Le Corde Vocali. Il Raffreddore
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Le corde vocali
Si chiamano così, in anatomia,
importantissime formazioni della
laringe. La cavità di questa si va
restringendo sino alla glottide: qui la
mucosa si solleva d'ambo i lati in due
spesse pliche trasversali che vanno,
da avanti in dietro, dalla base
dell'epiglottide ai processi vocali delle
aritenoidi. Le due superiori si
dicono corde vocali false, le due
inferiori corde vocali vere o labbra
vocali. Fra le prime (meno sporgenti
verso la linea mediana della glottide)
e le seconde, si trovano
i seni o ventricoli di Morgagni: essi
lasciano spazio sufficiente alle corde
per vibrare e producono un secreto che inumidisce la mucosa laringea.
http://www.treccani.it/enciclopedia/corde-vocali_(Enciclopedia_Italiana)/
Ripiegature membranose poste
sulla superficie interna
della laringe, dirette dall’avanti
all’indietro, e in numero di due per
lato. Le superiori, o c. vocali false,
vanno dall’angolo
della cartilagine tiroidea alle due
cartilagini aritenoidi, e sono due
semplici ripiegature dellamucosa
le inferiori, o c. vocali vere, sono
tese tra la faccia interna
dell’angolo della cartilagine
tiroidea e i processi vocali delle
cartilagini aritenoidi esse sono
formate dal legamento tiro-
aritenoideo (o legamento vocale) e
dai fasci più interni
del muscolo tiro-aritenoideo (o
muscolo vocale), rivestiti dalla
mucosa. Le c. vocali vere
delimitano una fessura
(rima della glottide) allungata in
senso anteroposteriore, che può
risultare più o meno aperta a seconda dei movimenti determinati dai vari muscoli intrinseci della
laringe, che con la loro contrazione possono determinare l’allontanamento o l’avvicinamento delle
c. vocali. Nel primo caso la rima della glottide si presenta come un ampio spazio triangolare
ad apice anteriore, nel secondo caso si riduce a una sottile fessura lineare mediana. Nel primo caso,
corrispondente alla posizione respiratoria della laringe, l’aria viene liberamente inspirata o espirata
dai polmoni nel secondo caso, corrispondente alla posizione fonatoria della laringe, l’aria respirata
G.F.
determina la vibrazione delle c. vocali e provoca così l’emissione di un suono. Questo può essere
modulato per lo stato di tensione delle c. vocali e per l’atteggiamento degli altri organi vocali
(faringe, bocca, fosse nasali), regolando così la pronuncia della voce. Come si vede le c. vocali sono
il principale elemento regolatore delle due funzioni, fonatoria e respiratoria, della laringe. Le c.
vocali possono andare incontro ad alterazioni della loro motilità e del loro stato di tensione
per paralisi muscolari o nervose della laringe, a processi infiammatori acuti o cronici, ad alterazioni
degenerative benigne (polipi, noduli), a degenerazioni di tipo precanceroso (leucoplachie,
pachidermie) e a tumori maligni (carcinomi): in genere tali malattie si manifestano con disturbi
della voce e successivamente anche del respiro. La laringoscopia indiretta è un esame che permette
di osservare se vi sono alterazioni nella mucosa che riveste le pareti dell’organo, se le c. vocali si
spostano e vibrano regolarmente quando si respira o quando si emettono suoni, e se vi è la presenza
di eventuali corpi o sostanze estranee (catarro, pus, ecc.) nell’organo. L’esame consiste in una
manovra abbastanza complessa, in genere affidata all’otorinolaringoiatra per poterlo effettuare è
necessario un piccolo specchio, prezioso e indispensabile mezzo d’osservazione per lo specialista. Il
medico che pratica l’esame interno della laringe invita il paziente a sporgere la lingua il più
possibile, poi, afferrandola con una garza, la tiene ferma con una mano mentre introduce con l’altra
un piccolo specchio tondo nella bocca inclinato opportunamente e illuminato da un fascio di luce,
lo specchio raccoglierà capovolta l’immagine delle parti visibili della laringe. In alcuni casi, per la
mancanza di collaborazione del paziente (bambini, psicopatici) o per particolari condizioni
anatomiche, non è possibile eseguire la laringoscopia indiretta sarà allora necessario ricorrere alla
laringoscopia diretta in anestesia generale sollevando la base della lingua con apposito
laringoscopio a forma di L, finché non appare il lume della laringe in questo caso il paziente è
supino con la testa rovesciata all’indietro (iperestesa). Attualmente la laringoscopia diretta può
essere completata dall’osservazione della laringe attraverso un microscopio binoculare, che
consente la visione ingrandita dell’organo (microlaringoscopia secondo Kleinsasser).
La laringoscopia indiretta è oggi spesso vantaggiosamente sostituita dalla endoscopia della laringe
con strumentario a fibre ottiche, come per esempio l’endoscopio rigido di von Stuckrad, utilizzabile
anche per l’esplorazione del rinofaringe, o gli endoscopi flessibili, utilizzabili per l’esplorazione di
tutte le vie aeree superiori. La loro diagnosi precoce grazie all’esame laringoscopico da parte di uno
specialista otorinolaringoiatra, è indispensabile per poter procedere ad adeguati e precoci trattamenti
medici o chirurgici.
http://www.corriere.it/salute/dizionario/corde_vocali/index.shtml
Il raffreddore Che cos’è Il raffreddore, più precisamente definito rinite, è
un’infiammazione acuta della mucosa nasale e faringea
che può essere causata da diversi fattori.
