LAVORI DI SCAVO ARCHEOLOGICO COMUNE DI ROMA … VIA G. GALLILEI VIA L... · occasione della messa...

25
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: LAVORI DI SCAVO ARCHEOLOGICO COMUNE DI ROMA MUNICIPIO I VIA GALILEI, VIA ARIOSTO, PIAZZA DANTE Bollato n. 13F3NC0963 Dott. ssa Luana Spadano Specialista in Archeologia [email protected] tel. 339.5348709 / 06.98261963

Transcript of LAVORI DI SCAVO ARCHEOLOGICO COMUNE DI ROMA … VIA G. GALLILEI VIA L... · occasione della messa...

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: :::::::::::::::::::

LAVORI DI SCAVO ARCHEOLOGICO

COMUNE DI ROMA

MUNICIPIO I

VIA GALILEI, VIA ARIOSTO,

PIAZZA DANTE

Bollato n. 13F3NC0963

Dott. ssa Luana Spadano

Specialista in Archeologia

[email protected] tel. 339.5348709 / 06.98261963

2

Relazione

1.CRITERI D’INDAGINE E CONSERVAZIONE

L’obiettivo delle indagini in Via Galileo Galilei, Via Ludovico Ariosto e Piazza Dante Alighieri è

stato quello di fornire una documentazione quanto più possibile esauriente del contesto

archeologico emerso nel corso dello svolgimento di lavori per la posa di pubblici servizi. Non si è

operata selezione alcuna in merito alle aree da sottoporre ad indagine, preferendosi procedere, in

occasione della messa in luce di strutture o stratigrafie orizzontali conservate, all’automatico

allargamento delle sezioni relative della trincea di scavo e posa infrastruttura.

Ne è risultato un unico fronte di indagini, esteso lungo l’intera trincea in Via Galilei, in una parte

cospicua di quella in Via Ariosto, e in minima parte dello scavo in Piazza Dante; per procedere ad

una ordinata raccolta dei dati, l’area di scavo è stata suddivisa in tre Saggi.

Il Saggio 1 indica lo scavo in Via Galilei, il Saggio 2 quello in Via Ariosto, il Saggio 3 lo scavo in

Piazza Dante.

Il Saggio 1 è stato suddiviso in due Settori, Est e Ovest. Il primo si sviluppa dal limite Est dell’area

di scavo, nei pressi dell’ingresso al cantiere dell’ex Palazzo delle Poste, al muro in opera laterizia

USM 18 (escluso). Il Settore Ovest comprende l’area di scavo delimitata ad Est dalla USM 18

(inclusa) e ad Ovest dalla fine della trincea E-O nei pressi dell’incrocio con Via Ariosto.

Il Saggio 2 è delimitato a meridione dal limite dell’allargamento della trincea, in presenza di un

setto murario che la taglia trasversalmente c.ca 20 metri a Nord dell’incrocio viario con Via Galilei;

il limite Nord del Saggio è individuato dall’estremo limite settentrionale della US 34.

Il Saggio 3 comprende l’area di rinvenimento della USM 54, trovando limiti negli scarni relitti di

stratigrafia d’interesse archeologico rinvenuti nell’area contermine.

Quella che segue è una sintesi che, relativamente ai dati tecnici, raccoglie quanto rilevato

analiticamente nelle schede US, nell’Elenco dei reperti Notevoli e nell’Elenco dei Materiali

Correlati a diverse delle Unità Stratigrafiche indagate.

Eseguita la documentazione grafica, fotografica e testuale, le superfici esposte degli strati, le creste

e, in qualche raro caso, gli alzati dei muri, sono stati protetti con tessuto non tessuto bloccato con

chiodi e coperto con pozzolana.

3

2.GLI ELEMENTI DATANTI

Trattandosi di uno scavo stratigrafico, tutti gli elementi datanti sono stati ricavati da strati di terra o

strutture accuratamente documentati in pianta e in sezione. In particolare, ci si è sforzati di

procedere alla collocazione delle US nell’ambito di Fasi utili ad un immediato inquadramento

cronologico, elaborate in maniera autonoma rispetto alla griglia ricavata nel corso delle indagini,

senz’altro più estese e di più ampio respiro, tutt’ora in corso nel cantiere che coinvolge il sottosuolo

nell’area dell’ex Palazzo delle Poste. In qualche occasione, si è creduto d’individuare un elemento

datante generico, e probante entro i limiti angusti dell’argumentum ex silentio, nell’assenza di

ceramica rivestita (invetriata, maiolica). I limiti di questa impostazione si fondono con quelli,

altrettanto angusti, dei saggi di scavo che hanno interessato le Vie Galilei e Ariosto.

Allo stesso modo, si è pensato di poter rintracciare elementi di datazione specifici nella presenza di

materiali diversi, come il frammento di lesena in Marmo Cario raccolto nel corso dello scavo della

US 63, la lastrina frammentaria di Marmo Greco Scritto dalla USM 33, o l’orlo di una scodella

assimilabile al tipo Hayes 48A dalla US 49. E tuttavia, nei primi due casi pesa l’incertezza in merito

all’introduzione dei due litotipi nel repertorio decorativo marmoreo dell’Urbe; nel terzo ed ultimo, il

rinvenimento di un fossile guida dotato di un’alta potenzialità informativa si accompagna alle

incertezze relative ai rapporti stratigrafici intercorrenti tra le due strutture che informano uno snodo

contestuale fondamentale del Settore Ovest del Saggio 1, le USM 19 e 60.

L’elemento datante fondamentale è stato individuato così, tanto nella presenza di una classe

ceramica, quanto nei rapporti stratigrafici a partire dai rari capisaldi contestuali costituiti dalle USM

18 (Saggio 1) e 31, 35 (Saggio 2).

3. LE FASI

Ante Età Flavia I USM 31, 35

Età Flavia II US 36, 84, 85

Fine I- Inizio II sec.d.C. III USM 18, 37, 68

Tardo II- inizio III sec.d.C. IV USM 5, 44, 52; US 13, 22, 24

Prima metà III sec.d.C. V USM 1, 2, 12, 14, 15, 19, 33; US 61, 62, 63

Metà III- V/VI sec.d.C. VI US 23, 49; USM 60

Età Medievale-Moderna VII US 10, 20, 26, -67; USM 45, 88

Età Contemporanea VIII US -3, -4, 6, -7, 8, -9, 16, -17, 27, -32, -79, etc.

4

4. I SAGGI

Come detto, l’area di scavo è stata suddivisa in Saggi che delimitassero gli ambiti da sottoporre a

indagine archeologica. Si riportano, di seguito, le risultanze delle attività di scavo nei diversi

contesti individuati.

a. IL SETTORE EST DEL SAGGIO 1

Obiettivo delle indagini nel Settore Est del Saggio 1 è stato la raccolta di dati archeologici utili alla

contestualizzazione di due setti murari (USM 1 e 2), parzialmente messi in luce nel corso dello

scavo di una trincea funzionale alla posa di infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica. Le

operazioni di allargamento dell’area di scavo, unite all’evidenza di ulteriori strutture scoperte nel

corso della contestuale prosecuzione dello scavo della trincea, hanno dato corpo ad un Settore di

indagine lungo c.ca 22 metri, per una larghezza di oltre 2 metri.

Viste le premesse, si è proceduto in primo luogo alla pulizia delle murature e alla regolarizzazione

delle superfici e delle sezioni esposte, per poi procedere, quando possibile, allo scavo degli strati

dall’alto. In generale, si è proceduto alla rimozione della US 0 (manto stradale in asfalto e relativa

massicciata). Ciò ha consentito la parziale messa in luce (da Est a Ovest) di tratti dei muri di

fondazione in conglomerato USM 1, 2, 5, 14, 44, 15. Lo scavo del riempimento (US 8) di una

trincea di posa cavi (US -3), che percorre longitudinalmente il Settore Est alla base della sezione

Nord, ha infine consentito il rilevamento e la chiarificazione dei dati di base e delle linee evolutive

di un contesto archeologico di un certo interesse.

