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LE CAUSE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

A differenza della Prima, nella Seconda Guerra Mondiale non vi sono molteplici cause sovrapposte l’una

all’altra e, soprattutto, è piuttosto evidente per colpa di quale nazione e di quale estremismo politico tale

guerra si scatenò. Ovviamente, la responsabilità storica fu del Nazismo e di Adolf Hitler.

Come già studiato con il Nazismo, Hitler ottenne enormi consensi dopo il crollo della borsa di Wall Street

(1929), che lo portò in pochi anni ad ottenere un potere assoluto, TOTALE, in Germania.

Hitler, dunque, una volta fondato il TERZO REICH, aveva in mente solo di riconquistare i territori che erano

stati sottratti alla nazione tedesca dopo l’umiliante pace di Versailles del 1919.

In questo trattato le condizioni per la Germania erano state durissime. Ecco, qui di seguito riportate, le

principali:

- La Germania doveva restituire l’Alsazia e la Lorena alla Francia

- Pagare un pesante contributo economico come risarcimento per i danni subiti dalla Francia e da tutte le

altre nazioni europee contro le quali lo Stato tedesco aveva combattuto il conflitto

- Erano state distrutte tutte le risorse belliche (cioè le armi) presenti sul territorio della Germania e, inoltre,

lo Stato tedesco non poteva riarmare nessun settore militare e nemmeno istituirne la leva

- Alla Germania furono tolti altri territori nei quali vivevano molti tedeschi, riducendo la grandezza stessa di

questa nazione. In particolare le furono sottratti i territori dei SUDETI, nelle regioni della Boemia e della

Moldavia, che andarono a costituire il nascente Stato della Cecoslovacchia (attualmente non più esistente e

divisa, invece, fra la Repubblica Ceca e la Slovacchia); inoltre fu tolta alla Germania anche la città di Danzica,

che dava accesso direttamente al mar Baltico, in modo tale che lo Stato tedesco non potesse sviluppare

commerci con gli Stati del Nord Europa e recuperare direttamente da lì le materie prime che in quelle

nazioni erano abbondanti.

In poche parole erano state “tagliate le gambe” alle potenzialità di espansione tedesca.

Quando Hitler riuscì a rafforzare lo Stato tedesco, si sentì pronto per progettare il suo piano di conquiste

e, dal 1938 in avanti, attuò una sistematica espansione nei confronti dei territori limitrofi (cioè vicini alla

Germania), che sarà la causa scatenante della Seconda guerra mondiale. Una ripresa, in pratica, del

concetto di PANGERMANESIMO.

Le principali conquiste furono:

{ - Marzo 1938: l’annessione (Anschluss) dell’Austria

{ - Settembre 1938 : conquista dei territori dei Sudeti

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Che cosa erano i Sudeti?

Erano dei territori del centro Europa nei quali vivevano molti tedeschi e che erano stati sottratti alla

Germania subito dopo la fine della Prima guerra Mondiale. Essi costituivano soprattutto le regioni della

Boemia e della Moldavia (nell’attuale Repubblica Ceca), che, in quel periodo, facevano parte della

Cecoslovacchia. Hitler affermava che era sacrosanto che la Germania si rimpossessasse di tali territori

perché erano per diritto naturale regioni tedesche.

I SUDETI

Subito dopo questa espansione verso il centro Europa, l’Inghilterra e la Francia, assieme all’Italia,

convocarono Hitler a Monaco per una conferenza nella quale, però, esse accettarono senza battere ciglio

quanto accaduto. Speravano, in questo modo, di aver placato la sete di rivalsa della Germania e che Hitler,

appagato da ciò, non avrebbe creato altri problemi in Europa. Mai errore di

valutazione fu più grande!! Infatti, in quella conferenza, che dagli storici è stata ribattezzata con il nome di

“Sindrome di Monaco”, Hitler si convinse che le altre importanti nazioni europee temevano la Germania e

che non si erano opposte in modo convincente, perché non erano in grado di poter ostacolare gli assurdi

piani di conquista del Fuhrer.

Oramai convinto di essere praticamente invincibile, scalpitava per poter estendere ulteriormente il proprio

dominio in Europa e ciò, inevitabilmente, farà scoppiare la Seconda guerra mondiale.

Il Fuhrer, a questo punto, si considerava praticamente invincibile e scalpitava per poter estendere

ulteriormente il proprio dominio in Europa.

Tuttavia, egli sapeva che se avesse continuato ad ampliare il proprio potere ai danni delle altre nazioni

europee, prima o poi l’Inghilterra e la Francia lo avrebbero ostacolato. Doveva, quindi, giocare d’astuzia e

cercare di evitare un possibile accerchiamento…

Che strategia adottò?

Decise di stringere un’alleanza con uno dei suoi rivali più odiati: l’Urss

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Per quale motivo?

Perché alleandosi con tale nazione, qualora fosse scoppiata un’altra guerra mondiale, la Germania avrebbe

potuto concentrare i propri sforzi sul fronte occidentale contro Francia e Inghilterra, senza dover inviare

truppe anche su quello orientale, così come, invece, era avvenuto durante il Primo conflitto.

Ovviamente né Hitler, né Stalin erano intenzionati a rimanere alleati al lungo; però questo patto, per il

momento, serviva ad entrambi. Nei piani del Fuhrer, infatti, c’era la volontà di attaccare la Polonia e sapeva

benissimo che Inghilterra e Francia non sarebbero state a guardare. Quindi, si stava preparando ad uno

scontro con queste due nazioni. Nella sua logica, una volta sconfitte entrambe, avrebbe concentrato i suoi

sforzi per polverizzare l’Urss.. Anche a Stalin l’accordo non dispiacque: infatti, oltre a poter prendere tempo

per organizzare meglio la difesa militare contro i tedeschi (in attesa che il patto venisse violato), tale

accordo prevedeva che Germania e Unione Sovietica si sarebbero spartite i territori della Polonia. Quelli

occidentali sarebbero andati ai tedeschi, quelli orientali ai sovietici.

Questa intesa fra le due nazioni venne sancita nell’agosto del 1939 (PATTO MOLOTOV – VON RIBBENTROP,

dal nome dei due ministri degli esteri che firmarono il documento).

