LE AMPUTAZIONI NEL PAZIENTE...
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LE AMPUTAZIONI NEL
PAZIENTE VASCULOPATICO
COME PREVENIRLE, QUANDO E COME REALIZZARLE
Prof. Domenico Palombo
Direttore Dip. Chirurgia generale, specialistica ed oncologica
Direttore U.O. Chirurgia vascolare ed Endovascolare
I.R.C.C.S. A.O.U. San Martino – IST, Genova
AOCP Arteriopatia ostruttiva
cronica periferica • Classificazione secondo Leriche-Fontaine:
• stadio I: asintomatico
• stadio II: caludicatio intermittens (dolore crampiforme ai muscoli delle
gambe/cosce che provoca l’arresto della marcia)
• a) IL >200 m
• b) IL <200 M
• stadio III: dolore a riposo
• stadio IV: lesioni trofiche, necrosi, gangrene
Tra 8-12 milioni di persone negli USA soffrono di AOCP e più del 20% > di 75 anni d’età
La prevalenza è aumentata > del 20% nell’ultima decade con una stima globale di 202 milioni di persone
Il 75% circa rimane stabile o migliora sul piano sintomatico per lo sviluppo di circoli collaterali, il 20%
sviluppa un aggravamento della claudicatio e il 5% presenta ischemia critica degli arti inferiori
Amputazioni maggiori nel 7% dei pazienti con claudicatio dopo 5 anni e nel 12% dopo 10 anni, del 12,2%
dopo solo tre mesi in caso di dolore a riposo o di ulcerazione ischemica; aumenta ulteriormente se il
paziente continua a fumare o in presenza di diabete
In Italia 7000 amputazioni l’anno, il 70% sono arteriopatici, nei diabetici l’incidenza aumenta di 25 volte
diagnosi precoce !
I risultati dimostrano che la sottostima dell’arteriopatia periferica è un
impedimento ad un’efficace prevenzione secondaria
• Tipo di dolore: claudicato intermittens (distinzione dalla
neuropatia)
• Livello del dolore: gambe/cosce
• ABI (Ankle Brachial Index):Indice di Winsor <0,9
arteriopatico (attenzione pazienti diabetici)
fattori di rischio
• Fumo: > correlazione rispetto alla coronaropatia, 2 volte> non fumatori
(numero sig. e tempo)
• Diabete: 7 volte > rischio amputazione (più distale e neuropatia)
• Ipertensione
• Sesso: 2 volte> maschi
• Età: > 60 anni
• Iperlipidemia: colesterolo tot. >270 mg/dl a digiuno aumenta 2 volte rischio
di claudicatio
• iperomocisteinemia: livelli ematici dirett. proporzionali a claudicatio
TRATTAMENTO • Evitare progressione della malattia arteriosclerotica (mortalità
e morbilità)
• Migliorare capacità funzionale e qualità di vita del paziente,
trattando i sintomi specifici
• Prevenzione della progressione ad ischemia cronica degli arti
inferiori e conseguenti complicanze (ulcera, gangrena,
amputazioni)
gravità ostruzione
arterie
presenza circoli
collaterali
rivascolarizzazione
chirurgica/endovascol
are
amputazione
prevenzione LIFESTYLE
• Fumo: 20 anni prima che scompaia rischio
• Attività fisica: aumenta l’autonomia di marcia senza dolore e il tempo
massimale di deambulazione, compliance, regolarità (eccezioni: angina
pectoris instabile; BPCO debilitante; insufficienza cardiaca congestizia
sintomatica; gravi manifestazioni di ischemia degli arti -
gangrena/ulcerazione- che richiedono la rivascolarizzazione)
• Dieta : riduzione grassi (acidi saturi) e sale, 5 volte al giorno frutta e
verdura, 2 volte a settimana pesce
• Cura dei piedi (diabetici): pulizia e comodità calzature per evitare traumi
ed infezioni
prevenzione TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
• Diabete: controllo glicemia
• Ipertensione: <130/85 mmHg, tiazidico, Bbloccante (no se grave),
calcioantagonista, ACE-I (occlusione art. renale, ramipril)
• Colesterolo: statine riducono rischio di comparsa di claudicatio.