Nei pressi del limite orientale del Settore Est, si è rilevato l’affioramento di una porzione di banco

di tufo litoide (US 11) di colore marrone, che presenta traccia di intervento antropico nella

superficie livellata, ma soprattutto nel taglio (US -71) utile alla posa in opera della USM 1. Al

banco di tufo si appoggia la US 69, strato di terreno di natura sedimentaria caratterizzato da una

peculiare scarsità di materiale di origine antropica, anch’esso profondamente inciso dall’azione di

taglio US -71, che interessa anche lo strato ad Ovest della muratura (US 72). Tale accumulo di

terreno bruno, friabile, povero d’inclusi, separa la USM 1 dalla USM 2. Queste condividono talune

caratteristiche tecniche: il conglomerato di cui sono composte è affine per malta e dimagranti,

l’orientamento generale è il medesimo (N-S), la tecnica costruttiva è la stessa (gettata di

conglomerato cementizio entro trincea armata). Parte di un microcontesto di particolare interesse,

che comprende tra le altre le USM 14 e 15, la USM 2 condivide con queste gran parte delle

5

caratteristiche tecniche che l’avvicinano alla USM 1. Altre strutture rappresentare la traccia di una

fase edilizia anteriore: la USM 2 si appoggia infatti tanto alla USM 5, quanto alla USM 44. Tali

USM risultano tra loro affini per caratteristiche costruttive: appaiono infatti come muri di

fondazione gettati, in una rozza opera cementizia, entro trincee non armate. Ne derivano profili

piuttosto irregolari, frequenti vuoti dovuti all’incompleta costipazione del conglomerato, malta di

consistenza non uniforme, a volte tenace, a volte friabile, magra. Dal nucleo della USM 44 è stato

estratto un frammento di piatto-tegame (frammento notevole n. 15.44) riferibile alla categoria della

ceramica a vernice rossa interna, di scarsa utilità come indicatore cronologico (la produzione di tali

recipienti, che si concentrerebbe tra Lazio, Campania e Toscana, si spalma infatti tra il II sec.a.C. e

il III d.C.). Alla USM 44 si appoggiano le USM 2 e 14. La USM 14 si appoggia alla USM 15, pur

dovendosi considerare in fase con questa. Contestuale all’allestimento della USM 44, è l’accumulo

di scaglie di tufo verde US 24, da intendersi come vespaio utile alla sottofondazione della USM 44.

Questi ultimi si appoggiano alle US 43 e 78, strati di terreno di natura sedimentaria caratterizzati

dall’assoluta scarsità di materiale di origine antropica, alla stregua delle altre US (69, 72) in cui

risultano tagliati i cavi di fondazione delle murature rilevate nel corso dello scavo del Settore Est.

Successiva all’allestimento del complesso di murature USM 2, 14, 44, è la genesi dello strato di

terreno a matrice argillosa US 12, il cui accumulo appare legato ad opere di colmatura di cavi e

livellamento dei piani, in seguito alla costruzione delle USM 2 e 14.

La USM 68, muro N-S realizzato in un conglomerato cementizio molto tenace, dal cui dimagrante

risultano assenti i grossi elementi litici caratteristici delle murature contermini, costituisce la traccia

evidente di una fase anteriore all’allestimento tanto della USM 44, quanto della USM 15. Alla

muratura, rasata in età Contemporanea dalla US -3, si appoggia un lacerto murario (USM 80),

anch’esso riferibile alla moderna infrastrutturazione dell’area, pertinente ad un’infrastruttura di

smaltimento delle acque pluviali; ciò che interessa in questa sede, è tuttavia il rapporto con la USM

15.

Si rileva, in primo luogo, come il taglio US -77, utile alla posa della USM 15, intacchi la USM 68

nella porzione visibile Sud; in secondo luogo, come le quote relative ai lacerti residui delle USM 44

e 68, portino ad ipotizzare un innalzamento dei piani di calpestio nel lasso di tempo compreso tra la

costruzione della USM 68 e l’allestimento della USM 44. Il rinvenimento della USM 68 risulta del

massimo interesse anche ai fini della definizione dell’impatto che la geomorfologia potrebbe aver

avuto nei confronti dell’infrastrutturazione dell’area nel corso della prima età imperiale. Tracciando

un segmento longitudinale di c.ca 4 metri, che sia compreso tra l’estremità occidentale della USM

44 e la USM 37, risulta evidente come alla quota delle sottofondazioni della USM 44 corrisponda in

6

maniera piuttosto precisa il cervello della volta a botte che caratterizza il prospetto Ovest della

USM 37. A metà strada, il profilo della USM 68 segnala la possibilità di una fase intermedia tra le

due strutture. Trattandosi di murature rilevabili in misura assolutamente parziale (la cresta visibile

della USM 68 si estende su di una superficie di poco più di 1/10 di mq, equivalenti ad un perimetro

di poco più di 1 metro e mezzo), le ipotesi sopra esposte sembrano destinate a rimanere tali. Stesso

discorso per la USM 15, la cui porzione visibile sembra non rendere conto delle dimensioni reali del

manufatto, interpretabile probabilmente come fondazione a platea.

In prossimità del limite Ovest del Settore, talune caratteristiche del contesto danno vita alla

possibilità di procedere ad un raro approfondimento delle quote di scavo. I limiti di tale

approfondimento consistono nella USM 37 ad Est, nella USM 19 a Sud, nella USM 18 a Ovest,

nella sezione esposta al di sotto del cordolo del marciapiede a Nord, con dimensioni di c.ca 3.5

metri in senso E-O e poco più di 1.7 metri in senso N-S. Subito al di sotto della US 0, nell’analisi

della sezione mediana E-O si intercetta l’accumulo di terreno di natura sedimentaria US 26, la cui

eziogenesi rimanda ad una fase di occupazione che può collocarsi genericamente in Età Moderna.

Più in particolare, l'accumulo della US 26 segue il deposito della US 41 sulla superficie della US

48. La US 41, accumulo di crollo dalla US 20, si rinviene solo in prossimità del prospetto Est della

USM 18, risultando evidentemente erasa nella rimanente area del Saggio. L'accumulo della US 48

appare anteriore alla defunzionalizzazione del solaio US 20, sulla cui cronologia non appare lecito

pronunciarsi, se non per attestarsi nell'ambito, piuttosto indefinito, dell'Età Moderna.

La lacuna nella sequenza stratigrafica, rilevabile nel volume di Saggio compreso tra i profili delle

USM 15 e 37 Ovest, 18 e 45 Est e 19 Nord, è tale da sconsigliare l'elaborazione di ipotesi che

mirino ad una maggiore precisione nella definizione cronologica delle fasi deposizionali.

Allo stesso modo non sembra lecito pronunciarsi in merito all'eziogenesi dell'accumulo US 48, che

appare posteriore alla rasatura della USM 88, setto murario in opera laterizia, costruito con

direzione N-S, rinvenuto 2.60 m ad Est della USM 18, la cui cresta si è rinvenuta quasi 1 metro più

in basso dell'imposta del solaio US 20, come pure della rasatura della USM 37. L'accumulo US 48 è

posteriore anche alla US -86, riferibile all'asportazione di parte della muratura e del pilastro visibile

nel prospetto Ovest della USM 37.

Infine, ricordando che il rapporto stratigrafico intercorrente tra le USM 15 e 37 vede l’appoggio

della prima al prospetto Est della seconda, vale la pena mettere brevemente in evidenzia quanto da

un lato il parziale sconvolgimento della stratigrafia archeologica ad opera di tagli finalizzati

all’infrastrutturazione moderna e contemporanea dell’area (US -4, -7, -17, -29, -79), dall’altro la

limitatezza dell’area e delle quote di scavo abbiano inciso sulla comprensione dei rapporti tra i dati

7

che danno vita al contesto archeologico. Una futura ripresa delle attività di scavo, tutt’altro che

improbabile nel contesto urbanistico e infrastrutturale dell’Urbe, potrà contribuire a fare luce sui

rapporti intercorrenti:

tra la USM 37, la US 20 e la USM 45;

tra le USM 37 e 88;

tra la USM 88 e le USM 20, 45;

tra la US 48 e le US contermini del Settore Ovest del Saggio 1.

