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LE PALPITAZIONI. www.docvadis.it/giordanocalabrese. Definizione. Consapevolezza fastidiosa del proprio battito cardiaco Per quanto palpitazioni e aritmie siano fenomeni strettamente correlati, sono concetti alquanto distinti - PowerPoint PPT Presentation

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Definizione

Consapevolezza fastidiosa del proprio battito cardiaco

– Per quanto palpitazioni e aritmie siano fenomeni strettamente correlati, sono concetti alquanto distinti

– Si può percepire in maniera fastidiosa il ritmo sinusale normale o tachicardico (per vari motivi) o una contrazione cardiaca particolarmente vigorosa

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Palpitazioni e aritmie sono fenomeni strettamente correlati

ma NON sono sinonimi

Su questa considerazionesi basa l’impostazione

della diagnostica

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Questione clinica…

• Le PALPITAZIONI costituiscono il 16% dei sintomi di riferimento in ambito di medicina generale 1 e la seconda più comune causa di richiesta di consulenza cardiologica 2

• La maggioranza delle palpitazioni sono benigne dal punto di vista medico e solo una parte hanno una genesi “cardiaca”

1: Kroenke K et al Arch Intrn Med 19902: Mayou RA J Psychosom Res 1998

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….questione clinica

• I pazienti con palpitazioni benigne costituiscono quindi una sfida rilevante per il clinico pratico

• Essi vengono infatti spesso sottoposti ad un numero assai elevato di test diagnostici costosi e non necessari.

• Ciò riflette anche “il timore del medico di non identificare una condizione che possa beneficiare di adeguato trattamento”*

* Ziemetbaum & Josephson, N Engl J Med 1998

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Eziologia• Cause cardiache “aritmogene”

– Aritmie di vario tipo, associate o meno a quadri nosograficamente determinati (ad es: sdr del QT lungo, Brugada, o CAVD)

• Cause cardiache “non primariamente aritmogene”– Aritmie che complicano condizioni (ad es.: ipertensione)

o cardiopatie di vario genere (ad esempio valvulopatie, cardiomiopatie diverse dalla CAVD)

• Cause extracardiache– Organiche (malattie endocrine, anemie ed

anemizzazioni, etc.)• Funzionali

– Sindromi psichiatricheLe cause suddetteLe cause suddette

non sono mutualmente esclusivenon sono mutualmente esclusive

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Obiettivi diagnosticiovvero fatti da valutare

• Caratteristiche del sintomo (palpitazioni)• Fattori precipitanti• Disturbo funzionale (aritmia)• Il substrato (cardiopatia o altro)

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Caratteristiche del sintomo

• Quando è iniziata la sintomatologia?• Durata e frequenza degli episodi• Associati con altri sintomi (dolore anginoso,

dispnea, lipotimia, sincope)?• Come inizia/cessa un episodio

(progressivamente, bruscamente)?

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Caratteristiche del sintomo• Quando è iniziata la sintomatologia?

– Strettamente correlato con la ricerca di fattori precipitanti

– Lasciare libero il paziente di descrivere il fenomeno

– Attenzione alle interpretazioni preformate!

• Durata e frequenza degli episodi• Associati con altri sintomi (dolore anginoso, dispnea, lipotimia,

sincope)?• Come inizia/cessa un episodio (progressivamente,

bruscamente)?

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Caratteristiche del sintomo• Quando è iniziata la sintomatologia?

• Durata e frequenza degli episodi– Singoli battiti o sequenze ?(utile simulare un

ritmo battendo le dita sulla scrivania)– Regolare o irregolare?– Quanto durano e ogni quanto si presentano

(pianificare approccio diagnostico)

• Associati con altri sintomi (dolore anginoso, dispnea, lipotimia, sincope)?

• Come inizia/cessa un episodio (progressivamente, bruscamente)?

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Caratteristiche del sintomo• Quando è iniziata la sintomatologia?• Durata e frequenza degli episodi

• Associati con altri sintomi (dolore anginoso, dispnea, lipotimia, sincope)?– Contemporaneo alla valutazione delle circostanze

(esercizio, riposo, digestione, mestruazioni)– Dolore toracico non tipico, atipico o tipico per

angina (associazione con CP ischemica?)– Dispnea (vera o “sospirosa”)– Lipotimie, sincopi (il cardiopalmo segue o

precede il sintomo?) rilevanza prognostica!!• Come inizia/cessa un episodio (progressivamente, bruscamente)?

