Le direttive della 2a armata sulla repressione ... · prima di passare al nuovo incarico, Roatta...

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Il “ginger” del generale Roatta Le direttive della 2a armata sulla repressione antipartigiana in Slovenia e Croazia a cura di Massimo Legnani Viene qui pubblicato per la prima volta il testo inte- grale della “Circolare n. 3 C” (alla quale sono stati stati fatti vari riferimenti nella scarna letteratura sul- le occupazioni balcaniche dell’Italia), emanata il 1° marzo 1942 dal generale Roatta, dopo aver assunto il comando della 2aarmata da cui dipendevano le unità dislocate nei territori ex iugoslavi annessi nella pri- mavera del 1941 e in quelli appartenenti al nuovo re- gno di Croazia. Essa costituisce un passaggio ne- vralgico nella politica italiana di occupazione. Da un lato infatti sistematizza disposizioni già adottate dal Comando dell’XI corpo d’armata nel periodo suc- cessivo alle annessioni per fronteggiare l’insorgenza del movimento partigiano, ispirandosi a pochi e chia- ri principi: il territorio in cui ci si muove è un campo di battaglia e perciò tutti devono essere ritenuti ne- mici; si deve evitare di fare prigionieri; non devono essere risparmiati i sospetti di favoreggiamento e le loro case. Dall’altro essa viene reinterpretata, nei me- si successivi, in modo sempre più radicale (prospet- tando la cultura dell’odio come perno e lievito del- l’azione antipartigiana) dallo stesso Roatta e dai Co- mandi militari. Su questa linea, concorderà Mussoli- ni (assillato dalla necessità di disporre di nuove unità da inviare in Africa settentrionale), che, in un incon- tro a Gorizia alla fine di luglio, sancirà il superamento della “circolare Roatta”, affermando la necessità di smentire il luogo comune per cui gli italiani non san- no essere duri, prefigurando il trasferimento di mas- se di popolazione e riconoscendo per la prima volta che la guerra partigiana è l’elemento caratterizzante delle occupazioni balcaniche. First published here below, in its full text, the "Cir- colare n. 3 C" is a document repeatedly referred to in the scarce literature on the Italian occupation in the Balkans. Marking a turning point in the policy of occupation, the “Circolare" was issued by gen. Roatta on March 1st 1942, after he had taken com- mand of the 2nd Army, which was responsible for all units deployed both in the former Yugoslav ter- ritories annexed in the spring before and in the new- born reign of Croatia. On the one hand, it rearran- ged instructions already sent out by the Headquar- ter of the XI Army Corps soon after the annexions, in order to face the insurgency of the partisan mo- vement relying on a few and clear enough assump- tions: the occupied territory is a battlefield and all inhabitants must therefore be considered enemies; the troops must not take prisoners; suspects and their properties must not be spared. On the other hand, it came soon to be interpreted by Roatta him- self and the high commands in a growingly ruthless sense, to the point of proposing the culture of hate as hinge andferment ofthe counter-partisan action. With this line would fall in Mussolini himself, ur- ged by the need offresh troops for the North Afri- can front. In a meeting at Gorizia by the end ofJuly, he would sanction the overcoming of the “circola- re Roatta", by stressing the necessity of disproving the common place that the Italians were incapable of toughness, and foreshadowing massive displa- cements of population in the light of the tardy ad- mission that partisan war was the distinctive trait of the occupied Balkans. 'Italia contemporanea”, dicembre 1997 - marzo 1998, n. 209 - 210

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Il “ginger” del generale Roatta Le direttive della 2a armata sulla repressione antipartigiana

in Slovenia e Croazia

a cura di Massimo Legnani

Viene qui pubblicato per la prima volta il testo inte­grale della “Circolare n. 3 C” (alla quale sono stati stati fatti vari riferimenti nella scarna letteratura sul­le occupazioni balcaniche dell’Italia), emanata il 1° marzo 1942 dal generale Roatta, dopo aver assunto il comando della 2a armata da cui dipendevano le unità dislocate nei territori ex iugoslavi annessi nella pri­mavera del 1941 e in quelli appartenenti al nuovo re­gno di Croazia. Essa costituisce un passaggio ne­vralgico nella politica italiana di occupazione. Da un lato infatti sistematizza disposizioni già adottate dal Comando dell’XI corpo d’armata nel periodo suc­cessivo alle annessioni per fronteggiare l’insorgenza del movimento partigiano, ispirandosi a pochi e chia­ri principi: il territorio in cui ci si muove è un campo di battaglia e perciò tutti devono essere ritenuti ne­mici; si deve evitare di fare prigionieri; non devono essere risparmiati i sospetti di favoreggiamento e le loro case. Dall’altro essa viene reinterpretata, nei me­si successivi, in modo sempre più radicale (prospet­tando la cultura dell’odio come perno e lievito del­l’azione antipartigiana) dallo stesso Roatta e dai Co­mandi militari. Su questa linea, concorderà Mussoli­ni (assillato dalla necessità di disporre di nuove unità da inviare in Africa settentrionale), che, in un incon­tro a Gorizia alla fine di luglio, sancirà il superamento della “circolare Roatta”, affermando la necessità di smentire il luogo comune per cui gli italiani non san­no essere duri, prefigurando il trasferimento di mas­se di popolazione e riconoscendo per la prima volta che la guerra partigiana è l’elemento caratterizzante delle occupazioni balcaniche.

First published here below, in its full text, the "Cir- colare n. 3 C" is a document repeatedly referred to in the scarce literature on the Italian occupation in the Balkans. Marking a turning point in the policy of occupation, the “Circolare" was issued by gen. Roatta on March 1st 1942, after he had taken com­mand of the 2nd Army, which was responsible for all units deployed both in the former Yugoslav ter­ritories annexed in the spring before and in the new­born reign of Croatia. On the one hand, it rearran­ged instructions already sent out by the Headquar­ter of the XI Army Corps soon after the annexions, in order to face the insurgency of the partisan mo­vement relying on a few and clear enough assump­tions: the occupied territory is a battlefield and all inhabitants must therefore be considered enemies; the troops must not take prisoners; suspects and their properties must not be spared. On the other hand, it came soon to be interpreted by Roatta him­self and the high commands in a growingly ruthless sense, to the point of proposing the culture of hate as hinge andferment of the counter-partisan action. With this line would fall in Mussolini himself, ur­ged by the need of fresh troops for the North Afri­can front. In a meeting at Gorizia by the end of July, he would sanction the overcoming of the “circola­re Roatta", by stressing the necessity of disproving the common place that the Italians were incapable of toughness, and foreshadowing massive displa­cements of population in the light of the tardy ad­mission that partisan war was the distinctive trait of the occupied Balkans.

'Italia contemporanea”, dicembre 1997 - marzo 1998, n. 209 - 210

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Tra i documenti utili alla storia— ancora da scri­vere — delle occupazioni balcaniche dell’Italia negli anni della “guerra fascista” 1940-1943.m e­ritano particolare attenzione le direttive sulla re­pressione antipartigiana emanate il 1° marzo 1942 dal Comando della 2a armata, da cui di­pendevano le unità dislocate sia nei territori ex jugoslavi annessi nella primavera del 1941 (le province di Lubiana, Zara, Spalato e Cattaro), che in quelli nominalmente appartenenti al nuo­vo regno di Croazia, ma egualmente posti sotto presidio italiano nel successivo autunno. Cenni su queste direttive, note come “Circolare n. 3 C” o “circolare Roatta”1, non sono mancati nella scarna letteratura su ll’argom ento2. Recente­mente vi hanno fatto riferimento lo storico slo­veno Tone Ferenc, nel corso di una ricca silloge di documenti sulla “provincia italiana di Lubia­na”3, ed Enzo Collotti in un contributo teso, ol­tre che a sottolineare il ritardo degli studi, a met­tere in guardia da interpretazioni del regime di occupazione italiano che si limitino, semplici­sticamente, a rimarcarne le distanze dal più ra­dicale modello tedesco4. Sembra dunque oppor­tuno procedere ad una pubblicazione integrale del documento5, accompagnandola con alcune notazioni che ne facilitino la lettura e la conte­stualizzazione.

Autore della circolare è il generale Mario Roatta, che nel gennaio 1942 assume il coman­do della 2a armata rilevando Vittorio Ambrosio, che gli subentra nella carica di capo Sme. Poco

prima di passare al nuovo incarico, Roatta ave­va compiuto un viaggio di ispezione in Slove­nia e nei territori croati limitrofi, registrando una condizione di crescente allarme per l’in­tensificarsi della guerriglia partigiana. Come è risaputo, le prime vistose manifestazioni del fe­nomeno risalivano all’estate 1941, ed avevano investito, con diverso grado di intensità, l ’inte­ra area compresa tra la Slovenia e il Montene­gro. Per quanto riguarda la Slovenia, che sta in primo piano nelle valutazioni di Roatta, le di­sposizioni via via impartite (e largamente do­cumentate dal citato volume di Ferenc, al qua­le faremo riferimento) dal generale Mario Ro- botti, comandante dell’XI corpo d ’armata, per­mettono di seguire la maturazione degli orien­tamenti che la “circolare Roatta” tradurrà poi in norme generali. “Tutta la provincia di Lubiana — afferma Robotti rivolgendosi ai Comandi di­pendenti al principio del 1942 — , e special- mente la capitale, deve essere considerata cam­po di battaglia” e, per conseguenza, “tutti de­vono essere considerati nostri nemici” (doc. 52). La strada verso queste conclusioni era stata aperta sin dall’indomani dell’annessione. Pre­se le mosse dalla necessità di “mantenere inte­gro lo spirito aggressivo del nostro soldato” (doc. 12), Robotti perviene rapidam ente, di fronte all’insorgenza partigiana, ad individuare i modi cui quell’aggressività deve applicarsi: “è meglio — dispone a settembre — che qualcu­no di questi elementi comunisti paghi, anche se

1 Vale ricordare che con questa espressione sono state spesso definite le direttive emanate da Roatta, in qualità di capo Sme,' il 26 luglio 1943, sulla repressione delle manifestazioni popolari (il testo è in L ’Italia dei quarantacinque giorni. 1943: 25 lu- glio-8 settembre. Studio e documenti, Milano, Tip. F.lli Ferrari, sd. [ma 1969], Quaderni de “Il Movimento di liberazione in Italia”, pp. 11-12).2 Si rinvia in particolare ai contributi di Teodoro Sala, lo studioso italiano che con più impegno e continuità ha affrontato la ricostruzione del regime di occupazione. Ricordo, fra gli altri, Occupazione militare e amministrazione civile nella provincia di Lubiana (1941-1943), in Enzo Collotti, T. Sala, Giorgio Vaccarino, L ’Italia nell’Europa danubiana durante la seconda guerra mondiale, Milano, Tip. F.lli Ferrari, 1967, Quaderni de “Il Movimento di liberazione in Italia”, pp. 73-54, e Guerra e amministrazione in Jugoslavia: un ’ipotesi coloniale, “Annali della Fondazione Luigi Micheletti”, L ’Italia in guerra 1940- ’43, a cura di Pier Paolo Poggio, Bruna Micheletti, 5 (1990-1991), pp. 83-94.3 Tone Ferenc, La provincia "italiana ’’ di Lubiana. Documenti 1941-1942, Udine, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994 [ed. orig. FaSisti brez krinke. Dokumenti 1941-1942, Maribor, Zalozba Obzoija, 1988].4 E. Collotti, Sulla politica di repressione italiana nei Balcani, in Leonardo Paggi (a cura di), La memoria del nazismo nel­l ’Europa di oggi, Firenze, La Nuova Italia, 1997, pp. 181-208.5 D testo che si pubblica è quello ricavato dalla copia del documento conservata presso l’Istituto storico per il movimento ope­raio di Lubiana. Ringrazio Tone Ferenc e Alberto Buvoli per averne facilitato il reperimento.

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non apertamente e completamente colpevole, piuttosto che i nostri soldati debbano continua­re a subire la loro azione sabotatrice” (doc. 19); “non si portino a casa prigionieri — ordina a gennaio — : in genere rappresentano un peso morto che rende poco o niente, e danno ai ri­belli stessi la certezza — o la speranza — di una relativa immunità” (doc. 48); e, parallelamen­te, precisa che la “reazione” dei soldati italiani “non deve risparmiare i favoreggiatori e le loro case. E inammissibile — chiarisce — che i ri­belli attacchino una caserma, un posto, senza che la popolazione lo sappia. E se la gente ha paura di morire per mano dei partigiani se par­la, abbia paura di morire per mano nostra se non parla” (doc. 48).

La sequenza delle citazioni potrebbe facil­mente continuare. Quelle riportate convalidano, credo, l ’affermazione che Roatta premette alle proprie disposizioni, quando scrive che esse “confermano ordini preesistenti” e “in parte li integrano adeguandoli alle nuove necessità che si profilano”, ovvero al fatto che la guerriglia non solo inceppa i meccanismi dell’occupazione ma ne mina in profondità le basi. Del resto, il ri­mando agli “ordini preesistenti” non allude so­lo a quelli provenienti dall’XI corpo d’armata. Il pressante invito di Robotti a non fare prigionie­ri riprendeva alla lettera le disposizioni di Am­brosio6 e non diversamente avevano operato i Comandi italiani in Montenegro nel corso della repressione, condotta dal generale Alessandro Pirzio Biroli, della sollevaizone del luglio-ago­

sto 1941. Quando Roatta chiarisce, al sesto pun­to dei “concetti basilari” della circolare, che il trattamento “da fare ai ribelli non deve essere sintetizzato dalla formula ‘dente per dente’ ma bensì da quella: ‘testa per dente’” (e che in ciò consiste, al fondo, il “ginger” dell’armata), non fa che codificare e sancire, al più alto livello di responsabilità, orientamenti largamente diffusi7.

La “Circolare n. 3 C” non è peraltro un pun­to d’arrivo. Essa riflette la presa d ’atto che la guerra partigiana è ormai un fattore non sradi­c a r le , che condanna a permanente precarietà il sistema d’occupazione. Le vicende della pro­vincia di Lubiana offrono ancora una volta un esemplare terreno di verifica. Roatta per primo fornisce una lettura sempre più radicale delle proprie disposizioni. Di ritorno da Roma dove l ’8 maggio è stato a colloquio con Mussolini, ri­pete che “anche il Duce ha detto di ricordarsi che la miglior situazione si ha quando il nemi­co è morto” e che “occorre quindi poter dispor­re di numerosi ostaggi e di applicare la fucila­zione tutte le volte che ciò sia necessario” (doc. 75). E quando, qualche settimana più tardi, si darà il via in Slovenia ad una massiccia opera­zione di rastrellamento che impegnerà quattro divisioni e si protrarrà sino alle soglie dell’in­verno, Robotti pubblicherà un’ ordinanza che de­liberatamente andrà oltre le norme fissate dalla “Circolare n. 3 C”8. “Si mediti, si insegni, si in­sista e si odi — scrive Robotti — . Si odi più di quanto questi briganti odiano noi”. E il genera­le Taddeo Orlando, a capo della divisione Gra-

6 Sulle direttive di Ambrosio si possono utilmente consultare i documenti inseriti in Oddone Talpo, Dalmazia. Una cronaca per la storia (1941), Roma, Ufficio storico Sme, 1985.7 Significativo, sotto questo profilo, il contenuto dei giornali pubblicati a cura dei Comandi militari, su cui si veda T. Sala, Guerriglia e controguerriglia in Jugoslavia nella propaganda per le truppe occupanti italiane (1941-1943), “Il Movimento di liberazione in Italia”, settembre 1972 , n. 108, pp. 91-114.8 “Questo proclama — precisa Robotti — abolisce la circ. 3 C; le norme precedenti devono ritenersi superate da quelle recentemente emanate”. A titolo di esempio si può citare, e porre a confronto con il cap. II, punto c della prima parte del­la circolare Roatta, la seguente disposizione: “— Saranno passati per le armi tutti gli uomini validi trovati nella zona di combattimento; resta chiarito che ugual sorte toccherà a chiunque non della zona venga trovato sul posto. — Contadini, lavoratori e uomini validi in genere, trovati in zone abbandonate dai ribelli in fuga, dovranno essere fucilati perché, non potendo essere giustificata la loro presenza, debbono essere considerati sbandati o dispersi” (T. Ferenc, La provincia, cit., doc. 88). Un semplice riscontro con il testo che si pubblica attesta tuttavia che la formulazione citata da Robotti non è presente. Probabilmente il comandante dell’XI corpo d’armata fa riferimento ad una precedente versione della circo­lare.

