Le piramidi della salute e gli architetti: dalle ... · di “completo benessere fisico, ......

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Le piramidi della salute e gli architetti: dalle Biomedical Humanities alla sanità’Cinquale, 17 marzo 2012 - s. Patrizio v. Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Massa Carrara Carlo Manfredi

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“Le piramidi della salute e gli architetti:

dalle BiomedicalHumanities alla sanità’”

Cinquale, 17 marzo 2012 - s. Patrizio v.

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Massa Carrara

Carlo Manfredi

Una nuova idea di se stessi, della salute e della medicina

Human enhacement , ovvero il miglioramento o potenziamento umano.

Miglioramento umano (Humanenhancement) : definizione e scopi

� Utilizzo della tecnologia biomedica in assenza di malattia o di fattori di rischio per la salute

� non per prevenire o curare una malattia � ma per migliorare le performance e

ottimizzare la normalità senza inficiare la qualità della vita.

Miglioramento umano: obiettivi

� per migliorare l’aspetto fisico, � per un rendimento migliore in ambito

professionale, ricreativo, scolastico o sportivo,

� per migliorare la prestazione sessuale, � per ridurre l'ansia, lo stress o la

depressione,� per superare le difficoltà della vita o per

essere più felici.

La Medicalizzazione

� Condizioni “normali” costruite come anormali, cioè patologiche o a rischio, e perciò necessitanti di aiuto medico .

� comporta sempre una terapia, anche nel caso della medicina preventiva.

Finalità della medicalizzazione

� creare nuove patologie;� generare nuovi “mercati”;� procacciare “clienti” prima ancora che questi

sappiano di essere malati; � prima che lo siano effettivamente, quando cioè

corrono solo un rischio più o meno remoto; � far sentire malate persone che non lo sono affatto, � trasformare in patologia normali condizioni

esistenziali di disagio.

Le nefaste conseguenze della medicalizzazione

� dilatazione dell’area degli interventi sanitari senza certo miglioramento dello stato di salute degli individui e delle popolazioni

� consumo di risorse umane ed economiche che potrebbero più utilmente essere allocate.

linea di demarcazione tra medicalizzazione e‘human enhancement’

� le azioni migliorative si innestano sulla normalità per ottimizzarla:

normale contrapposto a migliorabile . � la medicalizzazione rende patologica la

normalità:

normale contrapposto a patologico.

Dal miglioramento umano alla medicalizzazione?

� Le condizioni normali di oggi potrebbero diventare le condizioni patologiche domani

� Quelle che oggi sono considerate pratiche migliorative, potrebbero essere viste domani come cure – più o meno indispensabili.

� E’ il rischio di slittare dal miglioramento alla medicalizzazione .

Salute: definizione OMS e art 3 CD

� La salute è intesa nell'accezione più ampia del termine, come stato di “completo benessere fisico, psichico e sociale”

� Non è solo assenza di malattia.

Definizione OMS: utopia e realtà

Non si può avere assenza di malattia, ma spesso contenimento delle disabilità e delle fragilità legate alla cronicità.

Definizione di salute alternativa

� realizzazione dinamica e consapevole del migliore progetto di vita compatibile con la cultura , le risorse e i limiti di ciascun individuo informato dei possibili miglioramenti dei quali è suscettibile .

C. Manfredi, 17 marzo 2012 – Cinquale di Montignoso

Che cosa è la malattia?

"E' malattia ogni condizione psicofisica che può essere modificata da interventi medici con benefici che superano gli inconvenienti".

Normalità e patologia

� Il confine fra assenza e presenza di malattia resta molto sfumato e contraddittorio, dipende da fattori socio culturali, ambientali, religiosi ed etnici.

� Normalità e patologia si dispongono lungo un continuum che rende spesso difficile una separazione netta fra le due situazioni.

