Layout 1

6

description

4.5. APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA DI CARTA DEL RISCHIO PER LA CONSERVAZIONE E CORRETTO USO DEL TEATRO DI TAORMINA A cura di: ROBERTO GARUFI, Responsabile dell’Unità Operativa IX per la Ricerca tecnico scientifica per li Beni Paesistici, Naturali, Naturalistici, Architettonici ed Urbanistici e della Carta del Rischio - C.R.P.R. GUIDO MELI, Direttore del C.R.P.R.

Transcript of Layout 1

Page 1: Layout 1
Page 2: Layout 1

171

4.5. APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA DI CARTA DEL RISCHIO PER LA CONSERVAZIONE ECORRETTO USO DEL TEATRO DI TAORMINA

Roberto Garufi, Guido Meli

IL MONUMENTO

Il teatro greco-romano di Taormina è il più grande edificio tea-trale realizzato in Sicilia nell’antichità, dopo quello di Siracusa.È stato edificato nel III sec. a.C. su un’area sopraelevata delsito di fondazione della città, che guarda verso la pianura ed ilmare, adagiato dai suoi costruttori sull’insellatura naturale diun promontorio calcareo, scavato parzialmente per accogliereadeguatamente la sua cavea. Quattro secoli dopo è stata inte-gralmente modificata l’originaria configurazione del teatro, dicui restano visibili pochi elementi, e l’edificio è stato notevol-mente ingrandito fino a raggiungere in larga parte l’immaginea noi pervenutaci. Alla cavea, suddivisa in nove settori, sigiunge attraverso otto varchi di accesso aperti nel doppio por-tico superiore voltato a botte, dove una sequenza ritmica dinove serie di quattro nicchie inquadra il profilo sommitale. Lascena è conclusa da due tribunalia e presentava un doppioordine di colonne alternate a nicchie che, presumibilmente,accoglievano statue raffiguranti divinità ed eroi. Un alto podiosemicircolare poggiato su un corridoio voltato definisce il peri-metro dell’orchestra ed evidenzia con chiarezza i segni dellatrasformazione fisica e di destinazione d’uso decisa in etàromana, quando saranno preferite le rappresentazioni di spet-tacoli più popolari.Sono questi i connotati principali che caratterizzano questoedificio, collocato in un’area strategica della Tauromenium dietà ellenistica, a non molta distanza dall’agorà.Molti dei testi scritti dai viaggiatori italiani e stranieri a partiredal ‘700 descriveranno ammirati le sue architetture, unavastissima produzione di incisioni e molti dipinti inserirà perpiù di due secoli il teatro nei quadri paesaggistici dell’abitatodi Taormina o lo renderanno protagonista delle loro scene. Daquesta produzione scaturisce evidente l’importanza che neltempo gli è stata attribuita: lo si può definire un vero monu-mento, quindi, perché dotato di una straordinaria capacitàevocativa di valori formali e culturali ampiamente condivisi.

USO DEL TEATRO E CRITICITÀ CONSERVATIVE

È uno strano destino però, giunti all’età contemporanea, quel-lo che è toccato a questo edificio, che era stato fino ad allorail perfetto paradigma di una idea astratta di quella classicitàche ha rappresentato il fil rouge degli itinerari del turismo cul-turale siciliano negli ultimi tre secoli. Perché se altri edifici tea-trali siciliani dotati di grande fascino, Siracusa e Segesta tratutti, continuano a svolgere la loro funzione propria, prevalen-temente destinati ad ospitare opere teatrali dell’antichità,greca o romana, tragica o comica, qui è tutto diverso.Taormina ospita oggi assai raramente il repertorio della trage-dia greca o della commedia. La specializzazione che ha acqui-sito, rispetto alle altre architetture siciliane, consiste proprionell’assenza di un’attività di rappresentazione marcatamentespecializzata: vi si svolgono infatti concerti di musica sinfoni-ca e da camera, concerti rock e di musica leggera, rassegnecinematografiche, premi letterari. È un elenco lungo, che ècertamente giustificato dall’enorme attrazione mediaticacaratterizzante Taormina, e che determina un calendario affol-lato di eventi, seppure concentrati in alcuni mesi dell’anno. Diconseguenza ciò determina la frequente partecipazione dimasse cospicue di spettatori e una grande varietà di allesti-menti, perché dedicati ad una gamma estremamente diversi-ficata di attività.Questi dati fanno ben comprendere perché il nostro Istituto ha

