Le famiglie strumentali nell’orchestra - ICPg4 · 2018-05-04 · Le famiglie strumentali...

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Le famiglie strumentali nell’orchestra Introduzione L'esigenza di proporre il progetto “Musica 2020”anche nella scuola dell’infanzia nasce dalla consapevolezza che, pur vivendo una realtà privilegiata dove la musica è vissuta dai bambini quotidianamente, perché possiamo proporla loro senza esperto esterno, è troppo spesso sentita dall'adulto come un momento in cui il bambino "si sfoga" uscendo dalla sezione e dal lavoro che in aula svolge. La domanda che spesso mi pongo è : l'aula di musica è un laboratorio di ri-creazione o di creazione? Sono una insegnante di educazione musicale e concordo con la seconda affermazione.Nel bambino l'attività ludica non è separata dal lavoro, egli, non distingue le due attività perché ogni attività significativa ha una dimensione ludica. Il gioco appartiene al mondo della libertà e non della necessità. L'attività musicale legata al movimento è stata una delle modalità con le quali abbiamo proposto le attività ai bambini di scuola di infanzia e delle classi prime di scuola primaria. L’intervento così posto, è volto a rendere il bambino consapevole del proprio corpo; lo conduce quindi verso la conoscenza di sè e dello spazio che lo circonda. Le attività che sono state svolte e qui presentate all’interno di un progetto ben più complesso che ha coinvolto alunni di tutte le classi primarie delle scuole Giovanni Cena e G. Lombardo Radice, oltre la scuola dell’infanzia Maria Montessori – sono relative al lavoro condotto da me in qualità di esperta musicale interna al Circolo con i bambini della scuola dell’Infanzia e delle classi prime. Cercherò di esplicitare il percorso adottato seguendo le principali fasi di lavoro che si è basato sostanzialmente sulla conoscenza degli strumenti di un’orchestra, sulla loro discriminazione timbrica e ritmica, sull’ascolto e la coralità. La metodologia assunta da tutto il gruppo di progetto poggia sullo sfondo teorico del costruttivismo, con particolare attenzione alla laboratorialità cognitiva e manipolativa. Nicoletta Pacioselli Docente di Scuola dell’Infanzia

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Le famiglie strumentali nell’orchestra

Introduzione

L'esigenza di proporre il progetto “Musica 2020”anche nella scuola dell’infanzia nasce dalla

consapevolezza che, pur vivendo una realtà privilegiata dove la musica è vissuta dai bambini

quotidianamente, perché possiamo proporla loro senza esperto esterno, è troppo spesso sentita

dall'adulto come un momento in cui il bambino "si sfoga" uscendo dalla sezione e dal lavoro che in

aula svolge.

La domanda che spesso mi pongo è : l'aula di musica è un laboratorio di ri-creazione o di

creazione? Sono una insegnante di educazione musicale e concordo con la seconda

affermazione.Nel bambino l'attività ludica non è separata dal lavoro, egli, non distingue le due

attività perché ogni attività significativa ha una dimensione ludica. Il gioco appartiene al mondo

della libertà e non della necessità.

L'attività musicale legata al movimento è stata una delle modalità con le quali abbiamo proposto

le attività ai bambini di scuola di infanzia e delle classi prime di scuola primaria. L’intervento così

posto, è volto a rendere il bambino consapevole del proprio corpo; lo conduce quindi verso la

conoscenza di sè e dello spazio che lo circonda.

Le attività che sono state svolte e qui presentate – all’interno di un progetto ben più complesso

che ha coinvolto alunni di tutte le classi primarie delle scuole Giovanni Cena e G. Lombardo

Radice, oltre la scuola dell’infanzia Maria Montessori – sono relative al lavoro condotto da me in

qualità di esperta musicale interna al Circolo con i bambini della scuola dell’Infanzia e delle classi

prime.

Cercherò di esplicitare il percorso adottato seguendo le principali fasi di lavoro che si è basato

sostanzialmente sulla conoscenza degli strumenti di un’orchestra, sulla loro discriminazione

timbrica e ritmica, sull’ascolto e la coralità. La metodologia assunta da tutto il gruppo di progetto

poggia sullo sfondo teorico del costruttivismo, con particolare attenzione alla laboratorialità

cognitiva e manipolativa.

