Le iniziative italiane per il Bicentenario dell’Indipendenza dell’America … · 2019. 11....

Le iniziative italiane per il Bicentenario

dell’Indipendenzadell’America Latina

LE INIZIATIVE PER IL BICENTENARIO DELL’INDIPENDENZA DELL’AMERICA LATINA 3

Ringraziamenti 5

Introduzione del Ministro degli Esteri on. Franco Frattini 7

Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale 11

Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo 13

Ministero per i Beni e le Attività Culturali 17

Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Museo Nazionale Preistorico-Etnografico “Luigi Pigorini” 19

Regione Campania 23

Regione Emilia-Romagna 27

Regione Liguria 31

Regione Lombardia 35

Regione Marche 41

Regione Piemonte 47

Regione Veneto 51

Accademia Nazionale dei Lincei 57

ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili 61

CASD - Centro Alti Studi per la Difesa 65

CUIA - Consorzio Universitario Italo Argentino 67

ENEL 71

Festival del Cinema Latino Americano di Trieste 77

Fondazione Casa America 81

Società Dante Alighieri 87

Istituto Italo-Latino Americano 91

Indice


La Direzione Generale delle Americhe, che ho l'onoredi dirigere, non ha alcun merito nella realizzazionedelle attività italiane per il Bicentenariodell'Indipendenza dei Paesi latino americani, se nonquello di avere originariamente avuto l'intuizione dipromuovere le necessarie sinergie e le opportuneforme di collaborazione fra istituzioni pubbliche edenti privati, al fine di mettere insieme un pacchetto diiniziative adeguato all'importanza dell'evento.Desidero dunque ringraziare tutti coloro che hannocontribuito con il loro impegno e con il loroentusiasmo a rendere possibile il progetto da noiimmaginato nel 2008, consentendo anche all'Italia dipartecipare alle celebrazioni per una ricorrenza dicosì grande significato per i popoli dell'AmericaLatina.Un particolare ringraziamento desidero infineesprimere all'ANCE, per aver consentito larealizzazione di questa pubblicazione.

Ambasciatore Giovan Battista VerderameDirettore Generale per i Paesi delle Americhe


Introduzione

La scelta dell’Italia di celebrare il Bicentenariodell’Indipendenza dei Paesi latino americani confermala nostra costante attenzione nei confronti di unaRegione alla quale siamo uniti da profondi rapportistorici ed umani. Priva di un trascorso coloniale in SudAmerica, l’Italia può a buon diritto vantare legami fortie consolidati, scevri da qualsiasi retaggio che possagettare ombre sulle relazioni bilaterali con i Paesidell’area, arricchiti dal contributo offerto dallecomponenti nazionali di origine italiana.Celebrare l’Indipendenza dell’America Latina significainfatti ricordare anche le centinaia di migliaia di nostriconnazionali partiti verso i Paesi del Cono Sud. Nomiitaliani si trovano nelle pagine più gloriose dei processidi liberazione, ma anche in politica, in economia e nelsettore imprenditoriale, in campo educativo escientifico, in quello culturale ed artistico. Perché gliItaliani, occorre ricordarlo, non soltanto si inserirono inrealtà socio-politiche già esistenti, ma spesso furonoparte di quei complessi ed articolati processi checondussero alla costituzione delle singole identitànazionali. Trasfondendovi la propria cultura e la propriastoria, senza mai dimenticare le proprie origini erappresentando un ideale ponte fra Vecchio e NuovoMondo.E quando la Direzione Generale per i Paesi delleAmeriche del Ministero degli Esteri ha invitato lediverse articolazioni della società italiana a collaborarealle celebrazioni per il Bicentenario, la risposta è statacorale e positiva, consentendoci di realizzare unprogramma di portata nazionale – le cui grandi linee

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sono raccolte nella presente pubblicazione – con lapartecipazione del Governo, delle Regioni, di EntiPubblici e di organizzazioni private. A dimostrazione delfatto che l’Italia, in tutte le sue distinte realtà, continuaa guardare con grande simpatia e con sentimenti diautentica amicizia ad un’area del mondogeograficamente lontana, ma sorprendentementevicina nei sentimenti dell’opinione pubblica.Un’attenzione verso l’America Latina che non èespressione di una o di un’altra parte, ma di uncomune sentire nazionale fondato su vincoli di sangue,sintonie di ordine politico, valori comuni e comuni basiculturali, interessi economici, nonché su una“naturale” empatia fra i nostri popoli. Basti ricordare, amero titolo di esempio, che dei circa tremila accordiinteruniversitari firmati a livello mondiale dagli Ateneiitaliani, circa mille sono stati conclusi con Universitàlatino americane.Credo che questa risposta “corale” che abbiamoricevuto da parte della società italiana, ci debbaulteriormente incoraggiare sulla strada che abbiamointrapreso al fine di costantemente ampliare ediversificare i nostri rapporti con l’America Latina.Rapporti che in un mondo globalizzato necessitano, piùche in passato, di essere coltivati ed alimentatiutilizzando antichi e nuovi strumenti. Una politica che,nel caso dell’Italia, individua i suoi punti fermi nellapreziosa azione portata avanti dall’Istituto Italo LatinoAmericano (unica organizzazione internazionaleeuropea esclusivamente dedicata all’America Latina)così come in uno strumento nuovo ed originale comela Conferenza Nazionale Italia America Latina. Unesercizio giunto quest’anno alla sua IV edizione, che si


caratterizza per una partecipazione sempre piùqualificata di esponenti politici ed imprenditoriali delCono Sud. A dimostrazione evidente dell’attenzioneche anche l’America del Sud riserva all’Italia.Rivolgo dunque un sentito ringraziamento a tutti gli entiche hanno accolto l’invito del Ministero degli Esteri eche organizzeranno iniziative nel quadro dellecelebrazioni del Bicentenario. Un ringraziamentoparticolare rivolgo parimenti ad alcune importantirealtà imprenditoriali italiane che hanno fornito undeterminante contributo finanziario per la realizzazionedi taluni eventi.Il 15 agosto 1805 un giovane ventiduenne di Caracas,Simon Bolivar, giurava di liberare il suo paese daldominio straniero “Juro delante de usted; juro por elDios de mis padres; juro por ellos; juro por mi honor, yjuro por mi Patria, que no daré descanso a mi brazo, nireposo a mi alma, hasta que haya roto las cadenasque nos oprimen por voluntad del poder español”.Tutto ciò avveniva a Roma, sul Monte Sacro. Un motivoin più per unirci agli amici latino americani neifesteggiamenti per il secondo centenario della loroindipendenza.

Franco Frattini Ministro degli Affari Esteri

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Il Ministero degli Affari Esteri, attraverso la DirezioneGenerale per la Promozione e la CooperazioneCulturale, conduce un’intensa ed articolata opera dipromozione della cultura e della lingua italianaall’estero che si concretizza grazie ad una importante ecapillare rete culturale composta da 89 Istituti Italianidi Cultura, 181 scuole italiane, 112 sezioni italianepresso scuole straniere, 260 lettori di italiano nelleuniversità straniere che operano in stretto contatto conle Rappresentanze diplomatico-consolari oltre che con inumerosi Comitati della Società Dante Alighieri sparsiin tutto il mondo.Quello dell’Italia con l’America Latina è un vincolosolidale formatosi nella storia e lungo il succedersi digenerazioni, ricco di memorie e di cause comuni, dicomuni valori culturali e spirituali. Un legame che siesprime principalmente nei milioni di italiani ediscendenti di italiani che vivono in America Latina, chesono la presenza viva e la testimonianza della nostracultura nella sua accezione più ampia. In segno di amicizia ed omaggio, in occasione delBicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina, laDirezione Generale per la Promozione e laCooperazione Culturale ha sollecitato l’intera retediplomatico-culturale dell’area interessata per larealizzazione di un programma di attività sia culturaliche linguistiche che tenesse conto dell’importanteavvenimento, servisse a valorizzare la presenza italiananel paese, ad incoraggiare ulteriormente gli scambi ela cooperazione tra le istituzioni culturali ed artisticheitaliane e latino americane, a rinforzare il dialogo inmateria di cooperazione educativa, scientifica,universitaria ed economica e, soprattutto, a

Ministero degli Affari EsteriDirezione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale

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sottolineare una volta di più i legami – storici ed attuali– che uniscono l’Italia all’America Latina. In particolare, gli Istituti Italiani di Cultura dei Paesicoinvolti nelle Celebrazioni hanno in programma per ilBicentenario una serie di iniziative ed attività culturalied artistiche che sono state poste sotto il segno diqueste celebrazioni: dal contribuito al restauro del farodel Palazzo Barolo a Buenos Aires (edificio realizzatodall’Architetto Mario Palanti) al convegno Vidas

Cruzadas sulle influenze letterarie ed artistiche traItalia e Paesi dell’America Latina; dalla mostraDall’invisibile al visibile con opere appartenenti allacollezione del Museo d’Arte Contemporanea di Livornoa quella su Depero e il Futurismo, fino alla primaesecuzione americana del Prometeo di Luigi Nono.Una mostra sul design – filiazione del più grandeevento Farnesina design – e uno spettacolo teatrale Ilcaso di Alessandro e Maria interpretato e messo inscena da Luca Barbareschi – circuiteranno nell’areatoccando più sedi.La cooperazione scientifica, in particolare nel settoredelle energie alternative, rinnovabili e sostenibili perl’ambiente, attiva grazie ai numerosi accordi, troveràadeguato spazio nel seminario sul trasferimento ditecnologie, formazione dottorale e dell’impresa, cheverrà organizzato in collaborazione con il CUIA,Fondazione CRUI e Consiglio Interuniversitarioargentino.Adeguata collocazione tra le iniziative per ilbicentenario troverà anche la X Settimana della linguaitaliana sul tema L’Italiano degli altri: Seduzione di una

lingua, mentre le scuole e i rettorati italiani sono statisensibilizzati affinché promuovano temi di studio edeventualmente concorsi sul bicentenario.


La Direzione Generale per la Cooperazione alloSviluppo proseguirà anche nel 2010 un’intensa attivitàdi cooperazione nei Paesi dell’America Latina. Ilbicentenario dell’Indipendenza ci consente di fare ilpunto sulla strategia italiana in materia di sviluppoverso il Continente e di segnalare le azioni piùsignificative che intendiamo portare avanti nei prossimimesi. Gli interventi della cooperazione italiana puntano afavorire lo sviluppo socio-economico di una regione cheè tradizionalmente vicina al nostro Paese in virtù diforti vincoli culturali e si articolano nei più diversisettori, da quello ambientale a quello sanitario. Unlavoro complesso, che impegna non solo le competentistrutture di cooperazione, centrali e locali, dellaFarnesina, ma che si avvale anche della collaborazionecon gli Enti locali italiani (cooperazione decentrata) e leONG. La strategia privilegiata è quella di programmiquanto più possibile integrati e realizzati con ilmassimo coinvolgimento delle stesse comunitàdestinatarie.Dal punto di vista geografico, gli interventi rimangonomodulati sulla base delle differenze che presentano legrandi subregioni del continente: da una parte,l’America centrale e caraibica; dall’altra, l’America

andina. Il Cono sud, caratterizzato tradizionalmente dalivelli di reddito e contesti istituzionali più avanzati, macon una distribuzione disomogenea della ricchezza epersistenti ampie fasce di povertà, continuerà adessere un partner importante per le iniziativepromosse dalla cooperazione decentrata e dalleorganizzazioni non governative. Da parte dell’Italia, al di là dei vincoli storici, si

Ministero degli Affari EsteriDirezione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo

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riconosce l’importanza della cooperazione con il sub-continente sotto il profilo economico e sociale. Infatti,porre le basi per una crescita sostenibile delleeconomie locali significa ampliare le possibilità disviluppo dell’economia mondiale e ridurre squilibrisociali, contribuendo quindi ad una prospettiva disviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile sulpiano globale.Nel 2010 la Cooperazione italiana intende quindiproseguire tale impegno, al fine di implementare leproprie strategie di sviluppo, in molteplici settori, tra iquali l’ambiente ed il settore sanitario. Per quantoriguarda il primo, è previsto l’avvio in El Salvador diun’iniziativa sullo sfruttamento dell’energia geotermica;in Ecuador, un progetto volto alla protezione dellabiodiversità delle Isole Galapagos; in Bolivia, èprevisto, congiuntamente col Brasile nel quadro dellacooperazione triangolare, l’avvio del Programma sulle

alternative all’uso del fuoco nella foresta amazzonica

boliviana. Per quanto riguarda invece il settoresanitario, è prevista la prosecuzione in Bolivia delprogetto Programma di sostegno allo sviluppo del

sistema socio sanitario del dipartimento di Potosí - IV

fase, mentre continuerà anche l’impegno italiano afavore del piano binazionale di pace Perù-Ecuador,diretto all’integrazione dei sistemi sanitari delDipartimento di Piura in Perù e della Provincia di Lojain Ecuador.Riguardo alla delicata tematica minorile edell’istruzione, nel 2010 prenderà il via, con ildeterminante ruolo dell’Università di Bologna,un’iniziativa volta alla formazione dei docenti e di unmodello pedagogico inclusivo rivolto ai minori con


disabilità e necessità educative speciali. Taleintervento, che trae spunto dall’iniziativa realizzatadalla Cooperazione italiana nel “Centro scolasticoRépublica de Haiti” del dipartimento di Sonsonate,intende rispondere alla volontà del Ministerodell’Educazione della Repubblica di El Salvador diestendere la metodologia sperimentata nella predettascuola a tutto il Paese, facendone un asse portantedella strategia dell’inclusione sociale del Ministerostesso.Relativamente al settore del patrimonio culturale,infine, sarà avviata l’anno prossimo un’iniziativa diformazione al restauro, da realizzarsi attraverso l’IILA efinanziata dalla Direzione Generale per la Cooperazioneallo Sviluppo. La Casa de los Barrientos, nel comune diIzalco, El Salvador, ospiterà la sede del centro direstauro.


