Le malattie professionali e correlateal lavoro ... · PDF file- le pneumopatie professionali...

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Le malattie professionali e correlate al lavoro: inquadramento ed elementi particolari. Prof. Luigi Perbellini Medicina del Lavoro - Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità – Università di Verona Ospedale di Legnago Sala Riello Mercoledì 6 giugno 2012 dalle ore 14.00 alle 18.00

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Le malattie professionali e

correlate al lavoro: inquadramento

ed elementi particolari.

• Prof. Luigi Perbellini

• Medicina del Lavoro - Dipartimento di

Sanità Pubblica e Medicina di Comunità –

Università di Verona

Ospedale di LegnagoSala Riello

Mercoledì 6 giugno 2012

dalle ore 14.00 alle 18.00

• La “VECCHIA” Medicina del Lavoro- le pneumopatie professionali (silicosi, asbestosi..)- l’intossicazione da Piombo (saturnismo) l’intossicazione da mercurio

(Malattia di Minamata)- Le polineuropatie periferiche dei calzaturieri

• La “PERSISTENTE” Medicina del Lavoro- le neoplasie professionali- Le allergie professionali

• La “RECENTE e PROSPETTICA”Medicina del Lavoro

- le malattie professionali muscolo-scheletriche emergenti (lombalgie, tendiniti, S. del tunnel carpale …)

- le psicopatologie professionali

Sintesi di questa relazione-discussione

Lavorazioni che comportano rischio di inalare polveri con silice cristallina

• Industrie estrattive (miniere e cave di vari materiali, gallerie per strade, ferrovie, dighe, industrie dei marmi…)

• Industrie siderurgiche(fonderie di prima fusione o di seconda fusione, la sabbia silicea dei rivestimenti di forni, siviere, forme, distaffatura).

• Industrie di laterizi, refrattari e ceramiche.

• Industrie degli abrasivi, del vetro

Intossicazione clinica da piombo

• COLICHE ADDOMINALI

• ANEMIA (da ridotta produzione di emoglobina e da modica emolisi).

• ORLETTO GENGIVALE DI BURTON (solfuro di Pb: linea bleu-ardesia di 1 mm sul bordo della gengiva degli incisivi e canini, da reazione tra il Pb ematico e l’idrogeno solforato proveniente da detriti alimentari)

• NEUROPATIE PERIFERICHE (paralisi del n radiale)

• NEFROPATIA (Rene grinzo saturnino)

Malattia di Minamata• Intossicazione causata da

mercurio che sversato da alcune industrie nelle acque ha provocato un progressivo aumento delle concentrazioni di mercurio nel pesce: molti pescatori e loro familiari hanno presentato segni di gravi interferenze sulla funzione del S.N.C con disturbi della parola, difficoltà di deambulazione, alterazioni dello stato di coscienza e numerosi decessi.

• Il metilmercurio passa facilmente attraverso la placenta;

• circa il 50% dei bimbi con questo tipo di intossicazione hanno avuto la necessità di assistenza pressochè continuativa per il resto della vita.

Le attuali (forse mai sufficienti) attenzioni sulla qualità dei cibi in particolare del pesce ne è una testimonianza. Anche molti lavoratori esposti a mercurio hanno lamentato pesanti interferenze sulla funzione del S.N.C.

MALATTIA PROFESSIONALEMALATTIA PROFESSIONALE

--INAIL: INAIL: le malattie professionali sono quelle dovute all'az ione le malattie professionali sono quelle dovute all'az ione nociva, lenta e protratta nel tempo, di un lavoro o di materialinociva, lenta e protratta nel tempo, di un lavoro o di materiali o di o di fattori negativi presenti nell'ambiente in cui si s volge l'attivfattori negativi presenti nell'ambiente in cui si s volge l'attiv itit ààlavorativa.lavorativa.

