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Uova con omega 3, patate al selenibra... hi una parola, "ftmctional foofcon sostanze utili a stare meglio, cTsupermercati. Ecco come sceglierli

con

I "functlonal foodsono f armaci e nonno finalità terapeutima possono produrrestitetti benefici su unafunzioni detTorganisi

fi-litii

Ul SALUTE E SERVITALAURA BELLI

M I L A N O M A R Z O

Patate con selenio, uova conomega 3, zucchero e panecon fibra prebiotica, marga-rina e latticini con fitostero-li. E ancora, yogurt e snack

arricchiti da probiotici, latte fer-mentato con peptidi bioattivi o a-cidi grassi e omega 6. La lista di"functional food" (cibi funzionali)sembra allungarsi di giorno ingiorno e con questa anche la con-fusione per chi, di fronte agli scaf-fali del supermercato, non sa checosa comperare. Anche perché i"clainv sulle confezioni sono in-vitanti e sembrano avere sul serio

funzioni indispensabili: abbassareil colesterolo, rallentare T invec-chiamento, contrastare la forma-zione di radicali liberi, potenziarele difese immunitarie, riequilibra-re fa flora intestinale...

«Bisogna capire innanzituttoperché e con quali finalità questialimenti sono stati creati», spiegala dottoressa Evelìna Plachi, spe-cialista in scienza dell'alimenta-zione. «La legislazione europea inmateria è ancora poco chiara, bi-sogna quindi ragionare sulla defi-nizione data dal ministero dellaSalute, secondo cui si tratterebbedi alimenti che non hanno finalitàterapeutiche, ma che possono es-sere in grado di produrre =£>

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=^> effetti benefici su unao più funz ion i na tura l idell'organismo. Quindinon cibi migliorati per iltipo di "apporto nutrizio-nale", ma per la funziona-lità aggiunta. Servono apromuovere azioni protet-tive e di rinforzo a favoredell'organismo». Ma conquale criterio acquistarli eassumerli? «Chiedendo,come per gli integratori, ilparere di uno specialista odel proprio medico, chepotrà indicare il prodottopiù adatto da usare comeaiuto preventivo e/o pro-tettivo per un certo perio-do. Per esempio: è stato ri-scontrato un valore di co-lesterolo alto? Si esce daun periodo di ricadute in-fluenzali? L'intestino fa icapricci? Allora questiprodotti possono essere u-tili. ma va ricordato chenon rappresentano la solu-zione unica al problema. Soprat-tutto non bisogna pensare che so-stituiscano le cure mediche».

NUTRACEUTICI & COSMECEUTIdAltre due categorie sono in for-

te crescita. La prima è quella dei"nutraceutici", che sono la versio-ne concentrata della "parte miglio-re'' di un alimento in forma di pil-lole. Licopene (antiossidante), car-nìtina (metabolismo dei grassi),octasanolo (attivo contro il cole-sterolo alto), proantocianidine (an-tiossidanti), acido linoleico (car-dioprotettivo) sono alcune dellesostanze estratte dagli alimenti (oricavate per sintesi) e trasformatein nutraceutici. «Anche in questocaso, non vanno presi con legge-rezza, ma solo dopo aver chiesto ilparere del proprio medico», conti-nua la dottoressa Plachi. «Soprat-tutto perché sul lungo periodopossono dare luogo a degli accu-muli, specie se si assumono altriintegratori. Anche quando il pro-dotto in questione viene vendutocome semplice antiage, andrebbesentito il parere di un esperto.Nessuna crociata contro questogenere di prodotti, che, anzi, stan-no aprendo la strada a nuove epratiche compensazioni in termi-ni nutritivi, ma solo attenzione ebuon senso: come per il "functio-nal food" anche l'assunzione diprodotti di questo tipo potrebbenon rendersi necessaria seguendoun'alimentazione bilanciata».

La seconda categoria in que-stione è quella dei "cosmeceutici",che sono la nuova frontiera della

IL CIBO ORANUTREI GENIprandi novità in arrivo nelUcampo della nutrizione:sta nascendo una nuova epotenziata classe di nutra-ceutici, i nutrigenomici, ali-menti che conterrebbero in-gredienti in grado di agiresui geni in modo da preve-nire l'insorgere di alcunemalattie. Se ne è parlato il13 e 14 marzo a Parigi, du-rante il convegno interna-z ionale Nutrigenomics2008. In particolare, secon-do uno studio del professorFrancesco Maretta (espertodi nutrigenomica), si è evi-denziata la capacità di unasostanza, l'Fpp (Fermentedpapaia preparation), di atti-vare una serie di funzioniprotettive dei geni.

che,fa",ire di uo", hai

varie funzio-quella an-

ssidante a~lla cardio-

Cosmetici pòlerf ottimirisultati, ma è sempte meglio rivolgersi al mecScocosmetica e sconfinano nella tera-pia farmacologica. «Le normativein merito hanno confini ancorapoco segnati», avverte il professorAntonino Di Pietro, specialista indermatologia e presidente Isplad(Istituto di dermatologia plastica).«Teoricamente l'acquisto di uncosmeceutico. al pari di quello diun farmaco, dovrebbe essere vin-colato alla presentazione di una ri-cetta medica. Questo discorso va-le sia per preparati che trattanopatologie dermatologiche minorisia per quei presidi che vengono

prescritti e usati nelle fasi di pre epostintervento chirurgico. Esisteperò una nuova e ricca categoria dicosmeceutici. per i quali la ricettadello specialista non è necessaria.Si tratta di cosmetici potenti, su-perconcentrati e a base di sostanzesolitamente di appannaggio deldermatologo o del medico esteti-co. Oltre alla qualità degli ingre-dienti, che incide sul prezzo, è lamaggior percentuale a determina-re un'azione più potente del co-smeceutico rispetto a una crematradizionale. Percentuale masgio-

re, ma, sottolineiamo, comunquesicura per un uso domiciliare. I co-smeceutici non vanno usati d'abi-tudine, ma intesi come trattamen-to periodico e sono in grado, a se-conda della formula, di risveglia-re e rafforzare i diversi meccani-smi della pelle: rigenerazione cel-lulare, produzione di collagene, a-zione antiossidante... Non hannocontroindicazioni, ma chiederecomunque un parere al propriomedico è sempre un gesto chepremia in sicurezza».

Laura Belli

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