L’UE DI SARKOZY AL VIA ATASSO VARIABILE Mutuipiùcari ... Sandro.pdf · La Betancourt riabbraccia...

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A ppena la Francia ha comin- ciato a presiedere l’Unio- ne europea, anche la Polo- nia ha detto che non ratifi- cherà il Trattato di Lisbo- na. Il presidente francese Nicolas Sarkozy non aveva dunque torto di- chiarando: «Il no irlandese non sarà facilmente superato». La sua presiden- za dell’Ue non nasce dunque sotto i migliori auspici: alla congiuntura eco- nomica sfavorevolissima (rincaro del petrolio, crescita minima, ritorno del- l’inflazione), aggravata dal teso conte- sto politico internazionale (rischio di guerra con l’Iran innanzitutto), si som- ma un serio problema istituzionale. Difficilmente Sarkozy potrà far accet- tare ad altri membri dell’Unione che la ratifica del Trattato, per lui priorita- ria, prosegua nel disprezzo della vo- lontà espressa dal popolo irlandese e dal governo polacco. Del resto già il no irlandese aveva immobilizzato l’Euro- pa. Vediamo- ne il senso. Nel 1987 il cit- tadino irlande- se Raymond Crotty aveva eccepito da- vanti alla Cor- te suprema del suo Paese che ogni modi- fica dei tratta- ti europei esi- geva di emen- darne la Costi- tuzione e che ogni emenda- mento andava approvato con referendum; dunque anche ogni cambia- mento d’un trattato euro- peo. La Corte suprema gli aveva dato ragione. È dun- que grazie a Crotty se il 12 giugno gli irlandesi hanno potuto pronunciarsi sul Trattato di Lisbona, con il noto esi- to (53,8 per cento di no). Per la storia, un unico popolo ha potuto esprimersi direttamente sul Trattato e l’ha respin- to; ma soprattutto gli altri popoli se ne sono visti negare la possibilità, mentre avrebbero voluto averla - secondo i sondaggi - nella percentuale del 75%. Le cause del rifiuto opposto dagli ir- landesi a un testo giudicato «incom- prensibile» sono molteplici. Hanno avuto un ruolo le preoccupazioni per l’immigrazione, l’agricoltura, la disoc- cupazione e l’avvenire dei servizi pub- blici. Gli irlandesi, che non sono nella Nato, tengono poi molto alla neutrali- tà - effettiva dalla proclamazione della Repubblica nel 1937 - e nel quadro eu- ropeo temono di aumentare le (...) FRONTIERE La mia Turchia senza libertà A PAGINA 16 POLEMICA PROVOCAZIONE D escrivo la scena. Mer- coledì sera, agli Ar- cimboldi di Milano, è di scena il concerto dei mitici Jethro Tull, gruppo anni Settanta con fans in tutto il mondo. Il pubblico, che viene anche dal- l’estero, ha comprato i biglietti perlopiù via internet: sono rockettari affezionati e coi capelli bianchi, hanno portato dietro i figli, per i Jethro Tull sono disposti tran- quillamente a uccidere: non sanno che lo spettacolo fa parte della rassegna «Mila- nesiana» e che alle 21, anziché il flauto di Ian Anderson, si materializzerà Elisabet- ta Sgarbi a spiegare che prima del concer- to (urrà) ci saranno 50 minuti di letture a opera di Antonio Scurati, David Leavitt, il premio Nobel per la fisica 1998 e il mate- matico Piergiorgio Odi- freddi. Ora: non voglio descrivere le urla, i fi- schi, Scurati con la voce tremebonda, Lea- vitt che legge a mitraglia pur di finire, il premio Nobel che parla slang americano e abbandona il palco coperto dai fischi, Elisabetta Sgarbi che insulta il pubblico e gli fa le corna. Dico