Il D.L. 38/2000 ribadisce lIl D.L. 38/2000 ribadisce l ’’obbligo per ogni medico di denunciare allobbligo per ogni medico di denunciare all ’’ULS, allULS, all ’’ INAIL ed INAIL ed alla Direzione Provinciale del Lavoro le malattie c he possono avalla Direzione Provinciale del Lavoro le malattie c he possono av er avuto la loro causa in er avuto la loro causa in unun ’’attivitattivit àà lavorativa lavorativa ……

La La ““ Tabella delle malattie professionaliTabella delle malattie professionali”” delldell’’ INAILINAIL ”” (aggiornata (aggiornata nel 2008) identifica specifiche condizioni che sono associabili nel 2008) identifica specifiche condizioni che sono associabili allall ’’ attivitattivit àà lavorativa o a un fattore di rischio lavorativo lavorativa o a un fattore di rischio lavorativo –– rischio rischio specifico. La tabella definisce 3 parametri basilari: specifico. La tabella definisce 3 parametri basilari:

1 1 -- il tipo di patologiail tipo di patologia

2 2 -- i tipi di lavorazionei tipi di lavorazione

3 3 –– periodo massimo di periodo massimo di indennizzabilitindennizzabilitàà

Nella G.U. n. 169 del 21 luglio 2008 sono state pubblicate le

"Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura".

MALATTIA PROFESSIONALEMALATTIA PROFESSIONALE

Malattia che può essere provocata unicamente Malattia che può essere provocata unicamente dalldall ’’attivitattivit àà lavorativa o da un fattore di lavorativa o da un fattore di rischio lavorativo rischio lavorativo –– rischio specificorischio specifico (ad (ad

esempio silicosi, asbestosi, rumore, esempio silicosi, asbestosi, rumore, intossicazione da piombo intossicazione da piombo ……))

Malattia che può riconoscere anche altre cause Malattia che può riconoscere anche altre cause presenti al di fuori dellpresenti al di fuori dell ’’ambiente di lavoro ambiente di lavoro ––rischio generico aggravatorischio generico aggravato (ad esempio le (ad esempio le cosiddette cosiddette malattie correlate al lavoromalattie correlate al lavoro --((work work relatedrelated diseasesdiseases )) : sono malattie : sono malattie presenti nella popolazione generale, ma presenti nella popolazione generale, ma molto pimolto pi ùù frequenti in alcune categorie di frequenti in alcune categorie di lavoratori). lavoratori).

Malattie giMalattie gi àà esistenti aggravate dallesistenti aggravate dall ’’esposizione esposizione a prodotti presenti nella prodotti presenti nell ’’ambiente di lavoro ambiente di lavoro (ad esempio asma bronchiale da allergeni (ad esempio asma bronchiale da allergeni comuni)comuni)

"Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura“ (2008).

Tipi di patologie rilevate tra il 2007 e 2009 nel Servizio di

Medicina del Lavoro di Verona (oltre 800 pazienti)

39,5

25,7

8,1 8,3 7,6 6,63,7

0,60

510

15

20

2530

35

4045

50

patologie muscolo-scheletriche

disturbi d'ansia

ipoacusie

ipertensione arteriosa

dermatiti

patologie polmonari

altre patologie (o

besitàn neuropatie…)

patologie epatiche o vescicali

%

Tipi di Patologie muscolo-scheletriche

0,6

0,6

0,6

1,2

1,9

1,9

2,5

4,6

6,5

8,0

10,2

12,4

21,4

27,6

0 5 10 15 20 25 30

spondilolistesi

dito a scatto

morbo di De Querven

confilitto acromion-claveare

rizoartrosi

gonalgie

epicondiliti

P. della cuffia dei rotatori

cervico-brachialgie

esiti di infortuni

S. del Tunnel carpale

P. muscolo-scheletriche multiple

lombalgie con discopatie

lombalgie aspecifiche

%

Classificazione clinica delle lombalgie

Lombalgia

acuta

Lombalgia sub-acuta

Lombalgia cronica

<6 settimane 6-12

settimane

>12 settimane

Le linee guida definiscono un limite per differenziare una lombalgia acuta da una cronica di 12 settimane

N.B. La maggior parte delle lombalgie acute si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni

EPIDEMIOLOGIA

- Prevalenza nell’arco della vita:80% della popolazione generale soffre di almeno un episodio nella vita

- Il picco di prevalenza e tra 35-55 anni; uomini e donne in ugual misura

- I sintomi, la presenza di patologie e le alterazioni radiologiche

sono scarsamente correlati tra di loro: nell’85% dei casi il dolore non è associato a patologie rilevabili;

- Nel 4% delle lombalgie rilevate si riscontrano alterazioni significative e nell’1% neoplasie.

- L’ernia discale è rilevabile nel 1-3% delle lombalgie acute.

