L’Ulisse di Giavitto Dmaggio al Teatro Lavaroni di Artegna per … · 2020-05-15 · Via Piave, 2...

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v VILLA MANIN Bel racconto del terremoto, ma la Chiesa è dimenticata FIESTE A CJASTEONS 40 agns di ilustrazions di Sandri Di Suald La carriera Nato a Udine nel 1964, Aldo Giavitto, originario di Tarcen- to, vive a Gemona ed è laureato in Lettere classiche. Ha svolto per alcuni anni attività di ricerca in Epigrafia Roma- na all’Università di Trieste. Attualmente insegna materie letterarie nel Liceo scientifico di Gemona. Da molti anni compone e pubblica poesie e canzoni. Numerosi i ricono- scimenti, tra cui la rassegna Pavanello-Cantautori del tri- veneto (1991-1994), per due volte il Premio Recanati (1992-1996). Nel ‘97 il primo cd «QuAlCose» (Folkest Di- schi); nel 2000 la partecipazione al disco «Dulinvie»; nel 2001 «Doi» con Lino Straulino (Nota); nel 2001 «Ceneren- tola-Il Troi che no si sielç» (Nota). Con il brano «I vues di Diu», interpretato da Megan Stefanutti, ha vinto nel 2010 il festival della Canzone friulana. «Nessuno ...e le altre», uscito per Artesuono di Stefano Amerio, si avvale degli ar- rangiamenti di Valter Sivilotti eseguiti da un un ensemble formato da: Davide Argentero (clarinetto), Marco Bianchi (chitarra elettrica), Denis Bison (oud), Dario Braidotti (fa- gotto), Daniela Brussolo (flauto), Silvestro Favero (viola), UT Gandhi (batteria), Valter Sivilotti (piano Rhodes), Me- gan Stefanutti (cori), Alessandro Turchet (basso), Vincen- zo Vasi (theremin). Il cd è disponibile su Amazon, Itunes e a Udine all’Angolo della musica e da Feltrinelli. GE. CO. SNC di DI GIORGIO E SCARAVETTO Via Piave, 2 - POVOLETTO (UD) Tel. 0432.679308 - Fax 0432.634770 gecodor@libero.it ELABORAZIONE DATI CONTABILI CONTO TERZI CONTO TERZI GE. CO. SNC G SNC gecodor@libero.it - Fax 0432.634770 0432.679308 el. T Te O (UD) POVOLETT ia Piave, 2 - V O VETT di DI GIORGIO E SCARA AV C ABILI TI CONT TA DA AT ELABORAZIONE L’Ulisse di Giavitto che sogna il ritorno opo 15 anni di «silenzio discografico», Aldo Giavitto, il cantautore-professore originario di Tarcento, torna in scena con un cd, «Nessuno... e le altre», 14 canzoni ispi- rate al mito di Ulisse. Testi di raffinata ricercatezza stili- stica e profondità esistenziale, quasi rivoluzionari nel panorama attuale. Brani che cullano l’ascoltatore, grazie anche agli arrangiamenti di Sivilotti. Presentazione il 13 maggio al Teatro Lavaroni di Artegna per Seres di Mai. D VICINO/LONTANO Quattro giorni per capire la vulnerabilità dell’oggi. Caparròs racconta la fame Giavitto, come mai un ritorno alla musica dopo 15 anni? «In realtà ho sempre lavorato, però è vero che un disco non lo facevo da cir- ca 15 anni. Le ragioni sono tante, dal lavoro alla famiglia: io non faccio il cantautore di mestiere per cui devo fa- ticare per trovare il tempo per mante- nere questa mia passione. Questo la- voro è maturato con calma e la cosa non mi dispiace, visto che non sono uno che corre dietro al tempo». Il filo conduttore del disco è la sto- ria di Ulisse, proposta in una chiave di lettura che lo inquadra come vitti- ma del suo andare piuttosto che co- me uomo «assetato di conoscenza». «La mia idea era leggere il personag- gio in maniera molto libera, legandolo ad esperienze che ognuno di noi può fare oggi. Rispetto all’Ulisse di Dante, che segue” virtute e canoscenza”, l’Ulisse greco è un eroe che ha voglia di tornare a casa, ad Itaca, con al sua donna, suo figlio. Quindi è un eroe che viaggia perché deve. Però è anche in- telligente, è uno che cerca di risolvere le situazioni non con la violenza, ma con intelligenza e astuzia. E poi mi piaceva l’idea di Nessuno. Da un lato anch’io mi sento un po’ Nessuno. Chi fa il mio mestiere, scrivere canzoni d’arte come le chiama Vecchioni, non va incontro ad una grande popolarità. Infine mi piaceva anche l’idea che con questo astuto soprannome Ulisse vin- ce il ciclope, simbolo della violenza». Uno dei brani si intitola «Tessitore di canzoni». Qual è la funzione di un autore di canzoni oggi? «Difficile dirlo perché ognuno dà un suo significato a quello che ascolta. Da parte mia nelle canzoni che faccio cer- co la bellezza: mi piace scrivere dei te- sti il più possibile perfezionati, anche dal punto di vista metrico». Sono canzoni piene di reminescen- ze letterarie (a partire dall’Ungaretti di «Fratelli», brano che apre il disco) e in cui traspare il gusto per la parola. Quanto è imporante la letteratura per vivere per lei? «Per me è fondamentale: la poesia è pane per vivere. Anche da insegnante, però, mi rendo conto che oggi è sem- pre più difficile far capire che quello che serve per vivere non è solo ciò che è materiale. Gli strumenti tecnici sono importanti, però l’uomo ha anche bi- sogno di qualcosa di spirituale. Secon- do me la letteratura ha questa funzio- ne. Vivere solo di cose materiali sareb- be veramente una disperazione». Nel disco, oltre all’italiano e al friu- lano, adopera anche il greco antico... «Sì il recitativo delle sirene a Ulisse. Lo faccio anche in maniera provocato- ria. Spesso e volentieri si vive troppo ripiegati sull’oggi e sull’ora. Io invece mi ritengo “anacronistico” e “analogi- co”. I classici della letteratura sono chiamati così perché hanno sempre qualcosa da dire alle nuove generazio- ni». Nel brano «Addio a Calipso», tra- spare una certa nostalgia per la gio- ventù. «Vado verso i 52 anni, l’età in cui si cominciano a fare i bilanci. Il mio non è malinconico, più che altro ironico. Soprattutto non mi dispiace aver la- sciato da parte un aspetto che è giusto nella gioventù, ma che diventa pateti- co quando hai 50 60 anni. Mi riferisco al credere di saper tutto, avere la verità in tasca. “Addio a Calipso” parla di esperienze fatte, di vita, d’amore, che sembravano eterne e invece sono pas- sate, com’è successo a Ulisse con Ca- lipso. Però non sono cose che butti via, sono comunque esperienze che ti costruiscono e diventano parte della tua vita. L’altro brano “Fra Dei ed Eroi” è invece una canzone più scherzosa, un blues, sulla gioventù che se n’è an- data». Un brano si intitola «La bellezza è vietata ai minori». È così? «Quando da giovane leggi un autore come Orazio, che ti parla della malin- conia, della necessità di vivere inten- samente l’oggi perché non si sa se ci sarà un altro giorno, il messaggio ti ap- pare come qualcosa di letterario, astratto. Col passare degli anni ti rendi conto che l’esperienza dell’uomo è così. Per cui anche un autore come Montale, bellissimo per me, si fa fatica a spiegarlo ai ragazzi di 18-19 anni perché richiede una densità di espe- rienze che ti costruisci solo con la vita. Questo è il senso di “vietato ai minori”, il che significa però che anche da ra- gazzi ci si deve sforzare di scoprire a poco a poco la profondità di questi autori». Perché per questo disco la scelta di affidarsi a Valter Sivilotti per gli ar- rangiamenti? «Perché lo conosco da tanti anni e ho avuto modo di sperimentare la sua straordinaria personalità umana oltre che artistica, che gli consente di arran- giare i brani entrando nel pensiero dell’autore. Questo disco, che ho auto- prodotto, è un regalo che ho voluto farmi per i miei 50 anni: ho voluto che fosse come me l’ero sognato e Valter ha fatto un lavoro meraviglioso». Cosa significa fare un disco oggi ri- spetto a 15 anni fa? «Tecnicamente le possibiltà sono estremamente avanzate e vi ho fatto ricorso per le registrazioni. Però ho vo- luto l’utilizzo di strumenti esclusiva- mente acustici. In generale, fare dischi oggi non ha più senso perché non si vendono più cd. Ma io ho fiducia co- munque nei miei fans friulani». STEFANO DAMIANI E MARCO TEMPO 4 | 11 MAGGIO 04/05/2016 pagina 26

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VILLA MANINBel racconto del terremoto,ma la Chiesa è dimenticata

FIESTE A CJASTEONS40 agns di ilustrazions di Sandri Di Suald

La carriera Nato a Udine nel 1964, Aldo Giavitto, originario di Tarcen-to, vive a Gemona ed è laureato in Lettere classiche. Hasvolto per alcuni anni attività di ricerca in Epigrafia Roma-na all’Università di Trieste. Attualmente insegna materieletterarie nel Liceo scientifico di Gemona. Da molti annicompone e pubblica poesie e canzoni. Numerosi i ricono-scimenti, tra cui la rassegna Pavanello-Cantautori del tri-veneto (1991-1994), per due volte il Premio Recanati(1992-1996). Nel ‘97 il primo cd «QuAlCose» (Folkest Di-schi); nel 2000 la partecipazione al disco «Dulinvie»; nel2001 «Doi» con Lino Straulino (Nota); nel 2001 «Ceneren-tola-Il Troi che no si sielç» (Nota). Con il brano «I vues diDiu», interpretato da Megan Stefanutti, ha vinto nel 2010il festival della Canzone friulana. «Nessuno ...e le altre»,uscito per Artesuono di Stefano Amerio, si avvale degli ar-rangiamenti di Valter Sivilotti eseguiti da un un ensembleformato da: Davide Argentero (clarinetto), Marco Bianchi(chitarra elettrica), Denis Bison (oud), Dario Braidotti (fa-gotto), Daniela Brussolo (flauto), Silvestro Favero (viola),UT Gandhi (batteria), Valter Sivilotti (piano Rhodes), Me-gan Stefanutti (cori), Alessandro Turchet (basso), Vincen-zo Vasi (theremin). Il cd è disponibile su Amazon, Itunes ea Udine all’Angolo della musica e da Feltrinelli.

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L’Ulisse di Giavittoche sogna il ritorno

opo 15 anni di «silenzio discografico», Aldo Giavitto, ilcantautore-professore originario di Tarcento, torna inscena con un cd, «Nessuno... e le altre», 14 canzoni ispi-rate al mito di Ulisse. Testi di raffinata ricercatezza stili-stica e profondità esistenziale, quasi rivoluzionari nelpanorama attuale. Brani che cullano l’ascoltatore, grazieanche agli arrangiamenti di Sivilotti. Presentazione il 13maggio al Teatro Lavaroni di Artegna per Seres di Mai.D

VICINO/LONTANOQuattrogiorni per capirela vulnerabilitàdell’oggi.Caparròsraccontala fame

Giavitto, come mai un ritorno allamusica dopo 15 anni?

