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LE PROPOSTE DI INSIEME PER VOLTERRA SCEGLIERE INSIEME, INSIEME PER COSTRUIRE Le forze politiche dei Democratici di Sinistra, La Margherita, i Comunisti Italiani e i Socialisti Democratici Italiani, uniti nel Movimento per l’Ulivo, insieme ad un significativo gruppo di persone indipendenti, hanno costruito “Insieme per Volterra”. Ogni candidato, ogni Partito, ogni singolo indipendente ha portato il proprio contributo di idee e di esperienze, di cultura e di conoscenze, mettendole a disposizione di tutti. Questo ampio lavoro comune ha favorito la stesura di un programma che fa tesoro delle realizzazioni positive della precedente Amministrazione e, nello stesso tempo, introduce elementi innovativi per il governo della Città di Volterra. La Sinistra ed il Centro si presentano per la seconda volta uniti a Volterra in un’alleanza democratica ancora più coesa e più ampia, pur in un quadro nazionale dominato dal conservatorismo del centro-destra berlusconiano. Questi primi anni del nuovo secolo stanno tristemente deludendo le speranze con cui l’intera umanità lo aveva atteso. Il conflitto tra il nord ed il sud del mondo sembra trascinare interi popoli in una tragica spirale di guerra e terrorismo. L’ O.N.U. deve tornare ad essere l’organismo politico che dirime le controversie internazionali e la Pace deve tornare ad essere il bene supremo da difendere. La costruzione di un’Europa politica e non solo economica è un obiettivo irrinunciabile per contribuire a creare nel mondo un nuovo equilibrio di Pace e di progresso umano. Il tiepido impegno del centro-destra sul versante europeo e una raffica di controriforme sul piano economico e sociale hanno invece devastato il sistema democratico pubblico della sanità, della scuola, delle pensioni e dell’informazione, rendendo sempre più precario il lavoro dei giovani ed incerto il loro futuro. Pace, Partecipazione, Dignità del Lavoro, Qualità della Vita sono i valori che “Insieme per Volterra” pone al centro del suo impegno politico. “Insieme per Volterra” fa proprio il patrimonio democratico ed antifascista delle forze popolari che lo compongono proiettando nel nuovo millennio gli ideali di Pace, di tolleranza e di libertà, che costituiscono il terreno unitario irrinunciabile per ogni futuro impegno programmatico. “Insieme per Volterra” ha scelto Cesare Bartaloni come candidato a Sindaco perché le sue qualità politiche ed umane di persona attenta ai problemi della gente, capace di ascoltare e soprattutto di operare concretamente, lo rendono più idoneo a realizzare il programma di governo della coalizione che sottoponiamo al giudizio dei cittadini. “Insieme per Volterra” intende sviluppare la propria azione amministrava attraverso scelte di politica economica che tengano principalmente conto della situazione geografica in cui si trovano complessivamente Volterra e l’Alta Val di Cecina. Una zona, la nostra, con un territorio molto esteso ma con una scarsa presenza di collegamenti e di infrastrutture; la crisi economico-indutriale di questi ultimi anni ha portato, com’è noto, ad una diminuzione di posti di lavoro e, di conseguenza, ad una diminuzione della popolazione che sono negli ultimi due anni ha avuto un’inversione di tendenza. Per questo riteniamo fondamentale riaffermare l’assoluta necessità di scelte amministrative che siano assunte in sinergia con le altre amministrazioni dell’Alta Val di 1

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LE PROPOSTE DI INSIEME PER VOLTERRA SCEGLIERE INSIEME, INSIEME PER COSTRUIRE

Le forze politiche dei Democratici di Sinistra, La Margherita, i Comunisti Italiani e i Socialisti Democratici Italiani, uniti nel Movimento per l’Ulivo, insieme ad un significativo gruppo di persone indipendenti, hanno costruito “Insieme per Volterra”.

Ogni candidato, ogni Partito, ogni singolo indipendente ha portato il proprio contributo di idee e di esperienze, di cultura e di conoscenze, mettendole a disposizione di tutti. Questo ampio lavoro comune ha favorito la stesura di un programma che fa tesoro delle realizzazioni positive della precedente Amministrazione e, nello stesso tempo, introduce elementi innovativi per il governo della Città di Volterra.

La Sinistra ed il Centro si presentano per la seconda volta uniti a Volterra in un’alleanza democratica ancora più coesa e più ampia, pur in un quadro nazionale dominato dal conservatorismo del centro-destra berlusconiano.

Questi primi anni del nuovo secolo stanno tristemente deludendo le speranze con cui l’intera umanità lo aveva atteso. Il conflitto tra il nord ed il sud del mondo sembra trascinare interi popoli in una tragica spirale di guerra e terrorismo. L’ O.N.U. deve tornare ad essere l’organismo politico che dirime le controversie internazionali e la Pace deve tornare ad essere il bene supremo da difendere.

La costruzione di un’Europa politica e non solo economica è un obiettivo irrinunciabile per contribuire a creare nel mondo un nuovo equilibrio di Pace e di progresso umano. Il tiepido impegno del centro-destra sul versante europeo e una raffica di controriforme sul piano economico e sociale hanno invece devastato il sistema democratico pubblico della sanità, della scuola, delle pensioni e dell’informazione, rendendo sempre più precario il lavoro dei giovani ed incerto il loro futuro.

Pace, Partecipazione, Dignità del Lavoro, Qualità della Vita sono i valori che “Insieme per Volterra” pone al centro del suo impegno politico.

“Insieme per Volterra” fa proprio il patrimonio democratico ed antifascista delle forze popolari che lo compongono proiettando nel nuovo millennio gli ideali di Pace, di tolleranza e di libertà, che costituiscono il terreno unitario irrinunciabile per ogni futuro impegno programmatico.

“Insieme per Volterra” ha scelto Cesare Bartaloni come candidato a Sindaco perché le sue qualità politiche ed umane di persona attenta ai problemi della gente, capace di ascoltare e soprattutto di operare concretamente, lo rendono più idoneo a realizzare il programma di governo della coalizione che sottoponiamo al giudizio dei cittadini.

“Insieme per Volterra” intende sviluppare la propria azione amministrava attraverso scelte di politica economica che tengano principalmente conto della situazione geografica in cui si trovano complessivamente Volterra e l’Alta Val di Cecina.

Una zona, la nostra, con un territorio molto esteso ma con una scarsa presenza di collegamenti e di infrastrutture; la crisi economico-indutriale di questi ultimi anni ha portato, com’è noto, ad una diminuzione di posti di lavoro e, di conseguenza, ad una diminuzione della popolazione che sono negli ultimi due anni ha avuto un’inversione di tendenza.

Per questo riteniamo fondamentale riaffermare l’assoluta necessità di scelte amministrative che siano assunte in sinergia con le altre amministrazioni dell’Alta Val di

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Cecina con le quali è necessario mantenere un rapporto di confronto e collaborazione continua.

Solamente in questo modo riusciremo a far assumere un maggior peso ad una zona come la nostra che soffre di un isolamento geografico e strutturale rispetto ad altre realtà più avvantaggiate.

Per questo è fondamentale mantenere attivo e funzionante il coordinamento dei Comuni dell’Alta Val di Cecina, attraverso la Comunità Montana che è un organismo che va potenziato, rafforzato e possibilmente ampliato.

Nell’ottica di tale collaborazione a livello sovracomunale, sarà necessario verificare la fattibilità dell’istituzione di servizi gestiti in forma associata tra i Comuni e la Comunità Montana, allo scopo di migliorarne l’efficienza e di perseguire economie di scala.

L’Alta Val di Cecina dovrà a suo volta rapportarsi alle realtà limitrofe e cioè la costa tirrenica, la Val d’Era e la Val d’Elsa, nella consapevolezza che molte questioni legate allo sviluppo ed alle infrastrutture (viabilità ed acqua su tutte) hanno ambiti di risoluzione più vasti di un semplice Sistema Economico Locale. LA PARTECIPAZIONE E L’INFORMAZIONE AL CENTRO DEL NOSTRO

LAVORO, MAGGIORE ATTENZIONE ALLE ZONE PERIFERICHE.

E’ nostra intenzione mettere al centro dell’azione amministrativa la partecipazione del cittadino alle scelte di governo della Città. Questo può avvenire dotando la macchina comunale di strumenti che mettano in condizione le persone di essere informate sulle scelte dell’Amministrazione. Per questo è necessario istituire fin da subito un Ufficio Comunicazione che sia in grado di aggiornare con chiarezza e trasparenza i cittadini.

Accanto a questo è necessario dividere le questioni più generali dai problemi di ordine quotidiano dei nostri quartieri e delle nostre frazioni.

Per questo verrà istituito un Assessorato “alla quotidianità, al traffico ed ai rapporti con il cittadino” che ci consentirà di avere un contatto più diretto con la gente, per poter rivitalizzare un percorso di collaborazione, di fiducia verso le Istituzioni e di rispetto reciproco.

Sarà inoltre istituita la figura del Consigliere delegato alle frazioni che si occuperà esclusivamente, in contatto con la Giunta Municipale, di esaminare i problemi che riguardano Saline, Villamagna e Mazzolla.

Per favorire la partecipazione, sarà necessario valutare la possibilità di rivisitare gli strumenti di regolamentazione dell’attività dell’Istituzione Comunale.

SVILUPPO ECONOMICO

PERCHÉ È NECESSARIA UNA POLITICA DI SVILUPPO ?

Da decenni la popolazione di Volterra diminuisce ed invecchia. Negli ultimi due anni la tendenza si è parzialmente invertita: pur continuando ad invecchiare, la popolazione residente è aumentata di 150 unità, grazie al saldo positivo dei movimenti migratori che ha ampiamente compensato il saldo negativo del rapporto nati/morti. La tendenza allo spopolamento è tipica delle comunità la cui economia non riesce a creare posti di lavoro che per qualità e numero riescano ad impedire la migrazione dei giovani. E’ pertanto indispensabile creare le premesse che consentano all’economia cittadina di avviarsi verso

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una nuova fase di sviluppo che crei i posti di lavoro e le opportunità di reddito richieste dai nostri giovani per rimanere a Volterra con la loro famiglia. PERCHÈ LO SVILUPPO DOVRA’ ESSERE SOSTENIBILE E CIOÈ SOLIDO E DURATURO NEL TEMPO?

La tendenza in atto in Italia, incoraggiata dalla fallimentare politica economica del Governo di Destra, è verso la precarizzazione del lavoro. Ciò crea, sia nei giovani che nei meno giovani, un senso di insicurezza che, aggravato dall’attacco al sistema di protezione sociale, impedisce loro di guardare con fiducia al futuro e di programmare con serenità la vita della propria famiglia.

Anche a livello locale questo fenomeno deve essere contrastato con decisione. Per questo è necessario che lo sviluppo che vogliamo sia sostenibile, cioè solido e duraturo, capace di fornire una base di reddito adeguata alle necessità della famiglia. QUALE TIPO DI SVILUPPO ?

Da anni l’economia mondiale è caratterizzata dal fenomeno della globalizzazione. Denaro, uomini, merci e servizi si spostano velocemente da un Continente ad un altro alla ricerca delle migliori opportunità d’investimento, di lavoro e di guadagno. Gli aspetti negativi del fenomeno sono chiari almeno quanto quelli positivi. Le attività economiche appaiono più instabili e volatili, fabbriche ed imprese nascono, chiudono e si spostano continuamente, accentuando il senso di insicurezza e di disagio dei lavoratori. Nuove potenze economiche come la Cina si affacciano prepotentemente sui mercati mondiali sconvolgendo equilibri e rapporti di forza che sembravano immutabili. La stessa Europa sta attraversando momenti di difficoltà, incalzata dai paesi emergenti che attuano politiche commerciali molto aggressive e spregiudicate, basate sul contenimento dei costi di produzione a danno dei lavoratori e dell’ambiente. Per fare un esempio toscano, basta vedere la crisi che attraversa l’industria tessile pratese a causa della concorrenza cinese.

È fondamentale quindi indirizzare la nostra attenzione verso modelli di sviluppo e settori produttivi nei quali il grado di stabilità e sicurezza delle imprese protegge i lavoratori da crisi tanto repentine quanto devastanti. Le analisi formulate dalla Regione Toscana a riguardo hanno evidenziato che il grado di protezione e di stabilità delle imprese e dei lavoratori è tanto più alto quanto più le attività economiche sono strettamente legate al territorio, alle sue risorse ed alle capacità dei suoi abitanti.

La veridicità di questo assunto è facilmente dimostrabile con un esempio a noi vicino: Larderello e la Geotermia. L’energia elettrica si può produrre ovunque da carbone, da gas o da nucleare ed è facilmente trasportabile, quindi le imprese del settore hanno tutto l’interesse a collocare gli impianti dove il costo del lavoro è più basso e dove le garanzie ambientali sono meno stringenti. Se però si vuole produrre energia pulita dal geotermico o sfruttare le acque calde, bisogna localizzare gli impianti a Larderello, creando posti di lavoro per la popolazione residente.

È su questa opportunità che dobbiamo puntare per creare vera occupazione, stabile, qualificata e ben retribuita. Dobbiamo creare sviluppo partendo dalla valorizzazione delle risorse ambientali ed umane della Val di Cecina, ragionando in termini di area e non solo nel più ristretto ambito comunale. QUALI SONO I NOSTRI PUNTI DI DEBOLEZZA E QUALI I PUNTI DI FORZA ?

Per non ragionare in astratto, occorre essere rigorosi nell’esaminare la realtà della nostra zona, senza infingimenti, falsi ottimismi, ma nemmeno facendosi condizionare da

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un allarmismo tanto diffuso quanto ingiustificato che vorrebbe far credere che non esiste un futuro per Volterra.

I principali e più visibili punti di debolezza di Volterra sono: • La natura collinare dell’area, con problemi di erosione e regimazione idraulica.

Da secoli le zone di pianura sono avvantaggiate per la maggiore facilità ed il minor costo degli insediamenti produttivi.

• La relativa lontananza dai centri di maggiore vitalità economica della Regione. Essere vicini a Firenze, a Pisa o a Lucca è già di per sé un fattore di sviluppo. Essere viceversa lontani dal Val d’Arno o dalla Costa Tirrenica, come nel caso di Volterra, è viceversa un handicap.

• La mancanza storica di una rete stradale all’altezza dei tempi e delle necessità di spostamento di uomini e merci.

• La cronica insufficienza dell’acqua disponibile per i diversi usi, aggravata nel tempo da stili di vita che comportano un maggior consumo soprattutto per scopi civili.

