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Le caratteristiche dello studio e i relativi risultati Presentazione dell’aggiornamento dello studio “LA MORTALITA’ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA” Roma, 13 dicembre 2016 Carlo Conforti Luigi Di Falco (Coordinatore del Gruppo di lavoro percettori rendite)

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Le caratteristiche dello studio e i relativi risultati

Presentazione dell’aggiornamento dello studio “LA MORTALITA’ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA”

Roma, 13 dicembre 2016

Carlo ConfortiLuigi Di Falco (Coordinatore del Gruppo di lavoro percettori rendite)

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2LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

PRINCIPALI OUTCOME DELLO STUDIO

1. Variazione tendenze demografiche

Monitoraggio nel tempo

della mortalità e della durata di vita osservata delle diverse categorie IVS di percettori , confrontate con le analoghe tendenze della popolazione generale

-

2. Differenziali di mortalità/sopravvivenza

Analisi dei differenziali di mortalità (sopravvivenza/ durata di vita) tra diverse tipologie di pensionati, per professione, sesso e in funzione dell’importo della pensione

3. Scenari futuri

- Elaborazione di scenari di previsione della mortalità (sopravvivenza/ durata di vita) dei percettori attraverso modelli estrapolativi

- Confronto rispetto alle previsioni già effettuate

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CONTENUTI

• Numeri-chiave dello studio

• Tendenze osservate su:

pensionati di vecchiaia

percettori di rendite di invalidità

percettori di rendite ai superstiti

• Principali risultati degli scenari di previsione e conclusioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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4LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

ALCUNI NUMERI CHIAVE SU PARTECIPAZIONE ALLO STUDIO E SU DATI RILEVATI

Gruppo di lavoro percettori rendite (Ordine attuari)

Enti partecipanti Istituti pubblici: INPS, INAILEnti privati: CASSA FORENSE, ENPAM, CNPR, ENASARCOAssociazioni: ANIA, ASSOPREVIDENZA, ASSOFONDIPENSIONE

Lavori seguiti da:• circa 20 partecipanti al Gruppo di lavoro• alcuni rappresentanti di Autorità invitate

(Banca d’Italia, IVASS e COVIP)• Ordine Nazionale e Consiglio Nazionale

degli Attuari

Macro-tipologie di rilevati:• pensioni di base e integrative (numero e importi) per sesso• prestazioni di invalidità (numero e importi) per sesso e antidurata da evento invalidante • prestazioni ai superstiti (numero e importi) per sesso

Periodo di osservazione: 1980-2011 (eccezioni per alcuni enti)

Nel 2011, quasi 15 milioni di posizioni per quasi 200 miliardi di rendite erogate.

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5LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

STRUTTURA E CONTENUTI GENERALI DELLO STUDIO

• Mortalità e durata di vita dei percettori di rendite di vecchiaia, in totale e per singole collettività, focus su effetti “coorte” e impatto dell’importo della pensione sulla durata di vita

• Percettori di rendite di invalidità in totale e per singole collettività, analisi della mortalità in funzione dell’antidurata dall’evento invalidante

• Percettori di rendite ai superstiti in totale e per singole collettività

• Per tutte le tipologie, analisi delle differenze con la popolazione generale

• N.B. I dati disponibili arrivano al massimo al 2012, quindi non si è potuto approfondire il fenomeno di inversione di tendenza rispetto alla durata di vita (nel 2015 inferiore a quella del 2014) registrato di recente dalla popolazione generale

Analisi tendenze demografiche

1980-2011 (2012)

• Scenari estrapolati con 2 modelli di tipo stocastico (Lee-Carter «corretto» e Renshaw-Haberman con effetto coorte)

Scenari 2012-2045

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DATI ULTIMO ANNO RILEVATO E CONFRONTO CON LO STUDIO PRECEDENTE

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

Secondo i dati 2011 (ultimo anno disponibile per tutti gli enti), l’ambito dello studio è cresciuto (30% di pensioni in più rispetto allo studio precedente),

soprattutto per superstiti e invalidi.

