Le Langhe, Terre Da Vino e Da Tartufi

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    Premessa

    Questanalisi del turismo nelle Langhe breve perch stata consideratauna delle realt salienti della regione, quella delle terre da vino e datartufi.In questa zona, infatti, si producono molti vini che godono di famainternazionale, uno per tutti il Barolo.

    Il lavoro stato strutturato in modo da dare prima unidea generale delleLanghe, del loro territorio e della popolazione, per poi entrare in argomentocon la parte relativa alle risorse, strutture ed infrastrutture; segue lanalisidei tipi di turismo in Langa, dalla quale emerge limportanza del turismoenogastronomico, del Tartufo Bianco dAlba e di Alba stessa. Lo studio delmovimento turistico seguito da brevi riflessioni riguardanti gli impatti delturismo e le previsioni sul futuro dello stesso.

    Molto utile stato lo studio geografico-economico sulle Langhe di GianniBellati, che riesce a fornirne un quadro chiaro e logico, mentre di tuttaltrogenere sono gli articoli di Beppe Fissore, un langarolo DOCG, che riesce atrasmettere la passione per la sua terra raccontandone in modo lucido la vita,

    la storia e gli eventi.Molti dei dati sono ricavati da siti internet, tra i quali si ricorda il ben curatowww.saporidilanga.it e prezioso stato laiuto di Beppo Bracco, autore dialcune delle fotografie, nel valutarli ed interpretarli.

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    1. Morfologia del territorio

    Le Langhe sono le dolci colline del Piemonte meridionale fra il Tanaro e laLiguria, fra le provincie di Asti e di Cuneo; a questa zona sono stati assegnaticonfini e divisioni sensibilmente diverse nel corso del tempo, soprattutto perragioni storiche.Da un punto di vista geologico e geografico si d loro per confine ad Est ilBormida di Spigno da Cairo a Bistagno, ad Ovest il Tanaro da Ceva a Neive, a

    Nord la linea che congiunge Neive e Canelli e da Canelli prosegue perBistagno, mentre a Sud laltralinea che da Ceva per Millesimosi congiunge a Cairo.Larea sopracitata comprende unterritorio di circa 980 kmq ed divisa dal corso del Belbo in duesezioni, una settentrionale ed unameridionale: le due zone sicontrappongono per molti motividi cui il pi evidente laltitudine delle colline, cheraggiungono gli 896 m slm

    (Monte Mombarcaro) nella parte meridionale, lAlta Langa e si aggirano suuna media di circa 380 m slm in quella settentrionale, chiamata appunto BassaLanga, con insediamenti come Santo Stefano Belbo ed Alba rispettivamente a175 e 172 m slm.Il mare di colline (foto sopra) che assale locchio di chi si reca in Langa perla prima volta (ma anche di chi ci ha abitato per tutta la vita) caratterizzatoda una serie di lunghe e diritte dorsali affiancate chehanno direzione nord-sud, con solchi vallivi creatidallerosione del Belbo, del Bormida di Millesimo edi vari torrenti.Tratto distintivo soprattutto della valle del Tanaro,sono i calanchi (vedi a lato), spettacolari forme dierosione di questi terreni, composti principalmenteda marne azzurre e argille: queste profonde fenditureverticali simili a bianche lame nude hanno per moltotempo confermato lidea di unAlta Langa aspra ed impervia, in contrasto conuna Bassa Langa fatta di morbide colline, grandi mammelle nelladescrizione amorevole di Cesare Pavese.Una terra fertile e materna quindi, che si rispecchia nei colori dei vitigni asettembre, negli ombrosi e intricati noccioli e nella bassa meliga, simboli dellavoro contadino ancora tanto importante in questi luoghi quasi fuori daltempo.

    Delle Langhe fanno parte 74 comuni, la maggior parte dei quali (45) sono

    nellAlta Langa e occupano una superficie media di 11 kmq, mentre i 29comuni della Bassa Langa si stendono su territori di pi ampio respiro.

