Le lingue in Europa...2 Linguistica tipologica 201 9 /20 , Materiali 5 (3 ) Famiglie e genera...

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1 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 Linguistica tipologica, aa. 2019/20, Giuliano Bernini 5 Le lingue in Europa A. Introduzione (1) La somiglianza strutturale tra le lingue d’Europa è stata tematizzata da Benjamin Lee Whorf (etnolinguista USA, 1897–1941) e da lui designata con il termine “Standard Average European”, ovvero “Europeo Medio Standard”. “Poiché [...] c’è poca differenza tra il francese, l’inglese, il tedesco o altre lingue europee, con la possibile (ma dubbia) eccezione delle lingue slavobaltiche e non indoeuropee, ho messo insieme queste lingue in un gruppo che ho chiamato ‘europeo medio standard’.” (da Linguaggio, pensiero e realtà, versione italiana dell’originale americano, Torino, Boringhieri, 1970, pp. 200, 103). La nozione è stata approfondita di recente nell’ambito della tipologia linguistica di impostazione funzionalista, a partire da Bechert & Bernini & Buridant (1990) e sistematizzata in Haspelmath (1998, 2001), Heine & Kuteva (2006), Stolz (2006). Il quadro generale è stato poi definito nell’ambito del progetto EUROTYP, finanziato dalla Fondation Européenne de la Science/European Science Foundation, Strasburgo, negli anni 1990-1994. I risultati del progetto sono disponibili in otto volumi, il primo curato da Siewierska (ed.) (1998), Constituent order in the languages of Europe, Berlin, Mouton de Gruyter; l’ultimo da Bernini, G. & Schwartz, M. L. (eds.) (2006), Pragmatic organization of discourse in the languages of Europe, Berlin, Mouton de Gruyter. Per una descrizione delle lingue d’Europa si vedano anche Banfi (1993), Hagège (1995), Allières (2000), Nocentini (2002), Banfi & Grandi (2003), Adrados Rodríguez (2008). Interessante in prospettiva tipologica anche Lewy (1964). (2) Le lingue in Europa (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Europa_Linguistica.jpg)

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1 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 Linguistica tipologica, aa. 2019/20, Giuliano Bernini 5

Le lingue in Europa

A. Introduzione (1) La somiglianza strutturale tra le lingue d’Europa è stata tematizzata da Benjamin Lee Whorf

(etnolinguista USA, 1897–1941) e da lui designata con il termine “Standard Average European”, ovvero “Europeo Medio Standard”. “Poiché [...] c’è poca differenza tra il francese, l’inglese, il tedesco o altre lingue europee, con la possibile (ma dubbia) eccezione delle lingue slavobaltiche e non indoeuropee, ho messo insieme queste lingue in un gruppo che ho chiamato ‘europeo medio standard’.” (da Linguaggio, pensiero e realtà, versione italiana dell’originale americano, Torino, Boringhieri, 1970, pp. 200, 103).

La nozione è stata approfondita di recente nell’ambito della tipologia linguistica di impostazione funzionalista, a partire da Bechert & Bernini & Buridant (1990) e sistematizzata in Haspelmath (1998, 2001), Heine & Kuteva (2006), Stolz (2006). Il quadro generale è stato poi definito nell’ambito del progetto EUROTYP, finanziato dalla Fondation Européenne de la Science/European Science Foundation, Strasburgo, negli anni 1990-1994. I risultati del progetto sono disponibili in otto volumi, il primo curato da Siewierska (ed.) (1998), Constituent order in the languages of Europe, Berlin, Mouton de Gruyter; l’ultimo da Bernini, G. & Schwartz, M. L. (eds.) (2006), Pragmatic organization of discourse in the languages of Europe, Berlin, Mouton de Gruyter. Per una descrizione delle lingue d’Europa si vedano anche Banfi (1993), Hagège (1995), Allières (2000), Nocentini (2002), Banfi & Grandi (2003), Adrados Rodríguez (2008). Interessante in prospettiva tipologica anche Lewy (1964).