Nel 1810 con la proclamazione della Giunta diCaracas, che si rifiutò di riconoscere l’autorità delConsiglio di Reggenza spagnolo, cominciò il lungopercorso che portò all’indipendenza dell’AmericaLatina, un cammino idealmente cominciato proprio inItalia, a Roma, con il giuramento di Monte Sacroformulato da Simon Bolìvar il 15 agosto del 1805. Oggi, a duecento anni di distanza, ricordiamo questieventi senza dimenticare che il continente sudamericano, in particolare tra la seconda metàdell’Ottocento e la prima metà del Novecento, fu patriadi libertà e di opportunità per molti italiani, alcuni deiquali parteciparono attivamente alla liberazione daldominio coloniale spagnolo. Fra tutti, GiuseppeGaribaldi, di cui son da poco trascorse le celebrazioniper il bicentenario della nascita volute dal Ministeroper i Beni e le Attività Culturali e che hanno contribuitoin maniera determinante a diffondere maggiormentenel nostro Paese la conoscenza dei quattordici anniche egli trascorse tra il 1834 e il 1848 in Brasile eUruguay. Ai nostri giorni sono ormai milioni iconnazionali che vivono in tutti i centri del Sud Americae che fanno, ad esempio, di San Paolo la città italianapiù popolosa al mondo. Fitta è la trama dei rapporticulturali che legano l’Italia a queste comunità, comedimostrano ad esempio gli immancabili successi cheraccolgono le tournée delle orchestre e dei teatriitaliani nei paesi latino americani. È evidente inoltre lacomplessità e la molteplicità dei legami tra l’Italia e iPaesi sudamericani. Si tratta di un tessuto policromo evariegato, fatto dei rapporti generativi tra le singolecomunità, come dimostra il catalogo delle iniziativeorganizzate per le celebrazioni del 2010. Esse sono il

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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frutto di uno sforzo che ha coinvolto il Governo, leRegioni, gli Enti Locali e le tante realtà pubbliche eprivate che hanno voluto testimoniare la propriavicinanza ai popoli dell’America Latina. Sono lieto chetutto ciò avvenga nel nome della cultura, fattoredeterminante nel promuovere un fecondo dialogo tra ipopoli. In particolare, desidero ricordare qui ilcontributo del progetto Biblioteca Italia promosso dallaDirezione Generale per i beni librari, gli istituti culturalie il diritto d’autore del MiBAC, che già negli scorsi anniha provveduto a diverse donazioni di fondi bibliotecaridi cultura italiana nei confronti di prestigiose istituzionia L’Avana, Buenos Aires, Rio de Janeiro e San Paolodel Brasile. Un’iniziativa di enorme interesse per lecomunità italiane in loco, che nel 2010 dovrebberiguardare il Cile. Importanti sono anche le missioniarcheologiche ed etnologiche italiane in questocontinente, e in particolare quelle sostenute insieme alMinistero per gli Affari Esteri dalla Sezione America delMuseo Nazionale Preistorico-Etnografico “LuigiPigorini”, Soprintendenza Speciale del Ministero per iBeni e le Attività Culturali. Essa costituisce un vero eproprio organo tecnico per la conservazione, la tutela,la valorizzazione e la ricerca sia nel campo dellapreistoria e protostoria sia nel campo dell’etnografia, enegli ultimi anni ha realizzato lavori di scavo e diindagine antropologica nel dipartimento di Arequipa inPerù e nella città Maya di Copán in Honduras. Perquesto il Museo Pigorini parteciperà alle iniziative per ilbicentenario dell’indipendenza latino americana con lamostra Viaggiatori italiani in America Latina, dedicata aotto personaggi di spicco nel panorama dei naturalisti,dei geografi, dei botanici, degli esploratori che negliultimi due secoli dal nostro Paese hanno intrapresomissioni in Sud America.

Sandro BondiMinistro per i beni e le attività culturali


Viaggiatori italiani in America Latina

Il Museo Nazionale Preistorico-Etnografico “LuigiPigorini”, inaugurato nel 1876 da Luigi Pigorini inun’ala del Palazzo del Collegio dei Gesuiti a Roma, èuno tra i primi musei di “scienze dell’uomo”, possiedele più importanti raccolte italiane di materiali preistoricied è uno dei maggiori del mondo per le sue eccezionalicollezioni di Etnografia Extraeuropea. Il Museo negli anni Trenta del secolo scorso divenneuna Soprintendenza Speciale, attualmente inserita tragli Istituti Nazionali del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali. Il settore Etnografico, che comprende più di 60.000oggetti, è suddiviso nelle Sezioni “Africa”, “Oceania”,“Asia” e “America”. Le Collezioni americanecomprendono oggetti archeologici provenientisoprattutto dalla Mesoamerica e dal Perù e da oggettietnografici che interessano tutto il doppio continente,dagli Inuit a Nord ai Fuegini a Sud, con particolareriferimento alle culture amazzoniche. La Soprintendenza, in occasione del Bicentenariodell’Indipendenza dei Paesi dell’America Latina,presenterà un’esposizione su alcuni Viaggiatori italiani

in America Latina (esposizione che dovrebbe essereinaugurata a Roma nella sede del Museo nel gennaiodel 2010).La mostra consta di un’introduzione storica riguardantei grandi viaggi degli italiani in America Latina, daCristoforo Colombo in poi, di 24 pannelli – con testobilingue italiano e spagnolo e una riccadocumentazione fotografica – dedicati a otto figureparticolarmente interessanti di viaggiatori, esploratori,

Ministero per i beni e le attività culturali. Museo nazionale preistorico-etnografico “Luigi Pigorini”

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missionari e studiosi italiani che abbiano operato neipaesi sudamericani, (centrando l’attenzione soprattuttosulla loro attività di etnografi e/o collezionisti), edinfine di alcune vetrine che esporranno una selezionedei manufatti raccolti nel corso dei viaggi.I pannelli (tre per ogni personaggio) saranno illustraticon carte geografiche, con foto e con disegni d’epocae con immagini di alcuni oggetti considerati tra i piùrappresentativi delle culture dei paesi ove i viaggiatorioperarono.Le “personalità” da noi individuate sono:Enrico H. GIGLIOLI (Londra 1845 - Firenze 1909).Naturalista e antropologo, durante la circumnavigazionedel globo, visitò i paesi latinoamericani e raccolse unavasta collezione di materiale etnografico, corredata daun’ampia raccolta fotografica.Antonio RAIMONDI (Milano 1824 - San Pedro de Lloc,Perù, 1890). Geografo e naturalista, dedicò tutta lasua vita ad esplorare e descrivere il Perù, raccogliendopiante, animali, minerali e individuando importanti restiarcheologici.Gaetano OSCULATI (Milano 1808 - Milano 1894).Autore di un avventuroso viaggio che, partendo dallecoste pacifiche dell’Ecuador, dove scoprì le sorgenti delrio Napo, lo portò sino alla foce del Rio delle Amazzoni.Questo viaggio fu descritto nel suo libro “Esplorazionedelle regioni equatoriali lungo il Napo e il fiume delleAmazzoni” (1854).Luigi BUSCALIONI (Torino 1863 - Bologna 1954).Biologo e botanico, effettuò le sue ricerche soprattuttonelle regioni dell’Amazzonia brasiliana, da dove riportòuna importante raccolta etnografica ed archeologica.Guido BOGGIANI (Omega 1861 - Chaco, Paraguay,


1902). Pittore, amico di F. Carcano e di G. D’Annunzio,appassionatosi alla geografia dell’Argentina e delParaguay, organizzò varie spedizioni etnografiche nelChaco, entrando così in contatto con i Chamacoco e iKadiweu; potè raccogliere un’eccezionale collezione dimanufatti di queste popolazioni.Ermanno STRADELLI (Borgotaro 1852 - Manaus 1926)Esploratore, viaggiò lungamente lungo il Rio delleAmazzoni e poi lungo l’Orinoco, esplorando territorisconosciuti e studiando usi e costumi delle popolazioninative. Alberto M. DE AGOSTINI (Pollone 1883 - Torino 1960).Missionario salesiano, operò in Patagonia e nella Terradel Fuoco, compiendo varie spedizioni esplorative ed

Padre A.M. De Agostini (da Audisio A.,Garimoldi G., La naturaleza en laAmerica Austral. Alberto M. De Agostini,Torino, 2000)

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andinistiche. Pubblicò varie opere divulgatived’argomento geografico ed antropologico; fu inoltre uneccellente fotografo e documentarista.Giacomo BOVE (Maranzana d’Acqui 1852 - Verona1887). Ufficiale della Regia Marina Italiana, compì variviaggi nei paesi del cono sudamericano, ove raccolseuna cospicua collezione riguardante gli Ona e gliYaghan della Terra del Fuoco ed i Tehuelche dellaPatagonia.

G. Bove (da Bove G., Note di un viaggio nelle Missioni ed Alto Paranà,Genova, 1887)


Legami esistenti e attività realizzate dalla Regione Campania con i Paesi dell’America Latina

Le relazioni della Regione Campania con l’AmericaLatina sono state particolarmente intense a partire dal2003. Missioni diplomatiche e istituzionali inCampania di delegazioni parlamentari, Ministri, Cameredi Commercio e visite ufficiali in America Latina delPresidente Bassolino hanno suggellato la volontà dicollaborazione della Regione Campania con il Subcontinente e in particolare con Argentina, Brasile, Cile,Colombia, El Salvador, Uruguay e Venezuela.In attuazione della volontà politica di collaborazione,sono state organizzate negli anni varie missioniimprenditoriali ed iniziative di cooperazione tra cui, adesempio, la Missione Paese in Argentina nel 2003, ilprogetto Campania in Uruguay del 2004, lacooperazione in campo tecnico-scientifico ed in materiaambientale con il Brasile nel 2004 o quella con il Cile,che ha portato all’istallazione di un Telescopio in Cilepresso il Cerro Paranal nel 2007.Le relazioni culturali, oltre a quelle economiche escientifiche, sono particolarmente importanti evalorizzate dalla Regione Campania, attraversol’organizzazione di manifestazioni, quali ad esempio“Napoli-Bahia: dialogo di arti e culture”, il Progetto“Auditorium Oscar Niemeyer”, l’istituzione del premio“Pablo Neruda”, la firma di un Protocollo di Intesaufficiale con la Regione di Valparaìso in Cile, avvenutanel giugno 2008, concentrata sulla cooperazione neisettori della valorizzazione dei centri storici, dellagastronomia come strumento di promozione del

Regione Campania

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turismo e dello sviluppo economico, dell’interscambioculturale e scientifico. Le iniziative che saranno intraprese dalla RegioneCampania nel 2010, nell’ambito del Bicentenariodell’Indipendenza dei Paesi Latinoamericaniriguardano, in particolare iniziative editoriali e teatraliche saranno realizzate dalla Fondazione “Campania deiFestival” nell’ambito della 3a edizione del NapoliTeatro Festival Italia che dal 2008 presenta testiteatrali stranieri inediti, commissiona nuove creazioni,invita a Napoli autori che qui scrivono drammaturgieoriginali.

Diciotto carati di Antonio Skármeta

Antonio Skármeta – romanziere cileno conosciuto intutto il mondo per Ardiente paciencia (1986), da cui èstato tratto nel 1994 il film Il Postino – ha scritto per ilFestival Diciotto carati: dopo aver visitato Napoli,l’autore, catturato dalla teatralità che la città esprime,ha scelto di ambientare la pièce nel mondo dellospettacolo. Skármeta racconta una storia di incontri edi scoperte, in cui il mondo del teatro è al centro di unintreccio che dall’Argentina porta a Napoli il figlio diuna famiglia di emigrati, che si confronterà con leproprie radici e con la comicità del teatro italiano.

Napoletango di Giancarlo Sepe

Napoletango di Giancarlo Sepe è uno spettacolo chedebutterà nel giugno 2010 nella terza edizione delFestival. Napoletango presenta la storia di una famigliadel sud che racconta le proprie vicende attraverso unaselezione di tanghi da Gardel a Piazzola a Santaolalla.Come una vera e propria compagine circense, dove alposto degli animali e dei trapezi, dei mangiafuoco e deiclowns, ci sarà il tango che tutto travolgerà conassoluta mancanza di virtuosismi. Gli anni dellaguerra, del dopoguerra, del neorealismo, del boomeconomico e dell’americanismo sono raccontati dalla


famiglia che si esibisce in balere, in caffè, in stazioniferroviarie, circhi, palestre, attraverso filastrocche, cantidella terra, canzoni patriottiche, danze ritmate daipropri sentimenti urgenti, necessari.

Bizarra di Rafael Spregelburd, regia di Manuela Cherubini

Bizarra di Rafael Spregelburd è una telenovela teatrale,una “teatronovela” come la definisce lo stessodrammaturgo argentino che l’ha ideata nel 2003. Sitratta di uno spettacolo composto da dieci puntate, peruna durata complessiva di circa 20 ore dirappresentazione: un’impresa mastodontica cheprevede il coinvolgimento di 45 attori, una squadra diregia, scenotecnica, costumi, trucco, musicisti vari euna banda. Bizarra nasce nel 2003 come risposta alclima della terribile crisi che ha investito l’Argentina apartire dal 2001. Attraversati da una profonda tristezzadavanti a un paese che stava letteralmentescomparendo, l’autore, insieme alla propria compagniateatrale, sceglie di riversare il proprio malessere nellacostruzione di un progetto “sconsiderato”, Bizarra, una

saga argentina. Di fronte a un teatro che oggi sembra dibattersi frauna sua utilità sociale ed una inutilità assoluta, fra ilcliché didattico e l’intuizione erratica, fra l’essere unoggetto politico o un multioggetto ozioso, Bizarra

scarta di un passo e sceglie tutto,contemporaneamente.