• La mancanza di un tessuto di piccole e medie imprese nel settore industriale e conseguentemente la mancanza di imprenditori disposti ad investire, rischiare, innovare, creare occupazione e ricchezza. Da secoli Volterra ha vissuto prevalentemente di servizi, gran parte dei quali pubblici, di alabastro e di piccolo commercio: la crisi della finanza pubblica e dell’artigianato dell’alabastro, unita allo sviluppo della grande distribuzione organizzata (GDO) hanno messo in crisi questo modello. La poca industria presente, di proprietà Statale ad eccezione della Smith, ha subito pesanti contraccolpi dal processo di privatizzazione ed, invece di rappresentare una possibile alternativa alle difficoltà degli altri settori, ha rappresentato un altro problema. Solo il turismo ha visto nascere negli ultimi anni una nuova ed interessante categoria di operatori del settore, a dimostrazione che è possibile tentare con successo strade nuove. I nostri punti di forza possono essere così sintetizzati:

• Il grande patrimonio storico, archeologico ed architettonico della Città che ha reso Volterra nota a livello mondiale e che rappresenta una carta fondamentale per lo sviluppo turistico.

• Una consolidata tradizione nel campo scolastico e delle istituzioni culturali. La scuola, la formazione, la cultura in generale è un’importante fattore di crescita. Il mondo moderno riconosce e compensa la conoscenza. Una scuola al passo coi tempi può far nascere quel substrato di imprenditorialità necessario allo sviluppo di qualunque economia locale. L’arrivo a Volterra di Istituti Universitari di grande prestigio può rafforzare il sistema e creare opportunità di lavoro molto qualificato.

• La tradizione di professionalità nel campo socio/sanitario. La difesa dell’ Ospedale, il polo riabilitativo Inail - Auxilium Vitae, la futura Società della Salute sono grandi opportunità di sviluppo che vogliamo cogliere.

• La capacità creativa e la grande manualità dei nostri artigiani che possono garantire la sopravvivenza di forme produttive di grande qualità, anche con materiali diversi dall’alabastro.

• La vocazione industriale di Saline di Volterra, da assecondare lavorando per il mantenimento ed il consolidamento delle industrie presenti e tramite la creazione della nuova area per insediamenti produttivi, con relativa viabilità di servizio (ex Strade Statali 68 e 439).

• Un territorio aperto intatto e di assoluto valore paesaggistico.

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• Una forte presenza di agricoltura di qualità orientata alle produzioni biologiche e di qualità.

• Risorse naturali quali il salgemma il cui uso deve andare a vantaggio di tutta la collettività ed essere compatibile con la sicurezza della popolazione e la tutela dell’ambiente.

QUALI LE AZIONI PROGETTUALI E LE SINERGIE ?

Definito il quadro di riferimento nazionale ed internazionale all’interno del quale sarà inevitabile muoversi, individuate le compatibilità e le possibili linee di sviluppo, si dovrà passare all’impostazione di progetti e programmi.

A questo scopo il programma politico/amministrativo della coalizione verrà arricchito e specificato da singole schede progettuali relative ai vari settori ed ai problemi più avvertiti dalla popolazione, nelle quali verranno dettagliatamente indicate le linee d’intervento.

Sarà fondamentale che il piano di sviluppo che proponiamo ai cittadini sia condiviso e sostenuto da tutte le forze presenti sul territorio. Comune, Comunità Montana, Provincia, Regione e Stato dovranno collaborare mettendo a disposizione competenze e risorse finanziarie per l’attuazione dei progetti di loro competenza. Sistema delle imprese, sindacati dei lavoratori e cittadini, anche nelle loro varie ed importanti forme associative, dovranno essere gli attori principali di questo sviluppo endogeno e partecipato, al quale è auspicabile possano concorrere anche soggetti esterni alla Val di Cecina, consapevoli però che qualunque spinta alla crescita deve partire da chi poi di questa crescita beneficerà, senza rimanere passivamente in attesa di eventi esterni e miracolosi che non è ragionevole attendersi.

AMBIENTE, URBANISTICA ED EDILIZIA CONIUGARE NECESSITÀ DI SVILUPPO E RISPETTO AMBIENTALE

Il principio di “ Buon governo” del territorio deve coniugare intimamente ogni azione di politica urbanistica al rispetto dell’ambiente ; in sostanza tutte quelle operazioni che comportano trasformazioni urbane, appaiano giuste o meno giuste, diventano anche e comunque scelte di natura ambientale . l’amministratore pubblico avveduto è quindi cosciente di divenire a pieno titolo,attraverso le scelte urbanistiche, un operatore ambientale, spesso sollecitato a trovare soluzioni compatibili, non sempre facili, fra rigide semplificazioni ideologiche e problematiche emergenti dai bisogni più comuni; egli cercherà allora soluzioni di buon senso, certo compatibili tra “consumo” di suolo prudente e limitato e strumenti capaci di dare una risposta alle esigenze prioritarie.

E poiché sappiamo che il” territorio” non è purtroppo una risorsa inesauribile, sosteniamo con convinzione la necessità di ridurre al minimo l’impiego delle risorse “non rinnovabili” e che, nonostante la competenza sulle risorse del sottosuolo sia sempre stata di livello sovraordinato, gli Enti Locali cui spetta il governo del territorio debbano avere il diritto –dovere di porre ragionevoli condizioni allo sfruttamento, in rapporto alla loro politica di “ sviluppo sostenibile”.

Queste regole sono sempre patrimonio di una corretta gestione dello sviluppo, ma lo sono ancor di più quando ci si appresta a “ pensare “ nuove opportunità di pianificazione, nuovi strumenti di governo del territorio ; quando si deve affrontare, come sta facendo in questi tempi il Comune di Volterra, un impegno volto a dotare

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l’Amministrazione e la “ Società” di più moderni piani urbanistici e relative Normative di attuazione. Forse non si avverte molto nella opinione pubblica la eccezionalità di questa vicenda pregnante nella storia politico-amministrativa del nostro comune : un evento che si verifica di solito ogni 15-20 anni e che va preparato e gestito ben sapendo che segnerà comunque il prossimo futuro di questa città . ecco perché appare quanto mai necessario ed opportuno un rapporto stretto ed efficace con la Comunità locale, una ricognizione puntuale delle necessità emergenti sul territorio, un ascolto ed un confronto ampio per raccogliere il valido contributo che potranno dare le rappresentanze istituzionali, le parti sociali, gli operatori economici, gli ordini ed i collegi professionali, le forme associate di volontariato o di altro tipo, i cittadini che ritengono di avanzare proposte utili e concrete.

Allo scopo saranno attivate idonee forme di consultazione. Va però detto anche che, al momento, si verifica un ritardo nell’iter del procedimento,per un ricorso di parte ; ma la Amministrazione Comunale si è attivata subito per scongiurare l’evenienza di entrare, suo malgrado, in regime di salvaguardia urbanistica alla scadenza fissata per l’adozione del Piano Strutturale. Ai professionisti interessati si assicura l’impegno ad adottare semmai,ai sensi di legge, una variante generale di riconferma, oltre i termini suddetti di gran parte delle previsioni e delle N.T.A. del vigente piano regolatore, utili al proseguimento della attività edilizia,soprattutto residenziale.

Gli obbiettivi da perseguire con il Piano Strutturale e regolamento Urbanistico, segnalati con l’avvio del procedimento, sono stati per ora introdotti intanto in alcune linee guida :

a) conservazione e rivitalizzazione del centro storico ; sintesi artistica ed architettonica della città ; spazio urbano appartenente alla collettività, e dilatazione degli spazi privati; luogo di associazione e di relazioni umane, nonché di attività economiche e produttive;

b) territorio aperto, patrimonio paesaggistico ed ambientale,risorsa da leggere e bene comune da tutelare e valorizzare, nella unità inscindibile e nella armonizzazione dei rapporti tra “la campagna” ed il “costruito” ;

c) tema della mobilità,in rapporto al sostegno ed allo sviluppo del turismo,come punto di forza del rilancio di Volterra ; occasione per ideare percorsi studiati per le varie esigenze di accesso,oltre che per ricreare luoghi di coesione urbana mediante l’evidenziazione dei servizi,per una lettura immediata della città :

d) recupero funzionale e architettonico del patrimonio edilizio esistente, nell’ottica di reinterpretazione,razionalizzazione e, in alternativa,creazione di soluzioni favorevoli al riuso del costruito per il risparmio delle risorse disponibili;

e) espansione urbana nel rapporto con le presenze storico - artistiche e culturali del centro, e nella corretta interazione con il quadro idrogeologico e geomorfologico;

f) individuazione di Saline quale frazione a vocazione industriale come polo di attività produttive,e corrispondente riqualificazione ed integrazione delle realtà già presenti nel tessuto urbano,nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile,e nella tutela della salute dell’ambiente;

g) integrazione a pieno titolo, nelle previsioni del piano strutturale, degli obbiettivi di natura urbanistica già concretizzati a mezzo di varianti o di piani di recupero,relativi al riordino del comparto di Poggio alle Croci, alla riorganizzazione dell’area in zona ospedaliera,destinata al complesso di edifici per il polo riabilitativo, al piano degli insediamenti produttivi e commerciali a Saline.

Ognuno di questi obbiettivi va comunque programmato nella convinzione condivisa da tutti che la chiave di lettura per il futuro di Volterra sia innanzitutto la “qualità”.

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A cominciare dalla “qualità della vita”, in una città a dimensione” giusta”; attiva,elegante e bella quanto basta a soddisfare lo spirito dei suoi abitanti e dei suoi visitatori.

Merita un cenno la domanda d’interventi di edilizia residenziale di pregio che si va facendo avanti sia da parte di connazionali che di stranieri. Nell’ambito degli intenti precedentemente elencati è d’interesse per la nostra comunità dare una risposta a questa tendenza per il ritorno d’immagine che si avrebbe, a tutti i livelli,per la nostra città.

Il vigente Piano regolatore ha finora consentito un uso del territorio in qualche modo abbastanza corretto.Ciò non significa che si può ragionevolmente far conto di uno stato di fatto non compromesso ; ma a maggior ragione si deve ora concertare al meglio ogni azione mirata a dare risposte coerenti alla istanza di “movimento vitale” che sale dalla nostra comunità, la quale rivendicando a se il merito di aver custodito con amore e con passione un patrimonio storico e inestimabile, di arte,di cultura,aspira a buon diritto a consolidare la sua identità, entro la quale le risorse, non solo culturali, ma anche ambientali,i monumenti del suo passato etrusco,romano e medioevale, recuperati e valorizzati,siano in qualche modo ” viventi ” dentro una città e un territorio moderni, funzionali,vivibili.Pur dovendo agire,in questo senso,non senza difficoltà, derivanti dalle conosciute caratteristiche peculiari di questo nostro “habitat” sul quale insistono contemporaneamente vincoli naturali e ambientali, vincoli di natura paesaggistica e storico - monumentale.In particolare aggravano oggi il quadro di riferimento delle limitazioni ad operare, i nuovi Piani di Bacino che precludano,giustamente,gli interventi sulle aree a rischio di pericolosità idrogeologica e/o morfologica, individuate anche su ambedue i versanti del colle volterrano e nella frazione più antropizzata.

Conseguenza di tale complessa caratterizzazione del territorio,sulle scelte di politica urbanistica e sulle progettualità delle opzioni in materia di edilizia residenziale, diventa la necessità di procedere preliminarmente ad una ricognizione accurata di tutte quelle aree che appaiono suscettibili di una pianificazione,e seguente indagine che consenta:

a) una mappatura delle aree nelle quali la trasformazione urbanistica sia compatibile con i valori ambientali, paesaggistici e storici delle aree medesime;

b) una mappatura delle aree nelle quali la trasformazione urbanistica sia compatibile con i vincoli per rischio idraulico e rischio geologico gravanti sulle aree medesime;

c) una sovrapposizione delle mappature che renda possibile estrarre una griglia distinta e differenziata delle aree secondo una scala di ammissibilità e qualità degli interventi. Questo studio, propedeutico a qualsiasi ipotesi di sviluppo urbanistico,prima ancora

chele scelte passino attraverso il confronto con la comunità locale,serve ad individuare ed approfondire ogni aspetto di criticità del territorio e le conseguenti condizioni di pericolosità. Per gli interventi rivolti a mitigare il rischio geologico,in particolare dei due versanti del colle,ed utili anche alla protezione del patrimonio storico,sono stati richiesti alla regione Toscana,con il sostegno del parere delle due autorità di bacino,contributi finalizzati alla ricerca e progettazione.Per gli interventi rivolti a mitigare il rischio idraulico,in particolare a protezione dei nuclei edificati e dei beni pubblici,sono stati destinati dalla Autorità di Bacino Toscana Costa contributi per la progettazione,in conto Progetto Strategico di riequilibrio del fiume Cecina e suoi affluenti. INTERVENTI IN CORSO, PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVI PER VALENZA URBANISTICA ED INTERESSE PUBBLICO, GIÀ ATTIVATI OD IN AVANZATO STATO DI PROGETTAZIONE

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a) variante urbanistica per l’insediamento di una struttura didattica e ricettiva destinata ad accogliere corsi di perfezionamento post-universitario della Scuola Superiore S.Anna di Pisa.

b) recupero e ristrutturazione dell’immobile denominato “Casa Suore” in area ospedaliera, per nuova destinazione d’uso ad Ostello della Gioventù ;

c) recupero e ristrutturazione dell’immobile ex padiglione Bianchi per riconversione in alloggi di edilizia economico – popolare .

d) parziale recupero ed ampliamento di strutture esistenti in area ospedaliera,per nuova destinazione a “foresteria”collegata al Centro di riabilitazione Auxilium Vitae.;

e) varianti urbanistiche per la localizzazione di due nuovi impianti,di cui uno per il versante sud del Comune di Volterra e l’altro per la frazione di Saline, a completamento del sistema comunale di depurazione degli scarichi fognari.

f) programma di riqualificazione del tessuto urbano,comprendente Piazza dei Fornelli,Via Persio Flacco,Via Ortotondo,e corte delimitata dal perimetro interno del complesso immobiliare ex Ospedale Civile, nonché Via Lungo le le Mura, Via lungo le Mura del Mandorlo,via del Mandorlo,Piazza Pescheria e vicolo Mazzon.i

g) Completamento della ristrutturazione del Palazzo Pretorio per la concentrazione di tutti gli uffici comunali .

h) Completamento del Viale dei Ponti quale ingresso principale in città. i) Ampliamento di via Luigi Scabia per una migliore accessibilità dell’area di San

Girolamo, complesso Bianchi/Chiarugi e Poggio alle Croci.

GOVERNO DELLA MOBILITÀ In questa zona sono da tempo all’attenzione delle Amministrazioni locali i problemi

della mobilità che compongono un quadro d’insieme in cui sono presenti contemporaneamente le annose questioni legate ad una rete viaria insufficiente e quelle conseguenti ad una indefinita politica del trasporto su ferrovia.

