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Le cause di fallimento del mercato:
quale intervento pubblico?
Corso di Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche
Dispensa n. 2
2
Agenda
1. Cosa sono i fallimenti del mercato
2. Le esternalità
3. Le asimmetrie informative
4. Il monopolio
3
I fallimenti del mercato
Nell’ambito del corso, la presenza di beni pubblici è la causa di
fallimento del mercato su cui è posta maggiore attenzione.
Vi sono però altre cause di fallimento del mercato da considerare:
1.mancanza di controllo pieno sui beni o sulle risorse (esternalità)
2.mancanza o incompletezza delle informazioni necessarie – o
costi per ottenerle (asimmetrie informative)
4
L’intervento del settore pubblico come
risposta ai fallimenti del mercato?
In generale, l’intervento pubblico può tentare di rimuovere
le cause di fallimento del mercato (o mitigarne gli effetti)
facendo ricorso a tre strumenti:
1.Finanziamento (tasse/sussidi)
2.Regolamentazione
3.Produzione pubblica (“sostituzione” al mercato)
Nel seguito, analizzando le singole (principali) cause del
fallimento del mercato, vengono richiamate brevemente le
più comuni forme di intervento del settore pubblico per la
soluzione di tali fallimenti.
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Cos’è una esternalità? “Gli effetti sull’attività di produzione e/o di consumo di una
persona provocati dall’attività economica di un’altra, e non si
riflettono nei prezzi”
la presenza di esternalità è connessa alla natura dei beni
le esternalità positive
le esternalità negative
Esistono diverse tipologie di esternalità.
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Le diverse tipologie di esternalità
a) produttore/consumatore
(N) un’impresa inquina l’aria di una zona residenziale
b) produttore/produttore
(N) un’industria inquina l’acqua utilizzata da un’impresa
agricola
(P) un’impresa sviluppa un software o un’attività di R&S
di cui si appropriano altre imprese
c) consumatore/produttore
(N) il traffico automobilistico privato rallenta quello delle
merci
(P) un giardino di fiori avvantaggia l’apicultore
d) consumatore/consumatore
(N) il vicino tiene troppo alto lo stereo
(P) il vicino coltiva un bel giardino
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La sovrapproduzione dei beni a esternalità
negativa
Si consideri il caso di una esternalità negativa
produttore/produttore (es. Economia ambientale, l’inquinamento).
Il costo dell’impresa B è influenzato negativamente dalla attività
dell’impresa A:
CB = CB(QA,QB) con dCB/dQA > 0
Dove QA e QB sono i livelli di produzione di A e B, e CB la funzione di
costo di B.
Si chiamino CMA il costo marginale di A, e CMAE il costo marginale
esterno di A – ossia quello che impone all’impresa B.
0 Q
p
CMAE
CmA
CmA+ CMAE
QA Q*
E
K B pA
Impresa A che inquina
G
C
F
Il livello ottimale di produzione sarebbe in K (dove prezzo = CM totale),
mentre A tende a produrre in B (dove prezzo = CM privato)
sovrapproduzione del bene con esternalità negativa.
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Perché l’esternalità genera problemi di “ottimo
paretiano”?
• Una allocazione è Pareto efficiente se il costo marginale è uguale al
beneficio marginale
• Se il bene non produce effetti esterni: i costi e benefici marginali da
considerare sono quelli relativi ai soggetti che si scambiano il bene
• Se il bene produce effetti esterni: differenze tra costi e benefici
marginali dei soggetti coinvolti, e costi e benefici marginali
“sociali”
• il costo (beneficio) marginale è dato dalla somma di costo
(beneficio) marginale interno e costo (beneficio) esterno.
• nel caso di beni con esternalità negative: sovrapproduzione (sottostima
del costo sociale)
• nel caso di beni con esternalità positive: insufficiente domanda
(sottostima del beneficio sociale)
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Quali soluzioni al problema delle esternalità?