Inoltre, l’approfondimento delle indagini potrà permettere di chiarire la reale natura, funzione e

consistenza delle US e USM:

15, platea di fondazione indagata nella sola porzione settentrionale;

37, muro riferibile alla fase di fine I- inizio II sec.d.C., identificabile come muro di fondo di

ambienti aperti su un prospetto ad archi indiziato dalla USM 18;

88, muro realizzato in una rozza opera laterizia di difficile collocazione cronologica e

contestuale.

Le fasi evidenziate dalle indagini nel Settore Est del Saggio 1 possono essere sintetizzate nella

maniera seguente:

1. Deposito della US 78 (probabilmente anche 69, 72)

2. Costruzione delle USM 37, 68

3. Accumulo della US 24, contestuale allestimento delle USM 5, 44

4. Edificazione delle USM 1, 2, 14, 15, 19, accumulo della US 12

5. Taglio US -86 di parte del prospetto Ovest di USM 37

6. Allestimento della USM 88

7. Livellamento della USM 88, formazione della US 48

8. Genesi della US 41, accumulo di crollo della US 20

9. Accumulo delle US 26, 28

8

b. IL SETTORE OVEST DEL SAGGIO 1

Obiettivo delle indagini nel Settore Ovest del Saggio 1 è consistito nella raccolta di dati

archeologici utili in primo luogo all’inserimento di un setto murario in opera laterizia (USM 18),

parzialmente messo in luce nel corso dello scavo della trincea cui si è fatto cenno in avvio di

descrizione del Settore Est, nel contesto più complessivo del Saggio 1. Le operazioni di

allargamento dell’area di scavo, unite all’opportunità di un approfondimento delle indagini in

direzione della definizione dell’eziogenesi della USM 19 e di ulteriori strutture scoperte nel corso

della contestuale prosecuzione dello scavo della trincea (USM 23, 60), hanno dato corpo ad un

Settore di indagine lungo c.ca 25 metri, per una larghezza massima di oltre 2 metri.

Ciò premesso, si è proceduto in primo luogo alla pulizia delle murature e alla regolarizzazione delle

superfici e delle sezioni esposte, per poi procedere, quando possibile, allo scavo degli strati

dall’alto. La rimozione della US 0 (manto stradale in asfalto e relativa massicciata), ha consentito la

parziale messa in luce (da Est a Ovest) di tratti di muri pertinenti a fondazioni (in conglomerato:

USM 19, 60, 23) e ad alzati (USM 18, 45). Particolarmente articolata la sequenza stratigrafica che

caratterizza un ristretto ambito delimitato ad Est dalla USM 18, a Sud dalla USM 19, a Nord dalla

USM 60. Si è dimostrato essere caratterizzata di una maggiore uniformità, e tuttavia latrice di

notevoli potenzialità informative, la stratigrafia individuata ad Ovest della USM 23, in direzione del

limite occidentale del Saggio 1.

Limite fisico tra i Settori Est e Ovest, la USM 18 costituisce l’unica attestazione di muratura

riferibile ad un alzato dell’intera area di scavo in Via Galilei, e insieme un caposaldo cronologico di

prim’ordine. In opera laterizia, ha restituito laterizi bollati "C.HILARI ROMANI", a rilievo entro

cartiglio rettangolare, su due registri, accompagnata dai simboli della cornucopia e del globo,

databile (CIL XV, 1, n.1186) tra fine I e inizio II sec.d.C. La muratura si imposta su due archi

realizzati in bipedali, convergenti probabilmente in un pilastro, poggianti su di un parallelepipedo in

travertino non lisciato/modanato, al cui livello si sceglie di interrompere le attività di scavo: l'uno,

inglobato nel corpo della USM 19, visibile nella porzione di c.ca 2/5 dell'arco; l'altro, che scompare

inglobato nel corpo della USM 60, visibile in misura lievemente maggiore. La cortina Est della

USM 18 manca completamente, dalla sezione mediana del prospetto fino alla sezione Nord del

Saggio; il taglio US -67 coinvolge la sezione superiore Est, ed appare funzionale alla posa in opera

della US 20, gettata di conglomerato cementizio realizzata mediante centina, aggettante di c.ca 0.40

m. dal profilo Est della USM 18, interpretabile alla stregua di un solaio. La raccolta dal nucleo di

tale US di un frammento di maiolica, informa circa la cronologia relativa all’allestimento del solaio,

collocabile a partire dall’Età Rinascimentale. Identica cronologia spetta alla USM 45, muro in opera

9

laterizia costruito a partire dalla superficie della US 20 e dalla cresta della USM 18, di cui ricalca il

profilo Ovest; costruita con orientamento identico alla muratura anteriore, ne riutilizza in parte il

materiale edile (rinvenuto in cortina un laterizio bollato "[…]M[…]" ). Leggermente più spessa

della precedente, la USM 45 aggetta di c.ca 5 cm dal profilo Est della muratura anteriore USM 18.

Il tentativo di sciogliere i nodi contestuali legati al rapporto tra la USM 18 e la USM 19, è alla base

dell’approfondimento delle quote di scavo immediatamente ad Est di USM 18. Rimossa la US 10,

accumulo di terreno fortemente antropizzato e profondamente rimaneggiato che costituisce la

sezione più superficiale della stratigrafia conservata, si rileva la presenza della US 49, strato

composto per lo più da materiali edili di risulta, gettato ad obliterare il volume eccedente della

trincea US -64, utile alla posa in opera della USM 60. Sembra infatti possibile ipotizzare come, ai

fini dell'allestimento del muro di fondazione USM 60, gettato -in un rozzo conglomerato- entro

cassaforma, si sia tagliata una trincea con pareti a scarpa, apprestando una cassaforma utile al

contenimento della colata di calcestruzzo. Scavata la US 49, si è messa in evidenza una sequenza

stratigrafica del massimo interesse, probabilmente l’unica comprendente unicamente accumuli di

terreno riferibili all’Età Antica. La descriviamo dall’alto. La US 61 consiste in un accumulo di

materiali edili di risulta, la US 62 idem, ma con presenza di materiale laterizio anche integro

(elementi di spicatum, diversi mattoni triangolari); tali accumuli possono essere riferiti ad una fase

di utilizzo dell'area compresa tra la defunzionalizzazione definitiva (e il parziale

collasso/demolizione) delle strutture indiziate dalla USM 18, e l'allestimento della US 19 e delle

strutture affini, segni tangibili di una nuova strutturazione dell'area attualmente gravitante su Via

Galilei. La US 62 poggia sulla superficie della US 63, la cui genesi può essere ricercata, per i

materiali correlati, nell’ambito della prima metà del III sec.d.C.

L'assunto di base è che ai fini della costruzione della USM 19 si sia scavata la trincea di posa US -

47, intaccando la sequenza stratigrafica composta dalle US 61, 62, 63, e che tali US, quindi,

risultino anteriori all'allestimento della USM 19. L’applicazione sul terreno di un nuovo piano

regolatore che tanto profondamente informa la struttura urbanistica dell’area attualmente gravitante

su Via Galilei, risalirebbe quindi alla prima metà del III sec.d.C, dalle tre alle cinque generazioni

dopo la fase edilizia in opera laterizia indiziata dalle USM 18, 37. Il cambio di destinazione d’uso

dell’area ad Ovest della USM 18, e più in generale della USM 37, appare assolutamente radicale:

l’innalzamento dei livelli di vita risulta pari alla profondità massima attinta in prossimità del

prospetto Ovest della USM 18 (c.ca 2.5 metri); a questo andrebbe sommata l’altezza del pilastro a

cui si appoggiano gli archi di bipedali che forniscono la base all’alzato della USM 18, oltre

all’eventuale porzione aggiuntiva della fondazione USM 19, la cui cresta attualmente rilevabile è da

10

ritenersi l’esito della moderna sistemazione urbana dell’area. In questo settore, insomma,

l’innalzamento dei livelli di vita tra il primo quarto del II sec.d.C. e la prima metà del III sec.d.C.

superebbe agevolmente i 5 metri.

