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Laura Tiozzo05 giugno 2009
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3
Serve per semplificare, organizzare;
È uno schema di riferimento;
Ha funzione orientativa, organizzativa ed esplorativa nei confronti di una realtà da organizzare
Da Dizionario di servizio sociale “modelli di servizio sociale”, Dal Pra M.
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È uno schema teorico/interpretativo su cui costruire gli indicatori di verifica e valutazione dei risultati, in relazione agli obiettivi preposti
A fondamento e indirizzo dell’azione, dell’intervento, della sperimentazione
È uno strumento indispensabile per un lavoro scientifico verificabile, controllabile, trasmissibile
(Bartolomei A., Passera A.L. “L’assistente sociale” ed CieRre, seconda edizione)
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I modelli di servizio sociale sono sempre orientati alla PRATICA e si basano su principi, obiettivi, contenuti della situazione.Hanno bisogno di essere testati con la realtà.
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Cfr. schema di Dal Pra Ponticelli…
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Paesi anglo americani:
Problem solving (Perlman, 1957) ispirato alle teorie della psicologia cognitivista e umanistica
Psico sociale (Hollis, 1964) ispirato alla scuola diagnostica di orientamento psico analitico diffusa dagli anni ’20 in USA
Funzionale (Smalley, 1967) influenzato dalle teorie neo freudiane 8
Anni ’70 sviluppo teorie sistemiche: nuovi impulsi elaborazione modelli che tenessero conto oltre che della dimensione individuale anche di quella integrata:
Modello sistemico relazionale Modello centrato sul compito Modello unitario (problem solving)
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Modelli orientati alla psicanalisi
Modelli di lavoro coi gruppi
Lavoro di comunità, che assume sempre più rilevanza
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Lo sviluppo dei modelli fu lento perché il servizio sociale non era inserito nelle Università
Anni ’50 : utilizzo modelli americani grazie a d incontri, traduzioni di opere. Limite: erano stati elaborati in contesti diversi!!
Messa in discussione negli anni ’70. In quegli anni grossi cambiamenti: rifiuto di modelli settorializzati e messa a punto di modelli sempre più integrati e unitari. Nel frattempo inserimento disciplina nelle università, che ha dato impulso all’elaborazione teorica.
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Modello sistemico (Lerma, 1992)
Approccio psicanalitico e socio clinico (Piscitelli, 1996)
Problem solving (Ferrario, 1996)
Modello unitario centrato sul compito (Ferrario)
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riferimenti: psicologia cognitivista-costruttivista, psicologia dell’io neofreudiana, psicologia umanista
assunti: 1. l’uomo è dotato di una mente attiva che
gli permette di selezionare e organizzare le informazioni provenienti dalla realtà costruendo così le sue mappe cognitive;
2. ogni individuo costruisce il suo percorso in base alle proprie motivazioni (bisogni, ambiente..);
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il comportamento è guidato da la propria percezione del mondo le motivazioni la capacità di fronteggiare i problemi
intervento di servizio sociale deve guidare la persona a comprendere quali sono gli schemi più adeguati per progettare percorsi di vita realistici. Accanto, deve anche essere svolta un’azione verso le istituzioni perché siano in grado di offrire un ambiente nutritivo.
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Riferimenti:1. teoria dei sistemi;2. applicazioni nella terapia familiare.
focus non tanto sull’individuo ma sul sistema in cui esso è immerso, nelle relazioni che vive. Ciò è fondamentale e interessa le varie fasi del processo di aiuto
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È un modello olistico (affronta le problematiche nei loro aspetti individuali e collettivi). Focus su tre dimensioni: individuo/comunità/istituzioni.
Focus su compito (individuare un campo definito in cui si possibile produrre dei risultati, strutturare l’intervento) e rete.
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Riferimenti teorici:
1. focus su individuo e ambiente e sulla loro interazione; rapporto ecologico e dinamico
2. visione dell’uomo come esploratore del mondo e costruttore di soluzioni in base alle proprie motivazioni e bisogni
3. nicchia ecologica: reinterpretazione degli elementi dell’ambiente operata dai soggetti
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Dal greco METHODOS: l’andar dietro per cercare, per investigare; via, modo dell’investigazione
METODOLOGIA
TECNICA
PARADIGMA
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Procedimento logico, ordinato e sequenziale di attività, orientate al raggiungimento di un risultato prefigurato, sulla base di ipotesi congruenti, che può essere conoscitivo o operativo a seconda dello scopo e delle finalità che guidano l’implementazione delle attività stesse
(Bartolomei A., Passera A.L. “L’assistente sociale” ed CieRre, seconda edizione)
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È un procedimento logico
È riproducibile
È trasmissibile
È applicabile a procedimenti diversi
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UNITARIO (correlazione progettuale degli obiettivi)
GLOBALE
DINAMICO
CONDIVISO22
FASE CONOSCITIVO DESCRITTIVADefinizione e formulazione dell’oggetto di analisi
attraverso la selezione e interpretazione dei dati raccolti
FASE VALUTATIVO DECISIONALEValutazione dei dati e generazione di ipotesi per la
ricerca di una strategia attraverso un confronto con le teorie, presa di decisioni e formulazione di un piano di azione
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FASE ATTUATIVAAttuazione del piano di azione e continuo
monitoraggio della congruenza degli obiettivi FASE DELLA VERIFICA E DELLA
CONCLUSIONEVerifica degli obiettivi raggiunti e dell’efficacia
delle strategie attuate (Pieroni G., Dal Pra Ponticelli M., Introduzione al
servizio sociale, Carocci Faber)24
Laura Tiozzo05 giugno 2009