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Direttore responsabile: Donatella Gallone - Editore: Ilmondodisuk Società Cooperativa - graphic design: Pasquale Amato Sede legale: Via Duca di San Donato 15 - 80133 Napoli - tel. 081.19806215 - Codice Fiscale e Partita Iva 06088751216 Iscrizione REA (repertorio economico amministrativo) n. 794608 - Tribunale di Napoli al n. 76 del 10/07/2008 - iscrizione ROC n. 17598 MARZO 2018 - ANNO X n. 36 MAGAZINE attualità & cultura MAGAZINE attualità & cultura Napoletano e italiano, la democrazia del bilinguismo Experimenta, Shakespeare in Sud di Donatella Gallone Riccardo De Luca a pagina 3 Quell’altamarea di musica e legalità Carmen Femiano a pagina 4 Itinerarte, l’energia vitale della danza a pagina 6 Con Antego i giovani scoprono Partenope Francesca Rondinella a pagina 5 I l bilinguismo fa paura. Crea confusione sin dall’infanzia, dicono. Eppure oggi è in via di espansione. continua a pagina 2 Rosario Liguoro L’arte di mettersi in rete L’arte di mettersi in rete

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Direttore responsabile: Donatella Gallone - Editore: Ilmondodisuk Società Cooperativa - graphic design: Pasquale Amato

Sede legale: Via Duca di San Donato 15 - 80133 Napoli - tel. 081.19806215 - Codice Fiscale e Partita Iva 06088751216

Iscrizione REA (repertorio economico amministrativo) n. 794608 - Tribunale di Napoli al n. 76 del 10/07/2008 - iscrizione ROC n. 17598

MARZO 2018 - ANNO X n. 36 MAGAZINE attualità & culturaMAGAZINE attualità & cultura

Napoletano e italiano, la democrazia

del bilinguismo

Experimenta,Shakespeare in Sud

di Donatella Gallone

Riccardo De Luca

a pagina 3

Quell’altamarea di musica e legalità

Carmen Femiano

a pagina 4

Itinerarte, l’energia

vitale della danzaa pagina 6

Con Antego i giovaniscoprono Partenope

Francesca Rondinella

a pagina 5

Il bilinguismo fa paura. Creaconfusione sin dall’infanzia,dicono. Eppure oggi è in via

di espansione.

continua a pagina 2

Rosario Liguoro

L’arte di mettersi in reteL’arte di mettersi in rete

MAGAZINE attualità & cultura

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Marzo 2018 - anno X n. 36

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segue dalla prima pagina

Tuttavia, i pregiudizi restano forti nei con-fronti del dialetto, considerato un marchio.Farlo convivere con l’italiano è un’audacia.Soprattutto a Napoli. Perché parlarlo signi-fica far parte dell’altra città, quella plebea e

spesso criminale. Quindi, camorrista. Preclusionecontro cui si batte da anni Massimiliano Canzanella,docente partenopeo che da circa venti vive nelRegno Unito, a Glasgow, dove insegna lettere allaBellahouston Academy.

Canzanella è ideatore, nel 2001, di una petizioneche diventa, poco dopo, proposta di legge nazionale(con tanto di numero del progetto, 2745) presenta-ta in un incontro con esperti come Renato De Falco,filologo e scrittore.

Negli anni, come racconta in una recente intervi-sta nel programma “Zazà” su Radio 3, si è impe-gnato molto nel “bilinguismo armonico” fino a pub-blicare il romanzo (già uscito con Guida nel 2007,quando l’autore è ancora sostanzialmente italofono)interamente in napoletano.

L’i a ’vulé (Lo devi volere) è la storia soprattuttodi Marcello che viene adottato da una coppia bene-stante, visto che i genitori biologici sono soffocatidalla miseria. E la nuova famiglia lo solleciterà sem-pre a parlare bene. A rinnegare il dialetto, o meglio,la propria identità. È scontro tra società e comunità.Ovvero, la cancellazione di ogni regola democratica.Che si può riassumere così: solo se rinunci a testesso hai diritti, altrimenti sei un paria.

