Hitler e l Enigma Del Consenso

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    HITLER E L'ENIGMA DEL CONSENSO

    di

    Ian Kershaw

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    (Riassunto)

    Paola Di Dio

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    Il potere di Hitler: un enigma

    Fra i grandi della storia politica universale, Hitler rappresenta un caso davvero unico. Fino aitrentanni la sua fu unesistenza assolutamente oscura, ma a partire da allora e per tutti i ventisei annisuccessivi il suo destino cambi e fin col lasciare un marchio indelebile come dittatore della Germania e

    istigatore di una guerra di sterminio, che segn la pi drammatica eclissi dei valori della civilt. Nato da unafamiglia piccolo-borghese nella cittadina austriaca di Braunau am Inn (posta al confine con la Germania),nella prima parte della sua vita non fece nulla che potesse che lasciasse intravedere un destino di tragicagrandezza. Tutto, infatti, lasciava prevedere un futuro di mediocrit e di grigiore. A sedici anni lasci lascuola superiore.

    Nel 1907 e nel 1908 fu respinto agli esami dammissione allAccademia di arti grafiche di Vienna.Rimasto nella capitale condusse una vita da escluso: un solitario circondato da pochissimi amici econoscenti, un emarginato convinto del proprio talento artistico e pieno di verso la societ borghese che loaveva rifiutato. Nel 1913 scapp a Monaco per sottrarsi alla chiamata di leva nellesercito austriaco. Qualchemese dopo il suo volto compare in mezzo alla folla esultante allindomani della dichiarazione di guerra tedesca alla Russia.

    Di l a poco part per il fronte, arruolandosi come volontario nellesercito bavarese. Inquadrato con il

    grado di appuntato in un reggimento di fanteria, fu decorato due volte per il coraggio mostrato incombattimento, ma non vene ritenuto idoneo alla promozione, perch non in possesso delle necessariecapacit di comando. I suoi commilitoni lo consideravano un tipo strano, bizzarro e introverso, sprofondatonella lettura di Schopenhauer. Senza alcun dubbio la prima guerra mondiale fu un momento cruciale per laformazione di Hitler. Per uno che aveva ritrovato se stesso sui campi di battaglia, le notizie della sconfittatedesca e della rivoluzione (pervenutegli mentre era ricoverato in un ospedale della Pomeriana per lesioniagli occhi provocate dalliprite (aggressivo chimico))rappresentarono un colpo terribile. Per qualche tempon rest sconvolto e traumatizzato: il risentimento che prima lo aveva tormentato interiormente, ora proruppealla luce del sole con violenza.

    Una volta dimesso dallospedale rimase nellesercito con compiti di sorveglianza ordinaria suigruppi estremistici attivi a Monaco e attraverso questo lavoro entr nel neoistituito Partito tedesco deilavoratori, una delle tante formazioni settarie di estrema destra nazional-sciovinista.(1)

    Il suo ingresso in quello che sarebbe diventato il partito nazionalsocialista gli spalanc le porteallinterno delle grandi birrerie incui si trattava la politica. Attraverso questa esperienza acquis lautostima ela sicurezza di s tipica dellagitatore politico, soprattutto quando coloro che locircondavano cominciarono ariconoscergli una capacit insolita di esprimere i pi volgari risentimenti e pregiudizi populistici attraversoformule demagogiche capaci di far presa immediata sugli ascoltatori.

    Origini sociali, educazione, istruzione, ambiente: tutto parlava contro di lui, compreso il fatto di nonessere tedesco, almeno fino a quando non gli venne concessa la cittadinanza nel 1932. Egli non appartenevaa una di quelle famiglie da cui in Germania uscivano i membri della classe dirigente, n la sua figura emerseallinterno delle tradizionali lites di potere. Era un vero outsiders, tutto ci che ebbe da offrire per lungotempo non fu altro che una serie di fobie ideologiche profondamente radicate e un talento demagogico fuoridellordinario, una capacitunica di evocare gli istinti pi bassi delle masse. La domanda come fu possibileHitler assill gli oppositori del nazismo ed ha continuato ad ossessionare gli storici fino ai giorni nostri.Oltre quello relativo alle modalit di ascesa al potere, altri interrogativi riguardano il carattere, la portata e leforme di esercizio del dominio hitleriano.

    Nel 1933 sia in Germania sia allestero molti osservatori davano per scontato che il successo diHitler fosse un fenomeno destinato ad una breve durata, poich aveva tutte le carte in regola come agitatorema non come uomo di governo e perch sarebbe stato spodestato e messo da parte dai gruppi di poteretradizionali, una volta superata la fase cruciale della crisi. Questi giudizi ci fanno capire quanto sia difficilespiegare il fatto che Hitler, una volta divenuto cancelliere riusc a consolidare ed ampliare le basi del suodominio.

    (1) Sciovinismo- patriottismo aggressivo, esclusivo e fanatico che esclude ogni comprensione e riconoscimento dei diritti di

    altri popoli o nazioni. Deve il proprio nome al granatiere francese Nicolas Chauvin che, provando un'eccessivaammirazione per Napoleone Bonaparte, continu a esaltare i suoi successi anche dopo la sconfitta di Waterloo e divenne

    oggetto di scherno dei suoi colleghi e personaggio di canzoni e commedie popolari. Lo sciovinismo, come fenomenosociale contemporaneo, quasi sempre associato all'imperialismo e al militarismo estremo.

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    Tali considerazioni suscitano ulteriori domande sui presupposti di quel potere, sulle modificazionidei rapporti di forza allinterno dei potentati che lo sostenevanoin Germania, sul modo in cui tali mutamentiincisero sulla portata e sulleserciziodel dominio hitleriano e sugli effetti che la forma di autorit incarnatada Hitlerprodusse sulle esistenti strutture governative e amministrative. Lanalisi di taliquestioni permette distabilire le relazioni fra il potere hitleriano e le forze sociali impersonali che lo forgiarono e locondizionarono, il grado di autonomia di cui il dittatore godette nellesercizio del potere e il ruolo che questodominio personale ebbe nel condurre la Germania nellabisso della guerra e dellasconfitta finale. Nei lorotentativi di dare risposta a questi interrogativi, gli storici hanno sempre dovuto fare i conti con la difficolt atrovare il giusto equilibrio interpretativo tra il ruolo delle singole personalit e limportanza delle strutture edelle forze oggettive come fattori determinanti dello sviluppo storico. Riguardo a tutto ci ci sono diverseinterpretazioni proposte dagli storici. Da un lato si collocano le spiegazioni di matrice marxista-leninista, chehanno minimizzato limportanza del ruolo svolto da Hitler e hanno negato lesistenza diqualsiasi spazio perlesercizio di un potere personale autonomo. Secondo taleinterpretazione il dominio esercitato da Hitler fulespressione del potere dei gruppipi reazionari del capitale finanziario e imperialistico tedesco.

    Questi gruppi avrebbero preparato lascesa di Hitler al potere, utilizzandolo come portavoce eagentenellopera di distruzione della classe operaia organizzata e fornendogli glistrumenti di base per risollevareleconomia capitalistica e per avviare quellespansione che avrebbe dovuto assicurare legemonia del

    capitalismo tedesco in Europa e quindi nel mondo. In tale quadro i veri padroni furono i magnatidellindustria e della finanza: dopo aver fatto di Hitler un dittatore al loro servizio, continuarono adeterminare i limiti entro i quali la sua azioni avrebbe potuto svolgersi.

    Nei paesi dove invece ha dominato la storiografia liberale, limportanza attribuitaal ruolo autonomodelle singole personalit nella storia di solito stato esaltato. Mentre gli storici dellex Germania Est nonhanno scritto neanche una biografia di Hitler, la persona del dittatore tedesco inizi ad affascinare gli studiosinon marxisti, sin dagli anni in cui questi era ancora in vita, e da allora la serie delle ricostruzioni biografichenon si mai interrotta. Tali opere hanno scandagliato a fondo la vita di Hitler ed esaminato meticolosamentele componenti del suo bagaglio ideologico, spingendosi a volte sul terreno di una psico-storia dai trattispeculativi.

    Nei primi anni del dopoguerra la spiegazione del nazismo e delle sue conseguenze arriv pi di unavolta a identificarsi cos strettamente con la persona di Hitler, da generare lidea che linfluenza diabolica di

    quel singolo uomo fosse stata capace di traviare unintera nazione, altrimenti destinata al progresso e allafelicit. Mentre nella storiografia Germania Est Hitler era considerato poco pi che una cifra nella contabilitdegli interessi capitalistici, nella biografia comparsa allOvest si ignorava totalmente le istanze del capitale,che erano viste implicitamente, ma anche esplicitamente, come subordinate agli imperativi politici eideologici del dittatore. Sulla scorta di queste interpretazioni divergenti il potere di Hitler appare o comeelemento del tutto trascurabile o come fattore cruciale che autorizza a sussumere lintero fenomeno nazistanella categoria dellhitlerismo.Nei tempi pi recenti gli approcci interpretativi vengono classificati sotto duegrandi categorie intenzionalista la prima, strutturalista (o funzionalista) la seconda. Le interpretazioniintenzionaliste danno per scontato il ruolo dominante del potere assoluto hitleriano allinterno del TerzoReich

    (2) e considerato la storia del nazismo al potere come la storia della realizzazione programmata e

    consequenziale delle visioni ideologiche del dittatore.Per questi studiosi, Hitler lincarnazione piclassica del potere in uno Stato totalitario. Sullaltro

    fronte, lapproccio funzionalista ha sottolineato come le decisioni politiche del dittatore fossero condizionateda fattori strutturali, per esempio di carattere economico, o dal funzionamento particolari di alcunimeccanismi-base del sistema di potere nazista, quali la necessit da parte di Hitler, di evitare qualsiasi azioneche potesse mettere in pericolo la propria posizione e il proprio prestigio.

    (2) Reich- Impero, regno o altra forma di governo dello Stato tedesco. Primo Reich: il Sacro Romano Impero ricostituito nel

    962 da Ottone I e durato fino al 1806. Secondo Reich: impero tedesco su base federale, costituitosi nel 1871 e durato fino

    al 1918. Terzo Reich: il regime instaurato dal nazismo hitleriano e il periodo di tempo (1933-1945).

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    Lanalisi di questo processo decisionale collocato allinterno di un sistema di potere caotico ha

    portato a mettere in dubbio lampiezza del raggio di azione del dittatore, la sua autonomia dacondizionamenti esterni e al sua capacit di incidere realmente sulle scelte politiche. Secondo taleinterpretazione Hitler cercava il pi possibile di non prendere decisioni, si dibatteva spesso nellincertezza, sipreoccupava esclusivamente di conservare il proprio prestigio e la propria autorit ed era fortemente soggettoallinfluenza di coloro che di volta in volta lo circondavano. Insomma egli sarebbe stato tuttaltro che un

    dominatore dal potere illimitato, piuttosto fu un dittatore debole.Nel 1934 un esponente di punta del regime dichiar che nel Terzo Reich era compito di ognuno

    lavorare per il Fuhrer(3)seguendo ogni sua indicazione e desiderio. I seguaci pi fanatici di Hitler preseroci alla lettera, ma anche altri meno coinvolti finirono soggettivamente o di fatto col lavorare per il Fuhrerfavorendo quelle circostanze che consentirono al dittatore di ampliare sempre pi il suo potere e di tradurrein azione di governo le sue utopie ideologiche. Tali osservazioni suggerisco che lesercizio del poterehitleriano fu fortemente condizionato dal potere simbolico che emanava dalla figura del Fuhrer. Questadisponibilit ad accettare un livello di concentrazione personale del potere costituisce il punto cardinedellinterpretazione.