Foto 1 - Teatro antico di Taormina, il sito

Foto 2 - Teatro antico di Taormina, camerini di scena

Foto 3 - Teatro antico di Taormina, allestimento scenico

Page 3: Layout 1

scelto questo teatro per definire sperimentalmente ed applica-re un percorso di conoscenza che abbiamo finalizzato ad indi-viduare criteri e livelli di una fruizione sostenibile, legata sia allavisita archeologica che nel ruolo di spazio ospitante attivitàteatrali.Il tema è stato ampiamente approfondito nell’attività di ricercafin qui condotta dal C.R.P.R. ed ha vissuto nell’ottobre 2004una tappa estremamente significativa di riflessione critica conil II Convegno Internazionale di Studi, promosso dall’Istitutodal titolo La Materia e i Segni della Storia. Teatri antichi nel-l’area del Mediterraneo. Conservazione programmata e fruizio-ne sostenibile. Contributi analitici alla Carta del Rischio. Daldibattito che ha coinvolto un’ampia gamma di studiosi impe-gnati in campo internazionale sul tema, Soprintendenti, Diret-tori Artistici, Amministratori è scaturita la riflessione sui Docu-menti internazionali redatti in questi anni per concordare indi-rizzi efficaci di conservazione ed uso dei teatri antichi.Primi fra tutti la Dichiarazione di Segesta del 1995 e la Cartaper l’utilizzo dei luoghi antichi di spettacolo sottoscritta a Vero-na nel 1997. Il risultato dell’attività di studio e ricerca promos-sa dal C.R.P.R. è stata infine la Carta di Siracusa per la conser-vazione e fruizione delle architetture teatrali antiche del Medi-terraneo, sottoscritta nel 2004. La fase di studio teorico si èaffiancata in questi anni all’attività sperimentale sul campo,rivolta a tutte le architetture teatrali antiche presenti in Sicilia,ma sul Teatro antico di Taormina si è concentrato l’approfon-dimento metodologico ed operativo, concretizzando un per-corso di conoscenza che, in questa fase, è stato progettatonelle sue linee essenziali per gli altri teatri isolani.

CARTA DEL RISCHIO E PROGETTI PILOTA

Ma facciamo un passo indietro e comprendiamo il quadro pro-gettuale entro il quale si inserisce l’attività di ricerca dedicataal Teatro antico di Taormina. Il modello siciliano della Carta del Rischio del Patrimonio Cul-turale ed Ambientale contempla un filone della ricerca cheapprofondisce i temi affrontati nel progetto generale e li appli-ca al livello puntuale del singolo bene. Si verifica in tal modol’applicabilità su questo dei criteri e strumenti di indagine fun-zionali a fornire linee guida idonee ad una sua efficace conser-vazione ed un’adeguata modalità di fruizione sostenibile. All’interno di questo filone della ricerca si è sviluppato edapplicato un percorso di conoscenza del bene che prevede, altermine dell’attività di indagine sul campo, l’organizzazione egestione dei dati conoscitivi, le indagini, le attività di monito-raggio, le valutazioni del rischio. La metodologia è stata appli-cata, per verificarne correttezza metodologica e concretaattuabilità, su tre edifici monumentali selezionati in ragione deiloro connotati culturali e per le complesse relazioni intessutetra esigenze conservative e di fruizione:

la Chiesa di S. Antonio a Poggioreale Vecchia, per sperimen-tare interventi replicabili di messa in sicurezza di edifici in con-dizione ruderale, valutando l’efficacia delle tecniche tradizio-nali di conservazione, alla luce dell’evoluzione registrata nellenormative dedicate al rischio sismico;l’ex Chiesa e Complesso Conventuale di S. Agostino che ospi-ta a Taormina la Biblioteca Comunale, per attuare un progettodi indagini sulle alterazioni profonde dei parametri microam-bientali, già evidenziate nei sopralluoghi, e verificare l’efficaciadell’applicazione della tecnica di deacidificazione a libro chiu-so sul patrimonio librario antico che conserva;il Teatro Antico di Taormina, scelto per la particolare pressioneantropica che ne caratterizza le modalità di fruizione archeolo-gica e quale contenitore di attività teatrali; ma anche in quan-to esempio paradigmatico per osservare l’ampia gamma deirischi che connotano usualmente un edificio archeologico chesia ubicato in ambiente esterno ed in particolare inserito inun’area urbana con forte pressione antropica.

TAPPE DEL PERCORSO DI CONOSCENZA

Per questo edificio ed il suo parco archeologico l’obiettivoprogettuale principale consiste nel giungere, attraverso inter-venti sperimentali assunti come exempla, a scelte che armo-nizzino le esigenze conservative e di fruizione dell’originariafacies archeologica dell’edificio con l’efficienza della macchi-na teatrale; e, di conseguenza, nell’individuare criteri oggettividi sostenibilità dell’utilizzo teatrale.Dopo questo necessario chiarimento passiamo a delineare icaratteri del piano di ricerca, articolato in specifiche attività distudio svolte su questo edificio. Il primo passo è stato la raccolta e sistematizzazione dei daticonoscitivi, già esistenti e ritenuti essenziali, all’interno di undatabase, che fa parte a sua volta del Sistema Informativo Ter-ritoriale della Carta del Rischio siciliana. È stata data priorità allostudio bibliografico-archivistico e a quello inerente l’iconografiastorica: pitture ad olio o a tempera, incisioni, cartoline storiche,fotografie storiche, fotografie di scavo o di restauro. Un baga-glio di informazioni complesso, in grado di fornire spesso infor-mazioni interessanti sui materiali costitutivi, le tecniche costrut-tive, gli apparati decorativi, il paesaggio circostante. Una seconda fase della sistematizzazione delle conoscenzeha riguardato l’attività di schedatura precedentemente realiz-zata, i risultati di attività di indagine specifiche, le relazioni tec-niche ed i contributi scientifici dedicati alla conoscenza mate-rica e costruttiva dell’edificio, ma anche ai dati sulla lunga fasedell’abbandono, la trasformazione in spazi abitativi, l’utilizzoquale cava da costruzione con le conseguenti diffuse e gravispoliazioni. E poi ancora le buone pratiche precedentementeindividuate, gli studi e strumenti di lettura per la valutazionedelle criticità, le esperienze di intervento già realizzate.

172

Foto 4 - Teatro antico di Taormina, spettacolo Foto 5 - Teatro antico di Taormina, palcoscenico

Page 4: Layout 1

L’ulteriore fase del progetto ha riguardato la codifica ed appli-cazione sperimentale di un percorso di conoscenza ed inter-pretazione, condotto sul campo e dedicato sia all’edificio cheal suo contesto ambientale, a partire dalla realizzazione di unacampagna di schedatura di vulnerabilità. La successiva realiz-zazione del rilievo tridimensionale digitale, estesa anche allabalza rocciosa sovrastante, ha consentito di organizzare diret-tamente sulla base grafica del modello virtuale i dati desuntidall’indagine sul campo. L’osservazione diretta, l’attività diagnostica e il monitoraggiohanno permesso la valutazione dello stato di conservazionedel teatro, in relazione ai vari fattori ambientali, e le dinamichedi aggressione esogena e di degrado endogeno. I risultati del-l’attività sono descritti in questo volume, mentre il Dvd allega-to illustra anche i risultati della prima fase di studio. Qui diseguito si riporta una sintesi delle principali attività di indagi-ne, articolate per macrotematismi.

