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Congresso cantonale OCST Per un’economia che valorizzi il lavoro pagine 3-5 Condotta delle imprese Affinché i lestofanti non l’abbiano vinta Primo maggio Disoccupazione: tra sprazzi di luce e banchi di nebbia Frontalieri Ecco i contenuti del nuovo accordo fiscale emersi a Malnate pagina 2 pagina 9 pagina 7 Prossimo numero: 28 aprile 2016 Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro 14 aprile 2016 - Anno XCI - N.6 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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Congressocantonale OCSTPer un’economia chevalorizzi il lavoro

pagine 3-5

Condottadelle impreseAffinché i lestofantinon l’abbiano vinta

PrimomaggioDisoccupazione:tra sprazzi di lucee banchi di nebbia

FrontalieriEcco i contenutidel nuovo accordo fiscale emersi a Malnate

pagina 2

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Prossimo numero: 28 aprile 2016

Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com

Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro14 aprile 2016 - Anno XCI - N.6 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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DISOCCUPAZIONETra sprazzi di luce e banchi di nebbia

Nella ricorrenza del Primo maggio

Programma

Apertura dei lavori e introduzioneMeinrado Robbiani, Segretario cantonale OCST

Disoccupazione: quali orizzonti?moderato da Gianni Guidicelli, vice-segretario cantonale

Interverranno: Fabio Losa, ricercatore SUPSI Stefano Rizzi, Direttore divisione economia DFE Giovanni Albertini, dell’Associazione Ticino e lavoro

Direzioni di impegnoRenato Ricciardi, vice-segretario cantonale OCST

Le statistiche ufficiali lasciano trasparire un’inversione di tendenza che sembra abbozzare qualche segnale incoraggiante. L’occupazione cresce non solo per l’apporto di frontalieri - come è stato perlopiù il caso negli scorsi anni - e il numero dei disoccupati è in calo rispetto ad un anno fa.Permangono tuttavia aree di disoccupazione occulta. Nell’assistenza sociale, andatasi ampiamente rigonfiando, e tra i giovani in entrata nel mondo del lavoro, penalizzati dalla revisione della LADI, si annidano sacche di disoccupazione che non rientrano nelle statistiche della SECO.Se confermati, i segnali positivi che vanno emergendo devono potere essere amplificati con misure appropriate e con maggiore efficacia nel collocamento. Va nel contempo snidata ed assorbita la disoccupazione che continua a nascondersi nelle pieghe del mercato del lavoro.

invita!

giovedì 28 aprile ore 17.00Vezia, Casa comunale, Sala multiuso

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L’ OCST tiene il proprio congresso il 18 giugno prossimo in un momento difficile per il Ticino e per l’economia

mondiale. L’instabilità che ha caratterizzato l’ul-timo ventennio ha alla sua radice una concezio-ne deformata dell’economia nella quale la per-sona, come lavoratore e cittadino, la famiglia e la comunità hanno perso il loro ruolo centrale.

Non bisogna infatti perdere di vista che l’at-tività economica, politica e sociale sono uno strumento al servizio della persona la cui digni-tà deve essere sempre riconosciuta e valoriz-zata e che il fine ultimo dell’attività economica non è la crescita di breve termine del profit-to aziendale, ma la crescita del benessere dell’uomo, delle famiglie, della comunità, cui il profitto aziendale, ottenuto nel rispetto del bene comune, certamente contribuisce.

La consuetudine ormai consolidata nella mentalità di molti manager di anteporre a tutto la crescita di breve termine dell’utile aziendale non genera uno sviluppo saldo e duraturo. La riduzione dei costi del personale, per esempio, può aumentare l’utile, ma non è indice di una crescita reale dell’impresa. Al contrario: porre in secondo piano i lavoratori può atrofizzare le possibilità di sviluppo.

L’attività di un’impresa responsabile può por-tare molto alla comunità quanto a ricchezza, innovazione, sviluppo, valorizzazione del terri-torio e può essere ricambiata con risorse, per-sonale formato, investimenti in infrastrutture.

Questo circolo virtuoso è possibile solo inve-stendo sul futuro, immaginando un «oltre» nel quale ciò che sto spendendo adesso, anche se non ha un ritorno economico immediato, genererà un bene per tutti.

L’economia deve essere cosciente che «fare impresa» comporta anche costi sociali, la cui

esternalizzazione assoluta è irresponsabile, poiché mina gli equilibri del complesso siste-ma della sicurezza.

Il TicinoLa naturale disposizione all’apertura del Tici-

no, dovuta alla posizione e alla configurazione geografica, soffre di una sindrome di insicu-rezza, accentuata dall’introduzione della libera circolazione delle persone non adeguatamente accompagnata da misure che possano pro-teggere il mercato del lavoro interno.

Il Ticino ha segnato negli ultimi anni una cre-scita dell’occupazione positiva e superiore alla media svizzera. Tuttavia a questo dato si affianca un tasso di disoccupazione più alto della media, un tasso di occupazione più bas-so della media con la quota di lavoratori non qualificati più alta rispetto agli altri cantoni.

La pressione sui salari in Ticino è ulterior-mente cresciuta dall’introduzione della libera circolazione. L’unica via per preservare i livelli salariali, e quindi il potere d’acquisto dei lavo-ratori, è quella della contrattazione collettiva, che contribuisce a rafforzare la collaborazione tra i partner sociali, conciliando gli obiettivi di crescita con una solida responsabilità verso i lavoratori, la società, il territorio. Molto più effi-meri, sebbene necessari, i contratti normali di lavoro, la cui natura di imposizione non favori-sce il dialogo, la cui durata è limitata nel tempo e il cui ambito d’azione è circoscritto ai livelli salariali.

Un mercato del lavoro trasformatoIl mercato del lavoro è scosso da profonde

trasformazioni: da una parte ai lavoratori viene imposta una flessibilità sempre più estrema, che sfocia nella precarietà; dall’altra la spinta dell’innovazione modifica i profili professionali richiesti dalle aziende: chi ha qualifiche limitate perde il lavoro e le aziende cercano personale molto specializzato.

Sono inoltre sempre più forti i segni di degra-do: leggi e contratti violati ai danni dei lavora-tori, condizioni di lavoro inaccettabili e rifiuto del dialogo tra le parti sociali sono solo alcuni esempi di un clima degenerato.

Certo le imprese non sono solo questo, ma è compito del sindacato denunciare chi viola i diritti e la dignità delle persone anche a prote-zione degli imprenditori che danno buona pro-va di intelligenza, creatività e senso di giustizia.

La partecipazione e la contrattazione col-lettiva

Il compito primario del sindacato è quello di difendere e promuovere le condizioni dei la-voratori, incoraggiando questi ultimi ad essere parte attiva nella costruzione del bene comune.

Per questo è importante favorire e dare forza alla loro partecipazione alle decisioni che

I l prossimo 18 giugno si celebrerà il Congresso dell’OCST. In vista di questo importante momento di

confronto e di riflessione è stato elabo-rato il Programma d’azione 2016-2020 che verrà discusso durante una serie di assemblee che avranno luogo in aprile e maggio nei diversi segretariati OCST.

Dalla discussione emergeranno le pro-poste sezionali che verranno sottoposte ai delegati presenti al Congresso.

In queste pagine proponiamo un estratto del Piano d’azione che può essere letto in forma integrale nostro sul sito www.ocst.ch

Assemblee

Segretariato del Mendrisiotto14 aprile 2016 20 aprile 2016

Segretariato del Luganese19 aprile 2016 21 aprile 2016

Segretariato delle Tre Valli26 aprile 2016

Segretariato del Sopraceneri11 maggio 2016

maggiori informazioni presso i Segretariati regionali

18 giugno 2016 - Congresso cantonale OCST

Per un’economia che valorizzi il lavoro

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Favorire un indirizzo aziendale inserito in un concetto di sviluppo sostenibile, attento a conciliare gli obiettivi economici, sociali e ambientali.

L’attività di un’impresa responsabile può portare molto alla comunità quanto a ricchezza, innovazione, sviluppo, valorizzazione del territorio e può essere ricambiata con risorse,

personale formato, investimenti in infrastrutture. Questo circolo virtuoso è possibile solo investendo sul futuro, immaginando un «oltre» nel quale ciò che sto spendendo adesso, anche se non ha un ritorno economico immediato, genererà un bene per tutti. Al contrario l’inquinamento, i paesaggi deturpati e il traffico danneggiano la popolazione, il territorio e l’economia tanto quanto i licenzia-menti, specialmente del personale più anziano e delle neo-mamme, il gioco al ribasso sui salari e sulle condizioni di lavoro, l’assenza di un serio impegno nei confronti dei giovani.L’economia deve essere cosciente che «fare impresa» comporta anche costi sociali, la cui esternalizzazione assoluta è irresponsabile, poiché mina gli equilibri del complesso sistema della sicurezza.

Incentivare relazioni personali serene e la costruzione di un ambiente di collaborazione e solidarietà tra i dipendenti.La sterilità dei rapporti economici sempre e solo orientati all’utilitarismo si ripercuote anche sulle relazioni interne all’azienda e fra i lavoratori. Troppo spesso si esclude la solidarietà e la fiducia nei rapporti e ci si concepisce soli di fronte al

datore di lavoro. Questa condizione si sviluppa anche grazie alla complicità dei datori di lavoro che tendono a creare dei meccanismi di sterile competitività all’interno dell’azienda, lontani dal principio corretto che un buon lavoro vada premiato. Certi incentivi alla produttività, che mettono l’uno contro l’altro, vanno nella direzione sbagliata anche per il buon andamento dell’azien-da perché penalizzano il lavoro di gruppo.È importante che all’interno della comunità e dell’azienda si riconoscano dei valori comuni, ci si senta parte di un progetto comune che vada oltre i tornaconti e le pretese personali.

Una adeguata tutela della personalità contro indebite pressioni e forme di ostilità o di emarginazione.

La protezione e l’uso corretto dei dati personali dei dipendenti.

Salari che consentano un tenore di vita decoroso e che coprano i bisogni individuali e familiari.La differenza tra il salario mediano svizzero e quello ticinese è nuovamente aumentata, raggiungendo il 17,2%. Di questo soffrono in par-ticolare i lavoratori residenti che hanno bisogno di un reddito ben superiore per compensare il costo della vita più alto.

In questo contesto non aiuta la crisi del settore finanziario e la diffusione capillare di lavori mal pagati anche nel settore terziario nel quale è stato necessario introdurre numerosi contratti normali di lavoro che fissassero i salari minimi, peraltro in alcuni casi insufficienti a garantire un reddito adeguato ai residenti. Entrambi questi ambiti era-no in passato sbocchi tradizionali per i residenti ed offrivano salari interessanti, che consentivano un tenore di vita adeguato.

La promozione della ricerca e dell’innova-zione a tutela della prosperità dell’impresa e della solidità dell’occupazione.

La corsa al progresso e al miglioramento della quali-tà di vita passa anche per l’innovazione tecnologica. Resta tuttavia il dilemma che questa sia la causa della perdita di posti di lavoro. In

effetti l’aumento di produttività può distruggere impieghi, per esempio per la sostituzione del lavoro dell’uomo con l’automazione, tuttavia è un ingrediente essenziale per creare nuove opportunità di lavoro.Nel nostro Cantone, accanto ad aziende leader dotate di grande capacità innovativa, sono attive molte imprese a basso valore aggiunto. L’arma principale di concorrenza di questo tipo di attività è il livello dei prezzi e molti aspetti, tra i quali i costi di locazione e la forza del franco, ne mettono concretamente a rischio il futuro. La fragilità di queste attività spinge manager poco capaci a fare leva sul costo del lavoro piuttosto che investire sul personale, sul prodotto e sui processi produttivi.

li riguardano nell’azienda, nel sindacato e nell’ambito sociale e politico.

La contrattazione collettiva è il cuore dell’at-tività sindacale perché è il momento nel quale i lavoratori, rappresentati dal sindacato, vengo-no riconosciuti come controparte legittimata ad incidere sulla vita dell’azienda.

Rimane fondamentale per il sindacato il fatto di coniugare il dialogo tra le parti con - quan-do quest’ultimo è respinto - momenti di mobilitazione e di lotta.

La legittimazione non è infatti una conquista auto-matica e talvolta è neces-sario lo scontro per im-porre, non tanto la propria posizione, quanto piuttosto la propria presenza, attiva e non formale, al tavolo delle trattative.

È un percorso progres-sivo di reciproco ricono-scimento che mira alla creazione di una comunità nella quale le parti sociali collaborano alla prosperità dell’azienda in un rapporto

equilibrato tra capitale e lavoro.Se il primo passo è, quindi, quello di stabilire

alcune regole del gioco, bisogna poi puntare ad una mossa successiva, quella della crea-zione di un’area di responsabilità condivisa sulla quale lavorare per costruire insieme il bene comune.

Pur in presenza di fattori di attrito e di tensio-ne, il rapporto tra lavoratori e datori di lavoro

non può esaurirsi in una sterile contrapposi-zione: i lavoratori percepiscono che, per certi aspetti, il loro destino è legato a quello dell’im-presa e l’impresa sa di non poter fare a meno dei lavoratori.

Il sindacato e la politicaLa tutela e la promozione dei lavoratori si gio-

cano anche sul terreno politico nella misura in cui la legislazione sul lavoro, la sicurezza sociale e lo Stato so-ciale stesso determinano oggi abbondantemente le condizioni lavorative e sociali. Interlocu-tore è l’autorità pubblica, sulla quale si incide sia direttamente (pressione o uso degli strumen-ti di democrazia diretta) sia per il tramite dei partiti e del dibatti-to nei consessi pubblici.

Il sindacato quindi, pur re-stando apartitico, non può fare a meno di occuparsi di politi-ca per assecondare un orien-tamento che sia favorevole ai lavoratori e allo sviluppo eco-nomico, tenendo conto delle esigenze del territorio.

Gli impegni dell’OCST per il quadriennio 2016-2020

Sindacato Attualità

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La denuncia dei casi di abuso e il contrasto alle derive del mercato del lavoro.

Non mancano coloro che, senza scrupoli, violano le leggi e i contratti vigenti per fare i propri interessi disegnando un deplorevole quadro di degrado nel mercato del lavoro ticine-

se. Certo le imprese non sono solo questo, ma è compito del sindacato denunciare chi viola i diritti e la dignità delle persone anche a protezione degli imprenditori che danno buona prova di intelligen-za, creatività e senso di giustizia.

La limitazione e il controllo dei modelli atipici di lavoroIl lato oscuro della flessibilità è che viene facilmente applicata se a trarne vantaggio sono i datori di lavoro. Notevolmente più difficile è il contrario, come dimostra il frequente rifiuto di una riduzione del tempo di lavoro alle donne al rientro dalla maternità. La precarietà e la flessibilità sono condizioni molto diffuse anche in Svizzera e in Ticino. La quota di lavoratori interinali nelle aziende è in continuo aumento. Il lavoro interinale di per sé è un modo che consente alle imprese di far fronte ai picchi di produzione. Tuttavia l’intensità con la quale le imprese ricorrono a questa modalità di assunzione finisce per caricare buona parte del rischio aziendale sulle spalle dei lavoratori. La caratteristica di temporaneità rende i lavoratori interinali più ricattabili e soggetti a isolamento e quindi più fragili. In molti settori, per esempio quello della vendita, è sempre più diffuso il lavoro a ore e su chiamata: una flessibilità a tutto tondo molto dannosa, dato che ha un impatto molto forte sia sulle entrate delle famiglie sia sull’organizzazione del tempo, perché rende difficile o pressoché impossibile la conciliazione del lavoro con la vita familiare. Questo tipo di contratto pone inoltre i lavoratori in una situazione di debolezza. La quota di impieghi a tempo parziale è in aumento, ma non tutti i lavoratori in queste condi-zioni lo desiderano davvero.

