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1 LAVORO ITALIANO NEL MONDO LAVORO ITALIANO NEL MONDO PERIODICO TELEMATICO Iscrizione Tribunale Civile di Roma n. 81/2014 Direttore Responsabile: Alberto Sera Direzione e redazione: Via Po, 162 Roma [email protected] @Se vuoi ricevere Lavoro Italiano nel Mondo sul tuo indirizzo e-mail compila la scheda di registrazione sul sito www.italuil.it Anno II | Numero 25 | 15 aprile 2015 CARTELLINO ROSSO PER LA FIFA #UNCALCIOALLLASCHIAVITU “Da tempo la FenealUil, unitariamente con gli edili di Cisl e Cgil, la Bwi e la Fetbb, Federazioni internazionale ed europea delle costruzioni, è impegnata nella campagna di sensibilizzazione rivolta a istituzioni ed opinione pub- blica per migliorare le condizioni di lavoro degli operai impegnati nei cantieri dei Mondiali in Qatar. Una vera e propria strage si registra infatti nel paese dove, ad oggi, 1.200 operai sono morti per incidenti ed infarto, un nu- mero già così elevato e che fino al 2022 potrebbe supe- rare quota 4mila. I lavoratori, per la maggior parte migranti, hanno turni di lavoro massacranti di 16 ore, sono ridotti in condizio- ni di schiavitù e lavorano con temperature che raggiun- gono anche 50 gradi all’ombra, tutto questo per paghe bassissime in un Paese ricchissimo. La campagna promossa da Feneal Filca Fillea #Un- CalcioAllaSchiavitu, all’interno della più vasta campa- gna internazionale #RedCardForFifa, è entrata nel vivo in questi giorni con un intenso lavoro sui social net- work e attraverso i presidi che ieri si sono svolti davanti alla Figc a Roma e allo Juventus Stadium a Torino. Nei prossimi giorni ci saranno ancora iniziative e continue- remo a manifestare in occasio- ne delle partite di Europa Lea- gue a Napoli e a Firenze fino ad arrivare alla grande manifesta- zione che si svolgerà nel gior- no dell’elezione dei vertici del- la Fifa. Quest’ultima è già stata contattata dal Sindacato inter- nazionale delle costruzioni e si è detta disponibile ad attivarsi, ma occorre uno sforzo comune di tutte le federazioni naziona- li perché ciò avvenga concreta- mente e tempestivamente. Per una azione comune a tute- la dei diritti e della vita dei lavoratori. Per questo anche noi abbiamo scritto alla Fgci e al Governo Renzi e fatto appel- lo al mondo della cultura e a tutte le personalità perché l’I- talia non può assistere impotente a questo massacro che rischia di trasformare una festa di sport come i Mondiali in una delle più grandi stragi di innocenti della storia.” Vito Panzarella – Segretario Generale FenealUil RAPPRESENTANZA: UN PASSO AVANTI Come è noto, in materia di rappresentatività sindacale e quella della individuazione dei relativi parametri ai fini della sua certificazione sono intervenuti l’accordo interconfede- rale del 28 giugno 2011 tra la Cgil, la Cisl, la Uil e la Con- findustria nonché i successivi accordi del 31 maggio 2013 e del 10 gennaio 2014 sottoscritti dalle predette organiz- zazioni con i quali si è inteso dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 e tali accordi, unitamente alla senten- za 231/2013 della Corte Costituzionale hanno posto in pri- mo piano la necessità di superare le criticità che investono il tema della rappresentatività sindacale. Un deciso passo in avanti in questa direzione si è registrato il 16 marzo u.s. con la sottoscrizione della convenzione tra Cgil, Cisl, Uil, Confindustria ed Inps che costituisce il primo passaggio tecnico per avviare il processo di certificazione della rap- presentanza e della rappresentatività sindacale così come previsto dal Testo Unico del 10 gennaio 2014 dal momento che, con la firma della convenzione, l’Inps sarà in grado di emanare le istruzioni alle aziende che applicano i contratti collettivi di lavoro dell’area di Confindustria per una apposi- ta “pre-registrazione” delle imprese interessate alla rileva- zione dei dati. Nel contempo, sempre nel rispetto di quanto