PROBLEMI INERENTI GLI ASPETTI STATICO STRUTTURALI

L’azione combinata della pericolosità sismica del sito di fon-dazione (vedi gli effetti distruttivi del terremoto del 365 d.C.) edi quella da scivolamento di pendii, hanno influito sulla realtàconservativa del teatro, in relazione alla sua vulnerabilità intrin-seca legata alla condizione ruderale. La valutazione degli assetti strutturali ha perciò preso avviodallo studio di murature, malte ed intonaci, ed ha osservato emonitorato le parti dell’edificio che sono state selezionate inrelazione alla presenza di discontinuità strutturali o caratteriz-zate da processi di alveolizzazione e decoesione. E’ stataquindi avviata, su aree dell’edificio individuate per la particola-re criticità, la misurazione della risposta alle sollecitazionisismiche e la conseguente lettura delle vulnerabilità specifi-che; da questa valutazione è scaturita la definizione di alcuneipotesi di presidi antisismici, inerenti murature o apparatidecorativi, la cui attuazione deve rinviarsi all’effettiva realizza-zione dell’intervento di restauro, già programmato dallaSoprintendenza BB.CC.AA. di Messina.Il contesto ambientale ed i terreni di fondazione del teatrosono stati oggetto di una campagna di studi geostrutturali,geomorfologici e geomeccanici, che hanno interessato l’utiliz-zo dei suoli a monte del teatro ed i processi evolutivi riscon-trati nelle dinamiche idrogeologiche di pendii e balze rocciosea monte del teatro.L’aspetto, infine, relativo all’originaria configurazione arborea earbustiva dei terreni è stato preso in considerazione, ed èdivenuto una parte importante del progetto di ricerca. Ciò èavvenuto sia per ciò che concerne gli studi di paleobotanica(analisi pollinica e dei microcarboni, analisi dei substratisuperficiali) finalizzati a ripristinare gli originari rapporti fisico

sacrali intessuti dal teatro con il contesto territoriale; sia perintervenire efficacemente sull’inerbimento del sito, che puòfornire un contributo significativo alla regimazione delle acquemeteoriche e quindi alla stabilità di cavea e pendio dell’area.

PROBLEMI INERENTI GLI ASPETTI AMBIENTE-ARIA

La collocazione del teatro all’interno di un centro abitato, oltre-tutto interessato da un traffico veicolare intenso e caratterizza-to da grossi flussi turistici per lunghe fasi dell’anno, costituiscedi per sé un indicatore significativo del rischio ambientale eantropico che interessa parzialmente l’edificio. In tal senso sispiega la prima fase di indagini che ha riguardato alcuni para-metri essenziali per ricostruire ed interpretare i processi didegrado riscontrati sulle murature e sul sito: orientamento

173

Foto 6 - Teatro antico di Taormina, particolare della muratura con integra-zioni di restauro

Foto 7 - Teatro antico di Taormina, scena

Foto 8 - Teatro antico di Taormina, sezione muraria

Page 5: Layout 1

174

Foto 9 - Teatro antico di Taormina, il parco archeologico Foto 10 - Teatro antico di Taormina, allestimento scenico

Foto 11 - Teatro antico di Taormina, allestimento scenico

Foto 12 - Teatro antico di Taormina, camerini di scena

geografico, temperatura, umidità relativa e specifica, radiazio-ne solare, gelività, intensità e direzione del vento, frequenza edintensità delle precipitazioni.Lo sviluppo dell’ulteriore fase di indagini ha poi interessato laconsistenza e diffusione di piante infestanti e patine che sisono sovrapposte a capitelli e frammenti erratici di colonne,per programmare gli interventi in relazione ai ritmi biologicistagionali, ed infine gli andamenti temporali e le percentuali diconcentrazione degli inquinanti principali; ovvero anidride sol-forosa, ossidi di carbonio e di azoto, ozono, particellato insospensione.