Sono stati identificati alcuni fattori di rischio, ma in molti casi essi non sono noti:

� Lavoro pesante con frequenti flessioni lombari, rotazioni del busto, sollevamenti e spinte, lavori ripetitivi, posture statiche, vibrazioni;

� Fattori psicosociali come distress, ansia, depressione, insoddisfazioni lavorative sono fattori che in modo rilevante favoriscono la cronicizzazione delle lombalgie!

� Un basso livello di “supporto sociale” sul posto di lavoro ed una “scarsa soddisfazione lavorativa” sono importanti fattori di rischio per favorire la cronicizzazione del dolore lombare.

Le lombalgie acute si autolimitano e guariscono per il 90% entro 6 settimane;

circa il 2-7% delle persone sviluppano un dolore tendenzialmente cronico o ricorrente: tra il 75 e 85% dell’assenteismo sul lavoro è associato a queste condizioni

I costi economici delle lombalgie sono molto elevat i:- In vari paesi d’Europa (Olanda, Regno Unito e Svezia

– dove hanno valutato il problema) è stato rilevato che i costi variano tra 2 e 4 bilioni di Euro all’anno.

Circa il 90% dei costi sono di tipo indiretto e cioèassociati all’astensione dal lavoro e alla disabilità: tali caratteristiche sono tipiche della popolazione lavorativa.

Le patologie osteo-muscolo-tendineo di

possibile origine professionale

Alle spalle:

• Tendinopatia della cuffia dei rotatori

• Periartrite calcifica (M. di Duplay)

• Tendinopatia del capo lungo del bicipite

• Borsite

Gomiti/avambraccia:

• Epicondilite laterale

• Epicondilite mediale (epitrocleite),

• Tendinopatia dell'inserzione distale

del tricipite

• Borsite olecranica

Polsi/mani/dita:

• Tendinite e Tenosinovite dei

muscoli flessori ed estensori

• Dito a scatto

• Cisti tendinea

• Malattia di De Quervain

NEUROPATIE PERIFERICHE DA

COMPRESSIONE

• Sindrome dello stretto toracico

• Sindrome del tunnel cubitale

• Sindrome del pronatore rotondo

• Sindrome del tunnel carpale

• Sindrome del canale di Guyon

CODICE (*) IDENTIFICATIVO

MALATTIEAGENTI

I.2.04 M65. 3DITO A SCATTO

I.2.04 G56. 0SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

I.2.04 M65. 4SINDROME DI DE QUERVAIN

I.2.04 M65. 8SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO POLSO-

MANO: TENDINITI FLESSORI/ESTENSORI (POLSO-

DITA)

I.2.04 M70. 2BORSITE OLECRANICA

I.2.04 M77.1EPITROCLEITE

I.2.04 M77.0SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO

DEL GOMITO: EPICONDILITE

I.2.04 M75. 5BORSITE

I.2.04 M75. 3TENDINITE CALCIFICA (MORBO DI DUPLAY)

I.2.04 M75. 2TENDINITE CAPOLUNGO BICIPITE

I.2.04 M75.1

SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DELLA

SPALLA: TENDINITE DEL SOVRASPINOSO (o tendinite

cuffia rotatori)

MICROTRAUMI E POSTURE

INCONGRUE A CARICO DEGLI

ARTI SUPERIORI PER

ATTIVITÀ ESEGUITE CON

RITMI CONTINUI E

RIPETITIVI PER ALMENO LA

METÀ DEL TEMPO DEL

TURNO LAVORATIVO

Lista I, contiene malattie la cui origine lavorativ a è di elevata probabilità; Gruppo 2 – Malattie da agenti fisici ( G.U. n. 169 del 21 luglio 2008)

Sindrome del tunnel carpaleDeriva dalla compressione del nervo

mediano nel tunnel carpale

Posizioni estreme

dell’articolazione del polso

Aumento pressione nel tunnel

carpale

Stiramento tendini e fibre

nervose

Reazione infiammatoria

Ridotta dimensione del “tunnel”con compressione di tendini e fibre nervose

Sintomi: parestesiealle prime tre

dita ed a metà del quarto dito della

mano, con insorgenza notturna. E’

possibile l’irradiazione delle

parestesie all’avambraccio e al

braccio. Nelle fasi più avanzate

compaiono parestesie diurne,

ipoestesia, dolore al polso irradiato

alla mano ed all’avambraccio,

ipostenia, ipotrofia dell’eminenza

tenar.