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LAVORO ITALIANO NEL MONDOLAVORO ITALIANO NEL MONDOPERIODICO TELEMATICOIscrizione Tribunale Civile di Roma n. 81/2014Direttore Responsabile: Alberto SeraDirezione e redazione: Via Po, 162 [email protected]

@Se vuoi ricevere Lavoro Italiano nel Mondo sul tuo indirizzo e-mail compila la scheda di registrazione sul sito www.italuil.it

Anno II | Numero 25 | 15 aprile 2015

Cartellino rosso per la FiFa #unCalCioalllasChiavitu

“Da tempo la FenealUil, unitariamente con gli edili di Cisl e Cgil, la Bwi e la Fetbb, Federazioni internazionale ed europea delle costruzioni, è impegnata nella campagna di sensibilizzazione rivolta a istituzioni ed opinione pub-blica per migliorare le condizioni di lavoro degli operai impegnati nei cantieri dei Mondiali in Qatar. Una vera e propria strage si registra infatti nel paese dove, ad oggi, 1.200 operai sono morti per incidenti ed infarto, un nu-mero già così elevato e che fino al 2022 potrebbe supe-rare quota 4mila. I lavoratori, per la maggior parte migranti, hanno turni di lavoro massacranti di 16 ore, sono ridotti in condizio-ni di schiavitù e lavorano con temperature che raggiun-gono anche 50 gradi all’ombra, tutto questo per paghe bassissime in un Paese ricchissimo. La campagna promossa da Feneal Filca Fillea #Un-CalcioAllaSchiavitu, all’interno della più vasta campa-gna internazionale #RedCardForFifa, è entrata nel vivo in questi giorni con un intenso lavoro sui social net-work e attraverso i presidi che ieri si sono svolti davanti alla Figc a Roma e allo Juventus Stadium a Torino. Nei prossimi giorni ci saranno ancora iniziative e continue-

remo a manifestare in occasio-ne delle partite di Europa Lea-gue a Napoli e a Firenze fino ad arrivare alla grande manifesta-zione che si svolgerà nel gior-no dell’elezione dei vertici del-la Fifa. Quest’ultima è già stata contattata dal Sindacato inter-nazionale delle costruzioni e si è detta disponibile ad attivarsi, ma occorre uno sforzo comune di tutte le federazioni naziona-li perché ciò avvenga concreta-mente e tempestivamente. Per una azione comune a tute-la dei diritti e della vita dei lavoratori. Per questo anche noi abbiamo scritto alla Fgci e al Governo Renzi e fatto appel-lo al mondo della cultura e a tutte le personalità perché l’I-talia non può assistere impotente a questo massacro che rischia di trasformare una festa di sport come i Mondiali in una delle più grandi stragi di innocenti della storia.”

Vito Panzarella – Segretario Generale FenealUil

rappresentanZa: un passo avanti

Come è noto, in materia di rappresentatività sindacale e quella della individuazione dei relativi parametri ai fini della sua certificazione sono intervenuti l’accordo interconfede-rale del 28 giugno 2011 tra la Cgil, la Cisl, la Uil e la Con-findustria nonché i successivi accordi del 31 maggio 2013 e del 10 gennaio 2014 sottoscritti dalle predette organiz-zazioni con i quali si è inteso dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 e tali accordi, unitamente alla senten-za 231/2013 della Corte Costituzionale hanno posto in pri-mo piano la necessità di superare le criticità che investono il tema della rappresentatività sindacale. Un deciso passo

in avanti in questa direzione si è registrato il 16 marzo u.s. con la sottoscrizione della convenzione tra Cgil, Cisl, Uil, Confindustria ed Inps che costituisce il primo passaggio tecnico per avviare il processo di certificazione della rap-presentanza e della rappresentatività sindacale così come previsto dal Testo Unico del 10 gennaio 2014 dal momento che, con la firma della convenzione, l’Inps sarà in grado di emanare le istruzioni alle aziende che applicano i contratti collettivi di lavoro dell’area di Confindustria per una apposi-ta “pre-registrazione” delle imprese interessate alla rileva-zione dei dati. Nel contempo, sempre nel rispetto di quanto