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CONTENUTI

• Contenuti generali e numeri-chiave dello studio

• Tendenze osservate su:

pensionati di vecchiaia

percettori di rendite di invalidità

percettori di rendite ai superstiti

• Principali risultati degli scenari di previsione e conclusioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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0,001

0,010

0,100

1,000

60 65 70 75 80 85 90 95

Pop.gen. M Percettori M

Pop.gen. F Percettori F

8

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

MORTALITÀ MEDIA (ULTIMI 10 ANNI) PER ETÀ - TUTTI GLI ENTI

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

La mortalità (quozienti in scala logaritmica) dei percettori di vecchiaia

è costantemente più bassa di quella della popolazione generale, sia per il

sesso maschile sia per il sesso femminile, soprattutto nelle età iniziali

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70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

110,0%

60 65 70 75 80 85 90 95

Maschi

Femmine

9

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SELEZIONE (TUTTI GLI ENTI) VS POP. GENERALE – MEDIA ULTIMI 10 ANNI

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

… soprattutto per le età prossime al pensionamento (meno 20-25%) e per il sesso femminile

Anche la selezione (rapporto tra i quozienti di mortalità) conferma la minore mortalità dei percettori rispetto alla popolazione generale…

= POPOLAZIONE GENERALE

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PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SELEZIONE VS POPOLAZIONE GENERALE DISTINTA PER ENTE/GESTIONE – SESSO M

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

50%

60%

70%

80%

90%

100%

110%

60 65 70 75 80 85 90 95

Dip. priv. Autonomi Dip. pubb. Spett. e sport

… tutte le gestioni INPS mostrano una selezione rispetto alla popolazione generale, soprattutto gli autonomi nelle età iniziali.Per i dipendenti pubblici la selezione si protrae anche nelle età

avanzate.Per il sesso femminile le tendenze sono analoghe…

= POPOLAZIONE GENERALE

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PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SELEZIONE VS POPOLAZIONE GENERALE DISTINTA PER ENTE/GESTIONE – SESSO M

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

110%

65 70 75 80 85 90 95

Avvocati Medici Rag. E P. comm. Agenti e Rapp.comm.

… le altre professioni hanno una selezione che è anche maggiore nelle età iniziali e si mantiene sotto il 90% anche oltre.

Per il sesso femminile le tendenze non sono significative a causa di dati più rarefatti.

= POPOLAZIONE GENERALE

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PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

DISTRIBUZIONE DELLE RENDITE PER CLASSE DI IMPORTO E SESSO – ANNO 2011

Cl 113,0%

Cl 233,5%

Cl 331,0%

Cl 422,5%

Sesso maschile

Cl 153,5%

Cl 227,5%

Cl 311,8%

Cl 47,2%

Sesso femminile

33%

67%

47%

53%

Numero Importi

M

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

Il numero delle rendite è equidistribuito tra i sessi, ma le somme erogate ai percettori maschi sono i due terzi. Riguardo alle classi di importo (600€ mensili), le rendite fino a

600€ (Classe 1) sono più della metà delle pensioni erogate alle percettrici. La classe maggiore (più di 1.800 €) è quasi un quarto delle rendite erogate a percettori maschi,

meno del 10% delle rendite erogate a percettrici.

Classi di importo: 1=fino a 600€ ; 2=da 600€ a 1.200€ ; 3=da 1.200€ a 1.800€ ; 4=oltre 1.800€

Importo medio = 20.100 € Importo medio = 11.300 €

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70%

80%

90%

100%

65 70 75 80 85 90 95

Maschi teste

Maschi importi

Femmine teste

Femmine importi

13

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SELEZIONE MEDIA (ULTIMI 10 ANNI) VS POP. GENERALE (TESTE E IMPORTI) –

La selezione è significativa per le età iniziali e più marcata per il sesso femminile, anche se per i maschi si ha un maggiore effetto dell’importo

della rendita (minore mortalità)

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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Nota(*): 𝒓 𝒙, 𝒕 = 𝟏 −𝒒𝒙𝑻

𝒒𝒙𝑻−𝟏

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

L’analisi visualizza svariati effetti, peres. l’aumento di mortalità per incidentistradali degli anni ‘80-’90 del secoloscorso, poi neutralizzato dall’avventodelle cinture di sicurezza…

La figura mostra la variazione deiquozienti di mortalità (in forma di«mappa di calore» - da giallo a rossoscuro riduzione di mortalità, da celestea blu peggioramento della mortalità)della popolazione dagli anni 60 a oggi.