«In realtà ho sempre lavorato, però èvero che un disco non lo facevo da cir-ca 15 anni. Le ragioni sono tante, dallavoro alla famiglia: io non faccio ilcantautore di mestiere per cui devo fa-ticare per trovare il tempo per mante-nere questa mia passione. Questo la-voro è maturato con calma e la cosanon mi dispiace, visto che non sonouno che corre dietro al tempo».

Il filo conduttore del disco è la sto-ria di Ulisse, proposta in una chiavedi lettura che lo inquadra come vitti-ma del suo andare piuttosto che co-me uomo «assetato di conoscenza».

«La mia idea era leggere il personag-gio in maniera molto libera, legandoload esperienze che ognuno di noi puòfare oggi. Rispetto all’Ulisse di Dante,che segue” virtute e canoscenza”,l’Ulisse greco è un eroe che ha vogliadi tornare a casa, ad Itaca, con al suadonna, suo figlio. Quindi è un eroe cheviaggia perché deve. Però è anche in-telligente, è uno che cerca di risolverele situazioni non con la violenza, macon intelligenza e astuzia. E poi mipiaceva l’idea di Nessuno. Da un latoanch’io mi sento un po’ Nessuno. Chifa il mio mestiere, scrivere canzonid’arte come le chiama Vecchioni, nonva incontro ad una grande popolarità.Infine mi piaceva anche l’idea che conquesto astuto soprannome Ulisse vin-ce il ciclope, simbolo della violenza».

Uno dei brani si intitola «Tessitoredi canzoni». Qual è la funzione di unautore di canzoni oggi?

«Difficile dirlo perché ognuno dà unsuo significato a quello che ascolta. Daparte mia nelle canzoni che faccio cer-

co la bellezza: mi piace scrivere dei te-sti il più possibile perfezionati, anchedal punto di vista metrico».

Sono canzoni piene di reminescen-ze letterarie (a partire dall’Ungarettidi «Fratelli», brano che apre il disco) ein cui traspare il gusto per la parola.Quanto è imporante la letteratura pervivere per lei?

«Per me è fondamentale: la poesia èpane per vivere. Anche da insegnante,però, mi rendo conto che oggi è sem-pre più difficile far capire che quelloche serve per vivere non è solo ciò cheè materiale. Gli strumenti tecnici sonoimportanti, però l’uomo ha anche bi-sogno di qualcosa di spirituale. Secon-do me la letteratura ha questa funzio-

ne. Vivere solo di cose materiali sareb-be veramente una disperazione».

Nel disco, oltre all’italiano e al friu-lano, adopera anche il greco antico...

«Sì il recitativo delle sirene a Ulisse.Lo faccio anche in maniera provocato-ria. Spesso e volentieri si vive tropporipiegati sull’oggi e sull’ora. Io invecemi ritengo “anacronistico” e “analogi-co”. I classici della letteratura sonochiamati così perché hanno semprequalcosa da dire alle nuove generazio-ni».

Nel brano «Addio a Calipso», tra-spare una certa nostalgia per la gio-ventù.

«Vado verso i 52 anni, l’età in cui sicominciano a fare i bilanci. Il mio non

è malinconico, più che altro ironico.Soprattutto non mi dispiace aver la-sciato da parte un aspetto che è giustonella gioventù, ma che diventa pateti-co quando hai 50 60 anni. Mi riferiscoal credere di saper tutto, avere la veritàin tasca. “Addio a Calipso” parla diesperienze fatte, di vita, d’amore, chesembravano eterne e invece sono pas-sate, com’è successo a Ulisse con Ca-lipso. Però non sono cose che buttivia, sono comunque esperienze che ticostruiscono e diventano parte dellatua vita. L’altro brano “Fra Dei ed Eroi”è invece una canzone più scherzosa,un blues, sulla gioventù che se n’è an-data».

Un brano si intitola «La bellezza è

vietata ai minori». È così?«Quando da giovane leggi un autore

come Orazio, che ti parla della malin-conia, della necessità di vivere inten-samente l’oggi perché non si sa se cisarà un altro giorno, il messaggio ti ap-pare come qualcosa di letterario,astratto. Col passare degli anni ti rendiconto che l’esperienza dell’uomo ècosì. Per cui anche un autore comeMontale, bellissimo per me, si fa faticaa spiegarlo ai ragazzi di 18-19 anniperché richiede una densità di espe-rienze che ti costruisci solo con la vita.Questo è il senso di “vietato ai minori”,il che significa però che anche da ra-gazzi ci si deve sforzare di scoprire apoco a poco la profondità di questiautori».

Perché per questo disco la scelta diaffidarsi a Valter Sivilotti per gli ar-rangiamenti?

«Perché lo conosco da tanti anni eho avuto modo di sperimentare la suastraordinaria personalità umana oltreche artistica, che gli consente di arran-giare i brani entrando nel pensierodell’autore. Questo disco, che ho auto-prodotto, è un regalo che ho volutofarmi per i miei 50 anni: ho voluto chefosse come me l’ero sognato e Valterha fatto un lavoro meraviglioso».

Cosa significa fare un disco oggi ri-spetto a 15 anni fa?

«Tecnicamente le possibiltà sonoestremamente avanzate e vi ho fattoricorso per le registrazioni. Però ho vo-luto l’utilizzo di strumenti esclusiva-mente acustici. In generale, fare dischioggi non ha più senso perché non sivendono più cd. Ma io ho fiducia co-munque nei miei fans friulani».

STEFANO DAMIANI E MARCO TEMPO

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■ VENZONECon Riccardo Viola alla ricerca dell’«arte ferita»

Fra i nume-rosi fotografiinviati daigiornali ita-liani e stra-nieri che, su-bito dopo il6 maggio1976, si ag-giravano neipaesi disa-strati del

Friuli per cogliere immagini drammatiche,ce n’era uno attento soltanto all’urlo dellepietre: era Riccardo Viola da Mortegliano,inviato dalla Società Filologica Friulana perun censimento fotografico dei danni subitidal patrimonio storico e artistico. I resti deibeni artistici e storici, sfregiati, spezzati,sfondati, talvolta sbriciolati venivano fissatisui negativi in un grande silenzio: era comese l’urlo delle 9 della sera del giorno 6 dimaggio fosse stato improvvisamente inter-rotto. Si trattava di un silenzio reale, perchéa pochi giorni dalla notte dell’orrore l’atten-zione di tutti era rivolta agli scavi sulle ma-cerie, dove si lottava allo stremo delle forzeper estrarre morti e feriti, e più tardi permetter in sicurezza quanto restava. Il foto-grafo, quindi, si trovò da solo di fronte al-l’arte sfregiata, e la dolente solitudine deiluoghi e dei siti ritratti accrebbe il valoreespressivo delle immagini. La maggior partedelle fotografie da lui create in condizionitanto dolorose e difficili, fu utilizzata dalcommittente, cioè dalla Società FilologicaFriuliana, che diede alle stampe il volume«Taramot in Friûl» nell’autunno del 1976;ma alcune, considerate classiche ed emble-matiche, appaiono, isolate o in sequenza, inmolte altre pubblicazioni, come ad esempio«Alle 9 della sera», catalogo della mostra diLestans, organizzata dalla Provincia di Por-denone nel 2006. Era più che giusto che,nel quarantesimo anniversario della trage-dia, la Società Filologica Friulana rendesseomaggio all’Autore del primo réportage acaldo sull’arte ferita, con una mostra antolo-gica che sarà inaugurata il 6 maggio a Ven-zone, nel Palazzo Orgnani-Martina. Titolodella mostra, aperta fino al 22 maggio: «Allaricerca dell’arte ferita» (nella foto il Castello diColloredo distrutto).

GIANFRANCO ELLERO

●PORTATI DALL’ARCOBALENOUdine - Spazo Oblò casa Giacomuzzi Moore, via Marinoni 11 Fino al 11/6. Lun-ven 9-18; sab 9.30-12●ARTE TESSILEPordenone - Galleria Pizzinato, viale Dante, 33Fino al 22/5. Mer-dom 15-19●PER NON DIMENTICARE. SILVANO AZZANOTrivignano - Museo del borgo Claudiano. Fino al 22/5.Ven 18-20; sab 10-12; 18-20; dom 10-12●KAOS 76: LA NOTTE CHE CAMBIÒ IL FRIULIUdine - Cinema Odeon, via Gorghi, 1. Dalle ore 21 del6/5 al 3/7. Gio-ven 18-22; sab-dom 10-12; 18-22

Le altre mostre della settimana

ULNERABILITÀ SEMBRA

essere sempre più lacondizione che ci ri-guarda come singoli ecome collettività.

Vulnerabilità dunque come ci-fra del nostro tempo. Prendernecoscienza è utile, perché ogni con-sapevolezza è elemento forte sulquale si fonda una prospettiva diconfronto e approfondimento.Dal 5 all’8 maggio 2016 ritorna aUdine il festival vicino/lontano,per leggere, ancora una volta, ilnostro presente, grazie alle solleci-tazioni della parola e del pensiero.

Cuore della rassegna, la serata-evento per la consegna del Premioletterario internazionale Tiziano

Terzani, in programma sabato 7maggio al Teatro Nuovo Giovannida Udine, assegnato a «La fame»,il reportage del giornalista e scrit-tore argentino Martín Caparrós(nella foto) - edito in Italia da Ei-naudi.

Fra i protagonisti di vicino/lon-tano 2016: il direttore di LiMes,Lucio Caracciolo, nella seratainaugurale, giovedì 5 maggio, ac-compagnerà il pubblico a imma-ginare il futuro con una lectio ma-gistralis, dal titolo «L’Età dell’in-certezza». Sull’irrinunciabile temadel rapporto tra mondo islamico eOccidente interverrà il sociologofranco-iraniano Farhad Khosro-khavar. Per comprendere il com-

plesso fenomeno migratorio in at-to, Loris De Filippi, presidente diMedici Senza Frontiere Italia, saràin dialogo con Domenico Quiricoper raccontare il suo nuovo libro«Esodo. Storia del nuovo Millen-nio», in uscita per Neri Pozza il 12maggio. Di immigrazione, tra in-differenza e disinformazione, siparlerà anche con Stefano Allievi,Giampiero Dalla Zuanna e Pierlui-gi Di Piazza. Il potere e le suemenzogne, i depistaggi e le veritàscomode o rimosse saranno il te-ma del confronto inaugurale di vi-cino/lontano 2016: Gianni Rufini,direttore generale di Amnesty In-ternational Italia ne discuterà conil giornalista d’inchiesta Andrea

Purgatori e l’inviato Valerio Pelliz-zari. Ancora, di legalità si parleràcon lo storico Guido Crainz, ilgiornalista Ezio Mauro e il lingui-sta e saggista Raffaele Simone,mentre di reddito di cittadinanzacome utopia possibile parlerà Phi-lippe Van Parijs.

Il festival si è aperto con alcuneanteprime, tra cui la presentazio-ne, il 2 maggio, di una ricerca pro-mossa dall’Università di Udine econdotta dagli stessi studenti. Daessa risulta che la paura più diffu-sa tra i giovani è legata al lavoro(41,2%).

Per il programma completo diVicino/lontano vedi l’agenda apagina 33.

