Le idee degli altri

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4 MARZO 2012 ATTUALITÀ Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “ficchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra. ALTRI IDEE LE DEGLI a cura di Maria Luisa Doldi SVIZZERA Agrihome service Si dice che l’azienda agricola debba diversificare la propria offerta oppure l’impiego delle proprie forze. Ed è questa l’idea che sta alla base di un’associazione nata in Svizzera (cantone di Lucerna) nel 2007, come offensiva di un gruppo di imprenditrici agricole nel tentativo di trovare nuovi impieghi nel periodo meno attivo in fattoria e di arrotondare lo stipendio in un momento difficile per il settore. Quella che nel 2007 era nata come piccola associazione spontanea, è diventata oggi un’azienda di servizi che fattura 12.200 ore all’anno - tendenza in crescita - ed occupa circa 40 donne in modo flessibile, a secondo della disponibilità di ciascuna. I servizi che l’azienda offre spaziano nell’ambito di quello che le imprenditrici agricole possono e vogliono offrire. Si va dunque dai più semplici lavori di casa al giardinaggio, alla cucina, alla cura di persone anziane o bambini (escluse le cure mediche ed infermieristiche), alla attuazione di mansioni che richiedono un’auto o un trasporto. Insomma ognuno mette a disposizione quello che sa fare e il tempo che può dedicare. Il successo dell’idea risiede in molteplici cause ma sicuramente anche nel fatto che offre una rete di servizi altrimenti difficili da ottenere in ambiente rurale. L’azienda si è sviluppata a tal punto che oggi essa organizza anche servizi di catering in cui le imprenditrici agricole portano le loro competenze culinarie e i prodotti delle loro fattorie o delle fattorie della regione. Servizio a Km zero! Per maggiori informazioni www.agrihome.ch oppure www.agricatering.ch. Il comitato direttivo di Agrihome. Da una piccola idea si è sviluppata un’azienda che impiega circa 40 donne e che agisce sul territorio per portare servizi laddove altrimenti sarebbe forse difficile trovarne. Secondo il motto: dalla regione per la regione! ALTO ADIGE Per una maggiore sicurezza sul lavoro Come offensiva agli ancora troppo numerosi incidenti sul lavoro che accadono ogni anno in Alto Adige, il Südtiroler Bauernbund (Unione Agricoltori) e la Direzione Provinciale di Bolzano dell’INAIL hanno intrapreso iniziative per cercare di rendere il lavoro in agricoltura più sicuro. Accanto ad otto cortometraggi riguardanti i pericoli nell’agricoltura, a conferenze, ad attività di formazione, articoli sul giornale del Südtiroler Bauernbund “Landwirt” ecc., è stata portata avanti anche un’iniziativa particolare: una chiavetta USB, distribuita agli operatori agricoli durante corsi di sicurezza sul lavoro contenente schede per dare istruzioni ai lavoratori. Queste schede trattano i rischi derivanti da macchinari sia di attività, e le misure di protezione e i dispositivi di protezione individuale necessari per svolgere il lavoro in sicurezza. Le schede sono disponibili in otto lingue diverse con lo scopo di istruire nel migliore dei modi anche i lavoratori stranieri. “Tutte queste iniziative hanno lo scopo di ridurre il numero d’infortuni che è ancora troppo alto”, dice il Presidente del Südtiroler Bauernbund Leo Tiefenthaler. Solo l’anno scorso, infatti, in Alto Adige si sono verificati più di 2.400 infortuni in agricoltura. NORD EUROPA Sinergia invece di concorrenza In un momento di crisi dove si parla di necessità di integrazione del reddito dell’agricoltore e di risparmio su tutti i fronti, torniamo a trattare di un’esperienza a cui avevamo brevemente accennato tempo fa e che ci sembra una esemplare risposta alla necessità di ottimizzare le risorse all’interno dell’azienda agricola. Si tratta dell’esperienza dei Maschinenringe, ovvero associazioni di agricoltori o aziende agricole con lo scopo di favorire lo scambio e la condivisione di manodopera, attrezzature, macchinari ed esperienza tra gli associati. Questo tipo di esperienza è assai diffusa in Germania, Austria, Svizzera e – guarda guarda – Alto Adige, Italia! Paese