LE CARATTERISTICHE DEI MOVIMENTI SPECIFICI E … · Uno degli aspetti della specializzazione...

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LE CARATTERISTICHE DEI MOVIMENTI SPECIFICI E GENERALI DELLA PALLAVOLO Corso allievo allenatore 2010/2011 Prof. Roberto Romani

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LE CARATTERISTICHE DEI MOVIMENTI

SPECIFICI E GENERALI DELLA PALLAVOLO

Corso allievo allenatore 2010/2011

Prof. Roberto Romani

Cosa è la pallavolo ??????????????

La pallavolo è uno sport di

SITUAZIONE

Composta da movimenti ACICLICI, NON STEREOTIPATI, TATTICI

…….. Sport di .. Sport di situazionesituazione……....

Aciclici : i movimenti sono risposte di accomodamento che non si ripetono nel tempo.

Non stereotipati : i movimenti costituiscono la risposta immediata agli stimoli che provengono dall’ambiente

( stereotipate : lanci, salti o i volteggi ).

Tattici : richiedono una elaborazione volontaria del pensiero che coinvolga anche l’esperienza.

La pallavolo La pallavolo èè un gioco un gioco OPEN SKILLOPEN SKILL

Caratterizzato da :

- Assenza del POSSESSO di PALLA

- Abilità motorie aperte o sistemi motori aperti ( Open Skills )

Skills mentali :

- Collaborazione

- Comunicazione

- Organizzazione in base ai ruoli

- Controllo emotivo

- Attenzione

- Concentrazione

- Capacità di anticipare mentalmente il gioco

- Abilità strategica

- Memoria di schemi

Prestazione SportivaPrestazione Sportiva

Si basa su

Capacità

coordinative

Capacità

condizionali

Capacità di elaborazione

tattica

Attraverso

Programmazione Metodologia

ProgrammazioneProgrammazione

Minivolley : propedeutica per la preparazione del gesto

Under 12 : fase analitica “ conoscenza del gesto “

Under 13 : fase della consapevolezza “ apprendimento positivo

Under 14 : fase delle ripetizioni “ sviluppo della tecnica “

Under 16 : fase degli obiettivi “ la motivazione “

Under 18 : fase della specializzazione tecnica “ l’allenamento “

SEMPRE

Fase dello sviluppo agonistico “ lavoro tecnico consapevole “

Metodologia

Bisogna tenere presente un altro concetto molto importante del gioco della pallavolo ………..

PRIMA – DURANTE – DOPO

Perciò le esercitazioni non devono proporre solamente ciò che avviene DURANTE senza considerare che una azione nasce da una situazione precedente e quindi proseguirà in un’altra

MetodologiaMetodologiaCome allenare il gioco della pallavolo ??????????????

Attraverso il gioco ????? No

Perché si rischia di standardizzare troppo precocemente e con l’unico risultato di avere qualcosa in breve tempo,,,,,,, mentre è importante una SCELTA di sistemi di gioco che coinvolgano gli atleti in tutti i fondamentali, poi i ruoli.

ESERCIZI ANALITICI

ESERCIZI SINTETICI

GIOCO

( o esercitazioni globali )

MetodologiaMetodologia

Per poter migliorare il livello del gioco ènecessario scomporlo analiticamente e allenare in modo specifico gli elementi che lo compongono.

•Alzata – schiacciata

•Servizio – ricezione

•Alzata – attacco – muro

•Alzata – attacco – difesa

•Ecc…

METODOLOGIAMETODOLOGIA

Distinguiamo due fasi di gioco

Fase di gioco 1

RICEZIONE

ALZATA

ATTACCO

COPERTURA

dell’ATTACCO

Fase di gioco 2

BATTUTA

MURO

DIFESA

ALZATA

ATTACCO

COPERTURA

dell’ATTACCO

Le capacità coordinative

( sinonimo : destrezza )

Si basano su :

Fattori Fisici

Patrimonio motorio

Capacitàdegli

analizzatori

Si esprimono nel/nella :

Controllo di azioni motorie Maggiore capacità di apprendimento motorio

Quindi le capacità coordinative rappresentano i presupposti consolidati, su cui si costruiscono le abilità motorie :

- Generali : addestramento multilaterale

- Speciali : relative alla disciplina

Le abilità motorie

( sinonimo : tecnica )

Vanno riferite ad azioni concrete di movimento stabilizzate ed automatizzate ( gesto tecnico ), si FISSANO SULLE CAPACITA’COORDINATIVE, più la base è ampia più si avrà sviluppo tecnico con conseguente aumento della massima prestazione

Componenti delle CapacitComponenti delle Capacitàà CoordinativeCoordinative

1. La capacità di coordinazione segmentaria

2. La capacità di differenziazione

3. La capacità di equilibrio

4. La capacità di orientamento

5. La capacità di ritmo

6. La capacità di reazione

7. La capacità di

trasformazione

Componenti delle CapacitComponenti delle Capacitàà CoordinativeCoordinative1. La capacità di coordinazione segmentaria : la capacità di

coordinare i movimenti di diversi segmenti del corpo.