La medicina: una definizione

� “una scienza applicata o una somma di scienze applicate ” che si occupa della salute del singolo malato o di una popolazione umana, e che, al fine di conseguire al meglio lo scopo, cerca, nell’osservazione sistematica, nel metodo sperimentale e nelle conoscenze di base che ne sono la linfa vitale, di accrescere il proprio livello di scientificità”

A. Pagnini Filosofia della medicina , Carocci editore, Roma 2010

La filosofia della Medicina

� epistemologica del sapere medico → filosofia della biologia;

� analisi dell’agire medico → filosofia della tecnica;

� filosofia che affronta il problema dell’uomo nel suo complesso cioè dell’individuo o della persona → tipo particolare di antropologia .

Federspil G. et al Filosofia della Medicina. Raffaell o Cortina Editore Milano, 2008

Sulla medicina clinica basata sulla conoscenza scientifica

� La medicina è una disciplina che:� si adatta alla variabilità storica dei contesti e

delle conoscenze scientifiche � mantiene inalterata la capacità di

relazionare con le persone� nel rispetto della loro libertà e autonomia in

un rapporto di condivisione esistenziale e di comunicazione autentica.

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

Sulla medicina clinica basata sulla conoscenza scientifica

� La medicina clinica si basa su un corpo di conoscenze che si costruiscono e si rinforzano grazie ai risultati della ricerca condotta secondo la metodologia della scienza.

� L’attività diagnostica e terapeutica prevede l’adozione di procedimenti la cui efficacia viene dimostrata attraverso osservazioni sperimentali sistematiche e pianificate .

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

L’esperimento clinico randomizzato e controllato

� evoluzione attuale del metodo ipotetico-deduttivo-sperimentale:

� permette di ottenere la prova, entro i limiti di probabilità assegnati, dell’esistenza di un preciso nesso tra causa (il trattamento) ed effetto (cambiamento favorevole dell’evoluzione clinica della malattia).

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

La medicina clinica e la ricerca

� La ricerca, esplorando progressivamente la realtà, produce risultati conoscitivi e pratici che si approssimano alla conoscenza della verità dei problemi che trattano.

� Quando i risultati delle sperimentazioni sono coerenti e riproducibili si possono trarre delle indicazioni fondate e affidabili da trasferire dalla minoranza che ha fatto parte della sperimentazione alle singole persone della realtà clinica corrente portatrici dello stesso problema.

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

RICERCA DI BASE: studio delle cause molecolari

RICERCA TRASLAZIONALE

ricerca clinica (epidemiologica e

RCT),

PAZIENTE

La piramide della medicina clinica

Medicina clinica e innovazioni tecnologiche

� la medicina non è solo una scienza applicata all’arte (una tecnologia),

� ma è anche una scienza dell’uomo (una antropologia).

Come è cambiato il «paziente»

� Non è più solo un insieme di sintomi, segni e reperti e neanche solo biologia per cui, per conoscerlo a fondo, servono anche altre forme di saperi, di abilità, di capacità, di sensibilità e di personalizzazione.

Universo dei pazienti

Vuole sapere, capire e decidere in autonomia

Chi cerca il medico

Chi non si cura di sapere e delega al medico

di decidere per il meglio

Chi non vuole sapereChi vuole essere riconosciuto

malato, anche se non lo è

Chi rifiuta di riconoscere e accettare la propria fragilità ;

Chi sfugge il medico

insiemi multiplie complessi

Chi pretende informazione esaustiva e partecipazione decisionale

Gli esigenti, “impazienti ”

Chi si fa scrupolo di non disturbare il dottore

Elementi in comune dell’universo dei “pazienti” e degli “impazienti

� esigenza umana di non essere lasciati soli � di trovare assistenza nei momenti cruciali

dell’esistenza che sono le malattie, le disabilità,le fragilità, le paure.

� In tali momenti il medico non è solo quella di un tecnico, ma un professionista completo, capace non soltanto di sapere e di fare, ma pure di comprendere e di condividere.