Stanno per iniziare i lavori di adeguamento della Strada Regionale 68 nel tratto fra il bivio di Riparbella e l’ingresso a Ponteginori, ai quali seguiranno a breve quelli relativi al secondo lotto tra Ponteginori e Saline; questo intervento faciliterà i collegamenti con il sistema infrastrutturale costiero valorizzerà il ruolo di Saline come centro intermodale dell’intera Val di Cecina.

Per quanto riguarda il piano dei parcheggi occorre procedere alla verifica della fattibilità urbanistica di un sistema integrato di sosta a servizio del centro storico di Volterra,,che aldilà della tipologia, preveda il raggiungimento di un punto di equilibrio tra l’uso per scopi turistici e quello per i residenti.Per Saline si prevede l’inserimento nel programma di un parcheggio, all’ingresso del Paese (Via Traversa) sulla S.R 439 Sarzanese- Valdera per migliorare la sicurezza del transito,oggi precario anche a causa delle soste lungo strada.

In questa ottica occorre inoltre inserire una rivisitazione della viabilità di accesso al centro storico (ZTL) che ormai datata (1990) necessita di una nuova formulazione che tenga conto delle mutate esigenze, soprattutto quelle legate alla presenza turistica ed alle attività ad essa collegate.

Per quanto riguarda la fruibilità del territorio quale patrimonio fondamentale della nostra Comunità, occorre proseguire alla preservazione e tutela della viabilità minore coinvolgendo nell’obbiettivo tutti coloro che fruiscono di questo bene, dalle singole persone che sempre più pongono la propria residenza in campagna, alle associazioni degli agricoltori, fino a quelle venatorie. Solo attraverso una seria programmazione si potranno conciliare le varie esigenze.

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Per ciò che concerne il Trasporto Pubblico Locale gestito in gran parte dalla Compagnia Pisana Trasporti, deve essere ritenuto prioritario il mantenimento del Servizio Urbano di Volterra nonché i collegamenti verso le principali direttrici e cioè Volterra/Pontedera, Volterra/Cecina, Volterra/Colle Val d’Elsa e Volterra/Larderello, ponendo attenzione agli orari ed ai tempi di percorrenza

SALINE DI VOLTERRA

Per migliorare l’immagine complessiva della maggiore frazione del nostro Comune occorre completare il rifacimento dei marciapiedi di via Borgo Lisci e di via Volterrana e dell’impianto di illuminazione pubblica.

Il parco didattico, assieme al complesso sportivo (campo di calcio, tennis, palestra), dovranno trovare adeguata e definitiva sistemazione, concordata con le associazioni locali. Una particolare attenzione dovrà essere riservata al destino del patrimonio non strumentale degli ex Monopoli di Stato (circolo, cinema, campo sportivo, aree a verde e piazze): tali immobili sono infatti passati in proprietà alla società Fintecna SpA di Roma. Riteniamo sia prioritaria la salvaguardia di queste strutture che rappresentano da lunghissimo tempo il centro di aggregazione della comunità.

Appare necessario inoltre reperire ulteriori aree di parcheggio per eliminare il problema della sosta lungo le strade di maggiore comunicazione.

Inoltre in corso di progettazione finale l’impianto di depurazione degli scarichi fognari da realizzare per la frazione. VILLAMAGNA

Il progetto per il ripristino del ponte sul torrente Fregione è in fase di appalto ed i lavori inizieranno nei prossimi mesi. Sempre riguardo alla viabilità, occorre completare il rifacimento dell’asfaltatura nelle vie del centro abitato e per quanto riguarda le strade di Malarampa e del Roglio appare necessario riprendere il confronto con la Regione e la Provincia di Pisa per giungere ad un protocollo d’intesa tra tutti i soggetti, che definisca le rispettive competenze.

Dovrà essere data soluzione al problema dell’accessibilità dell’area di Casette d’Era, portando a compimento lo studio di fattibilità di un idoneo attraversamento del fiume Era. Nel corso della legislatura dovrà essere portato a compimento il trasferimento della proprietà dei laghi Cavalcanti e Pavone al Comune, per garantirne un uso plurimo nell’interesse della collettività. MAZZOLLA

Gli interventi prioritari saranno il completamento dell’asfaltatura e il risanamento strutturale derivante dai movimenti franosi della strada comunale di collegamento con la Statale 68 ed il completamento dei lavori di consolidamento e ristrutturazione della cappella del cimitero della frazione.

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INDUSTRIA

Dal punto di vista della strategia generale, il Comune deve concretizzare il proprio potere di programmazione del territorio ponendosi come interfaccia delle aziende, allo scopo di concertare con esse una strategia complessiva di sviluppo nella quale la pubblica amministrazione si configura chiaramente interessata all’azienda alla sua presenza sul territorio.

“Insieme per Volterra” ritiene che, nell’ottica di un equilibrato sviluppo della Val di Cecina, la presenza industriale debba essere tutelata e, ove possibile, rafforzata. E’ positiva pertanto la scelta operata dall’Amministrazione Comunale di Volterra di individuare una nuova zona per insediamenti produttivi a Saline di Volterra, considerato che Saline dovrà essere il punto strategico di sviluppo della realtà industriale della zona.

La difesa del tessuto industriale della Val di Cecina passa attraverso azioni positive e progetti che mirino ad adeguare le fabbriche alle vigenti norme di tutela ambientale ed a spronare la capacità imprenditoriale delle aziende in direzione di nuove produzioni e nuovi mercati.

A tal fine sarebbe un segnale estremamente positivo se le industrie della zona chiedessero ed ottenessero i certificati di qualità ambientale sempre più apprezzati sui mercati internazionali.

Considerato che molte industrie sono localizzate in Val di Cecina per l’utilizzazione delle sue risorse naturali (vapore, sale, acqua) è necessario che ogni iniziativa, esistente o nuova, venga valutata soprattutto a riguardo del suo impatto ambientale e della capacità di creare nuova e buona occupazione.

A questo proposito è necessario affrontare con decisione le due maggiori emergenze industriali di Volterra e cioè l’Altair e l’accordo industriale Eti – Solvay concernente lo stabilimento della Salina di Volterra.

Per quanto attiene l’Altair è necessaria una forte pressione sul Governo nazionale affinchè assuma provvedimenti tendenti a contenere il costo dell’energia elettrica e eroghi sollecitamente i finanziamenti comunitari necessari all’azienda per convertire le celle a mercurio in celle a membrana.

Altrettanta pressione dovrà essere fatta sull’ l’Altair affinché, acquisiti i finanziamenti pubblici, provveda sollecitamente ad attuare il proprio piano industriale, necessario per la tutela della popolazione di Saline, dell’ambiente e dell’occupazione.

È necessario ricordare che Eti e Solvay hanno stipulato l’accordo industriale che le lega in piena autonomia, assumendosi le relative responsabilità. I Sindacati dei lavoratori e gli Enti Locali non sono stati chiamati ad esprimere il loro parere preventivo su tale accordo, ma hanno dato un parere positivo sul protocollo d’intesa che pone precisi vincoli e prescrizioni all’attuazione dell’accordo industriale, in particolare per quanto attiene le clausole per la tutela dei posti di lavoro e dell’ambiente. Qualora il protocollo d’intesa non fosse pienamente attuato da Eti e Solvay, venendo così meno agli impegni pubblicamente assunti, le forze politiche dovranno riprendere con maggior forza la propria iniziativa. Riteniamo infatti che sia interesse primario della nostra collettività assicurare un futuro stabile all’attività di estrazione e produzione del sale alimentare.

A questo riguardo è corretto rilevare che mentre Solvay è impegnata ad attuare gli accordi in materia di ricadute occupazionali ( l’apertura di Officina 2000 è solo un primo passo in attesa di altri di maggior consistenza ) ed in tema ambientale ( vedi l’impegno a limitare gli attingimenti dell’acqua dal Cecina ), l’Eti sembra intenzionata ad abbandonare la Salina al suo destino e si è defilata rispetto agli impegni assunti.

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GEOTERMIA

È certamente la maggiore risorsa del territorio e l’industria ad essa legata è in fase di ristrutturazione. Di tale processo gli aspetti di maggior rilievo sono: • La riduzione del numero di occupati. • La tendenza del gruppo Enel ad affidare a ditte esterne alcune attività solo per

regioni di convenienza economica di breve periodo. Due linee di condotta preoccupanti rispetto alle quali l’Azienda deve essere

chiamata a partecipare ad un tavolo di confronto con tutti i Comuni della Val di Cecina, allo scopo di verificare i piani industriali di sviluppo, i livelli occupazionali e la individuazione di eventuali attività da esternalizzare.

A riguardo di quest’ultime è necessario programmare, magari in modo sinergico, sul territorio la crescita di un indotto che possa essere di supporto all’azienda o meglio a tutto il comparto industriale del territorio, evitando una ulteriore perdita occupazionale.

Nel comparto dello sfruttamento del calore si rende necessaria uno stretta sinergia Comuni/ Regione per favorire l’iniziativa di altri soggetti imprenditoriali interessati allo sfruttamento della risorsa calore.

COMMERCIO La normativa nazionale sta evolvendo, anche se tra resistenze e difficoltà, verso la

completa liberalizzazione del commercio in sede fissa, in ossequio ai principi sanciti dall’Unione Europea in materia di libertà d’impresa e di concorrenza. E’ auspicabile che, in conseguenza della rimozione di vincoli burocratici ormai anacronistici, l’ingresso nel settore commerciale di nuove energie, soprattutto giovani, migliori la qualità dell’offerta e crei nuove opportunità di lavoro, con particolare attenzione ai settori legati direttamente od indirettamente al turismo.

In questo nuovo scenario Volterra è già provvista di tutti gli strumenti di regolazione e pianificazione del settore, con particolare riguardo al commercio ambulante esercitato su aree pubbliche e all’impatto urbanistico delle attività commerciali in sede fissa, allo scopo di tutelare alcune parti del centro storico, particolarmente sensibili, e l’immagine complessiva della città.

E’ doveroso prendere atto che, negli ultimi anni, gli operatori commerciali hanno fatto la loro parte, migliorando l’immagine dei propri esercizi per renderli maggiormente attraenti.

Sarebbe utile che venisse recepita l’indicazione contenuta nel Piano Regolatore del Commercio di dar vita, all’interno delle mura medioevali, ad un Centro Commerciale Naturale nel quale i singoli esercizi di vicinato si consorzino per coordinare l’offerta e la promozione.

Maggiore vitalità ha dimostrato il settore dei Pubblici Esercizi. Negli ultimi anni hanno iniziato l’attività un buon numero di nuovi bar e ristoranti, a dimostrazione che gli operatori hanno fiducia nella crescita del turismo.

Per rendere compiuto lo sforzo finanziario fatto dai commercianti per accrescere l’attrattività dei propri negozi è necessario che il Comune faccia tutto il possibile sul fronte della manutenzione del Centro Storico, della cura del verde e dell’arredo urbano e della capacità ricettiva dei parcheggi.

È opportuno che la politica del Comune in materia urbanistica e di pianificazione della rete commerciale, per quanto attiene le medie e grandi strutture di vendita, tenga

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conto che il settore dà lavoro a centinaia di cittadini che conducono quasi totalmente esercizi di vicinato a carattere familiare.

ARTIGIANATO

Storicamente quando a Volterra si parla di artigianato, il riferimento implicito è a quello della lavorazione dell’alabastro. Fortunatamente da alcuni anni artigianato non è più solo alabastro, perché la riconosciuta abilità progettuale e manuale dei volterrani si è applicata anche ad altri materiali quali i metalli, i tessuti, la carta, il vetro e sono nate piccole imprese molto vitali che, associandosi, stanno attuando interessanti progetti di valorizzazione delle botteghe artigiane, collegando la vendita dei loro prodotti alla più generale offerta turistica della Città. Si ritiene che questa nuova esperienza ( ed altre che potrebbero nascere ) debba essere adeguatamente sostenuta in quanto capace di creare nuova occupazione, soprattutto giovanile, in un settore qualificato che può contribuire inoltre efficacemente a mantenere alta la vitalità del Centro Storico di Volterra.

L’artigianato dell’alabastro si dibatte da anni in una grave crisi, tale da aver ridotto gli addetti a poche decine di unità, tra titolari d’azienda e dipendenti.

È convincimento diffuso che i problemi del settore siano almeno in parte dovuti alla difficoltà che molte imprese hanno manifestato nell’adeguare la loro struttura organizzativa e la loro strategia aziendale alle mutate condizioni di mercato.

Ciò ha causato, insieme alla sotto capitalizzazione delle imprese pressoché generalizzata, l’impossibilità di elaborare progetti di rilancio credibili, necessari per cogliere anche le opportunità offerte dai finanziamenti pubblici a sostegno dell’artigianato tradizionale.

Questa incapacità del comparto a rinnovarsi e rilanciare la propria immagine ne mette in discussione la stessa sopravvivenza.

Auspicando che si verifichino le condizioni per un nuovo consistente intervento a sostegno del settore, stante la difficoltà oggettiva di formulare proposte e di reperire risorse finanziarie da parte delle poche aziende ancora attive, è opportuno che la volontà delle imprese e dei soggetti pubblici converga su obiettivi più limitati e realizzabili.

Il primo aspetto da prendere in considerazione è l’approvvigionamento della materia prima locale. Qualunque artigianato artistico che si definisce legato al proprio territorio non può permettersi di utilizzare solo materiale d’importazione, pena un crollo verticale della propria immagine.

È necessario pertanto che il sistema delle imprese utilizzatrici si associ con i gestori delle cave per garantire la sopravvivenza di quest’ultime (altrimenti destinate alla chiusura per mancanza di ordini) e consentire l’eventuale apertura di nuovi siti d’estrazione, avendo un particolare riguardo per la cava di Castellina Marittima ed il suo pregiato scaglione. A questa iniziativa non dovranno rimanere estranei i commercianti: infatti è anche nel loro interesse che il “Vero Alabastro di Volterra” non rimanga solo un ricordo, soppiantato nei negozi da soli articoli in pietra spagnola o addirittura da oggetti d’importazione.

L’altro filone d’intervento da riprendere è quello della promozione; sarebbe un errore infatti illudersi che il settore possa vivere solo con la vendita diretta al dettaglio ai turisti. Se le imprese avranno la volontà ed il coraggio di investire risorse proprie, le Istituzioni Pubbliche non dovranno far mancare loro un appoggio anche finanziario.

