Le Concert des Nations Jordi Savall
Transcript of Le Concert des Nations Jordi Savall
STAGIONE 2017 | 18 martedì 13 febbraio 2018 | ore 20,30
SALA VERDI DEL CONSERVATORIO
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Le Concertdes Nations Jordi SavallVIOLA DA GAMBA E DIREZIONE
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SOSTENGONO LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
COLLABORANO CON LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO PARTECIPA A
MEDIA PARTNER
Consiglieri di turno
Francesca Moncada di PaternòAntonio Magnocavallo
Direttore artistico
Paolo Arcà
È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare.
Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:
• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici
• evitare colpi di tosse e fruscii del programma
• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista
Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.
Consiglio direttivo
Antonio Magnocavallo presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Marco Bisceglia consigliere delegato, Ilaria Borletti Buitoni, Anna Calabro, Maria Majno, Mario Bassani, Lodovico Barassi, Salvatore Carrubba, Andrea Kerbaker, Marco Magnifico Fracaro consiglieri
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Jean-Baptiste Lully (Firenze 1632 - Parigi 1687)
Suite Le Bourgeois gentilhommeMarche pour la Cérémonie des Turcs - Premier Air des Espagnols - Deuxième Air des Espagnols - Gavotte - Canaries - Chaconne des Scaramouches
Mr. de Sainte-Colombe, le Père (Ile de France 1640 ca. - 1701 ca.)
Concert XLI à deux violes égales: Le Retour
Eustache Du Caurroy (Gerberoy 1549 - Parigi 1609)
Trois fantaisies sur Une jeune fillette
Marin Marais (Parigi 1656 - 1728)
Pièces de Viole du Troisième et Quatrième livrePrélude - Menuets I & II - Muzettes I & II - La Sautillante
Sonnerie de S.te Geneviève du Mont de Paris
Intervallo
François Couperin (Parigi 1668 - 1733)
Les Concerts royauxPrélude - Muzettes I & II
Les Goûts-réünis ou Les nouveaux concertsPlainte pour les Violes
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Jean-Philippe Rameau (Digione 1685 - Parigi 1764)
Pièces de clavecin en concertsTambourins I & II
Mr. de Sainte-Colombe, le Père (Digione 1685 - Parigi 1764)
Concert XLIV à deux violes égales: Tombeau Les RegretsLes Regrets. Quarrillon - Appel de Charon - Les Pleurs - Joye des Elizées - Les Elizées
Marin Marais (Digione 1685 - Parigi 1764)
Pièces de Viole du Deuxième livreLes Voix humaines - Couplets de Folies
Jean-Marie Leclair (Lione 1697 - Parigi 1764)
Sonate VIII à trois op. 2 n. 8Adagio - Allegro - Largo - Allegro assai
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Un programma tutto francese, sospeso fra fine Cinquecento e
Settecento: le musiche proposte dal Concert des Nations accompagnano
il passaggio dalla granitica grandeur assolutista al destabilizzante esprit
dei Lumi. Dalla cultura dei balli di corte, che diventano struttura portante
della suite strumentale, a una nuova idea del fare ensemble: la sonata a
tre e il concerto all’italiana, che faticò a farsi strada Oltralpe. Fra queste
pagine si insinuano sia l’anelito dell’età barocca ad abbracciare
l’universale divino, sia lo scetticismo di un Settecento scientifico e
galante che rigetta le “astruserie” del contrappunto, riducendo l’arte
dei suoni a due punti focali: melodia e armonia. Fra vecchio e nuovo,
il moltiplicarsi del tempo, tous les matins du monde, all’alba di ogni
giorno, diviene la intangibile superficie sulla quale la musica scivola per
giungere intensa alle orecchie di chi sa ascoltare.