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    primario

    secondario

    terziario

    2. Demografia

    Da unosservazione poco accurata, il territorio delle Langhe appare popolatoin modo regolare e proporzionato, infatti la sua superficie, che il 14,2% diquella della provincia di Cuneo, ospita il 16,6% (92.187 persone) della

    popolazione provinciale e la densit di popolazione di 92,69 abitanti/kmq(dati ISTAT del 1991).Unanalisi pi approfondita porta a notare che la densit scende a 38,83ab/kmq nei comuni dellAlta Langa: le punte di minima, con 15 ab/kmq, siriscontrano a Gottasecca e Roascio. Profondamente diversi i valori della BassaLanga, dove esemplare la densit di popolazione di Alba, 544 ab/kmq.Lo spopolamento un problema molto sentito, che caratterizza sia le zonedellAlta Langa sia quelle della Bassa Langa, entrambe segnate dal parzialeabbandono delle attivit agricole; i dati ISTAT del periodo 1981-97 rilevano

    che il saldo demografico generale stato passivo in tutta la zona (-1,5%).La popolazione attiva delle Langhe nel 1991era di 41.574 persone, di cui il 19,7%impegnato nel settore primario, il 41,1% nelsecondario e il 39,2% nel settore terziario.La popolazione attiva risulta essere meno della met della popolazioneresidente totale: tenendo conto del fatto che sono pochissime le nuove leve chedecidono di restare a vivere in Langa, troviamo una regione "vecchia", i cuiabitanti spesso sono contadini in pensione o pensionati che si dedicanoall'agricoltura con la voglia e l'ostinazione, tipiche dei langaroli, di restare

    attaccati alle proprio radici e tradizioni. Nel settoreprimario notevolisono la viticoltura,che si concentrasulla qualit del

    prodotto finale(ottimi vini DOC eDOCG), la colturadel nocciolo,

    anchesso diqualit (nocciolaTonda Gentiledelle Langhe, conIndicazioneGeografica

    Protetta) e lallevamento del bestiame: molto apprezzati sono i bovini da carnedi razza piemontese. Il trend negativo degli addetti dovuto alla sempremaggiore attrazione che esercitano i centri come Alba, Cherasco o la vicinaBra sulla periferia, fornendo posti di lavoro, servizi e creando l'idea di una

    "vita migliore" rispetto a quella isolata sulle alture langarole.Lalto numero di attivi nel secondario rivela la grande importanza del settorenelleconomia della zona, che non ha ancora compiuto il passaggio da

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    industriale a turistica. Uno dei maggiori centri di assorbimento Alba, ilcapoluogo ideale delle Langhe, che non a caso la sede di due aziende che sisono fatte strada a livello internazionale: il Gruppo Tessile Miroglio e laFerrero, in campo dolciario.Gli attivi del settore terziario (39,2%) si ripartiscono in tutte le categorie

    professionali, con una prevalenza degli appartenenti al settore sanitario; lapercentuale degli attivi che svolge attivit in ristoranti e alberghi bassa(6,8%), ma limpennata che ha caratterizzato le strutture ricettive nel 2000 fa

    presupporre che il numero degli attivi impegnati in questo campo siaaumentato in maniera significativa rispetto ai valori del 1991.

    3. Risorse, strutture ed infrastrutture

    3.1 Risorse

    Le Langhe sono zone dalle tante possibilit in fatto di turismo, date le loronumerose risorse naturali ed artificiali, tra loro difficilmente scindibili. I molti

    castelli e le altrettante torri, infatti,risulterebbero quasi insignificanti senon fossero abbarbicati sulle crestedi queste colline in un susseguirsi dicurve formose e di solidi eassemblamenti di pietra.

