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466 GNGTS 2016 SESSIONE 2.3 LE MAPPE INTERATTIVE DELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE IO NON RISCHIO M. Pignone Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Centro Nazionale Terremoti, Grottaminarda (AV) La campagna Io Non Rischio. Io Non Rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile ideata e promossa dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), l’Associazione Nazionale per l’Assistenza Pubblica (ANPAS ), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS). L’idea alla base della campagna è che per prevenire e ridurre i pericoli connessi con i rischi naturali ci sia bisogno di una diffusione efficace delle informazioni ed una maggiore conoscenza delle responsabilità collettive e individuali al fine di incoraggiare una partecipazione più attiva da parte dei cittadini (Postiglione et al., 2016). Ma questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo. Quindi l’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Da qui nasce l’idea di coinvolgere le associazioni di volontariato di protezione civile presenti in tutta Italia. Infatti i volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Si è pensato quindi di formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli. La campagna nasce nel 2011 affrontando solo il Fig. 1 – Il sito web di Io Non Rischio (www.iononrsichio.it).

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Le mappe interattive deLLa campagna di comunicazioneio non rischio M. PignoneIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Centro Nazionale Terremoti, Grottaminarda (AV)

La campagna Io Non Rischio. Io Non Rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile ideata e promossa dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), l’Associazione Nazionale per l’Assistenza Pubblica (ANPAS ), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS). L’idea alla base della campagna è che per prevenire e ridurre i pericoli connessi con i rischi naturali ci sia bisogno di una diffusione efficace delle informazioni ed una maggiore conoscenza delle responsabilità collettive e individuali al fine di incoraggiare una partecipazione più attiva da parte dei cittadini (Postiglione et al., 2016). Ma questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo. Quindi l’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Da qui nasce l’idea di coinvolgere le associazioni di volontariato di protezione civile presenti in tutta Italia. Infatti i volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Si è pensato quindi di formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli. La campagna nasce nel 2011 affrontando solo il

Fig. 1 – Il sito web di Io Non Rischio (www.iononrsichio.it).

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rischio terremoto, con il nome Terremoto, io non rischio, in 9 piazze. Negli anni il numero di piazze è sensibilmente aumentato, affrontando anche altri due rischi: il rischio maremoto ed il rischio alluvione. L’edizione del 2016 di Io Non Rischio si svolgerà in circa 700 piazze in tutte le Regioni italiane coinvolgendo oltre 7.000 volontari formati attraverso un lungo e complesso processo di formazione a cascata. Sul portale www.iononrischio.it sono disponibili tutte le informazioni sulla campagna e tutti i materiali (pieghevole e schede rischi) che i volontari distribuiscono nel week-end ai cittadini (Fig.1).

Comunicare attraverso le mappe. Durante il processo di formazione i volontari acquisiscono diverse tecniche di comunicazione utili per andare in piazza ad incontrare i propri concittadini non solo per distribuire il materiale informativo ma soprattutto per parlare con loro, illustrare le problematiche connesse ai rischi, raccontare le proprie esperienze e rispondere ad eventuali domande e chiarimenti. Dall’edizione 2013 della campagna si è pensato di creare degli strumenti di supporto alla formazione dei volontari e di maggiore condivisione delle informazioni che venivano divulgate in piazza durante il week-end della manifestazione. Uno degli strumenti individuati è stato proprio quello delle mappe interattive e delle story maps inserendo l’informazione geografica all’interno dei contenuti di comunicazione della campagna. Le story maps possono essere definite come un insieme integrato di mappe digitali, di contenuti correlati (legenda, testo, foto, video) e di funzionalità di interazione (pan/zoom, pop-up, interrogazione, selezione, ecc.), che si avvalgono delle mappe come strumenti logici per comunicare la storia di ciò che sta accadendo o che è accaduto, assemblando numerosi elementi, tra i quali semplici ed immediate funzionalità di interazione, che le rendono un prodotto di informazione anche per un pubblico vasto. Una story maps o una mappa interattiva possono essere definiti come strumenti di informazione e di comunicazione facilmente comprensibili e immediati. Si possono raccontare molti tipi di storie, si può riassumere una situazione, tracciare un percorso e mostrarne il cambiamento nel tempo. Alla mappa interattiva si possono attribuire opportune simbologie per categorie o per classi in funzione di uno o più attributi, al fine di evidenziare un particolare aspetto della mappa e quindi la possibilità di poter avere mappe tematiche. Esse possono aiutare le persone a pianificare azioni, fare previsioni, supportare le decisioni: in realtà possono essere considerate delle mappe “intelligenti” con l’obiettivo principale di comunicare. Dal 2013 l’INGV ha reso disponibile una galleria di story maps (http://terremoti.ingv.it/it/storymaps.html) che raccontano vari aspetti della sismicità e del rischio sismico del nostro territorio (Pignone, 2015). La galleria raccoglie diverse story maps e mappe interattive create, a partire dal 2013, per sperimentare un nuovo modo di comunicare ed informare. I temi affrontati sono diversi: dall’evoluzione della Rete Sismica Nazionale alla Carta della Sismicità in Italia dal 2000 al 2012, dalla storia dei terremoti nel Lazio fino alla sequenza sismica in Emilia Romagna nel 2012. Alcune sono state sviluppate appositamente per le campagne informative Io Non Rischio del 2013, del 2014 e del 2015 affrontando dapprima il rischio terremoto e successivamente i rischi maremoto e alluvione.