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Caratteristiche del sintomo• Quando è iniziata la sintomatologia?• Durata e frequenza degli episodi• Associati con altri sintomi (dolore anginoso, dispnea, lipotimia,

sincope)?

• Come inizia/cessa un episodio (progressivamente, bruscamente)?– L’inizio/cessazione brusco (“come un interruttore”) è

fortemente suggestivo di TPSV– Visualizzazione da parte di terzi di fenomeni regolari

visibili : segno della rana o “affossamento” regolare e tachiritmico a livello del collo

– Indagare altri disturbi come la poliuria

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Fattori precipitanti

• Esercizio (durante, dopo)

• Assunzione di sostanze esogene– Caffè/thè, alcool, farmaci, droghe

• Malattie endocrine (tiroide, feocromocitoma…)

• Anemia/anemizzazione, ipossia

• Stress psicologico

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Disturbo funzionale (aritmia) - 1

• Il fenomeno aritmico (eventualmente associato al sintomo) è intrinsecamente parossistico

• L’osservazione clinica e strumentale durante un attacco, quando possibile (per durata) rappresenta l’approccio ottimale

• L’ANAMNESI deve essere particolarmente accurata anche sugli aspetti famigliari !– Alcune cardiomiopatie/aritmie sono geneticamente

trasmissibili– Aggregazione familiare di fattori di rischio

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Disturbo funzionale(aritmia) - 2

• L’ESAME OBIETTIVO GENERALE deve essere completo anche se il paziente è asintomatico al momento della valutazione (vedi substrato)

• L’ECG di base dovrebbe essere eseguito SEMPRE quando si valuta un paziente con palpitazioni

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Disturbo funzionale(aritmia) - 3

• L’ESAME OBIETTIVO GENERALE è volto a:

– Valutare situazioni sistemiche (anemizzazione, malattie endocrine, neurologiche) magari integrandolo con ematochimica

– Valutare cardiopatie associate• Ipertensione• Soffi (ascoltazione “dinamica”)• Cardiopatie congenite o Cardiomiopatie• Segni di scompenso (toni aggiunti, edemi)• Anomalie dei polsi periferici indizio di aterosclerosi

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Disturbo funzionale(aritmia) - 4

• L’ESAME OBIETTIVO GENERALE è volto a:– Valutare polso centrale e periferico contemporaneamente in

presenza di aritmia frequente

– Valutare costantemente il polso radiale per constatare (e riferirlo eventualmente alla percezione del paziente) una irregolarità del ritmo durante la raccolta dell’anamnesi e la visita

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Disturbo funzionale(aritmia) - 5

• L’ECG di base è il singolo più importante test diagnostico nelle palpitazioni: va pertanto SEMPRE eseguito come elemento integrante della valutazione iniziale

• Può– Identificare occasionalmente una aritmia

(verificare la corrispondenza con sintomo)– Fornire indizi sul substrato aritmico:

• Sospetto di cardiopatia organica• Sospetto di condizioni “aritmogene”*

• In quest’ottica integra l’esame obiettivo nella scelta di altra diagnostica

* Non sono mutualmente esclusive

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Alcuni indizi ECGrafici di cause di palpitazioni -1

Aritmie da rientro AV

QTc lungo* Tachicardia ventricolare polimorfa

* Quadri clinici diversi per diversi genotipi

BBdx con J sopraelevato Sdr. Di Brugada

Onda T invertita V2 e oltre, con o senza onda

CAVD

Ingrandimento AS; IVS fibrillazione atriale (altro)

Ingrandimento AS; extrasistoli atriali

fibrillazione atriale

PQ breve/onda delta

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Alcuni indizi ECGrafici di cause di palpitazioni -2

Extrasistoli ventricolari morfologia BBSn

Extrasistoli ventricolari morfologia BBDx

TV idiopatica del TEVD (CAVD)