Ministro Plenipotenziario Cosimo RisiConsigliere per gli Affari Internazionali

Regione Campania


Si è partiti e si parte dalla nostra Emilia-Romagna perPaesi anche molto lontani, tanto ieri come oggi, ma lemotivazioni non sono né sono sempre state le stesse.La molla ad abbandonare le proprie terre è stata alungo il bisogno di trovare lavoro, il desiderio di farefortuna o anche solo di far star meglio la propriafamiglia. Ma anche molti decenni fa ci si è messi inviaggio per altre ragioni: per curiosità, per desiderio dimettersi alla prova, per spirito di intraprendenza.Grazie a quest’ultimo, a partire dal periodo tra le dueguerre molti italiani e molti emiliano-romagnoli hannosaputo creare Oltreoceano piccole realtà imprenditorialie visto riconosciuto e valorizzato il loro lavoro e inqualche caso anche la genialità. Quell’America Latina che è stata meta di milioni dimigranti è oggi l’area con la quale si tengono strettirapporti per ricordare e onorare quanti hanno lasciato iloro paesi e si sono inseriti in Brasile o in Argentina,per rendere omaggio ai più illustri fra loro e per nonperdere i contatti con quanti ancora si sentono legatialla regione dalla quale sono partiti o dalla qualepartirono i loro genitori. Sono radici allargate, moltodiffuse ma non perciò da recidere, anzi e proprio perquesto l’America Latina è area di intensi interventi e diiniziative diffuse. Basti pensare ai progetti di sviluppodel movimento cooperativo, alle numerose iniziative nelcampo dell’economia solidale, alle azioni ditrasferimento di strumenti metodologici per politichesociali integrate o alle molteplici realizzazioni nelsettore agro-alimentare. Tutti interventi di cooperazioneinternazionale nonché di impegno delle associazionidegli emiliano-romagnoli e della Consulta, attiva in piùcampi per informare, per far conoscere la lingua, per

Regione Emilia-Romagna

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estendere anche agli emiliano-romagnoli che vivonolontano iniziative culturali di valore: spettacoli, mostre,concerti e così via. Tutto ciò per ricordare ma ancheper aiutare a capire come evolve la realtà emiliano-romagnola e poi, in definitiva, per crescere insiemegrazie a scambi in qualche modo biunivoci. Nel quadro delle celebrazioni per il Bicentenario acircolare è soprattutto cultura. Cultura emiliano-romagnola in viaggio per mostrare lontano dall’Italiauno squarcio significativo di arte regionale nel mondo,e cultura prodotta direttamente in loco, dunqueesportata sul nascere grazie alle esperienze diemiliano-romagnoli che diffusero, in un certo senso, unpoco d’Italia in America Latina.A circolare è innanzitutto una mostra, Musica dismalto, realizzata dal Museo Internazionale delleCeramiche di Faenza e già ospitata in sedi prestigiose.Le ceramiche faentine sono note e apprezzate nelmondo, anche i non conoscitori della storia dell’arte ledistinguono dalle altre: i motivi pittorici, alcuni dei qualiricorrenti, le rendono identificabili e le leganoindissolubilmente alla loro area di produzione. Esporlesignifica dunque evocare un’idea, e con l’idea unluogo. Ma un luogo è fatto, spesso, anche di suoni. Lamusica è il tema della mostra, ripercorso dagli smaltipreziosi tramite la raffigurazione di strumenti musicalie le immagini di uomini e donne che fanno musica.Anche l’orecchio ottiene la sua parte, in una sorta disinestesia mentale volta a restituire un’Emilia-Romagna d’altri tempi (si spazia dal XVI al XVIIIsecolo), nella realtà perenne e senza tempo dellaceramica.Altra storia è quella che si racconta nelle prime due

Museo Internazionale delle Ceramichedi Faenza

Coppa in maiolica della bottega diPietro Bergantini di Faenza, 1531


monografie della collana multimediale “La misuradell’Eldorado”, che presenta opere di emiliano-romagnoli emigrati prima del movimento migratorio,veri e propri artefici che con la loro opera hannolasciato tracce indelebili nei Paesi che li hanno vistivivere ed operare. I primi ad arrivare furono Battista eGiovanni Battista Antonelli da Gatteo, sbarcati sulsuolo americano nel 1581, architetti: contribuirono alconsolidamento della Conquista dell’Americacambiando la fisionomia di molte localitàcentroamericane, plasmandole secondo prototipieuropei. Si tratta di una traccia indelebile, visibile epalpabile.Tre secoli più tardi era ancora forte l’eco delle impresemilitari di Agostino Codazzi da Lugo, morto nel 1859,

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che combatté per l’indipendenza dell’America spagnolae contribuì allo sviluppo delle repubbliche sorte inseguito all’impresa di Simon Bolivar. In Venezuela ènoto come “l’uomo dalle tre patrie”, il suo corpo giaceaccanto a quello di Bolivar stesso ma, in Italia, pochilo conoscono. Il suo nome è legato anche all’attività dicartografo: realizzò l’Atlante del Venezuela ed estese lasua opera a gran parte della Colombia.Le imprese degli Antonelli e di Codazzi sono ripropostein uno dei formati contemporanei che più s’adattano alviaggio e alla diffusione, quel DVD che può mostraretanto con un minimo d’ingombro e di supporto. Inoccasione del Bicentenario, i DVD sono presentati neiPaesi che hanno visti attivi questi grandi personagginati in Emilia-Romagna. L’auspicio è che, grazie allaMisura dell’Eldorado, nell’ottica dello scambio culturalela loro fama rimbalzi di rimando nella loro terrad’origine e che, grazie anche ai loro meriti e alla lorofama, si parli del Bicentenario dell’Indipendenza deiPaesi latinoamericani in Emilia-Romagna, in Italia e nelmondo. Il viaggio, e con quello lo scambio, culturale enon solo, continua.

Maria Giuseppina MuzzarelliVicepresidente

Assessore Europa, cooperazione internazionale,pari opportunità


La presenza dei liguri in America latina ha una storiaantica e significativa. Lo stesso scopritore del NuovoMondo fu un genovese, come è appena il caso diricordare. Poi, sulla scia dell’espansione spagnolanelle terre americane e per effetto degli strettissimilegami instauratisi ad opera di Andrea Doria fra laRepubblica di Genova e la monarchia di Madrid, lagente di Liguria venne stabilendo contatti sempre piùintensi con i territori al di là dell’Atlantico. Ciò siverificò, in quella fase coloniale, soprattutto attraversola partecipazione degli uomini di mare liguri alle attivitàdi navigazione spagnole sia fra le sponde europee equelle americane sia nella progressiva scoperta diqueste ultime: attività che spesso si concretavano invere imprese (si pensi al viaggio che, sotto l’egidaspagnola, intraprese Magellano e di cui fu parte ilsavonese Leone Pancaldo col ruolo di timoniere). Masoprattutto ebbe rilievo il concorso finanziario deibanchieri della Repubblica all’espansione della Spagnanei nuovi dominii ed alla loro valorizzazione economica;fu un apporto fondamentale e come tale vennepercepito negli ambienti spagnoli: basta ricordarel’antica celebre poesia del Quevedo, dedicata al“poderoso caballero, don Dinero” che nasce “conhonores en las Indias” e, al termine dei suoi tragittitransatlantici nonché europei, finisce “sepultado enGenova”.Di segno diverso, ma altrettanto significativo, fu ilcontributo che le genti di Liguria diedero alleRepubbliche Latino-americane nell’Ottocento e fino allaPrima Guerra Mondiale. Viene alla mente, in primoluogo, l’impegno nelle cause di libertà del NuovoMondo di cui fu protagonista Giuseppe Garibaldi,

Regione Liguria

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nizzardo di nascita ma pienamente ligure perascendenze. Alle imprese dell’Eroe si aggiungonoquelle, meno note ma significative, condotte una voltaancora dai naviganti: furono liguri, infatti, i protagonistidell’esplorazione dei grandi fiumi argentini che neconsentì l’apertura ai traffici e diede alla Repubblicadel Plata la dimensione economica che ne fece perdecenni un attore di rilievo sulla stessa scenamondiale. Ma fu soprattutto l’emigrazione ad avereincidenza massiccia e determinante: i liguricominciarono infatti a trasferirsi numerosi negli Statilatino-americani a partire dal loro avventoall’indipendenza. Erano migranti ma non personedisperate: ovviamente cercavano un futuro migliore;ma, nella maggior parte dei casi, giungevano nei luoghidi destinazione disponendo di un pur modesto peculiocon cui avviavano attività produttive, condotte semprein prima persona. Le loro prospettive erano facilitatedal retaggio coloniale: per suo effetto si era creata eperdurava la spaccatura fra gli “hildagos” poco portatiall’impegno del lavoro quotidiano e le masse indigene,confinate ad attività servili. Tra queste due componentisi inserirono i liguri (beninteso, insieme ad altri nuoviarrivati europei) costituendo un ceto produttivo per lopiù di livello sociale assai semplice – almeno alleorigini – ma essenziale per l’articolazione economica elo sviluppo delle terre in cui si erano installati. Fu unfenomeno di grandi dimensioni e di altrettanto grandiconseguenze positive.La gente ligure è fiera delle pagine così scritte da queipropri antenati: essa è costantemente grata nelcontempo alle Nazioni latino-americane che hannoaccolto quegli stranieri con spirito generoso e con


mente aperta, consentendo loro di estrinsecare almeglio le proprie capacità con grande beneficiocomune.Le righe che precedono sono ovviamente insufficientiper narrare con pienezza una storia che è contenuta intanti volumi che riempiono tante biblioteche. Ma siconfida che questi fugaci accenni diano conto deimotivi per cui la Regione Liguria si sente realmentevincolata con le Repubbliche dell’America-latina. Perquesto la Regione ha deciso di partecipare alleiniziative di celebrazione del 200° anniversariodell’Indipendenza Latino-americana, donando alla cittàdi Valparaiso un monumento commemorativo dellafondazione della città stessa da parte del navigatoreligure Pastene.

Ambasciatore Federico Di RobertoConsigliere Diplomatico della Regione Liguria


Le iniziative della Lombardia a celebrazione del Bicentenariodell’indipendenza delle colonie americanedella Spagna

L’attenzione per l’America Latina e i Caraibi è unacostante della politica di relazioni internazionali diRegione Lombardia, segnata da una sequenza di eventidi grande rilievo che iniziò sin dal 2003 con la riunionea Milano dell’annuale Assemblea del BancoInteramericano di Sviluppo, BID/IDB. Seguì l’invenzionedella Conferenza nazionale Italia-America Latina, cheperaltro ebbe da subito l’avallo e il sostegno delministero degli Esteri. Come è noto, le prime dueedizioni della Conferenza si tennero a Milano, la terzaa Roma ed ora la quarta di nuovo a Milano. Nel 2007,l’anno della terza Conferenza, si convenne infatti chel’evento, a frequenza biennale, avrebbe da allora avutoluogo alternativamente a Milano e a Roma. LeConferenze non sono peraltro frutti improvvisi. Tra l’unae l’altra a Milano e in altre città lombarde si svolgonoulteriori iniziative di grande rilevo, mentre un fittointreccio di seminari, presentazioni, visite didelegazioni ministeriali, visite reciproche di missioni diesperti e di imprenditori tiene costantemente vivol’interscambio economico e culturale tra Lombardia eAmerica Latina.In questo quadro Regione Lombardia non poteva cheimpegnarsi a dare un contributo di grande significatoalla celebrazione in Italia del Bicentenariodell’indipendenza delle Colonie americane dellaSpagna. Insieme al Comune di Brescia si è perciòdeciso di organizzare una grande mostra d’arte nel

Regione Lombardia

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segno dell’“Omaggio alla civiltà dell’America Latina edei Caraibi” che si inaugura, alla presenza di alteautorità sia italiane che latino-americane, inconcomitanza con i lavori della IV Conferenza nazionaleItalia-America Latina. Allestita a Brescia nellastraordinaria cornice dell’antico monastero-museo diSanta Giulia, “Omaggio alla civiltà dell’America Latina edei Caraibi”, che resterà aperta al pubblico tra il 4dicembre 2009 e il 27 giugno 2010, si articola in duesegmenti compresi in un medesimo percorsoespositivo: “Inca, origine e misteri delle civiltàdell’oro”, che rievoca il periodo pre-colombiano, e “PlusUltra, oltre il barocco”, che rievoca invece il periodopost-colombiano. Spazio viene anche dato a opere diarte contemporanea che danno bella testimonianza deifrutti attuali della cultura latino-americana. “Inca”presenta oltre 250 opere tra cui oltre 100 oggetti inoro da siti archeologici e musei peruviani, molti maiprima esposti fuori del Perù. “Plus Ultra” riunisce perla prima volta in Italia i maggiori capolavori dell’artelatinoamericana dei secoli XVI-XVIII: un centinaio diopere provenienti dai maggiori musei di Messico,Guatemala, Colombia, Bolivia, Paraguay e dal Museode América di Madrid.Lo Stato di Milano, maggiore “antenato” dell’odiernaLombardia, fu sotto la corona di Spagna, e inparticolare sotto la corona di Castiglia, dal 1535 al1714, più meno nello stesso periodo in cui sotto lamedesima corona si formò l’America di linguaspagnola. In quell’epoca, durata quasi due secoli, siregistrò una consistente e qualificata emigrazione diartisti, artigiani, studiosi e tecnici lombardi verso lecolonie americane della Spagna, della cui opera


Orejera in oro e turchese. CulturaMoche, Lambayeque, Museo TumbasReales de Sipán

Bottiglia antropomorfa con ansa astaffa in terracotta. Cultura Moche,Museo Larco, Lima

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restano tuttora tracce di grande rilievo. Più tardi, poco dopo il distacco dalla Spagna, iniziò unanuova e analoga migrazione. Seguì nella seconda metàdel secolo XIX una partecipazione lombardaall’emigrazione italiana di massa soprattutto ma nonsolo in Brasile, Argentina e Costa Rica; e in tempi piùvicini a noi una rilevante emigrazione nel Venezuela.Come lombardi siamo dunque direttamente implicati

San Miguel Arcangel, anonimo dellaScuola di Cuzco, secolo XVII,Coll. Privata, Città del Messico


nella nascita dell’identità latino-americana; e ne siamoben lieti poiché quello dell’America Latina è il piùriuscito caso di meticciato culturale dell’epocamoderna. Niente di simile accade altrove, dove gliautoctoni vennero invece respinti ed esclusi dal nuovomondo che nasceva; dove la loro strage continuò benoltre il momento drammatico e convulso dellaconquista, e dove infine i pochi superstiti vennero

Virgen del Rosario de Pomata. Olio su tela, anonimo della Scuola diCuzco, secolo XVII, Museo de ArteColonial, Bogotà

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definitivamente emarginati rinchiudendoli in riserve.In un momento in cui diviene molto importantesviluppare rapporti culturali ed economici a 360 gradi, iforti legami tra Lombardia e America Latina sonodivenuti di specifica attuale importanza. E tanto più losono se si pensa, come noi pensiamo, che in Europasi debba riscoprire l’Europa Latina, e l’urgenza di unsuo ruolo non subalterno rispetto a quello del NordEuropa, non meno di quanto nelle Americhe è urgenteche l’America Latina si collochi in modo non piùsubalterno rispetto al Nord America. Tale frangentestorico crea fra queste due grandi aree un’inedita mamolto importante prossimità sostanziale.Sempre nel quadro della celebrazione del Bicentenario,a Milano, sotto la Loggia dei Mercanti, nei pressi deipalazzi ove avrà luogo la IV Conferenza Italia-AmericaLatina, viene inoltre allestita una mostra illustrativadedicata a quattro lombardi che in epoche diverse e indiversi Paesi dell’America Latina hanno avuto un ruolodi grande rilievo: Lorenzo Boturini Benaduci (Sondrio,1698 - Madrid, 1755), fondatore dell’archeologiamessicana; Antonio Raimondi (Milano, 1824 - SanPedro de Lloc Perù, 1890), illustre geografo enaturalista; Agostino Rocca (Milano, 1895 - BuenosAires, 1978), grande imprenditore; Gio Ponti (Milano,1891 - 1979), insigne architetto.