L’adozione di piani aziendali di formazione continua, che adeguino costantemente la professionalità dei lavoratori.L’innovazione tecnologica ha polarizzato il mercato del lavoro aumentando il divario tra chi ha competenze elevate e salari adeguati e chi ha competenze limitate e salari bassi: l’innovazione porta impieghi per i primi e li toglie ai secondi e genera uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Mentre aumenta il numero di persone alla ricerca di un impiego, aumenta anche il numero di posti di lavoro qualificati disponibili per i quali le aziende hanno grosse difficoltà a reperire personale idoneo. È necessario accertarsi che i lavoratori abbiano le competenze necessarie per affrontare le sfide che il mercato del lavoro pone: puntare cioè sulla formazione per evitare l’esclusione dal mercato del lavoro.

Una precisa attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, offrendo posti di tirocinio, di stage e fissi.

La società deve favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, privilegiando un metodo pra-tico di introduzione al lavoro già durante gli anni conclusivi della scuola dell’obbligo, aiutandoli a costruire quel bagaglio di esperienze che a loro manca e valorizzando quanto di nuovo possono portare nell’impresa. I giovani infatti subiscono più di altre categorie la concorrenza dall’estero e sono stati duramente colpiti dalla riforma dell’Assicurazione disoccupa-zione del 2011.La scelta del percorso formativo è un elemento chiave; infatti, posto che è importante poter seguire le proprie inclinazioni personali per emergere quanto a entusiasmo e qualità nella propria professione, è utile che questo principio si applichi con creatività prendendo in conside-razione, senza troppi pregiudizi, anche percorsi inconsueti.

Valorizzare e agevolare i lavoratori più anziani, un patrimonio irrinunciabile per l’impresa.La disoccupazione di lunga durata colpisce du-ramente i lavoratori più anziani, che, nonostante le qualifiche, faticano a reinserirsi professional-mente già dopo i 45 anni. L’economia non deve privarsi dell’esperienza di questa categoria di lavoratori, che possono avere un ruolo chiave nei processi formativi interni. Del resto se è vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante, non è altro che uno strumento che va governato con un’impostazione strategica e di metodo, ambito nel quale i lavoratori con maggiore esperienza possono dare molto.

Un celere avanzamento verso la parità tra uomini e donne dal profilo retributivo e delle prospettive di carriera.

La disparità salariale tra uomo e donna si spiega in parte con un diverso profilo, quanto a età, anni di servizio o responsabili-tà, ma tutti questi aspetti

segnalano che c’è ancora molta strada da fare sulla conciliabilità tra lavoro e famiglia e sulla valorizzazione delle competenze e delle capacità delle donne in azienda. Un altro aspetto che pesa sulla disparità salariale è l’incidenza del tempo parziale molto più alta per la componente femminile che per quella maschile della popolazione. Sebbene per molti il tempo parziale sia una condizione desiderabile, per alcuni è in realtà un’imposizione. Sono sempre più numerose infatti le donne che si dichiarano sottoccupate, vorrebbero cioè lavorare di più. La disparità salariale ha delle conseguenze concrete dal profilo economico e del rischio di povertà. L’effetto perverso si aggrava al pensio-namento: al salario inferiore si aggiunge infatti la maggiore diffusione del tempo parziale che porta un numero molto superiore di donne rispetto agli uomini a non beneficiare del Secondo pilastro. Si tratta di un dato preoccupante perché il 25.8% delle persone che beneficiano solo del Primo pilastro è soggetto a povertà.

Tempi e modalità organizzative del lavoro rispettose della salute e della persona.Il desiderio e la necessità di un sano riposo sono

messi in discussione da un’etica del lavoro di-storta, che concepisce il tempo dedicato al riposo come una risorsa rubata ai momenti dedicati alla vita attiva, e la società delle 24 ore su 24, che pretende che nulla si fermi mai, per andare incon-tro ad una smania di consumo senza limiti. Eppure il potenziale usurante del lavoro è conti-nuamente aumentato: gli strumenti infatti aiutano a produrre di più, eliminando il lavoro ripetitivo o alleggerendo il lavoro fisico, ma rendono più one-roso lo sforzo di controllo, progettuale e creativo. Una visione economica e sociale realistica inoltre non può non tener conto del fatto che le lavora-trici e i lavoratori si fanno carico di progetti e di responsabilità che vanno al di là del ruolo eserci-tato sul posto di lavoro e che di questa ricchezza di attività beneficiano tutti.

La promozione e l’adozione di formule che consentano di conciliare l’attività professiona-le con i compiti familiari.

L’impegno di chi si dedica a tempo pieno alla casa è una risorsa inestimabile dedicata alle altre persone della famiglia. Chi lavora a tempo pieno, pur impegnandosi al di là delle proprie forze, non

riesce a rispondere a certi bisogni. Si pongono quindi una serie di questioni alle quali si deve dare una risposta multiforme: la suddivisione dei compiti in famiglia, la disponibi-lità di servizi che coprano le esigenze di cura, la disponibilità dei datori di lavoro a concedere orari flessibili, congedi e tempo parziale sia agli uomini che alle donne, la valorizzazione dell’impegno di chi dedica il proprio tempo alla famiglia e il sostegno concreto a chi decide di sospendere temporaneamente l’attività lavorativa per far fronte ad un’esigenza specifica (un figlio o un parente bisognoso).Non si può dimenticare infatti che la conciliazione dei tempi del lavoro con le esigenze familiari comporta salari adeguati, orari regolari e disponi-bilità commisurate al tempo di lavoro, flessibilità finalmente favorevole anche ai dipendenti, ma anche la disponibilità di strutture per la prima infanzia e di mense a costi adeguati.Nel nostro Paese c’è ancora moltissima strada da fare in questa direzione, basti pensare all’esiguità del congedo maternità e paternità rispetto al con-fronto internazionale. È un passo che richiede un ribaltamento di prospettiva rispetto alla mentalità attuale che ritiene che la famiglia sia un fatto privato del quale la società - ente pubblico, datori di lavoro, colleghi - non si deve fare carico, special-mente se è necessario un investimento di risorse o una maggiore flessibilità per andare incontro a esigenze mutate.

Il coinvolgimento del personale nelle scelte aziendali e la valorizzazione degli organismi

interni di rappresentanza.Il compito primario del sin-dacato è quello di difendere e promuovere le condizioni dei lavoratori, incoraggiando

questi ultimi ad essere parte attiva nella costru-zione del bene comune. Per questo è importante favorire e dare forza alla loro partecipazione alle decisioni che li riguardano nell’azienda, nel sindacato e nell’ambito sociale e politico.

Sindacato Attualità

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�� Scuola Medico Tecnica (SMT) di LocarnoL'Ufficio dell'orientamento scolastico e pro-fessionale del DECS, in collaborazione con la direzione dell'istituto organizza per mercoledì 20 aprile, alle ore 14.15 presso l’aula magna, via alla Morettina 3, Locarno, un pomeriggio informativo per presentare il percorso formati-vo triennale e quello quadriennale con maturità professionale (MP1), indirizzo sanità e socialità (Anno preparatorio + 3 anni) per assistente di studio medico.Saranno presentate anche le formazioni pro-fessionali di base (tirocinio) di guardiano/a d’a-nimali e assistente di studio veterinario. La partecipazione al pomeriggio informati-vo è obbligatoria per gli allievi che intendo-no iscriversi al percorso con maturità pro-fessionale di assistente di studio medico.

�� Scuola Arti e Mestieri di Bellinzona (SAMB)L’Ufficio dell’orientamento scolastico e pro-fessionale del DECS, in collaborazione con la direzione della scuola d’arti e mestieri, orga-nizza per mercoledì 27 aprile, alle ore 14.30, presso l’aula magna dell’istituto in viale Stefa-no Franscini 25 a Bellinzona, un pomeriggio in-formativo con visita accompagnata alla Scuola d’arti e mestieri.Verranno presentate le vie di formazione alle professioni di progettista meccanico/a, elettronico/a, operatore/trice in automazione e polimeccanico/a. Nel corso del pomeriggio informativo saranno fornite ampie informazioni

sulle caratteristiche delle singole professioni, sui requisiti e sulle modalità di ammissione alla scuola nonché sulle possibilità di perfeziona-mento dopo la formazione di base.Seguirà una visita guidata ai laboratori e alle aule dove è svolta la pratica e sono imparti-te agli apprendisti e alle apprendiste le cono-scenze professionali.

�� Scuola d’Arti e Mestieri (SAMT) di Trevano-CanobbioL’Ufficio dell’orientamento scolastico e pro-fessionale del DECS, in collaborazione con la direzione dell’istituto organizza per mercoledì 20 aprile, alle ore 13.45 presso l’aula magna Scuola professionale artigianale industriale di Trevano, un pomeriggio informativo con visi-ta accompagnata alla Scuola d’Arti e Mestieri (SAMT) di Trevano-Canobbio.Saranno presentate le vie di formazione alle professioni di disegnatore/trice indirizzo ar-chitettura e indirizzo ingegneria civile, di elettronico/a multimediale, di informatico/a e di laboratorista indirizzo chimica, nonché la maturità professionale indirizzo tecnica, ar-chitettura e scienze della vita. Saranno forni-te pure informazioni specifiche sui requisiti e sulle condizioni di ammissione, sui programmi di formazione e sulle possibilità di perfeziona-mento e specializzazione aperte dopo il tiro-cinio.Seguirà una visita guidata ai laboratori e alle aule dove viene svolta la pratica e sono impartite agli apprendisti le conoscenze professionali.

Scuole aperte

Vari appuntamenti nelle nostre scuole

Come accennato nel precedente numero, durante Espoprofessioni 2016, l’OCST ave-va indetto un concorso, che aveva tra l’altro riscosso un buon successo: 1’200 infatti le cartoline compilate. In seguito è stato estrat-to il vincitore di un I-Pad Air da 32 GB. Il for-tunato è Evan Cristini di Claro a cui vanno le nostre congratulazioni. Nella foto: da sinistra il vice segretario cantonale Renato Ricciardi, il giovane Evan Cristini con il premio e il sin-dacalista OCST Mattia Gabriele

Vallemaggia

Compilazione dichiarazione 2015

Lunedi 18 aprile dalle 8.30 alle 12.00, saremo presenti presso la Sala comu-nale Multiuso di Cavergno per la com-pilazione dei formulari della dichiara-zione 2015 a favore dei nostri associati della Vallemaggia.

FoxTown

Assemblea annuale

N ella serata di giovedì 17 marzo si è tenuta l’annuale assemblea dei dipendenti del FoxTown, appunta-

mento ormai divenuto un incontro tradizionale e atteso da tutti gli associati OCST che lavo-rano al Centro.

Il Segretario Regionale Giuliano Butti ha dato il benvenuto ai molti delegati presenti che quest’anno hanno abbondantemente supera-to le 120 unità.

Presente all’assemblea vi era anche il re-sponsabile dell’Ufficio frontalieri OCST, An-drea Puglia, il quale ha relazionato su alcuni temi d’attualità, quali l’Accordo in discussione tra Italia e Svizzera sull’imposizione fiscale dei frontalieri e sull’annullamento dell’ingiusta tas-sa sanitaria italiana per i frontalieri. Vista l’im-portanza delle tematiche messe in discussio-ne, non sono mancate domande da parte dei partecipanti, nell’intento di chiarire le diverse situazioni.

L’assemblea ha poi accolto con un caloro-so applauso chi si è messo a disposizione per far parte del Comitato OCST dei dipendenti FoxTown. Di seguito elenchiamo i nominativi dei membri confermati e dei nuovi eletti: • Elena Gaffuri (Agnona)• Vitaliana Mandich (Bally)• Anna Radice (Freddy)• Massimiliano Gregori (Polo Ralph Lauren) • Diana Bonetti (Church’s)• Filippo Ratti (Dsquared)• Alessandro Romata (Polo Ralph Lauren) • Claudio Ciceri (Polo Ralph Lauren) • Erica De Vita (Hanry Cotton’s)• Francesco Romano (Nike)• Vannozza Giunti (Polo Ralph Lauren)• Marco De Bastiani (The North Face)• Sara Girardi (Sandro)• Francesco Della Monica (Gucci)• Davide Rusotto (Woolrich)• Marco Minigozzi (Tommy Hilfiger)Al termine dell’assemblea una squisita ce-

netta ha allietato la serata in un clima convi-viale e d’amicizia.

Il sindacato OCST ringrazia i membri uscen-ti per l’impegno profuso ed augura ai nuovi membri un buon lavoro!

D. Fitas

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MEINRADO ROBBIANI

G uai a cadere in una generalizzazio-ne affrettata, che getti un indebito discredito sulle numerose aziende

che si comportano correttamente. I casi sem-pre più numerosi di imprese che fanno un uso sistematico di raggiri e imbrogli non possono tuttavia lasciare indifferenti. Se non combattu-ti con vigore intaccano l’intero mercato come pure il mondo del lavoro e delle imprese, avve-lenandoli in profondità.

Influenze esterne ma non soloLa situazione è andata deteriorandosi visto-

samente.Il degrado si è in particolare fatto strada in

parallelo all’insediamento di imprese dall’este-ro. Hanno portato una cultura che, forse per riuscire in patria a sopravvivere in un contesto irto di ostacoli burocratici e normativi, ha fatto dell’aggiramento delle regole un perno focale di comportamento.

Il degrado non è però solo il frutto di inne-sti da fuori confine. Non mancano nemme-no imprenditori locali che, avendo fiutato la possibilità di accedere al mercato attraverso scorciatoie allettanti, sfruttano la situazione di maggiore flessibilità indotta dalla libera circo-lazione per puntare a più comodi guadagni.

Edilizia ma non soloIl terreno sul quale sembrano prosperare in

misura più capillare è quello dell’edilizia e dei rami affini. Si tratta sovente di imprese italiane - collegate a aziende tuttora attive oltre confine - che fanno da ponte per il mercato ticinese e svizzero. In altri casi si sono invece trasferite

nella nostra regione, pur continuando ad avva-lersi di relazioni nell’ambiente da loro lasciato alle spalle.

In questo settore la presenza capillare del sindacato e le strutture delle parti sociali (Com-missioni paritetiche, Associazione interprofes-sionale di controllo) consentono di identificar-ne con maggiore precisione la proliferazione.

È però probabile che questa tendenza non risparmi altri comparti, segnatamente nel set-tore terziario, dove il minore controllo sociale rende tuttavia meno agevole misurarne la dif-fusione.

Un denominatore comuneQueste imprese sono accomunate da com-

portamenti, raggiri e truffe relativamente ana-loghe. Si riscontra sovente un impiego di per-sonale fatto fraudolosamente figurare a tempo parziale e come tale retribuito, ma che viene fatto lavorare ben più a lungo. Si fa anche ab-bastanza ricorso al versamento del salario in contanti in modo da non lasciare tracce con-crete di quanto effettivamente erogato. È pure diffuso il mancato riconoscimento delle effetti-ve qualifiche dei dipendenti.

