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Assemblea dei genitori
rappresentanti di classe/interclasse
Le competenze chiave e la certificazione delle competenze
Le Indicazioni Nazionali
Rav- Pdm
Prove Invalsi
27/04/2017 Dirigente scolastico - prof. Giuseppina
Lanzaro
1
La scuola che cambia
Negli ultimi 15 anni il mondo della scuola è stato
interessato da considerevoli cambiamenti sia di tipo
didattico che organizzativo, che hanno trasformato in
misura notevole il vecchio modo di pensare la scuola, con
i suoi programmi, le sue regole, e la finalità di insegnare le
nozioni necessarie affinché gli alunni potessero
progredire negli studi e nella vita.
Tali cambiamenti non sono solo il frutto di decisioni
legislative italiane ma si inseriscono in un quadro molto
più ampio che vede coinvolti tutti i Paesi dell’Europa .
L’Europa e la scuola
La scuola al centro dello sviluppo economico dell’Europa.
Le sorti future dell’Europa , anche in termini di
economia si giocano proprio sul fronte della formazione.
Le scelte in materia di istruzione e formazione dei giovani
sono considerate centrali sia per la realizzazione della
cittadinanza europea, sia per contribuire allo sviluppo
economico fondato sulla cooperazione e sulla coesione
sociale dell’Europa.
J. Delors, crescita, competitività e occupazione, 1993
E. Cresson, Insegnare e apprendere. Verso la società
conoscitiva, 1995
Le competenze chiave per
l’apprendimento permanente
Il 18 dicembre 2006 Il Parlamento Europeo e il Consiglio
dell’Unione europea emanano
«Raccomandazioni relative a competenze
chiave per l’apprendimento permanente».
Contesto e obiettivi
«Dato che la globalizzazione continua a porre l'Unione
europea di fronte a nuove sfide, ciascun cittadino dovrà
disporre di un'ampia gamma di competenze chiave
per adattarsi in modo flessibile a un mondo in
rapido mutamento e caratterizzato da forte
interconnessione.
L'istruzione nel suo duplice ruolo — sociale ed economico
— è un elemento determinante per assicurare che i
cittadini europei acquisiscano le competenze chiave
necessarie per adattarsi con flessibilità a siffatti
cambiamenti.
Definizione delle competenze chiave
Sono definite come una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.
Sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
La denominazione competenze chiave suggerisce che esse schiudono orizzonti, aprono porte, rimuovono ostacoli per un efficace inserimento nel lavoro, nello studio, nella vita sociale
La locuzione per l’apprendimento permanente indica che esse sono la base necessaria per affrontare efficacemente ulteriori occasioni di apprendimento, per continuare ad apprendere sia tramite percorsi formali, che in modalità non formali e informali.
Le 8 competenze chiave
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienze
e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare a imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
le competenze non sono….
• Le competenze non sono innate , si insegnano.
• Le competenze non sono riconducibili a categorie
disciplinari specifiche
• le competenze non si misurano alla fine di un percorso
didattico (una lezione, dieci lezioni ecc.) ma alla fine di
un processo educativo (intero segmento scuola infanzia,
intero segmento scuola primaria, scuola secondaria di
primo grado e fine del primo ciclo d’istruzione).
• Le competenze acquisite non sono definitive ma si
sviluppano durante tutto l’arco della vita
Lo sfondo culturale e normativo
La via italiana
Le competenze chiave di cittadinanza e gli assi
culturali
(D.M. 139 del 22 agosto 2007, Regolamento recante
norme in materia di adempimento dell’obbligo di
istruzione)
DPR254/2012 Indicazioni Nazionali
Cosa sono le IN?
Sono piani di studio nazionali
Sono riferiti alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria, alla scuola secondaria di primo grado che costituiscono il primo ciclo di istruzione della scuola italiana.