1. la produzione pubblica
2. la fusione delle imprese
3. la regolamentazione
4. le imposte pigouviane
5. il teorema di Coase
6. i diritti di inquinamento trasferibili
Quale ruolo del settore pubblico in ciascuna di queste
soluzioni potenziali?
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1. La produzione pubblica
Lo Stato assume direttamente la produzione, al fine di
realizzare il livello di produzione Pareto ottimale
Si tratta di una soluzione estrema, non sempre opportuna
I problemi di tale soluzione:
Forti ridimensionamenti di una economia decentrata, se
applicata su larga scala;
Il problema di determinare “centralmente” il livello di
produzione Pareto ottimale.
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2. La fusione delle imprese
L’”internalizzazione” dei costi potrebbe avvenire se la
produzione dei due beni facesse capo alla stessa impresa.
Infatti, in questo caso, l’impresa derivante dalla fusione
dovrebbe considerare costi “interni” ed “esterni”.
Tale soluzione si determina, generalmente, per libere scelte
delle imprese, ma lo Stato può incentivare tale
soluzione
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3. La regolamentazione
Lo Stato, per contenere la produzione di esternalità
negative (ed incentivare il raggiungimento di soluzioni
Pareto ottimali), introduce norme che impongono di
limitare la produzione di sostanze inquinanti, ad es.:
riduzione della produzione, introduzione di depuratori
I problemi di questa soluzione:
la difficoltà di determinare in modo efficiente la norma
limitativa – i problemi di uniformità della
regolamentazione;
i costi dei controlli e dell’applicazione delle sanzioni
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4. Le imposte pigouviane
L’introduzione di imposte pari al costo marginale
esterno, valutato nel punto efficiente.
Questo tipo di imposte induce (non costringe) il produttore al
livello efficiente di produzione.
Un esempio: la Carbon Tax dell’Unione Europea relativa alla
produzione di ossido di carbonio.
I problemi di questa soluzione:
come acquisire le informazioni necessarie per definire il livello
dell’imposta che consente di raggiungere l’ottimo paretiano (è lo
stesso problema che si pone nel caso di produzione pubblica)?
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5. Il teorema di Coase
La critica di Coase all’analisi degli economisti in tema di
fallimento del mercato a causa delle esternalità, è che non si
tiene in adeguato conto le possibilità di reazione degli individui
alle esternalità.
La natura reciproca” dell’esternalità:
il fumatore lede il diritto del suo vicino a respirare aria pura
la proibizione di fumare impedisce al fumatore un’attività che
gli produce piacere.
Qual è la soluzione? Attribuire i diritti ai soggetti interessati,
lasciare alle parti la possibilità di contrattare al fine di
raggiungere la situazione efficiente
I problemi di questa soluzione:
una contrattazione privata tra le parti non è sempre agevole o
possibile (i costi di transazione)
effetti redistributivi nell’allocazione dei diritti di proprietà
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6. I diritti di inquinamento trasferibili
La soluzione ottimale dal punto di vista economico comporta
una qualche misura di inquinamento (importante!)
Come si distribuisce tra le imprese il diritto di inquinare sino al
livello massimo ritenuto accettabile ?
I diversi gradi di efficienza delle imprese nell’abbattimento
dell’inquinamento: diversi costi marginali di riduzione
dell’inquinamento
Quale soluzione? Lo scambio dei diritti di inquinamento
Lo Stato emette dei vouchers (diritti di inquinamento) che
distribuisce tra le imprese
Il “mercato” dei diritti di inquinamento avrà come esito
un’allocazione ottimale tra le imprese della produzione del livello
di inquinamento accettato, minimizzando i costi del suo
abbattimento.
Il problema di tale soluzione: allocazione iniziale dei diritti
(effetti redistributivi).
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Il caso delle esternalità positive
In caso di esternalità positiva, si verifica una sotto-produzione
del bene. Perché?
• il consumatore sotto-stima il beneficio complessivo derivante
dal consumo del bene (beneficio “privato” + beneficio “sociale”)
• il produttore sovra-stima i costi di produzione (costi “privati” a
fronte di riduzione dei costi “sociali”)
Tipologia a) L’istruzione universitaria
Tipologia b) La cura dei malati
Nb. Entrambi gli esempi sono caratterizzati
da forti asimmetrie informative!
