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LE FOTO B.V.A. 2005di Guido Kempeneers

LE FOTO B.V.A. 2005di Guido Kempeneers

In seconda e terza di copertina alcune foto disoggetti esposti alla mostra di quest’anno or-ganizzata dall’Associazione belga degli alle-vatori di Agapornis (B.V.A.) .Il Club ringrazia Guido Kempeneers che gen-tilmente le ha messe a disposizione.

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Non abbiamo indicato il nome della specie néla relativa mutazione. Provate a scoprirle voie poi a confrontarle con quelle esatte che met-teremo nel prossimo numero di Agapornis e… dintorni.

In questo numero:

• Le foto B.V.A. 2005

• Specializzando: L’Agapornis Pullarius

• I Dintorni: Il Parrocchetto di Port Lincoln

• Tecnica & Giudizio: Considerazioni sullaesposizione dell’A. fischeri ancestrale

• Vita in allevamento: Il Tarassaco

• Proposte: Le mutazioni degli Agapornis tradotte nel linguaggio internazionale“MUTAVI”

• A casa di...: Semplicemente “Best in Show”

• Specializzando: Il fattore viola negli Agapornis ad “occhio cerchiato”

• I Dintorni: Allevamento del Parrocchetto turchese

• News & Events

Hanno collaborato:Marco Cotti Roberto PrandiniClaudio Arduini Marco CongiuOrazio Curci Roberto GianiMichele Acocella Attilio CasagrandeMiriam Bisiacchi Guido KempeneersMarisa Zani

Grafica:Marco Cotti [email protected]

Stampa:Grafiche Nuova Tipografia – Corbola (RO)

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Copyright© 2003 Club Italiano Allevatori AgapornisTutti i diritti sono riservati.E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie edisegni senza l’autorizzazione del Club.

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CLUB ITALIANO ALLEVATORI AGAPORNIS

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Agapornise dintorni

Rivista ufficiale delClub Italiano Allevatori Agapornis

Tanti forum! Troppi forum?

Basta digitare sulla tastiera del computer la parola “pappagalli” in qualsiasi motore di ricerca per veder apparire sulloschermo una lista quasi interminabile di indirizzi di siti internet creatisu questi stupendi uccelli. La maggior parte di essi ha un forum di dis-cussione più o meno graficamente accattivante, più o meno agevole daun punto di vista tecnico. I forum sembrano diventati “indispensabili”per i siti di carattere ornitologico e ornicolturale. Vi si può leggere ditutto ormai: informazioni di allevamento, opinioni sulla normativaCites, consigli di medicina veterinaria, considerazioni di politica federale e anche tanta… polemica (anche se, ad essere sinceri, que-st’ultima non è solo prerogativa dei siti internet che trattano di uccelli).

E’ proprio su queste diffuse polemiche che ci sono stati e ci sono pa-reri contrastanti: alcuni vorrebbero forum più moderati, altri invocano lacensura e/o la chiusura di alcuni, altri invece li vorrebbero completa-mente liberi da qualsiasi “vincolo”.

A mio avviso la diffusione dei forum ornitologici e ornicolturali èsolamente positiva. Più si parla del nostro hobby maggiore è lo scambiodi notizie, la conoscenza ed il rispetto di questi animali. Ci saranno sem-pre di più contatti tra le persone, anche se virtuali. La censura non è maiun giusto rimedio. Ognuno deve sentirsi libero di poter esprimere la pro-pria opinione pur nel rispetto degli altri e per questo serve una buonamoderazione. E’ pur vero che ci sono persone che approfittano dell’a-nonimato comunque esistente nel virtuale per sfogare le loro “patologiepsicologiche”, ma ritengo che la maggior parte degli utenti abbia l’in-telligenza per capire questi comportamenti.

Ogni sito ed ogni forum ornitologico che viene messo in rete non èaltro che un po’ di “sapere” in più soprattutto per i giovani che si avvi-cinano a questo mondo dove c’è pochissimo ricambio generazionale.

Lunga vita ai forum ornitologici con i loro pregi e difetti. Come ciascuno di noi.

Roberto Prandini, Presidente Club

EDITORIALE

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Agapornis roseicollis in varie mutazioni.Si notino le splendide varietà di faccia bianca in primo piano.

Foto e allevamento: Miriam Bisiacchi – Trieste

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In copertina: Agapornis pullaris

Anno 3° - NUMERO 5/6 – settembre-ottobre 2005

LE MOSTRE SPECIALISTICHE 2005

Sono tre le mostre specialistiche organizzate dalClub con le rispettive Associazioni ospitanti duran-te questa stagione mostre.

FROSINONE: dal 12 al 16 ottobre (apertura alpubblico sabato 15 e domenica 16)Presso Stabilimento SOGO - Via Le Lame, 8, neipressi di Carrefour

FAENZA (RA): dal 19 al 23 ottobre (apertura alpubblico sabato 22 e domenica 23)Presso Centro Fieristico – Via Risorgimento, 1PALERMO: dal 08 al 13 novembre (apertura alpubblico sabato 12 e domenica 13)

Nel prossimo numero di Agapornis e… dintorniclassifiche, interviste e curiosità su questo “tris”di specialistiche che abbraccia tutta l’Italia.

Il nostro Club ha collaborato quest’anno anche perl’organizzazione di due mostre che abbiamo chia-mato A DIVULGAZIONE:

- Cordenons (PN): 01-02 ottobre - Pramaggiore (VE) : 08-09 ottobre

Per la mostra di Pramaggiore, grazieall’Associazione Ornitologica Veneto Orientale, siè provveduto ad un allargamento delle categorie aconcorso.

NOTIZIE F.O.I. -ONLUSIl Consiglio Direttivo Federale, eletto durantel’Assemblea generale ordinaria tenutasi a Piacenza

il 24 aprile u.s., risulta così composto:Presidente: Salvatore CirmiVicepresidente: Ernesto BarrajaSegretario: Raoul BertoConsiglieri: Cesare Buoncristiani

Giampietro FalaguastaMario PiccoAntonio Sposito

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La Commissione Tecnica Ondulati-PsittacidiFOI-Onlus attualmente in carica è composta da:Presidente: Gabriele PedrettiSegretario: Roberto PagliassoConsigliere: Giovanni Fogliati

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E’ stato pubblicato sul sito internet della nostraFederazione (www.foi.it) il Regolamento deiClub di Specializzazione con le ultime modificheintervenute.

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Il Consiglio Direttivo Federale ha deliberato l’affi-liazione di un nuovo Club: il CLUB DEL PADDAORYZIVORA. Auguri di buon lavoro al nuovoClub di Specializzazione FOI!

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Il Campionato Italiano di Ornitologia 2005 sisvolgerà a UDINE presso il Centro Fieristico.Apertura al pubblico: sabato 17 e domenica 18 di-cembre.

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Segreteria F.O.I.-ONLUS:Via Conciliazione, 45/A – 29100 – Piacenzatelefono: 0523-593403fax: 0523-571613e-mail: [email protected]

Un doveroso riconoscimento, cronaca di unachiaccherata tra amici, tante notizie e curiositàsulla specie.Prima di descrivere schematicamente e di parlare

dell’ambiente naturale di questa bellissima e anco-

ra poco allevata specie sento doveroso esprimere

un grande grazie al Prof. Luciano Socci che per

primo è riuscito a riprodurla in Italia. E’ per me un

vero onore averlo come amico, poter poi approfit-

tare della sua competenza e scoprire qualche segre-

to su questo mondo che Luciano vive e capisce co-

me pochi è davvero il massimo.

Persona schietta e non amante della polemica, non

lo sentirete mai parlare male di coloro che hanno

“rubato” la sua esperienza per scrivere articoli o

quant’altro. Quando gli chiedi qualcosa in merito

non ti risponde nulla, ma ti guarda con i suoi occhi

celesti e con il suo sorriso ironico, da

“romano de Roma” per intenderci, ti fa capire tan-

te cose.

Sono le 14,30 di un bel pomeriggio primaverile,

Luciano è felice di poter dedicare il suo tempo al

nostro Club e a chi “indegnamente” come me lo

rappresenta nel Lazio. Dopo avermi fatto vedere i

suoi A. pullarius, i nuovi nati, il grande “Birillo”

(ha quattro anni e si fa fare di tutto… da quelli che

intende lui) cominciamo a parlare di questa sua

passione che nasce tanti anni fa. Mi dice che i suoi

Pullarius depongono 4-5 uova a covata e che la na-

scita avviene dal 25° giorno dalla deposizione del

primo uovo. Un piccolo viene lasciato quasi sem-

pre morire secondo una leggenda dove si dice che

questo sia “l’affitto da pagare alle termiti” per il

fatto che questi pappagalli, in natura, sono soliti

deporre le loro uova appropriandosi appunto nei

termitai.

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Gruppo di Agapornis pullarius. Le femmine sono riconoscibili per il rosso più tenue della maschera facciale.

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L’AGAPORNIS PULLARIUS(un omaggio a Luciano Socci)

Testo: Michele AcocellaFoto: Michele Acocella e archivio Club

obbligatorio l’adempimento degli obblighi prescrittiper esemplari di allegato B (dichiarazione di nascita,documento di cessione, tenuta del Registro di deten-zione). La specie A. roseicollis deve essere considera-ta alla pari delle specie Melopsittacus undulatus(Pappagallino ondulato-cocorita) e Nymphicus hol-landicus (Calopsitta).

Rimaniamo a disposizione per qualsiasi richiesta dichiarimento in merito.

CITES: esclusiva donazione di soggetti inclusi nel-l’allegato B del Reg. (CE) della Commissione n.1332/2005.In data 07 settembre u.s. è stata inviata alla DirezioneGenerale CITES di Roma – Divisione “Studi eLegislazione”, a firma del Presidente e del Segretario,una richiesta di pronunciamento scritto in merito allatenuta o meno del registro di detenzione prescritto dalDecreto interministeriale 08/01/2002 in caso di esclu-siva donazione di esemplari di allegato B. Nel caso di risposta da parte della Direzione Cites so-pra specificata provvederemo ad informare prontamen-te i nostri soci sia mediante pubblicazione nel sito in-ternet che a mezzo del servizio postale.

Sessaggio molecolare e chirurgicoSono allo studio proposte di convenzione con laborato-ri che effettuano il sessaggio molecolare (del D.N.A.).Tali convenzioni dovranno prevedere prezzi congrui inmodo da permettere il sessaggio anche per le specie piùdiffuse e diversificati per soci e non.In fase di attuazione, invece, la convenzione conVeterinari aviari per effettuare sedute di sessaggio chi-rurgico a carattere territoriale a prezzi particolarmentevantaggiosi per i soci del Club.In seguito saranno fornite maggiori e più dettagliate informazioni.

IL VADEMECUM DEL CLUB 2005-2006Completamente rinnovata nella grafica diventata piùaccattivante e immediata, l’edizione 2005-2006 delVADEMECUM contiene i recapiti di tutti i soci e lespecie di Agapornis allevate. Ampliata anche la partededicata ai recapiti dei Veterinari aviari. Questa pubblicazione viene distribuita gratuitamente aisoci.