TV idiopatica dal VS

Onda Q di necrosi extrasistolia ventricolare, TV NS e sostenuta

Onda Q di (pseudo-)necrosi + marcate alterazioni dellaripolarizzazione

extrasistolia ventricolare, TV NS e sostenuta fibrillazione atriale

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L’ECG intercritico

• Ottenere un ECG durante il sintomo rappresenta il gold standard per la diagnosi di genesi delle palpitazioni

• Ciò può essere ottenuto attraverso– Una registrazione ad hoc (rapido accesso)– Il monitoraggio ECG dinamico

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L’ECG intercritico: l’accesso rapido (l’esperienza del Charing Cross Hospital - Londra)- 1

• Clinica a rapido accesso aperta dal Lunedì al Venerdì dalle 9.30 alle 12.30

• Prima dell’apertura informativa ai medici di medicina generale della zona di competenza

• I pazienti eleggibili erano tutti quelli che si presentavano al Curante o in Urgenza con sintomi suggestivi di aritmie

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

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PROTOCOLLO• Tutti i pazienti venivano valutati clinicamente e con ECG

da un solo medico responsabile (diagnosi iniziale)• Quelli con chiara storia di palpitazioni aritmiche,

presincope o sincope ottenevano subito un Holter• Tutti quelli con fibrillazione atriale ottenevano un Rx

torace ed un ecocardiocolordoppler e stratificati per il rischio tromboembolico secondo le linee guida ESC

• Ulteriori esami venivano proposti in maniera individualizzata

• Diagnosi finale

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

L’ECG intercritico: l’accesso rapido (l’esperienza del Charing Cross Hospital - Londra)- 2

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L’ECG intercritico: l’accesso rapido (l’esperienza del Charing Cross Hospital - Londra)- 2

994 pazienti in 25 mesi(1.3/100.000 ab/die

0-7 pazienti/die)76% PALPITAZIONI

ECG di base 100%

Esami del sangue

97%

Holter 93%

Ecocardio 32%

Test da sforzo

12%

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

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Diagnosi di 984 pts nella clinica a rapido accesso

308 (31.4%)284 (28.9%)Altro (tiroide,diabete, scompenso, CAD)

21 (2.1%)1 (0.1%)TVNS

40 (4.1%)163 (16.6%)Possibili aritmie

43 (4.4%)23 (2.3%)Disturbi di cond.

53 (5.4%)53 (5.4%)Sincope

127 (12.9%)33 (3.4%)Altre TSV

177 (18%)181 (18.4%)Ansia/stress

203 (20.6%)173 (17.6%)Fib.atriale

355 (36%)337 (34.3%)Extrasistoli

Numero finale (%)Numero iniziale (%)

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

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Page 26: LE PALPITAZIONI

L’esperienza del Charing Cross Hospital Conclusioni

• Un protocollo basato su valutazione clinica + ECG era molto accurato nel valutare pazienti con extrasistoli sintomatiche e/o disturbi d’ansia. In questo gruppo l’Holter aggiungeva poco!

• Al contrario l’Holter era molto efficace nel registrare atre TSV (94/127 casi), TVNS (20/21 casi) disturbi di conduzione (20/43 casi) e, in parte, sulla fibrillazione atriale (33/203 casi), formulando una diagnosi in 123 pazienti con “possibile aritmia”

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

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Tecniche di registrazione ECG continua

• Holter – Analogico– Digitale

• Registratore di eventi (trasmissione telefonica)– Post-evento, attivato dal paziente– Pre-evento, loop di memoria, attivato dal paziente– Telemetrico continuo

• Registratore impiantabile (telemetria diretta)– Sottocutaneo impiantato con registratore digitale– Automatico in ICD e pacemaker

• Registratore in tempo reale (trasmissione telefonica)

Queste metodiche non sono disponibili su tutto il territorio nazionale

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Page 28: LE PALPITAZIONI

Holter o registratore di eventi?