SINDROME DEL TUNNEL CARPALESINDROME DEL TUNNEL CARPALE

RR / ORR / ORRStudiStudi didi CoorteCoorteOstricheOstriche e e CrostaceiCrostacei 14.814.8

MacelleriaMacelleria CarneCarne 13.813.8

ConfezionamentoConfezionamento 36.036.0

StudiStudi CasoCaso --controllocontrolloFlessioneFlessione del del PolsoPolso 8.78.7

EstensioneEstensione del del PolsoPolso 5.45.4StrumentiStrumenti VibrantiVibranti (20 a)(20 a) 4.84.8

CompitiCompiti Ripetitivi(20 a)Ripetitivi(20 a) 4.64.6

• Lavori che comportano movimenti ripetuti e prolungati dei muscoli estensori e flessori della mano, con flesso-estensione del polso o di presa della mano

• Lavori che comportano operazioni sia di appoggio prolungato sul polso, sia una pressione prolungata o ripetuta sulla parte inferiore del palmo della mano

• Confezionamento della frutta • Lavorazione della carne e del pesce• Lavorazione della plastica • Edilizia e fabbriche di ceramiche• Uso di VDT – industrie elettroniche• Fast Food • Fabbriche di abbigliamento • Macellazione • Fabbriche di scarpe

Sindrome di De Quervain: Tenosinovite stenosantecaratterizzata da una forma infiammatoria dei tendini dei muscoli abduttore lungo ed estensore breve del pollice a livello del primo canale osteofibroso del carpo in corrispondenza dello stiloide radiale.

Questa affezione, chiamata anche distorsione della lavandaia, insorge di solito in seguito all’uso ripetitivo (specialmente in torsione) del polso.

- Spiccata preferenza per il sesso femminile- per determinate attività professionali; - generalmente monolaterale.

sintomatologia soggettiva: dolorein corrispondenza dello stiloide radiale, spessoirradiatosulla faccia esterna dorsale del pollice (zona della cosidetta “tabacchiera anatomica”). associato spesso a limitazione della forza di presa. Il dolore è scatenato all’inizio dal movimento del polso, specie deviazione ulnare e/o radiale del pollice; poi diviene continuo e talvolta notturno.

Epicondilite laterale: tendinopatia inserzionale dei m. estensori della mano

(t. dell’estensore radiale lungo e breve del carpo, dell’estensore

comune delle dita e del supinatore, dell’estensore proprio del V° dito e

dell’estensore ulnare del carpo alla loro inserzione all’epicondilo

omerale). è caratterizzata dalla presenza di dolore sulla

faccia esterna del gomito, spesso con irradiazione verso la

faccia laterale l’avambraccio e la mano sino al dito medio e

all’anulare.

Il dolore può essere sia spontaneo , sia provocato da

un’intensa attività lavorativa e/o da alcuni gesti d ella

vita quotidiana.

Il movimento di massima estensione del gomito può

essere limitato per la comparsa di dolore.

Epicondilite laterale: tendinopatia inserzionale dei m. estensori della mano

(t. dell’estensore radiale lungo e breve del carpo, dell’estensore

comune delle dita e del supinatore, dell’estensore proprio del V° dito e

dell’estensore ulnare del carpo alla loro inserzione all’epicondilo

omerale). è caratterizzata dalla presenza di dolore sulla

faccia esterna del gomito, spesso con irradiazione verso la

faccia laterale l’avambraccio e la mano sino al dito medio e

all’anulare.

Il dolore può essere sia spontaneo , sia provocato da

un’intensa attività lavorativa e/o da alcuni gesti d ella

vita quotidiana.

Il movimento di massima estensione del gomito può

essere limitato per la comparsa di dolore.

Queste patologie sono più frequenti in

lavoratori:

•addetti al taglio delle carni

•addetti al confezionamento di pacchi

•addetti ad attività di sartoria.

Queste patologie sono più frequenti in

lavoratori:

•addetti al taglio delle carni

•addetti al confezionamento di pacchi

•addetti ad attività di sartoria.

