Le pieghe oscure dell’animo: Gassman interpreta e dirige...

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GIOVED 24 APRILE 2014 20 L’Italo?Ameri ? ITALIAN?SECTION | WILLIAM MOLDUCCI Emanuela Cortesi è una sensi- bile interprete della musica italia- na. La sua carriera è iniziata mol- to presto, con la partecipazione al Festival di Sanremo del 1974. Una carriera fulminante per que- gli anni, ma qualcosa non andò per il verso giusto ed Emanuela abbandonò la musica leggera per tanti altri. Nel 1995 ha collaborato con la Disney interpretando il brano “Se tu non ci fossi”, per il film d'animazione Pocahontas duet- tando con Massimo di Cataldo. Successivamente ha prestato la voce al personaggio di Calliope in Hercules e nel 1999 ha dop- piato la voce cantante di Jessie in Toy Story 2. Nel 1998 viene in- Nel 1974 Emanuela Cortesi partecipò al Festival di Sanremo arrivando 5^ nima. Qual è la sua esperienza di lavoro con Mina? Lavorare con Mina è estrema- mente semplice, ma è anche mol- to impegnativo. La semplicità deriva dalla consapevolezza delle potenzialità e di cosa si possa realizzare insieme a lei, suo figlio Massimiliano e agli altri colleghi. Forti di questa consape- volezza si lavora con un entusia- smo e una disponibilità completa, perché si capisce che alla fine il risultato sarà eccellente. Detto questo, l'impegno sta nella con- centrazione, nel proporre solu- zioni alternative per sottolineare una frase o commentare un inter- vento musicale, cercando di non essere soltanto passivi esecutori. Le condizioni di lavoro che si creano con Mina e Max, consen- tono di esprimersi al meglio e di sentirsi sempre gratificati. Lei e suo figlio sono due delle persone più intelligenti e vere, che io abbia mai conosciuto nell'am- biente musicale. I tour mondiali con Eros Ramazzotti e Laura Pausini, l’hanno portata in giro per il mondo, cosa può raccontarci di queste esperienze? L'esperienza di un tour mondia- le ti apre il cuore e la mente, ma naturalmente dipende da come l'affronti. Prima di tutto ci sono le canzoni da imparare in lingue diverse, quindi si deve mettere in conto il lavoro sulle sonorità vo- cali. La scaletta va ripensata, si possono aggiungere o togliere dei brani che in Italia sono stati per mesi in classifica o che sono passati inosservati. Gli stadi, i palazzetti, gli auditorium e co- munque qualsiasi “contenitore”, si riempie di gente fantastica, che ti accoglie con grande entusia- smo. La mia esperienza con Eros negli Usa e in Sud America è stata indimenticabile. All'estero apprendi usanze e culture diver- se, impari ad apprezzarne le dif- ferenze e torni più ricco. Lon- tano dall'Italia ti senti più libero, hai voglia di integrarti con gli altri, di capire la loro vita e di conoscere la loro storia. Ha dei bei ricordi delle esibi- zioni negli Stati Uniti? Ho cantato con Laura Pausini, Mango e Ramazzotti a Los An- geles, Miami, New York, Dallas, Atlantic City, Montreal e To- ronto. Saremmo andati anche con Lucio Dalla in America, ma purtroppo ci siamo fermati in Europa... Ricordo che con Eros siamo stati fra i primi a cantare al Radio City Music Hall di New York. Dei tanti concerti, tra cui quelli di Los Angeles, ho ricordi indelebili di musica, passione e gioia di cantare per tutte quelle persone che avevano imparato le parole delle canzoni, senza com- prenderne completamente il significato, solo perché attratti dalla melodia italiana e dalla ritornare nell'anonimato. Alla ba- se di questa decisione ci fu l'in- soddisfazione per il repertorio che le fu messo a disposizione. Questo sembra il racconto della fine prematura di una brillante carriera, così come tante altre, ma il suo passaggio per le scene mu- sicali non fu dimenticato e circa dieci anni dopo, Marcella la volle come corista nei suoi concerti. Da quel momento la Cortesi iniziò a lavorare come vocalist con Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Mina, Laura Pausini, Adriano Celenta- no, Andrea Mingardi, Riccardo Fogli, Ornella Vanoni, Mango e Manu Cortesi: quando si fa cinema cantando (per i film Disney) e musica da vocalist per i grandi interpreti (Mina, Dalla, Eros...) vocalità degli interpreti. Ricordo tanti sguardi, pupazzi di