(2) Le lingue in Europa (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Europa_Linguistica.jpg)

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2 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 (3) Famiglie e genera nell’Europa contemporanea (non sono considerate le lingue di immigrati

recenti) a. Basco, lingua isolata; presente da tempi preistorici precedenti l’arrivo di parlanti lingue

indoeuropee (464.000 parlanti in Spagna, Eberhard et alii 2019). b. Indoeuropeo

greco (moderno): attestato dal 1400 a.C., era diffuso in epoca antica (dal 300 a.C.) in tutto il Mediterraneo orientale.

albanese: attestato dal XVI secolo, forse evolutosi dall’illirico meridionale tra il IV e il VI secolo d.C.

celtico (insulare): goidelico (irlandese, gaelico di Scozia), brittonico (gallese, bretone); in tempi preistorici diffuso su gran parte dell’Europa C W (celtico continentale: gallico).

romanzo: portoghese, galiziano, spagnolo, catalano, occitano (e provenzale), francese, retoromancio, ladino, friulano, sardo, italiano (con dialetti italo-romanzi), romeno (con varietà parlate in Moldavia, Grecia N, Albania S, Istria). Lingue differenziatesi dal latino, diffusosi tra il III secolo a.C. e il III d.C. a scapito di altre lingue.

germanico: N islandese, feringio, norvegese, svedese, danese; W (diffuso a partire dal I secolo d.C.) inglese, tedesco (e basso tedesco), yiddish, nederlandese, frisone, afrikaans (in Africa S, formatosi dopo il 1652); E gotico (estinto).

slavo: E russo, bielorusso, ucraino; W polacco, ceco, slovacco; S sloveno, serbo-croato (e bosniaco), macedone, bulgaro. Parlanti lingue slave si sono diffusi a partire dai secoli VI-VII da una zona a NE dei Carpazi in tutta l’Europa C e SE. Prima attestazione alla fine del I millennio d.C.

baltico: lituano, lettone. Attestate dal XVI secolo d.C., ma presenti nell’area attuale già nel I millennio d.C.; antico prussiano (estinto).

iranico: osseto, nel Caucaso. indiano: dialetti zingarici o romanì, parlato probabilmente da solo il 20% dei >2 500 000?

Zingari in Europa e Medio Oriente, con maggior concentrazione in Romania (dialetti vlax). Parlanti dialetti zingarici sono migrati dall’India intorno al 1000 d.C.

c. Uralico

finnico: finnico ed estone, lingue ufficiali in Finlandia ed Estonia; lingue parlate nella Russia federativa e spesso insidiate (careliano, livone, voto, vepso e altre); varietà non intercomprensibili di lappone (o saami); lingue del gruppo permico (komi, udmurt) e volgaico (mari, mordvino) nella Russia federativa.

samoyedo, nenets (Russia federativa) ugrico: ungherese (gli Ungheresi sono giunti nel territorio dell’attuale Ungheria alla fine

del IX secolo d.C.). d. Altaico

tur(ci)co: turco (sulla costa europea del Bosforo, oltre che in Anatolia, ma diffuso in tutti i Balcani dal XVII al XIX secolo); gagauso in Moldavia, karaim in Lituania (50 parlanti nel 2007), tataro di Crimea (260.000 parlanti nel 2006), ciuvascio, bashkiro, tataro, nogai nella Russia federativa.

mongolo: calmucco, parlanti stanziati a W del corso inferiore del Volga. e. Afroasiatico (Manzelli 1993)

semitico: maltese, formatosi con la conquista araba dell’arcipelago di Malta nel IX secolo d.C. Dialetto arabo occidentale con forte influsso lessicale italiano mediato dal siciliano. Prime descrizioni grammaticali nel XVIII secolo, dal 1825 insegnato all’Università di Malta; nel 1839 prima pubblicazione di una testata giornalistica in maltese.