    Il potere pu essere definito come la possibilit di far valere la propria volont entro una relazionesociale, anche di fronte ad unopposizione. Il complessoorganismo dello Stato moderno si regge su tutta una

    serie di apparati di potere tra loro collegati, ma ognuno dotato di una relativa autonomia. Oltre alla sfera delpotere politico in senso stretto, altri ambiti di potere da questo parzialmente indipendenti (es. esercito, mondoeconomico, apparati di produzione ideologica) possono agire, ognuno separatamente o tutti insieme, asostegno o contro la forma di dominazione politica esistente.

    Infatti il comando, o dominio, la possibilit di far seguire a un ordine di un certo tipo lobbedienzaautomatica da parte di un dato gruppo di persone. Cos quello di potere non pi un concetto assoluto, marelativo: le possibilit di comando conseguite da un individuo o da un gruppo avviene a spese di quelle di unaltro individuo o gruppo. Ci non esclude leventualit che due o pi individui o gruppi estendano, almenotemporaneamente, il loro dominio a danno di una terza fazione.

    Nel caso del Terzo Reich, una tale evenienza ha trovato riscontro nel fatto che il crollo delleistituzioni democratiche and a vantaggio non solo di Hitler del Partito nazionalsocialista, ma anche delletradizionali lites di potere, capaci di rinnovare in parte le basi della propria autorit grazie allalleanza col

    nazismo.Nel Terzo Reich, liniziale cartello di potere comprendente sia la componentenazista che alcunisettori della vecchia classe dirigente nazional-conservatrice fu scosso, col passare degli anni, da lotte semprepi aspre, a conclusione delle quali furono proprio le fazioni pi radicali ad avere la meglio. Il loro successofece solitamente aggio sulla protezione diretta del Fuhrer, ma si pu dire, allopposto,che la stessa posizionedi Hitler fu significativamente rafforzata dallemergeredelle componenti che erano a lui pi legate e che sipresentavano come i pi decisi organi esecutivi delle politiche ispirate alle sue direttive ideologiche.

    In altre parole, questa nozione di potere pu servire a spiegare in termini razionali il processo digraduale assolutizzazione del potere hitleriano a spese degli altri elementi che componevano il sistema didominio della Germania nazista. Una chiave interpretativa utile a comprendere tale processo pu esseretrovata in un altro concetto di Weber, quello di potere carismatico. La nozione weberiana considera iltermine carisma in unaccezione tecnica che ha poco in comune con luso che se ne fa oggi. Diversamentedalle forme di dominio fondate sullautorit tradizionale di capi ereditari o sullautorit legale e

    burocratico-impersonale che caratterizza la maggior parte dei sistemi politici moderni, il poterecarismatico sibasa sulla percezione, da parte di un seguito di fedeli, del senso della missione e delle doti dieroismo e di grandezza in possesso di un leader riconosciuto.

    Mentre le prime due forme di dominio sono stabili, quella carismatica instabile: essa tende ainstaurarsi nei momenti di crisi ed entra in difficolt o quando non riesce a tenere fede alle aspettative create,o quando si routinizza in un sistema capace di riprodursi soltanto attraverso leliminazione, la subordinazioneo la sussunzione delloriginaria essenza carismatica.

    (3) Fhrer: appellativo (in tedesco guida, condottiero) ricalcato su quello di duce, con cui fu acclamato dai nazisti Adolf

    Hitler. Nel 1934, dopo la morte del Presidente Paul von Hindenburg, Hitler raccolse nella sua persona tutti i poteri,

    diventando ufficialmente Fhrer und Reichskanzler (guida e cancelliere del Reich).

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    Max Weber formul queste idee quando Hitler non era ancora apparso sulla scena politica, ma la suanozione di potere carismatico pu tornare utile per comprendere sia le origini sia la prassi del poterehitleriano. Infatti, essa applicabile allanalisi tanto delmodo in cui Hitler riusc a imporsi come dominatoreallinterno del movimento nazista, quanto delleffetto corrosivo sviluppato dal suo potere una voltasovrapposto ad una diversa struttura di dominio quale era quella dellapparato burocratico-legale dello Statotedesco.

    Da parte marxista stato obiettato che il concetto di potere carismatico difficilmente compatibilecon lesistenza di un moderno stato capitalista. Effettivamente lesercizio di una simile forma di dominioappare in contraddizione con le modalit di governo razionale e regolato necessarie alla riproduzione delcapitalismo, ma le cose stanno diversamente se si sposta lattenzione sui momenti di crisi dello statocapitalista. qui che va individuato il terreno di coltura del potere carismatico e la natura e funzione del suodispiegamento, ed qui che le concezioni weberiane, dimostrano la loro importanza per poter comprenderele loro caratteristiche peculiari delle forme di dominazione fasciste e linstabilit delle basi di potere deisistemi statali ad esse improntati.

    Nel moderno Stato capitalista la base del potere politico lufficio e la funzione che tale ufficioassolve. Perci questo potere impersonale e proprio lesercizio burocratico e impersonale del potere sullascorta di norme legali ugualmente impersonali costituisce il nucleo di quella struttura di dominio definita da

    Weber legale-razionale. Tuttavia, in casi come quello della Germania ai primi anni Trenta il meccanismoimpersonale di funzionamento del potere legale-razionale pu essere sottoposto ad un attacco frontale,soprattutto da parte di coloro i quali da quello stesso meccanismo si sentono danneggiati e minacciati.Conseguenza di tali fenomeni fu, nella crisi terminale della Repubblica di Weimar(4), lemergereimprovviso di un atteggiamento diffuso che port ad accettare la creazione di un sistema di governoradicalmente diverso da quello precedente, perch basato sullesercizio personale del potere e dellaresponsabilit. In base a ci che stato detto appare chiaro che tale forma di dominio pu instaurarsi soltantoa seguito di una crisi di proporzioni insolite e che allo stesso tempo non si pu sostituire alle struttureburocratico-razionali, ma deve come sovrapporsi ad esse. I tratti specifici della soluzione carismatico-plebiscitaria affermatasi in Germania sono da riportare al fatto che la crisi generale degli anni postbellici, e inparticolare dei primi anni Trenta, si innest su una cultura politica affatto peculiare.

    Caratteristica dominante di questultima era la predisposizione, diffusa prevalentemente ma non

    esclusivamente negli strati borghesi, a concepire unimmagine eroica della politica, formatasi attraversoguerre condotte sul suolo tedesco e caratterizzata da profonde discontinuit e divisioni.Attorno agli anni Venti il bisogno di trovare un nuovo grande leader, che assommasse in s le qualit

    del guerriero, del grande sacerdote e delluomo di Stato, era sentito con ardore in tutti gli ambienti delladestra tedesca. Questo capo avrebbe eliminato tutte le divisioni e avrebbe riportato il Reich allunit e allagrandezza.

    Nei primi anni Trenta laggravarsi della crisi diede nuova risonanza a tali idee eport alla ribalta chi,come Hitler, poteva rivendicare a se stesso le qualit eroiche del capo carismatico, facendosi allo stessotempo forte dellappoggio di unorganizzazione dotata di tutte le caratteristiche di una comunitcarismatica.Questa comunit, inizialmente, fu formata dai soggetti pi vicini a Hitler, che divennero i primiorgani di trasmissione del culto della personalit che circondava il futuro dittatore. I loro rapporti con Hitlernon erano determinati dalla carica impersonale e formale che questi deteneva come capo del Partito, ma da

    rapporti di lealt personale di tipo arcaico e quasi feudale, fondati sul riconoscimento della missione di cuiil capo era investito e dei successi che aveva conseguito.

    Oltre al gruppo ristretto dei dirigenti nazionalsocialisti, i principali destinatari del carismahitleriano furono gli attivisti del movimento, incaricati di diffondere il messaggio delle sue grandi imprese.Altri portatori e beneficiari di questo carisma furono i funzionari delle organizzazioni, fra cui spiccavano perimportanza le SS,che dovettero la loro stessa esistenza e la loro crescente influenza proprio allo strettorapporto che le legava alla persona di Hitler.

    (4) Repubblica di Weimar:Regime politico vigente in Germania dal 1919 fino all'avvento al potere di Adolf Hitler nel 1933.

    Prese nome dalla citt di Weimar, in Turingia, dove si riun l'Assemblea nazionale costituente incaricata di elaborare

    l'ordinamento costituzionale della Repubblica tedesca proclamata il 9 novembre 1918, dopo l'abdicazione dell'imperatoreGuglielmo II.

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    Al di sotto di tutti cera il grannumero di devoti del Fuhrer diffusi nella popolazione, che con la loroadulazione gli fornirono una base di popolarit rivelatasi essenziale per il consolidamento della sua posizionedi potere. Un contributo oggettivo al rafforzamento del culto della personalit carismatica del Fuhrer venneanche dagli ammiratori pi prudenti, dai sostenitori pi tiepidi, che per non vedevano alcuna alternativa,dagli opportunisti pronti a gridare Heil Hitler pi forti di tutti gli altri se questo poteva tornare utile.Dunque per esser fruttuosa unanalisi del potere hitleriano deve esplorare lascesa, il consolidamento elespansione del potere carismatico, il suo duplice fondamento nella repressione e nel consensoplebiscitario, e le sue manifestazioni ed effetti una volta raggiunto lacme dellautonomia relativa e deldominio assoluto.

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    Il potere dellidea

    Senza dubbio linfluenza di Hitler si fece sentire sulla cerchia dei suoi primi, e spesso fanatici,seguaci che costituirono poi il manipolo ristretto dei discepoli a lui pi fedeli e devoti. Questi uominiformarono il nucleo fondamentale di quella comunit carismatica che fece di Hitler il proprio idolo ed

    eroe. Il fascino esercitato da Hitler su questo gruppo ristretto di adepti deriv dalla forza di convinzione dellasua Idea, del suo credo politico, accoppiata alle straordinarie capacit demagogiche messe in mostra da Hitlerstesso sin dagli esordi della sua carriera politica.

