011 e aveva da poco un nuovo direttore, Massimo Pucci, con il quale abbiamo parlato della radio (intervista di ottobre 2014, nda).

Quando nasce l'emittente? Nasciamo nel contesto delle radio libere, dalla metà degli anno '70 con le prime sperimentazioni del 1976 e l'attivazione del 1977.

Ha mantenuto sempre la stessa ragione sociale? Non ha sempre mantenuto la stessa ragione sociale né la stessa denominazione che sono cambiate a seconda delle compagini societarie. Il nome Radio Groove risale al 2011, con nuova composizione societaria interna. La proprietà è della famiglia Navini.

Che valutazione farebbe sugli ultimi cinque anni? Sono arrivato a Radio Groove per la prima volta, per divertimento, a diciassette anni. Poi, dopo varie vicissitudini, sono tornato in questi anni che hanno visto grosse trasformazioni, nonultima quella del nome. Da qualche mese sono direttore della testata giornalistica. Abbiamo fatto anche cambiamenti tecnici, ammodernamenti, manutenzione degli impianti, la copertura del bacino d'utenza è rimasta invariata, copriamo tutta la Toscana del Sud, parte della provincia di Siena e Firenze. Trasmettiamo, grazie alla Comunità Montana, anche nella Valle del Casentino.

La pubblicità che percentuale è del budget complessivo? Come tutte le aziende che lavorano con la domanda interna anche la radio ha subito un calo nel fatturato derivante dalla pubblicità. Ultimamente stiamo riacquistando terreno, abbiamo nuove commesse, facciamo nuove produzioni, siamo la radio ufficiale dell'Arezzo. Ci collochiamo in un arco di informazione a tutto tondo su questa area geografica e questo aiuta un po' anche per la raccolta pubblicitaria. Sicuramente, rispetto a dieci anni fa, gli introiti sono calati. È più facile ricorrere ad altri sistemi di marketing, come quello dei social, che diventano nostro competitor per la raccolta.

Noi però vogliamo essere un luogo di dibattito e confronto della comunità del nostro territorio e questo è il nostro stile di radio locale. Contrariamente alla televisione, la "digital radio" è ancora molto limitata, esiste ancora una fetta esclusiva di utenza per la radio che resta "monopolista di fatto" dell'informazione rispetto a chi guida in auto. È difficile trovare locali, bar, grandi magazzini che trasmettono un'emittente radiofonica: piuttosto scelgono una radio personalizzata, oppure un canale tv ibrido radio/video. Ecco nel corso degli anni abbiamo sviluppato anche questa novità e produciamo radio personalizzate. Se c'è la possibilità di fare un servizio del genere lo dobbiamo alle competenze acquisite negli ultimi dieci anni.

C'è differenza nell'organizzazione delle informazioni sul web? Abbiamo un podcast con interviste e produzioni. Non abbiamo un sistema di riascolto delle canzoni ma delle nostre trasmissioni musicali sì. Ovviamente a ciascun media il proprio ruolo, il web fa il web e la radio fa la radio, le due piattaforme interagiscono e si completano a vicenda.

Sul web si può ascoltare la radio in tempo reale, si possono ritrovare tutte le principali produzioni, poi si trovano altre informazioni, sono soprattutto quelle sportive contribuiscono al maggior numero di click settimanali.

I Social Network sono uno strumento di marketing della radio? Sì, come tutti quelli che decidono di non fare pubblicità sulle radio perché “tanto c'è Facebook”. Se guardiamo i nostri dati su google analitics durante le trasmissioni di sport, ad esempio, vediamo che in tantissimi oggi si collegano in streaming. E questo potrebbe essere uno dei motivi per cui la radio digitale non parte... in quanto sistema già vecchio: stanno iniziando a vendere macchine che hanno la connessione internet e quindi gli utenti possono collegarsi alle radio attraverso il telefonino in auto. Ma questo è un altro discorso, sì i social network sono molto importanti per interagire con il "palinsesto" di ogni utente, possiamo comunicargli che abbiamo una notizia che lo può interessare o che sta per iniziare la sua trasmissione preferita.

Gli apparati di ripetizione dove sono e che impatto ha la loro gestione sul vostro budget? Può sembrare curioso ma per le trasmissioni la radio consuma molto di più rispetto a una televisione. Una tv riesce a coprire con 20 watt un bacino di utenza per servire il quale una radio ha bisogno di almeno 2 kilowatt. Ovviamente per la produzione (quindi per fare i programmi) è molto più dispendiosa la tv piuttosto che la radio. Le web radio consumano pochissima energia e possono decidere quanti utenti ospitare e quindi quanta banda internet mettere a disposizione, questo è il vero costo di produzione per il web.

Le radio standard invece hanno su questa voce una grossa spesa. Noi abbiamo avuto la fortuna di aver fatto una serie di buoni investimenti negli anni passati che ci permettono di rimanere competitivi sul territorio. Poi ci sarebbe da fare un ragionamento sulla questione della qualità dell'ascolto: siamo abituati a sentire la musica dal web con qualità molto scarsa, forse va bene rimanere con un processore digitale non di ultimo grido. Non è una priorità come poteva essere negli anni '80. Adesso l'aspetto fonico-estetico resta importante solo fra addetti ai lavori, serve un segnale chiaro perché quello che importa sono i contenuti.

Da quanto è attivo il sito web? È cambiato negli anni? Il nostri primo sito internet lo abbiamo fatto nel 1997. Molto 1.0 con un sistema vecchio e con una copertina profilo. Il sito 2.0 è arrivato da quattro anni anche se già da prima la radio si poteva ascoltare in streaming, già dal 2000.

Avete social network e un team che lo gestisce? Ogni trasmissione ha la sua pagina Facebook che viene gestita in autonomia mentre esiste la pagina ufficiale di riferimento, un account twitter, che vengono gestiti dal personale interno. Il nostro sito web è su una piattaforma wordpress, le produzioni risiedono su due piattaforme social come mixcloud e soundcloud.

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)? Noi abbiamo un radio giornale ogni ora, nazionale, che acquistiamo da Agr News, e poi delle produzioni giornalistiche, quattro edizioni, due la mattina e due il pomeriggio. Abbiamo dei prodotti di informazione istituzionale, Toscana Radio News e Toscana in Onda.

La domenica abbiamo una trasmissione dedicata al calcio e poi produzioni ad hoc su eventi specifici. Facciamo maratone elettorali che hanno un ottimo riscontro di ascolto. Quando la radio riesce a seguire in diretta un evento si ha sempre un buon pubblico. Scarseggiano gli eventi interessanti e scarseggia anche la consapevolezza da parte degli organizzatori che sarebbe possibile mandare in onda quello che hanno organizzato.

Quanti giornalisti sono presenti nella vostra struttura? Sono l'unico giornalista effettivo, un praticante, alcune collaborazioni a tempo determinato.