2. La capacità di differenziazione : la capacità di raggiungere una

sintonia molto precisa tra singole fasi del movimento e spostamenti dei segmenti corporei.

3. La capacità di equilibrio : la capacità di mantenere il corpo in uno stato

di equilibrio, di mantenere tale stato o recuperarlo durante o dopo ampi o veloci spostamenti del corpo.

4. La capacità di orientamento : la capacità di determinare e cambiare, nello spazio e nel tempo, la posizione ed i movimenti del corpo, riferiti ad un corpo o ad un oggetto in movimento.

5. La capacità di ritmo : la capacità di comprendere un ritmo proveniente dall’esterno, di riuscire a riprodurlo dal punto di vista motorio.

6. La capacità di reazione : la capacità di iniziare ed eseguire rapidamente delle azioni motorie nel modo più opportuno e nel minor tempo possibile, dopo un segnale.

7. La capacità di adattamento e trasformazione : la capacità che permette, in base ai cambiamenti della situazione che sono stati percepiti o previsti, mentre si sta eseguendo un’azione, di adattarne il programma alle nuove circostanze, oppure di proseguirla in modo completamente diverso.

Dalla pluralità delle diverse capacità coordinative, si possono ricavare tre capacità generali fondamentali :

- La capacità di controllo motorio

- La capacità di adattamento e di trasformazione

- La capacità di apprendimento motorio

Le tre capacità fondamentali sono strettamente connesse tra loro ; però la capacità di apprendimento motorio è la più elevata delle capacità coordinative : senza la capacità di apprendere movimenti, di memorizzare quanto appreso e di richiamarlo a seconda della situazione, qualsiasi capacità di controllo o di adattamento e trasformazione non ha senso.

La capacità di apprendimento motorio si basa soprattutto sui meccanismi di ricezione, elaborazione ed immagazzinamento delle informazioni. In primo piano, dunque, ci sono processi percettivi ( analizzatori ), cognitivi ( valutare/classificare ) e mnemonici ( processi dipendenti dalla memoria, che si basano su prestazioni neurofisiologiche di sintesi )

Non si può pensare che esistano capacità coordinative senza i fattori fisici della prestazione che sono :

- La forza

- La rapidità

- La resistenza e la mobilità articolare

L’efficacia delle capacità coordinative è possibile se esse sono collegate con queste capacità cosiddette condizionali.

Le caratteristiche del movimentoLe caratteristiche del movimentonella pallavolonella pallavolo

Accelerazione e Decelerazione. A-D

Il sistema accelerazione-decelerazione e il controllo della verticale del capo ( CVC ) risultano essere componenti fondamentali per il successo in qualsiasi programma di apprendimento e di produzione di abilità motorie. Di solito viene data molta importanza al concetto di accelerazione.

Una minore attenzione è stata rivolta al concetto di decelerazione, risulta importante quando vi è un arresto, sia negli spostamenti del baricentro che negli spostamenti di singoli segmenti del corpo umano. ( fondamentale del muro ; fondamentale dell’attacco )

Studi internazionali sull’accelerazione evidenziano che in ogni individuo, a prescindere dall’età, il tempo necessario per raggiungere la massima velocità nello spostamento frontale del baricentro dopo una partenza da fermo varia dai 5 ai 6 secondi. E’ una regola che non conosce eccezioni denominata “ legge del tratto di accelerazione “.

…… nel volley

Le caratteristiche del movimentoLe caratteristiche del movimentonella pallavolonella pallavolo

Nel modello di prestazione della pallavolo le singole azioni di gioco hanno durata media di 4/6 secondi. Da ciò si evince che la caratteristica del singolo intervento individuale non supera mai il lasso di tempo 1,5-4 secondi. Per cui il concetto di velocità assume un significato diverso nel quale la fase di decelerazione acquista rilevanza notevole. In questo contesto la velocità diviene uno dei componenti neurofisiologici della rapidità ( osservazione-risposta ), non l’elemento fondamentale come è stato a volte considerato in passato.