che vai, usanza che trovi: i Maschinenringe sono organizzati in maniera diversa a secondo del paese in cui si trovano. In Germania i Maschinenringe sono essi stessi proprietari di macchine ed attrezzature che vengono messe a disposizione, ovvero noleggiate ai soci. In Alto Adige invece l’associazione non possiede nulla, ma svolge semplicemente ruolo di intermediario tra gli associati. Chi ha qualcosa che serve ad altri lo può mettere a noleggio. Chi sa fare qualcosa di cui gli altri han bisogno, mette a disposizione il suo lavoro. Tutto retribuito. Tra l’altro, le prestazioni che gli associati svolgono tra loro sono soggette a molte agevolazioni fiscali (leggi: esenzione IVA e tasse sul reddito), almeno fino a prestazioni di circa 25.000€/anno. Nel caso più semplice dunque il Maschinenringe gestisce una borsa di scambio tra i suoi associati, scambio non tanto di prodotti (ma non è escluso), quanto di macchinari e prestazioni. In casi più complessi, come succede in Germania - dove ormai oggi vi sono circa 260 Maschinenringe in 12 regioni, che seguono circa 194.000 aziende ovvero il 52% delle aziende agricole tedesche – i Maschinenringe sono divenuti anche punto di riferimento per la gestione di impianti di produzione energia, biogas, fotovoltaico e frantoi per produrre olio (biocarburante). In generale dunque il Maschinenringe permette una gestione più rilassata e semplice del parco macchine dell’azienda, la condivisione di competenze specifiche ed infine una migliore utilizzazione di forza lavoro che spesso rimane altrimenti sottoutilizzata. Non da ultimo il Maschinenringe offre servizi, competenza e mezzi dei suoi associati anche a terzi, sia in ambito pubblico che in ambito privato. I servizi che un Maschinenringe può offrire variano a seconda della stagione e vanno dal giardinaggio alla cura del verde pubblico, dalla potatura degli alberi alla manutenzione invernale delle strade, dal taglio dei boschi all’impianto di vigneti, dall’aratura alla fienagione, alla raccolta. Insomma un modo non solo per diversificare il reddito ma anche per destagionalizzare il lavoro. Spesso i Maschinenringe sono diventati un importante punto di riferimento per la realtà agricola di una regione, non solo per i vantaggi sopra elencati ma anche perché molti di questi “Ringe” si sono specializzati per poter offrire consulenza tecnica di alto livello ai propri soci, oltre che facilitazioni nel prezzo di acquisto di materiale per le aziende, su assicurazioni, ecc. Se si pensa al parco macchine di molte aziende agricole nostrane, spesso sovradimensionato rispetto alle reali necessità dell’azienda stessa; se si pensa alla sottoutilizzazione non solo delle macchine ma in cui in certi periodi può incorrere anche la manodopera di famiglia; se si pensa ai costi che una cooperazione tra le aziende della stessa regione potrebbe far risparmiare ed eventualmente convogliare in altre iniziative e progetti, allora l’idea del Maschinenringe acquista d’interesse. E non si dica che la creazione di questi circoli sia possibile solo all’estero, perché l’Alto Adige, per quanto a statuto speciale, è pur sempre Italia, perché i modelli possibili sono diversi e sicuramente adattabili alla legislazione vigente nel paese e perché in Italia le associazioni nascono come funghi, basterebbe solo che non perdessero di vista il loro scopo principale e cioè servire allo sviluppo vero del settore. Informazioni sul Maschinenringe Alto Adige sono disponibili al sito www.maschinenring.it, pagina completamente in tedesco, ma non fatevi scoraggiare: si tratta di Italiani e l’italiano lo devono sapere! L’idea di distribuire schede di sicurezza al maggior numero possibile di operatori agricoli su chiavetta USB è una delle iniziative altoatesine nella strategia regionale per la sicurezza nel lavoro agricolo (Fonte: Südtiroler Bauerbund). Il simbolo dei Maschinenring tedeschi (in alto) e la pagina internet dei Maschinenringe Alto Adige (sopra). In Germania questo tipo di associazione riunisce circa il 52% degli imprenditori agricoli. In Alto Adige sono più di 7000 gli imprenditori che ne fanno parte.