Abbiamo molti collaboratori esterni, una rete di corrispondenti volontari, circa 25 persone, che sono la nostra rete sul territorio che ci informa su quanto accade nei campi sportivi. Seguiamo anche altri sport, non solo calcio!

Come guardate al futuro? Il futuro non è facile. I costi sono esorbitanti. Bisogna anche vedere da quale stato di salute si parte ma si guarda al futuro stringendo la cinghia. Ci sarà anche da affrontare un nuovo modo di fare radio, dovremo lavorarci tutti, insieme alle istituzioni, perché le radio sono palestre di informazione e di cultura importanti per i territori locali e sono un luogo aperto per il dibattito civile e democratico.

5.7 Radio Effe

Radio EFFE snc gestisce con la solita società due radio locali, radio EFFE con concessione 903086 e radio ETRURIA con concessione 905576 (già radio Onda blu/grooveradio). Radio Etruria è attiva da questo giugno ed ha di fronte a sé un nuovo futuro di musica e informazione. Ha risposto al nostro questionario il direttore responsabile dell'emittente Paolo Pacielli.

La Radio

Da quanto è attiva la radio?

È attiva dal 13-10-1976

Ha mantenuto sempre la stessa ragione sociale?

La ragione sociale è sempre stata la solita, l'unica variazione è quella dell'amministratore uscente;(Radio EFFE snc, via S.S. Trinità n° 2/4 Foiano (AR) CF/PI 00259950517)

Il momento più complesso per la radio?

Dal 1997/98 ad oggi è stato un lungo periodo di crisi sul lato pubblicitario.

Se dovesse valutare gli ultimi cinque anni di attività della vostra emittente che tipo di valutazione farebbe?

Gli ultimi 5 anni sono stati i più difficili perché la crisi è stata più forte, mettendo in ginocchio tante attività che di conseguenza sono stati potenziali clienti persi.

Quanta parte hanno i finanziamenti pubblici nel budget complessivo di gestione della radio?

Sicuramente è un contributo importante per il sostegno economico del bilancio che concordo pienamente perché il sistema radiotelevisivo locale si occupa del proprio territorio in modo capillare offrendo un servizio di pubblica utilità.

La pubblicità che percentuale è del budget complessivo?

In questo momento 20/30% sperando che questa crisi termini il prima possibile.

C'è differenza nell'organizzazione delle informazioni sul web e quelle per la messa in onda?

Per me non c 'è nessuna differenza perché il lavoro redazionale per come lo intendo io è il solito, fatto sempre con il massimo impegno.

Da quanto avete attivo il sito web? È cambiato negli anni? Se sì come? C'è lo streaming?

Il sito web è operativo da circa 3 anni e lo cambieremo il 13-10-2015 in occasione del 39° anniversario di Radio EFFE, mentre lo streaming è operativo da circa 4 anni.

Avete social network e un team che lo gestisce?

Si al momento abbiamo solo fb ma sempre dal 13 ottobre attiveremo twitter, you tube..., e vengono gestiti direttamente dal DJ di turno.

Gli apparati di ripetizione dove sono e che impatto ha la loro gestione sul vostro budget?

Sono nella sede legale e nella postazione di Civitella in Valdichiana (AR) e l'impatto sul budget è notevole oltre 3.000 euro di corrente ogni 2 mesi e 1.000 euro di affitto.

Informazione

Quanto spazio ha l'informazione locale nel palinsesto generale della radio (giornalmente, settimanalmente, mensilmente)?

L'informazione locale è sempre stata autoprodotta dalla nostra redazione giornalistica, da sempre per 120' giornalieri nella fascia oraria 7.00/20,00 per 365 giorni all'anno

Che tipo di trasmissioni di informazione avete (gr, approfondimenti, interviste, …)?

Cronaca, programmi socioculturali, sport, Protezione Civile, prevenzione...

I programmi di informazione sono autoprodotti o vi avvalete di risorse esterne?

I programmi sono tutti autoprodotti da noi, ma dal 13-10-2015 cercheremo di avvalerci di risorse esterne per far quadrare i costi aziendali.

Avete anche un sito internet e canali social che vengono aggiornati regolarmente con notizie? Vengono aggiornati da giornalisti?

No, al momento non facciamo questo servizio, cercheremo di attuarlo sempre dal 13-10-2015

Quanti giornalisti avete in organico?

No, ad oggi non sono mai stati impiegati giornalisti.

Futuro

Che tipo di futuro vede per la sua radio?

Anche se le prospettive non sono buone, il futuro della radio lo vedo bello anche in prospettiva dell'arrivo del DAB.

6. Carenza di idee e di capacità imprenditoriali, ecco i mali della radiofonia locale secondo Peppino Ortoleva

“La radio è poco ascoltata” il mantra malefico che circola tra gli agenti pubblicitari, un mercato sempre più competitivo e una scarsa capacità imprenditoriale che metta in campo nuove idee per rilanciare la radio. E c'è pure la concorrenza online ...

Una fotografia amara quella scattata con questa mappatura dell'emittenza radiofonica locale in Toscana. Le radio sono di piccole dimensioni, quasi tutte in grossa sofferenza economica, con scarsa capacità di accedere alla raccolta pubblicitaria e con pochi finanziamenti derivanti dalle leggi nazionali. Di questo abbiamo parlato con Peppino Ortoleva, storico e docente di teoria dei mezzi di comunicazione, curatore di programmi radio e mostre, autore de l'Enciclopedia della radio (con Barbara Scaramucci, Garzanti, Milano 2003) e, nel 2006, di Radio FM 1976-2006. Trent'anni di libertà d'antenna (assieme a Giovanni Cordoni e Nicoletta Verna), giusto per citare alcuni dei suoi lavori.

Abbiamo subito messo le mani nel portafoglio delle emittenti radiofoniche chiedendo a Ortoleva se la carenza economica, lamentata da tutte le emittenti intervistate, è un problema solo toscano.

Non solo non è un fenomeno solo toscano ma è un problema della radio in generale. L'emittenza radiofonica privata vive per un 90% di pubblicità e per il resto di una parte di investimenti diretti.

Il sistema della pubblicità in Italia versa in una situazione disastrosa: le imprese non investono e quelle che lo fanno, lo fanno in misura nettamente minore rispetto ad alcuni anni fa. Inoltre, i soggetti che possono accedere alla raccolta pubblicitaria sono aumentati: la televisione, che è anche digitale, le radio e poi il web con soggetti piuttosto forti come i portali dei quotidiani online. Ecco, mentre questo mercato si è fatto ancor più difficile, il pregiudizio economico nei confronti della radio è rimasto lì. Il mantra che volteggia sopra la raccolta pubblicitaria radiofonica è del tutto negativo: “La radio non viene più ascoltata da nessuno”. Un pregiudizio senza nessun fondamento, totalmente sconfessato dai dati di ascolto che la danno come uno dei media più seguiti. Ma purtroppo in alcuni momenti storici si affermano dei pregiudizi che inficiano gravemente la capacità di raccolta della radiofonia privata.