La realizzazione delle mappe interattive. Per poter creare una mappa interattiva utilizziamo la tecnologia dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) che mette a disposizione una piattaforma per accogliere, organizzare, condividere e analizzare le informazioni geografiche attraverso mappe di base, mappe tematiche, servizi geografici on line, strumenti di interazione, testi e contenuti multimediali. La piattaforma scelta è ArcGIS on line (http://www.arcgis.com) della ESRI, una piattaforma di condivisione cloud-based e “pronta all’uso” che consente ad un utente di costruire un vero e proprio GIS completo contenente mappe e applicazioni con la possibilità di accedere ad una ricca collezione di dati geografici di base a copertura mondiale. L’architettura di ArcGIS on line consente di gestire ed importare una grande quantità e diversità di dati con componente geografica provenienti dai desktop GIS di ESRI (ad esempio gli shapefile), da altri software GIS, da risorse GIS On Line come i servizi di mappa (REST services, WMS, WFS), da formati Google Maps e Google Earth (KML e KMZ) ed anche da semplici formati di testo e tabellari come CSV e TXT. Una volta creata una mappa, la piattaforma consente facilmente

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di creare una applicazione webgis per la sua condivisione o di esportare il contenuto della mappa in un I-frame da incorporare all’interno di una pagina web. Per le mappe interattive di Io Non Rischio si è lavorato con entrambe le possibilità: sono state create applicazioni webgis consultabili separatamente ed inserite all’interno della galleria Story maps & Terremoti dell’INGV ma che consentono anche l’integrazione nelle pagine del portale web della campagna www.iononrischio.it.

Le mappe interattive di Io Non Rischio. Le mappe interattive hanno avuto lo scopo di trasferire in modo più semplice, dinamico e accattivante alcuni dati scientifici legati ai rischi trattati in piazza. Si è partiti ad esempio dalla story maps di Terremoto Io Non Rischio 2013 composta da 4 mappe sincronizzate sul tema terremoto. Nell’edizione 2014 è stata aggiunta una mappa sul rischio maremoto, mentre dal 2015 è stato trattato anche il rischio alluvione con altre due mappe. Proprio dal 2015 le mappe interattive sono state integrate all’interno del portale www.ionorschio.it con una sessione chiamata proprio “mappe interattive” (http://iononrischio.protezionecivile.it/mappe-interattive-2015/) che consente di scegliere le mappe da consultare in funzione del tipo di rischio: terremoto, maremoto, alluvione. Per ogni mappa è disponibile una serie di funzionalità di interazione molto semplici ed immediate: navigazione territoriale (zoom in/ zoom out e pan), trova un luogo, cambia la mappa di base (tra ben 9 messi a disposizione da ArcGIS on line), interroga la mappa con il mouse con la possibilità di visualizzare le informazioni racchiuse nel pop-up (Fig. 2).

Per l’edizione 2016 della campagna le 7 mappe sono state solo aggiornate confermando l’organizzazione all’interno del portale di Io Non Rischio dove è presente anche una guida all’utilizzo in formato PDF. Di seguito una breve descrizione dei contenuti delle mappe disponibili.

Fig. 2 – Guida alla funzionalità delle mappe interattive di Io Non Rischio 2015.