L’accordo fu reso noto al mondo intero. Tranne, ovviamente, la spartizione della Polonia, rimasto invece

come atto segreto siglato dai due.

POCHI GIORNI DOPO, L’ 1 SETTEMBRE 1939, LA GERMANIA, ATTRAVERSO IL CORRIDOIO DI DANZICA,

INVADEVA LA POLONIA.

FRANCIA E INGHILTERRA, IL 3 SETTEMBRE, LE DICHIARARONO GUERRA.

INIZIAVA, COSÌ, LA SECONDA GUERRA MONDIALE.

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La Germania attacca la Polonia passando per il corridoio di Danzica, che dava l’accesso diretto al

mar Baltico (1 settembre). Due giorni dopo, l’Inghilterra e la Francia, che avevano in precedenza

stipulato un patto con la Polonia per difenderla da possibili aggressioni tedesche, dichiarano guerra

alla Germania. Ha inizio la Seconda Guerra Mondiale.

A metà settembre Varsavia (capitale della Polonia) è conquistata. Nel frattempo i russi

s’impadroniscono delle regioni orientali della Stato polacco e, di fatto, la Polonia cessa di esistere. Questa operazione militare fu ribattezzata BLITZKRIEG (GUERRA LAMPO).

DANZICA

Nei sette mesi successivi la guerra sembra congelarsi, tanto che gli storici francesi la definirono

“Drole de Guerre” = Strana Guerra.

Dal 1940 possiamo effettivamente incominciare a parlare dei vari fronti.

FRONTE OCCIDENTALE FRONTE ORIENTALE

(Gran Bretagna e Usa) (aperto solo a partire dal 1941)

VS Urss VS

Germania e Italia

Germania e Italia) FRONTE FRONTE. ORIENTALE

OCCIDENTALE

FRONTE NORD AFRICANO FRONTE DEL PACIFICO

(aperto solo a partire dalla fine del 1941)

GIAPPONE USA

G.B.

Germania e Italia VS Gran Bretagna e Usa Usa e Gran Bretagna VS Giappone

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Naturalmente, vale la pena ricordare che in tutti i fronti in cui si è svolta la guerra, così come in quella del

’14-’18, combatterono anche i soldati originari delle colonie. Questo significa che, ad esempio, per la Gran

Bretagna, oltre a inglesi, scozzesi, nord irlandesi, gallesi, vi furono anche indiani, australiani, neo zelandesi,

egiziani, sud africani ecc., mentre per la Francia vi furono i marocchini, gli algerini e tunisini. Per l’Italia,

invece, libici, etiopi, eritrei e somali. Oltre a numerosissimi altri popoli che lottarono sia in Europa sia in altri

territori per poter ottenere la libertà persa durante questo conflitto. In questo senso vale la pena ricordare i

tanti soldati polacchi che sacrificarono la loro vita in territorio italiano perché sconfiggere il nazismo avrebbe

significato poter liberare anche la Polonia.

ARMI IMPIEGATE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la ricerca e lo sviluppo in campo bellico, portarono ad un

progresso tecnologico senza precedenti. All'inizio del conflitto la maggior parte delle armi era antiquata,

alcune addirittura risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Nei sei anni successivi la qualità media divenne

talmente elevata che molte delle armi sviluppate all'epoca si possono considerare tutt'ora efficaci. Per

esempio la mitragliatrice tedesca MG42 o il lanciarazzi americano Bazooka. Inoltre, l'uso delle

stazioni radar a terra, del sonar sulle navi, dei motori a reazione sugli aerei iniziarono proprio durante la

guerra. Purtroppo, anche l'arma più distruttiva in assoluto, la bomba atomica, fa parte delle innovazioni

tecnologiche di quel periodo.

Proprio durante la Seconda guerra mondiale furono utilizzate le menti più brillanti per cercare di decifrare i

messaggi criptati (cioè nascosti e incomprensibili) dei nemici. In particolar modo vale la pena ricordare la

figura di ALAN TURING, ingegnere informatico britannico che grazie ai suoi studi riuscì a comprendere il

funzionamento della macchina ENIGMA, utilizzata dai nazisti per scambiarsi messaggi segreti e in modo

tale da non essere compresi dagli avversari. Ed è proprio in quegli anni che si possono fare risalire i primi

computer della storia. Quel che è certo è che la Seconda guerra mondiale segnò un punto di non ritorno per la

storia dell’umanità: 55 MILIONI di morti, di cui circa 41 nella sola Europa. Sei milioni dei quali ebrei che

subirono il dramma dei LAGER, i campi di concentramento nazisti. Oltre ad essi, furono perseguitate altre

minoranze come zingari e polacchi, oltre ad omosessuali e minorati psichici. Se già durante la Grande guerra

furono utilizzati gli aerei per bombardare le città è però durante la Seconda guerra mondiale che tale attività

militare provocherà le tragedie più grandi. Migliaia di sfollati, donne e bambini sotto le macerie e intere

grandi città devastate dalle bombe sganciate dai biplani che sorvolavano le città, molte delle quali italiane.

Genova fu più volte colpita e, come abbiamo visto anche a Trieste dove siamo andati a visitare la Klein

Berlin, la popolazione dopo il suono delle sirene che avvisava dell’imminente attacco aereo si rifugiava nelle

gallerie. Tuttavia i bombardamenti non si effettuarono solo per via aerea, ma anche via mare, con le navi

inglesi che colpirono a ripetizione i quartieri cittadini . Ancora oggi, vi è testimonianza di tutto ciò in alcune

bombe inesplose, come ad esempio quella che colpì la Cattedrale di S. Lorenzo il 9 febbraio 1941.