V

Novità cd

Nella foto: la sceno-graficaricomposi-zione dei lacunari di PomponioAmalteo.

tano il sisma da parte di giovani artisti,tutti nati dopo il 1976, mentre l’ultimasala accoglie una serie di interviste ai te-stimoni di quell’evento. Una mostra che,come scrive Antonio Giusa, si propone«il recupero della memoria». Ma la me-moria, senza riflessione storica e ricercadocumentale, certe volte è traditrice. Inquesto caso, nella mostra è solo LucianaBros a ricordare il ruolo fondamentale diGian Carlo Menis, che come direttoredel Museo Diocesano e del Centro diCatalogazione di Villa Manin organizzòcon il volontariato il recupero di tutte le

RTE, IMMAGINI e parole del terre-moto, questo è il titolo della mo-stra allestita a Villa Manin di

Passariano (apertura fino al 3 luglio, damartedì a domenica ore 10-19) per com-memorare il quarantennale del terre-moto in Friuli (6 maggio 1976) e indiriz-zata alle nuove generazioni, che nonhanno vissuto questo evento.

Largo spazio è dato, quindi, ai servizitelevisivi tratti dalle Teche Rai e alle cro-nache giornalistiche, con l’intendimen-to di fare rivivere le emozioni della gentecomune. A pian terreno si affronta ilproblema della ricostruzione del territo-rio e del recupero delle opere d’arte: nelsalone pezzo forte è la scenograficaesposizione del soffitto di PomponioAmalteo, già nella distrutta chiesa di SanGiovanni Battista a Gemona, cui si af-fiancano tele, sculture restaurate, tra cuil’Annunciazione lapidea del Duomo diVenzone e codici cartacei, beni archivi-stici riscoperti nel loro valore proprio inoccasione del sisma. L’esposizione con-tinua poi nel piano superiore della villacon la collezione Friam, le opere d’artedonate dagli artisti contemporanei peressere vendute all’asta a beneficio deiterremotati e che il sindaco Candolinivolle invece conservare. Dopo le prezio-se monete del Museo di Buja dedicate alterremoto, si illustra la ricostruzione delpatrimonio edilizio e numerose, forsetroppe, creazioni artistiche che interpre-

A

«Gente persa per la città» è una bellissima car-rellata di «istantenee» su frammenti di esisten-ze e personaggi. 13 i brani più «The old trian-gle», omaggio al dramaturgo, giornalista e im-bianchino irladese Brendan Behan. Nel cofa-netto anche 6 racconti brevi, efficaci ritratti dipersonaggi di vita paesana.

STEFANO DAMIANI

Giordani, ma anche di Gigi Maieron e BarbaraFloreancig) racconta storie, vita e sentimenticon profonda sensibilità esistenziale. È il casodi «Quando sei in guadagno», un invito ad ac-corgersi della bellezza della vita: «A volte tisenti in perdita con la vita/ e quello che puoifare è stringere i denti/A volte sei in guadagnoe non lo sai, e magari non lo sai». O ancora«Piel scure», che, in maniera simbolica, rac-conta la storia di un immigrato («Piel scure dipuarte in puarte/Piel freide ch’a vent colanes/Piel scure cjase lontane/ Piel scure di puarte inpuarte/ Peraules buìnes par Nadâl». Mentre

EBUTTO DISCOGRAFICO per Franco Gior-dani, musicista collaboratore storicodi Luigi Maieron, uscito sul mercato

con il cd «Incuintretimp» (Nota), che sarà pre-sentato sabato 7 maggio nel bar «La Girada»,in via Baldissera, 7 a Udine, alle ore 20.45.

Ad esibirsi sarà un trio composto dallo stes-so Giordani (chitarra e voce) assieme a PaoloMartin (basso) e Elvis Fior (batteria).

Il disco, che «profuma» di folk irlandese eameriano, mescolando inglese, italiano, friu-lano e clautano (la lingua dell’infanzia di Gior-dani), grazie alla poesia dei testi (dello stesso

D

opere mobili, in gran parte conservatenelle chiese, e istituì con la LR 43dd16/08/1976, voluta dall’assessore allacultura regionale Alfeo Mizzau, il Centrodi Restauro. Il commissario Zamberlettiaffidò al Museo Diocesano nella perso-na di monsignor Menis la tutela dei benimobili e quella dei beni architettonici edi quelli immobili alla Soprintendenza,l’unica però documentata nell’esposi-zione, che ignora del tutto l’azione diMenis e della chiesa friulana nel recupe-ro e nel restauro dei beni artistici.

GABRIELLA BUCCO

Memoria del terremoto a VillaManin. Dimenticata la Chiesa

Franco Giordani presenta «Incuintretimp» a «La Girada»

MONTE DI BUJA - MUSEO DELLA MEDAGLIACONCORSO D’IDEE PER UNA MEDAGLIACOMMEMORATIVA. FINO AL 28 AGOSTOSAB-DOM 10-12; 16-19

Medaglie a BujaIl PANORAMA DELLE MOSTRE

MANZANO -ABBAZIADI ROSAZZO.«ROSAMUTABILIS.OPERE DIRENZOTUBARO»6-17 MAGGIO. VEN-SAB-DOM 9-12; 15-18

Renzo Tubaro

Siamosempre più vulnerabili

Dal 5 all’8 maggioVicino/lontano indaga la condizione in cuivive la società di oggi

LA VITA CATTOLICAMERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 aRTe&SPeTTaCoLo 27

■ VENZONECon Riccardo Viola alla ricerca dell’«arte ferita»

Fra i nume-rosi fotografiinviati daigiornali ita-liani e stra-nieri che, su-bito dopo il6 maggio1976, si ag-giravano neipaesi disa-strati del

Friuli per cogliere immagini drammatiche,ce n’era uno attento soltanto all’urlo dellepietre: era Riccardo Viola da Mortegliano,inviato dalla Società Filologica Friulana perun censimento fotografico dei danni subitidal patrimonio storico e artistico. I resti deibeni artistici e storici, sfregiati, spezzati,sfondati, talvolta sbriciolati venivano fissatisui negativi in un grande silenzio: era comese l’urlo delle 9 della sera del giorno 6 dimaggio fosse stato improvvisamente inter-rotto. Si trattava di un silenzio reale, perchéa pochi giorni dalla notte dell’orrore l’atten-zione di tutti era rivolta agli scavi sulle ma-cerie, dove si lottava allo stremo delle forzeper estrarre morti e feriti, e più tardi permetter in sicurezza quanto restava. Il foto-grafo, quindi, si trovò da solo di fronte al-l’arte sfregiata, e la dolente solitudine deiluoghi e dei siti ritratti accrebbe il valoreespressivo delle immagini. La maggior partedelle fotografie da lui create in condizionitanto dolorose e difficili, fu utilizzata dalcommittente, cioè dalla Società FilologicaFriuliana, che diede alle stampe il volume«Taramot in Friûl» nell’autunno del 1976;ma alcune, considerate classiche ed emble-matiche, appaiono, isolate o in sequenza, inmolte altre pubblicazioni, come ad esempio«Alle 9 della sera», catalogo della mostra diLestans, organizzata dalla Provincia di Por-denone nel 2006. Era più che giusto che,nel quarantesimo anniversario della trage-dia, la Società Filologica Friulana rendesseomaggio all’Autore del primo réportage acaldo sull’arte ferita, con una mostra antolo-gica che sarà inaugurata il 6 maggio a Ven-zone, nel Palazzo Orgnani-Martina. Titolodella mostra, aperta fino al 22 maggio: «Allaricerca dell’arte ferita» (nella foto il Castello diColloredo distrutto).

GIANFRANCO ELLERO

●PORTATI DALL’ARCOBALENOUdine - Spazo Oblò casa Giacomuzzi Moore, via Marinoni 11 Fino al 11/6. Lun-ven 9-18; sab 9.30-12●ARTE TESSILEPordenone - Galleria Pizzinato, viale Dante, 33Fino al 22/5. Mer-dom 15-19●PER NON DIMENTICARE. SILVANO AZZANOTrivignano - Museo del borgo Claudiano. Fino al 22/5.Ven 18-20; sab 10-12; 18-20; dom 10-12●KAOS 76: LA NOTTE CHE CAMBIÒ IL FRIULIUdine - Cinema Odeon, via Gorghi, 1. Dalle ore 21 del6/5 al 3/7. Gio-ven 18-22; sab-dom 10-12; 18-22

Le altre mostre della settimana

ULNERABILITÀ SEMBRA

essere sempre più lacondizione che ci ri-guarda come singoli ecome collettività.

Vulnerabilità dunque come ci-fra del nostro tempo. Prendernecoscienza è utile, perché ogni con-sapevolezza è elemento forte sulquale si fonda una prospettiva diconfronto e approfondimento.Dal 5 all’8 maggio 2016 ritorna aUdine il festival vicino/lontano,per leggere, ancora una volta, ilnostro presente, grazie alle solleci-tazioni della parola e del pensiero.

Cuore della rassegna, la serata-evento per la consegna del Premioletterario internazionale Tiziano

Terzani, in programma sabato 7maggio al Teatro Nuovo Giovannida Udine, assegnato a «La fame»,il reportage del giornalista e scrit-tore argentino Martín Caparrós(nella foto) - edito in Italia da Ei-naudi.

Fra i protagonisti di vicino/lon-tano 2016: il direttore di LiMes,Lucio Caracciolo, nella seratainaugurale, giovedì 5 maggio, ac-compagnerà il pubblico a imma-ginare il futuro con una lectio ma-gistralis, dal titolo «L’Età dell’in-certezza». Sull’irrinunciabile temadel rapporto tra mondo islamico eOccidente interverrà il sociologofranco-iraniano Farhad Khosro-khavar. Per comprendere il com-

plesso fenomeno migratorio in at-to, Loris De Filippi, presidente diMedici Senza Frontiere Italia, saràin dialogo con Domenico Quiricoper raccontare il suo nuovo libro«Esodo. Storia del nuovo Millen-nio», in uscita per Neri Pozza il 12maggio. Di immigrazione, tra in-differenza e disinformazione, siparlerà anche con Stefano Allievi,Giampiero Dalla Zuanna e Pierlui-gi Di Piazza. Il potere e le suemenzogne, i depistaggi e le veritàscomode o rimosse saranno il te-ma del confronto inaugurale di vi-cino/lontano 2016: Gianni Rufini,direttore generale di Amnesty In-ternational Italia ne discuterà conil giornalista d’inchiesta Andrea

Purgatori e l’inviato Valerio Pelliz-zari. Ancora, di legalità si parleràcon lo storico Guido Crainz, ilgiornalista Ezio Mauro e il lingui-sta e saggista Raffaele Simone,mentre di reddito di cittadinanzacome utopia possibile parlerà Phi-lippe Van Parijs.

Il festival si è aperto con alcuneanteprime, tra cui la presentazio-ne, il 2 maggio, di una ricerca pro-mossa dall’Università di Udine econdotta dagli stessi studenti. Daessa risulta che la paura più diffu-sa tra i giovani è legata al lavoro(41,2%).

Per il programma completo diVicino/lontano vedi l’agenda apagina 33.