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Rischio terremoto. Le storie sismiche. In questa mappa sono rappresentati i comuni dove si svolge la campagna Io Non Rischio, in particolare quei comuni dove sono trattati il rischio terremoto e il rischio maremoto. Interrogando la mappa è possibile visualizzare la storia sismica di ognuno dei comuni, estratta dal Database Macrosismico Italiano (http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/) attraverso la tabella di tutti i terremoti documentati che hanno procurato danni in quel comune ed un grafico che mostra sulle ascisse il tempo in anni (dall’anno 1000) e in ordinate le intensità (gradi della scala MCS). E’ inoltre possibile ottenere informazioni riferite sempre al Comune sulla classificazione sismica e sulla realizzazione di indagini di microzonazione sismica (Fig. 3).

Fig. 3 – La mappa interattiva delle storie sismiche (edizione Io Non Rischio 2015).

La pericolosità sismica. Si tratta della versione interattiva della mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b - http://zonesismiche.mi.ingv.it) espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I forti terremoti del passato. Sono riportati i forti terremoti avvenuti in Italia negli ultimi 1000 anni circa con magnitudo stimata (Mw) maggiore o uguale a 5.0. Gli eventi riportati in questa mappa sono stati estratti dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI 15 (Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds), 2016. CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi: http://doi.org/10.6092/INGV.IT-CPTI15).

I terremoti recenti. La mappa mostra i circa 1100 terremoti avvenuti in Italia dal 2005 al 2016 che hanno avuto una magnitudo superiore o uguale a 3.5 aggiornati al mese di settembre 2016.

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Gli eventi sono estratti dal database ISIDe-Italian seismological instrumental and parametric data-base (http://iside.rm.ingv.it).

Rischio maremoto. I maremoti del passato. In questa mappa sono rappresentati gli eventi (terremoti, frane, eruzioni vulcaniche) che hanno dato origine ai maremoti del passato. I maremoti sono classificati in base alla loro intensità su una scala che va da 2 (bassa intensità) a 6 (massima intensità). Ad ogni maremoto è stato attribuito un valore di “reliability” (in una scala da “0=evento molto improbabile” a “4= evento certo”) che indica il grado di attendibilità dell’evento stesso, sulla base della qualità delle informazioni utilizzate. I dati sono estratti dal Catalogo dei Maremoti Italiani (Tinti et al., 2004).

Rischio alluvione (in collaborazione con il CNR). Gli effetti delle alluvioni sulla popolazione. Nella mappa è rappresentata la distribuzione geografica degli eventi di inondazione che negli ultimi 50 anni (periodo 1965-2014) hanno causato danni diretti alla persone. I dati utilizzati provengono da un più ampio catalogo che costituisce la serie storica più completa ed aggiornata relativa agli eventi di inondazione con danni alla popolazione per tutto il territorio italiano (http://polaris.irpi.cnr.it/) .

Le alluvioni nelle Regioni italiane. La mappa rappresenta il numero di eventi di inondazione per chilometro quadrato per ciascuna regione italiana ed è stata elaborata utilizzando le informazioni sugli eventi di inondazione censite dal Progetto AVI per il periodo 1918-2001. Le informazioni raccolte riguardano sia gli aspetti fisici legati alle dinamiche dei processi idrogeologici sia i danni e gli impatti socio-economici da essi prodotti. L’archivio contiene informazioni su oltre 7500 inondazioni e su oltre 12000 località colpite e rappresenta l’unico archivio di notizie sulle inondazioni avvenute nello scorso secolo in Italia (http://sici.irpi.cnr.it/).Ringraziamenti. Si ringraziano i colleghi dell’INGV, del CNR e del Dipartimento della Protezione Civile per il prezioso contributo alla realizzazione e alla pubblicazione delle mappe.

BibliografiaPignone M.; 2015: Le story maps e l’informazione sui terremoti. Rendiconti Online Soc. Geol. It., Vol. 34/2015, pp.

28-36, ISSN: 2035-8008, DOI: 10.33.01/ROL.2015.32.Pignone, M.; 2015: Story maps e terremoti, un nuovo strumento di informazione per la riduzione del rischio sismico.

Rivista GEOMEDIA (Gen-Feb 2015), ISSN 1128-8132.Postiglione I. et al.; 2016: The Italian communication campaign “I Do Not Take Risks – Earthquake”. Bollettino di

Geofisica Teorica e Applicata Vol 57, n.2, pp-147-160; DOI 10.4430/bgta0173.