PROBLEMI INERENTI GLI ASPETTI ANTROPICI

L’usura legata agli afflussi molto consistenti di spettatori nellalunga stagione di spettacoli che ospita ed il forte impatto acu-stico, determinato sulle murature dalle apparecchiature utiliz-zate in alcune tipologie di attività teatrale, costituiscono alcu-ni dei principali problemi che intervengono in modo significa-tivo sulla realtà conservativa del Teatro di Taormina. Ma èaltrettanto determinante l’usura causata dai flussi antropicilegati alla pura fruizione di visita archeologica, che solamenteuna lettura superficiale del dato potrebbe ritenere a minimoimpatto fisico sul teatro, anche in relazione ai delicati equilibriche lo caratterizzano, al pari di tante altre realtà europee emediterranee di teatri antichi.Per tutti questi aspetti si è perciò resa necessaria un’indaginemirata che avrà un ulteriore approfondimento ed aggiorna-mento, per calibrare opportunamente tappe, strumenti e crite-ri del protocollo di conservazione ed uso. Le dinamiche diusura sono state valutate in relazione alla densità dei percorsiall’interno dell’area, dove hanno talvolta accelerato i processinaturali di invecchiamento di murature e pavimentazioni,incrementandone di conseguenza la suscettibilità al danno.La mancata redazione di piani specifici di manutenzione cheinteressano l’area archeologica di riferimento e di protocolli diconservazione programmata dedicati all’edificio archeologicocostituisce infine un ulteriore parametro di rischio antropico,rispetto al quale l’evoluzione del progetto propone una solu-zione, definendone un modello specificatamente dedicato allesue esigenze ed alla realtà conservativa.

PROTOCOLLO DI CONSERVAZIONE E LINEE GUIDA PERL’USO

L’individuazione delle criticità ha consentito di fissare le tappe,gli strumenti e i criteri di uno specifico Protocollo di Conserva-zione e delle Linee Guida per un utilizzo corretto del monu-

mento. Alla base delle scelte vi è la necessità di armonizzarel’efficienza della macchina teatrale con la salvaguardia del-l’identità culturale e storico-costruttiva del teatro. L’indagine che è stata condotta ha affrontato l’osservazione diun gran numero di parametri, spesso tra loro non omogenei.Come dimostrano lo studio relativo ai carichi massimi edall’impatto ed usura sulle murature storiche, o la definizione diprototipi relativi ai dissuasori, transenne, ed elementi tecnolo-

Page 6: Layout 1

gici, o ancora la scelta di criteri progettuali di valorizzazioneilluminotecnica del sito per accompagnare il visitatore, senzadominanze percettive eccessive, nella lettura del contestoambientale, e nelle relazioni intessute dal contesto ambienta-le con l’edificio teatrale.L’aspetto tecnico dell’acustica ha influito in modo determinan-te sulla impostazione metodologica e sui principi fissati daidue documenti, perché gli studi condotti (anche attraversol’interpretazione storico-filologica del sistema originale di dif-fusione acustica attraverso tecniche computerizzate di previ-sione del campo sonoro) hanno permesso di definire i criteriper un adeguato miglioramento acustico del teatro; l’analisivibrometrica, inoltre, relativa all’interferenza delle onde sonoresu alcune aree critiche dell’edificio, ha determinato la costru-zione di un modello matematico per l’ottimizzazione acusticae gestionale del teatro.Un altro importante contributo è scaturito, infine, dalle scelteindividuate funzionali alle dotazioni di attrezzature tecniche delteatro o quelle legate alle integrazioni dei gradoni di seduta,delle scale, del palcoscenico, delle scenografie in sostituzionedell’apparato scenico originario.

DIVULGAZIONE DEI RISULTATI

È opportuno sottolineare un ultimo dato, che riguarda il signi-ficato da attribuire a questa pubblicazione a stampa, correda-ta da un DVD che completa ed integra i materiali di studio sulTeatro di Taormina proposti all’interno del testo cartaceo. LaComunità Europea ha in tal senso espresso più volte la volon-tà che fossero adeguatamente divulgati i risultati delle attivitàdi ricerca che ha finanziato all’interno dei Programmi Operati-vi Regionali. A tale esigenza l’Istituto ha voluto rispondere realizzando lapubblicazione, a stampa e su DVD, quale parte integrante diun progetto di comunicazione più ampio ed articolato. Ilmodello di indagine, condotto sul Teatro greco romano, costi-tuisce un approfondimento puntuale degli studi condotti dal-l’Istituto sulle architetture teatrali antiche presenti nell’isola e