V

Novità cd

Nella foto: la sceno-graficaricomposi-zione dei lacunari di PomponioAmalteo.

tano il sisma da parte di giovani artisti,tutti nati dopo il 1976, mentre l’ultimasala accoglie una serie di interviste ai te-stimoni di quell’evento. Una mostra che,come scrive Antonio Giusa, si propone«il recupero della memoria». Ma la me-moria, senza riflessione storica e ricercadocumentale, certe volte è traditrice. Inquesto caso, nella mostra è solo LucianaBros a ricordare il ruolo fondamentale diGian Carlo Menis, che come direttoredel Museo Diocesano e del Centro diCatalogazione di Villa Manin organizzòcon il volontariato il recupero di tutte le

RTE, IMMAGINI e parole del terre-moto, questo è il titolo della mo-stra allestita a Villa Manin di

Passariano (apertura fino al 3 luglio, damartedì a domenica ore 10-19) per com-memorare il quarantennale del terre-moto in Friuli (6 maggio 1976) e indiriz-zata alle nuove generazioni, che nonhanno vissuto questo evento.

Largo spazio è dato, quindi, ai servizitelevisivi tratti dalle Teche Rai e alle cro-nache giornalistiche, con l’intendimen-to di fare rivivere le emozioni della gentecomune. A pian terreno si affronta ilproblema della ricostruzione del territo-rio e del recupero delle opere d’arte: nelsalone pezzo forte è la scenograficaesposizione del soffitto di PomponioAmalteo, già nella distrutta chiesa di SanGiovanni Battista a Gemona, cui si af-fiancano tele, sculture restaurate, tra cuil’Annunciazione lapidea del Duomo diVenzone e codici cartacei, beni archivi-stici riscoperti nel loro valore proprio inoccasione del sisma. L’esposizione con-tinua poi nel piano superiore della villacon la collezione Friam, le opere d’artedonate dagli artisti contemporanei peressere vendute all’asta a beneficio deiterremotati e che il sindaco Candolinivolle invece conservare. Dopo le prezio-se monete del Museo di Buja dedicate alterremoto, si illustra la ricostruzione delpatrimonio edilizio e numerose, forsetroppe, creazioni artistiche che interpre-

A

«Gente persa per la città» è una bellissima car-rellata di «istantenee» su frammenti di esisten-ze e personaggi. 13 i brani più «The old trian-gle», omaggio al dramaturgo, giornalista e im-bianchino irladese Brendan Behan. Nel cofa-netto anche 6 racconti brevi, efficaci ritratti dipersonaggi di vita paesana.

STEFANO DAMIANI

Giordani, ma anche di Gigi Maieron e BarbaraFloreancig) racconta storie, vita e sentimenticon profonda sensibilità esistenziale. È il casodi «Quando sei in guadagno», un invito ad ac-corgersi della bellezza della vita: «A volte tisenti in perdita con la vita/ e quello che puoifare è stringere i denti/A volte sei in guadagnoe non lo sai, e magari non lo sai». O ancora«Piel scure», che, in maniera simbolica, rac-conta la storia di un immigrato («Piel scure dipuarte in puarte/Piel freide ch’a vent colanes/Piel scure cjase lontane/ Piel scure di puarte inpuarte/ Peraules buìnes par Nadâl». Mentre

EBUTTO DISCOGRAFICO per Franco Gior-dani, musicista collaboratore storicodi Luigi Maieron, uscito sul mercato

con il cd «Incuintretimp» (Nota), che sarà pre-sentato sabato 7 maggio nel bar «La Girada»,in via Baldissera, 7 a Udine, alle ore 20.45.

Ad esibirsi sarà un trio composto dallo stes-so Giordani (chitarra e voce) assieme a PaoloMartin (basso) e Elvis Fior (batteria).

Il disco, che «profuma» di folk irlandese eameriano, mescolando inglese, italiano, friu-lano e clautano (la lingua dell’infanzia di Gior-dani), grazie alla poesia dei testi (dello stesso

D

opere mobili, in gran parte conservatenelle chiese, e istituì con la LR 43dd16/08/1976, voluta dall’assessore allacultura regionale Alfeo Mizzau, il Centrodi Restauro. Il commissario Zamberlettiaffidò al Museo Diocesano nella perso-na di monsignor Menis la tutela dei benimobili e quella dei beni architettonici edi quelli immobili alla Soprintendenza,l’unica però documentata nell’esposi-zione, che ignora del tutto l’azione diMenis e della chiesa friulana nel recupe-ro e nel restauro dei beni artistici.

GABRIELLA BUCCO

Memoria del terremoto a VillaManin. Dimenticata la Chiesa

Franco Giordani presenta «Incuintretimp» a «La Girada»

MONTE DI BUJA - MUSEO DELLA MEDAGLIACONCORSO D’IDEE PER UNA MEDAGLIACOMMEMORATIVA. FINO AL 28 AGOSTOSAB-DOM 10-12; 16-19

Medaglie a BujaIl PANORAMA DELLE MOSTRE

MANZANO -ABBAZIADI ROSAZZO.«ROSAMUTABILIS.OPERE DIRENZOTUBARO»6-17 MAGGIO. VEN-SAB-DOM 9-12; 15-18

Renzo Tubaro

Siamosempre più vulnerabili

Dal 5 all’8 maggioVicino/lontano indaga la condizione in cuivive la società di oggi

LA VITA CATTOLICAMERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 aRTe&SPeTTaCoLo 27

CULTURACase in terra cruda, tecnicapreistorica che resiste

BORDANLis paveis a fevelin ancje par furlan

Il Terzani a CaparròsAndrà al giornalista e scrittore argentino Martìn Capar-ròs, per il reportage «La fame» il Premio Terzani 2016,momento centrale del festival Vicino/lontano, in pro-gramma a Udine dal 5 all’8 maggio. Caparròs sarà pre-miato sabato 7 maggio al Teatro Nuovo Giovanni daUdine. Edito da Einaudi, «La fame» racconta la piagadella denutrizione che affligge un miliardo di persone ecausa, ogni anno, nove milioni di morti. «L’autore – haspiegato la presidente della Giuria, Angela Terzani –non si è fermato davanti ai numeri che segnalano lepercentuali della fame nel mondo, insufficienti nella lo-ro aridità a scalfire la nostra indifferenza. Come avrebbefatto lo stesso Tiziano, si è messo in viaggio, attraver-sando i territori della povertà estrema e scendendonell’inferno delle tante, troppe periferie del pianeta. Èentrato nelle vite delle singole persone, le ha interroga-te e ascoltate con la “pietas” di chi si sente personal-mente chiamato in causa, ma anche con la lucidità di unpensiero laico che non fa sconti a nessuno, e soprattuttocon il coraggio e la passione di chi vuole individuare,smascherare e denunciare i meccanismi e gli interessiche stanno dietro questo scandalo».

Turoldo in scenatra poesia e musica

oesia e musica per cantare, soprattutto ai giovani, l’at-tualità di David Maria Turoldo, la sua drammaticalotta per portare la luce del Vangelo in un mondo chepare averla dimenticata. Questo lo scopo di «Turoldovivo», lo spettacolo ideato da Giuseppe Tirelli con cuiil festival Vicino/lontano, il 9 maggio, nella chiesa diS. Francesco a Udine, celebrerà i 100 anni dalla nascitadel sacerdote e poeta friulano.P

MUSICAL«Notre Damede Paris»a settembreper quattrogiornia Palmanova

Lo spettacolo – promosso da Tirelli edal Coro «Le Colone» di Castions diStrada – si basa su una scelta di 7 poe-sie di Turoldo, musicate dai composi-tori friulani Renato Miani, docente diComposizione al Conservatorio Toma-dini di Udine, e Valter Sivilotti, compo-sitore e arrangiatore noto a livello ita-liano per le sue collaborazioni con ar-tisti quali Simone Cristicchi («Magaz-zino 18»), Ornella Vanoni, Katia Riccia-relli, Enzo Iachetti. In scena un coro di40 elementi, formato dai cori «Le Co-lone» e «Vôs dal Tiliment», le voci soli-ste Luisa Cottifogli, Nadia Petrova,Emanuela Mattiussi, un quartettod’archi (Lucia Clonfero, Anna Apollo-nio, Margherita Cossio, Antonio Meri-ci), Francesco Tirelli alle percussioni,Nicola Tirelli al pianoforte e sintetizza-tore, gli attori Giuliano Bonanni (checura anche la regia), Chiara Donada eGianni Nistri.

Lo spettacolo, inoltre, ricorrerà allamultimedialità con video (a cura diClaudio Della Negra), mapping (MarioCriscuolo), immagini (Luca d’Agostinoe Francesco Fratto). Nei video ci saran-no, tra l’altro, interventi dello stessoTuroldo e un’intervista al filosofo Mas-simo Cacciari sul tema della speranza,registrata al Centro Balducci qualchemese fa.

«L’idea di questo progetto – spiegaTirelli – è nata nel 2012, ventesimo dal-la morte di Turoldo e ci ha portato acoinvolgere l’Università di Udine, ilcentro culturale “Il ridotto” di Codernodi Sedegliano, lo scrittore Fabio Tur-chini e, per il concerto, i compositoriSivilotti e Miani. L’obiettivo è diffonde-re anche tra le giovani generazioni ilpensiero di Turoldo».

Che cosa volete trasmettere?«Vorrei che rimanesse nel cuore dei

ragazzi la voglia continua, che trasparedalla vita e dall’opera di Turoldo, dilottare per un mondo migliore, il sensoprofondo della Fede come lettura delVangelo e aiuto quotidiano nel vivere.Vorrei cioè che questo spettacolo, etutto il progetto, fosse un modo performare i ragazzi in questo momentodi difficoltà dei valori. Figure come Tu-roldo ci aiutano ad avere un approdosicuro in questo “mare in tempesta” incui viviamo».

In base a che criteri avete scelto lepoesie di Turoldo?

«In base a quattro temi: la povertà,

la resistenza, la lotta con Dio e la spe-ranza. Per Turoldo, l’uomo rappresen-ta la massima creazione di Dio e per ri-tornare a Dio deve resistere alle diffi-coltà che ogni giorno la vita gli propo-ne. La lotta con Dio è la continua ricer-ca della fede, mai scontata, ma con-quistata e vissuta ogni giorno. E poi lanecessità di mantenere sempre viva lasperanza, dal momento che essa èqualcosa che non è estraneo all’uomo,ma ne fa parte».

Quali sono le poesie scelte?«Tre sono state musicate da Renato

Miani: “E poi silenzio”, “Ti cato pover-tà”, “Mio fiume”. Le altre invece sonostate affidate a Sivilotti: “Mia Europa”,

“Prefazio a Pasqua”, Paura della pre-senza”».

Che caratteristiche hanno le musi-che?

«Sivilotti ha fatto un’operazione inchiave pop, con una bella visione rit-mica, utilizzando suoni vicini al mon-do giovanile. Miani ha affiancato unacantante pop, Luisa Cottifogli, deiQuinto Rigo, ad una di estrazione clas-sica, Nadia Petrova, creando una bellacontrapposizione tra stile appuntoclassico e pop. L’obiettivo, infatti, èproprio quello di coinvolgere i giovani,affinché il ricordo di Turoldo non siauna semplice celebrazione dei 100 an-ni dalla sua nascita, ma un’occasione

per rendere vivo il suo pensiero».Quale la funzione degli attori?«Rappresentano dei personaggi.

Chiara Donada è la visione angelica ecelestiale della poesia, mentre GianniNistri sarà Turoldo, poiché il suo tim-bro di voce ci sembrava vicino al tim-bro scuro e truce di Turoldo».

Come pensate di coinvolgere i gio-vani?