Nicoletta Pacioselli

Docente di Scuola dell’Infanzia

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La composizione dell’orchestra

Il percorso didattico, realizzato con i 10 bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia relativamente al Progetto Musica 2020, è partito dall’ascolto della fiaba sonora “Piccolo e Saxo” di Andrè Popp , una storia che racconta come, in un viaggio di ricerca, piccolo, l’ottavino, e Saxo, il sassofono soprano incontrano gli strumenti musicali che si uniscono formando una grande orchestra. Abbiamo osservato alcuni strumenti di ogni famiglia strumentale, in nostro possesso, analizzato immagini, ascoltato i timbri degli strumenti e li abbiamo classificati in famiglie. I bambini hanno dipinto le immagini degli strumenti musicali e abbiamo realizzato un cartellone che mostra la posizione degli strumenti nell’orchestra.

Ogni bambino ha realizzato il suo album degli strumenti musicali alcuni di loro hanno scritto il nome dei singoli strumenti.

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La discriminazione timbrica

I bambini delle classi prime, ormai avviati alla letto-scrittura, oltre ad operare secondo le operazioni mentali sopra citate, hanno trascritto delle descrizioni relativamente agli strumenti musicale cercando di evidenziare alcune caratteristiche timbriche, utilizzando proprie immagini concettuali per rappresentare le loro idee.

Il lavoro sui timbri degli strumenti è proseguito con l’utilizzo della Tombola degli strumenti musicali (edizioni ECO). Sono stati anche classificati gli strumenti a percussione che abbiamo nel nostro laboratorio di musica: legni, metalli e pelli.

VIOLINO

E’ il più piccolo e il più acuto della

famiglia

VIOLA

E’ come un violino più grande con la voce

più calda

VIOLONCELLO

Voce calda e malinconica, si suona da

seduti

CONTRABBASSO

E’ il Più GRANDE DEGLI Archi,

ha la voce più profonda di tutti

ARPA

Sa intonare il canto delle

fontane

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L’apprendista stregone e il ruolo del direttore d’orchestra

Il “tema dell’apprendista stregone” nella scuola dell’infanzia è stato affrontato partendo

dalla visione dello spezzone del film Fantasia accompagnato dalla musica di Paul Dukas e

raccontando ai bambini che sarebbero venuti alcuni musicisti che ci avrebbero fatto

ascoltare quella musica con strumenti “veri” dal vivo. L’ascolto ha permesso ai bambini di

riconoscere alcuni degli strumenti musicali dell’orchestra. Quanto ai “disastri” che

combina Topolino i bambini hanno detto: che “lui aveva fretta di diventare stregone”,

“non aveva la pazienza di aspettare di guardare come faceva lo stregone a fare le magie”,

“come quando tu maestra ci dici di guardare e

ascoltare e noi non lo facciamo”, “ma se abbiamo

pazienza diventiamo molto bravi perché diventiamo

grandi”, “ognuno sa fare quello che sa fare anche se

combina guai”.

Lo stesso percorso di è ripetuto anche per i bambini della scuola primaria,

ritenendo che il livello di conoscenze, in realtà, non fosse distante. Gli alunni

hanno, in aggiunta, ridisegnato la storia in sequenze con didascalia.

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L’altezza del suono

Successivamente ho fatto ascoltare ai bambini una versione trascritta e ridotta per

pianoforte della Toccata e Fuga in re minore che propone i temi principali della

composizione. Con questa trascrizione abbiamo evidenziato il parametro altezza del

suono accompagnando i temi con movimenti del corpo: nel registro grave i bambini

camminavano curvando la schiena e abbassando le braccia, nel registro acuto

camminavano in punta di piedi con le braccia alzate.

Successivamente sono stati elaborati piccoli quadri ispirati dalle immagini del film

utilizzando le varie tecniche che normalmente utilizziamo per le attività grafico-pittoriche.

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La danza delle ore: ascolto ed analisi

Il terzo brano e spezzone di film è stato quello accompagnato da "La danza delle ore"

dalla "Gioconda" di A.Ponchielli.