Sono un insieme di suggestioni pedagogiche e culturali
Sono gli ingredienti di base con i quali comporre e contestualizzare il curricolo di ogni scuola
Sono un mix di :
- elementi giuridici,(alcune prescrizioni hanno una loro cogenza di legge)
- istituzionali, (le IN devono essere coniugate con l’autonomia scolastica)
- Storico pedagogici( risentono della scelte culturali italiane ed europee degli ultimi anni)
Possono essere ignorate?
No
I Piani di studio nazionali sono un testo normativo
Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale con D.M.254 del 16 novembre 2012
Erano previste nel Regolamento di cui al DPR 89/2009
Dovevano sostituire le IN del 2007 la cui validità giuridica terminava il 31 agosto 2012
Sono il frutto di un lavoro di ricerca per adeguare gli standard educativi e formativi alle Direttive europee
Delineano il curricolo della scuola di base costituita da scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado
Contengono i traguardi per lo sviluppo delle competenze
La certificazione delle competenze Con la Circolare n. 3 del 2015 le scuole italiane di primo ciclo sono
state invitate ad adottare il modello sperimentale di certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado.
Il modello di certificazione delle competenze è stato adottato in questa scuola, in via sperimentale, già a partire dall’anno scolastico 2014/2015
Il modello di certificazione delle competenze va consegnato ai genitori al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado.
I docenti di classe valutano le singole competenze raggiunte da ciascun alunno
Il modello per la certificazione delle competenze è rilasciato esclusivamente dal Dirigente Scolastico che valida le competenze effettivamente raggiunte da ogni singolo alunno
La valutazione delle competenze non è espressa in voti ma in livelli
Il nuovo modello di certificazione delle
competenze
Con la nota n. 4948 del 06/03/2017, il Ministero dell’Istruzione ha chiesto alle scuole di adottare il nuovo modello di certificazione delle competenze, lievemente modificato rispetto a quello degli anni precedenti, semplificato e contenente esplicito riferimento alle competenze chiave europee.
Il Collegio dei docenti di questa Scuola nella seduta del 17/03/2017 ha deliberato all’unanimità l’adozione del nuovo modello di certificazione delle competenze.
La certificazione delle competenze dei nostri alunni è compilata dai docenti nello scrutinio del secondo quadrimestre e consegnata ai genitori insieme al documento di valutazione.
Riguarda solo gli alunni delle classi quinte di scuola primaria e delle classi terze di scuola secondaria di primo grado e accerta le competenze effettivamente raggiunte da ciascun alunno al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado.
Il Rapporto di Auto Valutazione
La Valutazione delle scuole in Italia
Cosa è
La sigla R.A.V. Significa
Rapporto di Auto-
Valutazione di Istituto
E’ obbligatorio per tutte le
scuole d’Italia
deriva da norma di legge:
Regolamento Valutazione
(DPR 80/2013)
trova attuazione definitiva
con la Direttiva n. 11 del
18/9/2014 .
A che cosa serve La valutazione consente a tutti gli Istituti
Scolastici di riflettere su se stessi e sul proprio operato per realizzare un circolo virtuoso di miglioramento della propria azione.
Il punto focale del processo di autovalutazione , che distingue l'Italia da quasi tutti i paesi esteri, è la presenza, oltre alla valutazione esterna, di una valutazione interna con la partecipazione degli stessi Istituti alla propria valutazione, sottolineando così l'importanza della riflessione sulla Scuola da parte di tutti i soggetti parte della comunità scolastica.
Autonomia, valutazione e miglioramento sono, dunque, concetti strettamente connessi. Mediante la valutazione, interna ed esterna, le scuole possono individuare gli aspetti positivi da mantenere e consolidare e gli elementi di criticità in relazione ai quali realizzare azioni di miglioramento.
Come è fatto È suddiviso in 5 macro aree:
1. Contesto
2. Esiti
3-A Processi- pratiche educativo e didattiche
3-B Processi- pratiche gestionali e organizzative
5. Individuazione delle Priorità
Il Rapporto si conclude con l’individuazione delle Priorità e dei traguardi che ogni scuola deve indicare e raggiungere mediante obiettivi di processo, definiti dalla stessa scuola.