    Risorse incontestabili di questi

    luoghi sono "i colori, i silenzi e lestrade panoramiche", il paesaggioagrario e i suoi prodotti, i castelli, le

    piccole cappelle seminascoste nel verde, la memoria storica di momenti epersonaggi mantenuta viva dalle paginedi Pavese e Fenoglio, i musei che stannofiorendo per riscoprire le origini diquesto mondo contadino.Dei molti castelli presenti sia in Alta chein Bassa Langa, quelli meglio conservati

    sono in Bassa Langa, forse perch piinteressata dal turismo. Uno di questi ilcastello di Grinzane Cavour (nella fotosopra) , che ospita un museoetnografico, la pi antica enotecaregionale del Piemonte e una trattoria,tutti gestiti dall'Ordine dei cavalieri delTartufo e dei Vini d'Alba. Un'altraroccaforte, del cui restauro si interessatonel 1950 anche l'allora Presidente della

    Repubblica, il doglianese Luigi Einaudi, quella di Serralunga d'Alba, oggi sotto latutela della Sovraintendenza ai Beni

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    culturali, ambientali ed architettonici del Piemonte. Barolo (a lato) , il comuneda cui il pregiato vino DOCG prende il nome, pu vantare due fortezze, di cuiuna, quella dei Falletti, costruita nel 1300, ebbe l'onore di ospitare SilvioPellico dopo la prigionia nel carcere dello Spielberg.

    Per quanto riguarda i musei, da non sottovalutare sono gli ecomusei, comequello dei terrazzamenti e della vite a Cortemilia e quello della pecora nei

    pressi di Murazzano, e i piccoli ma ben curati musei etnografici, come quellodi Clavesana.

    La risorsa forse pi rilevante quella enogastronomica: la cucina langarolae il suo accompagnatore, il vino, attirano gi da tempo migliaia di turisti,italiani ed internazionali.

    3.2 Attrezzature pararicettive

    Le attrezzature pararicettive rappresentano buona parte del motore del turismoin Langa, dato che ristoranti e trattorie, ma anche agriturismi, enoteche ecantine sociali sono mete di un turismo enogastronomico gi molto sviluppato,in grado di soddisfare il palato pi esigente e le pi diverse possibiliteconomiche.

    Nel 1997 gli esercizi di ristoro erano circa 200, per un totale di circa 22.000coperti e, tenendo presente la forte crescita avvenuta nel 2000, non azzardato

    proporre una stima di almeno 3 esercizi per comune, senza contare i grandicentri come Alba e Cherasco, che nel 1997 disponevano rispettivamente di 30e 15 esercizi.

    3.3 Strutture ricettive

    La capacit ricettiva delle Langhe (cfr. i grafici offerta Langhe in appendice), cio il numero di posti letto disponibili nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, arriva a 4627 posti letto, contro i soli 2588 del 1997, distribuiti su305 esercizi (120 nel 1997).Le strutture extra-alberghiere sono in questo caso rappresentate dagliagriturismi e in misura minore dai Bed & Breakfast.

    Il tasso di funzione turistica molto basso della zona, 0,050 , indica che lapopolazione di dedica scarsamente all'attivit turistica: il turismo, come si gi notato, non svolge ancora un ruolo significativo nella realt economicadelle Langhe.

    Dei 305 esercizi citati, solo 64 sono di tipo alberghiero, ma dispongono di2322 posti letto, mentre nei 241 esercizi extra-alberghieri si trovano i restanti2305. Il settore alberghiero caratterizzato da un numero esiguo e altalenantedi esercizi: nel periodo 1991-2001 hanno oscillato tra i 54 e i 57 e nell'ultimoanno considerato, il 2002, si nota una crescita di 7 nuovi esercizi. Il settoreextra-alberghiero contraddistinto da una crescita molto pi veloce edomogenea e da un numero di esercizi di quasi 4 volte superiore.