Lapide in ricordo della bomba inesplosa in Cattedrale

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I DUE SCHIERAMENTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE GERMANIA ITALIA GIAPPONE

FORZE DELL’ASSE

VS

FRANCIA U.K. URSS USA

ALLEATI

DOPO L’ 8 SETTEMBRE 1943

ITALIA CAMBIA SCHIERAMENTO E PASSA CON:

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FRONTE OCCIDENTALE (1940-1942)

Maggio 1940 – Offensiva contro la Francia, che aveva costruito la linea difensiva detta “Linea Maginot”, la

quale, però, era fortificata solo sul confine del Reno. Allora i tedeschi, come nella Prima Guerra Mondiale,

penetrarono in Francia passando dal Belgio e, questa volta, anche dall’Olanda e dal Lussemburgo. Dopo aver

superato la Foresta delle Ardenne e sfondato le linee nemiche presso Sedan (toh…chi si rivede nella

storia…), in breve tempo conquistarono il resto del centro settentrione e il 14 giugno i tedeschi entrarono

vittoriosi a Parigi. Subito dopo venne firmato l’armistizio dal maresciallo Pétain e la Francia si divise in due:

la parte centro settentrionale in mano ai tedeschi, mentre quella centro meridionale formò la REPUBBLICA

DI VICHY; una repubblica fantoccio, formalmente filo nazista e sotto il comando del Maresciallo Petain

(leggi Peten).

DAI TEDESCHI

FILO NAZISTA

Un mese dopo, con i francesi oramai sconfitti, le truppe inglesi si ritirano verso DUNKERQUE. Questo, secondo

alcuni storici militari, è uno dei momenti più importanti della guerra. Infatti, se i tedeschi si fossero gettati subito

all’inseguimento dei britannici, con buona probabilità anche la Gran Bretagna sarebbe stata sconfitta e l’intera Europa

occidentale sarebbe stata dominata dal Nazismo. Però, così non avvenne e ancora oggi si dibatte sul perché ciò non sia

accaduto. Probabilmente gli stessi germanici avendo subito numerose perdite non ebbero la forza per ripartire subito

all’attacco. E se il destino a volte ci mette lo zampino, mai occasione fu più “fortunata” per gli inglesi, che ebbero il

tempo di organizzare la difesa della città. Così facendo, la marina britannica ebbe il tempo di organizzare l’evacuazione

da tale territorio (proprio al confine sullo Stretto della Manica, fra Gran Bretagna e Francia) e portare in salvo ben

330.000 (TRECENTOTRENTAMILA!) soldati!! Winston Churchill definì tale operazione “IL SALVATAGGIO

MIRACOLOSO”. E proprio a seguito comunque di questa battaglia, che ad ogni modo fu una disfatta per l’ Inghilterra,

il Governo fu costretto a sciogliersi e, successivamente, divenne presidente del Consiglio lo stesso CHURCHILL,

politico fondamentale nella Seconda guerra mondiale e che contribuì con intelligenza e astuzia politica alla sconfitta del

Nazismo. Famoso è rimasto il suo discorso di insediamento in Parlamento (cioè il discorso inaugurale quando si

diventa Capo di Governo). Così, infatti, disse rivolgendosi agli parlamentari e al popolo della Gran Bretagna: “Non ho

altro da offrire che sangue, dolore, lacrime e sudore”.

Dunkerque

DUNKERQUE

Francia nel 1940

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I soldati salvati a Dunkerque furono utilizzati per la difesa dell’Inghilterra. Infatti, in Europa, rimaneva solo

essa a contrastare il Nazismo. Poiché l’Inghilterra era da sempre forte in mare, Hitler e i suoi ufficiali

decisero di attaccarla dall’alto. Iniziarono così delle feroci battaglie aeree (vere protagoniste, assieme ai

mezzi corazzati, della Seconda Guerra Mondiale). Nel luglio del ’40 scattò, dunque, l’”OPERAZIONE

LEONE MARINO”, che prevedeva il bombardamento sistematico di Londra da parte degli aviatori

tedeschi. Tuttavia Londra resistette, grazie al coraggio della sua popolazione e alla determinazione della

gloriosa RAF (Royal Air Force), cioè le forze aeree reali britanniche, che ribatterono colpo su colpo alla

potenza dell’aviazione tedesca, la cosiddetta LUTWAFFE. Londra subì comunque gravissimi danni e visse

una drammatica situazione, ma riuscì, però, a non farsi piegare dall’oppressione nazista. Naturalmente ci

furono anche battaglie sottomarine fra gli U BOOT tedeschi e le ROYAL NAVY britanniche. Questa

battaglie risulteranno poi fondamentali per l’esito del conflitto, perché se Londra e l’Inghilterra non avessero

resistito a Hitler, quasi certamente le sorti della Seconda Guerra Mondiale sarebbero andate diversamente.

Inoltre, fu la prima vera battuta d’arresto della Germania, che, fino ad allora, non aveva trovato ostacoli alla

propria arrogante espansione in Europa.

LA GUERRA IN PARALLELO di Mussolini (che non voleva aiuti da Hitler per paura di dover poi subire

anch’egli e l’Italia pesanti limitazioni ad opera dei nazisti, e anche per orgoglio e volontà di dimostrare la

forza dell’esercito italiano) si dimostrò una disfatta totale. Infatti, in ottobre, tentò di conquistare la Grecia

(l’anno prima era stato conquistato il vicino regno d’Albania), ma gli italiani furono respinti e, addirittura, i

greci contrattaccarono facendo scappare via le truppe del Duce. Mussolini dovette arrendersi all’evidenza e

accettare, da quel momento in avanti, l’aiuto della Germania.

Tuttavia, nell’aprile del ’41, con l’aiuto tedesco, i Balcani furono interamente riconquistati e la Grecia tornò

sotto il dominio nazi-fascista.

Nel 1941 Le forze dell’ASSE si riprendono i Balcani

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FRONTE OCCIDENTALE (1942-1944)

Nel 1942 diventa sempre più drammatica la situazione degli Ebrei e delle altre minoranze etniche

perseguitate da Hitler (soprattutto zingari).

Una volta chiuso il fronte africano, le forze Alleate (Inglesi e Americani) si concentrano sulla conquista

dell’Italia per poi raggiungere direttamente la Germania attraverso il passo del Brennero (dal Trentino).

Ovviamente, vista la vicinanza del Nord Africa con la Sicilia, si decise d’intraprendere la risalita della nostra

nazione proprio partendo da quella regione. Il 10 luglio del 1943 avvenne lo “Sbarco in Sicilia”.

SICILIA

FORZE ALLEATE

Il 25 luglio, Mussolini veniva arrestato e il comando del Governo affidato al Maresciallo Badoglio. Di fatto,

aveva termine la dittatura fascista su tutta l’Italia.