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natieri di Sardegna (lo stesso che più tardi, nel­la primavera del 1945, non farà nulla, come co­mandante delFarma dei carabinieri, per impedi­re la fuga di Roatta in carcere a Roma)9 prospetta di quell’“odio” una motivazione che compendia esemplarmente la cultura che deve guidare la re­pressione: “la passione e la volontà — sono le parole di Orlando — che dobbiamo mettere nel­la nostra guerra sia vivificata da questo senti­mento di odio verso questi uomini senza fami­glia, senza coscienza, senza il più elementare senso umano nella loro spietata azione brigan­tesca” (doc. 80).

La più solenne conferma che la “circolare Roatta” è ormai alle spalle viene dall’incontro di Gorizia del 31 luglio tra Mussolini e i principali esponenti del Comando Supremo e della 2a ar­mata. Alla (ottimistica) relazione di Roatta sulle operazioni in corso in Slovenia, il duce replica avallando misure repressive estreme. L’assillo di disporre di nuove unità da inviare in Africa set­tentrionale (Mussolini è reduce dal soggiorno in Libia, dove, dopo aver sperato nella corsa a Suez, ha dovuto invece constatare l’arresto italo-tede-

sco ad E1 Alamein) traspare evidente, così come è palese la correlazione con l ’entità, quasi mez­zo milione di uomini, della forza stanziata in Ju­goslavia, Albania e Grecia (“attualmente la Bal- cania costituisce per noi un’usura e occorrereb­be ridurre questo schieramento”). Nondimeno l’orizzonte si allarga oltre le considerazioni mi­litari (“deve cessare il luogo comune che dipin­ge gli italiani come sentimentali incapaci di es­sere duri quando occorre”) e investe il coinvol­gimento pieno dei civili (“non sarei alieno dal tra­sferimento di masse di popolazioni”). E, parti­colare non meno rilevante dei contenuti specifi­ci delle direttive mussoliniane, la guerra ai parti­giani, sempre negata nella sua dimensione e nel­le sue motivazioni reali dalla stampa del regime, viene per la prima volta ammessa come elemen­to caratterizzante delle occupazioni balcaniche10. Ulteriore dimostrazione che la “circolare Roat­ta” segna un passaggio nevralgico dallo sconcer­to dei primi mesi alla esasperazione di un’azio­ne repressiva che vede convergere, in perfetta in­tesa, vertici militari e vertici politici.

Massimo Legnani

9 Notizie sul generale Orlando e sulle sue responsabilità nella repressione antipartigiana in Giorgio Boatti, L ’Arma. I carabi­nieri da De Lorenzo a Mino 1962-1977, Milano, Feltrinelli, 1978, p. 23.10 Ammessa — va da sé — in modo indiretto, ma non in tal punto criptico da impedire ai lettori della stampa ufficiale di ca­pire che in Slovenia si poneva un problema di guerriglia e che da esso dipendeva la stabilità del dominio italiano. Si veda in proposito il resoconto, su “Il Popolo d’Italia” del 4 agosto 1942, del rapporto tenuto da Mussolini a Gorizia, e più ancora, sul­lo stesso giornale in data 1° luglio, l’articolo di Alessandro Nicotera, Responsabilità degli Sloveni. Un riassunto del discorso di Mussolini assai simile a quello pubblicato da Ferenc è in Ugo Cavallero, Comando Supremo. Diario 1940-43 del Capo di S.M.G., Bologna, Cappelli, 1948, pp. 297-299.

Massimo Legnani (1 9 3 3 -1 9 9 8 ) è s ta to d o cen te d i S to ria d ’I ta lia n e l v en te s im o se c o lo a ll’U n iv e rs ità d i B o lo ­g n a e d ire tto re sc ien tifico d e ll’In sm li e d i “ I ta lia co n te m p o ra n e a ” .

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Riservato

Comando 2a Armata (Stato Maggiore)

Circolare No. 3 C

Distribuzione estesa sino ai comandanti di battaglione, e

reparto od ente corrispondente

P.M. 10 — 1° Marzo 1942-XX

— L a s itu az io n e in a tto , ed i su o i p o ss ib ili sv ilu p p i, im p o n g o n o a tte g g ia m e n to e p ro v v e d im e n ti p ie n a ­m en te a p p ro p ria ti a lle c irco stan ze .— N e lla p re sen te c irc o la re fisso norme in p ro p o sito , ch e so s ta n z ia lm e n te co n fe rm an o o rd in i p re es is te n ti, e ch e in p a rte fi in te g ran o a d eg u an d o li a lle n u o v e n e ­cess ità c h e si p ro filan o .— L e n o rm e in p a ro la co m p ren d o n o :Premessa: C o n ce tti b asila ri.Parte I: M isu re d i s icu rezza .Parte II: D ife sa d e i p re s id i, ecc.Parte III: C a ra tte r is tic h e d e ll’a z io n e dei ribelli.

P ro c e d im en ti d a seg u ire d a p a rte nostra .— L e n o rm e su d d e tte , in te g ra te d a lle d isp o siz io n i ap­plicative d i c o m p e ten z a d e i c o m an d i d i C . d ’A . e di d iv is io n e , en tra n o s e n z ’a ltro in v igo re .

Premessa Concetti basilari

I q u ad ri d e ll ’A rm a ta d e b b o n o ten e re co stan tem en te p re sen te i seg u en ti 10 punti:

I Punto: L’armata è in guerra guerreggiata

— E ssa n o n lo tta c o n tro b a n d e lo ca li e d in d ip e n d e n ­ti, m a c o n tro u n av v ersa rio c h e ten ta d i c o s titu ire un “fro n te u n ic o ” , a so s titu z io n e d i q u e ll’e se rc ito ju g o ­slavo ch e l ’A rm a ta , in a p rile ’4 1 , h a g lo rio sam e n te m esso fu o ri causa .— L a g u e rra ch e q u i si c o n d u ce è la s te ssa ch e si c o m ­b a tte in R u ss ia , in L ib ia , e n e l lo n ta n o O rien te .— Questo importa:

— mentalità di guerra',— rip u d io d e lle q u a lità n eg ativ e c o m p e n d ia te n e l­la frase “b o n o ita lia n o ” ;— “g rin ta d u ra ” .

n Punto: Il servizio informazioni deve essere par­ticolarmente ATTIVO ED ESTESO— C iò in co n se g u en z a d e lle ca ra tte r is tic h e sp ec ia li a l­la lo tta ch e si co n d u ce .— A l se rv iz io in fo rm a z io n i v ero e p ro p rio , si deve ac ­co p p ia re — d a p a rte di tu tti — la curiosità c o s tan te di c iò ch e acc ad e in to rn o ed accan to , e la conoscenza per­fetta de l te rren o , e d e lle v ie d i co m u n icaz io n e .— “ S o rp rese in fo rm a tiv e ” co m e q u e lla d i re ce n te v e ­rific a ta s i ( im p ro v v isa e n tra ta in az io n e , in zo n a d i­ch ia ra ta tran q u illa , d i m asse di r ib e lli ch e n o n p o sso ­no e sse rv is i ra d u n a te se n o n in se ttim an e), non sono ammissibili.

HI Punto: Il segreto deve essere mantenuto a qua­lunque costo

— L a convivenza con popolazioni in orig ine favorevoli o neutre , e m agari ancora esternam ente accoglienti, in ­duce l ’Italiano “bon o ” a fidarsi de l p rim o venuto. G iovan i u ffic ia li si a tta cc an o a do n n e , e sp iffe ran o lo ­ro tu tto c iò c h e sanno , ed an ch e c iò ch e n o n sanno.— In d iverse reg io n i “ n ev ra lg ich e” , u o m in i, d o n n e e ra g az z i c irco lan o lib e ram en te d a un p re s id io a ll’a ltro , ed an ch e v erso e d a zone ten u te dai r ib e lli, c o lla sco r­ta — tu tt’al p iù — d i u n la sc iap a ssare c o n ce sso in tem ­p i rem o ti e tranqu illi.— Tali c o n su e tu d in i spariscano .— V engano ad o tta ti i provvedimenti d i cu i a lla P arte I, ch e m iran o n o n so lo a favo rire il seg re to , m a anche a sa lv ag u a rd are la s ic u rez za in genere .

IV Punto: I presidii, grandi e piccoli, debbono es­sere sistemati a difesa

— L a e fficace re s is ten z a dei p re s id ii n o n è so ltan to fi­n e a sé s tessa , m a co n d iz io n e “ sin e q u a n o n ” p e r il buon e sito d e lla re az io n e a ttu a ta d a p re sid ii v ic in i o d a c o ­lo n n e m ob ili.

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— V engano ap p lica ti i provvedimenti di difesa di cui a lla P arte II.

V Punto: L’efficienza dei ribelli è sovente super- valutata— O cco rre re ag ire d ec isam en te , in a lto ed in basso , a lla ten d e n za ad e sa g e ra re le p o ss ib ilità d e ll’a w e rs a - rio .— Faccio appello, per questo, al sem plice buon senso:— I q u ad ri, c h e c o n o sc o n o le d iffico ltà ch e in co n tra ­n o an ch e i re p arti m eg lio o rg an izza ti e m eg lio a rm a ti, d e b b o n o ren d ers i co n to d eg li en o rm i o staco li con tro cu i si d ib a tto n o le fo rm az io n i rib e lli, e tra m e le lo g i­ch e co n seg u en ze c irca la lo ro e ffic ien za e le lo ro p o s­s ib ilità reali.— O g n i c o m a n d an te si p o n g a onestamente q u e s ta d o ­m anda:“C h e c o sa rite rre i d i p o te r fa re io se, invece d i e sse re a lla te s ta de l m io rep arto , fo ss i il c ap o d e i r ib e lli che h o d i fro n te” ?E l ’onesta r isp o sta p o rte rà a rico n o sce re ch e u n n o te ­v o le p e rcen to d e lla e ffic ien za dei r ib e lli è ra p p re se n ­ta to so ltan to d a ll’id ea ch e n o i di ta le e ffic ien za ci fa c ­c iam o.

V I Punto : Alle offese dell’ avversario si deve rea­gire PRONTAMENTE E NELLA FORMA PIÙ DECISA E MAS­SICCIA POSSIBILE— Il tra ttam en to d a fa re ai rib e lli n o n deve e sse re s in ­te tizza to d a lla fo rm u la : “d en te p e r d e n te ” m a b en sì d a quella : “testa per dente"]— L a p ro n tez za e la p o ten z a d e lla re az io n e (che g ià so n o fe licem en te in a tto in a lcun i se tto ri, ed in a ltri no), su ppongono :

— in p rim o luogo : d e l “g in g er” ;— in se co n d o luogo: u n a o rg an izzaz io n e , p e rm a ­n en te e c o n tin g en te , p ro p ria a llo scopo (e lem en ti m o b ili, d i p ro n to im piego).

— Il “g in g e r” n e lla 2‘ A rm a ta c ’è sem pre stato : si tra t­te rà tu tt’a l p iù d i rav v iv arlo in c o lo ro in cu i si fo sse , e v en tu a lm en te , a ttenuato .E l ’o rg an izzaz io n e deve, là dove n o n esis te , e sse re a t­tuata .— R e az io n i n o n o rg an izza te , c o n d o tte “ tan to p e r fa ­re ” , co n fo rze e m ezz i in ad eg u a ti, e ch e o tten g o n o sc o ­p o c o n tra rio a q u e llo p re fisso , sono da scartare.

V E Punto: Le operazioni contro i ribelli sono ve­re E PROPRIE OPERAZIONI BELLICHE— E c o m e tali d e b b o n o e sse re o rg an izza te e condot­te.

— D i a z io n i slegate , m ale im b astite , c o n d o tte tra scu ­ran d o i p rin c ip ii p iù e le m en ta ri deH ’arte m ilita re , se n ­za en e rg ia e d ec is io n e ; d i r ifo rn im en ti a ffida ti a c o ­lo n n e in su ffic ien tem en te fo rti; e d i s im ili “m a le a z io ­n i” , i quadri responsabili risponderanno.— N e lla P arte III so n o e sp o sti i p ro c ed im e n ti o rd in a ­r iam en te u sa ti da i rib e lli, e q u e lli c o n sig lia b ili p e r p a r­te nostra .

V IE Punto: La sorpresa tattica non è ammessa

— In n u m ero s i recen ti c as i, ab b ia m o so ffe rto d i u n a so rp re sa ta ttic a in iz ia le .R ep arti e c o lo n n e , in co n tra s to co n q u a ls ia s i n o rm a ta t­tic a e co l p iù se m p lic e b u o n senso , so n o in ca p p a ti a te ­sta b a ssa in v o lg ari im b o sca te .E c iò m alg rad o , n e l p ro s ie g u o d e lla az io n e , h a n n o ta l­v o lta trascu ra to la e sp lo raz io n e e la s ic u rez za su i fian ­ch i, s icch é a lla p rim a so rp re sa se n e so n o a g g iu n te a l­tre.— Errori di questo genere implicano una precisa e grave responsabilità.

IX Punto: Si deve combattere a fondo, e con ac­canimento

— Non vi sono circostanze c h e au to rizz in o n u c le i o s in g o li a c essa re d a lla lo tta o d a sb an d a rs i, come non esistono circostanze c h e leg ittim in o p e rd ite in a rm i e p rig io n ie ri, n o n a cc o m p a g n a te d a n o tev o li p e rd ite in m o rti e feriti.— L’e v en tu a le v e rifica rsi d i s im ili fen o m en i, ed il r ie n ­tro d i m ilita ri d isa rm a ti e d i p rig io n ie ri, daranno luo­go a rigorose inchieste.— S o tto q u esto p u n to d i v is ta , si sfa ti la leg g e n d a del tra ttam en to u m an o u sa to dai rib e lli ad a lcu n e c a teg o ­rie d i p rig io n ie ri: d i fro n te , in fa tti, a q u a lc h e c aso del g e n ere v e rifica to si p re sso d e te rm in a te fo rm az io n i di rib e lli, s tan n o n u m ero si cas i d i p rig io n ie ri m altra tta ti o so p p ress i.S i sp ieg h i in o ltre b e n c h ia ram e n te a lla tru p p a ch e le a rm i e m u n iz io n i ev en tu a lm en te a b b an d o n a te o su p i­n am e n te c ed u te a ll’av v ersa rio , so n o q u e lle ch e , in a l­tra o ccas io n e , se rv iran n o a co lp ire co lo ro s te ss i che n o n h an n o av u to il feg a to d i d ifenderle .

X Punto: La situazione, ed il prestigio dell’Italia

NELLE NUOVE PROVINCIE, E NEL TERRITORIO D’OCCUPA­ZIONE, IMPONGONO A TUTTA L’ARMATA FERREA DISCIPLI­NA, E CONTEGNO SOTTO TUTTI GLI ASPETTI ESEMPLARE— Q u an to r ig u a rd a la d isc ip lin a , deg li u ffic ia li, dei so ttu ffic ia li, de i cap o ra li e so ld a ti, è ovvio.