Il brano è stato proposto nella versione originale con l'orchestra e la visione delle

immagini e nella trascrizione per pianoforte. Ho chiesto ai bambini di parlare delle

differenze che avevano constatato tra le due versioni; questo è quanto hanno rilevato:

Versione orchestrale Versione pianistica

- ci sono più strumenti - la voce è piano

- con il pianoforte si sente meglio

- ci sono i triangoli e i - il suono del pianoforte finisce

campanelli che abbiamo a prima

scuola

Successivamente il brano è stato accompagnato ritmicamente dagli strumenti a

percussione che abbiamo a disposizione.

Ho proposto ai bambini le prime diciassette battute del brano chiedendo di ascoltare e

accompagnare il brano con battute di mani. Alcuni hanno continuato a battere le mani su

tutti i tempi, come avevano fatto con gli strumenti, altri hanno dato una risposta

"interpretativa" più elaborata.

Hanno evidenziato il secondo e il terzo tempo delle battute in corrispondenza di due

semiminime staccate , rinforzando la parte che nella versione per pianoforte è

affidata alla mano sinistra.

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La trascrizione creativa

Ho chiesto ai bambini se potevamo scrivere, e come, quello che avevamo eseguito, il loro suggerimento unanime si è indirizzato nel disegnare tante mani. Abbiamo preso dei cartoncini di cm.14 per cm.14 e su ognuno è stata riportata la forma della mano di ogni bambino.

Eseguo al pianoforte la prima frase (nove battute) e chiedo quante volte abbiamo battuto le mani la risposta precisa e puntuale dei bambini è: diciannove volte.

Dispongo i cartoncini in un supporto di legno uno vicino all'altro e poi eseguiamo le battute di mani seguendo il nostro "spartito".

Valerio osserva che non possiamo mettere i cartoncini con le mani uno vicino all'altro perché le mani non venivano battute sempre ma "due volte e si sta zitti poi due volte e si sta zitti alla fine si battono di più". Valerio sistema la partitura mentre eseguo lentamente il breve frammento al pianoforte.

Il risultato è il seguente:

Abbiamo scritto un "piccolo spartito" senza aver parlato di valori, durate, pause, tempi

ma seguendo una proposta interpretativa dei bambini che poi l'hanno eseguita più volte

senza il brano musicale che l'aveva ispirata.

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La trascrizione con lo strumentario

Il passo successivo è stato quello di accompagnare il brano con gli strumenti a percussione di cui disponiamo nel laboratorio di musica, e di procedere nell'ascolto del brano dallo stereo eseguito dall'orchestra e dal vivo col pianoforte.

I bambini hanno sostituito le battute delle mani con gli strumenti della "famiglia di legno".

Le battute successive del brano sono state sottolineate ritmicamente dalle maniglie con i sonagli. La scelta interpretativa dei bambini è stata quella di evidenziare alle battute n.16 e n.18 tutti i tempi, mentre alle battute n. 20 e n. 21 solo il primo e il terzo tempo. Questa scelta è stata probabilmente attuata per distinguere le due semifrasi che funzionano quasi da domanda e risposta. A livello inconscio i bambini hanno messo in rilievo l'aspetto prosodico della musica, infatti quando ho fatto ascoltare separatamente le due semifrasi chiedendo quali fossero le differenze mi è stato risposto che la seconda aveva più note della prima e che sembrava ci fossero "due personaggi" che si stavano parlando.

Se analizziamo la trascrizione per pianoforte vediamo che alla mano destra della prima semifrase viene affidata una figurazione di crome, nella seconda semifrase la figurazione è raddoppiata dalla presenza delle semicrome . L'osservazione che i bambini hanno fatto a livello di ascolto era giusta e precisa. Suppongo che l'aver sottolineato il primo e il terzo tempo sia coinciso con il "desiderio" di non appesantire la tessitura melodica della semifrase e comunque con la volontà di caratterizzare in modi distinti i due brevi periodi.