Nel settembre del 1943, il nuovo Governo in carica firmò l’armistizio con gli Inglesi e gli Americani e

L’ITALIA CAMBIÒ CAMPO PASSANDO DALL’ALLEANZA CON LA GERMANIA A

QUELLA CON LE FORZE ALLEATE ANGLO AMERICANE (8 SETTEMBRE).

In questo stesso periodo incominciarono a formarsi i primi gruppi di PARTIGIANI, che combatterono

contro i Nazisti sul territorio italiano per liberarlo dai tedeschi. Questa lotta viene definita

RESISTENZA (cioè, il resistere dei partigiani all’oppressione nazi fascista e che lottarono contro

tali dittature per ripristinare la libertà).

Sempre in questi frangenti Hitler liberò Mussolini, esiliato sul Gran Sasso (Abruzzo), e, a quel

punto, il Duce instaurò, nel Nord Italia ancora in mano ai Nazisti, la Repubblica Sociale Italiana

(RSI). L’Italia, praticamente, veniva spaccata in due:

Nord Italia : Repubblica Sociale con capitale Salò (vicino al lago di Garda, presso Verona)

Sud Italia : Regno Monarchico con capitale Brindisi (dove si erano rifugiati il Re e Badoglio subito

dopo l’armistizio dell’8 settembre), sotto la tutela delle forze alleate.

Fu il momento più drammatico per l’Italia, perché da quegli istanti in avanti, moltissimi Italiani si

fronteggeranno su opposti schieramenti. Fra loro vi fu chi continuò a lottare a fianco dei tedeschi,

aderendo quindi alla Repubblica Sociale di Salò (definiti spregiativamente repubblichini) e che,

invece, aderì alla Resistenza, schierandosi a fianco degli inglesi e degli americani.

Sostanzialmente, gli anni che vanno dal settembre 1943 all’aprile 1945 furono anni di

GUERRA CIVILE: italiani contro italiani.

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Situazione italiana dopo l’8 settembre 1943

NORD E CENTRO ITALIA SOTTO IL FASCISMO E IL NAZISMO

SUD ITALIA SOTTO GLI ALLEATI (Gran Bretagna e Usa)

Poco alla volta gli alleati incominciano a risalire la Penisola e, NEL GIUGNO 1944,

ROMA VENNE LIBERATA.

Il 6 GIUGNO 1944, avvenne lo “SBARCO IN NORMANDIA”

(detta anche D –Day o OPERAZIONE OVERLORD). I due generali che comandavano le truppe

alleate erano MONTGOMERY (inglese) e EISENHOWER (leggi EISENAUER).

Quando parliamo di questo avvenimento, in realtà, dobbiamo parlare di una serie di battaglie

avvenute in successione fra giugno ed agosto in ben 5 spiagge della Normandia. Per l’esattezza durò

77 giorni con una media di 6.774 morti al giorno, compresi civili, fra i soli alleati. Chi ha fatto

questi calcoli sostiene che ci furono più morti in questi scontri che a Verdun o a La Somme nella

Prima guerra mondiale. Il vantaggio dei soldati alleati su quelli tedeschi era di 3-1. Le truppe che

combatterono in Normandia furono prevalentemente inglesi e canadesi. Ad ogni modo, per

comodità storica, è giusto sempre sintetizzare parlando di truppe anglo americane. Esse dovettero

affrontare la linea difensiva tedesca, il cosiddetto Vallo Atlantico, che era una fortificazione

progettata dai tedeschi e che si estendeva dalle coste dei Paesi Bassi fino al confine tra Francia e

Spagna, sull'Atlantico appunto, e doveva servire come difesa da eventuali attacchi degli eserciti

stranieri.

LO SBARCO IN NORMANDIA

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Alla fine di luglio il Vallo fu completamente sfondato e in agosto le truppe anglo americane

entravano a Parigi, che, nel frattempo, era già stata liberata dai partigiani francesi. Il Generale

tedesco che comandava le truppe a Parigi si rifiutò di obbedire a quel pazzo di Hitler che voleva

che, in caso di sconfitta, prima dell’arrivo degli alleati la capitale francese venisse rasa al suolo.

Così, una volta liberata l’intera Francia, nacque in essa la QUARTA REPUBBLICA. Al giorno

d’oggi, in questa nazione, siamo alla quinta repubblica. Naturalmente, come già voi sapete molto

bene, la prima repubblica di Francia è nata durante la Rivoluzione francese. Ma questa, come si suol

dire, è un’altra storia…

L’ULTIMO ANNO DI GUERRRA: 1945

Febbraio 1945 – Conferenza di Yalta

Si riunirono presso questa cittadina dell’Ucraina, i rappresentanti degli Usa, Inghilterra e Urss. Essi

stabilirono che, una volta terminata la guerra, oramai saldamente in mano alle forze alleate, la

Germania sarebbe stata divisa in quattro zone d’influenza da spartire fra queste 3 nazioni più la

Francia.

Tutta Europa stava ormai per essere liberata dal Nazismo.

Dopo aver dilagato in Germania, le truppe anglo tedesche, il 25 aprile, raggiunsero l’Elba

congiungendosi con le truppe sovietiche, in attesa di assediare Berlino e conquistarla. Nel frattempo

anche in Italia, sempre il 25 APRILE, i partigiani del CLN (Comitato di liberazione nazionale)

diedero l’ordine (insurrezione generale) di liberare Milano. il 25 aprile è, infatti, celebrato in Italia

come il giorno della Festa di Liberazione.

Mussolini, mentre tentava di scappare in Svizzera travestito da ufficiale nazista, venne riconosciuto

e arrestato dai partigiani, i quali lo fucilarono il 28 aprile. Il suo cadavere fu esposto per i piedi a

Piazzale Loreto (Milano), e fatto scempio da parte della folla inferocita. Hitler, per paura di subire

la stessa sorte, due giorni dopo decise di suicidarsi. Furono ritrovati i suoi resti bruciati, anche se

non si ha la certezza che appartenessero al Fuhrer.