Eppure, obietterà qualcuno, il napoletano è statoriconosciuto dall’Unesco lingua (con la stessa dignitàdi quella ufficiale) da tutelare in quanto patrimoniodell’umanità. Un certificato che non basta, insisteCanzanella: è questione di legislazione che garantiscal’insegnamento nelle scuole di entrambe le linguesenza il rischio di esclusione sociale. Per sottolineareche parlare in napoletano non è una vergogna.

Tuttavia, in assenza di una normativa che rendagiustizia a una lingua cancellata dai “vincitori dellastoria”, c’è chi lavora con tenacia per insegnarlacome strumento d’arte, trasmettendo ai giovani ilprivilegio e l’orgoglio di una tradizione importante.Sono quelli di Utòpia, un consorzio che mette insie-me i sogni ispirati dall’arte. Protagonista, anche lacanzone. Lei volteggia serena solo grazie a intona-zione, fonetica e dizione appropriate. Parlando alcuore di tutti, a testa alta, fiera di sé. Senza rinun-ciare alla bellezza dei suoni che inanellano paroleuniversali. Non hanno bisogno di essere tradotte.

La forza della cultura in un ConsorzioQuesto nuovo numero è dedicato al Consorzio Utòpia.

Una realtà che nasce nel 2011 come insieme di più asso-ciazioni culturali operanti sul territorio campano, ognuna

con comprovata esperienza pregressa nel campo dellospettacolo e delle arti. In nome di una condivisione comu-

ne di intenti, indirizzi culturali, artistici e organizzativi, ilConsorzio Utòpia è un organismo composito che, partendo

dalla città di Napoli, ha nella sua eterogeneità maggioreincisività d’azione nel panorama nazionalee.

Il Consorzio si propone di interfacciarsi con le altrerealtà culturali del territorio, e di fondare uno spazio che

resti a disposizione delle generazioni successive: un luogo ideale di trasmissione dei saperi e delle espe-

rienze artistiche per il futuro e nell’immediato, di dare il proprio contributo alla crescita della scena

artistica napoletana. La parola ai protagonisti che ci rac-contano come si sviluppa la loro Utòpia. Il Consorzio ha

vinto il bando nazionale Sillumina, finanziato dal Mibact edalla Siae: una “Scuola di canto, teatro e movimento sce-nico in lingua e cultura napoletana” costituita da un insie-

me di corsi e stage, per aspiranti attori e cantanti di etàinferiore ai 35 anni, della durata di 300 ore,

dal 19 giugno al 30 dicembre 2017.

Per saperne di più: p://www.consorzioutopia.it/icorsi.html

In homepage, la foto simbolo del Consorzio Utòpia (per gentile concessione) .In alto, la copertina (con retro in napoletano e foto dell’autore) del libro diMassimiliano Canzanella corredata di un dipinto firmato Paolo La Motta

Per saperne di più www.canzanella.net

Napoletano e italiano, la democrazia del bilinguismo

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di Donatella Gallone

Sono, con la mia Compagniadi Teatro Experimenta, unodei soci fondatori delConsorzio Utòpia. Avevo giàfelicemente lavorato con

diversi artisti del Consorzio per cuimi è stato oltremodo artisticamentespontaneo associarmi e esserne unadelle anime. Ho partecipato a idearetutte le manifestazioni del Consorzioe ne ho preso parte con regie, for-mazione e interpretazioni: in “Allaricerca di Utopia”, al Palazzo dellearti di Napoli, con la regia de “Ilmestiere dell’attore” di Elisabetta DeLuca; “Tre giorni di Utòpia”, al TeatroNiccolini dell'Accademia di Belle arti di Napoli, conlo stage di recitazione “Dialogo sulla recitazione.La ricerca del se stesso attraversandoShakespeare, Ibsen, Santanelli”; in “Ironia il tuonome è donna” al Nuovo Teatro Sanità con laregia e l'interpretazione assieme a Elisabetta DeLuca, Annalisa Renzulli e Salvatore Veneruso di“Variazioni da brani di Tre Sorelle di AntonCechov”.