Apre la serata chi, pur fiorentino di nascita, incarna l’essenza di una
Francia assolutista ove la musica è serva e padrona: al servizio della
corte e dalla corte riverita, potente strumento di celebrazione della
monarchia. La comédie-ballet in cinque atti Le bourgeois gentilhomme
di Jean-Baptiste Lully - così Lulli si chiamò nell’adottiva Parigi - fu
rappresentata nel 1670, due anni prima della rottura fra il musicista e il
librettista Molière. Il 1672 segna l’inizio di una nuova parabola artistica
per il ricco e potente compositore del Re Sole: creando un recitativo
Tous les matins du monde…
Fra queste pagine si insinuano sia l’anelito dell’età barocca ad abbracciare l’universale divino, sia lo scetticismo di un Settecento scientifico e galante
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plasmato sulla dizione teatrale, Lully dà vita alla tragédie-lyrique, l’opera
francese che si lega al suo nome. Le musiche e i balletti scritti per Le
bourgeois gentilhomme sono, invece, divertissements che s’intrecciano
con le trame della commedia parlata: costituivano la parte giudicata dal
pubblico più interessante di questa forma di spettacolo. Lo spassoso
lavoro teatrale ridicolizza le aspirazioni aristocratiche del ricco Monsieur
Jourdain, le cui vicende sono condite da arie e cori ispirati ad altre
culture e gusti nazionali. Dopo la scena ‘turca’, atto IV, il Ballet des Nations
finale vede comparire spagnoli, italiani e francesi di Poitiers. La chiarezza
del disegno ritmico-melodico, sorretto dalla costante pulsazione
ritmica del basso strumentale, la compattezza dell’insieme, la varietà
sonora, assicurata dalla scrittura a cinque parti, mostrano le capacità del
compositore, di cui ben si ricorderà, nel 1920, Richard Strauss.
Se le pagine di Lully si prestano agli aspetti ludici e al fasto della vita di
corte, la dimensione meditativa e introspettiva ci attende nelle musiche
di Monsieur de Sainte-Colombe le Père. Poco si sa della vita di questo
compositore, virtuoso della viola da gamba e maestro di Marin Marais.
Educò alla musica le figlie (come si vede nel famoso film del 1991); del figlio,
sono rimaste poche suites per basso di viola. Nel Concert XLI à deux violes
égales Le Retour (Il ritorno), e forse ancora di più nel Concert XLIV Les Regrets
(I rimpianti), che si apre con un Tombeau, un lamento: attraverso il costante
approcciarsi e divergere delle due voci strumentali, il compositore sembra
voler sondare nei loro estremi i principi del concertare, creando attimi di
forte tensione armonica – cosa più evidente nei movimenti lenti. Nelle varie
sezioni si alternano omoritmia, contrappunto e brevi episodi imitativi; ciò
che amalgama il tutto è la straordinaria tavolozza timbrica che, già propria
dello strumento, qui si raddoppia.
Un balzo indietro nella Francia pre-barocca: era nato nel 1549 Eustache
Du Caurroy, autore delle tre Fantasie costruite sopra una melodia
di anonimo autore, Une jeune fillette (Una giovinetta); la fantasia,
genere strumentale nato proprio nel ‘500, indica in quel secolo un
componimento che rielabora in stile imitativo temi preesistenti, di
… la dimensione meditativa e introspettiva ci attende nelle musiche di Mr. de Sainte-Colombe le Père
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diversa natura spesso, come in questo caso, di origine popolare. Du
Caurroy, studioso delle opere di Josquin, Willaert e Zarlino, dimostrò
comunque un vivo interesse nell’applicazione rigorosa delle regole del
contrappunto. Compose una Missa pro defunctis che per molto tempo
venne eseguita in occasione delle esequie dei re di Francia. Godendo
di grande fama presso i contemporanei, dal 1595 divenne compositore
di camera del re e dal 1599 ricoprì lo stesso incarico presso la cappella
reale. La maggior parte della sua produzione fu pubblicata dopo la sua
morte, avvenuta nel 1609.
Anche Marin Marais, allievo di Sainte-Colombe e di Lully, dal quale apprese
la composizione e virtuoso della viola da gamba preferito da Re Sole, visse
fra due secoli. Autore prolifico, lasciò circa seicento composizioni per il suo
strumento, ordinate in Suites (sequenze di danze tradizionali, solitamente
precedute da un preludio) e raccolte in cinque libri.