La sera fra l’8 e il 9 maggio terminarono gli scontri in Europa con la richiesta di pace da parte della

Germania. Mancava ancora il fronte del Pacifico…

Dopo la fine della guerra, Berlino venne divisa in quattro zone d’influenza, così come tutta quanta la

Germania. Tre di esse, quelle che rappresentavano la zona occidentale, furono spartite fra Americani, Inglesi

e Francesi, mentre la parte orientale fu riconosciuta all’URSS.

Berlino distrutta dopo la fine della guerra

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FRONTE NORD AFRICANO (1940-1943)

Una volta in cui anche l’Italia entra in guerra (maggio 1940) anche il nord Africa diventa teatro di

guerra. Italia e Germania si contrappongono ai soldati britannici e americani con le loro rispettive

colonie.

Dopo essere rimasto in attesa degli eventi, Mussolini, per paura di rimanere senza terre da

conquistare, e sotto lo strapotere di Hitler, decide di far entrare l’Italia in guerra. Fu un grandissimo

errore, che portò progressivamente il Fascismo a perdere consensi fra il popolo e che gettò la nostra

nazione in una crisi tremenda.

L’Italia, che ha il dominio sulla Libia, cerca d’impadronirsi del vicino Egitto, sotto il possesso

inglese, ma non vi riesce e subisce il contrattacco britannico e, a questo punto, Mussolini è

costretto, suo malgrado, ad accettare l’aiuto tedesco. Figura importante fu quella dell’ufficiale

tedesco ROMMEL e del suo leggendario gruppo: gli AFRIKAN KORPS. Egli fu da tutti

considerato grande stratega militare, passato alla storia come “La volpe del deserto”.

Dopo l’entrata in guerra degli Usa, avviene lo sbarco delle truppe americane in nord Africa, che portò,

automaticamente, all’occupazione militare da parte dei Nazisti della Repubblica di Vichy (parte centro -

meridionale della Francia) per poter contrastare più adeguatamente gli Inglesi e gli Americani. La Francia

meridionale, infatti, è vicina al Marocco e all’Algeria.

FRANCIA

NORD AFRICA

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Fra la fine del 1942 e l’inizio del 1943 la situazione per le forze dell’ASSE (Germania e Italia) è oramai

drammatica ed è evidente a tutti quanti che sarà solo questione di tempo prima che vengano definitivamente

sconfitte. Due sono le battaglie fondamentali passate alla storia:

EL ALAMEIN e ALA AMBAGI

Nella prima, la famosissima battaglia di EL ALAMEIN (a 80 Km da Alessandria d’Egitto) le forze

dell’asse vennero ricacciate oltre l’Egitto e, in meno di tre mesi, furono costrette a ripercorrere all’indietro

tutti i territori conquistati dall’inizio del conflitto fino a giungere in Tunisia. In questo scontro dimostrarono

coraggio e grande valore i soldati della FOLGORE, che attuarono una strenua resistenza all’avanzata inglese,

anche se alla fine vennero sconfitti.

Nel frattempo le forze anglo americane sbarcarono anche nel Nord dell’Africa (Marocco e Algeria),

bloccando praticamente la fuga dei nazifascisti, i quali vennero presi in mezzo a due fuochi: Egitto e Libia da

una parte in mano anglo americana, Tunisia ai Tedeschi e Italiani, Marocco e Algeria anch’esse in mano

anglo americana.

Quindi, ricapitolando, le forze degli ALLEATI (Usa e Gran Bretagna) riescono a circondare quelle

dell’ASSE (Germania e Italia).

FORZE ALLEATI DELL’ASSE

ALLEATI ALLEATI

Con quella di ALA AMBAGI, l’esercito italiano, comandato dal duca AMEDEO SAVOIA

D’AOSTA viene sconfitto presso appunto Ala Ambagi, una montagna alta 3.438 metri circa che si

trova in Etiopia.

L’esercito italiano combatté coraggiosamente tanto che quando si arrese, fu concesso ad esso

l’onore delle armi, ovvero i soldati assieme al duca Amedeo d’Aosta poterono passare fra le due ali

dell’esercito nemico con parte del loro equipaggiamento militare e, nel caso del loro caso, con la

pistola d’ordinanza. L’onore delle armi veniva concesso al nemico che si era dimostrato valoroso e

leale sul campo di battaglia.

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Nel maggio del 1943 il fronte nord africano viene chiuso definitivamente con la fuga dei soldati

tedeschi e italiani verso l’Europa meridionale per cercare di potenziare la difesa di tale zona

strategica contro l’avanzata anglo-americana da ovest e quella sovietica da est.

.

TEDESCHI

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FRONTE ORIENTALE (1941-1942)

Proprio a partire dal 1941, la Germania decise di attaccare l’Unione Sovietica (Operazione Barbarossa) e di

rompere il patto stabilito con l’Unione Sovietica due anni prima.

Questa scelta operata da Hitler, fu determinante per l’esito del conflitto perché, da quel momento in avanti,

l’Inghilterra non fu più sola in Europa a combattere contro la Germania. I sovietici (che ben sapevano che

prima poi sarebbero stati attaccati dai tedeschi), furono colti impreparati dall’attacco, perché erano convinti

che Hitler, prima di aprire un fronte contro di loro, avrebbe prima cercato di sottomettere l’Inghilterra.

4, 5 MILIONI DI UOMINI furono inviati in territorio sovietico, per quella che è passata alla storia come la

CAMPAGNA DI RUSSIA. In due settimane le truppe tedesche penetrarono in territorio sovietico per

centinaia di Km giungendo quasi fino a Mosca, senza però riuscire ad espugnarla (cioè conquistarla). Come

contro Napoleone, i russi attuarono la TATTICA DELLA TERRA BRUCIATA e il “GENERALE

INVERNO” fece il resto. Se è vero che le battaglie si vincono e si perdono anche per fortuna o sfortuna,

indubbiamente le condizioni climatiche sono fra i fattori determinanti. Pensate che quello del 1941 fu

l’inverno più gelido degli ultimi 140 anni in Russia!! Il 4 dicembre le temperature, a Mosca, raggiunsero i –

35!!...

Oltre a Mosca venne considerata strategicamente fondamentale la città di STALINGRADO, dove si

combatté la MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.