IL CALENDARIO DEL CLUB 2006Ha avuto un grande successo sul forum del nostro sitointernet l’iniziativa ideata da Mario Castelli, fiduciarioper la Toscana, per la realizzazione del primo calenda-rio del Club. I soci e i simpatizzanti sono stati invitatiad inserire le foto dei loro beniamini. Al termine unasimpatica “gara a votazione” ha stabilito le foto piùbelle che abbiamo pubblicato sul calendario. Il calendario é disponibile allo stand del Club in nume-rose mostre ornitologiche (specialistiche, ReggioEmilia, Campionato Italiano, ecc.) con un contributodiversificato per soci e non.Un’iniziativa che sarà senz’altro proseguita anche neiprossimi anni.

Mi dice ancora Luciano che quando la femminasta per deporre comincia a leccare nervosamentele sbarre della gabbia e che anche il corteggiamento è particolare essendo pappagal-li… “sessati” vale a dire a dimorfismo sessuale evi-dente. A differenza di quanto avviene in altre spe-cie di Agapornis, il maschio non ha bisogno di met-tersi in mostra più di tanto e si presenta alla fem-mina con la coda aperta, le piume della testa erettee le ali leggermente scostate dal corpo per mostra-re i suoi colori come fanno tutti gli altri apparte-nenti al “ceppo antico” degli Agapornis vale a direA. taranta e canus.Il nido viene preventivamente preparato daLuciano con sfoglie di sughero inserite in una cas-setta piuttosto grande e inizia lui stesso a scavare lacanalina dove poi gli uccelli si introdurranno e cheviene da questi ingrandita proporzionalmente al-l’accrescimento dei piccoli formando una specie dicamera “parto”. I piccoli A. pullarius escono dalnido intorno al 40° giorno di vita e da subito sop-portano bene le basse temperature diventando auto-sufficienti molto prima degli altri Agapornis.

A proposito di soggetti provenienti da allevamenti stranieri Luciano si dice convinto cheuna volta giunti in Italia molti soggetti muoionoperché tenuti in quei Paesi quasi “sottovuoto”, a 30gradi, in un clima troppo “ovattato”, soccombonocioè non solo per lo sbalzo di temperatura a cui so-no sottoposti, ma anche per lo spavento. Mi fa no-tare, infatti, come davanti ai suoi A. pullarius sipossa tranquillamente parlare e far cadere oggettisenza che gli uccelli siano intimoriti. Uno dei se-greti di Luciano è quindi l’allevamento di questaspecie in tranquillità, ma non nell’isolamento.Per quanto riguarda l’alimentazione, alla normalemiscela per Inseparabili vanno aggiunti, senza esa-gerare, canapa e niger. Le spighe di panico e la me-la devono essere sempre presenti nella gabbia epoi: bacche di piracanta, cicorione e…, come dol-ce, i savoiardi. D’estate i soggetti di questa specie,come anche altri Agapornis, vanno pazzi per lepannocchie di mais fresche allo stato lattiginoso.Mentre mi spiega queste cose Luciano continua aripetermi che non lo fa per essere giudicato “bra-vo”. Capisce che ci sia gente che non gli crede, malui vuole semplicemente “passarci” la sua espe-rienza. Esperienza che lo ha convinto, ad esempio,a non essere contrario all’uso degli antibiotici sep-pure entro certi limiti e che quando un soggetto èparticolarmente stanco o stressato, specie dopo lemostre, deve essere “aiutato”.Ci rimettiamo a guardare i nuovi nati anche perchédevo scattare un po’ di foto per gli amici del Club.Luciano mi fa notare la più evidente differenzamorfologica tra maschi e femmine adulti: i primihanno la maschera facciale di tonalità rosso inten-so rispetto alle seconde dove si presenta piuttostosbiadita e meno estesa. Essa è invece molto similenei giovani, ma i due sessi si possono ugualmentedistinguere guardando il sottoala che si presentascuro nel maschio e chiaro nella femmina.L’allevamento degli Agapornis pullarius è tuttoqui. Nessuna strana alchimia. Serve solo un po’ diesperienza, anche negativa, ed avere l’umiltà di

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Disegno di una cassetta-nido di A. pullarius.

Due immagini della cassetta nido per Agapornis pul-larius preventivamente preparata da Luciano Socci.Si notino le sfoglie di sughero e la cosiddetta “cana-lina” che terminerà con una parte allargata dove sa-ranno deposte le uova.

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Nuovo Consiglio Direttivo del ClubIn data 12 giugno u.s., a Faenza (RA) si sono svolte leelezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Clube del Presidente.Con successiva delibera n.ro 01 il nuovo Consiglio, cherimarrà in carica per il triennio 2005-2008, ha provve-duto alla riconferma di Marco Cotti come PresidenteOnorario e alla suddivisione delle cariche che risultanocosì distribuite:

• Roberto Prandini Presidente• Salvatore Rizzo Vicepresidente• Luca Bernardis Segretario• Claudio Arduini Consigliere• Miriam Bisiacchi Consigliere• Marco Congiu Consigliere• Gianluigi Porcelli Consigliere

Con altre delibere si è provveduto alla riconferma di al-cuni Fiduciari di Area e alla nomina di altri. Troveretei loro recapiti nel vademecum del Club 2005-2006.Si sta provvedendo all’individuazione di altri Fiduciarinelle zone che ancora ne sono sprovviste e, in caso dinuove nomine, comunicheremo prontamente i recapitiai soci.

CITES: l’Agapornis roseicollis cancellato dagliallegati ai Regolamenti comunitari.Riportiamo il Comunicato Ufficiale del Club n.ro 10del 09 settembre u.s. a firma del Presidente e delSegretario:OGGETTO: cancellazione A. roseicollis dagli alle-gati della normativa CITES dell’Unione EuropeaSi porta a conoscenza che, a seguito di colloqui con laDirezione Generale CITES di Roma, nella persona del-la D.ssa Morgante, da parte del Consigliere MarcoCongiu e con il Servizio Certificazione CITES diVerona da parte del Presidente, ci sono state date de-lucidazioni circa l’applicabilità in Italia del Reg. (CE)della Commissione n. 1332 del 09/08/2005 pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale Europea L 215/1 del 19 aostou.s.La cancellazione dagli allegati della specie A. rosei-collis è da ritenersi applicabile anche in Italia (senzala necessità di nessuna pubblicazione sulla GazzettaItaliana) dal giorno 22 agosto 2005 (giusta art. 2 delRegolamento in parola: entrata in vigore il terzo gior-no successivo alla pubblicazione sulla GazzettaUfficiale dell’Unione Europea) in quanto si tratta di“Atti per i quali la pubblicazione è una condizione diapplicabilità”. Si legge, inoltre, sotto l’art. 2, primadella data: “Il presente Regolamento è obbligatorio intutti i suoi elementi e direttamente applicabile in cia-scuno degli Stati membri”. Dopo attenta lettura dellanormativa di cui sopra, si ritiene fondato quanto in-dicatoci dalla D.ssa Morgante (Direzione GeneraleCITES di Roma) e dall’Ufficio Certificazione CITESdi Verona e pertanto SI COMUNICA UFFICIAL-MENTE CHE LA SPECIE AGAPORNIS ROSEI-COLLIS NON E’ INCLUSA IN NESSUN REGOLA-MENTO COMUNITARIO CITES DAL 22 AGOSTO2005. Da ta le data , per tanto , non sarà più

Giovane A. roseicollis dark cinnamon turquoise(cannella – faccia bianca – singolo fattore scuro).

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ascoltare chi ha saputo percorrere questa strada pri-ma di noi.Luciano Socci e i suoi A. pullarius saranno con noialla mostra specialistica del Club di Faenza (RA).Non perdiamo questa occasione!

Ambiente naturaleE’ presente nella fascia sub-sahariana che va dalGolfo di Guinea al sud dell’Etiopia, al Gabon. E’un uccello di pianura che frequenta le foreste se-condarie, le savane alberate e le praterie nelle vici-nanze delle aree agricole. Vive in coppia o in pic-coli gruppi di 15-20 individui; grandi stormi si ra-dunano dove è presente un’abbondante riserva ali-mentare come, ad esempio, i campi di cereali. Sinutre di semi, che trova sul terreno, frutta, bacche egemme. La femmina arreda il nido con materialevegetale che trasporta sempre tra le penne.E’ in generale raro, tuttavia sembra ancora comunenel Niger e nel Benin dove la foresta è distribuitanella savana a macchia di leopardo.

Il sottoala di un A. pullarius maschio si presenta scu-ro rispetto a quello femminile anche nei giovani.Questo dimorfismo ci permette di distinguere ugual-mente il sesso nonostante la maschera facciale sianei giovani pressoché identica.

La famiglia al completo. Il maschio è appeso allesbarre sulla sinistra.

Mamma pullarius, al centro, con due dei suoi figli.Si noti la maschera facciale molto sbiadita e le mac-chie brune del becco dei giovani.

L’ambinete naturale dell’Agapornis pullarius.

Per non procurare lesioni alla femmina le covatenon dovranno essere superiori alle due o tre all’an-no, ma vista la loro prolificità (dalle quattro allecinque uova in media) e le amorevoli cure con cuivengono sempre allevati i pulcini non mancheran-no certo le soddisfazioni. I pulcini vengono anella-ti tra i 5-8 giorni dalla schiusa, con anelli in allu-minio di 3,5 mm di diametro (tipo C).Le femmine molto diligenti nella cova, vengonosolitamente alimentate dai maschi direttamente nelnido, che provvederanno anche a sfamare i pulcinistessi. La dieta base è composta da miglio, panico,scagliola, con l’aggiunta moderata di canapa e gi-rasole, molto gradite sono anche le spighe immatu-re di erbe prative, semi di cicoria, radicchio e cen-tocchio (da cui deriva il loro appellativo di parroc-chetti delle erbe).

Immancabili per allevare un ottima covata sono: ilfrumento germogliato, il pane secco, l’osso di sep-pia, un buon pastoncino e alcune tarme della fari-na. Personalmente adopero un pastoncino seccofatto in casa costituito da frollini, pane secco, ger-me di grano, mais, piselli secchi, con l’aggiunta disali minerali e alghe. Il pastoncino deve esseremesso a disposizione della coppia solo nel periododi riproduzione cominciando alcuni giorni primadella schiusa delle uova, evitando di somministrar-

lo al di fuori di questo periodo in quanto, essendomolto golosi, mangerebbero solo il pastoncino.Una volta involati i giovani esemplari sono moltotimidi ed in certi casi tendono a sbattere con vio-lenza contro le pareti della gabbia. Una soluzioneal problema è rivestire le pareti con rametti verdi(ad esempio di salice) per ridurre le lesioni e tran-quillizzarli. Inoltre l’ambiente deve essere sempreasciutto (per rendere i soggetti più resistenti nel pe-riodo freddo) e non deve mancare una vaschetta peril bagno che garantisce brillantezza e salute al lorodelicato piumaggio. Molto attivo al mattino e allasera, questo parrocchetto è piuttosto statico duran-te il resto della giornata. Le coppie si riproduconomeglio se isolate, altrimenti i maschi tendono adessere aggressivi tra loro. Questa specie può convi-vere bene assieme alle calopsitte, a fringillidi e pic-coli esotici in genere, dando così un tocco di colo-re alla voliere miste.Unico accorgimento visto l’esile struttura fisica e ilcarattere del parrocchetto evitare la convivenza congli Inseparabili tendenzialmente più aggressivi eterritoriali.