0

20

40

60

80

Holter (48 h) Reg. Eventi (3 mesi)Su

cces

si d

iag

no

stic

i (%

)P<0.001

• Metà del vantaggio diagnostico fu ottenuto nei primi giorni e la restante parte nei primi 30 gg • Analisi costo efficacia= 2 settimane di registratore migliore approccio

Kinlay S et al, Ann Intern Med 1996Zimetbaum PJ et al, Ann Intern Med 1998

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Difficoltà diagnostica

Lessmeier TJ et al Arch Intern Med 1997

65%donne

32/59 TPSV non riconosciute

diagnosi psichiatrica

67% con attacchi di panico

(DSM IV R)

3.3 anni fra presentazione e diagnosi

107 pazienti consecutivi con TPSV

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Cuore e mente

• La maggior parte delle palpitazioni sono benigne

• Weber et al (Am J Med 1996) hanno identificato che solo il 43% di 190 pazienti consecutivi avevano cause cardiache

• Necessità di sviluppare strumenti di screening e di diagnosi integrata psichiatrico-cardiologica.

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Page 31: LE PALPITAZIONI

Strumento di screening - 1• 67 pazienti consecutivi con palpitazioni studiati

con Holter+valutazione psichiatrica (SSI,CSQ,WI Amplicafication Score, etc), classificando i pazienti in base alla presenza di:– disturbi di panico (gruppo A; n=16 / 2 con aritmie) – significative aritmie (gruppo B; n=16) – 35 nel gruppo “residuo” (C).

• Sviluppo di un questionario a 10 domande, con 5 punti per risposta (da 1 a 5) con score sommatorio:– 5 items da SSI– 3 items da WI– 2 items da CSQ

Barsky et al (Arch Fam Med 1997)

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Strumento di screening - 2

• Uno score >21 fu identificato capace di diagnosticare 13/16 pazienti del Gruppo A (sens.= 0.81) e 41/51 pazienti senza disturbi di panico (spec.= 0.80)

• La probabilità post-test = 0.57• La probabilità pre-test = 0.24.• Lo strumento venne testato in altri 124 pazienti

dimostrando sens= 0.72, spec.= 0.71, probabilità post-test =0.47 (pre-test = 0.26).

Barsky et al (Arch Fam Med 1997)

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Page 33: LE PALPITAZIONI

Cuore e mente:approccio integrato

Mayou et al Q J Med 2003

* Comprensiva di test di consapevolezza del ritmo sinusale” (Ehlers et al Psychosomatic Medicine 2000)

Valutazione clinica* +ECG

Stato psicologicoValutazione cardiologica

Valutazione clinica* +ECG

Stato psicologicoValutazione cardiologica

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Page 34: LE PALPITAZIONI

Quando svolgere esami aggiuntivi?

1. Pazienti nei quali la valutazione iniziale è fortemente suggestiva per ipotesi aritmica

2. Pazienti ad alto rischio (ovvero pazienti con cardiopatia organica o con qualsiasi anomalia cardiaca che possa complicarsi con aritmie)

3. Pazienti con “ansia da spiegazione”

Ziemetbaum & Josephson, N Engl J Med 1998www.docvadis.it/giordanocalabrese

Page 35: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:TEST DA SFORZO – 1

• Aritmie possono essere presenti durante test da sforzo anche in una percentuale non esigua di persone senza cardiopatie.

• Il significato prognostico delle aritmie evidenziate dal test da sforzo va valutato nel contesto della clinica e con lettura poliparametrica del test (ischemia, risposta ipertensiva, recupero tardivo della FC, etc)

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Page 36: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:TEST DA SFORZO – 2

• L’impiego del test e la sua interpretazione vanno individualizzati

• Circa il 50% dei pazienti con cardiopatia ischemica sviluppano aritmie da sforzo, generalmente a carichi minori e/o nel recupero

• Solo il 10% con TV o FV spontanee dopo IMA hanno TV o FV da sforzo: questi pazienti hanno prognosi peggiore.

