Lavorare in comune: i bibliotecari al servizio delle imprese e dei lavoratori negli spazi di...
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Lavorare in comunebibliotecari al servizio delle imprese e dei lavoratori negli spazi di coworking
Tommaso Paiano, Warehouse Coworking Factory, Marotta (PU)
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La biblioteca per lo sviluppo del Paese: tra economia e welfareDICIASSETTESIMO WORKSHOPBari, 30 marzo 2015 Hotel Palace
Grazie alla sharing economy le biblioteche riacquistano centralità come spazio fisico e i bibliotecari si possono proporre sempre di più come professionisti della conoscenza e dell'informazione anche fuori dalla biblioteca
1. Biblioteconomia speciale e aziendale2. Il capitalismo in-finito e la sharing economy3. Il quinto stato4. Il coworking in biblioteca5. I bibliotecari coworker6. Convivere e integrarsi: un esempio
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Resoconti delle giornate di studio della sottocommissione biblioteche aziendali 1988-1991 (sez. AIB Piemonte)
● 1988: Profili di biblioteche aziendali ● 1989: Libro e documentazione in azienda: un investimento che
rientra● 1990: Il libro come veicolo di informazione e cultura in azienda● 1991: Il management delle biblioteche aziendali
1954Viene costituita la Commissione per le biblioteche speciali e i servizi d'informazione, di cui sono magna pars Bruno Balbis e Maria Pia Carosella, con il compito di curare una Guida delle biblioteche scientifiche e tecniche e dei centri di documentazione italiani
1981-1983Nascono: AIDA, ANFOV (Associazione nazionale fornitori di video-informazione), ANIIS (Associazione nazionale dell’industria dell’informazione specializzata), GIDIF-RBM (Gruppo di studio dei documentalisti italiani dell’industria farmaceutica e degli istituti di ricerca biomedica), IDS (Gruppo Informazione Documentazione Industria)
Capitalismo in-finito?
● sistema finanziario● sistema delle imprese transnazionali● sistema dei trasporti● sistema della governance europea e internazionale● sistema delle informazioni (nel quale anche i
bibliotecari operano)
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1. consumo collaborativo: cioè l'accesso a beni o servizi attraverso il baratto, il noleggio, il prestito, il commercio, il leasing, la rivendita (gruppi di acquisto solidale, cohousing, carsharing, couchsurfing, ecc)
2. produzione collaborativa: gruppi o reti di progettazione condivisa che producono e distribuiscono beni e servizi (coworking, codesign, fablab, ecc)
3. apprendimento collaborativo: imparare insieme a partire da esperienze, competenze e conoscenze condivise (corsi, network online);
4. finanziamento collaborativo: prestiti e investimenti effettuati da individui o gruppi al di fuori delle istituzioni finanziarie tradizionali (crowdfunding, social lending).
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Sharing economy
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Pubblico Privato Terzo settore
Pubblico Privato Terzo settore ?
Fino al 2000
Dal 2000
Soddisfazione dei bisogni
Workplace Trends: smart workingCoworking: modello lavorativo basato su un insieme di pratiche di scambio e condivisione di beni materiali, servizi e conoscenze
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1. parità tra uomini e donne2. alti livelli di istruzione3. vecchie e nuove professionalità coinvolte4. spazi comuni e individuali5. postazioni di lavoro e aree relax6. condivisione e serendipity7. incremento del capitale sociale8. esternalità positive per le aziende del territorio9. riqualificazione urbana
10. collaborazione pubblico-privato11. mutualismo12. formazione e competenze
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E le biblioteche?
Si vanno diffondendo all'interno delle biblioteche spazi e servizi dedicati a makers, fablab e, in particolare all'estero, spazi di coworking. Le parole chiave più ricorrenti nelle esperienze e negli studi di settore all'estero individuano la biblioteca come supporto e servizio all’autoimpiego e ai nuovi imprenditori; piccole e grandi incubatrici di startup; spazio per la community collaboration, coworking, digital media labs, hackerspaces
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E le biblioteche?
1. postazioni singole e sale riunioni2. aree per parlare al telefonino3. aree per fare videoconferenze4. collezioni cartacee e digitali5. reference e fornitura di
informazione personalizzata6. utenti come risorse per altri utenti7. personale bibliotecario competente
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Un programma del governo britannico punta a trasformare le biblioteche in centri di attivazione economica, oltre che culturale. Grazie a nuovi fondi, nelle biblioteche di 12 città si potranno ottenere consulenze e supporto gratuiti per lanciare la propria impresa, incoraggiando soprattutto le donne e le minoranze etniche...
Innanzitutto, non è obbligatorio che il bibliotecario sia dipendente pubblico o privato per lavorare in coworking. Può essere anche un freelance, un libero professionista, uno startupper… cioè un lavoratore autonomo e indipendente
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Il bibliotecario coworker rielabora tutta la tradizione biblioteconomica-documentalista e deve essere competente:
1. nell’analisi del contesto; nella scelta degli spazi, nell’arredamento, nell’allestimento delle postazioni;
2. nell’acquisizione e il trattamento delle collezioni; 3. nell’erogazione di servizi di reference e formazione; 4. nella gestione delle community e delle competenze professionali;5. nella classificazione di idee, conversazioni, vocabolari, progetti; 6. nella scrittura, l’editing, la creazione, la traduzione di documenti,
report personalizzati, rassegne stampa e profili aziendali;7. nelle politiche di accesso e possesso della proprietà intellettuale.
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La sharing economy in generale e il coworking in particolare ci consentono di riannodare i fili delle differenti tipologie di strutture, titolarità, servizi bibliotecari e:
1. partecipare ai processi lavorativi, creativi e innovativi;2. supportare freelance, lavoratori dipendenti, imprese e precari in
un ottica di welfare;3. contestualizzare le informazioni, trasformarle in conoscenza, e
collegare le diverse conoscenze tra loro (formali, informali, contestuali)
Una grande occasione
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Una grande occasione:lavorare in comune
Ma anche con: architetti, designer, grafici, psicologi, avvocati, artigiani, consulenti di marketing, social web manager, ingegneri, fotografi, commercialisti, giornalisti, traduttori, project manager, ecc...
Non solo con: maestre, insegnanti, docenti, pediatri, informatici, scrittori e editori….
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Obiettivo del corso è portare l’imprenditore a strutturare il suo progetto di business senza andare “all’arrembaggio”, dotandolo di conoscenze e competenze indispensabili in un mercato che è profondamente cambiato.
nuovogeronimo.it
● Destinatari: Disoccupati e/o inoccupati, lavoratori autonomi, neo partite IVA, tutti regolarmente iscritti al Centro per l’impiego del territorio di competenza.
● Requisiti: In possesso di Diploma di Istituto Secondario di II grado e/o Laurea.
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1. Consulente marketing e strategie “digital” per lo sviluppo del business
2. Avvocato3. Consulente bibliotecario4. Consulente in sviluppo personal branding, gestione dei
canali social, progettazione campagne ed eventi5. Consulente in gestione di processi partecipativi6. Coworking manager7. Psicologo del lavoro8. Ricercatore Istao Business School
Professionalità coinvolte:
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MODULO 1Creatività, Modelli Collaborativi e Intelligenza Collettiva
MODULO 2Information Literacy / Comunicare nella rete
MODULO 3Valore e sostenibilità economica del progetto
18 posti disponibili - 60 candidati da selezionare
corso di 84 ore