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LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

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LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Le Capitali europee della cultura hanno rappresentato UN'OPPORTUNITÀ UNICA DI RINNOVAMENTO DELLE CITTÀ

FINALIZZATA ALLO SVILUPPO DELLA CREATIVITÀ E AL MIGLIO-RAMENTO DELL'IMMAGINE DELLE STESSE.

Finora, il titolo di Capitale Europea della cultura è stato assegnato a più di 40 città.

Il prestigioso titolo viene assegnato a una città non tanto per il suo patri-monio storico artistico quanto per la sua CAPACITÀ DI RISPONDERE, AT-TRAVERSO IL PROPRIO PROGETTO, A RIGOROSI REQUISITI ARTISTICI E CULTURALI nonché alla sua aderenza e congruità con gli obiettivi delle strategie e dei programmi di sviluppo individuati dalle politiche europee

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

La Città Europea della Cultura è stata concepita come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei,

dall’allora Ministro della Cultura greco, la nota attrice Melina Mercouri .

Venne lanciata il 13 giugno 1985

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

LE CITTÀ EUROPEE DELLA CULTURA:

1985: Atene (Grecia)1986: Firenze (Italia)1987: Amsterdam (Olanda)1988: Berlino (Germania) 1989: Parigi (Francia)1990: Glasgow (Scozia)1991: Dublino (Irlanda)1992: Madrid (Spagna)1993: Anversa (Belgio)1994: Lisbona (Portogallo)1995: Lussemburgo (Lussemburgo) 1996: Copenaghen (Danimarca)1997: Salonicco (Grecia)1998: Stoccolma (Svezia)1999: Weimar (Germania)

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Nel 1999, la Città europea della cultura è stata ribattezzata Capitale Europea della Cultura ed è ora �inanziata attraverso il programma cultura 2000.

Fino al 1999 solo una città all’anno poteva ospitare l’evento, mentre con questa decisione viene data la possibilità a più località di ospitarlo nello

stesso periodo.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 1999-2013

2000: Reykjavík (Islanda), Bergen (Norvegia), Helsinki (Finlandia), Bruxelles (Belgio), Praga (Repub-blica Ceca), Cracovia (Polonia), Santiago di Compostela (Spagna), Avignone (Francia), Bologna (Italia)2001: Rotterdam (Paesi Bassi), Oporto (Portogallo)2002: Bruges (Belgio), Salamanca (Spagna)2003: Graz(Austria)2004: Genova(Italia), Lille(Francia)2005: Cork(Irlanda)2006: Patrasso(Grecia)2007: Lussemburgo(Lussemburgo), Sibiu(Romania)2008: Liverpool(Regno Unito), Stavanger(Norvegia)2009: Linz(Austria), Vilnius(Lituania)2010: Essen(Germania), Pécs(Ungheria), Istanbul(Turchia)2011: Turku(Finlandia) - Tallinn(Estonia)2012: Guimarães (Portogallo) - Maribor (Slovenia)2013: Marsiglia (Francia) – Kosice (Rep. Slovacca)

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Dal 2005, quindi, due città sono insignite del titolo: una appartenente alla “vecchia Europa” ed una ai nuovi Paesi membri.

Nel 2019 sarà il turno dell’Italia.

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

LE FUTURE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA:

2014: Umeå (Svezia) - Riga (Lettonia)2015: Mons (Belgio) - PIlsen(Repubblica Ceca)2016: San Sebastián(Spagna) - Breslavia (Polonia)2017: Aarhus (Danimarca) – Pafo (Cipro)

PAESI DESIGNATI PER GLI ANNI 2018 -2019

2018: Olanda – La Valletta (Malta)2019: Italia – Bulgaria

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

COM’È CAMBIATA ECOC NEL TEMPO?