1. Contesto
1.1 Popolazione scolastica
1.2 Territorio e capitale
sociale
1.3 Risorse economiche e
materiali
1.4 Risorse professionali
2. Esiti
2.1 Risultati scolastici
2.2 Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
2.3 Competenze chiave e
di Cittadinanza
2.4 Risultati a distanza
3. A) Processi – Pratiche educative e
didattiche
3.1Curricolo,
progettazione e
valutazione
3.2 Ambiente di
apprendimento
3.3 Inclusione e
differenziazione
3.4 Continuità e
orientamento
3.B) Processi – Pratiche gestionali e
organizzative
3.5 Orientamento
strategico e
organizzazione della
scuola
3.6 Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
3.7 Integrazione con il
territorio e rapporti con
le famiglie
5. Individuazione delle priorità
5.1 Priorità e Traguardi
orientati agli Esiti degli
studenti
5.2 Obiettivi di processo
Come si compila
E' un format da compilare on line, utilizzando diverse
risorse
• portale sulla valutazione http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/documenti.html)
Le Risorse
• questionario scuola predisposto dall’Invalsi
• piattaforma operativa unitaria con popolamenti
automatici di dati successivi e progressivi –
• staff di supporto presso gli USR
dati elaborati dalla Scuola
Chi lo compila
Il Dirigente Scolastico e il Nucleo interno di valutazione.
Il Consiglio di Istituto della nostra scuola nella seduta del
23 marzo 2017, ha deliberato la partecipazione di un
genitore nel nucleo di valutazione interna già costituito da
docenti e dirigente scolastico. Ciò al fine di implementare
i rapporti con le famiglie, chiamate a valutare i risultati
conseguiti dalla scuola, sia in termini di servizio scolastico,
sia in merito agli apprendimenti.
Il RAV nella nostra scuola
E’ stato elaborato per la prima volta nell’anno sclastico
2014/2015.
È stato sottoposto a revisione il 30 giugno 2016
È stato il frutto del lavoro di tutti i componenti del NIV
Ha richiesto l’utilizzo di numerosi dati che sono stati
confrontati con quelli pubblicati dal SNV per la nostra
scuola, visibili nel RAV e utili a promuovere una seria
riflessione sulle criticità e i punti di forza.
Il RAV attualmente in vigore nella nostra scuola,
modificato nello scorso mese di giugno è pubblicato su
Scuola in Chiaro e sul nostro sito
Le nostre scelte
Le Priorità – Esiti Obiettivi di processo
Risultati scolastici
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Competenze chiave e di
cittadinanza
Curricolo, progettazione e
valutazione
Ambiente di
apprendimento
Dal RAV al PDM
Il Piano di Miglioramento 2016/2019
Dall’autovalutazione alla progettazione del
miglioramento
Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre la fase
di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento.
A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le
scuole (statali e paritarie) sono tenute a pianificare un
percorso di miglioramento per il raggiungimento dei
traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV
Gli attori
Il dirigente scolastico, responsabile della gestione del
processo di miglioramento
Il nucleo interno di valutazione, costituito per la fase di
autovalutazione e per la compilazione del RAV,
eventualmente integrato e/o modificato.
Il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo
di miglioramento.
Quale miglioramento? All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si
configura come un percorso mirato all’individuazione di una linea strategica, di un processo di problem solving e di pianificazione che le scuole mettono in atto sulla base di priorità e traguardi individuati nella sezione 5 del RAV.
Il modello di Piano di Miglioramento proposto da INDIRE prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema scuola.
Il modello prevede 4 sezioni:
Sez. 1 – Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nella sezione 5 del RAV.
Sez. 2 – Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.
Sez. 3 – Pianificare gli obiettivi di processo individuati.