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Il “ginger” del generale Roatta 161

— C irc a il co n teg n o rico rdo :— d e b b o n o e s se re e v ita te , sp e c ie d a g li u ff ic ia li, tu tte le fo rm e d i p a rz ia lità , d i d im e s tic h e z z a , e di “ la s c ia a n d a re ” d i f ro n te a lla p o p o la z io n e .— l ’u n ifo rm e , l ’e q u ip a g g iam en to e d i c a rich i d e b ­b o n o e sse re se m p re m o lto co rre tti ( la co rre tte z za non è a ffa tto in c o n tra s to co llo s ta to di u so e di p u ­liz ia de l v estia rio , ecc ., c h e in o p e raz io n i di g u e r­ra , n e lla n ev e e ne l fango , p o sso n o lo g ic a m e n te e s­se re scad en ti);— l ’a tte g g ia m e n to d e i rep arti, n u c le i e d in d iv id u i in a rm i, in m o v im e n to o d a fe rm o , d eve esse re q u a ­le si ad d ic e a lle tru p p e d i u n a g ran d e N a z io n e v it­to rio sa ;— il co n te g n o d e i m ilita r i iso la ti, fu o ri se rv iz io , in c ittà , in p aes i, in c am p ag n a , n e lle s taz io n i, su i tre ­n i, ecc . d eve e sse re irrep ren sib ile .

Parte prima Norme di sicurezza

Capitolo I. L imitazioni alla circolazione

A ) L o ca lità in s itu az io n e n o rm a lea) p e r lo c a lità in s itu az io n e n o rm ale si in ten d o n o q u e i cen tri ab ita ti, e le c irc o stan ti cam p ag n e , in cu i non s ia ­no in a tto , o d im m in en ti, o p e raz io n i b e llich e co n tro tru p p e re g o la r i1 o fo rm az io n i a rm a te r ib e lli;b ) in d e tte lo ca lità la c irc o la z io n e è so g g e tta u n ica ­m en te a lle lim itaz io n i seguen ti:

1) lim ita z io n i s tab ilite d a lle a u to rità p o litich e ai f i­n i di P.S. (d a lle a u to rità m ilita ri là do v e e se rc itan o i p o te ri c iv ili);2) l im ita z io n i s tab ilite , in v ia n o rm ale , d a lle a u to ­r ità m ilita ri a i fin i be llic i.

B ) L o ca lità in s itu az io n e an o rm a lea) P e r lo ca lità in s itu az io n e anormale s i in ten d o n o quei cen tri ab ita ti, e le c irc o stan ti cam p ag n e , in cu i s ian o in atto , o d im m in en ti, o p e raz io n i b e llich e c o n tro tru p p e reg o la ri o fo rm az io n i a rm a te d i ribe lli.b) In d e tte lo ca lità , d u ra n te il p e rio d o — s ’in ten d e — di an o rm a lità , sa rà v ie ta to ai c iv ili, sia di giorno che di notte, d i c irc o la re da p aese a p aese , ed in ap e rta c a m ­pag n a , co n q u a ls ia s i m ez zo d i lo co m o z io n e .L o s te sso d iv ie to p o trà e s se re e s te so , se d e l caso , a l­l ’in te rn o d e i c e n tr i a b ita ti , n e i q u a li r im a rra n n o ad o g n i m o d o in v ig o re almeno le d is p o s iz io n i (p e r

e se m p io “co p rifu o c o ” ) ivi v ig en ti in p e rio d o d i n o r­m alità .Unica eccezione: di giorno, può e sse re c o n se n tita la c irc o la z io n e d i c iv ili conosciuti, p e r ra g io n i impellen­ti e ben chiare.I p e rm ess i sa ran n o co n cess i da i co m a n d an ti d i p re s i­d io , p e r p e rio d o n o n su p e rio re ad u n a se ttim ana .Di notte nessuna eccezione.c) L e lo ca lità in p a ro la sa ran n o d e te rm in a te — v o lta a v o lta — dai co m an d an ti d i d iv is io n e , co m p e ten ti p e r te rrito rio (o co m a n d i co rrisp o n d en ti) .In caso d i n e ce ss ità im p ro v v isa av ran n o la m ed e sim a fa co ltà i c o m an d i d i p resid io .Q u an d o s ’e ffe ttu in o o p e raz io n i in g ran d e si c o n s id e ­re rà c o m e lo ca lità in s itu az io n e anormale l ’in te ra z o ­n a in cu i si opera.d ) I l p e rso n a le , fisso o m o b ile , d ire ttam en te o d in d i­re ttam e n te in ca rica to d i a ss ic u ra re il d iv ie to d i c irc o ­laz io n e d i cu i so p ra (“p o sti d i b lo c c o ” - p a ttu g lie - re ­p a rti) si re g o le rà co m e segue:

— in tim az io n e d i A lt!, a d is ta n z a — fu c ile a “p ro n ­ti” — gesto ed in tim az io n e energ ic i;— m en tre u n o o p iù m ilita ri, si m an te rra n n o co i fu ­c ili a “p ro n ti” , a ltri si a v v ic in eran n o a lle p e rso n e fe rm a te s i a ll’in tim az io n e , p e r r ico n o sce rle ;— se le p e rso n e in p a ro la risu lta sse ro m ilita r i i ta ­lian i, in se rv iz io , (“p a ro la d ’o rd in e ” , ed a ltre p re ­cau z io n i co n tin g e n ti p e r a ss ic u ra rs i ch e n o n si tra t­ti d i r ib e lli travestiti), sa ran n o rila sc ia te ; se si tra t­ta d i m ilita ri c roati, sa ran n o tra tten u ti in v is ta d i u l­te rio ri accertam en ti;— se le p e rso n e fe rm a tesi a ll ’in tim az io n e sa ran n o c iv ili, sa ran n o tra tte in a rre sto (p e rq u is irle !), e d e ­fe rite p e r in o sse rv a n za d i o rd in an za ;— se le p e rso n e di cu i tra ttas i n o n si fe rm eran n o a ll ’in tim az io n e , o re ag iran n o , o ten te ran n o d i s fu g ­g ire , si aprirà subito su di esse il fuoco.

Capitolo IL M isure precauzionali nei confronti

DELLA POPOLAZIONEN elle lo ca lità in s itu az io n e anormale (d i cu i a l p a ra ­g ra fo B del cap ito lo p reced en te ), sa ran n o p re se in o l­tre le m isu re seguen ti:a) si p ro c ed e rà ad internare (a v v ian d o le ad a ltra sede , o ra d u n an d o le in sito s icu ro e g u a rd a to d e lla sed e s te s­sa), le fam ig lie d a cu i s ian o o d iv en tin o m an can ti, sen ­za c h ia ro e g iu stifica to m otivo , m asch i va lid i d i e tà c o m p resa fra i 16 ed i 6 0 anni.

1 La dizione “truppe regolari” è usata qui, ed altrove, con riferimento ad eventuali truppe da sbarco o paracadutiste.

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162 Massimo Legnani

Il raz io n am e n to a d e tte fa m ig lie v e rrà rid o tto a l m in i­m o in d isp en sab ile a lle p e rso n e p resen ti.(Q u esto in d ip e n d e n te m e n te dai p ro v v e d im en ti g e n e ­ra li d i in te rn am e n to ch e fo ssero , p e r q u esto o p e r a l­tro m o tivo , in atto).b ) S i p ro c ed e rà a d es ig n are , fra la p a rte so sp e tta d e lla p o p o laz io n e , d eg li ostaggi, c h e v e rra n n o tra tti e m a n ­ten u ti in a rresto .C o sto ro risp o n d e ran n o co lla lo ro v ita d i a g g ress io n i p ro d ito rie a m ilita r i n e lle lo ca lità di cu i tra ttas i, n e l ca ­so ch e n o n p o te sse ro e sse re id en tifica ti — en tro le 48 o re — g li ag g resso ri.c ) S i s ta b ilirà ch e g li ab itan ti d i c ase p ro ss im e a l p u n ­to in cu i v e n g o n o a ttu a ti sa b o tag g i a linee fe rro v ia rie , o p e re d ’arte strad a li, lin ee te le fo n ich e , e d ep o siti di m ate ria li m ilita ri, sian o c o n sid era ti c o rre sp o n sab ili dei sab o tag g i stessi.T rasco rse 48 ore , q u a lo ra n o n e m erg an o i re sp o n sa b i­li, g li ab itan ti in p a ro la v erran n o in te rn a ti, il lo ro b e ­stiam e v e rrà co n fisca to , e le lo ro c ase d is tru tte .

Capitolo IH. Vigilanza costiera

a) d i g iorno:— su lla riv a (sp iag g ia ) de l lito ra le c o n tin e n ta le ed in su la re d i p e rtin en z a d e ll’A rm ata , la c irco laz io n e dei c iv ili sa rà c o n se n tita n e lle o re d a ll’a lb a al tra ­m o n to (n e lle o re lib e re d a “co p rifu o c o ” , ove q u e ­s to esis ta).— Il d is tac co o 1’av v ic in arsi ed ap p ro d o d i im b a r­caz io n i su tratti di riv a ap erta (o ss ia a lT in fu o ri de i p o rti) , sa rà co n sen tito o v ie ta to , a se c o n d a d e lle d i­sp o siz io n i co n tin g e n ti in v ig o re (p esca e n a v ig a ­z io n e costie ra).— A d im b arcaz io n i ch e m u o v an o o so s tin o in p ro s­s im ità d i tra tti d i sp ia g g ia v ie ta ti sa rà in tim a to T ap ­p ro d o ( l ’in tim az io n e ad im b arcaz io n i fu o ri p o rta ta di voce, sa rà fa tta sp a ran d o a la to d e lle im b a rca ­z io n i stesse).— P e r il r ico n o sc im en to ed il tra ttam en to de lle p e r­so n e ap p ro d a te in segu ito a lla su d d e tta in tim az io ­n e va lg o n o le n o rm e in d ica te a lla le tte ra d d e l p a ­ra g ra fo B d e l cap ito lo I.— C o n tro im b arcaz io n i c h e no n ad eriscan o a lla in ­tim az io n e di cu i sop ra , o ch e s iano m an ife s tam en ­te avv ersa rie , sarà aperto senz’altro il fuoco.

b ) D i notte:— S u lla riv a del lito ra le co n tin en ta le ed in su la re di p e rtin en z a d e ll’A n n a ta , sa rà v ie ta to , da l tram o n to a ll’a lb a (o n e lle o re co rrisp o n d en ti a l “c o p rifu o c o ” in a tto ) qualsiasi circolazione di civili.

Q u esto sia in sen so p a ra lle lo al m are (o ss ia su lla sp iag g ia ) s ia ne l sen so d i accesso a ll’a cq u a d a te r­ra , s ia in sen so inverso .È v ie ta to , p e rta n to , in d e tto la s so d i tem p o , il d i­s tacco o T ap p ro d o d i im b a rca z io n i c iv ili, tranne nei porti (p e r cu i seg u o n o n o rm e a lla le tte ra c d e l ca ­p ito lo V II).C o n tro in d iv id u i, g ru p p i d i ind iv id u i e d im b a rca ­z io n i c h e c o n tra v v en g a n o a d e tti d iv ie ti, il p e rso ­n a le in se rv iz io fisso o m o b ile d i v ig ila n za e d i d i­fe sa co stie ra , aprirà senz’altro il fuoco, senza inti­mazioni di sorta.

c ) Nelle località costiere in situazione anormale (o s s ia in c u i s ia n o in a tto , o d im m in e n ti , o p e ra z io ­n i b e ll ic h e c o n tro tru p p e re g o la r i o fo rm a z io n i a r ­m a te r ib e l l i) , ed in qualsiasi località costiera di giorno in caso di nebbia fìtta s i a p p lic h e ra n n o le d is p o s iz io n i s ta b il i te p e r la n o t te ( le t te r a b d i c u i so p ra ) .

Capitolo IV. Protezione delle ferrovie

a) È v ie ta to ai c iv ili ( tran n e a l p e rso n a le fe rro v ia rio in se rv iz io ), sia di giorno che di notte, ed in qualsiasi lo­calità, d i c irc o la re o so s ta re su i b in ari, ed a la to im ­m ed ia to d i e ss i (tran n e su i m arc ia p ied i de l se rv iz io v iag g ia to ri n e lle s ta z io n i, l im ita tam en te a ll’a rriv o e p a rte n za dei tren i), e d i c irc o la re o so s ta re p re sso le o p e re d ’arte .b ) I l p e rso n a le , fisso o m o b ile , d i p ro tez io n e a lle fe r­rov ie , p e r fa re o sse rv a re il su d d e tto d iv ie to , si reg o le rà co m e segue:

— di g io rn o ch iaro :ap p lic h e rà le n o rm e di cu i a lla le tte ra d, d e l p a ra ­g ra fo B del c ap ito I;— d i n o tte ed an ch e d i g io rn o , in c aso di n e b b ia fit­ta:aprirà subito il fuoco, sen za in tim az io n i di sorta , su c o lo ro ch e si av v ic in in o o so s tin o su i b in ari, a la to im m e d ia to d i essi, e p re sso le o p e re d ’arte (tran ­n e n e l caso si tra tti d i p e rso n a le fe rro v ia rio in se r­v izio ).

c) P e r il r ico n o sc im en to d e l p e rso n a le fe rro v ia ro [iic ] ch e d eb b a p e rco rre re d i n o tte , e d i g io rn o in c aso di n e b b ia fitta , le lin ee fe rro v ia rie , ed a v v ic in ars i o so ­sta re p re sso o p e re d ’arte , sa ran n o p res i acco rd i c o l p e r­so n a le d irig e n te d e lle fe rrov ie .In n essu n c aso sa rà u sa ta c o m e m ez zo d i rico n o sc i­m en to d i de tto p e rso n a le la “p a ro la d ’o rd in e ” .C iò p e r o v v ie rag io n i.

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Il “ginger” del generale Roatta 163

Capitolo V. Protezione delle opere d’arte stra­dali

a) S a rà v ie ta to , sia di giorno che di notte, ed in qual­siasi località, ai c iv ili d i so s ta re p re sso , so p ra o so tto le o p e re d ’a rte stradali.b ) I l p e rso n a le , fisso o m o b ile , d i p ro tez io n e a de tte o p e re d ’a rte p ro c e d e rà co m e stab ilito a lla le tte ra d del p a rag ra fo B d e l c ap ito lo I.P e rò d i n o tte , e d i g io rn o in c a so d i n e b b ia f itta , sarà aperto senz’altro il fuoco, senza intimazioni di sor­ta, su c h i so s ti p re s so , s o p ra o so tto o p e re d ’a rte si­tuate in aperta campagna (o s s ia là e q u a n d o d e tta so s ta n o n p u ò e s se re sp ie g a ta c h e d a in te n z io n i d o ­lo se ).

Capitolo VI. Protezione di edifici militari, deposi­ti e simili

a) S a rà v ie ta to a i c iv ili d i ra d u n a rs i, in qualsiasi ora e località, n e i p re ssi im m e d ia ti d i e d ific i m ilita ri, d i e d i­fic i c iv ili m ilita rm en te g u a rd a ti, di d ep o siti d i m a te ­ria li m ilita ri, e d i d e p o siti d i carb u ran ti.b ) Di notte s a rà v ie ta to in o lt r e a i c iv ili, a n c h e is o ­la ti , d i so s ta re (e v e n tu a lm e n te a n c h e d i tra n s ita re ) , n e i p re s s i im m e d ia ti d e g li e d if ic i e d e p o s iti d i cu i so p ra .c) D p e rso n a le , fisso o m o b ile , d i p ro tez io n e si re g o ­le rà c o m e d e tto a lla le tte ra d de l p a rag ra fo B del c a p i­to lo I.P e rò d i n o tte , e d an ch e d i g io rn o in c aso d i n e b b ia fit­ta, il p e rso n a le di p ro tez io n e aprirà senz’altro il fuo­co, senza intimazioni di sorta, su ch i si av v ic in i o so ­sti in v ic in a n za im m e d ia ta d i depositi di armi, muni­zioni, esplosivi e carburanti.

