LE NARRAZIONI NEL SERVIZIO SOCIALE: A CRITICAL REVIEW · intervista una coppia anziana...

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SEMINARIO CLASSICI MODERNI DELLA VALUTAZIONE LE NARRAZIONI NEL SERVIZIO SOCIALE: A CRITICAL REVIEW A CRITICAL REVIEW C.K.Riessman; L. Quinney, 2005; A cura di Laura Taronna Roma, 20 aprile 2010

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SEMINARIO CLASSICI MODERNI DELLA VALUTAZIONE

LE NARRAZIONI NEL SERVIZIO

SOCIALE:

A CRITICAL REVIEWA CRITICAL REVIEW

C.K.Riessman; L. Quinney, 2005;

A cura di Laura Taronna

Roma, 20 aprile 2010

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Indice

� Premessa

� Cos’è una “narrazione”?

Presentazione del loro metodo per analizzare la � Presentazione del loro metodo per analizzare la narrazione nel Servizio sociale

� Modelli nell’ambito del Servizio sociale

� Tre esempi di metodi narrativi

� Conclusioni

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Premessa

� Obiettivo: analizzare come il concetto di “narrazione” si è sviluppatonel Servizio sociale e presentare criticamente i risultati.

� Tale concetto si è sviluppato solo negli ultimi 15 anni e sono presentipochi studi rispetto ad altri settori (es. istruzione, assistenzainfermieristica e di altre professioni pratiche), comunque più in Europainfermieristica e di altre professioni pratiche), comunque più in Europache negli Stati Uniti, non in libri ma solo in riviste accademiche.Esistono metodi differenti utili a produrre conoscenze per lapratica di Servizio sociale.

� Nell’articolo gli autori (un ricercatore accademico e un professionistanel campo sociale) riportano i loro differenti punti di vista. Questa èanche una caratteristica della narrazione: nelle “storie” ci sono identitàe voci multiple.

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Cos’è la narrazione?� Sviluppata a partire dagli anni ’60 l'idea di narrazione

è trasversale in quanto è penetrata in quasi ogni disciplina eprofessione.

� Una zona centrale della narrazione è lo studio dell'interazione umananelle relazioni (elemento fondamentale nel lavoro di servizio socialeperché è basato sulla comunicazione e sulle relazioni).

Al termine “narrazione” sono legati molti significati ed è usato in una� Al termine “narrazione” sono legati molti significati ed è usato in unamolteplicità di discipline diverse, spesso come sinonimo di 'storia'. Nonè possibile presentare una definizione semplice e chiara che può copriretutte le applicazioni. Si possono solo individuare gli ingredientiessenziali.

� L'atto di raccontare può servire a molti scopi : per ricordare, discutere, giustificare, convincere, coinvolgere, intrattenere e persino indurre in errore un pubblico. La funzione persuasiva della narrazione è particolarmente rilevante per il lavoro sociale sia con i clienti-utenti che con colleghi o con i loro responsabili organizzativi e politici (es. relazioni di servizio sociale).

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� La narrazione ha molto da offrire al servizio sociale, mostrando come la conoscenza si costruisce nella vita quotidiana attraverso azioni di ordinaria comunicazione. Gli assistenti sociali si occupano infatti di narrazione tutto il tempo: quando ascoltano i racconti degli utenti sulla loro situazione e quando cercano di convincere i colleghi e i corpi di governo in relazioni scritte.

� La struttura della narrazione è in grado di onorare i valori del servizio sociale e la sua etica, valorizzando il tempo con la diversità tra le persone. E’ una pratica partecipativa che sviluppa “enpowerment” negli utenti e dipende dalle relazioni - una caratteristica sia del lavoro sociale che della narrazione.

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Presentazione del loro metodo� DOMANDA: Gli assistenti sociali come hanno utilizzato il concetto di

narrazione negli interventi professionali?

� Quinney ha completato una ricerca bibliografica di riviste di assistenza sociale pubblicate nei paesi di lingua inglese, compresi quelli che di tanto in tanto pubblicano gli interventi/progetti di servizio sociale.