Roberto FormigoniPresidente della Regione Lombardia


Regione Marche: rapporti e legamiculturali, scientifici e di sviluppo conl’America Latina.

La Regione Marche nell’ultimo biennio, d’intesa con ilGoverno nazionale, ha rafforzato l’impegno per losviluppo internazionale del proprio sistemaimprenditoriale attraverso un insieme di azioni dicarattere economico e culturale. E lo ha fattoconiugando una produzione manifatturiera di lungatradizione e competenza, con l’esigenza di innovazionetecnologica, unita alla valorizzazione delle specificitàculturali, ambientali e turistiche del territoriomarchigiano.Così la diversa concezione di promozione integratadelle risorse produttive, del territorio, della nostracultura e del turismo si è tradotta in un’unica identità,un brand esportabile che offre un’immagine di soliditàe prospettiva al Sistema Marche.In questa ottica, a livello regionale sono statipredisposti alcuni strumenti di programmazione con uninnovativo approccio sistemico al fine di costituireun’unica cabina di regia; infatti un recente Pianointegrato per l’internazionalizzazione e per lapromozione all’estero è stato varato come strumentooperativo dopo l’approvazione della L.R. 30 del 2008,che ha fatto delle Marche la prima regione italiana adotarsi di una norma quadrosull’internazionalizzazione, tale da coordinare iprincipali soggetti attivi nel settore.Si è istituito con tale strumento, un vero e proprio“sistema regionale di coordinamento delle politiche diinternazionalizzazione e promozione economica”

Regione Marche

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attraverso l’attuazione di sinergie tra i vari protagonistipubblici e privati, che tenga conto del sistematerritoriale in un’ottica di progressiva eliminazione dellesovrapposizioni di competenze a favoredell’ottimizzazione delle risorse finanziarie ed umaneche lavorano per lo stesso scopo.La Regione, inoltre, ha mirato alla promozione delpatrimonio culturale regionale, quale strumento ditraino per “internazionalizzare” il sistema produttivo erinsaldare i legami etnici. L’America Latina costituisce uno dei naturali contestidove si concentrano i progetti e le azioni in virtù nonsolo della dinamicità di alcuni mercati dell’area maanche per i rapporti privilegiati e per i profondi legamiculturali storicamente dettati in gran parte dalfenomeno dell’emigrazione marchigiana verso l’AmericaLatina e in particolare verso Argentina e Brasile. Da varie fonti si stima, come dato approssimativo, cheoggi i discendenti dei marchigiani sparsi in AmericaLatina siano lo stesso numero di quelli residenti nellaregione. E ad un fenomeno migratorio caratterizzatosoprattutto all’inizio da forme di manodopera, si èpassati progressivamente a nuove forme diemigrazione intellettuale e professionale che hannocaratterizzato e caratterizzano gli ultimi anni.La Regione intende quindi con il suo interventoincoraggiare quelle azioni di cooperazione economica eculturale che possano rafforzare con efficacia lacostruzione di profondi rapporti e legami culturali,scientifici e di sviluppo tra la comunità marchigiana equella latino-americana in particolare nelle aree deiPaesi dove è maggiormente rappresentata la comunitàmarchigiana.


In questa ottica infatti la Regione ha sottoscritto iseguenti accordi: • Accordo di Mendoza (Mendoza, novembre 2007, traRegione Marche, Associazione Marchigianar, Provinciadi Mendoza, I.C.E. e Consolato d’Italia in Mendoza); • Dichiarazione di Intesa tra Regione Marche e la

Provincia di Santa Fe, (Rosario, ottobre 2008); • Accordo per la creazione del distretto agro-meccanico

nella Provincia di Santa Fe (Armstrong, novembre 2007,tra Regione Marche, Consorzio InteruniversitarioItaliano per l’Argentina (CUIA), Città di Armstrong eSVIM - Sviluppo Marche S.p.A.);• Protocollo d’Intenti tra Regione Marche e Stato di

Amazonas (San Paolo - Manaus, maggio 2008); • Intesa tra Regione Marche e Stato di San Paolo,(Ancona, novembre 2008);

Parlamento Nazionale - Congresso.Fronte in Boulevard Callao. BuenosAires 1885. Disegno a chinaacquerellata

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• Intesa interregionale “Brasil proximo” concordato con5 regioni italiane (Marche, Umbria, Emilia Romagna,Liguria e Toscana) col fine di promuovere un progettotriennale di cooperazione e solidarietà internazionaleper lo sviluppo locale integrato in Brasile.Lo scopo degli accordi è di promuovere i rapportiproduttivi tra le piccole e medie imprese, larealizzazione di eventi promozionali, il consolidamentodella cooperazione tecnica internazionale, i contatti traistituzioni educative e culturali, gli accordi traUniversità argentine e marchigiane al fine anche disensibilizzare i giovani manager di origine marchigianaallo sviluppo di spin-off e di collaborazioni scientifiche,dando rilievo anche ai settori votati alla tutela delterritorio, alla formazione professionale e del compartoscientifico-tecnologico.Il sistema integrato di azioni e iniziative avviato dallaregione Marche comprende anche la costituzione diuffici operativi che offrano servizi avanzati e assistenzatecnica e di accompagnamento alle imprese regionali,come il desk Argentina-America Latina e il Focal Point-

Argentina a Santiago dell’Estero.Nell’ambito delle azioni che favoriscono la condivisione

Teatro Colón, prospettiva. Dall’albumfotografico di Samuel Boote, 1891


di possibili progetti futuri, la costruzione di nuoviscenari, e di profondi rapporti di cooperazioneeconomica, sono stati organizzati anche quattro Forum

economici PMI Regione Marche/Pymes Argentina -America Latina e Caraibi, svoltisi alternativamente inItalia e in Argentina.Per contribuire a disegnare nuovi scenari diintegrazione e coesione attraverso il dialogo culturale,nell’ambito delle celebrazioni per il Bicentenariodell’Indipendenza dei Paesi dell’America Latina dallaSpagna, la Regione Marche intende realizzare aBuenos Aires e Córdoba, una mostra dedicataall’architetto marchigiano Francesco Tamburini che haprogettato alla fine del XIX secolo, alcune delle piùsignificative opere pubbliche della città, qualeespressione del potere civile e del processo dimodernizzazione allora in atto nelle istituzioniargentine.La mostra intende studiare e dare rilievo all’aspettobiografico di Francesco Tamburini, dalle vicendefamiliari, agli anni della formazione, alla carrieraaccademica e soprattutto al profilo di italiano emigrato,in partenza definitiva per l’America nel 1883, con inmano incarichi di progettazione per la costruzione digrandi edifici pubblici, governativi e amministrativi atti acaratterizzare la capitale ed altri importanti centri delnuovo Stato indipendente Argentino.Esercitando il ruolo di “ambasciatore” del linguaggioarchitettonico e della cultura italiana in Argentina, dal1883 alla sua morte nel 1890, Tamburini ebbe lacapacità di progettare, ed in parte di realizzare, unnumero impressionante di edifici privati e pubblici, tracui la Casa Rosada, il Teatro Colón a Buenos Aires e

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una serie lunghissima di altri edifici nelle province, aCórdoba, Santa Fe, Mendoza, San Luis, Santiago delEstero e a Rosario.All’aspetto biografico si intende affiancare una letturacritica dell’opera architettonica di Tamburini inArgentina, seguendo le immagini prodotte dall’albumfotografico di Samuel Boote, commissionato nel 1891per testimoniare la sua prestigiosa attività.Inoltre cinque grandi disegni acquerellati a firmadell’architetto e altri progetti originali delineeranno ilprofilo artistico di architetto eclettico che porta econsolida in Argentina il linguaggio italiano, riuscendo atradurre, in edifici di grande effetto scenografico, ilbisogno di identità sentito dalla popolazione argentina. Indicativamente la mostra sarà allestita nell’autunno2010 e sarà caratterizzata dunque da progetti edocumenti originali uniti a documentazione fotograficae scientifica di approfondimento.Il progetto prevede la collaborazione di istituzionigovernative e culturali argentine e italiane, degli IstitutiItaliani di Cultura in Argentina, dei Centri didocumentazione e degli Archivi Storici, in un grande epartecipato disegno corale.

Gian Mario SpaccaPresidente Regione Marche


I documenti conservati nel Museo dell’Emigrazionepiemontese di Frossasco (TO), testimoniano che tra il1876 e il 1927 circa 2 milioni di nostri corregionalilasciarono il Piemonte per emigrare, in particolare nelSud America: Argentina, Uruguay, Brasile e Cile furonotra i Paesi che registrarono il più alto tasso di arrivisubalpini. Attualmente i piemontesi all’estero sono 170.547 sultotale degli oltre tre milioni e mezzo di cittadini italianiresidenti all’estero. Moltissimi di questi vivono oggipienamente integrati nelle società di Paesilatinoamericani, in particolare nel Cono Sud e – comela famiglia Bauducco, che ha creato un impero nelsettore agroalimentare divenendo il maggioreproduttore di panettoni e dolciumi del Brasile – hannocontribuito con il loro lavoro e spirito imprenditorialeallo sviluppo economico e sociale di tali Paesi.Numerose sono oggi le Associazioni, Circoli eFederazioni sparse in quasi tutto il Sud America cheriuniscono i discendenti dei primi emigranti piemontesi.La Regione Piemonte detiene un apposito registro ovesono censite 72 Associazioni e 2 Federazioni diPiemontesi nel Mondo aventi sede nel Sud America ecosì ripartite: Argentina 53, Brasile 12, 1 Cile, 1 Perù,4 Uruguay, 1 Venezuela; 1 Federazione delleAssociazioni Piemontesi in Argentina - FAPA; 1Federazione delle Associazioni Piemontesi in Brasile -FAPIB.Alcune di queste associazioni hanno oltre 100 anni, adesempio l’Associazione Ossolana di Buenos Airesfondata 126 anni or sono da emigrati piemontesiprovenienti dalle valli dell’Ossola. Visto il forteradicamento delle comunità piemontesi in Argentina, la

Regione Piemonte

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Regione Piemonte nel 2007 ha accettato la donazionedi un edificio storico sito a San Francisco de Cordoba(Repubblica Argentina) da parte degli eredi delpiemontese Josè Losano. L’immobile, attualmente inrestauro, verrà ufficialmente inaugurato nel 2010.L’emigrazione piemontese in America Latina non è soloun fenomeno dell’800 e ‘900 ma ancora oggi lapresenza piemontese in tale regione è di granderilievo. Degli oltre 170.000 piemontesi attualmenteresidenti all’estero l’Argentina risulta infatti al primoposto fra i Paesi di residenza con 52.855 cittadini (parial 30,2%), al quarto l’Uruguay con 9.217 cittadini (parial 5,3%) ed, infine, al nono posto il Brasile con 5.847cittadini (pari al 3,3%).Questa forte presenza di emigrati piemontesi in SudAmerica, nel passato e nel presente, motiva il forteinteresse della Regione Piemonte a valorizzare esalvaguardare il legame con i propri corregionali in talecontinente. Per questo la Regione Piemonte ha decisodi partecipare alle iniziative di celebrazione del 200°anniversario dell’indipendenza Latino-americana,prevedendo per il 2010 diverse iniziative.Più direttamente connesse alla presenza ed attivitàdelle comunità piemontesi sono previste:• la mostra Piemonte, Italia: Architettura del ‘900 chesarà allestita in collaborazione con l’Ordine degliArchitetti di Torino e con il Ministero de Desarrollourbano del Gobierno de la Ciudad Autonoma deBuenos Aires;• la mostra Piemonte Industria, attualmente esposta aMar del Plata (Repubblica Argentina) sarà allestita acura della F.A.P.A. in diverse città argentine e, nellaseconda metà dell’anno sarà esposta a Lima (Peru);


• la rassegna Piemonte Cinema a Josè C. Paz, prov.Buenos Aires (Repubblica Argentina);• l’inaugurazione di Casa José Losano a San Franciscode Cordoba (Repubblica Argentina), che diverrà sededelle principali Associazioni ed Istituzioni legate allacomunità piemontese (FAPA, Fondazione J. Losano,Famiglia piemontese di San Francisco) nonchè luogo dipromozione sul territorio dell’immagine del Piemonte.Da un punto di vista storico/culturale sono inoltrepreviste ulteriori iniziative quali:• un evento commemorativo dell’illustre architetto

vercellese Luigi Andreoni, che operò in Uruguay tra lafine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento;• tourneé del Gruppo “Assemblea Teatro” in Cile con lariproposizione dello spettacolo “El Funeral de Neruda”,in occasione del Congresso dell’Accademia de laLengua, previsto nel mese di marzo 2010 ( con varierepliche da tenersi in luoghi emblematici quali leresidenze di Pablo Neruda a Valparaiso e Isla Negra ela Fundacion Allende di Santiago);• percorso espositivo della Mostra Fotografica su “Le

Residenze Sabaude”, con vari passaggi in Cile edArgentina.