Per il bando nazionale Sillumina indetto dallaSiae e dal Mibact, che il Consorzio Utòpia ha vinto,ho condotto il corso di recitazione in lingua napole-tana per cantanti dove ho incentrato il mio lavorosulla recitazione come impostazione dello stare inscena, approccio indiscutibile per qualsiasi cantan-te contemporaneo. Gestualità e posture: come uncantante che sa usare i mezzi scenici della recita-zione diventa irresistibile. Lo studio delle intonazio-ni e la dizione e la fonetica napoletane.

Di particolare rilievo trovo sia stato il saggioconclusivo dei corsi “Shakespeare in Sud” dove gliallievi hanno portato in scena un interessantequanto assai impegnativo squarcio de “La tempe-sta” di Shakespeare tradotta in napoletano sei-centesco da Eduardo de Filippo.

Il corso di recitazione l’ho condiviso con l’attri-ce Annalisa Renzulli (dell’Associazione StatiTeatrali anch’essa parte integrante del ConsorzioUtòpia) da cui ho avuto una preziosa collaborazio-ne. Terminerei il mio intervento accennando auna cosa che disse Anton Cechov e che si attagliaperfettamente con il lavoro del Consorzio Utòpia,dove la ricerca artistica e l'incontro/scontro con larealtà è pane quotidiano: “L'artista desidera coseche il mondo reale concede con parsimonia, ecrede utopisticamente di poterle trovare. Perintanto, ci lascia questa sua ricerca, che è bellaugualmente”.

*Teatro Experimenta

di Riccardo De Luca *

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Experimenta,

Shakespeare

in Sud

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Experimenta,

Shakespeare

in Sud

In alto, Riccardo De Luca e AnnalisaRenzulli. Qui accanto,la locandina di “Shakespearein Sud” e un momentodei corsi

di Carmen Femiano*

Qui sopra, i ragazzi con Giovanni Mauriello. In alto, un’altra delle lezioni

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Quell’altamareadi musica e legalità

Quell’altamarea di musica e legalità

«Maestra, (eh, sì… quando superigli anta, gli under 35 ti appel-lano così!) sai perché sonofelice di appartenere a questascuola? Perché sin da quando

avevo 10 anni ascolto la canzone napoletana, manon ho mai potuto neanche dirlo ai miei compagniperché mi prendevano in giro…».

Questa delicata e intima dichiarazione di unodegli allievi del mio corso Storia e interpretazionedella canzone napoletana dal 200 ai giorni nostriracchiude per me il senso della grande importanzadel bando Sillumina della Siae.

Gran parte delle mie lezioni è stata dedicataalla storia della canzone napoletana dal ’200 al’700 perché è proprio in questi secoli che la nostracanzone e la nostra lingua (e di conseguenza glistili interpretativi) si sono maggiormente differen-ziati e evoluti. Perciò ho ritenuto interessante pre-sentare agli allievi Giovanni Mauriello, fondatoredella Nccp (nuova compagnia di canto popolare),che di quel repertorio è uno dei maggiori esponen-ti. Il Maestro Mauriello (lui sì, Maestro!) ha tenutouna lezione esaltante per contenuti e passione, e iragazzi sono rimasti profondamente emozionati dalpoter cantare insieme al Maestro i brani che ave-vano approfonditamente studiato in precedenza.

Al saggio finale gli allievi hanno presentato unexcursus canoro di una trentina di brani inseritonell’opera-concerto Shakespeare in Sud creata ediretta da Riccardo De Luca.

La Storia e la Tecnica sono molto importanti,ovvio, ma l’interpretazione non è seconda a nessuno.

Ho guidato gli allievi attraverso quel percorso

che un cantante dovrebbe sempre fare: creare unpersonaggio, una situazione o una storia chepossa lasciar scaturire emozioni, pensieri e sensa-zioni utili all’interpretazione di ciascuna canzone,l’analisi del testo di una canzone, la “lettura fra lerighe” per meglio poter comprendere e interpretareil significato delle parole scritte nell’intento di crearequell’unicità e incisività che lo possa contraddistin-guere ed elevarlo con esibizioni esemplari.