Per la valorizzazione del settore sarebbe utile un’iniziativa comune di imprese ed istituzioni che abbia come obiettivo la ridefinizione legale del termine “artigiano”. Tale

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qualifica dovrebbe essere infatti riservata esclusivamente a coloro che realizzano direttamente, mediante la propria capacità manuale e nel solco di una tradizione riconosciuta, opere anche non uniche ma di elevato contenuto progettuale ed artistico, per distinguerli dagli altri imprenditori che, accumunati solo dalla ridotta dimensione economica, sarebbe più appropriato includere tra le piccole imprese.

Considerato che l’area per insediamenti produttivi di San Quirico è satura, è necessario che nella nuova area, già individuata presso Saline di Volterra siano previsti lotti di piccole dimensioni a disposizione delle piccole attività artigianali.

TURISMO

Il settore mostra una grande vivacità, con alta propensione degli operatori agli investimenti. Nel 2003 sono attivati nel territorio di Volterra 2181 posti letto distribuiti in 104 esercizi, così suddivisi per tipologia:

Tipo di esercizio Numero esercizi

Posti letto Variazione posti letto rispetto al 1999

ALBERGHI 14 615 + 49.6%RESIDENCE 2 258 + 6,6%APPARTAMENTI 13 171 + 80%CASE PER FERIE 5 172 - 6%CAMPING 1 244 0OSTELLO 1 52 0AGRITURISMI 39 429 + 23,6%AFFITTACAMERE 29 240 + 75,1%

Totale 104 2181 + 27,7%

Nel 2001 sono stati registrati 66196 arrivi (+ 9% rispetto al 1999) e 200576 presenze (+ 14% rispetto al 1999). La capacità ricettiva teorica annua è salita a 796.065 presenze (2181 x 365 giorni) con un tasso di occupazione attuale dei posti letto pari al 25,2%. Tale numero, particolarmente basso, dimostra che gli operatori turistici hanno grande fiducia nel futuro del settore. Considerato infatti che viene ritenuto soddisfacente un tasso medio di occupazione dei posti letto del 50%, Volterra ha già una ricettività capace di ospitare 400.000 turisti, cioè il doppio degli attuali.

In questo contesto complessivamente positivo, appare preoccupante il dato dei flussi turistici nel 2002 e 2003; infatti dopo un lungo periodo di continua e significativa crescita degli arrivi e delle presenze, nei due ultimi anni si è dovuta registrare per la prima volta una diminuzione di entrambi i numeri. Anche i visitatori del Museo Guarnacci (104162 nel 2002), da sempre attendibile indicatore dell’andamento del turismo cittadino, sono in flessione del 5,3% rispetto al 2001, a dimostrazione che il turismo nel 2002 e 2003 ha risentito pesantemente della generale crisi economica, in Italia e nel Mondo, e che quindi le cause della flessione in atto non vanno forse addebitate ad inefficienze dell’organizzazione turistica a livello locale.

Il settore turistico non dovrà comunque farsi influenzare negativamente dagli ultimi risultati negativi e non cadere nell’errore di rispondere ad un momento di difficoltà abbassando i prezzi e peggiorando la qualità dell’offerta. Al contrario occorrerà innalzare ancor più la qualità del turismo cittadino, in modo da giustificare prezzi adeguati alla realtà

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Toscana che si pone in una posizione d’elite nel panorama internazionale. Nonostante le difficoltà del momento, tutti gli analisti prevedono che nei prossimi anni il turismo avrà tassi di crescita notevolissimi, di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi altro comparto economico. Considerato che molti Paesi in via di sviluppo si stanno affacciando sul mercato turistico mondiale, mentre altri, già presenti, si stanno sempre più attrezzando per intercettare la domanda, a prezzi estremamente competitivi, la sfida potrà essere vinta solo puntando decisamente sulla qualità, nel rispetto delle caratteristiche peculiari di Volterra.

Il contributo delle Istituzioni a questo processo di crescita potrà essere determinate, soprattutto in termini di infrastrutture. A questo riguardo, i principali nodi da sciogliere sono i seguenti: • Miglioramento della viabilità di accesso a Volterra. La Regione Toscana ha finanziato

i lavori di ammodernamento della ex SS 68 nel tratto Ponteginori - Cecina. La Provincia di Pisa ha assunto l’impegno ad iniziare le opere di miglioramento della ex SS 439, ora di sua competenza, nel tratto tra Saline di Volterra e La Rosa di Terricciola. Questa convergenza d’interventi viari che ha come epicentro Saline, assume particolare importanza ora che presso di essa è stata individuata la sede della nuova Zona Industriale.

• Tutela della viabilità minore comunale, essenziale per gli insediamenti agricoli e agrituristici e suscettibile di costituire una nuova attrattiva turistica per l’attività escursionistica.

• Nuovo Museo Etrusco Guarnacci. E’ stato raggiunto l’assenso delle Sovrintendenze competenti ed il sostegno politico ed economico della Provincia di Pisa e della Regione. Il primo passo sarà l’acquisizione al patrimonio comunale dell’ex Conservatorio di San Pietro e la redazione del progetto di restauro di questo imponente complesso immobiliare, ben adatto ad ospitare il nuovo Museo Etrusco.

• Nuovi parcheggi sotterranei e miglioramento della fruibilità di quelli di superficie, a cominciare da quello di Docciola.

• Disponibilità di acqua. L’aumento delle presenze turistiche implica un maggior consumo di acqua che finisce con l’aggravare una situazione già deficitaria per i residenti. Dopo che ASAV ha provveduto allo sfruttamento di nuovi punti di captazione, necessari per superare la fase di più acuta emergenza, l’ATO Toscana Costa ha il compito di redigere in tempi brevi il progetto generale dell’approvvigionamento idrico in Val di Cecina per passare sollecitamente quindi alla sua realizzazione.

• Maggiore disponibilità di servizi igienici nei punti di accesso alla città, con priorità a quelli da realizzare in Piazza Martiri della Libertà, punto di arrivo dei bus turistici.

• Trasferimento dell’ostello della gioventù e del campeggio dalle attuali sedi, al fine di procedere al recupero del complesso immobiliare dell’ex Conservatorio di San Pietro e dell’area prospiciente le Balze, e della relativa zona archeologica, da rendere fruibile a residenti e turisti.

• Programmare a scadenze prefissate (ogni 4/5 anni) un grande evento culturale che possa ripetere il successo dell’Anno degli Etruschi e della Mostra sul Rosso Fiorentino. La crescita del turismo cittadino potrà contare sull’azione determinante svolta dal

Consorzio Turistico Volterra Val di Cecina Val d’Era. Il Comune dovrà rinnovare ed ampliare gli strumenti convenzionali per l’affidamento al Consorzio del servizio di informazione a livello locale (e chiedere alla Provincia di Pisa che l’Ufficio Informazioni Turistiche di Volterra venga elevato, per la sua importanza e per l’efficienza dimostrata, al

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rango di struttura di interesse regionale) e della promozione turistica della zona ( iniziativa che in questi anni ha dato risultati eccellenti).

È necessario che vengano reperite risorse che consentano di allestire direttamente o di compartecipare alle spese per lo svolgimento di spettacoli nei periodi di maggior afflusso turistico (Pasqua, Estate, Natale), iniziativa fondamentale come in tutte le città turistiche; sarà pertanto determinante a tale riguardo l’impegno diretto degli operatori commerciali legati direttamente o indirettamente al turismo.

Negli ultimi anni è stato percepito dagli operatori del settore uno strisciante cambiamento, affatto positivo, nella tipologia di ospite che frequenta Volterra. In passato prevaleva infatti la presenza di turisti di buon livello culturale, attratti dalla specificità di Volterra quale importante centro di strutture museali ed emergenze storico/artistiche, molto attenti alla qualità dei servizi e quindi di stimolo alla crescita del settore. Da tempo invece sembra in crescita il turismo indifferenziato di massa (il così detto turismo mordi e fuggi) che sosta in città poche ore, la visita frettolosamente, appare più interessato all’acquisto di souvenirs da pochi Euro che non magari ad un bell’oggetto in alabastro ed attento solo a spendere poco, con negativi riflessi sulla qualità dei servizi offerti.

Considerato che il lavoro del Centro Studi Turistici di Firenze sul turismo a Volterra risale al 1996, occorre commissionare una nuova indagine al più presto. La fase di crescita tumultuosa e, per certi aspetti benefica, del fenomeno turistico si è infatti compiuta, superando quota 200.000 presenze all’anno, cifra già ritenuta a suo tempo critica per l’impatto che ha sulla città. E’ necessario quindi aggiornare le nostre conoscenze sul settore per individuare eventuali criticità ed adeguare l’offerta alla mutata domanda, sempre nell’ottica della sostenibilità e adoperandosi affinchè la città non si trasformi in una sorta di bazar.

A questo riguardo deve essere rivolta particolare attenzione al Centro Storico che subisce l’impatto maggiore dei flussi turistici. Non dobbiamo consentire che il turismo provochi indirettamente lo spopolamento del Centro di Volterra, né arrechi disagi insopportabili ai residenti, spingendoli a trasferirsi altrove. In centro spesso il traffico veicolare è caotico e trovare un parcheggio per soddisfare elementari esigenze vitali diventa un’impresa. La presenza della popolazione entro la cerchia delle mura medioevali rappresenta inoltre una garanzia per la sopravvivenza di molti piccoli esercizi commerciali e contrasta la tendenza in atto ad orientare l’offerta non sui residenti, spesso anziani, ma solo sui turisti, snaturando oltretutto la natura originale della città.

È necessario prestare la massima attenzione alla qualità dei posti di lavoro creati dal turismo. Mentre da un lato è evidente che il settore è per sua natura un’attività caratterizzata da picchi stagionali alternati a periodi di scarso lavoro, dall’altro questo non può rappresentare un facile alibi per creare solo occupazione precaria o addirittura lavoro nero. Le politiche di incentivazione del turismo dovranno essere sempre concertate con gli operatori anche in funzione del pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e della loro qualificazione professionale.

AGRICOLTURA

Le scelte politiche più importanti che riguardano l’agricoltura vengono assunte in Sede Comunitaria dopo complesse trattative a livello mondiale (WTO) e sentiti gli Stati membri dell’Unione Europea.

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Si ritiene pertanto corretto fare solo alcuni accenni alla Politica Agricola Comunitaria (PAC), pur necessari per la migliore comprensione dei problemi del settore, e soffermarsi con maggiore attenzione sui temi a carattere locale.

Per quanto attiene la PAC, la riforma di medio termine approvata nel Giugno 2003 è giudicata positivamente perché, avendo introdotto il principio del disaccoppiamento degli aiuti al reddito dalla produzione, non obbliga più gli agricoltori a produrre solo le colture maggiormente sovvenzionate, come il grano duro, ma consente loro nuovamente di operare le proprie scelte imprenditoriali in funzione del mercato, avendo la tranquillità derivante dalla certezza del reddito fino al 2012. L’aspetto più negativo delle riforma è invece rappresentato dalla norma che prevede la quantificazione dell’aiuto disaccoppiato sulla media degli aiuti percepiti da ciascun agricoltore nel triennio 2000/2002; in tal modo infatti vengono premiati quegli agricoltori che hanno orientato le loro produzioni per ottenere il massimo degli aiuti comunitari, a volte senza preoccuparsi eccessivamente della tutela dell’ambiente, mentre vengono penalizzati tutti quegli imprenditori che in quel periodo hanno privilegiato le produzioni tipiche e di qualità o hanno adottato tecniche colturali ecocompatibili quali le rotazioni tra cereali e foraggiere o il riposo pascolativo.

Per quanto attiene la sfera regionale è stato rilevato che le ingenti risorse finanziarie destinate dal Piano di Sviluppo Rurale della Toscana all’imprenditoria giovanile rischiano di non dare i risultati sperati. Le produzioni agricole sono infatti limitate da contingentamenti e dalla politica delle quote, nonché dalla necessità, per far quadrare i bilanci aziendali, di adeguarsi alle politiche di sostegno emanate dall’UE. Il rischio è quindi quello che si creino nuove aziende da assistere piuttosto che aziende efficienti, dinamiche, disposte all’innovazione.

La Regione Toscana dovrà essere cauta nell’incentivare ulteriormente l’agricoltura biologica perché, quando viene applicata in aziende prive di bestiame provoca cadute verticali della produzione in termini quantitativi e rischia di diventare un’attività non rivolta al mercato, ma prevalentemente all’ottenimento di aiuti pubblici. Non deve essere dimenticato però che gli operatori biologici seri e preparati contribuiscono alla salvaguardia del territorio e ad arricchire l’offerta di prodotti tipici di qualità. L’apparente contraddizione potrebbe essere risolta limitando gli incentivi alle sole aziende agricole che siano in grado di dimostrare che commercializzano effettivamente come biologico una quota significativa della propria produzione.

Si dovrà intensificare comunque il sostegno agli agricoltori che, pur non praticando l’agricoltura biologica, vorranno collegare in maniera più stretta la loro azienda al turismo ed alla valorizzazione delle risorse del territorio.

Arrivando alle questioni di dimensione locale, è unanime convinzione che per la Val di Cecina sarebbe importantissima una ripresa del settore zootecnico, che è da anni in crisi e fino ad oggi non è stato sufficientemente incoraggiato dalla PAC. L’allevamento del bestiame bovino ed ovino ha infatti benefici effetti sul territorio in quanto implica una maggiore diffusione delle foraggiere, consente di effettuare l’agricoltura biologica con ragionevoli margini di successo e contribuisce alla salvaguardia di alcuni prodotti alimentari tipici della tradizione Toscana quali l’olio extra vergine d’oliva, i formaggi, la carne Chianina ed i salumi. Sarebbe utile che venisse incrementata l’azione degli Enti Locali per la valorizzazione e la promozione delle produzioni tipiche della Val di Cecina, mediante manifestazioni a tema da svolgersi in loco e la partecipazione a Fiere e rassegne specializzate in Italia e all’estero.

La viabilità minore costituisce una problematica che sistematicamente rimane irrisolta da anni; si chiede che gli enti locali fissino regole per la tutela di queste vie di comunicazione, le facciano rispettare e prevedano iniziative, anche da condividere con i

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privati, per la loro manutenzione. Nel contempo è irrinunciabile provvedere ad una adeguata segnaletica se si vuole veramente valorizzare il territorio e renderlo fruibile a chi vuol conoscere le nostre zone.

Il problema dell’approvvigionamento idrico sta assumendo proporzioni allarmanti, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. Le aziende agricole, e specialmente quelle zootecniche o agrituristiche, si trovano senz’acqua d’estate ormai sistematicamente da anni. E’ improcrastinabile il varo di un serio programma d’interventi da parte di ASA s.p.a. teso ad aumentare la quantità di acqua disponibile: occorrono con la massima urgenza progetti esecutivi d’intervento con tempi di realizzazione certi e risorse finanziarie per la loro realizzazione. Non è infatti realistico ritenere che i problemi di approvvigionamento idrico nelle campagne possano essere risolti solo dai laghetti aziendali con acqua non potabile.