… riguardo alle età interessate alpensionamento, si evidenzia un«effetto coorte» per le generazioni(YoB - Year of birth) tra il 1930 e il1940, ossia riduzione di mortalità piùalta rispetto a generazioni contigue, digenerazioni di attuali percettori direndite.

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

TASSI DI VARIAZIONE MORTALITÀ* PERCETTORI VS. POP. GENERALE (1/2) Maschi

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15LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

ANALISI TASSI DI VARIAZIONE MORTALITÀ* PERCETTORI VS. POP. GENERALE (1/2) Maschi

Nota(*): 𝒓 𝒙, 𝒕 = 𝟏 −𝒒𝒙𝑻

𝒒𝒙𝑻−𝟏

Si sono calcolati gli stessi tassi divariazione anche per il database deipercettori: nel riquadro sovrappostosono illustrati i tassi relativi aidipendenti privati maschi nel periododisponibile (1980-2012)….

… e risulta che lo stesso «effettocoorte» è presente anche neipercettori. Per il sesso femminile,l’effetto è meno significativo.Si noti che l’analisi ha giustificato, nellascelta dei modelli per l’elaborazione discenari, l’adozione di un modello ingrado di «incorporare» effetti-coorte

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PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SPERANZA DI VITA (65 ANNI) – MASCHI (1/2)

18,819,320,3

18,318,4

16

17

18

19

20

21

22

Dip. Priv. Aut.Dip. Pubbl. Pop. Gen.Spett. e sport

19,119,5

18,3

21,2

16171819202122

2003 2012

Analisi per importi

+10,9%

+15,8%

• I collettivi INPS registrano durate di vita crescenti nel periodo, maggiori della popolazione

• Si avverte qualche segnale di riduzione del ritmo di crescita

• I dipendenti pubblici registrano la durata maggiore (nel 2012 20,3 anni)

• Calcolando la durata di vita in base agli importi delle rendite e non al numero, i valori sono più elevati per tutti i collettivi

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SPERANZA DI VITA (65 ANNI) – MASCHI (2/2)

20,120,6

19,6

18,3

16

18

20

22

Avvocati MediciAgenti e R.comm. Pop. Gen.Rag. e P.comm.

18,3

20,421,1

16

18

20

22

2003 2011

Analisi per importi

+12,6%

+15,3%

• Anche gli altri collettivi mostrano durate di vita crescenti nel periodo e maggiori della popolazione generale (soprattutto medici e avvocati)

• Le durate di vita ponderate per importi si confermano maggiori di quelle per teste

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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22,622,8

23,7

21,8

20

21

22

23

24

25

Dip. Priv. Aut.Dip. Pubbl. Spett. e sportPop. Gen.

22,522,8

21,8

24,4

20

21

22

23

24

25

2003 2012

Analisi per importi

+8,7%

+11,9%

• Anche le percettrici mostrano durate di vita maggiori della popolazione, più alte per le dipendenti pubbliche (+8,7% nel 2012).

• L’effetto della ponderazione per importi è inferiore (anche per i livelli medi più bassi di rendita percepiti).

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SPERANZA DI VITA (65 ANNI) – FEMMINE (1/2)

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+11,9%

+10,6%

I valori della durata di vita per le percettrici di altre professioni presentano trend meno significativi, a causa del numero contenuto di posizioni osservate.

22,1

24,4

21,820

22

24

26

28

30

Avvocati Medici Pop. Gen.

21,6

23,9

21,8

20

23

26

29

32

2003 2011

Analisi per importi

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

PERCETTORI DI RENDITE DI VECCHIAIA

SPERANZA DI VITA (65 ANNI) – FEMMINE (2/2)

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CONTENUTI

• Contenuti generali e numeri-chiave dello studio

• Tendenze osservate su:

pensionati di vecchiaia

percettori di rendite di invalidità

percettori di rendite ai superstiti

• Principali risultati degli scenari di previsione e conclusioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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0,001

0,010

0,100

1,000

50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

Invalidi M

Pop. gen. M

Invalidi F

Pop.gen. F

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PERCETTORI RENDITE DI INVALIDITÀ