Gianni PiccatoConsigliere Diplomatico Regione Piemonte


Emigrazione veneta in America Latina

L’emigrazione transoceanica negli anni ’80dell’Ottocento raggiunse quote impressionanti perdiventare, all’apice nel ‘900, la corrente migratoria piùconsistente, a tal punto che ben il 60% degli emigrativeneti approdò nei Paesi dell’America Latina. Diverse sono le ragioni, storiche ed economiche, allabase del flusso migratorio verso il continentesudamericano. Vi era innanzitutto l’esigenza di sottrarsi ad un destinofatto di povertà e di stenti e, al contempo, il forterichiamo esercitato da una terra che si immaginavaflorida e fertile, con un clima favorevole, comedecantavano i reclutatori delle compagnie dinavigazione italiane e i governi di Brasile ed Argentina;il viaggio gratis e la promessa di un pezzo di terra inproprietà spinsero migliaia di italiani, e veneti inparticolare, verso i Paesi dell’America Latina.Storicamente, all’origine di un così consistente flussomigratorio, oltre alla difficile situazione economicaitaliana e all’eccesso di popolazione rispetto allerisorse disponibili, vi fu anche il calo della domanda dimanodopera nei cantieri in Germania, Austria edUngheria, che spinse tantissime famiglie di bracciantiad emigrare principalmente in Brasile ed Argentina,dove trovarono lavoro come contadini nelle fazendas enelle piantagioni di caffè. Nel 1875 l’Impero del Brasile decise di popolarel’immensa e disabitata regione del Rio Grande do Sule un anno dopo in Veneto vennero aperte le primeagenzie di emigrazione che fungevano da intermediarienel reclutamento di persone da trapiantare nel

Regione Veneto

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continente sudamericano. L’emigrazione italiana inBrasile assunse dimensioni notevoli a partire dal1888, con l’abolizione della schiavitù, per soddisfare laforte domanda di manodopera nelle grandi piantagionidi caffè, non più assicurata dagli schiavi.Inizialmente nel Rio Grande do Sul e poi, a partire dal1920, quando le terre disabitate iniziarono ascarseggiare, un consistente flusso migratorio di venetisi spostò ad ovest negli Stati di Paranà e SantaCatarina, dove costruirono veri e propri pezzi di Veneto.I veneti, in un primo tempo dediti all’agricoltura e allacoltivazione del mais, piano piano trapiantarono inBrasile i propri vitigni e crearono aziende vitivinicole ingrado di produrre in grande quantità vino di qualità,come nel caso della famiglia Miolo. Circa l’80% di tuttala produzione brasiliana di vino proviene dalla coloniaitaliana del Rio Grande do Sul.In Argentina l’emigrazione veneta ebbe inizio nel 1876,quando il governo locale decise di popolare e coltivarele immense terre disabitate e cercò di incentivare icoloni europei a trasferirsi promettendo appezzamentidi terra gratuiti.Seguì una nuova ondata migratoria nel secondodopoguerra, caratterizzata da una forte emigrazione diprofessionisti veneti qualificati: architetti, ingegneri,costruttori edili, medici ed artisti seppero con il propriolavoro e competenza dare un contributo importante perla crescita culturale della società argentina.L’emigrazione veneta in Uruguay e in Venezuela siverificò a fine ‘800 e poi dopo la fine del secondoconflitto mondiale, fu caratterizzata da forti legamiassociazionistici e da un rilevante impegno nel sociale,a tal punto che è italiana la più antica società di


mutuo soccorso uruguayana.Sicuramente il Veneto, che oggi è una regione ricca efortemente sviluppata, ha saputo rinascere daldegrado, dalla povertà e dall’arretratezza economica eculturale in cui versava a fine ‘800, anche esoprattutto grazie alle rimesse di denaro che i propriemigrati inviavano alle famiglie rimaste a casa e checostituirono il primo tassello per la rinascitaeconomica di quelle terre.È anche per questo che i legami economici e culturalitra il Veneto e le comunità venete presenti in AmericaLatina sono così forti e saldi.

Assessorato alle Politiche dei flussi migratori

Regione del Veneto

Progetto: “LUIGI BALZAN. Dal Polesinealla scoperta dell’America Latina”

Nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversariodell’esploratore Luigi Balzan (Badia Polesine 1865 -Padova 1893), l’associazione “Polesani nel mondo”, incollaborazione con l’associazione culturale “Leonardoda Vinci”, la Società Dante Alighieri, l’Archivio di Statodi Rovigo e con il contributo della Regione Veneto -Assessorato ai Flussi Migratori, promuove alcuneattività culturali per valorizzare e approfondire la figuradell’illustre studioso ed esploratore di origine polesanache svolse importanti missioni di studio in AmericaLatina.

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Chi eraLuigi Balzan tra il 1880 e il 1883 compie unlunghissimo itinerario ad anello nell’AmericaMeridionale: parte da Asunciòn, capitale del Paraguay,alla fine del 1890 e vi ritorna dopo più di due anni. Inquel periodo percorre migliaia di chilometriattraversando Argentina, Cile, Perù e Bolivia. Il viaggioviene sponsorizzato dalla Società Geografica Italiana. IlBalzan, che a quell’epoca ha solo venticinque anni, èincaricato di verificare le condizioni socio-politiche deiPaesi che attraversa, in particolare della Bolivianordorientale. In Bolivia realizzerà anche l’esplorazionedello Yungas, il versante orientale delle Ande Boliviane. A ventidue anni, dopo la laurea in Scienze Naturaliconseguita a Padova, parte per il Sud America,nell’onda della impressionante trasmigrazioneoceanica che in quegli anni vede decine di migliaia diVeneti affollare i vapori diretti in Brasile e Argentina.Diverrà professore universitario in Paraguay. Ma il suomaggior dono alla nuova patria verrà da un viaggio,durato due anni, nel quale scenderà nella partemeridionale del continente, dalla Pampa alle Ande, allacosta cilena del Pacifico, risalendola fino in Perù,Bolivia e Mato Grosso, studiando la flora, la fauna e leusanze locali.

Il progettoL’idea progettuale1 prevede la realizzazione di unconvegno di studi ed approfondimenti su Luigi Balzan ela sua opera scientifico-documentaristica con lapartecipazione di studiosi, ricercatori ed esperti dellamateria. Congiuntamente al convegno di studi è inprogramma l’allestimento di una mostra didascalica


sul suo viaggio nelle Americhe ed in particolare inArgentina dove moltissimi furono gli incontri con gliemigranti veneti ed italiani che proprio in quelle terrevedevano la massima espansione negli annidell’emigrazione italiana post-unitaria. La mostra prevede l’esposizione di mappe, foto,documenti e pagine del suo libro-diario redatto durantele esplorazioni in America Latina.

Periodo di realizzazioneDicembre 2009 - giugno 2010.La mostra sarà presentata nel corso della conferenzadi studio e resterà aperta per un mese nel luogo chesarà individuato a Badia Polesine. Il materiale sarà poimesso a disposizione dall’associazione “Polesani nelmondo” a qualunque Ente ne faccia richiesta.

1 Curatore della mostra: Marco Di Lello, associazione Polesani nel Mondo diRovigo (cell. 340.2258028, [email protected])


Convegno e mostra sul Tesoro messicanopromossi dall’Accademia Nazionale deiLincei in occasione del bicentenariodell’indipendenza del Messico (Madrid,Istituto Italiano di Cultura, anno 2010)

Il volumeL’Accademia Nazionale dei Lincei propone di celebrareil bicentenario dell’indipendenza del Messico (2010)con un convegno e una mostra dedicati al Tesoro

messicano (Rerum medicarum Novae Hispaniae

Thesaurus seu plantarum animalium mineralium

Mexicanorum historia), la monumentale silloge dibotanica, di zoologia e di mineralogia stampata nellasua interezza a Roma nel 1651, ultimo volumepromosso dalla prima Accademia dei Lincei, fondatanel 1603 da Federico Cesi.La complessa vicenda editoriale del testo prende lemosse dalla missione scientifica in Messico (1570-1576) di Francisco Hernández, medico di Filippo II,volta a investigare soprattutto le piante e i loro usimedicinali. Le corpose relationes di Hernández,corredate da quasi quattromila illustrazioni, furonodepositate nella biblioteca dell’Escorial e rimaseroinedite poiché la trattazione fu giudicata disordinata econfusa.Pochi anni dopo (1580) Nardo Antonio Recchi,succeduto a Hernández nel ruolo di medico personaledi Filippo II, fu da quest’ultimo incaricato di “studiare idisegni che il dottor Francisco Hernández portò dallaNuova Spagna, organizzarli e porli in ordine”. Dallarevisione del Recchi sortì un’ampia epitome, anch’essarimasta inedita, specialmente a causa delle difficoltà

Accademia Nazionale dei Lincei

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connesse con l’apparato iconografico dell’opera, direalizzazione difficile e costosa. Ritiratosi a Napoli nel 1589, il Recchi portò con sé ilproprio lavoro sui manoscritti di Hernández, oltre aseicento illustrazioni copiate da quelle hernandine. Nel1610 il materiale del Recchi fu ereditato dal nipote, ilbibliofilo Marco Antonio Petilio, che lo vendette aFederico Cesi.Acquistato il manoscritto, Cesi decise di stamparlo aspese dell’Accademia. Il volume, presto denominatoTesoro messicano dai primi Lincei, è il simbolo piùsignificativo della produzione libraria finanziatadall’accademia cesiana. Esso è infatti frutto di unlavoro collegiale, modalità accesamente teorizzata daCesi, e si distingue per l’apparato di dissertazioni e didisegni illustrativi (il “figurare ogni osservazione” è un

Frontespizio del volume Tesoro messicano


monito che Cesi rivolge ai sodali sin dal 1603).Nel 1611 l’accademico Giovanni Schreck (Terrentius)cominciò a curare la revisione e il commento del testo.Sebbene Cesi annunciasse l’imminente pubblicazionedel volume nelle sue lettere a Galileo, la stampaincontrò difficoltà e lentezze, ascrivibili soprattutto aglialti costi legati alle illustrazioni e alla ferma volontà distendere un commento il più possibile esaustivo erigoroso.Il libro fu pronto nel 1630, ma in quell’anno la morte diCesi si frappose come il maggior ostacolo allapubblicazione. Solo nel 1651 il volume fu pubblicatonella sua interezza, dedicato al re di Spagna Filippo IV;venti anni più tardi, nel 1671, la biblioteca dell’Escorialveniva distrutta dal fuoco, con la scomparsa deimanoscritti originali dell’Hernández.Nel 1992 l’Accademia Nazionale dei Lincei hapromosso la riproduzione del volume, per i tipidell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e con lacuratela di Giovanni Battista Marini-Bettolo.

Il convegno e la mostraIl convegno che l’Accademia Nazionale dei Linceipropone intorno al Tesoro messicano mira a illustrare inprimo luogo le travagliate vicende editoriali del volume,che si snodarono per quarant’anni, e il ruolopredominante della corona di Spagna sotteso alla suapubblicazione, a partire dalla missione scientificafinanziata da Filippo II sino alla lettera dedicatoria aFilippo IV, che suggella l’edizione del 1651.Il convegno porrà in luce le tre sezioni (botanica,zoologica, mineralogica), illustrando le fonti (scritte eorali), il rapporto con la tradizione naturalistica

Illustrazione dal volume Tesoro messicano

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precedente, gli elementi di novità scientifica(soprattutto in ambito botanico e zoologico), la fortunaeditoriale dell’opera, la giustapposizione degli stili,ossia il latino e il nauhatl (lingua indigena ancoraparlata nella regione messicana). Una mostra, inoltre esporrà l’editio princeps del Tesoro

messicano, manoscritti e stampati ad esso inerenti e,inoltre, piante, animali imbalsamati e mineralimessicani ricordati nel Tesoro messicano; infine uncomputer permetterà di “sfogliare” le pagine delvolume digitalizzato.La mostra, grazie agli apparati illustrativi tratti daimanoscritti e dagli stampati (cinquecentine esecentine) accademici, mira a porre in luce i primiincerti passi della zoologia moderna (ossia il suocammino dalla tradizione aristotelica a Plinio, aibestiari medievali, a Ulisse Aldrovandi, sino all’epocamoderna) e il percorso di una disciplina solo da pochisecoli affrancatasi da una descrizione di sapore piùmitologico e letterario che scientifico.


