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10/01/2017 Memorie dell'Oratorio 1
Le Memorie dell’Oratorio
Come testo narrativo
Memorie dell'Oratorio 2 10/01/2017
La scrittura di Don Bosco 1
DB scrittore è sobrio, essenziale, chiaro ed efficace
Dimostra un buon mestiere di narratore
È più immediato e nitido nel racconto di fatti più volte narrati a voce e nell’esposizione di sogni ricchi di particolari
Memorie dell'Oratorio 3 10/01/2017
La scrittura di Don Bosco 2
È scorrevole soprattutto la stesura dei dialoghi
A volte il dialogo evidenzia gli atteggiamenti educativi e pastorali a lui più cari
Altre volte è apologetico: dimostra o disputa appassionatamente
Altre volte è spirituale e intimo
Altre volte quotidiano e popolaresco
Evidente abilità compositiva lungamente affinata
Memorie dell'Oratorio 4 10/01/2017
La scrittura di Don Bosco 3
Nelle scene di caratterizzazione tipologica con venature caricaturali la scrittura è efficacissima
Costruisce piccoli, ma compiuti racconti d’avventura
Varietà di toni e sfumature
Tutto a servizio di un programma narrativo di grande intensità simbolica e operativa
Memorie dell'Oratorio 5 10/01/2017
Struttura del testo 1
Ordine della narrazione:
non sono avvenimenti immaginati
DB deve lavorare su una varietà di ricordi, vicende, emozioni e sensazioni sperimentate in periodi diversi
e li deve organizzare secondo un ordine: il loro riferimento all’Oratorio di s. Francesco di Sales
Memorie dell'Oratorio 6 10/01/2017
Struttura del testo 2
Una struttura di superficie (principio organizzativo cronologico)
Una struttura spaziale (principio organizzativo geografico)
Una struttura profonda (principio organizzativo interiore)
Memorie dell'Oratorio 7 10/01/2017
Struttura del testo 3
La struttura di superficie (dichiarata nella introduzione) è la suddivisione in Decadi
Dieci anni d’infanzia 1825-1835 1835-1845 1845-1855
I capitoli , all’interno delle decadi, evidenziano:
ora l’itinerario formativo del personaggio
ora la progressiva comparsa e configurazione degli elementi che caratterizzano l’Oratorio
Memorie dell'Oratorio 8 10/01/2017
Struttura del testo 4
La struttura spaziale
DB attribuisce un valore particolare a località e ambienti in cui si è sviluppata la sua vocazione oratoriana: sono punti di una mappa simbolica
La varietà e successione di luoghi diventa importante principio organizzativo del racconto: agli spazi si collegano dei valori
Il cambiamento di luogo: un pellegrinaggio verso la terra promessa dell’Oratorio
Memorie dell'Oratorio 9 10/01/2017
Struttura del testo 5
La struttura profonda (sotto quella di superficie)
è costituita da:
i sistemi di valore di DB
le sue convinzioni
i suoi quadri mentali (mentalità, cultura)
emerge libera, al di là di ogni ripartizione formale
Alla base dell’opera c’è l’uomo DB, con tutto il suo universo interiore
Memorie dell'Oratorio 10 10/01/2017
Struttura del testo 6
Questo elemento profondo (vivacissimo nelle MO) dà al documento un’alta valenza polisemica e lo rende prezioso
Le varie strutture organizzative arricchiscono lo scenario di scorci e piani prospettici plurimi, con sfumature e tonalità tali da attrarre un grande ventaglio di lettori con diversi interessi
Memorie dell'Oratorio 11 10/01/2017
Livelli interpretativi 1
Lettori ideali che DB aveva in mente:
i salesiani degli anni ’70 dell’800
con tratti mentali ben definiti
con un bagaglio di strumenti interpretativi identico al suo,
una forma di spiritualità tipica del suo ambiente
una terminologia teologica e pedagogica dai significati diversi rispetto ai nostri
Memorie dell'Oratorio 12 10/01/2017
Livelli interpretativi 2
L’interpretazione delle MO e la comprensione piena delle intenzioni dell’autore richiede:
Una certa preparazione
Una ambientazione storica
Un lessico e un’enciclopedia adatti