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l Audioprotesista 36 RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO ORGANO UFFICIALE DEL COMPARTO AUDIOPROTESICO ITALIANO, DELL'ANA, ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI, E DELL'ANAP, ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI MEMBRO DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI LUGLIO 2015 ANNO XIII – N. 36 – luglio 2015 – TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 Rimini, 18° Congresso FIA: “Il futuro è oggi” SIO 2015: gli interventi degli audioprotesisti Europa: nasce la Tessera comunitaria per il professionista dell’UE Università: i posti a bando per il 2015-2016 News dalle aziende

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l’Audioprotesista 36RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO

ORGANO UFFICIALE DEL COMPARTO AUDIOPROTESICO ITALIANO,DELL'ANA, ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI,

E DELL'ANAP, ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALIMEMBRO DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L U G L I O 2 0 1 5

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Rimini, 18° Congresso FIA: “Il futuro è oggi” SIO 2015: gli interventi degli audioprotesisti Europa: nasce la Tessera comunitaria per il professionista dell’UE Università: i posti a bando per il 2015-2016 News dalle aziende

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3 EDITORIALE 18° Congresso FIA: per decidere insieme il migliore futuro possibileGianni Gruppioni

11 EDITORIALE Rimini 2015: le novità da Roma e da Bruxelles. E dall’AssociazioneSalvatore Regalbuto

12 102° SIO Il cittadino al centro: la scommessa vinta degli audioprotesisti al Sio

32 PROFESSIONE Al via la Tessera del professionista per la liberacircolazione nella Comunità Europea

38 SANITÀ CHE CAMBIA Esercizio abusivo... Da parte del medico!

40 SANITÀ CHE CAMBIA ECM, la Cassazione conferma l’obbligo per i professionisti e le sanzioni

42 SANITÀ CHE CAMBIA Limiti alla pubblicità sanitaria: cade il tabù per i professionisti

47 DIRITTO SANITARIO La responsabilità del professionista dopo la legge Balduzzi

52 UNIVERSITÀ Tecniche audioprotesiche, i posti a bando per il 2015-2016

58 TECNOLOGIA iAudiometer: una nuova frontiera nell’audiologia digitale

62 SOCIETÀ “Non è solo una questione di età…”

65 RECENSIONE

67 NEWS AZIENDE

70 SCHEDE PRODOTTO

73 SPAZIO AZIENDA

SOMMARIO

L’AUDIOPROTESISTAAnno XII n.36 LUGLIO 2015Autorizzazione Tribunale di Pescara n.8 del 8/7/2003Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008

RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITOwww.audioprotesista.it

Direttore editorialeMauro MenziettiDirettore responsabileMaurizio ClericiProgetto graficoLara D’OnofrioCoordinamento editorialeVirginia GiganteRedazione e marketingValentina FaricelliCorso V. Emanuele, 14765121 PescaraTel. e fax [email protected] Ufficiale della FIAANAP - via Val d’Intelvi, 320152 MILANOTel. 02.47996053 Fax 02.47995538www.fnaai.it [email protected]

Edito da:

Pescara

StampaArtigrafiche Galvan - Chieti Scalo

L'abbonamento alla rivista è gratuito: per abbonarsi telefonare alla segreteria tel.02.47996053oppure inviare una e-mail [email protected] indicando i propri recapiti postali.

© Copyright 2015Tutti i diritti riservati.Testi, foto e supporti magnetici non richiesti espressamente non vengono restituiti.

TIRATURA 14.000 COPIE

questo periodico è associatoall’Unione Stampa PeriodicaItaliana

MEMBER

36CONGRESSO FIA 2015PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA RIMINI - PALACONGRESSI30, 31 OTTOBRE1 NOVEMBRE 2015

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I N T R O

Ho letto con interesse i dati del ConsorzioAlmaLaurea di Bologna: il settore delle professionisanitarie gode di ottima salute. Nel mercato del lavo-ro europeo le richieste per questo tipo di figure pro-fessionali sono in aumento. Sappiamo bene quale sia,purtroppo, l’andamento dei dati occupazionali negliultimi anni, soprattutto per quanto riguarda i giovani.Queste cifre, perciò, assumono una rilevanza ancoramaggiore. Se poi si approfondisce l’analisi, i motivi disoddisfazione non fanno che crescere. A quanto pare la nostra professione, l’Audioprotesista,è tra le più richieste, balzando in vetta alla classificadel mercato europeo, insieme alla figura dell’Igienistadentale. In numeri, l’Audioprotesista mette a segno un+22 per cento e a fare da corollario a questo quadrogià molto positivo, è intervenuta anche una recenteindagine del Censis che - lo riportiamo nella rivista -indica la nostra categoria come un’eccellenza delsistema sanitario.Negli ultimi anni, del resto, intorno al “sistema salute”si è messa in moto una vera e propria rivoluzione. È cambiato il significato di “salute”, ma soprattuttosono cambiati i “pazienti”, oggi più consapevoli edesigenti.

Con orgoglio possiamo dire di aver compreso e anti-cipato questa trasformazione. Di pari passo al cambia-mento della società, abbiamo iniziato a trasformare lanostra professione. Abbiamo capito che ciò che acca-deva al nostro interno doveva dialogare con l’esterno.Oggi quel +22 per cento dimostra che siamo sullastrada giusta. E se riusciamo ad essere attrattivi per igiovani, significa che la nostra scommessa è vinta.Con queste premesse ci prepariamo all’appuntamen-to con il 18° Congresso Nazionale. Saranno giorniintensi e costruttivi. Abbiamo tanto su cui confrontar-ci. I temi aperti sono numerosi e per la maggior partedecisivi per il nostro futuro professionale. Basta citar-ne uno: il Nomenclatore Tariffario. Ma non solo,siamo proiettati ormai fuori dai confini nazionali,verso l’ Europa e poi nel mondo; anche di questodiscuteremo a Rimini. Al centro, naturalmente, c’èsempre il valore della professione. Negli anni abbiamorafforzato il senso di appartenenza, abbiamo fattosquadra, abbiamo sofferto anche, ma sempre per darevalore alla professione. Ci siamo riusciti? A voi la sen-tenza. Ma c’è da credere che saremo assolti con for-mula piena.

Mauro Menzietti, Direttore editoriale

È interessante la prospettiva, che è stata anche il filoconduttore dei lavori degli audioprotesisti al Sio, chevuole giustamente restituire al cittadino il ruolo diprotagonista delle politiche sanitarie. Un ruolo che,purtroppo, stretto tra politica e burocrazia (e necessi-tà di far quadrare i conti) il sistema sanitario non sem-pre riesce a riconoscergli. Rendere facili le scelte salu-tari dovrebbe rientrare nei comportamenti abituali,mentre oggi spesso si marcia addirittura nella direzio-ne opposta. Il caso delle disabilità uditive è emblema-tico. I fattori di rischio, a cominciare dall’esposizioneal rumore, sono arcinoti, eppure l’attenzione versocorretti comportamenti di prevenzione è del tuttosottovalutata. Gli audioprotesisti possono fare moltoin questo senso. Soprattutto ora, e il Sio lo ha confer-mato, che ogni steccato di pregiudizio innalzato inpassato dalla categoria dei medici, è crollato. Adessodavvero lo sforzo può essere sinergico verso un diver-so approccio nei confronti dei disturbi uditivi.

Ma guai ad accontentarsi. La sfida successiva potreb-be essere già dietro l’angolo. Prima ancora della pre-venzione, la sfida potrebbe essere quella di renderefacili le scelte salutari, stimolando nei pazienti unadiversa visione per cui la salute, nello specifico del-l’udito, non può essere solo responsabilità dei medicio dei professioni del settore, ma diventa una respon-sabilità di tutti. Ecco la parola chiave. Stimolare la responsabilità indi-viduale, trasformando il cittadino ipoacusico in prota-gonista del miglioramento del proprio stato di salute.Del resto proprio in questi giorni una ricerca medicaeffettuata tra Italia e Giappone dimostra che la dura-ta e la qualità della vita in età avanzata dipendono peril 70% da corretti stili di vita e dall’ambiente in cui sivive. La componente genetica influisce solo per il30%. Non ci sono scusanti: un buon invecchiamentoè nelle nostre mani.

Valentina Faricelli, giornalista

CONGRESSO FIA 2015PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA RIMINI - PALACONGRESSI30, 31 OTTOBRE1 NOVEMBRE 2015

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | EDITORIALE

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Ci attende Rimini con il nostro 18° Congressonazionale. Siamo proiettati al futuro, ma l’orizzontedel triennio 2015-2018 non sarà certo l’argomentounico dell’evento. L’appuntamento che ci attendeguarda ben più lontano, oltre il decennio. In unmondo che cambia pelle, il “nostro” Congresso par-lerà insieme di attualità e di futuro, di professione edi formazione. Ciò di cui discuteremo e dibattere-mo lo ritroveremo nella nostra pratica quotidianadei giorni a venire. La manifestazione si annunciauna delle più importanti fra quelle succedutesi sinqui. L’associazione, un’antenna sulle nuove frontiereche riguardano noi, la nostra professione e il nostromercato sanitario, ha investito molto sui contenutidel programma. Con l’aiuto di esperti di valore invari campi - dal diritto all’economia sanitaria e dal

Ministero della Salute - discuteremo sulle conoscen-ze e competenze atte a garantire prestazioni idonee,sostenibili e appropriate, in linea con i nuovi para-digmi, attenti ai compiti, alle risorse date, alla quali-tà, come del resto siamo sempre stati. Dobbiamoessere in tanti a Rimini, per esaminare i nuovi sce-nari da numerose e differenti angolature e, special-mente, non dobbiamo far mancare i nostri punti divista, ognuno dei quali porta a evidenziare ed esa-minare prospettive diverse. Discutere e comprende-re la genesi degli eventi è questione assai comples-sa. Discutere sull’impatto degli eventi che si pro-spettano, deve servire per l’analisi ponderata dellescelte a disposizione; fungere da “finestra” aperta sulnuovo che si prospetta, svelando tutte le vulnerabi-lità, ma soprattutto le potenzialità nascoste.

PREPARIAMOCI AL CONGRESSO

18° CONGRESSO FIA: PER DECIDERE INSIEME IL MIGLIORE FUTURO POSSIBILENuove strategie tra riforma sanitaria e delle professioni,liberalizzazioni, iper-concorrenza e tutela dei pazienti

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | EDITORIALE

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PREPARIAMOCI AL CONGRESSO

Il settore audioprotesico, come il dentale, ilfarmaceutico, e quello medico, non possonoNON fare i conti con l’avvento delle nuoveregole di mercato, con la libera concorrenzaanche in sanità, con i tagli nel ServizioSanitario pubblico, con la riduzione dei ser-vizi. Ciò, nell’insieme, può rappresentare unaminaccia. Ma solo per chi, in modo miope,non sa coglierne gli aspetti positivi, metten-do in discussione il proprio modello di busi-ness che potrebbe essere ormai obsoleto.Comunque, è certo, sono da ripensare leregole che a molti hanno assicurato il suc-cesso. La concorrenza globale sta investendoormai tutti i settori della salute e quei vantag-gi differenziali sui quali molti professioni(sti)e imprese tradizionali basavano le propriebarriere protettive, sono rapidamente erosi.In un contesto di crisi, di iper-cambiamenti,di iper-competizione come quello in corso,bisogna saper ragionare in termini nuovi sulproprio vantaggio competitivo promuoven-do diversi modelli vincenti per sé e i propriclienti e porsi come sinonimi d’avanguardia.L’obsolescenza non sopraggiunge più soloper oggettivo decadimento delle tecnologieo del sapere, ma per nuove e innovative esi-genze che mettono fuori mercato aziende eprofessionisti che non sono preparati a farvifronte. Al cambiamento bisogna risponderecon nuove e avanzate competenze e connuovi fondamentali.Un passo alla volta, con tenacia, sin quiabbiamo affrontato e superato INSIEMEmolti ostacoli. Il ruolo di un’associazione dicategoria non è mai una recita a soggetto, ilcopione va continuamente aggiornato. Nelprocedere si possono compiere errori, bastariconoscerli. Certamente nulla di quello chenon abbiamo ancora fatto è stato per man-canza di volontà, di lucidità, di tempo dedi-cato. Saggiamente siamo liberi dall’ideadella perfezione, non coltiviamo la culturadell’alibi. Di esperienza ne abbiamo quantobasta per cogliere che nell’orizzonte opera-tivo della nostra categoria non può essercisolo quello disegnato dalle situazioni con-tingenti. Investire nella conoscenza futura èl’arma più efficace per garantire alla catego-ria la propria sostenibilità. Il forte invecchia-

mento della popolazione, la crisi economicamondiale, europea, italiana, spingono versonuovi modelli e nuove regole. La sanità è alcentro di una revisione di sistema: fra i com-piti, tutti impegnativi, che abbiamo di fron-te, certamente c’è la revisione delNomenclatore tariffario che interessa tutti etutti capiscono, ma c’è anche (di maggiorpeso e impatto) molto di più. Ci sono, adesempio, la riforma delle ProfessioniSanitarie; il nodo delle nuove competenzespecialistiche; il comma 566 del Patto dellaSalute. Ci sono il DDL 1324; la revisionedelle “attività riservate”; la riforma della for-mazione universitaria e altro ancora. Noi affronteremo tutte queste prove conl’onestà intellettuale che, auspichiamo, tro-veremo da parte delle istituzioni e delle altreprofessioni mediche coinvolte. Come cate-goria siamo pronti e disponibili ad assumer-ci nuove competenze e nuove responsabili-tà. Naturalmente se tutti insieme lo voglia-mo. Se vogliamo mantenere un ruolo diforte e solida presenza, discutendo, deciden-do per la sanità, per la formazione, per leprofessioni e per gli utenti. E, soprattutto, sudi noi, sul nostro lavoro e sul nostro futuro.Ma vi è tanto che preme. Concetti come,responsabilità professionale, risk management,gestione del rischio, deontologia, aggiornamento,iper-concorrenza, iper-competitività, bilanciosociale, formazione, università, oggi non sonopiù argomenti optional o per pochi adepti.Dobbiamo studiare quanto sta già accaden-do ad altri e imparare dai loro errori, liberan-doci dai pregiudizi e dall’immobilità, anchese comoda. Un vecchio adagio sostiene che“serve fare disordine nelle proprie idee perrinnovarle”. Anche i tagli e i conti in rosso insanità segnalano, con la riduzione dei servizi,l’incapacità del sistema sanitario di risponde-re con il modello attuale al fabbisogno disalute dei suoi assistiti. Per non trovarci conil cerino in mano dobbiamo smontare,ricomporre, scegliere, rimontare, riordinare,catalogare le tessere del nuovo puzzle. Larisposta è nella capacità dell’uomo di adat-tarsi ad un contesto dinamico e a modificarepositivamente ed in modo virtuoso l’ambien-te in cui vive, in un processo di influenza

Pronti al cambiamentocon l’avvento delle nuove regole di mercato

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bidirezionale proprio di un sistema complesso. Questo faremo a Rimini.Di tutto quanto sopra accennato prendiamo a pretesto, per un approfon-dimento, l’ormai famoso comma 566 presente nella Legge di Stabilità, percapire meglio con i potenziali sviluppi che ci riguardano, le reazioni nega-tive che immediatamente ha generato in chi vede in ogni percorso nuovoun attentato alla propria “potestà”. Quando le norme sono complesse, ènecessario conoscere il testo di legge e analizzare con attenzione il conte-sto che lo ha generato. Questo il testo: “Ferme restando le competenze dei lau-reati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di preven-zione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e Regioni, previa concer-tazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sani-tari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e leresponsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle profes-sioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della pre-venzione, anche attraverso percorsi formativi complementari. Dall’attuazione delpresente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finan-za pubblica”.Pur con i limiti che questo spazio impone si può ben capire che un lettorequalunque con una certa onestà intellettuale, soprattutto se interessato almiglioramento del sistema salute, pur se afferente alla professione medicache sicuramente gode pienamente del riconoscimento del proprio status,non ne dovrebbe trarre particolari preoccupazioni, prevedendo il testo unprocesso di concertazione con un’ampia platea di rappresentanze che,come sappiamo, serve a coinvolgere tutti gli attori del processo ma anchea mediare tra le diverse posizioni. Invece i medici più sindacalizzati sonosubito insorti, sostenendo che il comma 566 va fermato, modificato, almenonel’incipit, che riserverebbe alla professione medica soltanto “atti complessi e spe-cialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia”: un vero e proprio strappo… dimerito e di metodo.Un’opposizione simile ci ricorda quella attuata contro la misurazione dellapressione sanguigna da parte degli infermieri, in quanto ritenuto allora un“atto medico” incedibile. Sappiamo tutti com’è andata: oggi la pressione cela misuriamo da soli perchè quello che conta è cosa ne facciamo del valo-re rilevato dalla macchinetta, quello si che è un atto medico. Le reazioni sutemi come il comma 566 del Patto di Stabilità o sul ruolo e la rilevanzadelle liberalizzazioni, ecc.., ci dicono che non sono da sottovalutare.Occorre un dibattito costruttivo con gli esperti. Domandarsi come sarà lanostra professione, la nostra attività tra 10 anni ed oltre, con quali regole,con quale formazione, quali mezzi e utenti, non è un esercizio concettualee nemmeno di poco conto. Per capire, anticipare e non subire. Per “vede-re” e costruire il nostro futuro, quello della categoria e contribuire a quellodel Paese. Il futuro del sistema sanitario, tra i bisogni della “persona” e lescelte economiche, è già qui: oggi si vive molto più a lungo e molte perso-ne in età avanzata soffrono di malattie croniche. I governi si trovano nellanecessità di tagliare i bilanci. La società europea si adegua e i sistemi sani-tari devono adattarsi a questi cambiamenti: parliamo di un’assistenza ero-gata con modalità diverse e a costi più bassi, di prevenzione e interventiprecoci, di compleance alla terapia, di empowerment e di più spazio aidiritti degli utenti (è un loro diritto il consenso informato, la chiarezza del-l’informazione che, ha ribadito la Cassazione, vale anche nella fornitura di

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Ingiustamente demonizzato il comma 566 della Legge di Stabilità

Dobbiamo interrogarci sulle future trasformazionidella nostra professione: la sanità sta cambiando