Quindi, se il mercato pubblicitario fosse capace di leggere diversamente i dati delle radio, la situazione cambierebbe?

C'è anche una questione relativa alle idee: nelle radio private mancano. Quando una radio trova una formula per raggiungere un incremento di ascolti, si fossilizza su quella soluzione. Questo fenomeno accade per più motivi. Un po' perché la radio è un medium fidelizzante: gli ascoltatori si sintonizzano su una frequenza ad una data ora perché sanno quale tipo di trasmissione ci troveranno. Questa richiesta dell'utenza richiede una certa stabilità dei palinsesti, ma questo non dovrebbe significare mancanza di idee.

A questi fattori si aggiunge anche la concorrenza spietata del web, in particolare delle radio web. La localizzazione territoriale, che è sempre stata un fattore determinante dell'identità dell'emittenza, perde completamente di significato quando posso ascoltare il tipo di musica che mi piace anche se proviene da una radio che trasmette in California o in Giappone. Aumenta la possibilità di scegliere per gli ascoltatori che quindi vengono sparpagliati nell'immenso spazio creato dal world wide web. Ecco che anche il panorama della concorrenza si amplia e questo richiede una lavoro di idee e creazione di stimoli diversi per la fidelizzazione degli ascoltatori.

Le web radio possono dunque essere delle concorrenti per le emittenti on-air?

In questo senso è proprio il web ad offrire una concorrenza illimitata sul fronte della raccolta pubblicitaria. In una situazione di crisi come adesso, inoltre, chi vende spazi commerciali si sente tirato per la giacca da più parti e la valutazione che la radio sia un medium meno efficace per il raggiungimento dell'obiettivo pesa molto sulle valutazioni finali.

Il web invece influisce sull'appeal che una radio locale, anche se specializzata, può offrire. Dalle mie osservazioni quelle che funzionano bene, di radio, sono quelle che riescono a fidelizzare un pubblico di fascia di età più avanzata, non giovani e giovanissimi, e spesso la fidelizzazione avviene per questioni di tifo sportivo, calcistico prevalentemente.

La combinazione di questi elementi, la mancanza di forza sia sul fronte della raccolta pubblicitaria che su quello delle idee, crea una miscela letale.

Eppure in questi anni alcuni programmi radiofonici sono riusciti a diventare anche fonti di informazioni per gli altri mezzi di comunicazione, compresa la carta stampata...

Sì, è vero. Ma quali sono quelle radio che possono permettersi di avere un regista, uno scrittore di testi e programmi e una struttura redazionale alle spalle pronta a lavorare in modo professionale per la realizzazione di questi programmi? Se lo possono permettere solo le grandi radio nazionali con budget importanti da poter dedicare. È completamente un altro fenomeno rispetto a quello dell'emittenza locale. Format nuovi richiedono un alto livello di professionalità che spesso non è possibile reperire nel livello locale.

Gran parte dei budget viene assorbito dalle spese di mantenimento delle frequenze. L'eliminazione dell'etere libererebbe, secondo lei, energie economiche utili per essere reinvestite?

Ho forti dubbi su questo. Le frequenze in etere sono state “occupate” negli anni Settanta, poi son diventate parte del patrimonio delle proprietà private a cui fanno capo, valgono migliaia di centinaia di euro, sono un po' come un tesoretto di famiglia da tenere per i momenti bui. Chi ha le frequenze, anche se sono un costo elevato, difficilmente avrà l'intenzione di disfarsi di questo tesoretto.

Le buone e nuove idee di cui abbiamo parlato vengono fuori anche da un panorama imprenditoriale dinamico che ha voglia di investire e rischiando per farli fruttare i soldi: la mia sensazione è che questo mondo sia poco propenso al rischio.

Digitale terrestre e il web possono ridurre i costi fissi ma se manca la capacità imprenditoriale si rimarrà a produrre sempre lo stesso tipo di trasmissione: alla fine vincerebbe il format dei tifosi che si scannano in diretta. La radio non è fatta per esperimenti casuali ma per programmi pensati ad hoc per le varie fasce orarie e per tipologia di ascoltatore.

La radio è uno strumento giovane, nonostante l'età, adatto a un pubblico nuovo, ma in pochi sperimentano i nuovi linguaggi della musica. Questa potrebbe essere una nuova frontiera di sperimentazione: dare un luogo di cittadinanza alle situazioni emergenti. Se lei pensa che quando siamo al supermercato la musica che passa è tutta musica italiana degli anni Novanta!

In un prossimo futuro come vede il panorama della radiofonia locale?

Una parte delle emittenti che avete raggiunto venderà le frequenze e farà cassa, un'altra piccola parte troverà la sua cifra, un'idea innovativa, e tirerà a campare per qualche altro anno, magari proprio sperimentando linguaggi nuovi e giovanili, le altre tireranno a campare come adesso. La radio ha però delle caratteristiche che la rendono unica e quindi sempre appetibile, anche per il mercato pubblicitario. Ad esempio è l'unico medium mobile, è l'unico medium sonoro completo, cioè, nell'arco della programmazione di un'emittente è possibile seguire diversi linguaggi di

espressione radiofonica da radiodramma alla musica e, per questa, nei suoi diversi stili. E poi c'è il tipo di comunicazione che instaura con l'ascoltatore: diretta. Sono elementi che dovrebbero trovare un loro canale di valorizzazione, anche economica.

Ma l'informazione non è un elemento di forza per la radio?

Purtroppo credo che sia proprio uno dei peggiori pericoli per la radio: l'informazione giornalistica italiana vive di luoghi comuni, notizie scarsamente verificate, pregiudizi e frasi fatte. L'informazione in radio dovrebbe essere, ancor più che per gli altri mezzi di comunicazione, impeccabile. La si deve saper fare e ci vuole un alto livello di professionalità e questa costa. Costa anche perché serve un talento particolare per poter fare una buona radiocronaca, a partire da una bella voce.