Quando mancavano solo poche lezioni allachiusura del corso, ho ricevuto il dono che deside-ravo: un’allieva mi ha raccontato, felicissima, diaver corretto un suo amico che pensava che lacanzone “Don Aceno ‘e fuoco” ( Di Giacomo-Gambardella 1894) fosse stata scritta ai giorninostri da Pino Di Maio… Ciò rappresenta per me inpieno l’importanza che ha avuto, e auspicabilmen-te continuerà ad avere, il percorso formativo delConsorzio Utòpia: preservare e trasmettere ilnostro patrimonio linguistico e culturale alle giova-ni generazioni in modo che non vada perso e anzi,amato e diffuso.

D’altra parte l’associazione Altamarea, ha avutosin dalle sue origini, nel lontano 2002, una voca-zione artistico- sociale. Oltre a una serie di spetta-coli, seminari, laboratori e reading teatrali, la suafondatrice, l’attrice Tina Femiano, diede vita insie-me a Mario Gelardi a una delle prime rassegne diteatro di impegno civile della nostra città, quel“Presente Indicativo” nato nel 2006 e proseguitofino al 2011 con il patrocinio del Comune diNapoli. Nel corso della rassegna si presentaronoincontri con gli autori: Roberto Saviano (che, conl’occasione illustrò anche il libro ”Gomorra” chestava per essere pubblicato), i magistrati RaffaeleCantone e Lucio Di Pietro, Andery Mironov attivistarusso per i diritti umani… Nel 2008 Altamarea, conil patrocinio della Regione Campania, diede vitaalla rassegna “I teatri della legalità”: 65 compa-gnie per 170 repliche in 21 città della Campaniada novembre 2009 a maggio 2010. Ne vennequindi quasi come conseguenza naturale nel 2011la fondazione del Consorzio Utòpia, insieme a altreassociazioni culturali di grande rilievo della cittàcon le quali si condividono valori e principi artisticie sociali. E i risultati cominciano a essere più chetangibili.

*associazione Altamarea

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Con Antego i giovani scoprono il canto di Partenope

Antego di cui sono presidente nasce nel1997 fondata con mia sorella Amelia e ilpittore Salvatore Ravo. Opera, sin dagliesordi, nel campo della ricerca, dellacultura e dell’organizzazione di eventi

legati al mondo dell’arte, promuovendo e idean-do manifestazioni, concerti, curatele di mostre,pubblicazioni di argomenti d’arte, progetti didatti-ci e formativi tessendo rete con scuole di ogniordine e grado, istituti universitari, Maisons de laCulture e comitati di promozione della culturaitaliana all’estero.

Nel 2005 concepisce “Di voce in voce”, con-certo didattico costruito ad hoc per la platea sco-lastica per far riscoprire le origini delle proprieradici e formarsi una coscienza culturale e lingui-stica che ottiene nel 2007, in considerazionedella validità didattica e la tutela del “patrimonioimmateriale” l’inserimento nella programmazionedel centro per i servizi educativi del ministero peri beni e le attività culturali nella giornata interna-zionale dei musei Icom alla discoteca di Stato-museo audiovisivo per la settimana della culturaa Roma. Ha ideato, promosso e organizzato 17edizioni del Premio Girulà, Teatro a Napoli mani-festazione sempre segnalata nel catalogo UBU.

È parte del Consorzio Utòpia fin dalla suanascita e io sono stata una delle promotrici.

L’idea nacque come unione di più associazioniculturali operanti in campo artistico sul territoriocampano in nome di una condivisione comune diintenti culturali e artistici, per il bisogno di creareun organismo composito ed eterogeneo, che

potesse avere maggiore incisività nel panoramanazionale, partendo dalla città di Napoli.

È davvero un’utopia che non credevamopotesse arrivare al risultato di oggi.

Nel corso di questi anni abbiamo trasformatoqueste volontà in azioni, sia dal punto di vistatecnico, con l’apertura di tavoli di confronto sulleproblematiche dell’autoproduzione e una piùforte presenza in ambienti istituzionali, sia dalpunto di vista artistico, con numerosi spettacoli,eventi e stage.

SILLUMINA è stata davvero la concretizzazio-ne delle finalità fondanti del Consorzio Utòpia.