peluche, lettere, articoli, foto- grafie, braccialetti e collanine, questo è il beneficio più grande, al di là delle canzoni, di questi legami forti, indelebili... incasto- nati nel mio cuore come preziosi diamanti. L'amicizia che mi lega ancora oggi a queste persone è pura come gli occhi di un bambi- no. Ha cantato con Lucio Dalla, durante la sua ultima esibizio- ne a Montreux. Che ricordo le ha lasciato? Lucio ha riempito di ricordi meravigliosi due anni della mia vita e ora mi manca moltissimo, mi ha inondata di complimenti, d’ironia, di leggerezza. Mi ha fatto riflettere, mi ha regalato l'incontro con il mio compagno, ma con la stessa leggerezza con la quale ha vissuto, l'ho visto an- darsene. Qualche volta guardo le fotografie di quel tour appena ini- ziato e finito dopo soli tre giorni e mi sembra tutto ancora irreale. Vocalist per numerosi artisti, ha interpretato anche canzoni della Disney vitata al Pavarotti & Friends per duettare con Eros nel brano Se bastasse una canzone. Nel febbraio 2012 la Cortese era con Lucio Dalla, durante il suo ultimo concerto a Montreux in Svizzera. Quanto è importante la pre- senza del coro nella musica ita- liana? Sono convinta che quando un coro riesce a valorizzare una can- zone, ci debba assolutamente es- sere. Il coro è l'espressione della gente, di tante voci chiamate per vitalizzare una situazione, un mo- mento statico, un pensiero comu- ne. Il coro è un'espressione dell'a- Le pieghe oscure dell’animo: Gassman interpreta e dirige Riccardo III Nonostante Shakespeare sia stato rivisitato e rappresentato da tutti i maggiori autori e attori del panorama teatrale europeo e a- mericano, resta oggetto e materia principe di riflessione nel teatro e sul senso stesso del teatro. È questo il caso di Alessandro Gassmann che, aiutato anche dalla traduzione-adattamento di Vitaliano Trevisan, ne ha ricom- posto la sintassi drammaturgica, rimodernandola. “La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di Shakespeare non è disgiunta dal felice incon- tro artistico con Vitaliano Tre- visan. Ho sempre avuto nei ri- guardi del Bardo, forse per l’in- combenza di gigantesche ombre familiari, un approccio timoroso. La lettura di un adattamento di un testo di Goldoni curato sem- pre da Trevisan, sorprendente- mente moderno e originale, ma anche accurato e rispettoso del- l’autore, ha fatto scattare in me l’idea che quel tipo di approccio potesse essere altrettanto effica- ce nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sogna- vo di rappresentare: Riccardo III”. Grande testo shakespeariano, quello rappresentato da Gass- man, talentuoso artista italiano, che ha per protagonista un re cru- dele, ambizioso, manipolatore, ma anche insicuro, tormentato, spaventato dalla solitudine. Oggi messo in scena tra Il Pic- colo di Milano e Il Teatro Ar- gentina di Roma, Riccardo III è figlio di un adattamento e una messa in scena contemporanea, piena di rabbia e di passione. “Il nostro Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia o- micida, la sua ‘diversità’ – dice Gassmann - dovrà colpire al cuo- re, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio af- fascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle deformità congenite dell’a- nimo umano”. Al centro della scena un’oscu- rità impenetrabile perché oggi non esiste il confronto tra bene e male, i ruoli sono capovolti. Attorno a Gassman una compa- gnia di attori molto bravi da Mauro Martino a Paila Pavese, da Sergio Meogrossi a Giacomo Rosselli. Ottima la scenografia di Gian- luca Amodio, i costumi di Maria- no Tufano e, in particolare, la videografia di Marco Schiavoni. La musica è di Pivio & Aldo De Scalzi, due bravissimi composi- tori italiani. Una prova importante quella di Alessandro Gassman e della sua compagnia, una sorta di progres- siva riflessione verso un’autenti- cità rinnovata e singolare, nella sapienza recitativa e nella capa- cità di leggere e rinnovare un te- sto 'classico' ma, per sua e nostra fortuna, mai immobile come il miglior teatro. Alessandro Gassman interpreta a teatro Riccardo III di Shakespeare VALENTINA CALABRESE Messa in scena contemporanea e prova registica per Gassman 4-24-2014.qxp_05-25-06 23/04/14 18:50 Pagina 20