«Innanzitutto con dei matinée nellescuole. Inoltre ci sarà il coinvolgimen-to degli allievi della classe di composi-zione del Conservatorio Tomadini, chesaranno chiamati a musicare alcunibrani di Turoldo, scelti da me assiemea padre Ermes Ronchi (il frate servitafriulano, che recentemente ha tenutogli esercizi spirituali per il Papa, ndr) emons. Nicola Borgo. Ne usciranno del-le composizioni che poi saranno a di-sposizione anche delle parrocchie, siaper la liturgia che per altri usi».

Dopo l’anteprima del 9 maggio do-ve sarà rappresentato lo spettacolo?

«A novembre, quando ricorrerà ilcentenario della nascita (Turoldo nac-que a Coderno il 22 novembre) faremouna tournée nei luoghi turoldiani: Co-derno, Udine, Fontanelle sotto il Mon-te, Firenze, Roma e forse Innsbruck. Ilprogetto “Turoldo vivo”, comunque, sicompone anche di altre iniziative: unlibro di Fabio Turchini, con testimo-nianze del cardinal Ravasi, del biblistaPaolo De Benedetti, di padre Ronchi,padre Geremia Esposito, mons. NicolaBorgo, don Pierluigi Di Piazza. C’è poila mostra fotografica di Luca d’Agosti-no che inaugureremo al cinema Visio-nario il 4 maggio nell’ambito di Vici-no/lontano».

STEFANO DAMIANI

Nella foto: Giuseppe Tirelli.

28A P R I L E

5M A G G I O

Page 3: L’Ulisse di Giavitto Dmaggio al Teatro Lavaroni di Artegna per … · 2020-05-15 · Via Piave, 2 - POVOLETTO (UD) Tel. 0432.679308 - Fax 0432.634770 gecodor@libero.it ELABORAZIONE

v

04/05/2016pagina 31

Miercus 4S. Florian

Joibe 5S. Ilari

Vinars 6S. Luci di Cirene

Sabide 7S. Flavi martar

Domenie 8Sense dal Signôr

Lunis 9S. Erma

Martars 10S. Alfi

Il timpCîl seren e temperaduris in aument

Il proverbiNissun al nas mestri

Lis voris dal mêsE je inmò ore di plantâbulbis di cevole

La luneAi 4 lune gnove

Il soreliAi 4 al jeve aes 5.46e al va a mont aes 20.21

N ARTIST CHE AL È interessant co-gnossi, ancje se nol è stât tra imiôr, ma che al à stât bon di dâ

ai siei monuments une lôr carateristi-che, al è Carli di Francesc di Carone.No vin documents su di lui. Al rivà inFriûl, prime a Sant Denêl e daspò aUdin, la sô ativitât e va tra il 1509 e il1545, cheste date e pues jessi conside-rade chê de sô muart.

Al somee che Carli al sedi restât fûrdai ferments culturâi che a preanun-ziavin i timps gnûfs, no par no jessibon di stâi daûr, lui al jere un artesanben preparât e par nuie modest. Al foleât al lontan mont romanic lombart,ancje se cualchi volte ai siei altârs alconferìs un magnific implant monu-

U mentâl che lu met al pas cu lis concui-stis dal Rinassiment, ma tal tratâ i per-sonaçs al torne simpri al prin lengaçcjapât sù in tiere lombarde, ancje se alven insiorât de sculture toscane dalTresinte. Chest lu puarte ancje a unediscontinuitât tai siei lavôrs, lant don-gje ae garbe e contignude dramaticitâtdai artiscj di là des Alps, che in largjemisure a àn influît su dute la cultureartistiche dal Nord Italie.

La prime opare dal Carli di Caroneche nus reste memorie e je l’Altâr ma-iôr de glesie di Sante Marie dal Cjistieldi Udin, stimade ai 20 di Avrîl dal 1509,par 44 ducâts. Vuê sparît. La sô fame even confermade dai lavôrs pe glesie diSant Michêl (vuê Domo) a Sant Denêl,

cun dôs statuis, une font batesimâl e ilportâl plui grant. Il font batesimâl e ilportâl a esistin ancjemò. Lis figuris ason cracagnotis e mâl modeladis, in-vezit i ornâts a son i tocs miôr. Cualchimuse pe veretât si riscate, in virtût diune voglade dolce, intune maniere in-solite, di un nasut al insù o di un çuf dicjavei che al cole sul cerneli.

Te glesie di Cosean e je une des pluialtis composizions dal Carli, prime as-segnade al Pilacorte. E je une biele esontuose struture architetoniche dulàche intes nicjis ingjavadis al met lisstatuis, no ben definidis.

Une Pietât le podìn viodi suntun al-târ in Cjargne te plêf di Sant Florean aDieç.

Une lunete cun dentri une Madonecul frutin e je murade tal cjampanili deglesie parochiâl di Vilegnove di SantDenêl, l’unic toc restât di une puarte

che l’artist si jere impegnât a fâ pe gle-sie di Sante Marie ai 7 di Març dal1513.

BEPI AGOSTINIS

100 iniziativis tra Friûl e VenitDai 5 ai 16 di Mai, schirie di apontaments su storie, tradizions, art,lenghe, musiche e teritori furlans, par cure de Societât filologjiche

Di Carone, artesan ben preparâtStorie de art furlane in lenghe/65

■ PROVINCIE DI UDINOnorificence a Argemì,fondadôr dal Ciemen

Il president de Pro-vincie di Udin, Pie-tro Fontanini, alconsegnarà la ono-rificence dal ent alcatalan Aureli Arge-mì (te foto), fonda-dôr dal Ciemen, ilCentre Internacio-nal Escarré per lesMinories Ètniques i

Nacionals, promotôr de Declarazion universâldai dirits linguistics, de Conference des Na-zions cence Stât in Europe e de Rêt mondiâldai dirits coletîfs dai popui al Parlament euro-pean. L’incuintri si tignarà joibe ai 5 di Mai,aes 11 di matine, te sale de Zonte dal palaçde Provincie. Lis motivazions dal ricognossi-ment a saran sotliniadis in viertidure di Fonta-nini, al fasarà un intervent Gugliemo Cevolin,de Universitât dal Friûl e Grup Historia Porde-non, po, la lectio magistralis di Argemì sui di-rits linguistics e lis Nazions cence Stât.

■ UDINLenghe a Vicino/Lontano.Ai 4 Flon-Flon & Musute

Chest an a son siet i apontaments in lenghefurlane proponûts de Agjenzie regjonâl pelenghe furlane te suaze di Vicino/Lontano2016: leturis animadis par fruts, laboratoriscreatîfs, presentazions e musiche. Prossimapontament miercus ai 4 di Mai, aes 6 sot se-re, a Cjase Cavazzini, a Udin, cun «Flon-Flon& Musute» (la storie di doi amîs cuninuts chea zuin simpri insiemi fin al dì che no sclope lavuere e no puedin viodisi plui parcè che Mu-sute «e sta di chê altre bande de vuere»): le-ture musicâl cu la proiezion animade des ilu-strazions origjinâls di Elzbieta.

■ SPILIMBERCConcors «Zâl par furlan». Voris pai 31 di Otubar

Il Comun di Spilimberc, in colaborazion cunSocietât filologjiche furlane, Agjenzie regjonâlpe lenghe furlane, Istitût ladin furlan «PreCheco Placerean» e cul patrocini de Provinciedi Pordenon, volint contribuî in maniere si-gnificative ae difusion de lenghe e de culturefurlanis, al promôf la seste edizion dal Con-cors leterari «Zâl par furlan» par une conte oun video di gjenar zâl. Ogni autôr (o classe discuele) al podarà partecipâ dome a une se-zion dal bant e dome cuntun elaborât che alvarà di rivâ dentri di misdì di lunis ai 31 diOtubar dome par pueste a cheste direzion:Comun di Spilimberc – Ufici Culture/SportelFurlan – Plaçute Tiepolo 1 – 33097 Spilim-berc. Bant complet sul sît: www.comune.spi-limbergo.pn.it

Tal domo di Sant Denêl a son oparis di Carli di Francesc di Carone.

Il president de Filologjiche, Federico Vicario: «La rassegne e propon une riflession su moments impuartants de vite des nestris comunitâts, tant che il dramatic taramot dal 1976»

te Sale consiliâr, si tignarà la cunvigne«Recupar e restaur dai bens archivi-stics e libraris. De esperience dal tara-mot ae gjestion des calamitâts», cunancje l’intervent di Micaela Procac-cia, dirigjente de Direzion gjenerâlpai Archivis dal Mibact. Vinars ai 6 diMai, aes 10 di matine, a Palaç Orgna-ni-Martina simpri a Vençon, e vignaràscreade la mostre, che e durarà fin ai22 di Mai, «Friûl ferît. Il taramot dal1976 tes fotografiis di Riccardo Viola»,cu la presentazion dal catalic «Ae ri-cercje de art feride», ducj i doi par cu-re di Gianfranco Ellero. Imagjinis deprime campagne fotografiche intaipaîs plui sdrumâts, par opare di unzovin Riccardo Viola, mancjât di re-sint.

I cent agns de nassite di David Ma-ria Turoldo a saran memoreâts intesuaze de rassegne Vicino/Lontano aUdin. Vinars ai 6 di Mai, aes 5 daspo-misdì, a Palaç Mantica, in vie Manin18 a Udin, al sarà l’incuintri «DavidMaria Turoldo e il so Friûl cumò centagns», cun intervents di Flavia DeVitt, Roberto Iacovissi, bons. NicolaBorgo e leturis di Giuseppe Bevilac-qua. La sere di lunis ai 9 di Mai, aes 9,inte glesie di Sant Francesc, si tignaràinvezit il conciert «Turoldo vîf. Perau-lis e musiche par un doman», ideât diGiuseppe Tirelli.

Simpri a Udin, ai 12 e 13 Mai apon-tament cu la storie: joibe aes 11 dimatine, inte sede de Universitât in vieGlemone 92, e vignarà presentade incunvigne «La Biblioteche Florio e isiei tesaurs. Il codiç dantesc e la cole-zion erudide», cu la pussibilitât di vi-sitis vuidadis ae Biblioteche par dute

la zornade. Vinars apontament dopli:aes 11 di matine, inte aule magne dalLiceu classic Stellini di Udin, l’aromaitradizionâl incuintri «Citât de strade,citât de spade», che chest an al pre-sente Udin jenfri Votcent e Nûfcent;invezit daspomisdì, aes 5, a Palaç Bar-tolini, fieste pai cincuante agns difondazion de Biblioteche civiche«Vincenzo Joppi».

Domenie ai 8 di Mai al cole invezitil 50n aniversari de muart di pre JosefMarchet, che al sarà ricuardât a Gle-mone cuntune Messe aes 7 di sere in-tal Domo di Sante Marie Assunte.

Un altri apontament al sarà in Cjar-gne, inte sale consiliâr di Verzegnissabide ai 7 di Mai, aes 8 e mieze di se-re, par ricuardâ «Gjiso Fior: pinsîrs,peraulis e cjants tal an dal centenari».

Tantis lis visitis vuidadis in pro-gram, soredut in Cjargne e intal Friûlde Alte: sabide 7 a Ugovize («Transu-mance: moviment di ints e animâi trai pas alpins») e a Comelians («Teste-moneance di une civiltât alpine traFriûl e Imperi»), sabide 14 a Cividât(«Art langobarde in Friûl. La are diRatchis, suns e colôrs») sabide ai 14,aes 6 sore sere, intal Museu Cristian.Sabide, aes 2 e mieze daspomisdì, aMueç si larà ae scuvierte de Bibliote-che de antighe Badie, dopo dal in-cuintri «Antîcs libris e codiçs de Bi-blioteche abaziâl di Mueç» inte saleconsiliâr.

