LE ASPETTATIVE DEI GIOVANI LAUREATI E LE … atipici: per un futuro senza noia! Il 30% dei giovani,...

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LE ASPETTATIVE DEI GIOVANI LAUREATI E LE ATTESE DEL MONDO DEL LAVORO Quale break-even ? Verona 29 marzo 2012

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LE ASPETTATIVE DEI GIOVANI LAUREATI E LE ATTESE DEL MONDO DEL

LAVORO Quale break-even ?

Verona 29 marzo 2012

Tutti bamboccioni?

Che fine hanno fatto i giovani?

È vero che sono tutti incapaci di crescere, di assumersi responsabilità, di conquistarsi l'autonomia?

Fino a ieri simbolo del futuro, del progresso, del domani che è già qui.

Hanno smesso di rappresentare il "futuro" e sono divenuti simbolo della resistenza al cambiamento e alla modernizzazione

Sono i giovani che devono liberare l’Italia dal peso del passato?

Tante contraddizioni:

• “andate lontano dalla famiglia” in un Paese "immobiliare“ dove quasi 8 famiglie su 10 hanno la casa in proprietà (il 20% ne ha almeno due) e dove il mercato degli affitti è limitato e caro

• “impegnatevi” secondo 7 italiani su 10, le diseguaglianze sociali dipendono, soprattutto, dalla famiglia e dalle amicizie (Demos per Unipolis, gennaio 2012); lo pensano anche gli imprenditori, cioè, i "datori" di lavoro (Demos per Confindustria, gennaio 2010).

tutti atipici: per un futuro senza noia!

Il 30% dei giovani, in effetti, vorrebbe un lavoro sicuro (Demos-Coop, maggio 2011).

Il rimanente 70% antepone altri requisiti. Non ritiene il lavoro fisso una priorità.

Peraltro il 65% dei giovani occupati (Demos-Coop, maggio 2011) considera il proprio lavoro "precario" oppure "temporaneo". E il 60% pensa che, fra uno-due anni, avrà cambiato lavoro.

Anche precario… Basta che ci sia!!

L'Istat stima il tasso di disoccupazione giovanile oltre il

30%. Il più alto dell'Eurozona.

Ma è molto più elevato tra le donne e sale al 50% nel Mezzogiorno.

Peso dei lavoratori atipici e irregolari oltre il 30% tra i giovani (e intorno al 15% nella popolazione).

"Neet" (acronimo della definizione inglese: Not in Education, Employment or Training). Quelli che "non" lavorano e "non" studiano. Sono oltre 2 milioni e 200 mila. Sospesi. Sulla soglia, fra studio e lavoro. Senza riuscire a entrare né di qua né di là.

Tipologia contrattuale

Mammoni e partigiani del posto fisso?

FORSE è UNA LEGGENDA SE

Tutti quelli che possono, durante il percorso universitario, se ne vanno lontano. Svolgono un periodo di studi (utilizzando il programma Erasmus) in Università straniere. Svolgono stages, dottorati, corsi di formazione e perfezionamento in diverse città italiane, europee. Americane.

6 persone su 10 ritengono che per ottenere un lavoro adeguato alle proprie competenze e per fare carriera, i giovani debbano andarsene dall'Italia (Demos-Coop, maggio 2011).

LONTANI E FELICI

su un campione di quasi mille ricercatori espatriati con un’età compresa tra i 25 ed i 40 anni, il 73% risiede fuori dai confini nazionali felicemente. La restante percentuale invece tornerebbe solo a determinate condizioni: ricongiunzione della carriera acquisita, maggiori redditi, migliore gestione delle risorse destinate alla ricerca e maggiori rapporti tra università e impresa. Lo stato di

benessere sociale e lavorativo raggiunto negli altri paesi è infatti giudicato molto soddisfacente, e la quasi totalità ritiene non meritocratico l’accesso ai finanziamenti per la ricerca in Italia.

SE NE VANNO PERCHE’…

nel 95,7% dei casi i nostri migliori cervelli emigrano per inseguire migliori opportunità occupazionali, attratti dal prestigio dell’istituzione ospitante e dall’innovazione delle tematiche di ricerca, per l’83% la maggiore valorizzazione delle proprie competenze, seguita dai maggiori redditi, dalle opportunità occupazionali, e perfino dall’eccessiva e farraginosa burocrazia italiana (per il 42%)

Più nello specifico, i principali fattori di richiamo risiedono nell’efficace organizzazione del lavoro, nelle sue strutture, nelle politiche applicate e nelle prospettive di carriera. Un insieme di valutazioni che, in definitiva, finisce per far sfumare del tutto la voglia di rientrare.

E allora che fare….. Quale l’atteggiamento giusto

• CONOSCERE IL MERCATO DEL LAVORO E LE COMPETENZE chiave RICHIESTE (caratteristiche e dinamiche, prerequisiti di accesso…)

• INFORMARSI SUI CONTRATTI E SULLE DIVERSE FORME DI LAVORO

• CURARE L’AUTOPROMOZIONE PROFESSIONALE (fronteggiamento delle selezioni)

• PROGETTUALITA’ NON RIGIDA

• VARIABILE TEMPO

• APPROCCIO GLOCALE!!

IN BOCCA AL LUPO

Grazie per l’attenzione!