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WILLIAM MOLDUCCI

Emanuela Cortesi è una sensi-bile interprete della musica italia-na. La sua carriera è iniziata mol-to presto, con la partecipazione alFestival di Sanremo del 1974.Una carriera fulminante per que-gli anni, ma qualcosa non andòper il verso giusto ed Emanuelaabbandonò la musica leggera per

tanti altri.Nel 1995 ha collaborato con la

Disney interpretando il brano“Se tu non ci fossi”, per il filmd'animazione Pocahontas duet-tando con Massimo di Cataldo. Successivamente ha prestato la

voce al personaggio di Calliopein Hercules e nel 1999 ha dop-piato la voce cantante di Jessie inToy Story 2. Nel 1998 viene in-

Nel 1974 Emanuela Cortesi partecipò al Festival di Sanremo arrivando 5^

nima.Qual è la sua esperienza di

lavoro con Mina?Lavorare con Mina è estrema-

mente semplice, ma è anche mol-to impegnativo. La semplicitàderiva dalla consapevolezza dellepotenzialità e di cosa si possarealizzare insieme a lei, suofiglio Massimiliano e agli altricolleghi. Forti di questa consape-volezza si lavora con un entusia-smo e una disponibilità completa,perché si capisce che alla fine ilrisultato sarà eccellente. Dettoquesto, l'impegno sta nella con-centrazione, nel proporre solu-zioni alternative per sottolineareuna frase o commentare un inter-vento musicale, cercando di nonessere soltanto passivi esecutori.Le condizioni di lavoro che sicreano con Mina e Max, consen-tono di esprimersi al meglio e disentirsi sempre gratificati. Lei esuo figlio sono due delle personepiù intelligenti e vere, che ioabbia mai conosciuto nell'am-biente musicale. I tour mondiali con Eros

Ramazzotti e Laura Pausini,l’hanno portata in giro per ilmondo, cosa può raccontarci diqueste esperienze?L'esperienza di un tour mondia-

le ti apre il cuore e la mente, manaturalmente dipende da comel'affronti. Prima di tutto ci sonole canzoni da imparare in linguediverse, quindi si deve mettere inconto il lavoro sulle sonorità vo-cali. La scaletta va ripensata, sipossono aggiungere o toglieredei brani che in Italia sono statiper mesi in classifica o che sonopassati inosservati. Gli stadi, ipalazzetti, gli auditorium e co-munque qualsiasi “contenitore”,si riempie di gente fantastica, cheti accoglie con grande entusia-smo. La mia esperienza con Erosnegli Usa e in Sud America èstata indimenticabile. All'estero

apprendi usanze e culture diver-se, impari ad apprezzarne le dif-ferenze e torni più ricco. Lon-tano dall'Italia ti senti più libero,hai voglia di integrarti con glialtri, di capire la loro vita e diconoscere la loro storia. Ha dei bei ricordi delle esibi-

zioni negli Stati Uniti?Ho cantato con Laura Pausini,

Mango e Ramazzotti a Los An-geles, Miami, New York, Dallas,Atlantic City, Montreal e To-ronto. Saremmo andati anchecon Lucio Dalla in America, mapurtroppo ci siamo fermati inEuropa... Ricordo che con Eros siamo

stati fra i primi a cantare alRadio City Music Hall di NewYork. Dei tanti concerti, tra cuiquelli di Los Angeles, ho ricordiindelebili di musica, passione egioia di cantare per tutte quellepersone che avevano imparato leparole delle canzoni, senza com-prenderne completamente il significato, solo perché attrattidalla melodia italiana e dalla

ritornare nell'anonimato. Alla ba-se di questa decisione ci fu l'in-soddisfazione per il repertorioche le fu messo a disposizione.Questo sembra il racconto della

fine prematura di una brillantecarriera, così come tante altre, mail suo passaggio per le scene mu-sicali non fu dimenticato e circadieci anni dopo, Marcella la vollecome corista nei suoi concerti. Da quel momento la Cortesi

iniziò a lavorare come vocalistcon Eros Ramazzotti, LucioDalla, Gianni Morandi, Mina,Laura Pausini, Adriano Celenta-no, Andrea Mingardi, RiccardoFogli, Ornella Vanoni, Mango e

Manu Cortesi: quando si fa cinema cantando (per i film Disney) emusica da vocalist per i grandi interpreti (Mina, Dalla, Eros...)