La Filologjiche e dediche une aten-zion particolâr ai fruts. A son dôs lismaratonis di leture pai plui piçui:«Nassûts par lei» intes bibliotechis dalSisteme bibliotecari di Udin e dal hin-terland udinês e «A dute imagjin» inchês dal Sisteme bibliotecari dal Friûldi Mieç. A son in program, cun diplui, nûf presentazions dal diari «Ol-mis», cul intervent dal atôr ClaudioMoretti. La prime e sarà joibe ai 12 diMai aes 5 daspomisdì li de FondazionCrup, che ancje chest àn e à poiât lapublicazion, in vie Manin 15 a Udin.

Tra i concierts, o ricuardìn «Lascuele venite inte Patrie dal Friûl» cula Corâl Vincenzo Ruffo Citât di Cervi-gnan e l’Ensemble Quat tromboni etube sabide ai 7 di Mai, aes 8 e miezedi sere, inte Glesie di Sant Pieri Apue-stul a Tarcint. Grant finâl lunis ai 16di Mai, cul conciert «Di jerbas e disuns. Musiche e peraulis par une Spo-on River cjargnele» aes 8 e trê cuartsdi sere, al Teatri Gnûf di Udin, parmemoreâ la figure e la opare di Gior-gio Ferigo.

Il program de Setemane al è sul sîtwww.scf2016.it, un sît, e une WebApp, dedicâts di pueste ae manifesta-zion.

PLUI DI CENT apontaments in plui di se-tante puescj intes provinciis di Udin,Pordenon, Gurize, Belum e Trevîs. Ecres e si rinfuarce la Setemane de cul-ture furlane: une schirie di iniziativissu la storie, lis tradizions, il teritori,l’art, la lenghe e la musiche dal Friûl,che la Societât filologjiche furlane epropon dai 5 ai 16 di Mai. Pal storicsodalizi al è un grant impegn, che alpermet di rinfuarcî un progjet di co-laborazion cun cetantis e impuartan-tis realtâts dal teritori: 80 associa-zions culturâls, 19 grups corâi e tea-trâi, 18 plêfs e parochiis, 9 museus, 6pro locos, tantis scuelis e istitûtscomprensîfs. Un grant impegn patro-cinât dal Ministeri pai Bens culturâi edal Turisim, de Regjon Friûl-VignesieJulie, des 5 provinciis interessadis, di45 Comuns e des Arcidiocesis diUdin, Gurize e Concuardie-Porde-non. Cun di plui al è fondamentâl iljutori des Bancjis di credit cooperatîfdal Friûl e des dôs Fondazions Crup eCarigo.

«Il Friûl – al declare il president deFilologjiche, Federico Vicario – sispiegle te sô storie, tai oms che lu ànonorât, tes istituzions che a puartinindenant i valôrs de sô culture e de sôidentitât. Une gnove Setemane e vadilunc dal troi segnât da lis edizionspassadis, une rassegne che e proponune riflession su moments impuar-tants de vite des nestris comunitâts,tant che il dramatic taramot dal1976».

Si partìs propit ricuardant il 40naniversari dal taramot dal Friûl cundoi apontaments a Vençon. Joibe ai 5di Mai, aes 4 e mieze daspomisdì, in-

Parsore: la imagjin

grafichesielte

pe mani-festazion.

PaGJINe FuRLaNeLA VITA CATTOLICAMERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 31

Miercus 4S. Florian

Joibe 5S. Ilari

Vinars 6S. Luci di Cirene

Sabide 7S. Flavi martar

Domenie 8Sense dal Signôr

Lunis 9S. Erma

Martars 10S. Alfi

Il timpCîl seren e temperaduris in aument

Il proverbiNissun al nas mestri

Lis voris dal mêsE je inmò ore di plantâbulbis di cevole

La luneAi 4 lune gnove

Il soreliAi 4 al jeve aes 5.46e al va a mont aes 20.21

N ARTIST CHE AL È interessant co-gnossi, ancje se nol è stât tra imiôr, ma che al à stât bon di dâ

ai siei monuments une lôr carateristi-che, al è Carli di Francesc di Carone.No vin documents su di lui. Al rivà inFriûl, prime a Sant Denêl e daspò aUdin, la sô ativitât e va tra il 1509 e il1545, cheste date e pues jessi conside-rade chê de sô muart.

Al somee che Carli al sedi restât fûrdai ferments culturâi che a preanun-ziavin i timps gnûfs, no par no jessibon di stâi daûr, lui al jere un artesanben preparât e par nuie modest. Al foleât al lontan mont romanic lombart,ancje se cualchi volte ai siei altârs alconferìs un magnific implant monu-

U mentâl che lu met al pas cu lis concui-stis dal Rinassiment, ma tal tratâ i per-sonaçs al torne simpri al prin lengaçcjapât sù in tiere lombarde, ancje se alven insiorât de sculture toscane dalTresinte. Chest lu puarte ancje a unediscontinuitât tai siei lavôrs, lant don-gje ae garbe e contignude dramaticitâtdai artiscj di là des Alps, che in largjemisure a àn influît su dute la cultureartistiche dal Nord Italie.

La prime opare dal Carli di Caroneche nus reste memorie e je l’Altâr ma-iôr de glesie di Sante Marie dal Cjistieldi Udin, stimade ai 20 di Avrîl dal 1509,par 44 ducâts. Vuê sparît. La sô fame even confermade dai lavôrs pe glesie diSant Michêl (vuê Domo) a Sant Denêl,

cun dôs statuis, une font batesimâl e ilportâl plui grant. Il font batesimâl e ilportâl a esistin ancjemò. Lis figuris ason cracagnotis e mâl modeladis, in-vezit i ornâts a son i tocs miôr. Cualchimuse pe veretât si riscate, in virtût diune voglade dolce, intune maniere in-solite, di un nasut al insù o di un çuf dicjavei che al cole sul cerneli.

Te glesie di Cosean e je une des pluialtis composizions dal Carli, prime as-segnade al Pilacorte. E je une biele esontuose struture architetoniche dulàche intes nicjis ingjavadis al met lisstatuis, no ben definidis.

Une Pietât le podìn viodi suntun al-târ in Cjargne te plêf di Sant Florean aDieç.

Une lunete cun dentri une Madonecul frutin e je murade tal cjampanili deglesie parochiâl di Vilegnove di SantDenêl, l’unic toc restât di une puarte

che l’artist si jere impegnât a fâ pe gle-sie di Sante Marie ai 7 di Març dal1513.

BEPI AGOSTINIS

100 iniziativis tra Friûl e VenitDai 5 ai 16 di Mai, schirie di apontaments su storie, tradizions, art,lenghe, musiche e teritori furlans, par cure de Societât filologjiche

Di Carone, artesan ben preparâtStorie de art furlane in lenghe/65

■ PROVINCIE DI UDINOnorificence a Argemì,fondadôr dal Ciemen

Il president de Pro-vincie di Udin, Pie-tro Fontanini, alconsegnarà la ono-rificence dal ent alcatalan Aureli Arge-mì (te foto), fonda-dôr dal Ciemen, ilCentre Internacio-nal Escarré per lesMinories Ètniques i

Nacionals, promotôr de Declarazion universâldai dirits linguistics, de Conference des Na-zions cence Stât in Europe e de Rêt mondiâldai dirits coletîfs dai popui al Parlament euro-pean. L’incuintri si tignarà joibe ai 5 di Mai,aes 11 di matine, te sale de Zonte dal palaçde Provincie. Lis motivazions dal ricognossi-ment a saran sotliniadis in viertidure di Fonta-nini, al fasarà un intervent Gugliemo Cevolin,de Universitât dal Friûl e Grup Historia Porde-non, po, la lectio magistralis di Argemì sui di-rits linguistics e lis Nazions cence Stât.

■ UDINLenghe a Vicino/Lontano.Ai 4 Flon-Flon & Musute

Chest an a son siet i apontaments in lenghefurlane proponûts de Agjenzie regjonâl pelenghe furlane te suaze di Vicino/Lontano2016: leturis animadis par fruts, laboratoriscreatîfs, presentazions e musiche. Prossimapontament miercus ai 4 di Mai, aes 6 sot se-re, a Cjase Cavazzini, a Udin, cun «Flon-Flon& Musute» (la storie di doi amîs cuninuts chea zuin simpri insiemi fin al dì che no sclope lavuere e no puedin viodisi plui parcè che Mu-sute «e sta di chê altre bande de vuere»): le-ture musicâl cu la proiezion animade des ilu-strazions origjinâls di Elzbieta.

■ SPILIMBERCConcors «Zâl par furlan». Voris pai 31 di Otubar

Il Comun di Spilimberc, in colaborazion cunSocietât filologjiche furlane, Agjenzie regjonâlpe lenghe furlane, Istitût ladin furlan «PreCheco Placerean» e cul patrocini de Provinciedi Pordenon, volint contribuî in maniere si-gnificative ae difusion de lenghe e de culturefurlanis, al promôf la seste edizion dal Con-cors leterari «Zâl par furlan» par une conte oun video di gjenar zâl. Ogni autôr (o classe discuele) al podarà partecipâ dome a une se-zion dal bant e dome cuntun elaborât che alvarà di rivâ dentri di misdì di lunis ai 31 diOtubar dome par pueste a cheste direzion:Comun di Spilimberc – Ufici Culture/SportelFurlan – Plaçute Tiepolo 1 – 33097 Spilim-berc. Bant complet sul sît: www.comune.spi-limbergo.pn.it

Tal domo di Sant Denêl a son oparis di Carli di Francesc di Carone.

Il president de Filologjiche, Federico Vicario: «La rassegne e propon une riflession su moments impuartants de vite des nestris comunitâts, tant che il dramatic taramot dal 1976»

te Sale consiliâr, si tignarà la cunvigne«Recupar e restaur dai bens archivi-stics e libraris. De esperience dal tara-mot ae gjestion des calamitâts», cunancje l’intervent di Micaela Procac-cia, dirigjente de Direzion gjenerâlpai Archivis dal Mibact. Vinars ai 6 diMai, aes 10 di matine, a Palaç Orgna-ni-Martina simpri a Vençon, e vignaràscreade la mostre, che e durarà fin ai22 di Mai, «Friûl ferît. Il taramot dal1976 tes fotografiis di Riccardo Viola»,cu la presentazion dal catalic «Ae ri-cercje de art feride», ducj i doi par cu-re di Gianfranco Ellero. Imagjinis deprime campagne fotografiche intaipaîs plui sdrumâts, par opare di unzovin Riccardo Viola, mancjât di re-sint.

I cent agns de nassite di David Ma-ria Turoldo a saran memoreâts intesuaze de rassegne Vicino/Lontano aUdin. Vinars ai 6 di Mai, aes 5 daspo-misdì, a Palaç Mantica, in vie Manin18 a Udin, al sarà l’incuintri «DavidMaria Turoldo e il so Friûl cumò centagns», cun intervents di Flavia DeVitt, Roberto Iacovissi, bons. NicolaBorgo e leturis di Giuseppe Bevilac-qua. La sere di lunis ai 9 di Mai, aes 9,inte glesie di Sant Francesc, si tignaràinvezit il conciert «Turoldo vîf. Perau-lis e musiche par un doman», ideât diGiuseppe Tirelli.