Il percorso formativo da me curato Canto inlingua napoletana è partito dall’educazione lingui-stica, dalla poesia, per approfondire gli argomenticorrelati alla storia e all’evoluzione della linguastessa.

L’obiettivo: far avvicinare i giovani alle originie alla dimensione culturale della loro lingua attra-verso le canzoni e le poesie studiate come arric-chimento umano e artistico, per trasferire nelcanto la consapevolezza non solo della vocecome strumento ma dell’aspetto espressivo econtenutistico della nostra tradizione letteraria.

Il momento più significativo ed emozionanteper me come maestra e per gli allievi è stata lafusione finale nella quale si sono magicamenteamalgamati i differenti corsi della scuola, prima eunica nel suo genere, perché basata sulla nostralingua affinché diventi volano della cultura euro-pea di cui la nostra città è stata culla per secoli.

*associazione Antego

di Francesca Rondinella*

In foto, il presidente di Antego, Francesca Rondinellaimpegnata con i suoi allievi

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L’associazione Itinerarte che dirigo par-tecipa al Consorzio Utòpia fin dalla suacostituzione. Itinerarte da sempre si occupa didanza, teatro danza, musica e teatro

dove musica e teatro hanno connessioni con ilmovimento e l'espressione corporea in contami-nazione di genere. Itinerarte gestisce un percor-so denominato "Oltre la Linea" già dal 2010, cheoggi è all'ottava edizione, in cui si portano inpiccoli spazi metropolitani, oppure in spazicaratteristici di borghi della regione Campania,performance di danza in cui si realizza con unconfronto tra pezzi scelti di diverse compagnie,adattati a piccoli spazi in un sincrono tra le stes-se.

In tali performance, gli spettatori si trovanospesso a meno di un metro dai danzatori: sisente l'energia vitale di chi danza. Il nostroobiettivo è quello di tenere a contatto diretto ilpubblico con l'azione scenica. Ma anche di porta-re la danza e il Teatro danza dove è il pubblico enon aspettare che il pubblico venga a teatro.

All'interno del "consorzio Utòpia, Itinerarte hapartecipato con diverse performance di danza edi Teatro danza ma è anche stato il fulcro orga-nizzativo e di coordinamento di molte delle atti-vità sia formative che performative specie nellagestione dei Pac con finanziamento regionale.Attraverso questi, Itinerarte, insieme alle altre

realtà del consorzio, è riuscita a organizzare unatournée dalla fine del 2016 alla fine del 2017che ha toccato tantissimi siti della regioneCampania, tra cui il museo Campano di Capua el'area Archeologica di Peastum, Sapri, Palinuro,l'arco Catalano di Salerno e vari spazi metropoli-tani e non, come il Teatro Diana e il centro diproduzione Art Garage.

Itinerarte ha partecipato al processo formati-vo del bando Sillumina insieme agli altri partnerattraverso due stage, uno di mimo corporeo euno di danze popolari. Gli stage che si sonosvolti nel centro di produzione Art Garage diPozzuoli hanno trovato una buona rispondenzadegli allievi che hanno subito recepito l'impor-tanza della danza popolare e del mimo corporeoall'interno delle altre arti sceniche.

Gli stage sono stati tenuti per il mimo corpo-reo dallo stesso Rosario Liguoro e per la DanzaPopolare da Raffaella Savastano.

*associazione Itinerarte

Itinerarte, l’energia vitale di chi balla

Itinerarte, l’energia vitale di chi balla

di Rosario Liguoro*

Nelle foto, lezioni di danza

L’associazione Il Colibrì,con sede aSant’Arpino, nella pro-vincia di Caserta,sotto la mia direzione

è impegnata da anni in ambitiartistici, culturali e sociali. Tra leesperienze più innovative e tut-tora in atto mi sta molto acuore il grande progetto“PulciNellaMente”, una rassegnanazionale di teatro scuola che sitiene ogni anno proprio aSant’Arpino ed è giunta alla suaventesima edizione. Da alcuni èstata paragonata alla versioneteatrale del Giffoni Film Festival,grazie anche alla partecipazionedi scuole di ogni ordine e gradoe provenienti da ogni parted’Italia.