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3 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5

lessico arabo: omm ‘madre’ (umm), ktieb ‘libro’(kitāb), alla ‘dio’ (allāh), randan

‘quaresima’ (ramaḍān, nono mese del calendario islamico), ilsien ‘lingua’ (lisān). lessico romanzo: lingwa ‘lingua’, frott frisk ‘frutta fresca’, xugaman ‘asciugamano’ grammatica araba: il-post tal-votazzjoni ‘il seggio elettorale’ DEF-posto di:DEF-votazione l-apparenza tinganna ‘l’apparenza inganna’

DEF-apparenza:F 3F-ingannare:IMPF (4) Tipi di ordini dei costituenti: SVO a. senza casi nominali (italiano): il cacciatore uccide il leone b. con casi nominali (russo) (i) mat’ ljubit doč’ ‘La madre ama la figlia’ madre[NOM] ama figlia[ACC] (ii) Maš-a ubi-l-a Tan-ju Maša-NOM.SG.F uccidere-PASS-SG.F Tanja-ACC.SG.F ‘Maša uccise Tanja’ (5) Ordine dei costituenti (rielaborata da WALS 2013, carta 81, di M. S. Dryer)

SVO SOV VSO nessun ordine dominante

(6) Tipi di ordini dei costituenti: nessun ordine dominante (greco, con casi nominali) SVO o patér-as mu ðiavázi Kazantzáki il padre-NOM mio legge Kazantzaki[ACC] VSO ðiavázi o patér-as mu Kazantzáki

legge il padre-NOM mio Kazantzaki[ACC] ‘Mio padre legge Kazantzakis’ (7) Tipi di ordini dei costituenti: V2 & Vfinale (tedesco OV, con casi nominali) Vfinale: Ich weiß, dass der Direktor heute den Bericht liest Io so che il direttore oggi il rapporto legge ‘So che il direttore legge oggi il rapporto’

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4 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 In frasi principali dichiarative, il verbo coniugato risale al secondo posto: V2: a. Der Direktor liest heute den Bericht DEF:NOM.M.SG direttore legge oggi DEF:ACC.M.SG rapporto ‘Il direttore legge oggi il rapporto’ b. Heute liest der Direktor den Bericht oggi legge DEF:NOM.M.SG direttore DEF:ACC.M.SG rapporto ‘Oggi il direttore legge il rapporto’ (8) Tipi di ordini dei costituenti: FOC V (ungherese, con casi nominali, esempi da de Groot 1993:

144) a. Péter Mari-tól level-et kap-ott Péter Mari-ABL lettera-ACC ricevere-PASS[3.SG] Pietro da Maria ha ricevuto UNA LETTERA’

b. Mari-tól Péter kap-ott level-et Mari-ABL Péter ricevere-PASS[3.SG] lettera-ACC

‘Da Maria è PIETRO che ha ricevuto una lettera’

B. Standard Average European (SAE)/Europeo medio standard

(9) La nozione di Benjamin Lee Whorf è stata applicata alle lingue d’Europa cercando di

individuarne tratti specifici rispetto alle lingue del mondo, una dozzina, tra i quali qui si illustrano i nove più evidenti (Haspelmath 2011).

(10) Tratto SAE 1: Presenza di articoli definiti e indefiniti

a. italiano la casa una casa b. irlandese an teach [ən̥ ˈtʲæːx] teach c. turco ev bir ev d. russo dom dom

(11) Tratto SAE 2: Frasi relative con pronome relativo

a. italiano l’uomo con cui ti ho visto b. russo čelovek s kotor-ym ja uvide l tebja uomo[NOM.SG] con REL-STRUM.M.SG io vedere-PASS[M.SG) te:ACC c. irlandese an fear a bhfaca mé leis thú DEF uomo REL vide io con.lui tu d. basco gizon-a-k emakume-a-ri eman dio-n liburu-a

uomo-DEF-ERG donna-DEF-DAT dato ha-REL libro-DEF ‘il libro che l’uomo ha dato alla donna’

(12) Tratto SAE 3: Perfetto con ‘avere’

a. italiano Giovanni ha parlato b. serbo-croato: Mî smo vı̋d(j)e-l-i Màri-ju noi siamo vedere-PARTIC.ATT-PL Maria-ACC ‘Abbiamo visto Maria’