Quando la causa è virale si parla di raffreddore comune,
ed è l’infezione più frequente delle vie aeree superiori.
Benché accomunato da alcuni sintomi (starnuti,
aumento delle secrezioni), il raffreddore allergico (rinite
allergica o raffreddore da fieno) si differenzia dal
raffreddore infettivo in quanto innescato
dall’esposizione a specifiche sostanze presenti
nell’ambiente dette allergeni.
Cause Le cause del raffreddore comune sono essenzialmente
virus, dei quali sono noti circa 200 tipi.
I più conosciuti e frequenti sono Rhinovirus, Adenovirus, Coronavirus, Coxackie e virus influenzali
e parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale e alcuni echovirus.
La numerosità dei virus in grado di provocare raffreddore e soprattutto la notevole capacità di
mutare velocemente di alcune specie (come per esempio i Rhinovirus) spiegano sia perché sono
possibili episodi anche a breve distanza l’uno dall’altro, sia l’incapacità del sistema immunitario di
sviluppare difese efficaci e durature.
La rinite allergica è invece indotta, negli individui predisposti, da diversi tipi di sostanze come per
esempio pollini, acari della polvere, peli di animali, ma anche alimenti.
Sintomi comuni Il sintomo per eccellenza del raffreddore è il naso che cola (rinorrea) o chiuso, ed è dovuto alla
congestione della mucosa nasale.
Possono associarsi mal di testa, febbre e soprattutto starnuti ripetuti, lacrimazione, attenuazione
dell’odorato e del gusto, sensazione di ovattamento/ottundimento, voce nasale, maggiore difficoltà
alla percezione di suoni e rumori.
Nel raffreddore allergico si associano prurito nasale e fastidio agli occhi.
Complicazioni In genere il raffreddore guarisce spontaneamente nel giro di sette-dieci giorni. Un raffreddore
trascurato può però facilitare l’ingresso di altri patogeni respiratori attraverso la mucosa alterata e
indebolita: il più delle volte si tratta di sovrainfezioni batteriche.
Oppure può favorire, negli individui predisposti, la localizzazione del muco nei seni paranasali
(piccole cavità scavate nelle ossa del volto), causando sinusite.
Le cure Trattandosi di un’infezione virale, la terapia è esclusivamente sintomatica, mentre gli antibiotici non
servono a nulla, se non nel caso di sovrainfezione batterica. In quest’ultimo caso sarà il medico a
prescrivere eventualmente il farmaco adatto.
Per alleviare i sintomi, al contrario, si può far ricorso a farmaci per automedicazione come antinfiammatori non
steroidei, decongestionanti nasali, sciroppi per la tosse, a
seconda dei casi.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (come l’acido
acetilsalicilico o i Fans) sono utili per ridurre lo stato
infiammatorio delle mucose nasali e tutti i sintomi a esso
associati e l’eventuale febbre.
I decongestionanti possono invece essere utilizzati, anche localmente, per migliorare la respirazione
riducendo la congestione nasale. Non devono essere utilizzati però per lunghi periodi di tempo.
Quando consultare il medico Il ricorso al medico è opportuno in caso di mancata efficacia dei rimedi farmacologici adottati, di
febbre o mal di testa persistenti, comparsa di dolore al volto o all’orecchio o, comunque,
peggioramento delle condizioni generali.
http://www.saperesalute.it/network/malanni-invernali/raffreddore/raffreddore
Il virus Il rhinovirus, cioè il virus che causa il raffreddore, era stato
classificato in 99 ceppi diversi. In uno studio pubblicato
su Science un team di ricercatori statunitensi annuncia di aver
sequenziato il genoma di tutti i ceppi conosciuti (raccolti da nasi
di persone in tutto il mondo), scoprendo che essi possono
ricombinarsi facilmente aumentando la loro diversità e rendendo
più difficile il lavoro dei medici.
Secondo gli autori dello studio, i dati raccolti permettono di
conoscere meglio il patogeno umano più diffuso che esista in
natura, la sua evoluzione, la sua struttura tridimensionale e
soprattutto ci indicano alcune vie per produrre cure più efficaci.
Per esempio, i genomi sequenziati ci mostrerebbero a quali
recettori si lega il virus quando attacca una cellula del nostro
organismo. Secondo la virologa Ann Palmenberg, ora
conosceremmo «le basi molecolari dell'attività farmacologica»
per sconfiggere il raffreddore.
Ciononostante, non avremo un vaccino contro tutti i ceppi del virus: nel mondo ce ne sono troppi;
oltretutto, quando una cellula è infettata simultaneamente da più tipi diversi, i virus tendono a
scambiarsi sequenze genetiche tra di loro, dando vita a una diversità ancora maggiore. Addirittura,
secondo il nuovo studio, queste ricombinazioni potrebbero dar vita a nuovi ceppi, una possibilità
che sinora non era prevista. Infine, ai tipi principali di rhinovirus già conosciuti, cioè A e B, è stato
aggiunto il tipo C, cui appartengono i ceppi meno comuni ma più virulenti, che sono in grado di
infettare anche le cellule polmonari.
http://aulascienze.scuola.zanichelli.it/2009/02/23/il-genoma-del-raffreddore/