Umanizzare la medicina

“ri-spostare” al centro dell’attenzione l’individuo singolo affetto da quella data patologia e non la patologia che si manifesta in un “paziente anonimo”.

La clinica diagnosi e terapia

� le decisioni maturano nell’ambito del processo relazionale intersoggettivo che il medico instaura con il singolo paziente.

� comunicazione bidirezionale condizionata dalla conoscenza scientifica e dalle abilità tecniche,

� dalla personalità e i valori del clinico che interagisce con il progetto di vita, la personalità, i valori, le sensibilità, le credenze, le condizioni di vita e la volontà di guarigione del paziente.

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

Medical humanities e umanizzazione della medicina

� attingono a un ambito interdisciplinare in cui si incontrano:

� saperi di tipo filosofico, etico, letterario-artistico e di tipo sociologico-giuridico

� per focalizzare la riflessione sulla sofferenza del paziente, sugli aspetti empatici della relazione medico paziente, sull’importanza del contesto socio-culturale da cui il paziente proviene e in cui viene curato.

La scelta terapeutica

� il medico trasferisce le conoscenze di carattere generale, ricavate su popolazioni selezionate, al singolo individuo che è un universo a sé, diverso da tutti gli altri passati, presenti e futuri, ed è portatore di una storia localizzata nel tempo e nello spazio.

� La medicina clinica è pertanto una sintesi fra i contenuti della conoscenza scientifica e le peculiarità della storia e della realtà clinica dell’individuo per decidere qual è la strada migliore da seguire per lui.

DEFINIZIONE E VALORE DELLA MEDICINA CLINICA BASATA SULLA CONOSCENZA SCIENTIFICA – FTOM 2011

Scelta e responsabilità

� La prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la diretta responsabilità professionale ed etica del medico .

� Per questo deve essere riconosciuta autonomia decisionale al medico (art 13) che, nella formulazione dell’orientamento clinico terapeutico, agisce secondo il principio di efficacia delle cure .

Le decisioni del medico devono:

� essere adeguate ai dati scientifici accreditati o alle evidenze metodologicamente fondate (art 6);

� tenere in debito conto le preferenze ed aspettative del paziente , il contesto sociale, organizzativo ed economico in cui opera;

� l’uso appropriato delle risorse , sempre perseguendo il beneficio del paziente(art 13).

Il lavoro del clinico

� è centrato sull’individuo.� al clinico si rivolge un individuo che ha una

malattia da cui vuol essere guarito, o sintomi o segni dai quali vuole essere liberato e rispetto ai quali vuole essere rassicurato.

EBM e decisioni cliniche

� Le prove di efficacia (evidenze) non sono applicabili come risposte preconfezionate ai problemi di salute individuali, che sono variabili e complessi.

� Per un uso appropriato delle evidenze e per prendere decisioni diagnostiche e terapeutiche rimane necessario il ragionamento di un clinico.

Appropriatezza: nuovo indirizzo

� Superamento dell’era del mero contenimento dei costi

� Obiettivo: raggiungimento di risultati di salute predefiniti e compatibili con le risorse disponibili.

Appropriatezza prescrittiva in medicina clinica

� Il medico deve prescrive ciò che è piùconfacente rispetto alle necessità di un individuo malato (principio di giustizia).

� Le scelte devono essere qualitativamente conformi ai processi relazionali intersoggettivi che ha instaurato con il malato.

Logica della prescrizione “appropriata”

� l’attività decisionale del medico si fonda sulle evidenze disponibili,

� sulla valutazione degli esiti delle prescrizioni in termini di risultati raggiunti

� sulle conclusioni degli studi sugli esiti degli interventi (studi di outcome research)

Appropriatezza prescrittiva in sanità

� Prende in esame il procedimento clinico adottato dal medico, la sua efficacia ed i suoi costi.