Sez.4 –Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo di Valutazione
Il nostro PDM
Il PDM dell’Istituto Comprensivo De Amicis- Baccelli, alla
luce delle novità introdotte dalla legge 107/2015, è stato
modificato in alcune parti e arricchito di nuovi obiettivi di
processo, necessari per raggiungere i risultati di
miglioramento degli apprendimenti dei nostri alunni.
Il PDM della nostra scuola protocollato il 26/01/2017 n.
397, è stato pubblicato sul sito istituzionale e su Scuola in
chiaro ed è consultabile da tutti.
Le aree di processo da migliorare
1. Il Curricolo progettazione e valutazione
2. L’ambiente di apprendimento
3. L’inclusione e la differenziazione
Gli obiettivi di processo per ciascuna area
1. Costruzione di un curricolo verticale basato sulle
competenze
2. Interventi di recupero, potenziamento e
consolidamento dell’italiano e della matematica
3. Misurare le competenze disciplinari e trasversali
4. Riduzione della distanza in termini di apprendimento, tra
gli alunni con Bisogni Educativi speciali e il resto del
gruppo classe
Le azioni previste Lettura e analisi delle competenze
chiave europee e del profilo dello studente al termine della scuola di base;
Progettazione didattica per consiglio di classe/interclasse e per classi parallele
Attivazione di un team docenti per la realizzazione di un curricolo verticale
Realizzazione di laboratori di recupero e potenziamento dell’italiano e della matematica per classi aperte, in orario curriculare, per le classi di scuola primaria e secondaria di primo grado
Formazione dei docenti sulla didattica dell’italiano e della matematica per lo sviluppo delle competenze
Elaborazione di prove autentiche per l’accertamento delle competenze, per classi parallele
Implementare il lavoro di gruppo tra gli alunni nella realizzazione di percorsi didattici innovativi.
Attività di formazione ai docenti sulle metodologie innovative .
Definizione di un protocollo comune (PDP) per l’individuazione della tipologia di Bisogni educativi speciali degli alunni con difficoltà di apprendimento e per la realizzazione di percorsi formativi personalizzati
Definizione di un documento di valutazione comune per alunni con disabilità da cui si evincano le reali potenzialità di ciascuno, in riferimento ai p.e.i.
Formazione dei docenti sull’utilizzo delle metodologie inclusive
I tempi
Tutte le azioni previste nel PDM hanno diversi tempi di
attuazione e di realizzazione.
Il Piano di Miglioramento ha validità triennale e
accompagna il Piano dell’Offerta Formativa della scuola
Può essere modificato se le condizioni organizzativo –
didattiche lo richiedono
Il PDM, insieme al RAV è sottoposto alla valutazione della
scuola ai sensi del D.P.R. 80/2013 , da parte del nucleo
esterno di valutazione, composto da Dirigenti tecnici
(ispettori ) e Dirigenti scolastici individuati dall’USR
Campania
Le prove INVALSI
La valutazione esterna degli apprendimenti
Cos’è l’INVALSI
Istituto Nazionale per la
Valutazione del sistema di
istruzione e formazione
Istituito con Decreto
legislativo 19/11/2004 n.
286 con la finalità di
gestire la rilevazione e la
misurazione degli
apprendimenti degli alunni
Cosa fa l’INVALSI
effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado;
fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione;
svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;
svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati;
assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti;
Cosa sono le Prove INVALSI Sono test standardizzati nazionali per la rilevazione degli apprendimenti.
Sono somministrate nelle seconde e quinte elementari, terze medie nel corso dell’esame, e al secondo anno delle scuole superiori.
Sono test preparati dall’Invalsi (Istituto Nazionale di Valutazione ) e servono a valutare il livello di preparazione degli alunni italiani, in Italiano e Matematica.
I quesiti delle prove INVALSI mirano ad accertare le competenze raggiunte dagli alunni in italiano e in matematica e non le conoscenze (le nozioni) e le abilità (il saper fare). Presuppongono l’adozione di metodologie innovative quali il problem solving che si basa sulla capacità di ragionamento.