    Anche per quanto riguarda le strutture ricettive, l'Alta Langa mantiene lasua condizione d'isolamento, come si nota dai dati di alcuni comuni dell'Alta eBassa Langapresi come esempi: la differenza tra il numero di posti letto a

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    Dogliani e a Murazzano, rispettivamente di 179 e 18, sbalorditiva, tenendoconto dei 10 km in linea d'aria che li separano.COMUNI ESERCIZI LETTI ARRIVI PRESENZE

    Alba 30 892 53.854 108.737Barolo 16 187 3.232 5.554Dogliani 10 179 1.368 2.931Bossolasco 7 126 1.196 2.312Murazzano 2 18 - -Serravalle L. 2 10 - -

    3.4 Infrastrutture

    Le Langhe non sono attraversate da un sistema viario molto sviluppato. Le viedi comunicazione, carenti a causa dell'accidentata morfologia del territorio,comportano delle difficolt a chi attraversa queste colline e vuole raggiungerele varie localit.

    Questo, anzich essere un elemento penalizzante per l'attivit turistica, un'attrazione per tutti quei turisti che cercano per le loro vacanze ambientinaturali il pi possibile diversi da quelli delle citt e ambiscono all'isolamento

    proprio di queste colline, a contatto con la natura.N ferrovie n autostrade attraversano le Langhe e gli spostamenti nella zona

    avvengono su una rete di strade statali (poche), provinciali e comunali, checollegano in modo non sempre soddisfacente tutti i centri abitati. In pi, datele modeste dimensioni delle carreggiate, su cui transitano anche mezzi pesanti,il traffico subisce disagi e rallentamenti lungo le vie pi frequentate, e in casodi maltempo la maggior parte diventa difficilmente transitabile.

    4. Turismo: tipologie

    Le Langhe sono una zona ricca di attrattive di tipo naturalistico, a partire dallestesse colline che le compongono, che fanno da sfondo ad attivit turistiche di

    vario tipo.Il turismo rurale, fondato sulla villeggiatura in un paesaggio agrario curato,

    a contatto con l'ambiente naturale e le tradizioni locali e soprattuttocaratterizzato dall'assenza di elementi di disturbo, si manifesta negliagriturismi, dove gli ospiti possono godersi il loro riposo in un ambienteincontaminato e carico di suggestione, oppure possono approfittare deinumerosi itinerari da affrontare a piedi, in bicicletta, a cavallo e "andar perLanga", praticando cos un turismo di tipo naturalistico che non ha niente dainvidiare a quello nei parchi e nelle riserve.

    Anche le possibilit di fare turismo culturale non mancano: su questecolline la letteratura, la storia, l'arte e la religione si intreccianoindissolubilmente, basti pensare a Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo,e Beppe Fenoglio, nato ad Alba, che hanno descritto in alcune delle loro pi

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    belle pagine le loro terra natia, affascinando molti lettori ansiosi di immergersiin queste atmosfere.La Storia ha lasciato duri ricordi degli scontri tra i partigiani della PrimaDivisione Langhe e i tedeschi, ma ci fa anche scoprire le tracce di turistid'eccezione: Papi ( Pio VII, Innocenzo IV), Imperatori (Ottone I, Napoleone),Re e Primi Ministri (il castello di Grinzane Cavour fu infatti al residenza delconte Camillo Benso), e si pu risalire fino ai Romani, che avevano in AlbaPompeia, l'odierna Alba, una citt molto importante e di cui ben conoscevano itesori culinari.L'arte e la religione, profondamente legate l'una all'altra, si incontrano neicastelli, nei monasteri, nelle numerose cappelle agresti e piloni votivi, chiese,santuari e sacrari partigiani: un patrimonio molto vasto ma sfortunatamente

    poco valorizzato e spesso mal tenuto.Molti itinerari pluritematici sono stati promossi dall'Ente Turismo Alba,

    Bra, Langhe e Roero per valorizzare aspetti meno conosciuti ma non menointeressanti dei prodotti tipici, come ad esempio "la strada del formaggio" e le"strade" che interessano i luoghi di produzione dei vini Barolo e Barbaresco.