Con il Consorzio Utòpiaabbiamo avviato una proficua eintensa collaborazione diversianni fa e abbiamo prodottointeressantissime iniziative.Ultima, in ordine di tempo, èstata l’affascinante progetto dipedagogia teatrale con“Sillumina”. Personalmente hocondotto un bellissimo e intensostage dal titolo “Il training tota-le dell’attore”. Una esperienzafantastica con un gruppo di gio-vani motivatissimi e centrati sullavoro. È auspicabile che questogenere di cooperazione sia incentivata e soste-nuta da una ferma volontà politica e istituzionaleperché ritengo che solo un profondo e incisivolavoro di base possa creare i presupposti peruna rinascita, non solo tecnica e/o artistica, maanche etica e spirituale.

* associazione Il Colibrì

In foto, corsi dell’associazione Il Colibrì

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di Antonio Iavazzo*

Il Colibrì,

quando la rinascitaparte dal gruppo

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quando la rinascitaparte dal gruppo

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La compagnia Teatri 35 fondata nel 2011 ècomposta da Gaetano Coccia, FrancescoOttavio De Santis e Antonella Parrella.Negli anni il lavoro di sperimentazionesulla tecnica dei tableaux vivants ha preso

forma attraverso l’incontro con la musica dal vivoportandoci a collaborare con orchestre e ensem-ble di rilievo internazionale, tra cui la NuovaOrchestra Scarlatti con cui abbiamo coprodotto lospettacolo “Caravaggeschi” che ha debuttato aNapoli, ha replicato presso il Prinzregentetheaterdi München in Germania e al Ravello Festival2013.

Dal 2012 abbiamo avviato una collaborazionecon la direttrice d’orchestra Gianna Fratta che hacurato la direzione artistica di " Caravaggio e ilsecolo della Rinascita” evento in cui lo spettacolo“Tableaux Vivants” è stato presentato da Giorgiovan Straten.

Nel giugno del 2013 abbiamo debuttato aLucca con lo spettacolo “Labirinto” vincitore delconcorso Teatri del Sacro indetto dalla Federgat.

Nell’ambito del progetto Gala Italia 2013, chericeve l’alto patronato della Repubblica italiana,siamo tornati a Monaco di Baviera con il progetto“Chiaroscuro”: musiche eseguite dall’Ensembletedesco “Così facciamo” e la voce del sopranoStephanie Krug.

Da diversi anni ormai siamo parte del consor-

zio Utòpia, con il quale condividiamo la finalità didivulgare la cultura e l’arte teatrale soprattuttoalle nuove generazioni e, ovviamente, a chi vuoleaccostarsi al mondo del teatro. Proprio per questomotivo la partecipazione al bando Sillumina harappresentato la possibilità concreata di metterein piedi un sistema di formazione d’eccellenza,basato sulla sinergia artistica e organizzativa ditutto il gruppo di lavoro.

Quello che abbiamo condiviso con tutti i parte-cipanti è stato un percorso sulle tracce del mito,ancora presente nella nostra realtà, risalendo atempi e culture diverse, per raccontare la con-temporaneità attraverso i simboli e gli archetipi. Illavoro è stato individuale e collettivo e sono statiutilizzati più strumenti espressivi, dalla scritturascenica all'improvvisazione teatrale, dai tableauxvivants all'interpretazione attorale. Gli allievihanno cercato di raccontare i propri sogni, le pro-prie radici, le proprie paure, le proprie emozioni, ifatti misteriosi e incomprensibili del nostro tempo,utilizzando personaggi e figure mitiche.

Nostro auspicio è quello che tutto il lavoro delconsorzio fatto in questi mesi possa essere ripre-so e arricchito in futuro così da divenire un’oppor-tunità stabile per i tanti giovani che vogliono avvi-cinarsi all’arte.