MORTALITÀ MEDIA (ULTIMI 10 ANNI) PER ETÀ - TUTTI GLI ENTI

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

La mortalità degli invalidi (quozienti in scala logaritmica) è maggiore di quella della popolazione generale per entrambi i sessi. Il differenziale nelle

età iniziali è più marcato per le femmine…

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0%

200%

400%

600%

800%

1000%

50 55 60 65 70 75 80 85 90 95

Maschi

Femmine

22

PERCETTORI RENDITE DI INVALIDITÀ

SELEZIONE MEDIA (ULTIMI 10 ANNI) VS. POPOLAZIONE GENERALE

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

In particolare, nelle età iniziali la mortalità delle femmine è 9-10 volte quella della popolazione (6-7 volte per i maschi). Alle età avanzate la maggiore mortalità tende ad annullarsi: scende al 50% a 70

anni, al 20% a 80, è praticamente nulla a 90

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PERCETTORI RENDITE DI INVALIDITÀ

ANALISI MORTALITA’ PER ANTIDURATA E PER SESSO

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

0%

500%

1000%

1500%

2000%

2500%

50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

Invalidi M t<=2 Invalidi F t<=2

Invalidi M t>2 Invalidi F t>2

Per i soggetti che hanno subito da poco tempo (<=2 anni) l’evento cha ha dato luogo all’invalidità, nelle età iniziali

osservate la mortalità è molto più marcata (circa 20 volte quella della popolazione, quasi quattro volte quella degli

altri invalidi)

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CONTENUTI

• Contenuti generali e numeri-chiave dello studio

• Tendenze osservate su:

pensionati di vecchiaia

percettori di rendite di invalidità

percettori di rendite ai superstiti

• Principali risultati degli scenari di previsione e conclusioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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0,001

0,01

0,1

1

60 65 70 75 80 85 90 95

Pop. gen M Superstiti M

Superstiti F Pop. gen. F

25

PERCETTORI RENDITE AI SUPERSTITI

MORTALITÀ PER ETÀ (TUTTI GLI ENTI) VS POP. GENERALE - MEDIA ULTIMI 10 ANNI

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

I superstiti hanno una mortalità più elevata della popolazione, specialmente nelle età iniziali, più marcata per il sesso maschile

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26LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

PERCETTORI RENDITE AI SUPERSTITI

SELEZIONE VS. POP. GENERALE – ULTIMI 10 ANNI

70,0%

80,0%

90,0%

100,0%

110,0%

120,0%

130,0%

140,0%

150,0%

60 65 70 75 80 85 90 95

Selezione M

Selezione F

La mortalità più elevata nelle età iniziali e per il sesso maschile

rispetto alla popolazione è confermata dal rapporto dei

rispettivi quozienti di mortalità

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CONTENUTI

• Contenuti generali e numeri-chiave dello studio

• Tendenze osservate su:

pensionati di vecchiaia

percettori di rendite di invalidità

percettori di rendite ai superstiti

• Principali risultati degli scenari di previsione e conclusioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

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STRUTTURA E CONTENUTI DEGLI SCENARI DI PREVISIONE

COLLETTIVI Le previsioni sono state effettuate su tre collettivi di riferimento:• dipendenti privati• autonomi• totale dei dueLa scelta è stata effettuata, tra le varie opzioni, in virtù della maggiore numerosità, disponibilità di dati storici e regolarità dei dati rilevati.

PERIODO DI PROIEZIONEI valori sono stati estrapolati fino al 2045, tenuto anche conto della storicità disponibile e delle caratteristiche dei modelli.

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

MODELLISi sono utilizzati due modelli estrapolativi di tipo stocastico, già adottati nella versione precedente dello studio:• Lee-Carter (LC) integrato dal modello Poisson log-bilineare • Renshaw-Haberman (RH) con effetto coorteproducendo 3 scenari: centrale (max verosimiglianza), alto (percentile 5%) e basso (percentile 95%)

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SCENARI DELLA SPERANZA DI VITA – DIPENDENTI PRIVATIScenario centrale - 65 anni Maschi e Femmine

RHLCPop. Gen

19,4

21,8

23,6

19,3

21,2

22,9

18,7

20,7

22,1

204520302015

Anche in prospettiva la durata di vita dei percettori (dipendenti privati) dovrebbe incrementarsi secondo trend analoghi alla crescita delle aspettative ISTAT sulla popolazione generale. Nel lungo termine (2045) la maggiore speranza di vita dei percettori rispetto alla popolazione è di 1-1,5 anni per il sesso maschile, meno di 1 anno per il sesso femminile.