ACQUA

Realizzare gli investimenti per superare definitivamente l’emergenza molto è stato fatto in questo settore,si elencano gli interventi più significativi: a) tutela delle acque del fiume Cecina (progetto pilota- Ministero dell’ambiente) b) organizzazione della gestione ordinaria e straordinaria degli acquedotti e delle

fognature tramite la concessione del servizio affidato ad ASAV – azienda S.p.A. partecipata interamente dagli Enti locali della Val di Cecina

c) investimenti: completamento della rete cittadina fognaria e di depurazione con la costruzione, in corso d’opera, del depuratore Volterra sud e della frazione di Saline – raddoppio deposito Saline – prima parte acquedotto Ponteginori / Saline – Impianto di abbattimento durezza delle acque immesse nella rete di Villamagna), opere di miglioramento dell’acquedotto di Spicchiaiola che hanno permesso un incremento di portata di circa 60 m3/g

d) diminuizione della tariffa (abbassamento dovuto alla applicazione della tariffa unica di ambito)

e) completamento degli studi sulle risorse idriche totali allo scopo di superare l’emergenza idrica che interessa il Comune di Volterra e l’intera Val di Cecina. Occorre dare rapida attuazione al Piano di Ambito dove sono individuate e inserite

le opere necessarie e le fonti di approvvigionamento per superare tale emergenza. Nel prossimo futuro, quindi, tramite A.S.A., oggi, gestore unico del nostro ambito

territoriale, del quale il Comune è socio azionario, lavoreremo in particolare affinché siano realizzate le seguenti opere che contribuiranno a far uscire il nostro territorio dall’emergenza: - prolungamento e potenziamento dell’acquedotto Ponteginori-Saline-

Puretta,necessario al completo sfruttamento del torrente Trossa. - Realizzazione di un primo lago fuori alveo direttamente in località di Molino di

Berignone volume 500.000 mc, inteso come priorità rispetto ai siti individuati quali il lago di sbarramento sul torrente Ricredine volume 500.000 mc, il Lago di sbarramento del torrente Sellate volume 2.000.000 mc. Ecc.

- Raddoppio dell’acquedotto della Carlina per l’adduzione dell’acqua individuata nel bacino sotterraneo in località Fosini, che tra l’altro permetterebbe la diversificazione delle forniture ad uso civile da quelle ad uso industriali.

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- Dare attuazione alla realizzazione di impianti di Fitodepurazione per la frazione di Villamagna

Una risorsa esauribile: favorire l’educazione al consumo

Essendo l’acqua una risorsa pubblica preziosa, vulnerabile ed esauribile è inoltre necessario favorire politiche di educazione al consumo affinché si attuino forme di comportamento eque per il suo utilizzo e per contenere al massimo ogni forma di spreco. (il consumo medio per il comune di Volterra è 220 lt./gg/ab – sono compresi nella media i consumi di carcere – ospedale –ist.ospedalieri, utenze industriali, ecc)

SERVIZI PUBBLICI LOCALI : FARE UN SALTO DI QUALITA’

Sempre più oggi il compito di un amministrazione rispetto all’erogazione di un

servizio di interesse pubblico è quello di controllo, indirizzo, e regolazione. Aumentare il livello di efficienza delle aziende pubbliche e quindi offrire servizi di migliore qualità è in questo momento, non solo obbiettivo della Regione Toscana con la ormai prossima emanazione della Legge di riordino sui servizi pubblici locali, ma di tutti i Comuni italiani .

Ed è in questo contesto che A.S.A.V. S.p.A., l’Azienda pubblica dei Comuni della Val di Cecina, può giocare un ruolo importante .

Dopo la cessione del ramo idrico, fognatura e depurazione al gestore unico A.S.A. conseguentemente ad adempimenti di Legge, è rimasto ad A.S.A.V. il solo servizio ambientale della discarica di Buriano per il conferimento di Rifiuti Solidi Urbani e di Rifiuti Solidi Assimilati agli Urbani, il cui esaurimento previsto nel 2005 dal Piano Provinciale porrà problemi finanziari in ordine alla gestione di post-chiusura della discarica.

La proposta è quella, verificato il modello giuridicamente applicabile, di far diventare A.S.A.V. una Azienda pluriservizi alla quale, in primo luogo gli Enti pubblici, possono assegnare in concessione una pluralità di servizi, per i quali si auspica, una gestione associata con le Amministrazioni della Val di Cecina. Potrà operare quindi su un insieme di servizi locali sia di interesse pubblico, che di libero mercato.

L’azienda che potrà cambiare la sua denominazione sociale, come ora, dovrà essere interamente pubblica ed aperta alla partecipazione societaria di soggetti economici locali . Si potrà avvalere della collaborazione di Associazioni di partecipazione con partners privati per la realizzazione di lavori o servizi avuti in concessione.

Ricercando così economie di scala e sinergie in modo da favorire gli investimenti necessari e migliorare la qualità dei servizi, a parità dei costi attuali, mantenendo in zona un certo livello di occupazione e di indotto.

SANITA’

Per mantenere l’attuale livello di efficacia e di adeguatezza dei servizi in essere, svilupparli ulteriormente, consolidarli e, dove è opportuno, migliorarli saranno necessari alcuni interventi dando priorità al presidio di zona: Ospedale 1. Potenziamento dei servizi offerti con particolare attenzione a quello del punto

nascita per il quale si rimanda ad uno specifico paragrafo di programma.

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2. Istituzione della guardia medica di anestesiologia e rianimazione con alcuni posti letto di rianimazione

3. Attivazione della Risonanza Magnetica Nucleare, che prevede la donazione, già deliberata, dello strumento da parte della Fondazione della Casa di Risparmio di Volterra e la realizzazione da parte della ASL5 della nuova struttura per la quale esiste il progetto e lo specifico stanziamento finanziario.

4. Stabilire un programma potenziamento della diagnostica che preveda aggiornamenti continui delle attrezzature, coinvolgendo, per l’aspetto finanziario, la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra che oggi dispone di risorse maggiori che in passato e che ha tra i settori d’intervento anche la sanità.

5. Programma di aggiornamento costante per tutto il personale che opera nel presidio non solo attraverso corsi specifici, ma anche tramite la frequenza operativa nelle strutture dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana

6. Istituzione tramite rapporto convenzionale di collegamenti di telemedicina con l’Azienda Ospedaliera Pisana per disporre, in tempo reale, di consulenze di alta specialità in settori quali la cardiochirurgia e la neurochirurgia, e non solo, per i degenti del nostro ospedale.

7. Ristrutturare i reparti ospedalieri per migliorarne il confort, e metterli a norma in base alle leggi vigenti utilizzando le risorse resesi disponibili dalla vendita da tempo avvenuta di alcuni padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico all’INAIL.

8. Incremento dei livelli di occupazione in modo proporzionale allo sviluppo e alla qualità dei servizi erogati.

9. Trasformazione dell’attuale sezione di ortopedia in Unità Operativa, data la crescente attività che riceve consensi non solo locali ma anche da altre USL.

PUNTO NASCITA

Il problema del punto nascita va risolto non in maniera isolata, ma all’interno di un disegno complessivo di riorganizzazione dell’ospedale.

Avendo ottenuto il sesto ginecologo, occorre mettere in rete bilaterale con il presidio di Pontedera gli operatori, ginecologi ed ostetriche, con un progetto che preveda modalità di intervento, obiettivi da raggiungere, verifiche. Inoltre occorre un potenziamento dei percorsi territoriali, dal momento che le ostetriche hanno raggiunto l’organico ottimale.

Per garantire il parto meno medicalizzato e più naturale possibile è necessario porre la massima attenzione anche al luogo dove deve avvenire, che sia confortevole e accogliente. Perché anche in questo territorio sia offerta dal Servizio Sanitario Pubblico la massima sicurezza è necessario non solo garantire presso il nostro presidio ospedaliero il parto cesareo di emergenza, ma anche quello programmato. Tutto ciò potrà essere garantito nell’ambito di una riqualificazione del nostro ospedale. Infine è necessario intraprendere un’opera di marketing per valorizzare la qualità delle nostre strutture ospedaliere. AUXILIUM VITAE

L’obiettivo principale, la piena applicazione di quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale 2002-2004, è stato raggiunto con l’attivazione di 40 letti di riabilitazione neurologica, 30 di cardiologia e 15 per il ricovero, la cura e la riabilitazione delle persone in coma. Soprattutto questa attività potrà essere ulteriormente qualificata mediante

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convenzioni con le università e gli istituti di ricerca, quali il S. Anna, per una sperimentazione sull’uso delle biotecnologie.

A breve scadenza saranno ultimati i lavori della foresteria e inizierà la sua attività. La struttura sarà utilissima anche per organizzare corsi che permettano ai familiari di assistere i pazienti al proprio domicilio, una volta terminato il ciclo di riabilitazione.

Nei rapporti con la ASL 5 e l’area vasta vanno definiti i percorsi assistenziali e gli accessi, mentre la qualità dei servizi offerti potrà crescere tramite convenzioni con le università toscane.

Visti i risultati positivi raggiunti nel periodo sperimentale, appare necessario che l’Auzilium Vitae si doti di un solido piano di sviluppo industriale, ampliando l’attività di riabilitazione (respiratoria, pediatrica) ed allargando la compagine sociale a nuovi soggetti. E’ lecito ipotizzare uno sviluppo ulteriore di questa struttura ed una sua maggiore qualificazione che la porti ad essere utilizzata da pazienti provenienti dall’intero territorio nazionale; nei suoi primi cinque anni di vita dai 52 posti letto che erano attivi nella USL si è passati a 85 posti letto con tre diverse attività, ma soprattutto dai circa 50 dipendenti della Usl che vi lavoravano, si è passati a oltre 130 dipendenti regolarmente assunti. I.N.A.I.L.

Nonostante la situazione di stallo determinatasi per le note vicende nazionali che hanno interessato io vertici dell’Ente, va sollecitata l’attuazione del Piano Sanitario Regionale sia per l’attivazione degli ulteriori 70 posti letto assegnati, sia per le attività proteiche e di ricerca.

È necessario attivare i rapporti con i nuovi dirigenti attraverso l’Assessore Regionale alla Sanità, il Direttore Generale della ASL 5 e la Conferenza dei Sindaci, per affrontare i problemi relativi alla convenzione e passare poi alla progettazione e realizzazione del nuovo presidio che dovrà ospitare l’intero polo riabilitativo. SOCIETA’ DELLA SALUTE

È stata ottenuta, nella nostra zona, la sperimentazione di questo nuovo organismo. Il fine istituzionale della Società della Salute è la salute e il benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini, che deve essere ispirato ai principi di solidarietà, sussidiarietà, adeguatezza, partecipazione efficace e coerenza.

Lo scopo è di assicurare, mantenere e tutelare un sistema di salute che sia pubblico, universalistico ed equo, finalizzato a perseguire diritti di cittadinanza, individuali e collettivi, in relazione all’insorgenza dei bisogni di salute e benessere, promovendo anche le capacità di autonomia delle persone e le azioni di prevenzione. Attraverso l’assunzione delle funzioni di governo del sistema da parte delle Amministrazioni Comunali e la promozione di un confronto e di un dialogo costante con le organizzazioni della cittadinanza attiva, i medici di medicina generale e i servizi sanitari del territorio, la comunità locale diventa protagonista della tutela della salute e del benessere sociale.

Per queste ragioni è prioritario far conoscere a fondo ai cittadini il progetto “Società della Salute” e monitorare attentamente la sperimentazione in modo tale che nel momento della sua entrata a regime siano chiare le risorse e i bisogni. Questo anche per arrivare a condizionare la normativa regionale verso una reale solidarietà.

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ISTITUTO SANTA CHIARA Una realtà al servizio degli anziani. Negli ultimi anni l’Istituto di Santa chiara ha

cambiato notevolmente la sua fisionomia: non è più la vecchia casa di riposo, quell’ospizio che evoca tanti tristi ricordi nella memoria di tanti volterrani, ma una moderna e funzionale residenza che si sta trasformando in una realtà al servizio degli anziani, sia che vivano all’interno della struttura, sia che vivano a casa propria.

Grazie ad accordi sottoscritti dall’Amministrazione dell’Istituto con la USL 5 e il Comune di Volterra, sono stati avviati nuovi servizi come il Centro Diurno e l’assistenza domiciliare per persone affette dalla malattia di Alzheimer o altre forme di demenza.Sempre in collaborazione con la USL 5 viene realizzato all’interno dell’Istituto un interessante progetto denominato “Laboratorio della memoria”, un progetto innovativo rivolto a quelle persone che, in età più o meno avanzata, avvertono la presenza di un particolare disturbo di memoria che compromette la qualità della loro vita.

Negli ultimi mesi sono stati avviati inoltre altri servizi di telefonia e di lavanderia sociale che consolidano la presenza dell’Istituto Santa Chiara sul territorio. E’ poi da segnalare il prossimo avvio di un progetto innovativo che sarà realizzato dall’Istituto in collaborazione con l’Unità di Neuroriabilitazione dell’Università di Pisa, la USL 5 e la Provincia di Pisa dedicato ai cosiddetti caregivers, ossia coloro che, a vario titolo, familiari, volontari, operatori, si trovano a dover assistere e convivere con persone affette da malattia di Alzheimer e altre forme di demenza.

Anche dal punto di vista istituzionale sono previsti degli importanti cambiamenti: sembra ormai in dirittura d’arrivo la Legge Regionale di riforma delle IPAB (come l’Istituto Santa Chiara) e la loro trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona, enti con una organizzazione più snella e flessibile che permetterà di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni degli utenti.

La nuova azienda potrà inoltre coordinarsi con la costituenda Società della salute, il nuovo organismo pensato dalla Regione Toscana, per la gestione autonoma, nelle singole zone, dei servizi sociali e socio-sanitari, separando così questi ultimi dall’attività sanitaria ospedaliera. L’Istituto, per affrontare le nuove sfide e diventare sempre più competitivo e di richiamo,realizzerà percorsi di certificazione di qualità e quindi offrirà sul mercato servizi di assistenza residenziale accreditabili rispetto anche a standard di qualità più alti. Questo a garanzia di una qualità totale dei servizi per la salute e il benessere dell’utenza.

L’Istituto Santa Chiara ha quindi davanti a sé delle interessanti prospettive di sviluppo per la prossima legislatura, un ente vivo e attivo sempre più al servizio dei bisogni sociali della comunità.