Festival Estivo (Atene 1985, Firenze 1986)Festival Annuale (Amsterdam 1987, Dublino 1991) Città Arte (Berlino 1988, Anversa 1993)Rigenerazione/Immagine Urbana (Glasgow 1990, Rotterdam 2001, Lille 2004, Genova 2004)Sviluppo Turistico (Graz 2003, Sibiu 2007)Sviluppo Culturale Regionale (Lussemburgo 2007, Ruhr 2010)

LA STORIALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

PROCEDURA DI SELEZIONE e CRITERI GENERALI LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

FASE DI PRE-SELEZIONE:dopo dieci mesi dalla pubblicazione del bando la Giuria valuta le proposte di candidatura illustrate verbalmente durante uno speci�ico incontro: le città pre-selezionate dovranno completare la candidatura speci�icando le proposte presentate

FASE DI SELEZIONE:dopo ca. 10 mesi la Giuria valuta le proposte e individua una città che viene successivamente sottoposta al parere del Parlamento europeo e poi desig-nata uf�icialmente dal Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea.

I criteri cui deve rispondere il programma culturale del progetto di candida-tura sono raggruppati in due categorie:

DIMENSIONE EUROPEA CITTÀ E CITTADINI

per quanto concerne la DIMENSIONE EUROPEA, il programma deve:– valorizzare la ricchezza della diversità culturale in Europa;– evidenziare gli aspetti comuni delle culture europee.riguardo a la CITTÀ E CITTADINI il programma deve:– essere sostenibile e costituire parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della città.

CRITERI DEL PROGRAMMA CULTURALE LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

I CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE DI CANDIDATURA

a. strategia di lungo termineb. capacità di portare a termine il progettoc. contenuto artistico e culturaled. dimensione europeae. impegno sociale (coinvolgimento della comunità)f. management

CRITERI DI VALUTAZIONE LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

STRATEGIA DI LUNGO TERMINE

- la strategia di sviluppo culturale della città - i piani di rafforzamento del settore culturale- i piani di rafforzamento nel lungo periodo dei legami del settore culturale con i settori economico e sociale- la previsione degli effetti culturali, sociali ed economici di lungo periodo

CRITERI DI VALUTAZIONELE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

CRITERI DI VALUTAZIONELE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

CONTENUTO ARTISTICO E CULTURALE

- una visione artistica chiara e coerente per il programma dell’anno del titolo- la capacità di combinare il patrimonio storico e le tradizioni artistiche con espressioni culturali nuove, innovative e sperimentali

L'anno della Capitale si con�igura come un MEGA EVENTO (al pari di Olim-piadi, Esposizioni Universali, Mondiali di calcio) composto da una

molteplicità di eventi complessi

ECoC, in quanto mega evento, risulta un potente fattore di cambiamento, che produce MUTAMENTI TANGIBILI E INTANGIBILI NELLO SCENARIO E NELLE POLITICHE SOCIALI, CULTURALI, URBANE DI UNA CIT-

TÀ, e, dove previsto, anche del TERRITORIO PROSSIMALE, innestando a livello locale processi di rigenerazione, rafforzamento, riquali�icazione, mar-keting territoriale e, a livello globale, processi di riposizionamento, immag-

ine, attrattività.

RIPERCUSSIONI POSITIVELE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Non è tanto l’esaltazione auto-celebrativa del proprio patrimonio culturale la garanzia del successo, quanto piuttosto la RE-INVENZIONE DELLA CULTURA IN UNA PROSPETTIVA CHE SI LEGA PIÙ STRETTA-

MENTE AL TESSUTO PRODUTTIVO LOCALE E CONIUGA L’ARTE CON LA TECNOLOGIA, IL DESIGN E L’INNOVAZIONE, per favorire

l’evoluzione competitiva dei sistemi economici locali.

CASI STUDIO: LINZLE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

• E’ stata Capitale Europea della Cultura nel 2009. La città, in passato nota solo come centro siderurgico, è oggi il terzo polo culturale dell’Austria, dopo Vienna e Salisburgo. In particolare, Linz è uno dei più importanti centri, a livello mondiale, della multimedi-alità e delle nuove tecnologie applicate alla cultura.

• La trasformazione della città è partita dal Piano di Sviluppo Culturale del 2000, che sanciva la volontà di trasformare Linz da città dell’acciaio a città della cultura • I contatti stabilitisi tra cultura, tecnologia, innovazione e sistema produttivo hanno con-tribuito in maniera decisiva allo sviluppo della città, orientato sui temi dell’innovazione e della creatività. Integrazione cooperazione tra il comparto artistico-culturale e quello scientifi co-tecnologico, assieme alla riconversione a destinazioni d’uso culturali di spazi produttivi dismessi, ha fatto sì che l’intero sistema locale si orientasse verso l’innovazione.