Mantenere colesterolo tot. <5 mmol/L, LDL< 3mmol/L. Nei Pazienti
con livelli di LDL >130 mg/dl aumenta il rischio di eventi avversi
maggiori cardiovascolari e cerebroscvascolari e di mortalità
• Acido acetil salicilico: ritarda la trombogenesi piastrinica a livello della
placca arteriosclerotica, la progressione della malattia e la necessità di
rivascolarizzazione. Previene complicanze cardiovascolari
• Ticlopidina: II scelta (E.A. ASA o ICTUS nonostante ASA) 250 mg 2/die
riduce claudicatio, aumenta deambulazione e migliora ABI. (Neutropenia
e porpora trombotica trombocitopenica)
• Clopidogrel: struttura simile alla ticlopidina, simile efficacia ASA, ma più
costoso
• (Pentossifillina: vasodilatatore emoreologico, claudicatio severa in pz non
complianti, molto costoso)
• ASPIRINA
• ACE-I
• STATINE
• ASTENSIONE DAL FUMO
• Sia per eventi avversi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari come per eventi maggiori agli arti :
amputazioni maggiori, trombolisi e by-pass chirurgici
• Nonostante i pazienti con AOCP abbiano lo stesso o maggior rischio di mortalità a lungo termine vs
pazienti coronaropatici, esistono meno indicazioni a terapie preventive
• Almeno un’indicazione per i pazienti asintomatici e tutte e quattro per i sintomatici
• In 3 anni nei pazienti arteriopatici con claudicatio o ischemia critica degli arti inferiori che hanno
aderito a tutte e quattro le indicazioni delle linee guida (aspirina, statine, ACE inibitori, astensione
dal fumo) c’è stato una significativa riduzione del rischio di eventi cardiovascolari e
cerebrovascolari maggiori, amputazioni maggiori, trombolisi e by-pass chirurgici e di tutte le cause
di mortalità
Stadio I
Stadio IIa (Intervallo libero > 150
mt)
Stadio IIb (Intervallo libero < 150
mt)
Stadio III
Stadio IV
TERAPIA
MEDICA e FKT
RIVASCOLARIZZAZIONE
STOP SMOKING
AND KEEP
ON WALKING
Fisiokinesiterapia vascolare (FKT)
=
Incremento collateralità
Chirurgia open
Trattamento
endovascolare
•Terapia antalgica
•Stimolatore midollare
•Simpaticectomia
•Amputazione
RIVASCOLARIZZAZIONE
CHIRURGICA
• Tromboendoarterectomia
• Bypass
• Stimolazione midollare
• Simpaticectomia lombare
DIRETTA
INDIRETTA
• PTA
• PTA + stent
ENDOVASCOLARE
INDICAZIONI
• Ischemia acuta irreversibile
• Fallimento dei tentativi di
rivascolarizzazione
• Gangrena estesa
• Infezioni non controllabili
• Condizioni generali scadenti
AMPUTAZIONE MAGGIORE
Rimozione del tessuto necrotico/infetto
Riduzione del dolore Garantire la guarigione della ferita Permettere la riabilitazione del
paziente
Individuazione del corretto livello di amputazione
VALUTAZIONE CLINICA
Palpazione dei polsi arteriosi periferici Valutazione dei segni di flogosi/infezione tissutale
Termotatto Misurazione della pressione arteriosa alla caviglia
ESAMI STRUMENTALI
Imaging (EcocolorDoppler,
angioTc, angiografia)
Scintigrafia cutanea
Ossimetria transcutanea TcPo2
PROCEDURE
AMPUTAZIONI CON CONSERVAZIONE DELL'APPOGGIO
dita del piede
transmetatarsale
disarticolazione:
tarsometatarsica-tecnica di Lisfranc
mediotarsica-tecnica di Chopart
intertibiocalcaneare-tecnica di Ricard
tibiotarsica-tecnica di Syme
La conservazione di un appoggio è sempre migliore di una protesi
LISFRANC
CHOPART
RICARD
SYME
AMPUTAZIONE SENZA CONSERVAZIONE
DELL’APPOGGIO
Amputazione di gamba al terzo medio
Amputazione di coscia al terzo medio
Disarticolazione d’anca
Il rischio di importanti eventi cardiaci e cerebrovascolari è maggiore nei pazienti
sottoposti ad amputazione sovragenicolare, mentre quelli sottoposti ad amputazioni
sottogenicolari e delle estremità inferiori presentano gli stessi rischi
La mortalità in generale aumenta con l’aumentare dell’area di amputazione
L'amputazione di coscia viene riservata ai pazienti allettati o con anchilosi di
ginocchio
Conservare la motilità dell'articolazione del ginocchio è molto importante in
previsione di una futura protesi
I pazienti arteriopatici soggetti ad amputazioni maggiori
hanno > 70 anni
Rischio maggiore di comorbidità e mortalità nei pazienti
anziani
Maggiore difficoltà nel recupero della funzionalità
AMPUTAZIONE SOTTOGENICOLARE
Possibilità di deambulazione con protesi
50-100%
AMPUTAZIONE SOPRAGENICOLARE
Possibilità di deambulazione con protesi
10-30%
15-25% dei casi è necessaria una revisione del moncone talvolta con risalita del
livello di amputazione
protesizzazione
• In un paziente destinato ad essere protesizzato, la
reinserzione transossea del muscolo grande adduttore
permette di evitare l’abduzione del femore ed un
conflitto con il manicotto protesico
• protesizzazione precoce riduce sensazione dell’arto
fantasma
• importanza della motilità del ginocchio vs anchilosi
• importanza di una buona vascolarizzazione per la
funzionalità del moncone (rivascolarizzazione del
moncone)
• buona cicatrizzazione,contenzione ed
elastocompressione
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Prof. Domenico Palombo
Direttore Dip. Chirurgia generale, specialistica ed oncologica
Direttore U.O. Chirurgia vascolare ed Endovascolare
I.R.C.C.S. A.O.U. San Martino – IST, Genova