La sua figura, solare e positiva, si oppone per carattere e stile musicale
a quella introversa e notturna di Sainte-Colombe nel romanzo di Pascal
Quignard che dà vita al film: a Savall furono affidate le esecuzioni della
colonna sonora. Le pagine di Marais sono tratte dal secondo, terzo
e quarto libro. Nel secondo si trovano le celebri variazioni sulla follia
(Couplets de folies), antica melodia di origine portoghese che ispirò
miriadi di musicisti, francesi e non, come Corelli. Anche la Sonnerie de
Sainte Geneviève du Mont de Paris (1723) presenta un motivo ostinato
al basso. Immagine sonora di un tempo circolare che si autoriproduce,
offre un esempio dello stile complesso, che non disdegna il
contrappunto: sopra il motivo eseguito dal clavicembalo/basso continuo
si svolge una gara di virtuosismo fra violino e viola.
Nella Parigi dove tutto ruota attorno alla corte, il mestiere di musicista
si trasmette da padre a figlio, da zio a nipote: pratica favorita da quel
regio “privilegio” che regolamenta l’esercizio della professione musicale.
Di François Couperin Le Grand, membro di una lunga dinastia di
organisti e noto soprattutto per i pezzi clavicembalistici, i Concerts
Marin Marais visse fra due secoli. Autore prolifico, lasciò circa seicento composizioni per il suo strumento, ordinate in Suites e raccolte in cinque libri
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royaux rientrano nella produzione meno tipica. Molto l’Italia e Corelli
influenzarono il giovane Couperin. Si è scritto che nel comporre i
Concerts royaux, eseguiti nel 1714 e 1715 per l’anziano Luigi XIV, egli
dovette adeguarsi ai gusti del sovrano; qui il nome Concert indica
dunque la suite francese, non il concerto grosso all’italiana con la sua
distinzione di “solo” e “tutti”, o quello solistico tripartito (allegro-adagio-
allegro) alla Vivaldi. Questi brani, osservò l’autore nella prefazione
all’edizione a stampa (1722), sono adatti al clavicembalo ma anche “al
violino, al flauto, all’oboe, alla viola e al fagotto”. È invece scritta ad
uso “di tutti i tipi di strumenti musicali” la raccolta pubblicata due anni
più tardi sotto il nome Les Goûts-réunis o Nouveaux Concerts, il cui
lamento per viole, tratto dal decimo concerto, va eseguito “lentamente e
dolorosamente”, prescrive Couperin che con grande cura indica sempre
all’esecutore il carattere delle sue composizioni. Gusti “riuniti”: volontà di
rendere omaggio tanto alla tradizione musicale italiana, quanto a quella
francese.
Di Jean-Philippe Rameau si cita innanzitutto il fondamentale contributo
di teorico, talvolta – come avvenne durante la sua vita, suo malgrado
scandita da polemiche – glissando sulle sue qualità di compositore,
clavicembalista, organista. I suoi studi sul “centro armonico”, basso
fondamentale che genera i suoni concomitanti formanti un determinato
accordo, ebbero conseguenze irreversibili sulla musica europea.
Convinto che la melodia debba nascere dall’armonia, lui stesso seppe
infondere
cantabilità alle sue opere, teatrali e non. Nei Pièces de clavecin en
concerts, avec un violon ou une flute, et une viole ou un deuxième violon
(“Pezzi di clavicembalo in concerti, con un violino o un flauto, e una
viola o un secondo violino”), del 1741, l’autore esorta i tre “concertanti”
ad ascoltarsi l’un l’altro: gli strumenti devono potersi vicendevolmente
“confondere”; soprattutto, violino e viola devono prestarsi a ciò
che fa il clavicembalo, facendo attenzione a distinguere mero
Con Rameau il clavicembalo non si limita a sostenere gli altri strumenti, ma assume un ruolo concertante sulla spinta di una concezione nuova della musica da camera
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accompagnamento e materiale tematico. Tre voci di pari dignità; qui il
clavicembalo non si limita a sostenere gli altri strumenti, ma assume un
ruolo concertante sulla spinta di una concezione nuova della musica da
camera.
