Le Apocalissi di Ravenna Festival · sta Brad Mehldau; Paolo Conte e i Jethro Tull di Ian Anderson,...

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> 34 < > spettacolo < dall'Opera di Roma (première il 10 giugno al Teatro Na- zionale). Il tema dell'opera, che trae origine dall'Apo- calisse di Giovanni, viene poi declinato nel corso del- l'articolato e denso cartellone, che inizia proprio con Le Apocalissi, evento filosofico-teatrale che vede la presenza del filosofo Massimo Cacciari e dell'attrice- regista Elena Bucci, su musiche originali di Pietro Pi- relli. Judicii Signum è una rappresentazione musicale, ideata da Aleksandar Karlic, sul tema del Giudizio U- niversale visto dalle tre religioni del Libro (Cristiana, Ebraica e Musulmana). Altra opera in cartellone, in esclusiva per l'Italia, Die Walküre di Wagner per la regia di uno dei maggiori registi viventi, il lituano Eimuntas Nekrosius. Presti- giosa come sempre la sezione riservata alle grandi or- chestre e ai grandi direttori: Riccardo Muti dirigerà tre concerti, con i Wiener Philharmoniker, alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini affiancata dall'Orchestra Giovanile Italiana e sul podio dei com- plessi del Maggio Musicale Fiorentino; Daniel Ba- renboim dirigerà la Staatskapelle di Berlino e Wayne Marshall tornerà alla guida della "Cherubini", con un programma interamente dedicato a Gershwin. Lo stretto rapporto di collaborazione e la comunione di intenti della "Cherubini" (orchestra residente al Fe- stival) con l'Orchestra Giovanile Italiana trova un ul- teriore momento di incontro nel concerto diretto da Krzysztof Penderecki. Il versante musicale è poi completato da altre propo- ste, che vanno dalla musica sacra nelle basiliche bi- zantine ai concerti cameristici affidati a grandi solisti, come Grigory Sokolov e Sharon Isbin, fino agli ap- puntamenti legati al jazz, al pop, alla canzone d'auto- re e alle musiche popolari di tradizione. Tra questi ci- tiamo i jazzisti Stefano Bollani (in duo con Enrico Ra- va) e Pat Metheny, per la prima volta assieme al piani- sta Brad Mehldau; Paolo Conte e i Jethro Tull di Ian Anderson, leggenda vivente del rock. Per la danza: Swan Lake, del geniale coreografo-regista Matthew Bourne, tra gli spettacoli di maggior successo degli ul- timi anni a livello mondiale e anch'esso in esclusiva per l'Italia; Merce Cunningham Dance Company, sto- rica compagnia statunitense di uno dei padri fondato- ri della Modern Dance; il Gala-Performance di Ales- sandra Ferri – nell'anno del suo addio ai palcoscenici – e Roberto Bolle e l'ultimo spettacolo di Joaquin a Riccardo Muti a Paolo Conte, dalla musica con- temporanea di Adriano Guarnieri a quella popolare della Taranta, dal balletto accademico di Roberto Bol- le e Alessandra Ferri alla modern dance di Merce Cun- ningham; e molto altro ancora. Il Ravenna Festival 2007 si presenta con un vastissimo programma eclet- tico, ma tutto di qualità, che si distende dal 19 giugno al 24 luglio, con un prologo il 1 giugno affidato ai 120 ragazzi di Scampia, che interpretando Ubu re di Alfred Jarry alludono al degrado della periferia napoletana. Il cartellone della XVIII edizione è stato presentato a Ro- ma, nel nuovissimo auditorium dell'Ara Pacis, da Cri- stina Mazzavillani Muti, fondatrice e presidente, anima e motore della manifestazione, insieme alla direzione artistica, rappresentata da Franco Masotti e Angelo Ni- castro. Con soddisfazione, come riferisce l’Ansa, il so- printendente Antonio De Rosa ha offerto qualche dato: il bilancio del festival è di 6 milioni di euro, un terzo dei quali vengono da finanziamenti pubblici, il resto (un re- cord di livello europeo) viene dai 43 sponsor privati grandi e piccoli, e dalla vendita dei biglietti; il tutto per 70 spettacoli in 25 diverse location, oltre al tradiziona- le 'Viaggio dell'Amicizia', che porterà in Libano l'Or- chestra e il Coro del Maggio Fiorentino guidati da Ric- cardo Muti. ''Ravenna - ha ancora detto la presidente - è una città che cerca di riscoprire le sue origini orientali; una città che ama il festival, dedicato a tutta la musica bella, di qualsiasi epoca, di qualsiasi genere''. Oltre al soprintendente De Rosa, sono intervenuti alla presentazione il sindaco Fabrizio Matteucci, Adriano Guarnieri - che ha composto l'opera fulcro di questa e- dizione, Pietra di Diaspro - e l'etnomusicologo Am- brogio Sparagna - al quale il Festival ha commissio- nato vari progetti che verranno presentati quest'anno, tra cui la "Notte della Taranta", con innesti sulla tradi- zione del liscio romagnolo, e i progetti Dante cantato e Sale un canto. Fra gli ospiti, Vittorio Mincato, presidente di Poste Ita- liane - main sponsor del Festival, insieme a Eni, Tele- com e Merloni Progetti -, l'onorevole Gabriele Albo- netti e l'assessore comunale alla Cultura Alberto Cas- sani. Fulcro dell'edizione 2007 di Ravenna Festival sarà l'O- peraVideo Pietra di Diaspro, nuova creazione del com- positore Adriano Guarnieri e della regista Cristina Maz- zavillani Muti, commissionata dal Festival e prodotta D >>> Le Apocalissi di Ravenna Festival Roberto Bolle e Alessandra Ferri

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> spettacolo <

dall'Opera di Roma (première il 10 giugno al Teatro Na-zionale). Il tema dell'opera, che trae origine dall'Apo-calisse di Giovanni, viene poi declinato nel corso del-l'articolato e denso cartellone, che inizia proprio conLe Apocalissi, evento filosofico-teatrale che vede lapresenza del filosofo Massimo Cacciari e dell'attrice-regista Elena Bucci, su musiche originali di Pietro Pi-relli. Judicii Signum è una rappresentazione musicale,ideata da Aleksandar Karlic, sul tema del Giudizio U-niversale visto dalle tre religioni del Libro (Cristiana,Ebraica e Musulmana). Altra opera in cartellone, in esclusiva per l'Italia, DieWalküre di Wagner per la regia di uno dei maggioriregisti viventi, il lituano Eimuntas Nekrosius. Presti-giosa come sempre la sezione riservata alle grandi or-chestre e ai grandi direttori: Riccardo Muti dirigeràtre concerti, con i Wiener Philharmoniker, alla guidadell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini affiancatadall'Orchestra Giovanile Italiana e sul podio dei com-plessi del Maggio Musicale Fiorentino; Daniel Ba-renboim dirigerà la Staatskapelle di Berlino e WayneMarshall tornerà alla guida della "Cherubini", con unprogramma interamente dedicato a Gershwin. Lostretto rapporto di collaborazione e la comunione diintenti della "Cherubini" (orchestra residente al Fe-stival) con l'Orchestra Giovanile Italiana trova un ul-teriore momento di incontro nel concerto diretto daKrzysztof Penderecki.Il versante musicale è poi completato da altre propo-ste, che vanno dalla musica sacra nelle basiliche bi-zantine ai concerti cameristici affidati a grandi solisti,come Grigory Sokolov e Sharon Isbin, fino agli ap-puntamenti legati al jazz, al pop, alla canzone d'auto-re e alle musiche popolari di tradizione. Tra questi ci-tiamo i jazzisti Stefano Bollani (in duo con Enrico Ra-va) e Pat Metheny, per la prima volta assieme al piani-sta Brad Mehldau; Paolo Conte e i Jethro Tull di IanAnderson, leggenda vivente del rock. Per la danza:Swan Lake, del geniale coreografo-regista MatthewBourne, tra gli spettacoli di maggior successo degli ul-timi anni a livello mondiale e anch'esso in esclusivaper l'Italia; Merce Cunningham Dance Company, sto-rica compagnia statunitense di uno dei padri fondato-ri della Modern Dance; il Gala-Performance di Ales-sandra Ferri – nell'anno del suo addio ai palcoscenici– e Roberto Bolle e l'ultimo spettacolo di Joaquin

