Le Politiche di Genere della Uisp · I numeri sulla pratica dello sport, sull’attività fisica e...

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Le Politiche di Genere della Uisp

Manuela Claysset- Responsabile Politiche di Genere e Diritti Uisp-

Manuela Claysset - Politiche di Genere e Diritti -

I dati dello Sport in Italia

Partiamo dai numeri : oltre 35 milioni di italiani sono persone attive

I dati del Coni del 2016 ci dicono che in Italia solo 14.792.000 persone praticano sport in modo continuativo; quelle che praticano sport saltuariamente sono 5.690.000 mentre sono oltre 15.000.000 ( 25% della popolazione ) svolge solo qualche attività fisica

Gli sportivi che praticano con continuità sono in aumento : sono il 20,8% tra le donne e il 29,7% tra gli uomini . Il gap di genere tocca il 22,9% tra i 18 e i 19 anni

I sedentari rappresentano 39,2% della popolazione, ma le donne lo sono di più degli uomini .

( dati Coni / Istat febbraio 2017)

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I dati dello Sport in Italia

L’impatto dello sport

nella sfera valoriale e dell’etica: i sondaggi realizzati sulla popolazione italiana,

presso le società sportive, tra i soggetti intermedi dell’organizzazione, etc., indicano

con chiarezza i principali e fondamentali aspetti valoriali che lo sport genera spirito di

squadra, disciplina, rispetto delle regole;

nella sfera educativa e pedagogica: lo sport rappresenta per le nuove generazioni

dell’infanzia e dell’adolescenza, con la famiglia e la scuola, il terzo pilastro educativo.

Il 66,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni pratica una disciplina sportiva (Istat 2011) e

la capacità di trasmissione di principi e di etica rappresenta un valore aggiunto che

nessuno può disconoscere;

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I dati dello Sport in Italia

Le contraddizioni dello Sport

• se lo sport è applicazione delle regole il doping è il suo avversario più accanito proprio perché altera un principio fondamentale dell’etica sportiva: “vinca il migliore”;

• la violenza dentro/fuori gli stadi è il secondo motivo di preoccupazione che lede il principio di rispetto degli avversari, altro fondamentale valore di chi fa e promuove sport;

• la concentrazione di interessi economici che una parte dello sport spettacolo suona come distonico rispetto alla trama del volontariato che anima lo sport amatoriale, di base, dilettantistico, creando insieme cesure ed impatti che si riverberano anche su questi segmenti.

I numeri sulla pratica dello sport, sull’attività fisica e sull’impiantistica sportiva in Italia Contributo per la redazione della parte statistica del Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività Sportiva Tavolo Nazionale per la Governance nello Sport

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La pratica sportiva in Italia

Storicamente in Italia ha prevalso l’idea di uno sport più incentrato sul risultato e meno attento al ruolo determinante che riveste per la prevenzione, il benessere, la salute ; concetti molto più diffusi nella cultura sportiva del nord europea.

Idea che sta cambiando: dati ISTAT evidenziano la crescita di attività motorie come danza, ginnastiche, balli, fitness..

La pratica sportiva nel nostro Paese è cresciuta, grazie all’aumento della presenza delle donne e alla richiesta di una nuova proposta sportiva, più flessibile.

Le bambine che praticano sport sono più dei bambini . Poi inizia un lento calo fino al divario enorme tra i 25 e i 50 anni dove aumenta il problema dell’abbandono in particolare tra le ragazze. Le donne ritornano a fare attività motoria dopo i 55 anni. Anzi nella grande età superano gli uomini.

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La presenza delle Donne nello sport

Nonostante il divario ed i problemi di abbandono , è innegabile che vi sia stato un enorme incremento nella pratica sportiva delle donne , fino a svolgere e a veder riconosciute certe discipline da sempre patrimonio dei maschi come il calcio, il rugby, il pugilato.

Fino a qualche anno fa erano gli enti di promozione sportiva che davano risposte alle richieste delle donne di praticare sport , prima di avere il riconoscimento da parte delle federazioni.

Se guardiamo i dati della pratica sportiva delle donne I dati ISTAT nel dicembre del 2000 nell'ambito della ricerca sul tempo libero, indicano infatti un tasso di sportività pari al 37,8% per gli uomini e al 22,6% per le donne,

un dato che è cresciuto al 24% nel 2012.

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La presenza delle Donne nello sport

Nel 1959*solo lo 0,5% delle persone di sesso femminile di età superiore ai 6 anni praticava sport continuativamente**, contro il 4,9% dei maschi.