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Forme di intervento pubblico in presenza di
esternalità positive
Produzione pubblica (per produrre la quantità “socialmente”
ottimale Q*)
Regolamentazione (“obbligatorietà” del consumo/produzione
del bene – beni meritori)
Sussidi (pigouviani)
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Be
ne
fic
i e
co
sti m
arg
ina
li
Quantità di
servizio sanitario /
istruzione
CMP
BMP
BMS = (BMP + BME)
Q1 Q*
CMP + sussidio
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Approfondimento (1). Le esternalità posizionali
Quando partecipiamo ad una competizione il risultato non
dipende solo dalle nostre performances ma anche da quelle degli
altri. I premi sono distribuiti secondo le posizioni relative.
Ogni azione che incrementa le possibilità di vincita di un
concorrente riduce quelle degli altri. Le azioni intraprese per
accrescere le prestazioni generano esternalità posizionali.
In altre parole, in una competizione, il risultato della prestazione
dell’individuo (impresa) ha effetto anche su altri individui
(imprese)
Le competizioni non regolamentate portano alla “corsa al riarmo”
Le istituzioni che frenano la “corsa al riarmo”: a) la limitazione della settimana lavorativa
b) l’obbligatorietà dei programmi previdenziali
c) la sicurezza sul posto di lavoro
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Approfondimento (2). Il teorema di Coase
Quando le parti interessate da esternalità possono negoziare
tra loro senza costi, attuare efficacemente le loro decisioni e
farle rispettare si perviene sempre ad un risultato socialmente
efficiente, indipendentemente da come la legge
attribuisce i diritti (e quindi la responsabilità dei danni).
In questo caso, le attività su cui gli individui si accordano non
dipendono dal potere contrattuale delle parti o dai beni che
ciascuno possiede all’inizio della contrattazione.
Conseguenza: l’intervento dello Stato per la soluzione
dei problemi legati all’inquinamento ed alle altre
esternalità potrebbe non essere necessario
Dimostrazione: dispensa 2bis
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Approfondimento (2). Il teorema di Coase
Condizioni necessarie: comportamenti razionali, perfetta
informazione, costi di contrattazione bassi
Vi possono essere però rilevanti costi di transazione derivanti da:
razionalità limitata, informazioni private e non osservabilità delle
azioni. In questi casi, gli accordi che producono la massimizzazione
del valore complessivo possono non essere raggiunti
Vi sono molte esternalità per le quali si verificano queste situazioni:
La contrattazione richiede tempo ed energia (se i benefici sono
modesti può non essere vantaggioso intraprenderla);
La contrattazione che coinvolge un gran numero di individui è
difficile e costosa
La contrattazione è costosa per il problema della divisione del
surplus
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Approfondimento (2). Il teorema di Coase
Conseguenze delle presenza di costi di transazione:
ci si deve attendere di trovare delle inefficienze
si spiegano consuetudini ed istituzioni che hanno l’obiettivo
di minimizzare i costi di negoziazione
Quando la contrattazione è costosa, il regime legale diviene
particolarmente importante per il perseguimento
dell’efficienza! Un potenziale obiettivo per le leggi e le
istituzioni sociali: porre l’onere dell’adattamento alle
esternalità a carico di coloro che possono realizzarlo al
minor costo.
Un esempio: nel caso dell’esternalità derivante dal fumo:
Se costo sociale per i fumatori > costo sociale per non fumatori il
regime legale dovrebbe essere possibilità di fumare in luoghi pubblici
Leggere con attenzione Frank, 2007, Microeconomia, pp. 525-550
(capitolo 16). Vedi dispensa 2bis.
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Approfondimento (3).
La tragedia delle risorse comuni
Cosa succederebbe in una società priva di una struttura ben
sviluppata di diritti di proprietà? Il consumo dei beni da parte di un
soggetto incide sul consumo da parte di un altro soggetto, nel caso di
beni comuni (rivali, non escludibili) si genera una esternalità.