*compagnia Teatri 35

Teatri 35 in un percorso sulle tracce del mitoTeatri 35 in un percorso sulle tracce del mito

di Antonella ParrellaFrancesco O. De SantisGaetano Coccia*

Nelle foto, tableaux vivants a cura di Teatri 35

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Sono direttrice artistica dell’associazioneDramadonna che nasce nel 2002 dopotante esperienze artistiche maturate inqualità di attrice, regista e autrice dagliinizi della mia carriera nel 1981. Il lavo-

ro sul campo si è arricchito anche grazie al lavorocongiunto di una équipe associativa formata dal-l’artista, pittrice, scenografa e costumistaAnnalisa Ciaramella e l’attrice-autrice Margheritadel Priore.

La storia dell’Associazione è una “storia didonne per le donne”: il pensiero delle donne dame scritto e interpretato e strutturato come unincontro sul tema della donna nella letteratura enell’arte, accompagnato da Valeria Frontone alviolino e portato in prestigiosi spazi tra cui laRassegna Scenari e il Premio Elsa Morante. Il dia-volo è donna, un viaggio introspettivo nell’enig-matico mondo femminile che passa attraverso levarie epoche storiche con le canzoni di ValerioSgarra. Inoltre, come regista e per l’indirizzoverso il sociale di Dramadonna curo laboratoriteatrali presso istituti penitenziari quali la casacircondariale di Nisida e l’istituto Penitenziario diSecondigliano area verde e una serie di laboratoriteatrali cittadini con alcuni ex detenuti.

Ritengo che la ricerca e sperimentazione dinuovi linguaggi e multidisciplinarietà sia datodalla necessità di rinnovare le modalità espressi-ve per renderle sempre più adatte alle contempo-ranee attitudini di fruizione del pubblico, purrispettando gli insegnamenti cospicui sia dellatradizione, sia dei principi innovativi del teatro delNovecento, da Stanislavsky a Barba.

Infatti, è riflettendo sulla loro esperienza che

ci sembra di scorgere la via d’uscita dalla condi-zione di insicurezza nella quale si trova oggi ilteatro e il Consorzio Utòpia ha rappresentatol’opportunità di una condivisione di questo spiritocon realtà associative a me affini.

La mia esperienza in Sillumina con il labora-torio formativo sulla maschera di Pulcinella èstata molto appassionante. Ho cominciato pren-dendo in esame la commedia del comico SilvioFiorillo: La Lucilla costante con le ridicole disfidee prodezze di Policinella, scritta nel 1609 mapubblicata soltanto nel 1632 dopo la morte del-l'autore.

E ho suddiviso il laboratorio tra esercitazioniriservate all’invenzione recitativa, il mimo, l’atti-vità acrobatica e clownesca, l’uso della masche-ra, ortoepia e fonetica delle lingue dellaCommedia dell’Arte e in particolare del napoleta-no antico.

Un “training” fisico dell’attore con l’uso delcorpo nella statica e nella dinamica dello spazioscenico e esercitazioni di acquisizione di compe-tenze espressive correlate al gesto, alla battuta eal movimento unite a un approfondimento dellamaschera di Pulcinella nella drammaturgia emessinscena con creazione ed esecuzione dibrevi scene; curando la dizione, l’ortoepia e lafonetica dei dialetti della Commedia dell’Arte.Infine, sono passata ai vocalizzi e al canto fino afar cantare La serenata di Pulcinella. I ragazzi nesono stati entusiasti e io spero che si possa ripe-tere poiché è stata un’esperienza davvero forma-tiva per loro.

*Dramadonna

Dramadonna

con la maschera

di Pulcinella

Dramadonna

con la maschera

di Pulcinelladi Maria Cinzia Mirabella*

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di Maria Cinzia Mirabella*

CinziaMirabella, al cento della foto con il gruppo di Dramadonna

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Danza e canto nelle foto di Roberta Cannatelli

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L’associazione culturale AkerusiaDanza è stata fondata nel 1994da Elena D’Aguanno, come evo-luzione del Gruppo artisticodanza (nato nel 1984), in collaborazione

con gli attuali soci fondatori. Il lavoro di squadra,la ricerca continua di obiettivi artistici e creativicomuni, il confronto tra competenze e formazionidiverse, rappresenta-no la base sullaquale si è costruito esi costruisce tuttora ilpercorso artistico diAkerusia.