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5 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 c. irlandese: Tá mé i ndéidh leabhar a léamh (Russell 1995:100) è io dopo libro PRT leggere:NOME.VERBALE ‘Ho letto un libro’ (cfr. anche I am after reading a book in inglese d’Irlanda) (13) Tratto SAE 4: Passivo con participio a. italiano: I signori ospiti sono pregati… b. tedesco: Die Gäste werden gebeten… gli ospiti vengono pregato c. greco moderno Parakaloú-nte i kírii pelátes… pregare-PRES.3.PL.PASS i signori ospiti (14) Tratto SAE 5: Possessori esterni al dativo a. italiano: La mamma lavò i capelli al bambino b. tedesco Die Mutter wusch dem Kind DEF.NOM.SG.F madre lavò DEF.DAT.SG.NT bambino die Haare DEF.ACC.PL. capelli

c. svedese Någon bröt arm-en på honom qualcuno ruppe braccio-DEF su lui ‘Qualcuno si è rotto il braccio’/ ‘Someone broke his arm’ d. inglese Mother washed the child’s hair madre lavò al bambino-GEN capigliatura

(15) Beneficiari e possessori: analisi in ruoli semantici

PRED: 3 ARG AGENTE TEMA BENEFICIARIO a. dare mamma caramella bambino b. lavare mamma capelli bambino PRED: 2 ARG AGENTE TEMA POSSESSORE DEL TEMA

(16) Possessore interno: analisi sintattica. F SN SV N V SN’ SN SP Det N Prep SN Det N Mother washed the hair of the child Mother washed the child’s hair.

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6 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 (17) Possessore esterno: analisi sintattica F SN SV’ Det N SV SP V SN Prep SN Det N Det N la mamma lavò i capelli a (i)l bambino la mamma diede una caramella a (il) bambino (18) Tratto SAE 6: Pronomi negativi senza negazione di frase, tratto condiviso da germanico;

francese, occitanico a. inglese Nobody came; John saw nothing b. italiano Nessuno venne; Giovanni non vide niente (così in portoghese, spagnolo, catalano, italiano, sardo; albanese) c. russo Nikto ne prišël; Ivan ničego ne videl nessuno non venne Giovanni niente non vide (così in gallese, bretone; rumeno; balto-slavo; ungherese; greco) (19) Tratto SAE 7: Costruzioni equative su base relativa, tratto condiviso da germanico W,

romanzo, balto-slavo, ungherese, albanese, greco a. italiano Mia sorella è bella come te b. catalano La meva germana és tan bonica com tú la mia sorella è tanto bella come te c. svedese Min syster er lika vacker som dig mia sorella è egualmente bella come te d. Il tratto è individuato dall’etimologia del termine equativo: it. come, cat. com < lat. quōmodō (ABL) ‘in che/quale modo’

sved. lika, ingl. like, cfr. got. leik [liːk] ‘corpo’, ted. suffisso per la formazione di aggettivi -lich, p.es. freund-lich ‘amichevole’ e gleich ‘uguale’, da alto tedesco antico galīh.

(20) Tratto SAE 8: Affissi di persona come indicatori di accordo rigido col soggetto a. tedesco Heute arbeit-en wir oggi lavorare-1PL noi

Accordo rigido: il morfema di persona del verbo si accompagna obbligatoriamento con un soggetto espresso da un nome o da un pronome. Condiviso da tedesco, nederlandese, islandese e in parte, nel celtico, dal gallese.

b. italiano: Oggi lavoriamo

Accordo referenziale: il morfema di persona del verbo rimanda a un referente non necessariamente esplicitato nel contesto del discorso.