che non mi sono mai vergognato tanto: ma non per il pubblico, colpevole di essere lì per i Jethro Tull e non per David Leavitt, ma per quegli intel- lettuali incivilmente mandati a farsi sbra- nare nell’arena. Un consiglio: la prossima volta provino a proporre una bella lettura di Gunesekera Romesh (50 minuti minimo) prima della finale di Champions league. APPUNTO Crescono gli interessi e il prezzo del petrolio: otto mosse per salvare il portafoglio Ecco come la famiglia Sulic, i nomadi croati scarcerati dal giudice di Verona, costringeva i figli a rubare. Le minacce: «Se non lo fai ti faccio stuprare da un marocchino». SERVIZIO A PAGINA 5 la Bce aumenta il costo del denaro FILIPPO FACCI Mutui più cari, ecco come difendersi «Ruba o ti faccio stuprare» Ecco le intercettazioni in cui i rom minacciavano i bambini rendendoli schiavi EUGENIO BARBOGLIO, PAOLO BELTRAMIN E ANDREA TORNIELLI ALLE PAGINE 8-9 C aro Ringhio Gattu- so, gli Europei sono finiti, commenti, giudi- zi, propositi (...) Schedate anche me io sono siciliana Sabrina Cottone IMPRONTE NO Non ce n’è bisogno di te si sa già tutto Mario Giordano IMPRONTE SÌ La Betancourt riabbraccia i figli: «Ora mi sento come in paradiso» L’EX OSTAGGIO LA MANNA A PAGINA 5 CASAMASSIMA, CESARETTI, CONTI, GRECO E SIGNORINI ALLE PAGINE 4-5-7 L’EX MINISTRO CHIEDEVA «SANZIONI DURISSIME» Perché il premier ha rinunciato ad andare in tv RETROSCENA Il Ringhio della verità Francesco Cavalla Scontro di inciviltà La Banca centrale europea ha alzato ancora i tassi. Gli interessi salgono al 4,25 per cento. De- naro sempre più costoso, ma gli analisti ritengo- no improbabile un’ulteriore nuova mossa prima di ottobre. Sempre più italiani faticano però a pagare il mutuo. Il petrolio intanto ha infranto un altro record toccando i 145 dollari al barile. Ecco come difendersi dai rincari in otto mosse. QUESTAEUROPA A TASSOVARIABILE Alain de Benoist SEGUE A PAGINA 42 L’UE DI SARKOZY AL VIA D omenica scorsa su questo giornale è uscita una mia intervi- sta con Maria (...) Il vizietto dei Veronesi Stefano Lorenzetto SEGUE A PAGINA 32 SEGUE A PAGINA 43 C aro direttore, non sono rom, sono sici- liana. Hai presente la (...) SEGUE A PAGINA 8 N o, cara Sabrina, non è una richiesta strana. È una richiesta (...) SEGUE A PAGINA 8 BILOSLAVO, BUFFOLO E MICALESSIN ALLE PAGINE 10-11 «Stop al gossip che inquina la politica» BERLUSCONI Toh, nel 2007 Di Pietro voleva una legge anti intercettazioni Sebnem Isigüzel BONI, CHIARI, MARONI E PARIETTI ALLE PAGINE 2-3 UNA ROVENTE SUPER ANTEPRIMA LUSSURIA in edicola con REGIA DEL PREMIO OSCAR ANG LEE V.M. 14 anni IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + BIBLIOTECA DEI RAGAZZI N. 23 (+ l 5,90) + BIBLIOTECA STORICA «IL SETTECENTO» N. 33 (+ l 6,90) + «PROTAGONISTI IN CUCINA» N. 44 (+ l 5,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LOMBARDIA, VENETO, FRIULI, TRENTINO, BOLOGNA CITTÀ E ROMA CITTÀ: IL GIORNALE + TEMPI t 1,00 - REGGIO EMILIA: + IL GIORNALE DI REGGIO t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO VITERBO OGGI t 1,00 - CIVITAVECCHIA: + NUOVO CIVITAVECCHIA OGGI t 1,00 - MOLISE:+ NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO E BENEVENTO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA ANNO XXXV / NUMERO 158 / 1 EURO* A COPIA / VENERDÌ 4 LUGLIO 2008 www.ilgiornale.it