Non mancano poi le aziende che fanno del fallimento uno sfrontato strumento di politica aziendale, utilizzato senza particolari remore o scrupoli per liberarsi dai debiti e dagli obblighi contrattuali.

Tra sfruttati e penalizzatiUn anello difficilmente assente è quello dei

frontalieri per la loro disponibilità ad accettare condizioni basse o scorrette pur di ottenere e mantenere un’attività lavorativa e un reddito che sono più difficilmente conseguibili dove

risiedono.Ad essere penalizzate sono anche le azien-

de che si comportano correttamente e che subiscono una concorrenza sleale. Nei casi di fallimento, le conseguenze negative investono anche i fornitori.

Una repressione più severaLe imprese scorrette hanno purtroppo buon

gioco. Nelle pieghe di un mercato del lavoro più disordinato è per loro agevole mimetizzare gli abusi. Sono pure schermate dalla difficoltà, che incontra soprattutto il sindacato, di reperi-re documenti comprovanti in modo tangibile le nefandezze perpetrate.

La cancrena che si è insediata nel mercato del lavoro va sradicata. A questo scopo è indi-spensabile rinvigorire gli strumenti di controllo e di repressione. In questo ambito si auspica in particolare che la magistratura si attrezzi per colpire con severità chi agisce in modo consa-pevolmente fraudolento.

Nel farlo occorre anche tenere presenti le complicità dirette o indirette che stanno a monte. Occorre cioè risalire la china, non igno-rando l’eventuale responsabilità delle imprese che subappaltano una parte dell’attività alle imprese colpevoli di abusi.

Si rinnova pure la sollecitazione, in caso di fallimento, a verificare in modo più sistematico le condizioni che hanno condotto a questo esi-to. È opportuno identificare i casi di fallimento a scopo strumentale e abusivo in modo da in-criminarne gli autori.

Circolano troppi trafficanti mascherati da im-prenditori, dei quali il Ticino non ha per nulla bisogno.

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8 914 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Attualità

In una conferenza stampa svoltasi ve-nerdì 1. aprile presso la ditta Tubofer SA di Mezzovico, il Segretario regio-nale del Luganese Giovanni Scolari ha fatto il punto della situazione e fornito varie informazioni riguardanti il piano sociale.

L’ azienda, attiva nel nostro Canto-ne dal 1963, aveva annunciato a febbraio la chiusura per decisione

della famiglia di interrompere l’attività (vedi «il Lavoro» n.4 del 10 marzo).

La Tubofer produce soprattutto tubi in ferro, utilizzati principalmente nel mercato dei radia-tori e dell’impiantistica. Era riuscita a ritagliarsi un ruolo di leader per quanto concerne la Sviz-zera sebbene sia un mercato di nicchia. «Pur-troppo però negli ultimi anni non sono stati fatti i necessari investimenti riguardanti i mac-chinari, che ormai sono vetusti. Inoltre, con la morte del vecchio proprietario Arnaldo Ferrari, la situazione è andata peggiorando in quanto i figli non hanno più interesse nel proseguire, mentre per il padre quest’impresa rappre-sentava un motivo di vanto» afferma Scolari. L’immissione di parecchia liquidità negli ultimi anni, non ha permesso di risanare la situazio-ne. Negli ultimi 5 anni infatti, l’azienda ha regi-strato perdite complessive per poco meno di 6 milioni. Perdite che hanno presumibilmente portato la famiglia Ferrari a prendere questa decisione.

25 dipendenti senza lavoroLa sorte dei lavoratori era stata comunicata

a febbraio, con la corretta apertura della pro-cedura di licenziamento collettivo. La fase di consultazione successiva non ha dato pur-troppo frutti. «Con meno di 25 lavoratori era impossibile proseguire, il personale era già ridotto all’osso. Qualsiasi assenza creava pro-blemi. Spiace, perché ci troviamo di fronte a un personale competente, flessibile e abituato al lavoro a turni» afferma il Segretario regiona-le. Fino a fine maggio i lavoratori proseguiran-no il loro impiego presso la ditta anche per-

ché, proprio a detta di quest’ultimi, gli ordini ci sono. Dopodiché la maggior parte resterà senza impiego. «Per qualcuno di loro c’è la speranza di rimanere ancora qualche mese per lo smantellamento dei macchinari e il re-sto, anche per alcuni dell’amministrazione po-trebbe esserci questa possibilità. Si tratta però di un periodo limitato che posticipa solamente la fine dell’impiego presso la Tubofer. A com-plicare la vicenda vi è il fatto che molti hanno un’età che per il mercato del lavoro è da consi-derarsi avanzata. Infatti metà supera i 50 anni, 2 addirittura superano i 60».

Il piano sociale«Innanzitutto mi preme sottolineare che il

dialogo con la Direzione non è mai mancato, non posso dire altrettanto per la proprietà. Nelle trattative per il piano sociale non abbia-mo puntato esclusivamente sull’aspetto eco-nomico. Data l’età di molti dipendenti abbiamo dato priorità pure al reinserimento lavorativo. Seguiranno infatti un programma che li aiuterà nella valutazione delle competenze e nella ri-cerca di un nuovo lavoro. Siamo inoltre in con-tatto con alcune aziende che potrebbero aiu-tarci» dice Scolari. A livello finanziario si tratta buonuscite interessanti. In più sono previste delle indennità per eventuali figli in formazione fino ai 25 anni. «Nello stabilire le cifre abbiamo tenuto conto di vari fattori, tra cui l’anzianità di servizio, l’età, il carico sociale, l’attuale salario ecc. Per i 2 lavoratori over 60 è stato deciso un piano per cui l’azienda pagherà un importo che andrà a coprire le differenze non versate dalla disoccupazione. In aggiunta finanzierà

anche fino ai 65 anni la totalità dei contributi di previdenza evi-tando così lacune contributive» prosegue il Segretario regio-nale. Alle trattative per il pia-no sociale hanno partecipato anche due rappresentanti del personale e il voto finale non è stato unanime. «Ovviamente quando si firma un piano socia-le ci sarà sempre qualcuno non completamente soddisfatto, ma personalmente ritengo che quello firmato è un buon accor-do, soprattutto vista la non ob-bligatorietà dell’azienda a farne fronte». gad

Industria - Tubofer SA

Firmato il piano sociale

È il tema più dibattuto nei luoghi di lavoro e per le vie dei paesi di frontiera: il nuovo Accordo tra Ita-

lia e Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri porterà a grossi cam-biamenti. Quali sono tuttavia i reali conte-nuti dell’Accordo? Quanto esso inciderà sui lavoratori? Quali sono le misure che si potranno adottare per limitarne l’impatto?

Dopo aver incontrato il Dott. Vieri Ceriani, capo della delegazione italiana nelle trat-tative con la Svizzera, il sindacato OCST, in collaborazione con la CISL, organizza delle assemblee informative pubbliche nei Comuni di frontiera. Sarà l’occasione per andare ancora più a fondo di questo tema e di altri ancora, con contributi tecnici ap-positamente elaborati.

20 aprile, ARCISATE, ore 20.45Sala comunale «Lavoratori frontalieri», Via Roma 2. 21 aprile, LUINO, ore 20.45CFP Luino – Aula Magna, Via Rimembranze 7. 22 aprile, VARESE, ore 20.45Centro congressi De Filippi – Sala Borghi, Via Brambilla 15. 27 aprile, COMO, ore 20.45Teatro Don Guanella, Via Tommaso Gros-si 18 (50 parcheggi riservati all’interno del cortile). 28 aprile, VERBANIA, ore 19.00Il Chiostro – Famiglia studenti –Via Fratelli Cervi 14.

È prevista la proiezione di agili slide tecni-che di approfondimento.Non mancare! Essere ben informato è il pri-mo modo per tutelarsi!Seguiranno altre assemblee nel mese di maggio (Olgiate Comasco, Colverde, Dongo).

Frontalieri

Assemblee sul nuovoaccordo fiscale

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8 914 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Frontalieri

ANDREA PUGLIA

R ispondendo alle richieste di molti associati, riportiamo un breve ri-assunto di quanto emerso durante

l’assemblea organizzata dai sindacati a Malna-te con il Dott. Vieri Ceriani, dipendente del Mi-nistero dell’Economia e delle Finanze e capo della delegazione italiana nelle trattative con la Svizzera sui frontalieri.

Perché si è modificato l’Accordo sui fronta-lieri? Chi ha condotto le trattative?

Tramite la relazione del giornalista ed eco-nomista Alessandro Galimberti (Il Sole 24 ore) e di Vieri Ceriani, si è chiarito come il nuovo Accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri faccia parte di un Accordo bilaterale molto più ampio che riguarda vari argomenti (imposizione delle imprese, Comune di Cam-pione, segreto bancario). Le trattative tra i due Stati si sono svolte in maniera strettamen-te privata e sono state condotte unicamente dalle squadre negoziatrici dei due Stati (quindi dal Governo di Roma e di Berna). Nemmeno i governi locali di Regione Lombardia e del Can-ton Ticino hanno potuto sedere al tavolo delle trattative.

L’Accordo è già stato parafato, ovvero firma-to dai tecnici. Ciò significa che le trattative si sono ormai concluse. Il testo dell’Accordo ad oggi è ancora riservato alle Autorità nazionali in attesa che venga firmato dai Ministri dei due Stati.

Una volta che l’Accordo verrà firmato dai Ministri, i parlamentari italiani dovranno vo-tare una legge interna di ratifica dell’Accordo stesso. La politica giocherà dunque un ruolo fondamentale.

La richiesta di modificare l’Accordo sui fron-talieri è provenuta dalla Svizzera, in particolare per le pressioni politiche esercitate dal Canton Ticino. In alternativa la Svizzera avrebbe di-sdettato l’Accordo: il risultato di questa azione sarebbe stato l’immediato passaggio da un giorno all’altro di tutti i frontalieri all’imposizio-ne italiana in forma completa.

Nel revisionare il nuovo Accordo si è tenuto in conto del contesto europeo, dove tutti gli accordi simili sui frontalieri prevedono l’impo-sizione fiscale del lavoratore nello Stato di re-sidenza. Pertanto il vecchio Accordo del 1974 non era più sostenibile in quanto non confor-me alla legislazione internazionale; inoltre esso creava una discriminazione tra i frontalieri resi-denti entro la cosiddetta «fascia di frontiera» e gli altri frontalieri, i quali già oggi pagano parte delle imposte anche in Italia.

I tempi di entrata in vigore dell’Accordo non sono ancora certi (dipenderà infatti dalla du-rata dei lavori parlamentari). In base alle affer-mazioni di Ceriani si crede che il tutto avverrà a partire dal 2019 (pertanto la prima tassazione in Italia dovrebbe avvenire nel 2020).

Quali sono i contenuti del nuovo Accordo?Come già accennato, il testo ufficiale dell’Ac-

cordo ad oggi è ancora riservato (nessun par-lamentare l’ha letto). Nonostante questo, i due Governi hanno deciso di anticiparne pubblica-mente i contenuti fondamentali. Ecco dunque come funzionerà il tutto: Il frontaliere pagherà in Svizzera il 70%

dell’imposta alla fonte che paga oggi. Il fisco svizzero trasmetterà poi allo Stato

italiano i dati completi del salario del fronta-liere. L’Italia dedurrà dal reddito tutti i contributi

sociali e previdenziali (AVS, disoccupazione, infortuni, malattia, secondo pilastro) e gli as-segni familiari. Si sconteranno inoltre ulteriori 7’500 € (si tratta della cosiddetta “franchigia” che lo Stato italiano garantisce anche agli altri frontalieri, quali i fuori fascia, i frontalieri di San Marino, della Francia, ecc). Sul reddito rima-nente il fisco italiano calcolerà l’IRPEF (detra-endo quanto previsto per i carichi di famiglia). Infine dall’IRPEF risultante verrà detratta l’im-posta alla fonte già pagata in Svizzera. Il contribuente riceverà per posta la dichia-

razione dei redditi precompilata con la cifra da pagare. Qualora egli avesse ulteriori spese da detrarre (spese sanitarie, scolastiche, interessi del mutuo, ecc.), potrà chiedere la correzione della precompilata tramite i servizi di consu-lenza fiscale pubblici o privati.

Il sistema di tassazione appena descritto non entrerà in vigore da subito (ovvero dal 2019). Per i primi anni infatti lo Stato italiano appli-cherà degli ulteriori sconti che garantiranno un passaggio graduale. Questo periodo di tran-sizione dovrà essere stabilito dal Parlamento all’interno della legge di ratifica dell’Accordo (vedi sopra). La proposta iniziale del Ministe-ro dell’Economia e delle Finanze sarà per un periodo di transizione pari a 10 anni. L’anda-mento degli scatti andrà stabilito sempre dal Parlamento nella legge di ratifica. Quando l’Accordo sarà a pieno regime la decurtazio-ne sui salari netti varierà molto a seconda del reddito (essa andrà dal 5% al 25%, con una media attorno al 15%).

Il Governo italiano invierà ai Comuni di fron-tiera una buona parte delle imposte versa-te (secondo cifre simili agli attuali ristorni) in modo tale da garantirne l’utilizzo per i servizi ai frontalieri (scuole, strade, strutture in genere, ecc.).

Quali sono le richieste del sindacato?Il sindacato, pur non potendo esercitare un potere diretto, ha esposto alcune proposte concrete volte a limitare fortemente l’impatto dell’Accordo sui lavoratori. Queste stesse ri-chieste sono già state consegnate in veste uf-ficiale al Ministero dell’Economia e delle Finan-ze e a tutti i parlamentari di frontiera. Queste proposte sono: Forte innalzamento della franchigia (da

7’500 € a 10’000/12’000 €). OCST in particola-re ha ipotizzato un’indicizzazione della franchi-gia in funzione dei carichi di famiglia, in modo tale che gli sgravi fiscali garantiti dalla Svizzera non vadano ad annullarsi con il passaggio alla tassazione italiana (la quale prevede delle de-trazioni assai più esigue). Utilizzo di parte del gettito per la creazione

di un nuovo ammortizzatore sociale per i fron-talieri (in modo tale da aumentare il tetto mas-simo di 1’300 € oggi previsto e di rispondere all’estrema precarietà del mercato del lavoro svizzero). Tassazione della previdenza svizzera al 5%

(non solo per l’AVS, ma anche per le rendite del secondo pilastro e i prepensionamenti). Lo scopo è quello di detassare fortemente le pen-sioni rispetto ad oggi in modo tale da bilan-ciare la contrazione salariale ricevuta durante l’attività lavorativa. Stabilire un passaggio al nuovo sistema in

quindici anni (quindi cinque anni in più di tran-sizione). Possibilità di dedurre il terzo pilastro aperto

in Svizzera.Il sindacato ha richiesto la possibilità di avere

un luogo istituzionale ufficiale e duraturo dove poter avanzare le proprie proposte (si vuole evitare che esse cadano nel dimenticatoio per eventuali cambi di legislatura). È intervenuto in questo senso anche il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) che ha ottenuto la garanzia per l’apertura di un tavolo tecnico presso il Governo dedicato ai frontalieri. Il sin-dacato potrà sedervi quale organo consultivo. Il documento ufficiale del CGIE è già stato fir-mato ed è stato mostrato ai lavoratori al termi-ne dell’assemblea.