Parrocchetto turchese femmina in voliera.

Sono state classificate due sottospecie:1. Agapornis pullarius pullarius2. Agapornis pullarius ugandae

Sono molto simili morfologicamente differendo peruna minor presenza e di una tonalità più sbiadita delblu del groppone nella seconda. Varia anche la localizzazione geografica: la prima èdistribuita in Guinea, Sierra Leone, Sudan e al suddello Zaire, la seconda in Etiopia, Uganda,Tanzania, all’est dello Zaire e all’ovest del Kenia.

Descrizione della specieI criteri descrittivi di giudizio elaborati dallaCommissione Tecnica “Ondulati-Psittacidi” dellaF.O.I. così descrivono l’Agapornis pullarius:

MASCHIO• fronte, guance e gola: rosso uniforme,• nuca ed ali: verde carico;• petto, ventre e fianchi: verde giallastro;• remiganti: nere con vessillo verde; • spallina: blu notte;• sottoala: nero;• timoniere centrali (n. 2): verdi; • timoniere laterali (n. 10): verdi con zona

arancio centrale e fascia nera a tre quarti dellalunghezza;

• codrione: azzurro intenso; • becco: mandibola superiore rosso corallo,

inferiore più chiara; • cera: bianca.;• occhio: bruno scuro con pupilla nera

contornato da un sottile anello di piumette blu.Nella parte inferiore questo anello è profilato dapiccole piumette bianche;

• zampe e dita: grigio verdi;• unghie: nere.

FEMMINA• fronte, guance e gola: rosso arancio pallido;• spallina blu: assente;• sottoala: verde.

L’anello prescritto è del tipo 3,5 mm. Alcuni alleva-tori hanno segnalato che l’anello sopra specificatopuò, in alcuni casi, provocare lesioni alla zampa. E’stata fatta richiesta alla competente C.T.N. di au-mentarne le dimensioni a 4 mm. Ricordiamo co-munque che la caratteristica principale dell’anello èl’inavobilità.

La taglia è di circa 14,5 - 15 cm.

Il nome comune italiano è INSEPARABILEGUANCE ROSSE o A FACCIA ROSSA, quelloinglese è RED-FACED LOVEBIRD.

Normativa C.I.T.E.S.La specie A. pullarius è inclusa nell’allegato B delReg. (CE) della Commissione n. 1332 del09/08/2005 pubblicato nella Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea n. 215/I del 19/08/2005 che hamodificato il Reg. (CE) n. 338/97.Per l’allevamento di questa specie è, pertanto, ne-cessario l’adempimento degli obblighi prescritti: di-chiarazione di nascita, documento di cessione, tenu-ta del registro di detenzione e compilazione delladenuncia dichiarativa (scheda) prescritta dalla cir-colare n. 38/2002.

MutazioniLa relativa poca diffusione dell’allevamento captivolimita la comparsa di mutazioni.E’ stata segnalata la mutazione lutino.

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Un’altra immagine di giovane Agapornis pullariusriconoscibile oltre che per il colore arancio-gialla-stro della maschera anche per le striature brune sul-la parte superiore del becco.

Questo bellissimo rappresentante del genereNeophema è sicuramente più diffuso in cattività chein natura. Il maschio si differenzia dalla femminaper la vistosa macchia rossa sulle spalle, che neisoggetti a mutazione gialla crea un particolare con-trasto; questa è completamente assente nelle femmi-ne, come anche l’azzurro sulla testa e sulle ali è me-no intenso.Le sue linee eleganti e slanciate, la sua tranquillità emansuetudine unite ad un armonico accostamento dicolori, ne fanno un parrocchetto adatto a vivere an-che in un appartamento.Oltre alla sua socievolezza, è apprezzato anche perla sua silenziosità, e adatto soprattutto agli allevato-ri che dispongono di ambienti ridotti, all’interno del-la propria casa, dove del resto il parrocchetto si adat-

ta e riproduce ugualmente. I risultati migliori si ot-tengono con voliere sospese da terra evitando così ilproblema della verminosi.Deve essere comunque tenuta in considerazione lasua necessità di volare, per questo la gabbia deve es-sere lunga almeno 80 cm con due soli posatoi dis-posti ai lati estremi per permettergli una costante at-tività fisica e ridurne la tendenza al sovrappeso chene comprometterebbe la riproduzione. Nonostantequesto, allevarlo è facile, basta aggiungere un nido acassetta che abbia di base 20 cm con una depressio-ne sul fondo, ricoperta da pochi trucioli. Il periododi riproduzione è generalmente da settembre a no-vembre se si dispone di programmatore di luce op-pure da marzo a maggio in ambienti con luceesterna.

ALLEVAMENTO DEL PARROCCHETTO TURCHESE(Neophema pulchella)

Testo: Attilio CasagrandeFoto: Gabriele Casagrande

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ClassificazioneIl Parrocchetto di Port Lincoln (Barnardiuszonarius), nella tassonomia del Peters (1937) facevaparte del Genere Platycercus, come il Parrocchettodi Barnard, di Cloncurry e il Twenty-eight.Nella classificazione attuale, seguita dalla maggiorparte degli Autori ed anche da Thomas Arndt nelsuo “Lexicon of parrots” (1996), tutti questi parroc-chetti vengono ora ascritti ad un Genere loro riser-vato, quello dei Barnardius, perché esistono delledifferenze tali da giustificare una separazione dalGenere Platycercus. Si può incontrare ancora, tutta-via, la dicitura Platycercus zonarius per indicare il

Parrocchetto di Port Lincoln, ma è da considerarsiobsoleta e non corretta (tra l’altro tale dicitura è pre-sente anche nell’elenco della FOI per la misura de-gli anellini). In italiano è anche chiamato, ma più ra-ramente, Parrocchetto di Bauer (ad es.: il CFS diForlì, ufficio CITES).

DescrizioneE’ tra i parrocchetti australiani più grandi, con unataglia che raggiunge quasi i 40 cm. ed il colore prin-cipale, come tutti i Barnardius, è il verde. La testa ènera con guance blu e collarino nucale giallo vivo. Ilpetto è di un bel verde scuro ed il ventre giallo.

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La coppia di Barnardius zonarius. Il maschio è a destra.

IL PARROCCHETTO DI PORT LINCOLN (Barnardius zonarius)Testo e foto: Roberto Giani

DOUBLE FACTOR (DF)

green X DF violet blue1. green/SF violet blue

blue X DF violet blue1. SF violet blue

D blue (cobalto) X DF violet blue1. SF violet blue2. SF violet D blue (SF viola cobalto)

DD blue (malva) X DF violet blue1. SF violet blue

green (ancestrale) X DF violet D blue1. SF violet green/blue2. SF violet D green/blue

blue X DF violet D blue (doppio fattore violacobalto)

1. SF violet blue2. SF violet D blue

D blue (cobalto) X DF violet D blue1. SF violet blue2. SF violet D blue3. SF violet DD blue

DD blue (malva) X DF violet D blue1. SF violet D blue2. SF violet DD blue

green (ancestrale) X DF violet DD blue(doppio fattore viola malva)

1. SF violet D green (SF viola verde scuro)/blue

blue X DF violet DD blue1. SF violet D blue

D blue (cobalto) X DF violet DD blue1. SF violet D blue2. SF violet DD blue

DD blue (malva) X DF violet DD blue1. SF violet DD blue

TRADUZIONE DELLA NOMENCLATURAINTERNAZIONALE “MUTAVI” RIFERITAALLE MUTAZIONI USATE IN QUESTOARTICOLO.

single factor (SF) singolo fattoredouble factor (DF) doppio fattoregreen verde (ancestrale)dark green (D green) verde scurodouble dark green (DD green) verde olivablue bludark blue (D blue) cobaltodouble dark blue (DD blue) malvaviolet viola

SF violet singolo fattore violaDF violet doppio fattore viola

Agapornis fischeri green (ancestrale)foto: Guido Kempeeners – B.V.A. 2005

Gli schemi sopra riportati indicano i risultati otteni-bili anche impiegando soggetti ancestrali con le “varietà” di fattore viola.

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La coda è lunga, con le due timoniere centrali verdie le restanti azzurre, come nelle Roselle. Il becco èbianco grigiastro. E’ molto simile la sottospecie B. z. semitorquatus,generalmente chiamata col termine inglese“Twenty-eight”, che si differenzia solo per la taglia,leggermente superiore, presenza di una banda fron-tale rossa e assenza di giallo sul ventre, il quale as-sume una tonalità verde più chiara rispetto a quelladel petto.Va rilevato come si incontri molta imprecisione sul-la corretta differenziazione di queste due sottospe-cie, vale a dire il Port Lincoln (Barnardius zonariuszonarius) e il Twenty-eight (Barnardius zonarius semitorquatus). Spesso e volentieri sono confusi edanche in Australia sovente vengono chiamati allastessa maniera entrambe le forme. In un manualettoaustraliano per il riconoscimento dei pappagalli au-toctoni (Grant & Winters), spicca una bella foto diun Port Lincoln che però ha la fronte rossa e si trat-ta quindi di un ibrido. In un altro manuale (Simpson& Day), il semitorquatus viene indicato come unarazza e non come una sottospecie. Se si aggiunge poi che, trattandosi di sottospecie,possono incrociarsi tra loro e generare prole fertile,la confusione aumenta. Gli ibridi somigliano in tut-to al Port Lincoln, ma con in più la fronte rossa e tal-volta sono erroneamente chiamati “Twenty-eight aventre giallo” (Prin; Rattalino), come se fossero unavera specie…Distinguere i sessi è ancora più difficile che nelleRoselle ed i criteri sono quelli della taglia, inferiorenelle femmine, e della forma e dimensione del cra-nio e del becco, più massicci nei maschi. La colora-zione in entrambi i sessi è pressoché identica, forsenella femmina il nero della testa è un po’ più opaco.Questo sessaggio è più semplice da farsi confron-tando contemporaneamente due individui.Sembrerebbe invece facile distinguere il sesso neinidiacei, perché le giovani femmine presenterebberouna banda alare bianca, assente nei giovani maschied assente poi anche negli individui adulti di en-trambi i sessi (Arndt; Sindel & Gill).