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Appenala Franciaha comin-ciato a presiedere l’Unio-ne europea, anche la Polo-nia ha detto che non ratifi-cherà il Trattato di Lisbo-

na. Il presidente francese NicolasSarkozy non aveva dunque torto di-chiarando: «Il no irlandese non saràfacilmente superato». La sua presiden-za dell’Ue non nasce dunque sotto imigliori auspici: alla congiuntura eco-nomica sfavorevolissima (rincaro delpetrolio, crescita minima, ritorno del-l’inflazione), aggravata dal teso conte-sto politico internazionale (rischio diguerra con l’Iran innanzitutto), si som-ma un serio problema istituzionale.Difficilmente Sarkozy potrà far accet-tare ad altri membri dell’Unione chela ratifica del Trattato, per lui priorita-ria, prosegua nel disprezzo della vo-lontà espressa dal popolo irlandese edal governo polacco. Del resto già il noirlandese aveva immobilizzato l’Euro-

pa. Vediamo-ne il senso.Nel 1987 il cit-tadino irlande-se RaymondCrotty avevaeccepito da-vanti alla Cor-te supremadel suo Paeseche ogni modi-fica dei tratta-ti europei esi-geva di emen-darne la Costi-tuzione e cheogni emenda-mento andavaapprovato conreferendum;dunque ancheogni cambia-mento d’untrattato euro-peo. La Corte

supremagli aveva dato ragione. È dun-que grazie a Crotty se il 12 giugno gliirlandesi hanno potuto pronunciarsisul Trattato di Lisbona, con il noto esi-to (53,8 per cento di no). Per la storia,un unico popolo ha potuto esprimersidirettamentesul Trattato e l’ha respin-to; ma soprattutto gli altri popoli se nesono visti negare la possibilità, mentreavrebbero voluto averla - secondo isondaggi - nella percentuale del 75%.

Le cause del rifiuto opposto dagli ir-landesi a un testo giudicato «incom-prensibile» sono molteplici. Hannoavuto un ruolo le preoccupazioni perl’immigrazione, l’agricoltura, la disoc-cupazione e l’avvenire dei servizi pub-blici. Gli irlandesi, che non sono nellaNato, tengono poi molto alla neutrali-tà - effettiva dalla proclamazione dellaRepubblica nel 1937 - e nel quadro eu-ropeo temono di aumentare le (...)

FRONTIERE

La mia Turchiasenza libertà

APAGINA16 POLEMICA PROVOCAZIONE

D escrivo la scena. Mer-coledì sera, agli Ar-

cimboldi di Milano, è discena il concerto dei mitici Jethro Tull,gruppo anni Settanta con fans in tutto ilmondo. Il pubblico, che viene anche dal-l’estero, ha comprato i biglietti perlopiùvia internet: sono rockettari affezionati ecoi capelli bianchi, hanno portato dietro ifigli, per i Jethro Tull sono disposti tran-quillamente a uccidere: non sanno che lospettacolo fa parte della rassegna «Mila-nesiana» e che alle 21, anziché il flauto diIan Anderson, si materializzerà Elisabet-ta Sgarbi a spiegare che prima del concer-to (urrà) ci saranno 50 minuti di letture aopera di Antonio Scurati, David Leavitt, ilpremio Nobel per la fisica 1998 e il mate-

matico Piergiorgio Odi-freddi. Ora: non vogliodescrivere le urla, i fi-

schi, Scurati con la voce tremebonda, Lea-vitt che legge a mitraglia pur di finire, ilpremio Nobel che parla slang americanoe abbandona il palco coperto dai fischi,Elisabetta Sgarbi che insulta il pubblico egli fa le corna. Dico che non mi sono maivergognato tanto: ma non per il pubblico,colpevole di essere lì per i Jethro Tull enon per David Leavitt, ma per quegli intel-lettuali incivilmente mandati a farsi sbra-nare nell’arena.

Un consiglio: la prossima volta provino aproporre una bella lettura di GunesekeraRomesh (50 minuti minimo) prima dellafinale di Champions league.

APPUNTO

Crescono gli interessi e il prezzo del petrolio: otto mosse per salvare il portafoglio

Ecco come la famiglia Sulic, i nomadi croati scarcerati dalgiudice di Verona, costringeva i figli a rubare. Le minacce:«Se non lo fai ti faccio stuprare da un marocchino».