Influenze italiane nella sonata a tre di Jean-Marie Leclair: ancor prima
delle note, si impongono le indicazioni agogiche “Adagio”, “Allegro”,
“Sarabanda/Largo”, “Allegro assai”. Proprio a questo compositore -
significativamente, un violinista - che a Torino studiò con Giovanni
Battista Somis a sua volta allievo di Corelli, si attribuisce il ruolo di
aver diffuso in Francia, regno della suite, lo stile italiano del concerto e
della sonata; nel contempo, egli è considerato il fondatore della scuola
violinistica
francese, conobbe Quantz e Locatelli e, non bastasse, fu danzatore
e coreografo. La sua opera è frutto della mediazione fra stili: se taluni
modelli e tecniche echeggiano lo stile corelliano e vivaldiano, egli
mantiene pur sempre tradizioni d’Oltralpe come lo scrivere per esteso le
fioriture, di libera realizzazione presso gli interpreti italiani. Si riconosce
l’impronta francese più spesso nei movimenti lenti: nella Sonata op. 2
n. 8 (circa 1728) la maggiore ricorrenza di note puntate, reminiscenze
dell’Ouverture lulliana, si concentra nell’Adagio e nella Sarabanda.
Paola Rossetti Conservatorio “G. Verdi” di Milano Studentessa di Discipline storiche, critiche e analitiche della musica
A Jean-Marie Leclair si attribuisce il ruolo di aver diffuso in Francia, regno della suite, lo stile italiano del concerto e della sonata
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“La musica esiste nell’istante in cui la si canta e la si suona. È sempre un atto contemporaneo”
Jordi Savall viola da gamba e direzione
Nato a Igualada (Barcellona) nel 1941, Jordi Savall ha iniziato gli studi
musicali all’età di sei anni prima come corista nel coro di voci bianche
della sua città natale e poi nella classe di violoncello al Conservatorio
Superiore di Musica di Barcellona. Curioso esploratore di nuovi
orizzonti, si è dedicato giovanissimo alla musica antica riscoprendo la
viola da gamba e il patrimonio musicale della penisola iberica. Ha poi
completato la sua formazione presso la Schola Cantorum Basiliensis
dove nel 1973 succede al suo maestro August Wenzinger. Scopritore
instancabile di opere dimenticate, tra il 1974 e il 1989 ha fondato
diversi complessi che gli hanno permesso di interpretare un repertorio
molto vasto che spazia dal Medio Evo ai primi anni del XIX secolo: nel
1974 l’Ensemble Hespèrion XXI con il soprano Montserrat Figueras,
Hopkinson Smith e Lorenzo Alpert, La Capella Reial de Catalunya nel
1987 e nel 1989 Le Concert des Nations. Unanimemente riconosciuto
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come uno dei maggiori interpreti di musica antica, Jordi Savall si dedica
con particolare passione all’attività didattica oltre che allo studio e alla
divulgazione del repertorio che interpreta.
In quarant’anni di attività, Jordi Savall ha ricevuto numerosi
riconoscimenti e lauree honoris causa (Evora, Barcellona, Lovanio e
Basilea). Nel 2008 è stato nominato “Ambasciatore dell’Unione Europea
per il dialogo interculturale” e “Artista per la pace” nell’ambito del
programma “Ambasciatori di buona volontà” dell’UNESCO. Nel 2009
è stato nominato dall’Unione Europea “Ambasciatore della creatività
e dell’innovazione”. Nel 2010 ha meritato il “Praetorius Musikpreis
Niedersachsen” del Ministero della Cultura e della Scienza della Bassa
Sassonia, nel 2012 il premio “Léonie Sonning”, considerato il premio
Nobel della musica, il titolo di “Chevalier dans l’Ordre national de la
Légion d’Honneur” della Repubblica francese per i suoi meriti musicali e
umani e la Medalla d’Or del Governo Regionale della Catalogna.
Ha al suo attivo più di cento registrazioni che hanno meritato numerosi
riconoscimenti. Nel 2011 ha meritato il Grammy Award per il libro-disco
Dinastia Borgia e l’International Classical Music Awards (ICMA), nel 2012
il CD J.Ph. Rameau: L’Orchestre de Louis XV ha ricevuto l’International
Classical Music Awards 2012 (ICMA) per la categoria “Baroque
Instrumental”.