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LAVORO ITALIANO NEL MONDO Anno II | Numero 25 | 15 aprile 2015

i valori Del lavoro

“Aiutare i ragazzi a non considerarsi diversi se le pre-ghiere sono diverse”. Così diceva Hollande nei giorni se-guenti all’eccidio di Charlie Hebdo.La religione non può essere elemento di diversità; anche sul lavoro, sui valori del lavoro, sul senso del lavoro che a noi preme tanto, le diverse culture, le diverse etnie in-fluenzate dalle diverse religioni, devono contribuire a ri-trovare nel lavoro una ragione per soddisfare la propria vita individuale, una forza collettiva per il progresso del-la società, un modello di vita che sia da esempio per il prossimo. Partendo da alcuni spunti delle grandi dottri-ne religiose e filosofiche di tutti i tempi, cerchiamo sinteti-camente di esprimere dei concetti che servono ad aprire il dibattito che non potrà che essere ricco e complesso, come sono ricche e complesse le religioni che viviamo e che sono presenti nella nostra società.Il cristianesimo sembra dare al lavoro un’importanza re-lativa e più che altro funzionale alla conquista del Paradi-so: “Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che du-

ra per la vita eterna” - recita il Vangelo di Giovanni (6,27).È nell’Antico Testamento che l’Ebraismo fonda l’idea di lavoro che è un dato fondamentale dell’esistenza umana: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane” - è scritto nella Genesi (3,19). Il Confucianesimo con una frase del suo fondatore mette l’accento sulla necessità della scelta di un lavoro che renda felice la propria vita: “Scegli il la-voro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”. Il Buddismo sembra dare importanza alla qualità del lavoro: “Ciò che si deve fare è meglio che sia fatto bene; una volta che è stato fatto non ci si pente”- si legge negli insegnamenti di Gautama Buddha.L’Islam invece punta tutto sulla quantità del lavoro: “L’uo-mo può ottenere qualcosa solo lavorando e dandosi da fare” - è scritto nel Santo Corano (53:39). Quanto affer-mato non vuole essere una lettura riduttiva di testi sacri, ma uno spunto per iniziare ad approfondire la questione da qualche breve riferimento, che solo la discussione po-trà arricchire, correggere, sostituire. (Viviana Toia)

Farsi DiGitali

In Italia si diventa anziani sempre più tardi e solo dopo i 75 anni è concesso “farsi da parte”. La speranza di vita aumenta e con lei le possibilità di sentirsi ancora giovani, soprattutto a sessant’anni: una generazione considerata per troppo tempo “vecchia” senza mezzi termini. L’invecchiamento della popolazione più che aver prodot-to un aumento della quota di anziani sulla popolazione ha determinato uno slittamento in avanti del confine tra età adulta ed età avanzata. Lo dice l’Università Cattolica del Sacro Cuore che, nella ricerca “Non mi ritiro” su un cam-pione di età compresa tra i 65 e i 74 anni di età, traccia l’identikit del “giovane anziano”: ossimoro tutto italiano di una generazione anni ʽ50. Molto attivi nel sociale, dediti alla cura della famiglia (nel caso delle donne) e ad attività sociali come lavoro e volontariato (uomini), i “baby boo-mer” (figli appunto dell’esplosione demografica) sono per-lopiù donne (53,7%), tra i 65 e i 69 anni (52,9%), in buona salute, coniugati e con nipoti minorenni. Una generazio-ne che nel corso degli anni si è inserita tra la maturità e l’e-strema vecchiaia, non considerati “nativi digitali” ma “immi-

grati di lungo corso nel mondo della tecnologia”. Più di un terzo degli intervistati dichiara infatti un uso quotidiano o settimanale del computer fisso, perlopiù uomini che anco-ra lavorano e hanno iniziato a utilizzare le nuove tecnolo-gie prima del pensionamento. È scarso l’utilizzo dei social network (solo il 15,2% è iscritto a Facebook e il 5% a Twit-ter). Dalla ricerca risulta chiaro che sentirsi meno anzia-ni contribuisce a essere più soddisfatti della propria vita e che più si dispone di capitale sociale in termini di relazio-ni e fiducia negli altri, più ci si dota di strumenti tecnologi. Non mancano però le situazioni borderline e a rischio esclusione sociale. Per La Cattolica un terzo della popola-zione intervistata comprende soggetti “a rischio” (20,6%) e “affaticati” (11,2%): i caregiver impegnati nella cura fa-miliare senza soddisfazioni personali e coloro che, ritirati nel privato, non hanno reti familiari e amicali. È tempo quindi di ripensare le politiche sociali, figlie di una generazione ormai superata, che assicurino al maggior numero di persone livelli più alti di benessere sociale. (Silvia La Ragione)