DistribuzioneLa distribuzione geografica interessa solol’Australia, precisamente l’area centrale e sud occi-dentale del continente; il limite orientale delle suadiffusione è situato all’altezza della città di PortLincoln. E’ molto comune nel suo areale e lo si puòvedere facilmente anche in parchi e giardini: io li hovisti di persona a Perth, nel parco cittadino chiama-to “Kings Park and Botanic Garden”. Li ho incon-trati anche nelle aree semi desertiche del centroAustralia e ciò dimostra che sono animali frugali edi poche pretese, se riescono a sopravvivere in unambiente così povero.

AllevamentoIn Europa, trattandosi di pappagalli australiani, ov-viamente non esistono in circolazione individui dicattura e non sono molto comuni. Difatti in cattivitànon tutte le coppie si dimostrano buoni riproduttorie, a mio giudizio inspiegabilmente, non sono moltorichiesti e pochi allevatori si dedicano a loro.Le cure necessarie sono le stesse per le Roselle, allequali restano molto affini, e sono simili anche nelcomportamento e nel corteggiamento, nonostante lacollocazione tassonomica in un Genere diverso.Sono però meno aggressivi e nervosi delle Roselle,anzi, sono molto curiosi e si lasciano avvicinare piùfacilmente. Soggetti non addomesticati vengono co-munque presto alla rete della voliera a prendere dal-le dita delle ghiottonerie.In Australia, individui spaiati sono tenuti come pap-pagalli domestici e pare siano in grado di impararein modo eccellente a ripetere qualche parola(Hutchins & Lovell; Sindel & Gill).L’unico alloggiamento adeguato, vista la taglia, èuna voliera esterna con almeno 4 o 5 metri di lun-ghezza. Vale quanto detto per le Roselle riguardo aiposatoi, cioè pochi e agli estremi della voliera, inmodo che abbiano ampio spazio per il volo ed inol-tre, facendo attività fisica, evitano di ingrassare.Rosicchiano molto il legno, quindi tutte le parti del-la voliera devono essere esclusivamente in metallo.

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I piccoli poco prima dell’involo: cominciano a stare stretti.

Il nido con i sei piccoli di circa tre settimane.

non sono giudicati alle mostre, ma vanno benissi-mo da un punto di vista selettivo.

Di seguito alcuni schemi di accoppiamento per me-glio capire la trasmissione genetica della mutazio-ne. Ho volutamente inserito la denominazione MU-TAVI per abituarci a chiamare le mutazioni con illoro nome internazionale e, quindi, uguale per tut-ti. La traduzione è riportata in fondo all’articolo.

SINGLE FACTOR (SF)

green X SF violet blue1. green/blue2. green/SF violet blue

blue X SF violet blue1. blue2. SF violet blue

dark blue (D blue) X SF violet blue1. blue2. D blue3. SF violet blue4. SF viole D blue

double dark blue (DD blue) X SF violet blue1. D blue 2. SF violet D blue

green X SF violet D blue1. green/blue

2. D green (dark green)/blue3. green/SF violet blue4. D green/SF violet blue

blue X SF violet D blue 1. blue2. D blue3. SF violet blue4. SF violet D blue

D blue X SF violet D blue1. blue2. D blue3. DD blue (double dark blue)4. SF violet blue5. SF violet D blue6. SF violet DD blue (SF viola malva)

DD blue X SF violet D blue1. D blue2. DD blue3. SF violet D blue4. SF violet DD blue

green X SF violet DD blue1. D green/blue2. D green/SF violet blue

blue X SF violet DD blue1. D blue (cobalto)2. DD blue (malva)3. SF violet D blue4. SF violet DD blue

DD blue X SF violet DD blue1. DD blue2. SF violet DD blue

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Agapornis personatus viola singolo fattore(SF violet) - Foto: archivio Club.

A sinistra: A. personatus cobalto-viola (SF violet Dblue); a destra A. personatus blu-viola (SF violet

blue) - foto: Claudio Arduini.

A sinistra: soggetto adulto di Agapornis nigrigenisviola, a destra: una nidiata di violadella stessaspecie.

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Appena raggiunsero il primo anno di vita misi adisposizione il nido e, fortunatamente, non ebbiproblemi in riproduzione. Una volta che i novelliuscirono dal nido e terminata anche la seconda co-va, ecco i primi dubbi affiorare: come veniva gene-ticamente trasmessa la mutazione viola! La coppia formata dai due cobalto (dark blue), pre-sunti portatori, in due covate, portò a svezzamentoben otto novelli, di cui 5 cobalto (dark blu), 2 blu(blue) ed uno malva (double dark blue), mentrel’altra coppia (viola X malva), sempre in due cova-te, svezzarono sette novelli di cui 3 erano cobalto(dark blue) e gli altri 4 presentavano una colorazio-ne viola che si presentava, già a piumaggio giova-nile, di tonalità molto più accesa rispetto a quelladella madre.

Con questi risultati la mia prima constatazione erache i portatori, sicuramente nati da genitori viola,

avevano qualcosa “che non andava”. Sempre piu’incuriosito diedi inizio ad un approfondita ricercavia internet per raccogliere più dati possibili sullamutazione viola. Grazie ai numerosi scambi dimail con allevatori stranieri che avevano una certaesperienza sia tecnica che pratica con questa muta-zione, pur con le difficoltà causate dai diversi idio-ni, mi fecero capire come la mutazione veniva ge-neticamente trasmessa e come influenzava le altrecolorazioni. La prima e più importante cosa da ri-cordare è che la mutazione viola è caratterizzata daun fattore dominante autosomico (vengono dettiAUTOSOMI i cromosomi somatici vale a dire i cro-mosomi NON sessuali – n.d.r.).

Anche solo conoscendo le basi della genetica se nededuce che non possono esistere soggetti portatoriveri e propri della mutazione vuola, fatta eccezioneper i malva (double dark blue) che, per la verità,non sono propriamente dei portatori in quanto ildoppio fattore scuro “copre” quello viola. State,quindi, bene attenti e diffidate da chi sostiene di ce-dervi dei “portatori di viola”. Deve essere poi det-to che la mutazione viola può essere sia SF (singo-lo fattore) che DF (doppio fattore). Questa muta-zione si esprime con bella tonalità se viene combi-nata al fattore blu, ma il viola sarà molto più appa-riscente quando essa è associata con il fattore co-balto (dark blu) sia SF che DF, in quanto il blu SFviola (violet blue single factor ) si può confonderecon un semplice blu a livrea più scura del normale,mentre i blu DF viola (violet blue double factor) siconfondono facilmente con dei cobalto (dark blue).Alcuni esemplari nati dall’accoppiamento di unsoggetto a fattore viola e di un ancestrale presentano un verde con sfumature bluastre. Essi

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Agapornis fischeri cobalto (D blue) foto: Daniele Cirelli - Bologna.

Agapornis personatus malva (DD blue)foto: Guido Kempeneers – B.V.A. 2005.

Agapornis personatus blu Foto: Guido Kempeneers – B.V.A. 2005.

Distruggono regolarmente i posatoi ed il nido; uti-lizzare per questi accessori, quindi, legni più duripossibile. Superfluo aggiungere che adorano i ramo-scelli verdi da sgranocchiare.Possono stare all’aperto tutto l’anno poiché non te-mono né il caldo né il gelo e amano fare spesso il ba-gno. Sono generalmente animali molto robusti e l’u-nico problema è che anche loro sono inclini ad infe-starsi di vermi intestinali (soprattutto Ascaridi), poi-ché amano razzolare per terra, un po’ come tutti iparrocchetti australiani. Usare le stesse accortezzeindicate per le Roselle, cioè fondi delle voliere nonin terra naturale e trattamento con vermifughi in pre-senza diagnosticata della parassitosi.

AlimentazioneNon hanno esigenze particolari e, come per la mag-gior parte dei pappagalli, beneficiano di una dieta lapiù varia possibile, che comprenda miscuglio di se-mi secchi (un buon misto commerciale per parroc-chetti), molta frutta e verdure fresche di ogni tipo,legumi e mais bolliti, pastoncino all’uovo, bacche,spighe immature, ramoscelli di piante non tossiche.Sono piuttosto curiosi e assaggiano tutto quello chegli si fornisce, in special modo i vegetali. I miei, adesempio, dopo aver assaggiato con qualche esitazio-ne per la prima volta le melagrane, ne sono poi an-dati pazzi.

RiproduzioneRaggiungono la maturità sessuale a 2 anni di età eper la riproduzione bisogna tenerli rigorosamenteseparati per coppie. Se si allevano in voliere adia-centi separate tra loro solo da una rete, è necessarioche non ci siano coppie di Barnardius o di Roselle afianco, per evitare bisticci che possono influire ne-

gativamente sulla buona riuscita della riproduzione.Necessitano per la nidificazione, che inizia tra finefebbraio e primi di marzo, di una cassetta nido a ba-se quadrata di cm. 30x30 e alta cm. 60, con all’in-terno uno strato di trucioli di legno e la femminaprovvederà ad incrementarlo rosicchiando parti delnido stesso, che dopo due o tre stagioni sarà da but-tare (il nido, non la femmina!).La deposizione varia da 4 a 7 uova. Cova solo lafemmina per 19-21 giorni, ed il maschio la nutre.Partecipa poi anche lui all’allevamento della prole. I piccoli si inanellano tra i 7 e i 10 giorni, quando co-minciano ad aprirsi gli occhi, con anelli da 6 mm. Igiovani si involano dopo 5 settimane dalla nascita esono svezzati nell’arco di due o tre settimane. Come nelle Roselle, il padre può diventare aggressi-vo con i propri figli una volta divenuti indipendenti,ma accade raramente e spesso in relazione al fattoche i genitori vogliano effettuare una seconda cova-ta. Purtroppo non sono frequenti due covate per sta-gione. Ovviamente bisogna separare i novelli dai ge-nitori se si verifica questo comportamento.Parlando con allevatori che hanno avuto successo ri-produttivo con questa specie, è emerso che l’esigen-za principale è l’alloggiamento, che deve essere am-pio e alla luce del sole. Uno di questi allevatori, inparticolare, mi ha riferito che la sua attuale coppia cel’ha da oltre dieci anni e l’aveva rilevata da un ami-co, il quale se ne voleva disfare perché non avevamai riprodotto. Dal precedente proprietario era al-loggiata in una piccola voliera lunga 2 m., in un am-biente chiuso ed illuminato con luce artificiale, macol cambio di proprietario e portata in una volierapiù grande e all’aperto, un anno ha dato alla luce ad-dirittura 11 piccoli, in due covate consecutive!

La femmina, a destra, con uno dei suoi figli probabilmente maschio.

Il maschio imbecca uno dei suoi figli.