*Il dato è tratto da una delle prime indagini Istat sulle attività svolte dallapopolazione nel tempo libero che risalgono alla fine degli anni Cinquanta, quandol’Istituto compie indagini occasionali (1957, 1959, 1965, 1973) volte a rilevareinformazioni sui principali aspetti delle condizioni di vita della popolazione, tra cuialcune attività riconducibili alla sfera del tempo libero (lettura, fruizione di radio, tv ecinema, sport).

**Le attività sportive prese in considerazione erano quelle esercitate con carattere dicontinuità e a scopo non professionistico dai componenti della famiglia intervistata.

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La presenza delle Donne nello sport

Nel 2005 le praticanti sono il 16,9 della popolazione ( maschi 25,5) mentre nel 2010 raggiungono il 18% contro il 28% degli sportivi sul totale della popolazione maschile*

I dati CONI del 2013 ci dicono che 10,4 mln. di maschi e 7,3 mln. di femmine è la popolazione degli sportivi in Italia che svolge attività in modo continuativo .

Le donne tesserate alle Federazioni e Discipline Associate sono il 26,9% contro il 73.1% su un totale di 4.535.322 tesserati ( dati 2015)

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La presenza delle Donne nello sport…

se prendiamo in esame i dati della Uisp

Circa 1.310.000 soci – ( dati 2017)

- Le Donne sono oltre il 50% dei soci della Uisp !

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what women want ( from sport)

• Le donne cercano di svolgere attività sportiva e motoria sostanzialmente per sentirsi

in forma ( oltre 80%) mentre tra gli uomini la percentuale è molto più bassa di poco

superiore al 53%.

• Rispetto all'intento agonistico cresce la domanda di sport più attento al benesserefisico e al mantenimento della funzionalità corporea.

• Un mutamento dovuto non solo dell'accresciuta età media della popolazione,all’incremento degli impianti sportivi ma anche della sempre maggiorepartecipazione femminile nella pratica sportiva.

• La cura del corpo e la ricerca del benessere psicofisico sono infatti motivazioni assaiimportanti per le donne e, in generale, per le persone adulte.

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A proposito di numeri e

di carriere...

• In Italia nessuna donna è a livello nazionale Presidente di Federazione sportiva o Ente di Promozione Sportiva

• Dalle ultime elezioni CONI e Federazioni circa 10% donne presenti negli organismi dirigenti…

• Delibera del Consiglio Nazionale del CONI : le prossime elezioni Consigli Federali deve prevedere 1/3 di donne elette

• Le Atlete italiane sono penalizzate rispetto ai colleghi uomini sia in termini economici che di carriera. Non esiste il riconoscimento del professionismo delle atlete e anche le premiazioni spesso sono inferiori..eppure nell’alto livello il medagliere è abbondantemente tinto di rosa nel nuoto, nella scherma, nel tennis, nel tiro a volo…

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Coni organi e organigramma

ORGANIGRAMMA CONSIGLIO NAZIONALE

PRESIDENTE 1 di diritto

Membri italiani CIO 3 di diritto

Federazioni Sportive 45 di diritto

Discipline Associate 3 – per elez (1 donna)

Enti Promozione Sportiva 5- per elezione

Rappresentanti Atleti 9 – eletti ( 5 donne)

Rappresentanti tecnici 4 –eletti (2 donne)

Associazioni benemerite 1 – eletti

Rappresentanti Comitati Reg.li 3 - eletti

Rappresentanti strutture terr.li 3 - eletti

Segretario Generale Di diritto

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CONSIGLIO

NAZIONALE CONI

78 COMPONENTI

( 8 DONNE pari al

10,2%)

1 donna Presidente

CONI Regionale

GIUNTA NAZIONALE

CONI

18 COMPONENTI

2 DONNE TRA CUI LA VICE

PRESIDENTE

Donne e Pari Opportunità nel Lavoro

In Italia le donne che lavorano sono 9,5 milioni pari al 41,8% degli occupati

Sono solo il 26% tra Dirigenti e Imprenditori

Tra le professioni intellettuali le donne sono oltre il 50% ( insegnanti ) , tra gliimpiegati sono oltre il 64%, tra gli occupati delle vendite sono oltre il 57%

Tra il personale non qualificato sono il 45,2%

Dati Fondazione Censis - Coni per le Pari Opportunità – 7 Febbraio 2017

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Donne e Pari Opportunità nel Lavoro