SERVIZIOA PAGINA 5

la Bce aumenta il costo del denaro

FILIPPO FACCI

Mutuipiùcari,eccocomedifendersi

«Ruba o ti faccio stuprare»Ecco le intercettazioni in cui i rom minacciavano i bambini rendendoli schiavi

EUGENIO BARBOGLIO, PAOLO BELTRAMIN E ANDREA TORNIELLI ALLEPAGINE8-9

C aro Ringhio Gattu-so, gli Europei sono

finiti, commenti, giudi-zi, propositi (...)

Schedate anche meio sono siciliana

Sabrina Cottone

IMPRONTE NO

Non ce n’è bisognodi te si sa già tutto

Mario Giordano

IMPRONTE SÌ

La Betancourt riabbraccia i figli:«Ora mi sento come in paradiso»

L’EX OSTAGGIO

LA MANNA A PAGINA 5

CASAMASSIMA, CESARETTI, CONTI, GRECO E SIGNORINI ALLE PAGINE 4-5-7

L’EX MINISTRO CHIEDEVA «SANZIONI DURISSIME»

Perché il premierha rinunciato

ad andare in tv

RETROSCENA

Il Ringhiodella verità

Francesco Cavalla

Scontro di inciviltà

La Banca centrale europea ha alzato ancora itassi. Gli interessi salgono al 4,25 per cento. De-naro sempre più costoso, ma gli analisti ritengo-no improbabile un’ulteriore nuova mossa primadi ottobre. Sempre più italiani faticano però apagare il mutuo. Il petrolio intanto ha infranto unaltro record toccando i 145 dollari al barile. Eccocome difendersi dai rincari in otto mosse.

QUESTA EUROPAA TASSO VARIABILEAlain de Benoist

SEGUEA PAGINA42

L’UE DI SARKOZY AL VIA

D omenica scorsa suquesto giornale è

uscita una mia intervi-sta con Maria (...)

Il viziettodei Veronesi

Stefano Lorenzetto

SEGUEA PAGINA32 SEGUEA PAGINA43C aro direttore,

non sono rom, sono sici-liana. Hai presente la (...)

SEGUEA PAGINA 8

N o, cara Sabrina, non èuna richiesta strana. È

una richiesta (...)SEGUEA PAGINA 8

BILOSLAVO,BUFFOLO E MICALESSIN ALLE PAGINE10-11

«Stop al gossipche inquinala politica»

BERLUSCONI

Toh, nel 2007 Di Pietro volevauna legge anti intercettazioni

Sebnem Isigüzel

BONI, CHIARI, MARONI E PARIETTI ALLE PAGINE2-3

UNA ROVENTE SUPER ANTEPRIMA

LUSSURIA

in edicola con

REGIA DEL PREMIO OSCAR ANG LEE

V.M. 14 anni

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + BIBLIOTECA DEI RAGAZZI N. 23 (+ l 5,90) + BIBLIOTECA STORICA «IL SETTECENTO» N. 33 (+ l 6,90) + «PROTAGONISTI IN CUCINA» N. 44 (+ l 5,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LOMBARDIA, VENETO, FRIULI, TRENTINO, BOLOGNA CITTÀ E ROMA CITTÀ:IL GIORNALE + TEMPI t 1,00 - REGGIO EMILIA: + IL GIORNALE DI REGGIO t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO VITERBO OGGI t 1,00 - CIVITAVECCHIA: + NUOVO CIVITAVECCHIA OGGI t 1,00 - MOLISE:+ NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO EBENEVENTO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

A N N O X X X V / N U M E R O 1 5 8 / 1 E U R O * A C O P I A / V E N E R D Ì 4 L U G L I O 2 0 0 8 w w w . i l g i o r n a l e . i t

(...)GraziaTorri, unagiorna-lista, oggi in fin di vita, che inpassato s’era rivolta invanoa numerosi scrittori, alcunidei quali suoi amici, per farconoscere un libro (Cogne.Un enigma svelato) conte-nente una scomoda veritàsulla morte del piccolo Sa-muele Lorenzi. Fra costoro,SandroVeronesi. Il cui disin-teresse è stato commentatodall’intervistata con un’uni-cafrase:«IdemSandroVero-nesi, altro scrittore di grido:ha accampato la scusa cheavevaqualcunomalato in fa-miglia». Appena 17 parole.