POLITICHE SOCIALI

Obiettivo generale delle politiche sociali sarà quello di migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini (specie di quelli appartenenti alle “fasce deboli”), cercando di garantire livelli sociali minimi e indispensabili, adottando strategie di prevenzione del disagio e dell’esclusione sociale, nonostante il mancato rifinanziamento di varie leggi nazionali e la prospettata ulteriore riduzione del fondo sociale nazionale che hanno già comportato una riduzione dei trasferimenti anche per la nostra zona. La famiglia italiana, in genere,

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dimostra ormai di non riuscire più ad avere un reddito sufficiente e appare in grado di provvedere al sostentamento dei propri componenti in modo modesto. Ciononostante, tuttavia, manterremo anche in futuro le risorse necessarie affinché, per quanto possibile, siano ugualmente garantiti i diritti di chi si trova in situazioni di difficoltà.

Nonostante tutto, realizzeremo quelle politiche sociali che sono alla base di una comunità solidale, perseguendo quella forte integrazione con le altre realtà del territorio: volontariato, associazionismo, privato sociale, cooperazione, sindacati, che svolgono un ruolo fondamentale sul territorio e partecipano a pieno titolo alla programmazione, gestione e verifica degli interventi sociali. Il terzo settore costituisce lo strumento fondamentale per la promozione di una migliore qualità della vita attraverso una capillare conoscenza delle esigenze e dei bisogni emergenti, stimolando e favorendo la nascita e lo sviluppo di tutte quelle iniziative tese a potenziare e valorizzare servizi ed opportunità che fanno parte della nostra rete di protezione sociale, fondamentale per una seria politica di inclusione, nella logica della promozione e prevenzione.

Continueremo a sviluppare tutte quelle iniziative che favoriscano la partecipazione della società civile, perché la soddisfazione di certi bisogni non può essere data solo dai servizi, ma richiede la collaborazione di tutta la Comunità locale in un atteggiamento di solidarietà e di presa in carico dei problemi di ciascuno.

Per raggiungere l’obiettivo della promozione della popolazione, istituendo esperienze di cittadinanza attiva, sociale e consapevole, si riconferma il ruolo fondamentale della Consulta Comunale del Sociale, con funzioni di supporto e proposta per la programmazione ed il coordinamento degli interventi.

Per sostenere il ruolo fondamentale delle associazioni, l’Amministrazione Comunale continuerà a porsi al loro servizio collaborando negli specifici programmi e coordinando iniziative volte alla loro diffusione ed al reperimento di nuovi volontari, unitamente alle esperienze di auto-aiuto promosse dalla Banca del Tempo, per la valorizzazione delle competenze.

Sarà nostro dovere porre la qualità della vita dei cittadini al centro delle attività dell’Amministrazione, e quindi l’uomo al centro del nostro servizio, precisando che tutti i settori di sviluppo e di assistenza alla persona sono necessariamente collegati fra loro.

Si ribadisce pertanto la “titolarità” del Comune nella gestione delle politiche sociali e sanitarie, riconfermando la piena collaborazione con la USL, cercando di consolidare una strategia di zona affinchè tutti gli interventi nell’Alta Val di Cecina siano più efficaci a vantaggio dei cittadini di tutta l’area. ANZIANI

L’anziano deve essere considerato una risorsa per tutta la comunità, valorizzando i loro saperi, le loro sensibilità e la loro memoria. Nell’ambito degli interventi rivolti agli anziani, è opportuno evidenziare che ogni iniziativa sarà tesa a lenire prioritariamente la solitudine, favorendo la socializzazione e l’integrazione. La Consulta Anziani sarà il centro propositivo di ogni iniziativa, rivestendo un’importanza sempre maggiore, quale punto di riferimento per tutti gli anziani, in stretta collaborazione con i servizi sociali USL.

Impegno dell’Amministrazione sarà quello di valorizzare le potenzialità degli anziani, ma non solo: estensione dei “nonni vigili” anche per la vigilanza dei parchi pubblici, progettualità intergenerazionale per la trasmissione di conoscenze, valorizzazione dei “vecchi mestieri”, attività ludico-sportive, realizzazione di appartamenti con custode sociale, aree verdi adottate dagli anziani ed “anziani soli” adottati dagli abitanti della strada, risposte precise ai bisogni degli anziani che vivono soli, potenziamento dello

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Sportello Informanziani, istituzione del servizio lavanderia a domicilio e del servizio di telefonia sociale, incremento dei trasporti sociali, estensione della consegna dei medicinali agli anziani soli su tutto il territorio comunale, promozione e sostegno a tutte le iniziative di aggregazione in stretta collaborazione con le associazioni, con particolare riferimento all’Università della III^ Età, quale luogo fondamentale di incontro e di socializzazione.

Si ribadisce inoltre l’importanza prioritaria dalle attività di assistenza domiciliare e integrata e di supporto alle famiglie, quali strumenti essenziali per mantenere l’anziano, anche non autosufficiente, quanto più a lungo possibile nel proprio ambiente di vita, garantendo, al tempo stesso, l’integrazione nel contesto sociale di appartenenza, con un’attenzione particolare per le zone rurali.

DISABILITA’

Particolare attenzione a questo settore, al fine di rimuovere gli ostacoli per una reale integrazione nella vita civile delle persone diversamente abili, garantendo loro un reale diritto di cittadinanza, in stretta collaborazione con le associazioni del settore.

Sostenere l’inserimento scolastico e lavorativo, facendo tutto il possibile perché il disabile sia pienamente riconosciuto come titolare di diritti e di doveri e sia messo in condizione di esercitarli al pari di ogni cittadino.

Tra gli impegni prioritari di questa Amministrazione sarà quello relativo all’abbattimento delle barriere: architettoniche e culturali. Saranno completati i lavori per l’ascensore di Palazzo Pretorio, saranno realizzati percorsi accessibili in varie zone della città, creati ulteriori “scivoli” negli ambienti pubblici, si cercherà di realizzare un ascensore per accedere al Parco di Castello.

Una particolare attenzione dovrà essere riposta nella individuazione di risposte concrete al “Dopo di noi”, e nel potenziamento del sostegno alle famiglie, alla “vita indipendente” ed alla “Casa delle autonomie”.

Rimane l’impegno costante di mantenere, quando possibile, il disagio psichico nel tessuto sociale e territoriale, creando percorsi di prevenzione, di inclusione, di cura e riabilitazione.

Questi obiettivi sono raggiungibili attuando un buon livello di efficacia ed efficienza delle attività delle U.O. Salute Mentale Adulti e Infanzia-Adolescenza.

CULTURA DI PACE E DI ACCOGLIENZA

Non si può parlare di programmazione per una comunità, se questa non è imperniata al concetto di una cultura di pace e di accoglienza: solo una società di Pace può assicurare che esista un futuro per la storia dell’Uomo.

Proseguirà l’adesione al Tavolo per la Pace dei Comuni della Val di Cecina, nel quale saremo presenti con un nostro rappresentante, impegnandoci ad attuare i programmi proposti e condivisi, cercando di sperimentare un cammino di democrazia partecipata per un confronto sulle idee e sui valori di una cultura di pace.

Sarà potenziata l’attività dello Sportello Immigrati, continueremo a realizzare progetti volti alla formazione degli educatori e successivamente dei ragazzi alla cultura di pace, daremo pieno sviluppo alla Festa della Toscana 2004 che quest’anno è dedicata alla “pace e guerra viste con gli occhi dei bambini”, parteciperemo e sosterremo ogni iniziativa di sensibilizzazione alla pace, aderiremo formalmente alla Banca Etica, sarà attuata la promozione del commercio equo e solidale e dei prodotti naturali, si solleciterà la certificazione etica delle aziende, continueremo a sostenere quelle iniziative di

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cooperazione decentrata dove sono coinvolti cittadini volterrani, oltre all’adozione dell’Ospedale di Emergency in Sierra Leone..

Le intolleranze ed il razzismo devono essere combattute con concrete azioni di integrazione che valorizzino tutte le diversità, considerandole come ricchezze per tutta la comunità. FAMIGLIA, INFANZIA E ADOLESCENZA

Particolare attenzione sarà rivolta alla famiglia, attuando politiche di valorizzazione e sostegno, indirizzando gli interventi alla realizzazione di servizi educativi, sociali e sanitari fortemente orientati alla promozione delle persone ed al loro benessere.

Completata la ristrutturazione dell’immobile di Via Roma, si concretizza così la realizzazione del Centro Le Spighe al servizio della famiglia (in senso ampio) dalla prima infanzia, ai giovani, ai genitori, agli anziani trovandovi spazi e servizi in grado di offrire sostegno ed integrazione.

Il futuro si costruisce anche partendo dai bambini, creando una città che li riconosca, che li rispetti, che permetta loro di vivere liberamente strade, piazze e giardini. Per questo è necessario creare ulteriori spazi attrezzati per i bambini, potenziare l’attività del Centro Giochi “Giramondo”, promuovere progetti che abbiano come obiettivo la tutela del minore, coinvolgere i bambini sulle scelte che li riguardano direttamente. Si ribadisce la ferma volontà di proseguire nella realizzazione delle attività estive per i ragazzi, in collaborazione con la USL, con forte richiesta e plauso delle famiglie e medesimo sostegno verrà concesso anche alle attività di aggregazione e doposcuola promosse e gestite dal privato sociale e dal volontariato. Sarà attivato l’animatore nei parchi pubblici per insegnare ai ragazzi il gioco di gruppo.

Di fronte ad un aumento costante della criticità economica delle famiglie, soprattutto a causa della perdita del lavoro, dovranno essere garantiti reali e significativi sostegni sia nei servizi, sia economici soprattutto per i soggetti più deboli con aiuti nel pagamento dei canoni d’affitto, con la riduzione delle tasse relative ai rifiuti urbani ed all’acqua. Sostegno alla famiglia deriverà anche dalla piena attività, presso il Centro Le Spighe del Centro Affidi e della Mediazione Familiare.

CARCERE

Ogni persona, pur nella gravità della colpa commessa, è pur sempre un essere umano che va aiutato a non ripercorrere strade dannose per se stesso e la comunità.

L’integrazione ormai avviata tra la città ed il carcere dovrà essere costantemente potenziata ed in stretta sinergia con i tanti enti e volontari che vi operano, si continueranno a sostenere interventi interni ed esterni, frutto di una nuova mentalità che sta maturando e che consentirà di realizzare ulteriori iniziative di sensibilizzazione: dai successi della Compagnia della Fortezza e dagli ottimi risultati della scuola, alle più modeste iniziative dello sport e delle mostre delle opere dei detenuti fino agli importanti inserimenti lavorativi e nel volontariato.

Nuovo impulso alla vita del carcere è derivato dall’arrivo del nuovo Direttore, ma rimane un forte disagio per il ridotto numero di guardie carcerarie, per il quale solleciteremo urgenti risposte al Ministero perché il nostro carcere possa continuare serenamente le esperienze presenti, perfezionando il cammino dell’integrazione intrapreso con successo ormai da molti anni.

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Va proseguita inoltre l’attività offerta dalla Casa di Accoglienza di S.Girolamo, per i detenuti in semilibertà e le loro famiglie.

Inoltre, tra i vari motivi di disagio della popolazione, una particolare attenzione dovrà essere rivolta alla dipendenze, significativamente presenti (nell’alcool, nella droga, nel doping e nella scorretta alimentazione) anche nella nostra città. In collaborazione con il Sert e con l’Educazione alla Salute cercheremo sempre innanzitutto di prevenire e, quando il caso, di recuperare, contestando le linee repressive e punitive imposte dal recente disegno di legge Fini. Diventa sempre più pressante la necessità di dare risposte residenziali a esigenze di cura e disintossicazione dall’alcool e dalle altre sostanze. Uno spazio di impegno dovrà essere rivolto anche alla tutela degli animali d’affezione, prevenendo il randagismo e diffondendo una cultura di rispetto per la natura. Sarà data attuazione alla nuova legge regionale, sarà istituito un servizio di pronto soccorso, si solleciterà l’adozione dei cani e saranno creati spazi specifici in stretta collaborazione con le associazioni del settore.

POLITICHE GIOVANILI

Tra gli impegni prioritari occorre garantire ai giovani pieno diritto di cittadinanza e renderli protagonisti delle scelte, costruendo insieme a loro tutti i percorsi che li riguardano. Partendo dalla Consulta Giovanile, quale centro propulsivo delle loro esigenze, si dovranno valorizzare e concretizzare tutte quelle proposte tese alla promozione del giovane ed al suo inserimento nella vita cittadina. Lo spirito di base è ancora quello di ascoltare le richieste di tutti i ragazzi e delle ragazze di Volterra, stimolare la partecipazione dei giovani alle scelte delle istituzioni e sostenere tutte le loro proposte, che rientrino nei principi e nei valori cui questa Amministrazione fa riferimento. Partecipare è il primo passo per vivere da cittadini consapevoli e non da utenti che subiscono le scelte di altri.

Dovranno essere concentrati gli sforzi per affrontare le varie forme di disagio giovanile, pur nelle difficoltà di ordine economico e in quelle proprie della nostra città che è caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione. Sarà importante favorire tutti gli spazi possibili per “aggregazioni giovanili” o semplicemente per esposizioni di opere frutto della creatività giovanile, per la quale si riconferma il “Premio” attuato già da alcuni anni. Si dovrà inoltre intraprendere un percorso di riqualificazione dell’immobile Chiarugi, affinchè mantenga la caratteristica di centro di aggregazione giovanile e possa diventare, nello stesso tempo, un punto di riferimento per le attività del tempo libero di tutta la città.

Una scelta di fondo sarà quella di stare sempre in collegamento con l’esterno: saranno quindi sempre accolte con entusiasmo le occasioni di collaborazione con altri Enti sovracomunali o nei progetti europei, nella convinzione della necessità di confrontarsi con le esperienze degli altri per non rischiare di chiuderci in noi, che sarebbe la risposta peggiore che si potrebbe dare alle esigenze dei giovani che si caratterizzano per guardare lontano nel tempo e nello spazio.

Fermo impegno per la continuità del servizio Informagiovani che si è strutturato ed è diventato negli anni un punto di riferimento, comunque da potenziare costantemente ed in stretta sinergia con il Centro per l’Impiego in modo da offrire ai ragazzi e alle ragazze di Volterra più aiuto possibile nella difficile ricerca di occupazione, che è fondamentale per la realizzazione personale e per una prospettiva di indipendenza.