Ad un periodo posteriore alla costruzione della USM 19, sembra di poter ascrivere l’allestimento

della USM 23, muro di fondazione gettato entro trincea armata, realizzato in un conglomerato

piuttosto magro di malta violacea e materiali di riutilizzo, mal costipato, caratterizzato da frequenti

vacuoli. Fra i materiali riutilizzati, si riconoscono una spessa lastra di Marmo Proconnesio di forma

triangolare, una lastrina frammentaria di Granito del Foro ed una di Giallo Antico riscaldato, oltre a

diversi mattoni triangolari.

Ad Ovest di tale USM, si riscontra una compatta stratigrafia costituita da terreni fortemente

antropizzati, estremamente compatti, evidentemente non toccati dalle opere connesse alla

sistemazione urbanistica moderna. Questi accumuli, riconducibili alle USM 10, 38, nell'estrema

ricchezza ed eterogeneità dei materiali correlati, rivelano la propria eziogenesi nelle molteplici

attività che hanno interessato l'area a partire dall'Età Romana, risultando latori di elevate

potenzialità informative circa fasi di estremo interesse e delicatezza. In particolare, la fase Tardo

Antica appare indiziata, tra le altre cose, dal frequente rinvenimento di frammenti di forme chiuse

riconducibili alla categoria della ceramica dipinta a bande; quella Medievale dal rinvenimento, tra

l’altro, di frammenti di coperchi con presa a bottone e ciotole ad orlo cordonato di invetriata

sottodipinta decorata a petali bianchi e gialli.

Vale anche per quanto attiene al contesto messo parzialmente in luce nel Settore Ovest del Saggio

1, l’auspicio della messa in rete dei dati e delle considerazioni qui riportate, con quanto dovesse

emergere nel corso di indagini future. Queste potranno contribuire a mettere definitivamente in

chiaro i rapporti intercorrenti:

tra la USM 19, 60 e le US 61, 62, 63;

tra le US 62, 63 e la US 48 (Saggio 1, Settore Est);

Inoltre, l’approfondimento delle indagini potrà permettere di chiarire la reale natura, funzione e

consistenza delle US e USM:

che costituiscono la sequenza stratigrafica compresa tra la US 63 e il piano di spiccato del

pilastro su cui convergono gli archi in bipedali della USM 18;

che costituiscono il livello di vita contestuale alla fase edilizia in opera laterizia indiziato

dalla USM 18.

11

Le fasi evidenziate dalle indagini nel Settore Ovest del Saggio 1 possono essere sintetizzate nella

maniera seguente:

1. Costruzione della USM 18

2. Accumulo delle US 61, 62, 63

3. Costruzione della USM 19

4. Costruzione della USM 23

5. Costruzione della USM 60, contestuale accumulo della US 49

6. Allestimento della US 20 e della USM 45

7. Accumulo delle US 10, 38

c. IL SAGGIO 2

Obiettivo delle indagini nel Saggio 2 è stato la raccolta di dati archeologici utili alla corretta

contestualizzazione archeologica di setti murari portatori di caratteristiche tecniche diverse rispetto

a quelle riscontrate nell’ambito del Saggio 1 (USM 31, 35), parzialmente messi in luce nel corso

dello scavo della trincea di posa cavi che lungo tale tratta, in Via Ariosto, piega a perpendicolo in

direzione N-S. Di una qualche utilità si è dimostrato il rinvenimento di un muro di fondazione in

cavo armato (USM 33), riferibile alla fase edilizia indiziata, nel Saggio 1, dalle USM 1, 2, 14, 15,

19. Le operazioni di allargamento dell’area di scavo hanno dato corpo ad un Saggio lungo c.ca 13

metri, per una larghezza massima di oltre 2 metri.

Ciò premesso, si è proceduto in primo luogo alla pulizia delle murature e alla regolarizzazione delle

superfici e delle sezioni esposte, per poi procedere, quando possibile, allo scavo degli strati

dall’alto. Al di sotto della US 0, nei pressi del limite meridionale del Saggio, si rileva la presenza di

USM 31, muro E-O realizzato con scaglie di peperino legate da malta piuttosto magra, friabile, di

colore grigio scuro, costruito a partire dalla superficie di USM 40, fondazione gettata entro la

trincea di posa (scavata in US 34) US -39; USM 31 è da ritenersi anteriore all’Età Flavia. Al

prospetto Nord si appoggia infatti la US 36, strato di terreno bruno e friabile, che ha restituito due

reperti frammentari, utili alla datazione del deposito, in un frammento di ceramica a pareti sottili

riferibile ad un boccalino a parete liscia, con orlo ispessito inclinato verso l'esterno, confrontabile

con tipi diffusi a partire dall'Età Flavia, e in un lacerto musivo con tessere in blu egizio, riferibile al

decoro di un ninfeo, che ben si attaglia a tale cronologia.

12

2 metri più a Nord, la US 36 è tagliata dalla trincea utile alla posa in opera della USM 33, muro di

fondazione E-O gettato in cassaforma confrontabile, per dimensioni e caratteristiche tecniche, alle

murature simili del Saggio 1 (USM 1, 2, ecc.).

Elemento datante fondamentale consiste nell’analogia con tali USM; un dato aggiuntivo può essere

rilevato nella presenza, nel conglomerato, di una lastrina frammentaria di Marmo Greco Scritto,

documentato nel repertorio decorativo dell’Urbe a partire dal II sec.d.C. A Nord, la USM 33 si

appoggia alla US 84, strato dovuto, alla stregua della contigua US 85, alla disgregazione e/o

alterazione della stratigrafia di base, rilevabile nella forma di coltri di frammenti detritici di varie

dimensioni, con ogni probabilità soggetti a ridislocazione ed accumulo intenzionale nella prima Età

Imperiale.

Le US 84, 85 risultano materialmente separate dalla USM 35, muro E-O in tutto simile alla USM

31; come questa, la USM 35 appare costruita a partire dalla superficie della US 34, strato geologico

consistente in un deposito di origine vulcanica nero e friabile. Entrambe le USM 31, 35 presentano

sezione strombata, con un largo e slabbrato piano di spiccato, e un più sottile alzato. La porzione

Nord della base della USM 35 poggia sulla US 50, banco di tufo litoide profondamente fissurato a

cui si appoggia la US 85, e in cui appare tagliata la trincea utile alla posa in opera della USM 52,

muro di fondazione E-O in conglomerato, allestito entro trincea, che talune caratteristiche tecniche

permettono di assimilare alla USM 44, muro rilevato nel Settore Est del Saggio 1.

Oltre ad una certa affinità osservabile tra le malte, la presenza di bozze di tufo in tutto simili per

litologia e dimensione si accompagna ad una certa approssimazione nell'allestimento delle trincee di

posa, riflessa nei profili irregolari di entrambe le murature, costruite con identico orientamento E-O

e con larghezza simile (0.80 m). A Nord della USM 52, si è messa in luce, per diversi metri, la

superficie nerastra della US 34, senza che risultasse possibile individuare altre strutture o

stratigrafie d’interesse archeologico.

Le fasi evidenziate dalle indagini nel Settore Sud del Saggio 2 possono essere sintetizzate nella

maniera seguente:

1. Costruzione delle USM 31, 35

2. Accumulo delle US 36, 84, 85

3. Costruzione della USM 52

4. Allestimento della USM 33

13

d. IL SAGGIO 3

Obiettivo delle indagini nel Saggio 3 è consistito nella raccolta di dati archeologici utili ad una

contestualizzazione di massima di un setto murario rilevato in Piazza Dante, nei pressi dell’incrocio

viario con Via Ariosto, messo parzialmente in luce nel corso dello scavo della trincea di posa cavi

che da questo punto piega decisamente in direzione Est, verso l’accesso al cantiere dell’ex Palazzo

delle Poste. Le operazioni di allargamento dell’area di scavo hanno dato corpo ad un Settore di

indagine lungo c.ca 3 metri, per una larghezza massima di c.ca 2 metri.