Capitolo V II. Consegne— accordi colle autorità POLITICHE — NOTIFICAZIONIa) P e r a ss ic u ra re l ’a d em p im e n to d e lle p re scriz io n i s ta ­b ilite n e i c ap ito li p re ce d en ti o cco rre ch e i c o m a n d an ­ti (o c ap o p o s ti) d e i re p arti d i g u a rd ia , p ro tez io n e , v i­g ilan za , e cc ., s ian o m u n iti d i consegne chiare.b) N e lla l a z o n a (S lo v e n ia - te r r ito ri a n n e s s i d e lla p ro v in c ia d i F iu m e - D a lm a z ia ) le l im ita z io n i a lla c irc o la z io n e in lo c a lità in s itu a z io n e a n o rm a le (p a ­ra g ra fo B d e l c a p ito lo I) , le m is u re p re c a u z io n a li ne i c o n fro n ti d e lla p o p o la z io n e (c a p ito lo II) , i d iv ie ti r i ­g u a rd a n ti le c o s te (c a p ito lo III ) , i d iv ie ti r ig u a rd a n ­ti le fe rro v ie (c a p ito lo IV ), i d iv ie ti r ig u a rd a n ti le o p e re d ’a r te s tra d a li (c a p ito lo V ), e q u e lli r ig u a rd a n ti e d if ic i m il i ta r i , d e p o s iti e s im ili (c a p ito lo V I) , s a ­ra n n o c o n c o rd a ti (p e r q u a n to r ig u a rd a la p a r te a p ­

p lic a tiv a ) f ra le a u to r ità m ili ta r i e le a u to r ità p o l i t i ­c h e , e notificati a lle p o p o la z io n i m e d ia n te o rd in a n ­ze c u m u la tiv e d e lle d u e a u to r ità , o d o rd in a n z e d i u n a d i esse .— In caso d i n e ce ss ità b e llica im p ro v v isa e ne l caso d i o p e raz io n i in g ran d e i su d d e tti p ro v v ed im en ti sa ­ran n o se n z ’a ltro d ec isi, ap p lica ti e no tifica ti a lle p o ­p o laz io n i, d a ll’a u to rità m ilita re .Q u esta n e d arà co n o sc en z a a ll’a u to rità p o litic a a p p e ­n a po ss ib ile .c) N e lla l a zo n a e n e lla 2a zona, c irc a i d iv ie ti d i c ir­c o laz io n e n e i p o rti, e l ’ap p ro d o e d is tac co d i im b a rca ­z io n i n e i o d a i p o rti stessi, sa ran n o p res i acco rd i p e r­m an en ti o co n tin g e n ti f ra le au to rità d e l R . E se rc ito e q u e lle d e lla R . M arin a , e p e r la 2a zona, an ch e co lle au to rità p o rtu a li c ro a te , co m p e ten ti p e r g iu risd iz io n e , p e r ad eg u a re le m isu re d i s ic u rez za rig u a rd a n ti i p o rti a qu e lle in a tto , p e rm a n en ti o co n tin g en ti, su l re s to del lito ra le .N e lla l a zo n a occo rre , an ch e p e r q u esto , c o n co rd a rs i p e r la p a rte ap p lica tiv a c o ll’a u to rità p o litica , c o m e sta ­b ilito a lla le tte ra p reced en te .d) N e lla 2a zo n a e d in q u e lle a ltre in cu i l ’a u to rità m i­lita re ab b ia an ch e i p o te ri c iv ili, d e tta au to rità si lim i­terà ad in fo rm are le a u to rità c ro a te , e fa rà in p ro p rio le o rd in an ze a lla p o p o laz io n e .e) N e lla 3a zo n a l ’au to rità m ilita re si re g o le rà in a rg o ­m en to risp e tto a ll’au to rità p o litica c ro a ta , co m e s ta b i­lito p e r la l a zo n a risp e tto a lla au to rità p o litica ita lia ­na.f) In ca lce ad og n i o rd in an za e m e ssa d a lle a u to rità m i­lita ri, v e rrà sc ritto in m o d o sp ec ia lm en te a p p a risc e n ­te:“ C h i s tra p p i, m a n o m e tta o d im b ra tti la p re se n te o r ­d in a n z a v e r rà p e rse g u ito ai te rm in i d e lle d isp o s iz io ­n i v ig en ti. S e c o lto su l fa tto v e rrà p a ssa to p e r le a r- m i .g ) A d ev ita re in cre sc io s i in c id e n ti le lim itaz io n i, d i­v ie ti, ecc . in p a ro la , sa ran n o p o rta ti a co n o sc en z a dei m ilita ri ita lian i e c roati, in genere .

Capitolo V ili. Elementi incaricati del servizio di sicurezza

a) Il se rv iz io re la tiv o a lle lim itaz io n i a lla c irco laz io n e di cu i al c ap ito lo I, è a ffida to a “posti di blocco" ed a pattuglie mobili.I p o sti di b lo cco sa ran n o situa ti n o rm alm en te ag li in ­g ressi d e lle lo ca lità d i p re s id io , ed ecc ez io n a lm e n te in a p erta c am p ag n a (a b iv ii s trad ali, ecc .).b) L e p a ttu g lie m o b ili (co s titu ite — q u an d o p o ss ib ile

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164 Massimo Legnani

— da carri a rm ati, au to b lin d o , au to v e ico li p ro te tti) , p e rlu s tre ran n o p e rm a n en te m e n te o sa ltu a riam en te d e ­te rm in a ti tra tti d i ro tab ile o d i cam p ag n a .c) Il se rv iz io di v ig ila n za c o stie ra (cap ito lo III) è a ffi­d a to a:

— P o s ti d i o sse rv az io n e co stie ra (P .O .C .)— P o s ti d i b lo cc o co stie ri (P .B .C .)

ed ev en tu a lm en te a:— N u c le i fissi— N u c le i m o b ili

(D e tto se rv iz io , p e r la p a rte no n c o n te m p la ta d a lle p re ­sen ti n o rm e, è reg o la to d a a ltre d isp o siz io n i).d ) Il se rv iz io d i p ro tez io n e a lle fe rro v ie (c ap ito lo IV ), a lle o p e re d ’a rte s trad ali (cap ito lo V ), e d ific i m ilita ri, d e p o siti e s im ili (cap ito lo V I), sa rà a ffida to a guardie e nuclei fissi e mobili.e) C irca la fo rza e sis te m a z io n e deg li e le m en ti su d d e tti vedasi la P arte II.

Capitolo IX . Contegno dei militari dal punto di vi­sta DELLA SICUREZZAa) I rep arti, n u c le i e m ilita ri in ca rica ti de i se rv iz i d i s i­c u rez za di cu i so p ra d e b b o n o co m p o rta rs i, in og n i co n ­tin g en za , colla massima energia e colla massima de­cisione.b ) U g u a le a tte g g ia m e n to d e v e e s se re s e n z ’a ltro a s ­su n to e te n u to d a i re p a r t i, n u c le i e m ili ta r i a d ib iti ad a ltr i s e rv iz i (o p e ra z io n i - d ife s a d e ll ’o rd in e p u b b li­co - a d d e s tra m e n to - se rv iz io d ’o n o re - s e rv iz io di f a t i c a - e c c . ) q u a n d o i re p a r ti, n u c le i e m ilita r i d i cu i tra t ta s i, od altri a portata , s ia n o a tta c c a ti , m in a c c ia ­ti o v ilip e s i.c) A n ch e i g rupp i d i m ilita ri, e d i m ilita ri ev en tu a l­m en te iso la ti, lib e ri d a og n i se rv iz io , c h e v en g an o a s­sa liti, m in acc ia ti o v ilip esi, d e b b o n o co m p o rta rs i con la massima energia.AI grido: “Seconda Armata, a me!” lanciato da un militare comunque in pericolo, tutti i compo­nenti dell’Armata che lo odono debbono accorre­re e dare al camerata, a qualunque costo, man for­te.d) Si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buonafede, non verranno mai perseguiti.Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostrassero timidezza, ed ignavia, e soprattutto co­loro che non accorressero a sostegno del compagno minacciato.

Parte secondaNorme per la difesa dei presidi

Capitolo I. Apprestamento a difesa dei presidi

A ) S iste m a z io n e g en era lea) I p re s id i d ev o n o a ss icu ra re la lo ro d ife sa a perime­tro chiuso.D ato ch e m o lti d i e ssi so n o sis te m a ti in g ra n d i cen tri e ten u to co n to ch e an ch e n u m ero s i c en tri m in o ri p re ­sen tan o n o tev o le e s ten s io n e , n o n si p o trà sem p re far co in c id e re la lin ea d i d ife sa co l m arg in e p e rim etra le d e ll’ab ita to , o ss ia co s titu ire q u e s t’u ltim o ad u n ico “c a ­p o sa ld o ” , c o m e sa reb b e d esid erab ile .b ) Q u a n d o l ’a n z id e tta so lu z io n e n o n sia a ttu a b ile c o n ­verrà:

1) o o c cu p a re l ’a b ita to a b lo cch i, c ia scu n o d e i q u a ­li c o s titu irà “c ap o sa ld o ” a sé;2 ) o o c cu p a re u n b lo cc o so lo d e ll’ab ita to , c o s ti­tu en d o un u n ico “c ap o sa ld o ” .

Il c aso di cu i a l n. 1 si v e rifich e rà p iù freq u e n tem e n te n e i g ran d i cen tri. Q u e llo d i cu i a l n. 2 p iù freq u e n te ­m en te n e i c en tri m inori.c) N o n è esc lu so — ove e s is tan o in p ro ss im ità d e ll’a­b ita to p o siz io n i d o m in an ti che, se o c cu p a te d a l n e m i­co , p o treb b e ro re ca re se rio p re g iu d iz io a lla d ife sa — ch e si re n d a o p p o rtu n o di co s tru irv i u n “ c ap o sa ld o ” in più.d) P u ò a c c a d e re , in f in e , c h e l ’a b ita to (s i tu a to in u n a b u c a , e cc .) n o n si p re s t i a ffa tto a lla d ife sa . In q u e s to c aso il p re s id io n o n si s is te m e rà n e l l ’a b ita to , m a in u n o o p iù “ c a p o s a ld i” e s te rn i, c h e d o m in in o l ’a b ita ­to . (A g u isa , c io è , d e i “ c a s tra ” ro m a n i e d e lle “c it ta ­d e lle ” ).

B ) S tru ttu ra d e i “cap o sa ld i”a) P e r “c ap o sa ld o ” n e l c aso c o n c re to si in te n d e u n in­sieme di edifici ap p res ta ti a d ifesa , racco rd a ti e v en ­tu a lm en te d a cam m in a m e n ti (in te rn i ag li ed ific i, o fra ed ific io ed e d ific io ), e d in te g ra to — se o cco rre — da ap p o stam en ti in te rm ed i situa ti a ll’ap erto , c irco n d a to d a re tico la to e s is tem a to in m o d o ta le d a p o te rs i e ffi­cac em e n te d ifen d e re su i 3 6 0 g rad i.b ) N el caso d i “c ap o sa ld o ” c o m p re n d en te so lo p arti d e ll’ab ita to , è c o n v en ien te ch e v i s ian o in c lu s i g li e d i­fic i p iù im p o rta n ti (com e: p re fe ttu ra - q u e stu ra - m u ­n ic ip io - p o sta - te leg ra fo - te le fo n o - rad io - o ffic i­n e e le ttrich e , d e l gas e sim ili).G li a llo g g iam en ti d e lla tru p p a v i sa ran n o sem p re c o m ­p resi.c) In g rand i c ittà , p u ò e sse re c o n v en ien te d i sostitu ire (in tu tto o in p a rte ) ai “cap o sa ld i” d i cu i a lla le tte ra a,

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Il “ginger” del generale Roatta 165

“cap o sa ld i” p iù racco lti, co m e g ro ss i e so lid i ed ific i (ad e se m p io c aserm e) ap p res ta ti a d ifesa.d ) A p a rte q u esto caso , n o n e sse n d o i “c ap o sa ld i” so g ­g e tti a tiri di g ro sse a r tig lie r ie e ad o ffe sa aerea , è sem­pre conveniente che non siano molto ampi, in m o d o da e sse re in og n i tra tto m o lto ro b u sti e fa c ilm e n te c o ­m an d ab ili.e ) Va d a sé ch e l ’a d a ttam en to d eg li ed ific i di cu i si tra t­ta e, in p a rtico la re , d i te tti, fin es tre , te rrazze , p o rte , ecc ., r ich ied e rà lavo ri, che saranno eseguiti senz’altro, co n ­sen z ien ti o no g li ab itan ti. S e n ecessa rio , p ro c ed e re al- l ’e sp ro p rio to ta le d e ll’ed ific io .f) N e ll’ o rg an izzaz io n e a d ife sa dei m ag g io ri cen tri co n ­s id e ra re l ’ev en tu a lità d i m o ti e rib e llio n i in te rne . A n a lo g a m e n te , o v e p o ss ib ile e c o n v e n ie n te , c o n s i­d e ra re l ’e v e n tu a lità d i c o s titu ire u n “c a p o s a ld o ” c e n ­tra le , a v en te fu n z io n e d i r id o tto e s tre m o d e lla d ife ­sa.g) L e a rm i a u to m atich e , m o rta i, p ezz i e lan c ia fiam m e d e b b o n o e sse re s itu a ti dentro gli edifici, in ap p o sta- m enti p ro te tti n e lla m isu ra ad eg u a ta a lle c irco stan ze d i fa tto (av v ersa rio sp ro v v is to d i g ro sse a rtig lie rie e di av iazione).

— L’asp e tto e s te rn o deg li ed ific i deve e sse re il m e ­n o p o ss ib ile a lte ra to (p e r ovv ie rag ion i).L e fe rito ie n e lle o re d iu rn e sa ran n o m asch e ra te ; m a c o m p le ta m e n te ap erte d i n o tte ed in c aso d i nebb ia .— S aran n o am m e ssi ap p o stam en ti a ll’a p erto q u an ­d o e ssi s ian o n e ce ssa ri — co m e si è de tto — pe r co lle g are e d ific i p iu tto s to d is tan ti f ra lo ro , o pe r c o n se n tire u n ’az io n e d i in s iem e a d is tan z a (di a r ti­g lie rie o m o rta i) .

h) N e l c aso d i “ cap o sa ld i” e s te rn i a ll’a b ita to ( le tte ra c del p a rag ra fo A ), se n o n e s is to n o su lle p o siz io n i p re ­sce lte ed ific i, sa ran n o fa tti lavo ri in leg n am e (larga­m en te d isp o n ib ile in zona), sacch i a te rra , m u ra tu ra e cem en to .Q u esto v a le an ch e p e r g li ap p o stam en ti a ll’aperto di cu i sopra.i) N e l caso d i s is te m a z io n e a p iù “c ap o sa ld i” , essi deb­bono essere ubicati in modo da darsi il massimo reci­proco appoggio.1) T en e re b e n p re sen te ch e le a rm i c h e d ev o n o a ssicu ­ra re la d ife sa p e rm a n en te d ev o n o e sse re armi effetti­vamente pronte, con personale e munizionamento a piè d ’opera, e c io è in g rad o d i sp a ra re a l p rim o a lla rm e; e non a rm i rico v e ra te in a ltri lo ca li, da i qu a li po i, co n ­sen z ien te il n em ico , d o v re b b ero e sse re m esse in p o ­s taz io n e a ll’u ltim o m o m en to .A rm i s iffa tte so n o p e r lo p iù in effic ien ti, p e rch é , p ri­

m a ch e e sse sian o in m isu ra di ap rire di fu o co , il n e ­m ic o è g ià lo ro ad d o sso o è g ià lo n tan o .S e il f red d o r isc h ia di p a ra liz z a re il fu n z io n a m e n to d e l­le arm i au to m atich e , ten e rn e u n a in p o sta z io n e e u n a al ca ld o (le a rm i v an n o sem p re a cco p p ia te ), e c a m ­b ia rle sp esso tra loro .m ) N e ll’o rg an izzaz io n e d e i “c a p o sa ld i” , c u ra re in m o ­d o sp e c ia le l ’ostacolo, c o s titu ito an ch e qu i n o rm a l­m en te d a l re tico la to o d a l “cava llo d i F ris ia ” . Ma, in mancanza di ciò, tutto è buono: im p a lca tu re d i trav i, ab b attu te , can ce lli, c arri e m o b ili m ess i d i trav e rso su l­le s trad e , fo ss i ecc . S i r ico rre rà a ll’u n o o a ll’a ltro tip o d i o s taco lo , a se c o n d a d e lle d isp o n ib ilità e d e ll’op- p o rtu n ità d i avere u n o sb a rram e n to fisso o rim o v ib ile .n) M a ss im a c u ra v a p o s ta in og n i caso a lla difesa v i­c in a d e i “ cap o sa ld i” e lo ro e le m en ti (ed ific i - a p p o ­s tam en ti - cam m in am en ti) .V algono a ll’uopo: arm i che battano d ’in fila ta l ’ostacolo - lanciafiam m e - “piom bato ie” p e r bom be a m ano - ecc.o ) P ro v v e d e re a l l ’illu m in a z io n e d e l te rren o c irc o stan ­te ai “ cap o sa ld i” (s taz io n i fo to e le ttr ic h e - fa ri - ra c ­chette).