Esempio: Un villaggio con sei residenti ciascuno con una ricchezza
pari a 100. Investimenti alternativi: obbligazioni al 12% annuo,
oppure vitelli che possono pascolare gratuitamente su un terreno
comune. Il valore dei vitelli alla fine dell’anno dipende dall’aumento
di peso, cioè dall’opportunità di pascolo sul terreno comune
Numero di vitelli al
pascolo
1 2 3 4 5 6
Prezzo di un vitello di
2 anni
120 118 114 111 108 105
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Approfondimento (3).
La tragedia delle risorse comuni
Se gli abitanti del villaggio prendono le proprie decisioni
indipendenti quanti vitelli pascoleranno sul terreno comune?
Poiché ciascun soggetto prende le proprie decisioni in modo
individuale, e nessuno può escludere un altro dall’utilizzo del
pascolo (bene comune):
Ciascuno immette un vitello nel pascolo fino a che il valore
che è in grado di ottenere è 112 (altrimenti, investirebbe in
obbligazioni). Così, ci saranno 3 vitelli e 3 investimenti in
obbligazioni!
Surplus totale: 14*3 (vitelli) + 12*3 (obbligazioni) = 78
28
Approfondimento (3).
La tragedia delle risorse comuni
Quella ottenuta non è la migliore soluzione possibile. Infatti, la
soluzione “socialmente” migliore è 2 vitelli e 4 investimenti in
obbligazioni:
Surplus totale: 18*2 (vitelli) + 12*4 (obbligazioni) = 84
Dal punto di vista della collettività, un vitello aggiuntivo
dovrebbe essere immesso nei pascoli considerando, nell’ambito
della decisione, gli effetti “comuni” derivanti dalla presenza di
un certo numero di vitelli nel pascolo.
La mano invisibile del mercato non produce la migliore
soluzione possibile per la collettività, perché gli abitanti del
villaggio hanno ignorato un’importante esternalità (dato che il
bene in questione è comune, nessuno ha tenuto conto della
“reciprocità” del consumo del bene).
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Approfondimento (3).
La tragedia delle risorse comuni
La proprietà privata come soluzione alla tragedia delle risorse comuni.
Il Governo mette all’asta il pascolo (prezzo p=100), così che
l’(unico) acquirente possa far rendere il pascolo al massimo,
facendovi pascolare due vitelli (reddito=36, da dividere tra
proprietario della terra e proprietari dei due vitelli).
Gli altri tre cittadini potrebbero investire in obbligazioni, con un
reddito pari a 36 (cioè, 12*3).
Reddito collettivo generato: 36 + 36 = 72
Il reddito “collettivo” (cioè del Governo) generato dall’acquisto
(pari a 100) del terreno può essere re-distribuito, per un valore
mediamente pari a 100/6 = 16,6.
La proprietà privata impone al proprietario di considerare l’esternalità!
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Il fallimento del mercato per la presenza di
carenze ed asimmetrie informative
I soggetti interessati allo scambio non dispongono di tutte le
informazioni rilevanti sulla natura e le caratteristiche del
bene o dei soggetti con cui scambiano.
Viene violata una delle condizioni per la realizzazione di
perfetta concorrenza (perfetta informazione) che garantisce il
raggiungimento di un punto di equilibrio ottimo (efficiente).
Il caso dei mercati assicurativi:
azzardo morale (moral hazard)
selezione avversa (adverse selection).
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Come funziona normalmente (in concorrenza
perfetta) il mercato assicurativo?
Il soggetto assicurato è avverso al rischio, l’assicurazione è
neutrale rispetto al rischio.