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tutti i tipi di dispositivi e non solo per quelle impiantabili). Ciòvuol dire più responsabilizzazione. Riorganizzazione dell’eroga-zione delle prestazioni sanitarie è un tema che non si può ignora-re. Gli orientamenti già fissati in un “libro bianco sulla sanitàsostenibile” toccano e riguardano tutti. Se qualcuno avesse dubbio pensa che tutto ciò non arriverà a toccarlo, il consiglio è di rav-vedersi in fretta. Per convogliare le migliori e utili riflessioni sullenuove norme che stanno producendo ripercussioni su tanti ope-ratori di professioni storiche e di antico successo, come i farmaci-sti, i dentisti, i notai - professioni ritenute immuni dagli attacchidella modernità - nella nostra rivista da tempo, nella rubrica la“sanità che cambia”, con dovizia abbiamo dato conto che ilmondo sta cambiando e non solo per gli altri. Con le liberalizza-zioni già approvate siamo tutti trascinati dalle nuove regole in unmondo iper-competitivo, con pazienti-clienti più informati, atten-ti alle proposte, favoriti dalla libera concorrenza e con un’atten-zione e richieste di trattamenti e di rapporto qualità-prezzo diver-se da quelle del passato.È certo che non bisogna lasciarsi trovare in balia degli eventi,confidando che arrivino da altri possibilità di metamorfosi menosvantaggiose. In questi ultimi vent’anni abbiamo praticato egre-giamente l’AUTO-EMANCIPAZIONE che significa provvederein proprio, prendendo la vita tra le (proprie) mani. Retorica? Puòdarsi. Ma meglio una sana retorica e l’utopia, se questo è il giudi-zio di chi di solito ha una risposta a tutto, salvo poi brillare sola-

mente per l’assenza di partecipazione, di reale concretezza, diresponsabilità. Pazienza se altri, quelli impermeabili a tutto, sonosolo critici e rinunciatari: la distanza dagli accadimenti non è unatteggiamento compatibile con chi sceglie di essere a Rimini.Sono in pochi che sanno o hanno colto che la sanità sta cambian-do, che “le regole della concorrenza e della pubblicità in ambito sani-tario oggi sono libere, con i soli limiti della non ingannevolezza, dellacorrettezza e della trasparenza”. Altre limitazioni - lo dicono le sen-tenze e ce lo diranno gli esperti di diritto al Congresso - non sonoammesse. Ciò, naturalmente, vale anche per noi. Ora è l’Authorityche vigila sui comportamenti e le sentenze della magistraturaimpongono altre novità che devono fare riflettere. In primoluogo, testuale, che non esistono più distinzioni fra “concorrenzacommerciale” e “concorrenza professionale”. E, puntuale, la Cortedi Giustizia applica - conformemente a una giurisprudenza con-solidata - il principio secondo il quale la nozione di impresa inclu-de anche l’esercente la professione intellettuale medica e dellePPSS. Meglio studiare e conoscere le motivazioni delle recentisentenze dei Tar e del Consiglio di Stato, così come le motivazio-ni delle multe comminate dal Garante della Concorrenza chehanno già colpito a raffica molti medici e dentisti. Una conoscen-za specifica non guasta, è doverosa. Il Congresso sarà il luogo percomprendere il significato di “nuova nozione di impresa”, allaquale - chi lo dice e lo impone è sempre l’Authority - dovrannoriferirsi per l’applicazione della normativa in materia anche le

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PPSS. Invece la c.d. “normativa in materia” continua ad essere sconosciu-ta: l’ultima multa, milionaria, è stata comminata a inizio 2015, addiritturaalla Federazione dei Medici Fnomceo, punita circa il contenuto di alcunicommi del Codice deontologico medico, con l’aggravante, perché anzichépromuoverla “contrastano” la libera concorrenza.Discutiamo insieme. Meglio la retorica di chi dedica parte del propriotempo alle attività associative e crede valga la pena di tenersi la vita tra lemani. E soprattutto crede negli appuntamenti importanti come quello diRimini. Meglio l’orgoglio di chi pensa e vuole confrontarsi e impegnarsi,rispetto a qualche posizione ostentata d’insofferenza o di critica maicostruttiva. Nessuno di buon senso pensa di poter restare chiuso in unatorre d’avorio: capire è l’unico modo riconosciuto per azioni efficaci ediscutere insieme è il primo passo nella direzione della concretezza. Ciòsignifica professare seriamente e concretamente la crescita della propriaimmagine e quella della categoria. Fra gli impegni che ci aspettano abbia-mo in cantiere l’avvio dei lavori sul “percorso di accreditamento dei pro-fessionisti” per la certifica delle competenze acquisite e la qualità delle pro-fessioni che operano anche nel libero mercato. Poi c’è il tavolo di confron-to che coinvolge tutte le professioni sanitarie, per la definizione di nuoviambiti professionali. Si discuterà del possibile accorpamento di alcune figu-re sanitarie, un tema che riguarda anche noi. Ancora, ci sono i lavori incorso per il nuovo Nomenclatore sanitario. Questi sono solo alcuni esem-pi di “luoghi” di interesse per noi, per le PPSS tutte, liberi professionisti odipendenti nella sanità pubblica e per i Cittadini utenti rappresentati dalleproprie associazioni di categoria. È facile comprendere che si incrocianoaspettative diverse, richieste e offerte di professionalità, assistenze piùappropriate e trasparenti. Tutto ciò nonostante i tagli delle risorse. La pro-fessione e le tecnologie legate alla tutela della salute e all’assistenza sanita-ria sono nel nostro Paese uno dei settori più importanti in termini occupa-zionali, d’indotto e di spesa sanitaria. Certo, la sostenibilità economica è unvalore quanto la capacità di curare e migliorare la qualità della vita. L’unanon esisterebbe senza l’altra. Il sistema sanitario nazionale, però, deveimparare a riconoscere e rispettare l’apporto professionale e il ruolo delletecnologie come elementi fondamentali per la tutela e qualità di vita deicittadini. La qualità delle prestazioni sanitarie e l’alto valore economico esociale contenuto nei dispositivi medici va fermamente difeso davanti a chivuole introdurre norme, come alcune molto contestate nella bozza delnuovo Nomenclatore, che abbasserebbero drasticamente il livello di effi-cienza e di appropriatezza del SSN. Scelte che si tradurrebbero in unospreco e non in un risparmio. È quanto sosteniamo e indichiamo con leassociazioni dei pazienti che hanno imparato a riconoscere e apprezzare ilnostro ruolo e quello degli ausili uditivi e molto merito va dato all’indagi-ne della Fondazione Censis che ci indica gold standard con l’87% di appro-priatezza e la più alta qualità di vita espressa dagli intervistati. É importan-te che anche le istituzioni centrali e regionali sospendano i tagli lineari epromuovano la messa a punto di politiche che guardino al futuro, conce-pendo il servizio sanitario e la filiera della salute come asset strategici su cuipuntare per rendere la nostra Sanità competitiva e realmente sostenibile.ANA-ANAP, che rappresentano una piccola eccellenza per il SSN, sonoimpegnate e disponibili a dare il proprio contributo per trovare con

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Siamo aperti al dialogocon le istituzioni:l’efficienza del SSN va salvaguardata

A Rimini lo ribadiremo:più diritti significa anche più doveri

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Ministero, Governo e Regioni soluzioni realmente sostenibili e altempo stesso innovative e all’avanguardia. Attenzione a non com-mettere l’errore di liquidare questi temi, sbagliando, perché soloapparentemente paiono lontani e aver poco a che fare con gliobiettivi e con il proprio budget. Sono, invece, importanti indica-tori con esiti e risultati utili per il professionista e per le aziende:risultati che tuttavia dipendono dal contesto operativo e lo subi-scono. Unità e identità. Senza unità e senza identità si rischia di avereuna posizione generalista, debole, divisiva nei confronti istituzio-nali che ci attendono. Sceglierci il futuro fra quelli possibili,ancor più in uno scenario instabile e discontinuo, è prerogativadelle organizzazioni più efficaci e dei professionisti più lungimi-ranti. Lo abbiamo sempre fatto e questa volta il compito è anco-ra più impegnativo. Lo affronteremo in vari modi, ma i princi-pali protagonisti saranno i contributi e le opinione di tutti; leidee, l’intelligenza e la visione della parte più innovativa dell’au-dioprotesi italiana, che ci permetteranno di anticipare le azioninecessarie e non subirle. Un esercizio per nulla teorico, madeterminante per costruire il futuro personale e della associazio-ne, contribuendo così a quello del Paese. Il futuro costruiamoloinsieme. Un appuntamento ambizioso quello di Rimini. Il ruolo

dell’audioprotesista, come quello delle altre PPSS, è legato adoppio filo alle capacità, quale che sia il contesto in cui si opera,di seguire il percorso professionale con la massima appropriatez-za consentita in ogni step di propria competenza. Più diritti vuoldire più doveri. Chi saprà farlo non dovrà preoccuparsi per ilfuturo anche se è evidente che i percorsi a cui ci riferiamo devo-no essere accreditati e bisogna dimostrare di saperli gestire pro-fessionalmente secondo precisi standard. Senza possibilità diequivoci, questi sono il senso e gli obiettivi dei nostri prossimiappuntamenti istituzionali e del nostro Congresso.Concludiamo citando il Capo della segreteria tecnica del Ministrodella Salute che in un suo recente intervento in un tavolo di lavo-ro (con toni meno assertivi) ha tenuto a sottolineare la necessitàdi ben capire che “cambia la sanità e con essa le professioni” e hasostenuto il compito/dovere che i tavoli di lavoro producano“argomenti e non arroccamenti”. Il riferimento al comma 566 è chia-ro. Lo è anche l’invito a non fare come i famosi capponi di man-zoniana memoria e tantomeno mimare le tre scimmiette. E spie-ga bene anche il jnglee del Congresso 2015 che promuove la par-tecipazione, il dialogo, la discussione, il confronto. Altrimenti“quello che non si domina si finisce per subirlo”.

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | EDITORIALE

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Care Aziende associate, cari Audioprotesisti,mi permetto di dedicare questo editoriale non solo alle Aziendeche rappresento in quanto presidente della categoria ma ancheagli audioprotesisti che lavorano quotidianamente nei nostriCentri Acustici: il prossimo Congresso Nazionale sarà un’occasio-ne di discussione e di confronto per tutto il settore, per permet-terci di individuare linee guida e politiche comuni a vantaggio ditutti. Il programma congressuale è in fase di definizione, ma cer-tamente……Parleremo del nostro Paese…Come già molti di voi sapranno, il Governo ed il Ministero dellaSalute (e in parte anche l’opinione pubblica) hanno recentemen-te rinnovato l’interesse per un aggiornamento del NomenclatoreTariffario delle Protesi, l’arcinoto D.M. 332/99, vera e propria pie-tra miliare del nostro settore, documento con altissimi livelli diperfettibilità ma che, nel suo impianto generale, rimane ancoraoggi una delle modalità più virtuose (per lo meno nelle intenzio-ni) di fornitura di assistenza pubblica a livello europeo. IlNomenclatore Tariffario delle Protesi, approvato nel 1999, madefinito pressoché totalmente nei contenuti già nel 1995, è unalegge che, ribadiamo, presenta alcune difformità (aggiornamentodella tecnologia, monitoraggio della qualità delle forniture, requi-siti dei fornitori, etc...), ma che, impattando su un elevatissimonumero di attori (cittadini, aziende, Ministero della Salute,Regioni, professionisti sanitari, per citarne alcuni), non può nonpresentare difficoltà di armonizzazione e di applicazione.Siamo ben consci del fatto che un documento di più di sedici (sic!)anni non può essere gestito come un monolite inscalfibile edimmutabile nel tempo, e che quindi un suo ammodernamento sia

necessario, ma siamo parimenti convinti, come comparto audio-protesico, che debbano essere necessariamente salvaguardati tuttiquei principi che stanno alla base sia dell’assistenza sanitaria ai cit-tadini (uno su tutti, la libertà di scelta dell’assistito) e, per quantoci riguarda più strettamente, dell’assistenza sanitaria al pazienteipoacusico, che non può prescindere da anamnesi, fitting e per-corso riabilitativo audiologico personalizzato. Un appiattimentodell’assistenza sulla mera erogazione di un prodotto è in palesecontrasto con la letteratura scientifica, con la pratica professiona-le e con le necessità dei pazienti che quotidianamente ci troviamoa trattare (meglio, a prendere in carico) nei nostri Centri Acustici.Per questo motivo, l’Associazione Nazionale Audioprotesisti èattiva su tutti i tavoli istituzionali (a livello nazionale e regionale)per portare avanti le nostre istanze e soprattutto per salvaguarda-re quelle peculiarità che ci hanno, dal 1999, consentito di opera-re raggiungendo l’obiettivo di assicurare il massimo beneficio alpaziente ipoacusico. Non dimentichiamo che l’Audioprotesistanon è un mero accessorio del prodotto, ma è un TecnicoSanitario abilitato e laureato, e che la sua professionalità, all’inter-no del percorso di fornitura, non è un optional ma è una conditiosine qua non.Torno a ribadire che un documento come il D.M. 332/99, cheindividua inequivocabilmente i percorsi erogativi virtuosi, gliaventi diritto e le modalità di fornitura a fronte di una tariffa unicanazionale, rappresenta in Europa un unicum, ed anche se è diffici-le da credere, viene spesso preso a modello da altre nazioni che,loro malgrado, sono costrette a contrattare non con un ServizioSanitario Nazionale, ma con assicurazioni private o altri Enti acondizioni ben peggiori di quelle del Bel Paese.

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Rimini 2015: le novità da Roma e da BruxellesE dall’AssociazioneIl prossimo Congresso Nazionale Audioprotesisti sarà l’occasione per discutere dei recenti aggiornamenti in tema professionale a livello nazionale ed europeodi Salvatore Regalbuto Presidente ANA

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | EDITORIALE

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La sfida che stiamo portando avanti è quella di un aggiornamen-to della Normativa vigente senza stravolgerla nei suoi principifondamentali, mantenendone i capisaldi. Per questo dobbiamoessere tutti correttamente informati, e non dare adito al diffonder-si di voci incontrollate (disfattiste e/o trionfaliste) in merito a unatematica, quella delle forniture pubbliche, di grande delicatezza.…Di Europa…Il ruolo fondamentale del Tecnico Audioprotesista è stato recepi-to anche a livello europeo. L’Associazione NazionaleAudioprotesisti, membro A.E.A. (Associazione EuropeaAudioprotesisti) sta lavorando ormai da alcuni anni all’introdu-zione, a livello continentale, di norme che stabiliscano l’obbliga-torietà dell’intervento di un tecnico sanitario abilitato (definizio-ne generica per consentire a tutti i paesi europei di integrare irelativi profili professionali) nell’erogazione di dispositivi medici.L’impatto sul nostro comparto è presto detto: ogni apparecchioacustico dovrà circolare, in Europa, per mezzo di un audioprote-sista (o altra figura individuata dal singolo Paese). Modifiche inquesto senso sono state recentemente approvate dal Consigliodell’Unione Europea all’interno del documento denominato“Proposta diregolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relati-vo ai dispositivi medici che modifica la direttiva 2001/83/CE, il rego-lamento (CE) n.178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009”.Opportunamente monitorate e implementate, queste norme ser-vono una volta per tutte a stabilire che non esiste percorso assi-stenziale senza operatore sanitario. La loro applicazione a livellocontinentale in tutti i Paesi, sarebbe un risultato enorme per la

nostra categoria e, mi permetto di sottolinearlo, anche per ipazienti ipoacusici, che potrebbero beneficiare di una rimediazio-ne del loro deficit nel segno della competenza e della professio-nalità.…E di noi!L’Associazione ha recentemente sviluppato una piattaformadidattica per la formazione ECM a distanza con accesso perso-nale tramite nome utente e password, esclusiva e gratuita pertutti gli audioprotesisti associati ANAP. L’opportunità per lenostre Aziende è quella di poter disporre di tecnici formati eaggiornati in merito alla pratica professionale (essere in regolacon i crediti ECM è obbligatorio per tutti i tecnici sanitari) tra-mite corsi FAD che, per la loro natura, consentono l’apprendi-mento senza onerosi spostamenti (con le ben note ripercussionisull’attività lavorativa).Al Congresso Nazionale, novità assoluta, saranno presenti duesportelli informativi per offrire alle nostre Aziende associate con-sulenze in tema di crediti ECM - Sportello Co.Ge.A.P.S. - l’anagra-fe ECM di tutti i tecnici sanitari italiani) e in tema di carattere giu-ridico per ogni questione di carattere amministrativo (Sportellonormativo - con l’Avvocato dell’Associa zione).Oltre a questo: relatori internazionali, tavole rotonde di interesseprofessionale, una imponente fiera merceologica e il ben notoCongress Party… Che dire…

NON MANCATE!

SAVE THE DATE: 30-31 OTTOBRE e 1° NOVEMBRE 2015!

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La notizia non è nuova. Ma è uno di quei casi in cui ripetersi è sem-pre bene: il 20% degli italiani soffre di qualche forma di sordità. Sequesto, però, è l’allarme, a fare da contraltare ci sono altri dati, peresempio i progressi dell’otolaringoiatria e del settore in generale, benillustrati in occasione del 102esimo congresso nazionale della SocietàItaliana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale(SIOeChCF), che si è svolto a Roma, all’Ergife Palace Hotel, dal 27al 30 maggio scorsi, sotto la presidenza di Giuseppe Spriano,Direttore dell’Otorinolaringoiatria all’Istituto Nazionale Tumori“Regina Elena” di Roma.Un appuntamento importante, l’evento formativo annuale degli oto-rinolaringoiatri, soprattutto per il ruolo che all’interno di esso, annodopo anno, hanno saputo ritagliarsi gli audioprotesisti. Anche in que-sta edizione, infatti, un’intera giornata è stata dedicata all’approfondi-mento e all’aggiornamento professionale dei tecnici dell’udito. Unapresenza ed un ruolo che sono il frutto della coraggiosa riflessioneavviata all’interno categoria, che ha voluto reinterpretarsi maggior-mente nel senso della professionalità. Di qui l’impegno per una pro-

Il cittadino al centro: la scommessa vinta degli audioprotesisti al Sio

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ficua collaborazione con i medici specialisti i cuirisultati oggi, sono sotto gli occhi di tutti. Come hasottolineato Corrado Canovi, segretario nazionaledell’Anap, che ha espresso grande soddisfazione. «È stato un confronto stimolante tra professionistidella protesi acustica e clinici. È la dimostrazionedella validità del percorso iniziato dieci anni fa conla nostra partecipazione al Sio. Un cammino che oradimostra la sua maturità». Quel che conta, perCanovi, infatti, è che dal dialogo tra medici e audio-protesisti sia scaturito uno stimolo reciproco, ingrado di indirizzare le politiche sanitarie verso unamaggiore attenzione all’utente finale. Il cittadino alcentro, dunque. E soprattutto il cittadino con undeficit dell’udito, che rispetto al passato ha enormipossibilità di curare e risolvere la sua patologia.La giornata di aggiornamento è stata interamenteincentrata sulla “correzione protesica del deficit udi-tivo”, nei suoi aspetti clinici, tecnici e normativi.Tanti i temi trattati nel corso delle sessioni: dall’l’as-sessment audiologico (“Indicazioni per una correttaprescrizione della protesi acustica, indicazioni utiliper l’audioprotesista, valutazione clinica e tecnicapost-protesica”) a cura di Nicola Quaranta; al fitting,affrontato da Lorenzo Notarianni. E ancora, le rela-zioni di Giancarlo Cianfrone e Claudio Mariuzzo,rispettivamente sulla valutazione clinica di una cor-retta protesizzazione. I lavori sono proseguiti conuna tavola rotonda dedicata al Nomenclatore tarif-fario, sul cui corretto aggiornamento c’è grandeattenzione da parte del comparto (“Una propostacondivisa per un aggiornamento del Nomenclatoretariffario: dal recupero del danno funzionale allaqualità di vita”, il titolo della discussione con relazio-ni di Ettore Cassandro, Corrado Canovi, DomenicoCuda e Gianni Gruppioni). A seguire ancora unargomento di grande attualità: lo screening, chedeve interessare trasversalmente neonati ed adulti.A interrogarsi sui possibili percorsi MauroMenzietti, Salvatore Regalbuto, Antonio Pirodda.Infine, la terza sessione di lavori si è aperta con larelazione di Massimo Sitzia. Titolo della relazione:“Audioprotesista up to date. Utilità degli accerta-menti predittivi nella scelta della migliore strategiaprotesico riabilitativa”, seguita dagli interventi diSergio Cosmai, “Applicazioni wireless: stato dell’artee sviluppi futuri” e di Laura Giulianati, “Misure invivo e pratica audioprotesica”.