    Egli era di statura media, il suo corpo sembrava dominato per intero dalla testa. La parte superioredella fronte era nascosta da un ciuffo ritorto, sicch tutto il volto sembrava concentrato nei corti baffi chespuntavano fra labbra e naso. I suoi vestiti non si distinguevano per eleganza, la sua dentatura era scadente,cos come sarebbe diventata col passare degli anni la vista, tanto da costringerlo ad usare gli occhiali. Propriogli occhi leggermente sporgenti e la fissit dello sguardo costituivano la caratteristica pi appariscente dellasua persona. Il suo stile di vita era ripetitivo e conservatore ma al tempo stesso piuttosto originale. Eglicercava di seguire il pi possibile abitudini fisse: era astemio ed anche vegetariano, non fumava e nonbeveva caff e aveva una mania della pulizia che lo spingeva a lavarsi con frequenza fuori dalla norma.

    Leggeva molto e avidamente ed aveva una capacit straordinaria di ricordarsi i fatti pi minuti. Su

    una serie non piccola di argomenti poteva tenere banco esprimendo opinioni fondate, e si ritenevaparticolarmente esperto di tutto ci che concerneva la storia, larte e larchitettura, ma coltivava un interessespeciale anche per la medicina e la biologia. Questa fiducia nella sua preparazione culturale da autodidatta siaccompagnava al disprezzo verso gli intellettuali dotati di un educazione formale. Anche se dal punto di vistaumano manteneva sempre le distanze e restava inavvicinabile persino per i suoi pi assidui collaboratori, eglisapeva mostrare grande sensibilit per le cose pi banali.Gradiva la compagnia delle donne che trattava sempre con gentilezza e cortesia, e quando era in compagniasapeva far ridere con una freddura o con le sue mimiche spassose. Inoltre aveva un fortissimo senso di lealtverso coloro che sin dai primi tempi si erano sottoposti a sacrifici e privazioni per aiutarlo. Questecaratteristiche personali non sarebbero bastate a imporlo allattenzione pubblica se non si fosseroaccompagnate alle sue idee politiche e alla sua capacit di catturare un uditorio con la forza delle parole.Prese da sole le idee di Hitler non bastano a spiegare n la sua presa sulle masse n lo sviluppo dellaNSDAP(5).

    Anche se spesso mostr incertezze sulle singole scelte politiche da adottare, egli non dubit maidalla giustezza delle proprie idee.

    La forza e la solidit di quelle convinzioni furono i fattori principali che spinsero coloro che gli eranovicini e che condividevano i suoi pregiudizi ad accettare la sua supremazia personale. La semplicit della suavisione di una lotta fra il bene e il 1male si accompagnava allo spietato fanatismo e allostinazione con cuiegli sosteneva le proprie opinioni.

    Questi attributi fecero di Hitler una figura di spicco negli ambienti della destra sciovinista attiva neiprimi anni Venti e, dopo che le sue apparizioni pubbliche, gli conferirono in breve tempo il ruolo diprincipale esponente di quegli ambienti e gli aprirono le porte dei circoli della ricca borghesia di Monaco.Egli divenne sempre pi indispensabile per le sorti del movimento, riuscendo anche ad assicurarsi ilsostegno di altre frange della destra radicale.

    A costituire il nucleo essenziale dellideologia hitleriana concorrevano diverse componenti: laconcezione della storia come lotta tra le razze, lantisemitismo radicale, la convinzione che il futuro dellaGermania potesse essere assicurato solo dalla conquista di spazio vitale a spese della Russia e lidea dellanecessit di uno scontro risolutivo con il marxismo e con la sua incarnazione nel bolscevismo giudeovittorioso nellUnione Sovietica.

    Questi concetti strettamente correlati luno con laltro sono dimportanza fondamentale, non soloperch Hitler vi rest fedele per oltre ventanni, ma soprattutto perch gli obiettivi ideologici da loro risultanti trovarono attuazione pratica durante la seconda guerra mondiale.

    (5)

    NSDAP(National Sozialistische Deutsche Arbeiterpartei- Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori).

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    Non facile stabilire esattamente quando come e perch Hitler fece proprie quelle idee cui avrebbefanaticamente tenuto fede per tutto il corso della sua carriera politica. Certo che il processo dicondensazione dei suoi diversi filoni di pensiero in un sistema ideologico composito giunse a pienocompimento con la stesura di Mein Kampf (6) nel 1924, e che dopo di allora tale sistema conobbepochissime modificazioni.

    Anni importanti di apprendistato furono quelli vissuti a Linz dopo labbandono della scuola esuccessivamente a Vienna. Altra fase cruciale della vita del dittatore fu la prima guerra mondiale esoprattutto il trauma della sconfitta tedesca del 1918. Infine vanno considerati gli anni compresi tra il 1920 eil 1924 quando le sue idee subirono alcune modificazioni essenziali.

    I primi e pi odiati nemici di Hitler erano gli ebrei. Le origini e le cause del suo visceraleantisemitismo sono state discusse a lungo e approfonditamente, ma non si ancora giunti a considerazionicerte. Alcune teorie sono decisamente infondate; ad esempio quella che fa derivare la sua paranoia antisemitada presunte tracce di sangue ebraico nella sua discendenza familiare del tutto irrealistica, mentre piplausibile lipotesi che egli credesse che suo padre fosse ebreo. Ancora pi fantasioso il tentativo dispiegare lavversione verso gli ebrei con iltrauma isterico da lui patito in conseguenza dellavvelenamentoda gas riportato alla fine della guerra, che avrebbe associato alla morte di sua madre nel 1907 avvenuta sottoleffetto di un gas anestetico somministratole da un medico ebreo.

    Le cause della mania antisemita di Hitler restano avvolte nellombra. Interpretazioni di tipopsicologico attribuiscono alla mente del dittatore fantasie morbose e complessi di persecuzione che possonoessere pi o meno plausibili. Tutto ci che si pu dire con qualche certezza che il senso di frustrazione daluiprovato nel constatare la discrepanza tra lalto concetto che egli aveva di se stesso e la sua vita di artistafallito, ebbe modo di focalizzarsi su un capro espiatorio che sembrava racchiudere in se tutti i mali e che gliforniva, allo stesso tempo, una spiegazione del suo fallimento personale e la prova che la storia era dalla suaparte.

    Secondo quanto egli racconta nel Mein Kampf, a convincerlo allantisemitismo sarebbe statolincontro con una figura in caffettano e dai capelli neri e ricci che camminava per le strade di Vienna.Questa visione appare romanzesca, poich leggeva giornali pangermanici e antisemiti gi quando abitava aLinz, ed era gi a quel tempo un ammiratore del leader pangermanista e antisemita austriaco Georg vonSchonerer; ad ogni modo non c dubbio che le sue opinioni sugli ebrei si radicalizzarono oltre misura

    durante la permanenza a Vienna.Gli anni viennesi influirono anche sullo sviluppo di altri aspetti della Weltanschauung (pensiero,ideologia) hitleriana. Secondo le sue stesse parole, la sua vita da sbandato nei bassifondi sociali della Viennadel tempo gli fece toccare con mano le patenti ingiustizie della societ borghese, spingendolo a riflettere suquella che allora era chiamata la questione sociale. Lincontro con la socialdemocrazia viennese,successivamente, lo port al rifiuto totale delle dottrine classiste e antinazionali propagandate da quelpartito, mentre lodio per la monarchia asburgica divenne elemento integrante di quelliper-nazionalismotedesco di cui si era imbevuto sin dai tempi della sua adesione al movimento di Schonerer.

    Una volta riconosciuti gli ebrei come colpevoli di tutti questi mali, ed elevata tale convinzione adingrediente principale della sua visione del mondo, cominci a prendere forma il nucleo essenziale diunideologia basatasullavversione pi accesa nei confronti della societ del tempo, accoppiata alla visioneutopistica di un ordine futuro fondato sullautorit indiscussa di uno Stato nazionale tedesco etnicamente

    puro.Negli anni della guerra un altro elemento cruciale trov posto in questo sistema di pensiero: la

    concezione della storia come lotta tra le diverse razze, destinata a risolversi a favore della razza pi forte, piadatta e pi spietata. La decisione di Hitler di impegnarsi nella carriera politica sembra che sia stata presadurante la degenza nellospedale di Pasewlak. In realt tale decisione arriv molto pi tardi e in manieracasuale. Infatti, quando, soldato, torn a Monaco, trov una citt diversa da quella che aveva lasciato nel1914.

    (6) Mein Kampf - Titolo del libro (La mia lotta) dettato da Adolf Hitler al compagno di carcere Rudolf Hess durante la

    detenzione subita in seguito al fallito putsch (colpo di stato) di Monaco del 1923 e pubblicato in due volumi tra il 1925 e il1926; lopera costituisce il testo ideologico e programmatico di base del nazionalsocialismo.

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    La vita politica bavarese era nel caos; sullonda della rivoluzione, Kurt Eisner, un ebreosocialdemocratico di sinistra, aveva preso le redini del governo, ma poco dopo il suo assassinio era scoppiatauna vera e propria guerra civile. Le formazioni paramilitari di destra uscirono vincitrici da una battagliasenza esclusione di colpi condotta contro la Repubblica dei Soviet degli operi e dei soldati proclamata adaprile e durata qualche settimana.

    Hitler non prese parte attiva a queste lotte, anzi, in quel periodo frequent alcuni corsi di formazioneideologica organizzati dallesercito, segu letture e seminari sulla storia tedesca, sulla teoria e prassi delsocialismo, sulla situazione economica della Germania e sul problema delle condizioni di pace, sulla Russiabolscevica, sulla politica dei prezzi, sulla questione bavarese e su quella dellunit del Reich tedesco.

    Ben presto le sue opinioni solidamente argomentate cominciarono ad imporsi allattenzione di quantiprendevano parte a tali discussioni, segnando il primo passo per Hitler verso il coinvolgimento nella politicaattiva. Ci accadde dopo che le sue doti innate di oratore popolare gli fecero meritare la nomina a istruttoreallinterno di una delle unit di propaganda e formazione ideologica dellesercito.Tale certezza si rafforzsoprattutto nellautunno del 1919quando, entrato in contatto con il neoistituito Partito tedesco dei lavoratori,fece le sue prime prove positive di oratore politico, che lo convinsero ad abbracciare definitivamente lacarriera di agitatore.

    Bersaglio principale dei suoi primi discorsi era il Trattato di Versailles e la restituzione delle colonie

    perdute e la fusione tra la Germania e Austria. In tale ottica, nemica della Germania non era la Russia malalleanza franco-britannica, mentre gli ebrei erano attaccati soprattutto in quanto agenti del capitalismofinanziario.

    A conoscere modificazioni rilevanti furono le sue opinioni sugli obiettivi futuri della politica esteratedesca, sugli ebrei e sul suo stesso ruolo allinterno del movimento nazionalsocialista. In quegli anni ariorientare il pensiero hitleriano fu dominante linflusso del poeta bavarese Eckart e dei tedeschi MaxScheubner-Richter e Alfred Rosenberg.