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c. il tratto “accordo referenziale col soggetto” corrisponde al tratto “soggetto facoltativo” (anche pro-drop nel quadro teorico generativo). Il tratto “accordo rigido col soggetto” è invece una delle due possibili manifestazioni del tratto “soggetto obbligatorio”. L’espressione obbligatoria del soggetto si trova infatti in quelle lingue che non hanno morfemi di persona sul verbo, come il cinese mandarino. In Europa sono lingue a soggetto obbligatorio, ma non a “accordo rigido col soggetto”, le lingue germaniche N continentali (svedese, norvegese, danese). L’inglese mostra “accordo rigido col soggetto” solo alla terza persona singolare del presente indicativo.

Soggetto facoltativo Soggetto obbligatorio Accordo referenziale Accordo rigido Nessun accordo

italiano tedesco inglese svedese (io) lavoro ich arbeite I work jag arbetar (tu) lavori du arbeitest you work du arbetar (egli) lavora er arbeitet he works han arbetar (noi) lavoriamo wir arbeiten we work vi arbetar (voi) lavorate ihr arbeitet you work ni arbetar (essi) lavorano sie arbeiten they work de arbetar

(21) Tratto SAE 9: Differenziazione tra riflessivi e “intensificatori”, cioè parole che caratterizzano

il referente di un SN come centrale in opposizione a una periferia esplicita o implicita: it. stesso, fr. même, ingl. self, ted. selbst, russo sam. a. Italiano i. Il direttore stesso rispose al telefono. ii. Il direttore si guardò allo specchio. iii. Il direttore guardò se stesso allo specchio. b. Inglese i. The director himself answered the phone. ii. The director saw himself in the mirror.

(22) Un altro probabile tratto SAE: espressione della modalità situazionale ed epistemica tramite

gli stessi verbi ‘potere’ e ‘dovere’, il cui valore viene di volta in volta desunto dal contesto. a. Parlante A: Che ore sono? Parlante B: Mah, possono ormai essere le quattro. Parlante A: Allora posso andare a far compere: i negozi a quest’ora sono aperti. b. Scusa. Devo proprio scappare. Ormai devono essere le sei e Maria comincerà a spazientirsi

se non mi vede arrivare (23) Nel campione di 207 lingue considerate in van der Auwera & Amman (2013) solo 36

(corrispondenti al 17,39%) mostrano la sovrapposizione delle marche di modalità situazionali ed epistemiche sia per la necessità (cfr. dovere in italiano) che per la possibilità (cfr. potere in italiano). Altre lingue mostrano sovrapposizione solo per l’una o per l’altra funzione semantica (66, pari al 31,88%) mentre metà delle lingue considerate (50,72%, ovvero 105 in valore assoluto) codifica modalità situazionale ed epistemica con mezzi diversi.

(24) WALS 2005, carta 76 con la selezione delle sole 36 lingue con sovrapposizione delle marche

modali sia per la necessità che per la possibilità. a. Distribuzione tra famiglie linguistiche: afroasiatico 3, altaico 2, austronesiano 1, basco 1,

dravidico 1, eskimo-aleutino 1, indoeuropeo 21, Lower Sepik Ramu 1, Niger-Congo 1, sinotibetano 1, tai kadai 1, uralico 1.

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b. Distribuzione tra macro-aree: Eurasia 27 (di cui 22 in Europa), Africa 4 (ma 1, il maltese, è da considerarsi lingua d’Europa), Australia-Nuova Guinea 1, Asia SE e Oceania 3, America N 1.

C. SAE come area linguistica (25) Dimensioni della parentela linguistica (Trubeckoj 1928). Cfr. anche materiali 1 (Caratteri

generali, somiglianze per discendenza genetica e per contatto) a. Parentela genetica (Sprachfamilien, famiglie linguistiche): definita da congruenze nel

lessico e nella morfologia individuate in base a regolari corrispondenze fonetiche. b. Parentela areale (Sprachbünde, leghe linguistiche): definita non sulla base di regolari

corrispondenze fonetiche, ma di congruenze nella sintassi e nella semantica, e di contiguità geografica.