� L’elenco delle riviste è stato poi ampliato previa consultazione di studiosi di grande esperienza, bibliotecari, risorse di Internet e basi di dati delle Scienze Sociali applicate. Colleghi con familiarità con i metodi narrativi hanno suggerito citazioni. Hanno fatto inizialmente una revisione limitata ad articoli pubblicati tra il 1990-2002, e più tardi Riessman ha aggiornato la ricerca per riesaminare le principali riviste fino nei primi mesi del 2005.

� Gli articoli sono stati catturati nella loro rete, usando 'racconto' nel titolo, abstract, o come parola chiave e sono apparsi in riviste identificate con servizio sociale, o settori strettamente connessi con esso, come i minori o la salute e la famiglia.Indubbiamente questo ha richiesto un certo tempo e lavoro.

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� Lettura attraverso la raccolta di lavori potenzialmente rilevanti – anche se la prospettiva teorica e gli argomenti erano diversificati.

� Si sono chiesti se gli autori si allineavano con la professione attraversouna dichiarazione diretta o un'affiliazione con una scuola-corrente di servizio sociale/lavoro sociale.

� Riessman ha analizzato, attraverso un processo graduale, più di 200 opere potenzialmente rilevanti di quelle scritte da assistenti sociali.opere potenzialmente rilevanti di quelle scritte da assistenti sociali.

� Sempre Riessman li ha classificate in quattro categorie sulla base di queste finalità: migliorare la pratica, formare gli studenti di servizio sociale, riflessioni sul campo e ricerca empirica.

Poi ha individuato all'interno di ogni gruppo possibili modelli e punti di contrasto e i raggruppamenti sono stati sovrapposti con confini fuzzy .

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MODELLI DI RICERCA NEL SERVIZIO

SOCIALE� I GRUPPO: articoli è orientata alla pratica (la maggioranza),

specificamente di tipo clinico, e ci sono pochi lavori in materia di politica sociale. In alcuni lo scopo era teoric0: critica dei paradigmi dominanti nella pratica clinica con attenzione ai significati e ai contesti. Spesso esempi di casi, vedi le auto-narrazioni di persone (es. bambini adottati, i sopravvissuti a un trauma). Si descrive come hanno bambini adottati, i sopravvissuti a un trauma). Si descrive come hanno aiutato le persone a ridefinire loro situazioni, sottolineando gli effetti positivi di decostruzione e ricostruzione della storia di vita. A volte, la teoria della narrazione era insufficiente e ha permesso una riflessione su un caso particolare.

� II GRUPPO: tema autobiografico, scrittura creativa per gli assistenti sociali (dare senso ad avvenimenti difficili)

� III GRUPPO: tema pedagogico, insegnamenti agli studenti di servizio sociale aiutati a usare la scrittura per sviluppare riflessività critica.

� IV GRUPPO:concetti e metodi per la ricerca

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� Non soddisfazione con le dimensioni del corpus di ricerca. Spesso la parola “narrazione” era utilizzata in maniera sbagliata.

� La ricerca ha fatto emergere che “narrazione” viene utilizzata in differenti ambiti e con differenti metodi e livello di qualità.

� Interrogazione con specifiche domande es. : C'era una certa attenzione al linguaggio e sono state realizzate C'era una certa attenzione al linguaggio e sono state realizzate

trascrizioni e poi controllate? Le questioni metodologiche e epistemologiche sono state trattate seriamente?

� Scoperti alcuni lavori esemplari, ma molti altri no. Con poche eccezioni, non è stata usata la registrazione audio e la trascrizione dell’intervista o colloquio di qualsiasi lunghezza non è stata inserita (rendendo così difficile l’analisi).

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� Si sono sorpresi nel vedere quanto è stato limitato l'uso del “magazzino” di approcci narrativi disponibili nella letteratura della ricerca qualitativa.

� Invece, molti ricercatori hanno adottato tecniche “riduzionistiche”, come quello che i ricercatori quantitativi fanno con i numeri: lunghi racconti di vita sono stati astratti dal loro contesto di produzione, racconti di vita sono stati astratti dal loro contesto di produzione, spogliati del linguaggio, e trasformati in brevi riassunti.La riduzione dei dati è un compito che affrontano tutti i ricercatori qualitativi: la selezione è assolutamente necessaria.