    Eckart contribu con la sua visione filosofica della lotta allebraismo; Scheubner- Richter eRosenberg, invece, gli trasmisero le loro convinzioni sul rapporto tra ebraismo e bolscevismo. Entrambi oltread essere antisemiti radicali, avevano vissuto in prima persona la rivoluzione russa e avevano aderenze negliambienti politici antibolscevichi.

    Inizialmente lideologia nazionalsocialista non si era interessataparticolarmente n alla Russia n al

    bolscevismo, ma i due tedeschi rafforzarono le idee di Hitler sulla radice ebraica del bolscevismo, mentreRosenberg lo convinse dellesistenza di una cospirazione mondiale ebraica. La parola dordine dellosterminio del bolscevismo giudeo era ormai diventata sinonimo della distruzione dellUnioneSovieticacome parte integrante e necessaria nella lotta della Germania per la conquista del suo spazio vitale. Sotto laloro influenza le sue opinioni conobbero una sostanziale modificazione, nel senso che soltanto in questoperiodo i due filoni di pensiero, gi presenti nella sua visione, vennero a congiungersi nel Leitmotiv dellalotta alla Russia bolscevica.

    Prima di questo passo, le espressioni pubbliche del feroce antisemitismo hitleriano avevano presocome bersaglio soprattutto il capitalismo. Nei primi discorsi di Hitler i duri attacchi rivolti al capitalismofinanziario ebraico erano associati allaccusa che imputava la responsabilit della guerra, della sconfitta edella morte di milioni di tedeschi.

    Questo era un punto cruciale del suo pensiero, tanto che in un passo del Mein Kamft afferm che

    sarebbe stato possibile salvare la vita di un milione di tedeschi uccisi al fronte se solo fossero stati posti algas venefico dodici o quindicimila di questi ebrei corruttori del popolo. In questa fase, quindi, bersaglioprivilegiato dei suoi discorsi erano i finanzieri ebrei, definiti di volta in volta usurai, profittatori, incettatori eparassiti.

    La sua visione mirava ad una soluzione radicale del problema e gi in quel periodo sugger dirinchiuderli in appositi campi di concentramento. In un discorso interessato alle SA(7)nel febbraio del 1922egli afferm che il suo unico interesse era volto alla questione ebraica riassumendo, qualche mese dopo,lintero programma del Partito Nazista in un solo punto: cio il rifiuto di considerare gli ebrei membri dellacomunit nazionale.

    (7) SA o Sturmabteilungen - Organizzazione per la sicurezza del Partito nazista tedesco, i cui membri erano noti anche con il

    nome di 'Camicie brune'. Le SA ( 'distaccamenti d'assalto') furono una creazione di Ernst Rhm (1921).

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    Nei giorni del suo processo per alto tradimento nella primavera del 1924, dopo il fallimento delputsch di Monaco del 1923 (tentativo do colpo di stato), egli dichiar alla Corte che il suo obiettivo eraquello di sconfiggere il marxismo, asserendo che il movimento nazionalsocialista riconosceva in lui il suounico e mortale nemico. In questa autodifesa gli ebrei non furono menzionati poich egli aveva capito che laquestione ebraica noninteressava soltanto la nazione tedesca, ma tutte le nazioni del mondo.

    Questo cambiamento di ideologia fu determinato dalla connessione, che si stabil nella sua mente, trabolscevismo ed ebraismo. Con la consapevolezza del ruolo occupato dalla Russia bolscevica allinterno dellasua filosofia razzista, egli svilupp anche una nuova visione in materia geopolitica. Risulta rilevante, infatti,che proprio nel 1922 (periodo in cui prese coscienza della sua missione nella lotta contro il bolscevismogiudeo) lasse della sua concezione della politica estera tedesca si spost dalle rivendicazioni coloniali,allidea di unespansione continentale a spese della Russia.

    A determinare questa modificazione degli obiettivi geopolitici dellideologia hitleriana furono nontanto considerazioni di carattere diplomatico, ma la confluenza del motivo antisemita e antibolsceviconellidea ossessiva contro il bolscevismo giudeo, consolidatasi nella volont di Hitler sotto limpressionesuscitata dal successo del bolscevismo nella guerra civile in Russia e dal profilarsi della minaccia bolscevicaanche in Germania.

    I primi discorsi ci dicono pochissimo su quelle che sarebbero diventate le sue idee in materia di

    politica estera. Fino al 1922, infatti, il suo pensiero rest orientato in senso anti-occidentale, senza essereaccompagnato da una chiara visione della politica delle alleanze che il suo Paese avrebbe dovuto seguire infuturo. Egli era convinto della validit dello spirito nazionale del popolo russo in contrapposizione ai suoigovernanti bolscevico-giudei e cos continu per lungo tempo a caldeggiare lidea di unalleanza in futuroantibritannica fra Germania e Russia. Solo verso la fine del 1922 gli obiettivi della politica estera eranoperfettamente delineati: egli mostr di aver superato i vecchi motivi della rivalit commerciale e colonialecon la Gran Bretagna e di considerare necessario un riavvicinamento a questa potenza in vista della futuraespansione tedesca sul continente europeo a spese della Russia.

    A due anni dalla stesura del Mein Kamft, Hitler aveva sviluppato la sua personale visione delmondo: crociata contro il popolo ebraico, lotta per la distruzione del marxismo e la guerra contro la Russi perdare alla Germania il suo spazio vitale. Nella sua visione la Russia avrebbe fornito alla Germania la terranecessaria a sostenere le sue ambizioni da grande potenza. Egli riteneva di realizzare in s la pi rara e

    preziosa delle combinazioni, quella fra il teorico e luomo politico, tra colui che pensa lidea e colui che la mette in atto. Il senso ultimo di questa sintesi era la lotta per obiettivi che solo pochi eletti possonocomprendere. Pi volte per definire questo compito us la parola missione.

    Fu questa sintesi, fra spirito messianico e capacit propagandistiche, che sanc la sua superioritrispetto a tutti i potenziali aspiranti alla guida del mondo; infatti, nessuno degli altri esponenti di punta delPartito poteva mettere in campo, come faceva lui, il fascino demagogico delloratoria, le doti di trascinatore.Le preoccupazioni ideologiche dei padri teorici del Partito, Feder e Rosenberg, apparivano sbiadite e limitatedi fronte alle sue. Feder fu emarginato nel giro di pochi anni, mentre i limiti di capacit di Rosenbergemersero quando fu lasciato solo a dirigere il Partito durante la prigionia di Hitler.

    Altrettanto carente era il profilo di altri esponenti: Rudolf Hess era introverso e privo di capacitdemagogiche, tanto che sin dallinizio si consider discepolo di Hitler; Julius Streicher era un demagogorazzista dallintelligenza limitata; Hermann Goring era un uomo dazione piuttosto che di idee e dopo un

    primo periodo nelle SA, fallito il putsh abbandon la scena politica per quattro anni restando escluso daivertici del Partito anche negli anni successivi; Ernst Rohm era uno squadrista ben preparato dal punto di vistamilitare, ma mancava sia di visione ideologica sia di talento oratorio; anche Gregor Strasser aveva buone dotiorganizzative, ma era meno abile quando si trattava di eccitare le masse; mentre suo fratello Otto furappresentante di quella schiera di capi nazional-socialisti che si allontanarono da Hitler cercando di staccarelidea astratta del nazismo dalla sua incarnazione nella figura del capo del Partito; Goebbels ag soprattuttocome megafono di Hitler; Himmler era un buon amministratore, ma aveva una personalit fredda, disumanae scontrosa non fatta per guadagnarsi la simpatia delle masse; Hans Frank, lesperto giuridico del capo delPartito, era una personalit debole, incerta, emotiva e sottomessa.

    Naturalmente leterogeneit delle vedute e delle ambizioni, le rivalit tra queste figure finirono coldanneggiare le possibilit di successo di ognuno di loro, consegnando la leadership del Partito a Hitler.

    La nascita del culto della personalit attorno a Hilter databile gi al 1922-23. Successivamente lasua assunzione di responsabilit del putsch nel 1923, e la sua reclusione nella fortezza di Londsberg nel1924, fu sfruttata in maniera tale da rendere un massimo effetto pubblicitario.

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    La cerchia dei seguaci del Fuhrer si era ormai consolidata. Rudolf Hess, che sin dallinizio era il pifanatico e obbediente tra i fedelissimi di Hitler, parl di un potere della personalit emanante un qualcosacapace di ammaliare coloro che lo circondavano e di espandersi in cerchi sempre pi ampi. Alfred Rosenbergammise, durante la prigionia nel carcere di Norinberga, di aver provato ammirazione per Hitler sin daiprimissimi giorni, riconoscendo in lui il creatore del Partito Nazional-Socialista e della sua filosofia, nonchun capo dotato di una solida base intellettuale.

    Anche Hans Frank la prima volta che sent parlare di Hitler ebbe chiara la sensazione che fosselunico uomo in grado di salvare la Germania; e quando nel 1929 gli chiese di rinunciare allidea diabbandonare la politica per abbracciare gli studi giuridici egli non esit. Goebbels vide in lui un genio edesider divenirne amico; per Goring, invece, la capitolazione sarebbe avvenuta soltanto nel 1928 con il suorientro nel Partito dopo gli anni di latitanza allesteroseguiti al putsch fallito del 1923, ma da quel momentoin poi la sua sottomissione fu totale e incondizionata.

    Tutti loro incontravano Hilter in ambienti ristretti e intrattenevano con lui rapporti diretti e regolari;loro furono le prime vittime e i principali propagatori del mito di Hilter. Elemento fondante di questo nucleocentrale era il potere promanante dalla persona di Hitler, nella quale risultava essenziale la fede ardente delprofeta autodesignato, la convinzione ideologica del missionario. Agli occhi dei componenti pi intimi delsuo seguito, lunione nella sua personadellideologo e del politico gli confer lo status inattaccabile di unico

    uomo capace di incarnare lidea e di tradurla in forma organizzativa.

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    Alla conquista del potere

    Per ricostruire il modo in cui Hitler giunse al potere dello Stato necessario distinguere tre livelli dianalisi.

    Il primo riguarda il processo che port Hitler ad assumere il controllo indiscusso sul PartitoNazional-Socialista, dopo che questultimo era riuscito ad unificare tutti i rappresentanti della destrasciovinista e aveva adottato come propria legge organizzativa il Fuhrerprinzip (cio il principio del comandoassoluto del leader) riconoscendo cos al suo capo il compito storico di salvare la nazione.

    Un secondo filone dovr chiarire come Hitler riusc ad ottenere consensi, al di l degli ambientiestremisti della destra nazional-sciovinista, fino ad ottenere i voti di oltre 1/3 dellelettorato tedesco.

    In terzo luogo bisogner analizzare il percorso che condusse a interessarsi alla persona di Hitlerimportanti settori non nazisti della societ tedesca, e poi spinse quelle figure-chiavi del sistema di potereweimariano ad accettare lascesa di Hitler al Cancellierato.