previsto dal Testo Unico del 10 gennaio 2014, è stato av-viato il confronto con il Cnel per la raccolta dei verbali del-le elezioni Rsu. È importante per il sindacato il corretto e tempestivo flusso dei dati elettorali, superando le antiche

cattive prassi delle comunicazioni super veloci ai vertici delle rispettive organizzazioni in caso di successo elettora-le in questa o quella realtà produttiva, ma di forti “distrazio-ni” nei casi di insuccesso. (Antonio Ascenzi)

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lottare per la CittaDinanZa

Battersi per la cittadinanza è un gioco di parole quanto mai azzeccato per i fratelli Petrosyan, Giorgio e Armen, grandi campioni di thai-boxe nati in Armenia ma residen-ti da anni a Gorizia.Arrivati molto giovani in Italia dopo un lungo e faticoso viag-gio, hanno fatto insieme domanda di cittadinanza italiana. Giorgio, 29 anni, è divenuto da pochi mesi italiano, anche se – ha dichiarato in una recente intervista a Repubblica - ha sempre combattuto per difendere il tricolore ma final-

mente ora potrà farlo da vero cittadino italiano. Armen di un anno più piccolo invece è ancora in attesa e «la sensazione di non potersi sentire pienamente parte della comunità in cui sei inserito non è bella». Nei giorni scorsi Armen ha chiesto informazioni e spera di ricevere a breve una risposta positiva. Ottenere la cittadinanza non è una sfida da poco, per for-tuna che Armen Petrosyan è un combattente nato. Noi come sul ring tifiamo per lui. (Gabriele Di Mascio)

la FinanZa soCiale nello sport

Acquistare il Milan attraverso il crowdfunding. La notizia arriva direttamente da Fu Yixiang, Vice Presidente del-la Camera di commercio italo-cinese secondo il quale un consorzio formato da diverse grandi aziende pagherà la metà del miliardo di euro richiesto per l’acquisto del Club mentre, l’altra metà, sarà raccolta tramite crowdfunding.Il termine crowdfunding (finanziamento di massa) indica il processo con cui più persone conferiscono somme di denaro per finanziare un progetto imprenditoriale o ini-ziative di diverso genere: dall’aiuto in occasione di trage-die umanitarie, al sostegno all’arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all’imprenditoria innovati-va e alla ricerca scientifica. Per l’acquisto di una squadra di calcio sarebbe il primo caso al mondo.Questo meccanismo di finanziamento dal basso, appli-cato all’industria sportiva, è mosso da un elemento chia-

ve: la passione per lo sport. L’esempio più recente è quello riferito al Club di calcio dell’Eibar. La squadra, rap-presentativa di una cittadina basca di 27mila abitanti, ha scalato in due anni due categorie e, per potersi iscriversi quest’anno alla Liga, è ricorsa a una raccolta fondi online. La campagna di crowdfunding è partita lo scorso luglio mettendo in vendita quote societarie tra tifosi ed ex-gio-catori ottenendo risultati incredibili: la cifra necessaria per potersi iscrivere al campionato (pari a circa 1,7 milio-ni di euro) è stata raggiunta in breve tempo e investitori da oltre 50 Paesi del mondo sono diventati soci del Club. Con sei punti di distacco dalla terz’ultima, a otto gior-nate dalla fine, la salvezza è a portata di mano. Tutti pronti quindi per la prossima campagna di crowdfun-ding. (Silvia La Ragione)

la FinanZa soCiale portoGhese

Il Portogallo è candidato ad essere il modello da seguire in Europa per tutti i Paesi che vogliono attraverso la finan-za etica riorganizzare il proprio sistema di welfare socia-le. Artefice convinto e fautore di questo nuovo approccio è Miguel Poiares Maduro, professore di diritto di 48 anni, Ministro dello Sviluppo regionale del governo di Lisbona che in una recente intervista al Corriere della Sera spie-ga che il suo obiettivo non è soltanto creare in Portogallo un nuovo ecosistema di imprenditori sociali ma è quello di generare un impatto sociale positivo e quantificabile nel suo valore economico. Dove per sociale si intende: istru-zione, sanità, giustizia, ambiente, e in generale migliora-mento della qualità della vita dei cittadini.