    4.1 Turismo enogastronomico

    L'enogastronomia la vera calamita, reale e potenziale, del turismo in Langa."Ricorda la nostra cena nelle Langhe, in quel silenzio rotto solo dai grilli, traquel paesaggio incantato, in mezzo a gente semplice, ancora primitiva. Latavola profumava di tartufi e l'odore era nell'aria, mescolato a quello del

    barolo. Dalla finestra le colline avevano curve come il corpo di una donna."Questa descrizione di Pavese ricorda il volto con cui le Langhe sono oraconosciute in tutto il mondo, grazie soprattutto alla loro cucina e ai suoi

    protagonisti principali, cio il Tartufo bianco d'Alba e il Barolo.

    4.2 I prodotti tipici

    Il Tartufo bianco d'Alba, raro, difficile da trovare ecostosissimo, la variet pi pregiata di tartufo, edemana un profumo particolare e molto intenso. Itartufi sono funghi ipogei, prelibatezze conosciutegi da Greci e Romani, che ne fecero un simbolodivino, con propriet medicamentose edafrodisiache. Il tartufo sempre stato per le tavoledei potenti, e questo probabilmente all'originedell'accostamento del bianco d'Alba con il Barolo.

    Il Barolo, re dei vini e vino dei Re, solo uno dei rinomati vini di Langa:come il Barbaresco DOCG, con il Nebbiolo ha in comune i vitigni, nellecantione e nelle principali aziende vinicole si accompagna a ottimi DolcettiDOC (d'Alba, di Dogliani e di Diano d'Alba) e a Barbera d'Alba DOC per i

    tour di degustazione ormai molto diffusi.La cucina di Langa non solo tartufo e vino, anche rappresentata daiprodotti caseari, come la Tuma di Murazzano DOP. Questo formaggio si

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    presenta come un tomino bianco latte,consistente e privo di crosta, dal saporeleggero, lievemente profumato. Perfare questo tipo di formaggio si usa il60% di latte ovino e il 40% di lattevaccino. Attualmente prodotto inristrette quantit ed molto ricercatosui mercati di vendita.Fanno parte della tradizione langarolaanche paste fresche come i tajarin ele raviole, i brasati, il fritto misto alla

    piemontese, la bagna cada, iltorrone e la torta di nocciole: piattisemplici per i quali le uniche coseimportanti sono la qualit delle materie prime di qualit.

    4.3 Alba, lesempio migliore

    Il turismo enogastronomico ha il suo centro ed esempio migliore in Alba, doveavvengono rassegne conosciute a livello internazionale: la pi importante laFiera nazionale del tartufo, arrivata nel 2003 alla 73 edizione.In concomitanza con la Fiera, ad ottobre, si corre il Palio degli Asini,

    preceduto dalla Giostra delle Cento Torri, una sfilata storica in costume chericorda e presenta i nove borghi della citt che si contendono il Palio.Altra rassegna degna di nota Vinum, esposizione primaverile dei grandi vinidelle Langhe e del vicino Roero.

    Sempre ad Alba si pu ammirare un pregevole esempio di romanico, ilDuomo di San Lorenzo, che conserva alcune parti originali del 1100.

    Alba una citt poliedrica, importante industrialmente, turisticamente eanche dal punto di vista agricolo, e rappresenta bene le una e cento Langhe:quella dei vini pregiati, quella dei tartufi e della buona tavola, quella letteraria,quella dei sentieri collinari, quella delle tradizioni contadine, quella della lotta

    partigiana, quella dei prodotti tipici di una terra che cambia,

    5. Il movimento turistico

    Il movimento turistico dal 1991 al 1999 registra una crescita costante sia perquanto riguarda gli arrivi sia per quanto riguarda le presenze, ma mentre le

    presenze sono in crescita fino al 2001, per poi subire una lieve flessione (-1,95%), gli arrivi entrano in una fase di stallo che si risolve nel 2002 conuna crescita del 4,33%.