L’ANCE e le imprese italiane dicostruzioni: una presenza storica neiPaesi latino americani

Il 2010 è un anno significativo per i Paesi latino-americani, che segna il Bicentenario dell’indipendenzadalla Spagna e questa data rappresenta anche perl’Italia un momento importante al cui raggiungimentohanno contribuito negli anni con la loro attività,personalità italiane o di chiara origine italiana dispicco, grazie ai forti legami linguistici e culturali cheintercorrono tra i due Paesi.In questo contesto l’ANCE con le sue imprese occupauna posizione di primo piano nel continente latinoamericano, nel partecipare attivamente allo sviluppo diimportanti sistemi infrastrutturali, quale elemento diintegrazione regionale e componente fondamentale deiprocessi di crescita economica dell’area latinoamericana. Basti pensare che già a partire dalsecondo dopoguerra, le grandi imprese di costruzioneitaliane sono state tradizionalmente pioniere nelcontribuire con il loro know how alla crescita ed allatecnicizzazione di questo settore all’estero, firmandograndissime opere infrastrutturali.In questo ambito il Centro ed il Sud-America, con circail 30% dei contratti acquisiti all’estero da impreseANCE e l’85% delle concessioni, costituiscono insiemeil primo mercato di interesse per le nostre imprese, siaallo stato attuale, sia in vista delle nuove opportunitàche emergono per il medio e lungo periodo. In effetti icontratti in corso di esecuzione ammontano a oltre 10miliardi di euro. Nel solo 2008 sono state acquisite nuove commesse

ANCEAssociazione Nazionale Costruttori Edili

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per un valore di circa 3 miliardi di euro e sono attivi116 cantieri.Le imprese italiane continuano a dare un contributodeterminante all’infrastrutturazione dei Paesi diquest’area, sia nel comparto delle ferrovie emetropolitane, che nella realizzazione di impianti edopere idrauliche e delle autostrade.Per citare solo alcuni esempi, si pensi alla reteferroviaria in Venezuela, al raddoppio del Canale diPanama, ai lavori stradali in Cile ed alle concessioniautostradali in Brasile.In particolare, l’ANCE segue con grande interesse ilprocesso inevitabile di integrazione dei Paesicostituenti il Continente Latino Americano basatosoprattutto sulla progettazione e costruzione di grandiopere infrastrutturali finalizzate a perseguire losviluppo e l’integrazione, sia transazionale che

Diga di Concepción in RCC (RollerCompacted Concrete), realizzata inHonduras sul finire degli anni '90,Astaldi spa


subnazionale, dell’intero continente, attraverso lacostruzione di infrastrutture destinate ai trasporti,all’energia e alle telecomunicazioni. Tali infrastrutturepermetteranno da un lato l’armonizzazione dellaregolamentazione riguardo l’utilizzo delle infrastrutturetransazionali (valichi di frontiera, sistemi di trasportomulti modale e trasporto aereo) e dall’altrol’integrazione subnazionale fra i territori direttamenteinteressati dai grandi Corridoi trasversali, coinvolgendoanche le aree periferiche vicine.Nell’ambito di tale processo, le imprese italiane dicostruzioni vorrebbero occupare un ruolo daprotagonista nello sviluppo del Continente LatinoAmericano e delle sue infrastrutture, consapevoli dellegrandi opportunità costruttive che il medesimopotrebbe offrire.A tal fine l’ANCE intende approfondire in futuro i

Ponte Posadas Encarnación,Argentina, Paraguay, Impregilo spa

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contatti e la cooperazione sia con le Banche regionalidi sviluppo locali, come già sta facendo attraverso lacollaborazione inaugurata recentemente conCorporación Andina de Fomento (CAF), sia con leAssociazioni dei costruttori e le imprese edili locali, alfine di coinvolgerle nella costituzione di joint-ventures edi altre forme di cooperazione in grado di favorirecomuni e più importanti investimenti ed interventi.Gli imprenditori italiani delle costruzioni sono pertantoorgogliosi di ciò che sono riusciti a fare nel continentelatino americano fino ad oggi.Sono altresì lieti di essere sempre stati accolti, in tuttal’America Latina, da attestati di stima e di fiducia chesono alla base di ogni impresa di successo.

Linea 1 Metro di Valencia, Venezuela.Tratto Plaza de Toros-Miranda,Ghella spa


Il Centro alti Studi per la Difesa (CASD), con sede inRoma presso Palazzo Salviati, opera a livello nazionaleed internazionale alla formazione professionale e allapreparazione culturale degli alti livelli delle ForzeArmate in stretto collegamento con le università, congli istituti paritetici e con esperti di spicco provenientida vari settori della politica, della difesa, della cultura,delle scienze, delle professioni e delle imprese. Svolgele attività con un vigoroso spirito interforze, mediantetre componenti: l’Istituto Alti Studi per la Difesa (IASD),l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI)e il Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS),responsabili rispettivamente dell’alta formazionedirigenziale, della formazione superiore e della ricercastrategica in senso lato. Nel contesto delle attivitàdidattiche dei citati Istituti, assume particolare valenzae rilievo la partecipazione di Ufficiali stranieri,provenienti da nazioni alleate ed amiche. Inoltre, lafrequenza dello IASD è aperta a dirigenti di altriDicasteri o professionisti provenienti da differentisettori della società civile. Alte Autorità dello Stato epersonalità di spicco del mondo accademico trovano inPalazzo Salviati la sede naturale per tenere conferenze,seminari e tavole rotonde di risonanza internazionale. Al CASD è stato affidato l’incarico di predisporre, perconto delle Forze Armate, un evento celebrativo delBicentenario dell’Indipendenza dei Paesi dell’AmericaLatina. Vista la vocazione di struttura accademica delCentro, si è ritenuto opportuno di porre in essere, neiprimi mesi del 2010, un Seminario di studi, rivolto,oltre che ai frequentatori dello IASD (alcuni dei qualiprovengono da Paesi latino-americani) e personaledella Difesa, anche ad altre personalità ed in

CASDCentro Alti Studi per la Difesa

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particolare agli Addetti Militari dei Paesi latino-americani accreditati in Italia.Il seminario avrà come oggetto “L’apporto delle ForzeArmate Italiane alla Indipendenza dei Paesidell’America Latina”. I relatori tratteranno il tema delruolo delle Forze Armate Italiane, anche con cenni adaspetti riguardanti gli Stati Preunitari e a figure chehanno segnato i rapporti tra l’Italia, il suo movimentounitario nazionale ed i Paesi latino-americani, nelprocesso di indipendenza di questi ultimi. Nel quadrodello sviluppo successivo di tale collaborazione, siintenderebbe altresì affrontare la questione delleinterconnessioni tra le F.A. Italiane e quelle dei Paesilatino-americani nelle operazioni a supporto dellastabilità e della sicurezza internazionale nelle variearee di intervento dei rispettivi paesi.


Giornate per la collaborazioneuniversitaria Italo-Argentina

L’Università degli Studi di Camerino, come capofila delCUIA (Consorzio Universitario Italo Argentino), ed il MAE(Ministero degli Affari Esteri), in collaborazione con laFondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delleUniversità Italiane), si propongono di organizzare TreGiornate Italo-Argentine sui temi del trasferimento

tecnologico, della formazione specialistica e dellaformazione dottorale. Alle tre giornate saranno invitati irettori delle Università afferenti al CIN (ConsejoInteruniversitario Nacional), cioè il corrispondenteargentino della nostra CRUI. Il Consorzio delle Università Italiane per l’Argentinanasce da un progetto presentato al MIURdall’Università di Camerino nel 2002, nell’ambito dei“Programmi per l’incentivazione del processo diinternazionalizzazione del sistema universitario - anni2001-2003”. Il progetto piace, ed è lo stesso MIUR che invita aripensarlo come iniziativa di sistema, ammettendolo acofinanziamento. Il CUIA nasce quindi nel 2004 comeaccordo di rete con il CIN, è fortemente sostenutodalla Direzione Generale per l’Università del MIUR e adesso hanno aderito ad oggi 24 Università Italiane.Obiettivi del CUIA sono:• Promuovere e sostenere l’articolazione ed ilcoordinamento delle attività accademiche e di ricercache le università italiane hanno già in essere inArgentina;• Contribuire attraverso la definizione di un nuovorapporto Università/Impresa al rafforzamento delle

CUIAConsorzio Universitario Italo-Argentino

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articolazioni economiche, politiche e culturali tra l’Italiae l’Argentina.In accordo con le finalità perseguite dal CUIA questo èil programma di massima delle tre giornate:

LUNEDÌ 17 MAGGIO

Palazzo della Farnesina: Apertura del convegnosecondo un programma da definire.A seguire trasferimento a Camerino e sistemazione inHotel. Cena Tipica. Partecipazione alla RievocazioneStorica: Offerta dei Ceri-Corsa alla Spada.

MARTEDÌ 18 MAGGIO

Mattina. Saluto del Magnifico Rettore dell’Universitàdegli Studi di Camerino e Presidente del CUIA.Apertura dei lavori accademici sul TrasferimentoTecnologico, Formazione Specialistica (summerschools, masters e scuole di specializzazione) eCooperazione internazionale nei dottorati di ricerca

Università di Camerino: Quadriporticodel Palazzo Ducale (secolo XV)


presso la School of Advanced Studies di UNICAM.Lunch-Buffet.Pomeriggio. Visita della Città, dell’ Università e deiMusei Civici (Collezione Biocca). Ricordo della figuradel genetista Nazareno Strampelli e proiezione del Film“L’uomo del Grano”. Cena presso il Relais “VillaFornari”.

MERCOLEDÌ 19 MAGGIO

Mattina. Trasferimento ad Ascoli. Incontro con laFacoltà di Architettura. Presentazione della mostradedicata all’architetto Francesco Tamburini (progettistadella Casa Rosada), mostra che sarà curata dallaRegione Marche in Argentina in occasione delBicentenario. Lunch-Buffet.Pomeriggio. Visita della Città di Ascoli. Cena tipica aSan Benedetto del Tronto. Rientro a Camerino epernottamento.Ritorno a Roma nella mattinata successiva.

Università di Camerino: Aula Scialoja(secolo XVIII)


Il Gruppo ENEL in America Latina

Enel è la principale azienda elettrica italiana e laseconda utility quotata d’Europa per capacitàinstallata. A seguito dell’acquisizione della compagniaelettrica spagnola Endesa (il più grande operatoreprivato in America Latina), Enel è ora presente in 23paesi: Argentina, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile,Colombia, Costa Rica, El Salvador, Francia, Grecia,Guatemala, Irlanda, Italia, Marocco, Messico, Panama,Perù, Portogallo, Romania, Russia, Slovacchia, Spagnae Stati Uniti. Operatore integrato, attivo nellaproduzione, distribuzione e vendita di elettricità e gas,Enel ha una capacità installata netta di circa 95.400MW da fonti termoelettriche, nucleari, idroelettriche edaltre rinnovabili, 82.500 dipendenti e 60,5 milioni diclienti. Nel 2008 Enel ha conseguito ricavi per 61,2miliardi di euro (+40% sul 2007). Il Margine OperativoLordo (MOL) si è attestato a 14,3 miliardi di euro(+45,5%), mentre l’utile netto è stato di 5,3 miliardi dieuro (+35,2%). L’America Latina è fondamentale per l’attività e lestrategie del Gruppo Enel. Per questo motivo l’aziendaè molto interessata a sostenere il dialogointerculturale con l’Europa. Il Bicentenariodell’indipendenza rappresenta un momento importanteper guardare alla fitta rete di legami che stringonomondi molto più vicini – com’è ben evidenziato dallamostra “Viaggiatori Italiani in America Latina”,organizzata dal Museo Nazionale Preistorico-Etnografico “Luigi Pigorini” - di quanto le distanzegeografiche possano far immaginare. Il 17 settembre 2008, Enel ha costituito Enel Green

ENEL

Power, la società del Gruppo dedicata allo sviluppo ealla gestione della produzione elettrica da fontirinnovabili nel mondo, società che opera oltre 4.500MW di impianti idro-fluenti, eolici, geotermici,fotovoltaici e a biomasse in Europa, America del Norde America latina. In quest’ultima regione, tramite EnelLatin America, Enel Green Power gestisce 667 MW diimpianti per la produzione di energia da fontirinnovabili. In Brasile, Enel Green Power gestisce 20 centraliidroelettriche pari a una capacità installata totale di 93MW. Nove impianti, con capacità totale di circa 38 MW,sono situati nello Stato del Mato Grosso, otto(capacità totale di circa 50 MW) nello Stato delTocantins e tre (quasi 5 MW) nello Stato di São Paulo.In Cile, Enel Green Power gestisce due impiantiidroelettrici per un totale di 90 MW e sta sviluppandoimpianti geotermici per 300 MW potenziali, incollaborazione con Enap (Empresa Nacional delPetróleo). Nel 2005, Enel ha avviato una partnership con Enapper lo sviluppo della geotermia in Cile, con lacostituzione della Empresa Nacional de Geotermia(ENG), di cui Enel e Enap detengono rispettivamente il51% e 49%. Tramite ENG, Enel ha avviato tre progetti asud di Santiago: Calabozo, Chillán e Copahue. Nel 2006, Enel ha acquisito il 51% del capitale dellasocietà Geotermica del Norte SA (GDN), a cuipartecipano anche Enap (44%) e CODELCO(Corporación Nacional del Cobre) al 5%. Tramite GDN,Enel ha avviato tre progetti nel nord del Cile: ElZoquete, Apacheta e Polloquere. I progetti di Enel con ENG e GDN prevedono 13

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concessioni geotermiche. Ciascun impianto, una volta infunzione, soddisferà il fabbisogno energetico di oltre100.000 famiglie. In Costarica, Enel Green Power gestisce due impiantiidroelettrici da 31 MW e una centrale eolica da 24 MW,per una capacità installata totale di 55 MW. In El Salvador, Enel Green Power detiene unapartecipazione del 36,20% nell’azienda geotermicapubblica LaGeo. Nel febbraio 2007, Enel Latin America eLaGeo hanno completato la costruzione di un impiantogeotermico da 44 MW nella zona di Berlin. LaGeo

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gestisce già due impianti geotermici, il primo inAhuachapán con una capacità installata di 95 MW e unsecondo a Berlin, da 100 MW. Enel e LaGeogestiscono progetti anche in Nicaragua tramite la jointventure GeoNica, in cui Enel ha il 60% e LaGeo ilrestante 40%. In Guatemala, Enel Green Power gestisce tre impiantiidroelettrici da 76 MW. In Messico, la società gestiscetre centrali idroelettriche per 53 MW. A Panama, Enel Green Power gestisce un impiantoidroelettrico da 300 MW nella provincia di Chiriqui.L’impianto genera un totale di circa 1.600 GWhall’anno, pari a circa il 30% dell’elettricità prodotta nelpaese. Il Gruppo Enel è inoltre presente in America Latinatramite Endesa, il più grande operatore integrato nelsettore dell’elettricità del Subcontinente, con circa 15GW di capacità installata da combustibili fossili eidroelettrico. Inoltre, Endesa è attiva nel settore delladistribuzione e della vendita di energia elettrica, con62,8 TWh distribuiti e 12,6 milioni di clienti.In Cile, il gruppo Endesa è il maggiore operatoreprivato con una capacità installata di quasi 5.300 MW.La società di distribuzione di Endesa, Chilectra, ha 1,5milioni di clienti. Anche in Colombia, Endesa è il più importante playerprivato, gestendo circa 2.900 MW, pari a una quota delmercato di generazione elettrica locale del 24%. Nelsettore della distribuzione, Endesa ha una quota dimaggioranza in Condensa, società che vanta oltre 2,3milioni di clienti nella regione di Bogotà. In Perù Endesa è l’operatore integrato di maggioridimensioni con una capacità installata di circa 1.600


MW. Inoltre, il Gruppo detiene una partecipazione dicontrollo in Edelnor, una società che distribuiscel’energia a nord di Lima a oltre 1 milione di clienti.In Argentina Endesa conferma il proprio ruolo dimaggiore utility privata, con una capacità installata chesupera i 4.500 MW, pari a un quinto della capacitàinstallata totale del paese. In Argentina, Endesa èpresente anche nel settore della distribuzioneattraverso Edelsur, che gestisce 2,3 milioni di clientinella regione di Buenos Aires. In Brasile, il Gruppo Endesa gestisce circa 1.000 MW,pari all’1% della capacità di generazione totale delpaese. Nel settore della distribuzione, Endesa gestisceAmpla, nello Stato di Rio de Janeiro, e Coelce, nelloStato del Cearà. Complessivamente, le due societàvendono elettricità a circa 5,3 milioni di clienti. InBrasile Endesa possiede anche una linea ditrasmissione dell’elettricità da 2.300 MW conl’Argentina.