L’assedio di Stalingrado ha oramai trapassato i confini della stessa storia ed è direttamente entrato a far parte

del mito. I cittadini e soldati di quella città resistettero con le unghie e con i denti ai continui assalti dei

tedeschi dimostrando un eroismo e una determinazione al di fuori del comune.

URSS Mosca Stalingrado

Nel 1942, però, avvenne la controffensiva sovietica che allontanò la minaccia nazista da Mosca e il rigido

inverno russo fece il resto. Da una possibile “guerra lampo” in territorio sovietico, si passò ad una guerra di

“logoramento”. In questa nuova fase dello scontro, la Germania era destinata a perdere l’iniziale vantaggio

legato alla superiorità tecnica e strategica. Hitler non aveva imparato nulla dall’esperienza di Napoleone…

E proprio alla fine di quell’anno si rovesciano le sorti della Guerra; infatti, dopo un assedio durato più di un

anno e mezzo, proprio alla fine del ’42, le truppe dell’Armata Rossa contrattaccarono all’invasione tedesca,

spingendo lontano dal loro territorio le truppe germaniche.

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FRONTE ORIENTALE (1943-1945)

La situazione, dunque, volgeva oramai nettamente a favore degli stessi sovietici, che, a partire dal 1944, nel

giro di pochi mesi riuscirono non solo a liberare completamente l’intera Urss, ma, addirittura, a compiere una

lenta, quanto inesorabile, controffensiva che li avrebbe portati, l’anno successivo, ad invadere Berlino.

URSS

Nel frattempo, per l’esattezza a fine gennaio, veniva liberata la Polonia con la raccapricciante scoperta dei

Lager. Auschwitz venne liberato il 27 gennaio, e per questo tale data è quella del “giorno della memoria”.

Nel febbraio 1945 abbiamo la Conferenza di Yalta. Presso questa cittadina dell’Ucraina, si riunirono

ROOSWELT, CHURCILL e STALIN, i leader delle tre potenze che stavano per sconfiggere il

Nazismo..Essi stabilirono che, una volta terminata la guerra, oramai saldamente in mano alle forze alleate, la

Germania sarebbe stata divisa in quattro zone d’influenza da spartire fra queste 3 nazioni e la Francia.

Nei mesi seguenti tutta Europa stava ormai per essere liberata.

Dopo aver dilagato in Germania, le truppe anglo franco americane, il 25 aprile, raggiunsero l’Elba

congiungendosi con le truppe sovietiche, in attesa di assediare Berlino e conquistarla.

URSS

FORZE BERLINO

ALLEATE

Il 30 aprile Hitler si suicidò. Mentre la sera fra l’8 e il 9 maggio 1945 terminarono gli scontri in Europa con

la sconfitta della Germania. Restava aperto ancora il fronte del Pacifico…

I sovietici respingono

i tedeschi

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IL FRONTE DEL PACIFICO

Per fronte del Pacifico intendiamo la zona dell’Oceano Pacifico che durante quegli anni era contesa

fra il Giappone (anch’esso stato totalitarista con una politica di espansione aggressiva simile a

quella tedesca e italiana) e l’America. E proprio per via di questi contrasti gli Usa entrarono in

guerra.

In che modo, dunque, l’America entrò nella Seconda guerra Mondiale ?

Essa intervenne dopo l’ATTACCO DI PEARL HARBOR del 7 dicembre 1941.

Che cosa è l’attacco di Pearl Harbour ?

L’attacco che l’aviazione nipponica (cioè gli aerei giapponesi) sferrò a partire dalle ore 3.42 del mattino del

7 DICEMBRE 1941 nella zona di Pearl Harbor (Hawaii) col quale buona parte della flotta (marina)

americana venne distrutta. 2.403 morti di cui solo 59 giapponesi. L’azione nipponica aveva l’obiettivo di

respingere l’avanzata americana sul Pacifico, infatti gli Usa e gli altri stati occidentali erano in contrasto

proprio con il Giappone per il predominio economico su tale Oceano. A quel punto, gli americani furono

costretti ad entrare nel conflitto. Subito dopo, anche Italia e Germania dichiararono guerra agli Usa, mentre

la Gran Bretagna al Giappone.

PEARL HARBOR

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FRONTE DEL PACIFICO (1942)

Il Giappone controllava tutto il sud est asiatico. Infatti, dopo aver distrutto la flotta americana (e in attesa che

gli Stati Uniti potessero ripresentare un’adeguata forza militare in grado di contrastare i nipponici sul

Pacifico) esso aveva in mano le Filippine, la Malesia, la Birmania e l’Indonesia. Si trovava, quindi, a

minacciare da vicino l’India, in mano agli Inglesi, che, a quel punto, furono costretti a distogliere un po’

delle loro forze dal fronte africano per contrastare il Giappone sul Pacifico.

INDIA

Tuttavia, però, già nel maggio di quell’anno, cioè del 1942, arrivarono le prime vittorie degli anglo -

americani nel Pacifico (con le due battaglie dei Coralli e quella delle MIDWAY) .

GIAPPONE USA

MIDWAY

Il Giappone aveva conquistato, dunque, le

FILIPPINE, la MALESIA, la BIRMANIA e

l’INDONESIA.

Anche l’INDIA, sotto la Gran Bretagna,

si sentiva minacciata. Fu così che la Gran

Bretagna decise di spostare una parte della

sua flotta sul Pacifico contro il Giappone.

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FRONTE DEL PACIFICO (1943-1945)

Nel 1943 la situazione rimane in stallo, nel senso che l’America e l’Inghilterra preferisce

concentrare la maggior parte della sua forza militare contro la Germania in Europa. proprio in

quell’anno, il 23 novembre a Tarawa, c’è una importante vittoria americana. Su 3.000 soldati

giapponesi e 1.000 civili ne restano in vita solamente 17.