vocalità degli interpreti. Ricordo tanti sguardi, pupazzi

di peluche, lettere, articoli, foto-grafie, braccialetti e collanine,questo è il beneficio più grande,al di là delle canzoni, di questilegami forti, indelebili... incasto-nati nel mio cuore come preziosidiamanti. L'amicizia che mi legaancora oggi a queste persone èpura come gli occhi di un bambi-no.Ha cantato con Lucio Dalla,

durante la sua ultima esibizio-ne a Montreux. Che ricordo leha lasciato?Lucio ha riempito di ricordi

meravigliosi due anni della miavita e ora mi manca moltissimo,mi ha inondata di complimenti,d’ironia, di leggerezza. Mi hafatto riflettere, mi ha regalatol'incontro con il mio compagno,ma con la stessa leggerezza conla quale ha vissuto, l'ho visto an-darsene. Qualche volta guardo lefotografie di quel tour appena ini-ziato e finito dopo soli tre giornie mi sembra tutto ancora irreale.

Vocalist per numerosi artisti, ha interpretato anche canzoni della Disney

vitata al Pavarotti & Friends perduettare con Eros nel brano Sebastasse una canzone.Nel febbraio 2012 la Cortese

era con Lucio Dalla, durante ilsuo ultimo concerto a Montreuxin Svizzera.Quanto è importante la pre-

senza del coro nella musica ita-liana?Sono convinta che quando un

coro riesce a valorizzare una can-zone, ci debba assolutamente es-sere. Il coro è l'espressione dellagente, di tante voci chiamate pervitalizzare una situazione, un mo-mento statico, un pensiero comu-ne. Il coro è un'espressione dell'a-

Le pieghe oscure dell’animo: Gassmaninterpreta e dirige Riccardo III

Nonostante Shakespeare siastato rivisitato e rappresentato datutti i maggiori autori e attori delpanorama teatrale europeo e a-mericano, resta oggetto e materiaprincipe di riflessione nel teatro

e sul senso stesso del teatro.È questo il caso di Alessandro

Gassmann che, aiutato anchedalla traduzione-adattamento diVitaliano Trevisan, ne ha ricom-posto la sintassi drammaturgica,rimodernandola.“La decisione di affrontare, per

la prima volta anche da regista,un capolavoro di Shakespearenon è disgiunta dal felice incon-tro artistico con Vitaliano Tre-visan. Ho sempre avuto nei ri-guardi del Bardo, forse per l’in-combenza di gigantesche ombrefamiliari, un approccio timoroso. La lettura di un adattamento di

un testo di Goldoni curato sem-pre da Trevisan, sorprendente-mente moderno e originale, maanche accurato e rispettoso del-l’autore, ha fatto scattare in mel’idea che quel tipo di approcciopotesse essere altrettanto effica-ce nei riguardi dell’opera diShakespeare che da anni sogna-vo di rappresentare: Riccardo

III”.Grande testo shakespeariano,

quello rappresentato da Gass-man, talentuoso artista italiano,che ha per protagonista un re cru-dele, ambizioso, manipolatore,ma anche insicuro, tormentato,spaventato dalla solitudine. Oggi messo in scena tra Il Pic-

colo di Milano e Il Teatro Ar-gentina di Roma, Riccardo III èfiglio di un adattamento e unamessa in scena contemporanea,piena di rabbia e di passione. “Il nostro Riccardo, col suo

violento furore, la sua ferocebrama di potere, la sua follia o-micida, la sua ‘diversità’ – diceGassmann - dovrà colpire al cuo-re, emozionare e coinvolgere ilpubblico di oggi (mi auguro ingran parte formato da giovani),trasportandolo in un viaggio af-fascinante e tragico, attraverso lepieghe oscure dell'inconscio enelle deformità congenite dell’a-nimo umano”.

Al centro della scena un’oscu-rità impenetrabile perché ogginon esiste il confronto tra bene emale, i ruoli sono capovolti.Attorno a Gassman una compa-

gnia di attori molto bravi daMauro Martino a Paila Pavese,da Sergio Meogrossi a GiacomoRosselli.Ottima la scenografia di Gian-

luca Amodio, i costumi di Maria-no Tufano e, in particolare, lavideografia di Marco Schiavoni.

La musica è di Pivio & Aldo DeScalzi, due bravissimi composi-tori italiani.Una prova importante quella di

Alessandro Gassman e della suacompagnia, una sorta di progres-siva riflessione verso un’autenti-cità rinnovata e singolare, nellasapienza recitativa e nella capa-cità di leggere e rinnovare un te-sto 'classico' ma, per sua e nostrafortuna, mai immobile come ilmiglior teatro.

Alessandro Gassman interpreta a teatro Riccardo III di Shakespeare

VALENTINA CALABRESE

Messa in scena contemporanea eprova registica per Gassman

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