    Molti si sono chiesti perch il potere dello Stato tedesco fin proprio nelle sue mani. La risposta datadai nazisti (il 30 gennaio 1933 quando fu nominato Cancelliere) fu che Hitler non si stanc mai di ripetere idiscorsi pi importanti pronunciati dopo la fondazione del Terzo Reich. Secondo tale interpretazione lascesa

    del nazionalismo, dai suoi umili esordi alla presa del potere, era stata espressione del trionfi della volont.Una lotta condotta con il sostegno di una schiera sempre pi ampia di seguaci fanaticamente convinti

    della giustezza della loro causa aveva consentito di superare tutte le avversit, di sconfiggere nemici potenti edi chiamare a raccolta la nazione per salvarla dalla minaccia del bolscevismo.

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    Il movimento

    I movimenti a sfondo autoritario erano soggetti a scissioni, frazionismi e lotte per il potere. Le primefasi del Partito Nazional-Socialista furono caratterizzate dalle stesse tendenze. Come il Partito tedesco dei

    lavoratori, esso nacque nel 1919 come una delle altre 70 formazioni di estrema destra allora attive sulla scenapolitica tedesca.Accomunati dalladesione a unideologia fondata su un nazionalismo di marcarazzista, questi gruppi

    si erano sviluppati nellanno successivo alla fine della Prima Guerra Mondiale, approfittando dellatmosferacontrorivoluzionaria che si respirava in Baviera.

    Allinterno del PartitoNazional-Socialista fu Hitler stesso nel 1921 a scatenare il primo vero scontrodi potere, conclusosi con il rafforzamento della sua posizione di Capo del Partito.

    Dopo il fallimento del putsch di Monaco (1923) lunittemporanea raggiunta si dissolse e la NSDAPsi divise in gruppi in forte polemica fra loro. Tali lotte continuarono anche dopo la fondazione del Partito nel1925, mettendo in discussione la leadership di Hitler per un periodo di tempo che si prolung fino agli inizidel 1926.

    Dopo il 1930, quando la supremazia di Hitler si era ormai consolidata e il movimento

    nazionalsocialista si stava rafforzando a vista docchio, la NSDAPdovette affrontare le minacce di ribellionedella sua ala paramilitare, le SA; e superare la crisi determinata dalla secessione di alcuni suoi esponenti diprimo piano, fra cui Otto Strasser nel 1930 e il fratello Gregor, secondo uomo del partito dopo Hitler alla finedel 1932. Fino al 1933 la storia del Partito nazionalsocialista dimostra che si trattava di un movimentoinstabile composto da fazioni e interessi in contrasto reciproco e perci esposto a potenti spinte disgregatrici.

    Di per se la leadership non rappresent alcuna garanzia di unit, ma allo stesso tempo fa pensare chesenza laffermazione dellautorit di Hitler nel movimento la lotta fra le correnti avrebbe finito coldistruggere il Partito. Comunque Hitler costitu la risorsa pi preziosa della NSDAP, le chances di potere digran parte dei notabili del Partito dipendevano da lui e ci da un lato spingeva i capicorrente ad accettare lanecessit di dimostrare almeno una parvenza di unit, e dallaltro incoraggiava gli uomini di centro acollaborare attivamente per costruire e diffondere il culto del Fuhrer.

    Una tale operazione fu condotta non solo da coloro che, come Hess, ammiravano sinceramente il

    loro capo, ma anche da personaggi di punta come Gregor Srasser disposti a sostenere luso strumentale delculto di Hitler. Creato negli anni Venti e rafforzato dai successi elettorali del 1930-32, questo culto prese asvilupparsi in modo relativamente autonomo, proteggendo Hitler da qualsiasi attacco e legando sempre pi ilPartito alla sua strategia di lotta per il Potere basata sul principio del tutto o niente.

    Allinizio della sua carriera Hitler si impose allattenzione generale soprattutto per le sue doti diprotagonista, di agitatore e di abile demagogo; infatti, nel giro di pochi mesi divenne il primo oratore sortonel febbraio del 1920 sulle ceneri del Partito tedesco dei lavoratori e fu proprio lui ad esporre il programmadel Partito.

    Grazie a lui la NSDAP alla fine del 1920 raggiunse la quota di 2000 iscritti. Le sue tirate oratoriefacevano effetto soprattutto sui piccoli borghesi dalla capitale bavarese, ma ben presto riscossero interesseanche presso alcuni ricchi ed influenti personaggi delle lites sociale e politica della citt. Attraverso ErnstRohm, futuro capo delle SA e membro della NSDAP (partito tedesco dei lavoratori) sin dal 1919, Hitlerstabil contatti importanti con ufficiali dellesercito e militanti delle formazioni paramilitari vicini alleposizioni della destra radicale.

    Agli inizi del 1921 furono le garanzie finanziarie prestate da Eckart (uno dei maestri intellettuali diHitler) con un contributo di 60.000 marchi prelevato da un fondo della Reichswehr grazie alle macchinazionidi Rohm e Mayer (ex comandante dellunit di educazione ideologica della Reichswehr), a consentire alPartito lacquisizione di un proprio organo di stampa il Volkischer Beobachter. Ecco perch stato dettoche queste tre figure furono le levatrici della carrierapolitica hitleriana.

    A partire dal 1921 la NSDAP si dot anche di propria formazione paramilitare, le SA (squadre diassalto), ma anche cos il movimento fino al 1923 rest ancora lontano dallobiettivo di diventare la forza pipotente nello schieramento delle organizzazioni paramilitari della destra operanti in Baviera. Fu grazieallintervento di alcuni ricchi personaggi, che Hitler riusc a introdursi nei salotti dellalta borghesia della

    capitale bavarese, anche se pi importante fu la protezione garantita a lui e al suo movimento dalle autoritbavaresi.

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    Questi, infatti, seppero sfruttare a proprio vantaggio le simpatie nazionalsocialiste dei vertici dellapolizia, della magistratura e dellesercito della Baviera, Stato che si concepivacome baluardo della destrapatriottica contro il socialismo dilagante in Prussia, Sassonia e Turingia. Quando si stabilirono pi ampilegami con Erich Ludendorff e con altre organizzazioni paramilitari bavaresi, la NSDAP pot affrontareanche dei finanziamenti messi a disposizione del movimento nazionalista per combattere il pericolo rosso.Rohm fu importante come fornitore di equipaggiamento militare, infatti, nel 1923, fu grazie alle suepossibilit di accesso alle riserve di alcune unit controrivoluzionarie della guardia nazionale che le SApotettero disporre di armi, veicoli e altro materiale bellico. Inoltre fu proprio lui che nel settembre del 1923orchestr lascesa di Hitler a capo del fascio tedesco di combattimento, organizzazione risultante dallafusione della NSDAP con il Bund Oberland (Fascio dellOberlando) e la Reichsflagge (Bandiera Imperiale)e diventata in poco tempo la formazione paramilitare pi aggressiva ed estremista di tutta la Baviera.

    La disgregazione del Partito nazionalsocialista durante la prigionia di Hitler conferm la funzioneindispensabile della sua leadership, le lotte di frazione continuarono ad infuriare per tutto lanno successivoalla scarcerazione di Hitler e alla ricostruzione della NSDAP nel febbraio del 1925, ma la sua posizionerisult rafforzata sia dai meriti personali sia dalla stato di estrema debolezza in cui il Partito era piombatodopo il fallimento del putsch.

    Cos, quando intorno al febbraio del 1926 la NSDAP fu scossa da una nuova crisi per contrasti sorti

    sulla definizione dei suoi obiettivi e della sua strategia, Hitler si trov a disporre della forza necessaria perfronteggiare questa nuova fase. Le cause di questa crisi vanno ricercate in alcuni conflitti risalenti al periododi disgregazione interna seguito al fallimento del putsch di Monaco e nella scarsa popolarit goduta da alcunileader dominanti nella provincia bavarese. Pi gravi furono le critiche espresse da alcuni esponenti di puntadel Partito del Nord e nellOvest della Germania relativamente al programma del 1920 giudicato troppovago.

    Cerano in gioco questioni scottanti come lopportunit di partecipare alle elezioni, seguendo lastrategia legale del potere delineata da Hitler, o appoggiare un referendum popolare proposto dalle forze disinistra per lesproprio dei beni dellexcasa regnante.

    Altrettanto controversa era la linea di potere in politica estera, con il contrasto tra unipotesifavorevole alla collaborazione con lURSS contro lepotenze occidentali ed unaltra che individuava nellaRussia lo spazio vitale di espansione della Germania. A costringere Hitler a prendere liniziativa fu la

    richiesta di adozione di un nuovo programma di Partito, che avrebbe comportato non solo il riconoscimentodel carattere negoziabile della sua dottrina, ma anche laccettazione del principio che la condotta del capodoveva essere legata al rispetto del programma stesso.

    Cos il poter di Hitler allinternodellorganizzazione sarebbe stato scosso dalle fondamenta, poichla legittimazione della sua leadership derivava non dallobbedienza al programma,ma dalla capacit di faredella sua missione il veicolo di incarnazione dellidea.Hitler rimase inattivo fino ai primi del 1926, nei mesiprecedenti la noncuranza per le questioni di amministrazione del Partito lo aveva spinto a delegarne tutta lagestione nelle mani di terzi.

    Cos Hitler si interess poco alla crisi e il gruppo di lavoro, formato da alcuni capi regionali delNord, pot operare con la sua stessa autorizzazione, senza che le attivit volte fossero percepite come unasfida al suo potere. Agli inizi del 1926 divenne chiaro che quella piccola crisi stava trasformando in unaminaccia per la sua autorit di leader. Cos egli intervenendo durante una conferenza dei capi della NSDAP

    (il 14 febbraio del 1926) tronc ogni prospettiva di riforma sconfessando loperato del gruppo di lavoro eribadendo che la missione del Partito era quella di distruggere il bolscevismo giudeo, ragione per la quale eranecessario cercare lappoggio dellItalia e dellInghilterra tralasciando qualsiasi idea di riavvicinamento allaRussia.

    Inoltre stabil unidentit totale tra la suapersona e il programma attuale del Partito, il che volevadire che criticare il programma significava mettere in discussione lo stesso Hitler. In tal modo lopposizionesvan, le strutture centrali dellorganizzazione furono rafforzate, i capi settentrionali accettarono la sconfitta esi ritirarono. Poco dopo tempo la NSDAP tenne a Weimar il suo primo congresso dopo il putsch,trasformatosi in una manifestazione pubblica di fedelt al Fuhrer, dichiarando il programma del 1920immodificabile.

    La crisi era superata e la NSDAP compiva cos la sua definitiva trasformazione in Fuhrerpartei, inpartito carismatico sottoposto al potere assoluto del suo capo. In questo periodo il culto della persona diHitler fu fissato in forme istituzionalizzate allinterno del movimento nazionalsocialista, fondando ipresupposti per la sua diffusione in pi ampi strati dellelettorato nei primi anni30.