Epicondilite mediale o epitrocleite: tendinopatia dei m. flessori della mano

(t. del flessore radiale ed ulnare del carpo, t. del flessore comune superficiale delle dita, tendine del muscolo pronatore rotondo, tendine del muscolo palmare lungo)

Il dolore si localizza a livello della superficie mediale del

gomito, è possibile una sua irradiazione a livello della

faccia mediale dell’avambraccio.

Il dolore oltre che spontaneo, può essere evocato dalla

palpazione in corrispondenza dell’epitroclea e dalla

flessione del polso e delle dita contro resistenza ed infine

dalla pronazione contro resistenza.

Epicondilite mediale o epitrocleite: tendinopatia dei m. flessori della mano

(t. del flessore radiale ed ulnare del carpo, t. del flessore comune superficiale delle dita, tendine del muscolo pronatore rotondo, tendine del muscolo palmare lungo)

Il dolore si localizza a livello della superficie mediale del

gomito, è possibile una sua irradiazione a livello della

faccia mediale dell’avambraccio.

Il dolore oltre che spontaneo, può essere evocato dalla

palpazione in corrispondenza dell’epitroclea e dalla

flessione del polso e delle dita contro resistenza ed infine

dalla pronazione contro resistenza.

INCIDENZA DELL'EPICONDILITE INCIDENZA DELL'EPICONDILITE

in in varievarie popolazionipopolazioni didi lavoratorilavoratori. .

TASSO/100 p.a.TASSO/100 p.a.

POPOLAZIONE GENERALEPOPOLAZIONE GENERALE < 1.0< 1.0

MACELLAI (MACELLAI (maschimaschi) ) 6.46.4

INSACCATI (INSACCATI (femminefemmine) ) 11.311.3

CONFEZIONAMENTO (CONFEZIONAMENTO (femminefemmine) ) 7.07.0

I dolori alle spalle

Principali patologie delle spalle associate all’attività lavorativa:•Tendinite della cuffia dei muscoli rotatori• Rottura della cuffia dei rotatori• Tendiniti calcifiche• Capsulite adesiva o “spalla congelata”• Tendinite del capo lungo del m. bicipite• Patologia degenerativa dell’articolazione acromion-claveare o di quella gleno-omerale

La struttura, la funzione e la stabilità delle spalle è garantita da varie strutture capsulo legamentose e dai muscoli che originano quei tendini (la cuffia dei rotatori è una delle principali strutture tendinee con i tendini del m. sovraspinato superiormente, del m. sottoscapolare anteriormente e dei m sottospinato e piccolo rotondo posteriormente)

Tendinite della spalla: Tendinite della spalla: dati in ambito lavorativodati in ambito lavorativo

STUDI TRASVERSALI STUDI TRASVERSALI RR / OR RR / OR

NavalmeccanicaNavalmeccanica 12.012.0Industria Compiti ripetitivi Industria Compiti ripetitivi 5.45.4ConfezionamentoConfezionamento 2.52.5MaglieriaMaglieria 2.12.1Pulizie e ServiziPulizie e Servizi 1.91.9Input DataInput Data 0.50.5

STUDI CASO CONTROLLOSTUDI CASO CONTROLLOMansioni con mani sopra testaMansioni con mani sopra testa 1111

• saldatori,

• montatori,

• addetti al confezionamento di

pacchi,

• lavoratori esposti ad elevati ritmi

ripetitivi e con richiesta di elevata

applicazione di forza

• addetti a lavori che richiedono di

mantenere le mani all’altezza delle

spalle.

• saldatori,

• montatori,

• addetti al confezionamento di

pacchi,

• lavoratori esposti ad elevati ritmi

ripetitivi e con richiesta di elevata

applicazione di forza

• addetti a lavori che richiedono di

mantenere le mani all’altezza delle

spalle.

Numero di lavoratori pervenuti per

patologie polmonari

1

8

15

21

0

5

10

15

20

25

Pneumoconiosi -silicosi

Asma bronchiale Patologie irritativedelle prime vie aeree

Patologie daAmianto

(Mesoteliomi,placche pleuriche

neoplasie polmonari)

RISCHI PSICO-SOCIALI

DISTRESS LAVORATIVO

SALUTE

Quali forme di disagio

lavorativo causano disturbi

mentali?

Quali patologie psichiche possono nascere in relazione al lavoro?