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Esperienza di allevamentoReperire una coppia è stata un’avventura abbastanzatravagliata. Nel 2001 un commerciante mi aveva ga-rantito che gliene sarebbe arrivata una dall’Olanda,ma a causa di lungaggini nello sdoganamento (era ilperiodo dell’epidemia di afta epizootica nei maialiolandesi) la femmina morì e gli arrivò soltanto ilmaschio. Altre femmine non se ne trovavano (tuttiquelli che contattavo avevano solo maschi!) e la trat-tativa sfumò. Qualche tempo dopo, ad una riunione,parlando con un amico “pappagallaro” della miaAssociazione, questi mi disse casualmente che ave-va avuto una coppia di Parrocchetti di Port Lincolne proprio poche settimane prima l’aveva data via,perché sotto il profilo riproduttivo aveva colleziona-to solo insuccessi. Mi sarei mangiato le mani pernon aver pensato di rivolgermi a lui prima, ma al-meno rimediai l’indirizzo e il telefono dell’allevato-re dal quale li aveva presi. Lo contattai subito e que-sti mi disse che attualmente (era estate) la sua cop-pia aveva tre piccoli già svezzati. Sebbene sia rilut-tante a fare accoppiare dei fratelli, non avevo tantealtre alternative e presi due dei tre giovani, un ma-schio e una femmina.Dopo qualche settimana la femmina mostrò segni dimalessere. Inutili tutte le visite veterinarie e tutte lecure perché non dette mai segni di ripresa, e nell’ar-co di un anno circa morì. In realtà nessuno ha maicapito bene cosa avesse.Cominciai a cercare un’altra femmina, anche dal-l’allevatore dove avevo preso la coppia che però nel-la stagione 2002 non aveva ottenuto novelli. Anchealtri allevatori non avevano avuto riproduzioni perquell’anno. Dopo infinite ricerche, anche in Internet,nel 2003 trovai finalmente una femmina da un alle-vatore vicino ad Ancona, e per fortuna dello stessoanno di nascita del mio maschio (2001). Era finemarzo e quando li misi insieme l’affiatamento fustraordinariamente veloce, tanto che dopo soli cin-que minuti dall’immissione della femmina in volie-ra, il maschio, eccitatissimo, tentò di imbeccarla elei accettò. Visto così, dato che sono un ottimista, ilgiorno dopo misi a disposizione il nido ed anche inquesto caso l'interesse fu immediato. Subito ma-schio e femmina iniziarono ad ispezionarlo, ma nonvi fu alcuna deposizione e, per quanto abbia potutovedere, neanche accoppiamenti. Va detto che nellavoliera a fianco c’era una coppia di Roselle diPennant e i litigi erano frequenti. Col passare dellesettimane tutto questo interesse per il nido andò sce-mando, ma rimase per fortuna l’armonia tra la cop-pia. In effetti era troppo sperare di vedere qualcosadi più, da come erano andate le cose.Quest’anno (2004) ho iniziato mettendo, nella volie-ra a fianco, solo un giovane di Parrocchetto Reale edi litigi sono scomparsi perché si ignorano reciproca-mente.

Ai primi di marzo ho fornito il nido, ma già da qual-che settimana il maschio corteggiava la femmina eprovava qualche approccio. Dopo dieci giorni ho visto i primi accoppiamenti,uno addirittura mentre ero in voliera per dare damangiare e facevano come se io non ci fossi. Dal 26 marzo la femmina ha cominciato a trascorre-re nel nido anche la notte, nonostante il 23 non ri-sultasse ancora alcun uovo deposto. Anche il ma-schio poi ha iniziato a stare diverso tempo nel nido,insieme alla sua compagna. Penso andasse dentroper nutrirla.Durante una temporanea uscita della femmina dalnido, il 3 aprile, ho approfittato per fare una rapidaispezione e ho visto con gioia 5 uova. Desumo chela femmina quindi abbia cominciato a covare findalla deposizione del primo uovo o la massimo dalsecondo. Mi aspettavo quindi le prime nascite attor-no al 15-16 aprile, ma ad una verifica effettuata inquei giorni non risultò nulla di nuovo, tranne che leuova deposte erano in tutto 6. Tra il 19 e il 20 aprile sono nati 4 piccoli (uno il 19e tre il 20) e per fortuna mi sono sbagliato sulla sor-te delle due uova restanti, che non mi sembravanobuone. Infatti il 23 è nato il 5° piccolo ed il 24 il 6°.Il 26 aprile ho inanellato i primi quattro piccoli, il 28il 5° ed il 1° maggio l’ultimo piccolo.Il consumo di cibo nei giorni successivi alla schiusaè aumentato enormemente e i genitori hanno avutoil loro bel daffare per imbeccare i sei piccoli. Un giorno ho notato che il maschio stava mangian-do un lombrico, rimediato chissà dove. Ho pensatocosì di integrare la loro dieta con anche con del cibovivo, come consigliano alcuni Autori, anche se unveterinario, ad una conferenza organizzata dalla miaassociazione, disse di essere contrario a questo tipodi somministrazione, perché potrebbero esserci deiproblemi sotto il profilo microbiologico. Larve evermi vivi, infatti, potrebbero veicolare batteri pato-geni. Ma ho voluto rischiare e ho fornito delle larvedi tarme della farina (Tenebrio molitor), reperibilinei negozi di alimenti per animali, che hanno rap-presentato una vera ghiottoneria tanto che il maschioaccorreva subito a prenderle direttamente dalle miedita (la femmina no, perché è più timida, ma guar-dava il compagno con invidia).Il 27 maggio si sono involati i primi due piccoli, il28 il terzo, il 29 il quarto, il 30 il quinto e il 1° giu-gno l’ultimo. Dal colore del piumaggio risultano praticamente in-distinguibili dai genitori, se non fosse per il beccorosa e la coda più corta.Effettivamente il sessaggio attraverso la striscia dimacchioline bianche sulle remiganti sembra esserevalido, perché quelli che non ce l’hanno mostranocranio e becco più massicci rispetto ai fratelli e il colore nero della testa più carico. In una foto si può

Da qualche anno la mutazione viola negliAgapornis ad anello perioftalmico implume staavendo un grande successo come numero d’e-semplari presenti in molti allevamenti italiani enon.Ho voluto scrivere queste brevi note per cercaredi chiarire, per quanto possibile, alcuni dei nu-merosi dubbi che a tutt’oggi permangono inmolti allevatori che si cimentano con questa bel-lissima mutazione. E ancora indelebile nella miamente il ricordo di quel giorno di quattro anni faquando per la prima volta vidi il primo esempla-re di Agapornis personatus viola. Rimasi perqualche secondo senza fiato e poi iniziai la raf-fica di domande all’allevatore che li deteneva

senza dimenticare di “strappargli” la promessache quando si sarebbero riprodotti mi avrebbeceduto alcuni soggetti.Dopo circa sei mesi la tanto attesa telefonata: i“miei” viola erano pronti.Portai a casa un A. personatus viola e due co-balto (dark blue), figli di viola e quindi portato-ri (almeno così mi disse l’allevatore), ad unprezzo piuttosto “salato”.Programmai subito il sessaggio che diede questirisultati: i due “portatori” erano di sesso diverso,il soggetto viola era femmina e l’accoppiai conun maschio malva (double dark blue) nato nelmio allevamento.

Giovane Agapornis personatus viola.

IL FATTORE VIOLA NEGLI AGAPORNIS AD “OCCHIO CERCHIATO”

Testo: Claudio Arduini

vedere che già all’età di 40 giorni, un giovane ma-schio ha il cranio ed il becco più robusti rispetto al-la madre, una femmina adulta di tre anni.Sono più tranquilli delle giovani Roselle, che neiprimi giorni dopo l’involo sbattono violentementecontro la rete della voliera, e sono già piuttosto dis-involti negli atterraggi quando volano da un posa-toio all’altro. Hanno cominciato a mangiare da so-li dopo tre settimane, continuando però anche adessere imbeccati dal padre ancora per qualche set-timana.

MutazioniIl famoso allevatore Duca di Bedford, negli anni‘20 riferiva che era presente in Inghilterra un indi-viduo a mutazione blu, il quale però non ha gene-rato discendenti (Wilson, Sindel & Gill). Sindel & Gill, nel loro libro, documentano fotogra-ficamente che esistono, per quanto riguardal’Australia, almeno le seguenti mutazioni: • Blu, dove il verde è sostituito dal blu azzurro ed

il giallo del collarino e del ventre è rimpiazzatodal bianco;

• Gialla, dove la colorazione è tutta gialla adesclusione delle guance che sono bianche (*);

• “Cinnamon”, dove il disegno rimane quello dibase ma con la colorazione che assume unagenerale tonalità pastello;

• Pezzata, dove il collarino si allarga ed il coloregiallo interessa disordinatamente anche le copri-trici delle ali.

(*): la mutazione gialla è stata registrata solamentein due pappagalli selvatici, poi catturati e fotogra-

fati. Non hanno però dato progenie in cattività.

Esiste la mutazione blu anche nella sottospecieB. z. semitorquatus (Twenty-eight), simile nella so-stanza a quella descritta per il Port Lincoln, ma inpiù scompare anche il rosso della banda frontale.E’ molto rara, reperibile forse solo da qualche alle-vatore in nord Europa, ad ogni modo sempre piùdisponibile di quella blu del Port Lincoln, che cre-do non sia presente affatto in Europa. In un listino di un commerciante australiano ho vi-sto un prezzo di 5000 $ australiani (corrispondentia circa 3000 €) per una coppia di Twenty-eight blu,contro gli 80 $ australiani (50 €) per una coppianormale. Il Twenty-eight ha anche una mutazione gialla, do-ve tutto il piumaggio è giallo, le guance sono bian-che e rimane la banda frontale di colore rosso (ri-corda un kakariki fronte rossa lutino gigante).

ConclusioniViste le favorevoli caratteristiche di questa specie(poco rumorosa, tranquilla, confidente, buon ripro-duttore se razionalmente alloggiato), non si capisceil perché della sua scarsa diffusione, rispetto alleRoselle, tra gli allevatori di psittacidi australiani.Inoltre ho ceduto ad una mia amica uno dei picco-li, un maschio di due mesi, perché lo voleva tenerecome animale domestico. Verificheremo così, inseguito, le buone caratteristiche di animale da com-pagnia descritte da alcuni Autori e soprattutto va-luteremo se veramente ha l’attitudine all’imitazio-ne ed alla parola.

La femmina, prima da sinistra, con tutti i suoi figli.

L’allevamento è dotato di tutte le più moderne at-trezzature: l’impianto per la distribuzione dell’ac-qua di bevanda e per il bagno, l’impianto per il ri-circolo dell’aria, per l’illuminazione automatica,ecc. Ho poco tempo per esaminare tutte queste at-trezzature, sono più coinvolto dalle testoline chespuntano dal foro della cassette nido, dagli adultiche si sistemano sul posatoio più alto per “studia-re” i miei occhi che spiano la loro intimità. Sonopiù interessato a “rubare” a Paolo i segreti di que-sti suoi successi tempestandolo di domande. Mi spiega che i suoi A. roseicollis provengono daceppi che è riuscito a procurarsi nei suoi numerosiviaggi in Belgio ed Olanda, ma che non è suffi-ciente portare a casa una coppia di soggetti, mette-re il nido ed aspettare lo svezzamento per avere deisoggetti di taglia maggiorata come i suoi.