a Riccardo Muti a Paolo Conte, dalla musica con-temporanea di Adriano Guarnieri a quella popolaredella Taranta, dal balletto accademico di Roberto Bol-le e Alessandra Ferri alla modern dance di Merce Cun-ningham; e molto altro ancora. Il Ravenna Festival2007 si presenta con un vastissimo programma eclet-tico, ma tutto di qualità, che si distende dal 19 giugnoal 24 luglio, con un prologo il 1 giugno affidato ai 120ragazzi di Scampia, che interpretando Ubu re di AlfredJarry alludono al degrado della periferia napoletana. Il cartellone della XVIII edizione è stato presentato a Ro-ma, nel nuovissimo auditorium dell'Ara Pacis, da Cri-stina Mazzavillani Muti, fondatrice e presidente, animae motore della manifestazione, insieme alla direzioneartistica, rappresentata da Franco Masotti e Angelo Ni-castro. Con soddisfazione, come riferisce l’Ansa, il so-printendente Antonio De Rosa ha offerto qualche dato:il bilancio del festival è di 6 milioni di euro, un terzo deiquali vengono da finanziamenti pubblici, il resto (un re-cord di livello europeo) viene dai 43 sponsor privatigrandi e piccoli, e dalla vendita dei biglietti; il tutto per70 spettacoli in 25 diverse location, oltre al tradiziona-le 'Viaggio dell'Amicizia', che porterà in Libano l'Or-chestra e il Coro del Maggio Fiorentino guidati da Ric-cardo Muti.''Ravenna - ha ancora detto la presidente - è una cittàche cerca di riscoprire le sue origini orientali; una cittàche ama il festival, dedicato a tutta la musica bella, diqualsiasi epoca, di qualsiasi genere''. Oltre al soprintendente De Rosa, sono intervenuti allapresentazione il sindaco Fabrizio Matteucci, AdrianoGuarnieri - che ha composto l'opera fulcro di questa e-dizione, Pietra di Diaspro - e l'etnomusicologo Am-brogio Sparagna - al quale il Festival ha commissio-nato vari progetti che verranno presentati quest'anno,tra cui la "Notte della Taranta", con innesti sulla tradi-zione del liscio romagnolo, e i progetti Dante cantatoe Sale un canto.Fra gli ospiti, Vittorio Mincato, presidente di Poste Ita-liane - main sponsor del Festival, insieme a Eni, Tele-com e Merloni Progetti -, l'onorevole Gabriele Albo-netti e l'assessore comunale alla Cultura Alberto Cas-sani.Fulcro dell'edizione 2007 di Ravenna Festival sarà l'O-peraVideo Pietra di Diaspro, nuova creazione del com-positore Adriano Guarnieri e della regista Cristina Maz-zavillani Muti, commissionata dal Festival e prodotta

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Le Apocalissi diRavenna Festival

Roberto Bolle e Alessandra Ferri

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25 marzo 2007: l’Europa compie 50 anni DIMARIA ELISABETTA GHISELLI*

5 marzo 2007: si festeggiano i50 anni dalla firma dei trattati di Ro-ma - siglati da Francia, Germania,Belgio, Olanda, Lussemburgo e Italia-che hanno istituito la Comunità eco-nomica europea (CEE) e la Comunitàeuropea dell'energia atomica (CEEAo Euratom). In precedenza, il trattatodi Parigi del 1951 aveva istituito laCECA, Comunità europea del carbo-ne e dell'acciaio: con grande valoresimbolico le materie prime della guer-ra, passando sotto il controllo diun'autorità comune, diventavanostrumenti di riconciliazione e di pace.Dando vita a un mercato comune delcarbone e dell'acciaio i sei paesi fon-datori intesero infatti, innanzitutto,garantire la pace, inducendo vincito-ri e vinti di una guerra devastante acooperare in un quadro istituzionalecomune, improntato al principio del-l'uguaglianza.Occorreva creare i vincoli necessariper interrompere la catena di guerreche aveva sempre contraddistinto ilcontinente europeo e per attuare unaricostruzione materiale, economica,

rapido del tenore di vita e più stretterelazioni tra gli Stati che ad essa par-tecipano”.Si può affermare che tutti questi o-biettivi sono stati realizzati.Il raggiungimento della pace e dellastabilità, innanzitutto.Cinquant'anni senza guerre tra i pae-si che attualmente fanno parte del-l'Unione europea è un fatto che nonha precedenti nella storia. Ed è un fat-to in cui l'integrazione e l'allarga-

sociale, etico-morale.Il trattato di Roma affidava alla Co-munità economica europea il compi-to di “promuovere, mediante l'in-staurazione di un mercato comune eil graduale riavvicinamento delle po-litiche economiche degli Stati mem-bri, uno sviluppo armonioso delle at-tività economiche nell'insieme dellaComunità, un'espansione continuaed equilibrata, una stabilità accre-sciuta, un miglioramento sempre più

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Cortés, il più amato "bailador" di fla-menco moderno.

>>> Infine Ambrogio Sparagna, etnomusicologo, custodedell'espressività della musica popolare italiana, che pro-porrà, oltre all'esperienza della "Notte della Taranta", cheRavenna Festival innesterà sulla tradizione popolare delballo 'liscio', due progetti inediti: il Dante cantato, conospiti di eccezione come Giovanni Lindo Ferretti e Saleun canto (mentre scende il sole), 'cantata' ambientatanella suggestiva cornice delle saline di Cervia. Prologo della XVIII edizione del Festival sarà, venerdì1 giugno, Ubu sotto tiro, il secondo movimento del pro-getto Arrevuoto Napoli-Scampia diretto da MarcoMartinelli. Il messaggio di pace e fratellanza che risuo-na ogni anno attraverso i viaggi dell'amicizia, divenu-ti oramai un segno irrinunciabile del Festival, avrà co-me meta un ritorno: il Libano, dove Riccardo Muti di-rigerà i complessi del "Maggio" nel Requiem di Verdi.