Questa prima parte del lavoro ha visto un percorso operativo volto all'ascolto e alla sperimentazione sonora attraverso l'utilizzo di strumenti ritmici e di gesti-suono. In Questo modo il bambino ha la possibilità di avvicinarsi alla musica "facendola" più che apprendendola da un punto di vista teorico. Il primo strumento con il quale veniamo in contatto fin dalla nascita è il nostro corpo e l'insieme dei gesti-suono, ovvero quei movimenti che producono suoni senza l'utilizzo di strumenti. Corpo e gesti-suono costituiscono il più immediato sistema di percussioni di cui disponiamo.

Nell'esperienza di ascolto del brano di Ponchielli, i bambini hanno sottolineato ritmicamente il brano con le battute delle mani. Precedentemente le sequenze di gesti-suono avevano accompagnato una breve melodia che veniva ripetuta. I gesti-suono utilizzati sono stati: battuta delle mani, battuta delle mani sulle gambe (altezza cosce), battuta dei piedi a terra, battuta del tallone e della punta del piede destro e sinistro,

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battuta delle mani avanti e dietro al busto, schiocco delle dita: in quest'ultimo caso non tutti i bambini ci riescono.

Trascrizioni formali ed informali

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Conclusione del primo percorso

L'esperienza condotta ha portato alla elaborazione di un materiale che permette al

bambino di visualizzare e quantificare i suoni che vorrà produrre con gli strumenti a

disposizione nel laboratorio di musica. Consente di scegliere e combinare i diversi timbri.

In questa maniera il bambino arriva ad eseguire tutte le sequenze che vengono

"composte" liberamente, seguendo una pulsazione scandita dall'insegnante.

Il progetto ha permesso l'attività di esplorazione sugli strumenti consentendo ai bambini

di osservare la loro forma e i materiali con i quali sono costruiti. Se spostando i campanelli

non si percepisce più la scala dei suoni che il nostro orecchio, attraverso processi di

acculturazione, è abituato a sentire e a riconoscere come più familiari, se spostando e

combinando le piastre sonore del traspositore la scala si "dissolve", il bambino scopre

che si possono ottenere tante melodie a seconda di come i singoli suoni vengono

organizzati.

Nelle improvvisazioni con gli strumenti melodici generalmente i bambini tendono a

sincronizzarsi ritmicamente con lo strumento che esegue l'ostinato. La sovrapposizione è

semiminima su semiminima, oppure due crome su semiminima.

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La coralità

I canti selezionati per i bambini di scuola dell’infanzia e di classe prima di scuola primaria sono stati tratti

dal repertorio dello Zecchino d’Oro e dalla filmografia Disney, adatti all’età sia per contenuto che per

estensione vocale. L’insegnamento del canto corale, sebbene appaia semplice nella sua applicazione,

richiede un percorso preciso di intervento:

- Ascolto del canto nella versione originale ( in cd o video)

- Lettura e comprensione del brano con supporto di disegni e didascalie

- Suddivisione del brano in brevi sezioni con accompagnamento pianistico eseguito dalla insegnante

- Memorizzazione ed esecuzione del canto su base musicale.

“Sette matitine” (Vanessa Martins)

La mia sorellina più grande va a scuola,

Ci va lei sola

Io, dopo, ci andrò.

Mi affascina tanto

La sua cartella

Però mia sorella

Mi dice di no!

C'è dentro una piccola scatola rosa

Che lei, gelosa,

A me non dà più,

Ma io non mi arrendo,

Lo stesso la prendo,

La apro... e in un attimo

Saltano su...

Sette matitine / Tutte colorate

Sono sette fate / Piene di magia

Che s'un foglio bianco / Con un solo

segno

Portano nel regno / Della fantasia.

Come gli sciatori sulla neve, in allegria

Scivolando, colorando, lasciano una scia.

Un trattino azzurro... / Ecco che compare

Un profondo mare / Con le onde blu.

Un puntino rosso... / Ed appare il sole

Che nel cielo vuole / Splendere lassù.

Che bello seguire le tue fantasie

Lungo le vie

Più bizzarre che mai.

Lo sgorbio più strano

Che fa la tua mano

Ti accorgi ch'è un sogno

Che in cuore già hai!

Sette matitine / Tutte colorate

Sono sette fate / Come già si sa.

Sono nate tutte / Nell'arcobaleno

E mi danno il pieno / Di felicità.

Quello scarabocchio giallo una zucca è? -

No!!!

È un dorato cocchio e Cenerentola ha

con sé!