L’anno decisivo è comunque il ’44, perché dopo che nel ‘43 il sud Italia viene liberato e dopo che,

l’anno seguente, appunto il 1944, con lo sbarco di Normandia viene progressivamente liberata la

Francia, gli Usa incominciarono a spostare massicce quantità di mezzi e di uomini sul fronte del Pacifico,

visto che, oramai, sembrava evidente a tutti che la Germania, in Europa, avrebbe avuto le ore contate. Di

vitale importanza fu certamente l’impiego delle portaerei, capaci di trasportare fino a 50 elicotteri. Così

come importanti furono i “bombardamenti strategici”, cioè una concentrazione impressionante di fuoco e

missili sganciati dagli aerei e che colpivano obiettivi particolari in mano ai giapponesi, distruggendo

completamente le linee difensive e le forze militari di questo paese nel Pacifico.

A inizio maggio 1945, come già visto, la Germania crolla e, dunque, la guerra rimaneva aperta solo

nel Pacifico con il Giappone oramai unica forza a contrastare gli americani, che senza più problemi

nel resto del mondo, poterono concentrare tutte le loro risorse militari ed economiche per annientare

l’Impero nipponico. Agli inizi del ’45, divenne presidente Henry Truman, il quale per accelerare la

fine delle ostilità prese la vergognosa decisione di sganciare due bombe atomiche su

HIROSHIMA (6 agosto) e NAGASAKI ( 9 agosto).

A metà agosto, HIROITO, l’imperatore giapponese, offerse la resa senza condizioni. Così, IL 2

SETTEMBRE 1945, TERMINAVA LA SECONDA GUERRA MONDIALE.

L’esplosione della bomba atomica e i suoi effetti devastanti ad HIROSHIMA

L’aereo ENOLA GAY, con il quale fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima. Il nome dell’aereo deriva

da quello della mamma del pilota, che si chiamava, appunto, Enola Gay.

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L’ITALIA IN GUERRA - GLI ULTIMI ANNI DEL FASCISMO

1940 Dopo essere rimasto in attesa degli eventi, Mussolini, per paura di rimanere senza terre da

conquistare, e sotto lo strapotere di Hitler, decide di far entrare l’Italia in guerra. Fu un grandissimo

errore, che portò progressivamente il Fascismo a perdere consensi fra il popolo e che gettò la nostra

nazione in una crisi tremenda.

L’Italia, che ha il dominio sulla Libia, cerca d’impadronirsi del vicino Egitto, sotto il possesso

inglese, ma non vi riesce e subisce il contrattacco britannico e, a questo punto, Mussolini è

costretto, suo malgrado, ad accettare l’aiuto tedesco. Figura importante dell’ufficiale tedesco

Rohmel, grande stratega militare, passato alla storia come “La volpe del deserto”.

1942

Famosissima battaglia di EL ALAMEIN (a 80 Km da Alessandria d’Egitto) nella quale le forze

dell’asse (Tedeschi e Italiani) vennero ricacciate oltre l’Egitto e, in meno di tre mesi, furono

costrette a ripercorrere all’indietro tutti i territori conquistati dall’inizio del conflitto fino a giungere

in Tunisia. Nel frattempo le forze anglo americane sbarcarono anche nel Nord dell’Africa (Marocco

e Algeria), bloccando praticamente la fuga dei nazifascisti, i quali vennero presi in mezzo a due

fuochi: Egitto e Libia da una parte in mano anglo americana, Tunisia ai Tedeschi e Italiani,

Marocco e Algeria anch’esse in mano anglo americana. Oramai questo fronte di guerra era destinato

a chiudersi con la vittoria delle forze alleate.

1943

Una volta chiuso il fronte africano, le forze Alleate (Inglesi e Americani) si concentrano sulla

conquista dell’Italia per poi raggiungere direttamente la Germania attraverso il passo del Brennero

(dal Trentino). Ovviamente, vista la vicinanza del Nord Africa con la Sicilia, si decise

d’intraprendere la risalita della nostra nazione proprio partendo da quella regione.

Il 10 luglio del 1943 avvenne lo “Sbarco in Sicilia”

ALLEATI

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Il 25 luglio, Mussolini veniva arrestato e il comando del Governo affidato al Maresciallo Badoglio.

Di fatto, aveva termine la dittatura fascista su tutta l’Italia.

Nel settembre del 1943, il nuovo Governo in carica firmò l’armistizio con gli Inglesi e gli

Americani e l’Italia cambiò campo passando dall’alleanza con la Germania a quella con le

forze Alleate anglo americane (8 settembre).

In questo stesso periodo incominciarono a formarsi i primi gruppi di partigiani, che combatterono

contro i Nazisti sul territorio italiano per liberarlo dai tedeschi. Questa lotta viene definita

RESISTENZA (cioè, il resistere dei partigiani all’oppressione nazi fascista e che lottarono

contro tali dittature per ripristinare la libertà)

Sempre in questi frangenti Hitler liberò Mussolini, esiliato sul Gran Sasso (Abruzzo), e, a quel

punto, il Duce instaurò, nel Nord Italia ancora in mano ai Nazisti, la Repubblica Sociale Italiana

(RSI). L’Italia, praticamente, veniva spaccata in due:

Nord Italia : Repubblica Sociale con capitale Salò (vicino al lago di Garda, presso Verona)

Sud Italia : Regno Monarchico con capitale Brindisi (dove si erano rifugiati il Re e Badoglio subito

dopo l’armistizio dell’8 settembre), sotto la tutela delle forze alleate.

RSI

(dittatura nazi-fascista)

REGNO MONARCHICO

(sotto Vittorio Emanuele III

e difeso dagli ALLEATI)

Fu il momento più drammatico per l’Italia, perché da quegli istanti in avanti, moltissimi Italiani si

fronteggeranno su opposti schieramenti. Fra loro vi fu chi continuò a lottare a fianco dei tedeschi,

aderendo quindi alla Repubblica Sociale di Salò (definiti spregiativamente repubblichini) e chi,

invece, aderì alla Resistenza, schierandosi a fianco degli inglesi e degli americani.

Sostanzialmente, gli anni che vanno dal settembre 1943 all’aprile 1945, nel NORD e nel CENTRO

ITALIA, furono anni di Guerra Civile: italiani contro italiani.

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PARTIGIANI ITALIANI, VS FASCISTI E NAZISTI

FORZE ALLEATE

PARTIGIANI vs FASCISTI GRUPPI FORZE

ALLEATE vs NAZISTI

In breve tempo, l’intero sud Italia venne liberato dagli ALLEATI (prevalentemente americani e

inglesi). L’unica città meridionale che riuscì a scacciare i tedeschi senza l’aiuto delle forze anglo

americane fu la città di Napoli.