Valentina Faricelli

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Analizzando i dati forniti dall’OMS si nota con facilitàche l’incidenza dell’ipoacusia infantile, sebbene moltoinvalidante e costosa dal punto di vista economico-sanitario, sia in realtà numericamente quasi irrilevanterispetto al gran numero di ipoacusici adulti e anzianinel mondo. Nel pianeta, sempre secondo l’OMS, abbia-mo, infatti, 328 milioni di adulti contro i 32 milioni dibambini con disabilità uditiva superiore ai 40 db (adul-ti) o 35 db (bambini). Sappiamo bene qual è l’impattodella sordità in termini sociali, emozionali, funzionali elavorativi. Spesso si parla di screening neonatale e, inun’Italia coperta a macchia di leopardo, si susseguonodiverse proposte di legge con l’obiettivo di agire intempo, poiché nel bambino la tempestività è un ele-mento fondamentale per limitare i danni. I numeri peròsuggeriscono di fare prevenzione anche per la stragran-de maggioranza di ipoacusici: ma in che termini? Comesi fa prevenzione nell’adulto e come nell’anziano?Naturalmente riducendo l’esposizione al rumore, dal-l’ambiente lavorativo al tempo libero. Questo accorgi-mento vale a tutte le età.Bisogna però specificare: si fa prevenzione sottoponen-dosi ad un semplice controllo dell’udito?Oggi in realtà l’esame dell’udito è rimasto obbligatorioin alcuni ambiti professionali e lavorativi molto limita-ti. Per cui si può arrivare anche molto in là con gli annisenza aver mai eseguito un controllo dell’udito.Questo è quanto quotidianamente noi audioprotesistiriscontriamo nei nostri centri: spesso siamo costretti arimediare ipoacusie trascurate e aggravate da un deca-dimento cognitivo in stato ormai avanzato.Tralasciamo volutamente quello che è il ruolo chiavedel Medico di Medicina Generale e dello specialistaORL, vista la delicatezza del tema. Ma è chiaro che seil MMG inviasse all’ORL ogni sospetta ipoacusiasarebbe possibile intervenire molto più tempestivamen-te ed efficacemente. Per questo, prevenzione prima ditutto significa informazione e sensibilizzazione: un’at-tenzione che però oggi manca completamente. Non èmai esistita una pubblicità progresso sulla prevenzionedei disturbi di udito; non esiste una giornata dell’udi-to; non esistono screening di massa. Insomma, non siriesce ad arginare un fenomeno così importante e

destinato a crescere nel tempo. Eppure al livello mon-diale l’Oms ci richiama, tanto che il 3 marzo ha istitui-to l’Ear International Care Day, e quest’anno, proprioin tale occasione ha lanciato l’iniziativa “Facciamoascolto sicuro”, per attirare l'attenzione sui pericoli diascolto non sicuri e promuovere pratiche più virtuose.Allora, ben vengano le iniziative cosiddette “private” edi volontariato, tra cui gli appuntamenti organizzatidai Lions, dai Patronati, dai Comuni, ed in particolarele giornate di prevenzione a cura dell’AIRS. E ancora, “Nonno Ascoltami!”, che nella scorsa edi-zione in 12 piazze d’Italia ha effettuato oltre 3000screening e controlli dell’udito. Un grande successoper una campagna nazionale di comunicazione e sen-sibilizzazione che è riuscita ad attirare l’attenzione suun problema trascurato come quello dell’ipoacusianell’anziano, trasformando un gesto di prevenzione inuna giornata di festa per le famiglie. Portando in piaz-za gli Ospedali e le Istituzioni si è ottenuto il granderisultato di avvicinare la sanità alla gente, rendendopiù semplice l’accesso alla salute, tra screening gratui-ti e dibattiti di approfondimento. Un’iniziativa simile sisvolge a Napoli: le 3S (Sport, Salute e Solidarietà). Invari gazebo allestiti vengono accolte diverse specialitàmediche per effettuare screening e sensibilizzare sulbenessere e la salute. Concludendo, siamo di fronte aduna vera epidemia che non ha attualmente nessunacura “istituzionale”, nonostante i dati parlino chiaro eci riferiscano che “almeno la metà dei casi di ipoacusiapotrebbero essere risolti con adeguata prevenzione”.(WHO)Sappiamo inoltre che “apparecchi acustici ben appli-cati risolvono il 90% delle ipoacusie. (WHO)”Dato eccellente confermato dal Censis nel suo rappor-to annuale che piazza al primo posto i portatori diprotesi acustiche tra “gli utilizzatori di vari dispositivimedici la cui qualità di vita è migliorata” con un risul-tato dell’86,7%.La soluzione dunque è a portata di mano: più control-li dell’udito, più prevenzione, più rimediazione = qua-lità di vita migliore per i nostri ipoacusici adulti eanziani.

Mauro Menzietti

Prevenzione significa soprattutto informazione e sensibilizzazione

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La trasformazione della figura dell’Audio -protesista, da un ruolo elettivamente a vocazionecommerciale al ruolo di Operatore Sanitario, haposto le basi affinchè si potesse scindere la com-petenza in materia di protesizzazione acusticadalle azioni riferibili alla più semplice cessione delbene Apparecchio Acustico. Considerare che ilbene in oggetto è un dispositivo complesso esofisticato non preclude il fatto che nello stessorisieda la soluzione del problema uditivo; magni-ficare le caratteristiche tecnologiche del dispositi-vo non deve confondere i possibili utenti/assisti-ti al punto tale di eclissare il ruolo dell’OperatoreSanitario; assume, pertanto, importanza fonda-mentale, il prodotto intellettuale che, a prescin-dere dal mezzo protesico, è d’aiuto all’ipoacusiconel comprendere al meglio il problema uditivo e,indipendentemente dall’acquisto di un Apparec -chio Acustico, è in grado di fornire elementiconoscitivi in merito alla strategia protesica daseguire, per conseguire il risultato certificabile eraggiungibile consapevolmente, solo dopo l’ese-cuzione di accertamenti audioprotesici predittivinecessari alla valutazione della capacità uditivaresiduata.Gli accertamenti Audioprotesici sono necessari avalutare la capacità uditiva residuata secondo duediversi criteri di quantità e di qualità. Scopo degliaccertamenti audioprotesici, quindi, è stabilirel’abilità uditiva residuata al fine di individuare ilmiglior apporto di amplificazione utile ad ottene-re un miglioramento del livello della soglia uditi-va in senso quantitativo. È importante cogliere larelazione esistente tra il residuo quantitativo equello qualitativo al fine di poter stabilire il rap-porto esistente tra le due grandezze. Risulta evidente che in assenza di quantità nonpotrebbe esserci qualità ma è altresì vero che, tal-volta, pur in presenza di quantità potremo trovar-ci in assenza di un utile apporto qualitativo.

È necessario quindi, considerare i vari elementid’indagine come elementi concomitanti che con-sentono, nell’insieme, di formulare un percorsocapace di attivare un’interpretazione logica ingrado di far spostare il punto d’osservazione deldeficit uditivo non in merito alla potenzialitàridotta ma in relazione al residuo utile presente alfine di ottenere il miglior trattamento corretti-vo/riabilitativo.La speranza di successo nella protesizzazioneacustica, può incontrare dei limiti, unicamente,oggi nel cuore dell’era della tecnologia, legati allecondizioni residuate dell’apparato uditivo dell’as-sistito. L’Audioprotesista deve pertanto, essere unabile investigatore per rintracciare tutti gli ele-menti utili a dimostrare il risultato conseguibileadottando parametri amplificativi/equalizzativicapaci di restituire ascolto sia in senso quantitati-vo che qualitativo. Incrociare tutti questi dati perelaborarli, interpretarli e saper descrivere beneficie limiti nei vari contesti sino alla stima di percen-tuali di beneficio e/o di insuccesso, è rappresen-tazione di competenza e capacità di analisi che sitraduce nella realizzazione di un prodotto intel-lettuale che ha un valore distinto e definito inquanto rappresentativo di un livello qualitativosuperiore raggiunto nella pratica professionaleclinica volta all’eccellenza.L’inquadrare il percorso di cura audioprotesicastimando tempi e modalità con la consapevolez-za che il nuovo ascolto dovrà sostituire quellodepositato nella memoria uditiva del paziente,pone l’operatore sanitario in una logica attentariguardo agli obiettivi protesici/riabilitativi chenon possono essere trascurati dopo la vendi -ta/ap plicazione di un apparecchio acustico. Il piano di cura Audioprotesico deve contempla-re tante sedute di fitting quante sono necessarie,considerando che ogni paziente ha diverse, uni-che e specifiche necessità, problematiche indivi-

Audioprotesista 2.0 up to date:utilità degli accertamenti predittivi nella scelta della migliore strategia protesico-riabilitativa

Fondamentalevalutare lacapacità uditivaresiduata

L'audioprotesistadeve sostenerel'assistito nellariabilitazione uditiva

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duali e aspettative personali. Sono inoltresostanziali le differenze tra protesizzazionepediatrica e protesizzazione dell’adulto enon tanto per la ricchezza di informazioniche si possono acquisire nell’adulto nellafase di diagnosi audioprotesica, quanto perl’assenza di quella mappatura uditiva centra-le che impone nell’adulto continui aggiusta-menti necessari alla ricerca di quell’ascoltogià patrimonio personale dell’ipoacusico.L’adattamento all’amplificazione non puòseguire canoni standardizzati; risulta quindiopportuno spiegare al paziente che la riabi-litazione uditiva può realizzarsi in tempivariabili da paziente a paziente in relazionealla capacità che ha il cervello ad “impararedi nuovo ad ascoltare”. L’interventodell’Audioprotesista è di fondamentaleimportanza in quanto deve saper spiegareche il miglioramento delle capacità comuni-cative avviene grazie all’impegno che eglidedicherà alla riabilitazione, in relazione alsuo grado di motivazione. A tal propositol’Audioprotesista deve avere ruolo di coun-selor fornendo consigli e stimolando il self-empowerment dell’assistito aiutato e soste-nuto nella riabilitazione uditiva da un con-torno familiare informato e consapevole ariguardo delle difficoltà presenti e delle stra-tegie tecnologiche/comportamentali e rela-zionali migliorative esistenti. Tale importan-te competenza professionale precludeun’autorevole capacità di comunicazione inambito sanitario: una corretta ed efficacecomunicazione sanitaria fornisce, infatti, unapporto cruciale alla promozione della salu-te e alla prevenzione e gestione delle patolo-gie, si articola in ambito multidisciplinare edè in grado di informare ed influenzare ledecisioni degli individui e della comunità alfine di migliorare lo stato di salute; è infine,frutto dell’ integrazione interdisciplinare fratradizione umanistica, scienze sociali edEBM, strategia alla base di un approccio diqualità negli studi del settore sanitario arisvolto concettuale ed empirico. Nel pro-cesso applicativo/riabilitativo il primo passoè di fondamentale importanza in quantovolto ad assicurare che il paziente sia statoadeguatamente informato. Informare ed

acquisire il consenso del paziente è sì un adempi-mento burocratico atto a tutelare le due parti ma èsoprattutto parte integrante, importante e fonda-mentale nell’esercizio della professione sanitaria eper il suo successo terapeutico.

Massimo Sitzia

Protocollo Applicativo comprensivo di Certificazionedi Protesizzabilità uditiva a cura di Massimo Sitzia,docente Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

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Con “fitting” s’intende quel processo compiuto dall’audioprotesista per adattare l’apparecchio acu-stico al soggetto ipoacusico e la procedura è composta da una successione coerente di atti pro-fessionali, (riserva d’esercizio specifico per il profilo sanitario). La terminologia fitting sintetizza,forse in modo estremo, quella successione di atti di cui sopra, tuttavia, per valorizzare di più lecomplessità implicite dell’applicazione audioprotesica, vale la pena approfondire il significato spe-cifico del termine inglese di fitting. È possibile che “fitting”, derivi da “vitten”, parola d’originemedioevale olandese, anch’essa derivato da un’altra parola, “fitja”, proveniente da un’antica linguascandinava. Il significato di “fitja” è “lavorare a maglia” o “lavorare ai ferri”. Questa definizione èsuggestiva perché lavorare a maglia, implica essere tecnicamente competenti, seguire un proget-to e un processo di lavoro, con la finalità di produrre/creare, (a partire da una matassa di lanainforme e disorganizzata), un capo ben definito. Questa interpretazione di “fitja” sembra indiriz-zare l’argomento direttamente al mondo dell’abbigliamento e della moda, dove fitting, per anto-nomasia indica l’atto di provare gli abiti, o le calzature, per verificare la vestibilità del capo. È pos-sibile approfondire, e meglio apprezzare, le varie declinazioni del termine fitting. Infatti, consul-tando un qualsiasi dizionario inglese.1 È sorprendente scoprire le affinità con il lavoro quotidianodel Tecnico Audioprotesista. Segue un elenco sintetico di alcune delle declinazioni di fitting :appropriatezza; opportuno; atto di provare la vestibilità di un capo; fatto su misura; adatto peruna situazione specifica; adeguato; applicare. Le varie definizioni descrivono perfettamente gli attiprofessionali compiuti dall’audioprotesista nell’adattamento dell’apparecchio acustico quali: l’indi-viduazione delle esigenze oggettive e soggettive; quella della soluzione tecnologica più appropria-ta; l’adattamento o la “vestibilità” della soluzione fino al suo confezionamento perfettamente sumisura. Va fatto un breve accenno sul documento “The Guidelines for Hearing Aid Fitting forAdults”2. Secondo questa linea guida le caratteristiche elettroacustiche dovrebbero essere compa-tibili con le specifiche caratteristiche uditive e con le esigenze personali del cliente. Il fitting nonpuò prescindere da questi aspetti, soprattutto da quest’ultimo elemento.Secondo questo documento, per quanto riguarda le caratteristiche Elettroacustiche non esisteun metodo universalmente accettato per esprimere le caratteristiche elettroacustiche ideali degliapparecchi acustici. Esistono tuttavia evidenze e letteratura sufficienti per consentire all’audio-protesista di compiere una decisione razionale e difendibile da un punto di vista scientifico. Éresponsabilità dell’audioprotesista determinare questi requisiti elettroacustici. Quest’affermazioneintroduce un ulteriore concetto legato alla definizione di “fitting”. Oltre a concetti di appropria-tezza e vestibilità, fitting significa possedere i requisiti per eseguire un lavoro con perizia ecompetenza. Questo concetto si riferisce all’audioprotesista, alla riserva d’esercizio che gli com-pete, il know how acquisito grazie agli studi, ma anche al know how da acquisire con i corsi diaggiornamento. In conclusione, il termine “fitting” ha molteplici significati, perfettamente adattiper descrivere gli atti compiuti dall’Audioprotesista, e la sua sintesi non sempre rende giustiziaalla personalizzazione necessaria per ottenere la “vestibilità” dell’applicazione audioprotesica.

Lorenzio Notarianni

1 http://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/britannico/fitting2 American Speech-Language-Hearing Association (ASHA) Ad Hoc Committee on Hearing Aidselection and fitting- Michael Valente; Ruth Bentler; Holly S. Kaplan; Richard Seewald; Timothy Trine;Dennis Van Vliet; and Lawrence W. Higdon

IL FITTING

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L’AUDIOPROTESISTA 36 |GLI AUDIOPROTESISTI AL SIO

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La protesizzazione acustica è caratterizzata da molte-plici fattori condizionanti. La valutazione audioprotesi-ca e la conseguente applicazione devono essere prece-dute da una attenta analisi quantitativa e qualitativa del-l’udito residuo, comprendendo tutti gli aspetti soggetti-vi ed oggettivi, da tenersi in considerazione nella fase discelta dell’ausilio e del sistema di amplificazione.Uno studio del dottor Frank Lin, professore nelDipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Universita�Johns Hopkins, rivela che un deficit uditivo puo�aumentare il rischio di sviluppare e/o enfatizzare unaforma di demenza e gli anziani con una ipoacusia,hanno piu� probabilita� di compromettere le proprieabilita� cognitive. Per questo motivo l’Audioprotesistadovra� analizzare e sfruttare nel miglior modo possibilel’udito residuo con vari sistemi avanzati. Per fare qual-che esempio: il Loudness Scaling per costruire unamappatura del campo dinamico; l’ANL AcceptableNoise Level per capire ed avere un valore predittivosulla soglia del rapporto SNR che il paziente potra�avere; infine il TEN test per la valutazione delle regio-ni cocleari morte.Altre prove e valutazioni da eseguire dopo l’applicazio-ne sono: l’audiometria vocale adattiva in competizio-ne, la visualizzazione dell’effettivo abbattimen to delrumore all’interno del condotto uditivo e i test di dire-zionalita� . L’obiettivo dell’applicazione protesica sara�fare in modo che l’anziano ipoacusico non sia costret-to a fare ricorso alle sue riserve cognitive per decodifi-care il messaggio verbale.La concomitanza di un sensibile progresso tecnologi-co, di una sempre piu� dettagliata conoscenza dellafisiopatologia del danno cocleare e di una migliorepadronanza dei meccanismi fondamentali che coinvol-gono la protesizzazione, permette di affermare senzatema di smentita che a livello clinico la situazioneattuale della riabilitazione dall’ipoacusia e� molto soddi-sfacente.

Claudio Mariuzzo

Importanza dell’analisi dell’udito residuo

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | PROFESSIONE

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La Comunità Europea sta mettendo a punto gli ultimi detta-gli tecnici per la revisione della Direttiva sulle qualifiche pro-fessionali e sull’attivazione dal gennaio 2016 della tesseraeuropea del professionista che agevolerà la libera circolazio-ne dei professionisti all’interno della Comunità Europea. Trale novità, che per il momento toccheranno farmacisti e infer-mieri, è proprio la Tessera Europea del professionista che,in via sperimentale, entrerà in vigore dal gennaio prossimo.La professional card in realtà non è una tessera fisica ma undocumento elettronico che dovrebbe semplificare le praticheper poter lavorare nei vari paesi UE. Un “certificato elettro-nico” redatto su richiesta del professionista e ottenuto intempi brevi. Sulla professional card saranno presenti i datiriguardanti i titoli e, soprattutto, quelli inerenti la buona con-dotta professionale e l’assenza di procedimenti disciplinari incorso o di sanzioni esecutive. Il Documento che avrà il valo-re di 18 mesi sostituirà il certificato di “buona condotta” rila-sciato dal Ministero della Salute o dall’Ordine di appartenen-za. Il professionista che entrerà in possesso in tempi certi eattraverso il silenzio assenso dello Stato ospitante potrà lavo-rare in un qualsiasi Paese dell’UE”: la procedura che sarà atti-vata dopo un periodo di sperimentazione avrà regole e prin-cipi che potranno essere leggermente differenti per ogni sin-gola professione. Un problema al momento nasce dalla decisione della nuovaCommissione Europea di ridurre il livello di coinvolgimento dei cosiddetti“stakeholders”, cioè i rappresentanti delle Professioni, in questa fase di primaverifica dell’implementazione della EPC (European Professional Card) cosicome in altre iniziative che riguarderanno direttamente le Professioni. Almomento sono state date solo assicurazioni generiche che non tranquillizza-no sulla possibilità di intervenire efficacemente a correggere eventuali stortu-re della procedura, con intuibili rischi sull’attivazione di una norma che per leprofessioni sanitarie incide direttamente sulla salute del paziente e si confidadi poter cambiare l’opinione della Commissione prima che le PPSS entrinonella fase di implementazione della EPC. Si ricorda che, sul tema della liberacircolazione dei professionisti all’interno dell’Unione Europea, attualmente ilprofessionista sanitario può recarsi a lavorare in un Paese comunitario sia tem-poraneamente, presentando il certificato di buona condotta, oppure, se inten-de stabilirsi a tempo indeterminato, chiedendo al Ministero competente ilriconoscimento del proprio titolo abilitante.