“Sono gli aspetti legati alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici o psicologici”(Cox and Griffith, 1995)

Condizionidi disagio lavorativo

Mobbing

Distress Lavorativo

Disagio LavorativoAspecifico

CostrittivitàOrganizzativa

Molestia Sessuale

� VIOLENZE PSICOLOGICHE PROTRATTE (spesso rivolte in modo programmato a persone di 40-50 anni molto preparate dal punto di vista professionale …)� LE AZIONI VESSATORIE RIGUARDANO

LA SFERA ORGANIZZATIVA(marginalizzazione, demansionamenti, trasferimenti ingiustificati, svuotamenti di mansione, attività dequalificanti …

� DISFUNZIONE NEL CONTENUTO E NEL CONTESTO LAVORATIVO con carichi di lavoro eccessivi che il dipendente volontariamente si assume, ma ……

� MALESSERE E DISAGIO SOGGETTIVO INERENTE IL LAVORO con conflitti interindividuali o insoddisfazione non ben gestiti dall’amministrazione

� COMPORTAMENTI A SFONDO SESSUALE DI NATURA FISICA O VERBALE

DISTURBI PSICHICIDI POSSIBILE ORIGINE

PROFESSIONALE (DSM-IV)

� DISTURBO DI ADATTAMENTO

� DISTURBO ANSIOSO

� DISTURBO DEPRESSIVO

� DISTURBO MISTO ANSIOSO-DEPRESSIVO

Patologie psichiatriche in relazione causale con l’attività lavorativa svolta

dai pazienti

51,6

17,9 16,912,1

1,5

0

20

40

60

D.misto ansioso-depressivo

D.Depressivi

DDA

D.ansiosi

DPTS

%

Disturbi associati

� Disturbi del sonno 84,8%

� Disturbi gastrointestinali 45,5%

� Disturbi della sfera alimentare 44%

� Disturbi cardiovascolari 39,4%

� Disturbi muscolo-scheletrici 15,9%

� Disturbi della sfera sessuale 15,5%

� Disturbi dermatologici 5,8%

� Disturbi ginecologici 5,8%

� VI E’ UNA NECESSITA’ URGENTE PER STRUMENTI VALIDATI CHE PERMETTANO DI VALUTARE I RISCHI PSICO-SOCIALI

Problemi posti dalla diagnostica

dei disturbi psicologico

psichiatrici di origine lavorativa

• Necessità di lavoro interdisciplinare (medici del lavoro, psicologi clinici, psicologi del lavoro, psichiatri) e collaborazioni con il Medico Curante, con figure aziendali quali il responsabile della sicurezza e il direttore del personale.

• I disturbi psicologico-psichiatrici non hanno un’unica causa e il concetto tossicologico di causa-effetto non è applicabile a questo tipo di patologie.

• Queste patologie sono attribuibili ad interferenze su un complesso equilibrio in cui molteplici dimensioni lavorative (senso di ingiustizia, eccessivo carico di lavoro, comunicazione inadeguata …) sono coinvolte.

• Sono aumentate le richieste per valutare l’assorbimento da parte di numerosi gruppi di lavoratori di sostanze con effetti sul Sistema Nervoso (alcool, stupefacenti …)

• La richiesta di analisi di igiene industriale (misura di prodotti chimici, misura di agenti fisici e misura di agenti biologici) continua anche se con minore intensità di un tempo: l’inquinamento degli ambienti di lavoro (da metalli, solventi e vari altri tipi di inquinanti) è stato ridotto anche se persistono situazioni specifiche a cui porre attenzione (esposizioni a Pb, Co, farmaci antiblastici...)

Il laboratorio chimico e biochimico di

Medicina del Lavoro

Considerazioni conclusive

• La Medicina del Lavoro negli ultimi anni ha avuto un’evoluzione scientifico-culturale molto profonda;

• L’Igiene industriale che per un lungo periodo è stato il cardine della Medicina del Lavoro, viene seguito prevalentemente dal personale della prevenzione (ingegneri, chimici, tecnici della prevenzione) e solo in modo limitato, seppur non trascurabile, dal Medico del Lavoro;

• Come in un passato piuttosto lontano, prima degli anni ’70, al Medico del Lavoro vengono richieste competenze prevalentemente di tipo sanitario: con la classica pneumologia professionale, è necessaria una formazione anche di tipo ortopedico-fisiatrico e psicologico-psichiatrico.

• Non si può non rincorrere l’evoluzione scientifico-culturale …

anche se a volte sembra troppo rapida!