“Bisogna lavorare sodo perché altrimenti si com-mette l’errore di tanti allevatori italiani che vannoin Olanda e/o Belgio, acquistano Roseicollis delnuovo tipo e poi, al ritorno, li accoppiano conquelli normali del loro allevamento. Così non ri-usciremo a combinare mai niente!” mi dice serio.Paolo non abusa di medicinali o di integratori, ese-gue solo alcune trattamenti a scopo profilattico. Hastudiato e si è fatto produrre una miscela di semiche non prevede il girasole (ne somministra un po’in ciotole separate nel periodo più freddo) e checontiene anche sementi non decorticate perché “lefibre sono utili anche agli uccelli oltre che agliumani”. Anche la ricetta del pastone che usa è sua.Me ne regala un po’ da provare. L’odore di aglio èveramente insopportabile. Infatti ne contiene unacerta quantità perché l’aglio è il più potente vermi-fugo che si conosca! Niente mela o altra frutta aisuoi Agapornis, ma solo cicoria coltivata in un pez-zetto dei suoi vasti campi.Passa veloce il tempo parlando con Paolo. Avrei

ancora tante cose da chiedergli per me e per i nostrisoci, ma bisogna tornare a casa. Non senza averammirato ancora una volta i suoi splendidi A. ro-seicollis e personatus e aver salutato il suo “oliva”:semplicemente BEST IN SHOW.

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Paolo Bonora controlla che tutto sia “in regola”.

Eccolo qui l’Agapornis roseicollis verde oliva che perdue anni consecutivi è stato giudicato BEST INSHOW alla mostra di Faenza. Ora ha tutto il tempoper sorvegliare il suo nido.

L’impianto di circolazione dell’acqua delle voliere. Sinotino, nella foto sotto, anche le ampie finestre chepermettono una grande luminosità dell’ambiente diallevamento.

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Lo ammiro nella sua grande gabbia, finalmente senzale grandi coccarde davanti e lui se ne sta, impavido, sulsuo posatoio come il suo “rango” gli impone. Non cisi potrebbe aspettare diversamente da questoAgapornis roseicollis verde oliva che per ben due vol-te è stato giudicato BEST IN SHOW alla mostra spe-cialistica del nostro Club a Faenza con 94 punti. Orache la sua brillante carriera espositiva è terminata perraggiunti limiti di età può starsene tranquillo con lasua compagna e mettere su famiglia. Sono aTresigallo, provincia di Ferrara, nell’allevamento diPaolo Bonora che, gentilmente come è sua abitudine,mi ha invitato a visitare i suoi beniamini e mi è anchevenuto a prendere sulla statale. C’è da rimanere a boc-ca aperta entrando nel suo allevamento soprattutto perchi, come me, si deve accontantare di una stanza di ca-sa per poter dar sfogo al “terribile mal della penna”.Sembra di essere all’aperto per la grande luminositàdell’ambiente e tutto è in ordine quasi perfetto. Il cor-ridoio centrale divide il locale in due parti: una desti-nata ad accogliere le grandi gabbie da riproduzioneche sono indispensabili per chi, come Paolo, ha sceltodi allevare in selezione i cosiddetti Agapornis rosei-collis nuovo tipo e l’altra costituita da voliere cheospitano i novelli ormai svezzati tutte sopra elevate dalpavimento di circa trenta centimetri con il fondo co-

stituito da una grata in modo che i soggetti non ven-gano mai in contatto con le loro deiezioni. Sulla pare-te di fondo “l’oasi degli A. personatus ancestrali”, va-le a dire un grandissima voliera dove i soggetti di que-sta specie vivono, si accoppiano e si riproducono libe-ramente. Sono tutti soggetti purissimi e molto belli percui non c’è bisogno di fare selezione.

SEMPLICEMENTE “BEST IN SHOW”Testo e foto: Roberto Prandini

Allevamento: Paolo Bonora

Chi di noi non ha mai avuto la tentazione, girandotra gli stand di una mostra ornitologica di pensare:il prossimo anno parteciperò anch’io. Con questemie note intendo dare un contributo a coloro che,essendo alle prime armi, non pensano di esporreperché sottovalutano il loro allevamento e non lo

credono all’altezza di simili competizioni. Prenderò in esame le caratteristichedell’Agapornis fischeri, la specie da me più amatae quella che mi ha consentito di raggiungere im-portanti traguardi espositivi.

Agapornis fischeri ancestrali.La foto permette una visione della maschera facciale sia anteriormente che da dietro.

MOSTRE ORNITOLOGICHEConsiderazioni sull’esposizione dell’Agapornis fischeri ancestrale

Testo: Orazio CurciFoto: Marisa Zani e archivio Club

Le numerose coccarde vinte da Paolo Bonora poste all’ingresso del suo allevamento e, sulla destra, il suo Best in Show da 94 punti alla mostra specialistica del Club a Faenza 2004.

Il corridoio centrale divide l’allevamento in due par-ti: sulla destra le gabbie da deposizione e sulla sini-stra le voliere che ospitano i novelli. In fondo la grande voliera degli Agapornis personatus ancestrali.

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PremessaI soggetti possono essere esposti singolarmente o agruppi di quattro (stamm). Se si intende esporre sin-golarmente, il soggetto dovrà essere il più conformepossibile allo standard di giudizio, nello stamm, in-vece, oltre che alla maggior conformità possibile al-lo standard ci dovrà essere anche una certa omoge-neità, se non identità, tra i soggetti in quanto è pre-visto anche il punteggio di ARMONIA che vienedeterminato sottraendo dal massimo attribuibile disei punti la differenza tra il punteggio più alto equello più basso dei singoli soggetti componenti lostamm. Da quanto detto si deduce quindi che in unostamm è preferibile avere 4 soggetti da 90 punti checi faranno guadagnare 6 punti di armonia, piuttostoche un gruppo formato ad esempio da un soggettoda 88 punti, due da 90 e uno da 92 che ci consenti-rà di avere solamente 2 punti di armonia. Ecco per-ché occorre molta attenzione nella “costruzione” diquesta particolare modalità di ingabbio. Ogni sog-getto dello stamm deve avere in sostanza un proprioruolo integrante e non contrapponente agli altri…un po’ come avveniva per la biga di cavalli nel filmBen Hur. Passiamo ad esaminare le varie voci checompongono la scheda di giudizio.

COLORE (punti 35)È la voce più importante, quella dove spesso si ba-sa la vittoria e quindi quella a cui riserveremo le at-tenzioni maggiori. L’A. fischeri ancestrale basamolto della sua bellezza sulla mascherina faccialein merito alla quale ci sono due “interpretazioni”dello standard. La prima ritiene che la mascherafacciale debba essere completamente rossa constacco netto nel verde del petto mentre per la se-conda, quella a mio avviso più corretta, il rosso del-la fronte e della zona intorno al becco degrada nel-l’arancio acceso terminando in una leggera sfuma-

tura giallina che deve vedersi-non vedersi in un in-sieme di sfumature cromatiche armoniose senza ta-gli netti tra i vari colori. Il rosso dovrà essere benacceso sulle guance ed estendersi verso la nuca chesarà di un colore bronzato e partire dalla fine dellafronte fino alla parte posteriore del collo che avràun sottofondo giallo coperto dal colore bronzo.Ripeto: importanti sono le sfumature ovvero comecominciano i colori, come finiscono e come si inte-grano tra loro. Il dorso dovrà presentare un coloreverde smeraldo quasi fosforescente e omogeneo al-la luce del sole, il verde più chiaro dell’addome sa-rà uguale in tutte le zone senza alcuna variazione dicolore.Il codrione presenterà un colore viola acceso, le zo-ne arancio della coda ben visibili, le remiganti di unbel nero ebano lucente, l’anello perioftalmico deveessere un cerchio regolare più bianco possibile, ilbecco rosso corallo uniforme senza zone rosate opeggio ancora screpolature, ben evidente da sem-brare “piantato” in mezzo al viso, di forma regola-re, piuttosto largo alla base.

PORTAMENTO E TIPO STRUTTURALE(punti 20) E’ la seconda voce in importanza della scala valori.Un animale dovrà avere una posizione ben eretta sulposatoio mantenendo un angolo a 65° e senzaschiacciarsi su di esso, la testa ed il collo (il famo-so blocco testa-collo) devono essere di uguali misu-re senza curve appariscenti, soprattutto il collo de-ve essere largo e non serpentino (distacco di mm. 2per parte rispetto alle spalle) e la testa non deve pre-sentare schiacciamenti ai lati (difetto grave) e allasommità, ma essere rotonda in tutte le sue particomprese le guance, occhi centrali, petto rotondo,ali ben portate che si uniscono sul codrione senza

La testa di un A. fischeri ancestrale.Si notino: il becco rosso corallo intenso e uniformefino alla base senza zone rosate e l’anello perioftal-

mico implume perfettamente bianco e regolare.

Visione postero-laterale della testa di A. fischeri.Il colore bronzo sfuma in una soffusione giallastra

Agapornis taranta Verde Scuro MaschioMale D GreenAgapornis taranta Verde Scuro FemminaHen D GreenAgapornis taranta Verde Oliva MaschioMale DD GreenAgapornis taranta Verde Oliva FemminaHen DD Green

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis taranta Lutino MaschioMale LutinoAgapornis taranta Lutino FemminaHen LutinoAgapornis taranta Altre Mutazioni MaschioMale other MutationsAgapornis taranta Altre Mutazioni FemminaHen Other Mutations

AGAPORNIS CANUS

GRUPPO CANUS

SERIE VERDE GREEN SERIESAgapornis canus Verde (ancestrale) MaschioMale Green

Agapornis canus Verde (ancestrale) FemminaHen GreenSERIE MUTAZIONI MUTATIONSAgapornis canus Mutazioni MaschioMale MutationsAgapornis canus Mutazioni FemminaHen Mutations

AGAPORNIS PULLARIUS

GRUPPO PULLARIUS

SERIE VERDE GREEN SERIESAgapornis pullarius Verde (ancestrale) MaschioMale GreenAgapornis pullarius Verde (ancestrale) FemminaHen Green

SERIE MUTAZIONI MUTATIONSAgapornis pullarius Lutino MaschioMale LutinoAgapornis pullarius Lutino FemminaHen LutinoAgapornis pullarius Altre Mutazioni MaschioMale Other MutationsAgapornis pullarius Altre Mutazioni FemminaHen Other Mutations

Coppia di Agapornis fischeri – foto: Marco Cotti.