Al via la Tessera del professionista per la libera circolazione nella Comunità EuropeaIl provvedimento riguarda anche le Professioni sanitarie

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SANITÀ CHE CAMBIA

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La Corte di Cassazione, con sentenza n. 5080 del 13/3/2015,«ha ritenuto che il possesso da parte del lavoratore della laureain medicina non fosse sufficiente per l’esercizio di attività riabili-tativa per la quale occorre apposito diploma universitario, seb-bene (sic!) il lavoratore in questione fosse abilitato a svolgerefunzioni ausiliarie». In conclusione, ribadisce la Cassazione, «lalaurea in medicina consente l’espletamento di attività ausiliarie,ma non anche di attività, quale la terapia riabilitativa, che nonhanno tale carattere e il cui svolgimento postula uno specificodiploma». Il Consiglio di Stato altresì ha consentito ai laureati inpsicologia di concorrere al posto di dirigente di unità comples-sa di salute mentale, affermando che i compiti direzionali gestio-nali non abbiano implicazioni cliniche tali da presupporre la lau-rea in medicina. Ma cosa si intende per gestione di attività sani-tarie? Allora, per la mera gestione di un qualsiasi processo pro-duttivo, meglio un infermiere esperto oppure, perché no?, ilcosiddetto ingegnere clinico?Qualche anno fa in Toscana fu inventato il “see and treat”, stru-mento utile per smaltire l’affollamento dei Pronto Soccorso, nelquale tuttavia il medico concordava con gli infermieri quali pre-stazioni questi potessero svolgere in autonomia e le insegnava.L’infermiere poi avrebbe risposto in prima persona dei suoi atti.Allora chi ebbe questa pensata, tra cui l’autore di questo artico-lo, fu penalmente denunciato da altri presidenti di Ordine conl’accusa di lesa maestà professionale e costretto a giustificarsi daicarabinieri che però furono più intelligenti dei colleghi. Adessotutti piangono sul comma 566 e sul Patto della Salute che lasciaagli infermieri autonomia didattica e di scelta dell’ambito delleprestazioni da svolgere senza chiarire i confini della responsabi-lità. Adesso tutti invocano un sistema quale quello a suo tempoinventato in Toscana perché si rendono conto che la professio-ne sopravvive se è autoreferenziale sul piano formativo e lamedicina sta cessando di esserlo. Ma mentre i medici litiganocome i celebri capponi di Renzo la magistratura sentenzia e cosìsupplisce alle carenze della politica. E allora i medici (in partico-

lare i giovani) si trovano stretti tra due fronti. La perniciosamania dei medici di voler definire l’atto medico in un mondo diprofessioni emergenti, tutte fondate come quella medica sullaprotezione del titolo, espone i laureati in medicina, una voltadefiniti gli ambiti delle altre professioni sanitarie, al rischio diesercitare abusivamente ove svolgessero, come può succedere,una prestazione tipica di altri iscritti ad altro albo. I medicihanno sempre pensato che, in caso di mancanza di lavoro (cosasempre più verosimile), potessero svolgere altre mansioni pro-fessionali all’interno della sanità. La Cassazione ci risveglia da unsonno beatamente autoreferenziale. Nello stesso tempo i medicihanno sempre pensato che le funzioni dirigenziali all’internodelle strutture sanitarie non potessero essere svolte altro che dalaureati in medicina. Ovvio e logico. Ma i magistrati e le ammi-nistrazioni non sono affatto d’accordo. Insomma il lavoro medi-co è stretto da ogni parte; inoltre, grazie ai vistosi errori di pro-grammazione, è minacciato da una strisciante sottoccupazione.Non vi è dubbio che spetta al medico la leaderschip del proces-so di cura, compresa la parte assistenziale. Il medico effettua ladiagnosi differenziale e prescrive la terapia; mancano perònorme precise che esplicitino i limiti di questa controversa affer-mazione (si pensi al parto naturale o al triage). Non dovremmoparlare di atto medico ma di atto del medico che non può averalcun limite se non quelli imposti dalla scienza e dalla deontolo-gia. Il mondo ormai si orienta a valutare le competenze e dàrilievo al titolo solo per l’esercizio di particolari compiti. Lascienza e la tecnica si evolvono con troppa rapidità per lasciarediritti perfetti a chi si è laureato magari qualche decennio orsono e nel frattempo ha fatto un altro mestiere. Il periodo cheattraversiamo non è particolarmente felice per i medici, dopo itrionfi sociali e professionali del secolo scorso. E neppure è faci-le proporre soluzioni. Ecco perché è essenziale che qualcunoprosegua questo dibattito, sperando che i giovani partecipinocon idee innovative.(da Il sole 24ore)

Esercizio abusivo... da parte del medico!di Antonio Panti, presidente Omceo Firenze (da “Toscana Medica”)

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Con la sentenza numero 9868/15, la Corte di Cassazione haribadito che i professionisti iscritti ad un Albo professionaledevono aggiornare la propria formazione secondo quanto dispo-sto dal proprio Ordine professionale e per l’inadempienza puòessere sanzionato. La sentenza conferma che la formazioneECM è un obbligo. Il caso di specie riguarda un notaio piemon-tese (sanzionato dal proprio ordine professionale con “l’avverti-mento” per non aver ottenuto nel biennio 2008/2009, il punteg-gio minimo di “crediti formativi” richiesto dal regolamento sullaformazione professionale permanente del codice deontologia). Ilprofessionista si era difeso in sede disciplinare sostenendo che lesanzioni per il mancato aggiornamento erano state introdottesolo dal 2009 e che non indicavano il tipo di sanzione. LaCommissione emise in data primo dicembre 2012 provvedimen-to con il quale applicò la sanzione dell’avvertimento contro ilquale il notaio propose reclamo alla Corte di Appello di Torinoche lo rigettò. Allora il professionista si rivolge alla Cassazioneche rigetta il ricorso sostenendo che gli obblighi formativi eranogià in essere prima della sanzione attraverso il Codice deontolo-gico, norme ribadite anche dal legislatore. Intanto, in merito allavicenda dei medici competenti cancellati dall’elenco per nonaver ottenuto il numero di crediti necessari, e della possibilitàche alcuni crediti ottenuti dai professionisti non fossero stati

registrati, l’Agenas consiglia i professionisti sanitari tenuti all’ob-bligo ECM, di verificare la propria situazione “crediti” nella areapersonale del Dossier Formativo e segnalare direttamente alCo.Ge.A.P.S. l’incongruenza. Intanto sull’argomento ECM el’acquisizione dei crediti il Ministero della Salute ha cancella-to i medici competenti con un numero di crediti formativiinsufficiente.C’è da dire che una sentenza come quella relativa ai notai e con-fermata dalla Suprema Corte in questo momento sarebbe difficil-mente applicabile perché finora le sanzioni per chi non si aggior-na non sono ancora specificate. Uno dei primi impegni dellanuova Commissione Ecm sarà quello di discutere dell’apparatosanzionatorio. In merito, ma siamo al bivio: si parla tanto di san-zioni alla PPSS che non si aggiornano quanto, in alternativa, diincentivi a chi si aggiorna. Oggi si discute di meccanismi incenti-vanti anche in luogo delle sanzioni, ma il dibattito è molto aper-to; per mettere le mani a temi “pesanti” si attende l’insediamen-to della nuova Commissione che dovrebbe avvenire per la fine digiugno. Secondo lo schema previsto, le sanzioni vanno determi-nate dalla Commissione ma è da vedere se debbano essere appli-cate dagli Ordini, Collegi, Associazioni o disciplinate con specifi-ci meccanismi. È un percorso tutto da costruire.

Mauro Miserendino - Doctor33

ECM, la Cassazione conferma l’obbligo per i professionisti e la possibilità di essere sanzionati

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SANITÀ CHE CAMBIA

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Molto si è scritto negli ultimi giorni a proposi-to della sentenza del Tribunale amministrativodel Lazio n. 4943/2015 che, confermando ilprovvedimento dell’Agenzia dell’AutoritàGarante della concorrenza e del mercato del 4settembre 2014, ha stabilito che gli articoli delCodice di deontologia medica relativi alla pub-blicità sanitaria sono limitativi della concorren-za. Più esattamente tutti i commentatori hannoevidenziato quello che possiamo considerare ilprincipio cardine che la sentenza afferma. Ossiache, essendo intervenute leggi nazionali a disci-plinare la materia della pubblicità delle profes-sioni (legge 248/2006 e successive), i codicideontologici in tale ambito non possono inseri-re limitazioni ulteriori. La pubblicità è liberacon i soli limiti della non ingannevolezza, cor-rettezza e trasparenza. Altre limitazioni nonsono ammesse. Ciò vale per tutte le professio-ni. La sentenza però, tra le righe, evidenziaanche altri aspetti che meritano una riflessione.In primo luogo si afferma, testualmente, chenon esiste distinzione tra “concorrenza com-merciale” e “concorrenza professionale”.Infatti, la Corte di giustizia ha recentementeriaffermato (sentenza 18 luglio 2013, C-l36/12)- conformemente peraltro, a una giurispruden-za consolidata - il principio secondo il quale lanozione eurocomunitaria di impresa includeanche l’esercente di una professione intellettua-le. Tale affermazione - che non è nuova nellagiurisprudenza - viene oggi affermata a chiarelettere, senza dubbi o tentennamenti, fornendoanzi diretta applicazione nella decisione del Tarcommentata.A parere di chi scrive, le conseguenze nei pros-simi anni, anche in ambito sanitario, sarannodue: in materia di pubblicità non si potrà più

distinguere tra “pubblicità informativa” (per leprofessioni) e “pubblicità commerciale” (direttaalle aziende), cercando in questo modo di crea-re due tipologie di pubblicità diverse: lo spazioper la pubblicità dovrà essere uguale per tutti.Ma la vera novità sarà in ambito di concorren-za. Nel nostro ordinamento, infatti, l’articolo2598 del Codice civile sulla concorrenza sleale,non ha mai trovato applicazione tra i professio-nisti, in quanto è stata ritenuta norma applica-bile solo nei rapporti tra le imprese (da ultimoTribunale di Roma n. 22997/2012).A fronte invece di sentenze che ormai cosìapertamente dichiarano l’applicazione dei prin-cìpi della concorrenza anche per i professioni-sti, è del tutto probabile che il limite applicati-vo che ha contraddistinto l’articolo 2598 delcodice civile verrà presto meno.Poi la sentenza si spinge anche oltre, afferman-do che gli ordini professionali nell’applicazionedelle norme deontologiche non esercitanoalcuna funzione sociale, nè sono dotati di alcunpotere pubblico, in quanto non hanno alcunafunzione istituzionale finalizzata alla tutela delconsuntatore. Nel nostro ordinamento, infatti,esiste un ampio ventaglio di rimedi privatisticifinalizzati proprio alla tutela del consumatore(sul punto si richiama Consiglio di Stato n.238/2015).Da ultimo poi è dato un limite al controllo ope-rato sul codice deontologico dal ministero dellaSalute, dichiarando che tale azione di vigilanzasul Codice non lo rende “inattaccabile”: ciò inragione del fatto che il ministero non ha alcuncompito istituzionale nè alcuna competezza inmateria di concorrenza.

Silvia Stefanelli (Studio legale Stefanelli&Stefaneili)

Limiti alla pubblicità sanitaria: cade il tabù per i professionisti

Non c'è differenza tra “concorrenza commerciale” e “concorrenza professionale”

Presto potrebbevenire meno il limiteapplicativodell'articolo 2598 del c.c.

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La Corte di Cassazione torna, dopo molti anni, sulla problematica relativa al corret-to titolo per esercitare una professione sanitaria. Nel 2003 affermò che qualunqueesercente la professione medica poteva esercitare la professione di fisioterapista inquanto la limitazione posta dai profili professionali si riferiva “ai non laureati (fisiote-rapisti, infermieri, logopedisti ecc.) e non al medico, che in quanto titolare della lau-rea in medicina e chirurgia è abilitato ad esplicare assistenza sanitaria in funzione diprevenzione, diagnosi, e cura, di guisa che il diploma di specializzazione nella riabi-litazione non può essere previsto tra i requisiti, la cui mancanza impedisca a qualsi-voglia medico di esercitare la terapia della riabilitazione”. Concludeva la Corte (Cortedi Cassazione, VI sezione penale, sentenza 25 novembre 2003, n. 49116) che il medi-co, in quanto iscritto a un ordine professionale poteva esercitare “lecitamente attivi-tà professionale, la quale è caratterizzata dall’autonomia sia nella scelta dell’area diintervento, sia nell’accettazione o meno delle domande di assistenza rivoltegli”. (Nelcaso di specie il medico esercitava di fatto l’attività di fisioterapista).

Corte di Cassazione. Il medico non può fareterapia riabilitativa. Essa spetta a chidetiene “specifico diploma universitario”Ribaltata una precedente sentenza del 2003 che sanciva unasorta di competenza universale per il medico. Ma oggi la Corteafferma che la “laurea in medicina consente l’espletamento diattività ausiliarie, ma non anche di attività, quale la terapiariabilitativa, che non hanno tale carattere e il cui svolgimentopostula uno specifico diploma universitario”.

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Ma ora ci torna sopra la sezione lavoro della SupremaCorte addivenendo, con una nuova sentenza, a unainterpretazione più avanzata e contrapposta. Nellacausa di lavoro legata a un licenziamento di un opera-tore sanitario, in possesso del diploma di laurea inmedicina e chirurgia, e che esercitava l’attività di tera-pista della riabilitazione (rectius fisioterapista) motivatacon il rischio della perdita dell’accreditamento regiona-le la sezione lavoro ha affermato il principio di dirittosecondo il quale la “laurea in medicina consente l’esple-tamento di attività ausiliarie ma non anche di attività,quale la terapia riabilitativa, che non hanno tale carat-tere ed il cui svolgimento postula uno specifico diplo-ma universitario”. Questo l’innovativo principio di dirit-to che cambia l’antico orientamento della giurispruden-za penale della stessa Corte. Al di là delle peculiaritàdel caso di specie che ha dato luogo alla sentenza,l’innovazione non è di poco conto in quanto determi-na l’esclusività dell’esercizio professionale per tutte leprofessioni.

Luca Benci(da Quotidiano sanità)

Regione Lazio, i medici dovranno scrivere in stampatello: eviteranno l’84% degli errori sanitariScrivere in stampatello per evitare l’84% degli errorinella prescrizione della terapia e diminuire drastica-mente il numero di errori sanitari che si registranoogni anno, circa 320.000 su un totale di 8 milioni diricoveri. Cifre che portano un paziente su due a teme-re nel momento in cui entra in ospedale. È questo unodei punti delle nuove Linee Guida della Regione Lazioper la gestione del rischio clinico in ospedale di cui siè parlato al convegno “Paziente sicuro in ospedale”che si è svolto a Roma.Ben 8 errori su 10 nella prescrizione della terapia incorsia, deriva da sbagli di trascrizione e potrebberoessere evitati semplicemente scrivendo la scheda cli-nica in modo chiaro e leggibile. «Il collega o l’infer-miere non comprende la scrittura» spiega Ales san -dro Boccanelli, presidente dell’Associazione salute esocietà onlus e co-presidente della Società italiana dicardiologia geriatrica.«Basterebbe scrivere sempre in stampatello sullecartelle cliniche - prosegue - per prevenire moltissi-mi guai, visto che proprio gli errori di prescrizionesono responsabili in un caso su due degli incidentidurante i trattamenti, mentre gli errori di sommini-strazione sono il 26% e quelli di distribuzione il 14%».

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DIRITTO SANITARIO | L’AUDIOPROTESISTA 36

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IN PUNTA DI DIRITTO

La responsabilitàdel professionistasanitario dopo la legge Balduzzi(dal Sole Sanità n. 20  del 26 maggio-1 giungo 2015)

In tema di responsabilità professionale dell’eser-cente le professioni sanitarie, il decreto legge 13settembre 2012, n.158 (coordinato con la legge diconversione 8 novembre 2012, n. 189 e pubblicatoin Gazzetta Ufficiale 10 novembre 2012, n. 263),meglio noto come Decreto Balduzzi, assurge sen-z’altro a “pietra miliare” della disciplina.Particolare rilievo riveste il comma 1 dell’articolo 3del menzionato decreto, laddove viene espressa-mente sancito che l’esercente la professione sanita-ria, nello svolgere la propria attività secondo lelinee guida e le buone pratiche accreditate, nonrisponde penalmente per colpa lieve, rimanendo tut-tavia fermo l’obbligo di cui all’articolo 2043 delcodice civile. Imprescindibile comprendere se taleprevisione abbia o meno una portata innovativa dalpunto di vista della qualificazione della responsabi-lità civile dell’esercente le professioni sanitarie. Ilrichiamo all’articolo 2042 del codice civile, infatti,permette di ricondurre tale responsabilità all’alveodella responsabilità di tipo extracontrattuale, conconseguenze rilevanti tanto in tema di prescrizionequanto, soprattutto, con riguardo alla ripartizionedell’onere della prova. Di tutta evidenza, del resto,la differenza intercorrente tra tale ultima prospetta-zione e l’impostazione di senso nettamente opposto,maturata sempre nell’ambiente giuridico, che rav-vede piuttosto una responsabilità dell’esercente leprofessioni sanitarie nel genus contrattuale, quindibasata sull’articolo 1218 del codice civile, con cor-relativa prescrizione quinquennale anziché decen-nale e, soprattutto, con inversione dell’onere dellaprova che, secondo tale diverso approccio, erme-neutico, non graverebbe più sul terapeuta stessobensì sul paziente, ponendo fine a un fenomeno

tanto diffuso quanto dannoso, quello della medicinadifensiva (nella sua ambivalente accezione positivae negativa), motivo di forte distorsione del rapportotra esercente le professioni sanitarie e utente finale,un fenomeno certamente inficiante l’interesse diquest’ultimo nonché ingenerante un continuo proli-ferare di attività e costi totalmente futili in un’otticameramente precauzionale. Operata questa necessa-ria premessa, non può che convenirsi sul fatto che laportata innovativa della Legge Balduzzi, nonchépiù in generale i fenomeni ad essa sottesi e che necostituiscono il substrato evolutivo nonché il preci-puo intento solutivo, non siano stati colti appienodalla giurisprudenza e dalla dottrina, le quali par-rebbero a tutt’oggi rimanere ancorate a un modellodi responsabilità di certo non attanagliantesi al datoletterale nonché alla ratio stessa dell’interventoriformatore, ovverosia la responsabilità di tipo con-trattuale da ultimo citata, originata dalla nota teoriadel cosiddetto “contatto sociale” recata in plurimiarresti della Suprema Corte di Cassazione sussegui-tisi a far data dall’ormai lontano limitare del secon-do millennio. Tale interpretazione non ritiene sussi-stere un vero e proprio contratto tra l’esercente leprofessioni sanitarie e l’utente della struttura all’in-terno della quale quest’ultimo si trovi a operare,quanto piuttosto una sorta di “contatto sociale” dalquale conseguirebbe incontrovertibilmente un“dovere di protezione” nei confronti del secondo.

Se si segue tale impostazione, l’esercente le profes-sioni sanitarie, onde andare esente da responsabilitàin caso di intervento non riuscito, sarebbe tenuto adimostrare di aver assolto con adeguatezza tecnica,diligenza e prudenza la propria obbligazione,andando incontro alla cosiddetta “probatio diaboli-ca”, gravando sul paziente il solo onere di allegarel’inadempimento, dimostrando la presenza di undanno o maggior danno, nonché il nesso di casuali-tà tra il trattamento e il verificarsi del danno mede-simo, oltre ovviamente alla dimostrazione del carat-tere routinario della prestazione unita all’assenza dispecifiche difficoltà. Di fatto nella responsabilitàcontrattuale, l’onere probatorio del danneggiato sialleggerisce, mentre l’onere del convenuto si appe-santisce. L’esercente le professioni sanitarie si ritro-verebbe, dunque, nella certamente non agevoleposizione di dimostrare la professionalità della pro-pria condotta, spesso richiedendosi prove material-mente indisponibili. Necessario corollario di quan-

Rebus sull’onere della prova

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L’AUDIOPROTESISTA 36 |DIRITTO SANITARIO

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to sopra è il contegno dell’esercente le professionisanitarie il quale, a fronte del proliferare delle causenei suoi confronti nonché della contestuale riduzio-ne degli spazi di difesa a sua disposizione, è porta-to ad adottare condotte professionali che non mira-no (come invece dovrebbero) all’esclusivo interes-se del soggetto sottoposto alle sue cure ma appaio-no palesemente votate a scongiurare qualsivogliarischio, magari anche a discapito delle migliori tec-niche offerte in quel dato momento storico dallascienza in favore di altre e più desuete che compor-tino minori difficoltà di esecuzione. Tale reazionedegli esercenti le professioni sanitarie assume i con-notati di una vera e propria spersonalizzazione delrapporto con l’utente finale, trasparendo semmai lachiara volontà di non sbilanciarsi così da non incor-rere in rischi immotivatamente ritenuti eccessivi. LaLegge Balduzzi, già a partire dai suoi lavori prepa-ratori, si proponeva quale obiettivo proprio il supe-ramento di tali problematiche. Ma, come s’è dettopocanzi, non di tale avviso risulta essere la Corte dilegittimità, nonostante l’inequivocabile riferimentoin essa contenuto all’articolo 2043 del codice civi-le, la quale non ritiene ci sia stata agli effetti unaconcreta modifica del diritto vigente, dovendosiulteriormente considerare contrattuale la responsa-bilità dell’esercente le professioni sanitarie. La giu-risprudenza a oggi preminente ritiene, infatti, che lalegge Balduzzi, nel riferirsi all’articolo 2043 delcodice civile, non abbia inteso configurare laresponsabilità civile dell’esercente le professionisanitarie necessariamente quale extracontrattuale,intendendo tutt’al più escludere, in tale precisoambito del più ben articolato e complesso mondogiuridico, l’irrilevanza della colpa lieve in sedepenale.