� Il medico, come soggetto, è sostituito dal “procedimento” che ha adottato.

� Il malato dai “dati” sui benefici conseguiti a livello di popolazione.

� Medico e malato dai costi sostenuti.

Appropriatezza prescrittiva in sanità

� I soggetti di una relazione clinica sono sostituiti dai loro effetti strumentali;

� All’idea di giustizia subentra quella di rispondenza economica;

� La base clinica della prescrizione è sostituita dalla valutazione dei costi rispetto ai benefici;

� E’ ciò che è economicamente giustificato ad essere giusto.

Che cosa vedono nella prescrizione?

� L’appropriatezza clinica il medico che sceglie ciò che è giusto dentro un’etica e una scienza che considera ciò che ègiusto anche come economicamente giustificato.

Che cosa vedono nella prescrizione?

� L’appropriatezza sanitaria valuta le scelte dei medici dentro una razionalità che non considera il giusto come automaticamente giustificato sul piano economico.

� L’appropriatezza quindi tenta di amministrare il bilanciamento tra etica ed economia, tra necessità clinica e disponibilità delle risorse.

Quesiti vitali a proposito di appropriatezza prescrittiva:

� “Qual è il costo (in termini di equità) che la società è disposta a pagare per ottenere più di appropriatezza?”

� “Qual è il costo etico e professionale che i medici sono disposti a pagare per un po’più di economia?”

La prescrizione come scelta e il suo contesto

� Contesto clinico : gli enunciati significanti della appropriatezza sono il risultato congetturale di inferenze cliniche ed etiche.

� Contesto statistico-epidemiologico : gli enunciati significativi dell’appropriatezza sono il risultato logico di inferenze statistico-epidemiologiche.

La prescrizione come scelta e il suo contesto

� Il problema nasce nel momento in cui le due inferenze non conducono alla stessa conclusione.

Scelta corretta del farmaco

� Analisi critica dei risultati degli studi clinici

� Valutazione della trasferibilità delle loro conclusioni alla realtà clinica del singolo paziente.

Prescrizioni e “appropriatezza”

� calcolo benefici/rischi: rapporto “adeguato” tra benefici ragionevolmente conseguibili e rischi proporzionalmente giustificati

� valutazione di tipo sostanzialmente previsionale sulla base delle conoscenze disponibili

� Usare quello che si sa per decidere al meglio circa quello che ancora non si sa (che cosa accadrà nel singolo paziente?).

Trasferibilità della conoscenza scientifica

al singolo paziente

� Ciò che va bene per una malattia non èdetto che sia sempre la migliore soluzione per la singola persona

� Nessuno è in grado di prevedere se il singolo paziente rientrerà fra coloro che trarranno reale beneficio.

Trasferibilità della conoscenza scientifica

al singolo paziente

� Il paziente ha una sua idea su ciò che èbene è ciò che è male per lui che deriva dalla sua personalità e dalla sua cultura.

� Può pertanto respingere un trattamento nonostante sia proposto come appropriato dal sistema sanitario.

L’autonomia della ricerca è in pericolo!

� La cura degli uomini non è più un dialogo a due voci, fra medico e paziente, ma un coro polifonico, in cui alcuni sovrastano gli altri esercitando un’influenza sempre maggiore sulle scelte che si prendono all’interno degli ambulatori o nelle corsie d’ospedale.

� Di conseguenza è necessario comprendere come, di pari passo alla mole di informazioni disponibili, non sempre attendibili e quasi mai disinteressate, debba aumentare anche il livello di consapevolezza da parte dei medici, perché non si facciano sedurre dal canto delle sirene.

� Ma anche da parte dei pazienti, perché sviluppino un sano scetticismo, usando la medicina senza farsi usare.

Davidoff F. e altri (2001), Sponsorship, Authorship, and Accountability , International Committee of Medical Journal Editors

L’autonomia della ricerca è in pericolo!