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SERIE DILUITO PASTELAgapornis personatus Diluito BluPastel BlueAgapornis personatus Diluito CobaltoPastel D BlueAgapornis personatus Diluito ViolaViolet PastelAgapornis personatus Diluito MalvaPastel DD Blue

SERIE ALBINO ALBINOAgapornis personatus AlbinoAlbino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHER MUTATIONSAgapornis personatus Altre Mutazioni a Fattore BluOther Blue Series Mutations

AGAPORNIS NIGRIGENIS

GRUPPO VERDI GREEN SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis nigrigenis Verde (ancestrale)GreenAgapornis nigrigenis Verde ScuroD GreenAgapornis nigrigenis Verde OlivaDD Green

SERIE DILUITO PASTELAgapornis nigrigenis Diluito a Fattore VerdePastel Green

SERIE LUTINO LUTINOAgapornis nigrigenis LutinoLutino

ALTRE MUTAZIONI OTHER MUTATIONSAgapornis nigrigenis Altre Mutazioni a FattoreVerdeOther Green Series Mutations

GRUPPO BLU BLUE SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis nigrigenis BluBlueAgapornis nigrigenis Cobalto D BlueAgapornis nigrigenis ViolaVioletAgapornis nigrigenis MalvaDD Blue

SERIE DILUITO PASTELAgapornis nigrigenis Diluito a Fattore BluPastel Blue

SERIE ALBINO ALBINOAgapornis nigrigenis AlbinoAlbino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHER MUTATIONSAgapornis nigrigenis Altre Mutazioni a Fattore BluOther Blue Series Mutations

AGAPORNIS LILIANAE

GRUPPO VERDI GREEN SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis lilianae Verde (ancestrale)GreenAgapornis lilianae Verde ScuroD GreenAgapornis lilianae Verde OlivaDD Green

SERIE DILUITO PASTELAgapornis lilianae Diluito a Fattore VerdePastel Green

SERIE LUTINO LUTINOAgapornis lilianae LutinoLutino

GRUPPO BLU BLUE SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis lilianae BluBlueAgapornis lilianae Cobalto D BlueAgapornis lilianae ViolaVioletAgapornis lilianae MalvaDD Blue

SERIE DILUITO PASTELAgapornis lilianae Diluito a Fattore BluPastel Blue

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis lilianae Altre Mutazioni Other Mutations

AGAPORNIS TARANTA

GRUPPO TARANTA

SERIE VERDI GREEN SERIESAgapornis taranta Verde (ancestrale) MaschioMale GreenAgapornis taranta Verde (ancestrale) FemminaHen Green

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sovrapporsi. Insomma nell’insieme dovrà avere unatteggiamento fiero ed un aspetto armonioso e vi-sto di profilo dovrà formare una linea senza gobbedalla testa alla coda.

TAGLIA (punti 15)Lo standard dell’A. fischeri prevede una lunghezzadi cm. 14,5 abbondantemente ormai superata dainostri esemplari. Tutto ciò senza nessun discapitoper la bellezza in quanto una buona taglia esalta icolori e rende piacevole l’insieme.

PIUMAGGIO (punti 15)Altra voce importante della scala valori, il piumag-gio deve essere aderente al corpo con piume che sisovrappongono in ordine, lucido, pulito dai colorinetti e definiti.

ZAMPE, UNGHIE E DITA (punti 10)Le zampe dovranno essere di colore grigio senzapresentare scaglie o malformazioni, con unghie gri-gio scure (non chiare in quanto saranno penalizzatein fase di giudizio) e senza alcuna parte mancanteche comportano l’ingiudicabilità del soggetto.

CONDIZIONI GENERALI (punti 5)Qui c’è poco da precisare… una miss in un concor-so di bellezza non si può presentare con i capelli indisordine. Un’unica annotazione: si espongano solosoggetti apparentemente in perfette condizioni disalute.

PreparazioneQuando finalmente avremo deciso quali saranno gliesemplari da esporre diventa importantissima la lo-ro preparazione sia nel periodo antecedente che al-l’atto dell’ingabbio. Spesso è già dal nido che si in-cominciano ad intravedere i “campioncini” ed una

volta svezzati vanno posti in gabbie da cm. 120(massimo 4 soggetti) o in voliera per favorire il lo-ro sviluppo fisico e muscolare evitando i sovraffol-lamenti che vanno a discapito dell’integrità del piu-maggio o peggio ancora ad incidenti come la perdi-ta di dita o unghie che pregiudicheranno per semprel’esposizione del soggetto. Circa un mese prima della data fissata per l’esposi-zione li alloggeremo in gabbiette delle stesse di-

mensioni e, possibilmente, caratteristiche di quelleusate in mostra, con il fondo bianco e del tipo al-l’inglese per evitare che le penne si rovinino, conun’alimentazione più varia e completa possibile,spruzzandoli spesso per mantenere un piumaggiopulito e lucente e abituandoli a “pettinarsi” spessole penne. A cinque giorni dall’esposizione li lavere-mo completamente con dell’acqua mista a qualchegoccia di bagno schiuma. Il giorno dell’ingabbio è indispensabile portare consé i seguenti accessori:

• uno spazzolino da denti usato e con setole morbide per sistemare eventualmente il piumaggio ed eseguire la pettinatura;

• una spugnetta per pulire zampe e becco;

• il solito spruzzino per l’ultima leggeravaporizzazione.

ConsigliQualche consiglio su come comportarsi nella scel-ta dei soggetti da esporre:

• scartare animali nervosi o troppo paurosi. Un A. fischeri che sbatte nella gabbia da mostrao rimane sul fondo della gabbia senza salire sulposatoio non farà mai un buon punteggio;

• scartare soggetti in non perfette condizioni fisiche, col piumaggio • non presentare esem-plari che non abbiano raggiunto l’anno di vita,anzi sarebbe meglio che avessero circa due

Agapornis fischeri appena involati. Già daquesto momento gli allevatori selezionano i loro“campioncini”.

Un tipo di gabbia da mostra dove alloggiarei soggetti per la preparazione.

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anni (ricordiamo che il regolamento generalemostre della F.O.I. prevede, per gli Agapornis eper altri Psittacidi, la possibilità di ingabbio disoggetti con anello dell’anno in corso e dell’an-no precedente – n.d.r.) in quanto animali troppogiovani non avranno i colori definiti e la taglia diun esemplare adulto;

• alcune voci fanno parte del fenotipo dell’anima-le (colore, taglia, portamento, zampe), le altredue (piumaggio e condizioni generali) dipendo-no esclusivamente dall’allevatore e della suabravura nella preparazione;

• usare trasportini chiusi senza sbarre che posso-no rovinare il piumaggio e porre i soggetti solouno per posto;

• frequentare le mostre ornitologiche, capire ledifferenze tra vincitori e scadenti, leggere i car-tellini di giudizio;

• osservare attentamente i soggetti da esporre va-lutandone la vicinanza allo standart.

Considerazioni finaliIn conclusione le mostre sono il momento riassun-tivo finale che “fotografano” il nostro allevamentoda un punto di vista qualitativo, ma nel contempodovrebbero essere anche la base di partenza per in-dividuare eventuali “difetti” presenti nei nostri sog-getti e per cercare di porvi rimedio. Non mi stancherò mai di ripetere che i cartellini digiudizio non vanno lasciati appesi alle gabbie, maportati a casa e “studiati” in quanto forniscono mol-te informazioni, più di quanto pensiamo.

Colore e disegno (punti 35)Fronte, guance, gola e zone auricolari rosso, degra-danti in arancio nelle parti alte del petto. Testa bron-zata, nuca bronzo con riflessi arancio. Dorso ed aliverde brillante ed uniforme. Basso petto, ventre efianchi verde soffuso di giallo. Remiganti nere convessillo esterno soffuso di verde scuro. Timonierecentrali (n° 2) verde con apice azzurro. Timonierelaterali (n° 10) verdi con zona grigio scura alla ba-se, zona rosso ruggine centrale seguita da striaturenere verdi a tre quarti della lunghezza, apice azzur-ro. Codrione cobalto. Becco rosso corallo. Cerabianca. Occhio bruno scuro con pupilla nera. Largoanello perioculare di pelle nuda intorno all’occhio. Zampe e dita grigio bluastro. Unghie color grigioscure con punta cornea.

Tipo strutturale e portamento (punti 20)Testa larga, fortemente bombata e regolare; occhi inposizione pressoché centrale; collo largo e robusto.Ali ben aderenti al corpo ed unite sul codrione sen-za incrociare. Petto rotondeggiante ed armoniosocon linea che non sorpassa di molto la curva delleali. Linea del dorso diritta dall’occipite alla coda.Non timoroso. Posizione a 65° dal posatoio. Incomplesso deve dare un’impressione di forza e ro-bustezza.

Taglia (punti 15)Lunghezza complessiva cm 14,5.

Piumaggio (punti 15)Serico e compatto, ben aderente al corpo e comple-to. Penne e piume devono sovrapporsi perfettamen-te come le squame di un pesce.

Zampe, dita ed unghie (punti 10)Zampe e dita forti e complete senza scagliosità, de-formazioni, né mutilazioni; unghie complete e re-golari.

Condizioni generali (punti 5)Vivace, pulito ed in ottima salute.

Panoramica della disposizione delle gabbie in unamostra.ornitologica. Il giudizio e la premiazione sonogià stati eseguiti. Si notino i cartellini di giudizio e lecoccarde colorate che identificano i vari “campioni”.

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SERIE INO INOAgapornis roseicollis Ino Avorio BluAqua InoAgapornis roseicollis Ino Avorio Blu F.B.Turquoise InoAgapornis roseicollis Ino Avorio Blu F.A.OF Aqua Ino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis roseicollis Altre Mutazioni a FattoreAvorio BluOther Blue Series Mutations

AGAPORNIS FISCHERI

GRUPPO VERDI GREEN SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis fischeri Verde (ancestrale)GreenAgapornis fischeri Verde ScuroD GreenAgapornis fischeri Verde OlivaDD Green

SERIE DILUITO PASTELAgapornis fischeri Diluito VerdePastel GreenAgapornis fischeri Diluito Verde ScuroPastel D GreenAgapornis fischeri Diluito Verde OlivaPastel DD Green

SERIE LUTINO LUTINOAgapornis fischeri Lutino Lutino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis fischeri Altre Mutazioni a Fattore VerdeOther Green Series Mutations

GRUPPO BLU BLUE SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis fischeri BluBlueAgapornis fischeri CobaltoD BlueAgapornis fischeri ViolaVioletAgapornis fischeri MalvaDD Blue

SERIE DILUITO PASTELAgapornis fischeri Diluito BluPastel Blue

Agapornis fischeri Diluito CobaltoPastel D BlueAgapornis fischeri Diluito ViolaViolet PastelAgapornis fischeri Diluito MalvaDD Pastel Blue

SERIE ALBINO ALBINOAgapornis fischeri AlbinoAlbino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis fischeri Altre Mutazioni a Fattore BluOther Blue Series Mutations

AGAPORNIS PERSONATUS

GRUPPO VERDI GREEN SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis personatus Verde (ancestrale)GreenAgapornis personatus Verde ScuroD GreenAgapornis personatus Verde OlivaDD Green

SERIE DILUITO PASTELAgapornis personatus Diluito VerdePastel GreenAgapornis personatus Diluito Verde ScuroPastel D GreenAgapornis personatus Diluito Verde OlivaPastel DD Green

SERIE LUTINO LUTINOAgapornis personatus LutinoLutino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis personatus Altre Mutazioni a FattoreVerdeOther Green Series Mutations

GRUPPO BLU BLUE SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis personatus BluBlueAgapornis personatus CobaltoD BlueAgapornis personatus ViolaVioletAgapornis personatus MalvaDD Blue

CRITERI DI GIUDIZIO DELL’AGAPORNIS FISCHERI ANCESTRALEELABORATI DALLA COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE “Ondulati-Psittacidi” - F.O.I.