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Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “ficchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere utili anche a noi

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M A R ZO 2 01 2

ATTUAL ITÀ

Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “fi cchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra.ALTRIIDEE

LEDEGLI

a cura di Maria Luisa Doldi

SVIZZERA

Agrihome serviceSi dice che l’azienda agricola debba diversi� care la propria offerta oppure l’impiego delle proprie forze. Ed è questa l’idea che sta alla base di un’associazione nata in Svizzera (cantone di Lucerna) nel 2007, come offensiva di un gruppo di imprenditrici agricole nel tentativo di trovare nuovi impieghi nel periodo meno attivo in fattoria e di arrotondare lo stipendio in un momento dif� cile per il settore. Quella che nel 2007 era nata come piccola associazione spontanea, è diventata oggi un’azienda di servizi che fattura 12.200 ore all’anno - tendenza in crescita - ed occupa circa 40 donne in modo � essibile, a secondo della disponibilità di ciascuna. I servizi che l’azienda offre spaziano nell’ambito di quello che le imprenditrici agricole possono e vogliono offrire. Si va dunque dai più semplici lavori di casa al giardinaggio, alla cucina, alla cura di persone anziane o bambini (escluse le cure mediche ed infermieristiche), alla attuazione di mansioni che richiedono un’auto o un trasporto. Insomma ognuno mette a disposizione quello che sa fare e il tempo che può dedicare. Il successo dell’idea risiede in molteplici cause ma sicuramente anche nel fatto che offre una rete di servizi altrimenti dif� cili da ottenere in ambiente rurale. L’azienda si è sviluppata a tal punto che oggi essa organizza anche servizi di catering in cui le imprenditrici agricole portano le loro competenze culinarie e i prodotti delle loro fattorie o delle fattorie della regione. Servizio a Km zero! Per maggiori informazioni www.agrihome.ch oppure www.agricatering.ch.

Il comitato direttivo di Agrihome. Da una piccola idea si è sviluppata un’azienda che impiega circa 40 donne e che agisce sul territorio per portare servizi laddove altrimenti sarebbe forse diffi cile trovarne. Secondo il motto: dalla regione per la regione!

ALTO ADIGE

Per una maggiore sicurezza sul lavoroCome offensiva agli ancora troppo numerosi incidenti sul lavoro che accadono ogni anno in Alto Adige, il Südtiroler Bauernbund (Unione Agricoltori) e la Direzione Provinciale di Bolzano dell’INAIL hanno intrapreso iniziative per cercare di rendere il lavoro in agricoltura più sicuro. Accanto ad otto cortometraggi riguardanti i pericoli nell’agricoltura, a conferenze, ad attività di formazione, articoli sul giornale del Südtiroler Bauernbund “Landwirt” ecc., è stata portata avanti anche un’iniziativa

particolare: una chiavetta USB, distribuita agli operatori agricoli durante corsi di sicurezza sul lavoro contenente schede per dare istruzioni ai lavoratori. Queste schede trattano i rischi derivanti da macchinari sia di attività, e le misure di protezione e i dispositivi di protezione individuale necessari per svolgere il lavoro in sicurezza. Le schede sono disponibili

in otto lingue diverse con lo scopo di istruire nel migliore dei modi anche i lavoratori stranieri. “Tutte queste iniziative hanno lo scopo di ridurre il numero

d’infortuni che è ancora troppo alto”, dice il Presidente del

Südtiroler Bauernbund Leo Tiefenthaler. Solo l’anno scorso, infatti, in Alto Adige

si sono veri� cati più di 2.400 infortuni in agricoltura.

NORD EUROPA

Sinergia invece di concorrenzaIn un momento di crisi dove si parla di necessità di integrazione del reddito dell’agricoltore e di risparmio su tutti i fronti, torniamo a trattare di un’esperienza a cui avevamo brevemente accennato tempo fa e che ci sembra una esemplare risposta alla necessità di ottimizzare le risorse all’interno dell’azienda agricola. Si tratta dell’esperienza dei Maschinenringe, ovvero associazioni di agricoltori o aziende agricole con lo scopo di favorire lo scambio e la condivisione di manodopera, attrezzature, macchinari ed esperienza tra gli associati. Questo tipo di esperienza è assai diffusa in Germania, Austria, Svizzera e – guarda guarda – Alto Adige, Italia! Paese che vai, usanza che trovi: i Maschinenringe sono organizzati in maniera diversa a secondo del paese in cui si trovano. In Germania i Maschinenringe sono essi stessi proprietari di macchine ed attrezzature che vengono messe a disposizione, ovvero noleggiate ai soci. In Alto Adige invece l’associazione non possiede nulla, ma svolge semplicemente ruolo di intermediario tra gli associati. Chi ha qualcosa che serve ad altri lo può mettere a noleggio. Chi sa fare qualcosa di cui gli altri han bisogno, mette a disposizione il suo lavoro. Tutto retribuito. Tra l’altro, le prestazioni che gli associati svolgono tra loro sono soggette a molte agevolazioni � scali (leggi: esenzione IVA e tasse sul reddito), almeno � no a prestazioni di circa 25.000€/anno. Nel caso più semplice dunque il Maschinenringe gestisce una borsa di scambio tra i suoi associati, scambio non tanto di prodotti (ma non è escluso), quanto di macchinari e prestazioni. In casi più complessi, come succede in Germania - dove ormai oggi vi sono circa 260 Maschinenringe in 12 regioni, che seguono circa 194.000 aziende ovvero il 52% delle aziende agricole tedesche – i Maschinenringe sono divenuti anche punto di riferimento per la gestione di impianti di produzione energia, biogas, fotovoltaico e frantoi per produrre olio (biocarburante). In generale dunque il Maschinenringe permette una gestione più rilassata e semplice del parco macchine dell’azienda, la