CASI STUDIO: LIVERPOOLLE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

• Nel 2008, la città inglese ha colto l’occasione per completare la sua trasformazione da centro in-dustriale a polo innovativo-creativo. Il “recupero” del bacino portuale mostra come la strategia di rinnovamento urbano sia partita da lontano e abbia utilizzato la Capitale Europea della Cultura come trampolino di lancio: nei docks oggi ci sono alberghi, ristoranti, locali e la città ha attualmente il più alto numero di musei ed edifi ci tutelati dalle Belle Arti in Inghilterra dopo Londra

• nel 2008 quasi 10 milioni di visite, pari al 35% del totale, sono state determinate direttamente dall’evento, con un impatto economico superiore ai 750 milioni di sterline in termini di spesa diretta dei visitatori nell’intera regione e oltre 1 milione di pernottamenti in più solo negli hotel cittadini. 2,6 milioni di visitatori stranieri si sono recati a Liverpool per l’evento e ben il 97% di loro per la prima volta: la città è eff ettivamente diventata una meta turistica, come confermato dai 27,7 milioni di visitatori totali del 2008, in crescita del 34% rispetto all’anno precedente.

• Sono stati stimati 27,7 milioni di visitatori nel solo 2008, con un incremento del 34% rispetto all’anno precedente

• I musei, d’altro canto, hanno registrato aumenti negli ingressi dal 30% al 65%. Bisogna poi segnal-are come gli investimenti di rigenerazione del centro urbano siano stati coperti per ben il 90% da privati, su un totale di oltre quattro miliardi di sterline: l’intero tessuto cittadino, quindi, ha creduto all’evento ed alcuni progetti più di altri mostrano la lungimiranza degli investimenti. Basti pensare al nuovo centro congressi, ma soprattutto al nuovo terminal per le navi di crociera, costato 15 milioni di sterline. L’elemento forse più interessante è però la determinazione nel voler portare avanti nel tempo i benefi ci della manifestazione: i piani post- evento, infatti, sono già ben delineati e partono dalla costruzione di altre infrastrutture culturali, confermando così la nuova vocazione della città.

CASI STUDIO: LIVERPOOLLE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

• La città di Genova è stata CEC nel 2004. Genova ha posto la cultura al centro di una strategia di sviluppo volta a trasformare il volto della città e a sviluppare un senso di “City Pride”: le infrastrut-ture per i Mondiali di calcio (1990), le Celebrazioni Colombiane (1992) e il Vertice G8 (2001) sono stati i passaggi precedenti di tale evoluzione, che mirava a defi nire l’identità culturale della città e a migliorare la sua immagine a livello locale, nazionale e internazionale.

• Come CEC, Genova ha identifi cato tre i fi loni su cui si è articolata la programmazione degli eventi previsti: 1. Genova Città d'Arte; 2. Genova Capitale del Mare; 3. Genova Città Contemporanea.

• Genova CEC ha realizzato 439 eventi, più di 2.800.000 spettatori, oltre 220 milioni di euro generati dal solo indotto e un incremento turistico in controtendenza rispetto al resto del Paese (+16% de-gli arrivi, +8% delle presenze): i risultati ottenuti dimostrano il successo di GeNova 04, che non si è limitata a “mettere in vetrina” la città, ma che ha fatto della cultura un “volano” di sviluppo

CASI STUDIO: GENOVALE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

RIPERCUSSIONI POSITIVELE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Partendo da uno STUDIO sui risultati ottenuti �ino al 2004 dalla manifes-tazione Città Europea della Cultura emerge che essa ha

ripercussioni positive per:

• la risonanza data dai mezzi di comunicazione• lo sviluppo culturale e turistico • il riconoscimento da parte degli abitanti dell'importanza del fatto che la loro città sia stata nominata.

RIPERCUSSIONI POSITIVELE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

Cosa hanno ottenuto le altre città da ECoC?