Ciò premesso, si è proceduto in primo luogo alla pulizia delle murature e alla regolarizzazione delle

superfici e delle sezioni esposte, per poi procedere, quando possibile, allo scavo degli strati

dall’alto.

La USM 54, muro di fondazione in conglomerato gettato entro trincea, presenta caratteristiche

tecniche in tutto simili a quelle rilevate circa le USM 44, 52. La pertinenza ad una medesima

sistemazione dell'area ricompresa nel perimetro del vasto ambito oggi racchiuso dai tracciati viari di

Via Galilei, Via Ariosto e Piazza Dante, che si ritiene di poter collocare tra l’inizio del II e l’inizio

del III sec.d.C., è l'ipotesi interpretativa che si elabora e propone in questa sede.

L’analisi del contesto è completata dalla US 55, accumulo di terreno di origine vulcanica e di natura

sedimentaria che costituisce parte della stratigrafia geologica -messa parzialmente in luce già nel

corso delle indagini effettuate nei limiti dei Saggi 1 e 2-, interessata dal taglio di trincee funzionali

alla posa in opera di muri di fondazione allestiti nel corso dell'età imperiale romana.

e. LA US 30

La US 30 consiste in un accumulo di materiale ceramico piuttosto omogeneo quanto a tipologia e

datazione dei frammenti: si tratta, infatti, per lo più di materiale anforario, databile nell'ambito della

Tarda Antichità. Sull'eziogenesi dell'accumulo, in mancanza di dati contestuali che vadano oltre il

rapporto stratigrafico con la US 10, non appare lecito elaborare conclusioni che vadano oltre la

mera ipotesi. Potrebbe trattarsi di un cumulo di rottami riferibili ad un butto tardoantico, come pure

dell'esito della selezione di materiale tipologico -anse e orli di anfore: contenitori cilindrici di medie

e grandi dimensioni (Keay VIII B / Keay XXXV); Keay LII; Empoli- osservato e riposizionato in

situ, utile alla datazione di un contesto messo in luce nel corso di scavi più o meno recenti (è da

notare come, sul marciapiede soprastante, trovi posto un lampione, il cui impianto sembra potersi

ritenere piuttosto recente). In questa sede si tende a privilegiare la seconda ipotesi.

14

5. UNA VISIONE D’INSIEME

Per poter procedere all’elaborazione di una visione d’insieme del contesto emerso nel corso delle

indagini all’interno dei Saggi delimitati in Via Galilei e Ariosto e in Piazza Dante, sembra

necessario partire dalla ricerca dei fattori comuni ai diversi Settori di scavo, evidenziando, al tempo

stesso, ciò che differenzia i Settori nelle diverse Fasi individuate. La presenza o l’assenza di

manufatti e materiali mobili dai limiti di un Saggio o di un Settore di scavo rappresenta

un’occasione di comprensione del contesto, e insieme una trappola metodologica: basta infatti

osservare quanto ristrette siano le superfici soggette ad indagine rispetto all’estensione teorica del

contesto di riferimento (che si può assumere racchiuso tra i tracciati viari di Via Tasso, Galilei,

Ariosto e Piazza Dante), per comprendere quanto aleatorie siano le ipotesi e le conclusioni che si

possono ottenere dall’analisi di un repertorio tanto limitato di informazioni e relazioni tra i dati

raccolti. E tuttavia, per quanto limitato nella sua potenzialità informativa, un lavoro che non

contempli proposte interpretative conclusive (suscettibili certamente di revisioni basate su più ampi,

ancorché sempre limitati, archivi informativi) non è un lavoro.

In maniera molto sintetica, per non correre il rischio di ripetere concetti ed ipotesi espressi nelle

pagine precedenti, è possibile affermare come sia la Fase V ad informare la gran parte del contesto

rinvenuto. Tale Fase appare indiziata dal rinvenimento di poderosi muri di fondazione o sostruzione

in conglomerato cementizio gettati entro cassaforma, per l’allestimento dei quali si procede a quello

che al momento si caratterizza come l’intervento urbanistico più radicale tra quelli ipotizzabili a

partire dai dati e dalle evidenze raccolti. Basti osservare come, nel volgere delle tre generazioni in

cui è possibile racchiudere il lasso di tempo compreso tra le Fasi III e V, i livelli di vita vengano

innalzati, nel caso paradigmatico del contesto immediatamente ad Ovest della USM 18, di almeno 5

metri.

Ma andiamo con ordine. Due setti murari paralleli (USM 31, 35), costruiti in un rozzo apparecchio

di scaglie di peperino legate da malta grigio scura, magra, vengono allestiti in senso E-O in un

momento che si ipotizza anteriore all’Età Flavia; spessi riporti vengono in seguito addossati ai

prospetti: che si tratti di accumuli di terreno sedimentario ricco di materiale archeologico (US 36), o

di “pacchi” costituiti per lo più da scaglie e ghiaia tufacea, derivanti da livellamenti o comunque

lavorazioni che possono aver comportato la necessità di una modificazione radicale della

morfologia del rilievo (US 84, 85), il risultato non cambia. La sezione inferiore dei muri finisce per

trovarsi al di sotto dei piani di calpestio. Di quanto si innalzino i livelli di vita non è lecito

occuparsi, se non rimarcando il fatto che l’intervento è da ritenersi tutt’altro che trascurabile.

Tralasciando per il momento il problema del contesto di origine, sarà utile evidenziare come lacerti

15

di una tessitura musiva riferibile probabilmente ad un medesimo contesto decorativo realizzato in

opus vermiculatum siano stati raccolti tanto dalla US 36, quanto da un esiguo relitto di stratigrafia

orizzontale (in particolare dalle US 9, 13, conservatesi nel volume compreso tra due murature, di

cui l’una in opera reticolata, l’altra assimilabile, per caratteristiche tecniche, alle limitrofe murature

pertinenti alla Fase V), rinvenuto nei limiti di un ristretto Saggio di scavo aperto nell’ambito di

lavori per conto Acea Distribuzione S.p.A. in Via Galilei, nei pressi dell’incrocio con Via Tasso, a

più di 100 metri di distanza. È da notare come gli strati di Via Ariosto (US 36) e di Via Galilei

all’incrocio con Via Tasso (US 9, 13) condividano una datazione, operata a spot sulla base dei

materiali correlati, all’Età Flavia. Su di una cronologia compresa tra la tarda Età Flavia e la prima

Età Antonina convergono anche indizi derivanti dall’analisi di strutture, come il muro in opera

laterizia USM 18, datato per via epigrafica, costruito contestualmente ai setti denominati USM 37,

68. Una rete di murature allestite entro trincea, i cui vespai, parzialmente messi in luce, si

rintracciano ad una quota certamente più alta di parte degli alzati pertinenti alla Fase III, segnala

come già prima della messa in opera del reticolo di muri entro cassaforma riferibili alla Fase V, si

sia provveduto ad una profonda ridefinizione degli spazi di vita, defunzionalizzando in gran parte le

strutture di Fase III. Tale periodo intermedio, chiamato Fase IV, si caratterizza per la messa in opera

di una rete di murature molto rada, se confrontata con il reticolo di Fase V, ma estesa su di una

vasta superficie, comprendente il Settore Ovest del Saggio 1 (USM 5, 44), il Saggio 2 (USM 52) e il

Saggio 3 (USM 54).