I risultati delle prove INVALSI non riguardano gli apprendimenti del singolo alunno (non sono nominativi) ma gli apprendimenti degli alunni in una classe, in una scuola, in riferimento ad altri alunni e altre classi con la medesima provenienza socioculturale. Le comparazioni dei risultati delle prove avvengono rispetto all’Italia, al sud, alla Regione.
I risultati delle prove INVALSI sono espressi in livelli e non in voti numerici
Le prove INVALSI nella nostra scuola Sono somministrate ininterrottamente
tutti gli anni a partire dall’a.s. 2007/2008
I docenti somministratori e sono individuati dal Dirigente Scolastico con apposita direttiva non sono scelti tra i docenti della classe partecipante alle prove INVALSI
Prima della prova Invalsi i docenti sono convocati dal Dirigente scolastico o dal referente INVALSI per una o più riunioni organizzative
I banchi sono sempre disposti per accogliere un solo alunno per fila
Ai sensi della normativa vigente, solo il Dirigente scolastico può decidere la partecipazione alle prove INVALSI di alunni con Bisogni educativi speciali o con Handicap
Le prove Invalsi nelle classi terze di scuola secondaria di primo grado costituiscono prove d’esame.
La correzione delle prove d’esame è disposta dal Dirigente Scolastico, la correzione delle prove è affidata a docenti non appartenenti alla classe.
La correttezza e la trasparenza nella correzione delle prove costituisce obbligo del docente . I docenti impegnato nella correzione delle prove INVALSI d’esame
L’INVALSI misura il grado di inferenza delle prove invalsi con un indice, chiamato cheating
Le prove INVALSI nella valutazione di
Istituto
Gli esiti delle prove INVALSI sono consegnati alle scuole a settembre di ogni anno scolastico
I risultati delle prove invalsi di ciascuna scuola compaiono anche sulla piattaforma on line del RAV
Tutte le scuole sono chiamate ad implementare azioni di miglioramento per innalzare gli esiti delle prove INVALSI
Il laboratori
A partire da quest’anno scolastico, dopo un periodo di
sperimentazione effettuato lo scorso anno, sia nella scuola
primaria che nella scuola secondaria di primo grado sono
partiti i laboratori di recupero e potenziamento sulla
didattica dell’italiano e della matematica. I laboratori sono
organizzati per classi parallele e si caratterizzano per
essere a gruppi aperti.
Perché i laboratori? I motivi per cui la nostra scuola ha intrapreso questi percorsi formativi in
orario curriculare sono molteplici:
Il laboratorio per gli alunni che hanno necessità di recuperare alcune conoscenze e abilità costituisce un ottimo presupposto per sperimentare una didattica innovativa in grado di mettere gli alunni nelle reali condizioni di apprendere
Il laboratorio per gli alunni che hanno ampiamente acquisito le conoscenze e le abilità, serve a sperimentare percorsi didattici innovativi per implementare le competenze, non solo quelle disciplinari ma anche quelle di tipo trasversale.
La didattica laboratoriale e il recupero dell’italiano e della matematica sono stati inseriti nel Piano di miglioramento della scuola
Tra gli obiettivi che si è posta la scuola per i prossimi tre anni vi è quello di migliorare gli esiti delle prove INVALSI di almeno un punto percentuale
Ai laboratori didattici si affiancano i corsi di formazione dei docenti sulla didattica dell’italiano e della matematica e sulla modalità di progettazione per competenze
Nel ringraziare i genitori
presenti in sala, auspico che
le informazioni presentate
questa sera siano veicolate
alle famiglie dei nostri
alunni, affinché tutta la
comunità scolastica possa
sentirsi protagonista del
cambiamento della scuola e
della società italiana al fine
di rendere i nostri giovani
realmente in grado di
affrontare le complesse
sfide del futuro.
Grazie a tutti!