Ospite regolare di Musica e poesia a San Maurizio, è stato ospite della
nostra Società nel 2001, 2013, 2015 e 2016.
L’attività di Jordi Savall e del suo ensemble è sostenuta da
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Le Concert des Nations
Manfredo Kraemer violinoCharles Zebley flautoPhilippe Pierlot viola da gambaXavier Diaz-Latorre tiorba e chitarraLuca Guglielmi clavicembalo
Le Concert des Nations è stato costituito da Jordi Savall e Montserrat
Figueras nel 1989 per l’esecuzione del Canticum Beatae Virgine di M.A.
Charpentier con l’idea di poter disporre di un ensemble di musicisti che
fosse in grado di interpretare su strumenti d’epoca un repertorio che
spazia dal Barocco fino al Romanticismo. Il nome è ispirato dall’opera di
François Couperin, Les Nations, e vuole rappresentare un’unione di stili e
la premonizione di un’Europa artistica che risale all’Illuminismo.
Diretto fin dagli inizi da Jordi Savall, Le Concert des Nations è stato il
primo ensemble a essere formato da musicisti, tutti specialisti a livello
internazionale nell’interpretazione della musica antica con strumenti
originali d’epoca e criteri storici, provenienti per la maggior parte da
Paesi latini (Spagna, America latina, Francia, Italia, Portogallo).
Fin dagli esordi, Le Concert des Nations ha avuto come obiettivo
la divulgazione e la rivalutazione del repertorio storico attraverso
interpretazioni rigorose ma allo stesso tempo innovative. Ne sono
buoni esempi le prime registrazioni di Charpentier, J.S. Bach, Haydn,
Mozart, Händel, Marais, Arriaga, Beethoven, Purcell, Dumanoir e più
recentemente le opere registrate con la casa discografica Alia Vox, di
Lully, Biber, J.S. Bach, Boccherini, Rameau e Vivaldi.
La scelta del repertorio, la qualità delle registrazioni e i numerosi
concerti nelle principali città e festival musicali in tutto il mondo, l’hanno
accreditata come una delle migliori orchestre con strumenti d’epoca,
in grado di affrontare un repertorio eclettico e variato che spazia dalle
prima musica per orchestra (L’Orchestra di Luigi XIII, 1600 - 1650) ai
capolavori del Romanticismo e del Classicismo.
Nel 1992 Le Concert des Nations ha debuttato in campo operistico
con Una Cosa Rara di Martín y Soler. Ha poi curato la produzione di
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Orfeo di Monteverdi al Gran Teatro del Liceu di Barcellona, Gran Teatro
Real di Madrid, a Beaune, Vienna e Metz, registrato in DVD dalla BBC/
Opus Arte (2002). Nel 1995 ha rappresentato a Montpellier Il Burbero
di Buon Cuore di Martín y Soler e nel 2000 Celos aun del Ayre matan di
Juan Hidalgo e Calderón de la Barca a Barcellona e a Vienna. Tra le sue
ultime produzioni vale la pena di citare Farnace di Vivaldi (Teatro de la
Zarzuela di Madrid) e le Ultime sette parole di Cristo sulla croce Haydn in
co-produzione con Element Productions e Alia Vox e Il Teuzzone di Vivaldi
interpretato in versione semi-concertante all’Opéra Royal di Versailles.
L’importante discografia di Le Concert des Nations ha ricevuto molti
premi e riconoscimenti quali Midem Classical Awards e International
Classical Music Awards.
È stata ospite della nostra Società nel 2013.