• Catalizzatore di Collaborazioni• Incrementato la partecipazione culturale• Crescita del settore creativo• Stimolo per investimenti culturali (materiali e immateriali)• Accrescimento dell’Immagine• Capacità organizzativa• Crescita turistica (breve e lungo termine)

ESSEN e la RUHRLE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA

“Essen per la Rhur 2010” si è proposta in quanto “città metropolitana”, coinvol-gendo l’intera regione, una volta fi ore all’occhiello dell’industria mineraria, e ri-unendo 53 città sotto un unico e coerente brand.

Un importante e profondo processo di riconversione dell’immagine del territorio al grido “Change � rough Culture, Culture � rough Change”, in cui i luoghi del lavoro, abbandonati per quasi vent’anni, vengono reinventati e trasformati in spazi per il tempo libero e incubatori di attività per i cittadini, legati da una fi tta rete di infrastrutture riadattate.

La Ruhr è una zona a Nord del Reno-Westfalia, costituita da un agglomerato di città ex industriali di cui Essen e Dortmund sono la più grandi. La regione ha una forma urbana policentrica e una governance frammentata. Composta da 53 comuni e una popolazione di oltre 5 milioni di persone la Ruhr non ha spazi verdi signifi cativi ed è vista come una metropoli unica. È la terza conurbazione urbana dell’Unione Europea dopo Londra e Parigi.La regione ha visto un massiccio sviluppo dell’industria siderurgica, del carbone e dell’acciaio nel IXX secolo. È la più grande regione industriale in Europa e ha at-tirato lavoratori da tutto il continente.Alla fi ne del XX secolo l’area è stata oggetto di un rapido e devastante declino industriale derivante da cambiamenti economici strutturali connessi con la fi ne delle miniere di carbone e la crisi dell’acciaio degli anni 1970.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA ESSEN e la RUHR

La decisione di concorrere al titolo ECoC fa parte di un processo di sviluppo a lungo termine della Ruhr cominciato nel 1970.

Scopo della Candidatura non era quello di sviluppare le arti e la cultura per se stessi, ma usarli come forza unifi cante, al fi ne di raggiungere obiettivi sociali ed economici di più ampio spettro.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA ESSEN e la RUHR

Attraverso la trasformazione di quella che fu la più grande regione industriale europea o "la buca di carbone" dell'Europa, la candidatura della Ruhr fornisce un valore simbolico al ruolo che la cultura dovrebbe giocare in qualsiasi metropoli europea.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA ESSEN e la RUHR

Il programma culturale conteneva un gran numero di eventi culturali, attività e progetti, la maggior parte dei quali coinvolgevano artisti locali e organizzazioni culturali (così come molti al di fuori del settore culturale 'tradizionale'), spesso dotate di nuove forme di (inter-) espressione culturale.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA ESSEN e la RUHR

La direzione artistica è stata caratterizzata da un approccio induttivo, collabora-tivo e bottom-up, che ha invitato gli attori locali culturali a presentare idee, per poi cercare di costruire un programma coerente. Ciò è servito a defi nire la cultura nel modo più ampio possibile e creare un programma che era unica per la Ruhr coinvolgendo per gran parte risorse locali.

LE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA ESSEN e la RUHR

ITALIA ECoC 2019

ITALIA ECoC 2019

Nel 2019 l’Italia, insieme alla Bulgaria, ospiterà la Capitale Europea della Cultura.

Il 21 Novembre del 2012 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha pubbli-cato sul suo sito www.capitalicultura.beniculturali.it il bando uffi ciale rivolto alle città che intendono candidarsi al titolo di capitale europea della Cultura 2019.

Le città che intendono candidarsi al titolo per l’anno 2019, devono presentare una domanda di candidatura, che comprenda un Programma culturale con dimen-sione europea, specifi camente ideato per l’anno in questione.

Il programma avrà la durata di un anno; in casi debitamente giustifi cati, la città candidata può optare per un periodo più breve.

Basato in primo luogo sulla cooperazione culturale, tale Programma deve sod-disfare requisiti di elevata qualità artistico-culturale e rispondere agli obiettivi dell’Azione e ai criteri delineati nell’Articolo 4 della Decisione 1622/2006/EC.