A differenza dell’atteggiamento restio dellaSuprema Corte di Cassazione rispetto alle innova-zioni proposte dalla Legge Balduzzi, il Tribunale diTorino dapprima e il Tribunale di Milano successi-vamente, hanno colto i principi di cambiamentoproposti dalla normativa in esame. L’articolo 2043del codice civile sarebbe ora la norma da ricondur-re alla responsabilità civile dell’esercente le profes-sioni sanitarie, soluzione che peraltro apparirebbedel tutto in linea con la ratio stessa della LeggeBalduzzi, nata tra l’altro proprio al fine di risponde-re a quel sentore diffusosi oltre ogni limite nellaprassi, ovvero di combattere la medicina difensiva.

Fenomeno, come accennato, legato a doppio filocon altra necessità, quella di contenimento deglioneri risarcitori, realizzabile soltanto attraverso losgravio dell’onere probatorio nei confronti delmedico. Del resto, se la responsabilità civile del-l’esercente le professioni sanitarie fosse ora ricon-ducibile all’articolo 2043 del codice civile, l’onereprobatorio ricadrebbe per lo più integralmente sul-l’utente finale, sgravandosi il primo dalla ben piùpenetrante probatio diabolica. In particolare, intotale controtendenza rispetto alla Suprema Corte, ilTribunale di Milano giudica troppo semplicistica lasoluzione in base alla quale l’inserimento dell’arti-colo 2043 del codice civile nella normativa inesame devesi considerare quale mero frutto di unasvista del Legislatore, non potendosi considerareinesistente tale riferimento o relegato a “legge pena-le” o “norma eccezionale”. Non si considera corret-ta l’applicazione dell’articolo 2043 del codice civi-le solo nel caso di proscioglimento/assoluzione insede penale, poiché ciò creerebbe una ingiustificatadisparità di trattamento. Non v’è chi non veda,infatti, che se da un lato l’ipotetico esercente le pro-fessioni sanitarie giudicato soltanto in sede civilesarebbe chiamato a rispondere, sulla scorta di taleimpostazione giurisprudenziale e dottrinale, diresponsabilità civile contrattuale ex articolo 1218del codice civile, l’altrettanto ipotetico collegaassolto o prosciolto in sede penale risulterebberesponsabile sulla base dell’articolo 2043 del codi-ce civile (responsabilità extracontrattuale). IlTribunale di Milano omaggia, poi, la disciplina conun’ulteriore differenziazione: l’articolo 2043 delcodice civile sarebbe applicabile nel solo caso diinsussistenza di un effettivo contratto tra esercentele professioni sanitarie e utente finale. Nel caso incui, invece, tale contratto fosse esistente, la LeggeBalduzzi non avrebbe alcun riflesso sulla responsa-bilità civile dell’esercente le professioni sanitarie,continuando ad applicarsi l’articolo 1218 del codicecivile in termini di responsabilità contrattuale. Ciòche scompare, pertanto, è il solo riferimento giuri-sprudenziale al “contatto sociale”. Se, dunque, dicontratto possa parlarsi, la responsabilità continue-rà ad essere contrattuale, se invece tale contrattonon può dirsi configurabile le responsabilità verràqualificata come extracontrattuale, con tutti i giàesposti nonché evidenti corollari (in pieno favor perl’esercente le professioni sanitarie) in termini dionere probatorio e tempi di prescrizione. Quantoalla posizione della struttura sanitaria, il Tribunaledi Milano e la Suprema Corte sono conformi e

L’articolo 2043 Cc resta il caposaldo

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DIRITTO SANITARIO | L’AUDIOPROTESISTA 36

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ritengono che una sua eventuale responsabilitàdebba qualificarsi come contrattuale ai sensi del-l’articolo 1218 del codice civile, sulla base del com-binato disposto con l’articolo 1228 del codice civi-le (responsabilità per il fatto degli ausiliari). Direttaconseguenza di tale ultima considerazione svolta,l’utente finale che agisca contro la struttura ospeda-liera ritenendo di essere stato leso nei suoi diritti,godrà, in sede giudiziale, di un onere probatorioalquanto favorevole.

Sarà, infatti, onere del debitore convenuto (la strut-tura sanitaria) fornire la prova di aver adeguatamen-te adempito le sue prestazioni. In sintesi, secondo lagiurisprudenza di legittimità (Suprema Corte diCassazione) la Legge Balduzzi non ha alcuna porta-ta innovativa dal punto di vista della responsabilitàcivile dell’esercente le professioni sanitarie mentreper la giurisprudenza di merito (Tribunale di Torinoe Tribunale di Milano) la Legge Balduzzi sarebbefautrice di un rilevante cambiamento, tanto da tra-mutare la responsabilità civile del medico da con-trattuale in extracontrattuale, con la precisazioneche ciò avviene soltanto nel caso in cui tra esercen-te le professioni sanitarie e utente finale non sia

stato concluso alcun contratto. La Legge Balduzzinon incide, per converso, né sulla responsabilitàcivile dell’esercente le professioni sanitarie cheabbia effettivamente stipulato un contratto conl’utente finale (responsabilità che rimane, per l’ap-punto, contrattuale ex articolo 1218 del codice civi-le) né sulla responsabilità civile della struttura sani-taria, che continuerà a rispondere del danno sullabase del combinato disposto degli articolo 1218 e1228 del codice civile. Di talché, se sono convenu-ti in giudizio sia l’esercente le professioni sanitarieche non abbia stipulato alcun contratto, sia la strut-tura sanitaria nell’ambito della quale lo stesso operi,i due soggetti risponderanno del danno procuratosulla base di due diversi tipi di responsabilità: per ilprimo extracontrattuale, per la seconda contrattuale(con conseguente diverso atteggiarsi dell’onere pro-batorio e differente termine di prescrizione del dirit-to al risarcimento del danno, come si è più volteesplicitato).

Mariacarla Giorgetti, professore ordinario di Diritto processuale civile e di Diritto fallimentare Università degli Studi di Bergamo

Consenso informato: un promemoria (utile anche perl’audioprotesista)Sulla disciplina che regola il consensoinformato la Suprema Corte ricorda che sipossono ormai affermare, per giurispru-denza costante, i seguenti principi:a) il consenso per legittimare il tratta-

mento terapeutico, deve essere infor-mato, cioè espresso a seguito di unainformazione completa, da parte delmedico, dei possibili effetti negatividella terapia e dell’intervento chirurgi-co, con le possibili controindicazioni el’indicazione della gravità degli effetti

del trattamento. Il consenso informato,infatti, ha come contenuto concreto(per il paziente) la facoltà non solo discegliere tra le diverse possibilità ditrattamento medico, ma anche di even-tualmente rifiutare la terapia e di deci-dere consapevolmente di interromper-la, in tutte le fasi della vita, anche inquella terminale;

b) la mancanza o la invalidità, per altreragioni, del consenso informato (infor-mativa non completa o non fornita daun medico, ndr) determina l’arbitrarie-tà del trattamento medico-chirurgico ela sua rilevanza penale, in quanto postoin violazione della sfera personale delsoggetto e del suo diritto di decidere sepermettere interventi estranei sul pro-prio corpo;

c) la «valutazione del comportamento del

medico, sotto il profilo penale quando sisia sostanziato in una condotta danno-sa per il paziente, non ammette undiverso apprezzamento a seconda chel’attività sia stata con o in assenza diconsenso. Cosicchè il giudizio sullasussistenza della colpa non presentadifferenza di sorta a seconda che vi siastato o no il consenso informato delpaziente»;

d) il consenso informato non integra unascriminante dell’attività medica poichéespresso da parte del paziente a segui-to di una informazione completa suglieffetti e le possibili controindicazioni diun intervento chirurgico, ma rappre-senta solo un vero e proprio presuppo-sto per la liceità dell’attività del medico(così come meglio precisato da Cass.Pen. Sez. 4 nr.11335/2008).

Vale il contratto con l’utente finale

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L’AUDIOPROTESISTA 36 |UNIVERSITÀ

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Le iscrizioni avvengono dalla fine di luglio a fine agosto (per le date precise vedere i bandidei CdL in TA delle singole università).La data degli esami di ammissione ai corsi di Laurea Professioni Sanitarie è il 4 settembre2015 per tutti gli Atenei.Da segnalare che in Veneto riapre il Corso di Laurea presso l’Università di Padova con 50posti a bando che vanno ad aggiungersi ai 75 di Treviso. In questa regione la laurea inAudioprotesi continua a distinguersi per l’alto tasso di occupazione dei propri neo-laureati.È quanto emerge dai dati del XVII rapporto annuale 2015 presentato dal ConsorzioAlmaLaurea di Bologna (vedi articolo a seguire).Rispetto a un quadro di sostanziale stabilità dell’occupazione, comunque in calo rispetto alpassato, analizzando i dati AlmaLaurea in dettaglio, le 22 professioni sanitarie sulla mediadegli ultimi sette anni, dal 2007 al 2013, si confermano per l’alto tasso occupazionale con aiprimi cinque posti: Fisioterapista, Logopedista, Igienista dentale, Audioprotesista.

15 Napoli

15 Sapienza

15 Genova

25 Milano

30 Pisa

18 Torino

10 Tor Vergata

75 Treviso

20 Bari

11 Catania

50 Padova

21 Parma

10 Messina

TOTALE posti a bando: 315

Tecniche audioprotesicheL’elenco dei posti a bando per l’anno accademico 2015-2016

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UNIVERSITÀ | L’AUDIOPROTESISTA 36

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Area infermieristica in ripresa, mentre l’area tecnica e della prevenzione vede un calo nell’oc-cupazione. È questa la fotografia del Consorzio AlmaLaurea di Bologna, diretto da AndreaCammelli, relativa all’occupazione dei laureati nel 2013 . Nel XVII rapporto annuale 2015 èdunque smentita la proiezione pessimistica rispetto al trend che negli ultimi sei anni in alcu-ni casi ha visto il raddoppio dei senza lavoro fra i laureati. del presentato I risultati evidenzia-no che nell’ultimo anno si è registra una sostanziale parità sul tasso di 61,3% rispetto al 61,2%dell’anno precedente. Analoga situazione, anche se con leggera perdita, si rileva sul globaledelle varie aree con un 40% del 2013 rispetto al 40,6% del precedente anno 2012, quindimezzo punto percentuale in meno. Trattasi secondo AlmaLaurea di «timidi segnali di inver-

Professioni sanitarie: disoccupazione, si ferma il trenddi Angelo Mastrillo(www.sanita24.ilsole24ore.com)

Si rileva che, per la prima volta, Fisioterapista e Logopedistaperdono il primo posto a favore di Igienista dentale eAudioprotesista: due profili che operano quasi esclusivamentenella sanità privata. La tutela della salute e l’assistenza sanitariain generale si confermano nel nostro Paese uno dei settori piùimportanti in termini occupazionali e d’indotto a favore dellaproduzione di benessere e di alta qualità di vita. Tutto quantoruota intorno al sistema healthcare è in grado di offrire punte dieccellenza sia in termini di persone impiegate che di “qualità”.Ne è la dimostrazione il fatto che in questa elite ci sono a pienotitolo gli audioprotesisti, come ben segnalato dal Censis nellasua ricerca “Non solo farmaci e ospedali”, dove gli audioprotesi-sti vengono indicati gold standard per quanto riguarda l’appro-priatezza delle loro prestazioni e rappresentano un’eccellenzadel sistema sanitario. In questo contesto un ruolo rilevante èquello giocato dall’interesse e attenzione che i Professionistimigliori mettono a favore degli studenti dei corsi di laurea impe-

gnandosi con docenze e tutoring nella formazione delle nuoveleve, un buon esempio di coinvolgimento umano, professionale,responsabile e psicologico profondo dei “senior”.Quindi, ricapitolando, rispetto alla riduzione totale dei posti chein media è del -4,1%, si va dal +22% di Audioprotesista, al +10%di Assistente Sanitario e al + 6% di Educatore Professionale, pas-sando alle riduzioni del -2% per Fisioterapista, del -3,5% diInfermiere (da 15.701 a 15.144) fino alle riduzioni superiori al -10% per Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, Tecnico diLaboratorio, Tecnico Ortopedico, quindi Podologo con -15%,Ortottista con -17% e infine Tecnico di Radiologia con il -19%.Su quest'ultima ha inciso la richiesta di riduzione sia da partedelle Regioni (da 980 a 859), sia del Ministero della Salute da930 a 809, che della Categoria, stabile su 737. Riduzione ancheper Infermiere con il -3,5%, da 15.701 dello scorso anno agliattuali 15.144.

([email protected])

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L’AUDIOPROTESISTA 36 |UNIVERSITÀ

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sione di tendenza» che derivano dalla «lieve riduzione deltasso di disoccupazione». Si ferma quindi, restando stabi-le, la crisi occupazionale anche per l’area delle professio-ni sanitarie che tuttavia continuano a mantenere ancorauna volta il primo posto assoluto fra i vari gruppi discipli-nari. Resta in ogni caso la diminuzione negli ultimi setteanni per -25,8 punti percentuali, dall’87% del 2007 al61,2% del 2013, mentre era 61,3% nel 2012. La stabilitàsul 2013 è diversa fra le quattro aree, con lieve e unicoaumento, di un punto percentuale, per Infermieristica-Ostetrica, da 59,6% a 60,6%, e calo di -3,2 punti percen-tuali per la Prevenzione da 50,2% a 47%. Quasi stabile perla Riabilitazione, -0,7 punti percentuali dal 78,1% al 77,4%e per l’area Tecnica, -1 dal 50,5% del 2012 a 49,5%.Analizzando in dettaglio le 22 Professioni sanitarie sullamedia degli ultimi sette anni, dal 2007 al 2013, si confer-mano per l’alto tasso occupazionale ai primi cinque posticon media dell’87% Fisioterapista, Logopedista eIgienista Dentale, seguiti da Audioprotesista con l’83% ePodologo con l’82%. Guardando la situazione sul 2013 sirileva che per la prima volta Fisioterapista e Logopedistaperdono il primo posto a favore di Igienista Dentale eAudioprotesista. Al contrario, agli ultimi cinque posti siconfermano assistente sanitario (53%), ostetrica (48%),tecnico di laboratorio (47%), tecnico neurofisiopatologia(45%), e tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria(41%). In posizione intermedia tecnico di radiologia(63%), sotto la media totale che è del 74%. Ma, in questoultimo caso, l’aspetto più significativo riguarda la gradua-lità della riduzione in sette anni che “crolla” dal 93% del1997 al 38% del 2013, con -55 punti percentuali. Convalori inferiori seguono Infermiere pediatrico (-45) da92% a 47%, Tecnico Fisiopatologia cardiocircolatoria (-36) da 65% a 29%. In controtendenza Infermiere cheaumenta di un punto percentuale dal 62% del 2012 mache rimane con un -30 punti percentuali rispetto al 94%del 2007. Rispetto a un quadro di sostanziale stabilità,comunque negativa rispetto al passato, la situazione piùcritica si conferma per tecnico di radiologia rispetto a cuiil presidente della Federazione nazionale dei tecnici sani-tari di radiologia medica, Alessandro Beux, ha avviato ini-ziative verso Regioni e ministero della Salute per unariduzione del fabbisogno dagli attuali 860 ai 737 stimatisia lo scorso anno che per quest’ anno accademico 2015-16, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 25% i 1.007 postimessi a bando lo scorso A.A. 2014-15 dalle Università.Per questo si attende che il ministero della Salute confer-mi anche per quest’anno la manovra di riequilibrio, sot-traendo 70 posti rispetto agli attuali 859.

Secondo il Consorzio AlmaLaurea di Bologna,l’Audioprotesista è la professione più richiestainsieme a quella di Igienista dentale

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IntroduzioneRecentemente la motivazione a progettare software audiologici è nata per semplificare edottimizzare il lavoro dei professionisti del settore, fortemente indirizzato all’innovazione tec-nologica, eliminando l’inconveniente di dover usare più dispositivi per svolgere la propria atti-vità, con i relativi problemi di interconnessione tra le varie piattaforme diverse per natura etecnologia. Per il trend strettamente positivo di diffusione dei dispositivi mobili, l’attenzionesi è spostata su questa nuova piattaforma. È facile immaginare come questi dispositivi porta-tili possono diventare nodi principali di un network di informazioni, utilizzandoli per serviziorientati alla medicina.In campo audiologico essi godono di tutte le caratteristiche hardware per poter svolgere ognicompito stand alone o coadiuvati da estensioni hardware create ad hoc. Questa scenario aprele porte ad un futuro in cui la medicina perde ogni confine, acquistando una piena mobilitàin altre situazioni, ad esempio pazienti con disabilità motorie. Inoltre, i dispositivi mobili,orientati alla connessione internet, permettono al professionista di avere sempre disponibileil database pazienti.La scelta del tablet Apple iPad come piattaforma si riassume in:- eterogeneità dei prodotti Android troppo grande per poter garantire al software realizzatodi girare sempre su hardware all’altezza, condizione necessaria per la conformità agli stan-dards internazionali, vs. omogeneità dei prodotto iOS based, che garantiscono uno svilup-po accurato ed affidabile, oltre ad una presenza di mercato specifico maggiore;

* Medico Dirigente ORL Ospedaliero - Alta Professionalità in Sordità Profonde ed Impianti Cocleari

** Ten.Col.Med. ORL Servizio di Otorinolaringoiatria del Dipartimento Militare Medicina Legale di Bari

iAudiometer: una nuova frontieranell’audiologia digitaleStudio di screening e comparativoLucio Vigliaroli* - Francesco Parrella**

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TECNOLOGIA | L’AUDIOPROTESISTA 36

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- strumenti di sviluppo e documentazione iOS forniti da Appleagli sviluppatori molto efficaci, che permettono un’attenzioneesclusiva alla progettazione piuttosto che alla ricerca di meto-di o tecniche per ottenere quanto progettato.

Il processo di sviluppo, concentrato nell’analisi delle normevigenti, ANSI S3.6 e EN60645, ha studiato come tradurre fun-zioni degli audiometri fisici in funzioni per l’innovativo audiome-tro digitale, facendo leva su intuitività e semplificazione, renden-do semplice il complesso lavoro del professionista.La conformità agli standard internazionali è stata ottenuta conanalisi e studio del hardware dell’iPad, coadiuvati da strumenta-zione B&K.

