Le Funzioni Della Memoria Di Lavoro Visuo-spaziale
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8/14/2019 Le Funzioni Della Memoria Di Lavoro Visuo-spaziale
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Le Funzioni della memoria di lavoro visuo-spaziale
La memoria di lavoro visuo spaziale usata in una complessa variet di azioni umane, tra cui
lorientamento, il movimento nello spazio, nella comunicazione non verbale (Doherty-Sneddon,
Bonner e Bruce, 2001), nella costruzione di immagini mentali, nel disegno (Morra, 2005),
nellacquisizione delle conoscenze semantiche sulle propriet degli oggetti, nellelaborazione delle
coordinate visive e spaziali (questa capacit sembra essere una buona misura dellintelligenza non
verbale), nella comunicazione non verbale (Doherty-Sneddon, Bonner e Bruce, 2001),
nellapprendimento geografico(Bosco e Coluccia, 2004) e nella comprensione dei testi. La
relazione con la generazione, mantenimento e trasformazione delle immagini mentali stato un
punto di interesse cruciale in psicologia. I modelli a riguardo sono stati numerosi, gi dagli anni 70
Paivio (1971) ipotizz lesistenza di due sottosistemi indipendenti agenti nella codifica di stimoli
per modalit, uno verbale e uno non verbale. Lautore motivava il miglior ricordo delle parole
concrete rispetto a quelle astratte, sostenendo che le parole con alto valore immaginativo erano
codificate sia dal sottosistema verbale che da quello non verbale e questo determinava il loro
migliore ricordo. Kosslyn al contrario, va a sostenere che il processo di generazione delle
immagini mentali non corrisponde allattivazione di informazioni contenute nella memoria a lungotermine, ma esiste un sistema top down che seleziona le informazioni immagazzinate, che poi
vengono integrate con le rappresentazioni a lungo termine e contemporaneamente selezionate nel
visual buffer (sistema specifico di memoria a breve termine con propriet spaziali) per una
migliore elaborazione (Kosslyn, 1994).
Circa la relazione tra la memoria di lavoro visuo spaziale e il linguaggio, con ci che esso
comporta, come ad esempio la comprensione del testo, sono stati fatti diversi studi. Kruley (1994),
che si concentrato sulla capacit della memoria di lavoro visuo-spaziale nellintegrazione tra le
figure e il testo. Denis nel 1996 che ha dimostrato che la presenza di figure nel testo non
necessaria allattivazione della memoria di lavoro visuo-spaziale, in quanto questa attivata anche
solo dalla presenza di eventuali configurazioni spaziali presenti. Nella relazione con il linguaggio,
di particolare interesse quanto proposto da Cornoldi nel 1995, il quale assume la memoria di
lavoro visuo-spaziale come un sottosistema della memoria di lavoro, che in parte rispecchia le
funzioni della memoria di lavoro linguistica, le cui caratteristiche posso essere utilizzate per lo
studio e lappropriata spiegazione della memoria di lavoro visuo spaziale. Tra i due sistemi
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Cornoldi ha individuato delle potenziali similarit riguardanti magazzino, processamento, effetti e
funzioni:
- Magazzino: fonologico; visuospaziale
- Processamento: loop articolatorio e elaborazione linguistica attiva; ripetizione e
elaborazione visuo-spaziale attiva
- Effetti: similarit (fonologica, visiva); informazione inattesa (parola, informazione
visiva); quantit (lunghezza delle parole, complessit visiva); attivit concorrente
(soppressione articolatoria; tapping spaziale)
- Funzioni: apprendimento di parole e lettura; orientamento spaziale e
visualizzazione.
Info @ http://psychomer.blogspot.com