Lo spirito che anima il Festival del Cinema LatinoAmericano di Trieste, giunto quest’anno alla XXIVEdizione, e l’Associazione che lo promuove è quello direstituire all’America Latina e ai suoi prodotti artisticiquella dignità che non può prescindere tanto dallaconoscenza da parte delle platee, quanto dallapresenza nella distribuzione nazionale edinternazionale, dalla coproduzione, dall’immissione inun mercato che valichi gli ampi confini delsubcontinente americano. Al raggiungimento di questoobiettivo abbiamo finalizzato la prestigiosa vetrinatriestina e le tante iniziative di promozione culturaleauspicate e realizzate in queste ventiquattro edizioni.Prima fra tutte, l’accesso del Festival all’allora MIFEDdi Milano, uno dei principali mercati mondiali dicinema, che ha permesso l’ingresso dell’audiovisivolatinoamericano in uno stand promosso dall’APCLAI(Associazione per la Promozione della Cultura LatinoAmericana in Italia); per non parlare, poi, dellemolteplici manifestazioni culturali che hanno avuto inTrieste, ogni anno, il principale momento propulsivo,ma che non si sono limitate all’ambito, pur importanteed apprezzato, della città giuliana, dal momento chel’APCLAI si rende, durante l’intero arco dell’anno, puntodi riferimento per il cinema e per la culturalatinoamericana in Italia e in Europa.Sempre nell’ambito della promozione cinematografica,poi, sono da sottolineare le repliche del Festival diTrieste che si svolgono ogni anno in varie città italiane,fra cui Roma e Milano. Il Festival si offre come una fotografia ed una finestraaperta sul Continente latino americano, con le sueproduzioni culturali e artistiche, la sua storia, la sua

Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

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variegata realtà sociale ed etnica. Si offre quindi comeun’occasione di incontro con la cultura e la vita di unintero continente, fatto questo di significativaimportanza in un epoca di globalizzazionedell’economia, della politica, della cultura e deirapporti sociali.A garanzia dello stretto rapporto solidificato nel tempo

con le principali istituzioni cinematografiche, sta laconsulenza sull’America Latina svolta per anni dallaDirezione del Festival di Trieste per conto dei FestivalInternazionali di Locarno, Venezia ed oggi Torino, equella tuttora esistente nel continente, rispetto alcinema italiano, in appuntamenti prestigiosi quali iFestival di Cartagena de Indias (Colombia), Viña delMar (Cile), Rio de Janeiro e Gramado (Brasile), LaHabana (Cuba), Guadalajara (Messico), Cuenca(Ecuador), Oberá e Rosario (Argentina).La necessità della produzione e le difficoltà ad essacorrelate spingono il mondo della produzionecinematografica latinoamericana verso la coproduzione:anche in quest’ambito, l’APCLAI ha svolto e svolge unruolo di intermediazione, orientando gli interlocutorilatinoamericani verso il mercato europeo, stimolando ecoinvolgendo la presenza italiana. A conferma dei fortilegami tra il Festival e l’America Latina, innumerevolisono gli ospiti latino americani che giungonoannualmente a Trieste per presenziare alla rassegna:registi, produttori, intellettuali, ambasciatori, giornalistiitaliani e stranieri.L’APCLAI ha accolto con entusiasmo l’invito apartecipare ai lavori di allestimento delle iniziative chel’Italia intende promuovere in occasione delBicentenario dell’Indipendenza dei PaesiLatinoamericani dalla Spagna: infatti, si tratta diun’occasione prestigiosa per rivitalizzare i profondilegami, a volte disattesi, tra l’Italia e il subcontinenteamericano, tenendo anche presente i vincoli storici chelegano queste realtà nazionali, sostanziati dallecorrenti migratorie che hanno contribuito ad arricchirela multiculturalità del continente americano (il Festival,


ogni anno, dedica a questo specifico aspetto il PremioOriundi, teso a valorizzare l’opera di registilatinoamericani di origine italiana). Il Bicentenariorappresenta, quindi, un’occasione unica persottolineare, se ancora fosse necessario, il contributostraordinario dato dall’Italia alla configurazione politica,sociale, giuridica e culturale delle terre d’oltre oceano.La cultura italiana, fatta anche di spirito di sacrificio, dialte capacità individuali unite ad uno sforzo costruttivocomune, di testimonianze di solidarietà, di aperturaalla conoscenza dell’altro e generoso attaccamentoalle proprie radici, è presente nel continentelatinoamericano in un cammino di tante generazioni estorie infinite. Il Festival dedica sempre uno spazio allavalorizzazione di questa, determinante, presenzaitaliana in America Latina, evidenziando il talentoartistico di registi, attori, sceneggiatori di origineitaliana quanto l’interesse dei contenuti proposti inopere che trattano la problematica dell’emigrazionenostrana.In quest’ambito, come proposto in sede ministeriale,corrisponde a nostra volontà attuare un vastoprogramma vincolato a tale ricorrenza che tengapresente opere con tematiche inerenti la presenzaitaliana nello sviluppo di questi duecento anni di vitaindipendente in America Latina. Sarà pertanto nostracura realizzare un programma con operecinematografiche rappresentative di ogni Paese delmondo latino del continente americano, sottoponendoanche all’opinione pubblica italiana il contributo che inquesto ambito ha dato l’emigrazione nazionalenell’arricchimento culturale del continente.A questo riguardo, articoleremo un programma

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multimediale fondato sull’audiovisivo ma anche suesposizioni che, come nel caso della “Mostra delManifesto Cinematografico sul Cinema Italiano inAmerica Latina” (in alcuni casi vere e proprie opered’arte, fatte spesso da oriundi), mettono in lucel’importante contributo alla contaminazione culturaleche ha fornito l’Italia in quegli anni di consolidamentodelle culture nazionali. È nostra intenzione presentareanche un programma di documentari sui processi diintegrazione delle comunità italiane e sulle ricchissimee curiose esperienze fatte di travagli, peripezie,sofferenza e solitudine che ha vissuto l’emigrazionenei diversi Paesi in cui si è insediata.Rimane la disponibilità dell’APCLAI a rieditare edaggiornare la Guida alla Letteratura Latinoamericanarealizzata nel 1996 che interessava tutta la narrativa ela poesia pubblicata in Italia dal dopoguerra ad allora;perché sia possibile questo progetto si rende,naturalmente, necessario il coinvolgimento di altreistituzioni per le quali questo strumento rappresentiuna reale opportunità di conoscenza e diconsultazione.Tutto il programma sopra esposto nelle sue lineeessenziali, produrrà un impatto maggiormentesignificativo in Italia se varie Istituzioni ne renderannopossibile la circuitazione in più città, rappresentative ditutte quelle regioni che sono state parte attiva nelconfigurare, tramite l’emigrazione, un’America Latinacosì come oggi la conosciamo.


Rapporti di Fondazione Casa America con l’America Latina

Fondazione Casa America (Genova) dal 2000, annodella sua costituzione, promuove lo scambio culturalee la ricerca sui temi storici, artistici, economici, sociali,scientifici e di attualità che uniscono l’Italia e l’AmericaLatina ed ha instaurato una rete di rapporti conmolteplici corrispondenti sparsi in vari paesidell’America latina e con istituzioni italiane checonducono analoghe iniziative. La sua ricchezza di contatti è dovuta all’intensa attivitàculturale sino ad oggi realizzata e che prevede ilpartenariato con coloro (istituzioni, esperti, gruppi dipersone, ecc.) che condividono l’esperienza delladiffusione della cultura che unisce l’Italia e l’AmericaLatina.

La rete dei centri culturaliFondazione Casa America partecipa alla RED CCAE(Red de Centros Culturales de América y Europa) cheriunisce 75 istituzioni culturali pubbliche e privateamericane ed europee presenti in 25 paesi dei duecontinenti. Obbiettivo della RED è, attraverso lavalorizzazione delle differenze e delle singolarità di ognimembro, lo scambio di conoscenza e la promozionedelle attività culturali tra Europa e America. Ogni anno,alternativamente tra America e Europa, la RED siriunisce in un incontro plenario. L’VIII incontro della RED, organizzato da FondazioneCasa America, nella propria sede di Villa Rosazza (15 e16 ottobre 2009), è stato incentrato, nelle sue duesessioni pubbliche, sui temi della migrazione attuale

Fondazione Casa America

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dall’America Latina e dei viaggi di conoscenza e

migrazione attraverso casi e personaggi storici da e per

l’America. Al termine dei lavori sono stati presentatidue progetti di Casa America che vedranno ancora unavolta la collaborazione tra la Fondazione e partneramericani. Verrà realizzato un dizionario storicobiografico delle principali personalità americane edeuropee – appartenenti al mondo della cultura deisecoli XIX e XX – che effettuarono viaggi o soggiorni diconoscenza rispettivamente in Europa o nelle Americhee istituito il Premio Fondazione Casa America riservatoa tesi di dottorato e a saggi elaborati da studiosieuropei e latinoamericani su temi riguardanti i punti dicontatto fra Europa e America Latina sull’immigrazionee le celebrazioni delle indipendenze.

I rapporti in Italia e in America LatinaI rapporti istituzionali della Fondazione Casa Americacomprendono le rappresentanze diplomatiche presentisu territorio nazionale, il Ministero degli Affari Esteri,personalità del mondo delle culture, università, museied altre istituzioni che rivolgono la loro attenzioneall’America Latina quali, ad esempio, l’Istituto Italo-Latino Americano, Il Centro Altreitalie, la Rete ItaliaAmerica Latina, ecc. In America Latina, Fondazione Casa America collaboracon le rappresentanze diplomatiche italiane presenti,con gli istituti italiani di cultura, le scuole italiane, leassociazioni di italiani, i giornali, le riviste e i sitiinternet pubblicati in italiano come ad esempio La Voce

d’Italia di Caracas. Numerosi i legami con varieistituzioni tra le quali ricordiamo – a puro titolo diesempio – Academia Nacional de la Historia de Buenos


Aires; Casa Museo Garibaldi, Montevideo; Universidad

Centroaméricana de Nicaragua; Museo del Periodismo y

las Artes Gráficas, Guadalajara; Gobierno Regional del

Callao, Lima; Corporación Andina de Fomento, Caracas;Banco Centroamericano de Integración Económica,Tegucigalpa; ecc. Recentemente Fondazione Casa America a SantoDomingo ha incontrato la Fundación Global Democracia

y Desarrollo e firmato un protocollo di intesa con laFundación Juan Bosch.

Attività di ricerca ed editorialeNegli ultimi anni la Fondazione ha notevolmentesviluppato la propria attività nel campo della ricerca edelle pubblicazioni. Dopo aver indetto, nel 2004, dueborse di studio su temi economico-sociali destinate astudenti di università italiane e latinoamericane haavviato, in collaborazione con esperti italiani e

Villa Rosazza, sede della FondazioneCasa America

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americani, ricerche in ambito storico-culturale-socialeche hanno portato alla realizzazione di convegni emostre, alla pubblicazione di volumi presentati poi inimportanti appuntamenti editoriali quali la Feria

Internacional del Libro de Lima nel 2007 e la Feria

Internacional del Libro de Guadalajara nel 2008.Delle recenti pubblicazioni della Fondazione CasaAmerica ricordiamo quelle dei due filoni dedicati altema del Risorgimento italiano e dei suoi legami conl’America latina e a quello delle migrazioni storiche erecenti tra Italia e America Latina.In occasione dei bicentenari mazziniano e garibaldino,Fondazione Casa America ha pubblicato Il Risorgimento

Italiano in America Latina e Risorgimento tra Due

Mondi. Immagini del Risorgimento Italiano in America

Latina rispettivamente atti di un convegnointernazionale e catalogo di una mostra organizzati nel2005-06. Incentrati sull’Eroe dei Due Mondi, inoccasione del bicentenario della nascita, sonoGaribaldi. Iconografia tra Italia e Americhe, librofotografico sui monumenti presenti dagli Stati Unitiall’Argentina; Giuseppe Garibaldi: liberatore globale tra

Italia, Europa e America atti di un convegnointernazionale e Generale Giuseppe Garibaldi e

l’America Latina. Le imprese e i ricordi catalogo di unconcorso di ex libris realizzati da artistilatinoamericani.Sull’emigrazione italiana Fondazione Casa America hapubblicato: Migrazioni liguri e italiane in America latina

e loro influenze culturali sul ruolo delle dinamicheculturali giocate dagli italiani nel subcontinente; IlGrifone e l’Armadillo. L’interscambio di immagini

culturali tra le due sponde dell’Oceano con un’analisi


delle immagini culturali prodotte in Occidente sulcontinente latinoamericano e il Dizionario storico

biografico dei Liguri in America Latina. Da Colombo a

tutto il Novecento opera che raccoglie più di 2.100biografie di Liguri che, emigrati o presenti in AmericaLatina per periodi prolungati, hanno lasciato unasignificativa memoria di sé nel continentelatinoamericano dall’età della “scoperta” a tutto ilNovecento.Dal 2008 la Fondazione pubblica anche la rivistaperiodica monografica Quaderni di Casa America chetratta nei sui numeri singoli paesi latinoamericani opersonaggi noti e meno noti. L’ultimo numero èdedicato alla figura di Antonio Raimondi.