ITALIA ECoC 2019

MODULO DI CANDIDATURA

ITALIA ECoC 2019

In risposta all'Invito, la candidatura presentata per la fase di pre-selezione deve fornire una panoramica del Programma che la città candidata intende attuare nell’anno 2019.

Più precisamente, alla città viene richiesto di rispondere alle domande elencate nel modulo di candidatura. La risposta ad alcune delle domande del modulo di candidatura è opzionale nella fase di preselezione (ed è invece obbligatoria in fase di selezione).

Una di queste lingue deve essere obbligatoriamente l’inglese, in modo tale che tutti i membri della giuria possano esaminare la candidatura.

PERUGIASSISI 2019

PERUGIASSISI 2019 UNA CANDIDATURA REGIONALE

Perugia diviene il baricentro di un'area più vasta, con Assisi come elemento spec-ulare e di rimando, ma anche l'intero territorio umbro con il suo modello inse-diativo, i piccoli centri, i borghi, secondo una logica reticolare.

Questo suo posizionamento aiuta a sviluppare un ruolo focale nell'Italia mediana, nel dialogo e proiezione verso l'Europa nel suo complesso, con la sua agenda 2020, innestando un dialogo fruttuoso anche con la nuova Europa.

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

• RIGENERAZIONE SOCIALE, restituendo il senso della collettività e una di-mensione di vita quotidiana di convivenza e piacevolezza, riducendo l'isolamento del cittadino, favorendo attraverso il meccanismo della partecipazione un protag-onismo collettivo e di solidarietà

• POLITICHE di maggiore SICUREZZA sociale in città,

• GIOVANI GENERAZIONI, rigenerando le condizioni che facevano del territo-rio un luogo attrattivo nei decenni passati, tale da aver sviluppato esperienze vir-tuose e innovative (si veda, ad esempio, l'Università per Stranieri, i grandi eventi culturali, le pratiche del restauro)

Ad esempio:

La città danese Sondeborg candidata per il 2017 dichiarava di voler fermare quella corsa contro il tempo che vede la fuga dei giovani e l'aumento del tasso di invec-chiamento dell’intera regione, ben evidenziata in una eloquente scritta trovata sui muri della città: “Se ciò non accadrà, io me ne andrò”

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

• lo sviluppo di una NUOVA IMPRENDITORIALITÀ CULTURALE, dove ECoC signifi ca creare e diventare incubatore e facilitatore della nascita e af-fermazione di nuove imprese operanti nel campo delle industrie culturali e creative • la VALORIZZAZIONE DELLA DIVERSITÀ CULTURALE LOCALE e la multiculturalità del territorio, agendo sull'integrazione culturale come leva per l'inclusione sociale dei vari gruppi etnici, culturali e sociali e delle minoranze• il POTENZIAMENTO DELL'OFFERTA CULTURALE e ad una maggiore sistematizzazione delle connessioni e dei collegamenti tra player culturali, am-biti, canali e forme di promozione, agendo sull'esperienza del consumo culturale in termini di proposte e qualità, e sui meccanismi di accesso e selezione da parte della domanda di cultura. Quindi la possibilità di sviluppare maggiormente log-iche di networking e di partenariato.

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

• l’ELEVAMENTO DEL GUSTO E DELLA SENSIBILITÀ ESTETICA DIF-FUSA, raffi nare l’audience attiva, generare nuovi pubblici e nuovi consumi, dare spazio ad una off erta culturale innovativa e sperimentale aperta ai nuovi linguaggi e alle diverse forme espressive, senza tralasciare una importante azione sul tema della memoria.• la COSTRUZIONE DI POSSIBILITÀ DI NUOVI INSEDIAMENTI CREATIVI MEDIANTE START UP CULTURALI E DI NEO IMPRESE, anche in forma associativa, potrebbe unirsi ad investimenti per il recupero fi sico, simbolico e infrastrutturale di spazi dismessi o inutilizzati, in particolare nel centro storico, restituendo non solo nuove funzioni ma una nuova, corroborante, energia sociale e vitale al tessuto urbano, che off rirebbe rinascita e riporterebbe nuova centralità

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

ECoC è uno STRUMENTO VANTAGGIOSO ANCHE RISPETTO A FINALITÀ POLITICO ISTITUZIONALI E ALL'AFFINAMENTO DI UNA CULTURA DI GOVERNO DELLA COSA PUBBLICA, nel momento in cui torna centrale la capacità dei decisori di esprimere politiche e scelte precise, davvero strategiche e quindi orientate ad eff etti di lungo periodo in grado d'incidere sul territorio.