Se p = probabilità dell’evento; H = premio; C = perdita di reddito
E caso 1: pC (accade l’evento); caso 2: 0 (non accade
l’evento). Il valore atteso della perdita di reddito
associata al verificarsi dell’evento è p*C + (1-p)*0 = pC
Cosa fa l’assicurazione? Se ci sono n individui, copre
integralmente la perdita C determinando H come segue:
EProfitto = pn(H-C) + (1-p)nH, cioè H = pC
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Quali condizioni devono verificarsi per un
funzionamento di concorrenza perfetta del
mercato assicurativo?
la probabilità dell’evento per ciascun individuo deve essere
indipendente da quella per qualsiasi altro individuo;
la probabilità dell’evento deve essere inferiore o non molto
prossima all’unità (p<<1);
la probabilità dell’evento deve essere stimabile in modo
sufficientemente certo (“rischio” e non “incertezza”);
non deve esistere asimmetria informativa (cioè
l’assicurazione deve essere in grado di osservare i
comportamenti del soggetto che possono influenzare la
probabilità dell’evento).
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L’analisi dei comportamenti economici in
presenza di asimmetria informativa
Definizione:
Nella definizione di un contratto uno dei contraenti ignora
informazioni rilevanti che sono note all’altro soggetto
Soggetto con informazione incompleta (PRINCIPALE)
Soggetto che dispone di un’informazione privata (AGENTE)
Il caso dei mercati assicurativi: l’assicuratore (principale) non
conosce alcune caratteristiche degli assicurati (agenti), o non è in
grado di conoscere o controllare i loro comportamenti.
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Il problema: i contratti assicurativi del ramo vita
L’insieme degli A (agenti) non è omogeneo, bensì è composto
da due (n) sottoinsiemi. La differenza riguarda una
caratteristica fondamentale per la fissazione delle condizioni
contrattuali. Tale caratteristica non è sotto il controllo di A,
ma sussiste originariamente (ad es., lo stato di salute).
Ipotesi a: perfetta informazione sulle condizioni di salute
degli agenti.
Il P (principale) offre due (n) tipi di contratti con premi
proporzionali al rischio. P non realizza perdite e tutti gli A
possono essere integralmente assicurati.
Selezione Avversa (Adverse Selection)
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ipotesi b: asimmetria informativa
(l’informazione non è disponibile, ovvero è disponibile a costi
particolarmente elevati)
come si comporta P?
Se determina un premio basso:
si assicurano i soggetti ad alto rischio
• P incorre in perdite
• l’equilibrio non è duraturo
Se determina un premio alto:
i soggetti sani non avranno interesse a sottoscriverlo
• fallimento del mercato
quali possibili soluzioni?
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Pooling equilibrium
Non esistono contratti unici a copertura integrale in grado di
soddisfare tutte le parti: per tale ragione, l’assicurazione
offre un premio medio. Nb. I soggetti sani non saranno
disponibili a sottoscriverlo!
Separating equilibrium
P offre due tipi di contratti
a) un contratto integrale con premio elevato (per incentivare
la “rilevazione” dell’informazione nascosta, da parte di A);
b) un contratto parziale con premio basso (copertura inferiore
al danno) – per disincentivare la sottoscrizione di questo tipo
di contratto da parte dei soggetti ad alto rischio.
Si può realizzare un equilibrio nel quale i due soggetti
scelgono due contratti diversi (l’autoselezione).
In caso di adverse selection, si verificano (1) casi di
inesistenza di equilibrio, oppure (2) equilibri non Pareto
ottimali per i soggetti a basso rischio.
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Il problema: i contratti assicurativi contro gli incendi
P non ha il controllo completo di un’azione di A connessa alla
prestazione contrattuale (asimmetria informativa ad azione
nascosta). Ad es., quale cura mette A per limitare i rischi
dell’incendio?
Il comportamento di A influisce sulla probabilità dell’evento,
pertanto l’offerta contrattuale di P è influenzata dalle ipotesi
sul comportamento (leale o sleale) di A.
Ipotesi a: P è in grado di controllare l’azione di A
(ad es., eventuale installazione di un dispositivo antincendio)
P offre contratti con premio differenziato in relazione al rischio
legato al comportamento di A.