(26) Parentela genetica e areale: rumeno e bulgaro

LINGUE ROMANZE LINGUE SLAVE latino (ille) homo/hominem N N antico slavo človjakŭ portoghese o homem Art N N russo čelovék spagnolo el hombre Art N N ucraino čolovík francese l’homme Art N N polacco człowiek italiano l’uomo Art N N serbocroato čòvjek rumeno omul N-Art N-Art bulgaro čovékət

(27) La comunanza di tratti tra lingue geograficamente contigue configura un nucleo, un centro e

una periferia in base al numero di tratti condivisi: 9, tra 6 e 8, tra 1 e 5, come riportato in (28), tratto da Haspelmath 2001: 1505, dove le sigle per le lingue non indoeuropee sono in corsivo (v. appendice per le sigle delle lingue;). L’area nucleare, dove i tratti si concentrano e da dove si sono diffusi, è stata definita “area Carlo Magno”, in quanto corrisponde all’area di maggior fermento culturale europeo dal medioevo in poi, a partire dall’istituzione del Sacro Romano Impero di Carlo Magno (VIII-IX secolo). La distribuzione dei tratti riflette la cronologia delle fasi di convergenza delle lingue SAE (van der Auwera Johan 1998).

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9 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 (28) SAE: nucleo, centro e periferia in base al numero di tratti condivisi: 9, 6-8, 1-5.

Isl Fin Nnts Nor Svd Est

Ir 6 Let Kom Gal Lit Ing 8 Ned Pol Rus Udm Brt Ted Cz 5 2 7 9 Fr Ung Ucr Tat Bsc 8 Sln It Scr Spn Srd 7 Rum Lsg

Prt Alb Blg Grg 1 Mlt 2 Grc Trc Arm

(29) Criteri di individuazione dei tratti SAE (v. anche Haspelmath 2001: 1493)

a. Criterio areale: il tratto in questione mostra un cospicuo addensamento tra le lingue

d’Europa, ma non tra le lingue geograficamente adiacenti ad esse (p.es. turciche, uraliche, caucasiche, afroasiatiche).

b. Criterio diacronico: il tratto non è ereditario nell’ambito di una famiglia linguistica. Si

ritrova in lingue di diverse famiglie o in rami diversi della stessa famiglia. Inoltre, per l’indoeuropeo, non si ritrova nei rami E, ovvero in armeno e in indoiranico.

c. Criterio tipologico: il tratto in questione non si ritrova nella maggioranza delle lingue del

mondo. (30) Tratto SAE 1: Presenza di articoli definiti e indefiniti (italiano la casa, una casa).

c. Criterio tipologico: in un campione di 400 lingue del mondo, gli articoli sono presenti in

125 lingue (= 1/3). Di queste, solo 31 (< 8% dell’intero campione) hanno sia articoli definiti sia articoli indefiniti (Dryer 1989).

b. Criterio diacronico: la presenza di articoli definiti e indefiniti non è ereditario di una

famiglia linguistica. In uralico il tratto è presente in ungherese, ma non in finnico, estone, komi, udmurt, nenets. In indoeuropeo il tratto è presente in celtico brittonico (solo in bretone, ma non in gallese), in germanico (ma non in islandese), in romanzo, ed è assente in armeno e in indoiranico. Lo sviluppo di articoli è un’innovazione che si lascia ripercorrere nella documentazione storica delle lingue romanze (il latino non aveva articoli) e germaniche.

a. Criterio areale: la presenza di articoli definiti e indefiniti mostra un addensamento nelle

lingue d’Europa. L’area di addensamento non comprende la frangia W: islandese; irlandese, gallese; basco. L’area di addensamento esclude la parte E del continente e le lingue adiacenti a questa parte: baltico, slavo; finnico, estone, komi, udmurt, nenets, tataro, turco; lesgo; georgiano; armeno; maltese.