Le iniziative della Fondazione Casa America per il BicentenarioLe attività della Fondazione Casa America per ilBicentenario dell’indipendenza dei paesilatinoamericani sono strettamente collegate a quelledel Centocinquantenario (iniziando dalla spedizione deiMille del 1860) della formazione dello Stato Italiano.Per il mese di dicembre 2009 è in programma pressola sede di Villa Rosazza una tavola rotonda con lapartecipazione di docenti universitari e rappresentantidiplomatici di Bolivia ed Ecuador, paesi che proprio nel1809 iniziarono i primi movimenti indipendentisti.L’incontro sarà abbinato alla proiezione di due film, direalizzazione latinoamericana, sul tema delBicentenario con la partecipazione del registaargentino di origine ligure Juan Bautista Stagnaro.Il calendario delle attività del 2010, prevede:Come già accaduto nel 2007, in occasione della Tall

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Ships’ Races 2007, quando Fondazione Casa Americaricordò la figura di Garibaldi come liberatore globale traItalia, Europa e America con un convegno a bordo dellanave Vespucci, così nel 2010, in concomitanza dellaGaribaldi Tall Ships’ Regatta, prevista in partenza daGenova (11 aprile) e con arrivo a Trapani (16 aprile) sisvolgerà un’attività culturale legata al tema del mare edel Bicentenario.Nel corso dell’estate e dell’autunno Casa Americaorganizzerà manifestazioni pubbliche quali unarassegna di film sul Risorgimento italiano e sulBicentenario americano, una conferenza diapprofondimento ed una mostra. Verranno inoltreselezionate e successivamente presentate le operepervenute per il Premio Fondazione Casa America eincentrate sul Bicentenario delle indipendenze.Congiuntamente con l’Unione Latina di Parigi,Fondazione Casa America organizzerà a Montevideo unincontro su Garibaldi e l’indipendenza dell’AmericaLatina coinvolgendo i rappresentanti delle istituzionidell’Uruguay e il locale Museo Casa Garibaldi. Analogainiziativa potrebbe essere svolta in Brasile, piùprecisamente nelle zone di Rio Grande do Sul chevidero le prime gesta del giovane Garibaldi.


America Latina e Società Dante Alighieri:un intenso legame culturale

«Tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nelmondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionaliall’estero con la madre patria e alimentando tra glistranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana». Conquesto fine nasce nel 1889 la Società Dante Alighieri,che con 95 Comitati in Italia, 423 all’estero attivi incirca 60 Paesi e 6.100 corsi a cui sono iscritti più di200.000 soci studenti, è da sempre una delle piùprestigiose Istituzioni impegnate per la promozione e lavalorizzazione della nostra lingua e della nostra culturain ogni angolo del mondo. Tra le aree del pianeta in cui la “Dante” svolge unafunzione determinante per rafforzare un legame dasempre intenso e prezioso, l’America Latinarappresenta senza dubbio quella più “attiva” esoprattutto quella in cui la presenza della “DanteAlighieri” costituisce una ricchezza istituzionalmentericonosciuta quale imprescindibile punto di riferimentolinguistico, culturale e sociale: dei 518 Comitati tuttoraufficialmente ratificati dalla Sede Centrale, ben 163 –di cui 126 in Argentina, 10 in Brasile e 7 in Messico –sono presenti in America Latina. Dati significativi diun’attività costante che trova una parziale motivazionenei frequenti flussi migratori più o meno recenti e unatestimonianza concreta nella sempre crescenterichiesta di lingua e cultura italiane proveniente daiPaesi d’oltreoceano. Il successo della Certificazione PLIDA (Progetto LinguaItaliana Dante Alighieri) non può che confermarequesta tendenza: proprio di recente, infatti, in Brasile è

Società Dante Alighieri

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stata scelta la “Dante” – e in particolare il Comitato diMaceiò – per organizzare, presso l’Università Federaledello Stato dell’Alagoas, i corsi di lingua italiana rivoltia tutta la comunità accademica alagoana; in Messicola Certificazione PLIDA rilasciata dal Comitato diMonterrey è appena diventata la prima opzioneassoluta per dimostrare il proprio livello di competenzain lingua italiana per gli studenti della Facoltà di AffariInternazionali dell’Università Statale di Nuevo Leon,Stato del Messico situato nella parte nord-occidentaledel Paese e una delle zone dell’America Latina con ilpiù elevato indice di sviluppo umano. Alla luce dei datiin proprio possesso, la Commissione Accademicadell’Onorevole Consiglio Universitario dell’Ateneomessicano ha collocato la Certificazione PLIDA alprimo posto tra le certificazioni esistenti in Italia, siaper il prestigio dei linguisti che ne fanno parte, sia peri numerosi riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo.Argentina e Uruguay non sono da meno, per nonparlare del Costa Rica, che dopo 75 anni di attivitàconta oggi 2.500 iscritti a oltre 230 corsi di lingua ecultura italiane.Gli esempi di Messico, Brasile, Argentina, Uruguay,Costa Rica ribadiscono l’importanza del ruolo didatticosvolto dalla Società Dante Alighieri, che opera, in basea una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri econ il plauso scientifico dell’Università “La Sapienza”di Roma, per la certificazione dell’italiano di qualitàcon un proprio certificato PLIDA (Progetto LinguaItaliana Dante Alighieri), riconosciuto anche dalMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalMinistero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,che attesta la competenza in italiano come lingua


straniera secondo una scala di sei livellirappresentativi di altrettante fasi del percorso diapprendimento della lingua che corrispondono a quellistabiliti dal Consiglio d’Europa.In America Latina, dunque, l’amore per l’Italia e ildesiderio di scoprire e imparare la lingua di Dantefanno ancora la differenza in un ampio bacinoterritoriale che continua a distanza di secoli a rivelarsistraordinariamente fertile per scambi, riflessioni econdivisioni di carattere culturale, umano e didattico.Per questo la Società Dante Alighieri si unisce aifesteggiamenti per il bicentenario dell’indipendenza deiPaesi latino-americani – un traguardo che deve potersuscitare nuove ambizioni e speranze per il futurodell’Italia e dell’intera Europa unita – e lo faproponendo l’istituzione di una vera e propria“Giornata” ad hoc da svolgere nello stesso giorno intutti i Comitati dell’area e nella Sede Centrale diRoma, quasi a voler creare un ponte ideale esottolineare ulteriormente il legame tra Italia e AmericaLatina. A questo fine verrà chiesto di organizzare unevento a scelta sul tema dell’indipendenza – spettacoliteatrali, conferenze, dibattiti, ecc. – coinvolgendo lerispettive realtà locali con soci, docenti e studenti,sempre pronti a testimoniare il proprio legame con ilnostro e il “loro” Paese.


L’IILA nella sua veste di organismo internazionale cheda oltre quarant’anni opera per la promozione dellerelazioni tra Italia e America Latina, nel proseguimentodel suo compito istituzionale, dedicherà il complessodelle attività del 2010 allo storico evento delBicentenario dell’Indipendenza Latinoamericana.Saranno dunque messe a punto e sviluppate iniziativeche esaltino l’avvenimento, nel solco del lavoro svoltodai vari settori dell’Istituto, da sempre impegnati nonsolo nel proporre la conoscenza delle eccellenzeitaliane in America Latina, ma anche a recepire quantodi meglio possano offrire all’Italia i Paesi delContinente, in uno scambio proficuo e produttivo diesperienze e progetti, nel segno del progresso edell’innovazione. È questa la linea d’azione perseguita dai vari settoridell’IILA, dal Socio-economico, ad esempio, con i suoiForum bilaterali e multisettoriali promossi dai governidei Paesi membri, al Tecnico-Scientifico, impegnatoparticolarmente nello studio della prevenzione deidisastri naturali e nella mitigazione dei rischi, dallaCooperazione allo Sviluppo che realizza, fra i tanti,programmi di formazione in campo medico e pertecnici e artigiani latinoamericani addetti al settoreagricolo o al restauro e conservazione dei beniculturali, al Culturale con la costante promozionedell’arte, della letteratura, della produzionecinematografica e musicale dell’America Latina nonchéal Centro di Documentazione che si è confermatoimportante fonte di informazione sui vari Paesi, anchegrazie alla Biblioteca dell’IILA che con un patrimonio dicirca 100mila volumi è accreditata fra le maggioriesistenti in Europa.

Istituto Italo-Latino Americano

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In occasione del Bicentenario, proposito dell’IILA èquello di conferire particolare rilievo alle iniziative chepossano testimoniare le tracce che la cultura, leprofessionalità, l’imprenditoria e l’arte italiana hannolasciato in America Latina. In questi intenti si inquadrail Simposio sull’architettura italiana in America Latinache conta numerose e importanti testimonianze,inquadrate in un arco storico che va dalle primeedificazioni ecclesiali nel periodo della Conquista finoai capolavori del barocco coloniale. In concomitanzacon i processi di indipendenza nazionali, notevole fu ilcontributo italiano alla cosiddetta architetturarepubblicana, in edifici sia pubblici che privati, oltre chein opere di difesa marina realizzate anche in epocapost-moderna. Una presenza, quella dell’architetturaitaliana in America Latina, che ha segnato il volto dicapitali, grandi città e innumerevoli centri minori, chel’IILA si propone di presentare con il risalto che essamerita.Sul piano editoriale, l’IILA curerà la collanaNARRAMERICA, con la pubblicazione di un volume incollaborazione con Edizioni Fahrenheit 451: Quindici

racconti e due leggende del Centro America: Antologia

Bilingue. Il volume raccoglierà una selezione dei testipiù significativi della narrativa del Costa Rica, ElSalvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama.Sarà la prima antologia di questo genere in Italia. Al Bicentenario, con il sottotitolo Bicentenario del Verbo

America, sarà dedicata la seconda edizione di América

Latina Tierra de Libros, fiera della piccola e mediaeditoria latinoamericana realizzata in collaborazionecon “Più libri più liberi”. Essendo il Bicentenariooccasione per riflettere sull’identità latinoamericana esul significato dell’indipendenza e dell’emancipazionedel Continente rispetto alle potenze europee,particolare risalto sarà dato alla sua nutrita eimportante saggistica, un genere letterario che in Italiaconta sull’attenzione di grandi studiosi e l’appoggio diUniversità che proprio di fronte al crescente interesseper l’America Latina hanno istituito cattedre di


letterature ispanoamericane. In questa occasioneAmérica Latina Tierra de Libros presenterà anche unasezione di scritti filosofici. Ma le iniziative dell’IILA per il Bicentenario hanno avutosignificative manifestazioni anche nel percorso diavvicinamento alle celebrazioni ufficiali. Per il fecondointreccio instauratosi nel corso dei secoli fra l’arteitaliana e l’America Latina, l’Istituto ha patrocinato ilvolume “Modigliani, l’artiste italien” curato dal Museod’Arte Contemporanea Italiana in Costarica, nel ricordodell’interesse che il pittore livornese suscitò in tutto ilcontinente, i cui maggiori musei, primo fra tutti il Maspdi San Paolo del Brasile, custodiscono molte delle suetele più importanti. In occasione dei cento anni delManifesto Futurista, sempre a cura dell’IILA, saràanche allestita dal 27 novembre al 19 dicembre nellaGalleria di vicolo dei Catinari, la mostra “Due pittori fraItalia e Argentina. Emilio Pettoruti ed Enzo Benedetto:un’amicizia futurista”, con pubblicazione di un preziosovolume.

Sede dell’IILA

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I docu-ritratti della rassegna “Visionarios” saranno, dalcanto loro, l’occasione per far conoscere al pubblicoitaliano il cammino di adattamento, integrazione,inserimento sociale e culturale di artisti latinomericaniresidenti in Italia. Le 73 opere selezionate riguardanola produzione di cinema e video sperimentali realizzatiin Paesi dell’America Centrale, Messico Caraibi eAmerica del Sud e trattano in prevalenza problemisociopolitici propri dell’America Latina. Secondol’autorevole parere di Arlindo Machado, “Visionarios”rappresenta “uno dei pochi tentativi di ricercare,mappare e sistematizzare informazioni su unaproduzione spesso invisibile, ma molto significativa”.Le manifestazioni hanno come corredo una nutritapubblicistica, con opere documentarie e storiche disicuro interesse e pregio. Da ricordare, fra le tante,“Giuseppe Garibaldi e l’indipendenza delle Nazioni”, il“Dizionario storico-biografico degli italiani in Ecuador eBolivia”, il “Dizionario storico-biografico degli italiani inPerù”, “Gli ebrei italiani in Argentina 1938-48”,“Architetti e Ingegneri italiani in Argentina, Uruguay eParaguay”, “Guido Piovene in Argentina e Perù”.Secondo le proposte avanzate dai Paesi membri,l’Istituto ha allo studio un Seminario sulle attività direstauro svolte in America Latina, con un paralleloseminario sull’Architettura e il coordinamento di unaMostra dedicata alle pubblicazioni sull’emigrazioneitaliana in America Latina, realizzata in collaborazionecon ambasciate, consolati, centri di cultura, DanteAlighieri e altri enti.

Josè Roberto Andino SalazarAmbasciatore del Salvador in Italia e

Presidente dell’IILA

Ingresso dell’IILA

Edilstampa srl • Via Guattani 24 • 00161 Roma

Finito di stampare nel mese di novembre 2009

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