Labili tracce strutturali relative alle fasi successive alla V sono state evidenziate negli scarni resti di

un muro di fondazione entro trincea caratterizzato dall’abbondante impiego di marmi di riutilizzo

(USM 23), e in un’imponente quanto rozza fondazione in conglomerato cementizio, gettato in una

cassaforma allestita entro trincea con sezioni a scarpa (USM 60). A tale fase strutturale, identificata

come Fase VI, i cui resti sono concentrati nel Settore Ovest del Saggio 1, corrispondono rari

ritrovamenti di materiale mobile (pareti costolate di contenitori micacei del tipo LRA, due

frammenti relativi a distinti contenitori di Ceramica dipinta a bande), provenienti da un vasto e

poderoso riporto di terreno recante traccia delle attività antropiche intervenute nel lungo intervallo

compreso tra l’Età Repubblicana e l’Età Rinascimentale e Moderna (US 10). Da un limitato ambito

scoperto in Via Ariosto poco a Nord dell’incrocio con Via Galilei (US 30), proviene un repertorio

di materiale archeologico riferibile alla medesima fase, e comprendente per lo più frammenti di

contenitori da trasporto.

La geomorfologia dell’area su cui insistono i Saggi 1-3, ha con tutta evidenza influito sulla

conservazione, ancorché parziale, di tracce mobili ed immobili riferibili al periodo Post Antico.

Appare chiaro come lo scavo del Settore Est del Saggio 1, e dei Saggi 2, 3, abbia coinvolto strati di

16

origine (o comunque modificati dall’azione) antropica, comprendenti porzioni di terreno e strutture

riferibili a fasi prevalentemente antiche e tardoantiche, ed è ipotizzabile che le opere legate alla

strutturazione urbana del tardo Ottocento e del primo Novecento abbiano eraso totalmente le tracce

di contesti relativi a fasi di utilizzo più tarde, per loro natura più superficiali, conservatesi non a

caso là dove le condizioni di giacitura ne hanno consentito la permanenza allo stato di relitto.

Ovvero dove i resti di tali fasi sono stati accumulati allo scopo di eliminare dislivelli.

6. APPENDICE 1. ELENCO US.

0 Manto d’asfalto e massicciata stradale SS. 1, 2, 3

1 Muro di fondazione N-S in cassaforma (US -71) S. 1, Sett. Est

2 Muro di fondazione N-S in cassaforma ril. a E di USM 1 (US -74) S. 1, Sett. Est

-3 Taglio E-O per posa di infrastrutture elettriche e telefoniche (US 8) S. 1, Sett. E, O

-4 Taglio N-S per posa di infrastruttura di distr. del gas (US 70) S. 1, Sett. Est

5 Muro di fondazione entro trincea (US -73) S. 1, Sett. Est

6 Riempimento moderno grigiastro, incoerente, della US -9. S. 1, Sett. Est

-7 Taglio con profilo a U e andamento N-S in US 15 S. 1, Sett. Est

8 Riempimento di US -3 S. 1, Sett. E, O

-9 Taglio in USM 2, utile alla posa di infrastruttura idrica. S. 1, Sett. Est

10 Strato di terreno antropizzato fortemente rimaneggiato S. 1, Sett. O

11 Affioramento della superficie di un banco di tufo litoide. S. 1, Sett. Est

12 Strato di terreno argilloso tra le USM 2, 14, 44. S. 1, Sett. Est

13 Accumulo di scaglie di tufo verde coperto da US 12 S. 1, Sett. Est

14 Muro di fondazione N-S in cassaforma (US -76) S. 1, Sett. Est

15 Muro di fondazione in cassaforma in forma di platea (US -77) S. 1, Sett. Est

16 Riempimento moderno di US -79, taglio in USM 15. S. 1, Sett. Est

-17 Taglio effettuato in tempi recenti nella USM 15, a O della US 16. S. 1, Sett. Est