Durante l’assemblea sono state consegnate ai relatori circa settanta domande grazie ad un apposito modulo predisposto dall’organiz-zazione (in modo tale da permettere a tutti di porre il proprio quesito). Alcune di queste (cir-ca una ventina) sono state lette e affrontate nel corso della serata. Le domande restanti sono state raccolte dai relatori e ne verrà data rispo-sta in forma scritta (OCST diffonderà il testo tramite i consueti canali informativi). L’Ufficio Frontalieri OCST resta a disposizione per ulte-riori confronti e approfondimenti.

Accordo fiscale

Ecco i contenuti emersi a Malnate

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10 1114 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

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10 1114 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Attualità

GIANLUCA D’ETTORRE*

Q uando, nell’ottobre scorso, tra do-centi ci si è chiesti quale sarebbe dovuta essere la nostra posizione di

fronte all’evoluzione della situazione nel mon-do della scuola ed ha cominciato a farsi strada l’idea di vivere in questo modo la giornata del 23 marzo, l’obiettivo era precisamente questo: iniziare o riavviare un dialogo con la popolazio-ne, con i partiti e con le autorità politiche per esporre i problemi pendenti e che imponga un dibattito pubblico, tematizzando le grandi que-stioni di fondo: «Che cosa volete che faccia la scuola oggi? Che cosa deve insegnare? Come deve insegnare e perché deve ancora insegna-re? Che tipo di docenti volete?».

Gli interventi apparsi in questi giorni sui gior-nali testimoniano la necessità di un confronto sereno, ma serrato, non circoscritto a reazio-ni ad episodi puntuali, frutto di una riflessio-ne da sviluppare nei rispettivi ambiti. C’è chi ad esempio prefigura la formazione essen-zialmente come strumento per combattere la disoccupazione e per ricollocare i futuri lavo-ratori nel mondo del lavoro, chi invece per cor-reggere pedagogicamente gli scompensi so-cio-culturali, chi per formare cittadini virtuosi.

Tutte istanze fondate di una propria legittimi-tà, tutti appelli e incarichi assegnati ai docenti, i quali si trovano però purtroppo ad operare, da anni, con impegno e dedizione, in situazio-ni sempre più difficili, con direttori, ispettori, esperti sempre più lontani dalla loro attività di insegnamento quotidiano, con genitori spesso più esigenti o diffidenti, quando non assen-ti, con autorità che misurano la qualità della scuola attingendo a parametri internazionali, quali le indagini PISA, che non misurano il gra-do di raggiungimento degli obiettivi dei singoli cantoni o Stati, ma si rifanno ad altri indicatori, più o meno vicini alla nostra tradizione scola-stica.

Questa giornata è un atto di responsabilità, mentre da una par-te i docenti stenta-no a rispondere alle richieste crescenti che provengono dal-la società, dall’altra il mondo politico ridu-ce le risorse da attri-buire al mondo della scuola (sotto la voce «o t t im i zzaz ione» si erodono i crediti destinati ad attrez-zature e materiali scolastici, corsi op-zionali e altre attività) e reitera decisioni che aggirano e di-sattendono la Legge stipendi, colpendo i

salari pattuiti con una frequenza riscontrabile difficilmente anche nel mondo dell’economia privata, servendosi degli stipendi per finanzia-re la politica cantonale.

La scuola è un’istituzione dello Stato, non può sottostare alle oscillazioni di mercato, la formazione di docenti e allievi non deve essere subordinata alla legge della domanda e dell’of-ferta, ma deve scaturire da scelte durature. Predisporre un posto di lavoro «sicuro» non è un gesto misericordioso dello Stato, ma è una scelta politica avveduta, dettata dalla consa-pevolezza che le istituzioni non possono che reggersi su un personale altamente motivato e qualificato.

Chiediamo una riflessione pubblica perché riteniamo che la scuola sia innanzitutto un luo-go in cui si promuove l’umanità in tutte le sue potenzialità, affinché essa resti uno spazio di crescita della persona senza ridursi a fini utili-taristici o strumentali.

Riteniamo di meritare maggiore rispetto. Questo lo si attesta, ad esempio, osservando equità e proporzionalità nelle questioni sala-riali, ragione per cui l’OCST-Funzionari di po-lizia, ha deciso di ricorrere legalmente contro le misure sul personale stabilite nel Preventi-vo 2016. L’OCST-Docenti è solidale con tutti i dipendenti statali oggetto di una gestione del personale avvilente.

Il rispetto tuttavia lo si dimostra anche ascol-tando e rispondendo nel merito a quanto espresso dai collegi dei docenti e dalle asso-ciazioni sindacali e magistrali, senza cercare di minimizzare gli aspetti problematici o di isolare chi li rileva, evitando di confidare oltre misura in sondaggi on-line a risposte chiuse con iden-tificazione palese, in cui la partecipazione dei docenti effettivi costituisce una parte esigua ri-spetto a quella dei funzionari dirigenti o di altri impiegati.

Rispettare chi fa la scuola significa anche non confondere la progettualità scolastica con il pilotaggio ed il controllo delle componenti

della scuola: dalla formazione di base a quel-la continua, dal profilo dell’insegnante ai piani di studio, fino al progetto di riforma si nota-no preoccupanti segni di indebolimento della libertà di insegnamento sancita dall’articolo 46 della Legge della scuola, procedendo verso un docente deresponsabilizzato, attuatore di procedure omologate più interessate ad agi-re sulle strutture mentali dell’allievo (si veda il «Profilo dell’insegnante») che ad introdurlo in una proposta culturale con cui confrontarsi e crescere. Solo un docente autentico, che si riconosce in ciò che fa e in ciò che dice, può davvero sperare di essere un buon docente. Partendo da queste evidenze sarà possibile migliorare la situazione con passi concreti e realistici.

*Presidente OCST-Docenti

Docenti

La primavera della scuola ticinese

Solidarietà con la scuola

La scuola sia un luogo di libertà e di edu-cazioneIl sindacato OCST è solidale con i docenti, i ge-nitori e gli allievi che il 23 marzo manifestano la voglia di essere protagonisti della scuola e difendere la libertà di insegnamento e l’auto-nomia didattica, che la legge della scuola del 1990 garantisce.Oltre a richiamare questi elementi chiave della professionalità dell’insegnante, la legge sanci-sce anche il diritto di partecipazione degli attori della scuola ai progetti educativi.Consultati, forse; considerati, certamente no! I collegi dei docenti e le associazioni sindacali e magistrali hanno espresso il proprio parere sui numerosi progetti di riforma della scuola e sulle misure di risparmio, ma raramente si sono prese in considerazione le loro valutazioni.Questa giornata è un atto di responsabilità, mentre da una parte i docenti stentano a ri-spondere alle richieste crescenti che proven-gono dalla società, dall’altra il mondo politico riduce le risorse da attribuire alla scuola.I docenti chiedono una riflessione pubblica per-ché ritengono che la scuola sia innanzitutto un luogo in cui si promuova l’umanità in tutte le sue potenzialità, che, al di là degli usi strumen-tali che se ne possono fare, resti uno spazio di crescita della persona senza ridursi a fini uti-litaristici.L’OCST sostiene questa rinnovata «primave-ra della scuola ticinese» e chiede al Decs e al Consiglio di Stato di rinunciare ad imporre misure di risparmio e riforme scolastiche che propongono paradigmi e obiettivi non condivisi.

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12 1314 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Giovani

I l sindacato OCST, da tempo attento ai problemi educativi e alle necessità del-le famiglie, propone anche quest’anno

i consueti due turni di colonia da trascorrere nella casa montana di Sonogno.

Le date dei due turni sono le seguenti:

1. turno: dal 2 al 15 luglio 2. turno: dal 17 al 30 luglio

Nell’incantevole villaggio situato in cima alla Valle Verzasca, tra il verde ancora inconta-minato e in un contesto lontano dallo smog cittadino, si trova la casa di vacanza S. Angelo.

Gli alloggi con-fortevoli e funzio-nali, i vari locali per attività, la grande sala multiuso, il giardino, senza di-menticare la simpatia e competenza dei moni-tori, faranno da cornice al soggiorno dei vostri ragazzi. Le attività che riempiranno le giornate sono molteplici: passeggiate nella natura, ba-gni nel fiume, giochi all’aperto tra cui i fantasti-ci tornei di calcio, ping-pong, footbalino, relax, lettura, lavoretti manuali, organizzazione di spettacoli,… faranno di questa colonia un’e-

sperienza indimenticabile. La vita di colonia permette

ai partecipanti di vivere nuove emozioni che magari la routi-ne quotidiana non permette. I ragazzi imparano a conqui-stare la propria indipendenza, gestiscono alcuni momenti del proprio tempo (sempre sot-to la supervisione attenta dei monitori) il tutto per favorire il naturale sviluppo delle proprie

abilità sociali e rela-zionali. Altro aspetto fon-damentale di una colonia è la condivi-

sione degli spazi e delle atti-vità, non sempre evidente in un mondo che spinge sempre più

verso l’individualismo.I nostri collaboratori e le nostre collaboratrici

saranno lieti di accogliere i ragazzi che vorran-no trascorrere un periodo di vacanza all’inse-gna del divertimento e dell’amicizia. I genitori potranno comodamente seguire le gesta eroi-che dei propri beniamini attraverso l’ormai im-portantissimo e immancabile blog.

Ricerca di personale

La direzione dei Centri OCST per l’infanzia è alla ricerca di personale per la colonia estiva di Sonogno con bambini dai 6 ai 12 anni.Nello specifico: direzione e monitori (min. 18 anni) ausiliario e aiuto-monitori (min. 16 anni) cuocoScrivere a: [email protected] oppure visita ocst.ch/famiglie, troverai i formulari appositi.

Centri OCST per l’infanzia

Iscriviti alla colonia estiva!

Camilla: «Una mia amica viene da anni e si è sempre divertita. Mi ha chie-

sto se volevo venire e ho accettato»

Info e iscrizioni

Nadia NegrinottiCentri OCST per l’infanziaVia Balestra 19, LuganoTel. 091 921 15 [email protected] Visita il sito ocst.ch/famiglie troverai informa-zioni dettagliate e formulari di iscrizione!

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12 1314 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Interprofessionale

Editoriale

Vekselberg e il congedo di paternità

ARNO KERST*

D a dove potrei iniziare… Può succe-dere a tutti di trovarsi in situazioni al-quanto irritanti. A me è capitato que-

sta mattina, mentre leggevo la Neue Zürcher Zeitung (NZZ): nell’ultimo anno i presidenti delle multinazionali quotate all’SMI hanno guadagnato in media 7,9 milioni di franchi – o l’UNDICI PER CENTO – in più rispetto all’anno precedente. Gli stessi individui che esortano i loro lavoratori a tirare la cinghia, a rinunciare agli aumenti salariali e a lavorare di più per lo stesso stipendio. Alla fine è successo davvero. Un recente studio ha avvalorato le previsioni di Syna dello scorso dicembre: in molte imprese c’è un gelo delle paghe e gli aumenti salariali generalizzati sono una rarità; gli stipendi del signor Rossi e della signora Bianchi sono cre-sciuti di un magro 0,7 percento. Ma quello che mi irrita particolarmente è che la stessa NZZ, che per questi comportamenti da cavalieri pre-doni dei manager non spende mezza parola critica, denigra da mesi i salari minimi contrat-tati attraverso il partenariato sociale, qualifi-candoli come cartelli dannosi per l’economia. Proprio i salari minimi, che proteggono dalla povertà e che permettono di agire ad armi pari nei differenti settori, vengono sistematicamen-te sminuiti. Se mai ci sono dei cartelli a livello di rimunerazioni, allora indubbiamente fra i di-rigenti. È da oltre dieci anni che la nostra as-sociazione mantello Travail.Suisse denuncia il cartello dei salari dei manager.

Attualmente siamo spesso in viaggio con assemblee Syna per mobilitare consensi alla prevista iniziativa popolare per un congedo di paternità di quattro settimane. Quattro setti-mane?! Troppo costose!, è la solita reazione

indignata. I fatti? Le quattro settimane di con-gedo di paternità costerebbero poco meno di 400 milioni di franchi e potrebbero essere finanziate con l’equivalente di un aumento unico dei salari dello 0,1 percento. Giacché il finanziamento avverrebbe per il tramite delle indennità per perdita di guadagno (IPG), as-sicurazione oggi ampiamente in attivo, il con-gedo di paternità verrebbe assunto in maniera paritaria e solidale da tutti, lavoratori e datori di lavoro.

Ah, quasi scordavo il signor Vekselberg, azio-nista di maggioranza di Sulzer, che ha dato un secondo, bello scossone alla mia pressione sanguigna. A detta della NZZ, questo signore sarebbe «baciato dalla fortuna». Quest’anno intascherà ben 315 milioni di franchi di divi-dendi. Proprio così. Dalla Sulzer, l’impresa che a fine febbraio ha annunciato un obiettivo di risparmio di 200 milioni di franchi e ha chiuso gli stabilimenti di Oberwinterthur, lasciando a piedi 90 persone. Lavoratrici e lavoratori che l’anno scorso, nella speranza di salvare il loro impiego, hanno lavorato due ore in più ogni settimana percependo un salario invariato.

Ma dov’è l’urlo collettivo?! Da un canto la-voratori abbindolati, dall’altro una singola per-sona che ingolla 315 milioni per riempirsi una pancia mai sazia. Milioni che permetterebbero di finanziare praticamente per un intero anno i congedi di 85.000 neo papà!

Si sa, non c’è due senza tre. E infatti, a inizio giugno saremo chiamati alle urne per espri-merci sull’iniziativa popolare federale «A favore del servizio pubblico». Un titolo promettente, non c’è che dire. Se non fosse per il solito in-ghippo: l’iniziativa chiede infatti esattamente il contrario dell’intestazione. Il divieto di utili per Posta e Ferrovie causerà un taglio dei servizi e scaverà un buco miliardario nelle casse del-

lo Stato. Perciò, chi è A FAVORE del servizio pubblico dovrà votare NO.

Dove sfogare tutta questa rabbia? Trasfor-miamo la collera in forza! Forza solidale ed im-pegno comune per gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori!

Sarò felice di difendere insieme a tutti voi un congedo di paternità di quattro settimane.

*Presidente Syna

Segui ora Arno Kerst e Synaanche su Twitter: @ArnoKerstSyna

Foto: SynaSarò felice di difendere insieme a tutti voi un con-gedo di paternità di quattro settimane

I soci iscrivono nuovi soci!Syna è impegnato per una qualità della vita nel mondo del lavoro!

Segnalaci un nuovo socio e ti regaliamo Fr. 100.-. Iscrizioni via www.syna.ch oppure 0848 848 868.

Insieme siamo forti!

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14 1514 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Interprofessionale

L’attuazione dell’iniziativa contro l’im-migrazione di massa non è ancora per-fezionata, e nel contempo si discutono anche misure per migliorare lo sfrutta-mento del potenziale indigeno. I diretti interessati vanno preparati per le futu-re necessità dell’economia – e inversa-mente?

SELINA TRIBBIA*

L e imprese vogliono- è ormai noto - la-voratori flessibili, motivati, ben formati e fedeli. Ciò permette di massimizzare

la produttività. Ma che un membro della so-cietà civile sia in grado di offrire a un datore di lavoro tutte queste caratteristiche, dipende da molteplici fattori e non è in nessun caso soltan-to il frutto della buona volontà del lavoratore.

La limitazione dell’immigrazione e la crescen-te pressione su parte della popolazione attiva (i lavoratori immigrati) minacciano di compro-mettere l’interazione complessa di tutti questi fattori, che va consolidata attraverso misure specifiche.

Ma il futuro è incerto.