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Page 37: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:TEST DA SFORZO – 3

• Valutazione di pazienti con aritmie indotte o sopette di essere indotte dall’esercizio (classe IIa)

• Valutazione di pazienti di mezza età con battiti ectopici isolati senza altri segni di CAD (classe IIb) o in giovani che desiderino praticare sport agonistico (classe IIb)

• NON E’ indicato come valutazione routinaria dei battiti ectopici isolati in giovani che non partecipino ad attività sportiva (classe III)

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Page 38: LE PALPITAZIONI

Gradazione delle raccomandazioni delle linee guida

• Classe ICondizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che una data procedura o trattamento sia utile ed efficace

• Classe IICondizioni per le quali esiste evidenza conflittuale o divergenza di opinione circa utilità/efficacia della procedura (IIa se l’evidenza è a favore di efficacia/utilità, IIb se efficacia/evidenza sono meno stabiliti)

• Classe III Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che la procedura/trattamento non sia utile/efficace ed in qualche caso possa essere pericolosa

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Page 39: LE PALPITAZIONI

Lib

ert

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%)

100

90

80

70

0 10 20 25 anni

Né aritmie né ischemia

Aritmie da sforzo

Ischemia miocardica

• 6101 maschi francesi• 42-53 anni• Senza cardiopatie clinicamente evidenti• Test da sforzo fra il 1967 ed il 1972

Tuttavia…..

Jouven X, N Engl J Med 2000www.docvadis.it/giordanocalabrese

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1.0

0.9

0.8

0.7

0.0

0 2 4

Anni dopo il test

Aritmie da sforzoAritmie da sforzo

• 29,244 pazienti (70% maschi) • 56+11 anni• Senza storia di scompenso, malattie valvolari, aritmie

Tuttavia…..

Frolkis JP, N Engl J Med 2003

6 8

so

pra

vv

ive

nza

=

Non aritmieNon aritmie

Aritmie Aritmie dopo sforzodopo sforzo

Aritmie da sforzoAritmie da sforzo& dopo sforzo& dopo sforzo

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Page 41: LE PALPITAZIONI

Ruolo del test da sforzoesemplificazione

Il ruolo del test da sforzo (e di altre metodiche provocative) nei pazienti con PALPITAZIONI va valutato, se clinicamente necessario, nell’ambito della diagnostica della cardiopatia ischemica

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Page 42: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:ECOCARDIOGRAFIA – 1

• Aritmie con sospetto clinico di cardiopatia (classe I)

• Storia familiare di disordine genetico associato con aritmie (classe I)

• Aritmie comunemente associate con cardiopatie organiche, anche se non evidenti (classe II)

• Aritmie che abbisognano di trattamento (classe II)

Classe I:Classe I: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che una data procedura o trattamento sia utile ed efficace

Classe IIClasse II: Condizioni per le quali esiste evidenza conflittuale o divergenza di opinione circa utilità/efficacia della procedura (IIa se l’evidenza è a favore di efficacia/utilità, IIb se efficacia/evidenza sono meno stabiliti)

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Page 43: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:ECOCARDIOGRAFIA – 2

• NON E’ indicato come valutazione routinaria dei battiti ectopici isolati in soggetti senza sospetto di cardiopatia (classe III) o in pazienti con palpitazioni senza aritmia (classe III)

Classe III:Classe III: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che la procedura/trattamento non sia utile/efficace ed in qualche caso possa essere pericolosa

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Page 44: LE PALPITAZIONI

• Aritmie con sospetto clinico di cardiopatia (classe I) • Storia familiare di disordine genetico associato con

aritmie (classe I)

L’ecocardiografia va pertanto utilizzata solo dopo che un approccio clinico basato su anamnesi completa, esame anamnesi completa, esame obiettivo generale, SEMPRE integrato da ECG di baseobiettivo generale, SEMPRE integrato da ECG di base,, ed eventualmente da ematochimica, risulti in un sospetto specificosospetto specifico di cardiopatia nel paziente o (geneticamente determinata) nei familiari

I test aggiuntivi:ECOCARDIOGRAFIA – 3

Classe I:Classe I: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che una data procedura o trattamento sia utile ed efficace

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Page 45: LE PALPITAZIONI

Ruolo dell’ecocardiografiaesemplificazioni

• VEB morfologia BBsn con

T invertita in V1-V2 Indicazione all’ECO:sospetta CAVD

• Storia familiare di CMI o di CMD o CAVD

Indicazione all’ECO:familarità per CMI/CMD/CAVD

Le valutazioni ecocardiografiche in pazienti con famigliarità accertata per CP geneticamente determinate, devono seguire criteriologie ad hoc per ciascuna patologiaL’impiego di altre metodiche di imaging (ad esempio risonanza magnetica -RM- cuore) può essere appropriata, con macchinari, sequenze e know-how adeguati

