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1.3. SPUNTI DI UNA STORIA DEL TERREMOTO DEL BELÌCE ATTRAVERSO LA DOCUMENTAZIONE STORICA FOTOGRAFICA E VIDEO

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1.3. SPUNTI DI UNA STORIA DEL TERREMOTO DEL BELÌCE ATTRAVERSOLA DOCUMENTAZIONE STORICA FOTOGRAFICA E VIDEO

Sergio Gianfalla

“…il terremoto ha sradicato uomini, animali e cose: un destinodi morte che ha sprigionato nuove forme si vita. Un esodo diun popolo lungoquarant’anni per conquistare la nuova terra erifondare le città.L’utopia della libertà, del possesso della terra, il mito e la ricer-ca del “genius loci” hanno animato l’avventura, stimolato lacreatività, illuminato la memoria...”.L. Corrao

Pochi chilometri separano Poggioreale nuova da Poggiorealevecchia, ed in questa distanza che intercorre tra l’una e l’altra,le due cittadine rappresentano i volti di una comunità intera, lefacce di una medaglia chiamata Valle del Belice, con i suoidisastri e i suoi nuovi paesi ancora da completare.Il 15 Gennaio 1968 un evento sismico di intensità pari al 9°grado della scala Mercalli sovverte l’ordine e la tranquilla arre-tratezza di una delle zone interne della Sicilia occidentale ecancella l’intera Valle del Belice con i paesi di Poggioreale,Santa Margherita di Belice, Santa Ninfa, Gibellina.Dei primi tre rimangono i centri parzialmente ricostruiti, i fan-tasmi di una comunità che non esiste più. A Gibellina no. DiGibellina Vecchia è stata realizzata un’opera d’arte, la piùsignificativa, al momento, del grande patrimonio artistico cheha proprio in Gibellina il suo centro nodale: il Cretto di AlbertoBurri, realizzato sui ruderi dell’antica cittadina con colate dicemento che hanno inglobato le macerie, organizzandosi inblocchi di misure e forme diseguali, tutte ad altezza d’uomo.Dopo quarant’anni, un nuovo progetto di recupero ambienta-le e riqualificazione urbana parte proprio da PoggiorealeVecchia, fulcro del progetto l’edificio monumentale della chie-sa di Sant’Antonio da Padova e le abitazioni vicine. Il proget-

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to pilota elaborato dal Centro Regionale per la Progettazioneed il Restauro nell’ambito del Progetto Carta del Rischio hacome obiettivo definire un’attività di monitoraggio e l’indivi-duazione di criteri e metodologie per la salvaguardia dei benimonumentali a rischio nell’ambito del territorio siciliano. In funzione dell’originalità e della complessità del progetto ilCentro Regionale per la Progettazione ed il Restauro ha rite-nuto essenziale realizzare una documentazione video da inse-rire all’interno di un supporto DVD multimediale corredato oltreche dal documentario da “extra” quali file grafici, testi, foto.Le riprese video realizzate hanno messo in evidenza le attivitàsvolte dai responsabili del CRPR con la collaborazione, in fun-zione delle operazioni che di volta in volta sono state portatea termine, del Corpo dei Vigili del Fuoco, della ProtezioneCivile, della Lega Ambiente. Il primo passo del progetto haprevisto la messa in sicurezza della Chiesa di Sant’Antonio.Le riprese effettuate con l’ausilio di due telecamere hannomesso in evidenza le operazioni svolte dal Corpo dei Vigili delFuoco, dalla messa in sicurezza dell’edificio al montaggio diponteggi, all’eliminazione, con l’intervento delle squadre LSUdel Comune di Poggioreale, dei detriti che ingombrano la chie-sa, sino al recupero dei reperti recuperati e prontamente cata-logati dai responsabili del CRPR..Il 7 di giugno con la collaborazione del Servizio Regionale diProtezione Civile per la Provincia di Trapani, del Comune diPoggioreale, del C.O.R. di Mazara del Vallo e di alcuneAssociazioni di Volontariato della provincia di Trapani è stataeffettuata un’esercitazione, simulando un nuovo evento sismi-co nella Valle del Belice. L’obiettivo dell’esercitazione, seguitapasso passo dalle telecamere, ha avuto lo scopo di valutare latempestività degli interventi, delle procedure di soccorso, illivello d’ addestramento del personale del Protezione Civile edelle Associazioni dei volontari, la capacità di interazione tragli enti e strutture di protezione civile, che vi hanno presoparte. L’esercitazione si è articolata in due momenti salienti: ilmontaggio e lo smontaggio di un campo di soccorso, pressol’area dei ruderi di Poggioreale Vecchia, ed il soccorso ed iltrasporto di uno degli operatori del Centro del Restauro rima-sto ferito durante il sisma. Il successivo intervento in collabo-razione con Legambiente è consistito in un’esercitazione, inuno scenario post sisma, per la messa in sicurezza di operemobili e di frammenti di pregio contenuti nella chiesa di S.Antonio, la loro catalogazione, ed il ricovero degli stessi pres-

so i locali messi a disposizione dal Comune di Poggioreale.All’esercitazione, secondo il protocollo d’attuazione relativoalle procedure di recupero, hanno partecipato i Vigili delFuoco.L’ultima sessione di riprese ha visto l’intervento dei Vigili delFuoco che hanno avviato, secondo il programma, le operazio-ni di messa in sicurezza della stecca edilizia limitrofa alla chie-sa di S. Antonio. Nel documentario, oltre alle fasi salienti rela-tive al progetto “La Carta del Rischio del Patrimonio CulturaleSiciliano - Il Modello di studio alla scala locale - L’esperienzadi Poggioreale Vecchia”, sono inserite sequenze di repertoriorelative al terremoto del ‘68, con l’intento di offrire ai fruitori delDVD non solo quelle indicazioni relative a tecniche e metodo-logie utilizzate nell’ambito di questo importante progetto, maanche di recuperare il ricordo e la memoria di un evento chenel corso degli anni si è cercato in ogni modo di dimenticare.

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A cura di:SERGIO GIANFALLA, Documentarista, libero professionista