L’unicità di Marx - THEOREIN ALETHEIA · 2018. 8. 22. · di qualità per cui essa, per un...

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La posizione che Karl Marx occupa nello sviluppo del pensiero moderno non è facilmente definibile in modo univoco. La sua è, infatti, una figura intellettuale che non si lascia facilmente collocare nell’ambito delle divisioni disciplinari comunemente accettate. Soprattutto nel periodo della sua formazione e dei suoi primi scritti, Marx è un filosofo che si colloca nell’ambito della sinistra hegeliana, anche se con una posi- zione molto peculiare; già con L’ideologia tedesca, però, si orienta verso una trasformazione della filosofia in teoria della società e della storia, e si pone quindi come uno dei padri fondatori della moderna scienza sociale. Nel periodo che culmina con la rivoluzione europea del 1848 (quando pubblica con Engels il Ma- nifesto del partito comunista) Marx è soprattutto un pensatore politico; ma l’opera della sua vita, Il capitale, il cui primo volume vede la luce solo nel 1867, reca come sottotitolo Critica dell’economia politica, e lo po- ne quindi fra i classici dell’economia moderna. Marx, dunque, non è collocabile all’interno di una singola disciplina: attraversando filosofia e teoria sociale, politica ed economia, la sua opera costituisce un’espe- rienza unica nella storia del pensiero, sia per la trasversalità multidisciplinare che la contraddistingue, sia per l’influenza straordinariamente grande che ha avuto sulla cultura e soprattutto sulla storia politica dell’Eu- ropa e del mondo. L’unicità di Marx, che ne ha fatto il pensatore più influente nella storia degli ultimi due secoli, può essere compresa soltanto se ci si rende conto che il suo contributo, proprio in quanto non è riducibile a nessuna disciplina specifica, dev’essere inteso piuttosto nella sua peculiarità: e questa peculiarità sta nel fatto che Marx è stato il primo pensatore, nella storia dell’Occidente, che ha conferito alla critica radicale della so- cietà uno statuto scientifico e una prospettiva di articolazione politico-organizzativa, creando quindi qual- cosa che prima non c’era, una novità radicale che la storia dell’Occidente, fino ad allora, non aveva mai co- nosciuto. Naturalmente, prima di Marx, non erano mancate forme, più o meno moralistiche, di critica della società, della proprietà, dell’ineguaglianza, così come forme di politica rivoluzionaria radicale (per esempio nelle componenti più estreme della Rivoluzione francese, come la “Congiura degli eguali” di Babeuf). Rousse- au, nel Discorso sull’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini, aveva sviluppato una profonda critica filosofica della società inegualitaria; ma solo con Marx, un secolo dopo, la critica compie quello straordinario salto di qualità per cui essa, per un verso, si salda con la conoscenza scientifica, storica ed economica della so- cietà, per l’altro, si connette a una prospettiva politico-pratica, che si sostanzia dell’analisi sociale e si lega ai conflitti reali tra le classi. da S. Petrucciani, Marx, Carocci, Roma 2009, pp. 9-10. S. Petrucciani, L’unicità di Marx Nel suo saggio sulla filosofia di Marx, Stefano Petrucciani indica quali sono i principali caratteri che determinano l’unicità del pensiero marxiano all’interno della tradizione filosofica, il suo rapporto con la nascita di nuove discipline sociali, la sua influenza storica e politica e il tratto più importante della sua opera: la critica scientifica della società.

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  • La posizione che Karl Marx occupa nello sviluppo del pensiero moderno non è facilmente definibile in modo univoco. La sua è, infatti, una figura intellettuale che non si lascia facilmente collocare nell’ambito delle divisioni disciplinari comunemente accettate. Soprattutto nel periodo della sua formazione e dei suoi primi scritti, Marx è un filosofo che si colloca nell’ambito della sinistra hegeliana, anche se con una posi-zione molto peculiare; già con L’ideologia tedesca, però, si orienta verso una trasformazione della filosofia in teoria della società e della storia, e si pone quindi come uno dei padri fondatori della moderna scienza sociale. Nel periodo che culmina con la rivoluzione europea del 1848 (quando pubblica con Engels il Ma-nifesto del partito comunista) Marx è soprattutto un pensatore politico; ma l’opera della sua vita, Il capitale, il cui primo volume vede la luce solo nel 1867, reca come sottotitolo Critica dell’economia politica, e lo po-ne quindi fra i classici dell’economia moderna. Marx, dunque, non è collocabile all’interno di una singola disciplina: attraversando filosofia e teoria sociale, politica ed economia, la sua opera costituisce un’espe-rienza unica nella storia del pensiero, sia per la trasversalità multidisciplinare che la contraddistingue, sia per l’influenza straordinariamente grande che ha avuto sulla cultura e soprattutto sulla storia politica dell’Eu-ropa e del mondo. L’unicità di Marx, che ne ha fatto il pensatore più influente nella storia degli ultimi due secoli, può essere compresa soltanto se ci si rende conto che il suo contributo, proprio in quanto non è riducibile a nessuna disciplina specifica, dev’essere inteso piuttosto nella sua peculiarità: e questa peculiarità sta nel fatto che Marx è stato il primo pensatore, nella storia dell’Occidente, che ha conferito alla critica radicale della so-cietà uno statuto scientifico e una prospettiva di articolazione politico-organizzativa, creando quindi qual-cosa che prima non c’era, una novità radicale che la storia dell’Occidente, fino ad allora, non aveva mai co-nosciuto. Naturalmente, prima di Marx, non erano mancate forme, più o meno moralistiche, di critica della società, della proprietà, dell’ineguaglianza, così come forme di politica rivoluzionaria radicale (per esempio nelle componenti più estreme della Rivoluzione francese, come la “Congiura degli eguali” di Babeuf). Rousse-au, nel Discorso sull’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini, aveva sviluppato una profonda critica filosofica della società inegualitaria; ma solo con Marx, un secolo dopo, la critica compie quello straordinario salto di qualità per cui essa, per un verso, si salda con la conoscenza scientifica, storica ed economica della so-cietà, per l’altro, si connette a una prospettiva politico-pratica, che si sostanzia dell’analisi sociale e si lega ai conflitti reali tra le classi.

    da S. Petrucciani, Marx, Carocci, Roma 2009, pp. 9-10.

    S. Petrucciani, L’unicità di Marx

    Nel suo saggio sulla filosofia di Marx, Stefano Petrucciani indica quali sono i principali caratteri che determinano l’unicità del pensiero marxiano all’interno della tradizione filosofica, il suo rapporto con la nascita di nuove discipline sociali, la sua influenza storica e politica e il tratto più importante della sua opera: la critica scientifica della società.