ComplessitComplessitàà dei sistemidei sistemiRapiditRapiditàà

La rapidità è un complesso sistema che caratterizza la motricità negli sport di situazione con e senza palla e coinvolge una pluralità di altri sistemi, quali :

- l’attività relativa all’area pre-SMA ( Supplementary Motor Area ) ; coinvolta nell’acquisizione di nuove sequenze

- Il controllo delle posture in situazioni sia statiche che dinamiche ;

- I processi mnestici ed anticipatori deputati alla comprensione degli stimoli ambientali ;

- I processi di lateralizzazione ;

- La capacità di modulazione della frequenza e del ritmo dei movimenti ;

A tutto ciò devono corrispondere percorsi didattici basati :

- Sia su un’attività motoria generale di base dove l’esercitazioni sulla frequenza e sul ritmo dei vari segmenti del corpo possa migliorare il sistema A-D ;

- Sia sulla variazione dei programmi spazio-temporali ambientali ( traiettorie della palla, comportamenti motori di compagni ed avversari ) ed al continuo rapporto adattivo tra evento previsto ed anticipato e quello che si verifica effettivamente ( spostamenti laterali a passi accostati e incrociati ; salti da fermo a muro ; stacco nella fase d’attacco ).

ComplessitComplessitàà dei sistemidei sistemi

Intercettazione e cambio di direzione dell’attrezzo rappresentano un caposaldo importante per strutturare i processi metodologici.

La metodologia e la didattica considera importante che intercettazione e cambio di direzione siano spesso programmate in maniera separata : alcune gestualità della pallavolo è necessario iniziarle con l’intercettazione, altre gestualità si possono strutturare tenendo presente sin dall’inizio il cambio di direzione dell’attrezzo.

Test di valutazione dell’accelerazione e decelerazione del baricentro nel contesto pallavolistico internazionale

1.Test di velocità frontale

2.Test navetta

3.Test di velocità “ delle linee “

4.Test accelerazione e decelerazione laterale

5.Test del quadrato

Nei test viene rilevato il tempo cronometrico impiegato nel percorso tra un punto di partenza ed uno di arrivo.

Test di velocitTest di velocitàà frontalefrontale

In queste valutazioni lo spostamento degli allievi ( corsa ) prosegue oltre il punto di arrivo per poi decelerare.

Nei test sulla velocità su distanze di 20-30 metri l’allievo deve programmare di partire il più presto possibile e superare il traguardo alla massima velocità che riesce a mantenere.

Le distanze usate consentono in realtà la rilevazione della fase di accelerazione e stabilizzazione della velocità. Sotto i 10 metri, nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni, si valuta soprattutto la fase di accelerazione. In questa fasi l’altezza del baricentro non subisce variazioni apprezzabili.

Test navettaTest navetta

L’allievo deve coprire la distanza di 20 metri ( 10 di andata + 10 di ritorno ) compresi fra due segnali ( righe o birilli ) segnati sul pavimento.

Partenza e arrivo

Test di velocità “ delle linee “

Gli allievi partono dalla linea di fondocampo, vanno a toccare le linee del campo e ritornano alla linea di partenza ripetutamente.

Accelerazione e decelerazione lateraleAccelerazione e decelerazione laterale

Le distanze percorse sono segnalate attraverso linee disposte alla distanza di tre metri. L’allievo si sposta liberamente ( passo incrociato o accostato )

Test del quadratoTest del quadrato

Il test si esegue su un quadrato di 2 metri e mezzo di lato tracciato a terra. Ai quattro angoli sono posti dei coni. Il bambino è posto all’angolo in basso a destra ( a ) ad un segnale parte e correndo avanti raggiunge l’angolo in alto a destra ( b ), da cui correndo lateralmente a passi liberi verso sinistra si dirige verso l’angolo in alto a sinistra ( c ), da cui correndo lateralmente verso destra si dirige verso l’angolo di partenza ( a ).

A

BC

D

Si registra il tempo ottenuto e si ripete dall’altra parte partendo dall’angolo D. Non bisogna toccare i coni e passare esternamente, pena annullamento del test.

ComplessitComplessitàà dei sistemidei sistemi

I percorsi didattici dell’intercettazione e del cambio di direzione dell’attrezzo, anche se dal punto di vista metodologico possono nascere separatamente devono avere comunque come obiettivo la fusione delle due programmazioni. Nella gestualità generale e specifica della pallavolo, gli interventi neuromuscolari vengono programmati in parallelo.