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

RHLCPop. Gen

23,0

24,8

26,4

23,0

25,0

26,8

21,9

24,5

26,0LC = Modello Lee-CarterRH = Modello Renshaw-Haberman

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RHLCPop. Gen

19,6

21,7

23,5

19,6

21,4

23,1

18,7

20,7

22,1

SCENARI DELLA SPERANZA DI VITA – AUTONOMIScenario centrale - 65 anni Maschi e Femmine

Anche per gli autonomi i valori proiettati, in coerenza con quanto osservato, mostrano aspettative più elevate rispetto alla popolazione e ai dipendenti privati, pari a 1-1,5 anni

sia per i maschi sia per le femmine

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

2015

2030

2045

RHLCPop. Gen

23,3

25,3

27,3

23,3

25,3

27,2

21,9

24,5

26,0

LC = Modello Lee-CarterRH = Modello Renshaw-Haberman

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SCENARI DELLA SPERANZA DI VITA – TOTALE PERCETTORI (DIP. PRIV. E AUTONOMI)

Scenario centrale - 65 anni Maschi e Femmine

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

RHLCPop. Gen

19,5

21,7

23,5

19,4

21,2

22,9

18,7

20,7

22,1

204520302015

RHLCPop. Gen

23,1

25,0

26,7

23,1

25,1

26,9

21,9

24,5

26,0

LC = Modello Lee-CarterRH = Modello Renshaw-Haberman

Il totale dei percettori (dipendenti privati e autonomi) mostra livelli di durata di vita attesa intermedi rispetto alle singole collettività, riflettendo comunque il maggior peso relativo

dei dipendenti privati

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SCENARI DELLA SPERANZA DI VITA PER MODELLO (1/2)

Scenario centrale – 65 anni Maschi

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045

Modello Lee-Carter

Dip. privati

Autonomi

Tot. percettori

Pop. gen.

2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045

Modello Renshaw-Haberman

Dip. privati

Autonomi

Tot. percettori

Pop. gen.

Il modello LC prevede un incremento costante

della durata di vita fino a circa 23 anni nel 2045…

… mentre il modello RH fa convergere i

collettivi su valori più alti (23,5)

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33

SCENARI DELLA SPERANZA DI VITA PER MODELLO (2/2)

Scenario centrale - Femmine

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045

Modello Lee-Carter

Dip. privatiPop. gen.AutonomiTot. percettori

2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045

Modello Renshaw-Haberman

Dip. privatiPop. gen.AutonomiTotale percettori

Il modello LC prevede che la durata di vita

raggiunga circa 27 anni nel 2045…

Il modello RH prevede valori leggermente più bassi per le dipendenti

private

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17,00

18,00

19,00

20,00

21,00

22,00

23,00

20

00

20

04

20

08

20

12

20

16

20

20

20

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20

32

20

36

20

40

20

44

Studio 2007

Studio 2012

Studio 2016

Dati osservati

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CONFRONTO CON STUDI PRECEDENTI(*) – LEE-CARTER (SCENARIO CENTRALE) Maschi

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

L’ultimo studio ridimensiona lievemente le proiezioni…

21,0

22,0

23,0

24,0

25,0

26,0

27,0

20

00

20

04

20

08

20

12

20

16

20

20

20

24

20

28

20

32

20

36

20

40

20

44

Femmine

… a seguito dei segnali di rallentamento della

longevità osservati

(*)Studio 2007: «Le tendenze demografiche dei percettori di rendite in Italia – 1980-2004 e proiezione 2005-2035»; ANIA-INPS-ONA, 2008Studio 2012: «I percettori di rendite in Italia: analisi della mortalità dal 1980 al 2009 e previsioni al 2040»; GDL percettori rendite ONA, 2012

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CONCLUSIONI E PUNTI-CHIAVE (1/2) – PERIODO OSSERVATO 1980-2012

Ordine attuari - Linee Guida fondi di previdenzaSi sottolinea… di fare ricorso a tavole di mortalità proiettate… si raccomanda di procedere a scelte … che tengano conto delle specificità del collettivo assicurato…