Le valutazioni ecocardiografiche in pazienti con famigliarità accertata per CP geneticamente determinate, devono seguire criteriologie ad hoc per ciascuna patologiaL’impiego di altre metodiche di imaging (ad esempio risonanza magnetica -RM- cuore) può essere appropriata, con macchinari, sequenze e know-how adeguati

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Spessori parietali VS nella CMI: paragone RM & Eco

SIV ant. SIV post. Parete ant. VS

Parete post. VS

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Page 47: LE PALPITAZIONI

Ruolo dell’ecocardiografiaesemplificazione

Il ruolo dell’ecocardiografia (e di altre metodiche di imaging) a riposo o durante stress fisico o farmacologico nei pazienti con PALPITAZIONI va collocato nell’ambito della diagnostica della cardiopatia ischemica.

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Page 48: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:ECOCARDIOGRAFIA – 4

• Aritmie comunemente associate con cardiopatie organiche, anche se non evidenti (classe II)

• Aritmie che abbisognano di trattamento (classe II)

Identificazione e tipizzazione delle aritmiesono necessarie per una indicazione appropriata e indicazione appropriata e specificaspecifica dell’ecocardiografia. La valutazione ecocardiografica pretrattamentoè finalizzata ad escludere (e nel futuro monitorare)indicazioni ed effetti collaterali delle terapie

Classe IIClasse II: Condizioni per le quali esiste evidenza conflittuale o divergenza di opinione circa utilità/efficacia della procedura (IIa se l’evidenza è a favore di efficacia/utilità, IIb se efficacia/evidenza sono meno stabiliti)

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Page 49: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi:ECOCARDIOGRAFIA – 5

L’impiego dell’ecocardiografia ècondizionata dalla identificazioneidentificazionee tipizzazionee tipizzazione della aritmia; il solosintomo palpitazione di per sépalpitazione di per séNONNON costituisce indicazione

NON E’ indicato come valutazione routinaria dei battiti ectopici isolati in soggetti senza sospetto di cardiopatia (classe III) o in pazienti con palpitazioni senza aritmia (classe III) Classe III:Classe III: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che la procedura/trattamento non sia utile/efficace ed in qualche caso possa essere pericolosa

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Page 50: LE PALPITAZIONI

Ruolo dell’ecocardiografiaesemplificazioni

L’ECG è negativo!Facciamo un ecocardiogramma: è più

completo … vediamo cosa ci dice!

Il sintomo palpitazione NONpalpitazione NON costituisce indicazione all’ecocardiografia. Sospetto clinico di cardiopatia organicacardiopatia organica o specificaspecifica familiaritàfamiliarità possono indicarne l’esecuzione.

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Page 51: LE PALPITAZIONI

L’ECG intercritico: l’accesso rapido(l’esperienza del Charing Cross Hospital – Londra)

994 pazienti in 25 mesi(1.3/100.000 ab/die

0-7 pazienti/die)76% PALPITAZIONI

ECG di base 100%

Esami del sangue

97%

Holter 93%

Ecocardio 32%

Test da sforzo

12%

Martins JL et al, Heart 2004;90:877-881

In una clinica ad accesso rapido dedicata allo studio

delle aritmie di nuova insorgenza solo 1/3 deipazienti veniva avviato

ad ecocardiografia

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Page 52: LE PALPITAZIONI

L’associazione con la SINCOPE

SINCOPE

NEUROCARDIOGENICAIPOTENSIONEORTOSTATICA

CARDIOGENACARDIOGENA(1-38%)(1-38%)

MALATTIENEUROLOGICHE

OSTRUZIONE AL FLUSSO ARITMIE ALTRO

(deficit di pompa,dissezione , tamponamento)