Del sostantivo «scusa» loZingarelli riporta quattro si-gnificati. Il terzo è questo:«Argomento, motivazione,che, costituendounagiustifi-cazione o una parziale di-scolpa dell’errore in cui si ècaduti, ne attenua la gravi-tà». Il quarto è questo: «Pre-testo, falso motivo». La Tor-ri dava al sostantivo il terzosignificato; Vero-nesi ha inteso chegli desse il quartoedèandatosu tut-te le furie, pren-dendosela conme. Secondo lui,dovevo fare unaverifica, telefonar-gli. Avrei così po-tuto apprendereche il giovedì pre-cedente gli eramorto il padre.

L’ira di Verone-si ha preso la for-ma di due e-mailspeditemi, col«più profondo ribrezzo»,nella tardaseratadi domeni-ca e pubblicate sul Giornalemercoledì scorso. Nella pri-ma mi accusava di: 1) sputa-readdossoallagente;2) scri-vere con astio, incitato inquestodalmiostessogiorna-le; 3) aver scritto una cosaschifosa; 4) essere una«brutta testaccia di cazzo».Nellaseconda,giuntaastret-to giro di posta dopo unamia pacata replica, mi accu-sava di: 5) sputare addossoalla mia professione; 6) scri-vere «per una testata percui un qualsiasi giornalistaintegro non lavorerebbe

nemmeno sotto tortura»; 7)essere un cialtrone per nonaver fatto verifiche; 8) aversfruttato una moribondaper buttargli addosso un po’di fango. E formulava un au-spicio finale: «Lei se ne an-dràa farselo stroncare incu-lo per il resto dei suoi giorni.E quando starà per morire,io pregherò Dio perché leconceda altri dieci minuti divita, così che le stronchino ilculo per altri dieci minuti.Venti, va’». Ricavando partedei profitti personali dal ses-so a ritroso, come attestal’amplesso fra Nanni Moret-ti e Isabella Ferrari nel film

tratto dal suo romanzo Caoscalmo, dev’esserci qualcosadi freudiano nell’auguraread altri d’essere «stroncati»nel posto in cui Veronesi in-tinge la penna con successo.Anche la sublime preghieraa Dio, affinché prolunghi diventi minuti la vita di un es-sereumano sodomizzato sulletto di morte, meriterebbeun’accurata investigazionepsicoanalitica se non psi-chiatrica.

Sulle prime ho pensatoche si trattasse di due e-mailfasulle, tale era l’eccedenzapatologica di squilibrio e dirancore che trasudavano.

Ho pertanto chia-mato la segrete-ria di direzionedel Corriere dellaSera, quotidianoal quale Veronesicollabora, affin-ché accertassepresso ildiretto in-teressatose l’indi-rizzodipostaelet-tronica fosse dav-vero il suo. «Pur-troppo», come mi

ha confermato poco dopoun’imbarazzatissima segre-taria, lo era.

Ieri ho atteso 24 ore, nellasperanza che dalla Rcs, ca-sa editrice di Veronesi, dalCorriere, dall’Ordine deigiornalisti, dalla Federazio-ne nazionale della stampa,da chi volete voi, giungesseal Giornale, come usa in casidel genere, un cenno di soli-dale disapprovazione per leintollerabili offese ricevute.Niente. Magari dipenderàdal fatto che i numi tutelaridello scrittore sono WalterVeltroni e Francesco Rutelli,chissà. Devo comunque de-durne che il pensiero di Ve-ronesi è largamentecondivi-so (è così che si dice oggidì,

no?). E il pensiero, giovariassumerlo, è il seguente:tutti coloro che lavorano inquesta testata lo fanno sol-tantoperchéPaoloBerlusco-ni con la fiamma ossidrica elaArnoldoMondadori Edito-recon le tenaglie li sottopon-gonoquotidianamente a tor-ture.