Cristina Mazzavillani Muti con il maestro Adriano Guarnieri

Bruxelles

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mento progressivo dell'Ue, da6 a 27 paesi, hanno giocato un ruoloimportante. L'Unione sta ora lavo-rando per diffondere la pace e la sta-bilità al di fuori dei suoi confini. Il mo-do migliore per evitare l'insorgere diconflitti è creare una maggiore pro-sperità a livello mondiale e l'Ue, mas-sima potenza commerciale del mon-do, è oggi in grado di imporre regoleeque per il commercio mondiale e for-nire assistenza e aiuti ai paesi in viadi sviluppo.Altro obiettivo raggiunto: la garan-zia dei diritti fondamentali sancitidalla apposita Carta adottata nel2000, che contempla in un unico te-sto i diritti alla persona, i diritti civi-ci, politici, economici e sociali. Libertànon solo politiche e civili, ma ancheindividuali ed economiche, come lalibertà per 496 milioni di europei dicircolare liberamente nel più grandemercato del mondo, in cui 13 paesicondividono la stessa moneta.E la tutela dei diritti. Risale allo scor-so 12 febbraio, ad esempio, l'appro-vazione di due nuovi strumenti fi-

Meno frontiere vuole dire più oppor-tunità. Per le persone e per le impre-se.I cittadini dell'Unione possono viag-giare nella maggior parte del suo ter-ritorio senza passaporto e senza do-versi fermare per controlli alle fron-tiere, senza cambiare valuta o paga-re commissioni. L'istituzione del mer-cato unico ha incentivato i paesi del-l'Unione europea a liberalizzare mer-cati monopolistici come quelli delletelecomunicazioni, dell'energia elet-trica, del gas e dell'acqua: le comuni-cazioni telefoniche, l'accesso a inter-net e i viaggi aerei costano meno. Èpossibile vivere, lavorare, andare inpensione e studiare in un altro paesedell'Unione.Istruzione, formazione e apprendi-mento permanente sono fattori es-senziali di una economia dinamicabasata sulla conoscenza. Quasi duemilioni di giovani hanno beneficiatodi programmi (Erasmus, Leonardo eSocrates) per proseguire gli studi e laformazione personale in un altro pae-se europeo; attualmente, Leonardo

nanziari per la promozione della si-curezza e la tutela dei diritti e delle li-bertà dei cittadini europei: i pro-grammi specifici “Prevenzione e lot-ta contro la criminalità” e “Preven-zione, preparazione e gestione delle

conseguenze in materia di terrorismoe di altri rischi correlati alla sicurez-za”, che costituiscono il programmaquadro “Sicurezza e tutela delle li-bertà” e saranno operativi per il pe-riodo 2007-2013.

Molti gli obiettiviraggiunti.Approvati nuovistrumenti finanziariper garantiresicurezza e libertà.No allediscriminazioni

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promuove la formazione pro-fessionale (in particolare i ti-

rocini di giovani lavoratori e forma-tori in imprese all'estero), Erasmus fi-nanzia la mobilità degli studenti e lacooperazione universitaria, Grundt-vig sostiene programmi di apprendi-mento permanente per adulti (in par-ticolare partenariati, reti e iniziativedi mobilità transnazionali), Comeniuspromuove la cooperazione tra lescuole. I titoli di studio e le qualificheprofessionali sono adeguatamente ri-conosciuti nei paesi comunitari. E ildiritto comunitario proibisce ogniforma di discriminazione; già neglianni '50 i primi trattati Ue contene-vano una norma esplicita secondo cuiuomini e donne hanno diritto allastessa retribuzione per lo stesso lavo-ro.Il grande mercato integrato europeoe la creazione della moneta unica,l'euro, hanno rafforzato la competi-tività dell'Europa, generato ricchezza(per oltre 800 miliardi di euro) e crea-to milioni (2,5) di nuovi posti di la-voro.

IL LOGO DEL 50ESIMO

Il logo del 50° anniversario del Trattato di Roma è stato selezio-nato nell'ambito di un concorso bandito dall'Ue e aperto a tuttigli studenti di scuole d'arte, grafica, design, comunicazione vi-siva dei 27 stati membri, nonché a designer professionisti lau-reatisi nel 2006. Tantissimi i partecipanti: 1.701. Ha vinto Szy-mon Akzypczak, uno studente dell'Accademia delle belle arti diPoznan (Polonia).Il suo progetto interpreta graficamente la voce di tutti i cittadinieuropei senza per questo rinunciare ai diritti all'individualità ealla diversità: la parola “insieme” esprime in maniera semplice eimmediata i concetti di collaborazione e solidarietà, mentre levarie lettere, scritte con caratteri tipografici diversi, esprimonola diversità della storia e della cultura europee. L'ispirazione de-rivante dai marchi e dalle pubblicità aziendali smitizza con iro-nia un evento unico ed eccezionale.

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ropee finalmente coincidono. Ma l'U-nione, in linea con i tempi, deve su-perare nuove grandi sfide che trava-licano le frontiere tradizionali perraggiungere una dimensione plane-taria, in quanto è parte di un mondoin rapida e radicale evoluzione e nul-la di quanto accade in questo mondole è estraneo.La “Dichiarazione della gioventù” diRoma, adottata domenica 25 marzoda oltre 200 giovani delegati dei 27stati membri, ha formulato proposteconcrete per il futuro: tra le prioritàfigurano la necessità di un Trattatocostituzionale europeo (con conse-guenti semplificazione e maggioretrasparenza del sistema decisionale) eazioni indirizzate a uno sviluppo e-cosostenibile, alla diversificazionedelle fonti di energia, alla tutela deidiritti dei consumatori, all'istruzionee all'accesso alla cultura, a una mag-giore partecipazione dei giovani allavita democratica dell'Unione.

*Ufficio Studi e Biblioteca

Camera di Commercio di Ravenna

I SIMBOLI DELL’UELa bandieraNel 1955 il Consiglio d'Europa, un organismo della Comunità euro-pea del carbone e dell'acciaio impegnato nella difesa dei diritti uma-ni e della promozione della cultura europea, adottò come simboloun cerchio (simbolo di unità) di dodici stelle dorate (tradizionalmenteil numero “dodici” indica perfezione) in campo azzurro: la corona distelle dorate rappresenta l'armonia tra i popoli d'Europa. In seguitole altre istituzioni europee adottarono lo stesso simbolo, che divenneemblema ufficiale dell'Unioneeuropea (all'epoca denominataComunità europea) nel 1985.Dall'inizio del 1986 tutte le isti-tuzioni europee utilizzano que-sta bandiera.

L'inno europeoÈ l'inno ufficiale dell'Unioneeuropea (dal 1985) e dell'Europa in generale. Nel 1972 il Consigliod'Europa, lo stesso organismo che concepì la bandiera europea, a-dottò l'inno alla gioia” di Beethoven come proprio inno e incaricò ildirettore d'orchestra Herbert von Karajan di scrivere tre adattamen-ti strumentali: per piano solo, per archi e per orchestra sinfonica.Senza parole, l'inno esprime attraverso il linguaggio universale dellamusica gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa.

Il motto dell'Unione “Unita nella diversità”: il motto dell'Ue è entrato in uso nel 2000 edè citato ufficialmente per la prima volta nel trattato che istituisce u-na Costituzione d'Europa firmato nel 2004.Il motto sta a indicare che gli europei, diversi per cultura e tradizio-ni, sono tuttavia uniti da un patrimonio di valori che li distingue dalresto del mondo.

9 maggio, Festa dell'EuropaLa proposta di creare un'Europa organizzata, nota come “dichiara-zione Schuman”, data al 9 maggio 1950 ed è considerata l'atto dinascita dell'Unione europea.La Festa dell'Europa, diventata un simbolo europeo che individual'identità politica dell'Unione, è occasione di festività e attività cheavvicinano i cittadini europei.