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    A dimostrazione tangibile e riconoscimento esteriore della supremazia hitleriana fu impostolobbligo di pronunciare il saluto Heil Hitler ad ogni iniziodi discorso. Dunque Hitler era riuscito a far sche il programma del Partito era ormai diventato tuttuno con la sua persona, anche se non si present comeun insieme di obiettivipolitici chiari e non implic ladesione consapevole ad ogni singolo aspetto dellasuaideologia. Egli non pensava che le scelte programmatiche potessero bastare a garantire lunit delmovimento, per, richiedeva un atto di fede incondizionata in una seria di dogmi dottrinali incarnati nella suafigura.

    Egli mantenne le distanze dalle componenti pi radicali del movimento, poich era convinto che loallontanassero dal suo obiettivo: lassunzione delle leve del potere statale. I principali dirigenti nazisti,fortemente divisi fra loro, facevano a gara nel dimostrare la loro devozione al Fuhrer e nel dichiarargli la lorolealt incondizionata sia perch erano convinti della grandezza di Hitler e della giustezza della sua missione,sia perch erano consapevoli che le loro ambizioni di carriera dipendevano dal capo, e sia perch eranodisposti ad accettare la supremazia sullaNSDAP perch garanzia dellesclusione di tutte le altre candidatureal potere interno. Una volta stabilit lautorit assoluta di Hitler allinterno della NSDAP, furonogettate lebasi per la creazione di quella pi ampia comunit carismatica destinata a diventare la principale cinghia ditrasmissione del culto del Fuhrer in nuovi settori dellelettorato e della popolazione tedesca.

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    La massa

    Hitler era unimmagine creata ed abbellita dalla propaganda. La promozione diquesta immaginerappresent una questione di vitale importanza, cos come indispensabile fu la predisposizione del popolo ad

    accettare tale immagine. legittimo credere che la maggioranza di coloro che votarono la NSDAP non lofecero tanto per convinzione ideologica, ma piuttosto per questioni locali, per calcolo razionale legato adinteressi privati o per la considerazione negativa che Hitler non avrebbe potuto fare peggio degli altri e cheperci gli si poteva dare una chance nella speranza che riuscisse a fare qualcosa di buono. La dote principaleche distingueva Hitler da coloro che condividevano la stessa prospettiva era la sua capacit di suscitare lavisione di un futuro eroico per la Germania rigenerata e risorgente dalle ceneri prodotte dalla distruzionetotale del vecchio ordine.

    Egli riusc ad infatuare milioni di tedeschi, che divennero i suoi sostenitori, convincendoli che sololui, con laiuto del suo Partito, avrebbe potuto mettere fine allattuale stato di prostrazione della nazionetedesca e condurla ad una nuova epoca di grandezza; questa visione prometteva grandi benefici per tutti,mentre ai nemici del popolo era riservato non solo il bando ma anche lannullamento totale.

    Ai fini della costruzione di massa, molto pi determinante della formulazione della dottrina nazista

    fu lo stile di articolazione e di presentazione di quelle paure, fobie ed aspettative diffuse in ambienti pi ampidel bacino di reclutamento della destra sciovinista e quando si trattava di manipolare queste forme esterioriHitler non aveva avversari.

    Egli fu, pi di ogni altro leader nazionalsocialista, colui che seppe dare voce alle ansie e ai pregiudizipi radicati, la sua forza espressiva, la saldezza delle sue convinzioni e la grandiosa visione del futuro da luiprospettata concorsero a formare un messaggio politico capace di attrarre irresistibilmente chi era gi bendisposto verso di lui. Nel Mein Kampf Hitler scriveva di aver considerato la gestione della propaganda comeil compito pi importante nel Partito nazionalsocialista dei primi anni: essa doveva dimostrare la progressivadiffusione dellIdea e tentare di piegare lintera nazione alla forza di una dottrina e di guadagnare nuoviattivisti.

    Le tecniche propagandistiche hitleriane avrebbero riscosso poco successo senza il concorso dellecondizioni esterne che resero attraente lalternativanazionalsocialista sul mercato elettorale della Germania

    weimariana, senza la depressione economica, senza la disintegrazione dei partiti borghesi liberal-conservatori; questo mercato di massa non sarebbe mai stato alla portata della NSDAP e Hitler sarebbe statoun elemento minoritario collocato in unareamarginale del sistema politico.

    La propaganda hitleriana attecch pi facilmente nelle regioni a maggioranza protestante del Nord edellEst della Germania che non nel Sud e nellOvest a maggioranza cattolica, cos come nelle campagne enei piccoli centri urbani (esclusi i centri cattolici) piuttosto che nelle grandi citt, dove fece breccia pi neiquartieri borghesi che in quelli poveri. La NSDAP godeva altissimo favore fra i lavoratori autonomi, icontadini, gli impiegati privati e statali, anche se la maggior parte dei disoccupati continu a sostenere altripartiti nonostante la propaganda continuasse a presentare Hitler come la loro ultima speranza.

    Nel movimento nazionalsocialista la componente giovanile era pi alta rispetto alle altre formazionipolitiche, fatta eccezione per il Partito comunista, anche se fino al 1933 la Giovent hitleriana rest al disotto delle dimensioni delle organizzazioni giovanili del Partito socialista, di quello cattolico e anche diquelli borghesi, nonostante si sentissero attratti dallimmagine di un movimento combattente compostoquasi esclusivamente da maschi e fato per uomini duri. Ci che i nazionalsocialisti riuscirono a fare megliorispetto agli altri gruppi, fu raccogliere consensi dai pi disparati settori della societ e costruirsi un seguitosocialmente composto, anche se avvenne sulla base di modalit differenti.

    C da dire che fino al 1933 la sinistra socialista e comunista e il cattolice simo politico restaronoinsensibili al richiamo hitleriano. Prima della presa del potere, circa 2/3 dellelettorato tedesco continu arifiutare il proprio voto a Hitler, facendosi conquistare dalla sua figura solo dopo che la NSDAP acquis ilcontrollo totale sui mezzi di comunicazione e sconfisse le opposizioni. La macchina propagandistica, messain moto nellautunno del 1929 e velocizzatasinellestate del 1930, cominci a funzionare in coincidenza delgrande successo delle elezioni di settembre dello stesso anno, dopo di che londata di nuovi attivistiche sirivers nel Partito consent una mobilitazione spronata e rafforzata delle vittorie riportate in rapida

    successione.Una volta cresciuti di numero i seguaci del Partito potevano condurre unintensissima attivit diagitazione che si materializzava in una serie di comizi, raduni di massa e marce, nonch in scontri armati per

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    il controllo di strade, piazze di citt e paesi. Con la macchina propagandistica del Partito concentrata nellemani di Goebbels sin dallaprile del 1930, questa immagine fu costruita con maggiore abilit e capacit didirezione e furono impiegate tecniche ad alto effetto, come in occasione della campagna per il secondo turnodelle elezioni presidenziali nella primavera del 1932, quando fu preso a noleggio un aereo per portare Hitlernelle diverse tappe del suo tour elettorale, accompagnato dallo slogan il Fuhrer sullaGermania.

    Limmagine che si voleva suggerire con ci, era quella di una modernit tecnologica capace dirigenerare i valori nazionali e di metterli a capo della politica tedesca. Soprattutto perch il messaggio dellapropaganda nazionalsocialista proponeva incessantemente i valori della forza, del potere, del dinamismo edella giovinezza; rappresentando, cosi, una marcia verso il trionfo e verso un futuro che si sarebbe avveratograzie alla fede nel Fuhrer.

    Tuttavia il consenso popolare da solo non sarebbe bastato a portare Hitler ai vertici dello Stato,infatti, dopo la giocata dazzardo tentata da Hitler (o la Cancelleria o niente), il Partito correva seri pericoli didisgregazione. Per risollevare le sorti del Partito e raggiungere i suoi obiettivi era necessario un aiutodallesterno.

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    Le lites

    Il passaggio del potere nelle mani di Hitler, il 30 gennaio 1933, fu il meno scontato. Una taleconclusione rimase in sospeso sino allultimo giorno, anche perch, secondo la Costituzione di Weimar, il

    Presidente del Reich non era obbligato a nominare cancelliere il Capo del Partito vincitore delle elezioni.Prima che il nazionalsocialismo acquistasse la sua base di massa e diventasse una forza elettorale, i settoridella classe dirigente tedesca mostrarono scarsa attenzione nei suoi confronti.

    Non c dubbio che alcuni gruppi di lites avessero tendenze autoritarie e posizioni antidemocraticheed per questo che i nazionalsocialisti cercassero di guadagnare il loro appoggio e che Hitler, in pi diunoccasionesi rivolse, o incontr privatamente, importanti uomini daffari allo scopo di ottenere sostegnipolitici e finanziari. Alla maggior parte degli esponenti del mondo economico sembrava poco utile dare ilproprio appoggio al partito senza influenza e con scarsissime chances di arrivare al potere, dunque non devemeravigliare se sceglievano di appoggiare i partiti borghesi di tendenze liberali o conservatici.

    La situazione non si modific neanche con la crisi economica, periodo durante il quale la NSDAPricevette dal mondo degli affari finanziamenti molto minori rispetto a quelli versati nelle casse della destraconservatrice, mentre continu a reperire i fondi necessari alle sue attivit attraverso modesti strumenti quali

    le quote discrizione, le raccolte effettuate in occasione di manifestazioni, ecc. Le cose cominciarono a cambiare nel 1929, quando la bocciatura del Piano Young(8)sulle revisioni

    dei pagamenti tedeschi dei danni di guerra, offr al Partito la prima opportunit di unire le sue forze a quelledi altre organizzazioni nazionalsocialiste e di beneficiare della pubblicit concessagli dagli organi di stampadel magnate dei mass media Alfred Hungenberg.

    Contemporaneamente si spian la strada per laccesso a importanti personaggi dellindustria e delmondo degli affari; infatti, dopo il crollo di Wall Street, i crack bancari del 1931, la caduta della democraziae la cancellazione dei debiti di guerra nel 1932, le componenti pi antidemocratiche delle lites tedeschenutrirono lidea di sostituire laRepubblica di Weimar con una forma di governo autoritaria e conservatrice.Col Governo di Heinrich Burning furono avviati sondaggi per la restaurazione della monarchia e per ilritorno ad un sistema di governo bismarchiano, ma quando i grandi agrari convinsero il Presidente Paul vonHindenburg a licenziarlo e a nominare Cancelliere Franz von Papen, il nuovo capo del governo prese inconsiderazione lidea di impiegare lapolizia e lesercito per sopprimere i partiti politici e imporre unacostituzione autoritaria.

    Dopo una serie di intrighi che portarono al licenziamento di Papen, il successore, il generaleScheleicher, cerc di poggiare il governo su una base di consenso pi larga chiamando a parteciparvi isindacati e il movimento nazionalsocialista, con Greor Strasser come vicecancelliere. Purtroppo anche il suodestino fu segnato, come i due precedenti cancellieri, poich incontr lopposizione di Hitler che provoc lasconfitta di Stasser e la sua espulsione dalla NSDAP. Nel frattempo si erano infittiti i contatti di Hitler consvariati esponenti del mondo agricolo, industriale e degli affari.