Gender pay gap definito dal centro nazionale di statistica come «la differenza percentuale tra la retribuzioneoraria di maschi e femmine rapportata a quella dei maschi

Le donne rappresentano il 44,2% del totale dei dipendenti in strutture che hanno più di 10dipendenti

ma di queste il 60,6% lavoro nel settore pubblico dove lo stipendio orario lordo di una donna è di 19,8euro mentre quello di un uomo è di 20,6 euro

Mentre il 37,8% di donne lavora nel privato ove non solo lo stipendio è mediamente più basso ( 11,8euro lordi ora per le donne e 14,7 euro lordi per gli uomini ) e il gap salariale è pari al 19,6%

Il crescere della qualifica professionale aumenta la retribuzione ma aumenta anche il gender gapsalariale Tra Dirigenti e imprenditori il gap arriva ad oltre il 38%.

Non viene retribuito il lavoro di cura

Dati Fondazione Censis - Coni per le Pari Opportunità – 7 Febbraio 2017

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Donne e Pari Opportunità nel Lavoro

Nonostante il pesante divario di genere nell’accesso al mercato del lavoro e nellecaratteristiche occupazionali, le situazione retributiva delle donne sembrerebbemeno penalizzante rispetto ad altri Paesi Europei. In Italia registriamo una differenzadel 6,1% tra le retribuzione media oraria lorda di un uomo ( che è di 15,8 euro) equella di una donna (14,9 euro)

Questi dati vanno interpretati con attenzione . In primo luogo perché fotografano unaparte dell’occupazione , ovvero quello delle aziende pubbliche e private che hannopiù di 10 dipendenti . In secondo luogo il nostro paese si caratterizza per un fortetasso di femminilizazzione nel settore pubblico dove il gender pay pag è menoavvertito

Dati Fondazione Censis - Coni per le Pari Opportunità – 7 Febbraio 2017

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Donne e Pari Opportunità nel Lavoro

È un mondo ancora per maschi, quello lavorativo in Italia. L’ultima indagine dell’Istatsui differenziali retributivi, riferita ai dati del 2014, racconta di un Paese in cui gliuomini percepiscono 1,8 euro all’ora in più rispetto alle donne nel settore privato. Aconti fatti, le donne dovrebbero lavorare un mese in più per avere uno stipendioannuale pari a quello maschile. Se prendiamo in considerazione un salario medio, ladifferenza è di circa 3 mila euro all’anno : questo significa che un uomo riesce apagare sei mensilità di un asilo privato in più rispetto a una donna, o a regalarsi inagosto un viaggio di due settimane per una persona sull’isola di Mahe, alleSeychelles, soggiornando in un albergo a quattro stelle

(Fonte Expedia)

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La violenza di Genere

Dati Istat 2015:

- In Italia 6.788.000 donne hanno subito nel corso della propria vita violenza fisicao sessuale / il 31,5% tra i 16 e 70 anni

- Di queste il 20,2% ha subìto violenza fisica; il 21% violenza sessuale, il 5,4 %stupri o tentati stupri

- Nel 2015 sono stati 111 i Femminicidi : donne uccise da uomini in ambitofamiliare

- Nel 2016 i femminicidi sono stati 120. Nel 2017 una donna vittima difemminicidio ogni tre giorni

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La violenza di Genere

- Rete delle Associazioni del territorio

- Rete D.I.R.E. raccoglie oltre 80 associazioni

- Presenza dei Centri Antiviolenza : sono circa 150 sul territorio nazionale

- Commissioni Pari Opportunità e tavoli Istituzionali

- Osservatorio sulla violenza di genere

- Raccolta e presentazione dei dati

- Progetti diversificati sul territorio

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L’impegno della Uisp

Il ruolo dello Sport e impegno culturale

Promuove attività per le donne fin dalla costituzione nel 1948

Nel 1985 viene pubblicata la Carta dei Diritti delle Donne a cura della Uisp

Nel 1987 viene approvata dall’Assemblea legislativa Europea

Iniziative e attività per promuovere lo Sport Femminile

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La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

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Nel 2010 con il Progetto Olympia nasce La Carta Europea deiDiritti delle Donne nello SportE’ indirizzata alle organizzazioni e federazioni sportive, a tutti glisportivi, ai gruppi di tifosi, alle autorità pubbliche, alle istituzionieuropee e a tutte quelle organizzazioni che possono avere unimpatto diretto o indiretto sulla promozione dello “sport per tutti”,in particolare per incentivare campagne a favore delle pariopportunità fra donne e uomini nello sport.