C ) P o s ti d i b lo ccoa) S p ec ia le im p o rta n za a ssu m o n o n e ll ’a p p res tam en to a d ife sa dei p re s id i i “p o sti d i b lo c c o ” .E ss i so n co stitu iti d a n u c le i a p p o sta ti ag li in g ress i de i p re s id i (su lle ro tab ili) , co l com pito :

— norm ale : d i so rv eg lia re e d im p o rre l ’o sse rv a n ­za d e lle lim itaz io n i a lla c irc o la z io n e in v ig o re (v e ­d i P a rte I);— in caso d i em ergenza : d i a ss ic u ra re la d ife sa d e ­g li in g ress i in paro la .

I “p o sti d i b lo cc o ” so n o m u n iti di a rm i au to m atich e e, se necessa rio , d i p ezz i, m o rta i e lan c ia fiam m e.b) Q u an d o il cen tro ab ita to è co s titu ito ad u n ico “c a ­p o sa ld o ” , o q u an d o i d iversi “c ap o sa ld i” c o m p re n d o ­n o i tra tti di p e rim etro in cu i p en e tran o le ro tab ili d a l­l ’e stern o , i “posti d i b lo cc o ” so n o in c lu si n e l o ne i “ca ­p o sa ld i” , d i cu i co stitu isco n o u n o d eg li e lem en ti.I “p o sti di b lo cc o ” situa ti — invece — este rn a m e n te ai “cap o sa ld i” sa ran n o n o rm alm en te ap p o sta ti in e d i­fici a p p resta ti a d ife sa co m e d e tto al p a rag ra fo B.In caso d i im p o ssib ilità sa ran n o s is tem a ti in ap p o sta- m en ti a sé, m asch e ra ti co n stru ttu re s im ila ri ag li e d i­fic i con tigu i.(In sostanza i “posti di b locco” n o n com presi nei “ca- p osad i” costitu iscono “p icco li caposald i” separati).c ) L a ro tab ile ad iacen te al “p o sto di b lo cc o ” sa rà sb a r­ra ta con o staco li ta li d a co strin g e re materialmente, a i- fi in fuo ri d e l fu o co , i v e ico li ad arresta rsi.

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166 Massimo Legnarli

S o n o co n sig liab ili:— “cava lli d i F ris ia ” m o lto robusti;— g ro sse trav i o stan g h e di m e ta llo (d a n o n co n fo n ­d ersi co lle leg g e re sbarre , tip o “p assag g io a liv e l­lo ” c h e si v ed o n o an co ra in g iro ), f issa te sa ld am en te d a u n la to d e lla ro tab ile e sa ld am en te fissab ili d a l­l ’a ltro ;— d u e tra tti d i m u ro ro b u s ti (n o n a se c co ) a lti c ir ­ca m . 1 ,2 0 c h e la s c in o tra lo ro u n ’a p e r tu ra n o n su p e r io re a lla la rg h e z z a d i u n so lo v e ic o lo (o a u ­to v e ic o lo ) d i m a g g io re c a rre g g ia ta .

D e tti o s ta co li sa ran n o , a se c o n d a d e lle c irco stan ze , aperti ( “cava lli d i F ris ia ” n o n c o n tin u i - sb a rre a lza te - m u ri co sì c o m e sono), o p p u re chiusi (“cava lli d i F r i­sia” co n tin u i e fissa ti a l su o lo - sb a rre a b b assa te - m u ­ri c o m p le ta ti co n m a te ria le ag g iun tivo m o b ile , d a te ­n e re sem p re a p iè d ’opera).G li o staco li p red e tti e la ro tab ile im m e d ia tam en te al d i là d i essi, d e b b o n o e sse re a u to m a tica m en te b a ttu ti d a v ic in o , an ch e d i n o tte e c o lla neb b ia , d a lle arm i del “p o sto d i b lo cc o ” .d) I “p o sti di b lo cc o ” ev en tu a lm en te situa ti lo n tan i d a ­g li ab ita ti (p er esem p io a b iv ii s trad ali) av ran n o u n a si­s te m a zio n e d ifen s iv a (a p icco lo “c ap o sa ld o ” ) an co ra m eg lio cu ra ta ch e q u e lla d i cu i sopra .e) I “p o sti d i b lo cc o co stie ri” (P .B .C .) risp o n d o n o a l­lo scopo , ed h a n n o i co m p iti d i cu i a lla c irc o la re n. 3 C .S .M . d e llo S .M . d e ll’E se rc ito , in d a ta 24 o tto b re 1941-X IX . L a lo ro s is tem az io n e d ifen s iv a n o n v aria d a q u e lla an zi d escritta .I “p o sti d i b lo cc o c o stie r i” s itu a ti a ll’in g resso d i c en ­tri ab ita ti sv o lg e ran n o anche le fu n z io n i a ttrib u ite ai “p o sti di b lo cc o ” o rd inari.(In a ltre p a ro le n o n si am m e tte ch e c i s iano , su lla m e ­d esim a ro tab ile , a p o c a d is tan z a l ’u n o d a ll’a ltro , un P .B .C . ed u n “p o sto d i b lo cc o ” o rd in ario . S i fo n d o n o , invece, i d u e in u n o solo).I “posti d i b lo cc o co stie ri” ch e ab b ian o d e tta d o p p ia fu n z io n e sa ran n o in se rv iz io an ch e di g io rn o ch ia ro (an zich é so lo di no tte , o d in caso d i n e b b ia d iu rn a , o d i a lla rm e co stie ro d iu rn o , co m e p re scritto p e r i “p o ­sti d i b lo cc o co stie ri” e sc lu s iv am en te addetti a l se rv i­z io costie ro ).

Capitolo II. Forze a difesa dei presidiA ) R ep arti d i d ife sa fissa e d i s icu rezzaa) S i in ten d o n o so tto ta le d ic itu ra i n u c le i e rep arti in se rv iz io nei “p o sti di b lo cc o ” e “cap o sa ld i” .b ) I n u c le i a d d etti ai “p o s ti d i b lo cc o ” (in gen ere u n a sq u ad ra ; m ai m en o d i essa ), sa ran n o in se rv iz io c o n ti­n u a to (o stab ile , od a tu rno).

c) I rep arti ad d e tti a lla d ife sa d e i s in g o li “c ap o sa ld i” sa ran n o d iv is i in p iù parti:

1) vedette ;2) p e rso n a le ad d etto a ll’im m e d ia to im p ie g o d e lle arm i in p o sta z io n e p e rm an en te ;3) p e rso n a le d i r in fo rzo a l p re d e tto , o ad d e tto a lle r im a n en ti a rm i;4 ) rin ca lzo (ev en tu alm en te );5) serv izi.

— L a fo rza deg li e le m en ti d i cu i al n. 1 e 2 , e la lo ro p ro p o rz io n e risp e tto ag li a ltri e lem en ti, v a rie ran n o co l varia re d e lla situ az io n e (g io rn o - n o tte - n e b b ia - tra n ­q u illità - in tra n q u illità - m in a c c ia im m in en te - ecc .). In m o lti cas i g li e le m en ti d i cu i a l n. 1 e 2 p o tran n o e s ­se re fusi.— D i g io rn o , in p e rio d o tran q u illo , i re p arti a d d etti a l­la d ife sa dei “cap o sa ld i” p o sso n o a tten d ere a ll’ad d e ­stram en to , ecc.N e i “ cap o sa ld i” d eve p e rò r im an ere , ag li o rd in i d i un u ffic ia le , il p e rso n a le e le a rm i s tre tta m e n te n ecessa ri p e r fa r fro n te a m in a c c ia im p ro v v isa .— P e r il caso c h e d e b b a e n tra re in a tto la d ifesa , deve e sse re p rev is to l ’im p ieg o in arm i d e l p e rso n a le ad d e t­to ai se rv iz i, tran n e l ’a liq u o ta in d isp en sab ile p e r il fu n ­z io n a m en to d e i se rv iz i stessi.d) F re q u e n ti isp e z io n i, o rd in a te e c o n tro lla te d a l c o ­m a n d a n te d i p re s id io , d e b b o n o a ss ic u ra re d e lla e se ­c u z io n e ed e ffic ie n z a d e lle m isu re d i cu i so p ra , e d e l­la p re se n z a d eg li u ff ic ia li p re s so i c o rrisp o n d e n ti r e ­p arti.D e tta p re sen z a sa rà to ta lita ria o p a rz ia le (e, n e l p rim o caso , p e rm an en te o lim ita ta ad u n d a to lasso di tem ­p o ), seco n d o le d isp o siz io n i ch e d a rà — in b a se a lla s itu az io n e — d e tto c o m a n d an te d i p resid io .(T enere p re sen te c h e tan to p iù d e lica te e d isa g ia te so­no le co n d iz io n i in cu i si sv o lg e il se rv iz io , tan to p iù in d isp en sab ile è ch e l ’u ffic ia le v iva la v ita de i p ro p ri uom in i).

B ) R ep arti d i d ife sa m o b ilea) Si in te n d o n o so tto q u e sta d ic itu ra i n u c le i e reparti in se rv iz io d i p e rlu s tra z io n e , ro n d a e s im ili, o p p u re le rise rv e di p re s id io (u n a so la r ise rv a n e i p re s id i p icc o ­li — ev en tu a lm en te p iù rise rv e n e i p re s id i m ag g io ri).b ) I rep arti e n u c le i in se rv iz io d i p e rlu s tra z io n e , ro n ­da, ecc . n o n av ran n o m ai fo rza in fe rio re a lla squadra. D i n o tte co n v ien e s ian o c o m a n d a ti d a u fficiali.c) L a r ise rv a o le r ise rv e d i p re s id io so n o c o stitu ite da tu tti i rep arti ad d e tti a lla d ife sa de l p re sid io , e su b e ran ti ai “p o sti d i b lo cc o ” ed ai “c ap o sa ld i” .P o sso n o e sse rv i in c lu se an ch e le tru p p e m o b ili d isio -

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Il “ginger” del generale Roatta 167

cate ne l p re s id io , m a n o rm a lm en te n o n d es tin a te a lla sua d ifesa.

Capitolo in. Piano di difesa

a) P e r p ian o d i d ife sa si in te n d e il c o m p le sso d e lle d i­sp o s iz io n i d i ca ra tte re p e rm a n en te o c o n tin g e n te che il c o m a n d an te d i p re s id io — di ta le d ife sa re sp o n sa ­b ile — d à in v is ta d i essa.b ) L e d isp o siz io n i d i ca ra tte re c o n tin g e n te va rian o c a ­so p e r caso , e n o n v e n g o n o p e rc iò q u i con sid era te .c) L e d isp o siz io n i d i c a ra tte re p e rm a n en te c o m p re n ­don o le v oc i seguen ti:

— p re s id i de i s in g o li “cap o sa ld i” - lo ro co m p ito - a liq u o ta ch e d eve r im a n ere p e rm a n en te m e n te su l p o sto in co n d iz io n e d i ag ire (n e lle d iv erse c irc o ­stan ze oss ia : d i g io rn o - d i n o tte - in c aso di a lla r­m e - ecc .);— rise rv a cen tra le , o r ise rv e se tto ria h - lo ro c o m ­p iti p reved ib ili;— d is lo c a z io n e c h e d e b b o n o p re n d e re , in c a so di a lla rm e , le tru p p e m o b ili e v e n tu a lm e n te in c lu se n e l p re s id io e d e su b e ra n ti a lla d ife s a ( f is sa o m o ­b ile ) ;— p o sti d i c o m an d o ;— o sse rv a z io n e (cam p an ili - to rri - ecc .);— c o lleg am en ti;— rise rv e d i m u n iz io n i - v iveri - acq u a - ca rb u ­ra n te - ecc . (p e r og n i “c ap o sa ld o ” , e g en era le ). (La riserva generale deve essere ragguagliata ad

- una forza tripla di quella del presidio normale, per poterfar fronte ai bisogni di truppe mobili che even­tualmente vi si appoggino;S u a co n sis ten za : 30 g io rn i)— c am p o d i lan c io p e r r ifo rn im en ti p e r v ia aerea: u b ica z io n e - se g n a la z io n e - fu m ate - re p a rto in ­ca rica to d e lla ra cc o lta deg li “ a e ro rifo m ito ri” ;— serv iz i;— lim ita z io n i a lla c irc o la z io n e , “co p rifu o c o ” , ecc. ;— m isu re d i s ic u rez za in co n fro n to d e lla p o p o la ­z ione;— se g n a la z io n e d e ll’“ a lla rm e ” ;

d) Il “piano di difesa ” deve essere adeguato non solo al­le esigenze conseguenti ad un attacco dall’esterno, ma altresì a quelle conseguenti ad insurrezione interna.e) Il “p ian o d i d ife sa ” sa rà sc ritto , e v e rrà ten u to m an m an o a l co rren te .— C o m an d i e tru p p e d e b b o n o e sse re freq u en tem en te e se rc ita ti a lla su a a ttu az io n e , in m o d o ch e q u e s ta av­v en g a ra p id a m e n te , in o rd in e e se n z a in ce rte z ze , o ss ia automaticamente.

— In c aso di cam b io d e lle tru p p e d e l p re s id io il “p ia ­no di d ife sa ” v ien e co n seg n a to al co m a n d o su ben tran te .