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

Lo studio, rispetto alla versione precedente, ha visto aumentare il database osservato, grazie a nuove gestioni/professioni e più dati su invalidi e superstiti

La durata di vita dei pensionati continua a crescere. Nel 2011, ultimo anno rilevato per tutti gli enti, ha raggiunto a 65 anni 19,9 anni per gli uomini e 23,2 per le donne. Rispetto alla popolazione generale (nello stesso anno 18,3 e 21,8), la maggiore longevità è bilanciata dalla minore durata di vita di superstiti e, soprattutto, invalidi

In particolare, la maggiore durata di vita è registrata dai medici (anche per il sesso femminile), seguiti dai dipendenti pubblici e dagli avvocati

Gli invalidi presentano una significativa sovramortalità rispetto alla popolazione, più marcata per le donne (fino a 10 volte quella della popolazione) e nei primi anni dopo l’evento invalidante. Il fenomeno diminuisce al crescere dell’età.

La minore mortalità rispetto alla popolazione («selezione») si rileva soprattutto nelle età prossime al pensionamento. Inoltre, la durata di vita calcolata in base all’importo delle pensioni è maggiore di quella calcolata sul numero delle stesse, quindi a pensioni più alte corrisponde una durata di vita maggiore

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CONCLUSIONI E PUNTI-CHIAVE (2/2): SCENARI AL 2045

Ordine attuari - Linee Guida fondi di previdenzaSi sottolinea… di fare ricorso a tavole di mortalità proiettate… si raccomanda di procedere a scelte … che tengano conto delle specificità del collettivo assicurato…

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

Gli scenari mostrano che la durata di vita dei pensionati di vecchiaia continuerà a crescere e a restare più elevata di quella della popolazione, raggiungendo nel 2045 23-23,5 anni per gli uomini (nello stesso anno l’ISTAT stima circa 22 anni per la popolazione generale) e quasi 27 anni per le donne (26 anni è la stima ISTAT per la popolazione generale)

La maggiore longevità degli autonomi rispetto ai dipendenti privati, già osservata nelle rilevazioni, si conferma negli scenari

A confronto con gli studi precedenti di registra un lieve ridimensionamento del ritmo di crescita delle aspettative di vita, in coerenza con i segnali di rallentamento registrati negli ultimi anni anche dalla popolazione generale. In particolare, rispetto all’ultimo studio del 2012, la speranza di vita a 65 al 2040 passa da 22,5 a 22,4 per i maschi e da 26,6 a 26,3 per le femmine. Rispetto allo studio del 2007 la diminuzione è più sensibile. Anche alla luce dei recenti dati ISTAT (durata di vita della popolazione nel 2015 inferiore a quella del 2014), sarà importante verificare se nei prossimi anni la tendenza si confermerà o no, e con quale intensità, anche per i percettori di rendita

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INCERTEZZE E LIMITI DELLO STUDIO

Ordine attuari - Linee Guida fondi di previdenzaSi sottolinea… di fare ricorso a tavole di mortalità proiettate… si raccomanda di procedere a scelte … che tengano conto delle specificità del collettivo assicurato…

• le tendenze illustrate potrebbero in parte derivare da anomalie o fattori non demografici (ad esempio, interventi normativi) presenti nei dati rilevati

• data la natura estrapolativa dei modelli, le eventuali suddette anomalie potrebbero essere riflesse negli scenari

• pur utilizzando modelli appropriati, modelli diversi possono dar luogo a risultati diversi

• la longevità futura della vita umana è soggetta a molti fattori, per cui gli scenari illustrati forniscono indicazioni di tendenza ma non possono essere considerati delle previsioni

LA MORTALITÀ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA

!Lo studio è stato realizzato cercando di osservare principi rigorosi e assumendo scelte orientate a rilevare le effettive tendenze demografiche dei percettori, anche attraverso modelli idonei e tecniche accurate. Tuttavia occorre tenere presente che:

Nelle prossime settimane verrà

pubblicato lo studio dettagliato

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Grazie per l’attenzione

Presentazione dell’aggiornamento dello studio “LA MORTALITA’ DEI PERCETTORI DI RENDITA IN ITALIA”

Roma, 13 dicembre 2016