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L’ apertura del Centro Polifunzionale “Le Spighe” sarà la base sulla quale potenziare i servizi rivolti ai giovani attraverso il raggruppamento di tre importanti realtà quali l’Informagiovani, il Consultorio Adolescenti ed il Centro di aggregazione giovanile “Il posto” che continuerà a rappresentare per i ragazzi di Volterra un punto di riferimento aggregativi e che dovrà aprirsi ad accogliere anche i ragazzi residenti nelle nostre zone

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rurali. Proseguirà anche la realizzazione dei progetti di servizio civile per la crescita e la valorizzazione dei nostri giovani nel servizio alla città.

Si riconferma l’adesione al Progetto Giovani della Val di Cecina, che tramite il recente “portale giovani” potrà favorire i contatti fra i Comuni ed i giovani, che avranno così uno strumento in più per avere informazioni in generale e in particolare sul lavoro, l’imprenditoria giovanile, la formazione professionale.

Proprio la formazione professionale e l’impegno costante e concreto per la creazione di nuovi posti di lavoro saranno due impegni fondamentali a favore dei giovani per la futura Amministrazione.

PARI OPPORTUNITA’

Anche al tema delle pari opportunità dovrà essere riservata particolare attenzione, affinchè maturi nella società il concetto di un’equa distribuzione dei ruoli e dei carichi di responsabilità, consentendo alle donne di esprimere, al pari degli uomini, la specificità del punto di vista femminile, affermando una cultura della diversità intesa come arricchimento e confronto.

E’ necessario quindi favorire una più stretta e fattiva collaborazione con la Commissione Comunale per la Parità e le Pari Opportunità, il cui compito è quello di svolgere un importante ruolo per informare e sensibilizzare su diversi argomenti riguardanti le donne, non perdendo l’attenzione sulla differenza di genere per favorire in tutti i campi reali pari opportunità per tutti i cittadini. Dovranno essere sostenuti progetti e programmi che prevedano sostegni specifici per le donne capifamiglia con figli.

POLITICHE ABITATIVE

Il problema della “casa” è urgente e particolarmente sentito nella nostra comunità per la cronica mancanza di alloggi. Si dovranno attivare interventi per dare risposte concrete alle numerose famiglie in cerca di soluzioni per i propri problemi abitativi. Dovranno essere ricercate iniziative (compresi i contratti concertati) perché vengano resi disponibili i numerosi alloggi sfitti, di privati e di Enti, compresi i numerosi appartamenti di proprietà ex-Monopoli di Stato. Ci auguriamo che venga approvato il progetto per la ristrutturazione della “Casa al vento” con previsione di dodici alloggi per anziani, ma si dovrà favorire anche la costruzione di nuovi appartamenti sia privati, che in proprietà indivisa.

Sul fronte degli alloggi E.R.P. un’attenzione ed un sostegno decisi saranno posti per la rapida conclusione dei lavori al reparto Bianchi a S.Girolamo, trasformato in 21 appartamenti “popolari”, per la cui gestione confermiamo la pubblicazione di nuovi bandi di assegnazione e mobilità, con graduatorie riservate agli anziani ed alle giovani coppie. Dopo un lungo iter burocratico, i lavori sono iniziati e dovranno concludersi, salvo imprevisti, nei primi mesi del 2005.

SCUOLA E FORMAZIONE SERVIZI PER L’INFANZIA

A sostegno dei genitori che lavorano e per arricchire il ventaglio dei servizi dedicati alla prima infanzia, sarebbe importante crearne uno per la primissima infanzia, in modo da poter accogliere i bambini fin dal compimento del terzo mese di età. Inoltre, per dare positive risposte anche ai bisogni più diversificati delle famiglie e dei bambini in età

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compresa fra uno e tre anni, sarà utile promuovere più iniziative, integrate e flessibili, che rispondano anche a esigenze personalizzate. ISTRUZIONE /FORMAZIONE

Nel marzo dello scorso anno è stata approvata la Legge 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia d’istruzione e di formazione professionale”.

La Legge, il primo Decreto applicativo approvato e le bozze di quelli da approvare, al di là delle parole altisonanti, tagliano tutte le novità già consolidate o in via di consolidamento della scuola italiana degli ultimi vent’anni. Ci riportano alla maestra prevalente, ad un orario di 27 – 30 ore settimanali di lezione per la scuola primaria e di 30 –33 ore per la scuola media. Risultano devastanti per il sistema della scuola pubblica e per la pari dignità delle scuole secondarie e dei giovani che le frequentano. Con le Finanziarie 2002, 2003 e 2004 il Governo ha proceduto e procede all’aggressione sistematica delle scuole statali mediante tagli drastici degli organici del personale docente e non docente, delle classi, dei tempi scuola, delle sperimentazioni, dei progetti. Si enfatizza la centralità dell’allievo nella scuola e poi si impongono classi, anche di scuola primaria, con 25-30 alunni ciascuna.

Si è fatto particolarmente difficile anche l’inserimento dei portatori di handicap a causa della riduzione dei docenti di sostegno. Su questo grave problema l’Ente Locale è chiamato in causa per garantire i diritti e l’assistenza che lo Stato nega, ma, con i tagli cui è a sua volta sottoposto, non avrà le risorse necessarie.

Nelle scuole più decentrate e disagiate del territorio, materne, elementari e medie, è impossibile rispettare i parametri numerici previsti per la composizione delle classi ed il rapporto di un docente ogni 9,5 alunni imposto dal MIUR. Nasceranno problemi negli Istituti Superiori per il numero degli allievi e per la diversificazione degli Indirizzi a garanzia della pari opportunità di istruzione e formazione dei giovani di queste realtà.

In questo quadro di riferimento si ritiene opportuno che il Comune sostenga la rete scolastica attuale e si impegni perché anche i giovani di questa realtà possano avere ampie possibilità di scelta e di opportunità formative. Si puntualizza comunque che il Comune non può garantire docenti e classi e su quant’altro la legge indica come competenza dello Stato.

L’esperienza dei “Protocolli d’Intesa” e dei “Tavoli permanenti” tra gli Istituti scolastici e i Comuni degli ambiti scolastici di riferimento è stata positiva perché ha consentito di affrontare congiuntamente le problematiche relative al funzionamento delle scuole e all’organizzazione dei servizi. Per questo va confermata e sviluppata. EDILIZIA SCOLASTICA

L’assenza nelle ultime finanziarie di stanziamenti specifici da parte dello Stato, non ha consentito di ipotizzare date certe per gli interventi di manutenzione straordinaria già previsti e per la messa a norma degli edifici scolastici di competenza del Comune. L’impegno prioritario deve essere rivolto alla ristrutturazione del complesso dei Cappuccini, che ospiterà tutte le scuole dell’infanzia della città.

Gli edifici scolastici di San Lino e della “J. da Volterra” dovranno essere ristrutturati e messi a norma ad uso della scuola primaria e media del capoluogo. Analoghi interventi devono essere realizzati negli edifici scolastici della frazione di Saline, utilizzando unicamente quelli delle elementari e delle medie e dismettendo quello della materna.

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SCUOLA DELL’INFANZIA / PRIMARIA / MEDIA

Il primo Decreto applicativo della Legge 53 segna una netta dequalificazione dei tre ordini di base della scuola pubblica e scarica letteralmente sugli EE.LL. la responsabilità di garantire la qualità del servizio a tutti i cittadini.

È una logica che denunciamo per gli effetti perversi e le disuguaglianze sociali che produrrà, tenuto conto delle inadeguate risorse finanziarie dei Comuni, sempre più taglieggiate dal Governo nazionale.

Nella scuola dell’infanzia, oltre ad impegnarsi per il mantenimento delle Sezioni delle zone meno popolate, si dovranno affrontare il problema dell’inserimento dei bambini di due anni e mezzo e, in alcuni casi, quello dei collocati in lista di attesa. Nella scuola primaria e media, dove i programmi di studio sono stati ridotti in modo quasi incredibile, l’E.L. dovrà fare la sua parte per garantire il necessario sostegno all’ampliamento delle offerte formative.

A tal fine, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo ed i genitori, si dovrà procedere ad programmazione complessiva da attuare facendo ricorso anche a risorse esterne.

Si riconferma inoltre l’impegno per il mantenimento ed il potenziamento del Centro Territoriale EDA per tutti i bisogni del long learning life. SCUOLA SECONDARIA E FORMAZIONE PROFESSIONALE

La prossima attuazione della riforma richiede una riflessione di ampio respiro, che

coinvolga studenti, genitori, operatori scolastici e rappresentanti dei settori economici e produttivi per l’individuazione di indirizzi di studio di base utili allo sviluppo culturale ed economico di questa realtà.

La Legge 53 ha ripristinato un doppio canale: la formazione professionale, senza sbocco universitario, ed il sistema liceale con possibilità di proseguimento degli studi a livello universitario. La scelta, da compiersi a 13 anni, sancisce una separazione netta tra chi studia e chi è condannato ad un lavoro precoce. La scuola pubblica, così, non è più il luogo ed il mezzo per superare le disuguaglianze e per fornire a tutti i giovani basi culturali forti e profonde che permettano loro di vivere a pieno il diritto di cittadinanza. Le nostre scuole, invece, dovranno mantenere e potenziare il ruolo insopprimibile di presidio per la diffusione della Cultura e, al tempo stesso, essendo Agenzie Formative, creare un “sistema integrato” di istruzione e formazione professionale valido per i giovani e per l’aggiornamento degli adulti occupati o per la riconversione di quanti intendono/devono cambiare lavoro.

Allo scopo si ritiene fondamentale l’applicazione del Protocollo d’Intesa tra la Regione Toscana e il MIUR per la formazione professionale integrata, che consentirà di integrare gli indirizzi di studio delle nostre scuole superiori con corsi professionali flessibili e modulari, aperti ai giovani delle scuole superiori, ma anche agli esterni. Si tratta di affidare agli Istituti Superiori, che sono anche Agenzie Formative, il compito di promuovere e realizzare la formazione professionale in modo da garantire: l’integrazione vera tra la formazione professionale e l’istruzione, la possibilità e l’opportunità di conseguire contemporaneamente un titolo di scuola media superiore e un diploma di formazione professionale, la creazione di condizioni di collaborazione fattiva tra settori economici e

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scuole a vantaggio dell’occupazione e della qualità dei servizi, a partire dalle attività legate al turismo.

Deve essere consolidata e sviluppata l’attività del Comitato Locale previsto dalla L.R. del diritto allo studio, che raccoglie tutte le istanze della Val di Cecina in materia di bisogni e esigenze formative e che assegna a livello territoriale le risorse finanziarie finalizzate allo scopo. Il Comitato è stato istituito presso la Comunità Montana in qualità di Ente sovracomunale. Tale scelta viene confermata perché si è dimostrata efficace. L’imminente trasferimento della sede decentrata di Formazione Professionale e del Centro dell’Impiego della Provincia di Pisa nella “Casa Torre Toscano” permetterà un uso più strutturato delle politiche attive per il lavoro ed una migliore collaborazione con le Istituzioni scolastiche.

Si riconferma inoltre l’impegno per il mantenimento ed il potenziamento dei Laboratori di Storia e di Musica, che hanno prodotto ricerca e iniziative, coinvolgendo studenti, docenti, EE.LL. e associazioni.

Il Laboratorio di Musica, frequentato da più di cento giovani, potrebbe costituire il nucleo di base su cui avviare la realizzazione di un indirizzo musicale in una delle scuole del territorio con la collaborazione di un Conservatorio Musicale limitrofo. Ci si impegna a verificare la fattibilità di tale ipotesi. UNIVERSITÀ

Sulla base della riconferma della convenzione tra Università di Pisa, Provincia e Comune proseguirà l’attività del Laboratorio Universitario Volterrano. Dopo la sottoscrizione degli accordi tra Regione, Provincia, Comune, Istituto Superiore Sant’Anna, Fondazione e Cassa di Risparmio, stanno procedendo celermente i lavori per la realizzazione del Centro Universitario in località Il Cipresso. Nel frattempo è da auspicare che, accanto all’ormai tradizionale organizzazione dei corsi di preparazione pre-universitari da parte del Sant’Anna, il Consiglio di Amministrazione della Scuola di Alta Formazione programmi e realizzi propri corsi. A seguito della convenzione tra la Provincia, il Comune e la Scuola Normale di Pisa è stato realizzato a Volterra, presso la sede dell’Istituto Niccolini, il corso di alta specializzazione di quattro settimane ed è stato avviato un master della durata di cinque mesi.

Alla luce degli ottimi risultati ottenuti si stanno progettando altri interventi di alta formazione da realizzarsi in un prossimo futuro.

L’Amministrazione Provinciale sta lavorando alla definizione di una Fondazione che gestisca, in primo luogo, i progetti della Normale, ma che possa costituire successivamente lo strumento di gestione di tutte le iniziative di livello universitario su Volterra. A questo proposito si sta aprendo un confronto tra le tre Università pisane. Il lavoro fin qui svolto dall’Amministrazione Comunale ha gettato le basi operative e concrete per un effettivo sviluppo delle attività universitarie in Città. In questo campo le potenzialità sono enormi; le ricadute dal punto di vista economico e culturale saranno tanto più significative se il costante lavoro dell’Amministrazione Comunale punterà al loro consolidamento ed alla loro espansione.