Sette matitine / Sette danzatrici

Sbocciano felici / Come tanti fior.

Ogni matitina / Con il suo colore

Ti disegna in cuore / Tanto tanto amor!

Sette matitine / Sette danzatrici

Sbocciano felici / Come tanti fior.

Ogni matitina / Con il suo colore

Ti disegna in cuore / Tanto tanto amor!

Sette matitine / Tutte colorate

Sono sette fate / Come già si sa.

Sono nate tutte / Nell'arcobaleno

E mi danno il pieno / Di felicità.

Sette matitine / Nella scatolina...

La mia sorellina / Piena di bontà

Quelle matitine / Tutte colorate

Me le ha regalate! / Che felicità!

Sette matitine / Nella scatolina...

La mia sorellina / Piena di bontà

Quelle matitine tutte colorate

Me le ha regalate! / Che felicità!

Me le ha regalate! / Che felicità!

Me le ha regalate! / Che felicità!

Me le ha regalate! / Che felicità!!!

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“I sogni son desideri”:

I sogni son desideri

di felicità.

Nel sonno non hai pensieri

Ti esprimi con sincerità.

Se hai fede chissà che un giorno

La sorte non ti arriderà.

Tu sogna e spera fermamente

Dimentica il presente

E il sogno realtà … diverrà

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Lo stelliere

(Zecchino d’Oro)

Abito nel cielo dall'altra parte della luna Dove volano i sogni in cerca di fortuna

Accendere le stelle è questo il mio mestiere Io di notte faccio… lo stelliere

Uacciu-uari-uari-ua ci-bum ci-bum

Uacciu-uari-uari-ua ci-bum ci-bum

Come immaginerete le stelle sono tante E faccio una grande fatica per accenderle tutte quante

Su e giù per l'universo ininterrottamente Perché le stelle son sogni e non posso lasciarle spente

Oh no…oh no… E allora accendi le stelle tu sai come si fa

Per ogni stella che brilla un sogno nascerà Accendi le stelle, accendine più che puoi

Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua

Proprio come una stella ogni sogno sembra lontano

Ma è molto più vicino di quanto immaginiamo E non devi fare altro che crederci veramente

Io penserò alle stelle…non le lascerò mai spente! Oh no…oh no…

E allora accendi le stelle tu sai come si fa Per ogni stella che brilla un sogno nascerà

Accendi le stelle accendine più che puoi Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua

Adesso se mi chiedono da grande che vuoi fare

So cosa rispondere, so cosa sognare

Accendere le stelle, sarà questo il mio mestiere Voglio fare anch'io….lo stelliere

E allora Accendi le stelle tu sai come si fa

Per ogni stella che brilla un sogno nascerà Accendi le stelle accendine più che puoi

Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi. Accendi le stelle,

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Accendine più che puoi Accendi le stelle!

L’evento finale

A completamento di un percorso espressivo/musicale è utile prevedere un

evento/saggio/performance che metta i bambini nella condizione di superare anche

emotivamente la difficoltà della esecuzione davanti al pubblico.

L’evento al Teatro Morlacchi il 12 Aprile, ha dato luogo ad ulteriori riflessioni sulle

sensazioni provate ed anche un maggiore approfondimento sui testi dei canti che i

bambini avevano appreso nel corso dei mesi. (vedasi progetto complessivo)

Lo stregone finalmente “apparso” con il suo vestito e il suo strumento

i piccoli che cantano e i grandi del Conservatorio che

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suonano

L’approccio alla meta riflessione

Il processo di riflessione post-esperienza riveste una fondamentale importanza sia perché consente al

docente di valutare gli apprendimenti sia perché permette ai bambini di tornare cognitivamente ed

emotivamente sull’esperienza

consolidando le conoscenze e

trasformandole in

apprendimenti.

In questa fase ho chiesto loro di

esprimere il pensiero più

spontaneo che avevano in

mente. I più grandi lo hanno

scritto, i piccoli a livello orale.

Dalle loro espressioni è nata una

conversazione che ci ha

permesso di ripercorrere il

viaggio compiuto, riguardando

foto, disegni, video e

componendo una storia musicale

i cui protagonisti erano loro

stessi.