Il piano portoghese prevede la nascita di un’istituzione pubblica, la Portugal Social Innovation, che avrà in dote 150 milioni di euro, provenienti dai fondi strutturali europei per promuovere interventi, finanziamenti, contributi a fon-do perduto e social impact bond. L’obiettivo è creare una vera economia civica basata su innovazione, semplicità, prossimità e impatto. Saper sviluppare iniziative imprenditoriali, dove il rischio ricade sui privati ma i benefici sono anche pubblici ed es-sere in grado di replicare i modelli di successo, è per am-ministratori pubblici e politici un nuovo mestiere da im-parare. Per noi una nuova opportunità di fare impresa. (Gabriele Di Mascio)

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Michele Ainis Corriere della Sera – 8 aprile 2015

“Il nostro ritardo sul fronte dei diritti non è certo colpa del governo in carica; prima di Renzi ritardava Letta, e Monti, e Berlusconi. Però l’esecutivo Renzi marcia con passo da bersa-gliere e tutti gli italiani dietro col fiatone. Ecco, se il bersaglio del bersagliere diventassero i diritti civili, saremmo tutti più contenti di sudare”.

Amedeo Feniello Corriere della Sera – 5 aprile 2015

“Un poeta. Il più grande poeta della Sicilia musulmana, Ibn Hamdis, che lascia l’isola a poco più di vent’anni intorno al 1075, e vive una lunga vita raminga tra il Nord Africa e la Spagna, dove muore nel 1133. I 6 mila versi del suo Diwan sono tipici della tradizione ara-ba. Poesie d’amore. D’encomio. Di descrizione. Ma attraverso i suoi versi scorre anche la tristezza di un uomo costretto a lasciare la sua Sicilia, l’isola splendente e bella, una «co-stellazione di asteroidi», rimpianta e ora abbandonata nelle mani dei demoni, diventata «landa sterile, dove non puoi visitare altro che tombe». Resta a lui, come a tanti altri suoi conterranei che scelsero la fuga, una sola cosa: la hasra, la nostalgia verso la madrepa-tria. E quando muore, lascia una preghiera: di essere seppellito col corpo rivolto verso l’i-sola creata nel cuore del mare da Allah. La Sicilia”.

Monsignor Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, canta Esseri umani di Marco Mengoni per parlare ai giovani

Oggi la gente ti giudica, per quale immagine hai.Vede soltanto le maschere, non sa nemmeno chi sei.Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei.Ma quando piangi in silenzio, scopri davvero chi sei.Credo negli esseri umani. Credo negli esseri umani.Credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani

Così Roger Abravanel ha descritto le mosse con cui prepararsi al futuro:

1. Fare le proprie scelte per convinzione, non per fatalismo2. Non creare mai alibi3. Conquistare rapidamente l’indipendenza dalla famiglia 4. Abbandonare le comodità e cercare le difficoltà5. Non avere paura di fallire6. Scoprire in fretta le proprie passioni7. Scegliere le proprie scuole da veri “clienti” dell’istruzione8. Costruirsi una reputazione personale9. Diventare cittadini del mondo.

petali Di GliCine

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LAVORO ITALIANO NEL MONDO Anno II | Numero 25 | 15 aprile 2015