Mac’èdi peggio.Per l’esta-blishment, nessuno dei gior-nalisti che lavorano in que-sta testata è da considerarsi«integro». Quindi colleghi -tanto per citare un nome -come Mario Cervi, che ieril’ha diretta e oggi vi collabo-ra, sono l’esatto opposto:non integri. E cioè, stando aldizionario dei sinonimi e deicontrari: disonesti, immora-li, scorretti, sleali, corrotti,depravati. Avendoli assuntiin larga parte Indro Monta-nelli, resta da stabilire suquale gradino di siffatta sca-la valoriale vada collocato ilgrande di Fucecchio: laido ocretino?

Peccato tuttavia che la pu-rezzadella razza intellettua-le ariana alla quale Verone-si si fa vanto d’apparteneresia stata irrimediabilmentecompromessa. Si dà il casoche su quattro vicedirettoridel Giornale, due provenga-no dal Corriere. Orrore: 50per cento di contaminazio-ne. Anch’io, nel mio piccolo,inpassatosonostatoper lun-ghi anni collaboratore fissodel Corriere, oltreché del-l’Europeo, di Capital, dellaDomenica del Corriere, diAnna e di altre testate della

Rcs, i cui direttori sarannogiudicati dal Tribunale dellaStoria per essersi scordati disottopormi all’esame pre-ventivo del sangue. E ancheadesso continuo a scrivereper Oggi, il settimanale dipunta della casa editrice percui lavora Veronesi. Non ba-sta: Marsilio, che pubblica imiei libri, appartiene allo

stesso gruppo che sfornaquelli dell’apprendista kapòteorizzatore della propriasuperiorità antropologica.S’èdavverocapovolto ilmon-do.

«A me dispiace molto del-la terribile malattia di MariaGrazia Torri», mi ha scrittoVeronesi, «ma quella di miopadre, e cioè la ragione percui negli ultimi sei mesi nonho potuto occuparmi quasidi nient’altro, incluso il librodi Maria Grazia Torri, nonera da meno. Tant’è verochemiopadreèmortogiove-dì scorso».Gli sfugge un det-taglio: Maria Grazia Torrinon gli ha affatto chiesto ne-gliultimiseimesidioccupar-sidel libro.L’autrice s’erari-voltaaVeronesipiùdiun an-no fa, nell’aprile 2007, dopoaver letto sullaGazzetta del-lo Sport un articolo che egliaveva scritto in occasionedel processo d’appello adAnnamaria Franzoni. E giàqui si potrebbe ricavarne unracconto breve: La zappasui piedi.

Ma, per sfortuna del supe-ruomo, mi sono anche presola briga di compiere adessoleverificheche,dabuoncial-trone, avevo omesso in unprimo tempo. Vi do conto,dunque, del «quasi nient’al-tro»di cui s’èpotuto occupa-re negli ultimi sei mesi San-dro Veronesi, trattenuto alcapezzale del padre: dichia-razione all’Ansa per segna-lare di non essere «per nullaoffeso della presunta “mo-rettizzazione” di Caos cal-

mo» (1 febbraio); conferen-za stampa per risponderealle critiche mosse dalla Ceial film tratto dal suo roman-zo (13 febbraio); adesioneall’«Unità day» a sostegnodel giornale fondato da An-tonio Gramsci (17 febbra-io); dichiarazione all’Ansaper segnalare di essere«stupito e anche molto sec-cato», e più oltre «allibito»,per il fatto «che sia stata ti-rata in ballo senza alcunfondamento» una scena diCaos calmo con un bambi-no down (17 febbraio); par-tecipazione a una puntata diOtto e mezzo su La7 (22 feb-braio); presenzasul palco in piaz-za Duomo a Pratoper il comizio diWalter Veltroni,candidato pre-mier del Pd (2marzo); annunciodella partecipa-zione al varietàDottorDjembe viadal solito TamTam su Radiotre(14 marzo); an-nuncio della partecipazioneal Perfect day organizzato aTorino dalla scuola di scrit-tura Holden (15 marzo); po-lemica col governatore delVeneto, Giancarlo Galan,che aveva trovato un’edizio-ne tascabile di un romanzopubblicato con Mondadorinel 2001, nonostante Vero-nesi dichiari d’aver lasciatoquesta casa editrice nel1994 (26 marzo); ritiro delPrix Méditerranée a Parigi(1aprile); partecipazione al-le operazioni di voto del co-mitato artistico di garanziadel Musicultura festival diMacerata (29aprile); annun-cio della partecipazione allaseconda edizione di OfficinaItalia, festival dedicato alla