Capitolo IV. Elementi varii isolati

a) S i in te n d o n o so tto ta le tito lo : i rep arti e n u c le i di p ro tez io n e a lle fe rro v ie ed a lle o p e re d ’a rte s tra d ah , le g u a rd ie ad ed ific i e d e p o siti s itu a ti fu o ri d a i p re sid ii, (o d — ev en tu a lm en te — nei p re s id ii, m a ch e n o n sia ­no co m p re si ne i “cap o sa ld i” ), ecc .b ) I su d d e tti e le m en ti d e b b o n o e sse re s is tem a ti in e d i­fici, ba racch e , rico v eri ecc . messi in stato di difesa (c o l­le m o d a lità d i cu i so p ra ) e m u n iti d i re tico la to , in m o ­do c h e p o ssan o d a ll’in te rn o d ifen d e rs i e b a tte re le a d ia ­cen ze im m ed ia te .c) — Particolare cura deve essere posta alla sistem azio­ne dei nuclei fissi a pro tez ione delle linee ferroviare.— E ssi non debbono mai e sse re a llo g g ia ti in b a rac ch e im p ro te tte , m a b e n sì in s taz io n i, ca se lli fe rro v ia rii, e c ase a d iacen ti a lla linea , sistemati a fortilizio, o p p u re in “fo rtin i” co stru iti ex - n o vo , in m u ra tu ra o leg n a ­m e.— L ’u b ica z io n e di d e tti “fo rtin i” deve e sse re a p p ro ­p ria ta a llo scopo: p e r e se m p io là do v e si d e b b a g u a r­d a re u n tra tto d i E n ea ch e c o rra in “ tr in c ea ” , il “ fo rti­n o ” n o n sa rà co llo c a to in b asso , m a su ll’o rlo su p e rio ­re d e lla “ tr in c ea ” .In g en era le , p e r m eg b o so rv eg lia re la l in e a e p e r e sse ­re m eg lio d ifen d ib ili, i “ fo rtin i” d e b b o n o esse re u n p o ’ a lti, a g u isa di p icc o le torri.— N e l te rren o im m e d ia tam en te a la to d e lla linea , p e r u n a p ro fo n d ità d i u n c en tin a io di m etri p e r p a rte , d eb ­b o n o e sse re so p p ress i i cesp u g li e i ra m i bassi deg li a l­b eri.C o m in c ia re d a lla a d iacen za d e lle o p e re d ’arte.d) A n a lo g h e n o rm e v a lg o n o p e r i n u c le i a d ife sa d e lle o p e re d i a rte stradali.A n c h e il te rre n o im m e d ia tam en te a d ia ce n te a d e tte o p e re deve e sse re sg o m b era to dai cesp u g li, ecc.e) L e se n tin e lle fisse a p ro tez io n e d e lle fe rro v ie e d e l­le o p e re d ’a rte s trad a li non debbono mai essere im ­p ro te tte , e m u n ite d i se m p b c i garitte . S im ile s is tem a sa reb b e — n e lle c irc o stan z e d i fa tto — un n o n senso . — E sse debbono invece essere co llocate in appostam enti da cu i p ossano osservare e sparare b ene in tu tte le d ire ­zioni, p u re e ssendo conven ien tem en te p ro tette.S p esso co n v errà ch e d e tti ap p o stam en ti sian o so p ra e ­levati: p e r esem p io su p ia tta fo rm a in legnam e.— I p o n ti e v iad o tti n o n d e b b o n o e sse re g u a rd a ti so lo su l p ian o su p erio re , m a (a lm en o d i n o tte , o d in caso d i n e b b ia fitta ) an ch e sotto .

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168 Massimo Legnani

f) L e sen tin e lle ad e d ific i e d ep o siti s itu a ti fu o ri dai p re s id i (o d — ev en tu a lm en te — n e i p re sid ii, m a ch e n o n siano co m p re si ne i “cap o sa ld i” ), d e b b o n o o ave­re d eg li a p p o stam en ti d e l g en ere di cu i sop ra , o q u a n ­to m en o u n m u ro ch e c irco n d i le garitte .D e tto m u ro deve p e rm e tte re a lle sen tin e lle la o sse rv a ­z io n e ed il fu o c o in tu tte le d irez io n i libere .— In to rn o a d ep o siti e c am p i d i c o n ce n tra m en to c o n ­v e n g o n o a p p o s ta m e n ti p e r se n tin e lle e le v a ti, c o m e q u e lli so p ra desc ritti p e r le fe rro v ie ed o p e re d ’a rte s tra ­dali.g ) D i n o tte , ed anche d i g io rn o in caso di n e b b ia fitta , tu tte le sen tin e lle sa ran n o acco p p ia te .h) È c o n v en ien te ch e gli e le m en ti in p a ro la s ian o m u ­n iti di m ezz i d i i llu m in a z io n e del te rre n o c irco stan te (fari - racch ette).

Parte terzaCaratteristiche della azione dei ribelli Procedimenti da seguire da parte nostra

Capitolo I. Ambiente nel quale agisce l’avver­sario— A m b ien te d i n o tev o le sicu rezza , in q u an to le p o p o ­la z io n i, v o le n ti o n o le n ti , d ire tta m e n te o in d ire t ta ­m en te , d an n o ai r ib e lli in fo rm azio n i su lla n o stra d i­s lo caz io n e e su i n o stri m ov im en ti.Q u esto fa tto un ito a lle ca ra tte r is tic h e d e l te rren o , fa ­v o rev o le a lle im b o sca te , fa c ilita in d u b b ia m en te F a ­z io n e d e ll’avversario .

Capitolo II. Come combatte l’avversario

— L a su a az io n e si r ia s su m e nel b in o m io sorpresa - guerriglia.E g li ten d e ad agire:

— a colpo sicuro, e c ioè g iovandosi, p e r q uan to d e t­to sopra, de lle in fo rm azion i e de l terreno ;— senza impegnarsi a fondo: c h é g li m an can o , p e r o ra a lm en o , le fo rze e la c ap a c ità di m an o v ra re “ in g ran d e” .

C iò d à l ’id ea d e lle p o ss ib ilità p o sitiv e , m a an ch e di q u e lle negative d e ll’avversario .— In pa rtico la re , la m ag g io r p a rte d e lle op e raz io n i ch e eg li h a c o n d o tto s in o ra è c o n tra d d is tin ta da:

— o ccu p az io n e d i p o siz io n i ta tticam en te v an tag ­g io se (a ltu re d o m in an ti le s trad e - stre tte - ab ita ti— p o n ti - co rsi d ’acq u a - b o sch i - ecc .);— sch ie ram en to su v as ta fro n te (a g ru p p i e anche a u o m in i iso la ti), p e r d are l ’im p ress io n e di avere

fo rze su p e rio ri a lla rea ltà , p re sen ta re m in o re b e r­sag lio , o s ta co la re l ’a v v o lg im en to ;— d e fic ien te sc h ie ra m e n to in p ro fo n d ità , s ia p e r m an c an z a d i rise rv e , s ia p e r in ad eg u a to a d d es tra ­m en to ;— a z io n e im p ro v v isa c o n tro la tes ta , o p iù sp esso— lasc ia ta sfila re in d is tu rb a ta la te s ta — co n tro il g ro sso d e lle no stre co lo n n e , co sì d a sp e z za rle e te n ­tare di o p e ra re su i fian ch i e su l te rg o dei suo i e le ­m enti;— tiro rivo lto d i p re fe re n za co n tro i b e rsag li p iù a p ­p a riscen ti e ad d en sa ti, co lti n e l m o m e n to d i m a g ­g io re c ris i, e c io è a llo rch é la co lo n n a p a ssa d a lla fo rm az io n e d i m arc ia a llo sch ie ram en to ;— tem p estiv o so ttra rs i a l c o m b a ttim en to , n o n ap ­p en a si m an ifes ti la p ro n ta e v iv ace re a z io n e d e lle n o stre fo rze e si d e lin e i p e r il n e m ic o la p o ss ib ilità d i e sse re agg ira to .— È p e ra ltro p o ss ib ile (essen d o si c iò v e rifica to in tu tte le “r ib e llio n i” ) c h e l ’av v ersa rio c o n ce n tri — c o ll’an d are d e l tem p o — le su e fo rze , le o rg an izz i in b a ttag lio n i, ecc ., e p a s s i ad o p e raz io n i p iù in g ra n ­de.

Tale ev en tu a lità n o n deve im p re ss io n a re , anzi al con­trario. A vv iene in fa tti c h e i r ib e lli co s titu iti in m asse si a p p esan tisco n o , p e rd o n o le c a ra tte r is tic h e p e r lo ro p iù v a n tag g io se , e risu lta n o m o lto p iù fa c ilm e n te “a f­fe rra b ili” e b a ttib ili.

Capitolo III. Ambiente nel quale operiamo noi

— G e n era lm e n te o stile : na tiv i, ch i p iù ch i m en o , av­v ersi — terren o in s id io s o — c o n d iz io n i c lim a tich e che so v en te n o n co n se n to n o o m al co n se n to n o l ’im p iego dei m ez z i su p erio ri c h e p o ssed iam o .C iò es ig e d a p a rte n o s tra l ’a d o z io n e d i u n a se rie d i m i­sure , in te se a c rea re d u rev o lem en te in to rn o ai no stri rep arti, e a lla lo ro az io n e , u n su ffic ien te ambiente di sicurezza.— Tale am b ien te v a c rea to in o g n i co n tin g en za : non so ltan to n e l p e rio d o o p e ra tiv o e in se rv iz io d i p e rlu ­s traz io n e e d i sco rta , m a an ch e d u ran te la n o rm a le a t­tiv ità d e lle truppe.E sso si re a liz z a e sse n z ia lm e n te m ed ian te :

— la persuasione, b e n ra d ic a ta in tu tti n o i, c h é da u n m o m e n to a ll’a ltro , in o g n i c o n tin g e n z a e so ­p ra ttu tto q u an d o m en o ce l ’a sp e ttiam o , il nem ico p u ò ag g red irc i;— la ferrea volontà d i re ag ire c o lp o su c o lp o , e con l ’in te resse d e l cen to p e r cen to ;— il se rv iz io in fo rm a tiv o e la tu te la d e l seg reto ;

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Il “ginger” del generale Roatta 169

— i p ro v v e d im en ti d i sicu rezza ;— i p ro v v e d im en ti d i d ifesa.

Capitolo IV. Come devono combattere i nostri re­parti— È g io co fo rz a r ico n o sce re — co m e g ià de tto — ch e qu an d o a b b ia m o av u to deg li in su c ce ss i, e ssi so n o sta ­ti q u asi sem p re d e te rm in a ti:

— d a lla so rp re sa (in fo rm a tiv a o ta ttica);— d a lla m an c an te o in ad e g u a ta re az io n e d e i n o stri reparti.

D o v e s o rp re s a n o n c ’è s ta ta o c ’è s ta ta a d e g u a ta r e a ­z io n e , i l n e m ic o è s ta to se m p re s o n o ra m e n te b a ttu ­to .— C o m u n q u e o c co rre ch e n e lla c o n d o tta d e lle o p e ra ­z io n i v e n g an o ten u ti p re sen ti a lcu n i co n ce tti fonda- m en ta li, q u i di seg u ito riassu n ti:

A ) E sp lo raz io n ea) O g n i q u a lv o lta a tm o sfe ric a m e n te p o ss ib ile , d ev e e s ­se re a ttu a ta l ’e sp lo raz io n e aerea , p rev en tiv a e c o n c o ­m itan te .L o stud io , co m p ara to , d e lle fo to g ra fie a e ree d à r isu l­ta ti e cc e llen ti c irca la d is lo ca z io n e e s is te m a z io n e av ­v e rsaria , m o lto su p e rio ri a q u an to c o m u n e m en te si c re ­de.O gn i q u a lv o lta p o ss ib ile d o ta re i q u ad ri d i carte fo to ­g ra fiche (fa tte d a lle sq u a d rig lie O .A .) d e lla zo n a d a p erco rre re .b ) L’e sp lo raz io n e te rre s tre va a ffid a ta d i p re fe re n za a rep arti d o ta ti di sp ec ia le m o b ilità (sc ia to ri n e lle zone n evose - cav a lie ri in te rre n o acc id e n ta to - au to b lin d o e carri su lle ro tab ili ed in te rren o adatto ).Può co n v en ire , a vo lte , a ffid are c o m p iti e sp lo ra tiv i a b an d e lo ca li, su i q u a li si p o ssa s ic u ram en te co n ta re , in q u ad ra te d a n o str i e le m en ti sce lti.c) A ltre vo lte , la d iffico ltà d i e ffe ttu a re u n a e fficace e sp lo raz io n e in te rre n i sp e c ia lm e n te in tr ic a ti e in s i­d iosi, p u ò in d u rre a fo n d e re il se rv iz io d i e sp lo raz io ­ne co n il se rv iz io .di s ic u rez za in m arc ia (a v an g u a rd ia ) .d) In og n i c a so o cco rre che:

— il re p a rto a cu i è a ffid a ta l ’e sp lo raz io n e sia ro ­b usto , e c io è a tto a c av a rse la d a sé p e r il tem p o nel q u a le si p re su m e p o ssa re s ta re iso la to ;— c h e s ia m en o d is tan te d a l g ro sso ch e nei casi n o r­m ali;— ch e d isp o n g a di m ez z i d i co lleg am en to (p o ss i­b ilm e n te rad io ).

B ) S ic u rez za in m a rc ia e in s taz io n ea) Ogni colonna o frazione di colonna, tanto in mar­

cia che in sosta, deve considerarsi sempre isolata e at­taccabile sui 360 gradi dell’orizzonte.M a ss im a a tte n z io n e sa rà p o s ta ai lu o g h i ch e p iù si p re ­stan o a ll’agguato : a b ita ti - s tre tte - b o sc h i - c o cu z zo ­li - do line .b ) Avanguardie robuste.D o ta te — og n i q u a l v o lta p o ss ib ile — d i carri a rm ati, au to b lin d o ed a u to p ro te tti, p rep o n d eran ti v e rso la te ­sta.R in fo rz a te — o g n i q u a l v o lta p o s s ib i le — d a p e z ­z i so m e g g ia ti , m u o v e n ti v e rso il c e n tro d e l d is p o ­s itiv o .c) Q u an d o n ecessa rio (terreno la te ra le b o sc o so o d o ­m in an te - a ttrav ersam en to d i stre tte , q u a li g o le m o n ta ­ne, p on ti e sim ili) rico rre re a l fiancheggiamento.In gen ere è p iù c o n v en ien te a ttu a rlo co n re p arti fissi, ch e r im a n g o n o in p o siz io n e , fronte infuori, sin o a q u a n ­d o l ’e le m en to d a p ro teg g e re s ia sfilato .d ) A ttrav e rsa re g li ab ita ti so sp etti in co n d iz io n e ta li da p o te re im m e d ia tam en te re ag ire ad o ffese p a rten ti d a l­le case.P erc iò :

— u n a fila m arc i a rid o sso d i o g n u n o dei d u e lati d e lla v ia , co l fu c ile ca rico a lla m an o , o sse rv an d o le fin es tre ed i te tti de l la to opposto .— n u c le i fiss i fian ch eg g in o , fro n te in fuo ri, sb a r­ran d o le v ie ch e im m etto n o a q u e lla seg u ita d a lla co lonna .— op p u re n u c le i m o b ili seg u an o il m o v im e n to d e l­la c o lo n n a p e r v ie p a ra lle le , o — in caso di ab ita ti s t re tt i— p e r la c am p ag n a a la to d e l p e rim e tro e s te r­no d e lle case.

e) Retroguardie anch’esse robuste, fo rm a te c o m e le avan g u ard ie ( le tte ra b), m a co g li e lem en ti d is lo ca ti in sen so inverso .(U g u a lm en te robuste d evono e sse re le sco rte d i ac ­co m p ag n am en to , e co s titu ite sem p re da rep arti o rg a­n ici.)f) O ltre a ll’a v an g u ard ia , àg li e lem en ti fian ch eg g ian ti, ed a lla re tro g u a rd ia di colonna, o ss ia o ltre ai reparti d estin a ti a d a re s ic u rez za a lla co lo n n a n e l su o in s ie ­m e, og n i e le m en to d e lla c o lo n n a d eve avere u n a p ro ­p ria av anguard ia , u n a p ro p ria re tro g u a rd ia , e — se o c ­co rre (vedi le tte ra c) — rep arti o n u c le i fian c h eg g ia n ­ti.C osì, p e r e sem p io , il b a tta g lio n e d i a v an g u ard ia d i u n a c o lo n n a — su p p o n iam o — di reg g im en to , av rà una p ro p ria p icc o la re tro g u a rd ia , e — se o c c o rre — u n p ro ­p rio fian ch eg g iam en to .g ) T anto nel g rosso , q u a n to n e i rep arti di s ic u rez za le

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170 Massimo Legnani

a rtig lie rie , le sa lm erie e le “ im p e d im e n ta ” d e b b o n o tro ­varsi v e rso il c en tro d e l d isp o sitiv o , in m o d o d a e sse ­re m eg lio p ro te tte .h ) D ev e e sse re e v ita to il c o lle g am en to fra g li e le m en ­ti d e lla co lo n n a , e d il re ca p ito d i n o tiz ie ed o rd in i, a m ez zo d i u o m in i iso la ti, c h e p o treb b e ro e sse re fa c il­m en te fa tti fu o ri d a ll’avversa rio .S e rv irs i — in v ece — di nu c le i, co n u n co m an d an te re ­spo n sab ile .D e l re s to il co lleg am en to a n z id e tto si p u ò p e r lo p iù ten e re a v is ta , o d a m ez zo rad io .i) D a ta la n a tu ra g e n e ra le d e l te rren o , e d a to ch é l ’av ­v e rsa rio n o n d isp o n e — sa lv o ra re e cc ez io n i — d i a r­tig lieria , le d is tan z e fra i vari e lem en ti d e lla co lo n n a , e fra le varie p a rti d i d e tti e lem en ti sa ran n o n o tev o l­m en te rid o tte risp e tto a q u e lle no rm ali.l) N e lle “ g rand i fe rm a te ” , p e r q u a ls ia si rag io n e a ttu a ­te , occorre:

— ad o tta re m isu re d i “ fe rm a ta p ro te tta ” ;— m ette re in p o siz io n e u n a p a rte de lle a rm i a u to ­m atich e , m o rta i e pezz i, co n p e rso n a le p ro n to a l lo ­ro im m ed ia to im p iego ;— ten e re u n ’a liq u o ta d e lla rim a n en te tru p p a in a r­m i, e racco lta .