Materiali e MetodiIl presente lavoro è comprensivo e riassuntivo di 3 studi - valuta-zioni separati, condotti in ambienti differenti e con professionalitàdiversificate, utilizzando un campione di popolazione arruolata arandom, selezionata solo in base alla età maggiore di 15 anni. Iltotale dei 500 pazienti studiati si è ripartito nei 3 gruppi: 1) 320 utenti, 312 maschi ed 8 femmine, età compresa fra 15 e57 anni, valutati in circa 3 mesi nel periodo giugno-novembre2014 presso il Servizio di Otorinolaringoiatria delDipartimento Militare di Medicina Legale dell’AeronauticaMilitare di Bari-Palese, con la collaborazione di uno speciali-sta Otorinolaringoiatra e di 2 tecnici audiometristi, con ese-cuzione degli esami in cabina audiometrica ed utilizzo diduplice strumentazione audiometrica, Audiometro clinicoAmplaid 319 ed iPAD Apple dotato di cuffieTDH 49 e vibra-tore osseo B71 con app iAudiometer MelMedtronics, rego-larmente calibrato.

2) 128 utenti, 85 maschi e 43 femmine, età compresa fra 24 e 65anni, valutati in 9 comuni diversi della provincia di Foggia,nel periodo di una settimana in ottobre 2014, in uno scree-ning uditivo adulto su laboratorio audiologico mobile, con lacollaborazione di uno specialista Otorinolaringoiatra e di 2tecnici audiometristi, con esecuzione degli esami in cabinaaudiometrica ed utilizzo di duplice strumentazione audiome-trica, Audiometro clinico Inventis Harp Plus ed iPAD Appledotato di cuffie TDH 49 e vibratore osseo B71 con appiAudiometer MelMedtronics, regolarmente calibrato.

3) 52 utenti, 30 maschi e 22 femmine, età compresa fra 22 e 61anni, valutati presso un’unica sede, nel periodo di 3 giorni insettembre 2014, in uno screening uditivo adulto, in ambientepredisposto, con la collaborazione di uno specialistaOtorinolaringoiatra e di 2 tecnici audiometristi, con esecuzio-ne degli esami in ambiente specificatamente insonorizzato edutilizzo di duplice strumentazione audiometrica, Audiometroclinico Maico MA33 ed iPAD Apple dotato di cuffie TDH 49e vibratore osseo B71 con app iAudiometer MelMedtronics,regolarmente calibrato.

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | TECNOLOGIA

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Lo studio ha previsto per tutti gli utenti una inter-vista anamnestica preliminare, la valutazione obiet-tiva otorinolaringologica e la esecuzione dell’esameaudiologico, condotto per la via aerea sul range250-8000 hz e per via ossea sul range 500-4.000 Hz,sotto forma di test con il primo audiometro clinicoclassico, una pausa riposo e il retest con iPAD coniAudiometer app In oltre 400 utenti il test-retest èstato somministrato dallo stesso operatore, nei resi-dui il test-retest ha impiegato il doppio operatore. I6 operatori utilizzati avevano una omogenea e ade-guata esperienza professionale nel settore.

RisultatiLo scopo di questo lavoro è stato sostanzialmentequello di verificare in maniera pratica un nuovomodo di fare audiologia clinica, attraverso l’utilizzodi una piattaforma iOS, già conforme e validata daun punto di vista tecnico e commerciale, fornendoal fine, con il medesimo, il giudizio più importantee più specifico, quello dell’operatore audiologico. Le 3 strumentazioni utilizzate nello studio sonostate globalmente ritenute affidabili, poichè nonhanno presentato alcuna difficoltà nei collegamen-ti di cuffia-vibratore, non hanno mostrato, durantel’utilizzo del programma, blocchi o conflittualitàche abbiano reso difficile la gestione dell’esame. Iltraining per l’utilizzo routinario è stato per tuttimolto veloce, fisiologico e non ha stressato alcunoperatore. Il software e la strumentazione sonopiaciuti molto a tutti e 3 gruppi operativi, soprat-tutto in virtù di 3 caratteristiche peculiari:- la possibilità dell’applicazione a poter eseguiretutti i test audiologici (via aerea, via ossea, ma -scheramento, test vocali, test a puntamento diimmagine, test di screening, studio acufeni) pro-pri degli audiometri clinici professionali;

- la risposta del touchscreen, calibrata su un cor-retto e veloce riconoscimento del tipo di pressio-ne-comando esercitata dal dito operativo;

- la iperportabilità della strumentazione, che per-mette di eseguire esami dappertutto, anche inassenza di alimentazione elettrica, di archiviare eportare con se l’archivio pazienti, con tutte pos-sibilità di depositarlo in uno spazio di PrivateCloud o stamparlo direttamente con una stam-pante wireless.

Per quanto concerne la sensibilità del nuovo siste-ma audiologico, i dati emersi nei 3 gruppi sono:- per il primo gruppo, su 320 esami, in 45 sono

state riscontrate differenze, rispetto all’audiome-tro clinico, fino a 5 dB sulle frequenze 3000-4000-6000-8000 per via aerea; nei 45 la maggio-re incidenza, 30 casi, era centrata sui 4000-6000Hz . Non sono emerse nella valutazione sogget-tiva differenza nella percezione della purezza deisuoni;

- per il secondo gruppo, su 128 esami, in 15pazienti nel retest sono state riscontrate differen-ze sulla media di 5 dB, centrate sulle frequenze250-500 Hz per via aerea. Non sono emerse dif-ferenze nella percezione soggettiva della purezzasuoni;

- il terzo gruppo non ha rilevato differenze fra idue esami, nè differenze percettive della purezzasuoni.

La valutazione globale dei 500 esami eseguiti, il rilie-vo per via aerea di una differenza entro i 5 db nel12%, interessante, a seconda dei gruppi, diverse fre-quenze, in evidente presenza di un retest eseguitodopo una breve pausa, ed in circa un quarto dei casieseguito da un operatore diverso, rende tale rilievo aragione non significativo da un punto di vista clini-co-audiologico, poichè, è noto agli operatori del set-tore, questa differenza è già presente fisiologicamen-te fra audiometri clinici classici.

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TECNOLOGIA | L’AUDIOPROTESISTA 36

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ConclusioniIl software e la strumentazione sono stati validati dai 3 gruppi di lavoro con un giudizio fina-le degli operatori globale di ottimo. Questo lavoro vuole costituire una traccia per lo svilup-po del suo utilizzo nell’Audiologia Clinica.Il team dirigenziale e di sviluppo di MelMedtronics spazia da Senior Scientist nel settoreaudiologico fino a Bioingegneri Italiani: la sinergia tra bioingegneria e l’audiologia può garan-tire qualità ed affidabilità dei prodotti realizzati.Il prodotto utilizzato, iAudiometer™, è l’unico software tablet based certificabile secondoNormativa senza bisogno di hardware aggiuntivo, richiedendo infatti solo un iPad, il softwa-re iAudiometer™ e i trasduttori classici per poter avere un vero e proprio audiometro profes-sionale.

Si ringrazia per la collaborazione:- L’Aeronautica Militare Italiana-Dip. Militare Medicina Legale Bari, con i collaboratoriNicola Lucente e Natalì Pascale.

- L’Area Manager di Amplifon, con la Dr.ssa Angela Monia Martella e l’AP MassimilianoLedda.

- L’Azienda Maico, con gli AP Mauro Anselmo e Sara Anselmo.- La F.I.A.D.D.A., Sezione provinciale di Foggia.

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SOCIETÀ

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Una delle tematiche che più ha coinvolto il senso socia-le di “abilità” in generale ha riguardato le rappresentazio-ni sociali dell’invecchiamento nell’arco di questo ultimoquarto di secolo.Se, infatti, negli anni 60 poteva ritenersi ormai anzianoun pensionato di 60 anni che aveva svolto per tutta lavita lavori usuranti, oggi, per converso, la rappresenta-zione dell’invecchiare possiede uno scenario rappresen-tativo completamente diverso e per certi versi privo dischemi sociali.Per questo motivo gli scienziati ed i medici non parlanopiù di terza età ma di invecchiamento biologico e invec-chiamento funzionale.Descrivendo le diverse tappe dell’invecchiamento, abbia-mo detto che per convenzione l’inizio si poteva colloca-re intorno ai 60 anni, età in cui per la maggior parte dellepersone termina l’attività lavorativa, pur essendo le facol-tà fisiche e mentali ancora molto buone. Oggi le persone della terza età sono considerate attive,nel senso che, anche se non lavorano più, mantengonoottime capacità di partecipazione alla vita sociale. Comeabbiamo già detto, si muovono, viaggiano, partecipanoalla vita associativa, fanno attività di vario genere, consu-mano, usano le nuove tecnologie… Non sono più consi-derate “vecchie”.

* Direttore scientifico di Antiforma s.r.l. Milano, esperto di metodologia cognitiva ecomportamenti organizzativi, professore a contratto di Organizzazione aziendale dei servizi sanitari e sociali presso l’Università del Piemonte Orientale . Alessandria.

“Non è solo unaquestione di età…”di A. Pignatto*

Non esiste più la terza età ma l'invecchiamento biologico e funzionale

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SOCIETÀ | L’AUDIOPROTESISTA 36

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Il loro sapere, la loro energia e la loro disponibilità sono una ric-chezza sociale. Esse sono una fonte di esperienza e di competenzasu cui la società può contare. Il loro coinvolgimento in associazio-ni che riguardano il tempo libero o il volontariato è sempre mag-giore.Posta questa premessa sarà interessante vedere insieme alcune defi-nizioni scientifiche che si riscontrano in letteratura.La malattia è una condizione in cui l’organismo di un individuo nonfunziona più correttamente. Le malattie possono avere cause, sin-tomi, evoluzioni e gradi di gravità molto diversi. Una malattia puòessere legata al cattivo funzionamento di uno o più organi, all’ere-ditarietà, a un fattore esterno.La disabilità viene definita dall’Organizzazione mondiale dellaSanità come “qualsiasi limitazione o perdita della capacità di com-piere un’attività nel mondo o nell’ampiezza considerati normali perun essere umano”. Questa condizione può essere dovuta a una defi-cienza sensoriale (visiva o uditiva), fisica (neurologica, muscolare,ecc..) o anche mentale (deficit intellettuale, turba psichica). Lecause, molto variabili, sono soprattutto i traumi, le malformazioni,le malattie genetiche, le infezioni, le malattie cardiovascolari, respi-ratorie o scheletriche. L’autonomia è la capacità di un individuo di provvedere da solo atutti i suoi bisogni vitali e di eseguire senza aiuto tutti gli atti dellavita quotidiana, per esempio mangiare e bere, provvedere alla pro-pria igiene personale, muoversi, scrivere, leggere…La dipendenza deriva dall’assenza o dalla perdita di autonomia.Consiste nella necessità più o meno marcata di essere aiutati persopravvivere o per compiere certe azioni. Quando una persona nonpuò più provvedere da sola a prepararsi da mangiare o ad assume-re cibo, non riesce ad accudire alla propria casa o alla propria igie-ne personale, non può muoversi da sola dentro o fuori casa, non sagestire la propria situazione amministrativa, allora ha bisogno di unaiuto esterno. Si dice pertanto che è dipendente.Da quanto sopra esposto ne otteniamo un variegato panorama chepuò mixare tutte le precedenti definizioni e collocarle, ragionevol-mente, in una logica completamente avulsa da una età biologica.Siamo nell’era dell’età liquida, nella quale ha più senso e rilievo ilnostro modo di convivere con le alterne situazioni della salute chenon rispondere ad un cliché socio relativo. Siamo nell’epoca doveun ottantenne si può recare a prendere il pronipote all’asilo perchéuna giovane coppia ha impegni di lavoro e tragitti che rendono dif-ficoltosa la loro organizzazione.Siamo in una epoca dove la prossimità e la capacità di sussidiarietàdegli anziani diviene elemento produttivo e fondamentale per lavita di intere comunità.Oggi il problema non è solo curare ma realizzare equilibri e convi-venze con disabilità molto più sopportabili e meno invalidanti di untempo.Oggi è l’era dove possedere funzioni sensoriali ben compensate puòrestituire spettanza e qualità di vita all’intero consorzio civile.

Siamo nell'era dell'età “liquida”

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RECENSIONE | L’AUDIOPROTESISTA 36

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La ricerca sull’APD ha fatto maturare la necessità di darevoce al logopedista, quale figura coinvolta nella tematicain questione. In letteratura, infatti, l’argomento vieneaffrontato per lo più da audiologi e foniatri; tuttavia anchela prospettiva logopedica può dare un apporto sostanzialeallo studio e alla rimediazione di tale problematica disper-cettiva.Nel libretto che ne è scaturito si parte da un rapido excur-sus sulle basi teoriche del processing uditivo, individuan-done le tappe anatomo-funzionali. È qui infatti che varicercata l’insorgenza delle difficoltà percettive che conno-tano il deficit specifico dell’APD.Suffragata da una ricerca condotta sul campo, la propostavalutativa, nonché abilitativa in merito, completa il percor-so teorico-pratico proposto. Un vademecum per il logope-dista, dunque, da poter consultare rapidamente nel tratta-mento dei bambini comunicopatici con sospetto di APD.Un piccolo libro di testo che funge da compendio per glistudenti in logopedia, quale valido approccio allo studiodella problematica.

Titolo originale: A.P.D. - Auditory Processing disordersDisturbi del progessing uditivoAutore: Elvira Tozzi, Umberto BarillariEdizioni: Omega EdizioniISBN: 978 88 7241 611-2 Dimensione: 170mm x 240mm - illustrato, colorePrezzo: € 18,00

A.P.D. - AuditoryProcessing disordersDisturbi del progessing uditivo

Una cornacchia vuole che tutti i suoi amici vengano allasua festa, ma quando fa loro l’invito ufficiale, gli anima-li si toccano solo la testa. Perché non rispondono? Eche cosa significano i loro strani gesti? Per fortuna c’èil gufo marrone che aiuterà a risolvere il mistero. È latrama di “What the Jackdaw Saw”. Una fiaba per bam-bini della celebre scrittrice inglese Julia Donaldson eillustrata da Nick Sharratt. Che, in compagnia di ungruppo di giovani con deficit uditivi, hanno creato unastoria in cui tutti i bambini possano identificarsi e veni-re a contatto con la disabilità e la sordità. Donaldsonnon è nuova a questo tipo di iniziative. A lei il tema del-l’handicap è abbastanza caro. Dalla sua penna, infatti, ènata anche la favola dal titolo “Freddie and the Fairy”.In cui una fata non riesce ad esaudire i desideri di unbimbo con difficoltà nel linguaggio.

Titolo originale: What the Jackdaw SawAutore: Julia DonaldsonEdizioni: Macmillan Digital AudioISBN: 9781509806225Dimensione: 216mm x 270mmPrezzo: £ 8.91

La storia della cornacchia e del gufo che le spiega la sordità

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Una rassegna aggiornata delle più importantidecisioni in ambito sanitario

Ne discuteremo al Congresso e il testo sarà distribuito ai presenti

LA PAROLA DEI GIUDICI E DEL GARANTE NELLA SANITÀ

La sanità si conferma un ambito tanto vasto, quanto eteroge-neo, in cui la giurisprudenza trova ora nuove strade interpre-tative nella scia delle più recenti liberalizzazioni. Le massimeselezionate e proposte, rivestono importanza per il particola-re livello di approfondimento e dettaglio delle questioni trat-tate che quotidianamente riguardano i diversi ambiti dellasanità pubblica e, quindi, dell’attività professionale. Le sen-tenze sono di particolare importanza anche per le ricadutenella vita dei cittadini, oltre che del bene supremo della salu-te, difeso dalla Carta Costituzionale all’articolo 32.Il focus, in particolare, riguarda le controversie che trattanouna serie di casi tipici inerenti la pubblicità, i prezzi giudicatitroppo bassi, la “concorrenza sleale”, ecc. In sostanza si evin-ce che il vento della concorrenza e della iper-competitività insanità soffia sempre più forte e mal incoglie chi non se ne fauna ragione o si fa trovare impreparato.

CAMBIA LA SANITA’S IAMO PRONT I?

***

***

L IBERAL IZZAZION I ,

IPER-COMPET IT IV ITA’

SENTENZE

IN PREPARAZIONE IL TESTO:

SU SENTENZE E PROFESSIONE, UN BREVE ANT IC IPO DELLA NUOVA G IUR ISPRUDENZA:

“…essere medico non è più sufficienteper quelle attività il cui svolgimentopostula uno specifico diploma universi-tario”.(Corte di Cassazione, Sez. Lavoro,sentenza n. 5080/2015 depositata il13/03/2015)

“…in conclusione, sulla base delle normeprimarie applicabili e dei principi comuni-tari vigenti in materia, sia la pubblicitàpromozionale che la pubblicità compara-tiva sono lecite e non possono essere vie-tate, laddove prive di profili di ingannevo-lezza, equivocità e denigratorietà”(TAR LAZIO Sentenza 16/02/2015 N. 2688)

È lecita la concorrenza tra i professioni-sti, è illecito invece che “… i principi dietica professionale vengano utilizzatinon per la tutela di interessi generali,ma per la difesa di posizioni acquisite”AGCM, Provvedimento nr. 2507/2014 vs Restrizioni deontologicheFNOMCEO)

“PRIVACY: la divulgazione non autoriz-zata di foto di pazienti costa cara”(Cassazione civile, sez. I I I , 1 1/09/2014 n. 191 72)

“…non è ravvisabile alcun divieto per losvolgimento dell’attività di tecnicoaudioprotesista da parte di tecnico abili-tato presso strutture in cui si svolgonodifferenti attività commerciali sanitarie enon sanitarie quali farmacie, parafarma-cie, sanitarie, studi medici e ambulato-ri…”(TAR Umbria 25/07 /2014 n. 421)

“…sia la pubblicità promozionale che lapubblicità comparativa sono lecite, enon possono essere vietate, laddoveprive di profili di ingannevolezza, equi-vocità e denigratori età”(TAR Lazio 25 marzo 2015 )

Il professionista che applica una tariffa,anche se molto ridotta, non è sanziona-bile dall’Ordine, Collegio, Associazioneper violazione del decoro professionale

o concorrenza sleale”(Consiglio di Stato, sentenza n. 238,l22 gennaio 2015)

“La Formazione ECM è un obbligo e perl’inadempienza il professionista è san-zionabile” (Corte di cassazione, sentenzanumero 9868/15)

“ECM, il Ministero della Salute ha avvia-to le procedure per la cancellazione dal-l’elenco nazionale dei medici competen-ti di quei medici, circa 6.500 iscritti su11.000, che non hanno provveduto atrasmettere la certificazione dell’avvenu-ta partecipazione al programma obbli-gatorio Ecm 2011-2013 (art. 38,comma 3, D.Lgs. 81/08), necessaria perpoter svolgere le funzioni di medicocompetente come prevede l’art. 2 delD.M. 4 marzo 2009” Ministero della salute Aprile 2015.

G. Gruppioni

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NEWS AZIENDE | L’AUDIOPROTESISTA 36

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Hear the World Foundation, la cui missione è quella di crea-re un mondo in cui ogni singola persona abbia la possibilitàdi sentire bene, è lieta di accogliere il supporto di un nuovoambasciatore celebrity. La star della musica italiana ErosRamazzotti sostiene la causa della fondazione no-profit. Inqualità di ambasciatore, Eros è stato fotografato nella posaHear the World dal fotografo e musicista Bryan Adams. Conuna mano messa a coppa dietro all’orecchio, questa posa èsinonimo di udito consapevole.«Non potrei immaginare di vivere un singolo giorno senzamusica, senza sentire la voce di mia moglie, dei miei bambi-ni e di tutti quelli che amo ascoltare. Ci sono però innume-revoli persone che soffrono di perdite uditive. È importanteaiutarle e promuovere il progresso scientifico in questo set-tore, specialmente per il bene delle persone che non se lopossono permettere» spiega Eros Ramazzotti, commentan-do il suo impegno nei confronti della Hear the WordFoundation.