18 Muro N-S in opera laterizia. S. 1, Sett. Ovest

19 Muro di fondazione E-O in cassaforma (US - 47) a S di USM 18 S. 1, Sett. E, O

20 Solaio di Età Rinascimentale-Moderna gettato da USM 18 E S. 1, Sett. Ovest

21 Riempimento moderno, di consistenza incoerente, di US -17. S. 1, Sett. Est

22 Strato di scaglie di tufo verde, rilevato tra le USM 19 S e 23 E S. 1, Sett. Ovest

17

23 Muro di fondazione entro trincea appoggiato a USM 19 S S. 1, Sett. Ovest

24 Strato di scaglie di tufo verde, rilevato al di sotto di USM 14, 44. S. 1, Sett. Est

25 ANNULLATA

26 Strato di terreno bruno e friabile tra USM 15 O, 37 O, 19 N, 18 E S. 1, Sett. Est

27 Riempimento in mat. betonabile della trincea di posa cavi US -32 S. 2

28 ANNULLATA

-29 Taglio in USM 1, riempito da US 70 S. 1, Sett. Est

30 Cumulo di mat. archeologico rilevato in sez. O poco a Sud del S. 2

31 Muro E-O in bozze di peperino e malta grigia, friabile S. 2

-32 Taglio N-S, profilo a U, per posa infrastrutture. S. 2

33 Muro di fondazione E-O in cassaforma S. 2

34 Deposito di origine vulcanica, nero, friabile S. 2

35 Muro E-O in bozze di peperino e malta grigia, friabile S. 2

36 Strato di terreno antropizzato compatto, grigio, tra le USM 31, 33 S. 2

37 Muro N-S a cui si appoggia USM 15 O S. 1, Sett. Est

38 Strato di terreno antropizzato, compatto, scavato a O di USM 23 S. 1, Sett. Ovest

-39 Taglio in US 34 per posa in opera di USM 40 S.2

40 Muro di fondazione entro trincea US -39 S.2

41 Accumulo derivante dal crollo di parte della US 20 S. 1, Sett. Est

42 ANNULLATA

43 Strato di terreno bruno, friabile, compreso tra le USM 2 O, 44 N S. 1, Sett. Est

44 Muro E-O di fondazione entro trincea, ad Ovest di USM 2 S. 1, Sett. Est

45 Muro N-S in opera laterizia impostato sulla superficie della US 20 S. 1, Sett. Ovest

46 ANNULLATA

-47 Taglio utile alla posa in opera della USM 19 S. 1, Sett. Ovest

48 Strato di terreno bruno, incoerente, coperto da US 26 S. 1, Sett. Ovest

49 Strato di terreno friabile coperto da US 10, a N di USM 19 S. 1, Sett. Ovest

50 Affioramento di un banco di tufo litoide S. 2

-51 Taglio in US 50, utile alla posa in opera di USM 52 S. 2

52 Muro di fondazione E-O entro trincea (US -51) S. 2

53 ANNULLATA

54 Muro di fondazione E-O S. 3

55 Strato geologico di terreno sedimentario tagliato dalla US -56 S. 3

18

-56 Taglio nella US 55 funzionale alla posa in opera di USM 54 S. 3

-57 Taglio nella US 55 utile alla posa in opera di diverse infrastrutture S. 3

58 Riempimento pozzolanico del taglio US -57 S. 3

59 Strato di terreno ricco di mat. edile di risulta, tra USM 19 N e 18 O S. 1, Sett. Ovest

60 Muro di fondazione E-O rilevato a Nord di USM 18 S. 1, Sett. Ovest

61 Strato di terreno ricco di rottami edili tra USM 19 N e 18 O S. 1, Sett. Ovest

62 EGUAGLIATA ALLA US 62 S. 1, Sett. Ovest

63 Strato di terreno ricco di mat. anforaceo (ipotesi: bonifica) S. 1, Sett. Ovest

-64 Taglio funzionale alla posa in opera della USM 60 S. 1, Sett. Ovest

65 ANNULLATA

66 ANNULLATA

-67 Taglio nella sez. superiore di USM 18 per posa US 20 S. 1, Sett. Ovest

68 Muro N-S rilevato a Nord di USM 15 S. 1, Sett. Est

69 Strato di terreno tra USM 1 E e il limite Est del Saggio 1 S. 1, Sett. Est

70 Accumulo di materiale betonabile, riempimento di US -4 S. 1, Sett. Est

-71 Taglio funzionale alla posa di USM 1 S. 1, Sett. Est

72 Strato di terreno compreso tra le USM 1, 2 S. 1, Sett. Est

-73 Taglio utile alla posa in opera di USM 5 S. 1, Sett. Est

-74 Taglio utile alla posa in opera di USM 2 S. 1, Sett. Est

-75 Taglio utile alla posa in opera di USM 44 S. 1, Sett. Est

-76 Taglio utile alla posa in opera di USM 14 S. 1, Sett. Est

-77 Taglio in US 78, utile alla posa in opera di USM 15 S. 1, Sett. Est

78 Strato di terreno bruno, friabile, tra USM 14 O, 15 N e US 8 S. 1, Sett. Est

-79 Taglio N-S con profilo a U in USM 15 (riempito da US 16) S. 1, Sett. Est

80 Struttura di smaltimento delle acque pluviali, si appoggia a USM 68 S. 1, Sett. Est

81 Riempimento di US -7, taglio in USM 15 S. 1, Sett. Est

-82 Taglio E-O utile alla posa in opera di USM 33 S. 2

-83 ANNULLATA

84 Accumulo di scaglie di tufo litoide rossastro, a Sud di USM 35 S. 2

85 Accumulo di scaglie di tufo litoide grigiastro, tra USM 35 N e 52 S S. 2

-86 Taglio di parte di USM 37 0 S. 1, Sett. Est

-87 Taglio utile alla posa in opera di USM 23 S. 1, Sett. Ovest

88 Muro N-S in mattoni legati da malta violacea, tenace a N di USM 19 S. 1, Sett. Est

19

7. APPENDICE 2. ELENCO MATERIALI CORRELATI.

(Consegnati presso il deposito localizzato nei locali Ex Palazzo delle Poste-Cantiere C.d.P.)

US 10

-Marmo: 1 lastrina di marmo bianco a grana fine, 1 lastra di Greco Scritto, 1 lastrina di Portasanta,

2 lastre di Africano Grigio, 2 lastrine di Ardesia, 1 lastra modanata di Pavonazzetto, 2 lastre di

Tasio, 1 frammento di colonna scanalata di Bigio Antico, 3 lastre di Giallo Antico (1 riscaldata), 1

lastrina e 1 frammento di cornice marcapiano modanata di Rosso Antico, 2 lastrine (1 delle due è

parietale: foro da grappa su un lato originario) di Bardiglio, 1 cornice marcapiano modanata di

Cipollino Verde (altezza: 4 cm, profondità alla base: 5 cm, larghezza del piano di appoggio

superiore: 3 cm, decorata con gola rovescia);

-Tessere musive nere (dim. 1x1,2; 1x1,5 cm; 1,8x2 cm);

-Maiolica rinascimentale e moderna ( 1 framm. di boccale, 3 framm. di orlo di piatto a tesa);

-Ceramica a vernice nera (parete- non id, orlo forma non id.);

-Tessere musive bianche (dim. 1,5x1,7 cm, 2.5x1.2 cm);

-LRA (parete costolata);

-Invetriata: sottodipinta solo internamente a petali bianchi (coperchio); Invetriata ingobbiata

arancione (ciotola ad orlo ingrossato e listello separati da un cavetto); Invetriata monocroma gialla

(boccale);

-Ceramica da fuoco: pentola ad orlo estroflesso e terminazione a becco;

-Ceramica d’impasto/ argilla refrattaria: Orlo con attacco d’ansa di anforetta a pareti costolate;

-Ceramica dipinta a bande (2 frammenti riferibili a 2 distinti contenitori);

-Anfore / Contenitori da trasporto: parete di contenitore globulare costolato (anfora non id.); ansa di

anfora betica; ansa di anfora tipo Empoli;

-Ceramica da cucina africana: Coperchi a patina cenerognola;

-Ceramica d’uso comune: Coperchio;

-Argilla depurata: fondo di olla;

-TSA C: parete riferibile a forma non id., parete frammentaria decorata a rilievo applicato (residua

parte anteriore di un pesce);

-Lacerti di intonaco dipinto (giallo);

-Laterizi frammentari;

-Testa di chiodo in ferro a sezione quadrata;

-Faune: ossi, reperti malacologici.

20

US 16

-TSA: scodella Lamb. 40 = Hayes 50 (orlo);

-Lucerna.

USM 20

-tubulo parietale a sezione rettangolare (superficie interna annerita);

-Maiolica : orlo di piatto a tesa;

-Ceramica ingobbiata: ansa filiforme.

USM 23

-Anfore: pareti non id.;

-Marmo: 1 lastra (1 lato originario e 1 lato spezzato per riutilizzo) e 1 lastrina di Giallo Antico

riscaldato, 1 lastrina di Granito del Foro (1 lato originario); 1 spessa lastra triangolare con superficie

incisa da alloggiamento per grappa e sezione gradinata in Marmo Proconnesio; 1 grossa scaglia

dello stesso marmo (dim. 19x8x4 cm.); 1 grossa scaglia di Travertino (dim. 23x9x6 cm.).

US 26:

-Ceramica d’uso comune: pareti di esemplari caratterizzati da impasto ricco di grossi inclusi;

-Ceramica da fuoco: pareti di forme non idd., olla a tesa a profilo rettilineo separato dal corpo del

vaso da un profondo incasso;

-Ceramica a Vernice Nera: orlo estroflesso di coppa a calice;

-Anfore: contenitori cilindrici (impasto rosso mattone con inclusi bianchi e frequenti vacuoli;

steccatura esterna con ingobbio beige); anfora betica Dressel 14 (ansa); pareti forme non id.;

-TSA: pareti forme non id., ciotola su basso, tozzo piede ad anello, verniciata solo esternamente con

vernice sottilissima.

-Ceramica a pareti sottili;

-Tubulo parietale: frammento laterizio zigrinato in superficie.

-Tessera musiva bianca 1,7x1,7 cm;

-Maiolica rinascimentale: piatto a tesa.

-Faune: ossi.

US 30

-Anfore: Contenitori cilindrici di medie dimensioni (frammenti tipologici: orlo con attacco d’ansa;

puntale; ansa a orecchia; spalla); Keay LII (ansa a sezione circolare); Empoli (ansa a sezione quasi

21

rettangolare); Contenitori cilindrici di grandi dimensioni (pareti e breve, massiccio puntale con

piccola concavità: Keay VIII B / Keay XXXV); forme non idd.: pareti;

-Ceramica da cucina: orlo di ciotola.

US 36

-Ceramica a pareti sottili: boccalino;

-Ceramica da fuoco: coperchio con orlo a becco;

-Anfore: pareti forme non id.;

-Intonaco dipinto monocromo rosso;

-Laterizi: elementi di opus spicatum;

-Faune: ossi, denti di equino/ bovino;

-Frammento di mosaico con tessere costituite da minute scaglie di marmo bianco e blu egizio.

US 38

-Lastrine marmoree da opus sectile: Bardiglio, Proconnesio, Pavonazzetto (1 lastrina modanata),

Bianco a grana fine (lastra di litotipo traslucido; parasta scanalata di marmo lunense);

-TSA: lucerna;

-Anfore: contenitori cilindrici di medie dimensioni; forme non idd.: pareti;

-Ceramica da fuoco invetriata solo internamente/ solo esternamente (coperchio con vetrina stesa

mediante spugnatura);

-Invetriata monocroma gialla: parete;

-Invetriata sottodipinta solo internamente (ciotola con orlo cordonato e listello, decorata a petali

bianchi);

- Invetriata sottodipinta solo esternamente (coperchio decorato a petali gialli);

-Maiolica bianca: piatto a tesa.

US 41

-Lacerto di manufatto riferibile al solaio USM 20, di cui la US 41 costituisce parte dell’accumulo di

crollo, composto da laterizi frammentari legati da malta grigia particolarmente tenace.

US 49

-Marmo: lastrine di Breccia Corallina e Porfido Verde;

-Anfore: contenitori cilindrici medie dimensioni / Spatheia;

-TSA: orlo di piatto assimilabile alla forma Hayes 48A.