Fin dalle origini l'Ue ha incentrato lasua attività sulla politica regionale esugli interventi volti a stimolare l'e-conomia delle aree svantaggiate, fi-nanziando migliaia di progetti di svi-luppo economico e sociale per ridur-re il divario tra le sue regioni più ric-che e quelle più povere. Dopo la ri-mozione dei vari ostacoli, oggi unmaggior numero di imprese può com-petere sul mercato unico, che rappre-senta anche un trampolino di lancioper l'espansione nel mercato globale.Ne conseguono prezzi più bassi per i460 milioni di consumatori, nonché

una più ampia scelta di beni e servi-zi. Permangono tuttavia gravi caren-ze: il mercato dei servizi (in partico-lare quelli finanziari e i trasporti), adesempio, si è aperto più lentamenterispetto a quello delle merci, ed è ne-cessario ridurre ulteriormente le bar-riere amministrative e tecniche allalibera circolazione delle merci. Ma un anniversario non è soltanto u-na occasione per effettuare un bilan-cio. Rappresenta anche una opportu-nità unica per comprendere meglio ilpresente e pensare all'Europa del fu-turo. Oggi la storia e la geografia eu-

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> focus <

econdo una definizione comunemente accet-tata dalla dottrina giuridica per consuetudine comefonte del diritto si intende l’osservanza costante eduniforme di una regola di condotta, compiuta daimembri di una collettività sociale con la convinzio-ne della sua rispondenza ad una necessità giuridica.La norma di diritto consuetudinario, quindi, constadi due elementi costitutivi, e cioè la pratica unifor-me, costante ed ininterrotta e generale di un com-portamento e la convinzione che l’osservanza di ta-le pratica corrisponda ad una necessità della sua ob-bligatorietà (opinio iuris seu necessitatis ).Anticamente nei vari ordinamenti statuali la con-suetudine costituiva la principale fonte di diritto og-gettivo. Poi la legislazione positiva cominciò ad af-fiancarla come fonte non meno importante, autono-ma e parallela e, col progredire ed il consolidarsi delpotere statuale, divenne la fonte primaria del diritto,mentre la consuetudine rimase sopraffatta e fu de-gradata a fonte secondaria e subordinata.Nel diritto moderno, specie negli Stati che hanno a-dottato la codificazione (diversa è la situazione neiPaesi anglosassoni di common law), la consuetudineè stata collocata all’ultimo posto delle fonti del di-ritto, come risulta chiaramente dall’elencazione con-tenuta nell’art.1 delle Disposizioni sulla legge in ge-nerale, dette anche Preleggi, nel quale oltretutto nonè neppure usato il termine consuetudine, bensì quel-lo di uso, forse per sottolineare la modesta rilevanzadi tale fonte. Inoltre essa ha un valore diverso se-condo i vari rami del diritto. Nel diritto civile, infat-ti, il suo peso è minore perché non vi si può far ri-corso se non quando ad essa rinvia espressamente lalegge o nelle materie non disciplinate dal codice ci-vile (art.8 Preleggi), mentre maggiore applicazionela consuetudine riceve nel diritto pubblico, specie inquello costituzionale, perché in questo ramo del di-ritto gli istituti giuridici sono meno compiutamentedisciplinati da norme di legge. Più vasto ancora èl’ambito di applicazione della consuetudine nel di-ritto internazionale pubblico, che si fonda sul prin-cipio “pacta sunt servanda”. Invece nel diritto pena-le, dominato dal principio di legalità, secondo il qua-le non si può avere un reato né pena senza espressadisposizione di legge, la consuetudine non è am-

messa.– La consuetudine, a seconda del suo rapporto conla legislazione statuale, viene classificata come se-

cundum legem, praeter legem e contra legem. La pri-ma è quella ammessa nel nostro ordinamento comefonte integrativa di norme giuridiche, la seconda èquella ammessa nelle materie non espressamente di-sciplinate dalla legge mentre la terza è chiaramentevietata, sia quando introdurrebbe una normativa di-versa da quella legislativa, sia quando farebbe ces-sare l’applicazione di una legge per desuetudine.L’esclusione di quest’ultima specie di consuetudinesi ricava indirettamente dall’art.15 delle Preleggi, ilquale stabilisce che le leggi possono essere abroga-te, in modo espresso o per incompatibilità delle nor-mativa, soltanto da leggi successive. La consuetudi-ne secundum legem è l’unica espressamente nomi-nata dall’art. 8 delle Preleggi e può consistere sia inuna integrazione della disciplina contenuta nelleleggi e nei regolamenti (es. artt.1182,1183,1374,1454e 1457 c.c.), sia in una deroga di quest’ultima (es. art.2078 c.c.). Si tratta di quelli che secondo la termino-logia del codice e della dottrina vengono chiamatiusi normativi per distinguerli dagli usi interpretati-vi o negoziali, che non hanno alcuna forza cogente,ma servono soltanto ad interpretare la volontà delleparti contraenti e non sono sorretti dall'opinio iuris

(es. artt.1326/1° e art.1340 c.c.).Quanto alla consuetudine praeter legem , la sua am-missibilità come fonte normativa si ricava indiret-tamente dal testo del citato art. 8 delle Preleggi, ilquale, stabilendo che “nelle materie regolate dalleleggi e dai regolamenti gli usi hanno efficacia soloin quanto sono da essi richiamati”, lascia chiara-mente intendere che nelle materie non regolate daleggi e regolamenti la consuetudine costituisce unafonte autonoma di diritto.Nei limiti nei quali l’ordinamento giuridico ricono-sce agli usi il valore di fonte di diritto la loro viola-zione può essere dedotta in ogni stato e grado delgiudizio e rilevata d’ufficio dal giudice anche per laprima volta davanti alla Corte di Cassazione. Inoltre,anche per gli usi vale il principio “iura novit curia”,

Usi e consuetudini,come regolarsi DI ANGELINO TARONI

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cioè a dire che il giudice è tenuto a conoscerli alpari di ogni altra norma giuridica vigente, sen-

za doverne chiedere documentazione alle parti. Sol-tanto quando sorga contestazione sull’esistenza del-l’uso della cui applicazione si discute e il giudice nonabbia elementi sufficienti per accertarlo, l’onere del-la prova dovrà essere posto a carico di colui che ta-le uso invoca.Altro problema è quello delle fonti di conoscenza de-gli usi vigenti. In proposito l’art. 9 delle Preleggi ri-chiama gli usi pubblicati nelle raccolte ufficiali de-gli enti ed organi a ciò autorizzati, disponendo cheessi si presumono esistenti fino a prova contraria. Glienti autorizzati a raccogliere gli usi vigenti in mate-ria civile e commerciale sono, come è noto, le Cameredi Commercio, industria, agricoltura ed artigianato.Gli elenchi di tali usi, compilati da apposite com-missioni, che sono nominate dalla Giunta cameraleed i cui componenti sono scelti fra rappresentantidelle categorie agricole, delle categorie artigiane,delle categorie industriali, delle categorie commer-ciali e del settore creditizio, oltre ad esperti giuridici(docenti universitari o avvocati iscritti nell’albo spe-ciale delle giurisdizioni superiori), vengono periodi-camente aggiornati (di norma ogni cinque anni). Det-te commissioni possono essere affiancate da uno opiù Comitati tecnici, ai quali viene affidato il com-pito della revisione analitica degli usi riguardanti de-

terminate merci oppure speciali attività o istituti giu-ridici. Attualmente, presso la Camera di Commerciodi Ravenna, sta per essere completata dall’appositaCommissione la revisione degli usi, che è stata di-sposta a distanza di oltre dieci anni dalla preceden-te. Si tratta di un procedimento che è disciplinato dadecreti e circolari ministeriali nel corso del quale siprocede ad assumere da enti pubblici e privati, orga-nizzazioni sindacali, istituzioni culturali, associa-zioni di categoria ed operatori commerciali ed agri-coli e quant’altro tutto il bagaglio di informazioni edi elementi di prova necessari per accertare sia quan-to degli usi precedentemente registrati sia tuttorapraticato e non sia caduto in desuetudine, sia se nuo-vi usi, aventi le caratteristiche della consuetudine nelsignificato sopra definito, siano venuti ad esistenzanell’intervallo temporale fra una compilazione e l’al-tra.Terminato il lavoro della Commissione la raccoltaprovinciale degli usi verrà poi resa pubblica perchéchiunque sia interessato possa avanzare entro un ter-mine stabilito (45 giorni dall’affissione) le proprie os-servazioni e doglianze. Solo dopo decorso il terminela raccolta diventerà definitiva con l’approvazionedella Giunta camerale su proposta della Commissio-ne provinciale, che avrà previamente esaminato leosservazioni ed i rilievi pervenuti, facendone rela-zione riassuntiva alla Giunta medesima.