In definitiva la fase di decelerazione è responsabile della qualità di abilità motoria generali ed in particolare delle tecniche fondamentali della pallavolo.

In particolare la necessità di risolvere la fase di intercettazione e del cambio di direzione dell’attrezzo sono un’esaltazione del sistema A/D.

Le caratteristiche del movimento Le caratteristiche del movimento nella pallavolonella pallavolo

Lateralità

Uno degli aspetti fondamentali che riguarda i processi di apprendimento motorio è costituito dalla lateralitànell’individuo. E’ noto che l’emisfero sinistro è in connessione motoria e sensitiva con la parte destra del corpo, e viceversa. Gli emisferi cerebrali si distinguono uno dall’altro dal punto di vista funzionale.

Quello di destra sarebbe responsabile della rilevazione ed analisi degli aspetti spaziali e delle attività creative, artistiche e intuitive, mentre quello di sinistra risulterebbemeglio adatto a elaborare contenuti linguistici, logici e analitici.

Nuove teorie

Il neuroscienziato Goldberg sostiene che l’emisfero destro sia più abile nel fronteggiare situazioni inizialmente inesplorate, mentre quello sinistro attuerebbe processi cognitivi consolidati dall’esperienza. Abbiamo insomma un confronto tra novità e routine, non più tra razionalità e fantasia.

DominanzaDominanza

Uno degli aspetti della specializzazione cerebrale è la dominanza, ossia la prevalenza di un emisfero rispetto all’altro che porta ad usare in via preferenziale un emicorporispetto all’altro.

La manifestazione più evidente della dominanza riguarda l’uso asimmetrico delle mani, con dominanza, nella maggioranza della popolazione, della mano destra.

Dominanza

Arti superiori

Arti inferiori

Occhio

Altre dominanze

Dominanza nella pallavoloDominanza nella pallavolo

Movimenti

Asimmetrici

dominanti

Asimmetrici

bilaterali

Simmetrici

assiali

Simmetrici

Non assiali

MovimentiMovimentiasimmetrici dominantiasimmetrici dominanti

Asimmetrici

dominanti

Necessitano della massima espressione di rapidità e/o precisione

Nella pallavolo il servizio, l’attacco e alcune tecniche difensive

Movimenti Movimenti asimmetrici bilateraliasimmetrici bilaterali

Asimmetrici

bilaterali

Si realizzano in risposta a stimoli ambientali

Nella pallavolo

Difesa e muro

Movimentisimmetrici assiali

Simmetrici

assiali

Si realizzano utilizzando contemporaneamente gli arti da una parte e dall’altra dell’asse mediano

Nella pallavolo ricezione, difesa e muro in situazione di frontalità

Movimentiasimmetrici non assiali

Simmetrici

Non assiali

Tutte e due gli arti sono dalla stessa parte rispetto alla linea che delimita i due emicorpi

Richiedono adattamento delle tecniche in risposta a stimoli non gestibili frontalmente

Dominanza e allenamento

Alcuni autori hanno condotto approfondite ricerche sull’argomento, giungendo alla conclusione che l’allenamento simmetrico portava al miglioramento dell’estremità dominante verificando il miglioramento degli interventi motori anche con la parte non dominante.

Dominanza e allenamento

Studi e riscontri empirici effettuati suggeriscono di evitare esercitazioni che coinvolgono l’arto non dominante ( lateralizzazione compensativa ) in bambini nella fascia di età tra i cinque e i dieci anni, quando è in evoluzione il processo di lateralizzazione. E’ importante, invece, proporre esercitazioni che prevedono movimenti simmetrico bilaterali, soprattutto per gli arti inferiori.

Traiettoria eintercettazione

Nella pallavolo l’utilizzazione di sistemi accelerazione-decelerazione avviene sempre in correlazione con le traiettorie prodotte dall’attrezzo di gioco. Il punto di contatto con la palla è infatti il punto dove si congiungono due traiettorie : quella della palla e quella dell’atleta.

Questa capacità di far coincidere due traiettorie è in realtà un problema di non semplice soluzione motoria che implica :

- La capacità di lettura della traiettoria della palla

- L’adeguamento spazio-temporale dei movimenti dell’atleta ( bambino-adulto )

…… Traiettorie

Il gioco della pallavolo è basato sulla proprietà della palla di produrre traiettorie aeree. E’ pertanto fondamentale ai fini del successo imparare a leggerle, attribuirgli un significato ed essere in grado di produrle dopo l’intercettazione e il cambio di direzione della palla.