7. E la radio guarda al web

On line sono qualche migliaio, ma le licenze web radio attive secondo gli ultimi dati forniti dall'Ufficio Multimedialità della Siae sono 516, dato non disaggregato per regione. Numeri in crescita, ma guardando al presente e, soprattutto, al futuro, tanta incertezza. Ne abbiamo parlato con Patrick Domanico, fondatore e presidente dell'associazione Wra (Web Radio Associate), nata a Roma, ormai dieci anni fa, per dare rappresentanza agli operatori del settore. Quello delle web radio pare un fenomeno in ascesa, favorito dai costi d'avvio relativamente bassi, ma com'è davvero il quadro visto dall'interno? “Sono in aumento certo, anche se c'è un'alternanza più che fisiologica. Molte nascono e quasi altrettante muoiono. C'è il progetto amatoriale che parte oggi e chiude domani o quello semiprofessionale che però deve fare i conti con la realtà dei costi nel medio periodo e dopo un po' si arrende. Insomma esiste uno zoccolo duro, c'è però anche tanta 'oscillazione' sui numeri. Lo vediamo nella nostra associazione dove il numero dei soci cambia ogni anno e varia dai 150 ai 200”.

In Italia per trasmettere sul web ci sono tre diverse licenze con costi completamente diversi. Ci sono le radio amatoriali che a fronte del versamento di un minimo garantito annuo possono effettuare trasmissioni senza alcun limite di utilizzo dei brani tutelati (per il 2014 era 488 euro alla Siae per ciascun canale e 485,56 alla Scf), mentre i costi per le emittenti di tipo istituzionale e commerciale sono variabili e dipendono da un insieme di fattori come le pagine viste in un mese (Pavm), l'incidenza della musica e gli introiti pubblicitari. Questi costi rappresentano un ostacolo insormontabile per avviare l'attività? “Rispetto al resto dell'Europa in realtà non siamo messi male, le cifre sono in linea. Siamo invece 'disallineati' con le tipologie, altrove la gestione è semplificata, con la distinzione tra no profit, con introiti al di sotto dei 7mila euro, e commerciale”.

Le web radio con all'interno giornalisti sono pochissime però, proprio per un problema di costi o, guardandola da un'altra prospettiva, di scarsi introiti che non permettono investimenti. “Noi abbiamo due problemi con cui fare i conti, la pirateria e una sorta di concorrenza sleale da parte delle radio tradizionali. Ci sono troppe emittenti on line prive di licenza e questa illegalità, come in ogni settore, danneggia chi rispetta le regole. Inoltre siamo praticamente esclusi dalla raccolta pubblicitaria legata agli ascolti sul web. Come abbiamo chiesto alla IX Commissione della Camera nell'audizione dello scorso dicembre (2014, ndr) vogliamo che sia resa obbligatoria la differenza tra le proiezioni dei dati rilevati per gli ascolti delle frequenze terrestri e con altri mezzi di comunicazione, come il web per singolo canale, radio e tv. Così, dando un quadro chiaro di quello che è il pubblico via etere, digitale, satellitare e web, si tutelano gli inserzionisti. Da parte nostra abbiamo creato il progetto Audiwebradio, che permette di monitorare gli ascolti effettivi delle emittenti on line; il nostro obiettivo è quello di poter comunicare dati esatti non più basati su campioni di persone intervistate, come accadeva con l'ex Audiradio, quindi numeri reali e non proiezioni. Riuscire ad accedere al mercato pubblicitario permetterebbe di sbloccare risorse importanti con conseguenze, ovvie, per quanto riguarda i posti di lavoro. Ma, vista la situazione attuale, se mi chiedete se c'è un futuro per le web radio, onestamente non lo so. O, meglio, non so che tipo di futuro”.

7.1 Sulle tracce di Orme Radio

Un'associazione di persone e di idee, un laboratorio didattico e formativo, un progetto ma anche una radio “istituzionale”: si definisce così, sul proprio sito web Orme Radio, un'emittente web senza scopo di lucro. Un progetto nuovo, che ha visto l'alba a gennaio del 2015, che ha come obiettivo quello di “creare un luogo di aggregazione e di crescita, personale e collettiva, in cui si impara facendo, che si tratti di radio, giornalismo, video o qualsiasi altra iniziativa.”

Ne abbiamo parlato con Alessio Giorgetta uno dei due “animatori”

della web radio al quale abbiamo chiesto subito il perché di questa idea.

“L'idea è partita da me e un altro ragazzo, Marco Politano. Avevamo avuto esperienze in un'altra emittente e poi ci siamo detti: “Perché non ne facciamo una tutta nostra?”. Siamo partiti a febbraio, all'inizio erano 'chiacchiere' poi abbiamo iniziato a pubblicizzare il progetto, che era ancora da definire, a spargere la voce sui social network e nel giro di venti giorni da due persone siamo arrivati a trenta. Ci siamo messi a cercare un fondo, un amico ci ha contattato dandoci la disponibilità per due stanze al circolo Pontormo di Empoli e a giugno abbiamo iniziato ad 'arredarle', continuando a pubblicizzare la cosa. Alla prima riunione, a ottobre, si sono presentate 35 persone e siamo rimasti un po' basiti perché non ce l'aspettavamo. Abbiamo capito che non era un gioco ma una cosa seria, che dovevamo fare le cose in modo professionale. Siamo partiti con corsi gratuiti di speakeraggio e di regia che continuano ancora oggi durante le dirette e a gennaio è cominciata l'avventura vera e propria”.

Come vi muovete per finanziare le vostre attività?

“Abbiamo deciso di creare un'associazione di promozione sociale da cui la radio dipende, per organizzare eventi, feste, corsi. La fonte di 'sostentamento' è essenzialmente l'iscrizione all'associazione, poi abbiamo avviato una campagna di crowfounding su Produzioni dal basso che ci ha permesso di raccogliere 300 euro in 100 giorni. Ci sono tante opportunità da sfruttare, come concerti, eventi, dirette esterne da pub o locali, e dobbiamo farlo perché comunque per mandare avanti la radio ci sono spese di 2.500-3000 euro l'anno. E quelli che lavorano, 67 persone, sono tutti volontari”.

Com'è strutturato il palinsesto?

“Al momento abbiamo 24 trasmissioni in diretta e riceviamo continuamente proposte per collaborazioni, non solo per i programmi, ma anche per aiutarci con il marketing. Siamo partiti il 17 gennaio e gli ascolti sono soddisfacenti, con picchi di 70-80 accessi in contemporanea. Ci occupiamo essenzialmente di musica e non c'è un programma uguale all'altro, ognuno ha la sua peculiarità, all'hip hop al rock Anni '70. Poi ci sono trasmissioni dedicate alla birra o alle vetrerie storiche empolesi”.

Avete anche una parte informativa?

“Ancora no, in futuro vorremmo avere una redazione, per ora l'impegno è troppo gravoso. Abbiamo deciso di 'far partire' le persone che abbiamo e tempo per dedicarci ad altro non c'è, visto che il grosso del lavoro ce lo spartiamo in tre: io, Marco Politano e Francesca Scappini, L'intenzione tuttavia c'è, vogliamo sfruttare il fatto di essere la prima web radio di Empoli”. Le emittenti “on air” sono in espansione. Molte però si basano essenzialmente sul volontariato.