> 42 <

> focus <

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> cultura <

> 43 <

La mostradell’artista allestitaalla LoggettaLombardesca,aperta al pubblicofino al 15 luglio

Con l’aristocratico Ritratto di signora del 1907 Fe-lice Casorati fa il suo esordio alla Biennale di Vene-zia. Si tratta in realtà della sorella Elvira, come sta adindicare l’iscrizione che sovrasta il capo velato del-la donna dal profilo aguzzo. Da far pensare al cele-bre Ritratto di Laura Battiferri di Bronzino eseguitopoco oltre la metà del Cinquecento. Capolavoro di al-gida perfezione. Senza trascurare, per il giovane Ca-sorati, il riferimento a certa ritrattistica alla moda, ealla fotografia dal vago sentore museale. Negli anniimmediatamente successivi la sua pittura sembramutare di accento, e lo si vede in opere quali Le vec-

chie comari o Le bambine, che cadono nel tempo incui Casorati si trova a Napoli. Qui, sono i richiami delverismo di fine Ottocento, con qualche concessioneal grottesco mutuato dal Bruegel di Capodimonte, atentare il pittore in una fase che egli stesso definiscecritica, di prostrazione fisica e sfiducia, malgrado ilfavore della critica. È da queste opere giovanili, digià calcolatissima composizione, che prende avviola mostra alla Loggetta Lombardesca, aperta al pub-blico fino al 15 luglio (a cura di Claudia Gian Ferra-ri, Michela Scolaro, Claudio Spadoni, Catalogo Elec-ta).

Trascorso il primo decennio del secolo Casorati pas-sa a Verona, lasciando i ricordi del verismo accade-mico per volgersi ad un versante genericamenteprossimo alle ‘Secessioni’, dalle forti tangenze con ilsimbolismo internazionale. La preghiera, del 1914,dà la misura dell’interesse per Klimt ammirato allaBiennale nel 1910. Si tratta di una svolta decisiva,maturata attraverso una presa di coscienza della pro-pria inclinazione, da prefigurare gli idoli poetici del-la maturità. Si fa strada un’attenzione nuova versole “mute cose immobili”, oggetti che nei dipinti co-minciano ad assumere un ruolo di primo piano, in e-satto controcanto ai proclami futuristi. Ed ecco unaventina di uova su un tappeto verde, ad occupare tut-to lo spazio di un quadro presentato alla Secessioneromana del 1915 col titolo ambiguo Scherzo, ma che,considerando la passione di Casorati per la musica,potrebbe rappresentare forse il primo esempio dellascansione musicale per mezzo della ripetizione di e-lementi. Un motivo non proprio inusuale, quello del-le uova, ma che in Casorati assume un carattere diripetizione senza pari. Per restare al tema degli og-getti, basti ricordare Giocattoli, eseguito ancora sot-

Casorati. Cercando soloin profondità DI CLAUDIO SPADONI*

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Scherzo: Uova (Le uova sul tappeto verde),1914, tempera su cartone, cm. 49x59, Torino, Collezione privata

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Silvana Cenni, 1922, tempera su tela, cm 205x105,Torino, collezione privata

to le armi, appena prima del trasferimento a Torinodopo il suicidio del padre. Ma è soprattutto Tiro al

bersaglio, del 1919, a suscitare reazioni contrastan-ti. Con sottile ironia, rintracciabile del resto tra lepieghe di diversi lavori, Casorati mette in scena, sot-to forma di un tirassegno da fiera, il gioco intellet-tuale della pittura, tra fisicità e illusione. E poi Uova

sul cassettone, anno 1920, lo stesso della mostra diCézanne alla Biennale. Casorati conferma l’emozio-ne provata di fronte alle tele del provenzale; ma ciòche ne ricava è il senso “della rinuncia”, che consi-dera “la forza della pittura moderna”. Nessuna svol-ta da parte sua; semmai, una più determinata spin-ta a proseguire sulla propria via, cercando solo inprofondità. E arrivano i capolavori. Dalla De Lisi aSilvana Cenni, forse la più celebrata di Casorati, leopere dal 1918 al 1922 restano riferimenti capitalinel panorama artistico nazionale, giusto alla vigiliadel battesimo del Novecento di Sironi, sotto la tute-la di Margherita Sarfatti. Ma è alla vicenda della Me-

tafisica che occorre rifarsi per una verifica della po-sizione di Casorati nell’immediato dopoguerra, perquanto egli abbia negato ogni possibile influenza dide Chirico, Carrà o Morandi. Chiama in causa, piut-

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tosto, Piero della Francesca, Masaccio, Paolo Uccel-lo e Bartolomeo Montagna che dice di ammirare mol-tissimo. Impensabile, tuttavia, che non avesse vistoqualche riproduzione di opere metafisiche anche so-lo sulla rivista “Valori Plastici”, uscita alla fine del1918. Riguardo ai quadri del 1918-’20, se ne può par-lare nei termini utilizzati da de Chirico per la Meta-

fisica: “un’arte severa e cerebrale, ascetica e lirica”,salvo la netta distanza di clima culturale, intenzio-ni, e qualità pittoriche. Ma proprio la sospensionemetafisica degli oggetti, il loro isolamento nello spa-zio della rappresentazione, la cerebralità dell’archi-tettura interna, possono aver chiarito ulteriormentequell’attrazione per “le cose mute e umili” avvertitagià diversi anni addietro. Così per le figure femmini-li, protagoniste di capolavori del tempo, idealizza-zioni plastiche e platoniche di suggestione neoquat-trocentesca trasposta in un’immagine di indubitabi-le attualità. È l’accezione tutta personale di ‘neoclassicismo’ chepone Casorati nel vivo del recupero della tradizione,ma attraverso una misura intellettuale che governala costruzione pittorica rendendo emblematico ognimotivo, così come ogni figura. La severità delle solu-zioni plastiche si allenta poi, gradualmente, a comin-ciare da alcuni ritratti, fra cui lo studio per il Ritratto

di Renato Gualino, del 1922-‘23. Ancora, altri dipin-

ti fondamentali del tempo, a cominciare da Meriggio,scandiscono questo passaggio verso una nuova im-postazione di volumi, nonché una diversa intonazio-ne del colore nell’ammiccante sensualità dei corpi i-gnudi. Casorati tiene una linea molto laterale ad unNovecento ambiguamente programmatico, semmaipiù incline al realismo, ‘magico’ a modo suo, e menoaustero grazie alla morbida cromia che segna la di-stanza dai dipinti degli anni precedenti. Opere comeRagazza in collina, Fanciulla che legge, oltre ad alcu-ne nature morte, marcano il passaggio dagli annitrenta al tempo della seconda guerra, mentre la geo-metrica Alzata con uova e limoni e il ben noto Astro-

labio, sullo scorcio dei quaranta, chiariscono bene laposizione dell’artista, del tutto autonomo nel clima difrattura fra realismo e astrattismo. Lui, si dichiara“nemico acerrimo di ogni forma di realismo”, pren-dendo le distanze anche dall’intransigenza degli a-strattisti. Si va verso le stagioni ultime di Casorati,senza che se ne avverta la stanchezza. Una serie dinature morte ripropone motivi lungamente speri-mentati: ulteriori variazioni sul tema di una lucida ecalcolatissima ‘ripetizione differente’.