    Molto pi importanti furono i legami che si stabilirono nel 1932 tra il movimento nazionalsocialista ei grandi proprietari terrieri della Germania orientale. Nel novembre del 1932 Schacht era stato il primofirmatario di una petizione rivolta al presidente Hindenburg da un gruppo di uomini daffari che peroravanola nomina di Hitler a cancelliere, ma anche questa volta Hindenburg oppose il rifiuto. Nelle settimanesuccessive Scheleicher cerc di varare piani per loccupazione finanziati dalla Stato e di coinvolgere isindacati nei suoi disegni autoritari sollevando le preoccupazioni del mondo degli affari e dellindustriafinanziaria, mentre la sua idea di assegnare al bracciantato agricolo i latifondi in liquidazione nella Germaniaorientale gli alien le simpatie della lobby agraria. Fu in questo contesto che Papen riusc ad affermarsi comeprincipale uomo di collegamento tra i circoli economici raccolti attorno a Schacht, i vertici nazionalsocialistie la camarilla del palazzo presidenziale, a sua volta legata agli ambienti militari e al ceto dei proprietariterrieri prussiani.

    (8)

    Piano Young- Seconda revisione dei pagamenti delle riparazioni di guerra dovute dalla Germania, elaborata a partire da

    un piano presentato nell'agosto del 1929 dal finanziere americano Owen D. Young e firmato dal presidente Paul von

    Hindenburg nel marzo del 1930. Secondo le clausole del trattato di Versailles, il governo della Repubblica di Weimar

    succeduto alla monarchia dopo la disfatta tedesca nella prima guerra mondiale doveva indennizzare gli Alleati con 132miliardi di marchi-oro a compensazione dei danni causati dal conflitto.

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    Ora Papen poteva accettare un cancellierato di Hitler, ma in cambio chiedeva un gabinetto edunimpronta nazional-conservatrice e composto per lo pi da elementi non nazionalsocialisti, con la solapresenza di Hitler ed altri due ministri provenienti dalla NSDAP (Frick, in qualit di ministro del Reich eGoring, in qualit di ministro senza portafoglio).

    Sulla base di questo accordo, Papen, sfruttando il pieno favore che godeva ancora presso ilPresidente Hindenburg, riusc a convincerlo della necessit di nominare Hitler capo del governo. Lerroredella destra conservatrice fu quello dilludersi che un governo del generesarebbe riuscito a ridimensionare laforza del suo partito. Cos, forti di ci, le lites conservatrici si convinsero ad usare come proprio agente alvertice del governo nazionale un personaggio estraneo ai tradizionali circoli di potere.

    Lidea era di utilizzare Hitler per qualche tempo con il compito di tutelare i loro interessi, senzapensare che egli potesse sfruttare loccasione per andare ben oltre la missioneassegnatagli.

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    Potere e repressione

    Sotto il regime hitleriano il terrore e la repressione furono usati in modo selettivo, infatti, migliaia dioperai legati ai partiti di sinistra furono rinchiusi illegalmente nei campi di concentramento, (soprattutto

    durante la violenta ondata repressiva seguita allinstaurazione del regime nel 1933), mentre gli industriali, iproprietari terrieri e i banchieri non subirono alcuna violenza o limitazione di libert.Gli ebrei furono sottoposti alla pi spietata persecuzione e sotto tale espressione caddero anche gli

    zingari, gli omosessuali, i mendicanti ed altri elementi antisociali; mentre nessun vescovo cattolico,nonostante lo scontro che a un certo punto oppose il nazismo alla Chiesa romana, conobbe mai il carcere o ilcampo di concentramento. La polizia comp le sue retate molto pi spesso nei quartieri operai delle grandicitt che non in quelli abitati dalla borghesia, cos come le scorrerie naziste non toccarono mai n i contadini,n i piccoli proprietari dispersi nelle campagne.

    Poco o nulla fu fatto ai danni delle alte sfere, specialmente nei primi anni del Regime, n si pu direche la repressione fu una pratica che rimase costante nel tempo, poich dopo la violenta resa dei conti checaratterizz i mesi immediatamente successivi alla conquista del potere, per qualche anno si registrunattenuazione della prassi repressiva, come dimostra la diminuzione del numero degli imputati portati

    davanti ai neoistituiti Tribunali Speciali e del numero dei prigionieri nei campi di concentramento. Le cifreripresero a salire nei due anni che precedettero lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

    Linizio del conflitto, infatti, coincise con una serie dipersecuzioni e punizioni a danno di chiunquefosse sospettato di sabotare o minacciare la capacit di mobilitazione del Paese. Allinterno della Germaniala repressione colp soprattutto gli ebrei e il numero crescente di lavoratori stranieri impiegati nelleconomiadi guerra. Quando, invece, le sorti della guerra cominciarono a precipitare, la repressione si inaspr colpendoindistintamente e con brutalit tutti i comportamenti ritenuti pericolosi per il Regime, mentre fuori del Paeseil terrore si era trasformata in una tempesta sterminatrice. A partire dal 1933 questo potere si basinnanzitutto sul controllo degli strumenti di comando e di coercizione a disposizione dellappartato statale.Esso pu essere definito potere dispotico cio una modalit di esercizio della sovranit che passa attraverso lapplicazione della forza dallalto verso il basso.

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    Dissoluzione e atomizzazione dellopposizione

    In Germania bastarono sei mesi per distruggere qualsiasi forma organizzata di opposizione ealtrettanti per spazzare via gli ultimi residui di autonomia degli enti locali, gi resi inoperanti a distanza di

    qualche settimana dalla nomina di Hitler a Cancelliere, ed altri sei per stroncare la minaccia potenziale alpotere hitleriano proveniente dalle file dello stesso movimento nazionalsocialista.Nel frattempo le Chiese Cristiane, le uniche grandi realt sociali non ancora allineate al Regime,

    erano state costrette alla difensiva assumendo un atteggiamento passivo nel quale il compromesso politicoand di pari passo con una strenua lotta per contrastare le intromissioni naziste in quei campitradizionalmente occupati dalle pratiche e dalle istituzioni ecclesiastiche. Attorno al 1934 lorganizzazionedella socialdemocrazia faceva notare che la debolezza delle opposizioni era la forza del Regime.

    Gli avversari del nazionalsocialismo, infatti, erano deboli sia ideologicamente perch la grandemassa della popolazione era solo scontenta e si limitava a borbottare, sia organizzativamente perch eraproprio nellessenza di un regime fascista impedire lassociazione in forma stabile dei suoi oppositori.Bench solo due nazisti (Goring e Frick) sedettero a fianco di Hitler nel gabinetto a maggioranzaconservatrice, il personaggio pi influente dopo lo stesso Hitler era Goring, che in qualit di commissario del

    ministero dellInterno della Prussia controllava le forze di polizia del pi grande e imponente Land tedesco.A parte ci Hitler ebbe cura di conservare sin dallinizio nelle proprie mani il monopolio deirapporticon i partner di governo conservatori con cui condivideva lobiettivo disaldare i conti con il Marxismo. Il 30gennaio 1933 i diversi componenti di questa coalizione si accordarono su due propriet di fondo: primo,porre fine al Regime Parlamentare in Germania; secondo, farla fine con il Marxismo. Diverse erano le ideesul modo in cui questi obiettivi dovevano essere perseguiti: il nuovo ministro dellEconomia,Hungenberg,chiese limmediata messa al bando del Partito Comunista (proposta che fu obiettata da Hitler poich avrebbepotuto scatenare uninsurrezionecomunista e quindi far scoppiare una guerra civile); Papen sugger il varo diuna legge per la concessione dei pieni poteri al governo, anche se tale decisione significava chiederelappoggio del Partito Cattolico (Zentrum); Hitler, invece, proponeva di indire delle nuove elezioni,considerate presupposto indispensabile per qualsiasi ulteriore decisione o azione di governo.

    Nella maggioranza elettorale, lastio antimarxista dei conservatori gioc a favore diHitler che pot

    scatenare la repressione e il terrore senza doversi preoccupare di eventuali obiezioni legalitarie da parte deisuoi alleati.

    Nelle settimane che precedettero e seguirono le elezioni (5 marzo 1933) questa strategia favor ilrafforzamento del movimento nazionalsocialista a svantaggio degli altri partiti non nazisti in particolare diquelli di sinistra la cui sconfitta violenta su ordine dei vertici nazionalsocialisti e delle lites conservatrici,rappresent il primo stadio del processo di disgregazione delle forze di opposizione fino alla dissoluzione deipartiti borghesi e alla creazione di un sistema monopartitico.

    Durante la campagna fece applicare, a danno dei comunisti, basandosi sulla normativa gi esistente,il divieto delle testate giornalistiche e le riunioni contrarie al nuovo governo. Contemporaneamente Goringordin alla polizia prussiana di appoggiare le squadre paramilitari naziste, garantendo piena copertura aigendarmi che avessero fatto ricorso alle armi da fuoco per schiacciare le organizzazioni sovversive. Durantele settimane che precedettero le elezioni, Hitler cerc di evitare qualsiasi mossa che potesse danneggiare il

    suo rapporto di cooperazione con gli alleati conservatori.Lincendio del Reichstag (Parlamento), nella notte del 27 febbraio, gli diede loccasione per

    indebolire le posizioni dei suoi partner di governo e per rafforzare le proprie. Credendo che lincendio fosseil segnale dellinsurrezionecomunista, Hitler e Goring misero in moto una reazione furibonda che scatenunondata di arresti di massa di militanti della KPD (Partito Comunista Tedesco). Durante la riunione diGabinetto, tenutasi il giorno seguente, in base allarticolo 48 della Costituzione fu votato un decretodemergenza, detto Decreto per lincendio del Reichstag(9), in cui furono sospesi a tempo indeterminato tuttii diritti e le libert personali, inclusa la libert di parola, di stampa e di associazione, inoltre consentiva ditenere in carcere per un periodo di tempo illimitato i prigionieri politici non ancora processati.

    (9)

    I ncendio del Reichstag: attentato incendiario, messo in atto a Berlino il 27 febbraio 1933, che distrusse il palazzo del

    Reichstag (Parlamento tedesco) e forn il pretesto al neocostituito governo di Adolf Hitler per sbarazzarsi dellopposizionee spianare la strada allimposizione del regime nazista. Come responsabile materiale dellattentato, avvenuto poco meno

    di una settimana prima delle elezioni legislative, fu subito incriminato un giovane disoccupato olandese, ex comunista,Marinus Van der Lubbe.

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    Tale decreto rappresent un passaggio cruciale del processo di consolidamento del potere hitleriano.Nelle settimane seguenti furono compiuti i passi decisivi per leliminazione delleopposizioni organizzate disinistra e per la sottomissione delle altre organizzazioni politiche non naziste; infatti, dopo le elezioni,loccupazione nazista del potere neidiversi Lander del Reich port ad una drastica escalation delle violenzenegli Stati retti da governi non nazionalsocialisti.