Simpri a Udin, ai 12 e 13 Mai apon-tament cu la storie: joibe aes 11 dimatine, inte sede de Universitât in vieGlemone 92, e vignarà presentade incunvigne «La Biblioteche Florio e isiei tesaurs. Il codiç dantesc e la cole-zion erudide», cu la pussibilitât di vi-sitis vuidadis ae Biblioteche par dute

la zornade. Vinars apontament dopli:aes 11 di matine, inte aule magne dalLiceu classic Stellini di Udin, l’aromaitradizionâl incuintri «Citât de strade,citât de spade», che chest an al pre-sente Udin jenfri Votcent e Nûfcent;invezit daspomisdì, aes 5, a Palaç Bar-tolini, fieste pai cincuante agns difondazion de Biblioteche civiche«Vincenzo Joppi».

Domenie ai 8 di Mai al cole invezitil 50n aniversari de muart di pre JosefMarchet, che al sarà ricuardât a Gle-mone cuntune Messe aes 7 di sere in-tal Domo di Sante Marie Assunte.

Un altri apontament al sarà in Cjar-gne, inte sale consiliâr di Verzegnissabide ai 7 di Mai, aes 8 e mieze di se-re, par ricuardâ «Gjiso Fior: pinsîrs,peraulis e cjants tal an dal centenari».

Tantis lis visitis vuidadis in pro-gram, soredut in Cjargne e intal Friûlde Alte: sabide 7 a Ugovize («Transu-mance: moviment di ints e animâi trai pas alpins») e a Comelians («Teste-moneance di une civiltât alpine traFriûl e Imperi»), sabide 14 a Cividât(«Art langobarde in Friûl. La are diRatchis, suns e colôrs») sabide ai 14,aes 6 sore sere, intal Museu Cristian.Sabide, aes 2 e mieze daspomisdì, aMueç si larà ae scuvierte de Bibliote-che de antighe Badie, dopo dal in-cuintri «Antîcs libris e codiçs de Bi-blioteche abaziâl di Mueç» inte saleconsiliâr.

La Filologjiche e dediche une aten-zion particolâr ai fruts. A son dôs lismaratonis di leture pai plui piçui:«Nassûts par lei» intes bibliotechis dalSisteme bibliotecari di Udin e dal hin-terland udinês e «A dute imagjin» inchês dal Sisteme bibliotecari dal Friûldi Mieç. A son in program, cun diplui, nûf presentazions dal diari «Ol-mis», cul intervent dal atôr ClaudioMoretti. La prime e sarà joibe ai 12 diMai aes 5 daspomisdì li de FondazionCrup, che ancje chest àn e à poiât lapublicazion, in vie Manin 15 a Udin.

Tra i concierts, o ricuardìn «Lascuele venite inte Patrie dal Friûl» cula Corâl Vincenzo Ruffo Citât di Cervi-gnan e l’Ensemble Quat tromboni etube sabide ai 7 di Mai, aes 8 e miezedi sere, inte Glesie di Sant Pieri Apue-stul a Tarcint. Grant finâl lunis ai 16di Mai, cul conciert «Di jerbas e disuns. Musiche e peraulis par une Spo-on River cjargnele» aes 8 e trê cuartsdi sere, al Teatri Gnûf di Udin, parmemoreâ la figure e la opare di Gior-gio Ferigo.

Il program de Setemane al è sul sîtwww.scf2016.it, un sît, e une WebApp, dedicâts di pueste ae manifesta-zion.

PLUI DI CENT apontaments in plui di se-tante puescj intes provinciis di Udin,Pordenon, Gurize, Belum e Trevîs. Ecres e si rinfuarce la Setemane de cul-ture furlane: une schirie di iniziativissu la storie, lis tradizions, il teritori,l’art, la lenghe e la musiche dal Friûl,che la Societât filologjiche furlane epropon dai 5 ai 16 di Mai. Pal storicsodalizi al è un grant impegn, che alpermet di rinfuarcî un progjet di co-laborazion cun cetantis e impuartan-tis realtâts dal teritori: 80 associa-zions culturâls, 19 grups corâi e tea-trâi, 18 plêfs e parochiis, 9 museus, 6pro locos, tantis scuelis e istitûtscomprensîfs. Un grant impegn patro-cinât dal Ministeri pai Bens culturâi edal Turisim, de Regjon Friûl-VignesieJulie, des 5 provinciis interessadis, di45 Comuns e des Arcidiocesis diUdin, Gurize e Concuardie-Porde-non. Cun di plui al è fondamentâl iljutori des Bancjis di credit cooperatîfdal Friûl e des dôs Fondazions Crup eCarigo.

«Il Friûl – al declare il president deFilologjiche, Federico Vicario – sispiegle te sô storie, tai oms che lu ànonorât, tes istituzions che a puartinindenant i valôrs de sô culture e de sôidentitât. Une gnove Setemane e vadilunc dal troi segnât da lis edizionspassadis, une rassegne che e proponune riflession su moments impuar-tants de vite des nestris comunitâts,tant che il dramatic taramot dal1976».

Si partìs propit ricuardant il 40naniversari dal taramot dal Friûl cundoi apontaments a Vençon. Joibe ai 5di Mai, aes 4 e mieze daspomisdì, in-

Parsore: la imagjin

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pe mani-festazion.

PaGJINe FuRLaNeLA VITA CATTOLICAMERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 31

Page 4: L’Ulisse di Giavitto Dmaggio al Teatro Lavaroni di Artegna per … · 2020-05-15 · Via Piave, 2 - POVOLETTO (UD) Tel. 0432.679308 - Fax 0432.634770 gecodor@libero.it ELABORAZIONE

04/05/2016pagina 33

GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

4MAGGIOmercoledìmiercus

CONCERTIUdine. Al Palamostre, alle

20.45, per Vicino/lontano,«Vif et Rythmique», concertodi Fabrizio Meloni, clarinetto,e Takahiro Yoshikawa, piano-forte.

San Daniele. Nella chiesa dellaFratta, alle ore 20.30, concer-to della cantante Nada e del-la pianista jazz Rita Marcotulli«La terra e l’anima». Postiesauriti. Repliche il 5 maggioa Venzone nella chiesa di S.Giovanni B.; il 9 maggio aRomans d’Isonzo, Casa Pasia-ni, 20.30; 10 maggio, Prema-riacco, chiesa S. Silvestro,20.30; 11 maggio, museo re-gionale di Capodistria, 20.30,12 maggio Comeglians, salaL’alpina, ore 20.30. Prenota-zioni a [email protected]

TEATROTolmezzo. Nel tearto Candoni,

alle ore 20.45, «Orcolat» conStefania Maffeis e RaffaellaGiampaoli. Regia di Luca Fer-ri. Lo spettacolo ricorda il ter-remoto che nel 1976 distrus-se il Friuli. Produzione Anà-Thema Teatro.

MOSTRAUdine. Nel Bookshop del Cine-

ma Visionario, alle ore 18,inaugurazione della mostrafotografica di Luca D’Agosti-no «Una goccia di splendore.Gli “ultimi” da padre DavidMaria Turoldo a Fabrizio DeAndré». Intervengono LucaD’Agostino, Fabio Turchini, ilCoro Le Colone.

5MAGGIOgiovedìjoibe

CONCERTIUdine. Nell’auditorium Zanon,

alle 18.30, «VivAntigone!»,con il Coro e orchestra giova-nile del Conservatorio Toma-dini. Virginio Zoccatelli, diret-tore.

Pordenone. Nel Teatro Verdi,alle ore 18 (con ingresso libe-ro fino ad esaurimento posti),consegna del premio Pia Ba-schiera Tallon «Educare allamusica» al musicologo, tra-duttore, germanista QuirinoPrincipe. A seguire esecuzio-ne del melologo di RichardStrrauss «Enoch Arden» conRenato Principe al pianofortee Quirino voce recitante.

CONFERENZE E LIBRIUdine. Nella chiesa di San Fran-

cesco, alle ore 18,30, inaugu-razione di Vicino/lontano. Al-le ore 19, nello stesso luogo,confronto dal titolo «La veritàmalata: da Ustica a Regeni»,con Valerio Pellizzari, AndreaPurgatori, Gianni Rufini. Alleore 21, lectio magistralis diLucio Caracciolo dal titolo«L’età dell’incertezza», intro-duce Guglielmo Cevolin.

Udine. Nel Salone del Popolo,

nel palazzo Municipale, alleore 11.30, il presidente di Au-tovie Venete, Maurizio Casta-gna, presenta il libro «Udinesud» della collana «OltreCa-sello».

Udine. Nel Palazzo di Toppo-Wassermann, aula 4, via Ge-mona, 92, alle ore 15.30,conferenza dal titolo «Nuovesfide alla sicurezza internazio-nale», con la presenza del se-gretario generale dell’Orga-nizzazione per la sicurezza ela cooperazione in Europa,Lamberto Zannier.

VISITA GUIDATAManzano. Nell’Abbazia di Ro-

sazzo, alle ore 17, anteprimadi «Rosazzo da rosa» con lavisita guidata all’Abbazia. Alleore 18, Riccardo Viti presentail Museo Giardino della RosaAntica di Montagnana (Mo-dena).

6MAGGIOvenerdìvinars

CONCERTIPordenone. Nel Teatro Verdi,

alle ore 20.45, concerto delvioloncellista Alban Gerhardt(«uno dei migliori violoncelli-sti al mondo», The Guardi-nan), dedicato al 40° anniver-sario del terremoto in Friuli.Introduzione di Sandro Cap-pelletto. Musiche di Bach(Suinte n. 2 in re min.), Reger(Suite n. 2 in re min.), Hinde-mith (Sonata op. 25 n. 3),Bach (Suite n. 6 in re magg.).

Udine. Nell’auditorium Zanon,alle 18.30, «VivAntigone!»,con il Coro e orchestra giova-nile del Conservatorio Toma-dini. Virginio Zoccatelli, diret-tore.

TEATROOsoppo. Nel Teatro della Corte,

alle ore 20.45, «Orcolat»,spettacolo commemorativoper il terremoto del ‘76. Re-gia di Luca Ferri.

CONFERENZEUdine. A Palazzo Mantica, alle

ore 17, per Vicino/lontano,«David Maria Turoldo e il suoFriuli. A cent’anni dalla nasci-ta», incontro con mons. Ni-cola Borgo, Flavia De Vitt, Ro-berto Iacovissi. Letture di Giu-seppe Bevilacqua. A cura del-la Società filologica friulana,in occasione della Settimanadella Cultura friulana. Alle ore

18, nella chiesa di San Fran-cesco, «Architettura, politicae terremoti. Modelli di rico-struzione, confronto con Bar-tolomeo Pietromarchi, An-drea Tagliapietra. Alle ore18.30, nell’Oratorio del Cri-sto, lectio magistralis di Do-natella Di Cesare dal titolo«Nelle mani del più forte.Nuove forme di tortura»; alle19.30, nella chiesa di SanFrancesco, «La notte che ilFriuli andò giù», intervengo-no Pierluigi Di Piazza, Gian-paolo Gri, Maurizio Mattiuz-za, Paolo Medeossi, AntonellaSbuelz. Proiezione del corto-metraggio 1976 di Alessan-dro Venier, con Fabiano Fan-

tini. Alle ore 20, nel’Oratoriodel Cristo Riccardo Staglianòdialoga con Fabio Chiusi(«Così web e robot ci stannorubando il lavoro»); alle ore21, al cinema Odeon, inau-gurazione dell amostra «Kaos‘76». Alle 21.30, in San Fran-cesco, «Antagonisti e coin-quilini: Islam ed Europa og-gi», con Farhad Khosrokha-var, Paola Caridi.