I GIOVANI VINCITORI DEL PREMIO DEL CONSERVATORIO DI MILANO 2017 La giuria del concorso è formata dai musicisti Ospiti di Casa Verdi piazza Buonarroti 29, Milanoil giovedi dalle ore 17 alle ore 18
Premio Sergio DragoniA CASA VERDI... QUASI UN TALENT SHOW MUSICALE
INFORMAZIONI [email protected]à del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 MilanoTel 02 795 393 www.quartettomilano.it
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Ingresso € 2
Società del Quartetto via Durini 24, Milano, da lunedì a venerdì ore 13,30 - 17,30
Casa Verdi piazza Buonarroti 29, Milano, a partire dalle 16,15 nei giornidi concerto
DATE
gennaio 11, 18febbraio 1, 8, 15, 22marzo 1, 8, 15, 22aprile 5, 12, 19maggio 3, 10, 17, 24, 31
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9.3 Ingresso intero € 10 € 20Socio FAI € 5 € 10Socio Società del Quartetto € 5 € 10Under 26 € 5 € 5
Società del Quartetto, via Durini 24, Milano, da lunedì a venerdì ore 13.30 - 17.30Call Center 89.22.34 (servizio a pagamento)Punti vendita VivaticketOnline su www.quartettomilano.it e www.vivaticket.itda un’ora prima del concerto a Villa Necchi Campiglio, secondo disponibilità
Quartetto DàidalosBeethoven Dodaro Verdi
Quartetto Echos Haydn Vacchi Schumann
Quartetto EposHaydn Dall’Ongaro Schubert
Quartetto IndacoMozart Boccherini Schubert Puccini Stravinskij Sollima
Quartetto FauvesMozart Galante Borodin
20.1
27.1
28.4
24.3
10.29.3
Quartetto MauriceBach Fedele Šostakovič
3.2
Quartetto di Cremona
Webern Beethoven
Società del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 MilanoTel 02 795 393 www.quartettomilano.it [email protected]
INFORMAZIONI
in collaborazione con
Tutti i concerti ore 17,30 eccetto il 9 Marzo ore 18,30
in collaborazione con
MUSICA NEL TENNIS dedicata a Etta Rusconi A VILLA NECCHI CAMPIGLIO Via Mozart 14 Milano
Quartetti d’Italia
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15
4 febbraio, ore 17
Riccardo Zangirolami pianoforte
VINCITORE DEL PREMIO DRAGONI 2017
18 febbraio, ore 17
TRIO QUODLIBET
Mariechristine Lopez violino Virginia Luca viola Fabio Fausone violoncello
4 marzo, ore 17
Lorenzo Albanese fisarmonica
15 aprile, ore 17
DUO MITTE
Ilaria Ronchi flauto Damiano Afrifa pianoforte
29 aprile, ore 17
Sara Celardo chitarra
13 maggio, ore 17
Luca Colardo violoncello Sandra Conte pianoforte
27 maggio, ore 17
Paolo Andreoli violino Cesare Pezzi pianoforte
3 giugno, ore 17
DUO ALCHIMIA
Alessandra Ziveri arpa Alice Caradente arpa
17 giugno, ore 17
QUARTETTO EOS
2 settembre, ore 17
Edoardo Mancini pianoforte
9 settembre, ore 17
Caterina Piva mezzosoprano Maxine Gloria Rizzotto pianoforte
16 settembre, ore 17
Francesco Granata pianoforte
23 settembre, ore 17
TRIO HEGEL
David Scaroni violino Davide Bravo viola Andrea Marcolini violoncello
30 settembre, ore 17
Eugenio Della Chiara chitarra
GUITARRA CLÁSICA
14 ottobre, ore 17
Umberto Ruboni pianoforte
28 ottobre, ore 17
Alberto Vernarelli fisarmonica
11 novembre, ore 17
Josèf Edoardo Mossali pianoforte
25 novembre, ore 17
VAGUES SAXOPHONE QUARTET
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martedì 6 febbraio | Jan Lisiecki pianoforte Chopin - Notturno op. 55 n. 2 Schumann - Nachtstücke op. 23 Ravel - Gaspard de la Nuit Rachmaninov - Morceaux de Fantaisie op. 3 n. 5 Chopin - Notturno in mi minore op. 72 n. 1 - Scherzo n. 1 in si minore op. 20
martedì 13 febbraio | Le Concert des Nations Jordi Savall viola da gamba e direzione Tous les matins du monde* Philidor l’Aisné - Concert donné a Louis XIII en 1627Sainte-Colombe, le Père - Concert XLIV à duex violes esgalesLully - Suite Le Bourgeois gentilhommeCouperin - Les Concerts royauxMarais - Sonnerie de Ste. Geneviève du Mont-de-ParisRameau - Pièces de clavicen en concertForqueray - Pièces de viole: La du Vaucel, La LeclairLeclair - Sonate VIII à trois op. 2 n. 8* Il concerto sarà preceduto, alle 17,30 in Sala Puccini, dalla proiezione del film Tous les matins du monde di Alain Corneau
martedì 20 febbraio | Sir András Schiff pianoforte Intorno a Brahms - II Schumann - Tema con 5 variazioni in mi bemolle maggiore WoO 24 “Geistervariationen” Brahms - Tre Intermezzi op. 117 Mozart - Rondò in la minore K 511 Brahms - Sei Klavierstücke op. 118 Bach - Preludio e Fuga in si minore BWV 869 Brahms - Quattro Klavierstücke op. 119 Beethoven - Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore op. 81a “Les Adieux”
martedì 27 febbraio Joshua Bell violino | Sam Haywood pianoforte Mozart - Sonata n. 40 in si bemolle maggiore K 454 Strauss - Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 Fauré - Sonata n. 1 in la maggiore op. 13 Altri brani che verranno annunciati direttamente dal palcoscenico.