1720

Agapornis roseicollis Ala Grigia Verde scuro F.A.OF Edged Dilute D GreenAgapornis roseicollis Ala Grigia Verde Oliva F.A.OF Edged Dilute DD Green

SERIE LUTINO LUTINOAgapornis roseicollis LutinoLutinoAgapornis roseicollis Lutino Faccia ArancioOF Lutino

SERIE ALTRE MUTAZIONI OTHERMUTATIONSAgapornis roseicollis Altre mutazioni a FattoreVerdeOther Green Series Mutations

GRUPPO AVORIO BLU BLUE SERIES

SERIE NORMALI AQUAAgapornis roseicollis Avorio BluAquaAgapornis roseicollis Avorio CobaltoD AquaAgapornis roseicollis Avorio Cobalto ViolettoViolet Factored D AquaAgapornis roseicollis Avorio MalvaDD Aqua

SERIE DILUITO SUFFUSEDAgapornis roseicollis Diluito Avorio BluSuffused AquaAgapornis roseicollis Diluito Avorio CobaltoSuffused D AquaAgapornis roseicollis Diluito Avorio CobaltoViolettoViolet Factored Suffused D AquaAgapornis roseicollis Diluito Avorio MalvaSuffused DD Aqua

SERIE CANNELLA CINNAMONAgapornis roseicollis Cannella Avorio BluCinnamon AquaAgapornis roseicollis Cannella Avorio CobaltoCinnamon D AquaAgapornis roseicollis Cannella Avorio CobaltoViolettoViolet Factored Cinnamon D AquaAgapornis roseicollis Cannella Avorio MalvaCinnamon DD Aqua

SERIE ISABELLA PALLIDAgapornis roseicollis Isabella Avorio BluPallid AquaAgapornis roseicollis Isabella Avorio CobaltoPallid D AquaAgapornis roseicollis Isabella Avorio CobaltoViolettoViolet Factored Pallid D AquaAgapornis roseicollis Isabella Avorio MalvaPallid DD Aqua

SERIE ALA GRIGIA EDGED DILUTEAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio BluEdged Dilute AquaAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio CobaltoEdged Dilute D AquaAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio CobaltoViolettoViolet Factored Edged Dilute D AquaAgapornis roseicollis Ala grigia Avorio MalvaEdged Dilute DD Aqua

SERIE FACCIA BIANCA TURQUOISEAgapornis roseicollis Avorio Blu F.B.TurquoiseAgapornis roseicollis Avorio Cobalto F.B.D TurquoiseAgapornis roseicollis Avorio Cobalto Violetto F.B.Violet D TurquoiseAgapornis roseicollis Avorio Malva F.B.DD TurquoiseAgapornis roseicollis Diluito Avorio Blu F.B.Suffused TurquoiseAgapornis roseicollis Diluito Avorio Cobalto F.B.Suffused D TurquoiseAgapornis roseicollis Diluito Avorio CobaltoVioletto F.B.Violet Suffused D TurquoiseAgapornis roseicollis Diluito Avorio Malva F.B.Suffused DD TurquoiseAgapornis roseicollis Cannella Avorio Blu F.B.Cinnamon TurquoiseAgapornis roseicollis Cannella Avorio CobaltoF.B.Cinnamon D TurquoiseAgapornis roseicollis Cannella Avorio Cob.Violetto F.B.Violet Cinnamon D TurquoiseAgapornis roseicollis Cannella Avorio Malva F.B.Cinnamon DD TurquoiseAgapornis roseicollis Isabella Avorio Blu F.B.Pallid TurquoiseAgapornis roseicollis Isabella Avorio Cobalto F.B.Pallid D TurquoiseAgapornis roseicollis Isabella Avorio Cob. ViolettoF.B.Violet Pallid D TurquoiseAgapornis roseicollis Isabella Avorio Malva F.B.Pallid DD TurquoiseAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio Blu F.B.Edged Dilute TurquoiseAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio CobaltoF.B.Edged Dilute D TurquoiseAgapornis roseicollis Ala Grigia Av. Cob. ViolettoF.B.Violet Edged Dilute D TurquoiseAgapornis roseicollis Ala Grigia Avorio MalvaF.B.Edged Dilute DD Turquoise

DescrizioneFamiglia delle composite.Pianta infestante, erbacea, perenne, con rizomaverticale cilindrico, ha fusti semplici, alti fino a 30cm, con all’apice un capolino di fiori ermafroditigialli. Da ogni radice possono originarsi più fusti. Le foglie, glabre, sono riunite in una rosetta basalecon apice, generalmente triangolare e si possono tro-vare a margine liscio, oppure profondamente denta-te, da cui uno dei nomi comuni: “dente di leone”.

Originario dell’Asia, si è diffuso grazie alla grandemole di frutti molto piccoli prodotti dalla singolapianta, detti acheni, muniti di una struttura (pappo)che consente di sfruttare il vento come mezzo didiffusione, propagazione anemofila, da cui derivaun altro nome comune: “soffione”.Fiorisce tra marzo e settembre, molto comune inluoghi incolti, inconfondibile con altre erbe prati-ve. E’ molto gradito agli uccelli presenti in natura.Ho osservato, infatti, dei cardellini cibarsi dei pic-coli frutti nelle loro caratteristiche forme globose,prima che si staccassero dalla pianta madre.Anche gli uccelli in cattività ne vanno letteralmen-te pazzi e si nutrono delle foglie, dei frutti, maanche dei capolini dei fiori.

Proprietà terapeuticheLe proprietà terapeutiche sono molteplici, princi-palmente a favore dell’apparato gastro-intestinale,del fegato e dei reni. Le proprietà depurative delTarassaco sono note, infatti, da tempo alla medici-na popolare, e la medicina moderna studia i vari ef-fetti sull’organismo.In primo luogo l’effetto diuretico, da cui altro no-me popolare, “piscialletto”.Importante anche come depuratore del fegato.Veniva utilizzato anche come antipiretico e

Fiore e foglie di Tarassaco.

IL TARASSACO: Taraxacum officinaleTesto e foto: Marco Congiu

Le tipiche foglie dentate del Tarassaco, da cui ilnome comune di “dente di leone.

digestivo come decotto o infuso.Alcuni studi confermano l’azione coleretica, vale adire l’attivazione della secrezione biliare. Ha pro-prietà utili per inappetenza, è un leggero lassativo ecura le infiammazioni dell’intestino.I fitoterapeuti prediligono la raccolta delle radici inautunno perché in questo periodo è più grande laconcentrazione di molte delle componenti impor-tanti quali: inulina, fitosteroli, vitamine del gruppoB e del Taraxasterolo che pare il responsabile dei benefici al fegato.Nel mio allevamento non manca mai nel periodo

della fioritura, naturalmente con moderazione, vi-sto l’effetto lassativo, anche se blando.Insomma le proprietà di questa piccola pianta sonotantissime.Unico consiglio che mi sento di dare è quello di fa-re attenzione a dove si raccoglie questo piccolo te-soro. L’inquinamento, le polveri e quant’altro pos-sono essere ingeriti dai nostri animali provocandodanni anziché benefici. Esso deve essere raccolto,pertanto, lontano dalle strade e dai campi coltivatiper la presenza di concimi e diserbanti. Lavare bene sempre!

Il frutto del Tarassaco che gli consente di utilizzare il vento per la riproduzione.Da questa caratteristica deriva un altro nome comune della pianta: “soffione”.

1918

AGAPORNIS ROSEICOLLIS

GRUPPO VERDI GREEN SERIES

SERIE NORMALI NORMALAgapornis roseicollis Verde (ancestrale) GreenAgapornis roseicollis Verde Scuro (giada)Dark (D) GreenAgapornis roseicollis Verde OlivaDouble Dark (DD) Green

SERIE DILUITO SUFFUSEDAgapornis roseicollis Diluito VerdeSuffused GreenAgapornis roseicollis Diluito Verde ScuroSuffused D GreenAgapornis roseicollis Diluito Verde OlivaSuffused DD Green

SERIE CANNELLA CINNAMONAgapornis roseicollis Cannella VerdeCinnamon GreenAgapornis roseicollis Cannella Verde scuroCinnamon D GreenAgapornis roseicollis Cannella Verde olivaCinnamon DD Green

SERIE ISABELLA PALLIDAgapornis roseicollis Isabella VerdePallid GreenAgapornis roseicollis Isabella Verde ScuroPallid D GreenAgapornis roseicollis Isabella Verde OlivaPallid DD Green

SERIE ALA GRIGIA EDGED DILUTEAgapornis roseicollis Ala grigia VerdeEdged Dilute GreenAgapornis roseicollis Ala grigia Verde ScuroEdged Dilute D GreenAgapornis roseicollis Ala grigia Verde OlivaEdged Dilute DD Green

SERIE FACCIA ARANCIO ORANGE FACEAgapornis roseicollis Verde F.A.OF GreenAgapornis roseicollis Verde Scuro F.A.OF D GreenAgapornis roseicollis Verde Oliva F.A.OF DD GreenAgapornis roseicollis Diluito Verde F.A.Suffused OF GreenAgapornis roseicollis Diluito Verde Scuro F.A.Suffused OF D GreenAgapornis roseicollis Diluito Verde Oliva F.A.Suffused OF DD GreenAgapornis roseicollis Cannella Verde F.A.OF Cinnamon GreenAgapornis roseicollis Cannella Verde Scuro F.A.OF Cinnamon D GreenAgapornis roseicollis Cannella Verde Oliva F.A.OF Cinnamon DD GreenAgapornis roseicollis Isabella Verde F.A.OF Pallid GreenAgapornis roseicollis Isabella Verde Scuro F.A.OF Pallid D GreenAgapornis roseicollis Isabella Verde Oliva F.A.OF Pallid DD GreenAgapornis roseicollis Ala Grigia Verde F.A.OF Edged Dilute Green

Proponiamo ai nostri soci la nomenclatura delle mutazioni degli Agapornis nel linguaggio internazionaleelaborato dal gruppo di studio “MUTAVI Research & Advice Group”. Si può dire che questa nomenclaturaè scientifica perché basata sullo studio della distribuzione dei pigmenti colorati nelle piume e nelle pennedegli uccelli. Sarebbe davvero utile per tutti gli allevatori del mondo denominare le varie mutazioni allo stes-so modo soprattutto per quanto riguarda quelle degli Agapornis roseicollis, sempre più numerose.

LE MUTAZIONI DEGLI AGAPORNISTRADOTTE NEL LINGUAGGIO INTERNAZIONALE “MUTAVI”

Traduzione: Miriam Bisiacchi