Nella pallavolo la lettura della traiettoria è strettamente legata alle fasi di intercettazione e cambio di direzione dell’attrezzo.

Nella fase di intercettazione è prevalente la lettura della traiettoria, la fase di cambio di direzione dell’attrezzo èinvece caratterizzata dalla capacità di produrre traiettorie.

… Traiettorie

La forza di gravità determina una decelerazione della palla nella fase ascendente della traiettoria e un’accelerazione nella fase discendente della traiettoria.

… Traiettorie

La traiettoria del baricentro dell’atleta, invece, subisce un’accelerazione nella prima parte e una decelerazione nella seconda parte.

… Traiettorie

Esistono varie tipologie di traiettorie che l’attrezzo di gioco può produrre : verticali, orizzontali ( aeree e su di un piano ), paraboliche. In più esistono traiettorie tese, solitamente discendenti, che caratterizzano le tecniche di attacco e di servizio in salto.

Il tipo di traiettoria è determinato dalla velocità iniziale della palla e l’angolo di uscita della stessa. Una volta in volo la traiettoria della palla, seguendo la legge dei proiettili, non èmodificabile se non da interventi esterni.

… Traiettorie

Una traiettoria verticale ècaratterizzata da una fase ascendente una fase discendente ed un punto, in cui la palla è ferma, che divide la fase ascendente da quella discendente chiamato punto morto

……TraiettorieTraiettorie

La direzione di una traiettoria parabolica può essere scomposta in una componente verticale ( determinata dal rapporto con la forza di gravità, che può essere positiva o

negativa ) ed una componente orizzontale. Nel momento in cui avviene il passaggio (apice della parabola ) tra la fase ascendente e la fase discendente è presente la sola componente orizzontale.

…… TraiettorieTraiettorie

L ‘ altezza della parabola descritta dalla palla determina i tempi di descrizione della stessa, più è alta la parabola piùlunghi sono i tempi che la palla impiega a percorrerla.

Dal momento che, come abbiamo visto, i movimenti di intercettazione della palla sono direttamente correlati alle traiettorie che essa descrive, la capacità di lettura della traiettoria è di fondamentale importanza per lo sviluppo della pallavolo nel bambino e oltre… .

Lettura delleLettura delletraiettorietraiettorie

Quindi è importante che ci sia la capacità di riconoscere il punto morto, che divide la fase ascendente da quella discendente. Poi associare al riconoscimento del punto morto spostamenti del baricentro, in senso gravitario ( accosciate…. ) …..e antigravitario ( balzi ).

Associazione della letturaAssociazione della letturadella traiettoria ai sistemidella traiettoria ai sistemi

A/DA/D

Successivamente è importante associare la lettura della traiettoria ai sistemi di accelerazione e decelerazionedel baricentro. Per iniziare a sviluppare i processi neurofunzionali correlati alle traiettorie, si è scelta la traiettoria prodotta dal rotolamento della palla al suolo.

Non esiste nella struttura di gioco della pallavolo, ma risulta fondamentale nel determinare la gradualità degli apprendimenti. Essa è caratterizzata da sola decelerazione e si svolge sullo stesso piano di riferimento inizialmente del bambino, il suolo. ( palla che rotola, intercettarla ; variando le posizioni di

partenza, assumendo diverse posizioni e con frontalità diverse ).

Produzione di traiettorieProduzione di traiettorieDopo la lettura delle traiettorie, si comincia il lavoro di

produzione delle stesse. Dapprima con lanci di precisione che impegnano attrezzi manipolabili ( ad esempio una pallina da

tennis ) :

- Con il rotolamento

- La traiettoria aerea viene divisa in varie fasi : lancio dal basso con traiettoria prevalentemente ascendente ( preparatorio al servizio dal basso )

- Lancio dal basso con traiettoria ascendente e discendente ( preparatoria al servizio dal basso )

- Lancio dall’alto con traiettoria prevalentemente ascendente ( preparatorio al servizio dall’alto )

- Lancio dall ‘alto con traiettoria ascendente e discendente ( preparatorio al servizio dall’alto )

- Lancio dall’alto con traiettoria prevalentemente discendente ( con la rete : preparatorio al gesto d’attacco )

…Grazie per l’attenzione…

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