La sfida per la ricerca narrativa non è quello di imitare la scienza

positivista nelle modalità della riduzione dei dati.

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1) L’INTERVISTA NELLA RICERCA:

IL SIGNIFICATO NEL CONTESTO� Una studentessa di servizio sociale Cynthia Poindexter (2003)

intervista una coppia anziana afro-americana alle prese con gli effetti di infezione da HIV ed eroina iniettabile. Lei è giovane, bianca, dagli Stati Uniti del Sud, single, HIV-negativa. Come hanno fatto i partecipanti a comunicare attraverso tali vaste differenze?

� Racconto chiamato “trilogo”, le voci si muovono come una “sinfonia”. � Racconto chiamato “trilogo”, le voci si muovono come una “sinfonia”. Lei presenza attiva, “osservatore vulnerabile”, co-costruzione del racconto.

� Significati delle parole diversi in base al contesto socio-culturale-politico e al diverso momento del colloquio: es. “malato” e “cura” (stratificazione di significati molteplici e complessi)

� Conoscenza del contesto socio-politico ed empatia ed excursus storici-culturali per la comprensione del lettore

� La traduzione e l’interpretazione onnipresenti nella comunicazione, iniziano durante l’intervista!

� Non spogliare il linguaggio dal contesto: pericoli di fraintendimento!!

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2) SCRIVERE LE NARRAZIONI CON I

GIOVANI: SPERIMENTAZIONE DI UN

METODO

� Fay Martin (1998) un’assistente sociale canadese sociale dopo la tesi di laurea ha sviluppato una tecnica che lei chiama '‘trascrizione diretta” laurea ha sviluppato una tecnica che lei chiama '‘trascrizione diretta” per amplificare le voci dei giovani che escono dalla fase protettiva dell'infanzia.

� Ricerca sul passaggio critico all’adolescenza: 30 giovani che erano stati in istituti o case famiglie. Loro raccontano la storia, scelgono le parole (auto-narrazioni per recuperare se stessi e la loro storia) e poi confronto. Prodotte tante traiettorie diverse.

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3) STORYTELLING IN GRUPPO� Susan White (2002), un’assistente sociale e professoressa universitaria

britannica, esamina come i casi sono ricostruiti attraverso discussioni inter-professionali a riunioni di gruppo in un centro di salute per i bambini.

� Come è compiuta l'attribuzione di causalità ? Es. Pediatri raccontano i casi in modo da convincere gli ascoltatori (assistenti sociali e altri casi in modo da convincere gli ascoltatori (assistenti sociali e altri professionisti) con una formulazione particolare (ordinamento sequenziale dei fatti clinici).I fatti clinici e le osservazioni sociali vengono presentati in versioni che siano riconoscibili da altri membri del team e possano essere elaborati.

� Il suo approccio etnografico si basa su trascrizioni dettagliate delle riunioni di gruppo e la presentazione dei lunghi brani che illustrano le pratiche narrative dei professionisti.

� Sottolinea che la ricerca è di vitale importanza per il servizio sociale in un momento di ricerca di evidence-based practice.

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CONCLUSIONI� I tre esempi mostrano il tipo di conoscenza rilevante per il servizio

sociale che può essere prodotto con approcci narrativi diversi.

� Perché viene fatta così poca ricerca con questi metodi nel servizio sociale? Forse che la professione, preoccupata per la sua legittimità,diffida da metodi di tipo qualitativo a favore di quelli quantitativi?

� Differenze tra il contesto USA e EUROPEO (GB): in America più � Differenze tra il contesto USA e EUROPEO (GB): in America più interesse per il metodo quantitativo (più formazione e finanziamenti per la ricerca). Diversa storia socio-culturale-politica. In Gran Bretagna il metodo qualitativo è più utilizzato.

� La narrazione è uno studio interdisciplinare, sulla base di epistemologie diverse, teorie e metodi. L’analisi dettagliata richiede tempo e immersione, ci sono questioni etiche es. il consenso informato

� Promuovere l’interdisciplinarietà: evitare di chiudersi nel proprio settore!!