Azzardo Morale (Moral Hazard)
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Ipotesi b: P non è in grado di controllare l’azione di A
(ovvero, è troppo costoso)
A ha sempre incentivo a sottoscrivere il contratto con il premio
più basso e a non installare il dispositivo (per non sostenere i
costi connessi a questa operazione), dunque P subisce perdite e
l’equilibrio non è duraturo.
Quali possibili soluzioni?
Il contratto con copertura parziale
P e A sono solidali nel rischio, così che A sia incentivato al
comportamento leale. A potrebbe preferire la copertura parziale
all’assenza di assicurazione se l’utilità attesa dai costi del
comportamento leale sia superiore a quella ottenibile nel caso
opposto.
In presenza di azzardo morale: (1) casi di inesistenza di
equilibrio, oppure (2) equilibri non Pareto ottimali - impediscono
una completa copertura per i soggetti con avversione al rischio.
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Asimmetrie informative ed intervento pubblico
Tutte le volte in cui viene meno una delle condizioni il mercato
“fallisce”, ossia non è in grado di raggiungere autonomamente
un punto di equilibrio “ottimo” (efficiente).
Quale possibile intervento pubblico?
Quando il mercato fallisce, sorgono istituzioni che svolgono una
funzione di assicurazione anche se non sulla base di criteri
attuariali cui si attengono le assicurazioni private.
Alcuni esempi:
disoccupazione
malattia
invalidità
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Monopolio
Il monopolista pone il prezzo (p) al livello in cui RM=CM
(ricavi marginali = costi marginali).
Ipotizzando costi medi e costi marginali costanti…
P
Pm
P*
A
C
B
Rm
Qm Q*
Cm
D
Q 0
43
P
Pm
P*
A
C
B
Rm
Qm Q*
Cm
D
Q 0
Perdita del monopolista
(i consumatori
potrebbero rifonderla!)
Se si passa da
Qm a Q*…
Guadagno
“netto”
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Inefficienza del monopolio
La situazione di monopolio non è Pareto-efficiente, poichè vi
sarebbe spazio per aumentare il benessere di qualcuno senza
diminuire quello degli altri.
I consumatori sarebbero disposti a pagare un prezzo
superiore al costo di produzione.
Se fosse possibile stabilire un accordo tra monopolista e
consumatori fino al livello di prezzi P* (cui corrisponde la
quantità Q*), i consumatori ne ricaverebbero un vantaggio
(trapezio PmACP*) superiore al costo per il monopolista
(quadrato PmABP*).
I consumatori potrebbero rifondere il produttore ed avere un
beneficio netto (triangolo ABC).
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Soluzioni al problema del monopolio
In concreto, è molto complicato trovare un accordo di questo
tipo, per la difficoltà nel trovare meccanismi di ripartizione
del risarcimento tra tutti i consumatori (costi di transazione,
free riding).
Quale intervento pubblico?
1) La promozione della concorrenza
(ma il problema del monopolio “naturale”)
2) Il monopolio pubblico
(dovrebbe essere più efficiente per l’assenza dello scopo del
profitto)
Promozione della concorrenza
Il ruolo dello Stato: meno gestione, più controllo e
regolamentazione
Tre proposizioni di carattere generale:
1.“Il settore privato è in grado di fare meglio del settore pubblico”
le politiche di privatizzazione. Ma cosa sono le privatizzazioni? vendita di imprese pubbliche ai privati;
partecipazione di privati ad imprese pubbliche;
trasformazione forma giuridica dell’impresa (es. Spa);
fornitura privata di servizi prima forniti dallo Stato.
2.La scuola Public Choice: la privatizzazione è necessaria per fuggire
dalla inefficiente burocrazia del settore pubblico verso un mercato
efficiente. La necessità di definire incentivi per le organizzazioni che
operano nel mercato.