Ostruzione all’efflussoo all’afflusso VS

Ostruzione all’efflussoo all’afflusso VD

Bradiaritmie

Tachiaritmie

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Page 53: LE PALPITAZIONI

L’associazione con la SINCOPE

1. Una anamnesi ed una visita accurate ed un ECG possono identificare la causa della sincope nel 50% dei pazienti

2. La prognosi è peggiore nei pazienti con sincope cardiogena che negli altri gruppi, indipendentemente dalla ricorrenza dei sintomi

Martin TP, Ann Emerg Med 1997

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Page 54: LE PALPITAZIONI

L’associazione con la SINCOPE

• Elementi clinici utili nella stratificazione del rischio sono:

• Età>45 anni• Storia di scompenso cardiaco• Storia di aritmie ventricolari• ECG anormale

In un recente studio* aritmie serie o morte occorrevano nel 4-7% dei pazienti privi di ciascuno di questi elementi, mentre si realizzavano nel 58-80% dei soggetti con almeno 1 dei suddetti fattori di rischio

* Martin TP, Ann Emerg Med 1997

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Page 55: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi - 1:test elettrofisiologico (EPS)

• Pazienti con palpitazioni nei quali la presenza di un ritmo cardiaco inappropriatamente rapido è stato registrato da personale medico, ma nei quali una registrazione ECG ha fallito nel documentare la causa dei sintomi (classe I)

• Pazienti con palpitazioni che precedono un episodio sincopale (classe I)

Classe I:Classe I: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che una data procedura o trattamento sia utile ed efficace

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Page 56: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi - 2:test elettrofisiologico (EPS)

• Pazienti con palpitazioni clinicamente significative, sospette di essere di origine cardiaca, nei quali i sintomi sono sporadici e non possono essere documentati. Gli studi sono eseguiti per determinare i meccanismi delle aritmie, dirigere la terapia, valutarne la prognosi (classe II)

• Pazienti con palpitazioni documentate di essere a genesi non cardiaca (classe III)

Classe IIClasse II: Condizioni per le quali esiste evidenza conflittuale o divergenza di opinione circa utilità/efficacia della procedura (IIa se l’evidenza è a favore di efficacia/utilità, IIb se efficacia/evidenza sono meno stabiliti)

Classe III:Classe III: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che la procedura/trattamento non sia utile/efficace ed in qualche caso possa essere pericolosa

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Page 57: LE PALPITAZIONI

I test aggiuntivi: test elettrofisiologico (EPS) & sincope• Pazienti con cardiopatia organica sospetta e sincope

che rimane non spiegata dopo una valutazione appropriata (classe I)

• Pazienti con sincopi ricorrenti e non spiegate senza cardiopatia organica ed un head-up tilt test negativo (classe I)

• Pazienti con una causa conosciuta di sincope per i quali il trattamento non sarà guidato dal’EPS (classe III)

Classe III:Classe III: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che la procedura/trattamento non sia utile/efficace ed in qualche caso possa essere pericolosa

Classe I:Classe I: Condizioni per le quali c’è evidenza o accordo generale che una data procedura o trattamento sia utile ed efficace

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Page 58: LE PALPITAZIONI

PalpitazioniPalpitazioniStoria, esame clinicoStoria, esame clinico

+ ECG + ECG

Ricerca delle aritmie

Trattamento in baseal tipo di aritmia

e cardiopatia associata

Se SI• ECOCARDIO

•Eventuali test provocativi

Trattamento in base a severitàe frequenza dei sintomie caratteristiche aritmia

Verosimiglianza clinica di CP organica

SE le aritmie sono riconosciuteSE le aritmie sono riconosciuteresponsabili dei sintomiresponsabili dei sintomi

HOLTERHOLTERREGISTRATORE DI EVENTIREGISTRATORE DI EVENTI

ECG intercriticoECG intercritico

NON cardiopatia organicaCardiopatia organica

Se NO

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Page 59: LE PALPITAZIONI

CONCLUSIONI• Le palpitazioni sono frequenti nella popolazione

generale• Le palpitazioni sono spesso dovute a cause non

cardiache• Storia, esame clinico completo sempre integrato

dall’ECG costituiscono il primo approccio all’iter diagnostico

• L’identificazione appropriata delle aritmie (se a queste è attribuibile il sintomo) prima e della cardiopatia eventualmente associata poi identificano la prognosi e guidano le scelte terapeutiche

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