La CompagniaAkerusia Danza,diretta da Elena eSabrina D’Aguanno,è iscritta all’Albodello spettacolo dellaRegione Campania(L.R. 6/2007 art. 10)e lavora sul territorio regio-nale e nazionale con spet-tacoli e partecipazioni aeventi di rilievo nel panora-ma culturale e artistico ita-liano, con riconoscimenti dipubblico e con il sostegnodi istituzioni pubbliche eprivate. Collaborano concontinuità alle attività dell’associazione e della com-pagnia, Federica Curato,Viviana Di Napoli,Benedetta Musella, Roberta Volpe. La linea creativasi ispira alle forme e alle tecniche più significativedella danza contemporanea, non prescindendodagli stimoli e dalle tecniche della danza classica,del mimo, del teatro-danza. Lo studio e l’utilizzo didiverse forme espressive, dalla tecnica accademicaalla recitazione, sono alla base del lavoro svolto,nella consapevolezza della necessità sempre piùforte di sperimentare contaminazioni tra i diversilinguaggi espressivi. L’attività della compagnia, cheha realizzato almeno 50 creazioni coreograficherealizzate in più di 150 spettacoli, si è andataaffermando nel tempo con una propria identitàartistica, con successo di pubblico e critica.

Akerusia Danza è anche centro di formazioneprofessionale per lo studio della danza classica,contemporanea, modern e hip-hop. Organizza egestisce corsi di alta formazione, laboratori coreo-grafici e teatrali e stage di perfezionamento conmaestri di chiara fama. Il centro si occupa, inoltre,della preparazione e dell’avviamento alla carrieraprofessionale.

Nell’ottica della condivisione di indirizzi cultura-li, artistici ed organizzativi, dal 2012 AkerusiaDanza è tra le 10 associazioni culturali attive sul

territorio campano che hanno fondato il ConsorzioUtòpia, con l’obiettivo di portare avanti un proget-to per interfacciarsi tra loro e con altre realtà cul-turali del territorio, per avere maggiore incisività e

spazio d’azione nei settori del tea-tro, della musica, della danza, maanche della cultura e del socialein senso più ampio. Con il consor-zio Utòpia e grazie al rapportoesistente tra Akerusia el’Accademia di Belle Arti di Napolisono stati realizzati due eventi:una giornata di performance,dibattiti, interventi “Quale utòpiaper le arti della scena?” che havisto la partecipazione di docentidell’Accademia, critici, direttori di

compagnie. Il secondo evento si è

svolto al Pan (Palazzo delleArti di Napoli): “Alla ricercadi Utòpia”, presentatodall’Accademia di Belle Artidi Napoli in collaborazionecon l’assessorato alla culturae turismo del Comune diNapoli. Performance teatralie di danza hanno guidato ilpubblico attraverso le saledella mostra NINa - NuovaImmagine Napoletana, orga-

nizzata dall’Accademia per segnalare punte d’ec-cellenza della giovane arte partenopea in un viag-gio itinerante attraverso le opere esposte.

Nel 2014 il Consorzio Utòpia ha organizzato eprodotto la rassegna “Ironia, il tuo nome è donna”al Nuovo Teatro Sanità. Nel 2015 Akerusia, in col-laborazione e sinergia con altre realtà artistichedel Consorzio Utòpia, ha partecipato come partnerdi eventi di rilievo nell’ambito dei Pac (Pac III –“Piano strategico per il turismo – Programma dieventi promozionali). Nel 2017 ha partecipato alprogetto “Sillumina” organizzando una scuola dicanto, teatro e movimento scenico in lingua e cul-tura napoletana. Il corso “Napoli, gestualità eritmo” a cura di Elena e Sabrina D’Aguanno, attra-verso tecniche di improvvisazione, contact e dilaboratori di composizione coreografica si è propo-sto di far sviluppare, esprimere e costruire con ilcorpo, gesti, ritmi, sentimenti propri del canto indialetto napoletano, potenziando l’espressività e lagestualità della tradizione partenopea.

*associazione Akerusia

Akerusia e l’identità della danza

di Elena e Sabrina D'Aguanno*