EROS RAMAZZOTTI NOMINATO NUOVOAMBASCIATORE DI HEAR THE WORLD

Marvinacustica in occasione del Congresso Nazionale FIA2015 di Rimini, presenterà la nuova gamma di cabine audio-metriche conformi alle normative europee.Si sta delineando infatti sempre più la necessità di averedegli standard certi e riconosciuti per garantire un esameaudiometrico oggettivo ed uniforme a livello nazionale.Marvinacustica già da anni propone cabine audiometricheche rispondono a normative internazionali e la nuovagamma 2016 apporta ulteriori migliorie qualitative.Elementi oggettivi che qualificano le Cabine audiometricheMarvinacustica:- conformità alle normative europee- finitura interna in lamiera microforata - durata pressoché illimitata della cabina- superficie interna lavabile - altissimo livello igienico- costruzione con pannelli antiusura - materiale fonoassorbente non a contatto con l’esterno equindi non soggetto a deterioramento nel tempo

- impianto di ventilazione silenziato- illuminazione a LED- pannello con prese jack e porta USBVisita il sito: www.marvinacustica.it.

MARVINACUSTICA AL CONGRESSONAZIONALE FIA 2015

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L’AUDIOPROTESISTA 36 |NEWS AZIENDE

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Non un mero corso di tecniche di vendita a “catalogo” adattato al set-tore audiprotesico ma una nuova ed innovativa “filosofia” che permet-te straordinarie performance da parte dell’Audioprotesista. Da più didue anni nella proposta formativa della Scuola Oticon, validato danumerosissime testimonianze d’efficacia da parte degli audioprotesistiche hanno partecipato al corso, “La Scelta Consapevole” rappresentaun momento formativo di grande valore per aumentare le vendite. Puòsembrare banale, l’uovo di Colombo, spiegare in modo semplice edefficace i benefici dei prodotti Oticon affinché l’utente possa effettiva-mente comprendere cosa sta acquistando; in realtà è un passaggiodelicato che se ben condotto porta a risultati davvero interessanti.1. Identificare le problematiche contestualizzandole a situazioni

reali2. Spiegare perché queste situazioni si verificano3. Spiegare come la tecnologia ci aiuta4. Utilizzare il portafoglio dei prodotti per trovare la giusta soluzioneIn sintesi è ciò che conferma il corso “La scelta Consapevole” rivelan-do come mettere in pratica queste “semplici” ma molto potenti indi-cazioni. Le persone non acquistano un prodotto ma un “contenitore”di benefici, una soluzione volta al miglior udito in cui l’apparecchioacustico è un componente importante ma non può da solo risolvere ibisogni della persona. L’Audioprotesista è la chiave del processo, ècome il musicista che usa il miglior strumento musicale per ottene-re la miglior melodia. Da solo lo strumento non suona. Ecco quindi

che la fase di presentazione della soluzione è strategica per il suc-cesso finale. Di questo la Scuola Oticon ne è ben consapevole ed hain catalogo un pacchetto completo di attività formative. Evidenziamol’efficace Master Day, una due giorni formativa di grande utilità:• DAY 1 Migliorare gli adattamenti utilizzando “I segreti del nuovo

Genie 2015.1”• DAY 2 Aumentare le vendite con “La scelta consapevole”Per maggiori informazioni sul corso “La Scelta Consapevole” eaggiornarsi sul calendario formativo della Scuola Oticon, visitare ilsito www.scuolaoticon.it.

OTICON: LA SCELTA CONSAPEVOLEUn corso che genera il successo dell’Audioprotesista, la massima soddisfazione degli utenti e la migliore performance del centro acustico

Le linee guida audiologiche dicono che ogni oggetto che entra in con-tatto diretto o indiretto con il paziente, come tappini, tubi sonda e stru-menti di controllo e rimozione del cerume, dovrebbe essere usatoesclusivamente per un solo orecchio. Una volta usato dovrebbe esse-re considerato contaminato. Queste indicazioni spesso non sono tenu-te nella giusta considerazione a causa dei prezzi proibitivi dei consu-mabili, che generalmente vengono riutilizzati. È un fatto però che i tap-pini tendano a deteriorarsi con il tempo; ciò può rendere difficile sigil-lare il condotto uditivo causando tempi di test più lunghi e risultatimeno accurati. Lediso vuole raccogliere la sfida e soddisfare l’esigen-za di consumabili a un prezzo accessibile. In questa direzione si collo-ca la neonata partnership con Sanibel che fa di Lediso il distributoreufficiale per l’Italia: tappini impedenzometrici e per otoemissioni perstrumenti di ogni marca con prezzi “consumabili”. Lediso vuole esse-re di supporto al professionista anche nella scelta del tappino giustoper il proprio strumento di qualunque marca. Visitate il nostro sitowww.lediso.it e scaricate la brochure con la pratica Guida ai tappinidedicata al rapido riscontro della compatibilità dei tappini Sanibel contutti gli strumenti presenti sul mercato.

LEDISO: CON SANIBEL TAPPINI A PREZZO “CONSUMABILE”

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NEWS AZIENDE | L’AUDIOPROTESISTA 36

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La Scuola Oticon lancia quest’anno il suo secondo corsoFAD dal titolo Audiologia Oggi, accreditato con 40,5 ECM.Audiologia Oggi rappresenta un nuovo modo di fare FAD: uncorso basato sul concetto di web-magazine e caratterizza-to da apprendimento progressivo, dinamicità, interattivitàe flessibilità. Audiologia Oggi è a tutti gli effetti una rivista online diaudiologia, fruibile in ogni momento da pc, tablet e smar-tphone. Il corso ha come obiettivo la diffusione scientifica divari aspetti di rilevanza audioprotesicae tratta le nuovefrontiere audiologiche, la gestione di casi particolari, ilmarketing nel settore audioprotesico, tecniche di fitting,curiosità e cultura audiologica. Audiologia Oggi è accreditato per audioprotesisti, audiome-tristi ed otorini. Per saperne di più: www.scuolaoticon.it,[email protected], 800 778811.

NASCE IL NUOVO WEB-MAGAZINE OTICONAUDIOLOGIA OGGI - 40,5 ECM

SoftmedHUB, realtà consolidata e affermata nel territorio italiano dal 1999,è specializzata nello sviluppo di soluzioni informatiche di eccellenza e inparticolare nella ideazione e distribuzione di applicazioni software perl’Audiologia.Grazie alla propria strutturaprofessionale e flessibile, grazie all’impegnodedicato al miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati allaclientela, SoftmedHUB è in grado oggi di soddisfare con rapidità, comple-tezza e affidabilità le diverse esigenze dei clienti.In un ambiente in continua evoluzione SoftmedHUB mette a disposizioneuna serie di servizi per aiutare le aziende ad affrontare i nuovi orizzontistrategici.In azienda grande attenzione è dedicata anche all’area marketing, con crea-tività grafica e studio dei contenuti per lebrochure aziendali dei propri clien-ti, consulenza approfondita sulla creazione dei messaggi da esporre, sceltadei materiali per tutta la comunicazione aziendale, ideazione e produzionedel packaging per la vendita/esposizione degli apparecchi acustici, creazio-ne grafica e studio dei contenuti per le campagne pubblicitarie.Partnership di rilievo sono quelle realizzate con Audin, azienda audioprote-sicadi eccellenza a Roma e nel Lazio; con MelMedtronics, azienda specia-lizzata nello sviluppo di applicazioni softwareper il mondo mobile (IOS), inparticolare iAudiometer, l’unico audiometro clinico professionale software,conforme agli standards IEC EN e ANSI, che è stato integrato con la piatta-forma AUDIOWAN, la nuova applicazione web gestionale per audioprotesi-sti sviluppata da SoftmedHUB e che vede la luce proprio in occasione delCongresso nazionale FIA; infine con audioprotesisti.org, un portale di infor-mazione specialistica, con cui l’azienda sammarinese ha avviata una stimo-lante collaborazione nello scouting di nuove soluzioni per il mondo dell’au-dioprotesi e per la divulgazione scientifica (www.softmedhub.com).

DA SOFTMEDHUB AUDIOWAN:INNOVAZIONI PER L’AUDIOLOGIA

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SCHEDE PRODOTTO

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Phonak Bolero V: nuove prestazioni e affidabilità

Phonak presenta l’apparecchio acustico più piccolo resistente all’acquae alla polvere, per una comprensione del parlato ottimale in ogni situa-zione di ascolto. Decenni di competenza nel settore degli apparecchiacustici retroauricolari incontrano l’ultima tecnologia Venture: PhonakBolero V, progettato in un design di appeal estetico, offre una situazio-ne di ascolto corretta in ogni ambiente sonoro. Bolero V è resistenteall’acqua e alla polvere per una durata extra. In grado di coprire un’am-pia gamma di perdite uditive, i tre nuovi modelli retroauricolari Phonak,disponibili in quattro livelli di performance, ora si presentano con ungeneratore opzionale di rumore denominato Tinnitus Balance per laterapia dell’acufene e si collegano facilmente all’intero portfolio dicomunicazione wireless di Phonak. Phonak Bolero V basa la propriaoperatività su AutoSense OS, il cervello centrale dei nuovi apparecchiacustici Phonak Venture. Esso cattura e analizza il suono in entratasenza soluzione di continuità e può creare più di 200 analisi specificheper abbinare l’ambiente sonoro esatto e per fornire in maniera conti-nuativa la migliore impostazione per quell’ambiente, il tutto senza alcu-na interazione manuale e con il 30% di consumo di batteria in menorispetto alla generazione precedente di apparecchi acustici. L’ampia gamma di accessori wireless Phonak offre sostegno nelle per-formance. Il portfolio completo di accessori wireless Phonak permetteagli utilizzatori di Bolero V di guardare la televisione, ascoltare a distan-

Starkey: TruLink per Apple Watch

Apple con l’ultimo sistema operativo ha messo sul mercato Apple Watch l’ultimo dispositivoindossabile dedicato al benessere della persona: StarkeyHearingTecnologies ha immediata-mente risposto all’innovazione, rilasciando la versione della app TruLink dedicata al dispo-sitivo Apple.In questo modo i pazienti che utilizzano Halo Ric e Halo BTE potranno, in aggiunta a tutte lefunzionalità di TruLink con iPhone®, utilizzare il loro Apple Watch per controllare discreta-mente dal polso:- il volume in modo facile e discreto in tutti gli ambienti di ascolto;- i programmi di ascolto/memorie personalizzate per ottimizzare l’udibilità, il comfort e laqualità sonora;

- itilizzare la funzione “mute”per spegnere temporaneamente i microfoni degli apparecchi.Nella stessa release della app, Starkey ha anche introdotto delle migliorie generali della appper renderla sempre più “User Frendly” tipo:- doppio click sulla barra di scorrimento per tornare al guadagno impostato;- Comfort Boost, la possibilità per il paziente, al bisogno, di ridurre in modo molto efficaceil rumore di sottofondo semplicemente toccando un’icona nella pagina della appdedicata al telecomando;

- una Geo-Localizzazione più intuitiva semplicemente togliendo o mettendo la puntina sulla mappa;

- Auto-Streaming, nuova configurazione dei programmi automatici; - StreamBoost, nuova caratteristica di ascolto per enfatizzare lamusica, le telefonate e quant’altro l’utilizzatore desideri;

- nuove configurazioni per il Programma veicolo;- TruLink è utilizzabile dalla schermata di blocco grazie al Widget.

za e ricevere telefonate in maniera ancora più sem-plice. Phonak EasyCallad esempio, connette ogniapparecchio acustico wireless Phonak con qualsiasicellulare abilitato al Bluetooth. Attaccato al dorso deltelefono, trasmette la conversione direttamente adentrambi gli apparecchi acustici con una qualità delsuono senza pari. Phonak Bolero V è inoltre compati-bile con Phonak CROS II, l’ultima generazione disoluzioni per sordità unilaterale di Phonak (www.phonakpro.com/bolero-v).

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SCHEDE PRODOTTO | L’AUDIOPROTESISTA 36

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Starkey presenta Halo BTESuccessivamente ai due premi conquistati con Halo Ric 13 (Tenke eEdison), Starkey Hearing Technology introduce Halo BTE 13. UnBTE dal design innovativo e compatto che oltre alle funzionalità delRic 13, incorpora la bobina telefonicae un micro-pulsante per ilcambio dei programmi in modo tradizionale.Halo BTE offre tutti i vantaggi dell’ultimo sistema operativoStarkey, BluWave 4.0 rendendo l’esperienza di ascolto di chi lo uti-lizza, sempre più ricca e perfomante. Applicabile sia con curvettatradizionale, sia con tubetto fine.Halo BTE e Halo Ric (dopo l’aggiornamento del firmware) sonocompatibili con Apple Watch per mezzo della app TruLink dedicataal nuovo dispositivo indossabile Apple.

Phonak CROS II la soluzioneintelligente per la sordità unilaterale

Phonak CROS II è il trasmettitore wireless Cros dipiccole dimensioni basato sulla nuova piattafor-ma Venture. Utilizzato insieme ad un appa-recchio acustico Phonak Venture, permette achi è affetto da sordità unilaterale, di senti-re il parlato anche dal lato in cui non avevamai sentito prima. Grazie all’esclusivoStereoZoom, CROS II rende inoltre possi-bile la focalizzazione di una singola vocenel rumore e tra la folla e consuma fino al30% di batteria in meno rispetto al precedentePhonak CROS. Per maggiori informazioni visitare ilsito: www.phonakpro.com/cros.

Rayovac lancia il nuovo “Mercury free” ad alte prestazioni

Rayovac, produttore leader di pile per apparecchi acustici, ha pre-sentato il suo prodotto più avanzato con prestazioni più elevate.Questo progresso avviene proprio nel momento in cui l’industriadegli apparecchi acustici si appresta ad adottare esclusivamentepile prive di mercurio, la nuova legislazione, infatti, prevede chedal 2 ottobre sarà messa al bando in Europa la vendita di pile abottone contenenti questo metallo tossico. Con un’esperienza euna competenza ineguagliate in fatto di tecnologia “MercuryFree”che comprendono quasi un decennio di sviluppo e cinqueanni di dati di fabbricazione, Rayovac ha sviluppato un prodottoprivo di mercurio che offre agli utilizzatori di apparecchi acustici lamigliore performance possibile, indipendentemente dal tipo distrumento usato.

Lediso: nuovo AT235 Interacoustics: il design che definisce l’evoluzione

LEDISO presenta in anteprima sul mercato italiano il nuovoAT235: uno strumento dal design innovativo con unoschermo a colori orientabile da 10 pollici che può essereinclinato e regolato per evitare ogni riflesso eper ottenereun’immagine sempre nitida e chiara. L’ampiezza delloschermo consente inoltre una visualizzazione delle misu-razioni estremamente confortevole e la possibilità didisporre nella stessa schermata di risultati di test diversiper una migliore lettura dei dati.La stampa dei risultati dei test può essere effettuata diret-tamente dallo strumento attraverso una piccolissimastampante da 3 pollici o una stampante standard eliminan-do il bisogno del PC.Tramite il software è comunque pos-sibile stampare le misurazioni tramite PC.AT235 è disponibile in due versioni: diagnostica e clinica.

Nella versione diagnostica la batteria di test comprendetimpanometria, riflesso ipsi e contra-laterale, decadimen-to del riflesso, funzionalità della tuba di Eustachio (test diWilliams). Nella versione clinica (AT235H) sono presenti itoni sonda ad alta frequenza per ottimizzare gli esami suibambini, timpanometria manuale, latenza del riflesso edue test addizionali per la funzionalità della tuba diEustachio in caso di timpano perforato (Toynbee test) o dimembrana timpatica patologica (misurazione di impeden-za continua).Caratterizzato da un’estrema versatilità di utilizzo, AT235può essere usato sia sopra un banco, sia come strumentoportatile, sia fissato a muro, garantendo così la massimaefficacia nel minimo ingombro (www.lediso.it; [email protected]; 0554288392).

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SCHEDE PRODOTTO

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Phonak Easy Call: connette qualsiasi cellulare Bluetooth agli apparecchi wireless Phonak

I telefoni cellulari sono uno dei più importanti strumentiper vivere uno stile di vita “mobile”. Phonak Easy Call,attaccato al cellulare, trasmette conversazioni telefoni-che ad entrambe le orecchie, senza interferenze e conuna qualità audio insuperabile. Il plus maggiore? PhonakEasy Call connette qualsiasi apparecchio acustico Phonakwireless ad ogni cellulare abilitato al Bluetooth. Insiemeall’ultima generazione di apparecchi acustici di Phonak,Audèo V o Bolero V, o con gli apparecchi di generazioniprecedenti, Phonak Easy Call offre più flessibilità, miglio-re qualità di vita e massima libertà ai portatori di appa-recchi acustici.“Phonak Easy Call è la soluzione flessibile e senza com-promessi”. Le persone che indossano apparecchi acusticiPhonak possono usare normalmente il loro cellulare

Bluetooth con attaccato Phonak Easy Call e sono immediatamente pronte adeffettuare e ricevere chiamate. La chiamata sarà direttamente trasmessa adentrambi gli apparecchi acustici, semplicemente e con il 30% in meno di con-sumo della batteria. I portatori di apparecchi acustici possono tenere o sce-gliere un telefono cellulare a loro scelta, di vecchia o nuova generazione,anche se non è uno smartphone, è sufficiente che sia abilitato alla funzioneBluetooth (www.phonakpro.com).

SoftmedHUB presenta Audiowan:più facile la gestione dell’azienda

Il sistema informativo Audiowan è una piattaforma web svi-luppata secondo i più evoluti paradigmi tecnologici e funzio-nali, ideata per le specifiche esigenze dell’Audiologia inItalia. Audiowan potenzia e facilita la gestione dell’azienda intutte le fasi della professione sanitaria e della organizzazio-ne economica e commerciale. SoftmedHUB è proprietariadelle infrastrutture e delle risorse impiegate per la erogazio-ne dei servizi, tramite architettura di Private Cloud ed appli-cazioni web. Aspetto di esclusiva rilevanza e di eccellenzatecnologica è l’integrazione realizzata da SoftmedHUB consistemi e partners che perfettamente orchestrati dal softwa-re Audiowan, compongono la più evoluta piattaforma di ser-vizi esistente nello scenario dell’audiologia italiana, primafra tutti l’integrazione con NOAH. Spicca tra questi l’audio-metro clinico iAudiometer, utilizzabile in tempo reale supiattaforma web per la gestione degli esami medici per com-porre la cartella clinica del paziente. Tra gli strumenti dinuova introduzione si distinguono:• gestione delle campagne di marketing, grazie a un poten-te CRM integrato che permette di veicolare sms, telefo-nate, mailing e newsletter;

• postazione shop tutor, fruibile in sale d’attesa o recapiti ogiornate di promozione, grazie al Totem Touchscreen edal software di dialogo real time tra il paziente ed il siste-ma AUDIOWAN centrale;

• sezione di reportistica e controllo di gestione - BusinessIntelligence - proprietaria, con un cruscotto di analisi deidati che fornisce strumento globale per controllo deicosti, elaborazione di statistiche, indici di performancedell’azienda, calcolo delle provvigioni commerciali;

• piena integrazione con il punto cassa per la gestioneautomatizzata degli acquisti dei clienti, gestione delmagazzino e storico ordini;

• gestione delle procedure per interfacciare il portale SDIper la fatturazione PA;

• due esclusive APP (per IOS e Android) progettate per ilprofessionista e per la promozione di servizi verso laclientela.