22

US 63

-Tufello da opera mista (19x7x7 cm);

-Frammento di opus spicatum (3 laterizi legati da malta pozzolanica grigio-violacea ricca di inclusi

e minuti frammenti laterizi);

-Marmo: lastrine -modanate e non- di Pavonazzetto; listello di Rosso Antico; lesena scanalata di

Cipollino Rosso; Marmo a grana media identificabile con il Tasio (2 lastre di spessori diversi);

lastrina di Breccia pavonazza chiara.

-Faune: ossi;

-Ceramica da fuoco: orlo ingrossato riferibile a forma aperta in argilla refrattaria di colore

giallastro; orlo estroflesso di olla; orlo aggettante di pentola a sezione superiormente polilobata);

-Anfore: Dressel 2-4; Dressel 20; Belltràn II B;

-Sigillata chiara A a strisce: fondo di tegame;

-Ceramica da cucina africana: coperchi a patina cenerognola;

-Ceramica d’uso comune: pareti non id.;

-Argilla depurata: lucerna; contenitore globulare costolato; catino ad orlo ingrossato;

-Frammento di cocciopesto con superficie lisciata e coperta di rosso;

-TSA: lucerna e parete non id.

8. APPENDICE 3. ELENCO REPERTI NOTEVOLI.

(Consegnati presso il deposito localizzato nei locali Ex Palazzo delle Poste-Cantiere C.d.P.)

1.30: Frammento di anfora riferibile al tipo dei contenitori cilindrici di medie dimensioni (orlo con

attacco d’ansa).

2.38: Frammento di lastrina modanata di marmo Pavonazzetto.

3.38: Frammento di coppa ad orlo cordonato di Invetriata sottodipinta, decorata a petali bianchi

(invetriatura solo interna, esterno annerito).

4.38: Frammento di coperchio di ceramica Invetriata: invetriatura bruna, distribuita mediante

spugnature sulla superficie esterna dell’esemplare.

5.38: Frammento di coperchio di Invetriata sottodipinta decorata a petali bianchi (invetriatura solo

esterna).

6.16: Frammento di lucerna a impasto verde decorata, sulla spalla, a stampiglie concentriche.

7.26: Frammento di olla di ceramica da fuoco (orlo a tesa orizzontale semplice, separato dal collo

mediante un listello).

23

8.16: Frammento di scodella Lamboglia 40 = Hayes 50 (orlo).

9.28: Frammento di grande piatto a tesa di Maiolica Rinascimentale (orlo a tesa).

10.63: Frammento di scodella Lamboglia 40 = Hayes 50 (orlo).

11.63: Orlo a tesa rettilinea di argilla depurata con ansa orizzontale a sezione circolare, impostata

sotto l’orlo.

12.38: Orlo di coperchio di ceramica da fuoco con fori di restauro.

13.38: Frammento di parete costolata di ceramica da fuoco.

14.49: Orlo di scodella tipo Hayes 48A.

15.44: Frammento di ceramica dal conglomerato cementizio di USM 44. Raccolta nel corso del

campionamento della malta dal corpo della muratura, può essere assegnata alla categoria della

Ceramica a vernice rossa interna (II sec.a.C.- III sec.d.C.).

16.59: Elemento discoidale in osso, con foro centrale passante, utile all’incasso di un elemento

frammentario a sezione troncoconica; il disco è inciso da due incisioni con profilo a U,

concentriche, lungo le quali si allineano fori passanti, in cui è inserito un sottile nastro di rame;

diametro 2.5 cm, spessore 0.3-0.6 cm

17.10: Profilo completo di scodella di ceramica acroma su piede ad anello ed orlo estroflesso.

Presenza di rari, grossi inclusi rossastri; superfici non polite, quella esterna steccata. Possibile

biscotto non rifinito.

18.10: Frammento di parete costolata assimilabile ai tipi LRA.

19.10: Frammento di orlo con attacco d’ansa di forma chiusa in Invetriata monocroma gialla.

20.63: Lucerna di argilla depurata.

21.63: Frammento di parete costolata riferibile a olla globulare in ceramica comune.

22.63: Orlo a tesa di ceramica da fuoco.

23.63: Frammento di lucerna in TSA con decorazione rotellata.

24.63: TSA, frammento di ciotola su piede ad anello, con profilo pseudo-carenato, assimilabile al

tipo Hayes 27 (variante 9), appare in contesti databili a partire dalla prima metà del III sec.d.C. Vedi

Hayes 30.

25.63: Collo di olpe in argilla depurata.

26.10: Cornice marcapiano modanata (gola rovescia) in Marmo Cipollino verde.

27.10: Orlo con attacco d’ansa di anforetta realizzata in ceramica d’impasto; pareti costolate.

28.10: Ceramica da fuoco: parete.

29.10: TSA, parete a decoro applicato sulla superficie interna dell’esemplare (pesce: parte

anteriore).

24

30.10: Ceramica dipinta a bande: parete di forma chiusa (brocca/boccale) decorata sul ventre da

linee rosse orizzontali parallele, sulla spalla da linee verticali.

31.63: Anfora assimilabile a forma attardata del tipo Beltràn IIB: orlo con attacco d’ansa.

32.10: Reperto numismatico non id.

33.36: Lacerto musivo con ordito in minute scaglie di marmo bianco e tessere irregolari in blu

egizio.

34.18: Laterizio bollato.

35.45: Laterizio bollato.

9. APPENDICE 4. ELENCO FOTOGRAFIE.

FOTO NUMERO DI US/USM FOTO NUMERO DI US/USM

1 1, 2 31 24, 44, 78

2 1, 2 32 15, 26

3 1, 2 33 15, 26

4 2 34 15, 26, 28, 37

5 1, -4 35 18, 19, 20, 28, 41, 45

6 1, -3 36 18, 19, 20, 28, 41

7 1, -4 37 18, 19, 20, 28, 45, 48

8 1, -3, -9 38 15, 26, 37

9 2, -3, -9 39 15, 37

10 -3, 8, 12, 14, 15, -17, 24, 44, 78 40 -3, 18, 19, 20, 45

11 8, 14, 24, 44, 78 41 -3, 18, 19, 60

12 2, -9, 12, 14, 15, 24, 44, 78 42 -3, 18, 19, 60, 63

13 2, -3, 8, 12, 14, 15, 44, 78 43 18, 19, 60, 62, 63

14 -3, -7, 8, 14, 15, -17, 44, 78, -79, 81 44 -3, 18, 20

15 -3, -7, 8, 14, 15, -17, 44, 78, -79, 81 45 -3, 8, 19, 49, 61, 62, 63

16 -3, 15, 68, 78 46 18 (Bollo laterizio)

17 15, 68, 78 47 -3, 29, 38, 39, 40

18 14, 15, 24, 44, 78 48 -3, 29, 38

19 24, 44, 78 49 54, 55, -56

20 15, 78 50 54

25

21 15, 24, -17, 78 51 54

22 -3, 8, 15, 68, 78, 80 52 35, 53, 85

23 2, 5, -9, 72 53 34, 35, 53, 84, 85

24 2, -3, 5, -9 54 53

25 2, 5 55 34, 52, 53

26 2, -9, 12, 13, 14, 44 56 34, 52, 53

27 2, 13 57 34, 50, 52

28 2, 14, 44 58 33, 34, 35, 84

29 44 (Reperto Notevole 15.44) 59 33, 34, 84

30 2, -3, -9, 14, 44, 78 60 33, 34, 84

61 33, 34 79 37, 48, 88

62 33, 34, 36 80 88

63 31, 33, 34, 36 81 Chiusura S. 2 (Parziale)

64 31 82 19, 63 (Particolare del cumulo di anfore)

65 31, 34, 36

66 Chiusura S. 1 Sett. Est

67 Chiusura S. 1 Sett. Ovest (Parziale)

68 Chiusura Saggio 1 Sett. Est

69 Chiusura Saggio 1 Sett. Est

70 30

71 30

72 18 (Part.: Bollo Laterizio)

73 -3, 19, 23

74 -3, 19, 23

75 -3, 23

76 19, 23

77 -3, 19, 22, 23

78 19, 37, 48, 88