Q u esto s ia n e ll’ in s iem e d e lla c o lo n n a , ch e n e i vari suo i e lem en ti.m ) In so s te m ag g io ri (p er e se m p io p e r p e rn o tta re ) o c ­c o rre a ssu m ere (co m e in A frica ), in ab ita ti, su p o s i­z io n i d o m in an ti, od a l c en tro di p lag h e sp accia te , un d isp o sitiv o a “c ap o sa ld o ” , ed a ttu a re m isu re analoghe a q u e lle d e lla P arte ILO ssia:

— R ep arti in p o siz io n e p e rife r ic a (co n a rm i a u to ­m atich e , m o rta i e pezz i p ro n ti a fa r fu o co ), ch e fa c ­c ian o fro n te in fu o ri, su i 3 6 0 g rad i, p ro te tti d a “p ic ­co le g u a rd ie ” ;— rin ca lz i e r ise rv a in te rn i, sem p re p ron ti;— rim a n en ti tru p p e , sa lm erie , “ im p e d im e n ta ” e co ­m and i a l cen tro d e l d ispositivo .

n ) P e r le s te sse rag io n i esp o ste in r ig u ard o d e lla s ic u ­re zz a di m arc ia , le d is tan ze d e l d isp o sitiv o d i s icu rez ­za in s taz io n e sa ran n o n o tev o lm en te r id o tte risp e tto al no rm ale .

C ) A ttaccoa) C e rca r d i ren d ere q u an to p iù p o ss ib ile sp ed ito il p a s ­sag g io d a lla fo rm az io n e d i m arc ia a q u e lla d i co m b a t­tim en to , ev itan d o o re n d en d o m in im i g li in ta sam en ti, am m assam en ti, ecc.Ove il terreno lo consenta, in previsione del combat­timento procedere con reparti affiancati (s is te m a che

fav o risce la s ic u rez za re c ip ro ca e d il p ro n to sp ie g a ­m en to ).b ) A ver sem p re , sp e c ia lm e n te se d ’a la , u n o sc a g lio n a ­m en to in p ro fo n d ità , ch e è il so lo ch e c o n se n ta la m a ­n o v ra (m en tre il re p a rto d i tes ta , fe rm a to f ro n ta lm en ­te , re ag isc e co l fu o co , q u e lli re tro s ta n ti m an o v ran o , ten d e n d o ad av v o lg e re l ’avversa rio ).c) S fru tta re la rg a m e n te la su p e rio rità di m ate ria le e di a rm a m e n to ch e v an tiam o n e i co n fro n ti de l n em ico . C iò in d u ce a r ico rre re q u a n to p iù è po ss ib ile :

1) a l c o n co rso d e lP a rm a aerea;2 ) a ll’im p ie g o dei carri a rm ati, d e lle au to b lin d e e au to p ro te tti;3) a ll’in te rv en to d e lle a r tig lie r ie e d e i m . d a 81.

Circa il concorso dell’arma aerea si tenga ben pre­sente che il suo rendimento è strettamente legato a pre­cisi accordi preventivi, al collegamento ed alla se­gnalazione delle proprie posizioni.C irca l ’im p ieg o d e lle a rtig lie rie e m o rta i rico rd a re due cose: u n a p a rte d i d e tti m ezz i, largamente decentrata, deve e sse re d e s tin a ta a l l ’a z io n e d i d e ttag lio ; a ltra p a r­te (sp ecie l ’a r tig lie r ia d i m ag g io r g itta ta e p o ten za), ac­centrata, è d es tin a ta a ll’az io n e d i assiem e.— C o m e c rite rio g en era le , ne llo s fru ttam en to d e i n o ­stri m ezz i p iù p o ten ti si ten g an o p re sen ti i co n ce tti se ­guenti:

— la lo tta c h e c o n d u c iam o n o n è d u e llo , in cu i si d eb b an o ra g g u ag lia re le arm i a q u e lle d e ll’av v er­sario , e n e p p u re u n a fo rm a c o m u n e d i g u e rra in cui i m ez z i im p ieg a ti sian o — in v is ta d e ll’e co n o m ia g e n e ra le — d a p ro p o rz io n a re a lla e n tità de i b e rsa ­

gli;— m a è u n a lo tta p a rag o n a b ile invece a q u e lla co ­lo n ia le , in cu i c o n v ien e dare a ll’av v ersa rio la sen ­saz ione n e tta ed im m e d ia ta d e lla n o s tra sch iaccian te su p e rio rità , e d e lla in eso rab ilità d e lla n o s tra re a ­z ione;— ne co n seg u e l ’o p p o rtu n ità d i im p ie g a re in fo r­m a m assicc ia m ezz i p o ten ti an ch e c o n tro ob ie ttiv i o rd in a r ia m e n te sp ro p o rz io n a ti , g iu o c a n d o su lla v u ln e ra b ilità m o ra le d e llo av versa rio .

M i sp ieg o co n u n esem p io :— u n a co lo n n a in m o v im e n to d e te rm in a , in b ase ad e sp lo raz io n e aerea , te rre stre , ecc . ch e n u c le i n e ­m ic i so n o ap p o sta ti so p ra u n a d a ta co llina :— l ’o b ie ttiv o è sp a rso , ed i suo i s in g o li e lem en ti p o co e sa ttam en te d e te rm in ab ili.— n o n è p e rta n to m a te ria lm e n te m o lto re d d itiz io p e r il b o m b ard a m e n to ae reo e p e r il t iro d i a rtig lie rie di m . c.;

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Il “ginger” del generale Roatta 171

— tu ttav ia , n e lla lo tta in c o rso , è o p p o rtu n o d i b u t­tarv i a d d o sso q u a lc h e g ro ssa b o m b a , e di d irig erv i q u a lch e n u trita ra ffic a d i a rtig lie ria .— C iò p e rch é l ’avv ersa rio , c h e sa d i n o n d isp o rre d i s im ili m ez z i e n e p p u re d i m ezz i lo n tan am en te p a rag o n a b ili, su b isc e c o sì u n a sc o ssa morale che su p e ra d i g ra n lu n g a q u e lla c h e sa reb b e c o rrisp o n ­d en te a lle p e rd ite m a te ria lm e n te sub ite .

d) F a r p re ce d e re il tran s ito in p u n ti d i o b b lig a to p a s­sag g io d a p re se d i p o siz io n e d i a rtig lie rie e d e lle a ltre a rm i d i acc o m p a g n a m e n to , p ro n te ad in te rv en ire ove il n em ico si riveli.e) R e p rim e re og n i in u tile sp a ra to ria d e lle a rm i in d iv i­d ú a n e d e lle a u to m atich e . P e rsu a d ere i so lda ti a sp a ­ra re a ragion veduta.L e m u n iz io n i d i fa n te ria so n o p rez io se , ed il lo ro r ifo r­n im e n to n o n p o trà sem p re e sse re p ron to .A vverto a q u e sto p ro p o sito (a ffin ch é no n so rg an o d u b ­b i in co n fro n to a q u a n to d e tto a lla le tte ra c c irc a l ’im ­p ieg o dei m ezz i d i o ffesa p iù p o ten ti) , ch e il fu o co d i­so rd in a to ed irred itiz io dei m ez z i m in o ri n o n so lo n o n p ro d u rreb b e su l n em ico l ’e ffe tto m o ra le a cu i in d e tta le tte ra accen n a to , m a p ro d u rreb b e l ’e ffe tto co n tra rio .

D ) D ife saa) Q u a n d o c o n d o tta n eg li a b ita ti (al ch e si deve — p e r o vv ie ra g io n i — ten d e re ), re g o la rs i su lla b a se di q u a n ­to in d ica to n e lla P arte II.b ) S e c o n d o tta -— p e r fo rza d i co se — in c am p o a p e r­to , g io v ars i d i og n i a ltro a p p ig lio ta ttic o c h e o ffra il te r­ren o (a ltu re - b o sch i - zo n e ro c c io se - co rs i d ’acq u a - e c c . ) .c) R e n d ers i co n to ch e le n o stre a rm i a u to m atich e , se m an o v ra te d a m an i e d a c u o ri sa ld i, h a n n o p o ss ib ilità d ifen s iv e ta li d a s tro n care — d a so le — su l nascere , no v e v o lte su d iec i, og n i v e lle ità avversa ria .d) S e co stre tti a rip ieg are , fa rlo a scag lio n i, co n largo a p p o g g io d e lle a r tig l ie r ie e d a rm i d i a c c o m p a g n a ­m en to , indicando preventivamente le linee di sosta e sc eg lien d o le n o tev o lm en te rav v ic in a te .

Capitolo V. Trattamento da usare verso i ribelli

E LE POPOLAZIONI CHE LI FAVORISCONOa) C i si r ife r isc e q u i ai rib e lli ca ttu ra ti co lle a rm i a lla m an o (o d isa rm a ti, m a in co n d iz io n i ta li d a fa r c o m ­p ren d ere ch e h a n n o p reso p a rte a lla lo tta a rm ata ), a c i­v ili c h e a b b ia n o c o m u n q u e fa v o rito i r ib e lli (co m e in fo rm a to ri, a g en ti d i co lle g am en to , agen ti di r ifo rn i­m en to , ecc .) , ed a lle p o p o laz io n i ch e ab b ian o c o m u n ­q u e c o lla b o ra to c o ll ’a v v e rsa r io (c o n in fo rm a z io n i,

rifo rn im en ti, a llo g g iam en to , rice tto d i a rm i e m u n i­z io n e , sab o tag g io ai n o stri d ann i, ecc .).C i s i r i f e r is c e in o lt r e a p e r io d i d i o p e ra z io n i in c o r ­so .b ) P e r il tra ttam en to d a u sa re ai r ib e lli ed a lle p o p o la ­z io n i n e lle su d d e tte c irc o stan z e v a rran n o d isp o siz io n i da te a parte .

Il Generale Comandante Mario Roatta

P Appendice alla Circolare N° 3 C(con riferimento al Capitolo V della Parte Terza — da in­serire nella circolare a seguito della pag. 63) [qui p. 171]

Trattamento da usare verso le popolazioni I — P erso n ea) D u ra n te operazioni in corso sa ran n o tra tta ti co m e r ib e lli (ved i in segu ito ) i m asch i v a lid i che, p u re non e sse n d o sta ti co lti co lle a rm i a lla m ano:

— sian o ca ttu ra ti n e lle immediate vicinanze d i g ru p ­p i rib e lli, in c irc o stan z e ta li d a ren d e re ev id en te che h a n n o p a rte c ip a to a lla lo tta arm ata ;— sian o ca ttu ra ti non n e lle im m e d ia te v ic in an ze dei r ib e lli, m a n e lla zona in cui si è svolto o si svol­ge il combattimento, e d ab b ian o in d o sso u n ifo rm i o p a rte d i u n ifo rm i m ilita ri, in seg n e d i a p p a rten e n ­za a lle b an d e , o g g e tti d i e q u ip a g g iam en to m ilita re , m u n iz io n i o d esp losiv i;

i m asch i fe riti (u n a vo lta gu a riti) , i m asch i va lid i d i e tà in fe rio re a i 18 ann i e le d o n n e c a ttu ra ti n e lle su d d e tte co n d iz io n i, sa ran n o d e fe riti ai tr ib u n a li d i g u e rra c o m ­pe ten ti.b ) I m asch i va lid i, d i q u a ls ia si e tà , e le donne , n o n c o m ­p res i n e lle su d d e tte ca teg o rie , m a trovati in zona dove si è svo lto o si svo lge il co m b a ttim en to , e non a b ita n ­ti n e lla zo n a s te ssa (fa tto ch e la sc ia p re su m ere ch e s ia ­no al segu ito d e lle fo rm az io n i rib e lli) , sa ran n o a rre ­sta ti p e r in d ag in i, e success iv o d e fe rim en to ai trib u ­n a li, o d in te rn am en to .L o s te sso av v errà p e r g li im p u ta ti o so sp etti di favo­re g g ia m e n to ai r ib e lli, sian o e ss i ab itan ti, o m en o , d e l­la zona d i cu i tra ttasi.c) O ltre ch e nei casi p rev is ti n e l C a p ito lo II d e lla P a r­te P r im a si p o tra n n o , d u ra n te operazioni in corso, sg o m b erare ed in te rn are c iv ili, s in g o la rm en te , p e r fa ­m ig lie , g ru p p i, o p e r in te ri v illag g i, q u an d o le c irc o ­stan ze o d isp o siz io n i co n tin g e n ti lo im p o n g o n o .d) Il tra ttam en to di cu i in a) in b ) ed in c) (e sc lu so lo sg o m b ero di in te ri v illag g i) sa rà a p p lica to in q u a ls ia ­si ope raz io n e , an ch e p icco la .

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172 Massimo Legnani

I l tra ttam en to di cu i in c) rig u a rd a n te la p o p o laz io n e d i in te ri v illag g i v e rrà ap p lica to solo d u ra n te o p e ra ­z io n i in g ran d e (p iù b a tta g lio n i), e q u an d o s ian o s ta te p re se le m isu re n e ce ssa rie p e r r ico v e ra re e ve tto v a ­g lia re d e tte p o p o laz io n i.