� I direttori delle 9 più importanti riviste internazionali di medicina hanno affrontato il problema dell’integrità degli scienziati e della loro indipendenza,

� la ricerca medica non possa più considerarsi un’impresa disinteressata

� i ricercatori si “assumano la responsabilità” di quanto pubblicano.

Davidoff F. e altri (2001), Sponsorship, Authorship, and Accountability , International Committee of Medical Journal Editors

La ricerca clinica è motivata da diversi fattori.

� la maggior parte dei ricercatori clinici affermerebbe che la loro ricerca intende migliorare l’efficacia e la sicurezza delle cure.

� Ci sono esempi nei quali i pazienti riescono ad influenzare ciò che viene studiato, ma sono solo delle eccezioni.

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

La ricerca clinica e i bisogni veri dei pazienti� Esiste un divario tra quello che i ricercatori

studiano e quello di cui i pazienti hanno davvero bisogno.

� “Io sono un ricercatore, ho la responsabilità di assegnare fondi per la ricerca, e ho avuto un mieloma multiplo negli ultimi dieci anni. Pochi anni fa ho dichiarato pubblicamente che le incertezze incontrate all’inizio della mia patologia si potevano evitare.”

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

Quasi 10 anni dopo e dopo una ricaduta

ho guardato l’”epidemiologia” degli studi sui mielomi sul sito ClinicalTrials.gov

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

31 luglio 2011 ricerca con il termine chiave “mieloma multiplo”

� 1384 studi. � studi comparativi di fase II o III: 107; � sopravvivenza globale inserito come End

point: 58 studi� sopravvivenza globale come end point

primario: 10 studi� confronti tipo testa a testa tra diversi

farmaci o tra diverse strategie: zero studi

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

31 luglio 2011 ricerca con il termine chiave “mieloma multiplo”

� “Nel frattempo, gli esperti ritengono che gli studi citogenetici e i profili di espressione genica metteranno in luce trattamenti personalizzati per il mieloma,

� mentre le aziende farmaceutiche evitano la ricerca che potrebbe mostrare che i farmaci nuovi e più costosi non sono migliori rispetto a quelli di confronto già presenti sul mercato .”

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

Governance della ricerca clinica:

� Se vogliamo che diventino disponibili informazioni più pertinenti, è necessaria una nuova governance della strategia di ricerca .

� I ricercatori, abbandonati a sé stessi, non possono affrontare l’attuale squilibrio.

� I ricercatori sono intrappolati all’interno dei loro interessi –professionali e accademici – che li portano a competere per finanziamenti dell'industria farmaceutica per fasi precoci di trial invece di diventare “campioni” di studi strategici, testa a testa e di fase III.

� I gruppi di pazienti non modificano il modello prevalente di ricerca: data la mancanza di meccanismi espliciti per la stabilire prioritànella ricerca essi sono spesso dominati dagli esperti con interessi personali.

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

Come risolvere il problema

� Il finanziamento pubblico non può risolvere il problema.

� Sviluppare politiche nella fase di pre-approvazionedello sviluppo di un farmaco

� Attuare una stretta collaborazione con le aziende farmaceutiche

� Gli organismi regolatori devono formulare continui input

� Un nuovo modello di strategia dovrebbe riunire tutt e le parti interessate, partendo da un’analisi delle ricerche esistenti e in corso prodotte indipendentemente da ogni interesse personale.

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

Associazioni di pazienti e agenda della ricerca

� Le associazioni di pazienti con mieloma spendono milioni per sostenere la ricerca con la speranza di promuovere una migliore assistenza.

� Con il supporto della collettività dovrebbero essere in una posizione di forza per chiedere una ridefinizione dell’agenda di ricerca nell’interesse dei pazienti.

Liberati A. Lancet 378:1777-78 19 November 2011

Spero che questo approccio possa essere ulteriormente discusso su The Lancet per molte altre aree della ricerca clinica e non solo in oncologia.