tutto ciò si inserisce all’interno del Sistema Informativo Territo-riale della Carta del Rischio Siciliana del Patrimonio Culturale edAmbientale. L’accesso a questi dati avverrà tramite il Web ser-ver del Sistema, con modalità diversificate in relazione alleresponsabilità e competenze specifiche nel territorio assuntedalle Istituzioni collegate in rete. Una sintesi esaustiva, relativaalla documentazione sugli studi condotti sul Teatro antico diTaormina, verrà invece inserita all’interno del Website del polosiciliano di Carta del Rischio, ubicato presso il nostro Istituto. Ciò consentirà, noi auspichiamo, la più ampia divulgazione deicriteri, tappe e risultati della nostra attività di ricerca, utilizzan-do modalità che permettono un costante aggiornamento delleinformazioni e promuovono contestualmente l’interazione eriflessione critica condivisa con altri esperti, Istituzioni e Strut-ture di ricerca impegnati in campo internazionale su questotema.Deve essere promosso il confronto con esperienze diversecondotte in altre realtà culturali sulle architetture teatrali anti-che, per valutare se buone pratiche, e finanche esperienzenon riuscite, possano ispirare correttamente variazioni alleimpostazioni teoriche definite alla base della nostra ricerca.Con questo programma di divulgazione riteniamo di avereconcluso la prima fase dello studio, definendo in pratica unprogetto-studio sufficientemente completo, che consentirà airesponsabili istituzionali sul territorio di calibrare opportuna-mente criteri e strategie di un intervento di restauro, che noiauspichiamo possa concretizzarsi in tempi rapidi. Ma moltoresta ancora da fare. La seconda fase della nostra attivitàdovrà essere consequenziale all’attuarsi del cantiere, per veri-ficare la correttezza delle ipotesi su cause e dinamiche deiprocessi di degrado e delle criticità scaturite dal processo diconoscenza che qui si conclude. E tutto ciò dovrà permetteredi definire criteri e modalità di un progetto di conservazioneprogrammata e fruizione sostenibile del sito archeologico, diconcerto con i responsabili dell’intervento, con i quali si sonogià condivisi tappe e risultati della nostra attività di indagine.Un auspicio, quindi, che nel Teatro antico di Taormina possanoconcretizzarsi le impostazioni metodologiche e le scelte strate-giche tecniche e culturali che ispirano la Carta di Siracusa.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

AA.VV. Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Carta delRischio del Patrimonio Culturale e Ambientale. Taormina ProgettoPilota – I Quaderni di Palazzo Montalbo n. 2, Palermo 2003.

AA.VV. Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Il Teatro greco-romano di Taormina. Progetto pilota. Analisi, studi ed indagini. Primafase, Palermo 2004.

AA.VV. Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Il suono delleparole di pietra. Conservazione ed uso dei teatri antichi in Sicilia. Con-tributi di ricerca al Secondo Convegno Internazionale di Studi LaMateria e i Segni della Storia. Conservazione programmata e fruizio-ne sostenibile delle strutture teatrali antiche in Europa e nel bacino delMediterraneo, Palermo 2004.

BERNABÒ BREA L., Restauri del teatro antico di Taormina in: Quaderni diarcheologia – Università di Messina, Messina 2000.

GARUFI R., La Manutenzione Programmata fondamento per la conserva-zione affidabile: il contributo della Carta del Rischio del Patrimonio in:Sposito A. – La conservazione affidabile per il patrimonio archtettoni-co, Palermo 2003.

GERMANÀ M.L., La manutenzione programmata dei siti archeologici in:Sposito A. e AA.VV. - Morgantina e Solunto. Analisi e problemi conser-vativi, Palermo 2001.

175

Foto 13 - Teatro antico di Taormina, integrazione di sedute e scale

A cura di:ROBERTO GARUFI, Responsabile dell’Unità Operativa IX per la Ricerca tecnico scientifica per li Beni Paesistici, Naturali, Naturalistici, Architettonicied Urbanistici e della Carta del Rischio - C.R.P.R.GUIDO MELI, Direttore del C.R.P.R.