*Direttore del MAR

Museo d’Arte della Città di Ravenna

> cultura <

Meriggio, 1923, olio su tela, cm 119x129, Trieste, Civico Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna

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> eventi <

S

Borgomarinavetrina di Romagna

DI GIORGIOMONTANARI E GASTONE GUERRINI

iamo alla quarta edizione di questa iniziativa chevede artigiani artisti e produttori del settore dell’a-groalimentare della Provincia di Ravenna e della Ro-magna, darsi appuntamento ogni giovedì sul Borgo-marina di Cervia per presentare i propri prodotti e leproprie creazioni in un contesto unico nel suo gene-re. La Camera di Commercio di Ravenna, insieme al-le Associazioni di categoria (Ascom, Confesercenti, C-NA , Confartigianato), il Consorzio Cervia Centro-Co-mitato Borgomarina, la Banca di credito cooperativodi Sala, sono in prima fila, come ogni anno, in que-sta iniziativa voluta per valorizzare un angolo sugge-stivo della Città di Cervia che va dalla Torre San Mi-chele e i Magazzini del Sale ad oltre l’antico Faro. Fraquesti monumenti storici si estende tutto il Borgo fat-to delle case dei pescatori, dei ristoranti tipici, dei ne-gozi particolari. Il giovedì sera da giugno a settembre, dalle 19 alle24, il traffico stradale viene chiuso: i ristoranti posso-no così apparecchiare fuori i propri tavoli, i bar pos-sono servire i propri clienti con più tranquillità sen-za l’assillo delle auto. È la sera delle famiglie, quelladel giovedì del Borgomarina, i ristoranti si riempionodi pubblico, attratto dalle proposte interessanti e daiprezzi allettanti. I turisti, ma non solo, scelgono quel-

le sere per degustare il pesce dell’Adriatico in serenità.Ogni giovedì, poi, un comune dell’entroterra faenti-no e ravennate espone le proprie peculiarità e i pro-pri prodotti. Oltre che delle associazioni è preziosa lacollaborazione del Circolo dei pescatori, della Asso-ciazione della Civiltà Salinara, della Cooperativa CABdi Cervia. Il mercatino dei pescatori anche quest’an-no verrà aperto agli artisti romagnoli. Per lo più pit-tori, che ogni giovedì allestiranno il loro atelier sullabanchina vicino ai pescherecci attraccati.Quest’anno le serate saranno venti. Si inizierà il 24maggio e poi avanti così fino al 9 settembre quandoCervia chiuderà la propria stagione con la cerimoniadella rimessa del sale.I “Giovedì del Borgomarina” sottolineeranno le ini-ziative importanti della Città di Cervia: dalle serate de-dicate al Solstizio d’estate, alla Festa di San Lorenzo,alla Rimessa del sale.La presenza della Camera di Commercio, dell’Ammi-nistrazione comunale e delle Associazioni di catego-ria, serve a valorizzare una realtà unica nel suo gene-re e a sottolineare le attività artigianali e commercialidi via N. Sauro, altrimenti non giustamente valoriz-zate.Nel corso della stagione turistica, grazie alla presen-

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za di migliaia di turisti, offrire una suggestione di

grande impatto positivo come il Borgomarina, serve

a migliorare la proposta promozionale della città e

non solo.

Sono circa 50 gli espositori e i commer-

cianti ambulanti (30 artigiani e 20 pro-

duttori dell’agroalimentare), che abi-

tualmente frequentano il Borgomarina

di Cervia: il tegliaio di Montetiffi, lo

stampatore di tele romagnole di Cervia,

i ceramisti di Faenza, i decoratori, i mae-

stri del ferro battuto, le artigiane della ce-

ra scolpita, gli specialisti dell’ argento e

delle pietre dure, l’incisore e poi …gli a-

picoltori, gli ortolani, i produttori di vi-

ni romagnoli di alta qualità , i salinari di

Cervia, il cioccolatiere , i produttori di o-

lio d’oliva, di formaggi, i norcini di mo-

ra romagnola di Brisighella.

Ogni serata del Borgomarina è contraddistinta da un

evento culturale di livello con la presentazione di o-

pere relative alle tradizioni cervesi e romagnole, alla

gastronomia, all’artigianato, alla conoscenza della

città e del territorio (ambiente, fauna, flora) e questo

in sintonia con “La spiaggia ama il libro”.

Verrà data particolare importanza anche alle città

d’arte e di storia della provincia di Ravenna e dintor-

ni: Ravenna, Faenza, Brisighella, Castelbolognese,

Riolo Terme, Castel San Pietro, Bagnacavallo, Casola

Valsenio ecc.

Sono previste circa 200.000 persone che visiteranno

il Borgomarina di Cervia durante tutta l’estate e fra

queste almeno 50.000 sceglieranno di

cenare nel Borgo, sotto le stelle, ai ta-

voli apparecchiati sulla strada, libera

dal traffico dei mezzi meccanici.

Le serate del Borgomarina di Cervia

servono a creare un’immagine positi-

va e accattivante del turismo cervese.

Chi va in vacanza preferisce le località

dove si può godere, oltre che del sole e

del mare , dell’ambiente e di quelle tra-

dizioni che le contraddistinguono da

altre.

E “Borgomarina-Vetrina di Romagna”

è riuscita nell’intento. Oggi, assieme ai

cervesi, e questo è importante, nume-

rosissimi sono i forestieri che frequentano il Borgo-

marina durante le serate previste. Ma non solo fore-

stieri italiani, anche stranieri, con particolare riferi-

mento ai tedeschi, ai finnici, ai francesi, agli inglesi e,

l’ultimo anno, anche qualche famiglia americana. Ar-

rivata a Cervia grazie al volo NY-Bologna no stop e

attirata dalle vicine città d’arte, dal golf e, non ulti-

mo, dalle belle serate da trascorrere nell’antico Bor-

go dei pescatori.

> eventi <

Quarta edizionedell’iniziativa chevede artigiani,artisti e produttoridell’agroalimentareesporre i propriprodotti

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>>>

ella cultura e nella religiositàpopolare contadine, la tensione ri-tuale era forte soprattutto quandosi attendeva, si implorava e si vo-leva “agevolare” il ritorno dellabella stagione e, con essa, dei rac-colti e delle nascite nei pollai e nel-le stalle, cioè delle premesse indi-spensabili alla vita. Una volta chequeste necessità avessero avuto ri-sposta, le energie delle comunitàrurali si indirizzavano soprattuttoverso il contesto materiale, cioèverso i pesanti ed importanti lavo-ri agricoli conseguenti al cresceredelle colture.Quella primaverile era avvertitacome stagione delicata. Se neicampi stavano maturando pianpiano i frutti del lavoro e degli a-dempimenti rituali, occorreva co-munque non abbassare la guardia:tradizioni e celebrazioni riguar-danti l’avvento della bella stagio-ne scandivano ogni mese, dai falòdi Calendimarzo a quelli di SanGiuseppe, dalle feste pasquali alleRogazioni, dalla ricorrenza del Ca-lendimaggio, con la quale si vole-va portare ad ogni ambito (casa,stalle, campi) la forza generativadella vegetazione rifiorita attra-verso l’apposizione delle fraschenovelle (l’infrascheda) a quella del3 del mese, giorno della Santa Cro-ce, in cui i contadini confeziona-vano croci di canna ornate di ra-metti di ulivo benedetto e le pone-vano nei campi e nelle case.Poi si attendeva il fatidico giugno,