II — E d ifiz iia) A U ’in fu o ri d e l c aso p rev is to al co m m a c) d e l C a p i­to lo I l d e lla P arte P rim a , sa ran n o d is tru tti g li ed ifiz ii seguen ti:

— ed ifiz ii d a l cu i in te rn o sia s ta to fa tto fuoco co n ­tro le n o stre truppe;— e d ifiz ii n e l cu i in te rn o sian o tro v a ti depositi di a rm i, m u n iz io n i ed esp losiv i;— a b itaz io n i c e rtam e n te e n o to ria m en te ap p a rte ­n en ti a cap i ribe lli.

b ) Alla distruzione di interi villaggi si procederà solo nel caso che l ’intera popolazione, o la massima parte di essa, abbia combattuto materialmente contro le no­stre truppe, dall’interno dei villaggi stessi, e durante le operazioni in quel dato momento in atto.— L a d is tru z io n e d i in te ri v illag g i a m ezzo d i in ce n ­d io , e sp lo siv i, a v iaz io n e od a rtig lie ria , e ffe ttu a ta a ti­to lo d i p u n iz io n e p e r avere la p o p o laz io n e , o la m a g ­g io r p a rte d i essa , co m b a ttu to m a te ria lm e n te c o n tro le n o stre tru p p e a ll’e s te rn o di d e tti v illag g i, o d in a ltra o ccas io n e , sa rà e ffe ttu a ta so lo e ccez io n a lm en te , ne l caso ch e il ca ra tte re p u n itiv o d e l p ro v v ed im en to sia ev iden te . D e tto p ro v v ed im en to sa rà d e te rm in a to dai co m an d an ti d i C . d ’A . e n o tifica to su l p o sto d e lla av­v en u ta d is tru z io n e , co n m an ifes ti, o m an ifes tin i d ’ae ­reo , ch e n e sp ieg h in o il m otivo .c) E d ifiz ii e v illag g i n e lla zo n a in cu i si o pera , non c o m p resi n e lla c a teg o ria d i cu i in a) ed in b ), non ver­ranno distrutti, anche se trovati sgomberi.d) In nessun caso si p ro c ed e rà a lla d is tru z io n e d i ch ie ­se, scuo le , o sp ed a li, ed o p e re p u bb liche .e) L e d isp o s iz io n i d i c u i in a) v e r ra n n o a p p lic a te n e l c o rso d i q u a ls ia s i o p e ra z io n e b e ll ic a , a n c h e p ic ­c o la .L e d istru z io n i im m ed ia te di cu i in b ) v erran n o e ffe t­tu a te so ltan to n e l co rso d i o p e raz io n i b e llich e in g ra n ­d e (p iù b a ttag lio n i).Q u e lle d i cu i in b) d e te rm in a te a scopo p u n itiv o p e r a z io n i trasco rse , sa ran n o e ffe ttu a te in q u a ls ia si p e r io ­do , sem p re , s ’in ten d e , p e r d e te rm in a z io n e d e i c o m a n ­d an ti d i C . d ’A .f) L e p re sen ti d isp o siz io n i n o n r ig u ard a n o le d is tru ­z io n i od i d an n i cau sa ti d a lla a v iaz io n e e d a lla a r ti­g lie r ia d u ran te i co m b attim en ti.

g ) S co p o d e lle p re c isa z io n i d i cu i so p ra è q u e llo d i li­m ita re le d is tru z io n i ai cas i di n e ce ss ità o p u n iz io n e p a ten ti. D is tru g g e re s is te m a tic am e n te ed ifiz ii e v il­lag g i ch e si in co n tran o d u ran te le o p e raz io n i, su lla se m ­p lice p re su n z io n e ch e g li ab itan ti ab b ia n o fav o rito i r i ­be lli, p o rte re b b e a co lp ire an ch e g en te in n o cen te o che— d is a rm a ta — a b b ia d o v u to su b ire le im p o s iz io n i de i r ib e lli stessi.P ro c e d im en to , q u esto , c h e sa reb b e in d eg n o d e lle tra ­d iz io n i d i g iu s tiz ia d e lle a rm i ita lian e , e c o s titu ireb b e— a p a rte c iò — a rm a a d o p p io tag lio .

I l i — B en ia) S a rà p ra tic a ta la c o n f is c a (non p e r in iz ia t iv a in ­d iv id u a le , m a p e r d is p o s iz io n e d e i c o m a n d a n ti r e ­sp o n s a b il i) d e i v iv e r i, fo ra g g i e b e s tia m e t ro v a ti n e ­g li e d if iz i i e v i lla g g i d is t ru tt i n e lle c i r c o s ta n z e di c u i so p ra .b ) N e lle ab itaz io n i e v illag g i trovati sg o m b eri, e n e lle c am p ag n e im m e d ia tam en te a d iacen ti, sa ran n o c o n fi­sca ti i v iveri, fo rag g i e d il b es tiam e, n e l c aso ch e gli ab itan ti r isu ltin o d e fin itiv am en te p a rtiti, o m o lto lo n ­tan i, o q u an d o — a p a rte ta li c irc o s tan z e — si p re su ­m a ch e d e tti v iveri, ecc . p o ssan o c ad e re in m an o dei ribe lli.c ) Q u an to co n fisca to sa rà ve rsa to a lla S u ss is ten za , m e ­n o q u a n to in d isp en sab ile a lla v ita im m e d ia ta d e i re ­p a rti o p e ran ti n e lla zona.d) Il saccheggio delle abitazioni, comprese quelle da distruggere, sarà impedito con misure preventive, e, se occorre, con repressioni draconiane.

Trattamento da usare verso i ribelli Il tra ttam en to d a u sa re v e rso i r ib e lli co lti co lle arm i a lla m an o (e — p e r a n a lo g ia — ai c iv ili di cu i a l c o m ­m a a) d e l n. 1 d e lla p re sen te ap p en d ice ) è re g o la to , e c o n tin u e rà ad e sse re reg o la to , d a d isp o siz io n i c o m u ­n ica te a parte .

IIa Appendice alla Circolare N° 3 C(con riferimento al Capitolo della Parte Terza — da in­serire nella circolare a seguito della pag. 69) [qu ip . 172]

Provvedimenti di sicurezza di autocolonne A ) Il m eto d o g en e ra lm e n te se g u ito d a ll’av v ersa rio n e ­g li a ttacch i è il seguen te :

— o s tru z io n e o d in te r ru z io n e d e lla s tra d a in p u n ­to a d a tto (in g e n e ra le su b ito d o p o u n a c u rv a ) ,— a z io n e d i fu o c o e d a tta c c o v io le n ti e d im m e ­

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Il “ginger” del generale Roatta 173

d ia ti suH ’a u to fo rm a z io n e , n o n a p p e n a i m e z z i r e ­tro s ta n ti h a n n o se rra to le d is ta n z e e d il p e rso n a ­le s i a c c in g e a r im u o v e re l ’o s tru z io n e .

A llo sco p o d i re n d e re m in im i g li e ffe tti di “so rp re sa ” d e ll’a z io n e av v ersa ria e d i fa c ilita re la p ro n tez za d e l­la n o stra reaz io n e , p re scriv o che:1) O g n i sp o s ta m e n to d i a u to c o lo n n a s ia s tu d ia to e p re d isp o s to c o m e u n a v e ra e p ro p r ia o p e ra z io n e b e l­lica .2) Il c o m a n d an te d e ll’a u to c o lo n n a , p rim a di m uovere , im p a rtisca d isp o siz io n i c irc a co m p o rtam e n to e c o m ­p iti de l p e rso n a le in c aso d i ag g ress io n e .3) Il p r im o e l ’u ltim o a u to m e zz o di og n i fo rm az io n e di u n a c e rta e n tità s ian o b lin d a ti (an ch e co n so li m a ­te ria li di c irc o s tan z a ) ed a b b ia n o u n a o p iù m itra g lia ­tric i, b ra n d eg g iab ili in og n i d irez io n e , p ro n te in ogn i m o m en to a fa r fu o c o d a b o rdo .D etti a u to m e zz i d ev o n o p o rta re il so lo p e rso n a le n e ­cessario p e r il fu n z io n a m e n to d e lle arm i e le m u n iz io n i re la tive .4 ) L’a u to m e zz o di tes ta (in fu n z io n e d i p u n ta d i s ic u ­rezza):

— p re ce d a il re s to d e lla c o lo n n a a d is tan z a a lq u an to su p e rio re a q u e lla n o rm ale di m arc ia ;— d isp o n g a d i p is to la “V ery” , o d i a ltro a d a tto m ez ­zo d i seg n a laz io n e , p e r d a re l ’a lla rm e a lla co lo n n a re tro s tan te .

5) O v e p o ss ib ile , la c o lo n n a s ia p re ce d u ta d a m o to c i­c listi, d a c a rri o d a au tob lindo .6) V erificandosi u n a fe rm a ta im p ro v v isa del p rim o au ­to m ezzo : q u e sti n e d à im m e d ia ta se g n a la z io n e m e ­d ian te lan c io d i razz i,

— il r im a n en te d e ll’a u to c o lo n n a si a rresti, m an te ­n e n d o — p e r q u an to p o ss ib ile — le d is tan ze ,— i re p arti (il cu i ca rica m en to d eve e sse re e ffe t­tua to , risp e tta n d o p e r q u a n to p o ss ib ile i v in co li o r­g an ic i) fa cc ia n o su b ito “p ied e a te rra” e si ge ttino fu o ri s trad a , p ro n ti ad e sse re im p iegati: i p iù p ro s­sim i a ll’avv ersa rio , p e r fro n teg g ia rlo , i p iù lon tan i— q u an d o p o ss ib ile — p e r e s ten d e re la te ra lm en te la fro n te e ten d e re ad avvo lgerlo .

R ico rd o c h e l ’a u to c arro è un m ez zo di trasp o rto e non u n ’arm a, perc iò :— dov en d o ra g g iu n g e re co n a u to tra sp o rto u n a zona da ra s tre lla re , è n e ce ssa rio ch e i rep arti facc ian o “p ie ­de a te rra ” p rim a di arrivare n e lla z o n a d ’im p ieg o , in lo ca lità ce rtam e n te s ic u ra e ad a tta al p a rch e g g io ed a l­la v ig ila n za d eg li a u to m ezz i;

— dov en d o p ro c ed e re a p e rq u is iz io n i o ra s tre lla m en ­ti in u n cen tro ab ita to , o cco rre rà fa r d iv ie to ai reparti d i en tra re — au to c a rra ti — in p aese . Si d o v rà d isc en ­d e re d ag li a u to m e zz i a c o n v en ien te d is ta n z a e ra g ­g iu n g ere q u in d i l ’a b ita to a p ied i, in fo rm az io n e e da d irez io n i conven ien ti.In o ltre , q u an d o p o ss ib ile , r ito rn a n d o d a u n ’o p e ra z io ­n e d i ra s tre lla m en to , sa rà o p p o rtu n o p e rco rre re itin e ­ra rio d iverso d a q u e llo d i andata , e , sem p re , co n le m i­su re di s icu rezza d i cu i sopra .

Ili“ Appendice alla Circolare N° 3 C(con riferimento alla Parte Seconda — da inserire

nella circolare a seguito della pagina 73) [qui p. 173]

Servizi di presidio

I. A llo sco p o d i e c o n o m iz z a re fo rze e m ez z i, i c o ­m an d an ti d i p re s id io d isp o rra n n o per:— l ’ab o liz io n e d e lle p icc o le m en se , e p e r il c o n ce n ­tram en to dei conv iven ti d i q u e ste u ltim e p re sso u n ’u ­n ica m en sa d i p re s id io (m en sa d e ll’e n te p iù n u m ero ­so del p re s id io ste sso ), o p re sso le m en se m ag g io ri ne l p re s id io esisten ti.In p re s id io ch e ab b ia n o n p iù di v en ti u ffic ia li, deve e s is te re u n a so la m ensa;— serv iz io d i trasp o rto in te rn o (p er sp e sa v iveri — p e r p o sta — ecc .) centralizzato, e non e ffe ttu a to p e r s in ­go lo reparto .O ssia non p e rm e tte re ch e og n i re p a rto u s i p ro p rii m ez ­z i, ch e c irco lan o qu asi a v u o to , m a stab ilire ch e i tra ­sp o rti in te rn i v en g an o fa tti, per tutti, c o lle ttiv am en te , co n u n o o p iù ve ico li, c a rica ti a p ieno .N a tu ra lm e n te ogn i rep arto a g g reg h e rà a d e tti v e ico li i p ro p ri rap p resen tan ti, in ca ric a ti d e lle in ce tte , spese , ecc.II. A llo sco p o di m eg lio a ssicu ra re le c o m u n icaz io n i f ra p re s id io e p re sid io , i c o m an d i di G .U . d isp o n g an o affinché:— in a tte sa d i avere d isp o n ib ili au to v e ico li p ro te tti, sian o b lin d a ti co n m ezz i d i c irc o stan z a a lcun i a u to ­carri, d a u sa re p e r i se rv iz ii d i scorta;— in og n i p re s id io e s is ta u n re p a rto sp ec ia lizza to in d e tto se rv iz io , e non si r ico rra a sc o tte im p ro v v isa te , co m p o s te m ag ari d a p e rso n a le m en o a tto , c o m e o rd i­nanze , cu c in ie ri e sim ili;— v en g an o centralizzati an ch e i tra sp o rti fra p re s id io e p resid io , in ib en d o asso lu tam en te (com e g ià p re scritto co l fo g lio 13084 del 19 g iu g n o 1942) il m o v im en to di v e ico li iso la ti, ed ad o ttan d o invece il s is tem a di au to-

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174 Massimo Legnani

co lo n n e fo rti, sco rta te , p e rio d ich e o sa ltu a rie , tip o co n ­vogli fe rro v ia rii, c h e so d d isfin o a tutti i b iso g n i de i s in ­go li p re s id ii p e r u n d a to lasso d i tem po;— sian o p ro te tti i m o v im e n ti di q u e ste au to co lo n n e, co n rep arti a p p o sta ti o d a g en ti la te ra lm e n te aU’itine- ra rio , n e i p u n ti p iù p e rico lo s i.III. I l te rren o im m e d ia tam en te a d iacen te a l p e rim etro

dei p re s id ii deve e sse re sg o m b era to da a lberi, c e sp u ­g li e m uretti.L o s te sso deve e sse re g ra d a tam e n te p ra tica to la te ra l­m en te a lle ro tab ili.In s itu az io n e an o rm a le rico rd a re d i in ib ire l ’u sc ita dei c iv ib da i p re sid ii, e la c irc o la z io n e n e i p re ss i d eg li s te s­si.

GIANOpace ambiente problemi globali

Sommario del n. 26,1997

QuadranteMine antipersona; l’utopia può vincereNicoletta Dentlco, Un Nobel contro Clinton (e la Fiat); Gordon Poole, Dopo Oslo, l ’appuntamento è a Ottawa; Fabio Marcelli, Considerazioni sul segreto di Stato-, Simona Battistella, Turchia: col­po di Stato ‘bianco’ in un paese Nato; Giampaolo R. Capisani, Pace in Tagikistan e nuovi equi­libri regionali

Il punto1917-1997. Rivoluzione, “socialismo reale”, normalizzazionePresentazione (Red.); Andrea Panaccione, La Russia tra la storia e il presente. Incontro con Viktor P. Danilov, Antonella Cristiani, Un seminario e un colloquio a Napoli

Aree di crisiAnna Bozzo, Violenza e politica in Algeria: una “strategia della tensione”?; Dominique Bendo- Soupou, Congo in transizione; Mariella Moresco Fornasier, La pace impossibile in Centroame- rica

Saggi e ricercheDomenico Di Fiore, L’ideologia della “guerra giusta” tra diritto e morale

A proposito di “mali dello sviluppo”Michele Nobile, Potenze materiali e modelli astratti-, Vittorio Sartogo, La città come forma di po­tere

Note criticheLuigi Cortesi, Guerra civile, nemico interno e “doppio Stato": per una discussione

LessicoPier Giovanni Donini, IsIàm

RecensioniA. Accornero, Era il secolo del lavoro (V. Sartogo); A. Bordiga, Scritti 1911-1926,1 (L. Cortesi)