Starkey: SoundLens 2

Starkey ha introdotto il nuovoSoundLens 2, evoluzione del primo apparec-chio IIC introdotto nel 2010. Con il SoundLens 2 Starkey supera se stessa, ride-segnando completamente il piattello e la componentistica elettronica, sfrut-tando un nuovo materiale per la stampa stereolitografica più resistente e intro-ducendo un circuito con matrix da 115-50, oggi possiamo dire che SoundLensdiventa un sogno realizzabile per sempre più pazienti che mettono al primoposto un approccio protesico invisibile ma di grande qualità e performance.Disponibile nei tre livelli tecnologici 70, 90 e 110 rispettivamente con otto, dodi-ci e sedici canali di elaborazione, SoundLens 2 offre tutte le caratteristiche del-l’ultimo sistema operativo Starkey, BlueWave 4.0. Il SoundLens 2 potrà esserecostruito completamente all’interno della 2° ansa del CUE, nella sua porzioneossea offrendo tutti i vantaggi noti del IIC. Potrà comunque essere costruito ilpiù internamente possibile, in funzione della forma del CUE e della lunghezzadell’impronta stessa, garantendo comunque al paziente l’apparecchio più pic-colo e discreto che il suo condotto uditivo possa ospitare. Parte dell’innovazio-ne che incorpora il SoundLens 2 è il fatto di avere un microfono più piccolo chenon sporge dal piattello, prende aria dalla fessura del vano pila, in questomodo il microfono rimane più protetto dalla sporcizia e dal cerume, aumentan-do l’affidabilità del prodotto in generale.

*Nell’illustrazione il piattello è rosa solo per evidenziare il fatto che il microfono non sporgee rimane all’interno del vano pila, che come si nota nell’altra illustrazione ha un nuovo designper permettere al suono di entrare ed arrivare al microfono inalterato.

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SPAZIO AZIENDA | L’AUDIOPROTESISTA 36

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“Together We Win”, un titolo scelto non a caso per l’evento Widex che si èsvolto il 3 e 4 luglio scorsi. Due giorni per festeggiare, ma anche per cresce-re professionalmente, all’insegna dell’innovazione. Due giorni per lanciare ilforte messaggio dell’azienda: “Solo insieme si può crescere”. E la risposta èstata all’altezza della aspettative: 150 ospiti giunti da tutta Italia per un mee-ting di grande successo. L’occasione è stata la presentazione dei nuovi uffi-cidi Pomezia. Uffici concepiti per rappresentare il luogo ideale dove condivi-dere con clienti e partner, idee e progetti, per un futuro di crescita e di col-laborazione. L’attenzione della Widex, del resto, è da sempre focalizzatasulla soddisfazione degli Audioprotesisti e dei loro clienti facendo le cose“Meglio ed in modo diverso” come hanno deciso i fondatori quasi 60 anni fa!Fitto il programma delle due giornate. L’appuntamento era fissato per le 17di venerdì 3 luglio con un elegante cocktail party che ha aperto la serata diinaugurazione. L’accoglienza della “Squadra” Widex ha reso il pomeriggio

interessante e ricco con training continuie corner dedicati nei diversi reparti. Achiudere la giornata la cena di gala, chesi è svolta in un vicino hotel. Uno scena-rio raffinato e rilassante, con una invo-gliante piscina a fare da sfondo, ha fattosì che si proseguisse fino a tarda sera.Complice l’atmosfera estiva accompa-gnata da un piacevole sottofondo musica-le, molti ospiti non hanno perso l’occa-sione per un bel tuffo.La giornata successiva è stata completa-mente dedicata alla crescita professiona-le. Per tutta la mattina e buona parte del

pomeriggio, si è svolto un approfondito corso ECM sulla “Zen Therapy” esull’ormai comprovato protocollo per il trattamento dell’Acufene WZT. Widexnel “lontano” 2008, con l’introduzione del rivoluzionario Programma ZEN edei toni frattali, ha aperto una nuova strada offrendo un modo efficace permigliorare la vita dei pazienti acufenici. Nella sua relazione di apertura ilCEO Widex, Carlo Martinelli, si è soffermato sull’evoluzione del “program-ma Zen” in un vero e proprio approccio terapeutico al trattamento dell’acu-fene e sull’importanza un’azione multidisciplinare verso il tinnito. Tanti itemi affrontati dai relatori: dalle novità in campo di ricerca clinica, illustrateda Fulvio Verdecchia (Trainer Widex) all’analisi dell’audiologa LauraCarrabba (A.O.U. Federico II di Napoli): “Acufeni: mente, cervello, corpo”.L’audioprotesista Claudio Mariuzzo ha poi presentato le evidenze clinicheinternazionali della terapia mentre il collega Enrico Brussani ha spostato ildiscorso sulla multidisciplinarietà, introducendo i vantaggi di un approccio a360° verso l’acufene. Aspetti poi affrontati nel dettaglio da Livio Bonino,audioprotesista, che ha introdotto il tema della gestione di un centro multi-disciplinare, dalla psicologa Elisa Tracanna e dal fisioterapista DomenicoMassimi, intervenuti rispettivamente sugli aspetti psicologici dei pazientiacufenici e sulle nuove metodiche pratiche nel loro trattamento.

WIDEX, “TOGETHER WE WIN”

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SPAZIO AZIENDA | L’AUDIOPROTESISTA 36

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L’Istituto Acustico Maico - Gruppo Menzietticompie cinquant’anni. Un traguardo presti-gioso per l’azienda fondata a Pescara nel1964 da Serafino Menzietti, che ancora oggine dirige le sorti, affiancato dal figlio Mauro.L’evento è stato festeggiato lo scorso 27 giu-gno con la cena di gala nell’elegante cornicedell’ex Aurum a Pescara, di fronte a 300 invi-tati da tutta Italia. Ospite d’eccezione della serata, il giornalistadi origini aquilane, Bruno Vespa, amico divecchia data di Serafino. Un incontro a sor-presa, che ha lasciato entrambi emozionati,soprattutto quando Vespa è salito sul palco eha consegnato a Menzietti la targa ricordo,omaggio dei dipendenti dell’azienda.La serata poi è proseguita all’insegna dellamusica e dell’intrattenimento, con lo spetta-colo di Max Ionata e Gegè Telesforo.«Siamo felici di aver raggiunto risultati cosìimportante e speriamo di continuare su que-sta strada», ha commentato Menzietti nelsuo intervento di saluto agli ospiti.Un traguardo importante, quello dei 50 anni,

suggellato anche dal riconoscimento istituzionale da parte della città diPescara, che per mano del sindaco Marco Alessandrini, ha premiatol’azienda nel corso di una celebrazione ufficiale che si è svolta nella salaGiunta del Comune adriatico. Quella della Maico Pescara, e del suo fonda-tore Menzietti, è una storia che parte da lontano. Nel 1957 il giovanissimoSerafino entra a lavorare in Maico, come dipendente. Fino al 1964, quan-do rileva l’azienda e ne diventa titolare unico. Da allora la storia lavorati-va della famiglia Menzietti cresce e si arricchisce di nuovi successi. Oggil’azienda conta 24 negozi tra Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata ed è gui-data dal figlio Mauro, che ricopre anche la carica di vicepresidente Anap edirettore editoriale della rivista “l’Audioprotesista”.

Istituto Acustico, il gruppo Menzietti festeggia 50 anni

Nelle foto sopra, la cerimonia di premiazione in Comune a Pescara. A sinistra, l'incontro con tutti i collaboratori del Gruppo Menzietti e a destra, Serafino festeggiato dai nipoti.

Nelle foto sotto: Serafino Menzietti con il figlio Mauro e con l’amico Bruno Vespa

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L’AUDIOPROTESISTA 36 | SPAZIO AZIENDA

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Softmed HUB, realtà consolidata e afferma-ta nel territorio italiano dal 1999, è specializ-zata nello sviluppo di soluzioni informatichedi eccellenza e in particolare nella ideazionee distribuzione di applicazioni software perl’audiologia, oltre a occuparsi dell’integra-zione di piattaforme di telecomunicazione etelemedicina, con progetti innovativi e diassoluto prestigio. Grazie alla propria strut-tura professionale e flessibile, grazie all’im-pegno dedicato al miglioramento continuodella qualità dei servizi erogati alla clientela,Softmed HUB è in grado oggi di soddisfarecon rapidità, completezza e affidabilità lediverse esigenze dei clienti, fornendo beni eservizi a elevato standard qualitativo. In unambiente in continua evoluzione, SoftmedHUB mette a disposizione una serie di servi-zi per aiutare le aziende ad affrontare i nuoviorizzonti strategici, offrendo gli strumentiper valutare l’adeguatezza della loro presen-za sul mercato globale, supportando il clien-te nell’affrontare i cambiamenti necessari etrovando le soluzioni adatte alle specificheesigenze. Così come in origine, ancora oggi aSoftmed HUB vengono riconosciute quelle

Softmed HUB, l’eccellenza nei softwareper l’audiologia

stesse doti di affidabilità, specializzazione, qualità e innovazione. Il persona-le operativo è il primo biglietto da visita per l’azienda verso il cliente, perquesto motivotutto il personale è stato accuratamente selezionato e scrupo-losamente formato per rispecchiare la professionalità che distingue laSoftmed HUB sul territorio. In azienda grande attenzione è dedicata ancheall’area marketing:• creatività grafica e studio dei contenuti per le brochure aziendali dei propriclienti;

• consulenza approfondita sulla creazione dei messaggi da esporre ed evi-denziare a seconda del target clienti/utenti a cui ci si rivolge in fase diadvertising;

• affiancamento nel processo di scelta dei materiali e della stampa per tuttala comunicazione aziendale;

• ideazione e produzione del packaging per la vendita/esposizione degliapparecchi acustici effettuando uno studio approfondito delle necessitàespositive e della presentazione del prodotto ai fini di esaltarne le caratte-ristiche tecniche;

• creazione grafica e studio dei contenuti per le campagne pubblicitarie dellagamma prodotto sulle riviste di settore, la gestione della pubblicazione edelle uscite.

Partnership di rilievo sono quelle realizzate con Audin, azienda audioprote-sica di eccellenza a Roma e nel Lazio; con MelMedtronics, azienda specializ-zata nello sviluppo di applicazioni software per il mondo mobile (IOS), in par-ticolare iAudiometer, l’unico audiometro clinico professionale software, con-forme agli standards IEC EN e ANSI, che è stato integrato con la piattaformaAUDIOWAN, la nuova applicazione web gestionale per audioprotesisti svilup-pata da Softmed HUB e che vede la luce proprio in occasione del Congressonazionale FIA; infine con audioprotesisti.org un portale di informazione spe-cialistica, con cui l’azienda sammarinese ha avviato una stimolante collabo-razione nello scouting di nuove soluzioni per il mondo dell’audioprotesi e perla divulgazione scientifica. Oltre a sviluppare piani di marketing dettagliati,attraverso analisi statistiche a sostegno delle strategie comunicative, reportmensili di monitoraggio degli insights e dei risultati ottenuti, Softmed HUBsi occupa dell’ideazione creativa e la realizzazione dei siti web, personalizza-ti sul business del cliente e pensati per rispondere a specifiche necessità diutilizzabilità e visibilità. L’offerta si completa con lo sviluppo di strategie disocial media marketing e la gestione dell’online Reputation e del PersonalBranding.Per informazioni scrivete a [email protected], oppure visitate il sito www.softmedhub.com.

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SPAZIO AZIENDA | L’AUDIOPROTESISTA 36

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Nuovo Processore Cochlear™ Baha® 5: dimensioni ridotte e performance d’eccellenza

Il Processore Cochlear Baha 5, introdotto di recente nei mer-cati di tutto il mondo, rappresenta la quinta generazione didispositivi impiantabili Cochlear Baha. Il lavoro di sviluppo siè focalizzato sulle necessità riportate dai pazienti utilizzato-ri: un processore più piccolo e discreto, un’esperienza diascolto migliore grazie a un processore che si adatta all’am-biente circostante, un’interfaccia utente semplificata conconnettività diretta agli smartphone.La soluzione a queste richieste ha reso necessario ripensa-re completamente il design del trasduttore, il cuore del pro-cessore Baha. Per la prima volta si è ottenuta una notevoleriduzione delle dimensioni del trasduttore senza una conse-guente riduzione delle performance. Basandoci sull’espe-rienza del Processore Baha 4 abbiamo ulteriormente svilup-pato le capacità del Classificatore Ambientale per ottimizza-re l’esperienza di ascolto e le capacità di connessione wire-less per un’esperienza di controllo e personalizzazione viasmartphone senza compromessi.Il nuovo trasduttore utilizza l’esclusiva tecnologia BCDrive™che garantisce un suono più chiaro e minore distorsione. Ciòha consentito di raggiungere tre obiettivi fondamentali,primo, migliorare la qualità sonora specialmente nelle fre-quenze gravi, secondo,migliorare l’efficienzae ridurre il consumo dienergia, terzo, ridurrel’ingombro del trasdut-tore stesso, il 45% piùpiccolo della genera-zione precedente.La tecnologia di processazione del segnale di Cochlear,SmartSound iQpermette di ottimizzare l’esperienza di ascol-to dell’utente mediante il Classificatiore Ambientale di nuovagenerazione e vanta delle migliori capacità grazie alla com-binazione dei microfoni direzionali adattivi con il sistema digestione del rumore a sottrazione spettrale e al nuovo siste-ma Guadagno Attivo. Guadagno Attivo è un sistema che inte-ragisce con i 7 scenari sonori del Classificatore Ambientaleper meglio soddisfare le preferenze d’ascolto dell’utente.Mentre la Cochlear Baha Prescription (CBP) fornisce un otti-mo punto di partenza per l’amplificazione necessaria ad ogni

individuo, il GuadagnoAttivo effettua dellemodifiche all’amplifica-zione in base alle esigen-ze dell’utente in ogni sce-nario, indipendentemen-te dal livello sonoro com-plessivo. Il Guadagno At -tivo lavora all’unisonocon il Sistema Direzio na -le e il Noise Manager per fornire un’esperienza d’ascoltoconsistente.Cochlear Baha 5 è l’unico Processore del suono a conduzio-ne ossea al mondo che dispone della tecnologia di comuni-cazione Bluetooth® Smart che consente di abilitare lacomunicazione diretta tra Processore Baha 5 e iPhone, iPade iPod Touch senza la necessità di dispositivi intermedi.Lo streaming diretto tra iPhone e Processore Baha 5 con-sente di effettuare video chiamate o ascoltare musica utiliz-zando il Baha 5 come delle cuffie audio, inoltre permette diregolare il volume, cambiare programma e attivare eventua-li accessori abbinati. In situazioni di ascolto difficoltose lafunzione Live Listen trasforma l’iPhone in microfono remoto.Un discorso a parte merita la nuova Baha 5 Smart App,un’applicazione dedicata che, oltre a fornire tutti i controllinecessari per il Processore, consente di perso-nalizzare i programmi di ascolto modificandobassi e acuti e di geolocalizzare i programmi neiluoghi preferiti sfruttando il GPS integratonell’iPhone. La funzione di geolocazzazione puòessere utilizzata anche per ritrovare ilProcessore se viene lasciato fuori posto.Il nuovo Processore Cochlear Baha 5 offre unsostanziale miglioramento nell’esperienza udi-tiva dei portatori di protesi impiantabili a condu-zione ossea. Esteticamente più discreto graziealle ridotte dimensioni e alle linee moderne, consente per-formance d’ascolto ottimali in ogni ambito grazie aSmartSound iQ e al Guadagno Attivo e possiedeuna connet-tività wireless completa ed esclusiva grazie alla tecnologiaBluetooth Smart e alla compatibilità nativa con iPhone.

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È una rivista che parla di professione, diaggiornamento tecnologico, di ricercascientifica e problemi di udito e sue solu-zioni e da oltre trent’anni è l’organo uffi-ciale degli Audioprotesisti Italianidell’Associazione Nazionale Audiopro te -sisti Professionali, membro dell’Associa -zione Europea degli Audioprotesisti.Vuole dare risalto alle figure professiona-li coinvolte nella protesizzazione, agliapparecchi acustici e lo stato dell’artedella tecnologia, alle normative di riferi-mento e l’integrazione europea, aglieventi e manifestazioni del settore, all’ag-giornamento professionale e scientifico,alle informative dell’associazione ANA-ANAP con l’obiettivo di “reintegrare almeglio le facoltà uditive di chi si rivolgeall’Audioprotesista”, ponendo “il bene del

soggetto ipoacusico come unico traguar-do dell’Audioprotesista” (dall’ editorialedel numero 1, anno 1979).

Una linea editoriale apertaÈ una rivista fatta da noi audioprotesistiper gli audioprotesisti e tutti gli operato-ri del “sistema sordità”: se hai voglia discrivere e “dirci la tua”, invia il tuo arti-colo alla nostra redazione. Senza censu-re né favoritismi, il tuo lavoro verrà pub-blicato sulla rivista oppure sul nostrosito www.audioprotesista.it. Sei il benvenuto!

L’abbonamento è gratuito per tuttiPuoi ricevere “l’Audioprotesista” gratisdirettamente a casa tua semplicementeinviando un’e-mail a:

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Richiesta abbonamento a “l’Audioprotesista”Per ricevere gratuitamente la rivista o prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” invia un fax al numero 02 47995538 o una e-mail a [email protected] indicando i seguenti dati:

� per ricevere la rivista gratis� per prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” (25,00 euro)

Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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CAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e-mail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

CHE COS’È “L’AUDIOPROTESISTA”

l’Audioprotesista RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITOORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI,MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI

SONO AGGIORNATI I TUOI DATI? Per offrirti servizi sempre validi,

è necessario che il nostro archivio sia sempre aggiornato

e completo. Per questo motivo, comunica alla

nostra redazione eventualicambiamenti nei tuoi recapiti

inviando una e-mail all’indirizzo:[email protected]

oppure un fax al numero 02.47995538

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AUDIOPROTESISTI 3.224

FILIALI E CENTRI ACUSTICI 1.400

DIRETTORI CATTEDRE E SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE ORL, AUDIOLOGIA E FONIATRIA,PRIMARI DEI REPARTI ORL DEGLI OSPEDALI, MEDICI SPECIALISTI ORL E AUDIOLOGI 6.844

MINISTERI, ALTRE FEDERAZIONI/ASSOCIAZIONI, ALTRI INDIRIZZI 1.770

AEA 58

TOTALI 13.296

I lettoriSono oltre tredicimila gli abbonati che ricevono gratuitamente la rivista.

L’Audioprotesista entra nelle case……ed è questa la sua forza: è una rivista trimestrale distribuita gratuitamente mediante spedizione in abbonamento postale. non sitrova in edicola, nè in libreria, ma chiunque può riceverla a casa facendone richiesta.

Calendario usciteMarzo, Luglio, Novembre,

La redazione e l’Associazione sono a tua completa disposizione all’indirizzo [email protected]

AVVISO AI LETTORIGentili Lettori, i vostri nominativi fanno partedell’indirizzario della nostra Rivista. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Leggen.675/1996 per la tutela dei dati personali(privacy), comunichiamo che tale archivio è

esclusivamente gestito dall’ANAP,Associazione Nazionale Audioprotesisti, consede a Milano in via Val D’ Intelvi 3. I vostri dati,pertanto, non saranno oggetto dicomunicazione o diffusione a terzi. Per essi Voi

potrete chiedere, in qualsiasi momento,modifiche, aggiornamenti, integrazioni ocancellazione, scrivendo all’ Associazione:[email protected]

Generale Preferenziale Associati Contract(minimo 3 uscite)

Pagina Intera SX 1500 1200 1000Pagina Intera DX 1650 1350 1200DOPPIA pagina 2950 2350 2150Mezza pagina SX 850 675 550Mezza pagina DX 950 775 700Un Quarto di pagina SX 500 400 350Un Quarto di pagina DX 580 500 400Quarta di copertina 6000 4200 3500Terza di copertina 2600 2200 2000Seconda di copertina 2500 2000 1800Spazio AZIENDA a pag (max 6 pag) 1200 800 600Inserto centrale a pag (multipli di 4 facciate) 4750 3750 2750Schede Prodotto gratuite per gli inserzionistiNews gratuite per gli inserzionistiNews per non inserzionisti 1000 800 500Inserto nella cellofanatura 63 cent cad 55 cent cad 51 cent cad

NB: Le pagine destre sono su prenotazione e devono essere confermate in base alla disponibilità

LISTINO 2016

LA PUBBLICITÀ SU “L’AUDIOPROTESISTA”

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