N

comparto turistico di primo piano,e da maggio in avanti arriva la “sta-gione della spiaggia” e delle va-canze, anch’essa denotata da nuo-vi “riti” di stampo stavolta princi-palmente sociale.Tradizione e modernità si fondono,in un certo senso, nel modo in cuila nostra gente celebra la tarda pri-mavera e l’inizio dell’estate attra-verso feste, appuntamenti, eventied incontri. Vediamone alcuni tra ipiù caratteristici.A Brisighella la stagione calda noninterrompe la tradizione delle sagrededicate a prodotti tipici. Nei gior-ni 11, 12 e 13 maggio si terrà infat-ti la Sagra del cinghiale, il 20 mag-gio quella del carciofo moretto, condegustazioni, bancarelle, intratte-nimenti. Nella stessa località, dal30 giugno all’8 luglio ci saranno igiorni dedicati alle caratteristiche“Feste medievali”, giunte alla ven-tottesima edizione.A Casola Valsenio, il 13 maggio a-vrà luogo l’Antica Fiera di Valse-nio, con esposizioni degli animalida allevamento, conferenze, ecc. Il27 maggio sarà la volta di “Erbein-fiore”: il Giardino delle erbe pro-pone una giornata con visite gui-date e laboratori per apprendere letecniche di utilizzo dei preziosi fio-

Versol’estate

DI ERALDO BALDINI*

quello “dalla falce in pugno”, chedoveva portare al raccolto per ec-cellenza (in romagnolo quello delgrano era detto semplicementel’arcold). Un mese, quello di giu-gno, caratterizzato principalmentedal pesante lavoro, che prevedevasolo una piccola ma importante“pausa” rituale, quella che avevaper teatro la notte solstiziale cheprecede il giorno di San GiovanniBattista, 24 giugno: notte magicain cui persino la rugiada veniva ri-tenuta piena di poteri, oltre che, invirtù di una arcaica concezione edevozione manistica, “notte dellestreghe”.Oggi, per la moderna civiltà dellemacchine, dei consumi e delle va-canze, l’arrivo della bella stagioneporta con sé anche esigenze e mo-delli profondamente diversi daquelli del passato. L’economia del-la nostra terra si è arricchita di un

La civiltà moderna ha modificato i ritmidei mesi: dalle feste e dai riti popolari alle vacanze e alla voglia di mare

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ri officinali, nonché un mercatino,mentre i ristoranti locali propor-ranno menù a base di erbe e fiori. Il23 giugno sarà la volta della “Gior-nata della lavanda”, con la benedi-zione dello spigo e un concertobandistico.Per quanto riguarda Riolo Terme,segnaliamo nelle giornate del 18,19 e 20 maggio il “Raduno inter-nazionale delle amazzoni”: caval-cata con amazzoni provenienti dadiversi paesi europei nella bellacornice della Vena del Gesso.A Castelbolognese, dal 24 al 28maggio, torna la tradizionale Sagradi Pentecoste: gastronomia, spetta-coli, sfilata dei carri dei vecchi me-stieri, mercatino.A Bagnacavallo, il 25 maggio, sicelebra la “città dei bambini”, coneventi dedicati ai più piccoli, men-tre nei giorni 1, 2 e 3 giugno avràluogo la rassegna “Figli di un Bac-co minore?” dedicata ai vitigni e aivini autoctoni, a cura di Slow food.La primavera e l’inizio dell’estateportano con sé, in questa località,anche la possibilità di visite guida-

te notturne al podere Pantaleone, acura della Società per gli studi na-turalistici della Romagna.A Lugo, dal 12 al 20 maggio, ricor-diamo la Contesa Estense e il Paliodella Caveja, con tanto di sfide trarioni e rievocazioni storiche in co-stume. Alfonsine si anima dal 24 al27 maggio con La Sagra delleAlfonsine e la “Festa degli spaven-tapasseri”. A Solarolo, dal 17 al 21maggio, la tipica “Festa dell’Ascen-sione”, con la presenza delle co-munità gemellate.A Barbiano, dal 25 al 28 maggio,“Palio di Alberico da Barbiano”:spettacoli, rievocazioni, musica,artisti di strada, gastronomia.In questi mesi poi le località co-stiere, dai lidi ravennati a quellicervesi, vedono la riapertura dellespiagge e delle attività balneari,con un crescendo in ogni centropiccolo e grande, mentre nel capo-luogo Ravenna si apprestano al viai grandi eventi come il “RavennaFestival” e le serate dedicate all’a-nimazione e alla cultura nella città.

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> piaceri <

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> libri <

Romano Pasi, La millenaria storia

ospedaliera di Ravenna, Longo Edi-

tore, 2006, pp. 864.

Ravenna ha una storia ospedalieraantica, ricca e complessa. Già nellaflotta e nell’esercito romani di stan-za a Classe c’erano medici per la cu-ra dei soldati e, negli accampamen-ti, spazi adibiti ad ospedale. E i do-cumenti citano, fin dal decimo se-colo, il monastero di Santa Maria inXenodochio (gli xenodochia eranoricoveri per i confratelli malati e perchi chiedeva cure). Ripercorrere levicende ospedaliere di una città significa esplorare econoscere un aspetto della storia di una comunità cheincide, si può ben dire, sulla vita e il benessere deisuoi membri, seguendo anche il nascere e l’affermarsidi un tessuto di solidarietà e assistenza verso i debo-li, i bisognosi e gli infermi. L’autore, con questa pon-derosa ricerca che ha preso corpo nel corso di un la-voro ventennale, ricostruisce le vicende delle istitu-zioni assistenziali ed ospedaliere ravennati dando adognuna, con i dati disponibili, un volto e una storiae seguendole nella loro vita che, per alcune, conti-nua fino ai giorni nostri.

AA.VV., La storia di Fusignano, a cura di M. Baio-

ni, A. Belletti e G. Bellosi, Ravenna, Longo Edito-

re, 2006, pp. 1232.

All’incrocio dell’influenza di tre città (Ravenna,Faenza e Ferrara), associata solitamente ai nomi dei

suoi figli più illustri (in primis Arcan-gelo Corelli e Vincenzo Monti), Fusi-gnano ha vissuto una storia scanditada periodi ben definiti: l’emergere del-l’insediamento all’inizio del secondomillennio e il processo del suo gra-duale consolidamento; il lungo domi-nio dei Calcagnini attraverso i secolidell’età moderna; infine le trasforma-zioni che hanno investito il territorioe la sua comunità in corrispondenzadei passaggi più significativi dell’etàcontemporanea, da quelli di naturamilitare (il Risorgimento, la Grandeguerra, il passaggio del fronte tra il

1944 e il 1945) a quelli segnati da ricadute profon-de sul piano dell’economia e della vita sociale (la Set-timana rossa, gli anni del miracolo economico). Ilvolume, frutto di un ampio lavoro collettivo affida-to a storici e ricercatori, ènato con l’obiettivo di stu-diare questa lunga storia,caratterizzandosi anzituttoper una solida aderenza al-le fonti. Vengono così final-mente superati i limiti dellaprecedente, classica storio-grafia locale (Laurenti, So-riani, Vicchi, Fignagnani),che era cresciuta senza l’a-deguato supporto degli ar-chivi locali.