un CurriCuluM, Mille sFaCCettaure

Chi lo ha detto che nel curriculum bisogna elencare esclu-sivamente le proprie competenze professionali ed i tito-li di studio conseguiti. Oggi sembra che per trovare lavo-ro siano importanti anche altre qualità, come ad esempio la simpatia, l’essere socievoli o poco inclini allo stress e, nondimeno, i propri hobby e le proprie passioni: insom-ma, le cosiddette “soft skills”, afferma Valentina Farinac-cio in un articolo apparso su Il Venerdì di Repubblica, po-trebbero rendere decisamente più accattivante il proprio curriculum vitae. Ed è persino l’Adecco, tra le agenzie di lavoro leader nel settore ad affermarlo. Infatti, per un ne-olaureato o per i candidati alle prime armi, far emergere le proprie qualità distintive, si legge nell’articolo, potreb-be essere un primo punto di forza soprattutto per rompe-re il ghiaccio in sede di colloquio. A confermarlo anche il sito Studenti.it, calibrato per fornire informazioni ai ragaz-zi che stanno ancora studiando e per quelli che hanno appena terminato gli studi e vorrebbero addentrarsi nel mondo del lavoro; anche qui, nella lista delle competenze indispensabili per farsi assumere, le competenze “mor-bide” vanno di pari passo con quelle tecniche: insomma la capacità dei candidati di lavorare in armonia con il re-

sto del gruppo, l’essere socievoli e disinvolti, sembrano contare non poco per un datore di lavoro. Inoltre, si leg-ge nell’articolo, il curriculum va modellato di volta in vol-ta e, preferibilmente va consegnato personalmente. C’è da dire inoltre, come rilevano Unioncamere e Ministero del Lavoro, che contano ancora molto metodi informali come la conoscenza personale e pregressa dei candida-ti, nonché il vecchio passaparola. Al contrario oltreoceano “crolla il mito del curriculum”, scrive Rampini su Repubbli-ca. In Google sono ben altri i metodi di assunzione: non sembra essere così fondamentale dove si è conseguita la laurea,bensì rivela il capo del personale Lazlo Bock, il superamento di un test reale, che prevede una simula-zione del lavoro che attende il candidato. Google, si leg-ge nell’articolo, preferisce candidati “dalla mente aperta, flessibili e versatili”, in poche parole, capaci di innovare. Il processo di selezione coinvolge intere squadre di dipen-denti Google, nonché il capo del futuro dipendente, scrive Rampini, che esaminano per circa sei settimane il candi-dato. Insomma il mercato del lavoro sta cambiando e con questo anche i processi di selezione: studiare conta, ma sapersi “vendere” conta ancor di più. (Viviana Toia)

Gli appunti Di aMpelio

Per iniziare di nuovo una esperienza si sono usati negli ul-timi anni i verbi più vari: Ricostruire, Rifondare, Rottama-re. Recentemente per rendere vivo un vecchio deposito in disuso di Tram sulla via Appia Nuova a Roma si è usa-to il verbo Rigenerare. Al posto del deposito di tram ora c’è un centro commerciale. Al posto di tramvieri, catego-ria di lavoratori che a Roma hanno partecipato alla resi-stenza, ora ci sono tanti giovani lavoratori del commercio

che sono la categoria più diffusa nella Capitale. Simbolo di questo nuovo luogo di lavoro e di questa nuova “piazza” di quartiere è la chiocciola. “La chiocciola - è scritto in un pannello- è una simpatica presenza degli orti, dei campi e della vegetazione più in generale. La chiocciola è la testimonial rigeneratrice del progetto. Un edificio si rigenera. Un quartiere si rigenera. Una cit-tà si rigenera”.

Intervista a Eduardo Galeno di Maurizio Crosetti – Repubblica.it - 5 giugno 2011

“Sempre, e dalla loro capacità di amare. Ricordo quando incontrai per la prima volta Obdu-lio Varela, l’eroe della Coppa del mondo che l’Uruguay strappò al Brasile nel 1950. Si narra che, la sera, questo grande giocatore abbandonò la festa dei suoi compagni, in albergo: me lo confermò egli stesso. Era andato vagando nei bar di Rio, per osservare le persone. Mi disse: “Dentro lo stadio Maracanà, la folla mi era parsa un mostro con 200 mila teste e l’avevo odiata. Ma adesso, dopo la sconfitta, ognuna di quelle teste piangeva da sola. Ne abbi un’immensa tristezza”. Il mio amico Obdulio trascorse l’intera notte, per così dire, abbracciato a coloro che aveva fatto soffrire. Ecco, a me sembra un esempio bellissimo di compassione. E’ così, com-prendendo le ragioni degli altri, soprattutto gli infelici, che forse si realizza un mondo migliore”.