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BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

LE STRUTTURE 1. L’ Ecomuseo dell'alabastro Alla luce del suo primo anno di vita, appare necessario far seguire un’opportuna azione di promozione, per far maggiormente conoscere al grande pubblico questa interessante struttura. 2. Il Museo Guarnacci

La prossima legislatura dovrà vedere l'avvio dei lavori per il trasferimento del Guarnacci nella sede individuata del Conservatorio di San Pietro. Questa scelta deriva dalla consapevolezza che la sede attuale è insufficiente ormai anche solo per una gestione tradizionale del museo e non è idonea ad ospitare un museo moderno, che deve contenere ampi spazi da dedicare alla didattica, ai supporti video ed informatici. Per consentire visite meno frettolose e più interessanti, sarà opportuno prevedere anche spazi da dedicare al riposo, al ristoro ed all’acquisto di pubblicazioni e gadget. Nel frattempo dovrà essere compiuto ogni sforzo per mettere a disposizione dei visitatori spazi da destinare al miglioramento della didattica, all'ampliamento dei servizi, ad incontri e conferenze. Contemporaneamente sarà opportuno continuare ed incrementare l'azione di promozione. 3. La Pinacoteca L’impegno prioritario è il completamento dei restauri, ma per questa struttura si dovranno pensare iniziative di promozione, che vadano dalle attività espositive di alto livello, a tutte quelle che consentano una sua maggiore valorizzazione, sia una migliore fruizione da parte dei visitatori. 4. Le mura etrusche Le numerose segnalazioni del Comune circa il degrado delle mura etrusche hanno indotto la Soprintendenza archeologica di Firenze a redigere il progetto per il loro recupero. Tale progetto, esecutivo e cantierabile, è stato inserito nei Piani PILS con interesse prioritario ed i lavori partiranno nei prossimi mesi, consentendo il pieno recupero di un patrimonio archeologico tra i più importanti della nostra città. 5. Il Maschio È stata recentemente ventilata la possibilità di rendere visitabile una parte della fortezza medicea. Se verrà trovato un accordo tra i soggetti interessati, sarà possibile predisporre un progetto che, salvaguardando la sicurezza, consenta la visita della torre del Maschio e l’utilizzazione degli spazi circostanti di quest’area monumentale quasi del tutto sconosciuta ai turisti e ai cittadini volterrani stessi. 6. La biblioteca Per quanto attiene questa importante struttura, non dovrà essere soltanto un contenitore di libri, ma dovrà progettare e sviluppare una vasta gamma di iniziative che ne facciano un centro di aggregazione e stimolo della cultura cittadina. A questo riguardo è necessario migliorare lo sfruttamento e l’utilizzazione degli spazi interni, procedendo ad una loro razionalizzazione ed all’introduzione di nuove tecnologie per implementare la possibilità di accesso al patrimonio storico–culturale in essa contenuto. LE ATTIVITÀ

Appare necessario lavorare, nel campo delle manifestazioni, a grandi eventi, che siano in grado, da un lato di costituire una crescita anche del settore turistico e dall’altro di

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attirare l’attenzione non solo dei visitatori, ma anche degli specialisti e degli studiosi, verso la nostra città. È palese che solo raramente la città potrà produrre in assoluta autonomia questi eventi, ma, come è avvenuto in passato, sarà possibile partecipare alle grandi produzioni della Regione Toscana o ricercando particolari collaborazioni.

Nel campo dello spettacolo, dovranno essere proseguite le collaborazioni con le associazioni del settore, che sono vivacissime e attive, e si dovranno cercare forme di collaborazione con l’Accademia dei Riuniti che consentano un uso più esteso del Teatro Persio Flacco.

Grazie al lavoro di operatori professionisti, negli anni si è affermata una ricca attività teatrale e di ricerca nel settore che è stata e potrà essere di stimolo e di conferma anche per le numerose e lodevoli attività di tipo dilettantistico. Il festival di Volterrateatro rimane, nel campo dello spettacolo, la manifestazione più significativa. Si dovrà puntare possibilmente ad un incremento delle risorse finanziare da mettere a disposizione di questo festival che ha visto, negli ultimi anni, crescere l’attenzione della città anche con interessanti ricerche e attività specifiche di notevole spessore promosse dalle scuole cittadine

Confermiamo il giudizio positivo sulle “rievocazioni storiche” e sulle capacità di ricerca continua e rigorosa delle Associazioni che le organizzano.

Alla luce anche delle difficoltà che sta attraversando nel nostro paese il settore turistico, dovranno essere individuati strumenti di promozione e di rilancio dei beni culturali volterrani, per garantire la crescita dei visitatori e per mettere gli operatori culturali ed economici al riparo da cadute di utenza. Verrà studiato, ad esempio, un nuovo sistema di bigliettazione dei musei e delle aree archeologiche, anche in relazione al notevole aumento in questi anni degli spazi di interesse turistico. Si dovrà insistere anche nella ricerca di nuove collaborazioni che consentano al Comune di gestire al meglio le strutture e le attività che hanno dimensione e frequenza veramente sovradimensionate rispetto alla nostra città, che obbligano ad impegni finanziari anche imponenti per rispettare il dovere, che sentiamo, della conservazione del patrimonio esistente e per offrire ai residenti e visitatori opportune occasioni di crescita culturale. Si dovrà verificare se e in quale misura sarà possibile sviluppare una sinergia tra l’Amministrazione Comunale e le maggiori realtà economiche, produttive e finanziarie presenti sul territorio, che utilizzando il nome di Volterra e le sue risorse culturali, metta in moto risorse economiche utili alla gestione di questo importantissimo settore e ne aiuti la promozione

La politica del Comune verso i beni e le attività culturali è stato uno degli elementi determinanti nel far divenire Volterra un centro di grande interesse turistico che, negli anni, ha comportato il nascere e il crescere di numerose attività economiche legate al turismo. Sono stati cercati, in vari modi, strumenti di collaborazione e di sostegno per salvaguardare quelle realtà sempre più significative per l’economia della città e ancora ne saranno cercate. Si rende però indispensabile che anche da parte degli operatori vi sia una piena presa di coscienza del fatto che il successo di Volterra è nato principalmente dalla sua unicità, dalla sua autenticità e non può essere svilito con operazioni di basso profilo. Per contro il Comune dovrà, più che in passato, essere più attento alle manutenzioni, anche a quelle più minuziose, per rendere la città sempre più facilmente leggibile dai turisti e meglio fruibile anche per i residenti.

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SPORT

Il nostro obiettivo principale sarà quello di cercare, tramite la Consulta dello Sport, strumento essenziale per la promozione sportiva, di sviluppare e migliorare il rapporto tra sport, scuola ed associazionismo, facendo maturare i principi fondamentali dello sport inteso come promozione ed educazione della persona e dunque strettamente legato alla vita sociale.

Cercheremo di far comprendere sempre di più l’importanza della medicina sportiva nell’ambito della prevenzione e della tutela di chi vuole esercitare qualsiasi tipo di attività motoria e sportiva. Daremo continuità all’impegno nel settore sociale, attraverso iniziative che consentano la pratica sportiva anche agli anziani, ai disabili ed ai detenuti della casa penale.

Cercheremo di aiutare e di dare la migliore collaborazione possibile all’associazionismo sportivo volterrano, una realtà molto viva che organizza manifestazioni,, anche di rilevante importanza, che promuovono la nostra città ed il suo territorio. GLI IMPIANTI SPORTIVI

Pur essendo abbastanza numerosi, gli impianti sportivi presenti nel nostro comune non consentono di soddisfare tutte le esigenze. L’impegno sarà dunque quello di programmare, nel corso della legislatura, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti esistenti, continuando, per quanto riguarda la loro gestione, il rapporto di convenzione con le società sportive e con gli enti di promozione, che ha consentito buoni livelli di utilizzazione e manutenzione, oltre ad una riduzione dei costi di gestione.

La Piscina comunale si è rivelata un impianto di importanza prioritaria per la comunità volterrana e quindi cercheremo, in stretto rapporto con i gestori, di renderla sempre più efficiente, fino a diventare un vero e proprio centro sportivo e ricreativo polifunzionale.

Lo Stadio delle Ripaie necessita di interventi urgenti e basilari sia alle piste di atletica che al fondo del campo per il gioco del calcio.

Il Campo Sportivo Santa Lucia di Saline dovrà essere, prima di tutto, completamente acquisita da parte dell’Amministrazione comunale, in quanto attualmente è in parte di proprietà degli Istituti Ospedalieri di Volterra ed in parte della Fintecna SpA, società che gestisce la vendita dei beni non strumentali degli ex Monopoli di Stato. L’acquisizione è indispensabile per dare certezza di fruizione dell’impianto alle associazioni ed alle comunità di Saline.

Il Campo Sportivo sussidiario di Saline dovrà innanzi tutto essere dotato di un adeguato spogliatoio per consentirne un uso continuativo ed adeguato, soprattutto da parte del settore calcistico giovanile della zona.

La Palestra dei Leccetti necessità di un intervento urgente per il rifacimento della pavimentazione, in modo da consentire un uso polivalente e dare quindi una risposta positiva ad alcuni sport che hanno difficoltà negli allenamenti invernali. Dovrà inoltre essere ben valutato come utilizzare il campo polivalente di Borgo San Giusto, che potenzialmente può dare buone risposte a molte attività di carattere sportivo e sociale. L’ASSOCIAZIONISMO

L’associazionismo sportivo rappresenta un patrimonio di grande valore e costituisce un elemento rilevante per l’organizzazione di iniziative, per l’aggregazione, la

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partecipazione e la promozione del nostro territorio. In quest’ottica particolare importanza stanno assumendo le contrade, centri aperti, democratici e liberi di socializzazione, di iniziativa e di riscoperta della nostra storia e delle nostre tradizioni e che dal giugno 2000 organizzano la sfida del “Tiro del Cero”, dedicata al Santo Patrono della città, che sta coinvolgendo ogni anno di più l’interesse dei volterrani. LA CACCIA

Pur non avendo il Comune competenze specifiche in materia di caccia, riteniamo che sia doveroso dedicare un’attenzione particolare a questa attività, in considerazione dell’importanza e della tradizione che ha nel nostro territorio l’attività venatoria. Verranno quindi ricercati momenti di concertazione e di collaborazione tra il mondo venatorio, gli agricoltori e le associazioni ambientaliste.

II RUOLO DELLA CASSA DI RISPARMIO SPA A VOLTERRA RUOLO DELLA CASSA

Noi riteniamo che la Cassa di Risparmio SpA debba e possa svolgere un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico della nostra zona.

Dopo i gravi fatti accaduti nel passato, il lungo periodo di commissariamento, abbiamo potuto constatare con soddisfazione che, grazie al forte attaccamento del personale alla Cassa e l’alta fidelizzazione dei clienti, è stato possibile superare le gravi crisi in cui era caduta.

Abbiamo preso atto con piacere che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione abbia nominato all’unanimità il nuovo Consiglio di Amministrazione della Cassa SPA, Consiglio composto da persone molto qualificate che fa ben sperare per l’importante opera che dovrà svolgere.

La Cassa, possiamo ben dirlo, da sempre è stata punto di riferimento per tutti i cittadini.

INGRESSO DELLA S. MINIATO NELLA CASSA RISPARMIO DI VOLTERRA.

L’ingresso della C.R. di S. Miniato con il 25% delle azioni nella C.R.V., non modificherà la vocazione della C.R.V. di banca legata al territorio, né comprometterà l’autonomia della Cassa SPA di Volterra in quanto i poteri resteranno all’interno del Consiglio di Amministrazione della Cassa e non verrà trasferito all’esterno ciò che è di competenza dell’organo collegiale.

Quindi ci auguriamo che rispettando questi presupposti, l’ingresso della Cassa S. Miniato possa rappresentare un rafforzamento della cassa. BANCA DEL TERRITORIO

La C.R. di V. deve mantenere uno stretto rapporto col territorio dove opera, non deve perdere la sua identità, deve avere con gli imprenditori e i risparmiatori un rapporto “familiare”; i clienti devono poter dire: “la C.R.V. è la nostra banca”.

Dal nuovo C.d.A. della Cassa SPA noi ci aspettiamo e ci auguriamo che venga potenziato il ruolo di impresa e di banca del territorio. La Cassa oltre a svolgere la sua funzione di intermediazione del credito, può investire risorse in studi e ricerche di mercato, in consulenza, per accompagnare le nostre aziende e far crescere e consolidare le capacità

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imprenditoriali della zona, affiancando con prodotti finanziari competitivi e con una vera politica di servizio alle imprese le attività economiche presenti per aiutarle a crescere ed a consolidarsi offrendo altresì studi di mercato.

Noi condividiamo il piano strategico della cassa 2003-05 dove viene confermato: • “ la vocazione della CRV come banca legata al territorio nel quale è insediata e

per lo sviluppo del quale si attiverà sempre di più; • la CRV continuerà a mantenere contatti sempre più stretti con l’imprenditoria del

territorio; la CRV sarà attenta a sostenere quelle iniziative che, per la loro natura, siano in grado di ridurre le cause del declino del territorio;

• la CRV intensificherà i rapporti con i depositanti onde orientarli nei loro investimenti di portafoglio in coerenza con la loro attitudine al rischio. La Cassa intensificherà la propria iniziativa nell’area dei servizi con particolare riferimento a quelli dei nuovi prodotti bancari;

• la CRV, consapevole del ruolo che un personale preparato e qualificato può svolgere per il conseguimento degli obiettivi strategici, investirà sempre più sul proprio personale soprattutto a mezzo di corsi di formazione mirati;

• rapporti di collaborazione con gli Enti Locali e con le loro iniziative di sviluppo rientrano nel rispetto dei diversi ruoli nell’attività della Cassa”.

Da una Cassa autonoma ben strutturata e ben gestita, il territorio ne trarrà un grande giovamento, è quello che noi auguriamo si realizzi.

La Fondazione della Cassa di Risparmio: volàno dello sviluppo del nostro territorio. Una recente sentenza della Consulta della Corte Costituzionale richiama un

rinnovato impegno delle Fondazioni sul territorio. E’ un’indicazione chiara per le Fondazioni a raccogliere la sfida dello sviluppo sul territorio, impostando criteri e obiettivi dell’attività futura secondo questa direttrice.

Questo significa rispondere direttamente alla collettività di cui le Fondazioni sono espressione.

La Fondazione C.d.R. di Volterra anche nel passato ha avuto attenzione verso il territorio, adesso ci attendiamo un balzo ulteriore, perché oltre a disporre delle risorse provenienti dalla C.R. di Volterra.

Essa avrà a disposizione l’incameramento di ingenti risorse dalla vendita del 25% delle azioni, risorse che dovranno, da ora in poi, essere impegnate nel miglior modo possibile, al fine di ottenere una rendita che consenta alla Fondazione di diventare uno dei motori più importanti dell’economia delle nostre zone sostenendo iniziative e progetti di grande interesse per la Comunità nei settori dell’arte, della conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni ambientali, dell’istruzione, della ricerca scientifica, della Formazione, della sanità, dell’assistenza e tutela delle categorie sociali deboli.

La Fondazione ha in questi giorni iniziato a lavorare, d’intesa con i Sindaci dei Comuni e con altri soggetti istituzionali, economici ed imprenditoriali presenti nel territorio al fine di favorire lo sviluppo dello stesso. Tutto ciò va nella direzione giusta, da noi sempre auspicata, direzione che trova il suo fondamento nell’art. 4 dello Statuto della Fondazione dove “ Enti ed Istituzioni che operano nel territorio di competenza si configurano come interlocutori privilegiati”.

Noi auspichiamo che la compagine sociale della Fondazione si apra e si allarghi di più alle forze produttive del territorio, ai rappresentanti delle categorie e degli Enti Locali, al fine di diventare espressione reale del territorio.

Auspichiamo che, pur nella separazione dei ruoli, quelli della Cassa e quelli della Fondazione, vi sia una grande collaborazione per il bene della zona.

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Per cogliere questi importanti obiettivi noi metteremo il massimo di attenzione e ci impegneremo con grande senso di responsabilità perché crediamo che da come si muoveranno la Fondazione e gli Enti Locali, dipenderà molto il raggiungimento dello sviluppo economico-sociale del nostro territorio e la qualità della vita dei cittadini.

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