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10 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5

(Legenda: linea continua: isoglossa per presenza di articoli definiti e indefiniti linea tratteggiata: isoglossa per presenza di soli articoli definiti)

Isl Fin Nnts Nor Svd Est

Ir Let Kom Gal Lit Ing Ned Pol Rus Udm Brt Ted Cz Fr Ung Ucr Tat Bsc Sln It Scr Spn Srd Rom Lsg

Prt Alb Blg Grg Mlt Grc Trc Arm

(31) Articoli definiti e casi nominali in Europa (Nocentini 2002: 140-142)

Articolo Caso + + +/ residui di caso /+ + articolo incipiente +

Isl Nnts

Nor Svd Fin Est Ir Let Kom Gal Dan Lit Ing Ned Pol Rus Udm Brt Ted Cz Fr Ung Ucr Tat Bsc Sln It Scr Spn Srd Rom Lsg

Prt Alb Blg Grg Mlt Grc Trc Arm

(32) La correlazione negativa tra presenza di articolo definito e presenza di casi nominali è

graduata nello spazio e corrisponde al complesso di fattori relativo a contatti storici. P.es. zona di confine rappresentata da “articolo definito e residui di caso” e “articolo incipiente e caso” in Europa centrale (cfr. Trovesi 2004, Schroeder 2006).

(33) Presenza, presenza residuale, assenza di marche di caso. (ž [ʒ], ma [ʃ] in fine di parola; ă [ə])

Ceco Rumeno Italiano Nominativo muž bărbatul un bărbat l’uomo un uomo Genitivo muže bărbatului unui bărbat dell’uomo di un uomo Dativo muži, mužovi bărbatului unui bărbat all’uomo a un uomo Accusativo muže (pe) bărbatul un bărbat l’uomo un uomo Vocativo muži! bărbatule! uomo! Locativo muži, mužovi la bărbat la un bărbat nell’uomo in un uomo Strumentale mužem cu bărbatul cu un bărbat con l’uomo con un uomo

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11 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 (34) Articoli e articoli incipienti a. tedesco: identità di dimostrativo (tonico) e articolo definito (atono) Parlante A: Ich habe den letzten Film von XY gesehen. Io ho DEF.ACC.M.SG ultimo film di XY visto Parlante B: Dén habe ich auch gesehen DIM.ACC.M.SG ho io anche visto ‘A: ho visto l’ultimo film di XY. B: l’ho visto anche io’ b. ungherese: dimostrativo e articolo hanno la stessa forma (Várady 1965: 81-82) (i.) Az-ok nem érdekel-nek DIM-PL NEG interessare-3PL ‘quelli non mi interessano’ (ii.) Az az ember DIM DEF uomo ‘quell’uomo’ (iii.) Az-ok az ember-ek DIM-PL DEF uomo-PL ‘quegli uomini’ c. ceco: il dimostrativo assume funzioni di articolo (Trovesi 2004: 76, 103) (i.) tam-ta čtvrt’ to neni AVV.DISTALE-DIM.NOM.F.SG quartiere[NOM.F.SG] DIM.NT.SG non.è

tak hrozn-ý così tremendo-NOM.NT.SG ‘quel quartiere non è così tremendo’ (ii.) většinou […[ ta holk-a de za kluk-em di.solito DIM.NOM.F.SG ragazza-NOM.F.SG va dietro ragazzo.STRUM.M.SG ‘di solito […] la ragazza segue il ragazzo’ (35) La presenza di articoli di contro alla presenza di casi nominali è una delle manifestazioni di

una caratteristica tipologica più generale che riguarda la codificazione tramite morfologia legata a suffissi (a est) di contro a morfologia (semi)libera preposta (a ovest) dei valori delle categorie grammaticali, qui esemplificati solo per la classe di parola dei nomi. I mezzi di codificazione costituiscono un continuum geografico, descritto in Bechert (1990), che mostra come quelle strategie alternative non manifestano oscillazioni casuali, ma una direzionalità che corrisponde a un loro ordinamento strutturale (Bechert 1990: 116).