7MAGGIOsabatosabide

CONCERTITolmezzo. Nell’auditorium

Candoni, alle ore 20.45, con-certo del coro a cappella Per-petuum Jazzile.

TEATRORagogna. Nel Teatro Canciani,

alle ore 20.45, «Orcolat»,spettacolo commemorativoper il terremoto del ‘76. Re-gia di Luca Ferri.

Udine. Nel Teatro San Giorgio,alle ore 21, «La rivoluzione èfacile se sai come farla» spet-tacolo teatrale di Kepler 452con le musiche de Lo StatoSociale. Nell’ambito di «Dis-sonanze».

Osoppo. Nel Teatro della Corte,alle ore 20.45, la CompagniaTeatroimmagine presenta «Ipromessi sposi» da Alessan-dro Manzoni. Regia di BenoitRoland.

Udine. Nell’Oratorio del Cristo,alle 20, per Vicino/lontano,«Ribellioni possibili», spetta-colo di Luis Garcìa-Araus e Ja-vier Yague, con gli allievi dellaNico Pepe.

PREMIOUdine. Nel Teatro Giovanni da

Udine, alle 20.45, serata dipremiazione del Premio Ter-zani.

CONFERENZEUdine. Per Vicino/lontano,

nell’Oratorio del Cristo, alleore 10, «Alcol e adolescenti»;con A. Di Pietro e G. Canzian.Alle 10, a Casa Cavazzini,«Mettersi in gioco» con PierAldo Rovatti; alle 11.30 inSan Francesco «Ambiente: re-silienza a rischio», confrontocon A. Farina, V. Giannini, S.Sichenze; nell’Oratorio delCristo, 11.30, «Immigrazionetra disinformazione e indiffe-renza» con S. Allievi, G. DallaZuanna, P. Di Piazza; a CasaCavazzini, 11.30, «Paul Rico-eur, un pensiero vivo»; alle15, in Largo Ospedale Vec-chio, musica per bambini conMarisa Scuntaro, MichelePucci, Lucia Clonfero. Alle15.30, Oratorio del Cristo,«L’odio online», con GiovanniZiccardi e Fabio Chiusi; alle16, nella chiesa di S. France-sco lectio magistralis di Phi-lippe Van Parijs «Reddito dicittadinanza. Un’utopia per inostri tempi?»; alle 17.30, «Ilfragile rapporto tra noi e lamorte»» con A. Crisma, M.Mori, M. Sozzi. ; alle 17.40, aCasa Cavazzini «Isis. Il marke-ting dell’apocalisse» con Bru-

no Ballardini. Alle 18, SanFrancesco, «Europa. I muridella paura» con GianpieroDalla Zuanna, Loris Filippi,Daniela Di Capua, DomenicoQuirico. Alle 18, sala Ajace,presentazione della rivista«Tam Tam» con A. Floramo,P. Medeossi, P. Patui.

Udine. Nella sala San Cristofo-ro, in vicolo Sillio, 4/B, alleore 18, conferenza del prof.Bruno Rossi dal titolo «DaSpalato a Vienna - il re del-l’operetta viennese». Orga-nizza l’Associazione nazionaleVenezia Giulia e Dalmazia,comitato provinciale di Udi-ne.

MANIFESTAZIONEManzano. Nell’Abbazia di Ro-

sazzo, dalle ore 9 apertura di«Rosazzo da rosa», incontri,mostre, concerti, mercato dirose in Abbazia.

8MAGGIOdomenicadomenie

CONCERTIUdine. Nella chiesa di San Fran-

cesco, alle 10.45, perVicino/lontano concerto delcoro femminile La tela.

TEATROUdine. Nella chiesa di S. Fran-

cesco, alle 21, spettacolo daltitolo «Suite in forma di ro-sa», quattro suggestioni dallamusica di Pasolini. Con M.Bulligan, violoncello, C. Gri-maz, N. Oscuro, M. Somagli-no, voce; V. Vella, tastiere.

CONFERENZEUdine. Per Vicino/lontano,

nell’Oratorio del Cristo alle9.30, «Parlare di Isis ai bambi-ni» con R. Mazzeo. In SanFrancesco, alle 11, «Quando icarnefici siamo noi» con F.Focardi, I. Scego, C. Volpato;alle 11, Oratorio del Cristo,«La cura necessaria» con D:Demetrio, V. Lingiardi; a CasaCavazzini, alle 11, «Racconta-re la frontiera»; alle 15.30,nell’Oratorio del Cristo, «Co-me la finanza dirige l’econo-mi» con G.G. Nardozzi e A.Massarutto; alle 16, in SanFrancesco, alle 16, lectio ma-gistralis di Massimo Ammaniti«La famiglia adolescente»; al-le 16, a Casa Cavazzini «gua-rire dalla vecchiaia?» con M.Farina, F. Schiavo. A Casa Ca-vazzini, alle 18, «Invecchiarein salute si può?» con R. Pa-duano, F. Pascolini, F. Pea,M.S. Telesca; alle 17.30, Ora-torio del Cristo, «Affari friula-ni del sabato sera»; S. France-sco, ore 18, «Il male oscurodella democrazia» con G.Crainz, E. Mauro, R. Simone.

VISITA GUIDATAUdine. Nel Museo diocesano e

Gallerie del Tiepolo, alle ore16, «Festa della mama», per-corso tra i capolavori espostinel palazzo patriarcale. Aconclusione, laboratorio percreare insieme un simpaticoregalo da donare alla propriamamma.

MANIFESTAZIONEManzano. Nell’Abbazia di Ro-

sazzo, dalle ore 9 apertura di«Rosazzo da rosa», incontri,mostre, concerti, mercato dirose in Abbazia.

9MAGGIOlunedìlunis

CONCERTIUdine. Nel Teatro Nuovo Gio-

vanni da Udine, alle ore 21,concerto della Glenn MillerOrchestra dal titolo «It’sGlenn Miller Time».

Udine. Nella chiesa di San Fran-cesco, alle ore 21, «Turoldovivo. Parole e musica per undomani» spettacolo concertoda un’idea di Giuseppe Tirelli.

10MAGGIOmartedìmartars

CONCERTIUdine. Nel Teatro Nuovo Gio-

vanni da Udine, alle ore

20.45, concerto di Ezio Bosso«The 12th room-Piano solo».

11MAGGIOmercoledìmiercus

CONCERTIMarano Lagunare. Al Jo Live,

alle ore 22, concerto dellaJohn Jorgenson Electric Band.Ingresso libero. Cena dalleore 19.30.

Sacile. Nella Fazioli ConcertHall, alle ore 20.45, per PianoJazz 2016, concerto del piani-sta Stefano Battaglia.

CONFERENZEUdine. Nel Centro culturale

Paolino d’Aquileia, alle ore17.30, apertura del convegnodal titolo «Dolore, sofferenzae morte nelle culture contem-poranee» a cura di ScuolaCattolica di Cultura, Issrmons. Alfredo Battisti di Udi-ne e Meic, conferenza di Fa-brizio Turoldo, professore as-sociato di Filosofia moraleall’Università Ca’ Foscari diVenezia, dal titolo «La mortee il morire nell’era della tecni-ca biomedica. Nuovi interro-gativi etici e possibili rispo-ste».

12MAGGIOgiovedìjoibe

TEATROUdine. Nel Teatro Nuovo Gio-

vanni da Udine, alle ore20.45, «Non ti pago» diEduardo De Filippo, con Ca-rolina Rosi, Gianfelice Impara-to. Regia di Luca De Filippo.Repliche fino al 14 maggio.

CONFERENZEUdine. Nel Centro culturale

Paolino d’Aquileia, alle ore17.30, per il convegno dal ti-tolo «Dolore, sofferenza emorte nelle culture contem-poranee» a cura di ScuolaCattolica di Cultura, Issrmons. Alfredo Battisti di Udi-ne e Meic, conferenza diFranco Fabbro, professore or-dinario di Neuropsichiatria in-fantile all’Università di Udine,dal titolo «Il dolore e la soffe-renza alla luce delle neuro-scienze».

■ E LA TERRA TREMÒI cori del Friuliricordano il sisma

Si intitola «E la terra tre-mò» il cartellone con cui icori friulani riordano i 40anni dal terremoto. Ad or-ganizzare la manifestazio-ne è l’Usci. Questi i prossi-mi appuntamenti. Venerdì6 maggio: Cassacco, par-rocchiale, ore 20.30, Co-rale Gotis di Notis di Cas-sacco, con la poetessa An-namaria De Monte di Ar-tegna; Venzone, Duomo,ore 20, Coro del Friuli-V.G., Piccolo Coro Arte-mìa di Torviscosa, Accade-mia d’archi Arrigoni diSan Vito (Requiem di Fau-rè); Aviano, Palazzo Bassi,ore 20, Coro Ana; AzzanoX, p. Libertà; 7 maggio:Azzano Decimo, teatroMascherini, ore 20.30, Pa-blo con Quattro Molini;Spilimbergo, chiesa SS.Giuseppe e Pantaleone(21) Coro Santa Maria diLestans, Voz Nova di Spi-limbergo.8 maggio: Ra-gogna, chiesa S. Giaco-mo, ore 11, Messa coi co-ri Amici della montagna eInsolitenote.

■ MUSICA D’ORGANOA S. Caterina apreAndrea Toschi

La Parrocchia di S. Cateri-na e S. G. Bosco (Pasian diPrato) organizza per ilprossimo mese di maggioi Concerti di Primavera incollaborazione con l’Acca-demia Organistica Udine-se, il Conservatorio Stata-le J. Tomadini, l’Associa-zione Culturale Altoliven-tina. Ad aprire la serie, do-menica 8 maggio, sarà unconcerto d’organo tenu-to dal maestro Andrea To-schi di Modena. Seguiràdomenica 15 maggio unconcerto d’organo degliallievi del ConservatorioMatteo Larice, RobertoSquillaci e Tiziano Zanel-lo. La conclusione dome-nica 22 maggio sarà affi-data al quintetto di fiati«Fără Nume Wind Quin-tet» degli allievi del Con-servatorio Claudia Mauro, flauto – Benedetta Ce-ron, oboe – Tania Haun-zwickl, clarinetto – Ales-sandro Bressa, fagotto –Nicola Fattori, corno. Iconcerti, a ingresso libero,si terranno nella chiesaparrocchiale con inizio al-le ore 17,30.

NADA

■ STAGECorso con Patelli

Impariamo dai modelli è iltitolo dello stage teorico-pratico basato sulle strate-gie di comunicazione nonverbale, comportamento,postura, posa fotograficaper aspiranti modelli, im-prenditori, showman ecc.Lo stage di 6 ore si terràdomenica 8 maggio allaBroadway Dance, v. Lova-ria,3, Udine, con Jurji Pa-telli. Costo 65 . Inscrizio-ni entro le ore 12 del 6maggio, sms/whatsapp al3207069718

NICOLA BORGO

ORCOLAT

EZIO BOSSO

LA VITA CATTOLICAMERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 ageNDa 33