3.Vi può essere un diverso ruolo del settore pubblico in funzione dello
sviluppo del paese (analisi storica): ad es., più intervento pubblico
nelle fasi iniziali dello sviluppo, ruolo minore in paesi sviluppati. 46
Il problema dei servizi di pubblica utilità:
il monopolio
I monopoli naturali
“Il costo di fornire una data quantità da parte di una sola impresa
è inferiore alla somma dei costi che potrebbero sopportare imprese di
dimensioni minori ciascuna delle quali contribuisca solo parzialmente
all'offerta complessiva”
Il monopolio naturale è caratterizzato dalla subadditività dei costi:
CA(S qi) < S Ci(qi)
ove
S qi = Q
CA(q) costo della grande impresa
Ci(q) costi delle imprese piccole 47
Condizioni per l’esistenza di un monopolio naturale
I monopoli naturali si manifestano in presenza di costi
fissi elevati, come nella produzione di beni e servizi a rete:
ferrovie, energia elettrica, gas, acqua, telecomunicazioni
La presenza di economia di scala (costi medi decrescenti)
è condizione sufficiente, ma non necessaria
dell’esistenza del monopolio naturale ...
… le condizioni di monopolio naturale possono dipendere
dal livello della domanda.
Quanto più la domanda è elevata, tanto più è probabile
che la condizione di monopolio naturale cessi di esistere.
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Monopolio naturale ed economie di scopo
Nb. Un caso particolare è quello delle imprese multiprodotto,
dove per la verifica delle condizioni di monopolio naturale
occorre considerare anche la presenza di economie di scopo.
“Il costo della produzione congiunta di una data quantità dei
beni è inferiore al costo della loro produzione separata”
(ad esempio, gli stessi input sono utilizzati per la produzione di due output, e la
produzione di un output non incide negativamente sulla produzione dell’altro output).
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Monopolio naturale ed efficienza
In presenza di monopolio naturale, la produzione
concentrata (monopolio) è più efficiente di una produzione
atomizzata (concorrenza).
Ma la soluzione adottata dal monopolista sarà efficiente?
Il monopolista determina la soluzione al livello Qm, dove i
costi marginali eguagliano i ricavi marginali. La soluzione
ottima (quella efficiente!) sarebbe quella in cui i prezzi
eguagliano i costi marginali (Q*).
A tale livello di produzione, però, poiché i costi medi sono
superiori al costo marginale, il monopolista incorre in una
perdita (area abcd).
50
D
Rm
CM
Cm
Soluzione di FB
Soluzione del monopolista
0 Q Q* Qm
pm
p*
QSB
pSB
Soluzione di SB
a
b
d f
h .
e
p
. .
.
g . c
51
Quale soluzione?
1.Produzione pubblica al livello P=Cm, ed utilizzo di imposte
non distorsive per il finanziamento della perdita (si noti che si
può anche delegare la produzione ad una impresa pubblica,
garantendo un rimborso pubblico della perdita ed imponendo
P=Cm). Il problema: quali imposte non distorsive?
2.Produzione (pubblica o privata) al livello P=CM una
soluzione di second best.
Se le inefficienze del settore pubblico sono troppo elevate (ad es.
burocrazia, ecc.) si può prevedere la fornitura privata del
servizio (cfr. sopra), ma a quali rischi? Trasferimento della
rendita a monopolisti privati, inefficienza dei servizi (es. doppie
ferrovie), soddisfazione di segmenti di mercato profittevoli a
danno di quelli socialmente desiderabili (cream-skimming). 52
I mercati contendibili
Si ritiene che i migliori recuperi di efficienza si ottengono
tramite la concorrenza: ma nei casi di monopolio naturale?
Il concetto di mercato contendibile (Baumol, Panzar, Willing)
Un mercato è contendibile se esiste piena libertà di entrata
(concorrenza potenziale; “minaccia della concorrenza”).
Condizione: assenza di costi non recuperabili (sunk costs)
Teorema debole della mano invisibile
In un mercato contendibile non esiste la possibilità per
l’entrante di realizzare profitti a prezzi inferiori a quelli
praticati dall’ “incumbent”.
La naturale tendenza di questo mercato è quello di essere in
equilibrio quando il prezzo è pari al costo medio.
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