Cosa possono fare le imprese?Nel 2015 la ristorazione e l’edilizia hanno

assunto un numero cinque volte maggiore di persone con permesso di soggiorno di breve durata rispetto al 2000. Questi settori risenti-rebbero particolarmente di un eventuale con-tingentamento. Per tale motivo le imprese di questi rami professionali (così come dell’indu-stria metalmeccanica e chimica) dovrebbero riorientarsi e, al fine di sfruttare meglio il po-tenziale interno:

• introdurre modelli di durata del lavoro che tengano in considerazione gli obblighi educati-vi e di assistenza dei loro impiegati;

• garantire un accesso equo alla formazione di base e continua e alla pianificazione della carriera;

• promuovere posti di lavoro di nicchia (cfr. Infobox);

• promuovere in modo mirato gli scolari, gli apprendisti e i giovani attraverso programmi aziendali per il trasferimento di know-how.

Cosa serve ai lavoratori? Le persone con un’occupazione precaria

hanno bisogno, in primo luogo, di una base esistenziale sicura. Quando il reddito del lavo-

ro non è sufficiente a coprire il fabbisogno vi-tale, occorre una protezione sociale affidabile e non stigmatizzante! Il periodo di disoccupa-zione deve essere investito nella formazione, perciò i lavoratori interessati dovrebbero:

• esigere misure di formazione durante il pe-riodo di disoccupazione;

• informarsi sulle varie offerte formative: che cosa conviene alla loro situazione?

• parlare con il datore di lavoro: come può, quest’ultimo, appoggiare la necessità di for-mazione continua del suo lavoratore?

La società segueLa società e il mondo del lavoro sono in

pieno fermento. Esortiamo la società civile a partecipare al dibattito politico. Per difendere nuove visioni ci vuole coraggio, ma è l’unico modo per innestare il cambiamento. E ci vuole un dialogo aperto, privo di attribuzioni di colpa o distorsioni e propositivo.

L’iniziativa di Syna e Travail.Suisse per un congedo di paternità legale è un contributo a questo dibattito!

*responsabile del servizio per la migrazione

Preferenza indigena

La limitazione dell’immigrazione

I l Consiglio federale ha avviato la pro-cedura di consultazione relativa alla terza revisione della Legge federale

sulle prestazioni complementari all’AVS e all’AI (LPC), che prevede il mantenimento del livello delle prestazioni per gli aventi diritto. Una decisione che Syna ac-coglie favorevolmente, ma con due riserve:

• Il mantenimento dell’attuale livello è possibile solamente se si procederà una volta per tutte a un aumento dei valori soglia dei canoni di locazione, adeguandoli alle pigio-ni reali. Inoltre, vengono annullate le attuali possibilità di risparmio (attra-verso, ad esempio, premi di cassa malati più vantaggiosi).

• Per il calcolo delle PC, alle persone al beneficio di una rendita AI parziale viene conteggiato il red-dito. Se non lavorano, viene con-teggiata una quota di reddito ipote-tico. Questa quota verrà aumentata al fine di «rafforzare l’incentivo ad accedere all’impiego». Questo ar-gomento è, di fatto, un peggiora-mento di una discriminazione già reale sul mercato del lavoro! Infat-ti, il vero problema è che mancano

impieghi di nicchia per occupare persone disabili, o che certi gruppi di popolazione continuano ad essere discriminati per le loro caratteristiche congenite.

Revisione delle prestazioni complementari (PC)

Grafica: Syna. Il numero di beneficiari delle prestazioni com-plementari alle rendite AVS o AI è aumentato negli ultimi anni.

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14 1514 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Sindacato Interprofessionale

A campanha de sucesso contra a ini-ciativa de execução (DSI) ainda está bem presente na memória. Para co-meçar, foi possível travar o ataque à democracia; no entanto, apenas tem-porariamente. É mais importante do que nunca mobilizar e informar os elei-tores, pois a luta ainda agora começou.

HÉLÈNE AGBÉMÉGNAH*

N o dia 28 de fevereiro, o eleitora-do entendeu uma coisa: a DSI foi muito mais do que uma política de

imigração – o SVP (Partido do Povo Suíço) pretendia, com ela, acabar com o estado de direito e a democracia.

Aprender com a DSIA campanha contra a DSI fez duas reve-

lações muito claras: em primeiro lugar, a mo-bilização de massas é agora mais importante do que nunca. E em segundo lugar, mostrou o quão rapidamente a aceitação destas iniciati-vas pode acabar com os direitos democráti-cos. Embora a DSI tenha sido atempadamente evitada, o mesmo não aconteceu com a inicia-tiva contra a imigração em massa: há mais de dois anos que a insegurança relativa às futuras

relações da Suíça com a UE, assim como à continuação do acordo sobre a livre circulação de pessoas, está a destabilizar o mercado de trabalho e a levantar inúmeras questões. Atualmente, parece começar a manifestar-se uma consciência coletiva contra tais inicia-tivas. Será que esta consciência prevalecerá em iniciativas futuras, como a iniciativa «Direi-to suíço em vez de juízes estrangeiros» (inicia-tiva de autodeterminação)?

Será a vontade popular realmente tida em consideração?

Nos últimos anos, o argumento de «impor a vontade popular» foi citado em demasia. Numa democracia deveria ser lógico que a vontade popular não pode consistir na limi-tação dos direitos e da liberdade do povo. Se assim fosse, a própria democracia poder-se-ia abolir democraticamente. Para que isto não aconteça, são obrigatoriamente necessárias informações boas e objetivas, que mostrem as consequências que estas decisões terão para a Suíça, a médio e longo prazo. Apenas assim se podem formar verdadeiras opiniões. No entanto, como o passado mais recen-te demonstra, a força da desinformação nas campanhas de determinadas iniciativas tem vindo a aumentar. Um exemplo: o nome da iniciativa de execução incluía a «execução da expulsão», apesar de esta já estar em vigor;

do mesmo modo, incluía a punição de «imi-grantes criminosos», embora se previsse tam-bém punir comportamentos não-criminosos. A iniciativa de autodeterminação intitula-se «Direito suíço em vez de juízes estrangeiros» e procura, por todos os meios, sobrepor o re-gime jurídico suíço a um direito estrangeiro. Os eleitores desinformados e inexperientes poderiam pensar que na Suíça os estrangei-ros fazem valer o seu direito, quando o que se passa é exatamente o contrário: o direito in-ternacional destina-se precisamente a reforçar e assegurar os princípios e os direitos funda-mentais que a Suíça estipulou na sua própria legislação.

Encontrar soluções através de açõesA iniciativa contra a imigração em massa e a

DSI – para citar apenas dois exemplos – são evidentemente irresponsáveis. Entre outras razões, porque não propõem nenhuma so-lução. Bem pelo contrário, estas geram custos desnecessários e demasiada burocracia. O importante é que as pessoas com direito de voto se possam informar de forma objetiva antes de votar. E é fundamental ter uma so-ciedade civil forte. Uma sociedade civil forte é a base para uma boa coesão social, fortalece os direitos dos trabalhadores e organiza-se em forma de projetos, que permitem a todos participar no desenvolvimento da sociedade

atual. Mesmo que a lista de soluções não seja definitiva, a Travail.Suisse recomenda que se trave urgentemente o enfraquecimento dos direi-tos democráticos e apela à rejeição das próximas iniciati-vas, que prejudiquem o esta-do de direito.

*responsável pela política de migração

e questões jurídicas,

[email protected]

Iniciativa de execução

Parar imediatamente o enfraquecimento da democracia!

Foto: FotoliaA DSI fracassou nas urnas. O mesmo deve acontecer às ini-ciativas futuras que pretendem destruir a democracia.

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16 1714 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

A CURA DI MARIA LUISA DELCÒ

L e domande dei bambini, so-prattutto dai cinque anni in poi, sono sempre state og-

getto di interesse, anche se a volte di difficile risposta per gli adulti, docenti e genitori in particolare, spesso con risvolti filosofici.È di recente pubblicazione un

libro, splendidamente illustrato dai disegni dei bambini, che raccoglie le lettere scritte al Papa da parte di bambini tra i sei e i dieci anni, provenienti da ogni parte del mondo e quindi scritte in lingue diverse (testo edito da Rizzoli, prima e se-conda edizione febbraio 2016, terza edizione marzo 2016).Le domande spaziano dal

quotidiano a come cammina Dio, a temi esistenziali e pro-fondi. Ne riportiamo alcuni stralci, evitando i commenti perché sarebbero superflui, per lasciar spazio alle riflessioni dei lettori.

Prajla Albania, 6 anni«Caro Papa Francesco, quando eri

un bambino, ti piaceva ballare?»«Tanto cara Prajla!Mi piaceva stare insieme con altri

bambini, giocare, fare la ronda, ma anche ballare le nostre danze tipiche dell’Argentina. Mi divertivo tanto. Poi da ragazzo mi piaceva ballare il tan-go… Vedi, ballare è esprimere la gioia, l’allegria. Quando uno è triste non può ballare… Persino il grande re Davide, quando prese Gerusalemme, facen-done la Città Santa, vi fece trasportare solennemente l’Arca dell’Alleanza e si mise a ballare davanti ad essa…».

Hannes e Lidewij (gemelli), Olan-da, 9 anni«Caro Papa Francesco, non sei più

tanto giovane e hai già fatto un sacco

di cose. Che cos’altro vorresti fare nel-la tua vita per fare il mondo più bello e più giusto? Saluti». Cari Hannes e Lidewij,

…mi piacerebbe sorridere sempre, sorridere a Dio innanzitutto per ringra-ziarlo di tutto il bene che fa alla gente. Vorrei ringraziare Dio per la sua pazienza… Mi piacerebbe aiutare la gente che soffre… Mi piacerebbe che non ci fossero più schiavi nel mondo. Ce ne sono an-cora tanti. Tanti. Questo mi piacerebbe, ma sono vecchio e mi rimane poco filo nel rocchetto, così…Dio dirà».

Mansi, India, 9 anni«Caro Papa France-

sco, buongiorno! Come posso trovare Dio in me e nella mia famiglia?»…puoi trovare Dio

nella tua famiglia vo-

lendo bene a tua mamma, tuo papà, i tuoi fratelli, le tue sorelle, al nonno, alla nonna, agli zii. Se vuoi bene ai tuoi familiari, allora troverai Dio e tutto sarà

armonioso. Il tuo disegno è così: bello, sereno, armonioso… Vo-ler bene però non è solo frutto di uno sforzo, sai? È una grazia che si riceve da Dio… che biso-gna far crescere. La devi innaf-fiare come una pianta…».

William, USA, 7 anni«Caro Papa Francesco, se tu

potessi fare un miracolo, che cosa sarebbe?»«…io guarirei i bambini. Non

sono ancora riuscito a capire perché i bambini soffrano. Per me è un mistero. Non so dare una spiegazione. Mi interrogo su questo… Il tuo disegno mi fa riflettere: c’è una grande croce scura e dietro ci sono un arco-baleno e il sole che splende. Mi piace questo. La mia risposta al dolore dei bambini è il silenzio

oppure una parola che nasce dalle mie lacrime. Non ho paura di piange-re. Non devi averla neanche tu».

«Caro Papa, vorrei chiederti...»

I bambini scrivono a Francesco e lui risponde

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16 1714 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

Soggiorni e gite 2016

Genova visita all’Acquario, mar-tedì 26 aprile, con la sezione di Locarno. ISCRIZIONI: tel. 091 751 30 52.

NUOVE OFFERTE: ISCRIZIONI: Claudia Ri-ghetti, al più presto tel. 079 327 93 24.*

Bad Ragaz venerdì 29 aprile, (viaggio ARL + entrata piscina. Costo: Fr. 80.-*

Ferrara-Comacchio 15-17 mag-gio (viaggio ARL - hotel Nazionale a Fer-rara, 2 pernottamenti + colazione - visita guidata Ferrara, esclusi pranzi e cene or-ganizzate sul posto) Costo Fr. 300.- circa.

Gita a Goldau, venerdì 20 mag-gio, con la sezione di Bellinzona al parco naturale e faunistico. Partenze: ore 08.00 Castione (Garage Bellotti), ore 08.15 Piazzale Stadio Bellinzona, ore 08.30 Mercato Coperto a Giubiasco. Costo Fr. 50.- (Bus e entrata parco). Pranzo libe-ro presso il ristorante del parco. ISCRIZIONI: entro il 15 maggio a Tatiana, telefono 091 829 20 05.

Gita turistica, mini crociera lago d’Orta, Isola San Giulio, martedì 24 maggio, con la sezione Tre Valli Programma: ore 10.00 arrivo a Orta, giro in battello, aperitivo a bordo. Ore 13.00 pran-zo al ristorante San Giulio, visita Basilica e centro storico di Orta, rientro via Locarno. Menu: Antipasto, risotto al pesce persico, scaloppine alla pizzaiola, dessert, vino e acqua. Costo per persona: fr. 80.-, non soci fr. 100.- (viaggio, giro in battello, pranzo e bibite). Posti: massimo 40. ISCRIZIONI: dal 9 al 20 maggio, tel. 091 873 01 20.

Soggiorno a Jesolo, da dome-nica 5 a mercoledì 15 giugno

Hotel Vidi Miramare e Delfino ****, posi-zione centrale e direttamente sulla spiag-gia. Per chi cerca qualità e comodità. Ca-mere con vista mare, bagno, telefono, tv, aria condizionata, cassaforte. Colazione a buffet sulla terrazza mare, ricco menù, buffet verdure e ampia scelta di dessert. Servizio spiaggia, serata musicale, tom-bola, tornei bocce e carte. Prevista un’e-scursione. Costo per persona: camera doppia fr. 1’450.-; camera singola fr. 1’630.-; doppia uso singola fr. 1’780.-, compren-dente: viaggio in comodo torpedone ARL; Pensione completa per 10 giorni (¼ acqua e ¼ vino ai pasti). Servizio spiaggia, lettino e ombrellone. Gita. ISCRIZIONI: da subito a Claudia Righetti, tel. 079 327 93 24. Par-tenza da Camorino, fermate a Lugano e Mendrisio. Partecipanti del Locarnese e Tre Valli contattare l’organizzatrice.

Gita nel Comasco - Nuova data giovedì 16 giugno Trasferta sul lago di Como e visita al Museo della seta, dove una guida ci farà riscoprire antiche tradi-zioni. Imbarco e traversata in battello fino a Lenno. Pranzo al ristorante. Nel pome-riggio si valuterà la visita di una villa sul lago. Costo Fr. 90.-* per i soci. Supple-mento per i non soci: fr. 10.-. Partecipan-ti: minimo 25/massimo 45. *potrà subire variazioni a dipendenza delle fluttuzioni dell’euro e del numero di iscritti. ISCRIZIONI: entro il 30 aprile, tel. 091 640 51 11.

Tour delle Dolomiti da lunedì 20 a venerdì 24 giugno - con sog-giorno a Canazei. Escursione a Cortina d’Ampezzo e al lago Misurina attraverso i passi Pordoi e Falzarego e i passi Giau e Fedaia. Escursione al Lago Carezza, pas-so di Costalunga, santuario mariano di Pietralba. Brunico, passi Sella e Gardena e Valle Badia. A Brunico, visita della splen-dida città, «città delle fiabe» e del Castello (1241) Patrimonio mondiale dell’Umanità. Dal 2011 una parte del Castello è occupata dal «Messner Mountain Museum». Rientro a Canazei attraverso la val d’Isarco e la val Gardena e breve sosta a Ortisei. Nel viag-gio di ritorno pranzo a Desenzano e arrivo in serata. Costo per associati: Fr. 750.-; Costo per non associati: Fr. 800.-. Supplemento ca-mera singola: Fr. 45.- per notte. Compre-so: viaggio e pensione completa (acqua e vino inclusi). ISCRIZIONI: entro il 30 aprile a GenerazionePiù sezione Locarnese, tel. 091 751 30 52.