    Nel 1991 si contavano 65.074 arrivi e 143.426 presenze, e nel 2002 gli arrivisono 111.251 e le presenze 231.171: i turisti sono aumentati ma rimasto

    pressoch invariato il tempo medio di permanenza, come la loro predilizione

    per le strutture alberghiere.Nel 1990 il 67,8% dei turisti era italiano e totalizzava il 70,37% dellepresenze, ma a dodici anni di distanza sono i turisti stranieri a detenere la

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    maggioranza, conil 56,04% degli arrivi e il 59,59% delle presenze; di questipi della met sono rappresentati da Svizzeri, Tedeschi ed Austriaci.

    Il mese di maggior affluenza ottobre, con punte che si avvicinano ai18.000 arrivi e alle 35.000 presenze, ma questo non stupisce perch ottobre il mese della tradizionale Fiera, con tutte le manifestazioni correlate e il

    paesaggio autunnale di fine vendemmia molto suggestivo.Oltre ai mesi autunnali, anche quelli di fine primavera/inizio estate (aprile,maggio e giugno) fanno rilevare un aumento negli arrivi e nelle presenze, maquesto riguarda soprattutto il mercato nazionale.

    Anche senza considerare il problema della stagionalit del movimentoturistico, la situazione non molto positiva : la forte crescita delle strutturericettive con tutta probabilit si basava su previsioni di aumento del turismo,che non solo non c stato ma stata addirittura registrata una flessione negliarrivi.

    6. Impatti e previsioni

    Il turismo, fino ad ora, non stato causa di degrado ambientale: esso puntamolto sulle attrattive di tipo naturalistico e di conseguenza questi beniambientali hanno assunto un valore economico rilevante, diventando beniculturali da tutelare.

    Con questo non si negano i danni provocati da speculazioni edilizie edallinquinamento dei corsi dacqua, provocato da industrie come lACNA diCengio, ora chiusa: le Langhe non sono dunque perfette come sembra

    suggerire il mito bucolico che emerge dalla comunicazione pubblicitaria. molto difficile fare delle previsioni sul futuro del turismo nelle Langhe,data lattuale fase di stallo. A parte i centri gi fortemente turistici, comeAlba, per quelli pi piccoli, che sono stati interessati da un forte aumento dellestrutture ricettive e pararicettive negli ultimi anni, il persistere di questasituazione sarebbe molto dannoso e rischierebbe di portarne leconomiasullorlo della crisi.

    Una delle possibili soluzioni quella di puntare sempre di pi su un turismodi qualit, che oltre a risollevare le sorti delleconomia, rafforzerebbe anchelimmagine della zona.

    Molti sarebbero ancora gli aspetti da valorizzare delle Langhe, ma per farlooccorrerebbero dei fondi, che saranno disponibili solo quando la situazioneturistica sar migliorata.

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    Bibliografia

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    Gribaudo, 1961, Piemonte e Val dAosta, in Collana delle regioni dItalia,vol. I, Torino, Utet

    C.S. Imarisio, 2001, Beni Culturali e Piani dazione locale Leader nellageografia rurale del Piemonte, Alessandria, Edizioni dellOrso

    P. Innocenti, 2001, La Geografia Oggi, Roma, Carocci editore

    Riviste

    Soria G., Alle radici dellidentit culturale del Piemonte, inRassegna,rivista della Banca Regionale Europea, n16 nuova edizione, Dicembre2003, pag. 65

    Fissore B.., Tra vini e tartufi alla celebre Fiera, inIl Foglio Italiano, n9,ottobre 2003, pag.27

    Fissore B., Lautunno profuma di Langa, inIl Foglio Italiano, n8,settembre 2003, pag. 14

    Siti internet

    www.saporidilanga.itwww.regione.piemonte.it (sezione programmazione e statistica)www.albaonline.itwww.murazzano.itwww.dogliani.itwww.langheroero.it

    http://www.saporidilanga.it/http://www.regione.piemonte.it/http://www.albaonline.it/http://www.murazzano.it/http://www.dogliani.it/http://www.langheroero.it/http://www.langheroero.it/http://www.saporidilanga.it/http://www.regione.piemonte.it/http://www.albaonline.it/http://www.murazzano.it/http://www.dogliani.it/http://www.langheroero.it/