Pensi che sia possibile farle diventare un'attività imprenditoriale “a tutto tondo” e creare reddito?

“Per quanto riguarda il guadagno ancora non lo so. Il nostro obiettivo primario era creare un punto di ritrovo per tante persone e ci siamo riusciti più che bene. Le idee le abbiamo, dobbiamo essere bravi a saperle vendere. La cosa che più ci interessa è far crescere questo progetto, far avvicinare i giovani e non solo al mondo della radiofonia, organizzare corsi anche in collaborazione con le associazioni. La radio, insomma, non deve essere una cosa fine a se stessa. E i presupposti secondo me ci sono”.

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7.2 La due ruote della Radio

Radiocicletta, scritto tutto attaccato ma anche no, è una web radio pisana creata cinque anni fa da un gruppo di studenti dell'Università: ingegneri, scienziati, farmacisti con la passione della radio e come scrivono sul proprio sito “con un sacco di idee e di risorse e tutta la fantasia che ci occorre per concretizzare il nostro progetto”. Un progetto di cui abbiamo discusso con il presidente dell'associazione Radiocicletta, Leonardo Fiorini.

Come è nata l'idea di “metter su” una web radio?

“È stata un'iniziativa spontanea, siamo nati nel 2010 da un gruppo di amici, una decina di persone, anche se inizialmente eravamo solo in cinque. In sei-nove mesi abbiamo tirato su il progetto e ci abbiamo messo

quasi un anno per andare in onda. Era interessante creare una cosa nuova dal nulla e a costi bassi, visto che abbiamo speso un migliaio di euro. Insomma era molto più semplice che fare un'emittente “vera”. Alcuni di noi avevano esperienze in radio ma poi non erano riusciti ad andare oltre un primo approccio, è stata un'opportunità che in altri contesti non sarebbe stata possibile e così avendo competenze e interessi diversi che ci avrebbero consentito un certo tipo di palinsesto abbiamo deciso di cominciare”.

Adesso, a distanza di cinque anni, quanti siete?

“Abbiamo costituito un'associazione, con una settantina di persone, un numero che si sovrappone più o meno, a quello degli speaker. Tutti devono aver partecipato almeno una volta a un programma o averlo creato”.

Com'è strutturato il vostro palinsesto?

“Siamo in diretta sei ore al giorno, escluso il sabato, il resto è rotazione musicale”

Avete anche una redazione giornalistica?

“No, ma da alcuni mesi abbiamo avviato una collaborazione con Pagina Q, un quotidiano on line di Pisa, non siamo una testata registrata né abbiamo all'interno giornalisti. Riceviamo le notizie che vengono pubblicate sul web ogni giorno e le trasformiamo, insieme a loro in forma sintetica, con una sorta di notiziario che va in onda dalle 21 alle 21,30 e alle 24 in replica. Poi ci sono programmi di approfondimento sulle notizie più rilevanti della settimana”.

Al di là dei giornalisti, ci sono persone assunte all'interno della radio? Come finanziate le attività?

“Diciamo che il sostentamento non funziona granché. Noi siamo tutti volontari e ci autofinanziamo con l'iscrizione all'associazione poi un'altra fonte è la partecipazione ai bandi dell'Università di Pisa per progetti specifici che vanno a finanziare attività 'collaterali' e da cui riusciamo a ricavare qualcosa anche per la radio”.

Le web radio sono in espansione, anche e soprattutto come dicevi prima per una questione di costi. Pensi che possano rappresentare il futuro, un po' come si sostiene da più parti per i quotidiani di informazione on line che stanno prendendo il posto di quelli cartacei?

“Per quanto riguarda la realtà italiana sono abbastanza scettico. Ci sono svariati problemi per la fruizione degli utenti: in troppi ancora non hanno internet, la banda larga ancora non copre tutto il territorio. Inoltre l'esperienza di questi anni ha dimostrato che la crescita del numero non abbia portato insieme un accrescimento della qualità. Molte persone vogliono entrare nel mercato radiofonico, non ci riescono e allora creano una propria web radio. Spesso però in modo fine a se stesso. Molti aprono ma nel giro di un paio d'anni hanno già lasciato perdere”. Fine della conversazione in chat.

RADIOCICLETTA: www.radiocicletta.it

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7.3 Resistenza in etere

Radio CORA (acronimo per COmmissione RAdio) fu un'emittente clandestina, approntata e gestita da membri del Partito d'Azione fiorentino. Oggi la Radio torna, non clandestinamente, tra le pieghe del web, dopo aver costruito un lungo lavoro di rete e comunità sul territorio. Rispetto alle altre emittenti radiofoniche sul web ha una particolarità: fa informazione come priorità. Per cercare di capirne meglio il meccanismo ne abbiamo parlato con il direttore, Domenico Guarino. Come è nata l'idea di “metter su” una web radio? La web radio per noi non è mai stato un fine, ma un mezzo. Ad un certo punto ci siamo chiesti quale fosse lo strumento migliore per portare avanti il nostro progetto (ovvero la promozione e l'attualizzazione dei valori su cui è impostata la Costituzione italiana) e la radio web ci è parsa un approdo naturale. Perché semplice (e semplicemente fruibile), universale (globale, come la rete), contemporanea, economica ed accessibile a tutti. Inoltre ci appassionava la suggestione della rinascita di una radio 'mitica' (Radio Cora, tra il gennaio ed il giugno del 1944 fu l'emittente clandestina che tenne i contatti tra la Resistenza toscana e gli alleati) attraverso lo strumento della contemporaneità, che è, senza dubbio la rete internet. Insomma, come abbiamo sempre detto: una nuova radio per una nuova Resistenza. Laddove per resistenza intendiamo l'impegno necessario per l'affermazione dei diritti e delle prerogative popolari. Radio Cora, inoltre, non è semplicemente una web radio. Ma un portale con una web radio. E questo è importante perché ci permette di lavorare con linguaggi diversi (compreso il video e la fotografia) alla ricerca di una perfetta multimedialità. Senza contare che il portale garantisce una sincronicità di accesso, anche integrato, ai contenuti (ad esempio attraverso i podcast) che completa e rafforza la progressione diacronica della radio di flusso. Com'è strutturato il vostro palinsesto? Avendo scelto di non trasmettere in diretta, anche a causa dei limiti di connettività che esistono anche in zone 'di pregio' (come il Centro Storico fiorentino) abbiamo scelto un modello modulare orario, che prevede l'alternarsi di 12 blocchi di trasmissioni (contenuti redazionali e musica) alla settimana, schedulati in maniera che non si ripetano mai nello stesso orario per due giorni differenti. Quindi lo stesso contenuto può essere ascoltato più volte ma mai nella stessa fascia. E questo partendo da due convinzioni di fondo, maturate in anni di esperienza radiofonica: l'ascolto della radio è molto stabile dal punto di vista degli orari di fruizione - di solito ci si collega all'emittente in una certa fascia oraria-; oggi la proliferazione delle fonti, dei contenuti , e dei mezzi di 'emissione', permette da una parte un'estrema flessibilità, dall'altra determina un'incredibile frammentazione con il rischio che contenuti anche interessanti vadano persi perché trasmessi solo una o poche volte. Quanta parte ha l'informazione nel vostro palinsesto? È fondamentale. Allo stesso modo della musica. Così come sono fondamentali gli stacchi, che noi costruiamo non su blocchi pubblicitari (non abbiamo né vogliamo spot a pagamento) ma su continui rimandi alla Costituzione, attraverso la lettura dei singoli articoli, che sono, con la loro presenza