condivisione di competenze speci� che ed in� ne una migliore utilizzazione

di forza lavoro che spesso rimane altrimenti sottoutilizzata. Non da ultimo il Maschinenringe offre servizi, competenza e mezzi dei suoi associati anche a terzi, sia in ambito pubblico che in ambito privato. I servizi che un

Maschinenringe può offrire variano a seconda della stagione e vanno

dal giardinaggio alla cura del verde pubblico, dalla potatura degli alberi

alla manutenzione invernale delle strade, dal taglio dei boschi all’impianto di vigneti, dall’aratura alla � enagione, alla raccolta. Insomma un modo non solo per diversi� care il reddito ma anche per destagionalizzare il lavoro. Spesso i Maschinenringe sono diventati un importante punto di riferimento per la realtà agricola di una regione, non solo per i vantaggi sopra elencati ma anche perché molti di questi “Ringe” si sono specializzati per poter offrire consulenza tecnica di alto livello ai propri soci, oltre che facilitazioni nel prezzo di acquisto di materiale per le aziende, su assicurazioni, ecc. Se si pensa al parco macchine di molte aziende agricole nostrane, spesso sovradimensionato rispetto alle reali necessità dell’azienda stessa; se si pensa alla sottoutilizzazione non solo delle macchine ma in cui in certi periodi può incorrere anche la manodopera di famiglia; se si pensa ai costi che una cooperazione tra le aziende della stessa regione potrebbe far risparmiare ed eventualmente convogliare in altre iniziative e progetti, allora l’idea del Maschinenringe acquista d’interesse. E non si dica che la creazione di questi circoli sia possibile solo all’estero, perché l’Alto Adige, per quanto a statuto speciale, è pur sempre Italia, perché i modelli possibili sono diversi e sicuramente adattabili alla legislazione vigente nel paese e perché in Italia le associazioni nascono come funghi, basterebbe solo che non perdessero di vista il loro scopo principale e cioè servire allo sviluppo vero del settore. Informazioni sul Maschinenringe Alto Adige sono disponibili al sito www.maschinenring.it, pagina completamente in tedesco, ma non fatevi scoraggiare: si tratta di Italiani e l’italiano lo devono sapere!

d’infortuni che è ancora troppo alto”, dice il Presidente del

Südtiroler Bauernbund Leo Tiefenthaler. Solo l’anno scorso, infatti, in Alto Adige

si sono veri� cati più di 2.400 infortuni in agricoltura.

ecc., è stata portata avanti anche

in sicurezza. Le schede sono disponibili in otto lingue diverse con lo scopo

di istruire nel migliore dei modi anche i lavoratori stranieri. “Tutte queste iniziative hanno lo scopo di ridurre il numero

d’infortuni che è ancora troppo

L’idea di distribuire schede di sicurezza al maggior numero possibile di operatori agricoli su chiavetta USB

è una delle iniziative altoatesine nella strategia regionale per la sicurezza nel lavoro agricolo (Fonte: Südtiroler Bauerbund).

In un momento di crisi dove si parla di

aziende agricole con lo scopo di favorire

condivisione di competenze speci� che ed in� ne una migliore utilizzazione

di forza lavoro che spesso rimane

a seconda della stagione e vanno dal giardinaggio alla cura del verde

pubblico, dalla potatura degli alberi

Il simbolo dei Maschinenring tedeschi (in alto) e la pagina internet dei Maschinenringe Alto Adige (sopra). In Germania questo tipo di associazione riunisce circa il 52% degli imprenditori agricoli. In Alto Adige sono più di 7000 gli imprenditori che ne fanno parte.

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