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

ECoC è una possibilità per RILANCIARE IL RUOLO DELL'INTERA REGIONE anche all'interno delle politiche culturali nazionali.

PERUGIASSISI 2019 ANALISI DI CONTESTO: la candidatura può intervenire su

PERUGIASSISI 2019 ALCUNE OPPORTUNITÁ

• intercettare risorse in condivisione (ad esempio co-produzioni artistiche con soggetti esterni al territorio)

• valorizzare e formare professionalità locali,

• creare impiego momentaneo e stagionale rivolto a giovani e stranieri

• utilizzare al meglio le imprese territoriali (procurement, expertise)

• reinnestare processi di consumo per le attività economiche della città indiretta-mente interessate (ad esempio il commercio)

Il 12 aprile si costituisce la Fondazione di partecipazione “Perugiassisi 2019”

Il 9 maggio si tiene a perugia Enjoy Culture! Enjoy Europe – incontro con le del-egazioni di alcune città titolate Capitale Europee della Cultura Guimarães (2012) Kosiče (2013), Riga e Umeå (2014), e Sofi a (candidata per il 2019)

il 19 ottobre si insedia il Comitato Scientifi co

PERUGIASSISI 2019 LA FONDAZIONE LA FONDAZIONE

La Fondazione persegue in particolare il conseguimento dei seguenti obiettivi:

- promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, i luoghi della cultura e le attività culturali in genere, creando un ambiente favorevole alla circolazione di competenze, idee e conoscenze;

- favorire la creazione di iniziative ed imprese culturali ed innovative in genere in grado di dare valore aggiunto al territorio;

- af�inare i processi di creazione e di diffusione dell’innovazione di processo e di prodotto;- sperimentare progetti pilota ed erogare servizi innovativi e quali�icati;

- favorire processi di crescita in rete con altri soggetti a livello provinciale, regionale, nazionale ed internazionale;

- considerare l’animazione culturale, sociale ed economica come un impegno costante.

PERUGIASSISI 2019 LA FONDAZIONE

Fondatori e PartecipantiLa Fondazione è costituita per volontà dei Fondatori che sono:- la Regione Umbria- il Comune di Perugia- il Comune di Assisi

le Provincie ed i Comuni della regione Umbria con popolazione residente superiore a 15.000 abitanti, la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura della provincia di Perugia, la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, l’Università degli studi di Perugia, l’Università per stranieri di Perugia, il Conservatorio di musica di Perugia, l’Accademia di belle arti di Perugia, l’Accademia properziana del Subasio e la Società internazionale di studi francescani.

PERUGIASSISI 2019 LA FONDAZIONE

APPENDICEV

IL TITOLO

IL TITOLO racchiude l’idea alla base di un progetto di candidatura a Capitale Europea della Cultura è, quindi, una “carta di visibilità” su cui lavorare ap-profonditamente.

L’assenza di coesione tematica è uno degli aspetti che può maggiormente penalizzare una candidatura nella valutazione del selection panel.

APPENDICE FOCUS

FOCUS

È fondamentale preparare con cura il progetto a monte in base agli obiettivi e ai criteri della manifestazione ed avere le idee molto chiare su quanto si vuole realizzare. La candidatura deve presentare innanzitutto una visione chiara e coerente dell'anno in questione, ispirata alla «�iloso�ia» del titolo e dei criteri previsti dalla decisione. Una semplice sommatoria di eventi o di progetti etero-genei non può costituire il programma di una Capitale europea della cultura”

I TEMI DELLA CANDIDATURA

FOCUS

MARSIGLIA PROVENZA 2013

Lo scopo del progetto MP2013 è quello di sottolineare e affermare la dimensione di interscambio e di incontro nord-sud. Tra creatori, progetti e lavori, interagendo, come si trattasse di un laboratorio esteso e permanente, con associazioni, commercianti, scuole, istituzioni.Tema principale: Ateliers de l'Euroméditerranée | Laboratorio EuromediterraneoAree tematiche:

– Le partage des midis | Condividendo il sud – Creazioni e creatori nell'area euro-mediterranea – Mi-grazione, esilio, viaggio – Condivisioni e con�litti della memoria – Religioni: origine ed attualità – Relazione maschile-femminile – Valori condivisi, icone condivise – Gastronomia nord-sud – La condivi-sione dell’acqua;

– La cité radieuse | La città radiosa – Arte nell’arena pubblica – Camminatori e nomadi – Intrecci cul-turali – Mille e una notte – Città di con�ine – Nuovi committenti/nuovi scrittori – Tutti sono coinvolti.

ESEMPI FOCUS

FOCUS

UMEÅ 2014

Il progetto Umeå 2014 parte da quelle che è la convivialità tradizionale locale, impegnandosi nel co-creare la “Capitale Europea della Cultura” in sinergia con le quattro regioni più settentrionali della Sve-zia. Umeå 2014 si costruisce intorno a otto temi, che corrispondono alle otto stagioni nel calendario Sami, coinvolgendo forme artistiche, sport e tempo libero, incoraggiando attraversamenti di con�ine tra temi e forme artistiche, così come tra la regione settentrionale e il resto d'Europa.Slogan: Umeå Means U+Me = The Art of Co-Creation | Umeå signi�ica tu+me. L’arte della co-creazioneAree tematiche:

– La luce nordica – esplora le tradizioni;– Invito Sami – relazione con la minoranza degli indigeni Sami;– Storie del nord, Orecchie per l’Europa – enfasi sull’aspetto narrativo della loro cultura;– Neve ustionante, Giaccio liquefatto – evidenziare i contrasti invitando l’Europa a discuterne;– Crescita d’identità – rivolto alle sub-culture giovanili;– La città gender;– Talking Architecture – Speaking design;– Tesori nel tempo libero – sulla vita nello spazio pubblico e nello sport.

ESEMPI FOCUS

SAN SEBASTIAN 2016

Il progetto San Sebastian 2016 si propone sottolineare, enfatizzare e sfruttare l'energia popolare che carat-terizza la città, combinandola con la cultura della pace e con una particolare attenzione all'Oceano Atlan-tico, quale asse di unione con altre città. San Sebastian 2016 vuole trovare risposte e fornire idee a partire dall'energia eff ettiva dei cittadini, la creatività del capitale sociale, l'educazione ai valori e gli impegni civili.Slogan: Waves of the People Energy | Onde d’energia popolare Aree tematiche:

– Cultura di pace e di educazione ai valori;– Uniti dall’Atlantico;– La città delle parole;– Euro-città culturali;– Riscoprendo l’Europa;– Mobilitazione della creatività

ESEMPI FOCUS

AARHUS 2017 Laboratorio culturale in cui si attuano ri�lessioni, scambio di idee, de�inendo possibili soluzioni con-siderando il progetto Aaarhus 2017 come piattaforma comune. Arte, cultura e creatività gli strumenti vitali per affrontare i problemi globali. "Ripensare" sarà il nostro punto di incontro, la nostra metodo-logia e la nostra mentalità.

Rethink – Ripensare

– Ripensando la città – Memoria della città, Città aperte e dinamiche, Paesaggi culturali, Spazi mobili per arte e cultura, Ripensando le periferie, The Playful City;

– Ripensando arte e creatività – Welcome Europe 1917-2017; Festivals for Art - Karma and Love, Crea-tive kids, Storie cinematiche, Orizzonte musicale, Rompere i con�ine, Artscapes, La città digitale, la città creative;

– Ripensando valori – democrazia, diversità sostenibilità – CrossCutting – ricoinvolgendo cittadini, Lib-ertà di parola, Un’altra Aarhus, Piattaforme interculturali, La terza età, Outsider Art, Gender - Corpo e arte, Città cittadini e sostenibilità, Le città verdeggianti, Consumo – Arte – Reciclo;

FOCUS ESEMPI

“retelling” our history“reusing” materials “remixing” music

FOCUS AARHUS