lungo tutto il palinsesto, il vero filo conduttore di Radio Cora. Per noi fare informazione significa innanzitutto tendere verso una vera indipendenza, oltre che economica, anche nei linguaggi e nelle fonti. Ricercando nuove strade in un panorama che ci pare quantomai asfittico, omologato e, complessivamente, in grave crisi di credibilità complessiva. Prima di pubblicare qualsiasi cosa ci chiediamo sempre: ma questo rafforza davvero la 'sovranità' popolare garantita dalla Costituzione, o no? Questo perché è nostra convinzione che, allo stato attuale, la gran parte dell'informazione, serva semplicemente a garantire lo staus quo, e dunque il dominio di pochi su molti. In pratica, una forma di 'distrazione di massa' per distogliere i cittadini dall'attenzione verso i veri problemi. Particolare attenzione viene infine destinata all'aspetto deontologico dell'informazione. Quante sono le persone assunte all'interno della radio? Come finanziate le attività? Attualmente, a causa del budget molto esiguo, non vi sono persone assunte, ma singole professionalità pagate secondo l'impegno orario, secondo parametri ispirati ai criteri dell'equo compenso giornalistico. Che è per noi un concetto fondamentale. Perché il lavoro va pagato. Sempre. Questo significa che la produzione 'redazionale' aumenterà in progressione con l'aumento del budget a nostra disposizione. Non avendo e non volendo pubblicità, né sponsor istituzionali, dopo una fase di start up finanziata dalla Regione Toscana attraverso un bando sul Settantesimo della Liberazione dal nazifascismo, Radio Cora intende finanziarsi esclusivamente attraverso le sottoscrizioni degli ascoltatori che sono chiamati a versare una quota di almeno 10 euro l'anno all'associazione Radio Cora, ovvero all'editore dell'emittente e attraverso la partecipazione a bandi europei che siano nelle corde della missione ideale che ci siamo dati (memoria, diritti,partecipazione informazione bene comuni). Le web radio sono in espansione, pensi che possano rappresentare il futuro? Accadrà come già successo nella mitica stagione della fioritura delle radio libere. Ci sarà un'esplosione (all'ennesima potenza perché internet lo permette ed anzi lo determina) sia in termini quantitativi che di proposta. Poi rimarranno in piedi, come sempre, le migliori. E noi siamo certi di riuscirci. Conterà molto la qualità della proposta e la 'riconoscibilità' dell'emittente. Dunque il marchio, non come coagulo astratto di suggestioni, ma come riferimento concreto ad un orizzonte ideale di tipo politico e/o culturale. RADIO CORA: www.radiocora.it Facebook: Radio CORA

8. Conclusioni

La radio in Toscana vive ed è viva. Le oltre cinquanta emittenti che irradiano il segnale sul territorio, ne fanno una regione dall’ “ascolto vivace”, dove tutte le province godono di un’ampia programmazione, o più impegnata sul fronte musicale o su quello contenutistico. Ciò che invece non vive ma a stento sopravvive è il giornalismo radiofonico. Che non è da intendersi come passaggio di giornali radio nelle varie fasce orarie dei palinsesti quotidiani (come abbiamo visto, i gr possono essere prodotti e confezionati da agenzie o service), ma come presenza di redazioni strutturate, impegnate nell’autoproduzione di contenuti giornalistici. E possibilmente sì, perfino composte da giornalisti che siano assunti con regolare contratto riconosciuto dalla categoria. Tra i dati che emergono dalla nostra analisi, ci pare che la scarsità di tali strutture redazionali e il mancato riconoscimento e inquadramento della professione giornalistica nel panorama radiofonico, siano quelli che emergono e che dovrebbero imporsi con più forza alla nostra attenzione. Nonostante non sia esiguo il numero delle emittenti radiofoniche toscane, quello dei giornalisti (pubblicisti o professionisti) regolarmente assunti rimane basso in tutte le province del territorio: 0 ad Arezzo, 13 a Firenze, 1 a Livorno, 2 a Lucca, 2 a Massa Carrara, 5 a Pisa, 0 a Pistoia, 1 a Prato, 5 a Siena. Per un totale di 29 figure di giornalisti adeguatamente collocate e impiegate nelle redazioni delle emittenti radiofoniche.

I contributi che arrivano dalle leggi nazionali alle singole emittenti tengono conto degli assunti per l'assegnazione dei punteggi e per la quota di contribuzione ma, come abbiamo potuto vedere dagli ultimi dati messi a confronto, è possibile che la prima emittente a ricevere i contributi sia una radio che non ha alcun giornalista assunto ma ben 39 part time (dati tabelle ministeriali 2012; 44 secondo i dati del 2013). Dai questionari che abbiamo fatto emerge che sono due le voci più importanti del budget delle emittenti: i costi di gestione delle frequenze e quelli del personale. Se le radio sul web mostrano un panorama molto simile a quello della prima radiofonia degli anni '70 (prevalentemente basate sul volontariato, scarsa raccolta pubblicitaria, difficoltà nel fare emergere le professionalità presenti con contratti di assunzione adeguati) le emittenti locali in etere si sono bloccate perché le linee di finanziamento, sia pubblico (trasmissioni istituzionali, ndr) che privato negli ultimi dieci anni hanno subito una forte contrazione.

Il panorama radiofonico si mostra dunque ad oggi in forte difficoltà. Una condizione dettata soprattutto dalla diminuzione degli introiti, dovuta in gran parte alla crisi del mercato pubblicitario. Un calo delle risorse a disposizione che, secondo quanto affermato dagli stessi responsabili di redazione intervistati, avrebbe un effetto diretto sulla possibilità da parte degli editori di investire in figure professionali, giornalistiche e non. Diretta conseguenza delle difficoltà economiche sarebbe anche la cessione di frequenze, nel tentativo di attenuare l’impatto economico legato al mantenimento degli apparati di ripetizione, che generalmente costituisce un peso notevole sul budget delle emittenti. Un quadro di crisi diffusa in cui si afferma come contributo vitale quello delle istituzioni pubbliche, tramite l’assegnazione di format per la produzione di contenuti a carattere informativo.