(36) Il continuum è esemplificato per gli articoli e le marche di caso, cfr. (31). (in blu le tendenze

W e in rosso le tendenze E)

Ovest Centro Est Art. def. Clitico preposto Clitico posposto ―

Art. indef. Clitico preposto Clitico preposto ―

Marche di caso Preposizioni Preposizioni/Marche di caso sull’articolo Suffissi sul nome

Esempi gallese, francese svedese/rumeno cèco, russo

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12 Linguistica tipologica 2019/20, Materiali 5 (37) Il continuum è correlato anche con la stabilità della parola, più evidente a est e nel centro che

all’ovest, dove la morfologia semilibera contribuisce a costituire gruppi di parole strettamente legate. La tendenza è più evidente nelle lingue celtiche (“mutazioni” all’inizio della parola) e in francese (liaison ‘legamento’ e élision ‘elisione’), ma la si può riconoscere anche nella fusione di articolo definito e preposizione come in italiano e in altre lingue romanze.

(38) Lingue celtiche

a. irlandese moderno (varietà di Connamara) (Bechert 1990: 117-118) i. máthair [ˈmɑ:hər’] ‘una madre’ ii. an mbáthair [ənˈwɑ:hər’] ‘la madre’ b. gallese moderno i. mam [ˈmæm] ‘una madre’ ii. y fam [ɜˈfæm] ‘la madre’ (39) Francese a. la mère [laˈmɛʁ] les mères [lɛˈmɛʁ]

‘la madre’ ‘le madri’ b. l’oiseau [lwaˈzo] les oiseaux [lɛzwaˈzo] (elisione) (legamento) (40) Preposizioni articolare

a. italiano i. in+art.def.: nel, nello, nella, nei, negli, nelle ii. per+art.def: pel, pello, pella, pei, pegli, pelle (non più usato) b. francese i. de+art.def.: du [dy] ‘del’, des [dɛ], [dɛz-] ‘dei, delle’ ii. à+art.def.: au [o] ‘al, allo’, aux [o], [oz-] ‘ai, alle’ Riferimenti bibliografici Adrados Rodríguez, Francisco. 2008. Historia de las lenguas de Europa. Madrid: Gredos. Allières, Jacques. 2000. Les langues de l’Europe. Paris: Presses Universitaires de France (Que sais-je? 3559). Banfi, Emanuele (a cura di). 1993. La formazione dell’Europa linguistica. Le lingue d’Europa tra la fine del I e del II

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Várady, Emerico. 1965. Grammatica ungherese. Firenze: Valmartina. Appendice: Abbreviazioni dei nomi di lingue Alb albanese (indoeuropeo, ramo a sé) Arm armeno (indoeuropeo, ramo a sé) Blg bulgaro (indoeuropeo, slavo) Brt bretone (indoeuropeo, celtico) Bsc basco Cz ceco (indoeuropeo, slavo) Dan danese (indoeuropeo, germanico) Est estone (uralico, finnico) Fin finnico (uralico, finnico) Fr francese (indoeuropeo, romanzo) Gal gallese (indoeuropeo, celtico) Grc greco (indoeuropeo, ellenico) Grg georgiano (caucasico, meridionale) Ing inglese (indoeuropeo, germanico) Ir irlandese (indoeuropeo, celtico) Isl islandese (indoeuropeo, germanico) It italiano (indoeuropeo, romanzo) Kom komi (uralico, finnico) Let lettone (indoeuropeo, baltico) Lit lituano (indoeuropeo, baltico) Lsg lesgo (caucasico, nord-est) Mlt maltese (afroasiatico, semitico) Ned nederlandese (indoeuropeo, germanico) Nnts nenets (uralico, samoyedo) Nor norvegese (indoeuropeo, germanico) Pol polacco (indoeuropeo, slavo) Prt portoghese (indoeuropeo, romanzo) Rum rumeno (indoeuropeo, romanzo) Rus russo (indoeuropeo, slavo) Sln sloveno (indoeuropeo, slavo) Spn spagnolo (indoeuropeo, romanzo) Src serbocroato (indoeuropeo, slavo) Srd sardo (indoeuropeo, romanzo) Svd svedese (indoeuropeo, germanico)

Tat tataro (altaico, turcico) Ted tedesco (indoeuropeo, germanico) Trc turco (altaico, turcico) Ucr ucraino (indoeuropeo, slavo) Udm udmurt (uralico, finnico) Ung ungherese (uralico, ugrico)