Alessandro Liberati è mancato a Bologna il 1° gennaio 2012

“sanità d’iniziativa”

� approccio proattivo e preventivo a livello territoriale dei malati cronici.

� modello fortemente innovativo dell'assistenza che potenzia il ruolo delle cure primarie, valorizza la necessità del lavoro in equipe (moduli) e assegna al cittadino, consapevole e informato, un ruolo attivo nell'alleanza terapeutica e preventiva propria dei servizi e dei professionisti sanitari.

La sanità d’iniziativa: dall’attesa alla ricerca attiva

� Trasformare un sistema sanitario “reattivo”, che si muove solo di fronte a una domanda, in un sistema sanitario “proattivo”, che cerca le persone attivamente e in modo diverso a seconda del loro contesto socioculturale;

� la Regione Toscana ha definito le modalità di attuazione della sanità d’iniziativa a livello territoriale sulla base del modello di riferimento costituito dall’Expanded Chronic Care Model.

La piramide della salute

� Modello a “piramide” di Kaiser Permanente riferito alla stratificazione del rischio nella popolazione e alla differenziazione delle strategie d’intervento in relazione ai differenti livelli di rischio cercando un approccio focalizzato sulla persona (person-focused) anzichè sulla malattia (disease-focused) o sui servizi.

LA PIRAMIDE “CCM” PRESSO “KAISER-PERMANENTE”

CaseManagement

DiseaseManagement

Self Management

Livello 170-80%

Livello 2

Livello 3•Identificazione dei soggetti con malattie croniche

•Condivisione del rischio economico da parte degli operatori

•Riferimento a “pathways” clinici

•Stratificazione per rischio di aggravamento

•Informatizzazione dei dati. Condivisione.

•Cure intermedie “nurse led”

•Approccio multidisciplinare nel primary care

•Forte integrazione primary care –specialisti

•Promozione del “self-care”

ALCUNE REGOLE DEL MODELLO

Chronic Care Model:Il supporto all’auto-cura

� Nelle malattie croniche il paziente diventa il protagonista attivo dei processi assistenziali.

� Il paziente vive con la sua malattia per molti anni; � la gestione della malattia può essere insegnata alla maggior

parte dei pazienti e un segmento della gestione – la dieta, l’esercizio fisico, il monitoraggio (della pressione, del glucosio, del peso corporeo, etc.), l’uso dei farmaci – può essere trasferito sotto il loro diretto controllo.

� Il supporto all’auto-cura significa aiutare i pazienti e le loro famiglie ad acquisire abilità e fiducia nella gestione della malattia, procurando gli strumenti necessari e valutando regolarmente i risultati e i problemi.

Chronic Care Model:L’organizzazione del team

� La struttura del team assistenziale (medici di famiglia, infermieri, educatori) prevede una chiara divisione del lavoro e separa l’assistenza ai pazienti acuti dalla gestione programmata ai pazienti cronici.

� I medici trattano i pazienti acuti, intervengono nei casi cronici difficili e complicati, e formano il personale del team.

� Il personale non medico è formato per supportare l’auto-cura dei pazienti, per svolgere alcune specifiche funzioni (test di laboratorio per i pazienti diabetici, esame del piede, etc.) e assicurare laprogrammazione e lo svolgimento del follow-up dei pazienti.

� Le visite programmate sono uno degli aspetti più significativi del nuovo disegno organizzativo del team.

Chronic Care Model:Il supporto alle decisioni

� L’adozione di linee-guida basate sull’evidenza forniscono al team gli standard per fornire un’assistenza ottimale ai pazienti cronici.

� Le linee-guida sono rinforzate da un’attività di sessioni di aggiornamento per tutti i componenti del team.