martedì 6 marzo | Quartetto Artemis Mendelssohn - Quartetto n. 3 in re maggiore op. 44 n. 1 Šostakovič - Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 92 Mozart - Quartetto n. 19 in do maggiore K 465 “Le dissonanze”
martedì 13 marzo Daniel Lozakovich violino | Alexander Romanovsky pianoforte Mozart - Sonata n. 26 in si bemolle maggiore K 378 Schubert - Fantasia in do maggiore op. 159 D 934 Beethoven - Sonata n. 9 in la maggiore op. 47 “A Kreutzer”
venerdì 23 marzo | Radu Lupu pianoforte Schubert - Sei Moments musicaux op. 94 D 780 - Sonata n. 14 in la minore op. 143 D 784 - Sonata in la maggiore op. post. D 959
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martedì 6 febbraio | Jan Lisiecki pianoforte Chopin - Notturno op. 55 n. 2 Schumann - Nachtstücke op. 23 Ravel - Gaspard de la Nuit Rachmaninov - Morceaux de Fantaisie op. 3 n. 5 Chopin - Notturno in mi minore op. 72 n. 1 - Scherzo n. 1 in si minore op. 20
martedì 13 febbraio | Le Concert des Nations Jordi Savall viola da gamba e direzione Tous les matins du monde* Philidor l’Aisné - Concert donné a Louis XIII en 1627Sainte-Colombe, le Père - Concert XLIV à duex violes esgalesLully - Suite Le Bourgeois gentilhommeCouperin - Les Concerts royauxMarais - Sonnerie de Ste. Geneviève du Mont-de-ParisRameau - Pièces de clavicen en concertForqueray - Pièces de viole: La du Vaucel, La LeclairLeclair - Sonate VIII à trois op. 2 n. 8* Il concerto sarà preceduto, alle 17,30 in Sala Puccini, dalla proiezione del film Tous les matins du monde di Alain Corneau
martedì 20 febbraio | Sir András Schiff pianoforte Intorno a Brahms - II Schumann - Tema con 5 variazioni in mi bemolle maggiore WoO 24 “Geistervariationen” Brahms - Tre Intermezzi op. 117 Mozart - Rondò in la minore K 511 Brahms - Sei Klavierstücke op. 118 Bach - Preludio e Fuga in si minore BWV 869 Brahms - Quattro Klavierstücke op. 119 Beethoven - Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore op. 81a “Les Adieux”
martedì 27 febbraio Joshua Bell violino | Sam Haywood pianoforte Mozart - Sonata n. 40 in si bemolle maggiore K 454 Strauss - Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 Fauré - Sonata n. 1 in la maggiore op. 13 Altri brani che verranno annunciati direttamente dal palcoscenico.