La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

Affronta in modo diverso alcuni ambiti quali:

La pratica dello sport

Leadership

Educazione e sport/educazione fisica

Ricerca e comunità scientifiche

Donne, sport e media

Spettatori e tifosi

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La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

Adesione di Regioni, Province e Comuni

Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna

Comuni come Ferrara , Bologna …

Adesioni di Personalità del mondo politico e sportivo

Iniziative e presentazioni nel territorio italiano

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La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

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Mozione approvata alla Camera nel Marzo 2014 che impegna il Governo

ad attivarsi affinché la nuova Carta europea delle donne nello sport presentata il 25 maggio 2011 sia formalmente presto approvata in sede europeaa coordinare, insieme agli Stati membri, una campagna per la promozione e l'adozione della Carta europea dei diritti delle donne nello sport;ad adottare iniziative e norme per ridurre il gender pay gap tra atleti di sesso diverso e forme di tutela possibile ai fini di una paritaria contrattualizzazione senza discriminazioni legate al genere anche incentivando il riconoscimento nelle competenti sedi del professionismo sportivo delle donne;

La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

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Mozione approvata alla Camera nel Marzo 2014 che impegna il Governo

a recepire nell'ordinamento italiano e a favorire il recepimento nell'ordinamento sportivo dei principi della Carta europea delle donne nello sport anche attraverso iniziative economiche e normative che favoriscano promozione delle pari opportunità nella pratica sportiva, nella fruizione paritaria degli impianti sportivi,

A ricercare strumenti utili a promuovere la partecipazione femminile alle varie discipline sportive e ai processi decisionali, attraverso l'inclusione delle donne nelle posizioni di dirigenza degli organismi federali delle varie discipline sportive.

La Carta Europea dei Diritti delle Donne

nello Sport

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La Carta Europea dei Diritti delle Donne nello

Sport

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..affronta inoltre :

• Orientamento sessuale e atleti transessuali

• Lotta all’Omofobia

• Abusi e violenza sessuale

• Lotta alla prostituzione

Cosa fa la Uisp : Progetti ed iniziative contro

la violenza di genere

Campagne di sensibilizzazione

Iniziative

Formazione

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Dai corsi di Autodifesa alla consapevolezza

di se : alcuni progetti..

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Uisp -Diritti delle persone LGBTI nello sport

Campagne di sensibilizzazione e progetti Europei

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Uisp - Diritti delle persone LGBTI nello sport

Tornei, attività sportive, iniziative

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Uisp - Diritti delle persone LGBTI nello sport

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Reti di confronto e collaborazione –

Terzo tempo , Fair Play : i Valori dello sport per il contrasto all’omofobia e

transfobia - Napoli Aprile 2015Uisp – Sinapsi – Università Federico II – Parthenope- Arci Gay – ArciLesbica

Uisp – Diritti delle persone LGBTI nello sport

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- Seminari e Formazione

«Formazione e diritti: appuntamento a Torino il 7 e 8 ottobre»

“Formarsi, per affermare i diritti delle persone LGBTIQ nello sport“, è il titolo del corso rivolto a operatori, tecnici e dirigenti Uisp

«Sport, omofobia e pregiudizi:

seminario a Napoli»

All'incontro, organizzato dall'Uisp insieme all'Università

Federico II, se ne è parlato insieme a giornalisti ed esperti

Omofobia nello sport, è anche un problema di linguaggio.

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Uisp – Diritti delle persone LGBTI nello sport

L’Uisp nel 2017 avvia il percorso per realizzare

il tesseramento ALIAS per le persone transessuali.

La proposta nasce dalla collaborazione tra diverse

Associazioni ed è l’unica Associazione Sportiva che ha

offre questa opportunità

Alcuni spunti di riflessione per il mondo

sportivo

Il ruolo degli Educatori Sportivi – Formazione specifica

Importanza del corpo e la consapevolezza di se

Linguaggio di genere

Effetto mediatico dello sport: campagne di sensibilizzazione delmondo professionistico e non solo

Collaborare e valorizzare le diverse realtà del territorio impegnatecontro la violenza di Genere e per i Diritti delle persone LGBTQI

Lo sport come parte fondamentale della società.

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Grazie per l’attenzione!

Il nostro sito www.uisp.it;

Manuela Claysset – Presidente Consiglio Nazionale Uisp e Responsabile

Politiche di Genere e Diritti – [email protected]

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