* Scrittore

Il libro parladi storia DI ERALDO BALDINI*

220be

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> 52 <

> celebrazioni <

Una fotoal volo DI ILARIO RASINI*

foto

di

Delta 2

000

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Solo cinque anni fa il birdwatching, cioè l’osserva-zione dell’avifauna sul campo, era un’espressione usa-ta da pochi esperti naturalisti, che ai più appariva per-sino un po’ snob. Roba da inglesi, appunto! Ora invecesi può dire che, anche grazie all’eccezionale successodelle quattro edizioni della Fiera del Birdwatching e delturismo naturalistico svoltesi nel periodo 2004-2007 aComacchio e nelle stazioni del Parco del Delta, si sta af-fermando una sensibilità diffusa, quasi una cultura delParco, dei suoi habitat e di questa sua straordinaria ri-sorsa rappresentata dalle popolazioni di uccelli. D'al-tronde il Parco del Delta del Po è la zona d’Italia più ric-ca di uccelli ed una destinazione eco-turistica molto appetibile: è quindi u-na scelta lungimirante la predisposi-zione di un ambiente accogliente, lacostruzione di un vero e proprio “pro-dotto turistico”.Passiamo in rassegna alcuni degli ef-fetti positivi della Fiera, nonché del-l’attività di animazione di DELTA 2000e degli Enti locali, registrati nel terri-torio ravennate:1) con il trasferimento del museo orni-tologico da Ravenna a S.Alberto, è de-collato in questo borgo della bassa ra-vennate un polo attrattivo per ibirdwatchers costituito dalla presenza di “NatuRa” e dalCentro Visite del Palazzone, che può contare su un mi-nibus elettrico per le escursioni guidate e su adeguateprofessionalità;2) grande successo sta ottenendo il Centro Visite dellaSalina di Cervia, resa fruibile da sistemi di mobilità e-co-sostenibile (barche a trazioneelettrica) e da altri investimentilungimiranti di marketing territo-riale;3) in provincia di Ravenna è ope-rativa l’Associazione per la pro-mozione del birdwatching “Ar-deola”, che gestisce corsi di for-mazione ed offre guide ed ac-compagnatori esperti e con buo-na efficienza comunicativa, ingrado di insegnare a “saper vede-re”. Negli ultimi due anni, poi,molti circoli fotografici, animatida professionisti valorizzati dallastessa Fiera del Birdwatching,hanno svolto attività divulgativee formative a sostegno della pra-tica della fotografia naturalistica;4) è stato appena pubblicato dal-l’editore Longo un bel libro, Cen-

to uccelli del Parco (una selezione ragionata rispetto al-le 320 specie osservate nel Parco dal 1950 ad oggi) fir-mato da Massimiliano Costa, autore anche della guida Ilvolo delle garzette: itinerari di birdwatching nel Parco del

Delta stampato a cura della Provincia di Ravenna, e dainoti fotografi ravennati Luciano Piazza e Roberto Zaffi;5) si registra una crescente attenzione delle scuole versoesperienze didattiche sul campo di birdwatching ebiowatching, come testimoniano i brillanti consuntividella coop. Atlantide che offre servizi di educazione am-bientale e supporti all’escursionismo;6) molti agriturismi ed anche qualche hotel della costa

si sono attrezzati nella gestione dei ser-vizi mirati agli eco-turisti e sono in gra-do di fornire binocoli, biciclette e gui-de per escursioni nelle aree vocate albirdwatching: si delinea quindi unacrescita di questo segmento della no-stra economia turistica, in grado di ag-giungere valore al circuito virtuosospiaggia-città d’arte-enogastrono-mia-ambiente e di delineare un’offer-ta turistica integrata.Vanno in questa direzione anche gli e-venti di “slow tourism” programmati il1 maggio 2007 a S.Alberto, a Cervia,lungo il fiume Lamone, a contatto con

la natura, in modo da vivere e gustare lentamente le ec-cellenze di questi territori. Siamo quindi in presenza di segnali importanti che han-no incoraggiato ad allargare la rete Natura 2000 ( zoneSIC e ZPS) e consigliano di ampliare il sistema delle areeprotette regionali, di attrezzare nuovi punti di osserva-

zione dentro e fuori il perimetrodel Parco del Delta e di accelera-re la realizzazione di interventidi riqualificazione ambientaleper migliorare l’accoglienza deivisitatori e gli habitat per gli uc-celli. E questo grazie all’iniziati-va comunitaria Leader+ gestitada Delta 2000, al programmatriennale per le aree protette edal piano triennale dell’ambientefinanziato dalla Regione. Obiet-tivo: una fruizione sostenibilealla portata di tutti! Ricordiamoalcuni di questi interventi, giàrealizzati o prossimi all’apertu-ra dei cantieri: l’attivazione delpercorso Palazzone di S.Alber-to-Volta Scirocco con il pulmi-

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L’impulso dato dallaInternational PoDelta BirdwatchingFair: mettere in retesiti attrezzati e strutturedell’accoglienza

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potto di Argenta. E poi un’idea progettuale sulla qualesi sta lavorando, ai confini tra i Comuni di Alfonsine eLugo, in un’area umida, costituita da tre laghetti ed a-diacente al “Boschetto dei tre Canali”, che potrebbe es-sere attrezzata a sito per il birdwatching e collegata daun percorso ciclabile all’abitato di Voltana.Idee che si collocano comunque dentro ad un orizzontestrategico più ampio, che sollecita tutti gli attori locali afare sistema, a costruire una rete organizzata di siti at-trezzati e di strutture di accoglienza, in grado di offrireservizi alle popolazioni locali, ma soprattutto in gradodi attivare flussi turistici più significativi di quelli attua-li. Bisogna lavorare perché l’area interprovinciale delDelta storicamente inteso, dalla Bassa Romagna al Ve-neto, da Cervia a Rosolina diventi una qualificata metaturistica per tanti, spendibile anche nei mercati esteri.

*Responsabile Sportello Ravennate DELTA 2000

no “Tarabusino” che valorizza l’argine Reno, unastraordinaria finestra che si apre sulle Valli di Comac-chio, su Boscoforte e su Valle Furlana, veri e propri san-tuari italiani del birdwatching; la costruzione di un ca-panno a Volta Scirocco, luogo privilegiato per la foto-grafia naturalistica e la ricerca in campo ornitologico;la costruzione del “percorso natura” all’interno dell’a-griturismo Prato Pozzo, che ha un’ubicazione privile-giata per l’attività di birdwatching; l’intervento di recu-pero del Chiavicone a Taglio Corelli ed un restyling del-la stazione “1° Stagno della Fornace Violani” nella Ri-serva naturale di Alfonsine; la prossima costruzione diuna torretta e di un capanno con schermature presso CàChiavichino nella parte nord di Valle Mandriole (sim-metrici alla torre a sud, situata nei pressi del ponte del-la s.s. 302 sul Lamone); il recupero, ai fini della sosta de-gli uccelli, delle vasche dell’ex-zuccherificio di Mezza-no; la costruzione di strutture di osservazione nell’areadi riequilibrio ecologico Villa Romana di Russi; la co-struzione della torretta nell’Ortazzino alla foce del Be-vano; la pista ciclabile Classe-Cervia che attraversa lastazione sud del Parco; i percorsi ciclo-naturalistici delLamone, del Reno e del Sillaro; il rifacimento del per-corso pedonale interno a Punte Alberete attrezzato an-che per i diversamente abili ed altro ancora.Idee progettuali in cantiere ce ne sono poi tante altre.Ne citiamo due per tutte: innanzitutto il corridoio eco-logico del Reno, che può divenire un asse di sviluppodel turismo naturalistico, anche mediante trasporti flu-viali, se si mettono in rete i due poli di S. Alberto e Cam-

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