Il movimento di protesta che fece scappare i soldati della Germania è passato alla storia come le

famosissime QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI (27-30 settembre 1943).

Ciò avvenne proprio pochi giorni dopo la notizia dell’armistizio firmato con l’America e la Gran

Bretagna. All'indomani dell'armistizio del '43, dunque, molti napoletani lasciarono la città, ma

altrettanti rimasero, decisi a darsi un'organizzazione e ad opporsi alle autorità tedesche che il 13

settembre li minacciarono apertamente: Dal 27 settembre iniziò una vera e propria caccia all'uomo,

senza distinzione d'età: diciottomila persone furono fermate, portate via, arrestate Poi, alla notizia

dell'esecuzione spietata di un giovane marinaio coinvolto nella resistenza, esplose la rivolta. In

breve l'intera città si schierò in prima linea, si alzarono le barricate in tutti i quartieri e per quattro

giorni i napoletani tennero duro fino a costringere i tedeschi alla resa.

Napoli fu la prima città dell’intera Europa in cui un popolo di civili riuscì a scacciare i tedeschi dal

proprio territorio. La notizia si sparse dovunque per l’incredibile tenacia con la quale i napoletani

erano riusciti a far ritirare la WEHRMACHT (esercito tedesco).

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1944

Mentre Roma è ancora sotto il dominio tedesco (anche se in realtà è stata dichiarata CITTÀ

APERTA, ovvero teoricamente libera da ogni controllo su di essa da parte degli stranieri), avviene

il più famoso attentato compiuto da gruppi partigiani nei confronti dei soldati tedeschi. L’episodio

in questione è quello di VIA RASELLA, dove il 23 marzo del ’44 i partigiani comunisti delle

Brigate Garibaldi fecero esplodere due bombe che ammazzarono 33 soldati tedeschi. Per

rappresaglia (cioè vendetta), i nazisti uccisero 335 italiani, dieci per ogni tedesco morto

nell’agguato. I cadaveri furono poi fatti sparire all’interno delle cave di pozzolana sulla via

Ardeatina a Roma e difatti tale drammatico episodio è ricordato come quello delle

FOSSE ARDEATINE. Nella fretta di vendicarsi dell’attentato, i tedeschi conteggiarono un

numero maggiore di persone da uccidere rispetto a quello stabilito (infatti 33 x 10 = 330), ma resisi

conto dell’errore non si scomposero più di tanto e ammazzarono anche i restanti 5 prigionieri.

Nell’Aprile del ’44, nel Regno Monarchico del Sud Italia, si formò il Primo Governo di Unità

Nazionale, che comprendeva tutte le forze anti fasciste (cattolici, socialisti, comunisti, ecc.)

In giugno Roma venne liberata.

Nell’autunno di quell’anno, le truppe alleate subirono una battuta d’arresto sulla Linea Gotica

(linea difensiva da Pesaro a La Spezia, congeniata dai Nazisti per bloccare l’avanzata anglo

americana e rallentare la liberazione dell’Italia).

SPEZIA

LINEA GOTICA PESARO

Inoltre, gli aiuti militari si indebolirono perché, già a partire dall’estate del ’44, gli anglo –

americani avevano progettato uno sbarco in Normandia (Nord della Francia) per liberare la Francia

dal regime nazista e in modo tale da poter penetrare in Germania attraverso il Reno, che era il

confine naturale che separava, per l’appunto, Germania e Francia.

In pratica, i partigiani, con l’aiuto delle forze Alleate, comunque presenti nel Nord Italia, rimasero

da soli a fronteggiare le truppe tedesche, che si macchiarono, soprattutto in questo periodo, di

crimini vergognosi e massacri d’intere popolazioni per vendicarsi del tradimento compiuto dal

Governo italiano. L’inverno del 1944/1945 fu un momento terribile per i partigiani, che dovettero

lottare strenuamente per resistere all’esercito tedesco.

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1945

Dopo aver dilagato in Germania, le truppe anglo tedesche, il 25 aprile, raggiunsero l’Elba

congiungendosi con le truppe sovietiche, in attesa di assediare Berlino e conquistarla. Nel frattempo

anche in Italia, sempre il

25 APRILE 1945 , i partigiani del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)

diedero l’ordine (insurrezione generale) di liberare Milano. IL 25 APRILE È, INFATTI,

CELEBRATO IN ITALIA COME IL GIORNO DELLA FESTA DI

LIBERAZIONE. Mussolini, mentre tentava di scappare in Svizzera travestito da ufficiale nazista, venne riconosciuto

e arrestato dai partigiani, i quali lo fucilarono il 28 aprile. Il suo cadavere fu esposto per i piedi a

Piazzale Loreto (Milano), e fatto scempio da parte della folla inferocita.

(si può vedere il video dell’arrivo dei cadaveri a Piazzale Loreto, e che fu girato all’epoca, su il

seguente indirizzo web: https://www.youtube.com/watch?v=wOCecmSa-M0 )

Hitler, per paura di subire la stessa sorte, due giorni dopo decise di suicidarsi. Furono ritrovati i suoi

resti bruciati, anche se non si ha la certezza che appartenessero al Fuhrer…

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SOMMARIO

LE CAUSE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE P……………………………….. 2

I DUE SCHIERAMENTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE P………………………………… 7 FRONTE OCCIDENTALE (1940-1942) P………………………………… 8

FRONTE OCCIDENTALE (1942-1944) P………………………………… 10

L’ULTIMO ANNO DI GUERRRA: 1945 P………………………………… 12

FRONTE NORD AFRICANO (1940-1943) P…………………………………. 13

FRONTE ORIENTALE (1941-1942) P…………………………………. 16

FRONTE ORIENTALE (1943-1945) P…………………………………. 17

IL FRONTE DEL PACIFICO P…………………………………. 18

FRONTE DEL PACIFICO (1942) P…………………………………. 19

FRONTE DEL PACIFICO (1943-1945) P…………………………………. 20

L’ITALIA IN GUERRA - GLI ULTIMI ANNI DEL FASCISMO P………………………………….. 21