Audan-Ambrì giovedì 30 giugnoPomeriggio in compagnia ai magnifici la-

ghetti Audan di Ambrì. Ospite il coro della sezione del Mendrisiotto. Pranzo al Grotto Laghetti Audan. Menu: Insalata mista - ar-rosto con contorno - dessert e caffè. INFO: Costo: Fr. 35.- (non soci Fr. 45.-) trasporto e pranzo (bibite escluse). ISCRIZIONI: dal 13 al 24 giugno, tel. 091 873 01 20.

Soggiorno a Camperio La Mon-tanina, da lunedì 25 a sabato 6 ago-sto. Costo per persona: camera doppia: Fr. 950.-. Trasporto individuale a carico del partecipante. ISCRIZIONI: da subito al segre-tariato cantonale GenerazionePiù-OCST, tel. 091 910 20 21.

Pellegrini sul San Gottardo, Fe-sta nazionale, 1° agosto. Ore 10.30 Monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lu-gano, celebra la Santa Messa nell’anfitea-tro del Forte Vecchio. Si può raggiungere il Passo seguendo un cammino di rifles-sione (ore 7.00 partenza dal Motto Barto-la). In caso di cattivo tempo la celebrazio-ne sarà in chiesa parrocchiale ad Airolo. Trasferta: in autopostale. Pranzo: al ristoran-te. Pomeriggio: evento da definire. INFO: ogni sezione si organizza autonomamente.

Soggiorno marittimo in Sicilia, San Vito Lo Capo, da venerdì 16 a lunedì 26 settembre. Visite guidate a Palermo, Erice, Trapani, Segesta, con la Valle dei Templi, l’Isola di Favignana e Monreale. Costo: camera doppia: Fr. 1.790.-.Suppl. camera singola: Fr. 350.-. Il prezzo comprende: viaggio in confor-tevole torpedone ARL e traghetto/nave in cabina; pensione completa, comprese bevande ai pasti; escursioni guidate. Non compreso: spuntini durante il viaggio di andata e ritorno; noleggio lettini e ombrel-loni. ISCRIZIONI: Claudia Righetti, tel. 079 327 93 24 da subito, per riservazione al-bergo e traghetto.

Friborgo, Gruyère e Broc, dal 20 al 22 settembre. Costo: Fr. 750.- a per-sona (indicativo), supplemento per i non soci: Fr. 30.-. ISCRIZIONI e info da subito, segretariato OCST Mendrisio, tel. 091 640 51 11, o Eliana, tel. 091 683 16 84.

Croazia... con una giornata a Medjugorje, dal 21 al 26 ottobre An-data via terra con bus, ritorno via mare. Opatjia, Makarska, (escursione in Bosnia con due varianti: Medjugorje o Mostar) Dubrovnik e Spalato. Imbarco sulla nave e partenza per Ancona. Da Ancona bus, rientro con sosta pranzo a Castell’Arqua-to. Costo per persona in camera doppia: fr. 880.-. INFO: dettagliate e ISCRIZIONI: da subito: se-gretariato di Biasca/Tre Valli, Contrada Ca-valier Pellanda 2, Biasca, Tel. 091 873 01 20, Fax 091 873 01 29 Gerolamo Cocchi. [email protected]

*Aggiornamenti e precisazioni sempre su «il Lavoro».

Per le iscrizioni valgono le condizioni generali e il regolamento viaggi e soggiorni di GenerazionePiù

www.suedtirol.info

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18 1914 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

A bano Terme un microcosmo fatto di scorci di sole, di spazi verdi e soprattutto di acque

termali che nascono naturali e caldis-sime dal sottosuolo.L’hotel Ariston Molino Buja**** e il suo

centro benessere, custodiscono una storia lunga secoli e tutto il sapere del-la famiglia Buja, che dal 1938 conosce i segreti delle acque termali e sa come farvi tornare a casa riposati e felici. Offre infinite opportunità: tre piscine esterne, una interna con idromassaggi, bici per hidrobyke, palestra, inalazioni.È bello rilassare i muscoli, sciogliere i

pensieri e lasciar scivolare la mente in uno stato di leggerezza senza nuvole. È piacevole la sensazione dei fanghi termali sulla pelle o dei massaggi ener-gici e buoni affidati a mani esperte di fisioterapisti e massaggiatori.Per recuperare tutte le energie ci ha

pensato una buona cucina che ci ha deliziato per tutta la settimana.Le serate con musica, la cena di gala

le escursioni a Padova e Vicenza han-no completato il nostro soggiorno.A Padova vi è stata l’opportunità di

visitare il centro storico con la Basili-ca di Sant’Antonio, il Caffè Pedrocchi,

la Piazza della Frutta e delle Erbe, la Piazza dei Signori, la Chiesa degli Ere-mitani e per terminare la visita alla stu-penda Cappella degli Scrovegni con gli affreschi di Giotto.A Vicenza, con la nostra guida Lorella

che ci ha coinvolti con le sue spiegazio-ni, abbiamo avuto modo di trascorrere una mattinata vicenziana… veramente stupenda!!! a partire dalla Villa La Ro-tonda di Palladio, al Santuario Monte Berico, poi l’itinerario a Vicenza città, il Teatro Olimpico, il Palazzo Chiericati, la Chiesa di Santa Corona, il Palazzo

Thiene e la Basilica Palladiana.Una settimana trascorsa in bella e se-

rena compagnia… terminata al ritorno con un buon pranzetto all’agriturismo Ortaglia a San Martino della Battaglia.Un grazie all’hotel per l’ottimo trat-

tamento, all’autista Fabio Spanò del-le Autolinee Regionali Luganesi per la sua sempre gentile disponibilità con con tutti ma in particolare con coloro che necessitavano del sostegno nel-la mobilità e a tutti coloro che hanno partecipato a questo soggiorno. Ci ri-vedremo presto!!!

Sezione del Luganese

Abano Terme, all’insegna del benessere e del divertimento

Ritrovovenerdì 15 aprile ore 09.30Centro diurno o alle ore 10.00 all’entrata del Centro esposizioni, via Campo Marzio a Lugano.

Costo biglietti: CHF 6.00 (intero), CHF 3.00 (metà prezzo) per studenti e AVS, gratuito fino a 12 anni.

Andiamo a teatro

Cenerentola FolkProduzione Teatro Invito, Lecco, con Stefano Bresciani e Valerio Maffio-letti. Testo e regia di Luca Radaelli.

Chi realizzerà la scarpetta di Cenerentola? Chi confezionerà il ve-stito buono con cui andare al ballo? Un sarto e un ciabattino alle dipen-denze della perfida matrigna sono in-daffaratissimi: tutte le ragazze da ma-rito del paese hanno commissionato loro del lavoro per la gran festa. Gli artigiani trovano però il tempo di con-solare e aiutare quella povera sguat-tera, costretta dalla crudele signora Lucrezia ai lavori più umili. È solida-rietà quella che sentono: non sono anche loro umili lavoratori? Se otto

ore vi sembran poche provate voi a lavorar! Così, imbracciati uku-lele e chitarra, alzano il loro canto per raccontare le gesta della loro eroina: Cenerento-la, l’umile serva che diventerà regina. Viene raccontata l’e-mancipazione di Cenerentola

cadenzando lo svolgersi della trama con spassose canzoni in stile popo-lare e ironia scanzonata.

Ritrovo giovedì 21 aprile, ore 13.15 al Centro diurno o meglio ancora alle ore 14.45 all’entrata del Teatro del Gatto in via Muraccio 21 ad Ascona.Entrata gratuita per persone in età AVS. Contributo per trasferta da Lu-gano (massimo 8 persone) franchi 10.00 per persona. Iscrizioni: Centro diurno Lugano, tel. 091 910 20 21.

Visitiamo la Fiera

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18 1914 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

Passiamo un pomeriggio in... musica e canto: martedì 10 mag-gio, dalle ore 14.00, il signor Marco Riva, con la sua fisar-monica e i suoi canti ci allieterà suonando canzoni popolari e tanto altro. Vi aspet-tiamo numerosi per ballare, per cantare o anche solo per ascol-tare della musica in compagnia. Al termine merenda.

Atelier cucina e aperitivo: spe-ciale dolci... e non solo. Siete abili in cucina e disponibili a condividere le vostre preziose ricette? Vi aspettiamo

ogni primo vener-dì del mese dalle 09.00 alle 11.00 al Centro diurno per preparare delizio-si cake, torte, bi-scotti e leccornie salate. E sempre ogni primo venerdì del mese aperitivo dalle 11.00 alle 12.00. Prossimo

appuntamento venerdì 6 maggio. Per iscrizione all’atelier cucina con-tattare Vitina, Donatella o Marco.

Agenda Centro Diurno Lugano

Agenda

Bellinzona Venerdì 15 e venerdì 29 aprile, Prove

di coro Centro Vita Serena, Giubiasco. Mercoledì 4 maggio, Animazione

con coro, ore 14.30, Casa riposo Aran-da, Giubiasco.

Venerdì 20 maggio, Gita a Goldau, parco naturale e faunistico. Iscrizioni: tel. 091 829 20 05 Tatiana, entro il 15 maggio.

Locarno Martedì 26 aprile, gita a Genova e vi-

sita all’Acquario. Tel. 091 751 30 52. Martedì 3 maggio, Pranzo mensile,

ristorante delle Alpi in Via Rovedo, Lo-carno, ore 12.15. Costo: fr. 15.50 esclu-so bibite e caffè. Benvenuti anche amici e parenti che abbiano compiuto anni 60. Iscrizioni: Pedrotti Rita tel. 091 743 43 50, Fabbiani Silvia tel. 091 751 50 87 (con al-meno due giorni di anticipo).

Martedì 10 maggio, pomeriggio visi-ta alla fabbrica di cioccolato «Stella». Seguirà merenda. Partenza: ore 14.30

Ascona Manor; 14.35 Carrozzeria Moder-na; 14.40 Carrozzeria Monzeglio; 14.45 Locarno Kursaal: 14.50 Minusio Piazza; 14.55 Tenero Piazza. Iscrizioni: entro il 2 maggio tel. 091 751 30 52.

Lugano Lunedì 25 aprile, ore 14.15, Assem-

blea sezionale, Centro diurno, Lugano. Martedì 24 maggio, Pellegrinaggio

mariano alla chiesa di Santa Maria Im-macolata. Ore 14.50 ritrovo davanti alla chiesa in via Peri a Lugano. Ore 15.00 Santa Messa in suffragio dei soci defunti. Ore 16.15 merenda offerta dalla sezione del Luganese presso il ristorante Manora, salita Chiattone, con thè o cappuccino e brioche. Iscrizioni da subito: tel. 091 910 20 21 entro il 18 maggio.

Mendrisio Giovedì 19 maggio, Pellegrinaggio

a Morbio Inferiore, Santa Maria dei Mi-racoli. Ore 14.30 ritrovo sul posto, recita

del Rosario e celebrazione della Messa in ricordo dei soci defunti. Iscrizione: obbli-gatoria, entro il 9 maggio, tel. 091 640 51 11. Segue merenda offerta.

Da lunedì 6 a domenica 12 giugno, Festeggiamenti presso il Santuario di Sant’Antonio a Balerna. Venerdì 10 giu-gno a partire dalle ore 15.00 Abituale in-contro con anziani e malati.

Giovedì 30 giugno, per il coro sezio-nale, uscita ai laghetti di Audan-Ambrì per animare il tadizionale pomeriggio in com-pagnia della sezione Tre Valli.

Tre Valli Martedì 24 maggio, Gita turistica,

mini crociera lago d’Orta, Isola San Giulio. Iscrizioni: dal 9 al 20 maggio, tel. 091 873 01 20.

Cantonale Martedì 31 maggio, Assemblea can-

tonale di GenerazionePiù, per i delegati sezionali. Motel Gottardo Sud, Piotta.

V i invitiamo alla visio-ne del film

Chef in programma martedì 3 maggio, alle ore 14.15 al Centro diurno, Lugano. Un film di Daniel Cohen. Con Jean

Reno, Michaël Youn, Raphaëlle Ago-gué, Julien Boisselier, Salomé Stéve-nin… 2012, 84 minuti.Jacky è un cuoco dai gusti raffinatis-

simi costretto a misurarsi con taverne e bistrot parigini dove i clienti consu-mano solo cibo mordi e fuggi. Licen-ziato, trova impiego come imbianchi-no in una casa di riposo per riuscire a sostenere le esigenze della compagna prossima al parto. L’attitudine per la nouvelle cuisine lo porta a intrometter-si continuamente nella cucina e nelle ricette per gli anziani, tanto da attirare l’attenzione di Alexandre Lagarde, fa-mosissimo chef in crisi di ispirazione. Oppresso da un giovane imprenditore che minaccia di portargli via il suo ri-storante, Lagarde offre a Jacky l’op-portunità di lavorare al suo fianco. Recensione a cura di mymovies.itSegue merenda con torta offerta.

Proiezione film

Chef

da animescritte.wordpress.com

GenerazionePiùin collaborazione con

propone, all’interno del Gruppo parola«An parlum insema» un momento d’incontro sul tema

Tempo e serenitàVenerdì 29 aprile

dalle 15.00 alle 16.30Moderatore: Silvio Di Giulio.Relatore: Paolo Cicale

Centro diurno Via Lambertenghi 1 - Lugano - tel. 091 910 20 21

da blog.libero.it/FATASMERALDA

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20 2114 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Lavoro Opportunità

P u b b l i c h i a m o i n s e r z i o n i s o l o p e r s o c i e a b b o n a t i , g r a t u i t e

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Russo, Ucraino, Polacco, tel. +39 34814413. X donna pulizie, lavanderia o cameriera, per-

messo C. [email protected] X geometra capo mastro esperto cantiere e uf-

ficio. Tel +393356889671 [email protected] X 40.enne, libera da impegni familiari, qualsiasi

occupazione. Tel. +39 347 4729836. X posatore marmi e piastrelle esperienza 25

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24h24 con vitto e alloggio.Tel. +39 3206619175. X operaia generica o addetta alle vendite, tel.

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Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected]

X tata e coll. domestica, fidata, esperta, refe-renziata per famiglia del Luganese. Indispensabile dormire sul posto e lavorare dal lunedì a domenica con riposi garantiti.

X assistente familiare per cura persona anziana e assistenza attività quotidiane, professionista moti-vante, che supporti fisicamente e psicologicamente la persona nelle attività della giornata. Supporto ge-stione casa: pulizia, pasti, guardaroba. Esperienza e patente B. Zona di lavoro: Luganese.

X coppia di collaboratori domestici, per fami-glia nel Mendrisiotto, 24 ore su 24. Richiesta eccel-lente capacità di gestione guardaroba, persone cu-rate e di fiducia per gestione casa, giardino, cucina e stiro. Esperienza documentata e referenze.

X assistente familiare per persona anziana auto-sufficiente nel Luganese. 24 ore su 24 per 4 giorni a settimana. Ottime referenze, saper supportare fisi-camente e psicologicamente la persona durante la giornata. Gestione della casa: pulizia, pasti, guarda-roba. Indispensabile: pernottamento e patente B.

Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected] X contabile, formazione commerciale o analoga,

almeno 4-5 anni esperienza, autonomo e bravo

nella gestione fornitori, comunicativo, preciso e re-sponsabile, età dai 30-35 anni. Residenza Ticino.

X addetta marketing immobiliare, Sottoceneri, formazione Marketing e Comunicazione, esperienza almeno 2 anni, buona conoscenza Online Marke-ting, saltuariamente fine settimana e sera, ottima conoscenza lingue nazionali, buon ingl., 25-35 anni.

X un/una progettista / disegnatore / respon-sabile progetto, Sopraceneri. Formazione supe-riore tecnica ST/tecnico dell'Impiantistica SSS o equivalente, almeno 4-5 anni esperienza, precisio-ne, lingua D e/inglese almeno B1, età 30-40 anni.

Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected]

X assistente commerciale immobiliare, Sotto-ceneri, esperienza in realtà immobiliare. Ottimo D, se inglese meglio, max. 45 anni.

X sales engineer, ingegnere meccanico, Sot-toceneri, esperienza campo ferroviario o carpenteria meccanica. Buona conoscenza D.

X un disponente trasporti, Sottoceneri, buona conoscenza processi pratiche doganali. Esperienza, ottima conoscenza D e svizzero D.

X contabile fiduciaria, Sottoceneri, esperienza almeno tre anni in fiduciaria, diploma cantonale o equivalente. Ottimo D e Ingl., tra i 25 e 35 anni.

X assistente tecnico, Sopraceneri, almeno 5 anni esperienza organizzazione cantieri e conduzio-ne team, diploma AFC ramo edile e capo carpentie-re, meglio costruzione legno. Conoscenza D.

X specialista in affilatrice, Sottoceneri. Espe-rienza tecnica o ingegneristica su macchine CNC. Specialista in utensili da taglio e affilatura su macchi-ne a 5 e 6 assi. Massima flessibilità, 50% del tempo destinato a viaggi, buona conoscenza I, Inglese e D.

X una contabile, Sottoceneri, redazione budget, chiusure e bilanci, esperienza di almeno 5 anni. Di-ploma o Laurea economica, buon ERP e SAP.

X un/a gestore immobiliare, Sottoceneri, AF ge-store immobiliare, buona esperienza, conoscenza tecniche di vendita, ottimo D.

X tecnico di cantiere – Sopraceneri, almeno 3 anni esperienza, diploma conseguito alla SSSTE di Trevano; potere di firma e disponibilità lavoro part time. Senza tali requisiti nessuna considerazione.

X assistente di direzione – Sottoceneri, espe-rienza organizzazione viaggi, trasferte, fiere e mee-ting. Apprezzata formazione di tipo turistico. Inglese e D a livello ottimale.

X manutentore meccanico/attrezzista, Sotto-ceneri, almeno 3 anni esperienza, lavoro in autono-mia nella costruzione meccanica, assemblaggio e

lettura disegni meccanici. Massimo 45 anni. X rappresentante Svizzera interna – Soprace-

neri, commerciale con lingua tedesca, ottima espe-rienza vendita. Viaggi anche settimanali.

X venditore pavimentazione – Sopraceneri, esperienza vendita piastrelle, parquet e gres porcel-lanato, buona conoscenza prodotti per interfacciare con installatori professionisti. Conoscenza D.

X responsabile punto vendita – Sopraceneri, esperienza gestione vendita al dettaglio, coordinare il team, ottima conoscenza materiali edili. Domicilio in Ticino, età 30/45 anni. Gradita conoscenza D.

Bandi comparsi sul Foglio UfficialeFoglio Ufficiale N. 23 del 22 marzo

X un/a capo servizi tecnici. CH, 25/45 anni, domicilio regione, AFC in professione tecnico/ar-tigianale, buone conoscenze 2.a lingua nazionale parlata e scritta. Consorzio protezione civile Regio-ne del Bellinzonese, via Lugano 1, 6501 Bellinzona. Scadenza: 22.4, ore 14. Info: tel. 091 8254133.Foglio Ufficiale N. 25-26 del 1° aprile

X un/a apprendista impiegato/a di commer-cio Municipio Muralto. Ch o domicilio. Scadenza: 25 aprile ore 16.Foglio Ufficiale N. 27 del 5 aprile

X un/a operaio/a qualificato per servizi esterni Municipio Sorengo. CH o perm. C, AFC giardinag-gio/edilizia/artigianato, patente B, max 40 anni. Info: [email protected] Scadenza: 22.4 ore 16.

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La casa per persone Anziane Santa Lucia di Arzo cerca per il periodo

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stagiaires che hanno voglia di mettersi a di-sposizione dei nostri anziani e che vogliono fare una nuova esperienza durante il periodo delle vacanze estive.La/il stagiaire sarà chiamata/o a collaborare con le/gli assistenti di cura nel loro lavoro eseguendo semplici mansioni di cura e di ac-compagnamento nelle azioni quotidiane dei nostri anziani.Sei interessata/o? Mandaci la tua candidatu-ra completa con CV con una breve lettera di motivazione entro il 31 maggio 2016 all’at-tenzione della capo struttura, Sig.ra Chiara Sassi, CPA Santa Lucia, CP 223, 6864 Arzo. Lo stage è remunerato.

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20 2114 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Società

Lavoro & Salute

Attività quotidiane e orari non stabiliti, nutrizione compresa

FABRIZIO VAGHI*

P arliamo oggi di un folto gruppo di persone, ovvero chi, per esigenze lavorative, lavora su più turni e per-

tanto non ha orari stabili nelle sue attività quo-tidiane, nutrizione compresa.

Il pericolo maggiore, in queste tipologie di lavoro, è quello di perdere i giusti punti di rife-rimento per le attività tanto gradite dal nostro organismo: riposare regolarmente un tempo adeguato, distribuire i pasti correttamente nell’arco della giornata, ma anche ritagliarsi del tempo per se stessi, ad esempio per prati-care dell’esercizio fisico.

Dal punto di vista nutrizionale, il rischio è quello di non mangiare per molte ore, ten-dendo poi successivamente a fare dei pasti di «recupero», che solitamente sono privi di un’a-deguata struttura nutrizionale ma sono invece ricchi di cibi comodi ed appaganti nel breve tempo, ovvero i «cibi spazzatura».

Vediamo insieme qualche consiglio utile per migliorare questa situazione, che sarà certa-mente variabile anche in base al turno di la-voro.

In primis, è fondamentale individuare gli orari dei pasti principali, i quali andranno mantenuti con regolarità. Diventa molto importante, spe-cialmente per i turni che hanno inizio al mattino presto, impostare una prima colazione, even-tualmente divisa in due momenti – al risveglio e in una pausa di lavoro – qualora l’appetito sia particolarmente carente.

Allo stesso modo, nei turni che prevedono la presenza sul lavoro a un pasto principale (pranzo o cena), dovremmo dedicare delle at-tenzioni: fermarci per almeno 30 minuti, con-sumare il pasto seduti (ma non davanti al pc o altri strumenti da lavoro) e, se non è presente una mensa aziendale, organizzarci con un pa-sto da casa piuttosto che puntare ad un pani-no o altri snack.

Non ultima come importanza, l’organizzazio-

ne degli spuntini. Portandoli da casa, evite-remmo il ricorso agli onnipresenti distributori automatici.

Interrompere lunghi periodi di digiuno – mai superiori alle 5 ore, tranne che durante il son-no – con semplici alimenti quali frutta fresca di stagione, frutta secca oleosa (noci, mandorle, nocciole) o eventualmente anche cracker o bi-scotti di soia (in modo che ci sia anche una quota proteica) consente di arrivare al mo-mento nutrizionale seguente senza eccessi-va fame, gestendo così al meglio aspetti sia quantitativi che qualitativi.

Più tempo trascorrerà tra un pasto e l’altro, più sarà difficile compiere delle scelte nutrizio-nali corrette: non saremo noi a scegliere il cibo da consumare ma sarà la nostra ipoglicemia o i nostri ormoni dello stress!

Tre semplici regole che ci aiutano ad avvici-narci ad una sana organizzazione…per sentirsi meglio!

*Cardiocentro Ticino

Trenta organizzazio-ni della società civile esortano il Consiglio nazionale e il Con-siglio degli Stati a non risparmiare sulle spalle dei più poveri, e a impiegare lo 0.7 per cento del reddito nazionale lordo a fa-vore della coopera-zione allo sviluppo.

L’ «Appello contro la fame e la pover-tà» viene sostenuto da circa qua-ranta illustri primi firmatari del mon-

do della politica, dell’economia, della scienza, della Chiesa, dello sport, della cultura e dell’in-trattenimento.

Il 22 marzo la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ha deciso di ridurre i fon-di pubblici destinati allo sviluppo (APS, aiuto pubblico allo sviluppo) allo 0.4 per cento del reddito nazionale lordo. Almeno un quarto delle attività della cooperazione allo sviluppo svizzera (CAS) di lungo termine verrebbe così soppresso, annientandone il positivo lavoro

di costruzione realizzato fino ad ora. Nell’autunno 2015 il Consiglio federale aveva invece nuovamente assicurato che anche la Svizzera voleva raggiun-gere l’obiettivo dello 0.7 per cento stabilito a livello internazionale. Per oppor-si ai minacciosi tagli alla cooperazione allo svilup-po, trenta ONG svizzere

lanciano l’«Appello contro la fame e la povertà». L’Appello è rivolto ai Consiglieri e alle Consi-gliere nazionali e agli Stati, che nelle prossime settimane dovranno decidere in merito al futuro della cooperazione allo sviluppo svizzera. Le ONG esortano la Svizzera a non essere presen-te unicamente nelle situazioni di emergenza, bensì di impegnarsi, conformemente alla nostra tradizione umanitaria, anche a favore di società più giuste e di Stati di diritto, così come nella promozione di una vita sicura, libera e dignito-sa. L’Appello viene sostenuto da circa quaranta illustri primi firmatari, che con il loro impegno ne sottolineano l’urgenza.

Alliance Sud

«Appello contro la fame e la povertà»

Info:www.alliancesud.ch lista completa dei primi firmatari e delle organizzazioni che sostengono l’appello sul sitowww.appello-poverta.ch

PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZÜST - RANCATEARTE. ANTICHITA’. ARGENTI.Le collezioni di Giovanni Züst nei mu-sei di Rancate, Basilea e San Gallo Fino al 28 agosto

La mostra riunisce per la prima volta le collezioni d’arte che Giovanni Züst (Basilea, 1887 - Rancate, 1976), figura complessa di imprenditore filantropo, donò a enti pub-blici svizzeri: il Cantone Ticino (1966), che avrebbe quindi aperto la Pinacoteca canto-nale Giovanni Züst di Rancate, il Cantone di Basilea-Città (1959), che ricevette così l’im-pulso per la creazione dell’Antikenmuseum di Basilea, la città di San Gallo (1967).

Il percorso si snoda tra rare e preziose anti-chità etrusche, greche e romane, strepitosi argenti dei secoli XVI-XVIII e dipinti di Serodi-ne, Petrini e dei prota-gonisti dell’Ottocento ticinese (Rinaldi, Luigi Rossi, Ernesto Fontana, Galbusera), ac-compagnando il visitatore alla scoperta del gusto vario e raffinato di Giovanni Züst.

Il percorso espositivo è corredato da nu-merosi filmati e fotografie d’epoca recen-temente riscoperti. In mostra anche due poesie di Alberto Nessi dedicate alla Pina-coteca Züst e ai dipinti che conserva.

Info: tel. 0041 (0)91 816 47 [email protected]/zuest

Urna funeraria in tufo con co-perchio, secon-da metà del II sec. a.C.

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22 2314 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro Società

È stato presentato il 23 febbraio il libro su Lodrino, ultimo volume del giorna-lista Raimondo Locatelli. Il promotore

ed editore Aristide Cavaliere vuole così onorare il suo paese natale dove coltiva tuttora affetti e amicizie, e intende «salvare» la memoria del paese che nell’aprile 2017, con le elezioni co-munali, diverrà un unico Comune assieme a Osogna, Cresciano e Iragna. Salvare non tanto la memoria «antica», a ciò hanno contribuito in modo significativo diversi libri e in particolare quelli firmati dallo studioso locale Flavio Bernar-di, ma Lodrino a partire dall’Ottocento e sino ai giorni nostri, con un occhio rivolto anche all’im-mediato futuro. Lodrino del Duemila, insomma, sul piano demografico, finanziario, economico, infrastrutturale e quant’altro, mettendo a fuoco la radicale mutazione del territorio, la crescita vistosa del tessuto socio-economico, le relazio-ni intercomunali, i protagonisti nella vita di ogni giorno.

Nelle ricerche e nell’allestimento dei testi l’au-tore (che ha firmato analoghe pubblicazioni sui Comuni di Carabietta, Gravesano, Savosa, Torricella-Taverne, Grancia, Cureglia, Medio e Alto Vedeggio) ha considerato la storia di Lodri-no confortato dalla preziosa collaborazione di Celestino Falconi e Graziano Tarilli, che si sono occupati rispettivamente degli archivi da metà XVIII secolo in poi nonché di frammenti dai primi secoli dopo il Mille e della popolazione come pure dei nomi di famiglia dal tardo Medioevo - ma soprattutto si è concentrato sul presente di questo borgo della Riviera, ad esempio il Patri-ziato, la Parrocchia, la politica, le associazioni,

personaggi di spicco o singolari, il territorio, i centri di sport e di svago, gli anziani, le infra-strutture a carattere pubblico, le scuole e altri enti, ma anche il variegato ed ultracentenario mondo delle cave, l’aeroporto, gli esercizi pub-blici, ecc.

Il libro «Lodrino, memoria e attualità» di Loca-telli dà spazio e voce anche ad altri aspetti non meno meritevoli di «conservazione» e di cono-scenza o perlomeno di segnalazione, nell’evi-dente scopo che la frenetica vita d’oggi non ne disperda irrimediabilmente il valore e il ricordo. È il caso di tradizioni e di avvenimenti o perso-ne che fanno la ricchezza di una civiltà viva e dinamica, oppure di capitoli che sostanziano la pubblicazione, come le spigolature che maga-ri hanno qua e là il sapore della ciliegina sulla torta, senza dimenticare significative attività im-prenditoriali o il trascorso glorioso dell’aerodro-mo quale importante datore di lavoro.

Il tutto grazie a una disponibilità piena ed entusiasta da parte di una moltitudine di gen-te, compresi molti anziani, nell’allestimento di testi o nel dare nomi e date alle immagini del passato, citando qui in primo luogo la fattiva disponibilità del Comune e del Patriziato, e la generosità degli sponsor, a cominciare proprio da Aristide Cavaliere.

La grafica è di Roberto Repossi, prestampa della Graficomp SA di Pregassona e stampa curata da La Buona Stampa SA di Pregassona.

Rimarchevole il contributo (per numero e va-lore) della parte iconografica: molte foto (quelle «antiche») raccolte nelle famiglie del paese gra-zie soprattutto allo straordinario album messo a

disposizione da Marzio Barelli con centinaia di splendide immagini, tantissimi anche gli scat-ti realizzati – per quanto riguarda la Lodrino di oggi - grazie alla sensibilità del fotografo Alain Intraina di Lamone con inquadrature che co-stituiscono certamente un valore aggiunto del volume.