martedì 6 marzo | Quartetto Artemis Mendelssohn - Quartetto n. 3 in re maggiore op. 44 n. 1 Šostakovič - Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 92 Mozart - Quartetto n. 19 in do maggiore K 465 “Le dissonanze”
martedì 13 marzo Daniel Lozakovich violino | Alexander Romanovsky pianoforte Mozart - Sonata n. 26 in si bemolle maggiore K 378 Schubert - Fantasia in do maggiore op. 159 D 934 Beethoven - Sonata n. 9 in la maggiore op. 47 “A Kreutzer”
venerdì 23 marzo | Radu Lupu pianoforte Schubert - Sei Moments musicaux op. 94 D 780 - Sonata n. 14 in la minore op. 143 D 784 - Sonata in la maggiore op. post. D 959
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Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai Soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!
Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.
Soci d’Onore
Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017)
Soci Vitalizi
Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Antonio Magnocavallo, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova
Soci Benemeriti
Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini
I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)
Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,Cecilia Bicchi,Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Claudio Citrini, Mathias Deichmann, Giuseppe Deiure, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, Antonio Magnocavallo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Luciano Scavia, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz
Soci Sostenitori
Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Alberto Conti, Nora del Torre, Liliana Konigsman Sacerdoti, Marco Magnifico Fracaro
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Tel 02 795 393 | [email protected]
via Durini 24 - 20122 Milano |
www.quartettomilano.it
Per la stagione 2017/18 la Società del Quartetto ha attivato i seguenti progetti in collaborazione con: CONSERVATORIO “G. VERDI” Biennio di Discipline storiche, critiche e analitiche della musica
PROGETTO NOTE DI SALA
Maria Grazia Campisi, Giulia Ferraro, Lorenzo Paparazzo, Paola Rossetti, Creusa Suardi, Maurizio Tassoni
Supervisori: Pinuccia Carrer docente di Discipline musicologiche e Antonio Schilirò ex docente di Storia della musica
FONDAZIONE ARNOLDO E ALBERTO MONDADORI
PROGETTO EDITORIALE SOCIAL NETWORK
Alice Gualandris, Marta Mazzucchelli, Irene Milazzo, Valerio Talevi
Docente: Marco Cadioli
IED, ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN
PROGETTO GRAFICO PROGRAMMA DI SALA
Camilla Agazzone, Alessia Arrighetti, Antonija Bubalo, Edoardo Campagner, Arianna Cassani, Tommaso De Bonis, Federico A. Fava, Sofia Fonda, Alice Porcella, Federico Sartori, Giulia Sigismondi
Staff: Dario Accanti coordinatore del corso triennale in Graphic Design, Sara Canavesi assistente triennale
Docente: Silvia Lanza, Studio 150up
PROGETTO FOTOGRAFICO Cristiana Cappucci, Valentina Colombo, Ilaria Cutuli, Eleonora Dottorini, Angela Guastaferro, Alessio Keilty, Marta Lunardi, Andrea Puxeddu, Luca Taddeo
Staff: Silvia Lelli coordinatrice del corso di formazione avanzata, Sabrina Radice assistente Master
Docente: Silvia Lelli
PROSSIMO CONCERTO martedì 20 febbraio 2018, ore 20.30
SALA VERDI DEL CONSERVATORIO
CLASSICA HDMUSICA PERI TUOI OCCHI
“La musica esprime ciò che non può essere dettoe su cui è impossibile rimanere in silenzio”
Victor-Marie Hugo
Sir András Schiff pianoforte
András Schiff continua a riflettere sul Brahms estremo, rifugiato
nell’intimità delle miniature, che fugge nel passato per ritrovare scampoli
lasciati in sospeso da maestri amati e scomparsi.
Come sono le ultime e allucinate pagine di Schumann (Cinque variazioni
su un tema originale), come appaiono le malinconie del Rondò K 511
di Mozart, com’è il sofferto saluto di Beethoven all’amico Rodolfo
d’Asburgo, appena temperato dalla gioia del ritorno che si alternano
con le tre ultime raccolte pianistiche di Brahms, gli Intermezzi op. 117 e
i Klavierstücke op. 118 e op. 119. Torna il dialogo fra musiche lontane nel
tempo eppure intime nell’espressione. Il dialogo che ancora una volta
Schiff sa farci scoprire.