creatività artistica italianaorganizzato alla palazzinaLiberty di Milano (12 mag-gio); invito (si ignora se ac-cettato) sull’isoladell’Asina-raper la rassegnacinemato-graficaNuovo Carcere Para-diso (16 giugno); dichiara-zione all’Ansa sulla partitaItalia-Spagna degli Europei:«Se la mettiamo sul testa atesta individuale, tra Cala-trava e Piano lo spagnolonon tocca palla» (18 giu-gno). Il padre di Veronesimoriva una settimana dopo.

Certo, a noi subumani,non integri, maisaràconces-so il privilegiod’essere inter-vistati su un incontro di cal-cio dalla principale agenziadi stampa nazionale. Né tan-tomeno d’inaugurare conun racconto breve una seriedi libri allegati al Corrieredella Sera, com’è capitato lascorsa settimana a SandroVeronesi, disgraziatamenteproprio nel giorno della di-partitadelgenitore.La colla-na s’intitola Corti di carta.Dove l’aggettivo sostantiva-

to, che normal-mente si usa perlegambedellebu-gie, nella circo-stanza evoca lastatura moraledell’autore.Stefano [email protected]

P.S. L’altro ie-ri, alle ore 15.48,horicevutodal re-gistaGiovanni Ve-ronesi, fratellodello scrittoreSandro Veronesi,una e-mail che

trascrivo alla lettera: «Vedesignor lorenzetto io mi chia-mo Giovanni veronesi e so-no profondamente arrab-biato con lei. Non perché hascritto quella enorme cazza-ta su mio fratello perché unerrore da un demente cipuò stare ma perché, unavolta che ne ha avuto la pos-sibilità, non ha chiesto scu-sa. anche se mio fratellol’ha giustamente aggreditacon parole poco piacevoli,lei aveva il dovere di scusar-si per una simile gaffe. Eora veniamo a noi, bruttafaccia di merda. Tu sperasolo di non incontrarmi

mai, nemmeno per errore,neanche tra vent’anni, per-ché uno sputo in faccia nonte lo toglie nessuno. Sul tuosito c’è la foto della tua bellafaccia da stronzo e da lì sicapisce già di che cazzod’uomostiamo parlando, co-munque il mio consiglio è ilseguente: chiedere scusasei ancora in tempo per far-ci fare una brutta figura anoi fratelli che siamo stativeramente volgari ma datala situazione anche tu, chesei un idiota, capirai. Arrive-derci allo sputo in faccia».

Dev’essere un dono di fa-miglia. Il caso è chiuso.

Venerdì4 luglio 2008

SPROLOQUIO SUL METODO Sandro (a sinistra) e Giovanni Veronesi. Entrambi si sono scagliati contro Stefano Lorenzetto per un’intervista in cui il primo veniva citato appena

ALBUMCultura&Spettacoli

Dopo l’intervista in cui Maria Grazia Torri lo citava,Sandro ha inviato due lettere violente insultando

Lorenzetto e tutto «il Giornale». Ora Giovanni lo imita

Tutto nascedal caso Cogne

NUME TUTELARE Sandro Veronesi filma Rutelli

Lo scrittore usauna raffica di parolacce

senza argomentiper offendere la nostratestata e chi ci lavora

L’articolo che ha fattoscoppiare la querelle

Lorenzetto-Veronesi è statopubblicato domenica scor-sa, 29 giugno, sul Giornale.Era un’intervista con MariaGrazia Torri (nella foto), lagiornalista che ha pubblica-to un libro dal titolo Cogne.Un enigma svelato (Giraldieditore) e che si rivolse, fragli altri, anche a Sandro Ve-ronesi per far conoscere ilsuo lavoro. All’autore di Ca-os calmo l’intervistatadedi-cava poche parole.

Il viziodi famigliadei fratelli VERONESI

� DALLA PRIMA

Tira in ballo la mortedel padre. Peccatoche i fatti risalgano

a un anno fa. Quantoagli ultimi sei mesi...