Il tutto condensato in 15 capitoli e in oltre 600 pagine con quasi 1.400 immagini, per tracciare la «storia» - minuta ma preziosa - di una comu-nità viva, di un paesaggio dalla buona qualità di vita, dei suoi abitanti e degli avvenimenti che hanno costellato l’esistenza nei decenni tra-scorsi e quelli dell’attualità.

Da sinistra: l’autore Raimondo Locatelli, il sindaco Carmelo Mazza e l’editore Aristide Cavaliere, foto di Alain Intraina

Pubblicazioni

«Lodrino, memoria e attualità»

Costo

L’opera è in vendita a 50 franchi Cancelleria comunale Lodrino tel. 091 8631307 e-mail [email protected] del ricavato andrà a favore del Fondo comuna-le opere sociali, quindi a vantaggio della comunità.

Il sempre più diffuso utilizzo dei telefo-nini di nuova generazione durante i tra-gitti in automobile o con altri mezzi di trasporto aumenta il rischio di disatten-zione da parte dei conducenti: nell’am-bito del programma di prevenzione «Strade più sicure», il Dipartimento del-le istituzioni e la Polizia cantonale - in collaborazione con le Polizie comunali e la Zurigo assicurazioni - hanno avviato un’azione di prevenzione.

S ulla rete stradale ticinese si sono ve-rificati durante lo scorso anno 4.026 incidenti della circolazione, con 12

decessi (+50% rispetto al 2014) e 227 feriti gra-vi. Dati preoccupanti, che impongono di mante-nere alta la prevenzione e di combattere contro i nuovi pericoli della strada, fra i quali spicca l’uso dei telefonini di nuova generazione al vo-lante. Questa infrazione è infatti sempre più fre-quente: uno studio nazionale del 2011 mostra-

va che il 40% dei conducenti telefona quando guida, il 30% scrive o legge messaggi e il 50% inserisce la destinazione nel navigatore solo quando sta già viaggiando. In Ticino, l’utilizzo del cellulare senza dispositivo «mani libere» è la seconda causa di infrazioni del codice stradale - con 3.998 persone multate nel 2015 solo dalla Polizia cantonale.

La campagna di sensibilizzazione prevede una serie di misure informative e interventi sul territorio per incentivare l’utilizzo dei dispositivi «mani libere» da parte dei conducenti, ma non solo. L’intento è anche di rendere attenti pedo-ni e ciclisti sui pericoli che corre chi attraversa la strada o pedala osservando lo schermo del telefonino o indossando cuffie che isolano dai rumori e dai suoni del traffico. La campagna di sensibilizzazione si rivolge quindi a tutti gli utenti della strada, ma si concentra sui giovani conducenti tra i 18 e i 24 anni, poiché solo il 40% dei neopatentati percepisce l’uso del cel-lulare alla guida come un intralcio alla sicurezza stradale - un valore addirittura in diminuzione

rispetto agli ultimi anni.

Scrivere un bre-ve SMS o scat-tarsi un «selfie» a 100 km/h equivale a guidare a occhi chiusi per 400 metri, e nei pochi secondi in cui lancia un’«app» un conducente procede a zig zag, come se fosse sotto l’influs-so dell’alcool. Il Dipartimento delle istituzioni, la Polizia cantonale e le Polizie comunali ricorda-no che l’impiego del cellulare alla guida è am-missibile solo quando il veicolo è parcheggiato. La multa ordinaria ammonta a cento franchi ma in alcuni casi può arrivare anche a 600 franchi o alla pena detentiva, a seconda del grado di pe-ricolo che l’automobilista ha creato. In caso di incidenti provocati da violazioni particolarmente gravi, il pacchetto di misure «Via Sicura» preve-de inoltre che l’assicuratore eserciti il regresso dalle proprie prestazioni.

Campagna di sensibilizzazione

Combattere i nuovi pericoli della strada

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22 2314 aprile 2016 il Lavoro 14 aprile 2016 il Lavoro

EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese

Redazione e amministrazione Responsabile: Giorgio DoniniIn redazione: Maurizia Conti

Responsabile comunicazione OCSTBenedetta Rigotti

via Balestra 19, 6900 Lugano; tel. 0919211551; fax 0919242471; [email protected]

StampaCentro Stampa Ticino SAVia Industria, 6933 Muzzano

PubblicitàPublilavoro SaglVia Balestra 19, 6900 Lugano, tel [email protected]

Tiratura confermata REMP26’304 copie

Consiglio esecutivo- Presidente: Bruno Ongaro- Presidente onorario: Romano Rossi- Vicepresidente: Flavio Ugazzi

- Membri: Davide Adamoli, Luigi Mattia Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, En-rico Pusterla, Meinrado Robbiani

Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani

Segretario amministrativoFausto Leidi

Vicesegretari cantonaliRenato Ricciardi, Paolo Locatelli, Gianni Guidicelli

Segretari regionaliLugano Giovanni ScolariMendrisio Giuliano ButtiSopraceneri Marco PellegriniTre Valli Giancarlo Nicoli

Via Balestra 19, 6900 Lugano

Buongiorno, come sempre mi rivolgo a voi per le informazioni fiscali e tributarie italiane. Potrei avere delle informazioni anche sulle no-vità del canone RAI? Grazie. ADP

Poco prima di Pasqua è stato emanato dall’a-genzia delle Entrate il provvedimento che spie-ga come fare per evitare di pagare il canone nella bolletta elettrica quando non si possiede un apparecchio televisivo (o comunque adatto a ricevere le trasmissioni).

Si tratta (in esecuzione di quanto stabilisce la legge di Stabilità, articolo 1, comma 153, let-tera a) di autocertificazioni da presentare all’a-genzia delle Entrate entro il 10 maggio 2016, direttamente dal contribuente (o dall’erede) mediante una specifica applicazione web di-sponibile sul sito internet dell’Agenzia delle

entrate, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel rilasciate dall’Agenzia delle entrate; oppure (cosa che avverrà nella maggior parte dei casi e ovviamente a pagamento) tramite gli «intermediari abilitati», appositamente delegati dal contribuente. Questa prima dichiarazione avrà effetto per tutto il 2016. L’autocertificazio-ne consiste in una dichiarazione sostitutiva di «non detenzione di un apparecchio televisivo da parte di alcun componente della famiglia anagrafica in alcuna delle abitazioni per le qua-li il dichiarante è titolare di utenza di fornitura di energia elettrica». Il modello con le istruzioni si trova sui siti di seguito indicati:

www.agenziaentrate.gov.itwww.finanze.gov.it e www.canone.RAI.itNei casi in cui non sia possibile la trasmissio-

ne telematica, l’autocertificazione potrà essere

inviata entro il 30 aprile 2016, allegando una copia di un valido documento di riconosci-mento, tramite raccomandata al seguente in-dirizzo: Agenzia delle entrate, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV - Casella Postale 22 - 10121 Torino.

Gli uffici del Patronato ACLI in Svizzera sono a disposizione per ulteriori dettagli e informazioni.

PATRONATO ACLI SVIZZERA

Le domande dei Lettori

È possibile l’esenzione canone RAI nella bolletta elettrica?Si, entro aprile l’invio della dichiarazione per posta, il 10 maggio via internet

Giornale Aperto

VITA NOSTRA �� Auguri

• a Davina Fitas, collega al segreta-riato di Mendrisio, recentemente eletta presidente della Commissione consul-tiva per le pari opportunità fra i sessi.Complimenti e auguri per questo nuovo incarico, dove con la determinazione e la competenza che la contraddistinguono saprà sicuramente spendersi in favore delle donne.�� Felicitazioni

• al papà Gian Luca Buoso e alla mamma Eleonora, per la nascita di Nicolò, al quale auguriamo un futuro sere-no e ricco di cose belle coccolato da tutta la famiglia, in special modo dal nonno Giuseppe.�� Condoglianze

• alla moglie Annamaria, ai figli Luciana e Paolo, ai ni-poti Francesca, Arianna, Tristano ed Ermanno, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Mario Galimberti, socio GenerazionePiù, segretariato Mendrisio.• alla moglie Floriana, ai figli Giovanna e Matteo, ai familiari e amici tutti, per la scomparsa del loro caro Roberto Pianezzi di Vezia, fedele socio Anziani Docenti. • al marito Antonio Perna con le figlie Sonia, Sara, Na-dia, alla mamma Maria, alla sorella Tatiana, ai familiari tutti, per la prematura scomparsa della loro cara Natali-na Crovatto, socia settore Ospedali.• ai figli Fernando, Sonia con Franco, Paola, già colle-ga all’Associazione Centri di vacanza Leone XIII, con il marito Fabrizio, al nipote Nicola con Linda, ai parenti

tutti, per la scomparsa del loro caro Attilio Quadri, fedele socio per oltre cinquant’anni. • alla moglie Elena, ai figli Mara con Enzo, Marco, ai nipoti e parenti tutti per la scomparsa del loro caro Luigi Russo, socio GenerazionePiù, segretariato Luganese.• alla moglie Maria, ai figli Moreno, socio del Luganese, e Sonny, ai nipoti, alle sorelle, ai cognati e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Giordano Gianinazzi. • alla moglie Teresa, alla figlia Daniela con Patrick, ai ni-poti Julie, Raphael, ed Elena per la scomparsa del caro Luigi Zago, socio GenerazionePiù, segr. del Luganese.• al marito Valerio, alle figlie Daniela, socia Parrucchieri, con il marito Pietro Vezzaro, e Rosella, ai parenti tutti per la scomparsa della loro cara Gianna Pedrotti.• alla mamma Annamaria, al papà Giovanni, ai fratelli Enrico, socio segr. Luganese, con Cinzia e Mario con Luana, ai nipoti e parenti tutti, per la prematura scom-parsa del loro caro Luciano Conte.• al marito William, alla figlia Sabina, ai famigliari e parenti tutti, per la perdita della cara Marinella Piano in Marzi, socia GenerazionePiù, segr. Locarno. Lavorò nella ditta farmaceutica Pharmaton, successivamente, in Clinica Hildebrand come aiuto Infermiera.• alle figlie Luciana, Olimpia con Mariano Bonadies, alla nuora Ursula, ai parenti e familiari tutti, per la scompar-sa del caro Corinto Poletti, socio per oltre sessant’anni.• alla sorella Emilia Zarri, al fratello Plinio Lucchini, al nipote Fabio Zarri, socio settore Posta, ai parenti tutti, per la scomparsa della cara Carolina Rigassi.

• al fratello Guerino, socio GenerazionePiù, segr. Luga-nese, alla nipote Katya con Domenico, ai parenti tutti, per la scomparsa del caro Renato Frei.• al figlio Enrico Torchio, dipendente albergo Ceresio, ai familiari tutti, per la scomparsa della cara mamma Maria Pia Dell’Era. A Enrico la vicinanza dell’OCST, della direzione dell’albergo e dei colleghi tutti.• a Marina Fibbioli, socia Imprese di pulizia, segretaria-to Sopraceneri-Locarno e al figlio Alessio, per la prema-tura scomparsa del caro marito e papà Gianni Fibbioli.• alla moglie Giovanna ed ai figli Mario e Luca con le rispettive famiglie, per la morte del loro caro Natale Campisano, socio GenerazionePiù segr. Locarno.• a Melki e Mouna Toprak, soci segr.Locarno, e famiglia, per la morte della cara sorella e cognata Stella Akai.• a Flavia Storelli, socia sezione Ospedali, segr. Sopra-ceneri-Locarno, per la morte del cugino Arialdo Bonomi.• a Salvatore D’Antico, socio GenerazionePiù segreta-riato Locarno, per la morte della cara moglie Luisa. • al marito Silvano, al figlio Doriano, alle sorelle e ai familiari tutti, per la scomparsa della cara Paolina Da-rani, socia GenerazionePiù, segretariato Tre Valli.• alla moglie Cristina, alle figlie Patrizia, socia, Astrid e Karen, ai parenti,per la morte del caro Giovanni Falsone. �� In memoria

• a tre anni dalla scomparsa (1° aprile 2013) ricordia-mo con immutato affetto Bruno Zonta, già apprezzato segretario cantonale AAPI, ora GenerazionePiù, e re-sponsabile dei Centri di Vacanza Leone XIII.

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BioggioDomenica 08.05.2016inizio ore 14.00Chiesa San Maurizio

In onore della Madonna di Fatima sarà cele-brata la Santa messa dai Sacerdoti di lingua portoghese della diocesi di Lugano e conce-lebrata da Rev.do Don René Roux. Seguirà la processione della Madonna di Fatima.

Ringraziamo della vostra presenza!Nel posto bar e specialità portoghesi!

BioggioDomingo 08.05.2016 início 14.00Igreja São Maurício

Em honra de Nossa Senhora de Fátima será realizada missa em português, pelos Padres catolicos de lingua portuguesa da diocese de Lugano e concelebrada pelo Rev.do Pa-dre René Roux, seguida de uma procissão com o andor de Nossa Senhora

Agradecemos a vossa presença!No local haverá Bar/petisco português!

Katia Mandelli Ghidiniall’Ospedale Regionale di LuganoA sostegno delSoccorso d’inverno TicinoDal 21 aprile al 26 maggio prossimi, presso l’Ospedale Civico di

Lugano si potranno ammirare le opere dell’artista ticinese Katia Mandelli Ghidini che riassumono la sua recente evoluzione artistica. Diverse le collezioni esposte: la K299 con le macchie di colore che

sfumano una nell’altra, la collezione K845 con colori dalle tonalità pastello e molto tenui e le altre collezioni dai colori molto più decisi.Una parte del ricavato della vendita di queste opere andrà al SOC-

CORSO D’INVERNO TICINO, Associazione che raccoglie fondi a so-stegno della popolazione del Ticino che dispone di redditi medio-bassi. Non è la prima volta che l’artista offre il suo contributo a questa

Associazione, dimostrando un cuore generoso e altruista!

Nata nel 1974 a Lugano, Katia Mandelli Ghidini si trasferisce nel 2005 a Morcote, dove attualmente risiede e lavora. Inizia ad appassionarsi giova-nissima alla fotografia e da autodidatta ne apprende i fondamenti. Dal 1994 le sue immagini cominciano ad essere apprezzate in Ticino nell’ambito di diverse esposizioni collettive. La grande passione la porta presto a un livello di preparazione tale da consentirle di insegnare fotografia all’interno dei fo-toclub ticinesi. Nel 2007 fonda insieme al marito (anch’egli fotografo profes-sionista da oltre un ventennio) uno studio fotografico a Morcote e il marchio KWemotions (poi MAKRO photographers) specializzato nella fotografia di matrimonio. Parallelamente all’attività professionale, inizia ad esplorare più seriamente la fotografia astratta con un suo progetto di ricerca personale cui successivamente darà il nome di visiografika. Nel 2011 il progetto è ormai maturo per essere presentato e i risultati della sua ricerca cominciano a essere concretamente presenti e apprezzati in diverse esposizioni collettive e personali. Nel 2015 Katia apre a Morcote la «9m2 gallery», in cui espone soprattutto le sue opere, ma seleziona anche arte astratta.

Tutte le opere di Katia hanno alla base la fotografia. L’uso dell’apparecchio fotografico non è convenzionale. Invece di dipingere con il pennello, Katia lo fa con la fotocamera, cosi da rendere il colore il protagonista di tutti i suoi quadri. Dal colore nasce l’emozione che lo spettatore prova guardando il lavoro dell’artista.

Inaugurazione della mostra: martedi 26 aprile 2016 ore 18.30