Si direbbe che la radio è un mezzo di comunicazione in crisi. Eppure sono tante le rilevazioni che dimostrano, come ricorda lo stesso prof. Ortoleva nell’intervista riportata, che la radio è un mezzo tutt’altro che in disuso. Ortoleva punta il dito sulla “pigrizia imprenditoriale” di chi fa emittenza locale e sulla trasformazione del panorama di “approvvigionamento” delle informazioni ma forse manca qualche dato in più per capire come mai si continua a non investire sull'informazione radiofonica: rapidità, presenza di prossimità con le comunità, unico mezzo di comunicazione capace di raccontare gli eventi in diretta senza una programmazione di palinsesto specifica sono un valore aggiunto della radio che non viene mai messo a frutto e sono forse la caratteristica più democratica di questo mezzo.

La particolare modalità della fruizione radiofonica continua a far sì che questa non venga soppiantata dagli altri mezzi di comunicazione: non è successo con la televisione, non sta accadendo con il web. La radio a diffusione locale esiste e resiste, ma il modo di fare radio continua ad essere lo stesso degli anni d’oro del mezzo radiofonico, solo con meno risorse, meno qualità e meno investimenti, restituendo un mezzo non più competitivo nell’attuale mercato della comunicazione. Basta pensare all’impatto che il web ha avuto sul mercato pubblicitario, attraverso la creazione di spazi promozionali appetibili e a buon mercato. Il web che apre anche alla concorrenza diretta del mezzo radiofonico attraverso la diffusione delle web radio: un fenomeno in crescita che ancora non sembra aver trovato la propria identità; vivace dal punto di vista amatoriale ma che fatica ad affermarsi come mezzo di comunicazione professionale.

La nostra analisi tuttavia non è orientata ad una valutazione strettamente economica delle realtà radiofoniche. Non possiamo esimerci dal sottolineare infatti, come non sia solo la quantità della produzione giornalistica ad essere messa in discussione, bensì anche la qualità del lavoro svolto e il rispetto delle figure professionali. Non poche sono infatti le realtà – secondo quanto emerso dalle interviste brevi riportate nella prima parte della ricerca - in cui il lavoro redazionale viene portato avanti da collaboratori, spesso neppure iscritti all’albo della categoria, in molti casi senza la presenza e la supervisione di giornalisti professionisti o pubblicisti. Un’organizzazione redazionale improvvisata, finalizzata alla diffusione in voce dei lanci di agenzia, senza alcun lavoro di selezione, rielaborazione ed approfondimento delle notizie. Un fenomeno diffuso che impoverisce e quasi svuota di significato il giornalismo radiofonico, creando un danno enorme ai colleghi che in questo ambito hanno costruito la propria specializzazione e professionalità. E un fenomeno che da troppi anni passa sotto silenzio, tra la mancanza di analisi e osservazione del settore e la tendenza delle emittenti a fare poca chiarezza – ad esempio sugli spazi web che dovrebbero garantirne la trasparenza – circa la composizione delle redazioni, le proprietà editoriali, i contenuti trasmessi e così via. Una trasparenza che forse, soprattutto in sede di assegnazione di contributi pubblici, dovrebbe costituire un requisito essenziale e dirimente.

Una trasparenza che potrebbe essere aiutata da mappature reali del fenomeno radiofonico sia in etere che on-line. Le difficoltà affrontate in fase di reperimento delle informazioni sono la fotografia di un settore che è stato lasciato al suo corso senza un monitoraggio costante che possa permettere, oggi, a distanza di quasi quaranta anni di vita delle radio private, di individuare anche degli strumenti di nuova imprenditorialità che possano garantire un salto d qualità e un mantenimento di un patrimonio di informazione e cultura capillare sul territorio.

Elenco delle emittenti ammesse al contributo variabile – Graduatorie della Regione Toscana – Anno 2012

Fonte: sito del Ministero dello Sviluppo Economico, Decreto direttoriale 11 agosto 2014 - Graduatoria contributi emittenti radio 2012; Allegato A;

http://www.mise.gov.it/index.php/it/comunicazioni/radio/contributi-emittenti-radiofoniche-locali

Radio Effe è la settima radio a livello nazionale nella graduatoria, la prima delle Toscane con un punteggio assegnatole per fatturato e dipendenti (39 part-time non giornalisti) di 1200 punti. Controradio è la prima radio Toscana della graduatoria con tre giornalisti assunti, oltre a due tempi parziali di altra natura e un tempo determinato. Tra le radio che hanno accesso all'assegnazione di questi contributi, i giornalisti assunti risultano 15. I dati raccolti fanno riferimento all'anno 2011.

Legenda: T ind= tempo indeterminato; T det: tempo determinato; App: apprendisti; T parz: tempo parziale; Gior= giornalisti assunti;

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale Giornalisti

00259950517 Radio Effe di Basagni G. e C. Snc

Radio Effe 30 0 0 0 1170 0 1200 0

03353190485 Controradio Srl Controradio 60 180 30 0 60 270 600 3 04472740481 Radio Monte Serra Srl Radio Toscana 60 180 0 0 0 270 510 3 05096450480 Xmedia Group Srl Radio Lady 50 60 0 30 60 180 380 2 00693120453

ITALIA PIU' S.R.L.