Chronic Care Model:I sistemi informativi computerizzati

� Svolgono tre importanti funzioni: � come sistema di allerta che aiuta i team delle cure

primarie ad attenersi alle linee-guida; � come feedback per i medici, mostrando i loro livelli di

performance nei confronti degli indicatori delle malattie croniche, come i livelli di emoglobina A1c e di lipidi;

� come registri di patologia per pianificare la cura individuale dei pazienti e per amministrare un’assistenza “population-based”.

� I registri di patologia – caratteristica centrale del CCM– sono liste di tutti i pazienti con una determinata condizione cronica in carico a un team di cure primarie.

LA RESPONSABILITÀ E L’APPROPRIATEZZA

� In una situazione di riduzione delle risorse disponibili e di crescente domanda di servizi, per evitare che vengano ridotti i LEA (o che la qualità dei servizi offerti si deteriori pericolosamente), unica strada da seguire:

� responsabilità e appropriatezza �� alternativa: “razionamento” applicato alternativa: “razionamento” applicato

all’assistenza sanitaria!all’assistenza sanitaria!

Geddes M, Maciocco G Toscana Medica 2012 n 1 pag. 2 1

Responsabilità e Appropriatezza da parte di chi?

� politici e amministratori a cui è richiesta competenza, austerità e rigore morale nella gestione della cosa pubblica, nella lotta agli sprechi, nel perseguimento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’equità.

� mondo accademico, della scienza e della ricerca a cui si chiede responsabilità e discernimento nel proporre soluzioni enormemente costose per ottenere minimi benefici clinici.

Geddes M, Maciocco G Toscana Medica 2012 n 1 pag. 2 1

Responsabilità e Appropriatezza da parte di chi?

Tutti i cittadini che devono imparare a considerare il SSR come un bene prezioso della comunità da usare con parsimonia e responsabilità.

Geddes M, Maciocco G Toscana Medica 2012 n 1 pag. 2 1

Responsabilità e Appropriatezza da parte di chi?

� Mondo medico – nelle sue molteplici articolazioni : ordini professionali, società scientifiche, organizzazioni sindacali, medici (ospedalieri, dei servizi, specialisti, mmg) –per il quale l’appropriatezza prescrittiva, basata sui principi dell’efficacia clinica e/o del costo/efficacia, non è solo un requisito tecnico-professionale, ma anche un dovere etico e un imperativo deontologico.

Geddes M, Maciocco G Toscana Medica 2012 n 1 pag. 2 1

Prospettive per gli architetti della salute� Non servono “iniezioni di tecnicismo, di economia

mercantile, di etica ridotta a etichetta”. � L’uscita della crisi è solo quella di una medicina

possibile con riappropriazione da parte dei medici di un ruolo originario e statutario che fa di essi i punti di forza e di resistenza di tutto il sistema.

� La buona gestione delle risorse fisiche e psicologiche a disposizione della persona è e dovrà essere l’altra faccia della buona gestione delle risorse economiche a disposizione della società.

G Cosmacini, “LA QUALITÀ DELLA MEDICINA TRA ECONOMI A ED ETICA: UNA VISIONE STORICA” Milano 2007

il senso del limite

� Il medico dovrà essere, oltreché un buon diagnosta e un buon terapeuta, un buon pedagogo, che eserciti professionalmente una educazione alla salute la quale sia in grado di aiutare gli assistiti ad auto educarsi e ad acquisire il senso del limite.

� Un limite molteplice: fisiologico, giacché non possiamo dirci “più sani e più belli” a tutte le età della vita; scientifico, poiché la medicina, pur avendo fatto e facendo ormai enormi progressi, non può fare tutto, non è onnipotente; economico, perché la medicina che non può fare tutto, non può neanche dare tutto, indiscriminatamente.

� Questo limite, si badi bene, non è un divieto, ma una regola etica, una ragione filosofica.

G Cosmacini, “LA QUALITÀ DELLA MEDICINA TRA ECONOMI A ED ETICA: UNA VISIONE STORICA” Milano 2007