    Nelle prigioni e nei luoghi di detenzione messi in piedi dalle SA, un numero imprecisato diprigionieri politici fu sottoposto a torture e pestaggi, o direttamente eliminato. Il 20 marzo, Himmler, capodella polizia di Monaco di Baviera, annunci la creazione del primo campo di concentramento, allestito neipressi di Dachau: di l apoco sorse in tutta la Germania unintera serie di campi dello stesso tipo destinatiadaccogliere i detenuti politici, in larga parte comunisti e socialdemocratici. Quando il 23 marzo, con il votofavorevole dello Zentrum cattolico, il Reichstag diede sollecita approvazione ad una legge sulla concessionedei pieni poteri al governo, che gli consentiva di varare leggi senza lapprovazionedel Parlamento e senza ilbisogno di ricorrere a decreti presidenziali, i deputati comunisti si trovavano ormai tutti in prigione eallestero.

    Dunque, nonostante il coraggio di coloro che perseguirono la resistenza, tra febbraio e marzo del1933, il Partito Comunista Tedesco cess di esistere sia come forza politica organizzata sia come minacciareale al potere nazista.

    Durante le prime settimane del cancellierato di Hitler, la SPD (Partito Social-democratico Tedesco),la sua organizzazione paramilitare di massa (Reichsbanner) e i sindacati avevano agito con la massimacautela, evitando le provocazioni e cercando di non fornire pretesti allazione repressiva degli avversari;anche se tutto ci non serv a nulla poich tra marzo e aprile la Reichsbanner fu costretta a sciogliersi e il 2maggio la stessa sorte tocc ai sindacati, che a marzo si erano dichiarati disposti a recidere i loro legami conla socialdemocrazia e a collaborare lealmente con il nuovo governo.

    La SPD, invece, sopravvisse fino al 22 giugno del 1933, quando fu messa fuori legge in base ad unprovvedimento governativo, anche se in realt la sua attivit era finita nei mesi precedenti con la chiusura dimolte sezioni; successivamente ci fu la fuga allestero di importanti dirigenti, larresto di numerosi attivisti elabbandono della lotta politica da parte di numerosi altri. Come nel caso dei comunisti, anche la SPDcontinu a svolgere attivit clandestine pi con lobiettivo di conservare esostenere la rete di solidariet tra imilitanti che di sfidare il Regime.

    Tuttavia leffetto principale dellondata di terrore scatenata nei primi mesi di governo hitleriano fuquello di evidenziare linutilit di qualsiasi opposizioneorganizzata. Infatti, i partiti di ispirazione liberare (laDDP- Staatspartei e la DVP) decisero lautoscioglimento alla fine del giugno 1933 in concomitanza con lafine delle organizzazioni indipendenti della destra nazionalista.

    Il Partito cattolico dello Zentrum e il suo gemello bavarese, la BPV, invece, resistettero fino ai primidi luglio, dopo essere stati privati del sostegno del clero a seguito delle disposizioni sullapoliticit dei preticattolici emesse dal Vaticano, in occasione delle trattative per il concordato con il regime nazionalsocialista,e dopo che una serie di arresti a breve termine compiuti dalla polizia alla fine di giugno scoraggi qualsiasiresistenza.

    Con lo scioglimento dei partiti cattolici, scomparvero dal panorama politico le ultime organizzazionipartitiche autonome rimaste ancora in vita. Infatti, dopo una decina di giorni la NSDAP fu dichiarataufficialmente lunico partito legale del Reich tedesco: a questo punto lautorit hitleriana poteva dirsi al

    sicuro di qualsiasi minaccia. Verso la fine del 1933 era stato cancellato ogni spazio organizzativo necessarioalla sopravvivenza di unopposizione politica efficace. Tale obiettivo era stato raggiunto attraverso unacarica di violenza, di repressione ben pi massiccia di quella dispiegata da Mussolini.

    Queste violenze non erano servite solo a distruggere lopposizione di sinistra, ma avevano contributoa diffondere nel resto della societ limmagine di un Regime intenzionato a raggiungere i propri obiettiviservendosi di qualsiasi mezzo. In questo contesto le Chiese cristiane riuscirono a conservare alcuni spaziorganizzativi autonomi. Il Regime avvi alcuni tentativi volti ad allineare le Chiese Protestanti, ma alla finedovette rinunciare. Pi prudente, invece, fu latteggiamento assunto verso la Chiesa cattolica, le cui struttureorganizzative furono lasciate intatte, anche se poi i nazisti cercarono in tutti i modi di indebolire e disturbarela loro presa sulla popolazione cattolica creando organizzazioni, scuole, feste e simboli alternativi a quellireligiosi. Entrambe le Chiese scelsero la via dello scontro con il Regime solo se costrette, limitando lemanifestazioni ufficiali di opposizione alla difesa delle loro prerogative in materia dottrinale e delle lorostrutture organizzative.

    Le forze armate furono lunica istituzione che riusc a conservare la propria forza davantiallinvadenza del Regime, poich Hitler si rendeva conto che loro rappresentavano una forza con cui

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    bisognava comportarsi con il massimo della prudenza in quanto ne aveva bisogno. Ecco che si spiega perchquando i vertici militari cominciarono a vedere con preoccupazione la possibile subordinazione dellesercitoad una nuova e pi importante milizia formata dalle SA, il dittatore si mostr pronto a colpire quellala delsuo stesso movimento con la stessa brutalit adoperata per piegare gli avversari politici interni.

    Una qualche forma di scontro tra il dittatore e le sue squadre paramilitari, infatti, era inevitabilepoich pi volte minacciavano di sfuggirgli di mano; anche se poi rientravano nei ranghi in considerazionedella vicinanza del loro obiettivo, la presa del potere. Loro non avevano da offrire unalternativa al disegnodi Hitler, ma appena la macchina nazista si adagi nella routine obiettarono che quella compiuta era stata unamezza rivoluzione e che la vecchia guardia controllava ancora le leve del potere.

    Le affermazioni di Rohm sulla necessit di una seconda rivoluzione e le interferenze dei dirigentidelle SA sulle amministrazioni locali sollevarono non solo paura, ma anche avversione negli ambienticonservatori, favorevoli allistituzione di uno Stato autoritario disciplinato e contrario al teppismo delle SA.

    Attorno al giugno del 1934 le manifestazioni di scontento provenienti dai circoli conservatori e letensioni tra lesercito e la milizia nazionalsocialista raggiunsero un livello tale di gravit da far temere per laposizione di Hitler, soprattutto dopo luscita di scena di Hindenburg che lo avrebbe privato di un alleatoprezioso.

    Una volta che Goring e Himmler, appoggiati dai massimi vertici della NSDAP e interessati per

    propri motivi di potere a risolvere la questione, si dichiararono pronti ad entrare in azione per rimuovereRohm ricorrendo alle squadre delle SS, il destino delle SA fu segnato una volta per sempre.Dopo che anche Hitler appoggi questa linea, il 30 giugno 1934 fu condotta unazione lampo con

    lunione della Gestapoe delle SS che port allarresto e alla fucilazione immediata di numerosi esponenti dipunta delle SA accusati di ordire un colpo di Stato contro il governo; Hitler stesso si rec in Baviera persovrintendere di persona allarresto di Rohm e alla sua esecuzione in una prigione di Monaco,contemporaneamente colse loccasione persaldare i conti con alcuni suoi vecchi avversari fra cui il generaleSchleicher e Gregor Strasser. Alla fine di quella che pass alla storia come la Notte dei lunghi coltellierano rimate sul terreno circa 85 vittime.

    La sanguinosa repressione condotta contro una parte del suo stesso Movimento rappresent unmomento critico nel processo di consolidamento del potere hitleriano.

    In primo luogo, infatti, essa elimin lunica forza interna al Regime potenzialmente in grado di

    trasformarsi in una seria opposizione o di fare da sponda allopposizione di altre forze esterne. Dopo il 30giugno 1934 le SA si trovarono ridotte ad unorganizzazione di attivisti obbedienti al Fuhrer, che siaccontentarono di sfogare la loro propensione alla violenza in attacchi contro minoranze inermi rinunciandoa qualsiasi aspirazione ai vertici dello Stato. Inoltre la perdita di potere subita dalla milizia di massa delle SAand a vantaggio delle SS.

    Il secondo effetto delleliminazione delle SA fu di avvicinare maggiormente aHitler, e alla sua ideamonocratica dello Stato, i gruppi di potere conservatori; in tal modo si rinsald il rapporto di dipendenza chelegava il dittatore nazista alle lites tradizionali. Il ministro della giustizia Gurtner forn riconoscimentolegale agli omicidi del 30 giugno facendoli passare per misure dettate dal supremo interesse dello Stato.

    Un ultimo fatto da notare che lepisodio dimostr ancora una volta a tutti gli oppositori che ilRegime non avrebbe esitato a ricorrere ai sistemi pi brutali ogni qual volta sentisse minacciati i suoiinteressi.

    (10) SS o Schutzstaffeln: Sigla del tedesco Schutz-Staffel (squadre di protezione), formatosi nel 1925 in collegamento con il

    partito nazionalsocialista e comandato dal 1929 da Heinrich Himmler. Braccio armato del nazionalsocialismo, alle SS

    venivano affidate azioni squadristiche contro gli avversari politici.La loro militarizzazione divenne completa nel corso

    della guerra, allorch operarono anche come polizia militare.

    (11) GestapoAcronimo dal tedesco Geheime Staatspolizei (Polizia segreta di stato), polizia politica del regime nazista, creata

    da Hermann Gring nell'aprile del 1933. Compito principale era di individuare ed eliminare gli oppositori (veri opresunti) del nazionalsocialismo, procedendo a esecuzioni sommarie e condannando i sospetti alle pene pi severe, tra cui

    la reclusione in campi di concentramento.

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    La repressione nella Germania nazionalsocialista fu una componente dinamica, la chiave di voltadellevoluzione delle pratiche espressive va ricercata nel processo di erosione della legalit consumatosisotto la pressione di uno Stato di polizia in cui il carattere repressivo si fuse con la spinta ideologicaproveniente dal corpo di lite del partito al potere, le SS.

    Questa organizzazione era la pi in sintonia con la dottrina dettata dal Fuhrer e si consideravalagenzia esecutiva a disposizione dellIdea hitleriana: per questo motivo, la crescita del potere delle SSrappresenta un elemento esplicativo centrale della natura e dellespansione dello stesso potere personale diHitler.

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    Erosione e asservimento della legalit nello Stato del Fuhrer

    Sotto lo Stato Nazionalsocialista la tradizione del potere costituzionale fondato sui principi giuridicipositivi sub unerosione, ma ci non avvenne attraversolintroduzione di unnuovo Codice Nazista destinato

    a sostituire le vecchie leggi.Secondo un passo del programma della NSDAP del 1920, la societ tedesca doveva essere rifondatasulle basi del diritto germanico, anche se