Radio Nostalgia 60 0 0 0 30 270 360 3

01928540978

Fondazione Rete Toscana Classica

Toscana Classica 50 180 0 0 90 0 320 0

01050330529

Radio Siena Srl Radio Siena 60 120 30 0 60 0 270 0

03923680486

Arci comitato di Firenze Novaradio 60 0 0 0 0 180 240 2

00253930507

M.B.M. RADIOQUATTRO TELEQUATTRO SRL

Radio Quattro 60 60 0 0 60 0 180 0

04177690379

LATTEMIELE S.R.L. UNIPERSONALE

Lattemiele 60 120 0 0 0 0 180 0

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale Giornalisti

00905850517 170 punti

Radio Emme Srl Radio Emme 50 0 0 0 120 0 170 0

00322680513 170 punti

RADIO ONDA BLU DI NEPI CARLA E C. SAS

Radio Groove 50 0 0 0 30 90 170 2

00915280507 170 punti

Ass. Punto Radio Cascina Punto Radio Cascina 50 0 0 0 120 0 170 0

04037610484 S.E.P. SRL Radio Fiesole 60 60 0 0 30 0 150 0 00911650521 RADIO 3 NETWORK DI

MIRCO ROPPOLO E C SAS

Radio Tre Network 30 0 0 0 120 0 150 0

01395390469 RADIO MASSAROSA SOUND R.M.S. SRL

Massarosa Sound 50 0 0 0 90 0 140 0

00635280498 Coop. Radio Stop Radio Stop 60 0 0 0 60 0 120 0 00243610524 Antenna Radio Esse SC Arl ANTENNA RADIO

ESSE

50 0 0 0 60 0 110 0

01482800495 Radio Piombino RADIO PIOMBINO S.R.L.

50 0 0 0 60 0 110 0

06069770482 Radio Pulce Srl Radio Pulce 50 0 0 0 60 0 110 0 00402880462 SOC. COOP. ARL RADIO

LUCCA 2000 Radio Lucca 2000 50 0 0 0 60 0 110 0

04177690379 LATTEMIELE S.R.L. UNIPERSONALE

Lattemiele 50 60 0 0 0 0 110 0

00773920525 NUOVA RADIO PICK-UP SAS

Radiorosa 50 0 0 0 60 0 110 0

01395400466 RADIO SOUNDNETWORK S.R.L. GIA SAS

RMS due 30 0 0 0 60 0 90 0

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale Giornalisti

01121760514 SOCIETA' EDITRICE ARETINA SRL

Radio Wave 30 0 0 0 60 0 90 0

01534370976 COOPERATIVA INSIEME SOC. COOP. ARL

Radio Insieme 30 0 0 0 60 0 90 0

92046190515 ASSOCIAZIONE RADIO INCONTRI Vadichiana

Radio Incontri Valdichiana

30 0 0 0 0 0 30 0

00947780474 CENTRO CULTURALE RADIO DIFFUSIONE PISTOIA

Radio Diffusione Pistoia

30 0 0 0 0 0 30 0

01088470461 ASSOCIAZIONE CULTURALE SANT'ERMETE

Radio Versilia Fm 30 0 0 0 0 0 30 0

00365220508 SOC. COOP. RADIO INCONTRO ARL

Radio Incontro 30 0 0 0 0 0 30 0

92015460527 RADIO ALLELUIA COMUNITA' DI SIENA

Radio Alleluia 30 0 0 0 0 0 30 0

96166370583 ASS.NE MEDIA AVVENTISTA ITALIANA

Radio Voce della Speranza

30 0 0 0 0 0 30 0

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Elenco delle emittenti ammesse al contributo variabile – Graduatorie della Regione Toscana – Anno 2013

Fonte: sito del Ministero dello Sviluppo Economico, Decreto direttoriale 15 maggio 2015 - Graduatoria contributi emittenti radio 2013; Allegato A; http://www.mise.gov.it/index.php/it/comunicazioni/radio/contributi-emittenti-radiofoniche-locali

Il punteggio è assegnato per livello di fatturato e tipologie di contratti accesi per i dipendenti (part-time, tempo determinato, formazione lavoro, apprendista 30 punti; contratto tempo indeterminato full-time 60 punti e per i giornalisti 90 punti). Legenda: T ind= tempo indeterminato; T det: tempo determinato; App: apprendisti; T parz: tempo parziale; Gior= giornalisti assunti;

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale giornalisti

00259950517 Radio Effe di Basagni G. e C. Snc

Radio Effe Toscana, Foiano della Chiana

30

0

0

0

1320

0

1350

0

03353190485 Controradio Srl Controradio Toscana, Firenze

60 180 30 0 60 270 600 3

04472740481 Radio Monte Serra Srl

Radio Toscana Toscana, Firenze

60 180 0 0 0 180 420 2

05096450480 Xmedia Group Srl

Radio Lady Toscana 50 60 0 0 0 180 380 2

00693120453 Italia Più Srl Radio Nostalgia Toscana 60 0 0 0 30 270 360 3 01928540978 Fondazione

Rete Toscana Classica

Toscana Classica Toscana, Firenze

50 180 0 0 90 0 320 0

01050330529 Radio Siena Srl

Radio Siena Toscana, Siena

60 120 0 0 30 90 300 1

03923680486 Arci comitato di Firenze

Novaradio Toscana, Firenze

50 0 0 0 0 180 230 2

03218680480 Lady Radio Srl

Lady Radio Toscana 60 0 0 0 60 90 210 1

00915280507 Associazione Punto Radio Cascina

Punto Radio cascina

Toscana, Cascina (Pi)

50 60 0 0 60 0 170 0

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale giornalisti

04177690379 Latte e Miele Srl Unipersonale

Lattemiele Toscana 50 120 0 0 0 0 170 0

00905850517 Radio Emme Srl

Radio Emme Toscana 50 0 0 0 120 0 170 0

00322680513 Radio Onda Blu di Nepi Carla e C. Sas

Groove Radio Toscana, Arezzo

50 0 0 0 30 90 170 1

00635280498 Coop Radio Stop 2 ARL

Radio Stop Seconda Rete

Toscana 60 0 0 0 90 0 150 0

00253930507 M.B.M. Radioquattro Telequattro Srl

Radio Quattro Toscana 60 60 0 0 30 0 150 0

01395390469 Radio Massarosa Sound RMS Srl

Radio Massarosa Sound RMS

Toscana 50 0 0 0 90 0 140 0

04037610484 S.E.P Srl Radio Fiesole Toscana, Firenze

50 60 0 0 30 0 140 0

00243610524

Antenna Radio Esse SCArl

Antenna Radio Esse

Tocana 50 0 0 0 60 0 110 0

04177690379

Lattemiele SRL Unipersonale

Lattemiele Firenze

Toscana, Firenze

50 60 0 0 0 0 110 0

00773920525 Nuova Radio PickUp SAS

Radio Rosa Toscana 50 0 0 0 60 0 110 0

01482800495 Radio Piombino SRL

Radio Piombino Toscana, Piombino

50 0 0 0 60 0 110 0

P.IVA Titolare Nome Radio Fatturato T ind T det App T parz Gior Tot Totale giornalisti

06069770482 Radio Pulce Srl

Radio Pulce Tocana 50 0 0 0 60 0 110 0

00911650521 Radio 3 Network di Mirco Roppolo e C. Sas

Radio 3 Network

Toscana 30 0 0 0 60 0 90 0

01395400466 Radio Sound Network Srl GIA SAS

RMS Due Toscana 30 0 0 0 60 0 90 0

01121760514 Società Editrice Aretina Srl

Radio Wave Toscana, Arezzo

30 0 0 0 60 0 90 0

01534370976 Cooperativa Insieme Soc Coop.Arl

Radio Insieme Toscana 50 0 0 0 0 0 50 0

96166370583

Ass. Media Avventista Italiana

Radio Voce della Speranza

Toscana, Firenze

30 0 0 0 0 0 30 0

00947780474 Centro Culturale Radio Diffusione Pistoia – Ass.

Radio Diffusione Pistoia

Toscana, Pistoia

30 0 0 0 0 0 30 0

00365220508 Soc. Coop. Radio Incontro Arl

Radio Incontro Toscana,

30 0 0 0 0 0 30 0

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